Il giardiniere 014 - Gennaio - Febbraio 2019

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giardiniere giard

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PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

N° 014

IL

+RICERCA

Gennaio – Febbraio 2019

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Guida pratica su come contrastare i bruchi defogliatori

Le neuroscienze confermano gli effetti benefici delle aree verdi

+PRATICHE

Come progettare un giardino andando incontro al budget del cliente

ATTUA LITÀ

SMART

I NUOVI CAM LA NUOVA RIVISTA

1 Il programma di servizi Husqvarna Professional 2 Linea Garden firmata Mat, estetica e praticità 3 La nuova gamma di robot tosaerba iMow di Stihl

PER APPALTI PER VERDI IL GIARDINIERE PUBBLICI APPROCCIO INNOVATIVO ALLA GESTIONE Life Urbangreen, il progetto europeo per sviluppare una piattaforma evoluta per il verde urbano





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EDITORIA LE | 1

Tre aggettivi per descrivere questo primo numero del 2019? Tecnico, innovativo, ambizioso. L’obiettivo? Quello di confezionare una rivista che vuole essere prima di tutto uno strumento di lavoro, oltre a un mezzo d’informazione. Tecnico, perché mette sempre al centro il valore professionale del giardiniere e le soluzioni utili per migliorare il lavoro degli operatori del settore. A partire dall’articolo a pagina 18: una guida pratica sulle larve di lepidottero che attaccano le latifoglie. Negli ultimi anni si sono intensificati gli attacchi dei bruchi defogliatori con comportamento gregario, ecco perché è importante conoscere le varie specie, le piante soggette, gli effetti e, soprattutto, cosa fare per prevenirle e contrastarle. Perché innovativo? Perché la sezione Smart è sempre più smart. Aziende che offrono ai manutentori del verde prodotti e strumenti all’avanguardia. Tre esempi: il programma di servizi Husqvarna Professional, disponibile presso la rete di rivenditori autorizzati, in grado di garantire un lavoro più snello e un aumento della produttività. Poi il contributo di ICL, che ci dà una spiegazione esauriente di come sia possibile ottenere migliori risultati agronomici, economici e ambientali grazie alla gestione integrata. E, alla fine – ma gli esempi non finiscono qui –, vi presentiamo la Linea Garden di Mat: profili in metallo sagomabile e complementi d’arredo in Corten che, grazie a un sapiente mix di estetica e praticità, vanno incontro ai desideri dei clienti. Anche di quelli più esigenti. E per concludere, ambizioso. Ma questo è un aggettivo che caratterizza l’anima editoriale di questo giornale. Ambizioso, perché il nostro intento è quello di (ri)dare il giusto valore e importanza al lavoro del giardiniere. Ecco qua. Ora, non mi resta che augurarvi buona lettura!

di Francesco Tozzi @Lab_VERDE

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IL TEMPO È UN A CHE CRESCE

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rendendo a prestito il titolo di un interessante e curioso piccolo libro di Luisa Pulcher, “Il tempo è un albero che cresce”, mi sono accorta che ormai sono passati due anni da quando ho accolto l’invito del direttore, Francesco Tozzi, a scrivere su IL giardiniere. Parlare di paesaggio, che sia un parco o la composizione di una semplice aiuola, ha voluto dire parlare di una convivenza quotidiana con

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fiori, piante da curare, fiori da raccogliere o frutti da cucinare. Il giardino riempie la vita, a volte come le persone diventa insopportabile, perché richiede attenzioni che non hai o non vuoi dare, ma alla fine come un generoso amante, in ogni stagione, sopporta i tuoi tentativi, umori ed errori: ogni volta è inaspettato e ti ripaga con profusione di fragranze e colori. Il tempo è un albero che cresce e che ci fa crescere,


N ALBERO Sto imparando a diventare un Signor Giardiniere e mi occupo di giardini

perché ho fiducia e speranza nel futuro

come spero sia cresciuto il vostro interesse per gli argomenti che vi ho proposto, i progetti presentati o semplicemente per la sollecitazione ad aprire i nostri orizzonti, perché ogni volta il nostro lavoro è un racconto di come un giardino è sempre una sorpresa e spesso una gioia. Per questo nuovo anno, oltre a curiosità, nuovi temi, progetti in corso, voglio iniziare raccomandandovi due piccoli libri: quello già citato di Luisa Pulcher e l’altro di Pia Pera e Antonio Perazzi, “Contro il giardino. Dalla parte delle piante”. Non sono manuali tecnici o trattati di arboricoltura ma racconti esperienziali interessanti, stimolanti e utili. Molti sono i libri prodotti in questi ultimi anni riferiti ai giardini, tuttavia ritengo importante selezionare testi di altri colleghi, non in base alla loro simpatia o produzione letteraria, ma perché voci fuori campo capaci di sollecitare la mia curiosità e creatività. Persone che hanno una conoscenza non solo botanica ma anche di ricerca nel proporre specie interessanti appartenenti al patrimonio locale o storico da preservare e rivalutare. Dunque dei signori giardinieri nell’antico valore che il termine giardiniere porta in sé. Io sto imparando a diventare un Signor Giardiniere e, come spesso affermo nelle mie conferenze anche tra studenti o a incontri di lavoro con architetti, mi occupo di giardini perché ho fiducia e speranza nel futuro. Molti dei miei giardini non li vedrò realizzati nel pieno della loro maturità, perché le piante hanno bisogno di tempo, il tempo che serve a un albero per crescere, che non sarà mai il mio tempo. Nel frattempo però fare un giardino “è un modo di invocare la natura… è il nostro antico cercare tra le piante, la vita”.

di Marilena Baggio


Il cantiere

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Appalti pubblici attenti all’ambiente

di N Nada Forbici e Andrea Pellegatta

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The Green Pill

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I bruchi defogliatori sotto la lente

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Il verde al centro

di Daniela Stasi di V Valerio Pasi

di M Marilena Baggio

SOMMARIO N°014

smart

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A supporto del professionista

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Meno input chimici più prestazioni

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Forma al contenuto

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Pratico, veloce e... Intelligente

di Daniela Stasi

di N Nora Adamsberg di Viola Delfino

di Irene Nuvola

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Questione di dettagli di Daniela Stasi

gestione

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La scuola un vivaio di giovani talenti

