Floor&Wall 25 | Marzo 2025

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TENDENZE MATERIALLY

Dal consumo alla circolarità, il design d’interni si rinnova con i materiali ibridi

BAU MONACO

Una piattaforma cruciale, tra progettazione, industria e operatori. Nonostante le incertezze economiche

LA SEDUZIONE DEI MATERIALI, L’INTELLIGENZA DELLO SPAZIO

L’appartamento a Barcellona dove la bellezza incontra la funzionalità del vivere quotidiano

180 m2 ristrutturati dallo studio Kayser, tra parquet, marmi e microcemento.
Foto di Monika Sed Pag. 18

LIFTER SEMPRE ALL’ALTEZZA

La nuova prolunga Lifter è la soluzione progettata per adattarsi a ogni necessità in fase di posa. Grazie al sistema di bloccaggio brevettato, le prolunghe si assemblano facilmente, offrendo un’altezza personalizzabile. Perfetta per risolvere imprevisti, garantisce stabilità e precisione fino al raggiungimento dell’altezza desiderata.

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PROTERRACE DOUBLE DRIP è un profilo gocciolatoio che protegge i bordi delle piastrelle, impedisce filtrazioni d’acqua all’interno del massetto e garantisce un corretto deflusso delle acque meteoriche. Due sistemi d’eccellenza che combinati valorizzano e proteggono esterni di qualità e restituirne piena vivibilità, in ideale continuità con gli ambienti interni.

PAVIMENTI IN LEGNO/WOOD FLOORS YLES

Ridefinire lo spazio con i m ateriali (senza mai eccedere)

Vado in ordine sparso: minimalismo poetico, seduzione dei materiali, geometrie silenziose, dal consumo alla circolarità, eleganza industriale. Sono solo alcune delle parole, e dei concetti, che trovano significato in questo nuovo numero di Floor&Wall, attraverso interviste a giovani architetti, posatori e applicatori, focus su progetti di design e approfondimenti tecnici sui nuovi materiali. Nuovi materiali per finiture e ambienti capaci di raccontare e farsi riconoscere, senza mai eccedere.

In queste pagine, si snodano riflessioni su come lo spazio possa essere progettato per dialogare con chi lo abita, su come le superfici non siano più solo elementi funzionali, ma veri e propri strumenti di narrazione. Con conversazioni, con emergenti professionisti dell’architettura, analisi di realizzazioni all’avanguardia e approfondimenti dettagliati sulle ultime evoluzioni nel campo dei materiali, vogliamo provare a proporre uno sguardo d’insieme sull’attuale panorama del design, per quanto riguarda superfici e rivestimenti, e sulle direzioni che ne stanno trasformando i contorni.

Materiali sempre più ibridi e innovativi, capaci di fondere estetica e sostenibilità, sperimentazione e tradizione. Finiture che raccontano, superfici che si fanno riconoscere senza mai eccedere, ambienti che diventano espressione di un linguaggio architettonico raffinato e consapevole, dove il contorno non è più un semplice perimetro dello spazio. Un viaggio tra forme e materie che, in un equilibrio tra funzione e bellezza, ridefinisce il concetto stesso di spazio abitato, quasi a proteggerci da quello che c’è fuori.

FRANCESCO TOZZI

Minimalismo p oetico, in stile vecchia Milano

IMMAGINATE 4 AMICI AL BAR, ACCOMUNATI DAL DESIDERIO DI CREARE QUALCOSA DI PROPRIO. COSÌ, TRA UNA CHIACCHIERA E L’ALTRA, GIORNO DOPO GIORNO, È NATO NUBE. UNO STUDIO POLIEDRICO E VISIONARIO.

ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI CONVERSARE CON GIULIA, UNA DELLE MENTI FONDATRICI, PER SCOPRIRE DI PIÙ SULLA LORO STORIA E FILOSOFIA

colloquio con GIULIA TURATTO di VIOLA FEDERICO

F&W: Quindi questa è una storia di amicizia prima che professionale…

GT: Esatto. Nube è uno studio di architettura fondato nel 2020 da me, Giulia, insieme a Beniamino e Jacopo, due colleghi e amici di lunga data. Ci siamo laureati tutti e tre al Politecnico di Milano ma la nostra amicizia risale a quando eravamo al liceo. Ai tempi eravamo da poco laureati e alle prese con i primi tentativi di inserirci nel mercato del lavoro. Nube nasce così, dalle nostre confidenze tra amici, dalla stima reciproca e soprattutto dai nostri sogni di fare qualcosa di realmente nostro e di dare valore al nostro impegno.

F&W: È stato facile entrare nel mercato con il vostro studio?

GT: Non proprio. Abbiamo iniziato a collaborare con altri studi come renderisti, poi con i primi incarichi ricevuti da amici e conoscenti fortunatamente si è generato un passaparola positivo che ci ha permesso di iniziare ad avviare ufficialmente lo studio.

Dal 2022 Nube ha integrato al suo interno Daniele Melotti, art director e copywriter, e con lui ha iniziato a curare processi di comunicazione e sistemi di identità visiva per brand e aziende, configurandosi come uno studio creativo.

F&W: A proposito di comunicazione, i vostri progetti raccontano tutti uno stile comune, fatto di ambienti piuttosto minimali e dalle linee pulite, in cui però spiccano alcuni elementi oculatamente selezionati e un senso di calore e di timida accoglienza. Concordi?

GT: Sicuramente abbiamo uno stile minimalista, non un minimalista austero e fine a sé stesso, mi piace definirlo un “minimalismo poetico” dove la luce, e quindi l’atmosfera, giocano un ruolo centrale. Per noi la luce è un elemento progettuale fondamentale per creare un

senso domestico e di accoglienza, insieme alla scelta dei materiali. Il nostro stile appare minimalista perché crediamo che sia nostro compito fermarci alla progettazione dello spazio. Noi progettiamo il volume, la distribuzione, gli affacci. Creiamo lo sfondo, il paesaggio per una nuova quotidianità. E qui è giusto fermarsi.

“un ‘minimalismo poetico’ ispirato alla scuola milanese della grande attenzione ai dettagli, alla qualità costruttiva, che lavora con uno sguardo molto legato al contesto urbano e al design”

F&W: Una finitura che tendete ad utilizzare in ogni progetto?

GT: Sicuramente il legno. Parquet, armadi su misura, boiserie e volumi vari. Ci piace molto perché è versatile, perché porta con sé il concetto dello scorrere del tempo, perché scalda l’ambiente e insieme alla luce secondo noi lavorano molto bene.

F&W: Questo “minimalismo poetico” cosa lo ha ispirato?

GT: Lo ispira il fatto che siamo nati e cresciuti a Milano, dove ci siamo anche formati. Inevitabilmente sentiamo l’influenza della scuola milanese, intesa come grande attenzione ai dettagli, ai materiali, alla qualità costruttiva, a quella spaziale e alla relazione con il contesto urbano. C’è sempre un continuo dialogo tra architettura e design e tra tradizione e innovazione

F&W: Questo concetto del legame con la storicità di un luogo lo vediamo anche nel vostro ultimo progetto per un appartamento in Ticinese qui a Milano.

GT: Sì, assolutamente. Qui siamo riusciti a salvaguardare quelle che erano delle preesistenze fondamentali, come ad esempio le travi a vista, il camino, le soglie in marmo che abbiamo riutilizzato, le nicchie. Quindi tutti quegli elementi che per noi aiutano a conferire unicità allo spazio, a legarlo a quello che è la storia del luogo. Per noi è fondamentale riuscire a creare una comunicazione tra ciò che è nuovo, moderno, è ciò che rappresenta la tradizione.

F&W: A proposito di tradizioni … fra pochi giorni andrà in scena l’evento più imperdibile dell’anno per noi addetti del settore, mi riferisco ovviamente al Salone del Mobile di Milano. Come vi state preparando?

GT: Cercando di portarci avanti con il lavoro il più possibile per dedicare quella settimana a incontri e aggiornamenti. In realtà per noi il Salone è incontri, aggiornamenti e visite ai clienti.

a sinistra.

i tre fondatori dello studio Nube: Giulia Turatto, Beniamino Brambilla, Jacopo Breda a destra.

Appartamento a Monza: nel living il pilastro in cemento armato assume un ruolo da protagonista dell’ambiente.

“Ci

sentiamo più affini a un’estetica domestica e calda, in cui la tecnologia è al servizio dello spazio, senza diventarne il protagonista”

F&W: Quali tendenze stai osservando attualmente nel settore dell’interior design?

GT: Vedo consumatori più consapevoli e attenti. Produttori e progettisti si stanno concentrando su materiali legati ad una tradizione (come nel nostro caso) come cementine e terrazzi.

F&W: Concordo. Diciamo che le abitazioni asettiche immaginate della fantascienza degli anni 90 non sono mai diventate una realtà condivisa da tutti, e di questo siamo ben felici. L’innovazione e la tecnologia esistono e hanno fatto enormi passi avanti ma hanno mantenuto un’estetica più invisibile o “umana” se vogliamo. È più una questione di funzionalità, di experience, di domotica per esempio.

GT: Oggi la tecnologia è un elemento fondamentale nelle abitazioni, basti pensare alla domotica, infatti, o ai progressi nel settore energetico. Tuttavia, tutto ciò che è high-tech in termini puramente estetici non rispecchia la nostra attitudine e sensibilità progettuale. Ci sentiamo più affini a un’estetica domestica e calda, in cui la tecnologia è al servizio dello spazio, senza diventarne il protagonista.

F&W: Se potessi viaggiare nel tempo e progettare un edificio in un’altra epoca, quale sceglieresti e perché?

GT: L’antica Grecia! Era un periodo storico in cui gli edifici pubblici erano al centro della vita sociale e questo risponderebbe un po’ all’esigenza che stiamo vivendo ultimamente di rivolgerci a una scala più ampia e più legata alla comunità. Inoltre, le abitazioni dell’epoca portavano in sé concetti che ancora oggi sono molto attuali, come il benessere, la convivialità, la connessione con la natura.

a sinistra Appartamento Ticinese: cucina con nicchie ricavate in corrispondenza di porte pre-esistenti e blocco cucina rivestito in piastrelle con fughe colorate. a destra dettaglio del blocco cucina

NUBE Architetture

Nube è uno studio multidisciplinare che ricerca spazi e storie, con sede fuori Milano. Nato nel 2020 come studio di architettura, oggi integra progettazione, art direction e branding, con un approccio basato sull’ascolto e sulla qualità dell’abitare. Collabora con clienti privati e con aziende del mondo del design, assemblando talenti su misura per ogni progetto. www.nubearchitetture.com

New generation

progettisti: Campomarzio+Michele Moresco fotografie: Davide Perbellini

Sull’altalena dell’architetto

MICHELE MORESCO, UN GIOVANE ARCHITETTO

CHE HA PUNTATO TUTTO SUI CONCORSI PUBBLICI... E HA VINTO

colloquio con MICHELE MORESCO di FILIPPO TOMMASEO

«A fine 2011 ho iniziato a lavorare aprendo partita iva, dopo anni di formazione scolastica. L’università ti prepara fino a un certo punto, ma è nel lavoro quotidiano, in cantiere, che si diventa architetti. In particolare, nei sei anni trascorsi a Bolzano nello studio CeZ, mi sono concentrato quasi esclusivamente su concorsi pubblici, che oggi continuano a rappresentare parte del mio lavoro. È un ambito che mi piace molto perché porta a un confronto costante con ingegneri, impiantisti e imprese, quindi ad imparare sempre qualcosa di nuovo. L’architetto guida il processo, ma il lavoro è sempre corale: la progettazione reale è fatta di scelte, compromessi e visione d’insieme.

Oggi emergere come giovane professionista è complesso. Se non si ha una committenza privata forte che investa su un architetto alle prime esperienze, i concorsi di progettazione sono spesso l’unica strada per chi non ha un network di conoscenze, perché lì conta il progetto, non il curriculum. Tuttavia, anche questa opportunità si è ridotta.

Nelle mie scelte progettuali prediligo materiali che restituiscono una forte matericità: il legno, in particolare il larice, e il cemento in diverse finiture. Mi piace anche giocare con il colore, soprattutto negli edifici pubblici. Nell’ultimo lavoro che ho seguito per il centro sportivo di San Martino, ad esempio, ogni spogliatoio ha una palette cromatica che richiama l’attività svolta: pavimenti in resina colorata, pitture, laminati e rivestimenti in piastrelle 5x5 dello stesso tono, creando ambienti funzionali e riconoscibili. Per questo progetto, realizzato in collaborazione con i colleghi e amici di Campomarzio, ho ricevuto dal Cnappc il premio come giovane talento dell’architettura italiana.

Questo lavoro mi dà grandi soddisfazioni. Ai giovani che muovono i loro primi passi in questa professione oggi direi di avere fiducia: la professione dell’architetto è un’altalena, con momenti di picco e di stallo. La vera sfida è imparare a gestire questi ritmi, economicamente e mentalmente, per trovare un equilibrio e continuare a costruire il proprio percorso.»

Michele Moresco (40 anni) si occupa di progettazione architettonica, di interni e di visualizzazione fotorealistica. È un architetto specializzato in progettazione pubblica e concorsi. Dopo un percorso formativo tra Venezia e Valencia, ha consolidato la sua esperienza lavorando per studi di rilievo come CeZ a Bolzano, dove ha affinato la sua competenza per poi aprire la sua attività nel 2021. WWW.MORESCOMICHELE.IT

180 m2 ristrutturati dallo studio Kayser, tra parquet, marmi e microcemento Pag. 18

18 COVER STORY

La seduzione dei materiali, l’intelligenza dello spazio di Viola Federico

24 PROGETTI

Dove la materia si fa respiro di Ottavia Castelli

Nel cuore, un giardino di Filippo Tommaseo

DESIGN

Geometrie silenziose di Viola Federico

MATERIALI

36 VETRINA F&W

La nostra selezione

TECNO FLW

48 NORMATIVE E CERTIFICAZIONI

Dal consumo alla circolarità contributo di MATERIALLY

Patentino per posa e applicazione dei sistemi resinosi: certificazione accreditata Accredia contributo di ISTITUTO GIORDANO

Durabilità del legno naturale e indotta: il legno termotrattato di Elena Conti _ CATAS

APPROFONDIMENTI

56 L’INFOGRAFICA

Design Data: indagine sul design in Italia di Viola Federico

58 BAU MONACO di Ottavia Castelli

Bau 2025: la circolarità al centro

LVT e modularità: il nuovo asse del design europeo

Tra Bau e SPC: cosa resta davvero internazionale?

Visti a Bau

CANTIERI

66 PROTAGONISTI

Il cantiere non è un tutorial su youtube di Viola Federico

Foto in copertina: Monika Sed

68 CASE HISTORY

Eleganza industriale in una casa-galleria di Filippo Tommaseo

A TU PER TU

72 LE INTERVISTE

Il futuro della posa del parquet, fra tradizione e innovazione di Viola Federico

Dal Belgio all’Italia: la decorazione murale che diventa arte di Filippo Tommaseo

Flanders Flooring Days: il futuro del settore si scrive in Belgio di Viola Federico

9 EDITORIALE

Ridefinire lo spazio con i materiali (senza mai eccedere) di Francesco Tozzi

10 UN CAFFÈ CON…

Minimalismo poetico, in stile vecchia Milano di Viola Federico

14 NEW GENERATION

Sull’altalena dell’architetto di Filippo Tommaseo

42 SOSTENIBILITÀ

La nuova era della sostenibilità misurabile di Ottavia Castelli

44 INNOVAZIONE

AI Matters: il futuro dell’intelligenza artificiale tra innovazione e industria di Viola Federico

46 TENDENZE

Il design che si costruisce pezzo dopo pezzo di Viola Federico

Il nuovo design cerca COMPLESSITÀ di Filippo Tommaseo

78 NEWS & EVENTI

RUBRICHE

La s eduzione dei materiali, l’intelligenza dello spazio

NELL’APPARTAMENTO DI 180 M² A BARCELLONA, RISTRUTTURATO DALLO STUDIO KAYSER, LA BELLEZZA SENZA TEMPO INCONTRA LA FUNZIONALITÀ DEL VIVERE QUOTIDIANO

di VIOLA FEDERICO
Ph: Monika Sed

pag.18

Corridoio di collegamento fra ingresso e sala da pranzo

pag.19

Cucina vista centrale

pag.20

1. Salottino privato della camera con vasca da bagno

2.Antibagno della camera

3.Salotto

pag.21

Foto del corpo centrale

+d PAVIMENTI

Trencadís

Realizzato artigianalmente dagli operai di BeGlobal con marmo bianco macael rotto e composto a mosaico

Pavimento in legno naturale

MH Parquets

RIVESTIMENTI E MATERIALI PER SUPERFICI

Microcemento

Microrustic di Ingremic

Pittura a calce

Chickweed Limewash Paint di Bauwerk

Cementine

Blue Note Tile di Tribeca

Marmo

Equipe Ice Jade Marble

Blue granite

Calacatta Sapienstone

Calacatta Macchia Vecchia

Rivestimento del nucleo centrale

Modulpanel 10mm in rovere di Oak Wood

pag.22

1.Sala da pranzo

2.Planimetria nuova ristrutturazione

pag.23

1.Sala da bagno della camera padronale

2.Corridoio di collegamento fra ingresso e sala da pranzo con vista su corpo centrale

+d

L’appartamento, situato su un angolo smussato, è stato ripensato per ottimizzare la distribuzione degli spazi e sfruttare al massimo la luce naturale. La parte centrale, più buia, è stata valorizzata con un gioco di luce che amplifica la percezione del soggiorno.

La ristrutturazione ha eliminato tutte le partizioni esistenti, creando una nuova planimetria funzionale. La cucina, aperta ma nascosta alla vista dal soggiorno, mantiene ordine e armonia, con una dispensa integrata.

L’ingresso ruota attorno a un corpo centrale in listelli di legno che cela il secondo bagno e quello per gli ospiti.

La suite padronale è uno spazio flessibile, separabile con tende per maggiore intimità, con una galleria adiacente che ospita vasca e spogliatoio.

Mobili a incasso nel soggiorno, nei corridoi e nelle camere ottimizzano lo spazio senza appesantire l’estetica.

Ci sono progetti che appartengono a un’epoca precisa della storia, e poi c’è APPARTAMENTO TM, che va oltre il concetto di casa: un rifugio urbano dove un’eterea eleganza misurata si intreccia armoniosamente con le esigenze pratiche di una famiglia contemporanea.

Fin dal primo sguardo, il progetto svela un codice estetico preciso: geometrie pulite, palette cromatiche raffinate e materiali che raccontano storie di artigianalità. Ogni dettaglio è stato pensato con cura, dalla disposizione degli ambienti fino alle scelte materiche che dialogano con la luce naturale.

Il pavimento in trencadís omaggia l’architettura modernista della regione, mentre la vernice a calce infonde un senso di calore e autenticità in tutto lo spazio. Gli archi creano transizioni fluide e oniriche, accompagnando lo sguardo da un ambiente all’altro. L’ingresso, cuore distributivo dell’appartamento, si sviluppa attorno a un corpo centrale curvilineo rivestito in listelli di legno, che cela elegantemente il secondo bagno e il bagno per gli ospiti. Soluzione che, oltre a ottimizzare lo spazio, dona carattere all’accoglienza. Nel soggiorno, così come nel corridoio e nelle camere da letto, i mobili a incasso garantiscono un’ampia capacità contenitiva, mantenendo un’estetica leggera. La suite padronale è un’oasi raccolta, un ambiente che si svela attraverso morbide tende, in cui una vasca da bagno sembra fluttuare in un’atmosfera ovattata, sospesa tra intimità e teatralità.

APPARTAMENTO TM è un esercizio di equilibrio fra luci e ombre, gioiosa allegria e seduzione maliziosa, condivisione e raccoglimento. Un luogo dove la bellezza è pensata per essere vissuta ogni giorno.

Georg Kayser Studio è stato fondato nel 2014 a Barcellona con l’obiettivo di creare una visione distintiva nella progettazione di interni su misura e di spazi architettonici in generale, prestando la massima attenzione ai dettagli e mantenendo un’eleganza senza sforzo. Un forte impegno verso gli aspetti collaborativi della creazione è di particolare importanza per lo studio. Un approccio olistico alla professione garantisce che tutti gli aspetti del design e della costruzione seguano la stessa direzione per ottenere un risultato di massima qualità. WWW.KAYSERSTUDIO.COM

Georg Kayser Studio

Progetti / Nick Maltese

Dove la m ateria si fa respiro

UN NUOVO RISTORANTE GIAPPONESE NEL

CUORE DI MILANO TRASFORMA LA MATERIA IN ATMOSFERA. IL PROGETTO DI NICK MALTESE

STUDIO È UN MANIFESTO DI CALMA, AUTENTICITÀ

E DESIGN SENSORIALE, DOVE SUPERFICI NATURALI

E DETTAGLI CALIBRATI COSTRUISCONO UNA

NARRAZIONE SILENZIOSA E POTENTE

Un luogo che invita a rallentare. È il Sato Sushi Experience, ristorante giapponese firmato da Nick Maltese Studio, dove l’architettura diventa parte del rito del cibo, e il design si trasforma in esperienza sensoriale.

L’atmosfera è sospesa, fatta di luce morbida e materiali che parlano una lingua antica. Protagonista silenziosa delle pareti è una finitura minerale a base di argilla naturale: un intonachino che vibra alla luce, respira con lo spazio e restituisce una texture calda, autentica.

di OTTAVIA CASTELLI
foto di Simone Furiosi

+d MATERIALI PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

La palette è tenue, terrosa, quasi spirituale. Il legno di ciliegio e il marmo si inseriscono con discrezione in un insieme pensato per suscitare emozioni prima ancora che giudizi. Le superfici non decorano: raccontano. Il gesto progettuale non esibisce, ma accompagna.

Ogni dettaglio è calibrato per evocare la quiete del Sol Levante: l’essenzialità formale, l’equilibrio delle proporzioni, la cura delle texture. È un design che non grida, ma permane. Che non cerca l’effetto, ma costruisce senso.

Questa è la forza del progetto: trasformare il tempo del pasto in un’esperienza di consapevolezza, dove forma e funzione si fondono in un’estetica silenziosa ma potentissima.

Pareti:

intonachino minerale in polvere per interni a base di argilla naturaleARCHI+ ARGILLA / NOVACOLOR

Pavimenti: marmo

Boiserie/rivestimenti verticali: legno di ciliegio

Contractor: AFA ARREDAMENTI

Suppliers: CALLIGARIS / DRESSWALL

Nick Maltese Studio fonde design contemporaneo e suggestioni culturali per creare spazi sensoriali e identitari, tra estetica, ricerca materica e visione narrativa.

WWW.NICKMALTESESTUDIO.COM

Nick Maltese Studio

+d ARCHI+ ARGILLA / NOVACOLOR

Protagonista delle pareti del ristorante Sato Sushi Experience a Milano, Archi+ Argilla è l’intonachino minerale in polvere per interni firmato Novacolor, scelto dallo studio Nick Maltese per la sua capacità di trasformare la materia in atmosfera.

Utilizzata per rivestire tutte le superfici murarie dell’ambiente, la finitura si distingue per il suo aspetto materico e caldo, che richiama la quiete delle architetture tradizionali giapponesi. È stata applicata in una lavorazione a mano singola, per esaltare l’effetto vibrante e naturale delle pareti, in linea con i principi del Feng Shui e la filosofia progettuale dello studio.

La sua composizione a base di argilla naturale, calce aerea, inerti selezionati e modificanti reologici garantisce ottima lavorabilità, un’estetica fortemente sensoriale e una resa cromatica che dialoga perfettamente con gli altri materiali scelti per il progetto – il marmo e il legno di ciliegio.

INCOLLAGGIO RIVESTIMENTI VERTICALI

INDOOR

Per incollare pannelli decorativi su pareti interne è essenziale scegliere adesivi professionali di alta qualità che garantiscano resistenza, durata e un fissaggio sicuro senza forare o danneggiare le superfici.

Semplifica il tuo progetto di ristrutturazione con i prodotti Chimiver, perfetti per ogni tipo di pannello e superficie!

Nel cuore, un g iardino

NEL CENTRO DI AVERSA, UN’ABITAZIONE OTTOCENTESCA RINASCE COME

RIAD CONTEMPORANEO: IL PROGETTO DI ANTONIO ZAGARIA

È UN DIALOGO RIGOROSO TRA RESTAURO FILOLOGICO, DESIGN COLTO E

CENTRALITÀ DELLO SPAZIO VERDE

di FILIPPO TOMMASEO
foto di Carlo Oriente

MATERIALI PAVIMENTI E RIVESTIMENTI

Piano terra:

Gres porcellanato effetto marmo, grandi lastre – Cotto d’Este

Piani superiori e scala: Parquet in legno di afrormosia con finitura oliata – CP Parquet

Scala:

Gradini a sbalzo in legno, ognuno diverso, progettati su misura

Rivestimenti verticali:

Carta da parati con effetto prospettico – Inkiostro Bianco

C’è una pianta al centro della casa. Un magnifico Ficus benjamin, incorniciato da una struttura in ferro e vetro, troneggia al cuore del piano terra. È lui a dettare ritmo e proporzioni dell’intera abitazione: un patio tropicale reinventato, intimo e luminoso, intorno al quale si articolano cucina, studio e zona living, in un fluire continuo di volumi e luce.

Siamo ad Aversa, nel cuore storico della città normanna, dove l’architetto Antonio Zagaria ha firmato un intervento complesso, carico di memoria e visione. Il restauro ha rimosso le stratificazioni più invasive, restituendo dignità all’architettura originale: archi riportati alla luce, pareti alleggerite, percorsi aperti. La casa è ora una scatola bianca, tersa e flessibile, dove la materia si fa sfondo silenzioso per le opere d’arte, gli arredi iconici, i dettagli sartoriali.

Le superfici raccontano una storia raffinata. Al piano terra, grandi lastre in gres porcellanato effetto marmo definiscono un palcoscenico neutro, mentre ai livelli superiori il legno oliato di afrormosia riscalda ambienti e gradini sospesi. Ogni pezzo – dalla cucina Boffi alle lampade Catellani & Smith – è scelto con precisione quasi musicale.

Qui, il restauro non è nostalgia ma ricerca di senso. E quel ficus, con le sue radici tropicali e la sua calma verticale, diventa metafora dell’abitare: una casa che respira, vive, si rinnova.

Progetti

/ Antonio Zagaria

+d LA SCALA

è concepita su disegno e rivestita in afrormosia oliata di CP Parquet, come il pavimento che la accompagna con continuità materica. Alla base, un’ampia pedana retroilluminata enfatizzata dalla presenza della poltrona Getsuen in rosso, pezzo iconico di design. Allo sbarco, una carta da parati di Inkiostro Bianco amplifica la percezione dello spazio con un chiaroscuro grafico che richiama la geometria degli archi e le tonalità degli ambienti giorno.

Studiounoarchitettura

Laboratorio di progettazione creativa. Sede Aversa (CE). Studiounoarchitettura è la visione dell’architetto Antonio Zagaria e del suo team. IG: @studiounoarchitettura

G eometrie silenziose

LO STUDIO IRORI INTERIORS CREA UN INTERNO DOVE ARCHITETTURA E ARREDO SI FONDONO IN UNA NARRAZIONE MISURATA. IL PARQUET

DIVENTA IL FILO CONDUTTORE CHE

UNISCE, ORIENTA E CARATTERIZZA GLI

AMBIENTI, ELEVANDO LA MATERIA A SEGNO DISTINTIVO DEL PROGETTO

di

VIOLA FEDERICO
foto di Angelo Talia

A Roma, a ridosso di via Appia Nuova, un appartamento signorile viene trasformato in un racconto di equilibrio e personalità. È il progetto dello studio IRORI Interiors a orchestrare un interno fatto di dettagli, pause visive e scelte misurate, in cui la presenza scenica non è mai invadente, ma calibrata.

Il cuore del progetto è la pavimentazione: un parquet a spina ungherese in Rovere Cumino della collezione Dream di Woodco, che con la sua tessitura ritmica orienta lo sguardo e accompagna i gesti. Le sfumature calde e speziate donano profondità alla superficie, mentre la finitura extra opaca e la spazzolatura esaltano la matericità naturale.

Questo rivestimento diventa il codice visivo che connette i diversi ambienti, instaurando un continuo dialogo tra gli elementi. La zona giorno, aperta e luminosa, è definita da un grande divano porpora che interrompe la palette neutra con un gesto audace e raffinato. Le librerie incassate, disegnate su misura, diventano parte dell’architettura, contenendo senza ingombrare.

La cucina si sviluppa in armonia con l’area living. Un bancone snack in rovere – richiamo diretto al parquet – e una colonna-vetrina a tutta altezza ridefiniscono il limite tra funzione e suggestione, come in un cabinet de curiosités.

Verso la zona notte, il passaggio ad arco introduce una nuova atmosfera senza soluzione di continuità: il pavimento accompagna, racconta e tiene insieme. L’identità dell’abitare si rivela allora in questo continuo bilanciamento tra comfort e carattere, materia e disegno, ritmo e quiete.

+d

LA TECNICA DEL LEGNO REATTIVO

Il trattamento del parquet con reagenti che interagiscono con i tannini del legno è una tecnica simile all’affumicatura, in grado di generare tonalità uniche e irregolari. Ogni tavola assume così una sfumatura irripetibile, rendendo la superficie viva e vibrante, perfetta per progetti che cercano autenticità senza rinunciare alla performance.

+d IN BREVE

Categoria: Abitazione privata

Località: Roma

Anno di ultimazione: 2024

Superficie: 100 mq

IRORI interiors è uno studio di architettura e interior design fondato a Roma dall’idea di due sorelle unite dalla passione per la progettazione e per l’interior design di abitazioni e spazi ricettivi e commerciali.

Progetto architettonico e d’interni: IRORI Interiors

Impresa edile: Atlas Restauri

Pavimento in legno: Woodco, collezione Dream, parquet Rovere Cumino, formato spina ungherese

scoprile tutte su bellaideakimono.com

Il pavimento vinilico SPC Grande Plus di Kimono è la scelta perfetta per chi desidera unire eleganza, resistenza e comfort in ogni ambiente della casa. Impermeabile e ultra resistente, è ideale anche per spazi soggetti a umidità come bagno e cucina, garantendo massima durabilità e una manutenzione senza pensieri.

Il tappetino in sughero integrato offre numerosi vantaggi: rende la posa più semplice e veloce, migliora l’isolamento acustico e termico e assicura un comfort superiore a ogni passo.

Disponibile in tre decorativi esclusivi, Grande Plus di Kimono si adatta a qualsiasi stile, trasformando ogni spazio con naturalezza e raffinatezza.

Kimono S.p.a.

Spalto Gamondio, 27 | 15121 Alessandria | Italia tel. +39 0131 202520 | fax +39 0131 202540 kimono-spa.com | info@kimono-spa.it

INKIOSTRO BIANCO : Monochrome

Monochrome è la nuova collezione di carte da parati e tappeti INK.RUGS di Inkiostro Bianco, realizzata in collaborazione con LATOxLATO e Studio Zero. Un’esplorazione visiva tra geometrie, texture e tonalità, dove equilibrio e design si fondono in superfici che trasformano gli ambienti in esperienze sensoriali. Disponibile su supporti innovativi come vinile, fibra di vetro

EQ·dekor e Raw, si adatta a contesti residenziali e contract.

WWW.INKIOSTROBIANCO.COM

CREATIVE METAL è un rivestimento decorativo all’acqua effetto “metallo liquido”, composto da resine acril-uretaniche e polveri metalliche selezionabili (acciaio, oro, ottone, rame). Adatto ad ambienti interni, applicabile a spatola inox.

HD SURFACE: Argille

Rrivestimento spatolato completamente naturale, composto da argilla, calce naturale, fibre di cellulosa vegetale e polveri micronizzate di marmo. La texture granulosa, lavorata artigianalmente, riflette delicatamente la luce creando suggestive vibrazioni visive. Disponibile in 24 tonalità naturali, ottenute da ossidi e terre, la superficie può essere resa più resistente tramite l’aggiunta di uno specifico legante. Ideale per applicazioni decorative che prevedono delicate sfumature cromatiche.

WWW.HDSURFACE.IT

materiali

LISTONE GIORDANO: Nui

è la nuova collezione Natural Genius di Listone Giordano firmata da Piero Lissoni. Ispirata all’arte giapponese del Sashimono, reinterpreta il concetto di connessione attraverso un incastro ligneo essenziale. Disponibile in due pattern di posa (Nui 01 e Nui 02) e nelle finiture Rovere Civita, Rovere Grisaglie e Frassino Graphit, anche in versione Circular. Le dimensioni sono 140×1200 mm e 190×1500 mm. Il design minimalista trasforma il legno in elemento decorativo senza tempo.

Nui

WWW.LISTONEGIORDANO.COM

Le piastrelle fonoassorbenti

Alma e Trame di Isolspace, realizzate in fibra riciclata ISOLFIBTEC derivata da PET, coniugano alte performance acustiche ed estetica ricercata. Monofacciali, misura 60x60 cm, sono applicabili direttamente a parete creando configurazioni visive uniche. Alma si distingue per i disegni verticali e circolari, mentre Trame presenta linee esclusivamente verticali. Disponibili in velluto e in due tessuti 100% riciclati, offrono molteplici tonalità cromatiche adattabili a ogni contesto. Ideali per abitazioni, uffici e spazi commerciali.

WWW.ISOLSPACE.IT

ISOPLAM: Deco Nuvolato Grip

Rivestimento continuo cementizio per outdoor, spessore di 8 cm e finitura pettinata antiscivolo. Realizzato con cemento, quarzo sferoidale e ossidi di ferro, garantisce stabilità strutturale, resistenza agli agenti atmosferici, raggi UV e macchie.

WWW.ISOPLAM.IT

ISOLSPACE: Alma e Trame
ARD RACCANELLO: Creative Metal
WWW.ARD-RACCANELLO.IT

Sabi

LA CALCE DEL BRENTA : Finitura

ABET LAMINATI: Hachure

KIMONO: Pannelli fonoassorbenti

è una finitura decorativa caratterizzata da una texture sabbiosa e granulare che valorizza la naturale imperfezione delle superfici, creando un effetto visivo armonico e sofisticato. Applicabile facilmente e rapidamente a pennello, in una sola mano, risulta versatile e ideale per progetti residenziali, spazi contract e allestimenti temporanei. Disponibile in un’ampia palette cromatica ispirata alle terre naturali e ai pigmenti del patrimonio artistico italiano, garantisce eleganza minimale e autenticità estetica ad ogni ambiente.

MATERICA: Sipario

Sipario di Materica, ideata da Matteo Cibic, è una boiserie metallizzata a effetto trompe-l’œil, realizzata tramite fusione e micronizzazione di metalli puri come Zinco, Ottone, Rosa Gold, Alpacca e Peltro, in finitura lucida od opaca. Le sovrapposizioni ottiche tridimensionali creano profondità visive e scenografiche, evocando un’atmosfera teatrale.

WWW.MATERICA.EU

Sabi

Hachure è una collezione di laminati decorativi firmata Pierre Charpin per Abet Laminati. Realizzata con stampa digitale, presenta pattern geometrici basati su trame di linee sovrapposte e variabili in spessore e direzione, disponibili in diverse cromie.

WWW.ABETLAMINATI.COM

I pannelli Kimono combinano comfort acustico e design elegante. Disponibili in tre linee: Premium, per alta riduzione del rumore; Basic, per comfort quotidiano; Decorativo, per ambienti raffinati. Colori Nero, Wood e Brown, con finiture liscia o poro legno.

WWW.KIMONOPANELS.COM

WWW.LACALCEDELBRENTA.IT

SLALOM: by Tekla Severin

Slalom presenta Arlecchino, Bloom, Grass, Woody e Bouclé, nuove soluzioni acustiche progettate con Tekla Severin, che uniscono design avanzato, colore e sostenibilità. Arlecchino è un feltro PET con pattern geometrico a rombi e blocchi di colore in senape, azzurro cielo e nero. Bloom e Grass, pannelli bio-based fonoassorbenti, integrano fibre naturali di lino e vegetali provenienti da colture biologiche selezionate. Woody, vincitore del Red Dot Award 2024, combina fibre di plastica riciclata e legno certificato FSC® con tecnologia termoformante brevettata. Bouclé utilizza fibre SEAQUAL riciclate dal mare, offrendo superfici tattili morbide e una palette cromatica naturale.

WWW.SLALOM-IT.COM

materiali

WOODCO: Flow55Wood e Cement Flow 55 di Woodco è un pavimento SPC con struttura interna minerale che garantisce stabilità dimensionale, resistenza meccanica e impermeabilità. Disponibile in doghe effetto legno (Wood) e piastrelle effetto cemento (Cement), integra un materassino fonoassorbente, posa flottante brevettata senza colla e certificazioni ambientali A+ e FloorScore. WWW.PAVIMENTOFLOW.IT

QUICK-STEP : Impressive

Laminato impermeabile ad alta resistenza, con tecnologia Hydroseal, ideale per ambienti domestici soggetti a liquidi e usura, facile da pulire e sostenibile.

WWW.QUICK-STEP.IT

WALLPEPPER®/GROUP : novità 2025 Al Museo, Alpha Centauri e Zodiac sono le nuove grafiche 2025 di WallPepper®/Group, realizzate in WP/Smooth, TNT 100% ecologico privo di PVC. Il materiale, a base di fibre tessili (foglie di agave) e cellulosa, è morbido al tatto e con finitura liscia. Ideale per interni e ambienti nautici grazie alla certificazione IMO/MED, unisce resistenza, durevolezza e raffinatezza decorativa.

WWW.WALLPEPPERGROUP.COM

STONEX Yenisei è la nuova collezione di pavimenti in laminato di Kastamonu che unisce estetica, tecnologia e funzionalità avanzata. Ispirata alla pietra naturale, combina eleganza e matericità con una struttura tecnica evoluta: superficie AC5 per un’elevata resistenza all’usura, incastro Unifit by Unilin per una posa facile, stabile e sicura, supporto HDF water resistant. Resiste all’acqua fino a 48 ore (test NALFA, ISO 4760). Formato piastrella 1206×402 mm, spessore 10 mm. Perfetta per spazi residenziali e commerciali moderni, interni e pubblici.

