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PIÙ RICERCA IN UE PER UN’ALTERNATIVA ALLE TORBE
A rendere urgente un’alternativa alle torbe nel mercato europeo concorrono molti fattori e preoccupazioni, esplicitati all’ultimo evento virtuale organizzato dall’Associazione Florovivaisti Italiani. L’Italia è dopo la Germania la realtà più rilevante per il mercato di terriccio nel vecchio continente, un settore fondamentale che però rischia la crisi a causa dei rincari sulle materie prime, insieme alla richiesta di maggiore sostenibilità di Green Deal e Pac. “Siamo di fronte a cambiamenti epocali e pronti a essere protagonisti della transizione green” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Aldo Alberto “ma come imprenditori florovivaistici sul campo, ci rendiamo conto che non c’è adeguata ricerca in materia. Non possiamo garantire sostenibilità, se la tenuta delle imprese, e quindi del loro reddito, viene compromessa da costi produttivi in escalation e investimenti su ricerca e innovazione che vanno ancora calati sulle esigenze del mondo agricolo e florovivaistico”. Info: www.florovivaistiitaliani.it
UN’ITALIA SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE
Ogni anno a Milano, Roma e Torino si svolge l’Osservatorio Nazionale sullo stile
di vita sostenibile, un’indagine LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR
sostenuta da Gruppo Unipol, Koelliker, Michelin Italiana, Ricola e Vaillant Italia e per questa sua settima edizione presentata durante il palinsesto All4Climate-Italy2021, un’iniziativa lanciata invece direttamente dal Ministero della Transizione Ecologica. I dati evidenziano come gli italiani siano
sempre più coinvolti rispetto al tema della
sostenibilità: sui campioni analizzati si è registrata una crescita del 3%, per un totale del 75% pari a 37,5 milioni di cittadini, a dimostrare quanto l’applicazione di criteri come la sostenibilità siano fondamentali per il futuro, specialmente per le generazioni più giovani. Dalla mobilità alla scelta delle aziende di cui diventare clienti, alle scelte alimentari ed energie rinnovabili: l’attenzione al pianeta si fa sempre più largo, in ogni aspetto del quotidiano. Info: lifegate.it/osservatorio
L’Italia è stata la prima nazione ad avere l’autorizzazione al rilascio del parassitoide
Ganaspis brasiliensis, in grado
di contrastare la Drosophila suzukii. Il moscerino asiatico dei piccoli frutti attacca infatti tutte le specie frutticole e viticole causando ingenti danni alle coltivazioni, e gli sforzi della lotta biologica si sono da subito fatti intensi. Individuato poi il miglior candidato nel Ganapis sono iniziati i test di rischio nelle varie nazioni: l’approvazione dal Ministero in Italia è arrivata quasi con immediatezza, permettendo alla
provincia autonoma di Trento il rilascio in ben 12 siti, con il grande intervento
della Fondazione Edmund Mach, i cui vertici dirigenziali erano presenti all’ultimo lancio, a celebrare l’importante momento dopo mesi di lavoro. Parallelamente continuano anche un attento monitoraggio dei siti insieme ad allevamento e riproduzione dell’insetto, mentre l’autorizzazione è arrivata anche ad altre regioni come Piemonte, Veneto o Sicilia. Info: www.fmach.it
UN NUOVO POLMONE VERDE
Agugiaro & Figna Molini, un’azienda che dal XV secolo macina farina a Collecchio (Parma), sta promuovendo la nascita del Bosco del Molino: 18mila alberi piantati nei 13 ettari di terreno adiacenti all’azienda. Il terreno era stato comprato dalla famiglia 16 anni fa, e da allora è stato studiato un piano di riqualificazione ambientale insieme ad esperti, portato poi a termine in collaborazione con il CINSA (Consorzio Interuniversitario Nazionale Scienze Ambientali). Il Bosco è bene collettivo, inaugurato proprio in occasione della giornata nazionale degli alberi il 21 novembre, ed è a disposizione di scuole e associazioni per spazi formativi e di benessere, in un’oasi di biodiversità e sostenibilità studiata nei minimi dettagli. «Speriamo che questo progetto sia soltanto l’inizio e possa servire da esempio ad altre persone, non soltanto aziende, capaci di avere una visione lungimirante e di aiutare il nostro pianeta», conclude il presidente Alberto Figna. Info: www.agugiarofigna.com
NUOVE DATE PER FLORMART
Un’edizione straordinaria Flormart si terrà il prossimo febbraio 2022, e tornerà poi a settembre ripristinando le date
canoniche del salone. La decisione è arrivata in seguito ad un’analisi delle condizioni postpandemia e dopo un attento confronto con le aziende e i rappresentanti del settore, per garantire un evento con un adeguato numero di partecipanti anche internazionali e un calendario ricco di iniziative e appuntamenti. L’organizzazione si concentrerà infatti su un consolidamento delle imprese italiane nel panorama internazionale, nel perseguimento di obiettivi sostenibili e innovativi. Info: www.flormart.it
Il presidente di GolfImpresa Giuliano Bagnoli e Roberto Foti Belligambi, Territory Sales Manager Turf & Golf di John Deere Italiana.