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Il giardino giapponese un modo unico di pensare al verde

di Anna Zottola

di G Giovanna Cutuli

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Orientare la professionalità

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Coltivare la visibilità

di Daniela Stasi

di Daniela Stasi


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg , Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Giovanna Cutuli, Camillo De Beni, Viola Delfino, Nada Forbici, Irene Nuvola, Valerio Pasi, Andrea Pellegatta, Anna Piussi, Matteo Ragni, Filippo Terragni, Anna Zottola GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

SCOPERTE Approccio innovativo alla gestione di Daniela Stasi

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Ribollita e design. Cosa tenere quando si deve fare economia di Anna nna Piussi

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Agave sempre più ornamentale

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Problem solver

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. ASSOCIATA AD

di M Matteo Ragni

di Filippo Terragni

rubriche

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Editoriale/1

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Editoriale/2

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News

di Francesco Tozzi di M Marilena Baggio

Focus Prontuario

e d i z io n i

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STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

Laboratorio

verde

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO

CAMILLO DE BENI

Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.

Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

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JESSICA BERTONI

VALERIO PASI

Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.

Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.

ANNA PIUSSI

MATTEO RAGNI

Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

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IL CANTIERE | attualità

Dati e numeri alla mano, spieghiamo perché alle amministrazioni pubbliche conviene investire nelle aree verdi. E come i CAM possano favorire competenze e qualità di Nada Forbici, presidente Assofloro Lombardia, e Andrea Pellegatta, vice presidente Società Italiana di Arboricoltura

Appalti pubb

attenti all´amb

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lberi e aree verdi vengono purtroppo considerate dalla maggior parte delle Amministrazioni pubbliche un costo, quando invece forniscono un “reddito” largamente superiore al costo necessario per il loro impianto e mantenimento: annualmente, a fronte di un euro

investito nel verde, possono rientrare, a seconda dei casi citati dalla letteratura scientifica, da 1,3 a 3,07 euro in “servizi ecosistemici”. Investire nel verde, quindi, conviene: avere una buona dotazione di servizi ecosistemici forniti dal verde urbano significa avere una maggiore ricchezza pro-capite, in termini di capitale


naturale, ma anche una maggiore salute e resilienza dei territori.

I DANNI DEL SISTEMA AL MASSIMO RIBASSO

La qualità del verde pubblico è tuttavia fortemente condizionata dagli appalti di manutenzione, che favoriscono imprese poco o per nulla professionali, il lavoro sommerso e interventi qualitativamente scarsi e persino errati o dannosi. Questa situazione causa un grave danno al patrimonio verde pubblico e anche un danno economico per i maggiori costi di gestione dopo gli interventi dannosi. È un sistema che danneggia anche le aziende che lavorano con professionalità rispettando norme e leggi in materia di lavoro e sicurezza. sicurezza È un sistema che favorisce, come in altri settori, situazioni di illegalità: comune da Nord a Sud Italia e trasversale ad Amministrazioni pubbliche di grandi e piccole dimensioni, causa un danno economico, paesaggistico, ambientale e vanifica di fatto tentativi e propositi di migliorare e incrementare il verde urbano. La non corretta gestione e gli interventi inadeguati o dannosi sul verde pubblico (ma anche sul verde privato), infatti, fanno inoltre venire meno e riducono gli importanti servizi ecosistemici forniti alle città, come ad esempio l’assorbimento della CO2, la riduzione delle temperature, la filtrazione delle polveri sottili. È dunque necessario lavorare affinché venga definitivamente abbandonato il sistema del massimo ribasso a favore di meccanismi che

bblici

mbiente

davvero favoriscano competenze e qualità dei servizi, tenendo anche conto dell’importanza delle filiere locali e delle aziende del territorio. In questo senso una svolta positiva potrebbe arrivare, anche per il settore del verde, da una convinta applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) da parte delle Amministrazioni pubbliche, nell’ambito del Green Public Procurement – GPP.

Una

svolta positiva potrebbe arrivare da una convinta

applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) da parte delle Amministrazioni pubbliche

Vai al sito del Ministero dell’Ambiente

PER SAPERNE DI PIÙ In Italia gli Appalti verdi sono regolati da alcune emanazioni del Ministero dell’Ambiente: in particolare i “Criteri Ambientali Minimi” (CAM), requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto di un prodotto o di un servizio da parte della Pubblica Amministrazione, per individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale ma anche nell’ottica di una razionalizzazione dei propri consumi. Sono 17 le categorie di forniture e affidamenti interessati dai CAM (elencati e descritti sul sito del Ministero Ambiente); tra queste i servizi di Manutenzione del verde pubblico. N°014

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IL CANTIERE | attualità

IN BREVE • Si prevedono novità in termini di requisiti ambientali e di professionalità e competenze tecniche • Gli aggiudicatari dell’appalto dovranno garantire l’aggiornamento periodico della formazione dei dipendenti • Il materiale vegetale potrà essere reperito sul territorio locale • Si dovranno ridurre alla fonte gli scarti di lavorazione • Ai fini dell’aggiudicazione della gara verranno considerati l’utilizzo di macchine a batteria e il ricorso a tecniche di lotta biologica integrata • Queste le proposte oggetto di discussione sul tavolo ministeriale che sta provvedendo alla revisione dei CAM per il verde pubblico

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I CAM, VERSO GLI APPALTI VERDI

