Il Giardiniere 044 I trimestre 2025

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ILgiardiniere

+ VISIONI

Da “semplice” manutenzione a cura. Per un approccio differente + SOLUZIONI

10 case history di prodotti (e aziende) per ottimizzare l’organizzazione sul lavoro

LA

COVER STORY

Il nuovo generatore portatile a batteria IRPSUOP2500 di MILWAUKEE® eroga energia anche dove non ci sono prese o quadri elettrici, permettendo agli operatori di lavorare in ogni situazione di cantiere, dal taglio legna nel bosco allo sfalcio dell’erba in un campo da golf. Tutti i dettagli a pagina 16!

SERVIZIO A PAG. 31

IIl settore della cura e manutenzione del verde sta attraversando un’evoluzione determinata da due variabili fondamentali: le mutate condizioni climatiche e il progresso tecnologico. L’incremento di eventi estremi, l’innalzamento delle temperature e la riduzione delle risorse idriche impongono un ripensamento delle pratiche di gestione, orientandole verso modelli più efficienti e sostenibili.

L’adozione di sistemi di irrigazione intelligente, basati su sensori di umidità e centraline programmabili, consente di ottimizzare il consumo idrico, riducendo gli sprechi . La selezione di specie vegetali a bassa richiesta idrica, l’impiego di substrati innovativi e la gestione del suolo mediante tecniche di pacciamatura avanzata rappresentano strategie fondamentali per la resilienza degli spazi verdi. Ma questi sono solo alcuni esempi.

Parallelamente, l’integrazione di strumenti digitali e macchinari evoluti sta ridefinendo l’operatività del professionista del verde . Software di monitoraggio, droni per l’analisi delle superfici vegetate e robot autonomi per la manutenzione consentono una gestione più precisa ed efficiente delle aree verdi, ottimizzando tempi e costi operativi.

Per rispondere alle nuove esigenze del settore, è essenziale un aggiornamento costante delle competenze , con un focus su tecniche di gestione sostenibile, innovazioni tecnologiche e normative ambientali. Solo attraverso un approccio tecnico e consapevole sarà possibile garantire un equilibrio tra funzionalità, estetica e sostenibilità nella progettazione, cura e manutenzione del verde urbano e privato.

Con questo approccio abbiamo confezionato questo nuovo numero de IL giardiniere , consapevoli che l’attività manutenzione significa (soprattutto!) cura del patrimonio verde, sia pubblico, sia privato, e che deve essere fatto al meglio. Sempre!

EROI DI BIODIVERSITÀ

I giardinieri, spesso considerati silenziosi “taglia prati”, sono già oggi custodi dell’equilibrio ecologico dei nostri territori. Per il futuro però serve un ruolo da vera guida attiva per la comunità… di Sandro Degni

La biodiversità è un patrimonio inestimabile che garantisce la stabilità degli ecosistemi e la sopravvivenza di tutte le specie, uomo incluso. I professionisti del verde hanno il compito di preservarla e arricchirla, adottando pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. Ma cosa significa concretamente essere custodi di questo equilibrio nella pratica quotidiana? Vediamolo insieme. Il primo passo, quello più importante, è la scelta delle piante. Un giardiniere attento alla biodiversità sceglie specie autoctone o naturalizzate, capaci di adattarsi al clima e al suolo locale. Questa capacità di scelta si può affinare sul campo, per esempio inserendo piante “sperimentali” che nel tempo rivelino la loro idoneità. Un altro aspetto fondamentale è favorire la presenza della fauna: piante che producono bacche, frutti o fiori in buone quantità. Anche piccoli specchi d’acqua o altre risorse naturali possono completare questi habitat, fondamentali per favorire la diffusione di specie vegetali attraverso la dispersione dei semi da parte degli animali.

