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Ieri & Oggi

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MALERBE AMICHE

In questa nuova pubblicazione di Aboca Edizioni si parla di biodiversità e futuro del Pianeta, partendo dallo studio delle piante infestanti a cura di Rachele Pozzato

GLI AUTORI

Malerbe Amiche è scritto a quattro mani e nasce dalla collaborazione del

fondatore di Aboca, Valentino Mercati,

insieme a Stefano Benvenuti, professore ordinario di Agronomia e Sistemi Colturali Erbacei e Ortofloricoli all’Università di Pisa. Entrambi esperti noti e rispettati nel settore, autori e divulgatori, contano sui loro curricula moltissime pubblicazioni, oltre a una collaborazione ventennale

tra Benvenuti e l’azienda Aboca in progetti mirati proprio alla sostenibilità di agroecosistemi gestiti con sistemi

colturali biologici. S ono proprio le “erbacce”, quelle che da decenni e decenni si combattono e si maledicono, a darci importanti lezioni sulla natura e l’ecosistema di cui noi uomini siamo parte integrante, tanto quanto le piante infestanti. In Malerbe amiche. La biodiversità e il futuro del Pianeta il punto di partenza sembra essere proprio questo:

tutti i tentativi di eradicare queste specie ne hanno solo

accresciuto l’aggressività, e così è diventato fondamentale imparare a conviverci. Chi coltiva con un approccio più sostenibile sa da tempo che diserbanti chimici e simili non saranno la soluzione: “Dopo secoli di storia dell’agricoltura è ormai chiaro che le infestanti vincono sempre!”, sosteneva lo studioso americano Dekker, ma anche recenti studi ci confermano che tante specie infestanti partecipano attivamente alle interazioni tra tutti gli organismi viventi. E per quanto a oggi ecosistema ed economia sembrano mondi inconciliabili, entrambi i termini derivano dal greco oikos, casa. Forse, con uno sguardo oltre il qui e ora, anche i processi colturali gioverebbero di questa nuova alleanza, raggiungendo un equilibrio biologico tra noi e tutte le altre specie viventi.

Vai al sito abocaedizioni.it per saperne di più!

PERCHÉ LEGGERLO?

◗ Perché è di vitale importanza, per chiunque, capire quale direzione prendere per un impatto positivo sul Pianeta. ◗ Perché l’idea che l’agroecosistema sia predisposto alla sopravvivenza unicamente della coltura è innaturale, ed è necessario superare questa convinzione. ◗ Perché per salvaguardare gli ecosistemi bisogna entrare in armonia con la natura senza sconvolgerne gli equilibri.

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