Quando si parla di “Appalti Verdi” o “Acquisti Verdi” (Green Public Procurement - GPP), si fa riferimento alla Strategia europea per l’economia circolare che prevede un ruolo fondamentale delle Pubbliche Amministrazioni nella promozione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale e nell’incremento del riutilizzo dei materiali nell’ottica dell’economia circolare, all’interno di un percorso virtuoso volto alla diminuzione dell’impronta ambientale dei beni e servizi messi in gara. Occorre sapere che ogni anno le Amministrazioni pubbliche europee spendono circa il 19% del PIL comunitario (pari a un controvalore di 2.000 miliardi di euro, di cui 250 miliardi solo in Italia) in attrezzature, materiali e servizi: orientare questi investimenti verso beni e servizi a basso impatto sull’ambiente, significa incentivare le imprese a sviluppare beni e servizi sempre più sostenibili, a livello ambientale, economico e sociale. Attuare il GPP, cioè “rendere green” gli acquisti e gli appalti degli enti pubblici, significa introdurre criteri finalizzati a limitare gli impatti ambientali dovuti ad acquisti e gare d’appalto in un’ottica di ciclo di vita, al fine di ridurre l’uso di risorse naturali, i rifiuti prodotti, le emissioni inquinanti generate, e in generale i pericoli e i rischi per l’ambiente legati ad un prodotto o servizio. L’approccio, come detto, deve essere quello del ciclo di vita: la riduzione dell’impronta ambientale deve avvenire quindi sia a monte dell’utilizzo, ovvero nel ciclo di produzione e distribuzione, sia nella fase d’uso, sia infine nella fase di fine vita, cioè di smaltimento finale o ancora meglio di riutilizzo. A oggi in Italia sono stati adottati CAM per 17 categorie di forniture e affidamenti (elencati e descritti sul sito del Ministero Ambiente); tra queste i servizi di manutenzione del verde pubblico, che sono attualmente in revisione attraverso uno specifico tavolo di lavoro presso il Ministero dell’Ambiente a cui partecipa, insieme ad altri enti e associazioni, Assofloro Lombardia. I nuovi CAM saranno articolati tra le fasi di progettazione e quelle di manutenzione

del verde e porteranno importanti novità in termini di requisiti ambientali ma anche di professionalità e competenze tecniche coinvolte nell’appalto, con riferimento in particolare allo standard professionale e formativo per l’attività di manutenzione del verde, che è legge da gennaio 2018. Sempre in termini di professionalità gli aggiudicatari dell’appalto dovranno garantire l’aggiornamento periodico della formazione volta a migliorare le competenze tecniche–professionali dei dipendenti e la sostenibilità delle attività previste dal servizio. Altri aspetti importanti riguarderanno


l’approvvigionamento del materiale vegetale, che potrà essere reperito sul territorio locale, e le attività di riduzione alla fonte degli scarti di lavorazione, riducendo quindi la produzione di rifiuti. Verranno considerati elementi premianti (cioè punteggiati ai fini dell’aggiudicazione della gara) l’utilizzo di macchine a batteria e il ricorso a tecniche di lotta biologica integrata. Queste le proposte oggetto di discussione sul tavolo ministeriale che sta provvedendo alla revisione dei CAM per il verde pubblico.

LAVORARE PER PROMUOVERE LA FILIERA

Richiesta di professionalità, competenze tecniche, capacità di fornire servizi innovativi a basso impatto ambientale e nell’ottica dell’economia circolare: i CAM possono davvero essere un elemento determinante per migliorare gli appalti pubblici per la manutenzione del verde e, di conseguenza, l’intera filiera del verde. Perché ciò avvenga è importante avviare un percorso che da una parte renda consapevoli le Amministrazioni

Annualmente, a fronte di un euro investito nel verde, possono rientrare, a seconda dei casi, da 1,3 a 3,07 euro in servizi ecosistemici pubbliche nell’introduzione dei CAM all’interno delle gare d’appalto, e dall’altra le imprese del verde nell’importanza di specializzarsi nella fornitura di servizi innovativi e qualitativamente elevati, in un’ottica a basso impatto ambientale. Occorrerà stimolare l’adozione di bandi tipo, promuovendo la filiera in tutte le due componenti e declinazioni e anche lavorare con gli organi di controllo per la definizione di linee guida e best practices per il nostro settore. Proprio per il ruolo che il verde oggi ricopre crediamo che non sia più possibile per funzionari, tecnici, gestori e per l’intera filiera del verde sottrarsi dal lavorare insieme per cercare di cambiare le città in chiave sostenibile.


IL CANTIERE | ricerca

The green I BENEFICI SOCIALI • Prevenzione del degrado e della microcriminalità • Funzione curativa per soggetti con malattie degenerative • Miglioramento del benessere degli individui

Benefici del verde urbano sul cervello umano? Ecco i risultati di una ricerca sperimentale realizzata con strumenti delle neuroscienze di Daniela Stasi

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e abbiamo sentito parlare per la prima volta a Milano, lo scorso autunno, nell'ambito del convegno “Il verde nelle smart cities” (di cui abbiamo già scritto sul numero 13, pag. 16) e poi a Mantova, in occasione del World Forum on Urban Forests. E ne siamo

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Lo studio potrebbe aprire a riflessioni e costituire un supporto

comprensione sui diversi interventi per nuovi spazi verdi in città alla

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rimasti colpiti, tanto da tenere il tema in un cassetto, farlo sedimentare per poi tirarlo fuori al momento giusto. A inizio anno, tempo di pensare e agire. Ci riferiamo a “The green pill”, la ricerca condotta da Viola Follini per conoscere quali benefici ha il verde urbano sul cervello umano. I risultati resi noti dalla ricercatrice italiana, laureata in Environmental Management con master in Sustainable Cities presso il King's College London, e attualmente impiegata presso C40 Cities Climate Leadership Group nel Measurement and Planning team di Londra, sono stati messi a punto con la collaborazione di Thimus, startup di Brescia. Un progetto per il quale sono stati utilizzati strumenti scientifici propri delle neuroscienze, in grado di rilevare dati biometrici. Ecco i dettagli dello studio.


PIÙ POSITIVI IN UN AMBIENTE PIÙ NATURALE

Per la ricerca sperimentale sono state usate tecniche neuro scientifiche (EEG, Eye Tracking e GSR) applicate al campo della geografia e urbanistica per studiare i benefici della natura urbana sulla salute mentale. Quattordici soggetti sono stati osservati e registrati per 40 minuti in due parchi di Milano: lo storico Indro Montanelli e Citylife, nuovo parco creato grazie alla riqualificazione di un ampio spazio in disuso. «Il parco Indro Montanelli con ricchezza di flora e fauna ha prodotto livelli significativamente più positivi per tutti gli stati mentali misurati rispetto al parco Citylife – spiega Viola Follini – Una possibile ipotesi è che Citylife

abbia un design con interventi di antropizzazione più marcata rispetto a Indro Montanelli che si configura come ambiente più naturale evocatore di un paesaggio anche boschivo. In generale, lo studio potrebbe aprire a riflessioni e costituire un supporto alla comprensione sui diversi interventi per nuovi spazi verdi in città». Rendersi conto di quali siano gli elementi in grado R di influenzare positivamente la relazione uomonatura urbana da un punto di vista cognitivo e psichico, è fondamentale per poter investire nelle pianificazioni di città più verdi e sostenibili.