WWW.KASTAMONUENTEGRE.COM

SPAGHETTIWALL : Paradise Lost

La collezione di carte da parati Paradise Lost, curata da Lorena d’Ilio per SpaghettiWall, trasforma la complessità vegetale in scenari visuali intimi e raffinati. Dipinti a mano, i fiori sono protagonisti in delicate fasi di osservazione che ne rivelano vulnerabilità e bellezza. Disponibile su supporti Natural, Sablé e Pop

White. WWW.SPAGHETTIWALL.IT

SAN MARCO:

Combat 9000 e 1000

Nuove idropitture antimuffa testate UNI EN 15457. Combat 9000, superlavabile con resina etilenica, offre copertura ottimale e tinte intense, mentre Combat 1000, altamente traspirante, protegge le superfici in ambienti umidi come bagni e cantine, garantendo finiture opache e uniformi.

WWW.SAN-MARCO.COM

KASTAMONU : Stonex

Chapter XV di Glamora è una collezione di wallcovering composta da 36 soggetti decorativi ispirati all’arte e alla natura, con rimandi alle opere pittoriche di Bice Lazzari, agli erbari di Emily

Dickinson e alle scenografie teatrali di Giorgio de Chirico. Una narrazione visiva che esplora arte, botanica e scenografia per ambienti dal forte impatto estetico, adatta sia a spazi residenziali sia a contesti contract sofisticati e scenografici.

WWW.GLAMORA.IT

ARMANI + JANNELLI&VOLPI: Collezione Graphic Elements 3

La collezione Graphic Elements 3 di Armani/Casa e Jannelli&Volpi presenta rivestimenti murali ispirati alle atmosfere dell’Estremo Oriente. Realizzati in vinilico su base tessuto-non-tessuto, i decori Avalon, Flamingo, Sunrise e Sienna interpretano motivi giapponesi con superfici metallizzate, effetti rilievo e stampe tridimensionali.

WWW.ARMANICASA-WALLCOVERINGS.COM

QUARTZFORMS

® : Ecotone ™ nuove finiture

Le superfici Ecotone™ di Quartzforms® combinano estetica raffinata e sostenibilità. Composte da materiali riciclati e resine bio-based, offrono alte prestazioni contro urti, graffi e macchie. Avalon, Flamingo, Sunrise e Sienna sono disponibili nei formati 320x155 cm, spessore 2 o 3 cm, finiture lucide e opache. Ideali per piani cucina, bagno e rivestimenti.

WWW.QUARTZFORMS.COM

ETERNO IVICA: Pedestal PRIME® Il nuovo supporto Pedestal PRIME® di Eterno Ivica, grazie alla speciale sagoma brevettata, consente un notevole risparmio in fase di posa. Dotato di prolunga integrata, non richiede anelli, tubi o prolunghe aggiuntive. Disponibile in tre misure adattabili a tre basi, copre altezze da 30 mm a 420 mm. La forma ergonomica facilita ulteriormente la regolazione. Un unico prodotto con tutti gli elementi integrati.

PEDESTAL-ETERNOIVICA.COM

NOËL & MARQUET: Arc S e Arc L

I pannelli da parete ARC S e ARC L della gamma ARSTYL®, disegnati da Bertrand Lejoly per NOËL & MARQUET, reinterpretano la boiserie in stile rétro-futuristico “Space Age” anni ‘70. Caratterizzati da forme arrotondate e allungate, creano composizioni murali dinamiche. Misure: 380x14,5x950 mm.

WWW.NOEL-MARQUET.IT

ALPI: Sottsass Pink

ALPI Sottsass Pink è una superficie decorativa in legno composto con un’inedita variante cromatica rosa e venature azzurre. Il pattern, basato sugli iconici disegni di Ettore Sottsass, propone texture innovative frutto di una tecnica di ricostruzione del legno naturale, certificata FSC®.

WWW.ALPI.IT

GLAMORA: Chapter XV

RISTRUTTURAZIONI RAPIDE SENZA DEMOLIZIONI: LE SOLUZIONI MAPEI PER AMBIENTI UMIDI E BAGNI

RINNOVARE DOCCE E BAGNI IN SOVRAPPOSIZIONE ALLA CERAMICA ESISTENTE

CON I SISTEMI MAPEI SHOWER SYSTEM 4 LVT E SHOWER SYSTEM DECOR

Informazione pubbliredazionale

L’arte dell’ospitalità italiana si esprime anche attraverso ambienti accoglienti e di design. Che si tratti di una struttura ricettiva o di un’abitazione privata, rendere l’esperienza dei propri ospiti indimenticabile è una sfida che richiede attenzione ai dettagli e soluzioni innovative. Mapei risponde a questa esigenza con sistemi all’avanguardia che permettono interventi di riqualificazione rapidi e duraturi, senza necessità di demolizioni.

Rinnovare senza demolire: la soluzione ideale per ristrutturazioni veloci

Per chi desidera rinnovare bagni e ambienti umidi senza i disagi e i tempi lunghi delle demolizioni, Mapei offre due soluzioni innovative che consentono la posa in sovrapposizione su vecchie piastrelle esistenti: il sistema Mapei Shower System 4 LVT per pavimenti e rivestimenti vinilici e Shower System DECOR per fibre di vetro decorative.

MAPEI SHOWER SYSTEM 4 LVT:

eleganza e praticità negli ambienti umidi

I pavimenti e rivestimenti LVT (Luxury Vinyl Tiles), insieme ai più evoluti SPC (Solid Polymer Composites) ed LVT rigidi, sono sempre più apprezzati in contesti commerciali, alberghieri, industriali e residenziali. Il loro successo è dovuto all’elevato effetto estetico che riproduce fedelmente finiture e materiali pregiati, con il vantaggio di essere semplici da posare e facili da manutenere.

L’esperienza Mapei nel settore dei resilienti e delle impermeabilizzazioni ha portato alla creazione della famiglia di sistemi “Mapei Shower System 4 LVT 1, 2, 3”, specificamente progettata per la posa di questi materiali anche in docce e ambienti umidi.

La grande novità del settore è l’adesivo reattivo monocomponente ULTRABOND ECO MS 4 LVT WALL&FLOOR a base di polimeri sililati, che rende possibile la posa degli LVT e degli SPC anche a parete, su rivestimenti esistenti, particolarmente indicato per ristrutturazioni dove si desidera migliorare l’aspetto estetico senza demolizioni. Per sottofondi preesistenti irregolari o con fughe, la lisciatura PLANIPREP® 4 LVT rappresenta la soluzione ideale: pratica, pronta all’uso e ad asciugamento rapido, permette la rasatura prima della posa di LVT anche in ambienti umidi. Completano il sistema la stuccatura bicomponente epossidica FLEXCOLOR 4 LVT e la finitura antiscivolo MAPECOAT 4 LVT, che incrementa la resistenza allo scivolamento fino alle classi R11 (DIN 51130) ed A+B (DIN 51097), con certificazione di resistenza secondo B.C.R.

Il sistema dispone inoltre di tre diverse tipologie di prodotti impermeabilizzanti per soddisfare qualsiasi esigenza di posa:

- Telo Mapeguard WP 200 con nastro Mapeguard ST e adesivo Mapeguard WP Adhesive

- Membrana liquida Mapegum WPS o Mapelastic Aquadefense Zero con nastro Mapeband

- Malta cementizia Mapelastic Zero o Monolastic con nastro Mapeband

Seguendo i trend più attuali, Mapei ha sviluppato soluzioni che permettono l’utilizzo di questi materiali non solo in ambienti asciutti, ma anche in zone umide e docce. La rasatura di supporti cementizi irregolari o di superfici in ceramica, può essere effettuata con PLANIPREP CONTRACT e PLANIPREP 4 LVT. Il sistema prevede poi l’applicazione di:

- ULTRABOND ECO® DECOR WET: adesivo monocomponente a base di polimeri sililati per fibra di vetro decorativa anche su supporti non assorbenti, applicabile sia a spatola che a rullo, perfetto per ambienti umidi.

- MAPECOAT® DECOR PROTECTION: finitura poliuretanica alifatica protettiva che, in abbinamento all’adesivo ULTRABOND ECO® DECOR WET, costituisce un sistema completo e sicuro per la posa di fibra di vetro decorativa, anche all’interno di docce. Particolarmente indicata per facilitare la pulizia dei rivestimenti stampati e per proteggerli dal viraggio di colore e dai raggi UV.

Anche in questo caso, il sistema dispone di prodotti impermeabilizzanti, come le membrane liquide Mapegum WPS o Mapelastic Aquadefense Zero con nastro Mapeband.

Sostenibilità e qualità garantite

Tutti i sistemi Mapei rispettano i principi di eco-sostenibilità certificata, in conformità con i programmi internazionali per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, garantendo al contempo soluzioni di posa affidabili e durature. Grazie a queste innovative soluzioni Mapei, rinnovare bagni e ambienti umidi diventa un’operazione rapida, efficace ed esteticamente sorprendente, permettendo di valorizzare l’offerta ricettiva o migliorare il comfort abitativo senza i disagi delle tradizionali ristrutturazioni.

Per chi predilige l’eleganza delle fibre di vetro decorative, Mapei presenta il sistema Shower System DECOR, perfetto per interventi veloci di interior design che non richiedono la chiusura prolungata dell’attività.

MAPEI SHOWER SYSTEM DECOR: design e creatività anche nelle docce

La nuova era della sostenibilità m isurabile

L’INDUSTRIA DEI MATERIALI DEVE CONFRONTARSI CON NORMATIVE SEMPRE PIÙ

STRINGENTI E CON UNA CRESCENTE RICHIESTA DI TRASPARENZA.

STRUMENTI COME L’ANALISI DEL CICLO DI VITA E NUOVI REGOLAMENTI EUROPEI

STANNO RIDEFINENDO IL MODO IN CUI VALUTIAMO L’IMPATTO AMBIENTALE

L’aggettivo “sostenibile” non basta più a sè stesso. Bisogna specificare a quale aspetto della “sostenibilità” ci stiamo riferendo e soprattutto in quale misura e quali dati giustificano tale aggettivo. La crescente richiesta di trasparenza da parte del mercato e l’inasprimento delle normative europee impongono alle aziende una rendicontazione chiara e verificabile del loro impatto ambientale. Questo significa adottare strumenti affidabili di misurazione della sostenibilità, in modo da valutare l’intero ciclo di vita dei prodotti e individuare le aree di miglioramento.

L’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) è oggi uno degli strumenti più diffusi per quantificare gli impatti ambientali di un prodotto, dalla produzione allo smaltimento. Tuttavia, la sua applicazione su larga scala incontra alcune difficoltà, come la mancanza di standardizzazione tra i database utilizzati e la difficoltà di comparazione tra prodotti simili. L’Unione Europea sta lavorando per creare un quadro normativo comune che garantisca maggiore uniformità e trasparenza.

L’Europa sta progressivamente regolamentando il settore con norme più stringenti, come il Regolamento (UE) 2020/852 sulla Tassonomia per le attività economiche ecosostenibili e il Regolamento sull’Ecodesign per Prodotti Sostenibili (ESPR), che introduce requisiti di durabilità, riparabilità e circolarità per una vasta gamma di prodotti. Questi provvedimenti si inseriscono in una strategia più ampia volta a contrastare il greenwashing e a rendere obbligatoria la misurazione dell’impatto ambientale.

Molti gli esperti che si sono espressi in merito a questo tema sempre più urgente, alcune dichiarazioni:

Chiara Rodriguez, Presidente di Materially, ha sottolineato come il concetto di misurabilità sia oggi un elemento centrale della discussione sulla sostenibilità. “Non basta più dichiarare che un materiale è sostenibile: dobbiamo dimostrarlo con dati, strumenti validati e metodologie condivise”.

di OTTAVIA CASTELLI

Omar Degoli, Head of Environment and Circular Economy di FederlegnoArredo, ha evidenziato l’impatto del Regolamento ESPR sulla misurazione della sostenibilità dei materiali. “La trasparenza e la misurazione sono ormai imprescindibili per qualsiasi azienda che voglia essere competitiva sul mercato europeo”.

Sara Corrado, Group LCA Lead di Nemho - Broadview, ha raccontato come l’azienda abbia adottato un approccio strutturato all’Analisi del Ciclo di Vita. “Abbiamo iniziato con consulenze esterne, ma la crescente necessità di una misurazione accurata ci ha portato a costruire un team interno dedicato alla sostenibilità”.

Lamberto Lamberti, Head of Group Sustainability di Lamberti S.p.A., ha parlato dell’importanza della misurabilità nella chimica industriale. “Monitoriamo attentamente le nostre emissioni e le prestazioni ambientali dei prodotti, per rispondere alle richieste di mercato e ridurre il nostro impatto”.

Martina Lamperti, Circular Economy Manager di Krill Design, ha invece posto l’accento sulle difficoltà delle startup nel settore. “Uno dei problemi principali per le nuove aziende che lavorano con materiali innovativi è la mancanza di dati standardizzati nei database LCA ufficiali”.

Possiamo concludere dicendo che la sostenibilità è una questione di impegno, ma soprattutto di dati: solo misurando con precisione possiamo migliorare realmente. Il futuro dell’industria passa dalla consapevolezza, dalla trasparenza e dalla capacità di trasformare le metriche in azioni concrete.

08 - 13 APRILE

Superstudio Più via Tortona 27, Milano

THE SCALE OF COMMITMENT:

L’EVENTO DI MATERIALLY AL SALONE DEL MOBILE DI MILANO 2025

In questo contesto, Floor&Wall partecipa come partner a The Scale of Commitment, la mostra organizzata da Materially al Superstudio durante la Milano Design Week 2025. L’evento esplorerà il valore della misurazione nella sostenibilità attraverso installazioni immersive e materiali innovativi che incarnano l’impegno concreto delle aziende. La mostra offrirà un’opportunità unica per confrontarsi con esperti e scoprire soluzioni all’avanguardia nel campo della sostenibilità applicata ai materiali.

MEDIA PARTNER

A I Matters: il futuro dell’intelligenza artificiale tra innovazione e industria

A MODERARE L’EVENTO, IL GIORNALISTA DI RADIO24 ENRICO PAGLIARINI, MENTRE A GUIDARE IL PROGETTO, FONDAZIONE

BRUNO KESSLER, REPLY E MADE 4.0

Il 29 gennaio, MADE Competence Center del Politecnico di Milano ha ospitato la conferenza di presentazione del progetto europeo AI Matters, un’iniziativa volta a rendere l’intelligenza artificiale un pilastro della trasformazione digitale nell’industria.

L’IA tra geopolitica, economia, ricerca e innovazione Ad aprire i lavori è stato Marco Taisch, presidente di MADE 4.0, che ha sottolineato come l’intelligenza artificiale non sia più solo una tecnologia emergente, ma un fattore geopolitico ed economico cruciale, basti guardare infatti al caso americano dove i principali detentori delle nuove tecnologie hanno un ruolo da prima fila nel panorama politico. “Non dobbiamo cadere nell’illusione che l’IA sia la soluzione a tutti i problemi delle imprese” ha ammonito Taisch “L’industria 4.0 si basa su un ecosistema tecnologico più ampio che include IoT, cloud computing, blockchain e cybersecurity”.

Fabrizio Mancini, amministratore delegato di Reply, ha poi evidenziato il ruolo dell’IA nel migliorare l’efficienza operativa delle PMI: “Le aziende devono smettere di subire la tecnologia e iniziare a guidarla, sfruttandone il valore competitivo”. Tuttavia, molte PMI non dispongono delle risorse necessarie per affrontare un mercato tecnologico in continua evoluzione. Da qui il pensiero di Mancini sull’importanza per le aziende nell’affiancarsi a partner tecnologici qualificati, capaci di indirizzarle sugli investimenti più strategici per la loro specifica attività. Da Trento, in collegamento dal workshop annuale del PNR-RFT “Future of AI Research”, Alessandro Cimatti, direttore del centro Digital Industry della Fondazione Bruno Kessler, ha illustrato il principio guida della fondazione: “Il nostro obiettivo è far sì che la ricerca non solo sia trasferita alle applicazioni industriali, ma che, al contempo, il confronto con le esigenze concrete del mercato indirizzi la ricerca stessa. Non è una cascata, ma un circolo virtuoso”.

Antonio Calegari, direttore dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale per l’Industria, ha portato un punto di vista chiaro: “L’IA non è solo un sofisticato strumento di ottimizzazione, ma una forza in grado di ridefinire interi modelli di business. Tuttavia, c’è un’enorme differenza tra l’IA che fa notizia – come i modelli linguistici – e quella che opera nell’automazione industriale,che io chiamo boring AI, spesso meno visibile ma incredibilmente potente. Il vero nodo è trasformare le innovazioni della ricerca in applicazioni concrete per le imprese”.

La visione europea: opportunità e sfide

Dopo un appassionato dibattito sul significato odierno dell’IA nel mondo dell’industria e dell’impresa si è passati poi ad analizzare il ruolo delle istituzioni nell’affiancare le aziende nel processo di digitalizzazione. È proprio in questo contesto che si inseriscono i progetti come quello presentato in conferenza.

Un aspetto chiave di AI MATTERS è la creazione di una rete europea di Testing and Experimentation Facilities (TEF), pensata per supportare le imprese – soprattutto le PMI – nel testare e implementare soluzioni di intelligenza artificiale. Valentina Ivanova, coordinatrice del progetto, ha spiegato: “Le PMI potranno accedere a infrastrutture all’avanguardia per sviluppare e testare le loro soluzioni AI, riducendo i costi e accelerando il time-to-market”. Racconta sempre la Iavanova che nel 2022 la Commissione Europea ha lanciato il programma Digital Europe con due iniziative principali: gli European Digital Innovation Hubs e i TEFs. Questi ultimi

offrono strutture avanzate per test e sperimentazioni, accessibili quasi gratuitamente alle imprese di ogni dimensione, consentendo loro di rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione.

Vittorio Calaprice, AI focal point nella Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, risponde alla domanda: cosa sta facendo la Commissione europea per tentare di superare gli ostacoli che le pmi hanno nel processo di digitalizzazione? “Le imprese italiane vivono le stesse esperienze delle altre europee, seppur in contesti diversi. Tuttavia, ci sono 3 passaggi fondamentali su cui concentrare gli sforzi: finanziamenti, guida normativa e capitale umano. I programmi della Commissione Europea come Digital Europe sono strumenti cruciali per supportare le aziende nel processo di trasformazione tecnologica”.

