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Un’anticipazione dei prodotti e delle soluzioni innovative e sostenibili che vedremo a Myplant & Garden
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Un progetto scalabile a Bangkok tra fattoria verticale e laboratorio di esperienza
Un’anticipazione dei prodotti e delle soluzioni innovative e sostenibili che vedremo a Myplant & Garden
Un progetto scalabile a Bangkok tra fattoria verticale e laboratorio di esperienza
Le fiere di settore sono importantissime, lo sappiamo bene. Tra una giornata a IPM Essen e le novità sulle prossime manifestazioni, la cover story racconta perché, nonostante l’era digitale, questi eventi siano ancora al centro per tutta la filiera
Trend, news dal settore dall’Italia e dall’estero, interviste e approfondimenti. Questo e molto altro ti aspetta nella newsletter di Agriflortec, allegato digitale del magazine, pensata come uno spazio per rimanere sempre aggiornati sulle novità, ma non solo, e con contenuti esclusivi che arriveranno, una volta al mese (ad eccezione di quelli in cui esce la rivista) nella vostra casella di posta.
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Incipit di Francesco Tozzi
Come per ogni primo numero dell’anno, la cover story di agriflortec, dal titolo Il giardino delle opportunità , è dedicata alle fiere, eventi fondamentali per il settore della filiera florovivaistica. Le fiere non sono solo vetrine per prodotti e servizi, ma veri e propri luoghi dove si intrecciano idee, collaborazioni e strategie per il futuro. Luoghi dove si investe per la crescita e lo sviluppo.
In un mondo che si muove sempre più rapidamente, a tratti troppo rapidamente, questi appuntamenti rappresentano momenti chiave per toccare con mano le innovazioni, comprendere le tendenze di mercato e, soprattutto, stabilire connessioni tra gli operatori della filiera. È proprio nel confronto diretto tra produttori, distributori e professionisti del verde che nascono le migliori intuizioni e si pongono le basi per nuovi sviluppi.
L’innovazione, protagonista di ogni fiera di settore, non riguarda solo i prodotti, ma anche le tecniche di coltivazione, le soluzioni sostenibili e le strategie commerciali che permettono alle aziende di crescere e adattarsi alle sfide del mercato. In questo numero di agriflortec troverete una selezione delle più interessanti novità emerse dagli eventi di riferimento, per offrire spunti utili e concreti a chi ogni giorno lavora per migliorare il comparto.
Partecipare alle fiere non significa solo esporre o visitare, ma essere parte di una rete che si nutre di scambio e collaborazione. Perché il futuro del florovivaismo e del giardinaggi professionale si costruisce insieme, idea dopo idea, innovazione dopo innovazione. Per arrivare, speriamo prima o poi, a una vera visione strategica della filiera.
(f.tozzi@laboratorioverde.net)
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Il nostro impegno è di garantire ai nostri clienti con i nostri substrati, per la semina o di coltivazione, la massima sicurezza e l’alta qualità costante.
Siamo presenti al MYPLANT & GARDEN, Vi aspettiamo con gran piacere nel PADIGLIONE 12, STAND 38
… e tutto fiorisce!
PRIMO PIANO: attualità e innovazioni
16 IL GIARDINO DELLE OPPORTUNITÀ
Networking e tendenze alle fiere di settore di Benedetta Minoliti, Nicolò De Rossi
24 INTERVISTE
Creare contesti internazionali per costruire relazioni globali
Luoghi speciali per lo scambio personale e professionale I clienti vogliono il contatto autentico
28 REPORT
Plasmare il futuro di Benedetta Minoliti
32 FLORALIES EUROPEE
“Rinascita, natura e bellezza” di Benedetta Minoliti
36 INNOVAZIONI
Tecnologie al servizio del verde di Benedetta Minoliti
2
NUOVE VISIONI: scoperte e focus aziendali
38 AIPSA INFORMA
Due appuntamenti a Myplant & Garden di Daria Orfeo
40 SOCIAL
“Fare giardinaggio tutto l’anno si può fare” di Alice Nicole Ginosa
44 TENDENZE
Novità da non perdere di Benedetta Minoliti
Resistenza e colori brillanti di Penelope Moran
Le regine del giardino di Penelope Moran
Quando si dice “pollice verde” di Benedetta Minoliti
NUMERO 012 - 2025
Supplemento al numero 217 di greenup
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net
IN REDAZIONE
Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti (responsabile), Nicolò De Rossi redazione@laboratorioverde.net
COLLABORATORI
Lucio Brioschi, Jessica Bertoni, Emma Colombo, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Valerio Pasi, Giovanna Pavarin, Filippo Terragni
PROGETTO GRAFICO
Orlandi Simona (Testo&Immagine)
IMPAGINAZIONE
Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com
PRODUZIONE E SEGRETERIA
Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
PROMOZIONE E SVILUPPO
Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net
STAMPA
Press Up - Via Cassia km 36,300 Zona Ind.le Settevene 01036 Nepi (VT)
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
Agriflortec numero 12 è un supplemento del numero 217 di greenup, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. ROC 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli, anche parti di essi, e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su greenup sono sotto la responsabilità degli autori.
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior
AMMINISTRATORE UNICO
Francesco Tozzi
SEGRETERIA GENERALE
Katiuscia Morello
Agriflortec è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde.
Fanno parte della stessa casa editrice:
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Rappresentate e collaborazioni:
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PER APPROFONDIRE: trend e news
52 AGRICOLTURA VERTICALE
Farmer’s Market 2.0 di Stefania Medetti
Le quattro voglie di Stefania Medetti
58 SMALTIMENTO
Gestire i rifiuti deve essere efficace e sostenibile di Penepole Moran
60 PRODOTTI
Una nuova gamma peat-free
Qualità e innovazione al centro di Penelope Moran
4
LE RUBRICHE
12 PENSARE GREEN
Gli alberi sono davvero la soluzione ideale? di Penelope Moran
14 PENSARE INNOVAZIONE
La trappola invisibile di Penelope Moran
Sostenibilità
A provare a rispondere a questa domanda è uno studio dell’Università di Cambridge, pubblicato su Communications Earth & Environment, che ha esaminato 182 studi realizzati tra il 2010 e il 2023 di Penelope Moran
Gli alberi in città offrono molteplici vantaggi per l’ambiente urbano e i suoi abitanti. In primo luogo, migliorano significativamente la qualità dell’aria e offrono ombra naturale che aiuta a ridurre le temperature durante le giornate calde. Sono, quindi, spesso considerati la soluzione ideale per contrastare l’aumento delle temperature nelle città. In un recente studio, pubblicato su Communications Earth & Environment, viene messa in discussione questa visione “semplicistica”.
I RISULTATI
I ricercatori dell’Università di Cambri-
dge hanno condotto un’analisi approfondita esaminando 182 studi realizzati tra il 2010 e il 2023. La ricerca, che ha coinvolto 110 città in 17 zone climatiche diverse, rappresenta la prima valutazione globale di questo tipo. I risultati dello studio mostrano che l’efficacia degli alberi nel raffreddare l’ambiente urbano varia significativamente in base al contesto climatico. Al contrario nelle zone calde e umide prese in esame è stato osservato un effetto contraddittorio. Cosa significa? Che mentre di giorno le temperature possono diminuire fino a 12°C, di notte si registra un aumento di circa 1°C. Questo fenomeno è dovuto alle chiome
Scansiona il qr code per scoprire la mappa interattiva realizzata dal team di ricercatori dell’Università di Cambridge
degli alberi che trattengono le radiazioni emesse dalla superficie terrestre.
UN APPROCCIO MIRATO
Il team di ricercatori dell’Università di Cambridge, per aiutare nella pianificazione urbana, ha sviluppato una mappa interattiva che permette di valutare l’efficacia delle strategie di piantumazione in diverse condizioni climatiche. Gli autori dello studio, inoltre, hanno sottolineato che non intendo scoraggiare l’uso degli alberi come strumento per combattere il calore urbano. Piuttosto, suggeriscono un approccio più mirato, che tenga conto delle specifiche condizioni climatiche locali per massimizzarne i benefici.
I ricercatori dell’Università di Lincoln hanno sviluppato un sistema di filtrazione dell’acqua che potrebbe risolvere il problema della
Uto un rivoluzionario sistema di filtrazione dell’acqua che potrebbe risolvere uno dei più pressanti problemi ambientali: la contaminazione delle risorse idriche da pesticidi agricoli. I pesticidi utilizzati in agricoltura rappresentano una seria minaccia per la qualità dell’acqua e l’ambiente. Questi prodotti chimici, che raggiungono i corsi d’acqua attraverso il deflusso superficiale, possono persistere negli ecosistemi acquatici per lunghi periodi. La Direttiva Quadro sulle Acque dell’UE impone limiti severi: 0,1 microgrammi per litro per singolo pesticida e 0,5 microgrammi per litro per la somma totale. La rimozione di questi contaminanti è tradizionalmente un processo costoso ed energivoro. Un esempio emblematico è il metaldeide, un pesticida ampiamente utilizzato con-
be la costruzione di impianti dal costo stimato di 600 milioni di sterline, con costi operativi annuali di 17 milioni.
La soluzione innovativa proposta dai ricercatori dell’Università di Lincoln consiste in un filtro intelligente (attualmente a livello TRL 4) in grado di intrappolare selettivamente cinque dei pesticidi più comuni nel Regno Unito: aminopiralid, isoxaflutole, metaldeide, quinmerac e clormequat. Il sistema, basato su materiali polimerici intelligenti, può essere personalizzato per specifici composti target e, aspetto cruciale, è compatibile con gli attuali sistemi di purificazione dell’acqua. “La nostra tecnologia rappresenta un approccio sostenibile e efficace”, spiega il team di
frendo una soluzione economicamente vantaggiosa a un problema ambientale sempre più urgente.” Il progetto, che ha già ottenuto riconoscimenti internazionali e si è distinto nel recente REF2021, necessita ora di ulteriori test in ambiente reale e studi approfonditi sulla capacità di assorbimento e l’impatto ambientale. L’università sta collaborando con partner industriali per portare questa promettente tecnologia alla fase di produzione su larga scala. Questa innovazione potrebbe rappresentare una svolta significativa nel settore del trattamento delle acque, offrendo una soluzione praticabile al problema persistente della contaminazione da pesticidi, che continua a minacciare le risorse idriche anche anni dopo il bando di specifiche sostanze.
Gli appuntamenti, sparsi per tutto l’anno, sono cruciali per intreccia re opportunità di business, ma non solo. Le manifestazioni di settore rappresentano momenti impor tanti per fare networking, costru ire relazioni commerciali duratu re e scoprire le ultime tendenze. Soprattutto, si possono “toccare con mano” le novità, dai sistemi di coltivazione innovativi e so stenibili alle nuove varietà, men tre workshop e convegni offrono spunti preziosi per comprendere l’evoluzione del mercato.
Immagine realizzata con IA
Cover story
di Nicolò De Rossi
Un altro anno è passato. Ci lasciamo alle spalle il 2024: un anno buono? Un anno mesto? Non farò i conti in tasca a nessuno. Ora siamo all’inizio di un nuovo ciclo. Tanto si è detto su questo 2025, che è stato definito un anno matemagico, permettete il gioco di parole: quadrato perfetto, ovvero il prodotto di un numero intero per sé stesso (in questo caso, il 45). Che sia un anno di numeri, quelli buoni però! Quel che è certo è che nuovo anno significa nuove fiere, a cominciare da IPM Essen e dalla nostrana Myplant & Garden. Oggi concepiamo la fiera solo come un grande mercato, ma alla sua nascita, in epoca romana, fiera significava giornata di culto pubblico e privato, di festa (termine collegato a festus,‘festivo’). E come ogni celebrazione popolare, era anche una ghiotta opportunità per fare affari. Oggi il termine ha in parte smarrito questa accezione, ma io vi invito a vivere le fiere ancora come una occasione di festa. In fin dei conti, è quello che abbiamo sempre fatto!
Le fiere di settore sono una vera e propria vetrina per le imprese, ma anche un’esperienza formativa e informativa. Un momento di confronto e di scoperta, tra novità, tecnologie, visioni future. Da IPM Essen a Myplant & Garden (che a novembre 2025 vola a Dubai), tutti gli attori del settore hanno ormai capito l’importanza di queste manifestazioni
di Nicolò De Rossi
Incontro, scambio, storie, novità, tecnologie, innovazione. Sono solo alcune delle parole che si potrebbero utilizzare per raccontare una qualsiasi fiera, che sia del nostro o di qualunque altro settore. Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo volentieri: le fiere sono una vera e propria vetrina di un’impresa, ma anche un’esperienza formativa e informativa per i suoi visitatori. Ogni manifestazione, grande o piccola che sia, ha qualcosa da raccontare nel riflettere, come fosse uno specchio, il settore al quale appartiene. Per noi di Edizioni Laboratorio Verde le fiere sono importantissime, per diversi motivi: sono un momento di incontro e di confronto con
entriamo in contatto per la prima volta. Sono anche un momento in cui ci mettiamo alla prova, con i nostri format, le interviste, i video e le fotografie. Le fiere rappresentano anche un momento importantissimo per la raccolta di materiale, preziosissimo per la realizzazione di tutte le nostre testate e i contenuti social. Insomma, per noi le fiere sono materia viva.
IPM ESSEN, IL PRIMO IMPORTANTE
APPUNTAMENTO DELL’ANNO
Chiunque lavori nel settore del verde, dalle aziende alle case editrici, riconosce l’importanza del primo vero appuntamento . Una fiera nata all’inizio
Cover story
degli anni ’80 – più precisamente nel 1983 – che ha da poco spento le 40 candeline. Quella della fiera internazionale di Essen, nel distretto di Düsseldorf, è una vera e propria storia di successo. Nella passata edizione, sono stati oltre 1400 gli espositori, provenienti da tutto il mondo, e più di 36mila i visitatori. IPM Essen unisce tutti gli aspetti dell’orticoltura in una sola fiera, quest’anno intorno al motto “Endless Green Variety”. Lo fa bilanciando tradizione e spinta innovativa, e naturalmente creando un programma di eventi all’altezza delle aspettative. Una fiera di successo, specchio di un settore in crescita e che nutre da sempre un forte desiderio di raccontarsi per essere davvero visto e riconosciuto tra i settori più importanti e redditizi di diversi Paesi, Italia compresa.
MYPLANT & GARDEN, ANCHE IN ITALIA LO FACCIAMO BENE
Se IPM ESSEN è il fiore all’occhiello delle fiere europee del settore, Myplant & Garden gioca un ruolo analogo per il mercato italiano, e non solo. Dalla sua prima edizione, nel 2015, la fiera ha saputo ritagliarsi negli anni uno spazio importante, arrivando a raddoppiare la superficie espositiva, le aziende espositrici, sia italiane che estere, e triplicando
Cover story
il numero dei visitatori. Numeri importanti per una fiera, che quest’anno si terrà dal 19 al 21 febbraio a Fiera Mi lano-Rho, che si pone come obiettivo quello di essere un “terreno fertile” per sviluppare affari e relazioni, individuare nuove tendenze del mercato e confrontarsi con i competitori internazionali.
Quelli di IPM ESSEN e Myplant & Garden sono solo due esempi di fiere virtuose che hanno saputo, negli anni, rac contare il mercato agli addetti ai lavori del settore. già detto, queste manifestazioni rappresentano lo specchio della filiera, prendendo il meglio del passato per portarlo nel presente, ma guardando sempre al futuro. Soprattutto, senza la passione delle tante, tantissime persone che lavorano ogni giorno a questi eventi, tutto questo non sarebbe possibile e non ci sarebbero nuove storie da raccontare. Sfruttiamo le giornate in fiera, in Italia e all’estero, non solo come un momento per fare business, ma anche per condividere esperienze, suggerimenti, spunti di riflessione per far crescere sempre di più il settore. Le fiere rappresentano un seme, che annualmente germoglia grazie alle aziende e alle persone che credono che incontrarsi e connettersi sia ancora il modo migliore per crescere e far fiorire rigogliosamente il nostro settore.
