6 minute read
Prontuario
EFFICIENZA
ED EFFICACIA
La differenza tra i due termini declinata all’attività concreta di un’azienda giardinistica. Come fare a calcolare le percentuali e i vantaggi che possono derivare dalla loro conoscenza
di Lucio Brioschi
Anzitutto di cosa parliamo? L’efficacia si ottiene quando un’azione, un’idea, un’operazione, portano al conseguimento di un obiettivo. L’efficienza rappresenta il modo con il quale si è raggiunto tale obiettivo che di norma prevede anche il maggior risparmio possibile di risorse (tempo, denaro, persone, ecc.). Detto ciò, l’impresa giardinistica, quella più diffusa, ovvero quella di piccole medie-dimensioni, può essere efficiente ed efficace? O più spesso solo uno dei due aspetti? Vediamolo insieme.
DIFFUSIONE SUL TERRITORIO
Come fa il giardiniere, a promuovere sé stesso e il proprio lavoro? Attraverso la pubblicità direte voi, o meglio, attraverso i social (fa più moderno…). Certo, ma siamo sicuri che il sistema adottato, la piattaforma social, i contenuti siano in grado di ottenere efficacia ed efficienza? L’obiettivo di un’azienda giardinistica è realizzare giardini, attraverso le fasi ben note di contatto, sopralluogo, progettazione e preventivazione. Ma quanti dei nostri post social oltre a ottenere i like dei nostri colleghi o di chi ci conosce è in grado di trainare altri potenziali contatti da convertire in clienti? Se l’obiettivo è di far crescere il proprio lavoro (fatturato, notorietà, ecc…), negli anni il giusto post, la giusta campagna social, che permettono di conseguire un aumento delle richieste di sopralluogo, sarebbero indici di alta efficacia. Per cui fin qui bene.
Iniziamo a operare in ottica di efficacia
bene e con determinazione nella direzione
degli obiettivi che ci siamo imposti
COSA È UN INDICE?
In senso generico ed etimologico, qualsiasi cosa che serve a indicare. Ovvero un numero che non ha un’unità di misura ma che sia in grado di esprimere in modo sintetico e immediato un determinato stato. È un semplice rapporto (divisione) tra due valori:
Ad esempio, Xt sono il numero di contatti che si sono trasformati in sopralluoghi e Xo il totale dei contatti, così, dall’esempio precedente:
numero indice = X t X o
variabile statica nel periodo t
variabile statica nel periodo base (0)
80/100 = 0,80 e se rapportato alla percentuale = 80%
Ma ecco due domande:
• Di questi potenziali richieste di sopralluogo quante si traducono in efficienza? • Ovvero quante di queste sono remunerative per l’azienda, cioè la fanno crescere con guadagno e quante altre invece sono un male necessario per sopravvivere?
Se ci concentrassimo su tali parametri, sarei certo che qualche elemento innovativo nel modo di fare imprenditoria spunterebbe improvvisamente.
RAPPORTO TRA AZIONE E RISULTATO
In anni dove il web non c’era o era riservato a pochi, tutto si faceva con carta, matita e pensiero. Quante sono le richieste di contatto? Per esempio, 100 (un valore a caso per effettuare calcoli semplici). Quante di queste richieste, dopo una telefonata indagatoria, si trasformano in veri sopralluoghi? Esempio, 80, un buon numero; gli altri? Perdite di tempo o richieste insignificanti ai fini degli obiettivi aziendali. Quindi il primo passaggio dà una indicazione dell’efficacia della nostra comunicazione pubblicitaria (porta a porta con volantino, quotidiani locali, ecc...). Una volta sviluppato il sopralluogo quante delle richieste si sono tradotte in progetto e preventivo? Sugli 80 rimasti, solo 70 si trasformano in qualcosa di più che una semplice visita. Ancora una volta ecco la misura dell’efficacia delle nostre azioni, che mostrano le capacità commerciali (vendita del prodotto giardino fosse esso realizzazione o manutenzione a fronte di denaro) e le nostre capacità di convincimento. Qui maggiore è il numero di progetti e preventivi conclusi, più si ha la percezione dell’efficienza delle nostre conoscenze e capacità di interagire con il cliente. Ma proseguiamo. Una volta presentato progetto e preventivo, o solo preventivo in caso di manutenzione e/o abbattimenti, quanti dei precedenti contatti si sono trasformati in un giardino concreto? Ad esempio, dei 70 contatti ne chiudiamo solo 40. E li portiamo a termine in funzione:
• delle nostre dimensioni aziendali; • del grado di meccanizzazione; • delle capacità organizzative; • delle nostre capacità nell’affrontare problematiche di cantiere nel migliore dei modi.