Entrando invece nel merito prettamente italiano e lombardo nello specifico, interviene anche Alessandro Fermi, assessore alla Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, il quale ha sottolineato il ruolo strategico dell’IA per la competitività territoriale: “Non possiamo restare passivi di fronte all’evoluzione dell’IA. La nostra priorità è favorirne la diffusione nei settori meno autonomi, attraverso consapevolezza e formazione”. Tuttavia, ha parlato anche di alcune criticità nel trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese, causato, a suo avviso, dalla scarsa connessione tra i due mondi e dalla complessità burocratica nell’accesso ai fondi. “Per migliorare la situazione” ci rende noto “Regione Lombardia ha raddoppiato gli investimenti, destinando 40 milioni di euro nel 2025 all’intelligenza artificiale”.

l’IA come strumento versatile imprescindibile

A chiudere la giornata, l’intervento di Augusto De Castro, direttore generale di MADE 4.0: “L’Europa potrebbe aver perso il passo nelle grandi tecnologie, ma il suo ruolo rimane quello di usarle al meglio”. Il messaggio chiave dell’evento è stato chiaro: l’IA non è un fine, ma uno strumento che deve essere compreso, accresciuto, adottato in modo consapevole e integrato strategicamente nel sistema industriale. Solo così diventerà un motore di innovazione per l’industria italiana ed europea, seppure tutto questo sarà possibile solo se pubblica amministrazione, università e aziende si uniranno in un grande patto di crescita e divulgazione, promuovendo sempre maggiori iniziative come quella della giornata appena raccontata.

Quando si parla di intelligenza artificiale si dice sempre che siamo solo all’inizio: probabilmente, lo stesso vale per AI Matters.

AI Matters: il progetto in dettaglio

AI MATTERS è un ambizioso progetto europeo che mira a supportare le aziende nello sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, creando un ecosistema di sperimentazione avanzato attraverso una rete di infrastrutture chiamate Testing and Experimentation Facilities (TEF). L’obiettivo è duplice: da un lato, fornire servizi diretti alle imprese per aiutarle a testare e validare le proprie tecnologie; dall’altro, rafforzare la competitività europea nel settore dell’AI, incentivando la diffusione e l’adozione di queste tecnologie in ambito industriale. Coinvolge 24 organizzazioni in 8 Paesi e un budget complessivo di 60 milioni di euro. Il progetto è coordinato da LIST 6A, con il supporto di partner come Fondazione Bruno Kessler Reply e MADE (responsabili per il nodo italiano).

In Italia, queste realtà offrono competenze complementari per guidare le aziende nel percorso di adozione e sviluppo di soluzioni AI.

Il progetto è rivolto a:

• Sviluppatori di AI e provider di tecnologia, che necessitano di un ambiente strutturato per affinare e testare le proprie soluzioni;

• System integrator, che cercano strumenti avanzati per integrare tecnologie AI nei propri sistemi;

• Fornitori di soluzioni AI per il mercato industriale;

• End-user aziendali, che possono entrare in contatto con innovazioni emergenti e connettersi con i provider più avanzati.

I servizi di AI MATTERS ruotano attorno a due pilastri fondamentali: testing e sperimentazione. Le aziende che aderiscono possono usufruire di supporto personalizzato per elevare il livello di maturità tecnologica delle proprie soluzioni (TRL 5-6 e oltre), beneficiando di risorse e competenze qualificate per migliorare la propria competitività sul mercato.

Sono previste agevolazioniper l’accesso ai servizi: Micro e piccole imprese: servizi gratuiti; Medie imprese: sconti fino al 90%; Grandi aziende: sconti fino al 65%. Questo è reso possibile grazie ai fondi europei e agli aiuti di Stato, che permettono un accesso facilitato anche a realtà in fase di sviluppo.

Obiettivi:

• Supportare le aziende, in particolare le PMI, nell’adozione e sperimentazione di tecnologie AI per rendere l’industria europea più competitiva.

• Creare un’infrastruttura tecnologica di riferimento a livello nazionale.

• Sostenere l’implementazione di un’IA affidabile.

• Supportare i fornitori europei di soluzioni AI.

• Colmare il gap di competenze digitali e garantire la sostenibilità ambientale delle tecnologie AI.

PER SAPERNE DI PIÙ: www.ai-matters.eu www.made-cc.eu/it

L’evento ha presentato diversi progetti di intelligenza artificiale e automazione per migliorare i processi industriali.

ComeNgo sviluppa la piattaforma Turbo M per il monitoraggio della produzione e l’analisi energetica, oltre a Enma, uno strumento AI per la stima dei costi.

•XABA crea soluzioni di automazione come Xcognition, che genera automaticamente programmi per robot, e PLCify, che facilita la programmazione industriale.

•Smart Robots offre supporto agli operatori manuali con visione 3D, guida in realtà aumentata e analisi per ridurre gli errori.

•Fifty Ingenium integra realtà aumentata e AI per facilitare l’accesso alle informazioni tecniche tramite interazione vocale.

•Tesla (non l’azienda automobilistica) sviluppa sistemi di impaginazione automatica e knowledge base aziendali basati su AI.

Le aziende collaborano con AI Matters e MADE per testare e validare le loro tecnologie in ambienti controllati.

Il design che si costruisce p ezzo dopo pezzo

UNA VARIETÀ STRAORDINARIA DI

PIASTRELLE DAL PICCOLO FORMATO RIDEFINISCE LA FRAMMENTARIETÀ

COME NUOVO CODICE ESTETICO, RICCO E RICERCATO

Libertà, nel design come nella vita, non significa assenza di regole, ma possibilità di scelta. È l’arte di definire un’estetica personale dentro una struttura solida, sperimentando colori, formati, accostamenti, senza perdere il legame con la melodia di fondo. Nell’abbraccio sicuro delle griglie del pattern, le piastrelle di piccolo formato creano un racconto visivo fatto di profondità e ritmo, un’armonia perfetta fra equilibrio e movimento, tradizione e innovazione, geometria ed estro creativo. Tasselli di materia che si incastrano come in un puzzle e lasciano che sia la loro composizione a ridefinire l’eleganza, tra superfici lucide o opache, volumi bombati e tonalità audaci.

I piccoli formati rappresentano una significativa tendenza nel design d’interni contemporaneo. Un’evoluzione naturale che risponde al desiderio di personalizzazione, autenticità e unicità. Anche gli interior designer stanno riscoprendo queste soluzioni come strumenti per dare carattere agli ambienti: le piastrelle di piccolo formato offrono una versatilità straordinaria, con palette cromatiche quasi infinite e mix di forme che spaziano dalle classiche rettangolari fino a varianti più morbide o irregolari. La conferma arriva anche dall’aumento delle ricerche online su Google Trends e sulle piattaforme come Pinterest e Instagram, dove hashtag come #smalltiles e #coloredbathroom hanno registrato un’impennata di post e condivisioni, segno di un interesse crescente e di una forte spinta da parte dei produttori.

Questi rivestimenti si adattano alle curve, esaltano le nuove superfici sinuose e giocano con la percezione dello spazio attraverso motivi moderni e combinazioni cromatiche sofisticate. Questa flessibilità le rende protagoniste di una nuova stagione del design d’interni, in cui le pareti diventano scenografie vibranti e i dettagli acquistano valore espressivo.

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Anche le fughe, un tempo elemento tecnico invisibile, entrano in gioco come parte del disegno. Le aziende specializzate, da Kerakoll a Mapei, stanno lavorando per trasformarle in un vero elemento decorativo: tonalità a contrasto che esaltano i pattern, nuance tono su tono per un effetto monolitico, finiture studiate per aggiungere profondità alla materia. La scelta della fuga diventa così un gesto progettuale, un dettaglio che definisce lo stile complessivo dello spazio.

Nel nostro tempo, fatto di certezze frammentate e nuove piccole consapevolezze, il design riflette questa condizione, abbracciando la complessità del reale come simbolo di una nuova estetica. I pattern decorativi non sono più solo una scelta stilistica, ma un vero e proprio linguaggio: ci insegnano che la bellezza è un’armonia fatta su misura, una sintonia autentica che si costruisce pezzo dopo pezzo in uno straordinario gioco delle parti.

Il nuovo design cerca C OMPLESSITÀ

ANCHE

IL MONDO DEL PARQUET È SEGNATO

DA NUOVI PATTERN GEOMETRICI COMPOSTI DA TESSERE E DAL RITORNO DELLA POSA A SPINA

di FILIPPO TOMMASEO

La posa a spina di pesce è tornata fortemente nei progetti grazie alla sua capacità di aggiungere dinamismo e raffinatezza agli ambienti. Questo schema crea effetti di movimento e giochi di luce che valorizzano sia interni classici che moderni. Anche nel mondo dei pavimenti si segue quindi la tendenza allo stile “compositivo”, che richiama l’idea di un puzzle, dove ogni elemento trova il suo posto all’interno di un disegno più grande. Oltre ai pattern tradizionali, il 2025 vede una crescente popolarità di parquet con motivi geometrici innovativi. Intarsi e disegni non convenzionali stanno diventando scelte audaci per chi desidera ambienti contemporanei e unici. Queste soluzioni permettono di esprimere creatività e personalità, trasformando il pavimento in un vero e proprio elemento artistico dell’arredo.

Come già visto nel settore delle piastrelle, anche nel parquet le tendenze riflettono un desiderio di gioco, un gioco di incastri, un gioco che ha delle regole (quelle del pattern), un gioco in cui queste regole guidano la creatività senza limitarla, un gioco dove due parole -creatività e regole- non escludono più l’una l’altra ma si completano.

Listone Giordano. Trafic, la nuova e caleidoscopica collezione di parquet firmata dal geniale designer francese Marc Sadler
Itlas. Spina ungherese dalla serie I Classici
CP Parquet. Pavimento Milano Trapezio Antico Asolo
Garbelotto. Saint Tropez

DAL CONSUMO ALLA C IRCOLARITÀ

IL DESIGN D’INTERNI SI RINNOVA CON MATERIALI SOSTENIBILI E PERFORMANTI. TRA LEGNO RICICLATO, IBRIDI INNOVATIVI E SOLUZIONI BIO-BASED, IL SETTORE SI MUOVE VERSO UN FUTURO PIÙ RESPONSABILE E CIRCOLARE

contributo di MATERIALLY

L’industria manifatturiera è da tempo impegnata nella sfida della riduzione delle emissioni, e il settore legno-arredo non fa eccezione. In particolare, il design degli interni, soprattutto nel retail, si trova a dover rispondere a una crescente richiesta di soluzioni più sostenibili. Il fenomeno del fast-furniture e la frequente ristrutturazione degli spazi commerciali generano grandi quantità di rifiuti e un impatto ambientale significativo, dovuto all’uso di materiali a breve ciclo di vita e difficilmente riciclabili.

Per affrontare queste criticità, è essenziale ripensare la scelta dei materiali, valutandone l’intero ciclo di vita: dalla produzione all’utilizzo, fino allo smaltimento. In questo contesto, il legno e i suoi derivati giocano un ruolo centrale, con soluzioni che rispondono ai modi diversi e complementari in cui vengono impiegati. Tra le più diffuse troviamo il legno massello certificato, apprezzato per la sua durabilità negli arredi di alta gamma; i derivati del legno ottenuti da filiere locali, che utilizzano ogni parte del tronco per la produzione di pannelli multistrato e truciolari; e i pannelli riciclati post-consumo, come il truciolare e l’MDF, per i quali esistono filiere avanzate capaci di trasformare scarti legnosi in nuovi materiali.

Un esempio significativo è rappresentato dagli MDF con il 50% di contenuto riciclato, che mantengono le prestazioni degli MDF tradizionali. Composti da un nucleo di legno riciclato e due strati esterni in fibra vergine, garantiscono superfici omogenee e adatte a lavorazioni successive. Grazie a un avanzato sistema di selezione del legno post-consumo, si riduce la necessità di materia prima vergine, contribuendo alla circolarità del settore. Disponibili in diverse versioni, questi MDF presentano bassi livelli di emissioni di formaldeide (CARB phase 2 – EPA o E1/E2) e possono essere certificati FSC® o PEFC su richiesta.

Tra le soluzioni più innovative spiccano i materiali ibridi a base di legno, come un innovativo pannello che combina carta riciclata e bambù. Questo materiale multistrato, ottenuto dalla stratificazione di cartone riciclato e legno di bambù, offre elevate prestazioni meccaniche, con un modulo di elasticità paragonabile a quello del compensato di betulla. La densità, simile a quella dell’MDF, garantisce robustezza e durabilità, mentre la sua struttura lo rende completamente disassemblabile e riciclabile a fine vita, in linea con i principi dell’economia circolare. L’utilizzo del bambù, una risorsa rinnovabile a crescita rapida, riduce la dipendenza dalla polpa di legno vergine, contribuendo a contrastare la deforestazione. Il materiale è inoltre personalizzabile in termini di finiture cromatiche e spessori, rendendolo versatile per diverse applicazioni nel design d’interni e nell’arredamento.

Un altro elemento chiave è la carta kraft, largamente impiegata nei laminati e nei pannelli termoformabili grazie a specifici leganti che ne migliorano

resistenza e stabilità. Le ricerche più recenti stanno puntando proprio su questi componenti, con l’obiettivo di ridurre le emissioni non solo nella fase produttiva, ma lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.

Un esempio di questa evoluzione è PaperShell, un materiale innovativo utilizzato in prodotti come Catifa Carta, reinterpretazione di una seduta iconica del design. Realizzato con carta kraft e resine bio-based, PaperShell non solo riduce l’impatto ambientale, ma agisce anche come carbon sink, immagazzinando più CO₂ di quanta ne venga emessa durante la produzione. Il suo bilancio netto di carbonio risulta negativo, con un assorbimento pari a circa 1,5 kg di CO₂ equivalente per ogni chilogrammo di materiale.

L’adozione di materiali innovativi a base di legno conferma il ruolo chiave della ricerca nel rendere il settore arredo più sostenibile, senza compromessi su qualità e prestazioni. L’integrazione di queste soluzioni dimostra che è possibile coniugare estetica, funzionalità e riduzione dell’impatto ambientale, rispondendo così alle esigenze di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

pag. sinistra

1. Papembood

2. MR Fantoni

3. PaperShell

pag. destra

1. Papershell_Arper Catifa_Carta Salva Lopez

2. Papembood_sedia Filetto

Materially

Da più di due decenni Materially rappresenta il punto di riferimento in Italia nella ricerca di materiali innovativi e sostenibili per l’industria manifatturiera e per ogni applicazione design-driven. Partiamo dall’idea che il materiale sia l’elemento attorno al quale costruire una strategia di prodotto e di sostenibilità, che coinvolga design, R&D, produzione, marketing e CSR. WWW.MATERIALLY.EU

PATENTINO PER POSA

E APPLICAZIONE DEI

SISTEMI R ESINOSI:

CERTIFICAZIONE

ACCREDITATA ACCREDIA

LA CERTIFICAZIONE UNI 11835 GARANTISCE COMPETENZE QUALIFICATE, RICONOSCIMENTO UFFICIALE E MAGGIORE COMPETITIVITÀ PER POSATORI E TECNICI DEL SETTORE

Cosa prevede la norma UNI 11835?

Analogamente a quanto avvenuto in altri ambiti dell’edilizia (ad esempio serramenti, sistemi di isolamento a cappotto e pitture edili), anche nel settore dei sistemi resinosi si è sentita l’esigenza di definire criteri chiari e specifici per la certificazione del personale dedicato. Questa esigenza ha trovato un primo sviluppo nel 2020 con l’aggiornamento della UNI 10966, norma che disciplina sia la progettazione che l’esecuzione di sistemi resinosi su superfici orizzontali e verticali.

Tale revisione ha posto le basi per l’introduzione della norma UNI 11835, dedicata specificamente alla qualificazione delle figure professionali del settore, la quale specifica requisiti dettagliati per le competenze necessarie nei seguenti ruoli:

• Posatore specializzato di sistemi resinosi

• Posatore capo squadra di sistemi resinosi

• Posatore capo squadra di sistemi resinosi decorativi

• Tecnico commerciale dei sistemi resinosi

Come ottenere la certificazione?

La norma UNI 11835 stabilisce criteri precisi per accedere alla certificazione. Per presentarsi all’esame è necessario:

• Posatore specializzato: aver frequentato almeno 4 ore di corso di formazione dedicato alla progettazione e applicazione dei sistemi resinosi.

• Posatore capo squadra e Tecnico commerciale: aver frequentato almeno 6 ore di corso di formazione su tematiche specifiche.

• Dimostrare un’esperienza pregressa nella posa e applicazione di sistemi resinosi.

L’ESAME SI COMPONE DI TRE FASI PRINCIPALI:

• Prova scritta: verifica delle conoscenze teoriche del candidato;

• Prova pratica: valutazione delle competenze operative attraverso l’analisi dei lavori eseguiti

• Prova orale: confronto tecnico per approfondire eventuali incertezze.

Quali sono i vantaggi della qualifica per i professionisti dei sistemi resinosi?

La UNI 11835 definisce standard chiari per conoscenze, competenze e responsabilità delle figure professionali. Questo garantisce che i lavoratori certificati siano qualificati e adeguatamente preparati. L’introduzione di un sistema di certificazione nazionale offre numerosi benefici:

• Un riconoscimento ufficiale delle competenze e delle qualifiche professionali;

• Il miglioramento della qualità del lavoro e dei livelli di competitività del settore;

• Maggiore fiducia da parte dei clienti, che possono contare su operatori verificati e qualificati.

contributo di ISTITUTO GIORDANO

Rinnovo e mantenimento della certificazione

La certificazione non è un risultato definitivo, ma richiede un processo di mantenimento annuale e un rinnovo ogni quattro anni. Ecco i dettagli:

• Mantenimento annuale: sono previsti 3 mantenimenti annuali

• La dichiarazione di continuità lavorativa, indicando almeno un cantiere in cui si è svolta l’attività di posa di sistemi resinosi negli ultimi 12 mesi.

Rinnovo al 4° anno, per rinnovare la certificazione è necessario fornire:

• Evidenza della partecipazione ad almeno 8 ore di attività di formazione o aggiornamento professionale su tematiche coerenti con le abilità richieste dalla norma.

Istituto Giordano e la certificazione accreditata Accredia

Istituto Giordano offre la possibilità di ottenere la certificazione accreditata Accredia per le figure professionali operanti nel settore dei sistemi resinosi per superfici orizzontali e verticali, in conformità alla norma UNI 11835.

Grazie a questo sistema di certificazione, i professionisti del settore possono garantire elevati standard qualitativi, rafforzando la fiducia dei clienti e migliorando la propria competitività nel mercato.

Istituto Giordano

Interlocutore unico per tanti servizi, Istituto Giordano opera in diversi ambiti grazie ad accreditamenti, riconoscimenti e autorizzazioni ministeriali. Per mantenere inalterati i propri valori è stato scelto l’autofinanziamento, il confronto costante con altri laboratori e centri di ricerca e l’alta specializzazione dello staff. Le norme nazionali e internazionali, la legislazione vigente, le direttive europee, le specifiche del cliente e l’esperienza consolidata in oltre 60 anni, costituiscono il fondamento dell’attività. WWW.GIORDANO.IT

Tecno FLW in collaborazione con

DURABILITÀ DEL L EGNO NATURALE E INDOTTA: IL LEGNO TERMOTRATTATO

I TRATTAMENTI TERMICI (TMT) MIGLIORANO LA RESISTENZA E LA STABILITÀ

DEL LEGNO SENZA L’USO DI SOSTANZE CHIMICHE, OFFRENDO UN’ALTERNATIVA

SOSTENIBILE CONTRO IL DEGRADO BIOLOGICO

Abstract: Ogni specie legnosa è caratterizzata da un determinato grado di resistenza all’attacco degli agenti biologici di degrado, principalmente funghi e insetti. Questa caratteristica si chiama durabilità naturale della specie. Mediante determinati processi è possibile incrementare la durabilità di una specie per renderla più resistente al degrado biologico. Un metodo di laboratorio consente di testare i materiali a base legnosa sottoposti a trattamenti protettivi e di assegnare loro una classe di durabilità in modo da consentire il confronto con il materiale di partenza e con altre specie legnose di durabilità nota. È questo il caso del legno termotrattato.