Un altro elemento chiave è la gestione del suolo della fertilizzazione. Tecniche “gentili”, basate su humus, torbe mineralizzate o fertilizzanti naturali, migliorano la qualità del terreno senza comprometterne l’ecosistema. La riduzione dei pesticidi in favore di tecniche biologiche, come l’uso di antagonisti naturali, funghi e alghe, aiuta le piante a sviluppare difese proprie contro i parassiti, riducendo progressivamente la necessità di interventi esterni. Anche l’uso razionale dell’acqua diventa imprescindibile in un contesto di risorse sempre più limitate. Rispettare il suolo e conservare l’acqua non è più un’opzione, ma una necessità, senza deroghe o scorciatoie. Quando il giardiniere professionista assumerà non solo il ruolo di custode, ma anche di promotore attivo di queste pratiche all’interno della comunità, sarà un giardiniere educatore ambientale, custode della biodiversità. Il mio sogno, lo ammetto, è proprio ritagliare al giardiniere un ruolo didattico, attivo nella comunità. Chi meglio del giardiniere, d’altronde, può agire con lungimiranza e cognizione di causa? Nessuno. Workshop, attività didattiche, eventi di sensibilizzazione, anche questo deve essere il lavoro dei giardinieri professionisti. I giardinieri non sono semplici curatori del verde, ma veri e propri custodi della biodiversità, educatori e pionieri di un futuro sostenibile. Il loro lavoro, spesso invisibile, è essenziale per preservare la ricchezza della vita sulla Terra. Ogni volta che passeggiate in un parco o ammirate un giardino fiorito, ricordatevi che dietro quella bellezza c’è il lavoro di un giardiniere, un autentico eroe della biodiversità. Non preoccupatevi, noi giardinieri ci faremo ascoltare!

Tra studio, lavoro e amore per il verde, Matteo Pellicanò racconta la sua crescita personale e lavorativa, dagli anni della Fondazione Minoprio al successo con il progetto SETA, vincitore del premio “La Foglia d’Oro”. Una vita dedicata alla natura, con un amore nato tra l’orto del nonno e le eccellenze del Lago di Como a cura del Comitato di redazione Fondazione

Dopo molti anni, Matteo è tornato a scuola in occasione dell’ultima edizione di Orticolario, che assieme a Jonathan l’ha visto protagonista e vincitore del premio “La Foglia d’oro” con il progetto SETA - Sustainable Environment and textile Artwork.

Matteo Pellicanò è un ex studente della Fondazione Minoprio, diplomatosi nel 2017 e oggi impegnato nel settore del green. Matteo ha cominciato la scuola superiore iscrivendosi al percorso professionale della Fondazione (leFP), decidendo di effettuare il passaggio all’istituto tecnico agrario (ITA) per il quinto anno, assieme al suo compagno di banco Jonathan Arnaboldi. All’ITA, racconta Matteo, ha avuto la possibilità di svolgere attività in contesti di prestigio e maturare una buona esperienza sul campo. Dopo il diploma, il corso di Agrotecnologie per l’ambiente e il territorio dell’Università Statale di Milano non è bastato a colmare la sua voglia e la sua intraprendenza lavorativa. Al terzo anno universitario, infatti, con grande coraggio Matteo ha deciso di abbandonare gli studi per dedicarsi attivamente alla sua passione e avviare la sua attività nel 2021. Giardiniere a tutti gli effetti, ha lavorato per importanti realtà del territorio. Tra le esperienze di maggiore rilevanza spicca certamente la collaborazione per il restauro di Villa Bonomi sul Lago di Como ad opera di Vincenzo Dascanio, floral designer pugliese molto attivo nell’hinterland milanese. Infine, dopo tre anni di gavetta e formazione, Matteo è diventato agrotecnico e oggi collabora con uno studio agronomico di Varese, per il quale si occupa di perizie di stabilità degli alberi e della gestione del

DALLA PASSIONE

Matteo e Jonathan durante la premiazione.

verde urbano per il comune di Como. Del suo percorso Matteo non cambierebbe nulla. La chiave è stata proprio quella di assecondare l’amore e la passione che ha avuto fin da bambino. “Con padre giardiniere e nonno contadino – ci racconta – ho avuto la fortuna di crescere in un contesto abbastanza campagnolo, rurale. Mi ricordo che la prima cosa che facevo da piccolino quando tornavo a casa da scuola era aiutare mio nonno a curare l’orto”.

I L PREMIO

Dopo molti anni, Matteo è tornato a scuola in occasione dell’ultima edizione di Orticolario 2024, che assieme a Jonathan l’ha visto protagonista e vincitore del premio “La Foglia d’Oro” con il progetto SETA - Sustainable Environment and textile Artwork. “Nel momento in cui abbiamo candidato il nostro progetto non avevamo nessun aiuto economico per sostenerlo; quindi, è stato importante dietro le quinte cercare di instaurare collaborazioni con altre aziende che ci hanno aiutato”, spiega Pellicanò. L’ecosistema è stato pensato per apportare beneficio nell’ambito del soil improvement, grazie a specie autoctone e pioniere, e diverse essenze botaniche, adatte al clima del Lago di Como. Il tutto è stato corredato da un sottile velo di seta, simbolo della zona comasca, per celebrare la terra in quanto fonte di vita e origine di tutto. Ma Orticolario non è stato né il primo né l’ultimo premio della coppia di amici e colleghi. Nel 2018, assieme, hanno vinto il concorso “Meraviglia nei parchi” di EuroFlora 2018.