& Garden
& Garden
Non è datata la notizia e per questo ha ancora il sapore di novità: dal 15 al 17 novembre 2025 si terrà a Dubai Myplant & Garden Middle East, la prima fiera italiana B2B dedicata al settore del verde nel Medio Oriente. Forte della sua consolidata presenza nel panorama italiano, Myplant Middle East potrà aprire nuove opportunità di mercato per le compagnie interessate al settore mediorientale e arabo. Myplant Middle East sarà anche la prima fiera in tutto il Medio Oriente completamente dedicata all’industria del verde ornamentale, segnalando cospicue possibilità di business, in un’area estremamente innovativa e attenta alla progettazione degli spazi, spazi verdi compresi.
Cover story
Agenda fittissima di appuntamenti fieristici. Tante le conferme, con qualche piccola grande novità, a cominciare da Myplant & Garden Middle East alla nuova veste di Flormart (oggi Greenitaly). Prendete nota
Myplant & Garden
19-21 febbraio / Fiera Milano Rho
A Fiera Milano Rho va in scena Myplant & Garden, il Salone internazionale del florovivaismo, del paesaggio e del garden. Un evento di riferimento, ormai alla sua nona edizione, per scoprire piante, fiori, attrezzature, innovazioni tecnologiche e soluzioni sostenibili. Un punto d’incontro obbligatorio, sempre più ricco e aggiornato, per professionisti del verde e appassionati del settore.
Euroflora
24 aprile - 4 maggio / Waterfront di Levante (Genova)
La splendida cornice firmata da Renzo Piano del Waterfront di Levante a Genova ospita Euroflora, una delle più spettacolari esposizioni internazionali di piante e fiori. Un evento unico per ammirare creazioni florovivaistiche, giardini tematici e allestimenti innovativi, che celebrano la bellezza della natura e il design del verde.
Macfrut
6-8 maggio / Rimini Expo Centre
La 42esima edizione della fiera, che vedrà l’Egitto come partner internazionale, metterà in risalto tre elementi chiave per la crescita del settore: Business, Networking e Knowledge. Contestualmente sarà ospitata nei padiglioni del quartiere riminese Fieravicola, manifestazione internazionale dedicata alla filiera avicunicola.
FlowerTrials
10-13 giugno / Paesi Bassi e Germania
I FlowerTrials animano diverse località nei Paesi Bassi e in Germania, presentando le ultime novità in piante fiorite in vaso e da aiuola. Un evento imperdibile per professionisti del settore, con esposizioni di breeder internazionali, varietà innovative e tendenze che definiscono il futuro del florovivaismo.
FlowerTrials
10 - 13 giugno / Paesi Bassi e Germania
Ogni anno durante la manifestazione i coltivatori di piante da vaso e da aiuola presentano le loro ultime innovazioni,
i concetti creativi e un’ampia gamma di assortimenti di colture.
24-26 giugno / Colonia, Germania
Nei padiglioni di KölnMesse, a Colonia, la più grande fiera internazionale dedicata al giardinaggio, all’arredo outdoor e al lifestyle verde. Un punto di riferimento per scoprire innovazioni, tendenze e soluzioni sostenibili per il settore, con espositori da tutto il mondo e un focus sull’equilibrio tra design e natura.
PLANTARIUM | Groen-Direkt
27-28 agosto / International Trade Centre Noorwegenlaan, Paesi Bassi
L’International Trade Centre di Hazerswoude-Dorp nei Paesi Bassi ospita PLANTARIUM | Groen-Direkt, l’evento leader per il commercio al dettaglio di piante e fiori. L’occasione per scoprire nuove varietà, prodotti innovativi e soluzioni sostenibili, con un focus sul settore florovivaistico e sulle tendenze del verde.
Greenitaly
15-17 ottobre / Fiere di Parma
Flormart cambia nome e location, da Padova al complesso delle Fiere di Parma e PalaVerdi.
Greenitaly sarà un hub dedicato al futuro del verde. Un evento pensato per chi opera nel florovivaismo, nell’architettura del paesaggio e nella progettazione di aree verdi, offrendo un’occasione unica per scoprire soluzioni avanzate e instaurare collaborazioni strategiche.
Myplant & Garden Middle East 15-17 novembre / Dubai
La grande novità fieristica di quest’anno: il Dubai Exhibition Centre ospiterà la prima edizione di Myplant & Garden Middle East, l’unica fiera B2B dedicata alle filiere del verde ornamentale in Medio Oriente. Un’opportunità unica per le aziende del settore florovivaistico di espandere la propria presenza in un mercato in rapida crescita, caratterizzato da un forte interesse per l’innovazione e per la progettazione degli spazi.
Nel dinamico panorama del Florovivaismo, Coplant si distingue come un partner imprescindibile per i professionisti del settore
Specializzato nella fornitura all'ingrosso, è in grado di rispondere alle esigenze di giardinieri, paesaggisti, vivai e garden center, offrendo prodotti di eccellenza e soluzioni innovative.
La forza di Coplant risiede nella sua straordinaria capacità di coniugare tradizione e innovazione. Ogni fase del processo produttivo è gestita con la massima cura, dalla selezione delle materie prime alla coltivazione delle piante. Questa attenzione al dettaglio si traduce in una gamma di prodotti di alta qualità, ideali per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Coplant non è solo un fornitore di prodotti, ma un attore attivo nella comunità dei Professionisti del Verde. Attraverso la sezione Eventi e Manifestazioni, gli operatori del settore possono rimanere informati su fiere, esposizioni e incontri di networking a cui partecipa. Questi eventi rappresentano un'importante opportunità per condividere idee, esperienze, favorendo un ambiente di collaborazione e innovazione.
In un contesto sempre più orientato verso la sostenibilità e l'innovazione, Coplant si posiziona come un partner strategico. La sua ampia offerta di prodotti di alta qualità, un e-commerce efficiente e opportunità di formazione continua fanno di Coplant un punto di riferimento nel settore. Per chi cerca soluzioni efficaci e aggiornamenti nel mondo del verde, Coplant rappresenta una scelta vincente.
La digitalizzazione ha trasformato il modo in cui i professionisti del settore acquistano. Coplant ha abbracciato questa innovazione con una piattaforma e-commerce intuitiva, progettata per facilitare l'acquisto di piante.
www.coplant.it/shop
Coplant si distingue anche per il suo impegno nella formazione professionale attraverso l’Academy di Coplant. Corsi e workshop offrono ai professionisti l'opportunità di restare al passo con i tempi. Investire nella formazione significa non solo migliorare le proprie competenze, ma anche contribuire alla crescita del settore, abbracciando pratiche sostenibili e innovative.
Cover story
Abbiamo intervistato Piergiorgio Loperfido, Amministratore Delegato di Pasquini & Bini, per farci raccontare la sua visione sulle fiere di settore, il perché sono centrali per gli addetti ai lavori e le principali novità che verranno presentate dalla sua azienda
Colloquio con Piergiorgio Loperfido di Benedetta Minoliti
In un’epoca sempre più digitalizzata, quale valore aggiunto offrono ancora oggi le fiere di settore come momento di incontro per il comparto florovivaistico? La sua azienda le considera un appuntamento strategico? Se sì, perché?
«Nel nostro settore, nonostante il modificarsi delle relazioni “ a distanza”, le fiere restano ancora oggi un punto di riferimento strategico, soprattutto per chi cerca costantemente crescita internazionale. Dal punto di vista del cliente, nel nostro settore è ancora importante il contatto umano e la conoscenza diretta; pertanto , come le visite presso i clienti sono ancora oggi considerate un “must”, le fiere consentono di incontrare in una singola occasione diversi clienti vecchi e nuovi. Dal nostro punto di vista, le fiere consentono rapidamente di comprendere ed inquadrare nuovi mercati, nonché di cogliere nuovi trend dei mercati già noti».
Quali sono gli elementi che, secondo lei, motivano e stimolano la partecipazione alle fiere di settore, edizione dopo edizione?
«Offrire contesti sempre più internazionali e offrire spazi di confronto, quali
convegni e congressi, che consentano di cogliere i nuovi trend ed essere aggiornati sulle innovazioni di mercato».
Manifestazioni come Myplant & Garden e IPM Essen sono punti di riferimento per il settore. Secondo la sua esperienza, qual è l’elemento più importante che queste fiere devono continuare ad offrire per mantenere la loro centralità nel mondo florovivaistico?
«Fiere di rilievo devono rimanere attrattive fornendo una finestra privilegiata sulle innovazioni di settore e, ancora più importante, essere attrattive per visitatori ed espositori internazionali. In un contesto che necessita una crescita globale, gli eventi fieristici focalizzati solo sul proprio territorio, risultano spesso poco interessanti».
Sulla base della sua esperienza, quali suggerimenti si sentirebbe di dare agli organizzatori per migliorare ulteriormente la qualità e l’efficacia delle fiere di settore?
«Cercare appunto di creare contesti internazionali, che consentano agli espositori di costruire relazioni
Fiere di rilievo devono rimanere attrattive fornendo una finestra privilegiata sulle innovazioni di settore e, ancora più importante, essere attrattive per visitatori ed espositori internazionali
globali. È importante anche la specializzazione: vediamo che fiere focalizzate su un ambito specifico del nostro settore, attirano maggiore interesse. Nelle fiere specialistiche è più facile trovare, oltre a clienti e competitors, anche attori dell’intera filiera e quindi anche consulenti, agronomi, specialisti, figure che possono supportare la progettualità strategica».
Ci può anticipare quali novità o innovazioni la sua azienda presenterà nelle prossime edizioni fieristiche? In che modo queste novità rispondono alle attuali esigenze del mercato?
«Presenteremo le nostre nuove linee dedicate alla frutticoltura; siamo molto focalizzati sui frutti rossi, settore in costante crescita che muove volumi significativi. Introdurremo, ad esempio, la nostra innovativa linea Rubus, dedicata alla coltivazione dei lamponi; una risposta alla crescente esigenza di produttività della pianta, attraverso un vaso performante e al tempo stesso conveniente. Continueremo anche il focus sulla principale novità del 2024, la linea Infinity: con Infinity abbiamo proposto le nostre principiali linee di vasi, riviste con l’utilizzo di un materiale innovativo, proveniente esclusivamente dal riciclo del Tetrapack e a sua volta altamente riciclabile, che risponde alle esigenze di sostenibilità dei nostri clienti, oltre a consentire un ottimo controllo della temperatura della pianta nei climi più caldi».
Piergiorgio Loperfido, Amministratore Delegato di Pasquini & Bini
Abbiamo intervistato Ulla Ruths, addetta stampa di Gartenbau-Versicherung, per farci raccontare la sua visione sulle fiere di settore, il perché sono centrali per gli addetti ai lavori e le principali novità che verranno presentate dalla sua azienda
In un’epoca sempre più digitalizzata, quale valore aggiunto offrono ancora oggi le fiere di settore come momento di incontro per il comparto florovivaistico? La sua azienda le considera un appuntamento strategico? Se sì, perché?
«Come azienda del settore verde, Gartenbau-Versicherung è presente a fiere sia nazionali che internazionali - con uno stand proprio, come visitatore, relatore o sponsor. Il nostro obiettivo è presentare i nostri servizi e contribuire allo sviluppo del settore, rafforzandolo nel complesso. Questo include mantenere ed espandere la nostra rete, rimanere aggiornati sulle innovazioni e discutere delle questioni attuali con i rappresentanti del settore. Questo intenso scambio personale non può essere replicato digitalmente».
Quali sono gli elementi che, secondo te, motivano e stimolano la partecipazione alle fiere di settore, edizione dopo edizione?
«Chiaramente l’esperienza delle fiere. Forniscono un contesto speciale per lo scambio personale e professionale. Questo elemento è importante, soprattutto per le relazioni commerciali a lungo termine. Alle fiere si possono sempre scoprire cose nuove e incon -
trare interessanti rappresentanti del settore. È informativo e stimolante. Anche perché si può percepire l’atmosfera sul posto e vedere come i visitatori della fiera reagiscono all’offerta».
Manifestazioni come Myplant & Garden e IPM Essen sono punti di riferimento per il settore. Secondo la sua esperienza, qual è l’elemento più importante che queste fiere devono continuare ad offrire per mantenere la loro centralità nel mondo florovivaistico?
«Devono offrire un valore aggiunto sia per i visitatori che per gli espositori. Dovrebbero ispirare con concetti innovativi, guardare oltre gli orizzonti del settore e offrire formati per il networking e lo scambio professiona-
È importante continuare a spingere sulla digitalizzazione. Una comunicazione efficace è un aspetto importante, sia per la fiera stessa che per gli espositori
le. Inoltre, come azienda che opera in tutta Europa, un focus internazionale è estremamente importante per noi».
Sulla base della tua esperienza, quali suggerimenti ti sentiresti di dare agli organizzatori per migliorare ulteriormente la qualità e l’efficacia delle fiere di settore? «È importante continuare a spingere sulla digitalizzazione. Una comunicazione efficace è un aspetto importante, sia per la fiera stessa che per gli espositori. In generale, il supporto agli espositori dovrebbe essere ulteriormente rafforzato. In particolare, l’IPM è già molto avanzata sotto questo aspetto».
Ci puoi anticipare quali novità o innovazioni Gartebau-Versicherung presenterà nelle prossime edizioni fieristiche? In che modo queste novità rispondono alle attuali esigenze del mercato?
«Offriamo una copertura assicurativa modulare che soddisfa le esigenze specifiche del settore orticolo e tiene sempre conto degli ultimi sviluppi. I nostri consulenti di rischio visitano prima i locali per farsi un’idea dell’attività e poi creano polizze su misura. La consulenza per la prevenzione dei rischi è parte del servizio. Ad esempio, i nostri prodotti più recenti includono assicurazioni per impianti fotovoltaici e agri-PV, che stanno diventando sempre più importanti nell’orticoltura».
Cover story
Abbiamo intervistato Ilaria Giambò, General Manager di Giambò Piante, per farci raccontare la sua visione sulle fiere di settore, il perché sono centrali per gli addetti ai lavori e le principali novità che verranno presentate dalla sua azienda
Colloquio con Ilaria Giambò di Benedetta Minoliti
In un’epoca sempre più digitalizzata, quale valore aggiunto offrono ancora oggi le fiere di settore come momento di incontro per il comparto florovivaistico? La sua azienda le considera un appuntamento strategico? Se sì, perché?
«Gli strumenti digitali sicuramente aiutano gli eventi, come le fiere in questo caso, a coinvolgere le persone in modi nuovi. Le manifestazioni dal vivo sicuramente offrono opportunità uniche, attirano nuovi contatti, rafforzano le relazioni già esistenti e ampliano ovviamente il nostro database. Sono fondamentali per creare relazioni e alleanze strategiche e sono dell’idea che, dato che sta diventando sempre più facile “delegare” il lavoro ai software, i clienti sono più affamati di contatto autentico e di esperienze dal vivo. Automazione sì, ma acquista anche valore l’esperienza in carne e ossa».
Quali sono gli elementi che, secondo te, motivano e stimolano la partecipazione alle fiere di settore, edizione dopo edizione?
«Partecipare alle fiere aiuta a stringere collaborazioni preziose e partnership solide, offrendo interazioni faccia a faccia, opportunità di networking e una vetrina per mostrare i propri prodotti dal vivo. Inoltre, abbiamo la possibilità di conoscere i leader del settore, scoprire le nuove tendenze e ricevere consigli e feedback, sia dai nostri concorrenti che
Un consiglio che mi sento di dare agli organizzatori è quello di migliorare l’accessibilità e l’inclusione nelle fiere di settore
da altri esperti del settore. Queste connessioni personali spesso portano alla fiducia e alle relazioni a lungo termine, che sono difficili da creare online».