Il legno proviene da fonti rinnovabili, e come tale risponde alla crescente esigenza di garantire la sostenibilità ambientale nell’approvvigionamento delle materie prime. Essendo un materiale organico, tuttavia, è soggetto al degradamento causato da organismi lignivori quali funghi, insetti, batteri e organismi marini. Nel corso dei secoli sono state adottate diverse strategie per incrementare la resistenza del legno al degrado biologico e la sua durata in servizio, per lo più basate sull’uso di sostanze chimiche ad azione biocida. Per soddisfare le esigenze di un mercato sempre più orientato verso soluzioni alternative ai trattamenti del legno con sostanze chimiche, negli ultimi decenni sono stati svilup-

pati trattamenti protettivi innovativi che, sfruttando la modificazione chimica irreversibile del legno, lo rendono meno suscettibile all’attacco degli organismi lignivori. Tra questi, i trattamenti termici rappresentano ad oggi le tecnologie di modificazione del legno più avanzate dal punto di vista commerciale, presenti sul mercato con diversi prodotti, collettivamente denominati TMT (Thermally Modified Timber). Tanto per citare i primi realizzati su scala industriale, ricordiamo il ThermoWood finlandese, il Plato Wood olandese, l’OHT tedesco, il Bois Perdure e il NOW francesi, ma altri prodotti nati dalla ricerca più recente sono ora disponibili, tra cui il VacWood, al cui sviluppo ha contribuito l’istituto del CNR IVALSA (ora IBE).

Il trattamento termico, condotto a temperature che vanno dai 150°C ai 260°C in assenza di ossigeno, provoca delle trasformazioni chimiche nel legno attraverso un degrado controllato dei polimeri che compongono la parete delle cellule legnose. In effetti, il legno che ha subito un processo termico è un materiale nuovo, con caratteristiche diverse dal legno di partenza: colore, densità, igroscopicità, stabilità dimensionale, resistenza meccanica e durabilità biologica risultano alterate. In figura 1 sono schematizzate le principali trasformazioni a carico dei vari componenti del legno.

Figura 1. Modificazioni chimiche dei componenti del legno dovute al trattamento termico

di ELENA CONTI – CATAS S.P.A.
LEGNO

Diversi parametri di processo concorrono al prodotto finale, ma la temperatura di trattamento è il parametro più rilevante per quanto riguarda l’incremento della durabilità biologica, cioè della resistenza al degrado biologico. In pratica, occorre trattare il legno a temperature superiori ai 200°C per ottenere un significativo incremento della durabilità biologica. Solo al di sopra di questa temperatura la trasformazione chimica del legno è tale da renderlo “indigesto” ai funghi lignivori.

Durabilità del legno:

definizione e classificazione mediante test di laboratorio Intuitivamente si associa il termine durabilità alla durata in servizio di un manufatto in legno. Ed in effetti, a parità di condizioni d’uso e di rischio di attacco biologico, un legno più durabile durerà di più. Tuttavia, la durabilità non è il solo fattore determinante, in quanto la manutenzione, l’esposizione agli agenti atmosferici e gli accorgimenti progettuali volti a prevenire l’ingresso di acqua e la formazione di condensa, concorrono alle prestazioni del legno in opera.

La classificazione dei legni in base alla durabilità serve a dare una misura della suscettibilità delle diverse specie legnose all’attacco di organismi lignivori (funghi, insetti, batteri, organismi marini) nelle condizioni in cui ciò può avvenire. Per quanto riguarda i funghi, la condizione indispensabile è che il legno abbia un sufficiente contenuto di umidità, cioè maggiore del 20%.

Il metodo di laboratorio impiegato per determinare la classe di durabilità dei prodotti a base di legno rispetto ai funghi è descritto nella norma EN 113-2:2020 Durability of wood and wood-based products - Test method against wood destroying basidiomycetes - Part 2: Assessment of inherent or enhanced durability. Come suggerisce il titolo, il metodo è indicato per determinare la durabilità naturale delle specie legnose ma anche quella indotta da trattamenti protettivi, consentendo da un lato di valutare se e di quanto un trattamento protettivo migliori la durabilità di una specie legnosa, e dall’altro di classificare un prodotto ottenuto attraverso un processo e confrontarlo con un prodotto naturale. Per esempio, il legno di frassino (Fraxinus excelsior) è classificato come “poco durabile” (classe di durabilità 4, riferimento EN 350:2016) ma dopo trattamento ad alta temperatura può raggiungere la classe di durabilità 1, “molto durabile” pari a quella di un legno tropicale resistente come il doussiè (Afzelia spp.). Va sottolineato che l’aumentata durabilità biologica ottenuta attraverso il trattamento termico si accompagna all’alterazione di altre proprietà del legno, in particolare a

una diminuzione della resistenza meccanica; pertanto, è indispensabile considerare ogni altro aspetto per decidere a che uso destinare il legno. In generale il legno termotrattato non è adatto all’uso strutturale mentre si presta agli usi in cui è richiesta una buona stabilità dimensionale e durabilità, come pavimentazioni, rivestimenti, serramenti etc.

La prova di laboratorio consiste nell’esporre provini ottenuti da legno segato termotrattato all’azione di funghi coltivati in laboratorio, in condizioni di umidità e temperatura favorevoli al loro sviluppo. L’esposizione ai funghi dura 4 mesi, alla fine dei quali si misura la perdita di massa dei provini di legno dovuta al biodegradamento. La norma EN 350:2016 Durability of wood and wood-based products - Testing and classification of the durability to biological agents of wood and wood-based materials definisce 5 classi di resistenza al degrado fungino (DC, durability class) in base alla perdita di massa dei provini (Tabella 1).

> 30 DURABILITY

ML ≤ 5

5 < ML ≤ 10 10 < ML ≤ 15 15 < ML ≤ 30

Tabella 1. Classi di durabilità secondo EN 350:2016

Nella Tabella 2 sono riassunti i risultati di prove di durabilità eseguite al CATAS nel corso degli anni su diversi legni termotrattati. Si tratta per lo più di specie legnose di climi temperati, reperibili nelle foreste europee e nordamericane, che dopo il trattamento termico possono acquisire una durabilità paragonabile a quella di specie tropicali, il cui commercio è spesso soggetto a restrizioni a causa della minaccia di estinzione di alcune delle specie naturalmente più durabili. Nella colonna intitolata DC (natural), è indicata per ogni specie legnosa la classe di durabilità naturale ricavata dall’Allegato B della norma EN 350:2016, dove sono classificate la maggior parte delle specie legnose di importanza commerciale. Nella colonna intitolata DC (enhanced) sono presentati i risultati delle prove di durabilità condotte su diverse specie legnose sottoposte a trattamento termico a diverse temperature. Trattandosi di prove eseguite nel corso degli anni per diversi clienti, i materiali sottoposti a prova derivano da diversi processi; qui teniamo

conto solo della temperatura di trattamento come parametro più significativo per l’incremento della durabilità.

Tabella 2. Come si vede, il trattamento termico migliora la durabilità biologica del legno, ma è importante verificare l’efficacia del processo mediante il test di laboratorio per poter ottimizzare i parametri di processo. In particolare, la temperatura di trattamento influisce drasticamente sul grado di durabilità indotto.

In questo articolo si è trattato solo del legno termotrattato, ma il metodo di prova EN 113-2:2020, per il quale CATAS è l’unico laboratorio accreditato in Italia, si presta anche alla valutazione della durabilità biologica di specie legnose naturali o sottoposte a qualunque altro trattamento, chimico e non, che ne alteri le proprietà naturali.

Scots pine/pino

Austrian pine/pino laricio

Austrian pine/pino laricio

Radiata pine/pino radiata

Radiata pine/pino radiata

Norway spruce/abete rosso

Norway spruce/abete rosso

Ash/frassino

Ash/frassino

Ash/frassino

American ash

American red oak/rovere rosso

American red oak/rovere rosso

European oak/rovere

Maple/acero

Maple/acero

Beech/faggio

Tulipwood/tulipifera

Pinus sylvestris

Pinus nigra

Pinus radiata

Picea abies

Fraxinus excelsior

Fraxinus americana

Quercus rubra

Quercus robur

Acer pseudoplatanus

Fagus sylvatica

Liriodendron tulipifera

Da oltre 25 anni, CATAS opera come organismo di certificazione di prodotto. Una segreteria tecnica dedicata che affianca
TABELLA 2

Design Data: indagine sul design in Italia

di VIOLA FEDERICO

In occasione del Salone del Mobile di Milano, abbiamo deciso di dedicare l’infogra ca di questo numero allo straordinario mondo della progettazione italiana. Riportiamo quindi alcuni dati evidenziati dal nuovissimo report che Tommaso Bovio ha realizzato con il contributo di ISIA Firenze e di 152 studi di design che si sono prestati all'indagine. Dati, tendenze e ri essioni, o rono uno spaccato unico sulla realtà imprenditoriale del settore.

FONDATORI DELLO STUDIO

SISTEMI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE UTILIZZATI PIÙ SPESSO PER LAVORO

DIPENDENTI

I fondatori degli studi hanno attualmente un’età media di 45 anni

PRINCIPALI ENTRATE DELLO STUDIO

SVILUPPO PROGETTI PER AZIENDE

ART DIRECTION

CONSULENZE

INSEGNAMENTO

AUTOPRODUZIONE

“Indispensabile è un mix tra social e sito, l’uno aiuta l’altro”

“Il

sito dello studio rimane strumento importante, ma bisogna ripensarlo, non credo più nel sito-portfolio”

Farebbe a meno del sito ufficiale, usando i social per la stessa funzione�

Il sito ufficiale è ancora indispensabile�

periodicamente riviste cartacee di settore

parte di un’associazione

risorse economiche nei

BAU 2025: LA C IRCOLARITÀ AL CENTRO

IN UN CONTESTO SEGNATO DA INCERTEZZE ECONOMICHE, L’EVENTO SI È CONFERMATO

UNA PIATTAFORMA CRUCIALE PER IL CONFRONTO TRA PROGETTAZIONE, INDUSTRIA E INNOVAZIONE. TRA I TEMI FORTI DI QUESTA EDIZIONE: LA CIRCOLARITÀ, LE COSTRUZIONI CLIMATE-FRIENDLY E LE SOLUZIONI MODULARI.

Dal 13 al 17 gennaio 2025, il Trade Fair Center Messe di Monaco ha ospitato BAU 2025, la principale fiera internazionale dedicata all’architettura, ai materiali e ai sistemi per l’edilizia. Nonostante le sfide economiche attuali, l’evento ha registrato oltre 180.000 visitatori e 2.230 espositori provenienti da 58 paesi, sottolineando l’importanza cruciale di BAU nel panorama edilizio globale.

Uno dei temi predominanti di questa edizione è stata la “circolarità”, con un focus particolare sulle costruzioni resilienti ed ecocompatibili. L’obiettivo? Esplorare soluzioni che non solo riducano le emissioni di carbonio e il consumo di risorse, ma migliorino anche l’adattabilità degli edifici alle condizioni climatiche future.

I cinque focus principali della manifestazione – costruzioni resilienti e climate-friendly, trasformazioni urbane e rurali, efficienza delle risorse, edilizia modulare e seriale, e costruzione economicamente sostenibile – hanno offerto una panoramica chiara sulle priorità del settore. In questo contesto, la circolarità non è più una tendenza, ma una linea guida concreta, capace di orientare prodotti, processi e progetti.

Durante la fiera, numerose aziende hanno presentato soluzioni orientate alla sostenibilità. Tra queste, STACBOND ha lanciato finiture esclusive e sistemi di montaggio innovativi per pannelli compositi in alluminio, puntando sull’integrazione tra estetica e performance ambientale. Anche Schüco ha scelto BAU per presentare Value Up, un’offerta di sistemi sostenibili pensati per l’intero ciclo di vita dell’involucro edilizio.

Grande risalto anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, come strumenti fondamentali per ridurre gli sprechi, pianificare con maggiore efficienza e progettare ambienti più intelligenti. Ne è convinta anche Nina Nowatius, Exhibition Manager BAU, che nell’intervista esclusiva che leggerete nelle pagine a seguire, sottolinea il ruolo centrale dell’innovazione e della sostenibilità nel futuro del settore delle superfici.

FEP sul mercato europeo del parquet: Le prospettive per il 2025 sono ottimistiche

Tra le iniziative più originali, ha debuttato la Founders Fight Night: una competizione per startup nel settore costruzioni che si è svolta in un vero ring da boxe, con i vincitori decretati dagli applausi del pubblico. Un modo creativo per dare spazio a nuove visioni e promuovere sinergie tra giovani imprese e stakeholder internazionali.

E non è mancato un focus mirato sul comparto pavimenti e rivestimenti: come ci racconta ancora Nowatius, l’assenza di Domotex ha permesso a BAU di attrarre nuovi espositori del segmento floor, registrando un incremento significativo anche tra i visitatori specializzati nel settore. Tendenze, materiali più richiesti, ruolo delle aziende italiane e confronto tra mercati europei: nell’intervista troverete una lettura puntuale e appassionata della scena contemporanea.

In definitiva, BAU 2025 ha confermato il proprio ruolo di osservatorio privilegiato sul futuro dell’edilizia. E per chi opera nel settore dei pavimenti e dei rivestimenti murali, resta uno degli appuntamenti più importanti per cogliere tendenze emergenti, confrontarsi con colleghi di tutto il mondo e alimentare un reale scambio di idee tra industria, progettazione e visione.

La Federazione Europea del Parquet, in occasione del consiglio direttivo di gennaio tenutosi al BAU, ha dichiarato che dopo un 2023 segnato da un drastico calo dei consumi, il mercato europeo del parquet sembra aver toccato il fondo nel 2024, con una flessione stimata appena sotto il 5%.

La stima, ancora preliminare, è frutto delle migliori valutazioni condivise tra i rappresentanti dei Paesi membri e sarà confermata con dati completi a giugno, durante l’Assemblea Generale e il Parquet Congress a Stoccolma. FEP sottolinea che il calo non è uniforme: mentre il Nord Europa sembra mantenere una relativa stabilità, il Sud registra contrazioni più marcate. Le prospettive per il 2025, tuttavia, sono più ottimistiche: il settore attende una ripresa dell’attività edilizia e un primo segnale positivo è già arrivato con l’introduzione dei dazi antidumping provvisori da parte della Commissione Europea

LVT E MODULARITÀ: IL NUOVO ASSE DEL

DESIGN E

UROPEO

INTERVISTA A NINA NOWATIUS, EXHIBITION MANAGER BAU / SPECIALIST FLOORING

F&W: BAU 2025 ha appena chiuso i battenti. Qual è il bilancio complessivo?

NN: Siamo molto soddisfatti. BAU 2025 ha ospitato 2.230 aziende da 58 Paesi, su una superficie espositiva di 200.000 m². In cinque giorni abbiamo accolto 186.000 visitatori al centro fieristico di Monaco.

F&W: Rispetto alle edizioni precedenti, ci sono stati cambiamenti nel profilo dei visitatori o degli espositori?

NN: Sì, la tendenza all’internazionalizzazione si è ulteriormente rafforzata. Per la prima volta, il numero di espositori internazionali (52%) ha superato quello delle aziende tedesche. Anche tra i visitatori la quota internazionale è salita al 44%. BAU consolida così la sua posizione come fiera leader mondiale e luogo d’incontro per l’intero settore.

F&W: L’assenza di Domotex ha avuto un impatto sull’evento?

NN: L’impatto è stato limitato, dato che le due fiere si sovrappongono solo nel segmento dei rivestimenti per pavimenti. Tuttavia, abbiamo attratto nuovi espositori, soprattutto internazionali, e registrato un aumento di visitatori specializzati nel flooring.

“La sostenibilità non è più un’opzione: sarà la norma. L’innovazione sarà sempre più orientata a soluzioni climateneutral. BAU continuerà a dare spazio a questi temi, perché rappresentano il futuro dell’intero comparto.”

F&W: Quali innovazioni hanno riscosso maggiore attenzione?

NN: In un contesto segnato dalla carenza abitativa e dall’aumento dei costi, la costruzione modulare e seriale è stata accolta con grande interesse. Offre soluzioni efficienti e rapide per creare spazi abitativi accessibili. Inoltre, gli incendi in California hanno evidenziato quanto la resilienza climatica sarà centrale nel futuro dell’architettura. BAU ha dato spazio a proposte concrete su entrambi i fronti.

F&W: Quali sono i trend più rilevanti nel settore dei pavimenti in Germania? Quali materiali dominano oggi il mercato?

NN: Requisiti di riciclabilità, uso di materiali sostenibili e una varietà sempre più ampia di decori e design. Negli ultimi anni sono cresciute le superfici elastiche e tessili, mentre il laminato è in calo. Legno e ceramica restano però dei capisaldi.

F&W: Ci sono differenze tra Germania e resto d’Europa?

NN: Sì. In Germania si usano più rivestimenti elastici, LVT e vinilici rispetto ad altri Paesi europei, grazie alla versatilità di formati e design, alla resistenza e facilità di manutenzione. La ceramica, invece, è meno richiesta rispetto ad altri mercati.

F&W: Come viene percepito il design italiano in Germania?

NN: Con grandissima stima. L’estetica italiana è sinonimo di classe, eleganza e modernità, ed è amata a livello globale.

F&W: Quante aziende italiane hanno esposto a BAU 2025 e da quali settori?

NN: Oltre 200 aziende italiane, principalmente attive in porte/finestre, pavimenti e alluminio.

F&W: Il profilo dei visitatori italiani differisce dagli altri?

NN: L’Italia è tra i principali mercati visitatori. La vicinanza del Tirolo meridionale favorisce la presenza di artigiani, ma il pubblico italiano include anche architetti e ingegneri, come negli altri Paesi.

F&W: Quali sono le priorità delle aziende italiane a BAU?

NN: Espandere il network, incontrare professionisti del settore e aumentare le esportazioni. BAU è la piattaforma ideale per questo tipo di obiettivi.

F&W: Quanto conta il mercato italiano per BAU e per il settore in Germania?

NN: È uno dei mercati più rilevanti da oltre 30 anni. L’Italia è costantemente tra i primi cinque Paesi per espositori, visitatori e superficie occupata.

F&W: C’è chi sostiene che BAU sia più una fiera tedesca che internazionale. Cosa risponde?

NN: I dati ci smentiscono: nel 2025, per la prima volta, la maggioranza degli espositori era straniera. Quasi un visitatore su dieci proveniva da fuori Europa – soprattutto da Asia, Medio Oriente e Nord America. Nessun altro evento riunisce tutta la filiera delle costruzioni come BAU.