SINERGIE PER IL VERDE
Al XIII Meeting di GolfImpresa, tenutosi presso il Golf Club della Montecchi in provincia di Padova, è stato ufficialmente rinnovato per
il quinto anno consecutivo l’accordo di partnership
fra l’Associazione e John Deere. Il Consorzio raggruppa oltre sessanta strutture golfistiche e amministra 3.150 ettari di verde di tredici regioni italiane, e fondato nel 2003 fornisce supporto sia alla realizzazione sia alla gestione di numerosi impianti in tutto il Paese. L’azienda, punto di riferimento mondiale per la produzione di macchine agricole, ha potuto così in questa occasione consolidare il rapporto di collaborazione con l’Associazione, rinnovando la sua attenzione al mondo del golf, settore già di spicco per il business italiano che va via via accrescendo il proprio potenziale. Info: www.deere.it
LE PIÙ VERDI D’EUROPA
È la francese Nantes a raggiungere il primo posto del podio della seconda edizione dell’European Green City Award, organizzato dall’European Nurserystock Association (ENA) all’interno del progetto “Green Cities Europe”. A portare la città
alla vittoria è stato il progetto verde “Le Jardin
Extraordinaire”, anche noto come “101° giardino di Nantes”: sorto sul terreno di un’ex cava dismessa, il giardino ha dato nuova vita al vicino quartiere Chantenay con i suoi scorci esotici, cascate, angoli suggestivi creati con felci arboree, edere secolari e banani in un grande esempio di riqualificazione. A sostenere il progetto, insieme al presidente
ENA Henk Raaijmakers, i parlamentari europei
Norbert Lins Presidente della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e César Luena, vicepresidente della commissione ENVI, ambasciatori del progetto esprimendo il valore di città europee più verdi come parte significativa della strategia europea per la biodiversità. Nantes ha partecipato al concorso di quest’anno con altri 12 progetti provenienti da diversi Paesi europei tra cui l’Italia, candidata con il parco di City Life arrivato in finale con i suoi 173.000 mq di verde e 2500 alberi. Il progetto di riqualificazione dell’ex quartiere storico della fiera di Milano ospita diverse specie arboree e di arbusti, oltre a rappresentare spazio di comunità dove si tengono iniziative, incontri e con molti spazi dedicati a tante attività inclusive. Info: www.thegreencities.eu
Scorcio del Jardin Extraordinarie di Nantes.
Parco di CityLife a Milano.
Esperto in orti e giardini del benessere: siamo alla terza edizione del corso, e non ci fermiamo qui. Si tratta di una nuova figura professionale, riconosciuta dalla Regione Lombardia e inserita nel Quadro regionale con il decreto-Dgr n.16004 del 18 dicembre 2020.
Questa figura è, in parte, una “creatura” della
Scuola di Monza, che già da diversi anni propone corsi per la formazione di figure tecniche, capaci di applicare la disciplina dell’ortoterapia presso ospedali, cooperative, comunità e scuole.
