4 minute read

Un termometro per il verde urbano

Next Article
Tesori nostrani

Tesori nostrani

UN TERMOMETRO PER IL VERDE UR BANO

Hugsi, l’innovativo progetto Husqvarna, mira con i suoi dati a una quantificazione degli spazi verdi presenti nelle nostre città, valutandone caratteristiche e stato di salute. Dal 2016 un punto di partenza per cittadini e governi di centinaia di Paesi di Rachele Pozzato

Husqvarna, il marchio di attrezzature per boschi, foreste e parchi, in collaborazione con Overstory, da ormai cinque anni monitora lo stato del verde urbano a livello globale.

Grazie alle immagini satellitari e ad avanzate tecnologie nasce Hugsi, Husqvarna Urban Green

Space Index, un indice dato da più parametri che riguardano il verde urbano, in base al quale viene stilata una classifica delle città in elenco, oggi 177 da 60 nazioni. In tutto il mondo l’urbanizzazione procede a passo costante, e con essa devono aumentare anche gli sforzi per città più sostenibili:

Hugsi nasce proprio come metro concreto per i

I PARAMETRI VALUTATI

Sono sei e rinominati KPI, Key Performance Indicators: 1. Percentuale di verde urbano 2. Spazio verde pro capite 3. Stato di salute del verde urbano 4. Distribuzione delle aree verdi in città 5. Percentuale di spazio verde ricoperto da erba 6. Percentuale di spazio verde ricoperto da alberi

cittadini per rivalutare l’importanza degli spazi verdi, e possibilmente come strumento puntuale e scientifico per le istituzioni da cui ripartire per politiche ed interventi nelle città.

I BENEFICI

Grazie alla raccolta di questi dati si ottengono classifiche dalle quali possono prendere il via diverse riflessioni sulla gestione del verde. Oltre che della salute del pianeta, infatti, si tratta della salute di ognuno di noi, ed è l’Organizzazione Mondiale della Salute a dirlo: si raccomandano per ogni abitante almeno 9 mq di verde accessibili, per migliorare il generale stato psico-fisico e cognitivo o addirittura per la

UN TERMOMETRO PER Per saperne di più vai su IL VERDE UR BANO Charlotte, Global hugsi.green

Green Model City.

Panorama di Caracas, la città che grazie alla sua attenzione al verde ha guadagnato ben 38 posizioni nell’ultimo anno.

riduzione dei ricoveri. Hugsi nasce proprio nella prospettiva di dare man forte alla causa verde nelle città, quantificando il verde urbano, tenendo traccia dei cambiamenti nel tempo e dando la possibilità di confrontarsi con altre città per raggiungere obiettivi importanti.

L’ULTIMO REPORT

Dati alla mano, è importante quindi sapere quanto le nostre città siano verdi, e se lo stiano diventando di più: dal 2019 al 2020 i dati mostrano un leggero calo (0,08%, 78 milioni di metri quadri) delle aree verdi a livello globale, raggiungendo una totale copertura del 41% nei dati più recenti. Nonostante questo dato possa sembrare scoraggiante, bisogna sottolineare che però generalmente negli ultimi cinque anni, cioè da quando è iniziata la raccolta dei dati, il verde urbano è cresciuto sia in percentuale nelle nostre città (dal 34% del 2016 al 35% del 2021), sia in salute (da un punteggio di 0.57 di cinque anni fa allo 0.63 delle ultime rilevazioni), per un’attuale estensione totale di 1,8 bilioni di metri quadrati. Solo in Europa il verde è aumentato del 2% nell’ultimo anno, anche grazie all’aggiunta di 22 nuove città olandesi, e in Africa si è passati dal 33% al 34%, senza nessuna nuova città e dunque con un certo miglioramento della presenza del verde e della sua manutenzione nelle città africane.

CITTA’ MODELLO

Non solo per il brivido della competizione, ma per permettere alle altre città di avere modelli a cui guardare per un’azione concreta, ogni anno viene eletta la Global Green Model City, e quella del 2021 è per il secondo anno di fila Charlotte, in Carolina del Nord. Qui ci sono i più alti punteggi per percentuale di alberi e migliore distribuzione degli spazi verdi, grazie anche all’operato di TreesCharlotte: un’associazione di volontari in collaborazione con l’amministrazione cittadina che si impegna nella piantagione e cura degli alberi in città, valendole il nome di city of trees (“città degli alberi”). In coda troviamo la sudafricana Durban e poi Vilnius, mentre per trovare la prima italiana dobbiamo scendere alla settantaseiesima posizione con Venezia, seguita a poca distanza da Milano all’ottantesimo posto. Più importanti delle città che mantengono la loro posizione ci sono però i progressi di chi dalla coda sta risalendo verso la vetta della classifica: è il caso di Caracas che scalzando 38 posizioni è arrivata al ventiseiesimo posto, o di Lisbona passata dalla posizione 83 alla 57. In questi casi indici come questi sono stati decisivi per concentrarsi su una gestione del verde urbano puntuale, grazie alla quale migliorare stile di vita dei cittadini e salute del pianeta, garantendo biodiversità e rispetto della vegetazione al servizio delle nostre città.

This article is from: