Flortecnica e vivaismo n. 382

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Settembre 2015 • anno XXXIX

Pionieri nelle Bromeliaceae La passione e l'esperienza di Flora Artistica

20 PRIMO PIANO / attualità Liberi dalla Xylella

26 FOCUS / vendite

Rapporto ISMEA: dove si acquistano piante e fiori?

48 PRODUZIONE / energia BIOMASSA,

opportunità per contenere i costi


L’ALTRA COPERTINA

TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Flortecnica e vivaismo

Molti di noi non amano “truccare” le piante: dà un’aria kitch e a volte fa pensare che sotto quei brillantini ci sia una pianta di scarsa qualità. Proviamo a cambiare prospettiva di Marta Meggiolaro

Spray sulle stelle, perché no? a pag. 40


o l o s i n n a 0 3 a d e t n a i p i n a v o i g

el n à t i v 100 no o g o l a t a nuovo c Ca

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Porte aperte 2015 La invitiamo fin da ora al nostro “porte aperte” che si terrà in Planta in sett 47 (19-20-21 Novembre 2015) con Ciclamino, Viole, Crisantemi (con Nuova Valdiflora) e news 2016. PLANTA s.s.agr. • Via Brennero 45 Brennerstraße • 39042 Bressanone / Brixen (BZ) • Tel. 0472/830000 • Fax 0472/837691 www.planta.it • info@planta.it • Per ordini / für Bestellungen: order@planta.it • Fax 0472/605101



EDITORIALE | questo mese

QUANTE COSE DA DIRE (E DA FARE)

I

l mio commercialista è una persona intelligente. Ormai sa che certe notizie, come ad esempio l'importo delle tasse da pagare, me le deve comunicare nel modo giusto: non mi dice mai il totale, prima mi elenca tutti gli importi delle rate e poi mi dice che cosa possiamo rinviare, solo alla fine mi parla di totale. In questo modo io mi sento sicuro, perché percepisco chiaramente che lui si sta prendendo cura di me. Sono le piccole attenzioni a fare la differenza. Certo ci vogliono tempo e pazienza.

MENTRE ERO IN SPIAGGIA

U

n numero ricco, ricchissimo, quello che state per leggere, di storie, di spunti e suggerimenti e con tante novità. Perché questo nostro settore non finisce mai di stupire. E allora si parte dall’intervista a Francesco Mati, imprenditore dell’anno per il premio Fabio Rizzi, che con la sua passione è convinto – e noi con lui – di quanto la filiera del florovivaismo debba ottenere “un peso sociopolitico ed economico di alto livello, perché facciamo occupazione, sviluppo e fatturato”. Ci vuole, assolutamente, una visione di ampio respiro. E poi le eccellenze, come quella di Celso Pecorari e dei suoi figli, che con le loro produzioni e con coraggio, cercano distinguersi dagli altri, senza omologarsi. Perché serve differenziarsi, in quanto è diventata un’esigenza del richiesta dal mercato. E allora, una possibilità per offrire qualcosa di nuovo è quella di puntare su collezioni serie di tappezzanti, come alternativa alla solita erba. E quanto lavoro c’è ancora da fare sull’abelia? E non mancano i dati di mercato, con le nuove ricerche di Ismea sull’andamento delle vendite di piante e fiori nei diversi canali distributivi. E ancora le energie alternative, grazie all’impegno di AIEL, che ha presentato un documento per migliorare l’efficientamento energetico delle serre. Insomma, le cose da dire e da fare sono tantissime. Ed è bello così.