IMPARARE A FARE RETE
I nostri corsisti provengono da diverse regioni, facilitati anche dalla formazione parzialmente a distanza. Sono per lo più in possesso di titoli di studio e qualifiche professionali che associano con maestria le competenze del giardinaggio alle competenze psicosociali e/o pedagogiche. La Scuola di Monza mette a disposizione docenti qualificati, tutti professionisti dei settori di riferimento, tra i quali agronomi e progettisti, psicologi ed esperti di strutture e residenze per anziani, disabili, drop-out e svantaggiati in genere, ma anche pedagogisti, che operano presso strutture scolastiche. Al termine di ogni corso, gli studenti hanno il compito di presentare un progetto finale che rappresenti un caso studio, una concreta esercitazione dell’intero gruppo-classe sui possibili sviluppi dei Giardini del benessere. Il corso è, pertanto, anche una reale opportunità per imparare a “fare rete”, e interagire con iniziative di grande ricchezza umana e sociale.
AUTONOMIA ATTRAVERSO LE PRATICHE MANUALI
I risultati ottenuti con le prime due edizioni ci incoraggiano a raccontare, su queste pagine,
Vuoi saperne di più sul corso? Ne abbiamo parlato sul numero 030 a pagina 48. È frequentabile da tutta Italia grazie alla formazione parzialmente a distanza
La Scuola Agraria del Parco di Monza forma una nuova figura professionale, quella di Esperto in orti e giardini del benessere. Ecco qui il progetto presentato al termine del primo corso di Giovanna Cutuli GIARDINI E SALUTE
qualche dettaglio dell’esperienza formativa precedente. Il primo progetto, realizzato al termine del primo corso, si è occupato della riqualificazione di due aree del giardino della Scuola di Monza, per offrire una migliore accoglienza a bambini e giovani con disabilità durante il periodo estivo. I corsisti hanno sviluppato, all’aperto, una serie di laboratori per piccoli gruppi, allo scopo di aumentarne l’apprendimento e l’autonomia attraverso le pratiche manuali. L’intervento ha tenuto in debito conto anche i quattro obiettivi proposti dai docenti: la coerenza delle soluzioni proposte con le esigenze degli ospiti dei campus estivi, la scelta di materiali ecosostenibili, la sicurezza per gli utenti e la sostenibilità economica. Il tavolo progettuale ha stimolato i corsisti a delineare, prima di avviare i lavori sul campo, un progetto molto dettagliato,
Bancale attrezzato per consentire di seminare e trapiantare piccole piante anche a chi è dotato di carrozzina.
completo di budget, e corredato da schede funzionali per gli operatori, dove raccogliere dati e informazioni sugli esiti dei laboratori.
ATTIVITÀ E STRUMENTI INCLUSIVI
Alla commissione d’esame sono state proposte le due aree prioritarie da utilizzare per i laboratori – il giardino giapponese, già presente, e le aiuole delle aromatiche in cassone – adatte alla preparazione di saponi profumati, la creazione di bombe di semi, l’esperienza delle aromatiche, la coltivazione di fiori e piccoli frutti. L’area, riqualificata, serve anche per fare osservazioni sensoriali e per la costruzione di erbari, l’ideazione di storytelling a sfondo botanico e musicale, e il gioco, attraverso diverse cacce al tesoro tra le piante. Grazie anche alla generosità di aziende che hanno supportato l’iniziativa, è stato possibile progettare e mettere in opera bancali attrezzati per consentire a chiunque, anche a chi è dotato di carrozzina, di svolgere pratiche di semina e trapianto di piccole piante. Il risultato complessivo del progetto ha permesso di avviare una ricca proposta di attività per tutta la durata dei summer camp.
Educatori e animatori, entusiasti delle prime esperienze realizzate, si sono già prenotati per la prossima stagione, forse anche incuriositi dalle nuove idee che potranno nascere dai prossimi corsi per Esperti di orti e giardini del benessere.
Il progetto presentato ha previsto anche la riqualificazione dell’area aromatiche.