© Ginevra Bellesi

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IL CANTIERE | tecniche

I BRUCHI D

SOTTO L

LOTTA NON FITOSANITARIA • Spore di funghi entomopatogeni • Estratti vegetali o altre materie prime • Organismi antagonisti come i nematodi entomopatogeni Steinernema carpocapsae

Una guida pratica sulle larve di lepidotteri che attaccano le latifoglie. Le varie specie, le piante soggette, gli effetti. E cosa fare per prevenirle e contrastarle di Valerio Pasi

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egli ultimi anni si sono intensificati gli attacchi di bruchi defogliatori con comportamento gregario, ovvero che tendono a rimanere in gruppi, anche molto numerosi. Si tratta di larve di lepidotteri (farfalle), vediamo nel dettaglio le varie specie.

LIMANTRIA

La prima specie che si presenta in ordine di tempo è la Limantria o Bombice dispari. Lymantria dispar (L.) si nutre di un gran numero di piante latifoglie e anche del larice. Gli attacchi interessano

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maggiormente la roverella (Quercus Quercus pubescens pubescens), ma vengono defogliate tutte le querce, il castagno, i carpini, il faggio, l’acero, i pioppi e più raramente anche le piante da frutto (specialmente pomoidee e drupacee), le piante ornamentali e addirittura in qualche caso anche le piante erbacee, per un totale di circa 400 specie. La Limantria compie una sola generazione l’anno (monovoltina) e sverna come uovo. Le infestazioni si ripetono in modo ciclico, spesso favorite in annate con clima caldo e asciutto. Quando l’attacco è grave la defogliazione può essere totale, con danni a carico delle piante più deboli o soprattutto delle


DEFOGLIATORI

O LA LENTE specie coltivate, sia ornamentali che da legno o da frutto. Le uova, in gruppi di trecento-cinquecento sono deposte dagli adulti dalla metà di luglio in poi a formare un’oviplacca a forma di cuscinetto ovale feltroso di colore giallo-ruggine. L’inverno è il momento giusto per ispezionare i tronchi delle piante, sia ornamentali che da frutto, che hanno subito attacchi nella primavera precedente: le oviplacche sono ben evidenti e possono essere asportate in modo da scongiurare o diminuire fortemente gli attacchi nella successiva stagione. In primavera, alla schiusura delle gemme, schiudono anche dalle uova le larve che rimangono qualche tempo in gruppo sul feltro dell’ovatura prima della dispersione sulla pianta. Le larve, inizialmente, si disperdono utilizzando i fili di seta che producono, anche sfruttando il vento per spostarsi su altre piante limitrofe o addirittura

Lymantria dispar MHNT Chenille.

È meglio ricorrere alla lotta integrata intervenendo dapprima contro le larve

svernanti durante l’inverno e poi utilizzando le trappole a feromoni distanti centinaia di metri. Non a caso, lungo le strade le infestazioni assumono una dispersione di tipo lineare, grazie agli spostamenti d’aria causati dai veicoli in movimento. Lo sviluppo larvale ha una durata che varia da uno a tre mesi, a seconda della temperatura che più è alta più ne velocizza lo sviluppo. La maturità viene raggiunta alla fine di giugno, quando avviene la muta in crisalide. Le larve sono inizialmente di colore scuro e hanno abitudini diurne, mentre più tardi, con lunghezza fino a 6-7 cm, acquistano abitudini notturne, diventando molto pelose e manifestando i caratteristici tubercoli blu in due linee appaiate cui seguono due serie di tubercoli rossi. I peli delle larve sono in grado di provocare disturbi solo in soggetti molto sensibili, essendo solo lievemente urticanti, soprattutto rispetto a quelli di Euprottide o delle processionarie.

Lymantria dispar MHNT Fronton Male.

EUPROTTIDE

Limantria

Le larve di Euprottide (Euproctis chrysorrhoea), detto anche Crisorrea o Bombice dal ventre bruno, invece, possono causare gravi inconvenienti, specie nelle zone più frequentate dalla popolazione o dagli animali, per la presenza di peli urticanti. I peli sono propri delle larve di seconda età e si allungano sempre più, man N°014

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IL CANTIERE | tecniche

mano la larva invecchia e muta. Le esuvie larvali vengono disperse nell’ambiente infestato e ciò aumenta il pericolo di danno. L’insetto è diffuso in Europa e in Asia ed è anche stato introdotto in America alla fine del 1800. In Italia è più presente nelle regioni centro-settentrionali, dove arriva sino a circa 1.200 metri di altezza. Le specie più attaccate sono della famiglia delle rosacee, come il biancospino e il prugnolo e le querce, ma arriva ad interessare tutte le latifoglie, robinia compresa, nel caso di infestazioni massicce. Il danno consiste nella perdita delle foglie, che può anche essere totale e quindi provocare forte stress, causa scatenante di altre patologie o di

Euprottide adulto.

Le larve di Euprottide possono causare gravi inconvenienti alla popolazione o agli animali per la presenza di peli urticanti

Euprottide.

altri attacchi parassitari. Gli attacchi partono dalle porzioni apicali della chioma durante il mese di luglio e agosto e proseguono, dopo lo svernamento, nella primavera successiva al livello inferiore, sui rami più bassi. Si possono verificare disseccamenti di interi rami, solitamente i più esterni. Euproctis chrysorrhoea (L.) compie una generazione l’anno. Gli adulti sfarfallano dalla fine di giugno all’inizio di luglio e hanno abitudini notturne. Dopo l’accoppiamento la femmina depone le uova, che schiudono dopo un paio di settimane dando alla luce larve nere che hanno comportamento gregario e si nutrono della pagina superiore delle foglie, senza intaccare l’epidermide inferiore e le nervature. Le foglie attaccate arrossano, si accartocciano e infine disseccano. Le larve creano dei piccoli nidi sericei dapprima singolarmente, poi, in autunno si riuniscono e formano sulla sommità della vegetazione nidi più

