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Sottobosco urbano
Sottobosco
Fare coesistere architettura e vegetazione: obiettivo reso possibile da Livingreen al primo piano della sede milanese di Zurich, con la creazione di uno spazio verde dove prima si trovava solo pavimentazione sterile
di Rachele Pozzato
TEMPO DI LETTURA: 8 minuti
La necessità era quella di creare uno spazio di cui poter fruire in diversi momenti: ritrovarsi con i colleghi, per un momento di relax, per lavorare in un ambiente più accogliente. È proprio in quest’ottica che è nato lo Zurich Garden, il giardino pensile della sede di Zurich a Milano, nel quartiere Maciachini, nell’area cittadina di nord ovest. È stato così pensato, progettato e realizzato uno spazio che potesse essere vissuto al massimo, sfruttando tutti i benefici di una pausa nel verde. A conciliare e rendere realtà queste necessità, l’intervento di
Livingreen di Paolo Vezzali, su un progetto di
Hortensia Garden Design.
URBANO Per saperne
di più visita il sito livingreensrl.it
Il primo piano della sede, prima della creazione del giardino.
I NUMERI
• 10 giorni di lavoro • 8 professionisti della squadra
Livingreen • 8 specie scelte • 240 mq di superficie complessiva • 85 mq di superficie verde
OMBRA ISPIRATRICE
Ci troviamo al primo piano della sede, in uno spazio all’aperto coperto da pilastri, vicino all’accesso dell’auditorium. Proprio dall’ombra creata da questo portico è nata l’ispirazione, facendo di necessità virtù, di ricreare l’ambiente di un sottobosco: questo ha comportato le scelte botaniche, preferendo specie adatte a crescere anche in ombra, tra le quali si snoda un sentiero che sfocia in aree allestite con tavoli e sedie, per lavorare o ritrovarsi. Si tratta di un progetto glocal, poiché affianca specie autoctone a piante “viaggiatrici”. Troviamo la Carex, propria dei sottoboschi che troviamo in provincia di Como, accanto a una specie tipica invece delle foreste russe come la Mahonia. Tra le altre troviamo poi la Convallaria dal Giappone, la Sarcococca dalla Cina e la Pachysandra dalla Corea, affiancate però a specie nostrane come la Vinca o la Dryopteris.
MIGLIORIE NON SOLO ESTETICHE Come si sa, il verde pensile permette di rendere fruibile, trasformando da area sterile a verde, qualsiasi superficie: coperture, tetti, terrazzi, ecc… I vantaggi di queste realizzazioni sono molti, migliorano infatti l’immobile anzitutto dal punto di vista estetico, ma anche delle performance energetiche, grazie alla coibentazione dei volumi interni, che permette raffrescamento passivo estivo e mantenimento del calore in inverno.
Installazione degli strati tecnici sulla pavimentazione impermeabile preesistente.
UN TOCCASANA PER IL PIANETA
Il verde pensile permette di mitigare molti impatti antropici sull’ecosistema: 1) Ripristino del ciclo dell’acqua: con 33 cm di substrato, questi sistemi rilasciano il 10% di acqua, avvicinandosi così all’effetto di regimazione sul ciclo dell’acqua di una superficie vegetata a terra. 2) Riduzione dell’isola di calore urbana: è un sistema molto diffuso in città proprio perché permette di reintrodurre la vegetazione in aree densamente edificate. E le piante permettono di ridurre le temperature dell’ambiente circostante, grazie all’evapotraspirazione e al bilancio energetico, riducendo il rischio di formazione di ozono nei bassi strati e combattendo il mantenimento in sospensione delle polveri sottili. 3) Assorbimento di gas serra: grazie alla fotosintesi, il verde pensile sequestra dall’atmosfera anidride carbonica e nitrati riducendo così l’inquinamento e l’effetto serra. 4) Conservazione della biodiversità: allestendo verde pensile sulle superfici di edifici e costruzioni, si rimette a disposizione della flora e della fauna aree che altrimenti sarebbero gravemente compromesse dal punto di vista ecosistemico. Per essere un intervento davvero impattante è anche necessario, per esempio, prevedere l’utilizzo di piante autoctone e selvatiche, realizzando il verde pensile in modo da metterlo al servizio della connettività ecologica tra gli ambienti circostanti, come avviene per sovrappassi stradali o ferroviari.
L’impianto a subirrigazione, installato sotto i pannelli e con il suo erogatore direttamente nella terra.
L’IMPORTANZA DEL TERRICCIO
La scelta delle specie, in giardini pensili come questo, dipende anche dal peso che può sostenere la soletta: circa 310 chili per ogni metro quadro, corrispondono a 25 centimetri di terriccio di portata. Da questo dipende la scelta di realizzare un giardino estensivo, con prato o Sedum, piuttosto che uno intensivo con piante più grandi, fino ad arrivare ad alberi e cespugli. Nei giardini pensili il terriccio ricopre dunque un ruolo fondamentale, anche nella sua composizione: è detto tecnogenico, prodotto da una miscela di pomici, vulcaniti e
I cordoli in alluminio delle aree del giardino.
La messa a dimora delle piante. delle piante.
TRA I DESIDERI DEI CLIENTI E L’EQUILIBRIO DELLA NATURA
Livingreen è nata nel 2016 dalla passione e dalla competenza di Paolo Vezzali, agronomo che, dopo anni come lavoratore dipendente, ha creduto nella realizzazione del suo progetto. Con lui collaborano progettisti e realizzatori, per creare giardini in cui desideri del cliente ed equilibrio della natura siano in armonia. Tutti specializzati proprio nel verde pensile, che realizzano più spesso per privati o, come in questo caso, portando a termine i progetti in aziende e imprese.
Quelli di Livingreen sono giardini pensili certificati, con impianti di irrigazioni automatizzati e a risparmio idrico, o persino giochi illuminotecnici a supporto e implemento degli spazi realizzati.
torbe, creato appositamente. Si genera così un pH alcalino, poco indicato per piante acidofile, ma con una grande capacità drenante pur mantenendo umidità.
ZERO IMPROVVISAZIONE
La realizzazione di un giardino pensile incontra spesso criticità, specialmente nel campo della logistica: sono necessarie gru, diverse attrezzature e giorni di lavori anche solo per portare il materiale occorrente sul luogo del progetto. In questo caso, per esempio, il portico dove realizzare lo Zurich Garden si trovava al primo piano, dove è stato necessario trasportare tutto il materiale prima di avviare i lavori. Sulla pavimentazione impermeabile preesistente è stato poi possibile installare gli strati tecnici, i cordoli in alluminio delle aree del giardino e il terriccio, dove i giardinieri hanno successivamente messo a dimora le piante. Un altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione per la realizzazione di giardini pensili sono gli scarichi d’acqua: i tetti sono generalmente pensati per smaltirla e si trovano quindi fori nella soletta o sui bordi. Sotto ai pannelli sta anche l’impianto di irrigazione, che ha poi il suo erogatore direttamente nella terra.