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Intervista

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“Puntiamo al domani”

Logo FitoGuard® rinnovato, restyling della linea “Il mio orto bio” e formulazioni sempre più sensibili alla sostenibilità. Un cambiamento coraggioso che guarda al futuro e che arriva con una risposta in un momento di grandi incertezze

colloquio con ENRICO BAGAROLLO di FRANCESCO TOZZI

Saper intercettare le esigenze del mercato e tradurle in un progetto coraggioso, perché diverso, e in linea con le evoluzioni del settore. Questo è, in poche parole, quello che è riuscita a realizzare FitoGuard®, il marchio per le soluzioni per la cura della casa e giardino di Newpharm®.

Protagonista indiscussa della nuova direzione che ha sposato il brand è la linea “Il mio orto bio”, la gamma di prodot-

ti naturali ideati per l’utilizzo in agricoltura biologica. Un cambiamento scaturito dalla consapevolezza di dover differenziarsi non solo nel prodotto ma anche nella comunicazione e negli obiettivi a lungo termine di un’offerta che parte e torna alla natura. E chi meglio di Enrico Bagarollo, direttore generale di Newpharm, poteva accompagnarci nel racconto di un nuovo capitolo della storia dell’azienda?

Come sta andando la stagione per il settore home & garden? «Molto bene. Quest’anno, fin da subito, abbiamo puntato sul domani, oltre che sui prodotti più tradizionali. E il domani è la linea “Il

mio orto bio”, che ci sta dando grande soddisfazione, soprat-

RINNOVARE LA VESTE GRAFICA, ANDANDO A SCEGLIERE DEI COLORI PASTELLO PIÙ VICINI AL CONSUMATORE, PER RACCONTARE UNA LINEA CHE PARTE E TORNA ALLA NATURA

tutto dopo il restyling. Abbiamo rinnovato la veste grafica, andando a scegliere dei colori pastello più vicini al nostro consumato-

re, e abbiamo voluto trasmettere il concetto di un’offerta che parte e torna alla natura. Un cambio di prospettiva che ha coinvolto anche la nostra comunicazione, più “naturale”, proprio per trasmettere al meglio questo concetto. Punti vendita più informati, eventi B2B e campagne TV Social hanno enfatizzato ancora di più e arricchito questo impegno. Quando si lavora con entusiasmo, i risultati non possono non arrivare».

Enrico Bagarollo. La linea “Il mio orto bio” è un progetto coraggioso che si differenzia in positivo. Come ha accolto il rivenditore questa novità? «Rispondo con un esempio concreto. Il rivenditore del garden center ci ha chiesto immediatamente di fornire il prodotto con la nuova grafica, proprio perché ne riconosceva il valore. E questo era il nostro obiettivo: comunicare la nostra diversità. Il target garden center ha sicuramente beneficiato maggiormente del restyling della linea. A differenza del circui-

to agrario, infatti, nel centro di giardinaggio concorrono ad arricchire l’esperienza del cliente anche una serie di variabili come quella estetica ed

emotiva. “Il mio orto bio”, in questo senso, è emozione ma anche concretezza e qualità.

Tutti i prodotti sono stati testati in collaborazione con istituti di ricerca e tecnici di centri specializzati e questo ci rende ancora più sicuri del valore della linea».

Come siete arrivati a questo cambiamento? «È il risultato di un lavoro di 5

anni. Siamo partiti dal rispondere a una domanda: “Qual è il nostro dna e cosa ci differen-

zia”. Abbiamo voluto dare una risposta a un momento di incertezza e spostarci verso la certezza, ovvero, puntare sul mondo naturale. La stessa direzione de “Il mio orto bio” l’abbiamo intrapresa anche per il settore dei biocidi e il motivo è molto semplice: da qui ai prossimi 5 anni il mondo sarà radicalmente diverso. Dobbiamo evolverci e guardare avanti, puntando sulla ricerca e lo sviluppo di formulazioni naturali e futuribili».

Tra gli obiettivi del cambiamento, quanto ha inciso volersi avvicinare al consumatore più giovane? «Uno dei target che volevamo colpire è il pubblico giovane, sempre più in espansione, e incline a sporcarsi le mani nell’orto. Per

comunicare i nostri prodotti in modo coinvolgente, abbiamo scelto di raccontare una storia in cui fondere anche tecnicismi e conoscenze, ma senza dimenticare l’importanza dell’immagine e dell’emozio-

ne. Il consumatore più giovane è un interlocutore più evoluto e più informato, ma anche più esigente. In più, nonostante la capacità di spesa inferiore rispetto alle passate generazioni, accettano di buon grado disequilibri sul prezzo se riscontrano un effettivo valore aggiunto. Proprio su questo “valore aggiunto” è fondamentale giocare la comunicazione».

Qualche anticipazione per la prossima stagione? «Il prossimo catalogo prevede 50 nuovi lanci. Continueremo a essere dirompenti e a proporre prodotti che fanno la differenza. Anticipo che saranno 4- 5 le perle della prossima stagione: aspettatevi sorprese».

DARE UNA RISPOSTA A UN MOMENTO DI INCERTEZZA E SPOSTARSI VERSO LA CERTEZZA, OVVERO, PUNTARE SUL MONDO NATURALE

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