COSA FARE La lotta contro i bruchi defogliatori va condotta in modo preventivo cercando di eliminare gli insetti svernanti durante l’inverno piuttosto che quando si rendono visibili i primi attacchi. In seguito può essere troppo tardi per intervenire, soprattutto quando sono presenti molte ovature. Per questo motivo è meglio ricorrere alla lotta integrata intervenendo dapprima contro le larve svernanti all’inizio della loro attività e poi utilizzando le trappole a feromoni, per monitorare l’inizio del primo volo degli adulti. Il consiglio è quello di avviare il monitoraggio precoce con il montaggio delle trappole innescate con l’apposito feromone circa un mese prima dell’inizio dello sfarfallamento degli adulti, diverso per ogni specie descritta. Le trappole vanno appese all’altezza di circa 1,5 metri, a distanza di almeno 30 metri una dall’altra, con sostituzione dell’erogatore ogni quattro-cinque settimane. Il controllo degli stadi giovanili dell’insetto nei vivai e in generale in coltivazione si può effettuare per mezzo di prodotti ad azione insetticida contro le larve dei lepidotteri che riportino in etichetta l’utilizzo su piante ornamentali. Tra i principali principi attivi disponibili troviamo Piretro naturale, Cipermetrina, Deltametrina, Zetacipermetrina, Azadiractina, Clopirifos-metile, BTK (Bacillus thuringiensis sv kurstaki) e regolatori di crescita. I prodotti devono essere registrati per l’utilizzo su piante ornamentali o per verde urbano (con esclusione dei luoghi frequentati dalla popolazione). Si rammenta che è molto importante acidificare l’acqua da utilizzare per la miscela antiparassitaria, soprattutto nel caso del BTK, altrimenti si rischia l’inefficacia del trattamento: allo scopo, si possono utilizzare acidi (citrico, acetico, fosforico, nitrico) testando con un piaccametro il raggiungimento di un valore compreso tra 5,5 e 6,2 oppure utilizzando un prodotto specifico con viraggio del colore al raggiungimento del pH voluto. Per quanto riguarda il controllo al di fuori dell’attività agricola di coltivazione e cioè all’interno di aree verdi, sono disponibili prodotti non fitosanitari contenenti spore di funghi entomopatogeni, prodotti contenenti estratti vegetali o altre materie prime e organismi antagonisti come i nematodi entomopatogeni Steinernema carpocapsae, che consentono il controllo delle larve senza utilizzo di prodotti fitosanitari. È molto importante però che si utilizzino in modo preciso secondo le indicazioni del produttore. Utilizzando le trappole a feromoni, si potranno iniziare i trattamenti dopo circa otto-dieci giorni dalle prime catture degli adulti, per poi ripetere a distanza di una settimana. Senza utilizzare le trappole, invece, si dovranno effettuare monitoraggi visivi per ricercare le ovature o le larve appena schiuse, cosa ben più difficile e spesso intempestiva.

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grandi ove trascorrono l’inverno, di dimensioni di circa 15 cm che possono contenere anche diverse centinaia di larve. Nella primavera seguente, durante i mesi di marzo e aprile, le larve riprendono a nutrirsi e in seguito si disperdono sulla chioma per continuare a mutare sino alla ottava età quando, durante il mese di giugno, raggiungono la maturità e si incrisalidano dopo aver raggiunto il suolo.

IFANTRIA

Il bruco americano o Ifantria (Hyphantria cunea) è originaria del Nord America e risulta essere diffusa a partire dagli anni ‘70 in tutta la Pianura Padana e in molte altre regioni. È un insetto estremamente polifago, ATTENZIONE A NON CONFONDERLI nutrendosi di oltre 600 Spesso questi bruchi vengono confusi specie diverse, sia arboree con le processionarie, in quanto hanno che arbustive che erbacee. in comune la formazione di nidi sericei. Le piante preferite, tuttavia, In verità, anche le processionarie (Processionaria del pino e della sono il gelso, l’acero quercia) sono bruchi defogliatori, si rifugiano nelle pieghe negundo e il salice. Sono ma hanno un’importanza diversa della corteccia o fra i detriti attaccate anche le piante da in quanto sono presenti solo alla base del tronco dove si frutto, come melo e pero. su determinate specie (pini, cedri, incrisalidano. La crisalide, I danni più evidenti sono querce) e rappresentano dopo 10-15 giorni, verso la a carico dei filari alberati, un problema specifico, oggetto metà di luglio, origina i nuovi della vegetazione ripariale di lotta obbligatoria. adulti dai quali prende il via la lungo i corsi d’acqua o dei seconda generazione di larve, che, giovani rimboschimenti. causando la defogliazione in un Oggi, dopo circa 40 anni di periodo generalmente caldo e asciutto, costringe la presenza, l’Ifantria è in discreto equilibrio con un pianta a consumare preziose energie per ricacciare e buon numero di limitatori naturali. Si tratta per rendendo più debole la pianta nella primavera lo più d’insetti indigeni predatori o parassitoidi, successiva. Un aspetto interessante è che di uccelli insettivori, virus, batteri e protozoi. le foglie emesse dopo intense L’Ifantria compie generalmente due generazioni e ripetute defogliazioni l’anno, ma in alcune annate con clima favorevole contengono una frazione di arriva anche a tre. Gli adulti sfarfallano dalla fine composti fenolici, naturale barriera di aprile fino alla metà di maggio. Le femmine di difesa contro l’attività delle depongono le uova in gruppi, verde chiaro, sulla larve. L’Ifantria sverna come pagina inferiore delle foglie. Le larve nascono dopo crisalide all’interno di due o tre settimane e formano dei nidi sericei un bozzolo costituito che, avvolgendo la vegetazione, diventano via via dalle setole larvali e più grandi e nei quali conducono vita gregaria. nascosto tra i detriti Le larve, coperte da lunghe setole bianche non e la lettiera alla base urticanti, si nutrono delle foglie lasciando intatte del tronco o in aree le nervature, scheletrizzandole. Dalla quartaattigue. In inverno, dunque, è particolarmente utile quinta età si disperdono e proseguono lo sviluppo un’accurata pulizia dalle foglie e dai detriti al di divorando tutte le foglie con l’eccezione delle sotto delle piante che hanno subito attacchi estivi. nervature principali sino alla maturità, quando

Nelle foto di questa pagina: Ifantria.