Manifestazioni come Myplant & Garden e IPM Essen sono punti di riferimento per il settore. Secondo la sua esperienza, qual è l’elemento più importante che queste fiere devono continuare ad offrire per mantenere la loro centralità nel mondo florovivaistico?
«Entrambe le fiere attraggono espositori da tutto il mondo e mettono in mostra il meglio del nostro settore. Sono un’occasione unica per vedere prodotti e conoscere le soluzioni innovative più recenti. L’elemento importante, per mantenere la centralità del mondo florovivaistico, sono i temi, tra cui il cambiamento climatico e la sostenibilità, che rendono questi eventi un momento da seguire per forza per chi è davvero interessato al futuro del settore».
Sulla base della tua esperienza, quali suggerimenti ti sentiresti di dare agli organizzatori per migliorare ulteriormente la qualità e l’efficacia delle fiere di settore?
«Un consiglio che mi sento di dare agli organizzatori è quello di migliorare l’accessibilità e l’inclusione, abbattendo tutte le barriere fisiche, culturali ed economiche. Non parlo solo di rampe per i disabili, per fare un esempio, ma anche di materiali multilingue, interpreti del linguaggio dei segni e biglietti a prezzi accessibili per garantire la partecipazione di tutti. Le fiere dovrebbero tenere conto anche dei costi e dovrebbero adattarsi alle nuove esigenze e opportunità della digitalizzazione, come ho già detto in precedenza».
Ci puoi anticipare quali novità o innovazioni Gartebau-Versicherung presenterà nelle prossime edizioni fieristiche? In che modo queste novità rispondono alle attuali esigenze del mercato?
«Sveleremo il nostro nuovo logo per celebrare il venticinquesimo anniversario di Giambò Piante e siamo impegnati, anno dopo anno, a ridurre la torba dei terricci e stiamo testando nuovi substrati per sostituirla. Inoltre, presenteremo anche la nostra collezione di mandarini, con nuove varietà tra cui il popolare ornamentale Calamondino, che è uno dei nostri top seller nel suo formato mini».
Ilaria Giambò, General Manager di Giambò Piante
Siamo tornati a IPM Essen e in una giornata abbiamo visitato l’intera fiera. Ecco cos’abbiamo visto a Messe Essen e cosa abbiamo capito di una delle manifestazioni più importanti per il nostro settore
di Benedetta Minoliti
Essen non è sicuramente tra le città più rappresentative della Germania. Situata a metà strada tra Dusseldorf e Dortmund, ha più di 500mila abitanti, ma girando per le sue strade sembra di ritrovarsi in un paesino, con la sua cattedrale ricostruita a metà del VII secolo e più volte restaurata. Non è sicuramente questo a rendere Essen attrattiva per il nostro settore e per
tutti gli addetti ai lavori che, ogni anno, arrivano in città per IPM Essen. Una fiera che, arrivata alla sua 41esima edizione, probabilmente conoscerete bene. Dopo aver trascorso due giorni in giro per la manifestazione nel 2024, siamo tornati a Messe Essen per una sola giornata per raccontarvi le novità, i trend e le innovazioni decisive per il futuro del settore.
I NUMERI DELLA 41ESIMA EDIZIONE
Quest’anno IPM Essen ha riunito 1.434 espositori, provenienti da 45 Paesi, e oltre 40mila visitatori, registrando un aumento significativo delle competenze dei visitatori in termini di acquisti e approvvigionamento. Circa un quarto, infatti, ha effettuato ordini direttamente in fiera, e due terzi dei visitatori, secondo il report finale, intende effettuare ordini a seguito della visita alla manifestazione. “IPM Essen è una fiera molto importante all’inizio dell’anno per incontrare i nostri clienti e iniziare insieme a loro la prossima stagione agricola” ha dichiarato Kevin Menting, Marketing Communications Lead Europe di Syngenta. E Eva Kähler-Theuerkauf, presidente dell’Associazione centrale di orticoltura e dell’Associazione statale di orticoltura della Renania Settentrionale-Vestfalia e presidente del comitato consultivo IPM
Cover story
La 42esima edizione di IPm
Essen si terrà a Messe Essen dal 27 al 30 gennaio 2026. L’86% degli espositori ha già deciso di partecipare alla prossima edizione della manifestazione e il 93% dei visitatori prevede di tornare
ha dichiarato: “IPM Essen 2025 ha dimostrato in modo impressionante che l’orticoltura sta plasmando attivamente il futuro. È qui che nascono le tendenze e le soluzioni diventano tangibili. Stiamo iniziando l’anno orticolo con un forte vento in poppa”.
A IPM ESSEN 2025
Sì, visitare per intero la fiera in un solo giorno è difficile, ma non impossibile. Arrivati all’apertura e usciti qualche minuto prima della chiusura, abbiamo girato per tutti i padiglioni della manifestazione e ci siamo fatti un’idea, piuttosto precisa, di quali sono stati quest’anno i suoi punti di forza. Prima di tutto, le novità presentate al pubblico. Tra queste, il Gardener’s Forum (al padiglione 2) con conferenze, tavole rotonde e visite guidate su temi di attualità per l’orticoltura con diversi
esperti del settore, che hanno condiviso le loro esperienze e conoscenze su soluzioni produttive innovative, concetti sostenibili e strategie futuro. Tra le novità di IPM Essen 2025 anche “IPM Discovery Center”, nel padiglione 5, guidato dal direttore creativo Romeo Sommers, con la presentazione di concetti innovativi per i punti vendita e visite guidate per offrire agli addetti ai lavori spunti interessanti sulle tendenze attuali e le strategia di vendita di successo. Ovviamente anche in questa edizione della manifestazione non sono mancati i primi, tra cui IPM Novelty Showcase (di più vi parleremo nel dettaglio più avanti, nella sezione della rivista dedicata alle novità), il premio “Show Your Colors 2025”, con dieci aziende che nel padiglione 8 si sono sfidate a suon di “storytelling più cre ativo”. E infine, l’attesissimo tional Grower of the Year (IGOTY) organizzato da AIPH, Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli, e da FCI, FloraCulture International, che ha premiato il meglio della produ zione di piante ornamentali a livello mondiale in 4 categorie.
SONO LE AZIENDE STESSE
Una fiera, in qualsiasi settore, non sarebbe “niente” senza le aziende
partecipanti. Camminare tra gli stand significa non solo intrattenere conversazioni su novità e tendenze, stringere nuovi rapporti commerciali o rendere ancora più duraturi quelli già esistenti, ma anche rendersi davvero conto di quanto, anche nel nostro settore, la creatività e una buona comunicazione siano fondamentali. Non sorprende che, passeggiando per i vari padiglioni, gli stand più apprezzati (anche dai curiosi) siano quelli di Landgard, Royal FloraHolland, Floradania, Dummen Orange e Gasa Group, per citarne alcuni. Attraverso la loro comunicazione visiva, davvero efficace, queste aziende riescono ad essere un polo attrattivo durante IPM Essen, tra composizioni coloratissime, tendenze e innovazioni.
Secondo te perché IPM Essen e Myplant & Garden, per fare due esempi, sono due fiere importanti per il settore?
Credo che fiere come Myplant, IPM e Plantarium siano molto importanti per il settore perché riuniscono tutti i diversi filoni, dalla floricoltura alle giovani piante, fino alle nuove tecnologie e agli articoli decorativi per i Garden center. Tutto questo riunito in un unico luogo. Poi, sono importanti perché si incontrano persone provenienti da diversi Paesi. E questo ci permette di collaborare tra noi, ed è fondamentale. Questi sono appuntamenti incredibilmente importanti nell’agenda per chiunque, anche per le interazioni in tempo reale.
L’anno scorso sei stato a Myplant & Garden. Hai notato delle differenze con IPM Essen?
Beh, IPM è sicuramente più grande (ride, ndr.). Ma a parte questo, in entrambe le manifestazioni ci sono aziende molto interessanti e, per quanto riguarda Myplant, ho apprezzato particolarmente la vostra area dedicata alle tendenze (il Garden Center New Trend, ndr.), di grande ispirazione per il retail e allestita con grande competenza.
A proposito di tendenze, quali sono quelle che secondo te potrebbero definire il 2025?
Sicuramente la giungla urbana moderna, perché le persone vogliono ricreare un’atmosfera esotica, quasi da vacanza, nel giardino di casa o nel patio. Torneranno anche i cottage garden, ispirati a quelli inglesi, ma sul patio o balcone, con piante piccole. Penso che nel 2025 torneremo a vedere molte siepi, per creare privacy intorno alla propria proprietà. Queste, però, non saranno solide, tra trasparenti, che diano un po’ di protezione tra rumore e luce.
Floralies europee
Sono queste le parole con cui Mauro Ferrando, Presidente della Porto Antico Spa, ha riassunto Euroflora 2025, manifestazione che quest’anno torna “alle origini”, dal 26 aprile al 4 maggio, a Genova al nuovo Waterfront di Levante colloquio con Mauro Ferrando di Benedetta Minoliti
Nata nel 1966, Euroflora torna per la sua tredicesima edizione, dopo le edizioni 2018 e 2022 nei Parchi e nei musei di Nervi, nella sua sede originaria, a Genova nel nuovo Waterfront di Levante dal 26 aprile al 4 maggio. La mostra internazionale di piante e fiori, unico appuntamento italiane tra le floralies europee riconosciute da AIPH, ha tutte le carte in regola per confermarsi un appuntamento ricco non solo di novità, ma anche di spunti di riflessione interessanti per il settore, con opportunità per gli operatori del settore, ma anche per i più piccoli. A raccontarci le novità e le prospettive dell’edizione 2025, e non solo, è Mauro Ferrando, Presidente Porto Antico Spa.
Euroflora nasce negli anni ‘60 ed edizione dopo edizione si
è confermata come una delle più celebri manifestazioni internazionali per il settore. Quali sono stati, nel tempo, i cambiamenti più significativi?
«Euroflora nasce nel lontano 1966, l’anno dell’alluvione di Firenze, dell’Inghilterra campione del mondo, della prima puntata di Star Trek, completamente un’altra epoca. Il modello sono le storiche floralies di Ghent, per una geniale intuizione della Fiera di Genova e dei florovivaisti liguri, la cui eccellenza è da
sempre riconosciuta a livello mondiale, in un contesto in cui la bellezza del paesaggio e la presenza dei tanti parchi storici ha fatto della Liguria la “Regina dei fiori”. Nata con un preciso concetto artistico di bello, Euroflora si è progressivamente evoluta nel tempo e questa edizione lo dimostrerà nella maniera più evidente. Non si tratterà solo di una esposizione estetica, ma sarà molto di più: abbraccerà i temi dell’architettura del paesaggio e della sostenibilità ambientale».
La Natura si fa spazio – questo è il tema 2025, la Natura deve poter avere spazio e tutti noi dobbiamo fargli spazio in qualsiasi luogo, non solo nelle grandi foreste fuori dalle città, ma ad Euroflora così come nelle scelte consapevoli che facciamo come consumatori, aprendo nelle nostre abitazioni spazi verdi, anche piccoli
Il logo di Euroflora salta subito all’occhio per la sua particolarità. Qual è la sua storia?
«Ne siamo particolarmente orgogliosi, ha vinto competizioni internazionali ed è stato utilizzato da incisori e istituti poligrafici per la realizzazione di medaglie e francobolli. È nato insieme alla manifestazione grazie all’estro straordinario di Emanuela Tenti, artista genovese di adozione, una tra le più affermate e apprezzate. Rappresenta due corolle contrapposte con caratteri grafici volutamente anticonvenzionali».
Parlando di Euroflora 2025, questa edizione sarà un “ritorno alle origini”, con il ritorno alla sede originaria, oggi “Waterfront di Levante”. Quali sono le caratteristiche che rendono la tredicesima edizione imperdibile?
«Ci sono mille e più motivi per rendere imperdibile questa tredicesima edizione. Intanto la location: il waterfront di Levante, completamente riqualificato dalla creatività di Renzo Piano, consente di passare dai 35.000 metri quadrati di spazio espositivo dei parchi di Nervi agli 85.000 metri quadrati di questa edizione, in buona parte al coperto, utilizzando per la prima volta le superfici del parco urbano di piazzale Kennedy. Da lì partirà l’esposizione, su un percorso originale che accompagnerà i visitatori all’interno dell’arena del Palasport, per proseguire verso il piazzale della marina su di un suggestivo percorso espositivo galleggiante di 51 pontili. Ma la chiave di volta sarà il padiglione Blu, con i suoi 20.000 metri quadrati consentirà di esporre le piante che richiedono spazi all’interno, osservabili anche attraverso un ponte panoramico, mentre il piano superiore sarà interamente dedicato alle composizioni floreali, ai fiori recisi, ai bonsai, e in parte al mercato verde. E poi, sono previsti incontri, spettacoli, eventi con quattro arene aperte al pubblico e per la prima volta i visitatori avranno la
possibilità di interagire con gli stessi operatori. Rispetto al passato saranno molto più numerosi gli espositori, anche di provenienza estera, grazie agli ampi spazi a disposizione potremmo sbizzarrirci con gli eventi collaterali. E poi 254 concorsi, da sempre una parte fondamentale della rassegna, un bollino di eccellenza per i vincitori, per valorizzare le migliori produzioni e le più belle presentazioni».
Com’è stata pensata la giornata dedicata agli operatori del settore?
« Già nel 2022 abbiamo avviato, e quest’anno si è ulteriormente rafforzata, la collaborazione con ICE, l’Agenzia per l’internazionalizzazione. Vogliamo accentuare questa vocazione business, vocazione che non è nel dna delle floralies, ma che invece è un punto importante dell’evoluzione di Euroflora. Spalmate su entrambi i week end avremo quattro giornate dedicate agli incontri dei nostri operatori del settore made in Italy con i buyers esteri. Inoltre, lunedì 28 aprile avremo una intera giornata dedicata agli operatori professionali che vorranno accreditarsi tramite il sito www.euroflora.genova.it».
Ci sarà anche uno spazio dedicato ai più giovani, con Euroflora Young. La fiera, così, ha anche un ruolo didattico. Un modo per attirare i ragazzi? «Sicuramente. Euroflora ha tra i suoi obiettivi la sensibilizzazione dei più giovani sui temi della salvaguardia, dell’importanza della tutela ambientale, e della necessità di preservare le aree verdi nei contesti urbani. Da qui nasce il contest “La Natura si fa spazio nelle scuole” rivolto agli studenti delle scuole primarie, chiamati ad elaborare il progetto di un nuovo spazio verde comune a disposizione dei più piccoli, come luogo ricreativo vicino alla scuola. I progetti vincitori saranno premiati ad Euroflora e i lavori esposti all’interno della stessa manifestazione. Non
mancheranno tante altre iniziative, penso alle visite didattiche e illustrative del Cites, il reparto dei Carabinieri specializzato nella tutela della flora e della fauna, penso al percorso didattico e sensoriale che guiderà i visitatori attraverso l’attività dei vivai forestali dei Carabinieri dei reparti Biodiversità di Pieve Santo Stefano, e altre iniziative dello stesso tenore».
Euroflora 2025 è anche sinonimo di sostenibilità. L’obiettivo di Porto Antico di Genova è quello di ottenere la certificazione ISO «Perché le parole chiave sono la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico a tutti i livelli, non solo come contenuti d’avanguardia della mostra, ma anche nei principi fondamentali che ispirano l’organizzazione stessa di Euroflora, in una ottica di massima coerenza tra quello che sosteniamo e quello che concretamente facciamo con la manifestazione già di quest’anno. La Natura si fa spazio – questo è il tema 2025, la Natura deve poter avere spazio e tutti noi dobbiamo fargli spazio in qualsiasi luogo, non solo nelle grandi foreste fuori dalle città, ma ad Euroflora così come nelle scelte consapevoli che facciamo come consumatori, aprendo nelle nostre abitazioni spazi verdi, anche piccoli».