L’ESPERIENZA DEI PAESI ANGLOSASSONI
Il decreto regionale menzionato nel testo, per ragioni di ordine normativo, ha declinato il nome di Esperto in orti e giardini del benessere, ma la sostanza richiama in toto la scienza della medicina non convenzionale, largamente diffusa nei Paesi anglosassoni, fin dai lontani anni Settanta. Parliamo di Horticultural Therapy (terapia orticolturale), Community gardens (giardini e orti urbani) e Healing gardens (giardini curativi). Oggi la materia è di forte interesse anche in Italia.SALUTE
CARENZA DI PIANTE:
DA CRISI A RIVOl uzione
La pandemia ha generato un notevole incremento del bisogno di materiale vegetale nel nostro Paese, ma i vivaisti rischiano di non riuscire a soddisfare la richiesta: l’appello di Francesco Ferrini di Rachele Pozzato
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Èstato Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e professore di arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze, a appellarsi già quest’estate ad istituzioni e committenze pubbliche e private per trovare un accordo, un’azione unita per fronteggiare il problema della carenza di piante.
Dopo i mesi pandemici infatti, la richiesta è aumentata esponenzialmente, tanto da mettere in difficoltà produttori e operatori del settore. Per scongiurare l’importazione di nuove malattie ricorrendo all’acquisto di esemplari da altri Paesi, come insegna la globalizzazione, si rende dunque necessario programmare i prossimi cicli produttivi, e anche intervenire nella sostituzione di alberi e forestazione urbana.
PRINCIPIO E PROSPETTIVE
A origine di questo momento di stallo per la filiera del verde italiano, come per moltissimi altri scenari, è ancora una volta la pandemia che
CARENZA DI PIANTE:
DA CRISI A RIVOl uzione
stiamo attraversando: i mesi di lockdown hanno in qualche modo riconnesso molti di noi con la dimensione del verde e della natura; moltissimi studi a supporto di questa tendenza hanno evidenziato quanto un accesso sistematico ad aree verdi, città e abitazioni più ricche di vegetazione siano un toccasana per mente e corpo. Così la domanda di piante è aumentata sempre di più, in un panorama però, il nostro italiano, ancora sotto gli effetti della recessione di una decina di anni fa: tutto ciò ha portato a una domanda eccessiva
LE ZONE D’OMBRA
Rimangono tuttavia numerosi i quesiti a cui rispondere, soprattutto per i supporti al settore, sia di tipo amministrativo e burocratico – disponibilità di terreni, risorse economiche – sia di tipo tecnico – disponibilità idrica, indicazioni sulle specie più adatte al contesto – per non menzionare la mancanza di manodopera formata che permetta di portare a termine le opere nei tempi previsti.
per una produzione ridotta. Questa richiesta, poi, rimarrà alta almeno per altri cinque anni, e se il Recovery Fund costringe a spendere i fondi entro il 2026 significa che ora è il momento di programmare le nuove produzioni, per vedere i primi risultati già tra qualche anno.
I RISCHI
Questa difficoltà potrebbe portare i produttori a decidere di importare specie dall’estero, correndo il rischio di avere poi materiale di scarsa qualità e inadatto alla morfologia delle nostre città, oltre
che quello di importare insieme ai materiali anche malattie non presenti sul nostro territorio. È sotto molti aspetti un fenomeno che potrebbe portare a grandi benefici, economici e di qualità della vita, ma che se non gestito al meglio a tutti i livelli rischierebbe di finire col danneggiare il settore stesso. Oltre alle piante nei vivai, infatti, bisogna considerare la copertura arborea dei centri urbani italiani, al momento bloccata al 15%, e che esige un rinnovo nei prossimi decenni con la sostituzione degli alberi già presenti e la piantagione di nuovi esemplari. Il verde urbano non ha infatti solo un valore ornamentale, ma anche e soprattutto un ruolo fondamentale nel mitigare gli effetti catastrofici del cambiamento climatico. Il grande rischio è poi quello imprenditoriale: secondo le previsioni la domanda non scenderà ancora per qualche anno, ma in caso contrario i produttori si ritroverebbero con materiale invenduto e una richiesta non più tanto insistente.