Ci vuole poco, un pochino di coraggio perché ci si senta bene con la gente e per far sentire la gente a proprio agio. Uno dei miei propositi per i prossimi mesi è quello di essere più gentile, di usare il condizionale quando parlo della gente e con la gente. È un grande sforzo, non sono mai stato capace di essere conciliante. Come il bagnino della spiaggia. Non è simpatico, neanche molto accogliente. Il caffè è orribile, nelle docce l'acqua è sempre fredda. Ma la focaccia con il prosciutto crudo, la maionese e il pomodoro è buonissima e ogni anno si ricorda il nome di tutti noi. È una persona fredda, ma educata e sembra felice di vederci ogni anno. Almeno io sono felice ogni anno di tornare da lui. Quindi gentilmente sfogliate bene questa rivista e se ci sono dei commenti mandatemeli per email. Con gentilezza, mi raccomando! di Matteo Ragni

di Francesco Tozzi FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE

Flortecnica e vivaismo

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EDITORIALE | l'esperienza

ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

ATTESO IL CONGRESSO DELL’

AIPH

Un’associazione internazionale. Una storia lunga e solida. Un incontro in una location suggestiva e con un programma interessante. E una proposta: che l’Italia ritorni a farne parte, da protagonista

A

di Arturo Croci

IPH, l’Associazione Internazionale dei Produttori Orticoli, organizzerà il suo 67° Congresso Internazionale all’Hotel Regina Palace di Stresa, sul Lago Maggiore, dal 20 al 23 ottobre prossimi. Nei tre giorni si svolgeranno l’assemblea dei delegati, le visite tecniche a Expo, ai Giardini di Villa Taranto, alla Compagnia del Lago, alla Scuola di Minoprio e alla Vivai Nord. L’AIPH è stata fondata nel 1948 a Zurigo con lo scopo di rappresentare, difendere e promuovere gli interessi delle organizzazioni dei floricoltori, vivaisti, orticoltori di tutto il mondo; oggi sono oltre 180 i paesi aderenti. Nel corso degli anni l’AIPH ha collaborato con diversi organismi internazionali come Union Fleurs (Unione Mondiale dei Commercianti di Fiori), BIE (Organismo internazionale delle fiere), UPOV (Organismo per la protezione delle nuove varietà vegetali), CIOPORA (Organismo internazionale degli ibridatori), ISHS (Associazione Internazionale delle Scienze Orticole), rafforzando l’efficacia delle normative a favore degli orticoltori – nel senso più ampio del termine. UN RICONOSCIMENTO PRESTIGIOSO Oltre all’organizzazione di eventi e seminari merita una particolare menzione il premio internazionale per il floricoltore dell’anno. Questo premio è organizzato dall’AIPH in collaborazione con la rivista Floraculture International. Per il 2016 il regolamento è stato adattato alle esigenze del settore. Ora ci sono tre categorie a seconda della specializzazione dell’azienda di produzione: piante e alberi, giovani piante e fiori recisi e piante. Qualsiasi associazione di produttori (non solo i membri AIPH) può candidare dei coltivatori per ciascuna categoria, anche il singolo produttore può iscriversi autonomamente al concorso. Un servizio di traduzione fornisce i moduli nella lingua madre del produttore. I premi saranno assegnati durante il Gala Dinner alla IPM di Essen in Germania, la fiera leader nel mondo 6

Flortecnica e vivaismo

Maria Wallin, la responsabile degli eventi dell'AIPH, in visita da Vivai Nord con Vittorio Consonni e Pierluigi Verga

LA STRUTTURA Al suo interno l’AIPH ha differenti sezioni e diversi gruppi di lavoro: 1. Protezione delle varietà 2. Marketing e fiere (per l’Italia le uniche due manifestazioni riconosciute erano Euroflora e la Biennale del Fiore) 3. Economia e statistica, con la pubblicazione dell’annuario statistico florovivaistico mondiale 4. Salute dell’ambiente (Green city) e protezione sanitaria Vi sono anche organizzazioni esterne nate per volontà dell’AIPH e che ora operano autonomamente, ad esempio la CEJH: Communautè Europeenne des Jeunes de l’Horticulture, fondata nel 1965 a Thun in Svizzera.


Callune a boccioli

Resistenti al freddo

COME PARTECIPARE Una volta era permesso solo un membro per nazione, oggi qualsiasi associazione di produttori può diventare membro, basta chiedere di aderire contattando il Segretario Generale dell’AIPH, Tim Briercliffe a sg@aiph.org o visitando il sito www. aiph.org/join-aiph. L’adesione comporta la partecipazione a due riunioni annuali e il pagamento di una quota associativa annuale di 1.500 euro. Le imprese e le aziende del settore possono aderire individualmente all’AIPH, come affiliati, pagando una quota associativa di 500 euro l’anno.

per il florovivaismo. Nella storia del premio, Trapani Piante di Marsala è l’unica azienda Italiana ad essere stata premiata nel 2012.

“A partire dal 2007

Italia non

(sfortunatamente!) l’

ha più aderito a questo importante organismo”

Approfittate dei benefici che offre il leader del mercato I nostri produttori, attentamente selezionati vi offrono colori freschi e luminosi fino all‘inverno Le Gardengirls® subito disponibili

67th AIPH ANNUAL CONGRESS

DOVEROSA LA PARTECIPAZIONE ITALIANA L’Italia ha avuto due grandi pionieri in seno all’AIPH, il primo che ha rappresentato per Confagricoltura il nostro Paese per oltre un trentennio, è stato Ermanno Sozzi, uno dei padri, fra l’altro, della Scuola di Minoprio, la cui idea è scaturita proprio durante un congresso dell’AIPH visitando la scuola Chatelaine di Ginevra. A Sozzi ha fatto seguito Giulio Giorgi, acuto e preparato florovivaista di Lavagna. In seguito Confagricoltura e la floricoltura italiana sono state rappresentate da diverse persone, scelte in base alla turnazione. A partire dal 2007, (sfortunatamente!) l’Italia non ha più aderito a questo importante organismo. Speriamo che Alberto Manzo, invitato a partecipare al congresso in rappresentanza del Tavolo Florovivaistico del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali possa trovare una soluzione a questa grave carenza. Secondo il segretario generale dell’AIPH Tim Briedcliffe, l’appuntamento in Italia, vuole, fra l’altro, sondare tutte le possibilità affinché un Paese così importante per la floricoltura, dopo anni di assenza, torni a far sentire la sua voce nelle giuste sedi della floricoltura mondiale. 20th – 23rd October 2015, Stresa Italy

Book Now: www.etouches.com/aiph-congress-italy-2015 EVENT wEBSITE: www.aiph.org/aiph_event/2015-annual-congress

www.gardengirls.de Flortecnica e vivaismo

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SOMMARIO | 382 - 2015

Settembre 2015

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

382

dal 1977 informa il settore

Settembre 2015 • anno XXXIX

PRIMO PIANO

12 INTERVISTA

Il vivaismo che coltiva i talenti colloquio con Francesco Mati di Marta Meggiolaro

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16 COPERTINA

Distinguersi, sempre colloquio con Silvia Pecorari di Marta Meggiolaro

IN COPERTINA Flora Artistica, un’azienda italiana dall’alta qualità e di scelte non convenzionali. E che continua a stupire, percorrendo nuove strade.

18 PERSONAGGI

La floricoltura riparte dal sud colloquio con Enrico Delucchi di Francesco Tozzi

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20 ATTUALITÀ

Liberi dalla Xylella di Paola Lauricella

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PRODUZIONE

34 AZIENDE

Gruppo Padana, risultati interessanti di Matteo Ragni

36 NOVITÀ

Un nuovo stile per i ciclamini di Bianca Belfiore

38 TENDENZE

I trend di Star For Europe di Filippo Terragni

40 COLORAZIONI

Spray sulle stelle, perché no? di Marta Meggiolaro

42 VIVAIO

Differenziare la parola sulla bocca di tutti di Alessandro Coraggio

44 VIVAIO

Abelia quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare di Matteo Ragni

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48 BIOMASSA

Opportunità per contenere i costi di Filippo Terragni

Flortecnica e vivaismo

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Flortecnica e vivaismo

PRIMO PIANO | vivaismo

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Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 382 - Settembre 2015

Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Francesco Fedelfio PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti

TENDENZE

52 GESTIONE

Scelte produttive? Si riparte dal consumatore di Jurg Burger

SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

56 ESTERE

UK, al via il rilancio del settore di Marta Meggiolaro

RUBRICHE

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EDITORIALE Questo numero di Matteo Ragni e Francesco Tozzi EDITORIALE L’esperienza di Arturo Croci