I L PROGETTO

culturale di workshop, incontri e performance. Di SETA, la giuria ha apprezzato l’eterogeneità delle professionalità coinvolte, una sinergia tipica del giardinaggio orientato al futuro. Anche la sua capacità di cogliere l’elemento terra come fonte di vita, arte e cultura è stata particolarmente gradita. Oltre al premio principale, il progetto ha ricevuto anche il premio Villa Carlotta 2024 e il premio Grandi Giardini Italiani 2024.

Ogni anno Orticolario raccoglie e mette in mostra, nella splendida cornice di Villa Erba sul Lago di Como, oltre 250 progetti d’arte, natura, design e artigianato. Un’esperienza immersiva ed emozionale senza tempo, unita a un ampio programma

*Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

ALLA PROFESSIONE

COVER STORY

16 L’energia che ti segue a cura di Francesco Tozzi

VISIONI

20 Da semplice

manutenzione a cura di Paolo Notaristefano a cura di Nicolò De Rossi

CULTURA VERDE

24 Acqua di Nicolò De Rossi

SOMMARIO

SOLUZIONI

28 Taglio erba / Scopri la Linea Optimus a cura di Nicolò De Rossi

30 Strategie innovative per la gestione del punteruolo rosso delle palme Un problema fitosanitario ormai noto

32 Sul campo / Attrezzature da serie A!

33 Fertilizzanti / Un prato migliore

34 Innovazione / Navimow X3: il futuro della manutenzione del verde con tecnologia avanzata a cura di Filippo Terragni

36 Supporti tecnici / Addio cavi intricati e disordine

38 Manutenzione / Pendenze importanti e terreni irregolari a cura di Nicolò De Rossi

39 All’aperto / Prevenzione antizanzare, senza insetticida a cura di Filippo Terragni

40 Rivoluziona il tuo lavoro con Kress CyberPlug

gestione

50 Manutenzione / Dai campi da calcio alla nuova sede di Nicolò De Rossi

54 Progettare / Mediterranea passione di Nicolò De Rossi, in collaborazione con Leonessa Vivai

Realizzazioni / Il nuovo bistrot con copertura verde Leca a cura di Nicolò De Rossi

Novità vegetale / Quando si dice “pollice verde” di Benedetta Minoliti

Substrato / Terra di coltura: ma di cosa stiamo parlando? di Massimo Valagussa

rubriche

UNIVERSO IL giardiniere

14 Chi siamo, cosa facciamo e le info utili per entrare in contatto con noi

N˚ 044 - I TRIMESTRE 2025

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net

IN REDAZIONE

Alice Nicole Ginosa, Nicolò De Rossi, Benedetta Minoliti redazione@laboratorioverde.net

COLLABORATORI

Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Mirco Colzani, Sandro Degni, Federico Fagan, Stefania Medetti, Lavinia Raccah, Massimo Valagussa, Anna Zottola

GRAFICA

Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it

PRODUZIONE E SEGRETERIA

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

PROMOZIONE E SVILUPPO

Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net

STAMPA Alcione by Pixartprinting, via Galileo Galilei 47, 38015 Lavis (TN)

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net

Supplemento al numero 217 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

AMMINISTRATORE UNICO

Francesco Tozzi

SEGRETERIA GENERALE

Katiuscia Morello

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti:

• Greenup

• Agenda del Verde

• Calendario del Verde

• Agriflortec

• I Quaderni di greenup

• FIORItales

• Floorewall.com

• F&W magazine

Rappresentante e collaborazioni:

• TEN diyandgarden.com

• bricoliamo.com

• MG - Marketing Giardinaggio

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COVER STORY

Il nuovo generatore portatile a batteria IRPSUOP2500 di MILWAUKEE® eroga energia anche dove non ci sono prese o quadri elettrici, permettendo agli operatori di lavorare in ogni situazione di cantiere, dal taglio legna nel bosco allo sfalcio dell’erba in un campo da golf. Tutti i dettagli a pagina 16!

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Mirco Colzani R garden designer e agrotecnico, progetta e realizza giardini in tutta Italia e all’estero. Collabora con importanti studi di architettura nello sviluppo di progetti di prestigio.

Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani

Federico Fagan R agronomo, si occupa di consulenze, ricerche e test con stesura di report nel settore ambientale, agrario, aree verdi e zootecnico.

Sara Lavinia Raccah R architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma

ed Edoardo Carconi

Massimo Valagussa R agronomo e responsabile tecnico-scientifico del Laboratorio Minoprio Analisi e Certificazioni

Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde

L’energia che

Il nuovo generatore portatile IRPSUOP2500 di MILWAUKEE® garantisce operatività ovunque, ideale per cantieri e lavori all’aperto. Con 7.200W di potenza di picco, ricarica fino a 20 batterie con una singola carica e si trasporta facilmente grazie alle ruote integrate a cura di Francesco Tozzi

TEMPO DI LETTURA: 5 minuti

UIl nuovo generatore portatile a batteria

IRPSUOP2500 eroga energia anche dove non ci sono prese o quadri elettrici, permettendo di lavorare in qualsiasi situazione di cantiere, dal taglio della legna in bosco allo sfalcio dell’erba in un campo da golf. Alimentato da una batteria

interna da 2.5kWh, eroga ben 7.200W di potenza di picco e 3.600W di potenza continua, con un’onda pura in grado di caricare anche i dispositivi elettronici.

È possibile collegare fino a 3 dispositivi contemporaneamente e può fungere da power bank grazie alla doppia presa USB-A e USB-C.

che ti segue

SOLUZIONE MOBILE

SU DUE RUOTE

Ma stiamo parlando di qualcosa che va ben oltre un semplice generatore. IRPSUOP2500 può essere considerata una vera e propria stazione di energia portatile, un’unità mobile che diventa il fulcro di ogni professionista che utilizzi quotidianamente tagliasiepi, tosaerba, decespugliatori rigorosamente a batteria.

Infatti, la parte superiore è compatibile con il sistema di stoccaggio e trasporto Packout™, rendendo conveniente impilare cassette, organizer, zaini e bauli, ma anche i fari, aspiratori e caricabatterie compatibili con il sistema. Grazie al

Più che un generatore, si tratta di un’intera soluzione mobile su ruote.

INFO UTILI

◗ Tempo di ricarica (min) > 180

Maximum Wattage [W]

◗ Potenza Continua [W] > 3600

◗ Potenza Iniziale [W] > 7200

◗ Potenza in Uso [W] > 3600

◗ Peso (Kg) > 47.0

◗ Codice articolo > 4933492133

Per maggiori info: it.milwaukeetool.eu

IRPSUOP2500

design compatto e alle ruote integrate, può essere trasportato come un trolley, senza fatica. Ideale per chi lavora all’aperto, in cantieri o in luoghi remoti, questo generatore è facilmente spostabile da un punto all’altro: non si trasportano in giro 47 kg di generatore, ma si trascina comodamente una intera soluzione mobile su ruote. Utilizzato da stazione di ricarica mobile, è in grado di ricaricare fino a 20 batterie M18 5 Ah, 12 batterie M18 8 Ah o 8 batterie M18 12 Ah con una singola carica, mentre la batteria interna Redlithium™ da 2.5 KWh gli permette di ricaricarsi in maniera estremamente rapida: impiega tre ore da 0 a 100 e appena 35 minuti per ricaricarsi al 25 per cento.

monta una batteria interna REDLITHIUM™ da 2,5 kWh con potenza di picco di 7.200 W e potenza continua di 3.600 W.

LA SCHEDA TECNICA

Batteria interna REDLITHIUM™ da 2,5 kWh con potenza di picco di 7.200 W e potenza continua di 3.600 W

Le ruote piene e la maniglia telescopica permettono di portare il generatore ovunque

IP54, utilizzabile anche in esterna

Può essere utilizzato mentre è sotto carica

Zero emissioni, silenzioso, efficiente senza tempi di inattività e senza sprechi di energia

3 prese di corrente per alimentare contemporaneamente 3 prodotti o caricabatterie, nonché una presa USB-C e una USB-A per la ricarica dei dispositivi elettronici (cellulari, tablet)

Compatibile con il sistema modulare PACKOUT™

Carico al 25% in 35 minuti, carica completa in 3 ore

Schermo HMI intelligente ad alta visibilità che mostra tutti i dati rilevanti come il wattaggio generato, il tempo di funzionamento rimanente e il livello di carica

Il sistema ONE-KEY™ Tracking & Security offre gratuitamente un servizio di tracciamento e gestione dell’inventario basata su cloud, disponendo anche di funzionalità di blocco a distanza

Protezioni e piastre antisdrucciolo per la sicurezza nelle condizioni di lavoro più difficili

Tecnologia a onda sinusoidale pura per fornire alimentazione sicura ai dispositivi elettronici sensibili

IRPSUOP2500 garantisce una carica al 25% in 35 minuti e completa in 3 ore.