F&W: Come mantenete l’attrattiva globale?

NN: BAU è parte di un network internazionale che comprende BAU China, Glasstech Asia e Fenestration Asia, più digitalBAU a Colonia. Guardiamo anche al Nord America per allargare il nostro raggio d’azione.

F&W: Cosa aspettarsi dalla prossima edizione, nel 2027?

NN: Vogliamo continuare a evolvere il format insieme a partner e associazioni. Svilupperemo i nuovi temi guida e cercheremo di migliorare ancora l’esperienza fieristica.

F&W: Quali sono le sfide principali che il settore delle superfici e delle costruzioni dovrà affrontare?

NN: Distinguerei due livelli. A livello industriale: costi in crescita, carenza di manodopera qualificata, energia cara. A livello sociale: scarsità

“Per la prima volta, il numero di espositori internazionali (52%) ha superato quello delle aziende tedesche. Anche tra i visitatori la quota internazionale è salita al 44%”

abitativa, crescita demografica, eventi climatici estremi. L’architettura dovrà rispondere a queste pressioni.

F&W: Che ruolo avranno innovazione e sostenibilità?

NN: Centrale. La sostenibilità non è più un’opzione: sarà la norma. E l’innovazione sarà sempre più orientata a soluzioni climate-neutral. BAU continuerà a dare spazio a questi temi, perché rappresentano il futuro dell’intero comparto.

TRA BAU E S PC: COSA RESTA DAVVERO

INTERNAZIONALE?

INTERVISTA A ANTONIO JUNIOR LENOCI, DI GEOM SLR, AZIENDA DI CONSULENZA

PER LE IMPRESE NEL MONDO DEI PAVIMENTI

La prima volta che ho incontrato Antonio mi ha colpito la sua disponibilità al dialogo e alla condivisione, la passione che mette nel suo lavoro e quella voglia di studiare e provare sempre a migliorare il settore. Oggi lo incontro per la nostra intervista, pronta al suo punto di vista, sempre diretto e critico (nel senso costruttivo del termine). Lui si accende un sigaro, sorride e mi dice: ok partiamo!

F&W: Prime impressioni sull’edizione 2025 di BAU?

AJL: Quest’anno BAU ha registrato una presenza interessante, soprattutto in assenza di Domotex. Abbiamo visto più importatori e grossisti italiani rispetto all’ultima edizione del Domotex, segno che molti hanno comunque voluto mantenere l’abitudine di iniziare l’anno visitando una fiera, anche senza aspettative su nuovi prodotti. Tuttavia, più che un’occasione di business immediato, BAU è solitamente un’opportunità di public relations: incontri, relazioni commerciali e aggiornamenti. La presenza italiana è stata consistente nel comparto commerciale, meno nel segmento della posa, di cui i rappresentanti sono in genere legati a grandi aziende.

F&W: C’era qualche novità interessante al BAU di quest’anno?

AJL: Onestamente, no. Rispetto ad anni in cui si vedevano innovazioni come nuovi materassini per i pavimenti in SPC, quest’anno la fiera è stata piuttosto statica. Anche a livello di decori, nessun grande cambiamento: il passaggio dai legni nodati ai rigatini è già avvenuto due anni fa e si è confermato. Nessuna rivoluzione cromatica, nessun ritorno ai toni caldi del Doussié o del Merbau, come invece ci saremmo aspettati, segno che il mercato cerca stabilità più che novità.

F&W: BAU è una fiera davvero internazionale?

AJL: No, BAU resta una fiera fortemente orientata al mercato tedesco. L’assenza di Domotex ha aumentato la percentuale di espositori e visitatori stranieri, ma non è frutto di una strategia di internazionalizzazione da parte dell’ente fiera. Mancano buyer sudamericani e arabi, così come una presenza significativa di francesi e spagnoli. Ho visto pochi buyer cinesi e alcuni visitatori di origine turca, ma parliamo in gran parte di professionisti già operativi in Germania. Diversamente da fiere come Techtextil che stanno lavorando per acquisire un respiro internazionale, BAU sembra aver semplicemente accolto aziende “orfane” del Domotex senza una reale apertura ai mercati globali.

F&W: Anche i compratori sono principalmente tedeschi?

AJL: Assolutamente sì. Probabilmente la seconda nazionalità più rappresentata è quella italiana, ma il cuore pulsante della fiera rimane il mercato tedesco. Senza una rete distributiva locale consolidata, partecipare a BAU non ha molto senso. I grandi player europei, come Valinge, Unilin Technologies e I4F, erano presenti, ma più per colmare il vuoto lasciato dal Domotex che per una reale attrazione nei confronti di BAU.

“Quest’anno la fiera è stata piuttosto statica. Nessuna rivoluzione cromatica o tecnologica... segno che il mercato cerca stabilità più che novità”

F&W: Quali sono le vere fiere di riferimento per il settore?

AJL: Per gli italiani che operano nell’importazione, le fiere internazionali restano fondamentali. Ad esempio, per i pavimenti plastici, SPC e resilienti, il Domotex Shanghai è un appuntamento chiave: lì ci sono i veri produttori. BAU, invece, ha attirato soprattutto aziende europee con mercato in Germania, senza proporsi come alternativa globale.

F&W: Come si posiziona il mercato italiano rispetto alla concorrenza europea?

AJL: L’Italia è leader nella produzione di ceramica, ma non ha più fabbriche di laminati o pavimenti plastici. Fino ai primi anni 2000, esistevano alcuni produttori come Fantoni e Frati, ma hanno preferito concentrarsi su altri settori, come il mobile e i pannelli MDF. In Germania, invece, la produzione di laminato è rimasta stabile grazie

a player focalizzati esclusivamente su questo comparto. Anche nel PVC, l’Italia ha avuto storicamente realtà importanti, come Pirelli e Termi, ma non ha saputo mantenere una leadership nel tempo. Il focus del nostro Paese è sempre stato la ceramica e i numeri lo confermano: vent’anni fa si vendevano 200 milioni di metri quadrati di ceramica contro circa 20 milioni di laminati e resilienti.

F&W: Da dove importa principalmente l’Italia?

AJL: Per il laminato, il principale fornitore resta la Germania, seguita dalla Turchia. La Cina ha un ruolo marginale in questo segmento, mentre è ancora dominante nei pavimenti resilienti. Tuttavia, la produzione di SPC si sta diversificando, con nuovi impianti in Europa e Turchia. Per il PVC, i principali fornitori sono Belgio, Francia e Olanda.

“Negli ultimi anni, il mercato è cambiato radicalmente: mentre nel 2010 il 60% delle vendite era gestito dai grossisti e il 40% dal fai-da-te (DIY), oggi questa proporzione si è invertita”

F&W: Come funzionano le dinamiche di mercato per i pavimenti in laminato e resilienti?

AJL: Nel laminato, il modello di vendita è ancora basato sui grossisti, mentre nel resiliente vediamo ancora aziende con strutture di vendita dirette. L’SPC segue una logica mista, con vendite dirette per alcuni brand e distribuzione tramite grossisti per altri. Negli ultimi anni, il mercato è cambiato radicalmente: mentre nel 2010 il 60% delle vendite era gestito dai grossisti e il 40% dal fai-da-te (DIY), oggi questa proporzione si è invertita.

F&W: Alcune volte i cambi di rotta arrivano anche dalle normative...

AJL: Vero, tant’è che recentemente è stato modificato il CPR, il regolamento europeo per le costruzioni, e proprio in questi giorni stanno uscendo le nuove direttive. Avremo cinque anni per adeguarci, ma già si nota un cambiamento significativo: per esempio, il documento base per la vendita, il DOP (Dichiarazione di Prestazione), diventerà DOPC, con l’aggiunta di una ‘C’. Questa modifica riflette una nuova esigenza: mentre prima il DOP certificava solo le prestazioni tecniche di un materiale (come la resistenza al fuoco o altre caratteristiche fisiche), ora sarà necessario dichiarare anche l’impatto ambientale della produzione. In sostanza, non basterà più dire che un materiale è resistente, ma si dovrà anche dimostrare che è stato realizzato con un processo a basso impatto ambientale. Questo sarà il nuovo standard.

F&W: Quali sono le ultime tendenze di acquisto?

AJL: Purtoppo oggi il pavimento ha perso appeal tra i consumatori della nuova generazione, lo vedono come un elemento funzionale più che estetico. L’attenzione è rivolta maggiormente ad altri aspetti della casa, come i serramenti, l’illuminazione o la coibentazione. Il mercato conferma questa tendenza: gran parte delle vendite avviene nel settore DIY (fai-da-te), con una preferenza per pochi decori standardizzati. Ad esempio, il più grande venditore italiano di pavimenti in SPC registra l’80% delle vendite su appena due varianti decorative. Questa evoluzione si riflette anche nelle scelte degli architetti, che spesso optano per soluzioni neutre e versatili, privilegiando la praticità. In generale, mentre la richiesta tecnica rimane alta (resistenza ai graffi, facilità di pulizia), la personalizzazione estetica del pavimento passa in secondo piano rispetto ad altri elementi della casa.

F&W: Ancora un’ultima curiosità: come nascono le tendenze nei decorativi?

AJL: Le tendenze nei pavimenti spesso derivano dall’industria del mobile. A ottobre, la fiera Sicam di Pordenone presenta i nuovi decorativi, che poi vediamo trasformati in mobili al Salone del Mobile di Milano. Dopo un paio d’anni, queste tendenze si riflettono anche nei pavimenti. I grandi produttori di carte decorative lavorano per il mobile e solo successivamente il pavimento si allinea a quei trend.

“Le tendenze nei pavimenti derivano dall’industria del mobile. A ottobre, la fiera Sicam di Pordenone presenta i nuovi decorativi... dopo un paio d’anni, queste tendenze si riflettono nei pavimenti”

Approfondimenti

Family® è il pavimento in legno di nuova generazione realizzato interamente in Italia. La sua struttura è composta da uno strato nobile di 0,6 mm in rovere che dona eleganza e calore agli ambienti, assicurando anche facilità di manutenzione. A supporto, un’anima in compensato di betulla, materiale stabile e resistente, che previene deformazioni dovute a umidità o sbalzi termici. Alla base, uno strato di sughero fornisce isolamento acustico e termico. Family utilizza il sistema brevettato 5G® Fold Down, che semplifica la posa grazie a un meccanismo rapido e preciso, senza l’uso di colle.

WWW.FLORIANINC.COM

Lifter è la prolunga modulare per basamenti regolabili Italprofili, disponibile in altezze da 10, 30 e 70 mm. Impilabile e dotata di sistema brevettato di bloccaggio, assicura stabilità e precisione nella posa. Compatibile con le linee Special Evolve Light e Special Light, permette di compensare facilmente dislivelli in cantiere.

WWW. ITALPROFILI.COM

Nuove confezioni by ADESIV

Le nuove confezioni da 7 kg in cartone smaltibile rappresentano una soluzione pratica e sostenibile rispetto ai secchi in plastica. Pensate per facilitare la gestione del prodotto in cantiere, uniscono attenzione all’ambiente, praticità e convenienza economica. Una scelta responsabile per lavorare meglio e ridurre l’impatto ambientale.

WWW.ADESIV.IT

Livellanti by WAKOL

I livellanti a polverosità ridotta Wakol riducono fino al 90% la polvere in fase di miscelazione, Z 615 è affidabile per sottofondi da rivestire con parquet e pavimenti elastici; Z 610 consente la posa in 6 ore fino a 5 mm di spessore; Z 645 è stabile e sicuro, con minore esposizione alla polvere per l’operatore. Più pulizia, meno rischi.

WWW.WAKOL.COM

Impertek propone sistemi modulari per pavimenti sopraelevati: Lunar Support (25–420 mm), MiniPro (25–50 mm) e BalancePro, soluzione “all-in-1” per ogni esigenza di posa. La gamma Building Line include accessori e prodotti per impermeabilizzazione compatibili con membrane bituminose e sintetiche. Versatilità e prestazioni Made in Italy.

WWW.IMPERTEK.IT

Adesiver RE MS by CHIMIVER

Adesivo monocomponente igroindurente a base di prepolimeri silanici, ideale per incollare LVT, SPC e PVC in rotoli su pavimenti e pareti. Compatibile con superfici assorbenti e non, e con sistemi radianti. ADESIVER RE MS è certificato EC1 PLUS e conforme a LEED, BREEAM e WELL. Elevata performance e adesione duratura in ogni contesto di posa.

WWW. CHIMIVER.COM

VISTI A BAU

IL C ANTIERE NON È

UN TUTORIAL SU

YOUTUBE

MIRKO E

I

DUE FRATELLI

DIETRO PITTURA FACILE, DA ANNI CONDIVIDONO SUI SOCIAL TRUCCHI E SEGRETI DEL LORO MESTIERE

MA PER LORO, NULLA SOSTITUISCE LA PRATICA: IL LORO OBIETTIVO È SEMPLICEMENTE AIUTARE A RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO PIÙ VELOCEMENTE

Li segui sui social e pensi: “Ok, questi due sono un po’ pazzi, ma ne sanno parecchio!”. E non ti sbagli. Mirko e Joshua, decoratori con più di dieci anni di esperienza, sono diventati un punto di riferimento per chi vuole capire qualcosa in più di resine, microcemento e finiture murali. Semplici, diretti, sempre sul pezzo. Li abbiamo incontrati per farci raccontare il loro mondo e, già che c’eravamo, per rubare qualche consiglio pratico.

F&W: Chi siete e come è nato Pittura Facile?

M: All’inizio ho fatto un corso di decorazione a Milano, ma era più marketing che formazione vera. La mia fortuna è stata avere un suocero che ha fatto per una vita il decoratore tra Londra ed Emirati: qualche trucco me l’ha insegnato lui. Ma la verità è che questo mestiere lo impari lavorando, non studiando su un manuale. Nel 2013 ho aperto la mia attività e Joshua, che allora aveva 18 anni, mi ha seguito.

F&W: La pratica conta tanto...

J: È tutto. Puoi fare tutti i corsi che vuoi, ma se non provi e riprovi ogni giorno, non diventerai mai bravo. La pittura e la decorazione richiedono esperienza, sensibilità e occhio. Se ti insegnano solo su pannelli perfetti, ti sembra tutto facile, ma poi arrivi in cantiere e il massetto è storto, le pareti sfarinano, il muro assorbe male… e lì che fai?

M: Infatti, quando si parla di specializzazione, la vera scuola è il cantiere. I problemi sono sempre diversi e devi essere creativo e avere le conoscenze giuste per affrontarli. Noi abbiamo formato tutti i nostri ragazzi così.

“Quando si parla di specializzazione, la vera scuola è il cantiere”

F&W: Un cantiere dove è andato storto qualcosa?

J: Circa 3 anni fa abbiamo fatto un pavimento con un materiale cementizio monocomponente che ci sembrava comodo perché già pronto all’uso. Lo avevamo testato per il rivestimento di un mobile ed era andato bene. Ma un mobile è un pannello perfetto, un pavimento è un’altra storia. In quel caso, il massetto era degradato e dovevamo spessorare più di un centimetro per allinearci al parquet. Abbiamo usato un autolivellante, poi una rete e un altro fondo. Sembrava tutto a posto, ma dopo due anni il pavimento si è alzato. Aprendo, abbiamo scoperto che non era la resina a cedere, ma il materiale che avevamo usato per spessorare. Probabilmente non aveva aderito bene o il sottofondo si era mosso.

F&W: Se rifaceste quel lavoro oggi, cosa cambiereste?

J: Opteremmo per un massetto epossidico con quarzo, che blocca tutto e garantisce stabilità nel tempo, restando solido anche in caso di movimenti del sottofondo. A volte conviene aspettare che il massetto crepi naturalmente prima di lavorarci sopra, così si assesta e puoi intervenire sulle crepe invece di ritrovarti con problemi dopo.

F&W: Le pitture antimuffa ed ecosostenibili sono davvero efficaci?

M: La muffa sta tornando nelle case perché oggi gli infissi nuovi fanno circolare meno l’aria. Esistono pitture antimuffa, ma spesso risolvono solo temporaneamente. Alcuni prodotti promettono di eliminare il problema con una sola mano, ma senza una preparazione adeguata la muffa tornerà. Noi per esempio abbiamo testato Muffatec, un ciclo con 7 passaggi garantito 10 anni, ma è fondamentale una corretta applicazione.

F&W: Quindi la soluzione migliore?

M: Se vuoi eliminarla definitivamente, devi agire sul fondo: rimuovere l’intonaco, rifarlo con materiali idonei, come la calce, che è naturalmente traspirante e antimuffa. Una volta le case a piano terra si facevano così e la muffa non si formava.

F&W: A proposito di calce…è una delle tendenze più attuali giusto?

M: La calce sta andando forte, perché ha un effetto materico e una buona traspirabilità. Oggi molti vogliono materiali naturali, senza sostanze chimiche. La calce, pur non essendo totalmente “naturale” (deriva da

di VIOLA FEDERICO

un processo di combustione della pietra), ha una composizione molto pura con pochissimi leganti. Di recente abbiamo lavorato per una cliente americana a Milano che ha chiesto soffitti, pareti e pavimenti interamente in calce, senza altri materiali. Sul pavimento abbiamo aggiunto un protettivo ovviamente, altrimenti non è resistente e si sporca facilmente. In questo caso si può applicare un buon finish poliuretanico.

F&W: Un materiale sottovalutato?

J: Direi la resina. Non tanto per le prestazioni, ma per la scarsa conoscenza da parte dei clienti. Molti la considerano un materiale economico e semplice da applicare, poi si sorprendono quando vedono il costo della posa. Il problema è nato dal modo in cui è stata venduta: sembrava facile, accessibile a tutti, invece è un materiale tecnico che richiede grande competenza. Per anni è stata applicata male da posatori inesperti, creando risultati deludenti e dando al prodotto una pessima reputazione. Quando la posa non è fatta bene, emergono spatolate, giunture, differenze di texture non gradevoli. La resina ha bisogno di mani esperte.

F&W: Il lavoro più difficile o più stravagante?

M: Difficile mi viene da dire tutti perché ogni cantiere ha le sue complicazioni. Non esiste il lavoro “facile”, c’è sempre un imprevisto da risolvere. Forse l’unica eccezione è il Salone del Mobile, dove lavori su pannelli perfetti. Se parliamo di particolarità, invece, uno dei lavori più interessanti è stato il bagno progettato da Aptitude Studio. Aveva soffitti

“La resina è stata comunicata male ... sembrava facile, accessibile a tutti, invece è un materiale tecnico che richiede grande competenza”

e pareti in calce spatolata con figure geometriche. Abbiamo lavorato a strati, spatolando un triangolo alla volta, aspettando che asciugasse prima di procedere con il successivo. Il pavimento era in resina. L’insieme finale è stato uno dei progetti più originali che abbiamo realizzato.

“A volte conviene aspettare che il massetto crepi naturalmente prima di lavorarci sopra, così si assesta e puoi intervenire sulle crepe invece di ritrovarti con problemi dopo”

F&W: Possiamo condividere un trucco del mestiere?