In parole povere, siamo efficaci al 40% ed efficienti al 40% (spesso però tale efficienza è più bassa, perché per vari motivi si è costretti a rivedere i conti e a lasciare andare qualcosa…), quindi l’efficienza è più bassa e in funzione della non forza nel chiudere, nel non sostenere spesso la nostra posizione di professionisti. Per semplificare, siamo sì efficaci in tutte le nostre procedure, ma efficienti solo al 40%, forse al 35%.
EFFICACIA ED EFFICIENZA
UGUALE DENARO O ra per semplificare il perché di quanto riportato, ipotizziamo, per semplicità di calcolo, che la nostra azienda abbia come obiettivo annuale: • un fatturato di 200.000 € al netto dell’Iva; • quindi con 100 potenziali contatti, una media di 2.000 € di lavori /cad.
Ma se riportiamo la nostra efficacia ed efficienza, proprio per i meccanismi descritti, in realtà portiamo a casa solo il 40% di tale obiettivo teorico ovvero 80.000 € di efficacia e 70.000 € di efficienza, ben lontani dall’obiettivo che ci avrebbe visto correre a prendere ogni possibile lavoro per raggiugere il nostro obiettivo, per remunerare personale, fornitori, noleggi, banche, ecc… Una bella differenza, non vi pare? E allora iniziamo a operare in ottica di efficacia ed efficienza. Il denaro viene da sé, solo se lavoriamo bene e con determinazione nella direzione degli obiettivi che ci siamo imposti.
TUTTO PUÒ ESSERE MISURABILE
Dall’esempio descritto, ricavare delle percentuali di efficienza ed efficacia è facile e utile, perché nel trovare la risposta al cosa fare, ci permette di individuare come farlo.
Efficacia ed efficienza si possono rapportare al nostro operato imprenditoriale, alla remunerazione del nostro lavoro, alla produttività dei nostri collaboratori, si può applicare all’impiego di mezzi meccanici a noleggio oppure di proprietà solo ragionando sul come e dove agire. Efficacia ed efficienza sono degli indici che possono essere sfruttati a vantaggio dell’azienda giardinistica.
QUAL È IL LIMITE
CORRETTO?Ègiusto un indice di efficacia ed efficienza di 0,40 (40%)? Chi ci dice dove dobbiamo andare? Le osservazioni di fenomeni di relazione tra cose e cose e tra uomini e cose hanno portato a definire delle leggi o delle regole che ci danno un’indicazione (non è una certezza, ma solo una possibilità).
Oggi si considera un buon indice un valore che si attesti attorno al 70-75% del totale. Perché non più elevato? Premesso che dipende molto dal contesto in cui si opera, non si può elevare tale indice in quanto gli sforzi connessi con il raggiungimento di un obiettivo superiore, non verrebbero remunerati o ridurrebbero l’efficienza, per cui potremmo essere efficaci al 90% ma con buona probabilità con una efficienza del 65% determinata da maggiori costi (ore, persone, investimenti, ecc.), tali da non rendere così remunerativo spingersi oltre un limite che, come detto, è indicativo.
Quindi, per non essere da meno, mi auguro di essere stato efficace nel far pensare chi leggerà a trovare nuove vie per diventarlo lui stesso e, alla fine di tutto, sarò forse stato efficiente nell’aver portato i lettori a rinnovare l’abbonamento a IL giardiniere e a continuare a leggere la rubrica.
Grazie a tutti e alla prossima!