T UTTO SOTTO CONTROLLO

Di notte può essere messo a caricare collegandovi fino a tre caricabatterie, ognuno dei quali può ospitare fino a sei batterie: al mattino, le 18 batterie saranno cariche e il generatore allo stesso modo, fungendo da caricabatterie mobile durante la giornata lavorativa.

Come sapere quanti e quali utensili si possono attaccare, la carica residua del generatore o quanto ancora è possibile lavorare prima di doverlo ricaricare? Tutte informazioni che possono essere direttamente recuperate dal generatore. Infatti, una delle caratteristiche distintive di questo generatore è la presenza di un display elettronico intuitivo che fornisce tutte le informazioni di cui si necessita in tempo reale. È possibile sapere esattamente quanta energia è ancora disponibile, quante ore di lavoro restano prima di dover ricaricare la batteria e quali utensili possono essere alimentati con il generatore. La possibilità di monitorare il livello di carica in modo semplice e preciso permette di ottimizzare il lavoro, evitando sorprese e interruzioni durante l’uso.

Le ruote piene e la maniglia telescopica permettono di portare il generatore ovunque.

Da semplice manut

Il verde urbano necessita di una progettazione e di una cura all’altezza del suo valore ambientale, economico e culturale: riflessioni e consigli per un verde migliore di Paolo Notaristefano - a cura di Nicolò De Rossi

TEMPO DI

Il verde urbano non è solo un elemento estetico che dona colore alle nostre città, ma un vero e proprio patrimonio collettivo, un bene comune che contribuisce in modo significativo alla qualità della vita dei cittadini. Pertanto, la sua gestione non può essere improvvisata, come accade ormai troppe volte, ma richiede un approccio strategico e competente: le aree verdi urbane, quando ben progettate, sono sistemi complessi, formati da una rete di superfici e strutture vegetali eterogenee. La loro pianificazione, progettazione e cura devono essere quindi considerate come investimenti per il benessere sociale e ambientale.

In contesti moderni è ormai alta la consapevolezza riguardo il valore multifunzionale del verde pubblico, che offre benefici tangibili a livello ambientale, sociale ed economico. Il concetto di cura, in questo contesto, diventa centrale: non si

I SERVIZI ECOSISTEMICI DELLE AREE VERDI

Il concetto di servizi ecosistemici descrive l’insieme di benefici che gli spazi verdi offrono alla collettività, contribuendo alla qualità della vita urbana e alla sostenibilità ambientale. Questi servizi, ormai riconosciuti a livello globale, vengono misurati in termini di impatti positivi sia sull’ambiente che sulla società, configurando il verde pubblico come una risorsa multifunzionale da gestire con attenzione e competenza. I principali servizi ecosistemici offerti dalle aree verdi sono:

• Igienico-sanitari: effetti positivi sul clima locale (abbassamento temperature), sulla qualità dell’aria (riduzione livelli di inquinamento), sui livelli di rumore (capacità fonoassorbente), sulla stabilità del suolo come effetto della mitigazione dell’azione erosiva delle acque;

• Conservazione della biodiversità: gli spazi verdi cittadini ospitano una flora ricca e varia, e possono offrire habitat idonei per molte specie animali;

enzione acura

(Credit: Luriegarden.org).

Q Lurie Park, Chicago, una delle più celebri realizzazioni paesaggistiche urbane

tratta di una manutenzione meccanica –come quella richiesta da un’automobile –, ma di un’attenzione costante e mirata. In questo quadro, il verde urbano si equipara alla persona, a cui si associa uno stato di salute, un livello di rischio, una capacità di prevenzione e di resilienza. Un aspetto cruciale nella gestione del verde urbano è la crescente sfida rappresentata dall’urbanizzazione e dal consumo di suolo, che procedono a ritmi sempre più preoccupanti. L’ultimo rapporto ISPRA (2024) sul consumo di suolo ci racconta che l’incremento di suolo consumato nel 2023 è di poco minore rispetto al dato dell’anno scorso, ma pur sempre al di sopra della media dell’ultimo decennio (20122022). Nel 2023 le nuove coperture artificiali hanno riguardato 72,5 km2, ovvero, in media, 20 ettari al giorno, 2,3 metri quadrati ogni secondo. Una crescita delle superfici artificiali solo in piccola parte compensata dal ripristino delle aree naturali, pari a poco più di 8 km2. Su questo,

• Socioeconomici: possibilità di ricreazione, socializzazione e svago all’aria aperta, oltre a questioni estetiche, paesaggistiche e di attrattività turistica.

urge una riflessione intorno a quello che Gilles Clément chiama “terzo paesaggio”, spazi abbandonati, che sfuggono alla pianificazione e all’uso intensivo dell’uomo, ma che sono un esempio di biodiversità spontanea da osservare e studiare. L’espansione incontrollata delle aree urbane comporta la perdita di terreni agricoli e superfici permeabili, con conseguenze dirette sulla gestione delle risorse idriche e sulla qualità dell’aria. Questo scenario impone la necessità di adottare strategie integrate per proteggere e valorizzare gli spazi verdi urbani, attraverso una pianificazione attenta e lungimirante. Esempi virtuosi in tutto il mondo dimostrano come il verde possa essere integrato nelle città in modo innovativo e sostenibile.

• Culturali e storici: benefici legati alla presenza di giardini e ville storiche come testimonianza del passato e legati all’educazione ambientale.

CASO DI STUDIO: LA PIASTRELLA CLIMATICA DI TREDJE NATUR

Il progetto Climate Tile (“piastrella climatica”) dello studio olandese TREDJE NATUR è un sistema modulare di pavimentazione progettato per gestire efficacemente le acque piovane nelle aree urbane. Il design di Climate Tile permette all’acqua di infiltrarsi attraverso piccoli fori sulla superficie, convogliandola in un sistema di tubazioni sottostante che può immagazzinarla o indirizzarla verso aree verdi adiacenti, contribuendo così alla ricarica delle falde acquifere e al miglioramento del microclima urbano. Un primo progetto pilota è stato inaugurato nel 2018 a Copenaghen.

HSuolo consumato a livello provinciale (anno 2023).
Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA.

Cenni sulla normativa vigente

L’Italia ha introdotto la Legge 14 gennaio 2013, n. 10, intitolata Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, che rappresenta il quadro di riferimento per la pianificazione e la gestione delle aree verdi pubbliche. Tra i tanti aspetti toccati, ricordiamo:

• L’istituzione della Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre (Art.1);

• L’obbligo per i comuni con più di 15.000 abitanti di porre a dimora un albero per ogni neonato, di realizzare un bilancio arboreo a fine mandato (Art. 2), di censire e classificare gli alberi piantati nell’ambito del proprio territorio (Art. 4);

• Promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani per sensibilizzare la cittadinanza (Art. 6);

• Provvede alla tutela e alla salvaguardia degli alberi monumentali (Art. 7) e stabilisce l’istituzione del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell’ambiente (Art. 3).

Strumenti per la buona gestione

Per attuare concretamente la strategia nazionale, sono stati individuati diversi strumenti di pianificazione e gestione, tra cui:

• Il Censimento del verde che rappresenta la base fondamentale per la costruzione di una banca dati con cui identificare i soggetti rilevati, acquisire le informazioni su eventi climatici, fitopatologici e gestionali che hanno interessato gli elementi censiti e indicare gli eventi futuri;

• Il Regolamento del verde, che contiene prescrizioni specifiche e indicazioni tecniche e procedurali per le attività di progettazione, cura, tutela e fruizione;

• Il Piano del verde, una sorta di piano regolatore, volto a definire l’assetto futuro delle infrastrutture verdi e blu della città, con la previsione degli interventi di sviluppo e di valorizzazione del verde urbano e periurbano in un orizzonte temporale medio-lungo;

• Il Progetto del verde, uno strumento di riqualificazione e di incremento delle aree verdi con un carattere operativo. Può riguardare anche una sola parte del verde urbano e deve provvedere a integrare gli aspetti vegetazionali, paesaggistici, ecologici, ambientali, agronomici, economici e sociali, oltre a contenere una valutazione costi/benefici;

• Il Piano di monitoraggio e gestione, ossia un documento di previsione e programmazione a cadenza annuale.