J: Se trovi un piccolo buco su un pavimento in resina dopo la prima mano di protettivo, ecco come sistemarlo senza lasciare segni: Metti dello scotch ai lati del buco per delimitare l’area. Prepara una piccola quantità di resina e riempi il foro , livellandolo bene. Lascia asciugare, poi rimuovi lo scotch. Carteggia leggermente la zona ritoccata. Applica la seconda mano di protettivo su tutta la superficie per uniformare il risultato. Così il ritocco diventa invisibile!

pag.66 a sinistra Jhonatan a destra Mirko

pag. 67 foto dei ragazzi a lavoro

Eleganza i ndustriale in una casa-galleria

+d Kerakoll: ColorCollection_Interior2024

Soffitto Decor KK 77

Travi e pilastri Microresina KK 77

Podi Microresina KK 75

Pavimento Cementoresina KK 79

di FILIPPO TOMMASEO
Art Direction Kerakoll
Creative Agency Studio Blanco
Photography Salva López

UN INTERVENTO DI INTERIOR DESIGN CHE RIDEFINISCE LO SPAZIO INDUSTRIALE ATTRAVERSO L’USO SAPIENTE DELLE SUPERFICI DECORATIVE IN RESINA 1

+d Kerakoll: ColorCollection_Interior2024

1. Soffitto Decor KK 77

Travi e pilastri Microresina KK 77

Podi Microresina KK 75

Pavimento Cementoresina KK 79

Parete Verde Wallpaper KK 52

Una fabbrica trasformata in residenza e galleria, dove vasti spazi aperti assumono un’identità intima e raccolta. Qui le mostre convivono perfettamente all’interno della casa e gli ospiti sono liberi di passeggiare tra le opere esposte. Un volume in legno di betulla ingloba le zone private, dividendole da quelle pubbliche. Nella galleria si susseguono combinazioni di grigi caldi, che rivestono le pareti e i soffitti ricurvi.

Sul pavimento, la superficie in Cementoresina presenta una finitura ad alte prestazioni con texture naturali, che donano profondità ai classici del design e ai mobili su misura. Nota per la sua eleganza formale e la sua elevata qualità estetica, Cementoresina fa da sfondo agli oggetti che prendono forma dalla luce, incorniciandoli con linee nitide.

Gli sgabelli rivestiti in Microresina, un vivido blu navy, spiccano nella cucina dai toni metallizzati, dove la parete in Wallpaper KK 52, un verde intenso, contribuisce a ravvivare l’ambiente.

Nel bagno, la texture in Cementoresina avvolge la vasca monolitica e il lavabo, riecheggiando le increspature e le vibrazioni materiche del pavimento. I pezzi rifiniti con Microresina spezzano il minimalismo della camera da letto, in contrasto con le sfumature dei Greige. L’attenzione ai dettagli trasforma l’ambiente industriale in un comodo rifugio.

2. Soffitto Decor KK 77

Travi e pilastri Microresina KK 77

Parete Decor KK 76

Porta Microresina KK 76

Mobile libreria e tavolo Microresina KK 78

Podio Microresina KK 83

Pavimento Cementoresina KK 79

+d Kerakoll: ColorCollection_Interior2024

1. Soffitto Decor KK 77

Travi e pilastri Microresina KK 77

Parete Decor KK 76

Mobile libreria Microresina KK 78

Pavimento Cementoresina KK 79

2. Soffitto Decor KK 77

Pareti Decor KK 80

Infissi Microresina KK 80

Pavimento Cementoresina KK 79

IL FUTURO DELLA POSA DEL P ARQUET, FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

PIETRO BELLONI, PRESIDENTE DI AIPPL, CI RACCONTA IL SUO SECONDO

PROFESSIONE DEL POSATORE E LE NUOVE SFIDE DEL MERCATO DEL PARQUET

Il parquet è un materiale senza tempo, capace di adattarsi alle evoluzioni del design e alle esigenze sempre più sofisticate dell’abitare contemporaneo. L’evoluzione del parquet non riguarda solo materiali e design, ma anche il modo in cui viene installato e valorizzato negli ambienti. In questo contesto, la posa in opera determina un processo strategico per garantire estetica e performance innovative di questo prodotto. La professionalità del posatore oggi non si limita più all’abilità artigianale, ma si estende alla conoscenza dei materiali, delle normative e delle nuove tecnologie. È una figura chiave per garantire risultati estetici e funzionali all’altezza delle aspettative del mercato. Ne parliamo qui con il neo eletto presidente dell’Associazione Italiana Posatori Pavimenti in Legno.

F&W: Concluso un mandato se ne fa un altro

PB: Questo è il secondo mandato che mi è stato affidato dalla nostra associazione, e in questi anni, insieme al mio team, abbiamo lavorato per rafforzare la presenza di AIPPL sul territorio nazionale, per migliorare la formazione e l’aggiornamento professionale dei nostri associati e per promuovere la qualità e la sicurezza nel settore dei pavimenti in legno. Durante il mio primo mandato, abbiamo raggiunto traguardi significativi, come l’ampliamento della nostra rete di collaborazioni con enti e istituzioni e l’avvio di importanti progetti formativi. Per il secondo mandato, il nostro obiettivo è consolidare questi successi, cercando di favorire un’ulteriore crescita e di affrontare nuove sfide, come l’adattamento alle normative più moderne e l’introduzione di tecnologie innovative.

F&W: L’evoluzione del posatore: artigiano, tecnico o imprenditore?

PB: Il posatore di pavimenti in legno o parchettista, come figura professionale, negli anni è passato dall’essere un semplice operatore specializzato ad un professionista con un ampio spettro di competenze. Oggi il parchettista deve essere non solo un artigiano esperto nel suo mestiere, ma anche un tecnico che conosca le specifiche di lavorazione dei materiali e un imprenditore in grado di gestire la propria attività in modo autonomo. Il futuro di questa professione richiede quindi una continua formazione, sia sul piano tecnico che gestionale. In particolare, le competenze di cantiere, la capacità di utilizzare strumenti tecnologici avanzati e la conoscenza delle normative sono diventate essenziali per chi desidera rimanere competitivo nel mercato.

“Per il secondo mandato, il nostro obiettivo è ... di affrontare nuove sfide, come l’adattamento alle normative più moderne e l’introduzione di tecnologie innovative”

F&W: Il parquet oggi: tra evoluzione e mercato globale

PB: Il parquet è sicuramente un materiale intramontabile, il suo fascino sopravvive ai secoli e alle mode. Il mercato subisce però un’evoluzione rapida, sia in termini di estetica che di funzionalità. C’è una continua richiesta di soluzioni più sostenibili, innovative e adatte a diversi tipi di ambienti. Ci sono sempre più richieste di pavimentazioni tradizionali e di geometrie di posa che si erano un po’ accantonate, quali le spine di pesce o le pose a disegno. Vediamo anche nel mercato estero una preponderanza di parquet abbinate ad impianti radianti ad alta o a bassa inerzia. Una continua ricerca di parquet che uniscano design e performance elevate, soprattutto in termini di resistenza e durevolezza e confort abitativo. In Italia il parquet è visto principalmente come un elemento tradizionale, elegante e di design, spesso in altri Paesi la domanda tende a essere più orientata verso soluzioni moderne, pratiche e innovative.

F&W: I pavimenti raccontano chi li sceglie”

PB: Credo che il parquet, come qualsiasi altro elemento di design in un ambiente abitativo o commerciale, rifletta in parte la personalità di chi

di VIOLA FEDERICO

lo sceglie. I clienti oggi sono sempre più consapevoli delle caratteristiche dei materiali che selezionano, e ciò vale anche per il parquet. Che si tratti di un parquet in legno massello tradizionale o di un pavimento ingegnerizzato stratificato per situazioni più moderne, il pavimento racconta la storia di chi lo installa e lo vive. Il nostro ruolo come professionisti, non si limita alla posa del pavimento, ma vuole essere quello del consulente che aiuti i clienti a scegliere il materiale giusto, in modo che possa essere veramente un riflesso della loro personalità, dei loro valori ed esigenze.

F&W: Sguardo al futuro

PB: Tra tre anni, mi piacerebbe poter dire che AIPPL è riuscita a rafforzare ulteriormente la propria posizione come punto di riferimento per il settore del parquet in Italia. Un’associazione che, oltre a rappresentare i posatori, continui a sviluppare e promuovere la cultura della qualità, della sostenibilità e dell’innovazione. Mi auguro che i nostri soci, come le aziende della filiera possano avere a disposizione formazione continua, accesso alle nuove tecnologie e una rete sempre più solida di opportunità di collaborazioni. Inoltre, vorrei che AIPPL fosse sempre più riconosciuta come realtà associativa che ha contribuito alla crescita professionale dei parchettisti e alla valorizzazione del parquet come materiale pregiato e moderno.

“Ci sono sempre più richieste di pavimentazioni ... quali le spine di pesce o le pose a disegno. Vediamo anche nel mercato estero una preponderanza di parquet abbinate ad impianti radianti ad alta o a bassa inerzia.”

AIPPL

-Associazione

in Legno- riunisce posatori, rivenditori e pro-

Promuove formazione e confronto attraverso convegni e seminari, mirando a qualificare la professione e migliorare la competitività delle imprese. Organizza incontri tra aziende e professionisti per creare sinergie e rispondere alle esigenze del mercato. L’obiettivo è valorizzare il ruolo del posatore e garantire un’offerta qualificata e innovativa. WWW.AIPPL.IT

AIPPL
Italiana Posatori Pavimenti
duttori della filiera del parquet.

DAL BELGIO ALL’ITALIA: LA D ECORAZIONE

MURALE

CHE DIVENTA ARTE

STEPHAN OFFERMAN, HEAD OF MARKETING DI NOËL & MARQUET, CI GUIDA ALLA SCOPERTA DI UN BRAND CHE TRASFORMA LE PARETI IN ELEMENTI DI DESIGN, FONDENDO EREDITÀ ARTIGIANALE E RICERCA INNOVATIVA

Le pareti non sono solo superfici di separazione, ma tele su cui raccontare storie di stile e innovazione. NOËL & MARQUET, azienda belga con oltre 75 anni di esperienza, ha fatto della decorazione murale un’arte, combinando tradizione e modernità. Ne parliamo con Stephan Offerman, Head of Marketing, per scoprire come il brand stia conquistando il mercato italiano.

F&W: NOËL & MARQUET ha un’identità forte nel mondo del design d’interni. Qual è la vostra filosofia aziendale e quali valori guidano il vostro lavoro?

SO: Crediamo che la decorazione murale sia una forma d’arte in cui ogni dettaglio conta. La nostra filosofia si basa su tre pilastri: artigianalità, innovazione e sostenibilità. Coniughiamo la maestria artigianale con la tecnologia moderna per offrire soluzioni decorative eleganti e funzionali. La produzione avviene interamente in Belgio, garantendo qualità ed eccellenza. Il nostro obiettivo è ispirare architetti, designer e privati con elementi di design che aggiungono carattere e raffinatezza agli ambienti.

F&W: L’Italia è un punto di riferimento mondiale per il design e l’architettura. Quali opportunità e sfide comporta il vostro ingresso in questo mercato?

SO: L’Italia è un mercato strategico per noi, grazie alla sua tradizione nel design e nell’architettura. Non siamo nuovi qui: abbiamo una filiale dedicata e un team commerciale che ci supporta. La nostra crescita si è concentrata soprattutto sul settore dei progetti, con collaborazioni sempre più strette con architetti e designer. La sfida è distinguersi in

un panorama competitivo, ma crediamo che la nostra combinazione di eredità europea, innovazione tecnica e conoscenza del mercato locale ci renda un attore di rilievo.

F&W: Quali sono i prodotti di punta che meglio rappresentano la vostra visione?

SO: Le nostre collezioni spaziano dalle cornici classiche ai pannelli murali tridimensionali. Un esempio significativo è la linea ARC, disegnata da Bertrand Lejoly, caratterizzata da forme organiche che creano un effetto scultoreo sulle pareti. L’idea è offrire modularità e versatilità, permettendo di personalizzare ogni spazio con un linguaggio estetico unico.

F&W: Il design d’interni è in continua evoluzione. Quali tendenze stanno influenzando il settore e come rispondete a questi cambiamenti?

SO: Notiamo un crescente interesse per le superfici testurizzate e il design tridimensionale, oltre a un ritorno del massimalismo nelle decorazioni murali. Anche la sostenibilità è un tema centrale: sempre più progettisti scelgono materiali eco-friendly. Noi rispondiamo con soluzioni versatili, modulari e realizzate con attenzione all’impatto ambientale, per soddisfare le esigenze di un mercato in costante trasformazione.

F&W: Avete strategie specifiche per consolidare la vostra presenza in Italia?

SO: La nostra strategia si basa su visibilità e interazione diretta con architetti e interior designer. Partecipiamo alla Milano Design Week con un’installazione immersiva, Galerie Rouge, curata dal collettivo studioutte. Inoltre, rafforziamo le collaborazioni con showroom e studi di design per rendere i nostri prodotti più accessibili ai professionisti.

di FILIPPO TOMMASEO
Stephan Offerman, Head of Marketing di NOËL & MARQUET

F&W: La modularità e la personalizzazione sembrano elementi chiave delle vostre soluzioni. Quanto è importante offrire prodotti flessibili e adattabili?

SO: È fondamentale. I nostri prodotti sono pensati per essere combinati e personalizzati, permettendo ai designer di sperimentare liberamente. La possibilità di verniciare e adattare gli elementi decorativi consente di integrarli perfettamente in qualsiasi progetto, dal classico al contemporaneo. Offriamo un toolkit creativo che si adatta a ogni visione progettuale.

F&W: C’è un progetto che ritenete particolarmente rappresentativo della vostra filosofia?

SO: Casa Perla, un progetto curato dall’architetta Carola Ribotta a Torino, è un esempio perfetto. Il restauro ha mantenuto l’anima storica dell’edificio, arricchendolo con dettagli contemporanei grazie ai nostri profili decorativi. Elementi come le cornici per illuminazione indiretta e i pannelli tridimensionali hanno trasformato gli spazi con eleganza e personalità.

F&W: Quali sono i prossimi passi per NOËL & MARQUET in Italia?

SO: Oltre alla Milano Design Week, stiamo preparando un grande lancio a maggio: The Essence of Rhythm, una collezione firmata dal nostro Direttore Creativo Bertrand Lejoly. Sarà una celebrazione del ritmo e dell’armonia nelle superfici decorative, con soluzioni innovative per i designer.

FLANDERS FLOORING DAYS: IL FUTURO

DEL SETTORE SI SCRIVE IN B ELGIO

FLOOR&WALL HA INTERVISTATO PETER VANBRACKEL, BRAND MANAGER DI FLANDERS FLOORING DAYS. UN EVENTO IMPRESCINDIBILE PER IL MONDO DELLE PAVIMENTAZIONI

Materiali innovativi, soluzioni ecosostenibili e tecnologie avanzate ridefiniscono il mercato, spingendo produttori e professionisti a ripensare il proprio ruolo. In questo scenario, i Flanders Flooring Days si affermano come il punto di riferimento per il flooring europeo, offrendo un’esperienza unica che fonde showroom esclusivi e un’esposizione centrale a Kortrijk Xpo. Ma cosa rende davvero speciale questo evento? Ne parliamo con Peter Vanbrackel.

F&W: Cosa distingue FFD dagli altri eventi del settore?

PV: La nostra forza è nel format innovativo: non un semplice salone fieristico, ma un’esperienza che unisce visite esclusive agli showroom dei principali produttori con un’esposizione centrale, The Hub, a Kortrijk Xpo. Qui i visitatori possono scoprire le ultime novità e poi approfondire il contatto diretto con le aziende nei loro spazi dedicati. Inoltre, organizziamo la Flanders Flooring Night, un evento esclusivo di networking dove si incontrano i protagonisti del settore.

F&W: Qual è la missione principale di Flanders Flooring Days?

PV: Vogliamo consolidare il ruolo delle Fiandre come hub strategico per l’industria delle pavimentazioni. Il nostro obiettivo è offrire un punto di incontro efficiente tra produttori europei e buyer internazionali, creando connessioni di valore e opportunità di business concrete.

F&W: Qual è il peso del mercato italiano all’interno della fiera?

PV: L’Italia è un riferimento assoluto per design e qualità nel settore delle pavimentazioni. A livello commerciale, i produttori italiani sono partner chiave per il mercato belga e internazionale. Tuttavia, al momento la loro partecipazione a FFD è ancora limitata: molti stanno osservando l’evoluzione dell’evento prima di impegnarsi come espositori. Ma siamo sicuri che il loro coinvolgimento crescerà nelle prossime edizioni.

F&W: Quali sono le tendenze principali che stanno ridefinendo il mercato europeo del flooring?

PV: Sostenibilità e personalizzazione sono i trend dominanti. Da un lato, cresce la domanda di materiali riciclabili, soluzioni a basso impatto ambientale e processi produttivi ispirati all’economia circolare. Dall’altro, il consumatore vuole prodotti su misura, con estetiche sempre più sofisticate. Il digitale gioca un ruolo chiave, con la stampa digitale che consente di realizzare finiture altamente personalizzate. Inoltre, vediamo una forte crescita delle soluzioni ibride, come pavimenti che combinano la resistenza del vinile con l’eleganza del legno.

F&W: Il Belgio ha caratteristiche uniche nel mercato europeo delle pavimentazioni?

PV: Assolutamente sì. Il Belgio è un leader nella produzione di laminati, vinili e moquette, grazie a una forte attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. I consumatori qui cercano pavimenti di alta qualità con prestazioni eccellenti: il Luxury Vinyl Tile (LVT) è molto popolare per la sua resistenza e facilità di posa, mentre il legno certificato FSC è sempre più richiesto per la sua sostenibilità.

di VIOLA FEDERICO
Peter Vanbrackel _ Brand Manager FFD

F&W: Il tema della sostenibilità è ormai centrale per il settore. Come stanno rispondendo i produttori?

PV: L’industria sta investendo molto nell’integrazione di materiali riciclati e nella riduzione dell’impatto ambientale. Cresce l’uso di sughero, linoleum e PVC rigenerato, mentre le aziende stanno sviluppando modelli di produzione circolari, con sistemi di riciclo e programmi di recupero dei pavimenti a fine vita. Inoltre, tecnologie come i rivestimenti antibatterici e le superfici fonoassorbenti stanno diventando sempre più comuni, per unire comfort ed ecologia.

F&W: Cosa possiamo aspettarci dall’edizione 2025 di Flanders Flooring Days?

PV: Sarà un evento ancora più strutturato e internazionale. Amplieremo il numero di espositori e le categorie di prodotti, introducendo nuove aree dedicate al sughero, ai sottopavimenti e ai battiscopa. Inoltre, ospiteremo il progetto europeo CISUFLO, che punta a innovare il settore con soluzioni circolari per laminati, moquette e vinili. La Living Lab Carpet sarà un’area interattiva per scoprire come progettare prodotti sostenibili fin dalla fase di design.

F&W: Quali sono le vostre aspettative per il futuro dell’evento?