Euroflora 2025 in tre parole
«Rinascita, Natura e Bellezza: Crediamo e promuoviamo un nuovo patto tra uomo e Natura, dove l’uomo fa un passo indietro, si prende cura della Natura, perché Natura è bellezza».
Floralies europee
La mostra internazionale di piante e fiori, unico appuntamento italiano tra le floralies europee riconosciute da AIPH, tornerà a Genova dopo le due edizioni precedenti con tante novità. Al centro ci sarà sempre il mondo del florovivaismo di Penelope Moran
Dal 24 aprile al 4 maggio 2025 torna a Genova Euroflora, la Mostra internazionale di piante e fiori, unico appuntamento italiano tra le floralies europee riconosciute da AIPH, per la sua tredicesima edizione. Rispetto alla due edizioni precedenti a Nervi, Euroflora torna con spazi triplicati, nell’ex quartiere fieristico, oggi trasformato in Waterfront di Levante grazie all’importantissimo progetto di riqualificazione urbana di Renzo Piano. Il claim di questa tredicesima edizione di Euroflora è “La natura si fa spazio”.
IL PERCORSO E IL PROGETTO DELLA MANIFESTAZIONE
Euroflora quest’anno propone un percorso nuovo, fronte mare, che parte dal nascente parco urbano all’entrata
dell’arena centrale del nuovo Palasport e prosegue negli spazi del Piazzale Mare e sul percorso espositivo galleggiante in Marina per approdare poi sui due piani del padiglione Jean Nouvel. La manifestazione quest’anno propone quattro arene, con incontri, spettacoli e laboratori, e cinque sale per convegni, incontri tecnici e trattative. Nuovi spazi per il Mercato Verde, tradizionalmente dedicato alla vendita di piante, agli arredi e alle attrezzature da
giardino. Il progetto di Euroflora, firmato dall’architetto Matteo Fraschini per Urges-Gruppo Valagussa, si dipana tra arte e natura: quattro installazioni, denominate “Origami Verdi” orientano e caratterizzano il percorso che si sviluppa lungo oltre quattro chilometri. A meno di tre mesi dall’apertura della 13esima edizione, gli spazi occupati sono oltre il 98%, con importanti conferme e interessanti novità sul piano internazionale.
“UN EVENTO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE”
A parlare di Euroflora è anche il senatore Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario del MASAF, il Ministero delle Politiche Agricole: “Euroflora è un evento riconosciuto a livello internazionale che ritorna in città per un’edizione importante, che alla grande presenza di pubblico associa una significativa presenza di operatori del florovivaismo”. E ha continuato: “Per questo motivo come MASAF abbiamo deciso di partecipare sia con la nostra presenza istituzionale, la mia personale e quella del ministro Lollobrigida, sia con la presenza di un nostro spazio che sarà al centro della manifestazione. Crediamo molto nel florovivaismo, un’eccellenza che deve continuare ad essere valorizzata. Per la prima volta abbiamo approvato un disegno di legge delega al Governo, che nelle prossime settimane ci permetterà di fare i decreti attuativi per dare finalmente un riconoscimento legislativo al florovivaismo. Un provvedimento atteso da decenni, un punto di partenza per dare al comparto tutti quegli strumenti per essere sempre più competitivi, negli scenari della concorrenza internazionale”.
Il tema della sostenibilità è fondamentale per Euroflora e si declina nelle scelte fatte da Porto Antico di Genova per quanto riguarda l’organizzazione della mostra e i servizi. Porto Antico, nelle prossime settimane, firmerà con il Comune di Genova un protocollo d’intesa per l’applicazione volontaria delle “Linee guida operative e requisiti di sostenibilità per eventi outdoor e indoor” relativo a Euroflora 2025.
Non solo un luogo di apprendimento, ma un punto di incontro per le migliori risorse del settore florovivaistico
Formazione di eccellenza
Fondazione Minoprio è un punto di riferimento per la formazione nella filiera del verde, con programmi e corsi specializzati per preparare esperti e manager del settore
Network di competenze
Non è solo una scuola, ma un hub dove innovazione e competenze si incontrano, offrendo risorse e opportunità di networking per studenti e partner
Investimento nel futuro
Con nuovi investimenti in spazi e tecnologie all’avanguardia, Minoprio consolida la sua leadership, rispondendo alle sfide e opportunità del florovivaismo
1962
Anno di nascita
800
Studenti annuali
>90%
Allievi inseriti nel mondo del lavoro
Innovazioni
Vi mostriamo in anteprima alcune delle soluzioni e novità che saranno presentate a MyplanTech in collaborazione con InnovupItalian innovation & Startup Ecosystem di Benedetta Minoliti
L’azienda austriaca per ridurre l’impatto ambientale della torba presenta
Substrate Pressafiner, il macchinario brevettato a basso consumo energetico e con bassi costi di manutenzione per la produzione di fibre di legno per substrati, in grado di lavorare ogni tipologia di legno, anche riciclato.
La nuova edizione di MyplanTech, il percorso tra i padiglioni che individua i prodotti e le soluzioni innovative e sostenibili che stanno dando forma al futuro del settore florovivaistico, promette di essere anche nel 2025 un’iniziativa importante per tutti gli addetti ai lavori. Dalla robotica alla digitalizzazione, dalle soluzioni per la gestione e il risparmio idrico ed energetico all’economia circolare, Myplant, con MyplanTech e in collaborazione con Innovup-Italian innovation & Startup Ecosystem (associazione nata per rappresentare il sistema dell’innovazione e aggregare startup), offrirà uno spaccato di tutte le principali innovazioni, segnalando con una grafica speciale e una mappa le imprese che fanno di questa avanguardia di ricerca e sviluppo la propria ragion d’essere.
La società presenta un sistema acquaponico innovativo (patent pending) dal basso consumo energetico, efficiente ed ecologico, grazia a un biofiltro di nuova concezione e all’ottimizzazione della circolarità dei processi.
Una tecnologia innovativa basata su biosensori IoT e analisi in tempo reale per il monitoraggio dello stato di salute delle piante rilevando stress idrici, nutrizionali o causati da infezioni. PlantVoice utilizza sensori di precisione per misurare i parametri biologici che vengono integrati con algoritmi di intelligenza artificiale, per garantire visione completa e precisa dello stato delle colture di frutta, viti e ulivi, migliorando qualità e resa delle coltivazioni e riducendo gli sprechi di risorse.
Elettra Multicanale è una lampada progettata per i centri di ricerca perché possano effettuare test sperimentali nell’ambito della crescita delle piante e ottenere parametri di coltivazione accurati. Elettra Multicanale può variare intensità e spettro fino a 16 canali indipendenti di cui uno dedicato alla luce UV. I canali si controllano manualmente oppure tramite interfaccia wi-fi o bluetooth collegati a un’app su smartphone.
AR-Containermulch è la miscela, commercializzata da Arber Horticulture, composta prevalentemente da fibra e trucioli di legno utilizzata come materiale di copertura sia in vaso che in terra.È igienizzata termicamente per scongiurare i rischi fitosanitari delle piante, riduce l’evaporazione dell’acqua ed è un isolante termico che protegge le radici aumentando la crescita della pianta. È biodegradabile, restituisce al suolo elementi nutritivi, contribuisce a contenere il fenomeno dell’erosione e a ridurre l’utilizzo di diserbanti chimici.
La divisione Ambiente ha messo a punto la terra pastorizzata, un substrato che trova impiego anche nella lotta contro infestanti e micro-batteri. La caratteristica distintiva della terra pastorizzata è la bassa concentrazione di microrganismi, ottenuta attraverso un rigoroso processo di igienizzazione termica. In laboratorio, la terra pastorizzata viene utilizzata per valutare le risposte delle piante a reazioni chimiche, e per testare la crescita di microrganismi specifici, spore fungine e larve di insetti.
Si parlerà di substrati tra innovazione e sostenibilità, e di verde e benessere
di Daria Orfeo, ha collaborato Luisa Falcone
ipsa vi aspetta al Myplant & Garden dal 21 al 23 febbraio con due appuntamenti. Il primo, dal titolo “Substrati, tra innovazione, sostenibilità e opportunità di mercato”, sarà dedicato al rinnovamento del settore e si terrà giovedì 20 febbraio. Si tratta di una tavola rotonda durante la quale, partendo dai risultati del sondaggio Aipsa 2024, faremo il punto con le associazioni di categoria, presentando una serie di eventi e attività condivise, tra cui l’uscita di un Manifesto comune e di giornate dedicate alla formazione. Il secondo convegno, dal titolo “Verde e benessere: la farm community per ragazzi autistici", si svolgerà nel pomeriggio, sempre giovedì 20 febbraio, a cura di Aipsa insieme ad Abilitiamo.
I BENEFICI DI
UNA COMMUNITY FARM
L’associazione Abilitiamo Autismo ODV — abitiamo e abilitiamo — si è costituita nel 2017, per volere di 5 famiglie con figli autistici, con la finalità di realizzare un contesto abitativo innovativo per giovani adulti con autismo, a basso funzionamento e con gravi problematiche comportamentali, che divenisse la loro “casa” dove innalzare la loro qualità di vita. Un’antica cascina nel comune di Cantù (CO) è stata così com-
AIPSA INFORMA in collaborazione con pletamente ristrutturata per rispondere alle esigenze dei ragazzi, pur mantenendo la sua natura agricola, grazie alla costruzione di una serra riscaldata, di cassoni per la coltivazione, di un orto e di un piccolo spazio coltivato a mais. Il modello è quello della “community farm”, nella quale i ragazzi, in base alle proprie potenzialità/abilità, svolgono attività quotidiane a valenza sia terapeutica sia formativa. Le attività di ortoterapia consentono ai ragazzi, guidati da un agronomo e seguiti da operatori specializzati, di ridurre il livello di stress e aumentare l’autonomia e la socializzazione; per alcuni di loro si prospetta anche la pos-
Coloro che si iscriveranno agli eventi riceveranno gli ingressi omaggio alla fiera
sibilità di un avviamento ad un lavoro vero e proprio. L’orientamento agricolo di Cascina Cristina (questo il suo nome) è stato reso possibile grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, che ha consentito di iniziare una collaborazione scientifica con il DiSAA dell’Università degli Studi di Milano, collaborazione che dura tuttora. Attualmente nella Cascina, che vuole divenire un polo per la custodia, lo sviluppo e la divulgazione del patrimonio agricolo locale, sono presenti una trentina di ragazzi con autismo, tra residenti e utenti del Centro Diurno.
Dal seme di una palma in Puglia alla cura di 300 specie sul balcone. Francesco Diliddo racconta il suo viaggio nel mondo delle piante, il successo sui social e i segreti per un balcone fiorito sempre colloquio con Francesco Diliddo di Alice Nicole Ginosa
Francesco Diliddo è molto più di un appassionato di giardinaggio: è un educatore e un punto di riferimento per chiunque desideri portare la natura nella propria vita quotidiana. Nato in Puglia, la sua passione è sbocciata quasi per gioco: “In giardino raccolsi un semino di Phoenix canariensis e lo seminai in un vaso. Quella palma oggi è alta sei metri.” Da quell’esperimento, Francesco non ha mai smesso di coltivare e condividere il suo amore per le piante. Con il blog Balcone fiorito e una community sempre più numerosa sui social, Francesco ha trasformato il suo balcone in un esempio vivente di biodiversità urbana: “Ho coltivato circa 500 specie diverse e scritto altrettanti articoli sul mio blog.” Oltre alla cura delle piante, Francesco dedica grande attenzione alla comunicazione, con consigli preziosi su come parlare di natura in modo serio, onesto e accessibile: “Da professore di italiano, credo sia fondamentale usare un linguaggio semplice per spiegare anche i concetti più complessi”. In questa intervista, Francesco ci racconta il suo percorso e offre consigli pratici per avere un balcone fiorito tutto l’anno. Perché, come ci ricorda, “Fare giardinaggio tutto l’anno si può e si dovrebbe fare.”
Come è nato il tuo interesse per il giardinaggio?
«Ho cominciato col giardinaggio a 15 anni, quando ero adolescente. In Puglia – io sono pugliese – avevamo una casa di famiglia in campagna e lì in giardino
raccolsi un semino di Phoenix canariensis, la classica palma che cresce al Sud Italia, e lo seminai in un vaso. Con mia grande sorpresa questa pianta nacque e così chiesi a mio padre di poterla piantare nel giardino di casa. Per me fu quasi come un gioco, un esperimento, all’inizio, ma quella palma oggi è ancora lì ed è alta sei metri. Ho praticato il giardinaggio da quel momento, ho quindi tanti anni di esperienza. Poi è arrivato il momento social. Nel 2011 ho aperto il blog Balcone fiorito; poi dopo qualche anno la pagina Facebook; infine, il profilo Instagram. Per quanto riguarda il seguito, l’exploit di Balcone fiorito su Instagram è accaduto durante la pandemia, quando per ragioni di forza maggiore abbiamo sentito il bisogno di far entrare la natura nella nostra casa, creando un piccolo angolo verde».
si collega anche a quello dell’onestà, perché non basta essere competenti e seri, bisogna anche circoscrivere con onestà la propria competenza. Io ho al momento 300 specie diverse sul mio balcone e ho scritto circa 500 articoli sul mio blog, il che vuol dire che in questi anni di giardinaggio ho coltivato circa 500 specie diverse: se un mio follower mi chiede informazioni su una pianta che non conosco e che non ho mai coltivato, io lo dico con piena onestà. Un altro consiglio è quello di avere un linguaggio semplice. Da professore di italiano alle scuole medie sono abituato a impiegare un linguaggio semplice, anche per rendere più comprensibili dei concetti complessi.
Quali sono i tuoi consigli per una comunicazione social efficace? «Dalla mia esperienza sui social i miei 5 consigli per una comunicazione efficace sono in primis la serietà. Penso sia un presupposto fondamentale per chiunque voglia parlare e comunicare su qualsiasi argomento. Il tema della serietà
Credo sia molto importante anche sui social, oltre che tra i banchi di scuola. Fondamentale anche l’ utilizzo dei sottotitoli: un’applicazione molto utile dell’intelligenza artificiale è la generazione automatica dei sottotitoli nel video. Il mio consiglio è di utilizzarla, perché molte più persone potranno così fruire dei contenuti anche senza l’audio, non solo le persone che in quel momento sarebbero disturbate dall’audio, ma anche le persone che altrimenti non potrebbero proprio fruirne. Sono stato molto toccato dai messaggi di alcune persone sorde che mi chiedevano i sottotitoli ai video. Infine, le foto. Abbiamo il grande vantaggio di usare l’elemento visivo fotografico. Quando parlo di piante io utilizzo sempre i nomi scientifici latini, ma non sempre è facile associare il nome latino alla pianta; per facilitare questo sforzo mnemonico, cerco sempre di utilizzare una chiara immagine o fotografia della pianta nominata».
Una guida alla scoperta del centro di giardinaggio, per dare una risposta concreta a domande semplici, ma fondamentali.
Che aspetto deve avere un Garden di successo? Come deve essere gestito? E soprattutto, come farlo diventare un luogo di incontro e aggregazione per la comunità?
Garden Center Stile Italiano si presenta come un manuale che possa consigliare sul cammino futuro, soprattutto delle piccole e medie realtà imprenditoriali, verso una nuova identità di Garden Center.