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IL CANTIERE | progetto

IL VERDE

AL CENT R Vi illustriamo per filo e per segno i dettagli tecnici del progetto che ha vinto il concorso pubblico per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico sulle colline toscane. Qualcosa sta davvero cambiando... di Marilena Baggio TEMPO DI LETTU R A: 11 minuti

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orografia del luogo, la storia della frazione di Nibbiaia nel comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, un piccolo borgo di fattorie e la presenza all’intorno di acque minerali, costituiscono il paesaggio ambientale e culturale sulla cui sommità collinare sorgerà il nuovo plesso scolastico oggetto di concorso. Per la prima volta in un concorso pubblico scolastico viene considerato fondamentale il

ruolo del verde tanto da individuare la figura del paesaggista come progettista non solo delle aree esterne al plesso scolastico ma anche destinando un lotto a parco pubblico strettamente connesso alle attività sia degli studenti che dei residenti.

UNO SPAZIO PENSATO E APERTO

Il progetto vincitore ha considerato la nuova scuola come un piccolo borgo medievale, una cittadella


RETINAZIONE: DI COSA SI TRATTA?

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Come detto, sui versanti non fruibili si è optato per una vegetazione in grado di svolgere un’azione di “retinazione”. In sostanza, gli apparati radicali di alberi e arbusti imbrigliano le particelle terrose contribuendo alla formazione di un orizzonte ben strutturato e meccanicamente stabile. L’acqua viene indirizzata verso gli strati più profondi, limitando il fenomeno di ruscellamento e preservando la riserva idrica. L’apparato fogliare limita i fenomeni di splashing e di erosione superficiale, mentre le chiome riducono la velocità del vento. Questa è una delle ragioni per cui la massa di specie arboree e arbustive della macchia mediterranea è stata disposta a Nord,Nord-est per contenere i venti dominanti e proteggere le attività all’aperto sia per la scuola che per il parco. Le piante che presentano un’elevata densità radicale e resistenza alle malattie sono: Deutzia x hybrida ‘Strawberry Fields’, Forsythia x intermedia ‘Lynwood’, Abelia x grandiflora grandiflora, Potentilla fruticosa ‘Goldfinger’ e altre. Queste specie hanno anche il vantaggio di avere una bella e intensa fioritura durante il periodo estivo.

deriva dall’araldica del luogo: un albero circondato da uccelli rapaci. L’obiettivo era implementare la qualità ambientale L dell’area mediante la valorizzazione di un sistema di spazi pubblici diversificati e integrati con la sua nuova vocazione di paesaggio collinare agreste e agricolo, soddisfare la necessità di ridare uno spazio di accoglienza e di aggregazione per i residenti, nonché il desiderio di promuovere uno spazio ambientale educativo e pedagogico per le frazioni collinari di Rosignano Marittimo. Oltre ai principi più volte enunciati degli Healing Gardens, il verde svolge una funzione narrativa di scoperta e di cura della natura come madre da cui imparare. La difficoltà maggiore è stata quella di creare degli spazi in piano in quanto tutto il parco si trova lungo un pendio.

Tutto il disegno

paesaggistico è

pensato anche per essere osservato dall’intorno, sia stradale che dai sentieri dei pendii collinari stato

della cultura aperta al territorio da cui si gode un panorama sulle colline fino al mare. Il progetto verde dei due lotti è uno “spazio pensato”, un luogo suggeritore di azioni, pensieri, interpretazioni ed emozioni, da vivere sia nelle aree del plesso scolastico come anche nel parco pubblico chiamato “il Nibbio”, un nome che

IN BREVE • Alberi • Siepi per schermare a diverse altezze • Cespugli • Rampicanti • Tappezzanti

INTRECCIO DI FUNZIONI DIVERSE

Ecco tutti i dettagli del progetto. Il sistema del verde comprende un’area di 1.400 metri quadrati ed è un tutt’uno, un percorso sensoriale, didattico, un racconto della vita che considera il valore culturale, nutrizionale, salutistico biochimico, farmacologico ed estetico delle specie della campagna toscana. toscana Le aree si possono distinguere in: parcheggio e percorso pedonale. Quest’ultimo struttura la rete alle diverse zone, quali: • area accoglienza (Casina del Nibbio) • area relax (Osservatorio astronomico) • area outoor education (quattro elementi: terra, fuoco, aria e acqua) N°014

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IL CANTIERE | progetto

Oltre ai principi degli Healing Gardens, il verde svolge una funzione narrativa di scoperta e di cura della natura come madre da cui imparare I materiali vegetali hanno diverse funzioni: • alberi per mascherare i confini e le viste e creare piccoli angoli di spazio comune • siepi per schermare a diverse altezze • cespugli per colmare il divario tra il percorso principale e le alberature • rampicanti per la copertura della Casina del Nibbio • tappezzanti come copertura suolo per il rinverdimento delle scarpate

CONTINUA ALTERNANZA DI PIENI E VUOTI

A ELEVATA DENSITÀ RADICALE • Deutzia x hybrida ‘Strawberry Fields’ • Forsythia x intermedia ‘Lynwood’ • Abelia x grandiflora • Potentilla fruticosa ‘Goldfinger’

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Gli alberi sono destinati all’area parcheggio, alla macchia mediterranea e al frutteto. Lungo il percorso pedonale in salita, costituito da un frutteto di diverse specie, si alternano campiture di piante alimurgiche, piante aromatiche e piante medicinali. È un racconto di alternanza di pieni e vuoti, tra bosco di latifoglie, sempreverdi, ciglioni di specie e frutteto con prato rustico e prato fiorito. Dei piani tondi, a diverse quote dei ciglioni, sono dei luoghi di sosta per attività a servizio della comunità, per la parte prossima al centro e alla scuola, nella parte terminale del percorso. Tutto il disegno paesaggistico è stato pensato anche per essere osservato dall’intorno, sia stradale che dai sentieri dei pendii collinari, ma anche dalla terrazza a belvedere della piccola piazza principale di Nibbiaia. Il parcheggio disposto in linea lungo la strada carrabile è composto da sette posti auto di cui uno per portatore di disabilità, ombreggiato da peri che perimetrano l’area a nord e che si contrastano con i cipressi alla sommità della collina di ingresso alla scuola. Il percorso pedonale sale lentamente (pendenza tra il 5-8%) ed è realizzato per persone con difficoltà motorie, quindi non richiede parapetti di arredo, ma è il verde stesso all’intorno di cespugli che delimita il suo tratto. Le curve del percorso sono delle sedute per interrompere la lunghezza, ombreggiate nella stagione estiva. Tutte le specie vegetative sono soprattutto rustiche, atossiche, con basso contenuto di polline, a basso