PV: FFD sta crescendo rapidamente: nel 2024 abbiamo registrato 4.245 visitatori da 78 paesi, con un incremento dell’81% rispetto all’anno precedente. Il nostro focus resta sulla qualità: il 90% dei visitatori è coinvolto direttamente nei processi di acquisto, e il feedback che riceviamo è estremamente positivo. Guardiamo al futuro con l’obiettivo di far diventare Flanders Flooring Days il punto d’incontro imprescindibile per l’intero settore.

Il mondo del flooring sta cambiando, e Flanders Flooring Days è il palcoscenico perfetto per anticipare il futuro. Un evento che mette al centro innovazione, business e sostenibilità, offrendo una piattaforma unica per produttori e buyer di tutto il mondo. La prossima edizione si preannuncia ancora più ricca e stimolante: il settore è pronto a raccogliere la sfida?

DOMOTEX ASIA/CHINAFLOOR 2025: TORNA L’EVENTO

LEADER DEL SETTORE PAVIMENTI IN ASIA-PACIFICO

DOMOTEX asia/CHINAFLOOR, la principale fiera internazionale dedicata ai pavimenti nella regione Asia-Pacifico, si terrà al National Exhibition and Convention Center (NECC) di Shanghai dal 26 al 28 maggio 2025, giungendo alla sua 27ª edizione. Compratori di pavimenti e tappeti da tutto il mondo potranno accedere gratuitamente registrandosi online.

Anche quest’anno l’evento farà parte del “Build Asia Mega Show”, ecosistema di fiere parallele tra cui R+T Asia (sistemi di ombreggiatura, porte e cancelli) e Cadex (dedicato a contract, design e architettura). Questa piattaforma unica crea sinergie tra diversi settori, promuovendo la visita incrociata e offrendo nuove opportunità commerciali nel più ampio settore delle costruzioni, materiali edili e interior design.

Una piattaforma globale per l’innovazione nel flooring

L’edizione 2025 confermerà DOMOTEX asia/ CHINAFLOOR come punto di riferimento internazionale per l’innovazione, il commercio e il networking nel settore pavimenti, con oltre 1.600 espositori provenienti da oltre 40 paesi e più di 83.000 visitatori da oltre 110 mercati. Con uno spazio espositivo di oltre 200.000 metri quadrati suddiviso in 7 padiglioni, l’evento coprirà l’intera filiera. Quattro padiglioni saranno dedicati ai pavimenti duri, tra cui legno, laminato, bambù e decking per esterni. FLOORTECH Asia presenterà le più avanzate tecnologie relative a materie prime, macchinari e soluzioni di posa. Il settore dei tappeti, distribuito su due padiglioni, spazierà dalle creazioni di lusso artigianali ai tappeti industriali, mostrando l’intera catena produttiva.

DOMOTEX asia/CHINAFLOOR Buyer Club

Per supportare al meglio gli operatori del settore, è stato introdotto il Buyer Club, una piattaforma esclusiva rivolta a importatori, distributori e rivenditori di pavimenti con potere decisionale e budget definiti per effettuare ordini durante la fiera. I membri beneficeranno di vantaggi esclusivi, tra cui pernottamento gratuito, status VIP, incontri di business mirati e attività di networking.

Maggiori informazioni su: WWW.DOMOTEXASIACHINAFLOOR.COM

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La FEP favorevole ai dazi antidumping

Nel comunicato di fine anno, la Federazione Europea del Parquet (FEP) ha dichiarato di accogliere con favore la proposta della Commissione Europea di introdurre dazi antidumping provvisori sui pavimenti in legno multistrato importati dalla Cina. La decisione ha stabilito tariffe comprese tra il 42,3% e il 49,2%, risultato di un’indagine che ha evidenziato margini significativi di dumping e danni concreti all’industria europea. La registrazione delle importazioni di parquet cinese era iniziata già da ottobre, in previsione dell’applicazione retroattiva delle misure. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione, i dazi entreranno ufficialmente in vigore a metà gennaio 2025, rappresentando un importante sollievo per il settore europeo del parquet, colpito da anni da concorrenza sleale derivante da sovracapacità produttive e distorsioni strutturali del mercato cinese.

L’indagine antidumping era partita da una denuncia formale presentata da FEP a nome dei principali produttori europei, con l’obiettivo di ripristinare equità competitiva nel mercato comunitario. Isabelle Brose, direttrice generale di FEP, ha sottolineato come i dazi proposti dalla Commissione siano stati definiti “necessari e appropriati”, in quanto riflettono le differenze sostanziali dei prezzi causate dalle pratiche scorrette dell’industria cinese.

La Federazione Europea del Parquet ha inoltre assicurato che continuerà a collaborare attivamente con il team investigativo della Commissione fino alla conclusione definitiva dell’indagine, prevista per luglio 2025.

Apre a Milano Manzoni Hub, showroom multibrand di design e contract

Milano accoglie un nuovo spazio dedicato all’interior design e ai servizi contract: apre Manzoni Hub, al civico 43 di via Manzoni, cuore pulsante del design milanese. Il progetto, firmato Alfa Project e curato dall’architetto Francesca Aletti insieme ad Alberto Parma e Andrea Crespi Reghizzi, ospita brand italiani di prestigio come Altreforme, Bross, Bang & Olufsen, EPÒNIMO, Essenze Design, Euroluce e WallPepper®/Group. In 135 mq distribuiti su due livelli, gli ambienti alternano vibranti tonalità cromatiche a raffinati toni neutri, creando atmosfere che richiamano spazi domestici, retail e hospitality. Dettagli sofisticati caratterizzano l’interior: parquet decorativi con inserti in ottone, boiserie in legno con geometrie triangolari, e carte da parati d’ispirazione orientale. Il risultato è uno showroom multibrand versatile, pensato per accompagnare professionisti e clienti privati nella realizzazione di progetti chiavi in mano, unendo eleganza e funzionalità in una proposta coordinata eppure ricca di contaminazioni.

Mariangela Marconi eletta Presidente Conpaviper per il biennio 25-27

L’Assemblea Ordinaria dei Soci, riunitasi a Brescia il 12 marzo, ha eletto la titolare di BMB System, già membro del Consiglio Direttivo, alla guida dell’Associazione. “Onorata per la fiducia, proseguirò il lavoro di Enzo Parietti, rafforzando il ruolo di CONPAVIPER come interlocutore strategico e promuovendo un mercato sempre più qualificato”, ha dichiarato. Accanto a lei, sei Vicepresidenti: Antonino Giuseppe Badalucco, Giovanni Saba, Ivo Mario Salvini, Ciro Scialò, Camillo Signani ed Edmondo Vavassori. Il Comitato di Presidenza include anche il Past President Parietti e i Presidenti Onorari Luciano Massazzi, Fabrizio Penati, Costantino Vinella e Luigi Schiavo, a cui è stato conferito il titolo di Presidente Onorario per il suo impegno nel settore.

Scampia rinasce: Piloda Building e Settanta7 firmano la più grande riqualificazione urbana di Napoli

Con un investimento di 50 milioni di euro, prende forma a Napoli il più grande progetto di rigenerazione urbana della città. A firmarlo è lo studio Settanta7, con Piloda Building/Operazione Srl come promotore. L’intervento si inserisce nel programma “ReStart Scampia” e prevede, in soli 24

mesi, la realizzazione di 145 alloggi nel Lotto M, all’interno di un piano più ampio da 433 abitazioni. Il nuovo quartiere sorgerà tra asili nido, un civic center, spazi comunitari e aree verdi, secondo criteri di sostenibilità e autosufficienza energetica (NZEB).

Simbolo di un futuro possibile, il cantiere rompe visivamente col passato: le Vele Gialla e Rossa verranno demolite, mentre la Vela Celeste sarà riqualificata. Il progetto è finanziato con 159 milioni di euro provenienti da fondi PNRR, PON METRO e Periferie. Più che una riqualificazione, è una riscrittura urbana e sociale, che ridisegna identità e dignità del quartiere.

Legno, prezzi in aumento del 15% in tre mesi

Secondo Giovanna Mancini sul Sole 24 Ore, i prezzi del legno sono cresciuti del 15,37% negli ultimi tre mesi a causa delle tensioni internazionali legate ai dazi tra Stati Uniti e Cina. Un aumento significativo che mette in luce un paradosso tipicamente italiano: nonostante il Paese abbia una superficie boschiva pari al 36% del territorio nazionale, la filiera legno-arredo rimane fortemente dipendente dall’estero, importando circa l’80% della materia prima utilizzata. Claudio Giust, neoeletto presidente di Assolegno, nell’articolo di Mancini sottolinea che l’Italia sfrutta solo una minima parte delle sue risorse boschive, con un prelievo inferiore al 40% della crescita annua. Per uscire da questa contraddizione, Giust sollecita investimenti mirati in tecnologie innovative e la creazione di consorzi per aiutare le piccole e medie imprese, incentivando una maggiore valorizzazione del patrimonio forestale nazionale e riducendo così la dipendenza dall’importazione.

Formazione sulla sicurezza nei cantieri: al via il ciclo di webinar dell’Ordine degli Architetti di Milano

L’Ordine degli Architetti di Milano, in collaborazione con la Fondazione OAMi, ha organizzato un ciclo di incontri formativi intitolato “Sicurezza nei cantieri civili-edili - Ed. Febbraio 2025”, rivolto a professionisti del settore interessati ad approfondire le tematiche legate alla sicurezza e alla salute nei cantieri edili e civili. Il percorso formativo, della durata complessiva di 40 ore, si svolgerà dal 26 febbraio al 7 maggio 2025 in modalità webinar , offrendo la possibilità di partecipare comodamente online. Il programma è strutturato in dieci moduli, ciascuno focalizzato su aspetti specifici della sicurezza nei cantieri. I partecipanti possono scegliere di iscriversi all’intero ciclo o ai singoli moduli, in base alle proprie esigenze formative. Ogni modulo prevede l’attribuzione di 4 crediti formativi professionali (cfp) per gli architetti.

Il coordinamento scientifico del corso è affidato al Prof. Ing. Marco L. Trani, che garantirà l’alto livello qualitativo dei contenuti proposti. Il corso è destinato principalmente ai coordinatori della sicurezza che devono ottemperare all’obbligo normativo di aggiornamento quinquennale, ma è aperto anche a progettisti, direttori dei lavori e responsabili di procedimento (RUP) interessati ad acquisire competenze in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, alla luce dei nuovi adempimenti previsti per le loro funzioni.

Questo ciclo di incontri rappresenta un’importante occasione per aggiornarsi sulle tematiche della sicurezza nei cantieri, approfondendo aspetti tecnici, gestionali e normativi, e confrontandosi con esperti del settore su metodologie e strumenti innovativi per la prevenzione e la gestione dei rischi.

Bonus Ristrutturazioni 2025: novità e riduzioni delle detrazioni fiscali

A partire dal 1° gennaio 2025, il Bonus Ristrutturazioni subirà modifiche significative. Per gli interventi sull’abitazione principale, la detrazione sarà del 50% per le spese sostenute nel 2025, mentre per le seconde case l’aliquota scenderà al 36%. Nel triennio 2025-2027, il tetto massimo di spesa detraibile sarà di 96.000 euro. Queste variazioni riflettono l’orientamento del governo verso una progressiva riduzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni.

Gennaio 2025: aumentano i prezzi alla produzione per costruzioni e industria – Fonte ISTAT

Secondo i dati pubblicati da ISTAT, a gennaio 2025 i prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni registrano variazioni positive sia su base mensile che su base annua. L’indice generale dei prezzi alla produzione dell’industria, comprensivo del mercato interno ed estero, segna un incremento dello 0,6% rispetto a dicembre 2024 e dello 0,8% rispetto a gennaio 2024. L’analisi del dettaglio evidenzia che la crescita è trainata soprattutto dal mercato estero (+0,9% su base mensile), mentre il mercato interno segna una variazione più contenuta (+0,4%). A livello settoriale, si notano aumenti significativi nei comparti dell’energia e dei beni intermedi, a fronte di una sostanziale stabilità per i beni di consumo.

Nel comparto delle costruzioni, i prezzi alla produzione registrano aumenti sostenuti: +0,9% per la costruzione di edifici e +1,1% per le opere di ingegneria civile su base mensile. Su base annua, entrambi i segmenti mostrano una crescita più contenuta, rispettivamente +1,4% e +1,2%. Questi dati confermano un’inversione di tendenza rispetto al rallentamento registrato nel 2023, segnalando una progressiva ripresa delle dinamiche inflattive legate all’attività produttiva. La componente energetica continua a influenzare l’andamento dei prezzi industriali, ma si assiste anche a un riassestamento dei listini nelle fasi intermedie e finali della produzione.

La rilevazione ISTAT, aggiornata mensilmente, rappresenta un indicatore chiave per monitorare l’andamento dei costi alla base delle filiere produttive italiane, e assume un ruolo strategico anche per la definizione dei prezzi nei contratti pubblici e privati. In particolare, l’attenzione si concentra sul settore delle costruzioni, cruciale per l’attuazione degli investimenti infrastrutturali previsti dal PNRR.

Liu Jiakun vince il Pritzker Prize 2025 con la sua “architettura onesta”

È l’architetto cinese Liu Jiakun il vincitore del Pritzker Architecture Prize 2025, massimo riconoscimento internazionale nel campo dell’architettura. Per la seconda volta il premio va a un progettista cinese – la prima fu Wang Shu nel 2012 – celebrando un approccio progettuale capace di integrare edificio, paesaggio, infrastruttura e spazio pubblico. Secondo la giuria, Liu immagina “luoghi che raccontano un mondo giusto, socialmente e ambientalmente”.

Fondatore dello studio Jiakun Architecture nel 1999, Liu ha operato prevalentemente in patria, progettando musei, complessi culturali, spazi educativi e il quartier generale di Novartis a Shanghai. Tra le sue opere più note, il Memoriale Hu Huishan e il “rebirth brick project”, che ricicla le macerie del terremoto del Sichuan.

Con una poetica radicata nella tradizione locale e una pratica orientata alla sostenibilità e al riuso, Liu Jiakun propone un linguaggio architettonico essenziale, lontano da formalismi e aperto alle sfide dell’urbanizzazione contemporanea. La premiazione si terrà ad Abu Dhabi in primavera.

Classen ottiene nuove certificazioni e rafforza la partnership con I4F e PP Solutions

Classen Group, uno dei principali produttori europei di pavimenti, ha annunciato un importante passo avanti nella sua strategia di qualità e innovazione. L’azienda ha ottenuto nuove certificazioni ambientali e di performance per i propri prodotti, rafforzando al contempo la collaborazione con i4F – fornitore globale di tecnologie per pavimenti – e PP Solutions, specializzata in soluzioni per l’analisi e la conformità normativa dei materiali.

Grazie a questa sinergia, Classen è ora in grado di offrire pavimenti con prestazioni certificate in termini di sostenibilità, qualità dell’aria indoor (VOC), resistenza all’umidità e facilità di installazione, in linea con i più severi standard internazionali. Le nuove certificazioni, rilasciate anche per i prodotti dotati di tecnologia a incastro brevettata i4F, confermano l’impegno del gruppo verso una produzione trasparente e responsabile. Il rafforzamento della partnership con i4F e PP Solutions permette inoltre a Classen di monitorare costantemente il ciclo di vita dei propri prodotti,

garantendo affidabilità tecnica, durabilità e ridotto impatto ambientale. Una scelta strategica che consolida la reputazione dell’azienda nei mercati europei e internazionali, offrendo soluzioni sempre più sicure, tracciabili e sostenibili per il settore dei pavimenti.

LIGNA

Germania, Hannover, 26 - 30 maggio 2025

Fiera internazionale dedicata alle tecnologie per la lavorazione e la trasformazione del legno

Con oltre 1.100 espositori attesi da tutto il mondo, LIGNA rappresenta un punto di riferimento per professionisti e aziende del settore legno-arredo, edilizia in legno e bioeconomia.

Organizzata da Deutsche Messe e VDMA, l’edizione 2025 conferma il proprio focus su digitalizzazione, automazione, sostenibilità e processi smart, temi chiave per l’evoluzione della filiera. Tra i protagonisti, produttori di macchinari, fornitori di software per la gestione dei flussi produttivi, soluzioni di robotica, tecnologie per il taglio, la finitura e la verniciatura, oltre a sistemi innovativi per il riciclo e la valorizzazione del materiale legnoso.

LIGNA non è solo esposizione, ma anche networking, workshop tematici, presentazioni dal vivo e spazi demo che mostrano in tempo reale le potenzialità delle nuove tecnologie. L’appuntamento è nei padiglioni della Fiera di Hannover: un’occasione strategica per anticipare trend e creare nuove sinergie internazionali.

Venezia, dal 10 maggio al 23 novembre2025

BIENNALE ARCHITETTURA 2025

Mostra internazionale di architettura

La 19 a mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Caroline Criado Perez, esplorerà il rapporto tra spazio, genere e inclusività attraverso il titolo Intelligences of Care. Un appuntamento centrale per architetti, designer, urbanisti e studiosi, con installazioni, padiglioni nazionali ed eventi collaterali che animeranno il dibattito internazionale sull’abitare contemporaneo. La mostra metterà al centro il concetto di cura come chiave di lettura per ripensare città e territori, affrontando temi urgenti come accessibilità, equità, sostenibilità e benessere collettivo. Attraverso un approccio multidisciplinare, Intelligences of Care proporrà un’architettura capace di ascoltare i bisogni delle comunità e valorizzare la dimensione umana degli spazi. In programma talk, workshop e progetti di ricerca che coinvolgeranno istituzioni e professionisti da tutto il mondo.

Politecnico di Milano, dal 19 marzo al 26 aprile 2025

Carlo De Carli Corollario

In occasione dei 160 anni del Politecnico di Milano, la mostra “Città in mostra. Progetti, politiche e immaginari urbani” esplora il ruolo della città come laboratorio di sperimentazione e come luogo di innovazione sociale e progettuale. Curata da Simona Galateo e Alessandro Rocca, l’esposizione è allestita nello Spazio Mostre Guido Nardi del Campus Leonardo.

Attraverso oltre 70 progetti, documenti d’archivio, modelli e installazioni, la mostra mette in dialogo la ricerca accademica con le pratiche di trasformazione urbana, riflettendo sui temi dell’abitare, della sostenibilità e delle comunità. Un racconto che unisce passato e futuro, con uno sguardo critico sul ruolo dell’architettura nella costruzione delle città contemporanee. L’ingresso è libero.

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S I T O W E B

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Il network tecnico-professionale e progettuale del sistema superficie e rivestimento

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N° 25

MARZO 2025

Trimestrale tecnico-professionale del sistema pavimenti e rivestimenti

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Tozzi / francesco@floorewall.com

RESPONSABILE DI REDAZIONE

Viola Federico / redazione@floorewall.com

REDAZIONE

Ottavia Castelli, Filippo Tommaseo

PROGETTO E GRAFICA

Viola Federico / viola.fdr@gmail.com

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

Elena Conti

PROMOZIONE E SVILUPPO

Stefano Carlin / stefano@floorewall.com

SEGRETERIA

Katiuscia Morello/ k.morello@laboratorioverde.net

STAMPA

Villa Italo Tipolitografia srl, Via Puecher, snc 23844 Sirone (LC)

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Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano. info@laboratorioverde.net

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