NON SOLO UN PROBLEMA DI BUDGET

La gestione del verde pubblico rappresenta una sfida significativa per le amministrazioni locali, che devono affrontare costi elevati con risorse spesso limitate. La spesa media pro capite per la gestione del verde pubblico nelle città del Nord Italia varia tra i 10 e i 50 euro all’anno. Tenendosi bassi, si può quindi dire che un comune di 20.000 abitanti spende all’anno circa 200.000 euro per la cura del verde pubblico. Gran parte dei costi di manutenzione è assorbita dalla gestione delle superfici in erba, che richiedono dai 5 ai 10 tagli l’anno, con un impatto significativo sul bilancio comunale.

Non tutte le mancanze dipendono dal budget a disposizione. Altri due aspetti sono cruciali: la potatura e la qualità vivaistica degli alberi che vengono scelti.

Partendo dal presupposto che una potatura è sempre uno stress per la pianta e che la migliore pianta è quella non potata, occorre sottolineare che già una potatura leggera, limitata alla rimonda del secco e con tagli mirati, aumenta il valore dell’albero dal 5 al 15%. Veniamo alla qualità vivaistica. Una percentuale consistente degli schianti di alberi è associata a difetti strutturali che dipendono dalla forma dell’albero e che spesso risalgono alla fornitura vivaistica. Molti problemi di gestione degli alberi ornamentali possono essere ridotti o eliminati da una corretta selezione delle piante. Per tale ragione si è reso necessario procedere alla definizione di standard qualitativi per la scelta del materiale vivaistico. Tra i criteri di selezione del materiale vivaistico:

• Rapporto altezza/diametro del tronco (indice di assottigliamento).

• Metodo di coltivazione;

• Dimensioni massime all’impianto;

• Dimensioni della zolla;

• Posizionamento del colletto;

• Difetti delle radici;

• Zolla radicale: calibro;

TRA IL DIRE E IL FARE: LA BUONA MESSA A DIMORA

1 Cordolatura in terra

2 Terreno accantonato in situ

3 Pacciamatura in corteccia di conifera

4 Palo tutore impregnato

– diametro 8 cm

5 Traversa in legno impregnato

6 Ghiaia lavata e ciottolame

7 Ammendante compostato verde

La Strategia si basa su tre elementi essenziali: passare da metri quadrati a ettari, ridurre le superfici asfaltate e adottare le foreste urbane come riferimento strutturale e funzionale del verde urbano. La foresta urbana include tutti gli aspetti del verde urbano quali lembi di bosco, viali alberati, grandi parchi, orti urbani, giardini, ville storiche, verde di quartiere, e verde architettonico compreso il bosco verticale e i tetti verdi. La Strategia prevede inoltre il coinvolgimento degli stakeholder e di competenze multidisciplinari per sviluppare idonee policy pubbliche e indirizzare le amministrazioni comunali verso la realizzazione di piani e progetti basati sui servizi ecosistemici e sulla rete di infrastrutture verdi.

CULTURA VERDE

ACQUA

Intorno al Libro Bianco del Verde: racconto di uno dei numerosi incontri formativi che dal 2021 riuniscono la comunità del verde attorno a un focus di Nicolò De Rossi

Si è concluso lo scorso 31 gennaio l’ultimo incontro organizzato da Assoverde, Confagricoltura e Kèpos, con la collaborazione del CREA, relativo al terzo Libro Bianco del Verde, la pubblicazione annuale che punta a promuovere un cambiamento nei modi di intendere e di intervenire nel settore del verde. Presso la prestigiosa sala convegni di Ville Ponti a Varese istituzioni e addetti ai lavori si sono riuniti, in presenza e da remoto, per discutere sul ruolo strategico dell’acqua nella gestione del verde, ma anche sul suo potere vitale e talvolta impetuoso.

L’incontro si inserisce all’interno degli eventi, locali e nazionali, collaterali al Libro Bianco del Verde, il quale ha come focus 2023/24 “L’acqua, una risorsa indispensabile per la salute del pianeta”. Tali incontri – ormai 24 dalla prima pubblicazione nel 2021 –, distribuiti durante l’anno, sono la trama di una fitta rete che coinvolge e richiama all’azione i diversi interlocutori del settore, promuovendo confronti e dibattiti, e dando maggiore concretezza al focus annuale.