impatto di manutenzione e gestione, di facile sostituzione, capaci di reggere l’urto delle persone. Man mano che si sale si incontra il “primo frutteto” di pesco e di fico, con arbusti ed erbacee disposte a grande massa di piante alimurgiche, che alimentavano per lo più le diverse zuppe toscane. Qui si incontra la “Casina del Nibbio” un luogo di incontro, un piccolo bar estivo, coperto da rampicanti, dove trovarsi a giocare a carte, rilassarsi o ascoltare musica con il piccolo palcoscenico in legno. Nel “secondo frutteto” l’albicocco nasconde l’Osservatorio Astronomico, uno spazio con sedie a sdraio e binocolo per osservare le stelle, le piante medicinali accompagnano il percorso a est della piccola area. Al “terzo frutteto” di ciliegi si incontrano i quattro elementi. “Terra” è un tavolone in legno con sedute e un punto acqua e lavabo, e al centro dei contenitori di specie aromatiche, le stesse che si trovano all’intorno. Accanto c’è il piano “fuoco” con un muro di contenimento in pietra locale, una zona protetta, un piano a barbecue con il ripiano legna e di appoggio per cucinare. Nella stessa area

SELEZIONATE CON CRITERIO Tutte le specie vegetative scelte per il progetto sono rustiche, atossiche, con basso contenuto di polline, a basso impatto di manutenzione e gestione, di facile sostituzione, capaci di reggere l’urto delle persone.


protetta c’è l’elemento “aria”, è il luogo del gioco ludico ricreativo, con un gioco in legno di funi e risalite, climbing, pertica in linea con i principi environmental-friendly che rispetta i requisiti della sicurezza e di manutenzione dei giochi. Ultimo elemento è l’”acqua”, un gioco waterplay, scelto con la ruota del mulino, la canalina d’acqua, il tavolo di impasto, insomma tutte quelle attività

che facilitano l’aspetto tattile e creativo del bambino, come alternativa alla sabbiera. I giochi scelti sono del tipo inclusivo, pensati per tutti i bimbi con o senza difficoltà fisiche. Inoltre l’area debitamente chiusa, con anche una siepe che maschera la recinzione, è più facilmente gestibile e sicura, evitando per quanto possibile atti vandalici.

ATTENZIONE ALL’EROSIONE SUPERFICIALE PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.greencure.it

A completamento del Lotto 1 c’è un’area boscata di pino, lentisco e altre piante della macchia mediterranea integrate con specie arbustive, per il rinverdimento delle scarpate e utili per contenere il ruscellamento, oltre al consolidamento del suolo e l’erosione superficiale. Una particolare attenzione è riservata alla realizzazione di ciglioni. Per il contenimento dei versanti non fruibili, dove è prevista la macchia mediterranea, la vegetazione svolge un’azione di “retinazione” nel loro consolidamento e nel controllo dell’erosione superficiale (i dettagli nel box “Retinazione: di cosa si tratta?”). Infine, il senso del progetto è racchiuso nella motivazione della giuria nell’assegnare il premio e la realizzazione dell’opera, che è stata per “la valorizzazione del luogo nel suo valore culturale e semantico paesaggistico, senza venir meno un’attenzione ai fruitori e alla promozione dell’accoglienza della comunità locale”. N°014

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NEWS

News CON SMART PARK IL FUTURO È ARRIVATO IN ANTICIPO

“Minoprio The Smart Park”. È questo il titolo del convegno in programma il 21 marzo alla Fondazione Minoprio, durante il quale sarà mostrato un sistema per esplorare il verde in modo tutto nuovo. Per la prima volta, infatti, sarà presentata una tecnologia sviluppata in collaborazione con l’Università di Milano, aziende italiane e poli tecnologici, applicata al parco della Fondazione. In sostanza, l’area verde di Minoprio sarà dotato di dispositivi e sensori in grado di restituire lo stato d’animo della vegetazione col variare delle stagioni, oltre che di percorsi esperienziali che conducono a sei aree tematiche dove, in spazi di apprendimento diversificato, sarà possibile conoscere le caratteristiche agronomiche e architettoniche del verde. Saranno le piante stesse a parlare in prima persona, utilizzando le informazioni provenienti dai sensori, quindi un ecosistema digitale innovativo come soggetto narrante di un proprio profilo social che descrive quotidianamente l’evoluzione stagionale della vegetazione e la crescita del parco. Nel momento in cui si troverà ad attraversare aree specifiche, il visitatore riceverà in forma automatica e gratuita sul proprio smartphone una serie di schede grafiche informative. Smart Park è il sistema ideale per raccontare parchi pubblici e privati, giardini botanici, riserve naturali, resort e altri progetti verdi in un percorso interattivo che li rende smart. E smart è la Scuola di Minoprio che mette a disposizione dei suoi studenti e dei suoi visitatori un sistema all’avanguardia, il primo in Italia, che sarà presentato in anteprima a Myplant & Garden nello stand Precision Turf (Pad. 20 stand G20).

“COLPO DI FUOCO BATTERICO” ANCORA PIÙ INSIDIOSO

Il profumo dei fiori di melo e di pero non è sempre lo stesso: un particolare patogeno batterico è in grado di modificarne l’aroma favorendo così la sua diffusione di fiore in fiore attraverso il lavoro delle api. A scoprire questa ingegnosa strategia di propagazione è stato un gruppo di ricerca delle università di Bologna e di Bolzano. I risultati dello studio – pubblicati su The ISME Journal – mostrano come Erwinia amylovora, uno dei principali patogeni del melo e del pero, nonché di alcune specie di piante ornamentali e di piante spontanee appartenenti alla stessa famiglia delle Rosaceae, sia in grado di modificare la fragranza dei fiori negli alberi colpiti in modo che le api, ingannate dal nuovo bouquet di profumo, trasportino il batterio da una pianta all’altra. Erwinia amylovora è noto per essere il responsabile del “Colpo di fuoco batterico”, una delle malattie infettive più gravi e insidiose per alberi da frutta diffusissimi come il pero e il melo. Nelle piante colpite, i fiori si tingono di scuro e le foglie avvizziscono fino a sembrare bruciate (da cui il nome, “Colpo di fuoco”). In breve tempo, l’infezione può progredire fino a causare la morte dell’intero albero. La pericolosità della malattia è aggravata in particolare dalla facilità con cui il batterio è in grado di diffondersi sfruttando l’opera degli insetti impollinatori. Ed è proprio su questo aspetto che si è concentrato il lavoro del gruppo di ricerca. Gli studiosi hanno notato che, messe davanti alla scelta tra fiori sani e fiori colpiti dal batterio, le api mostrano una preferenza per quelli sani. Il motivo? Il diverso aroma emesso dai fiori malati. “La nostra ricerca – spiega Francesco Spinelli, docente dell’Università di Bologna che ha coordinato lo studio – mette in luce come Erwinia amylovora, uno dei principali patogeni del melo e del pero, sia in grado di cambiare il profumo dei fiori del suo ospite: una strategia che favorisce il passaggio del batterio dai fiori malati a quelli sani”.