Sono sette le nuove varietà premiate all’IPM Novelty Showcase, competizione organizzata dalla ZVG. A trionfare, tra le altre, anche “Illusia” di Schoneveld Breeding e la Sundaville® Blue di Suntory Flowers Europe di Benedetta Minoliti
I rappresentati delle aziende vincitrici dei premi all’IPM Novelty Showcase
Il settore del verde è innovativo e dinamico. Lo ha dimostrato, ancora una volta, “IPM Novelty Showcase”, competizione organizzata dallo ZVG a cui hanno partecipato 33 espositori, da 11 Paesi, che hanno presentato in tota le 55 novità prima della fiera. Durante la cerimonia di apertura della 41esima edizione di IPM Essen sono stati an nunciati i vincitori, per un totale di 7 nuove varietà in diverse categorie e di una pianta che ha ricevuto il premio speciale della giuria. I premi sono sta ti consegnati da Andreas Kröger, vice presidente ZVG, e da Anne-Marie Bals, Fata dei Fiori tedesca 2024/2025.
PIANTE A FIORITURA PRIMAVERILE
Il comitato di esperti ha scelto la Primula acaulis Flamenco Mix F1 di Rudy Raes Bloemzaden n.v. (Belgio). Questa
“ballerina di flamenco” ha fiori unici frangiati e rende omaggio alla tradizione spagnola. Per la giuria i fiori arricciati, unici degli ibridi F1, sono stati il fattore decisivo per il premio. Primula acaulis Flamenco MIX F1 è una novità assoluta per le primule propagate per via generativa e offre un vantaggio di coltivazione per i produttori.
PIANTE DA AIUOLA E BALCONE
Ad aggiudicarsi il riconoscimento in questa categoria è la Sundaville® Blue di Suntory Flowers Europe (Paesi Bassi), premiata come “IPM Novelty 2025”.
La crescita costante con viticci meno vigorosi e i fiori che variano dal rosa
PIANTE DA VASO FIORITE
DA INTERNO
Il Cyclamen persicum “Illusia” di Schoneveld Breeding (Paesi Bassi) ha ricevuto il titolo di “IPM Novelty 2025” in questa categoria. La nuova forma del fiore, differente dal ciclamino tradizionale, ha convinto la giuria. Questa pianta è più adatta per la coltivazione autunnale e il consumatore può godere di un’eccellente durata fino a quattro settimane senza che i fiori invecchino.
to premiato in questa categoria. Questa felce amplia l’ampia gamma di piante verdi da interno con foglie uniche seghettate e un sorprendente colore verde che illumina qualsiasi interno.
Il particolare motivo delle foglie, con colori che vanno dal verde al rosso castagno, e la crescita compatta hanno portato alla vittoria Musa sikkimensis Ever Red di Hoogeveen Plants BV (Paesi Bassi). Anche questa Musa ama le temperature calde ed è quindi un’attraente aggiunta alla gamma di piante europee in tempi di cambiamento climatico.
PIANTE DA VASO DA INTERNO
A FOGLIAME
L’Asplenium antiquum ‘Yuaspgio’ Gioia di Vitro Plus B.V. (Paesi Bassi) è sta-
FIORI RECISI
La Rosa Hybrid Under the StarsTM Rosa Loves Me® dell’azienda danese Roses Forever ApS è stata particolarmente apprezzata dalla giuria. Con cinque-sette fiori su un solo stelo, gli amanti delle rose hanno immediatamente un intero bouquet tra le mani. Queste rose hanno anche una durata molto lunga e il colore giallo vivace è unico e ha un interessante riflesso verde.
A ricevere il premio speciale della giuria è stato l’Hibiscus syriacus Flower Tower Ruby di Kordes Jungpflanzen Handels GmbH e Heinje. La forma colonnare stretta è nuova per l’ibisco ed è quindi molto adatta anche per i piccoli giardini, ma anche per balconi e terrazze. Questa pianta si ramifica bene e delizia api e farfalle con il suo lungo periodo di fioritura dalla fine di luglio all’inizio di ottobre.
STORIE DI NOVITÀ
Sono solo due delle caratteristiche principali di Penny® Pro, nuova serie di viola
Syngenta Flowers ha presentato a IPM Es sen Penny® Pro, una nuova serie di viola cornuta ad alte prestazioni ottimiz zata per la produzione pri maverile e autunnale. po anni di sviluppi e di test rigorosi, questa nuova serie di viole è stata selezionata da Syngenta Flowers per le sue prestazioni, perché dalla germinazione alla fine, Pen ny® Pro offre la soluzione più efficiente per coltivatori e ri venditori. “Con Penny® Pro ci siamo concentrati sulla selezione per ottenere affida bilità e robustezza in diverse condizioni e stagioni. Il no stro obiettivo è creare una serie che consenta ai colti vatori di avere successo du rante i periodi di picco delle vendite in tutto il mondo” ha spiegato Jeanine Janssen, breeder di viola cornuta. “Abbiamo unito questa resistenza a colori brillanti migliorati, abitudini di coltivazioni facili e uniformità a livello di serie. Ma non ci fermiamo qui: i nostri sforzi di selezione proseguono per ampliare la gamma di colori e aumentare al contempo gli standard di alte prestazioni di Penny® Pro”.
tivatore, il portamento favorevole riduce la necessità di PGR per un’esperienza di coltivazione più sostenibile.
• Le radici forti sono alla base di un innesto di alta qualità che si traduce in una pianta finita dalle prestazioni elevate.
DI PENNY® PRO
• Fioritura abbondante e migliorata grazie alla robusta ramificazione basale di tutta la serie.
• Il portamento non allungato migliora l’attrattiva e le prestazioni di vendite al dettaglio e in giardino. Per il col-
• Maggiore precocità e finestra di fiori tura con uniformità dei fiori in tutti i colori.
• Ottime prestazioni paesaggistiche an che in condizioni difficili
Penny® Pro segue il successo della se rie Delta® Pro Pans (viola wittrockia na) lanciata da Syngenta Flowers nel 2023. Questo a dimostrazione che lo
sviluppo da parte dell’azienda nella selezione delle viole non è solo continuo, ma soprattutto dinamico. “Penny® Pro è stata sottoposta a test rigorosi per diversi anni prima della sua introduzione. Con 11 nuovi colori e due già esistenti, le nostre prove approfondite sono state fondamentali per valutare il potenziale di successo della serie per i coltivatori” ha spiegato Ronald Karsenbarg, specialista tecnico biennali. “Non ci siamo basati solo su osservazioni visive, ma abbiamo utilizzato tecniche avanzate di fenotipizzazione con l’ausilio di droni e tecnologie Questo approccio ci ha aiutato a definire i parametri della serie e a selezionare le varietà migliori. Nei test pre-commerciali, oltre 300 coltivatori hanno provato Penny® Pro e il loro feedback positivo si allinea perfettamente con le nostre osservazioni di prova, confermando che siamo sulla strada giusta”.
Piante ornamentali
Fleuroselect, organizzazione internazionale per l’industria delle piante ornamentali, ha presentato le due piante vincitrici delle medaglie d’oro 2024: la Dahlia pinnata Black Forest Ruby (Takii Europe) e la Salvia splendens Estella Coral (Van Hemert & Co.) di Penelope Moran
Fleuroselect ha presentato i vincitori delle medaglie d’oro per il 2025: la Dahlia pinnata Black Forest Ruby (Takii Europe) e la Salvia splendens Estella Coral (Van Hemert & Co.). Entrambe le novità nel campo della riproduzione hanno ottenuto un punteggio eccezionale in termini di innovazione, bellezza e prestazioni in giardino nelle prove annuali di Fleuroselect, convincendo i giudici ad assegnargli l’ambita medaglia d’oro.
Le Dalie sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, soprattutto grazie alla loro straordinaria varietà, alle forme dei fiori e ai colori affascinanti. In linea con questa tendenza, Takii Europe ha presentato Black Forest Ruby, una Dalia con fiori singoli e doppi che irradiano in tutte le sfumature del rosso, dallo scarlatto al vinaccia, a contrasto con le foglie scure pinnate. Black Forest Ruby per Fleuroselect è “una scelta eccellente per contenitori misti e prospera nelle aiuole soleggiate. I coltivatori scopriranno che questa nuova Dalia è facile da produrre e genera piante molto uniformi. I rivenditori rimarranno incantati dall’attraente combinazione di colori tra fiori e foglie che risalta sugli espositori”. Per quanto riguarda i consumatori, secondo Fleuroselect apprezzeranno “le eccezionali prestazioni in giardino”. Il motivo? “Black Forest Ruby fiorisce continuamente dall’estate all’autunno fino alle prime gelate”. Inoltre, la giuria ha elogiato i suoi fiori rossi e il fogliame scuro vedendo, come avrete capito, un alto potenziale per coltivatori, rivenditori e consumatori.
In giardino, secondo i trend, si mira a un aspetto più naturale, con una palette di colori più delicata. Per questo motivo la Salvia splendens Estella Coral di Van Hemert & Co. è stata particolarmente apprezzata dalla giuria di Fleuroselect, tanto da premiarla con la medaglia d’oro. Questa pianta mostra un portamento completamente nuovo rispetto ai tipi di splendens conosciuti. Estella Coral è più grande, più cespugliosa, ben ramificata e si adatta ai giardini più “selvaggi”. Anche il suo colore dei suoi fiori è completamente nuovo. Inoltre, le grandi spighe fiorite rosa di Estella Coral fioriscono per tutta la stagione. Secondo la giuria di Fleuroselect i coltivatori e i giardinieri “saranno felici di scoprire che Estella Coral fiorisce una settimana prima rispetto alle varietà splendens standard. Coltivata e piantata in un luogo soleggiato o in terreno ben drenato, Estella Coral produrrà una quantità enorme di fiori e attirerà diversi tipi di impollinatori”.
Il National Garden Bureau ogni anno, con il concorso Green Thumb Award, premia piante e prodotti per il giardinaggio eccezionali e innovativi. A scegliere il pubblico e una giuria di esperti dell’organizzazione americana di Benedetta Minoliti
Ogni anno il National Garden Bureau, organizzazione americana senza scopo di lucro che si dedica alla promozione e all’educazione sul giardinaggio, presenta il concorso Green Thumb Award, che premia piante e prodotti “eccezionali e innovativi”. I vincitori sono selezionati in due categorie: People’s Choice Award, quindi i più votati dal pubblico, e Professional’s Choice Award, determinato invece da una giuria di esperti orticoltori del NGB. Ecco quali sono le piante che hanno vinto nelle due categorie, divise tra: perenni, annuali, piante da appartamento e arbusti.
Calibrachoa LIA™ Abstract Lemon Cherry (Danziger) - Annuali
Nuova aggiunta alla serie LIA™, è caratterizzata da fiori giallo-oro spruzzati di un audace rosso ciliegia e da un portamento controllato e semitrascinante.
Butterfly Bush Little Rockstars Red (Dummen Orange) - Perenni
La Buddleja Little Rockstars Red fa parte di una nuova serie di Buddleja compatte. Presenta bellissime infiorescenze grandi e a forma di cono ed è perfetta per la produzione in vasi piccoli.
Hydrangea FlowerFull® Smooth (First Editions® Shrubs & Trees)Arbusti
Questa ortensia liscia si distingue per i suoi fiori vistosi e i suoi steli eretti e robusti che non si afflosciano al vento o sotto la pioggia. Inoltre è resistente alle malattie, richiede poca manutenzione e produce un numero di fiori per stagione da due a tre volte superire rispetto alle altre ortensie lisce.
Philodendron Prismacolor™ Orange you Gorgeous™ (leafjoy Houseplants) - Piante da appartamento Una pianta tropicale, vincitrice sia per il pubblico che per la giuria di esperti del National Garden Bureau, con colori ispirati agli agrumi, foglie allungate caratterizzate da colori che vanno dall’arancio all’oro, fino al verde, ricordando un “boschetto tropicale”.
Cosmos Sea Shells Red (SAHIN Home Garden - Takii Europe) - Annuali
Conosciuta per i suoi caratteristici petali tubolari che ricordano le conchiglie, questa varietà presenta una tavolozza che va dal rosa tenue al bianco.
Hellebore JWLS Endless (Monrovia Nursery) - Perenni
Compatto e rivolto verso l’alto, con una stagione di fioritura prolungata, questa pianta è stata selezionata per la sua fioritura abbondante e duratura, il fogliame scuro verde lucido e i fiori
Burning Bush FIRE BALL SEEDLESS™ (Spring Meadow Nursery - Proven Winners ColorChoice) - Arbusti
È l’unico cespuglio ardente (Euonymus alatus), caratterizzato da un colore rosso intenso, senza semi, sterile e non invasivo sul mercato. Una pianta davvero innovativa e rivoluzionaria sviluppata dal dottor Tom Ranney e dal suo staff della Mountain Horticultural Crops Research Station in North Carolina.
Giambò Piante è stata fondata nel 2000 da Vito Giambò e quest’anno festeggia i suoi primi 25 anni. L’azienda è diventata tra i leader nel settore della produzione ed esportazione di agrumi ornamentali in vaso in tutta Europa e ad oggi conta 220mila metri quadri di serre all’avanguardia con circa 60 collaboratori esperti e oltre 60 varietà di agrumi. Ogni anno l’azienda cerca di arricchire il proprio assortimento con novità, ma non solo, perché Giambò Piante produce anche olivi e eucalipti, sempre in vaso. “Ogni pianta che coltiviamo rappresenta il risultato di questi 25 anni di competenze, innovazione, dedizione e soprattutto amore quotidiano nel produrre e far crescere queste piante” ha raccontato Ilaria Giambò. In occasione dei 25 anni Giambò Piante ha rinnovato la sua brand identity con l’obiettivo di affermare il rinnovamento dell’immagine dell’azienda e la capacità di
restare al passo con i tempi, pur mantenendo radici salde nella storia e nella famiglia, che ne ha piantato le basi, coltivato l’esperienza e raccolto fino ad oggi concretezza e solidità. “La missione di Giambò Piante è sempre incentrata sulla qualità e sulle pratiche ecosostenibili. Investiamo in metodi di produzione che riducono al minimo l’impatto ambientale, enfatizzando la sostenibilità. Nel 2023 abbiamo presentato il nostro progetto green che ha coniugato sostenibilità e piante facendo la scelta giusta per il futuro del nostro pianeta” ha spiegato Ilaria Giambò. E ha continuato: “Nel concreto, ai frutti commestibili, che sono sempre stati richiesti, abbiamo affiancato anche le food etichette, che sono water resistant. Inoltre adottiamo prodotti a residuo zero anche nelle serre per la cura delle piante, in linea con i nostri obiettivi ecologici”.
Fondazione Minoprio ITS Academy ha an nunciato che l’Assemblea dei Soci ha con fermato Elias Bordoli alla Presidenza per il prossimo mandato. È la prima volta, in 17 anni, che un presidente viene rinominato per due mandati mandati consecutivi. In 63 anni storia di Fondazione Minoprio è acca duto soltanto con l’ex Presidente Pallavicini. Tradizionalmente, la carica viene alternata tra i rappresentanti di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, soci fondatori dell’ente. Oltre alle rielezione di Bordoli, l’Assemblea ha nominato Claudia Sorlini come Vicepre sidente. Figura di spicco nel panorama ac cademico e istituzionale, la professoressa Sorlini ricopre anche il ruolo di Vicepresi dente all’interno di Fondazione Cariplo e Bonifiche Ferraresi. A completare il Consi glio di Amministrazione gli illustri docenti universitari Prof. Mario Colombo e Prof. Gui do Sali, oltre al Dott. Filippo Arcioni, Dott. Stefano Donetti e Dott. Andrea Novarese, professionisti di esperienza e competenza, che contribuiranno con il loro prezioso ap porto al raggiungimento degli obiettivi di Fondazione Minoprio.