I VANTAGGI
Se si riescono però a reperire le risorse questo è un momento in cui il lavoro è moltissimo; sia produttori sia clienti, pubblici e privati, avrebbero la possibilità di chiudere contratti a lungo termine, forte spinta al mercato e sicurezza marmorea: per i venditori di collocare il prodotto e per i committenti di avere qualità e quantità richieste disponibili. Potrebbe quindi essere l’origine di una nuova vita del settore, che già è prolifero motore dell’economia del Paese. I benefici sarebbero diffusi: per la popolazione in termini di benessere e salute, per imprenditori e operatori del settore in termini di lavoro ed entrate, e per la generazione di nuove possibilità di impiego. Diventa così fondamentale porre la produzione al centro di un sistema ripensato per andamenti maggiori e più grandi, e per permettere anche di avere verde di qualità a costituire la foresta urbana delle nostre città, dando una svolta alla vivibilità. La chiave di lettura per trasformare un’apparente crisi produttiva in opportunità da cogliere è quella delle prospettive a lungo termine, per le produzioni e la riforestazione così come per gli investimenti. Una programmazione puntuale e precisa permetterebbe al settore vivaistico del nostro Paese di fare un grande salto qualitativo – e quantitativo – garantendo redditività all’imprenditore e garanzia di buona riuscita dei progetti, per privati e soprattutto per committenti pubblici.
LA PAROLA A FRANCESCO FERRINI
«Se chiedete ai produttori di piante la disponibilità, in numeri anche non necessariamente consistenti, potreste sentire affermazioni come “purtroppo non ne abbiamo al momento”, “c’è una domanda senza precedenti” o “è la peggiore carenza di piante da anni”. Difficile pensare che la vendita di tutta la merce possa essere vista come un fatto negativo per il mercato. Non lo sarebbe se stessimo parlando di mascherine, magliette, di un qualcosa, insomma, che si può produrre in un tempo che può essere anche solo di pochi secondi o minuti. Siamo decisamente in una posizione in cui non saremo in grado di coltivare piante per tutti e occorrerà quindi privilegiare quei clienti che possono e vogliono davvero lavorare su un piano a lungo termine e gli appaltatori devono pensare in anticipo alle esigenze per i nuovi impianti e per il rinnovo delle alberature senescenti.
Tuttavia le risposte dalle istituzioni, anche in merito ai fondi, non sono ancora pervenute e la situazione peggiora con l’esaurirsi degli ultimi materiali disponibili. Soprattutto adesso, con le carenze, migliore è la programmazione, maggiori sono le possibilità di ottenere i materiali di cui si ha necessità in tempi adeguati. »
Save the date: 23,24,25 febbraio Myplant 2022 a Fiera Milano Rho
Schizzo del progetto di una terrazza privata a Milano.
COMMERCIALE, DAL
Abbiamo incontrato Filippo Faccioli, responsabile commerciale estero di Myplant & Garden e alla guida di VG green. In queste pagine ci ha raccontato come è riuscito a fare di necessità virtù reinventando la sua carriera
colloquio di Rachele Pozzato con Filippo Faccioli
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«Q uando racconto il mio percorso, il punto di partenza e di arrivo è sempre dire che la vita è un cerchio». Sì, perché Filippo Faccioli, che si occupa del progetto di VG green e degli espositori esteri di Myplant & Garden, la fiera del settore florovivaistico e di giardinaggio, inizia gli studi nel mondo del verde, cambia poi totalmente strada e ritrova la sua passione nel lavoro solo negli ultimi anni.
TUTTO TORNA
«Io volevo fare scienze forestali all’università, ma quando mi sono iscritto, nel ’79, c’era solo a Torino. A Milano c’era la facoltà di Agraria, e quindi mi iscrissi lì». Al terzo anno però lascia gli studi per dedicarsi all’attività commerciale dei genitori. Da lì negli anni successivi, e fino ai suoi 55 anni, la carriera nel campo della
Filippo Faccioli responsabile commerciale estero Myplant & Garden e responsabile VG green.
moda e dell’abbigliamento: è per anni direttore commerciale in questo settore, fino a quando dopo la grande crisi delle griffe rimane senza lavoro. In un momento di sconforto però, è nei suoi vecchi interessi che trova ristoro e via d’uscita: le competenze erano sempre lì, e così la passione per il giardinaggio. «Oltre ad avere una grande passione ho avuto la fortuna di avere tanta umiltà», e così in quei mesi inizia a dedicarsi alla manutenzione di piccoli terrazzi nei dintorni. Entra quasi subito in contatto con Valeria Randazzo, Exhibition Manager di Myplant & Garden, agli inizi del progetto fieristico: Valeria e Filippo si incontrano infatti verso ottobre, e la prima edizione della manifestazione dedicata a florovivaismo e garden sarà a febbraio 2015. «Così ho iniziato a dividermi: tre giorni giardiniere, il resto della settimana tornavo commerciale per occuparmi degli espositori internazionali di Myplant. Questo mi ha permesso di viaggiare in tutto il mondo per vedere tutte le fiere del settore: dico “mondo” perché se pensi che copriamo tutta la filiera del business
Un dettaglio del verde realizzato per il terrazzo del ristorante Don Lisander a Milano.