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1 NUOVE VARIETÀ PREMIATE A IPM

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Tra le piante vincitrici del concorso “Innovation Showcase”, che si è tenuto durante la passata edizione di Ipm, abbiamo selezionato tre varietà che potrebbero essere utilizzate in giardino. Per la sezione arbusti vi segnalamo il Pyracantha coccinea ‘Red Star’ di Plantipp BV (foto 1). Bacche di un bel rosso vivace e meno spine del PER PASSAGGI solito: ecco perché questa nuova Pyracantha PERSONALIZZATI è piaciuta alla giuria. Ha retto bene l’estate Tempo di lavori in giardino, e siccitosa del 2018 e si presenta come “la” Granulati Zandobbio porta la pianta sempreverde per eccellenza. Fiorisce in forma più trendy del momento, giugno e per settembre si ricopre di bacche l’esagono, in giardino. Esagono che perdurano fin dopo Natale. Resiste piuttosto è un camminamento in gres bene al gelo. Per la sezione perenni è stata porcellanato con spessore di due premiata la Sempervivum Chick Charms® ‘Gold centimetri. Facile da posare, è un Nugget’ di Plantipp BV. La forza sta nel colore: prodotto antiscivolo, resistente Gold Nugget’ con foglie gialle che si infiammano alle macchie e agli sbalzi di di rosso in inverno. La Semprevivum è una temperatura. Il diametro è di pianta da principianti, non è complicata, non ha circa 60 centimetri. Ideale per grandi esigenze ed è molto versatile. Che sia creare con facilità paesaggi in giardino o in terrazza fa sempre la sua bella personalizzati e caratteristici, figura, ha bisogno di poca acqua e può essere grazie ai cinque colori disponibili. posizionata in pieno sole. I cambiamenti climatici Info: www.granulati.it non la toccano granchè. Per le piante rampicanti, il riconoscimento è andato alla Vitex trifolia ‘Purpurea’ x Vitex agnus-astus First Editions® ‘Flip Side’ di Bailey Nurseries. Una pianta diffusa, che forma un grazioso cespuglio e che fa la gioia degli insetti impollinatori con la sua fioritura autunnale abbondante. È facile da coltivare, ramifica molto bene ed è semplice da potare. Ha molte potenzialità sia come rampicante, sia come elemento nei giardini eco-sostenibili.

CERTIFICAZIONE EDP PER L’ARGILLA ESPANSA LECA Da sempre uno degli elementi caratterizzanti la filosofia di Laterlite è quello della sostenibilità ambientale, un tema che l’azienda affronta da tempo in un’ottica globale, imperniata su un approccio orientato al concetto di ciclo di vita dell’edificio e naturalmente dei suoi componenti e materiali costitutivi. Un concetto tradotto concretamente nelle soluzioni leggere e isolanti per l’edilizia Laterlite basate sull’argilla espansa Leca, che in quanto aggregato di origine naturale, ecocompatibile, riutilizzabile e ottenuto tramite processi produttivi rispettosi dell’ambiente rispecchia fedelmente tale filosofia. Oggi la politica di sostenibilità ambientale di Laterlite ottiene un nuovo importante riconoscimento con l’ottenimento da parte dell’argilla espansa Leca e Leca Strutturale della Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, acronimo inglese di Environmental Product Declaration, documento che descrive gli impatti ambientali legati alla produzione di una specifica quantità di prodotto o di un servizio, ad esempio consumi energetici e di materie prime, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi. La Dichiarazione, creata su base volontaria, fa riferimento all’analisi del ciclo di vita del prodotto basata su uno studio LCA (Life Cycle Assessment), che definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’ambiente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. L’argilla espansa Leca si conferma materiale che contribuisce alle migliori performance dell’edificio, per costruire edifici ambientalmente sostenibili sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista del consumo di tutte le risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.


NEWS | focus

Un nuovo debutto A Brescia dal 6 all’8 aprile, con più di 200 espositori, esordisce la prima edizione di Cosmogarden, fiera dedicata al giardinaggio e all’orticoltura rivolta a professionisti e appassionati

«Negli ultimi anni – spiega Mauro 6-8 aprile, Brescia Grandi, ideatore www.cosmogarden.it di Cosmogarden – stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione green, con interni che si popolano di piante e fiori e un contatto con la natura costante. Cosmogarden nasce proprio con l’idea di dare a questa rivoluzione uno spazio ancora più ampio, dedicando sia ai professionisti che al pubblico una fiera in grado di raggruppare e raccontare tutti gli ultimi trend del settore, offrendo ottime soluzioni anche a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo».

COSMOGARDEN

LE CATEGORIE • Costruttori di giardini • Arredo giardini • Attrezzature • Servizi per orti e giardini • Piante e fiori • Arredo casa e decori • Orto e sementi

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Una superficie espositiva di 15.000 metri quadri, più di 200 espositori provenienti da tutta Italia e 75 eventi aperti a professionisti e appassionati. Questi i numeri con cui esordisce la prima edizione di Cosmogarden, la manifestazione fieristica dedicata al giardinaggio e all’orticoltura in programma al Brixia Forum di Brescia dal 6 all’8 aprile 2019. La superficie espositiva sarà suddivisa in sette categorie: costruttori di giardini, arredo giardini, attrezzature, servizi per orti e giardini, piante e fiori, arredo casa e decori, orto e sementi. Tra gli eventi in calendario: laboratori, incontri con gli esperti, seminari, convegni e dimostrazioni che si susseguiranno nell’arco dei tre giorni.


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