Il direttore di Deliflor Americas S.A.S (Colombia), David Marin, si è aggiudicato quest’anno il premio di Giovane Coltivatore Internazionale dell’Anno di AIPH. Marin ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione tenutasi a IPM Essen il 28 gennaio. Questo premio fa parte degli AIPH International Grower of the Year (IGOTY) Awards 2025, che celebrano il meglio della produzione ornamentale. La categoria Young IGOTY riconosce individui dinamici, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, che guideranno il settore nel futuro.David Marin è entrato in Deliflor nel 2019 e durante il suo percorso in azienda si è occupato dell’implementazione di pratiche orticole per ottimizzare l’uso delle risorse e minimizzare l’impatto ambientale. “È un simbolo di duro lavoro, lavoro di squadra e passione” ha dichiarato Marin. “Questo premio ispirerà l’azienda e il team, facendo capire loro che tutto è possibile”. Il direttore di Deliflor America S.A.S., insieme agli altri finalisti, ha presentato le sue idee a una giuria internazioale di professionisti del settore orticolo. I giudici sonos stati: Leonardo Capitanio, Presidente di AIPH e proprietario di Vivai Capitanio, Colin Fernandes, precedente vincitore di YIGOTY e coordinatore del sito di prova per Manginpar e Puck van Holsteijn, CEO del World Horti Center e CEO di HortiHeroes.
ILIP presenta nelle due principali fiere di settore del settore, IPM Essen e Myplant & Garden, HortiPack, soluzioni professionali per il settore. L’intera gamma comprende: seminiere, cassette con alveoli, portavasi da trasporto e da coltivazione realizzati sia in PS che in R-PET e vasi da 10 e 14 cm di diametro in R-PET. I prodotti termoformati sono disponibili per la modalità di lavorazione manuale e per quella meccanica, a seconda delle esigenze del cliente. In particolare, l’azienda bolognese presenta la nuova linea di portavasi in R-Pet per le piante grasse. L’aspetto innovativo della gamma HortiPack è rappresentato dai prodotti in R-PET caratterizzati da un’elevata percentuale di PET riciclato, che arriva fino all’80-90%. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma garantisce anche la stessa capacità di carico e le stesse eccellenti performance dei prodotti convenzionali in PS. Per quanto riguarda, invece, i nuovi portavasi per le piante grasse in R-PET vanno ad arricchire i modelli da trasporto e sono disponibili con diametri che variano da 3,5 a 7,5 cm e con un numero di fiori che va da 48, per i diametri più piccoli, a 16. Inoltre, l’elevata scivolosità del materiale consente una bancalizzazione ottimale. La gamma HortiPack comprende cassette da 6,8 e 10 posti utilizzabili con una vasta gamma di alveoli in R-PET o in PS. Infine, aumenta anche la gamma di vasi in R-PET. Al 10 adesso si aggiunge anche il vaso da 14 da Lt 1.
Pieter Bootsma, CEO di Royal FloraHolland
Il nuovo CEO di Royal FloraHolland, Pieter Bootsma, guarda al 2025 con ottimismo e fiducia, spinto dall’aspirazione alla crescita. “Abbiamo registrato risultati positivi nel 2024 e vogliamo mantenerli tali” ha affermato nel suo messaggio di Capodanno. Bootsma ha sottolineato che creare un ambiente in cui tutti si sentano coinvolti e ascoltati è fondamentale per crescere e innovare insieme attraverso partnership efficaci. “Dal 2025 organizzeremo lo sviluppo dei nostri servizi, della nostra piattaforma e il contatto con coltivatori e acquirenti secondo due nuovi pilastri nella nostra struttura organizzativa. Un pilastro si concentra interamente sulla creazione di valore per i coltivatori (Grower Value Management) e l’altro si concentra specificamente sugli acquirenti (Buyer Partnership Development). Questa struttura
organizzativa più orientata al cliente è uno dei risultati del nostro percorso ‘Fit For Future’ progettato per rendere Royal FloraHolland più efficiente e mirata”. Bootsma, che ha sostituito Steven van Schilfgaarde come nuovo capo dell’asta nel novembre 2024, ha enfatizzato la necessità di un prelievo degli ordini più efficiente e preciso e la necessità di livellare i picchi nella distribuzione di fiori recisi e piante in vaso. Floriway, la divisione trasporti della cooperativa, è vitale per la strategia di crescita di Royal FloraHolland per i prossimi 12 mesi. Nel 2023, ha registrato un fatturato inferiore alle aspettative. Il più grande hub commerciale floricolo al mondo vuole espandere Floriday, la sua piattaforma di vendita digitale. Quest’ultima ha registrato più di due miliardi di euro in vendite dirette di prodotti nel 2023. In media, il 66%
(2022: 32%) del commercio diretto avviene attraverso Floriday, percentuale salita all’87% alla fine del 2023. Inoltre, Bootsma vede opportunità di crescita all’estero, senza specificare gli obiettivi e le politiche di marketing internazionale della cooperativa. La conclusione, dice, è “Raggiungere un risultato positivo basato sull’efficienza dei costi ma anche sulle opportunità di crescita delle nostre entrate”. L’amministratore delegato di Royal FloraHolland ha anche promesso ai coltivatori e agli acquirenti maggiore chiarezza sulla direzione che sta prendendo la cooperativa, sui vantaggi e le sfide dell’Asta Centralizzata, e sulle possibilità di fare aste direttamente dai vivai di fiori recisi o piante. Per concludere, Bootsma ha menzionato la necessità di sostituire, rinnovare e ammodernare gli edifici esistenti dell’asta e renderli più sostenibili.
Suntory Flowers Limited ha consolidato la sua presenza in Europa attraverso l’acquisizione strategica, lo scorso autunno, di MNP, storico partner olandese. Questa iniziativa darà un nuovo impulso all’attività di Suntory, nelle piante da aiuola e nei fiori recisi, e ora MNP opera ufficialmente sotto il nome di Suntory Flowers Europe B.V. La collaborazione tra le due aziende risale agli anni ‘80, quando insieme lanciarono le Surfinia®, petunie da talea rivoluzionarie che hanno trasformato il panorama del giardinaggio urbano europeo. Da allora, MNP si è distinta come pioniere nel campo delle piante a propagazione vegetativa, contribuendo allo sviluppo e al branding di numerose varietà innovative, tra cui Sundaville®/
Sun Parasol® e Senetti®. “Con il lancio di Suntory Flowers Europe, puntiamo ad accellerare le nostre operazioni con l’estero, concentrandoci sull’Europa, la nostra area regionale più importante” ha dichiarato Yasunori Yomo, presidente di Suntory. “Sono più che mai convinto che i fiori di Suntory possano svolgere un ruolo importante nell’abbellire e trasformare gli spazi urbani in Europa”. E Jeron Egtberts di MNP, ora presidente di Suntory Flowers Europe, ha sottolineato il significato dell’integrazione e ha affermato: “Questa unione segna l’inizio di un nuovo emozionante capitolo. Si tratta della naturale evoluzione di una partnership lunga e fruttuosa, con anni di supporto e impegno da parte di tutti, azionisti, dipendenti e partner,
nonché dei clienti”. E ha aggiunto: “Continueremo a fare tutto il possibile per offrire la qualità e l’innovazione che hanno caratterizzato per decenni MNP, con un impegno stabile verso la crescita futura e la prosperità di tutti i soggetti interessati”. Suntory Flowers Limited e Suntory Flowers Europe B.V. insieme si impegnano in una mission: “creare gioia e meraviglia nella floricoltura” fornendo piante meravigliose a persone in tutto il mondo grazie allo sviluppo di prodotti innovativi e all’allargamento del mercato, con l’affermazione della propria leadership nei segmenti delle piante da aiuola e dei fiori recisi in Europa. Infine, la squadra dei dirigenti comprende anche Munerori Inagaki, responsabile commerciale per l’Europa di Suntory Flowers.
Scansiona il qr code per scoprire il nuovo sito internet di Suntory Flowers Europe
STORIE DI SETTORE
Agricoltura verticale
Un po’ fattoria verticale, un po’ laboratorio di esperienza: a Bangkok, Varmers è un progetto scalabile che, partendo dalle fragole e passando dal basilico italiano, si avvia a offrire oltre venti varietà di prodotti privi di pesticidi e a chilometro zero
colloquio con Geert Liezenga di Stefania Medetti
Nel cuore di Bangkok, le vetrine rosa di Varmers non passano inosservate. La fattoria verticale fondata da Geert Liezenga, imprenditore dei Paesi Bassi trapiantato in Thailandia, opera a pochi passi dal tech e start-up hub più grande del Sud Est Asiatico, incastonata fra il traffico e i treni della ferrovia sopraelevata. Cento metri quadrati di spazio che corrispondono a una superficie coltivabile di mille metri quadrati regalano alla città prodotti freschi, privi di pesticidi, ricchi di nutrienti e, soprattutto, a chilometro zero. In pratica, la quadratura
scalabile che accorcia la filiera alimentare, ma che può diventare una versione 2.0 del farmer’s market. Le previsioni per il settore, infatti, guardano a un giro d’affari mondiale da 59 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso annuo di crescita composto del 24%.
La tecnologia, anche in questo caso, dà una mano, migliorando l’efficacia dei processi e abbattendo i costi. https:// varmers.com/
Raccontaci di te: cosa ti ha portato a Bangkok?
«Con la mia famiglia, abbiamo lasciato i Paesi Bassi per fare esperienze in un altro Paese. Dopo un po’ di tentativi, la scelta è caduta sula Thailandia. In Europa, avevo alcune aziende che ho venduto e poi sono andato alla ricerca di nuove idee in nuovi ambienti».
del cerchio, ma anche un’impresa che, allo stesso tempo, è anche uno strumento di marketing per avvicinare i cittadini a un modo nuovo per mettere i prodotti freschi in tavola. Frutto della curiosità del fondatore, nel giro di due anni Varmers è cresciuta imparando dall’operatività, come racconta lo stesso Liezenga, oggi chief executive officer. Partendo dalla coltivazione delle fragole e passando per la coltivazione del basilico, Varmers si avvia a inaugurare nuove location dove produrre oltre venti prodotti diversi destinati ai supermercati della città. Un progetto
Com’è nata l’idea di aprire una farm?
«In realtà, è cominciato tutto a casa. Avevamo un’area dedicate alle piante. Quando le piante iniziavano a perdere vitalità all’interno, le portavo all’aperto per farle riprendere forza. Dopo un po’ di avanti e indietro in questo modo, ho pensato che ci dovessero essere dei modi più efficaci per mantenerle più felici dentro casa, ad esempio utilizzando delle luci ad hoc invece di contare soltanto sulla luce naturale. Ho iniziato a leggere il materiale che trovavo sull’argomento e sono incappato in una
serie di articoli universitari che descrivevano diverse soluzioni, come l’uso di luci LED, idroponica, sistemi automatizzati, applicazioni di nutrienti, ecc».
Quando è stato lanciato Varmers?
«Circa tre anni fa, ma la coltivazione vera e propria è iniziata un anno più tardi. C’era molta ricerca coinvolta».
Quante persone lavorano V-Farm?
«Al momento, ci lavorano quattro persone, perché è una piccola farm. La nuova farm che stiamo costruendo sarà molto più grande, ma proporzionalmente occuperà meno persone, perché possiamo contare sulle economie di scala».
Quanto spazio di coltivazione avete?
«Abbiamo circa 1000 m2 di spazio di coltivazione su 100 m2. Ciò genera circa 2000 kg di basilico italiano al mese, tutto l’anno».
Con la nuova farm, priva di finestre, abbiamo in programma di produrre una trentina di colture, ricominceremo con le fragole che saranno disponibili
tutto l’anno, ma ci saranno anche cavolo riccio, menta, prezzemolo, aneot, pomodori, cetrioli e zafferano
Ma Varmers non è nata per coltivare fragole?
«Sì, all’inizio, producevamo 500 kg di fragole al mese, ma non siamo riusciti a mantenere stabile la produzione, poiché abbiamo scelto di mantenere la fattoria visibile al pubblico con una finestra tra la fattoria e la strada principale di Bangkok. La disposizione della fattoria, con le sue vetrate, fa sì che sia più difficile controllare la temperatura all’interno. La location in città è stata una sorta di test. Abbiamo fatto marketing, introducendo ai cittadini la nostra realtà, ma abbiamo fatto anche molta ricerca, abbiamo testato più colture. Il nostro obiettivo, infatti, è sopperire alle esigenze di prodotti freschi di un supermercato».
Come ha reagito il mercato alla vostra offerta?
«Credo che la maggior parte delle persone non capisca ancora l’agricoltura verticale e, anche se possono letteralmente vedere le colture, sono ancora
Il business dell’ sta rapidamente passando da un di nicchia rispondendo alla crescente domanda globale di e
convinti che non funzioni. Questo ci dà un enorme vantaggio competitivo. I supermercati amano lavorare con noi, perché gli risolviamo molti problemi. Ad esempio, la nostra produzione an nuale semplifica l’approvvigionamento e le nostre quantità di consegna alta mente precalcolate eliminano comple tamente gli sprechi».
Le fragole sono ancora disponibili con Varmers?
Quali sono, dunque, i progetti per il futuro?
«Stiamo costruendo oltre trenta locali da 100 metri quadrati poco fuori città, risolvendo, come ho detto, numerosi problemi logistici e di approvvigionamento per i nostri clienti. Possiamo dire che, come le nostre piante, partendo dai dati abbiamo fatto tutto il necessario per crescere in grande».
di fornire l’ambiente perfetto per far prosperare le piante, quasi come creare una sorta di “resort” per loro, piuttosto che affidarsi a un laboratorio high-tech in stile fantascientifico. La qualità è fondamentale e inizia con la comprensione delle esigenze naturali delle piante. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale misurare e analizzare i dati, in quanto i dati sono la base per il processo decisionale. Nell’agricoltura verticale, sostituiamo elementi naturali come luce solare, il terreno e la pioggia con alternative controllate. Ciò richiede una profonda conoscenza della biologia, della fisica e della scienza delle piante per sviluppare soluzioni efficaci. Il processo non prevede semplicemente la replica della natura, ma anche il miglioramento delle condizioni per una crescita ottimale. Sebbene l’intelligenza artificiale possa aprire molti scenari, la sua utilità dipende dalla qualità e dalla pertinenza dei dati che elabora».
Quali sono i dati di cui bisognerebbe tenere conto?
«In questo campo, i dati necessari per le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale sono ancora in evoluzione. Prima di applicare l’intelligenza artificiale, è fondamentale identificare e compren-
«Con la nuova farm, priva di finestre, abbiamo in programma di produrre una trentina di colture, ricominceremo con le fragole che saranno disponibili tutto l’anno, ma ci saranno anche ca volo riccio, menta, prezzemolo, aneot, pomodori, cetrioli e zafferano».
Puoi raccontarci dei segreti del dietro le quinte? Per esempio, utilizzate l’intelligenza artificiale? Come misurate il benessere delle piante?
«Le piante sono organismi viventi e la loro crescita non può (e non deve) essere forzata. L’obiettivo finale è quello
Agricoltura verticale
dere le sfide e le opportunità specifiche. Solo allora l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo significativo nell’otti mizzazione della crescita e del benessere delle piante».
Come sta evolvendo il business dell’agricoltura verticale?
«Sta rapidamente passando da un settore di nicchia a una soluzione di massa, rispondendo alla crescente do manda globale di cibo fresco, di alta qualità e sostenibile. Diversi sviluppi e tendenze chiave stanno plasmando questa trasformazione. In particolare, stiamo assistendo a significative innovazioni in settori come l’automazione, l’intelligenza artificiale, la robotica e la tecnologia dell’illuminazione. Le conferenze Agritech presentano un numero impressionante di aziende che affermano di avere le “migliori” luci o gadget per la coltivazione. Tuttavia, la realtà è che le piante stesse determinano ciò di cui hanno bisogno per prosperare: concentrandosi esclusivamente su strumenti ad alta tecnologia spesso si perde di vista l’obiettivo principale che è coltivare piante migliori. Non dobbiamo dimenticare che l’agricoltura verticale offre alternative sostenibili all’agricoltura tradizionale. Ad esempio, vengo-
no sviluppati nutrienti di qualità alimentare privi di sostanze chimiche per soddisfare le esigenze esatte delle piante senza utilizzare nitrati, prevenendo così la contaminazione del suolo e dell’acqua. In questo modo si affrontano sfide ambientali critiche, producendo al contempo alimenti più sani e puliti».
Quali sono le sfide che l’agricoltura verticale dovrà affrontare?
«Un elemento chiave sono le spese in conto capitale, i costi operativi continui, in particolare l’elettricità. Secondo natura, le piante hanno sempre fatto affidamento sulla luce solare per la fotosintesi, ma l’agricoltura indoor richiede illuminazione artificiale. Tuttavia, l’avanguardia della ricerca sta esplorando modi per by-passare la fotosintesi tradizionale. Teoricamente, le piante potrebbero essere coltivate in completa oscurità fornendo direttamente i composti organici intracellulari di cui hanno bisogno, come zuccheri e amidi. Ciò potrebbe rivoluzionare il settore, riducendo drasticamente i costi energetici e consentendo tecniche agricole senza precedenti».
Quali passi possono portarci in questa direzione?
«Il settore deve dare priorità alla risoluzione di problemi fondamentali come la sicurezza alimentare, la biodiversità e la sostenibilità. Invece di concentrarci su colture monocolturali o tecnologie appariscenti, dobbiamo affrontare la crescente necessità di cibo migliore e
più nutriente, ripristinando al contempo ecosistemi naturali come le foreste e le giungle. L’agricoltura verticale non riguarda solo la coltivazione indoor, ma è anche un’occasione per ripensare il modo in cui produciamo cibo in armonia con la natura. La corsa all’innovazione in aree come i nutrienti sostenibili e le tecniche agricole alternative indipendenti dalla luce sono la prova del potenziale del settore di rivoluzionare l’agricoltura entro il prossimo decennio».
Su scala più piccola, l’agricoltura verticale potrebbe essere realizzata anche in modo domestico?
«Se si ha bisogno di qualche prodotto su base settimanale, ma non è affatto efficiente. Dovremmo piuttosto riflettere su come costruire tante fattorie più grandi e sostituire le colture “sporche” con colture sane, prive di pesticidi e sostanze chimiche tutto l’anno».
Vedi qualche area di sinergia tra agricoltura verticale e i centri di giardinaggio?
«Di solito, i centri di giardinaggio vendono piante provenienti da fattorie monocolturali esterne. Finché una pianta non è più grande di 40 cm, potrebbero essere coltivate al chiuso. Tuttavia, se un vivaio utilizza un’ampia foresta multicolturale per coltivare le sue piante, dunque, un posto dove insetti, topi, bisce, volpi, vivono liberamente, allora la soluzione prevista da Madre Natura non è affatto male, perché questo spazio soddisfa più scopi».
A cavallo fra tradizione e innovazione, la natura continua a guadagnare consensi. Il report annuale di Garden Media Group racconta in che direzione evolverà il mercato
di Stefania Medetti
Anno nuovo, c’è fame di novità. L’osservatorio dell’americana
Garden Media Group guarda al 2025 e avanza una previsione: la passione per il verde non accenna a rallentare, ma non si tratta di una questione puramente estetica, sempre più persone hanno capito che il verde è importante per il benessere. Il report previsionale, dunque, è intitolato al “Rinascimento della Natura”, un modo per sottolineare la crescente consapevolezza dell’importanza del verde soprattutto presso chi vive in città. L’impatto positivo della natura, infatti, comprende elementi come la riduzione del crimine, il supporto al benessere psicofisico delle persone, la
possibilità di abbassare la temperatura dell’aria in estate (e, dunque, contribuire al risparmio energetico), il supporto alla biodiversità. Nelle previsioni dei ricercatori, dunque, quello che abbiamo davanti è un vero e proprio cambio di passo che ci porterà a integrare sempre di più la cura del verde all’interno della nostra società e della nostra vita. Ecco dunque un assaggio dei trend più hot individuati dai ricercatori americani, che possono avere un’eco nel nostro mercato.
VOGLIA DI COMUNITÀ
Ovvero, piccolo è bello. Dopo gli anni in cui ci siamo ubriacati con reti sociali
che abbracciavano il mondo, abbiamo voglia (e bisogno) di ritrovarci fra persone che condividono la nostra visione, che amano le stesse cose. Per i Garden Center, questo si traduce nell’identificare e coltivare gruppi di appassionati del verde. Il 73% dei consumatori, infatti, si dice più disposto ad acquistare quando si sente parte di una comunità. Per farsi un’idea delle potenzialità di questa formula, basta guardare alla piattaforma di beauty insider di Sephora: il forum di bellezza dove si ritrovano gli appassionati della categoria rappresenta l’80% delle vendite attraverso i programmi fedeltà. Proprio come la bellezza, il verde è un argomento che si presta alla costruzione di relazioni . Attenzione però, perché la chiave è l’autenticità. Per costruire rapporti nello spazio digitale, bisogna lasciarsi alle spalle il linguaggio del marketing, entrare nella community, partecipare agli scambi da pari a pari, fare domande, offrire spunti e risposte quando possibile. Insomma, il contenuto va considerato come una vera e propria valuta che si scambia alla pari. Il primo obiettivo della presenza in una
community, infatti, non deve essere la vendita, ma la creazione di un senso di comunità, una familiarità che, nel momento in cui si dovrà fare un acquisto, favorisce naturalmente una destinazione piuttosto che un’altra.
VOGLIA DI MUSICA
Si dice che la musica faccia bene alle piante, ma fa bene anche ai giardinieri. Proprio perché le generazioni più giovani hanno iniziato a interessarsi al verde, non stupisce che l’81% dei nuovi pollici verdi dichiari di ascoltare la musica mentre si dedica alla cura delle proprie piante, con una preferenza per il genere pop. La riscoperta dei concerti post-pandemia abbraccia le esperienze sociali a base di musica. Lo si vede nei ristoranti che offrono musica live e nella scelta delle playlist che danno la precedenza a tracce che creano un’atmosfera. Non a caso, i ricercatori stimano che la musica sul punto vendita sia in grado di generare un incremento degli acquisti del 10%. Curare una playlist dedicata agli amanti del verde permette di intercettare la voglia di note e, allo stesso tempo, valorizzare l’essenza del brand. L’interesse per la musica abbinato al verde ha applicazioni pratiche, come in serate di musica dal vivo: il palco si allestisce utilizzando le piante, un modo per creare atmosfera – e anche un’idea originale per metterle in mostra –. Negli Stati Uniti, alcuni Garden hanno iniziato a sperimentare con il revival del vinile con il supporto di dj: i clienti sono invitati a portare il loro disco preferito da condividere con altri appassionati di verde, magari con un cocktail in mano. Sempre a proposito di musica, si posso no arricchire i social con suggerimenti di tracce da ascoltare quando ci si de dica alle proprie piante.
VOGLIA DI ESCAPISMO
Una fra le funzionalità dell’intelligenza artificiale è la creazione di immagini oni riche, spazi naturali dai colori irreali e rilassanti. Le piante non sono risparmia te da questo trend. Lo si vede, per esem
pio, nei colori surreali di fiori e piante postate da più parti su Pinterest. A fare da contraltare a questa tendenza, c’è un ritorno al passato, un guardare indietro alla tradizione, alle radici, al vintage. Nel mondo del gardening, questo interesse prende la forma di giardini “con una storia”. Cresce, infatti, la voglia di spazi verdi disegnati per replicare l’apparenza lussureggiante, ma curata dei giardini della tradizione europea. Questa cura nello spazio verde non è solo gradevole alla vista, ma capace – stando a una ricerca di Virginia Tech – di aggiungere fino al 12,7% di valore a una proprietà immobiliare. Piante e alberi maturi possono valere da mille a diecimila dollari l’uno. La cura per gli alberi esistenti, più che la piantumazione ex novo, può portare significativi benefici non solo alla salute e all’estetica, ma anche al portafoglio. Un modo per riprodurre questo look e ispirare i clienti che magari non posseggono grandi spazi è creare profondità utilizzando un mix di rose e rampicanti, cespugli alti, abbinati a perenni di media dimensione e a tappeti fioriti per un accattivante look stratificato. Declinare queste formule in versione XS per lo spazio domestico è un’ottima fonte di ispirazione per i clienti.
Prendendo ispirazioni dai giardini inglesi, il piacere di vivere all’aperto si traduce in un incremento della disponibilità
alla spesa per il proprio spazio verde. Il 62% dei proprietari di casa negli Stati Uniti si dichiara interessato a progetti di landscaping. Le pareti verdi offrono molta flessibilità anche in termini creativi, proprio per la varietà di piante che possono essere utilizzate. Inoltre, accendere i riflettori sulle potenzialità delle barriere verdi non interessa solo i proprietari di giardini, ma conquista l’attenzione anche di chi abita in un appartamento che, in questo modo, ha la possibilità di creare, anche se in piccolo, la propria prospettiva verde. Un desiderio che intercetta la passione dei plant parents per il look vissuto di piante come la Monstera, che produce fenestrature, assicurando un look affascinante allo spazio di casa. Sempre a proposito di fonti di ispirazione, Garden Media Group segnala il ritorno di fiamma fra le generazioni di giovani giardinieri dell’estetica Frutiger Aero, un termine retrospettivo che indica il design dei primi anni Duemila (il trend prende il nome Windows Aero, stile iconografico del sistema operativo Microsoft Windows Vista e dal designer svizzero Adrian Frutiger che ha segnato l’estetica del periodo). Icona di questa look è l’inconfondibile colore verde acqua, che si trova in alcune succulente come l’Agave tequilana e in alcune tonalità come il rame ossidato, che trasmette un senso di calma e dolce nostalgia per l’ottimismo dei primi anni del secolo.
È ciò che auspica il CIC, Consorzio Italiano Compostatori, per la gestione della raccolta differenziati e degli impianti. Nel 2023 l’Italia ha segnato un nuovo record sulla produzione di rifiuti urbani, ma le preoccupazioni sono ancora diverse di
Nmilioni di tonnellate, con un incre mento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Ma c’è una buona notizia: la raccolta differenziata raggiunge il 66,6% a livello nazionale, con il Nord che guida la classifica al 73,4%, seguito dal Centro al 62,3% e dal Sud al 58,9%.Questi dati emergono dal nuovo Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA 2024, presentato a Roma alla presenza del Vice Ministro Vannia Gava. Un risultato particolarmente significativo riguarda il riciclaggio, che ha superato la soglia del 50,8%, oltrepassando l’obiettivo europeo del 50% fissato per il 2020. Tuttavia, la strada è ancora lunga per raggiungere il target del 65% previsto per il 2030. La frazio-
Come ha evidenziato Lella Miccolis, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), è stato registrato un incremento di 230.000 tonnellate,
ma non mancano le preoccupazioni: “L’aumento limitato di sole 40.000 tonnellate di FORSU desta preoccupazione. Nonostante l’Italia abbia anticipato l’obbligo di raccolta della frazione umida rispetto all’Europa, sono ancora numerosi i Comuni che non hanno avviato la raccolta o registrano prestazioni insoddisfacenti”.
Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo della frazione organica dei rifiuti e dei prodotti che ne derivano (compost, biometano, ecc.). Il Consorzio, che conta 150 consorziati, riunisce e raggruppa soggetti pubblici e privati produttori e gestori di impianti di compostaggio e di gestione anaerobica, associazioni di categoria, studi tecnici, laboratori, enti di ricerca, produttori di macchine e attrezzature e altre aziende interessate alle attività di compostaggio e di gestione di rifiuti organici.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la qualità della raccolta. Specialmente, come sottolineato dalla Presidente di CIC, “alla luce del cambiamento degli obiettivi europei, che si sono spostati dalla raccolta differenziata al riciclo effettivo”. “Migliorare la qualità della raccolta è essenziale per raggiungere questo traguardo. Sebbene la produzione di scarti si sia leggermente ridotta, ciò non implica automaticamente una maggiore qualità del rifiuto in ingresso. È dunque necessario continuare a lavorare in questa direzione, sia lato Comuni che impianti”. Per quanto riguarda i Comuni, la presidente di CIC ha spiegato che è fondamentale che vengano “rispettati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti dal MASE, secondo i quali le impurità merceologiche nei rifiuti organici non dovrebbero superare il 5%”. “Dal 2010, la normativa impone l’uso di sacchetti biodegradabili, compostabili e certificati per la raccolta dell’organico. Inizialmente, molti Comuni hanno distribuito gratuitamente i sacchetti ai cittadini, favorendo una corretta gestione domestica. Tuttavia, questa pratica comporta costi significativi e procedure complesse, inducendo alcuni Comuni a non distribuirli o a farlo in quantità insufficienti”. Come spiegato da Lella Miccolis, il sistema porta a porta per la raccolta dell’organico rappresenta, a oggi, il “metodo più
efficiente”, soprattutto per “migliorare la qualità”. Questo, però, come spiegato dalla Presidente del CIC, deve essere “affiancato da un monitoraggio continuo e sostenuto anche da sistemi tariffari diversificati per la qualità”. “Come CIC promuoviamo da anni campagne di sensibilizzazione ma anche di analisi merceologiche per Comuni e impianti: è fondamentale, infatti, che le analisi vengano eseguite, da enti accreditati, secondo una metodologia standard”.
UN AUSPICIO PER IL FUTURO
E per quanto riguarda gli impianti che hanno il ruolo di trasformare i rifiuti in risorse? La Presidente del CIC ha spiegato che è necessario che “adottino tecnologie avanzate e ottimizzino i processi secondo i principi dell’economia circolare. Tuttavia, la produzione di scarti è inevitabile a causa dell’effetto trascinamento del processo produttivo a carico della frazione organica”. Dal rapporto di ISPRA, come evidenziato da Miccolis, è emerso che ci sono ancora
impianti solamente di gestione anaerobica, anche se numericamente inferiori a quelli solo di compostaggio e integrati. “Come CIC auspichiamo che aumenti il numero di impianti che prevedono anche il recupero di materia, non solo energetico (tramite biogas e biometano), grazie alla produzione di compost, un fertilizzante naturale fondamentale per la salute del nostro suolo che contribuisce alla lotta contro la desertificazione e a mitigare i cambiamenti climatici”. E ha aggiunto: “Oltre a questo, la distribuzione territoriale dovrebbe senz’altro essere più omogenea, rispettando il principio di prossimità, che considera la distanza dal luogo di produzione senza limitarsi ai confini regionali. La creazione di macroaree regionali potrebbe favorire la solidarietà tra Regioni, permettendo agli impianti con capacità inutilizzate di supportare le aree meno coperte”. Infine, la presidente del CIC ha sottolineato che non dovrebbero esserci “contrapposizioni tra pubblico e privato” e che dovrebbe essere importante “garantire tariffe di accesso agli impianti” sostenibili per i cittadini e che garantiscano agli impianti stessi di “svolgere un processo industrializzato che tenga conto anche della sicurezza ambientale”. “Un equilibrio tra equità tariffaria e sostenibilità economica è fondamentale per un sistema di gestione dei rifiuti organici efficace e sostenibile”. Inoltre, Miccolis ha auspicato una “stretta collaborazione tra i Consorzi, coordinata dal MASE e da ISPRA, affinché si lavori in modo coordinato per ridurre la contaminazione tra le diverse filiere che affligge soprattutto la frazione organica”.
Materiali alternativi
Un passo coraggioso verso l’economia circolare e la riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’uso di materie prime rinnovabili. Vigorplant sceglie l’innovazione e la sostenibilità per il futuro del giardinaggio. Per prima colloquio con Elisa Goi di Francesco Tozzi
Vigorplant festeggia i suoi 50 anni con il lancio di una nuova gamma peat-free, pensata per rispondere alle crescenti esigenze di sostenibilità ed ecologia del mercato. Dopo quattro anni di intensi studi e sperimentazioni, l’azienda ha creato tre formulazioni innovative, tutte ad alte performance agronomiche, utilizzando materie prime rinnovabili come fibra di cocco ed Ecofibra. La scelta di abbandonare l’uso della torba, una risorsa non rinnovabile, si inserisce perfettamente nella strategia di Vigorplant di promuovere l’economia circolare e di rispondere concretamente alle sfide ambientali globali. Un impegno che mira a combinare l’alta qualità del prodotto con un impatto positivo sul nostro pianeta.