E DOMANI?
In generale la previsione è quella di ampliarsi e crescere nei prossimi anni, strutturando al meglio VG green e la sua proposta.
Per quanto riguarda la prossima edizione di Myplant & Garden, dopo due anni di fermo per la pandemia, la voglia di tornare a vedersi e confrontarsi è tanta. «Abbiamo visto tanto entusiasmo in tutto il settore: abbiamo perfino aggiunto un padiglione e anche le partecipazioni internazionali sono tante, quindi non possiamo che augurarci che i contagi ci permettano di realizzare in serenità tutti i progetti che abbiamo previsto».
COMMERCIALE, DAL CUORE VERDE
verde, sono davvero stato ovunque: i maggiori produttori di fiori recisi a livello mondiale, per esempio, sono in Sud America, quindi sono stato anche in Colombia o in Ecuador». Viaggiare gli permette di individuare le novità, prevedere le tendenze future dai mercati degli altri Paesi, trarre ispirazioni per i suoi progetti.
DUE ANIME, UNA SOLA PASSIONE
Grazie a questa nuova realtà così, si uniscono le sue due anime: quella di commerciale, coltivata dagli inizi della sua carriera, e quella di giardiniere, innaffiata con i primi studi alla facoltà di Scienze Agrarie e di cui coglie i frutti in un momento di grande difficoltà. Dalla voglia di progetti sempre più grandi e da realizzare nel concreto, e dalle competenze che un ruolo nell’organizzazione di una fiera della portata di Myplant & Garden può dare, nasce così il progetto di VG green: «abbiamo iniziato un po’ al contrario delle startup: di solito si parte da un sito, facendosi conoscere. Noi abbiamo iniziato dalla parte lavorativa, realizzando progetti per terrazzi o dehors per ristoranti». Il progetto nasce infatti proprio per proporre, gestendo ideazione e realizzazione degli spazi verdi, tutte le novità che man mano si incontrano grazie alla corsia preferenziale di Myplant, sponsorizzando il made in Italy a 360 gradi. Ed è proprio qui che si fondono commerciale e giardiniere: coinvolgere il cliente trasmettendo passione e dedizione al progetto e alle forme in cui prende vita. «Quello che portiamo in più rispetto alla realizzazione, che propongono molte aziende, è tutto il contorno: i nostri progetti prevedono tutto l’arredamento outdoor, piscine, barbecue, verde pensile, verde indoor… Essendo poi una realtà che si occupa di organizzazione, allestiamo anche eventi che prevedano di abbinare soluzioni food and beverage al verde». Una proposta tutta nuova insomma quella di VG green, spin-off di VG crea, l’azienda grazie alla quale prende vita l’evento di Myplant & Garden, e grazie alla quale Filippo è riuscito a fare di una passione un lavoro.
Qui trovi il podcast con l’intervista a Federica Tognoli, segretario operativo di Comagarden, che ha fatto il punto sia su Eima Green sia sul mercato delle macchine da giardino
Voglia Voglia
di esserci
Questa l’atmosfera che si respirava tra espositori e visitatori a Eima International al centro fieristico di Bologna. Il nostro sguardo si è posato sulle novità presentate a Eima Green, il Salone del giardinaggio. Ecco cosa ha catturato la nostra attenzione
di Alice Nicole Ginosa e Daniela Stasi
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Un grande successo per un evento che tornerà a novembre 2022 per poi riprendere la sua tradizionale cadenza biennale. Eima International 2021, svoltasi lo scorso ottobre a Bologna,
ha conseguito numeri che l’hanno consacrata come la rassegna mondiale della meccanica agricola. I dati certificati diffusi da FederUnacoma e BolognaFiere indicano infatti 270.700 visitatori, di cui 25.900 esteri. Il nostro interesse si è chiaramente focalizzato su Eima Green, lo spazio riservato alle tecnologie meccaniche e le attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde. Al di là delle novità di prodotto riportate in queste Eima International 2022: pagine, a colpirci sono dal 9 al 13 novembre stati soprattutto gli www.eima.it espositori, le persone che stanno dietro ai marchi: felici di essere lì, di poter incrociare nuovamente gli sguardi e parlare senza il filtro dei monitor. Mentre scriviamo, la situazione non è rosea, i contagi sono in aumento e regna incertezza sugli eventi più prossimi. Ma l’atmosfera respirata a Bologna ci riempie di ottimismo. Ed è bene concentrarsi su quello.
