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Giardino naturale
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Èdifficile pensare a un giardino oggi, nel pieno dell’emergenza globale del Coronavirus, senza considerare la trasformazione che vive la società verso l’innovazione sostenibile. Personalmente sento la responsabilità e l’urgenza di portare un altro sguardo sulla natura, i vegetali e il paesaggio. Auspicabilmente, si apriranno delle opportunità dove le soluzioni verdi rimpiazzeranno le soluzioni grigie. Potremmo essere davanti all’occasione per ripensare il ruolo del giardino, con il presupposto di “fare meglio con meno”, rivisitando le nostre priorità in fatto di layout, gestione e scelta delle tecniche da mettere in opera.
LE PIANTE COME SOGGETTI E NON COME OGGETTI
Proviamo a considerare il paesaggio vegetale come precedente al paesaggio urbano, non come un semplice complemento. È un’evoluzione che un tempo di crisi può favorire. Le piante sono creature Giardino
È la proposta-riflessione del paesaggista Vittorio Peretto per un’estetica ecologicamente espressiva. In questo articolo, scritto di suo pugno durante l’emergenza Coronavirus, traccia un manifesto per ripensare il ruolo del giardino. Per fare meglio con meno
Testo, foto e acquerelli di Vittorio Peretto
Gli acquerelli rappresentano la visione del paesaggista Vittorio Peretto, la sua idea evoluta di paesaggio. Le foto sono di un giardino da lui realizzato all’Argentario secondo i principi illustrati in questo articolo, nel totale rispetto della natura.
RECIPROCO SCAMBIO TRA PROGETTISTA E GIARDINIERE
Vittorio Peretto è socio fondatore di Hortensia Garden Designers e membro del Gruppo Creativo di Orticolario. Nel dare vita a Hortensia, nel 1999, si è ispirato a un laboratorio rinascimentale animato da progettisti, agronomi e giardinieri per progettare e realizzare giardini, terrazzi, balconi, allestimenti. L’ispirazione è diventata presto realtà e sono stati realizzati spazi verdi in tutta Italia e nel mondo. La percezione del verde, come di un’architettura in continuo movimento, permette al team di progettare il giardino assecondandone la crescita naturale, attraverso le competenze tecniche, la fantasia progettuale e l’attenta comprensione del contesto ambientale. I giardini realizzati sono in grado di dialogare con qualsiasi contesto architettonico, moderno o storico che sia. La presenza di un team di giardinieri qualificati, interno alla struttura, permette di realizzare i progetti commissionati seguendone attentamente le diverse fasi esecutive, fino alla successiva manutenzione: il continuo e reciproco scambio tra progettista ed esecutore consente di migliorare di volta in volta aspetti sia progettuali che operativi. Più info: www.hortensia.it
naturale
rivisitando le nostre
priorità in fatto di layout,
gestione e scelta delle tecniche
da mettere in opera
sociali e si sono evolute secondo i loro “social network”. In un prato fiorito spontaneo vediamo che l’altezza media dei fiori è la stessa per favorire a pari condizioni gli insetti impollinatori. Troppo spesso, in un giardino, la socialità delle piante (che è alla base della loro resilienza, perché l’unione fa la forza), non è contemplata. Le piante vengono posizionate come oggetti e non come soggetti. La natura fornisce l’ispirazione, con la disposizione a strati della vegetazione spontanea. Noi dobbiamo applicare i suoi “modelli” a un disegno che si accordi con gli spazi che abbiamo a disposizione e con le esigenze alle quali dobbiamo dare risposte. Nella gestione successiva all’impianto, è prevedibile che alcune piante assumano una certa dominanza e si diffondano auto seminandosi. In questo senso, l’ecoconsapevolezza deve essere bagaglio trasmesso ai clienti e ai manutentori, in un aperto dialogo sulla sostenibilità. Le scelte botaniche saranno effettuate con
attenzione rivolta anche alle forme, poiché già da questo si può avere un’indicazione del posizionamento sociale nella comunità.
UN RUOLO ISTRUTTIVO PER TUTTI
Ecco tre punti fondamentali: • pensare al giardino non solo in termini di piante ma con viva attenzione per la comunità di tutti gli esseri viventi; • prendere sempre più coscienza delle loro multiple interrelazioni; • cercare di avere una visione a lungo termine, affinando sempre più le capacità previsive, nella consapevolezza di quanto siano dinamici gli equilibri delle piante. Dagli spazi verdi, e dal nostro lavoro, può venire un utile ruolo di sensibilizzazione verso la moderazione nel prelievo delle risorse e nella loro preservazione. Potremmo considerarlo, senza arroganza, un ruolo istruttivo per tutti.
COME AGIRE PER CAMBIARE
◗ Economizzare le risorse. ◗ Favorire il riciclo. ◗ Valorizzare gli scarti verdi, reimpiegandoli in sito per ripristinare/ mantenere/proteggere la fertilità dei suoli, per la termoregolazione, il mantenimento dell’umidità, la limitazione delle infestanti, la prevenzione del compattamento del suolo. ◗ Riutilizzare in loco il compost come pacciamante e come materiale gradito ad insetti, funghi, uccelli. ◗ Utilizzare materiali con minor imballaggio. ◗ Utilizzare specie utili alla fauna. ◗ Rivisitare le forme degli spazi e le tecniche impiegate per la realizzazione. ◗ Utilizzare il più possibile gli elementi già presenti in loco. ◗ Conservare la vegetazione spontanea. ◗ Anticipare le evoluzioni. ◗ Scegliere dei vegetali tolleranti le condizioni secche e/o che si riescono
ad adattare alle condizioni del terreno e climatiche dello spazio da gestire. ◗ Utilizzare delle piante coprisuolo al fine di ridurre un’eccessiva evaporazione dal suolo. ◗ Conoscere le condizioni climatiche e del suolo. ◗ Migliorare, ove necessario, le condizioni di ritenzione d’acqua dei suoli, prioritariamente con l’apporto di materie organiche. ◗ Rivedere la metodologia di irrigazione, creando giardini a basso consumo idrico. ◗ Osservare dei principi naturali nella gestione dei tempi e modi di irrigazione, sapendo quali vizi possono condizionare la radicazione e/o la salute delle piante. ◗ Valutare i bisogni di acqua in base alla conoscenza del clima, dei tipi di suolo e delle piante (tipo e stadio della
vegetazione). Portare la dose giusta nel momento giusto. ◗ Accettare l’ingiallimento estivo degli spazi verdi, soprattutto dei prati (l’ingiallimento delle foglie in autunno, altra espressione stagionale, è condizione assolutamente accettata). ◗ Recuperare le acque piovane. ◗ Difendere l’idea che le piante ci rendono dei servizi (per esempio in termini di salute, benessere, gestione delle acque piovane, della salubrità dell’aria, del consolidamento dei terreni). ◗ Guardare la natura nel suo insieme. ◗ Evitare i gesti progettuali arroganti. ◗ Avere in mente di migliorare il quadro della vita delle persone. ◗ Aprire un dialogo tra chi progetta e chi in futuro si occuperà della manutenzione, perché vengano effettuate le migliori scelte. ◗ Sensibilizzare e formare il team.