Insomma, una scelta coraggiosa e rivoluzionaria quella di presentare una nuova gamma peat free, cosa vi ha mosso verso questa scelta?
«La decisione di lanciare una nuova gamma peat free nasce dalla nostra volontà di rispon dere in modo concreto alle sfide ambientali e alle richieste di un mercato sempre più attento alla sostenibilità. Abbiamo scelto di innovare, utilizzando materie prime rinnovabili, per ridurre
l’impatto ambientale e promuovere un ciclo produttivo più responsabile. La nostra gamma peat free non è solo una risposta alle esigenze ecologiche dei consumatori, ma anche un impe gno concreto verso un futuro in cui le risorse naturali vengano rispettate e valorizzate. Una nuova gamma di terricci sostenibili, realizzati con materie prime rinnovabili e senza l’utilizzo di torba. Tutta la nostra esperienza proveniente anche dal settore professionale e tutte le nostre competenze sviluppate in 50 anni nella produzione di terricci hanno permesso di ottenere prodotti di altissima qualità da oggi anche senza l’uso di torbe. Nelle formulazioni sono utilizzate due tipologie di Fibre di
lavorazione del Cocco prevalentemente per l’industria tessile, le nostre Ecofibre provengono dall’Italia e dal Nord Europa e sono un derivato dalla lavorazione del legno, l’Humus naturale proviene dalla raccolta del verde a seguito delle manutenzioni dei giardini. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti contribuendo a generare nuove produzioni volte a valorizzare l’ecologia. Questa scelta rappresenta un passo coraggioso verso una cultura più sostenibile, dove ogni prodotto è pensato per fare la differenza nel rispetto dell’ambiente».
Sappiamo che il tema della torba è molto di attualità, quale sarà il vostro approccio nel presentare questa nuova linea al canale distributivo?
«Tutte le materie prime che compongono questi terricci sono rinnovabili e provengono da altre lavorazioni pertanto sostengono l’economia circolare, modello di produzione e consumo che implica condivisione, riutilizzo, e riciclo dei materiali e prodotti
Materiali alternativi
esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo così a ridurre i rifiuti al minimo. La torba proviene dalla parziale decomposizione di materiale vegetale in aree umide ed in alcune zone climatiche. Il suo processo di formazione può durare anche alcuni secoli poiché si forma più lentamente rispetto ad altre materie prime ed anche rispetto al suo stesso utilizzo. Per tale ragione Vigorplant ha deciso di proporre ai propri clienti un prodotto nuovo ed esclusivo, completamente privo di torba, ma dalle più elevate performance agronomiche che contraddistinguono i nostri prodotti. La nostra scelta va quindi nella direzione di avvicinarsi ai consumatori più attenti all’ambiente e che ricercano coltivazioni che valorizzano la sostenibilità, garantendone i risultati agronomici e la qualità professionale del marchio Vigorplant».
Di sicuro una scelta interessante e, immagino, strategica per rafforzare la vostra politica sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare… «Assolutamente, l’introduzione di un terriccio peat-free rappresenta una scelta strategica e in linea con la nostra politica di sostenibilità e economia circolare.I nostri terricci peat-free si basano su materiali rinnovabili, come la fibra di cocco, e Ecofibra®. Questi materiali provengono spesso da altre filiere di produzione e vengono reimmessi in un ciclo produttivo, riducendo il bisogno di risorse vergini e favorendo la rigenerazione naturale. Questo è un esempio pratico di economia circolare, dove i sottoprodotti di un processo diventano risorse per un altro. Sostenere l’adozione di prodotti peat-free non è solo una scelta ecologica, ma è anche un passo verso l’innovazione responsabile. La ricerca e lo sviluppo di alternative valide alla torba possono aprire nuove possibilità per l’intero settore, stimolando un approccio più consapevole e orientato alla sostenibilità. Questa
strategia si inserisce perfettamente nel nostro impegno a favore di un futuro più sostenibile, facendo in modo che i nostri prodotti non solo rispondano alle esigenze dei consumatori di oggi, ma contribuiscano anche alla protezione del nostro pianeta per le generazioni future. Scegliendo i nostri terricci Peat Free, potrete coltivare le vostre piante con la consapevolezza di agire in modo più sostenibile e attento verso il pianeta, coerente con gli obiettivi di sviluppo di sostenibilità con la certezza della qualità Vigorplant e delle performance agronomiche. Un primo significativo gesto che va nella direzione di un maggiore rispetto per l’ambiente e di un’innovazione sostenibile e garantita».
50 anni, un traguardo decisamente importante, come li vive?
«Vivere i 50 anni di Vigorplant è un momento di grande soddisfazione e orgoglio, non solo per il traguardo raggiunto, ma anche per il percorso che ci ha permesso di diventare leader nel nostro settore. In questi cinquant’anni, siamo stati pionieri nel mercato, introducendo innovazioni che hanno segnato la crescita dell’intero settore. La nostra visione lungimirante e la passione per la qualità ci hanno permesso di anticipare le tendenze, offrendo soluzioni sempre più avanzate e rispondendo in modo proattivo alle esigenze dei nostri clienti. Questo importante traguardo è soprattutto il frutto della determinazione e dell’intuito del nostro fondatore, che con coraggio e dedizione ha gettato le basi di un’impresa che oggi è sinonimo di eccellenza e leadership. Celebrare questo anniversario non significa solo riflettere su ciò che abbiamo realizzato, ma anche guardare al futuro con rinnovato impegno, pronti a con-
tinuare a guidare il mercato con nuove sfide e opportunità».
Quali sono i prossimi obiettivi di Vigorplant?
«I prossimi obiettivi di Vigorplant sono focalizzati sul rafforzamento della sua leadership di mercato, l’espansione attraverso innovazioni e l’adozione di materie prime all’avanguardia, nonché sul miglioramento della fiducia e della rilevanza nei confronti dei clienti. Vigorplant si propone di consolidare la sua posizione di leadership nel settore dei terricci e substrati in tutti i canali di riferimento. Ciò comporta un impegno costante nell’innovazione, nel miglioramento delle formulazioni esistenti e nell’espansione della propria offerta di soluzioni innovative ed efficienti al fine di rimanere un punto di riferimento per tutti gli stakeholder. L’azienda, inoltre, punta a fare crescere la propria quota di mercato sviluppando nuovi prodotti e soluzioni che rispondano alle necessità emergenti dei mercati globali, puntando su innovazioni tecnologiche e sull’utilizzo di materie prime innovative. L’adozione di soluzioni sostenibili ed ecocompatibili è una chiave importante per espandere la propria presenza nei vari segmenti di mercato».
Concimi
Novagro Srl, azienda specializzata nella produzione di concimi e prodotti di protezione per le piante, propone prodotti naturali ed eco-compatibili, coniugando ricerca scientifica e rispetto per l’ambiente di Penelope Moran
Nel panorama dell’agricoltura moderna, la sostenibilità e l’innovazione rappresentano le chiavi per un futuro prospero e rispettoso dell’ambiente. Novagro Srl, azienda specializzata nella produzione di concimi e prodotti di protezione per le piante , si distingue per il suo impegno nella formulazione di solu-
zioni all’avanguardia, certificate bio e a basso impatto ambientale.
STRUMENTI EFFICACI E SOSTENIBILI
Fondata con la missione di fornire agli agricoltori strumenti efficaci e sostenibili, Novagro Srl ha saputo coniugare ricerca scientifica e rispetto della natu-
Dal 1996 Novagro Srl produce e commercializza fertilizzanti organici e organo-minerali a base di aminoacidi ed estratti vegetali. Innovazione, dinamicità e flessibilità rappresentano il focus strategico dell’azienda nello sviluppo di nuovi prodotti, nelle tecnologie di produzione, nell’attenzione verso il cliente e nella sua massima soddisfazione. Questo approccio ha permesso a Novagro Srl lo sviluppo e il consolidamento della società in un mercato sempre più esigente e sottoposto a continui cambiamenti. “In Novagro vediamo il nostro lavoro come un’incredibile opportunità di offrire ai nostri clienti prodotti progettati per essere efficienti e rispettosi dell’ambiente. Abbiamo unificato il concetto di botanica e di tecnologia per creare un mondo unico e innovativo che rispetta l’uomo e la natura. La nostra missione consiste nel contribuire ad uno sviluppo economico socialmente responsabile fornendo soluzioni innovative, tecnologicamente avanzate e una vasta gamma di prodotti di qualità sviluppati con tecnologia propria. Vogliamo, insieme ai nostri interlocutori, sviluppare un’agricoltura più sana, sicura e produttiva e contribuire alla salute delle persone e del pianeta, in collaborazione con la natura”.
ra, offrendo prodotti che migliorano la fertilità del suolo e proteggono le colture senza compromettere l’equilibrio degli ecosistemi. L’azienda propone una gamma di soluzioni studiate per garantire rese produttive elevate, nel pieno rispetto delle normative ambientali e delle esigenze di un mercato sempre più attento alla qualità e alla sicurezza alimentare. A guidare questo percorso di eccellenza è il CEO Francesco Pace, figura chiave nel successo di Novagro Srl. Grazie alla sua visione strategica
e alla passione per l’innovazione, l’azienda ha scalato rapidamente i vertici del settore, consolidando la propria presenza sul mercato nazionale e internazionale. Con un’attenzione costante alla ricerca e allo sviluppo, Novagro Srl investe in tecnologie avanzate per la produzione di fertilizzanti organici e biostimolanti in grado di migliorare la resistenza delle piante agli stress ambientali e garantire raccolti sani e abbondanti.
PRODOTTI NATURALI
ED ECO-COMPATIBILI
Il valore aggiunto di Novagro Srl risiede nella capacità di offrire prodotti naturali ed eco-compatibili, frutto di un’accurata selezione delle materie prime e di processi produttivi all’avanguardia. L’azienda collabora attivamente con esperti del settore agronomico e con istituti di ricerca, per sviluppare soluzioni innovative che rispondano alle sfide dell’agricoltura contemporanea. Il rispetto per l’ambiente e la tutela della biodiversità sono principi cardine della fi -
losofia aziendale, che si riflettono in ogni aspetto della produzione. Grazie all’adozione di processi sostenibili, Novagro Srl contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, promuovendo modelli produttivi responsabili e in armonia con la natura. Con una rete di distribuzione in costante espansione e un portafoglio prodotti in continua evoluzione, Novagro Srl si conferma un punto di riferimento per gli agricoltori che desiderano migliorare la produttività dei loro terreni senza rinunciare alla sostenibilità. Scegliere Novagro Srl significa affidarsi a un’azienda che pone la qualità e l’innovazione al centro del proprio operato, garantendo soluzioni efficaci per un’agricoltura più verde e competitiva. Con il costante impegno del suo CEO Francesco Pace e del suo team di esperti, Novagro Srl continua a tracciare la strada verso un futuro agricolo più sostenibile e all’avanguardia.
Il tredicesimo Convegno Nazionale di Aicg, dal titolo “Naturalmente Coltiviamo Innovazione”, è stato un’opportunità di confronto per tutti, con un focus sulle testimonianze dei professionisti del settore e delle nuove generazioni
Si è concluso il 16 gennaio il 13° Convegno Nazionale di Aicg (Associazione Italiana dei Garden Center, ndr) dal titolo “Naturalmente Coltiviamo Innovazione” e tenutosi al Noi Techpark di Bolzano. Tre giorni di lavori e confronto in cui si sono potute visitare le realtà aziendali del territorio e lasciarsi ispirare dagli interventi degli ospiti. Se la prima giornata è stata dedicata alle visite presso i punti vendita Garden Paradise Siegfried – Floricoltura di Termeno sulla Strada del Vino, Psenner di Caldaro, Blumissima di Bolzano, Mondo Giardino Platter
Il Convegno è stato, senza alcun dubbio, un grande successo. Abbiamo saputo rispondere alle aspettative.
Merano, le due giornate seguenti hanno lasciato spazio alle testimonianze di professionisti del settore e non, tra cui Heiner Oberrauch, fondatore di Salewa, Stefanie Starkl, che lavora come giardiniera, fiorista e architetto d’interni per l’impresa di famiglia in Austria, Alexander Kremer (Socio amministratore Garten-Center Kremer Gmbh ma anche Katharina von Bruchhausen, che ha illustrato come la fisiognomica e la postura possano agire positivamente o negativamente sull’interazione con il cliente e la vendita e Beate Weiland, professoressa associata di Didattica
presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano, che ha affrontato un tema centrale ovvero come le piante siano corpi determinanti per qualificare gli spazi di apprendimento. In chiusura della terza giornata di convegno, la parola è stata lasciata ai giovanissimi professionisti del settore in una tavola rotonda intitolata, “Collaboratori al centro del Centro di giardinaggio” , moderata dal titolare del Garden Center Agricola Home & Garden, Giacomo Brusa. A partecipare sono stati Alberto Ferremi, fiorista e allestitore freelance ed ex studente dell’ITS di Fondazione Minoprio di Manager di Garden Center, Luca Malvezzi, responsabile del reparto
Appuntamento
Lascio un’associazione forte e in salute, arricchita da numerosi progetti che hanno contribuito alla crescita formativa e al consolidamento della rappresentanza delle aziende associate.
piante presso il punto vendita Flover di Bussolengo, Nicola Marzari che, presso Calliari Fiori, è responsabile del vivaio e infine Gabriele Cantaluppi che è vivaista presso il Garden Schullian e che ha avviato da qualche anno la sua piccola attività di produzione di piante. In quanto giovani professionisti impiegati nel settore, il loro punto di vista sulle dinamiche e aree di miglioramento è centrale soprattutto per quegli imprenditori che vogliono coltivare le relazioni con i propri collaboratori.
“FORTE E IN SALUTE”
La parte pubblica del 13° Convegno Nazionale di AICG è stata preceduta dall’assemblea generale dei soci, che ha visto il rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo 2025-2027. Il nuovo consiglio direttivo di AICG è così composto: Nadia Cavinato (Garden Cavinato), Silvano Girelli (Flover), Mara Maschi (Idea Verde Maschi), Davide Michelini (Floricoltura Michelini), Vittore Nicora (Nicora Garden), Andrea Orlandelli (Valle dei Fiori), Enrica Raganato (Il Germoglio Soc. Coop Salzano), Fabiola Rappo (Viridea), Paolo Roagna
(Roagna Vivai), Emanuele Simeoli (Sime Garden) e Andrea Zannoni (Zannoni Garden). Stefano Donetti ha lasciato la presidente di AICG dopo sei anni di lavoro intenso , e ha dichiarato, parlando del convegno: “È stato, senza alcun dubbio, un grande successo. I riscontri ricevuti, sia dai partecipanti che dagli sponsor, sono stati estremamente positivi, a dimostrazione che abbiamo saputo rispondere alle aspettative. Sono profondamente soddisfatto”. E ha continuato: “L’evento ha visto un’ampia e vivace partecipazione, con relatori di altissimo livello e interventi di grande valore e interesse. Si è trattato di un’occasione fondamentale per favorire il dialogo e il confronto all’interno del nostro settore”. E sulla sua presidenza, Donetti ha dichiarato: “Lascio un’associazione forte e in salute, arricchita da numerosi progetti che hanno contribuito alla crescita formativa e al consolidamento della rappresentanza delle aziende associate. Durante questi anni abbiamo affrontato insieme sfide importanti, come il difficile periodo della pandemia, che però ha rafforzato la nostra coesione e il senso di appartenenza”.
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