Ego, marchio distribuito in Italia da Brumar, ha lanciato lo Z6 con il portabatterie brevettato e ha presentato l’intera gamma Ego Professional X ad hoc dei professionisti, come la motosega da potatura CSX 3000. Info: www.egopowerplus.it
La nuova motosega da potatura CSX 3000.
Sono due i nuovi biotrituratori firmati Negri, il modello R225 e l’R335. L’innovazione va a braccetto con la tradizione. Info: www.negribio.com
Design accattivante per Robofox di Peruzzo, trinciaerba semovente comandata da remoto. In mostra anche la versione per lavorare sulla neve. Info: www.peruzzo.it
AS Motor, marchio distribuito in Italia da Oberto, ha lanciato in anteprima per il mercato italiano tre nuovi modelli di falciatutto. Qui ecco l’A63 E, dove la E sta per elettrico. Le batterie sono firmate Ego Power Plus. Info: www.oberto.eu
La plastica riciclata per pirolisi da copertoni da cui nasce il filo!
AGP ha presentato PyroLine, filo in nylon per decespugliatore 100% da riciclo per pirolisi. Per un’economia circolare concreta. Info: www.attilagp.it
I bocchettoni permettono un approccio modulare per costruire la macchina su misura.
La grande novità presentata da Pellenc è il soffiatore spalleggiato Airon BackPack con batteria direttamente sull’attrezzo e joystick sull’impugnatura che informa su autonomia, carica e portata d’aria. Info: www.pellencitalia.com
Tra le novità di Ambrogio Robot, Twenty, il robot compatto pensato per un pubblico professionale. A contraddistinguerlo, così come le altre innovazioni del marchio, il sistema di Intelligenza Artificiale. Info: www.ambrogiorobot.com
Le macchine Grasshopper, made in Usa, grazie allo scarico posteriore e ai piatti a quattro lame brevettati, garantiscono il taglio anche dell’erba umida e alta e si distinguono per un basso assorbimento di potenza dal piatto. Info: www.grasshopperitaly.com
Merlo ha presentato al pubblico eWorker e la versione prototipale Cingo e-power. Il Cingo elettrico, quindi, applicabile in ogni contesto, è una macchina multifunzionale per pendenze elevate. Un mezzo utile nel giardinaggio professionale e in ambiente florovivaistico. Info: www.merlo.com
Mister Mosquito è la soluzione contro le zanzare nata dall’esperienza di Euro Cooling System nel settore dei nebulizzatori. La macchina, in automatico, diffonde il principio attivo specifico, distribuendolo in modo costante. Info: www.euro-cooling.it
Due le new entry per Hymach: le decespugliatrici professionali radiocomandate Herbhy 25 (da 25 cavalli) e Herbhy 45 (da 45 cavalli). La 25 è compatta, nata per lo sfalcio dell’erba e per ambienti ristretti come gli spazi verdi degli impianti fotovoltaici. Good to know: tutte le macchine dai 45 cavali fino ai 75, raggiungono 55 gradi di pendenza. Info: www.robothymach.com
Herbhy 25. Herbhy 45. Il modello PG 280 DW.
Turbo V 50 .
Gianni Ferrari ha messo in mostra modelli con importanti migliorie rispetto a quelli precedenti. In particolare, sono stati ottimizzati il comfort e la funzionalità. Un esempio? Il PG 280 DW e il Turbo V 50. Info: www.gianniferrari.com