I L LIBRO BIANCO DEL VERDE

Il Libro Bianco del Verde è un progetto promosso da Assoverde e Confagricoltura, oggi ampliato

VERSO L’EDIZIONE 2024/5…

Il Focus del prossimo Libro Bianco del Verde sarà “Il verde nella città che cambia”. Partendo dalla consapevolezza che è dai centri urbani che oggi nasce e si sviluppa il cambiamento, si vuole analizzare il ruolo che il verde, nelle sue varie declinazioni, potrà ricoprire nella città di domani. Quale valore riusciremo a dare al verde nelle nostre città e quale aspetto questo assumerà?

AFFLUENZA E PARTECIPAZIONE

Gli incontri sono occasioni di aggiornamento e formazione professionale e conferiscono CFP. Dal 2020 si sono tenuti ben 24 convegni, con una partecipazione media che si attesta intorno alle 650 persone (tra presenziali e da remoto).

con l’istituzione di Kèpos Aps, nato alla fine del 2020 dalla volontà di fare rete tra i professionisti e di promuovere una buona cultura del verde, improntata al dialogo e all’azione. Ogni edizione ha un focus particolare, che si estende anche agli eventi scanditi durante l’anno. Dalla sua prima edizione, presentata a Roma nell’ottobre 2021, il Libro Bianco del Verde si configura come l’esito concreto del lavoro di un Tavolo permanente, di raccordo e di stimolo per tutti gli operatori, istituzionali, pubblici e privati, e di un Comitato tecnico-scientifico, via via sempre più ampio, che indirizza e segue il progetto. La pubblicazione consta di un crescente numero di contributi tecnico-scientifici di ampio respiro (dai 50 dell’edizione 2021 ai 74 contributi previsti per quella 2024-5) forniti da autorevoli referenti delle amministrazioni, università ed enti di ricerca, tecnici ed esperti del settore, aziende e professionisti, e afferenti al focus annuale. Accompagna il Focus tecnicoscientifico il Quaderno tecnico, un documento che nei suoi contenuti rappresenta e valorizza le aziende e i professionisti del settore del verde che, condividendo la visione generale e gli obiettivi specifici del progetto, aderiscono in qualità di partner al percorso del Libro Bianco del Verde e –cosa non banale – ne sostengono i costi con diverse forme di sponsorizzazione.

LA MATTINATA DEL CONVEGNO DI VARESE

L’acqua, focus di questa edizione, è stato il tema pivotale della riflessione portata avanti negli incontri di questa annata. In particolare, nel convegno di Varese si è per prima richiamata l’attenzione dei partecipanti sulle sfide gestionali della risorsa acqua. Dopo il rituale saluto degli organizzatori – Assoverde, Confagricoltura, Kepos e CREA – e dei principali ospiti istituzionali, in primis il sindaco di Varese Davide Galimberti, il presidente della Camera di commercio di Varese, Mauro Vitiello e di molti altri, sono stati toccati diversi aspetti, tra cui spiccano: la gestione dell’acqua nelle città e nelle campagne, quindi la non dispersione della stessa; il ruolo delle istituzioni nella definizione di una legislazione che valorizzi il ruolo del giardiniere; la prevenzione rispetto ai sempre più frequenti eventi calamitosi…

Molto apprezzabile l’intervento di Chiara Vanoni, Strategy Sustainability Consultant, che ha sottolineato con chiarezza come le imprese del verde rivestano una posizione strategica nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 e nella parametrizzazione dei valori di ESG (Environmental, Social e Governance) aziendali. Non tanto un obbligo normativo, quanto un’opportunità concreta e strategica.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata invece al tavolo tecnico dal titolo: “Acqua e città, quali investimenti per un ambiente urbano resiliente”. Qui, esperti paesaggisti, ricercatori, ingegneri hanno presentato alcune soluzioni concrete. Particolarmente interessante l’intervento di Simone Zenoni, architetto del paesaggio, che ha raccontato il lavoro di riqualificazione del Centro piacentiniano di Bergamo. Un lavoro che ha ridato verde di qualità a una zona prestigiosa, in maniera innovativa e senza intaccarne il valore storico.

L’acqua, una risorsa indispensabile per la salute del pianeta

In questa terza edizione del Libro Bianco del Verde, già da tempo disponibile, il tema dell’acqua è affrontato da una diversità di punti di vista. Le sei sezioni in cui è organizzato, dimostrano una impalcatura culturale solida rispetto a questo tema centrale per il territorio:

1 L’acqua per la salute del pianeta;

2 Acqua tra spiritualità e cultura;

3 Acqua per la salute;

4 L’acqua per il pianeta: fenomeni in atto;

5 Acqua: verso un uso razionale e sostenibile;

6 Acqua: proposte e soluzioni tecniche.

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