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

24 FATTI & BREVI

ASSOCIATA AD

News dal mercato di Filippo Terragni

26 FOCUS

Il braccio di ferro della distribuzione a cura di Bianca Belfiore

e d i z io n i

26 FOCUS

Sarà la volta buona? di Francesco Tozzi

Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale

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Flortecnica e vivaismo

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro


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PRIMO PIANO | intervista

IL VIVAISMO CHE COLTIVA I

TALENTI Qualcuno dice che non sono vivaisti, tanto è atipica la loro azienda. Tutto sta nello sguardo di ampio respiro dei tre fratelli Mati. Che fanno crescere, insieme alle piante, le loro passioni colloquio con Francesco Mati di Marta Meggiolaro

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Flortecnica e vivaismo

ph: Matteo Carassale

L’

azienda della famiglia Mati è stata avviata nel 1909, e produceva alberi da frutta e ortaggi. Agli inizi del ‘900 a Pistoia il vivaismo prese la strada delle piante ornamentali da innesto, alberi da fiore, betulle, conifere; il bisnonno Mati decise allora di seguire il cambiamento, mantenendo lo stesso personale. I suoi figli svilupparono notevolmente l’azienda nel Ventennio e nel dopoguerra e il nipote, nel periodo fra gli anni Sessanta e i primi anni Novanta, ha proseguito conferendo all’azienda un’impronta verso l’esportazione di alberature, mantenendo l’ideazione e la realizzazione dei giardini. Il bello di questa impresa è che ogni generazione ha potuto dare la sua impostazione. Quando sono arrivati i tre fratelli Mati a metà degli anni Novanta, hanno deciso di orientarsi verso lo sviluppo di servizi, arrivando nel ‘99 a creare delle aziende satellite che orbitano intorno all’azienda madre per tutta una serie di servizi aggiuntivi: tecnica e assistenza progettuale, una società cooperativa che si occupa di realizzazione e manutenzione di giardini con un minimo di impiantistica, una struttura che segue la formazione, l’accademia del giardino, e infine l’ultima

nata, l’azienda agrituristica di ristorazione Toscana Fair, che oltre a presentare una panoramica di piatti tradizionali molto selezionati e realizzati con prodotti di qualità, offre una serie di servizi

I tre fratelli Mati. Da sinistra, Francesco, Paolo e Andrea.


I CIPRESSI DI ORTICOLARIO I 70 cipressi di Mati saranno la colonna vertebrale del grande allestimento di piante per il padiglione centrale che ha studiato il paesaggista ed amico Vittorio Peretto per Orticolario. Non possiamo dire di più: è una sorpresa. Alla fine della manifestazione, i cipressi saranno messi in vendita. Inoltre, Francesco presenterà Linneus, per i bambini delle elementari e delle medie, e il sabato sera ci sarà un concerto con le musiche composte da Andrea.

di formazione legati alla cultura dell’alimentazione specialmente per bambini. D. Raccontaci di voi tre fratelli, di come vi siete coinvolti nell’impresa di famiglia… R. «Ognuno di noi tre fratelli ha una peculiarità, che ha messo in gioco e può esprimere nell’azienda. La ristorazione è seguita da Paolo, appassionato di cucina e di sapori, e che segue anche la produzione e i rapporti con paesaggisti e coi colleghi. Andrea è compositore di musica contemporanea e pop. Ha avuto diversi riconoscimenti, anche internazionali. Lui in azienda si occupa della realizzazione dei giardini soprattutto per privati. E poi ci sono io: a me piace da sempre scrivere e usare la fantasia, ideare le cose. Per esempio, il logo dell’azienda e del ristorante sono una mia invenzione, come tutta la parte di internet e tecnologica informatica, fra cui il nostro sito. Sono un appassionato di fiabe, per anni ne ho raccontate due ai miei figli ogni sera, finché non sono diventati grandi. Mi piace inventarle e alcune le ho scritte, e di queste due sono state musicate da mio fratello, una per bambini e una per adulti. Oltre a questo, ho prodotto il fumetto Linneus, che uso per diffondere la cultura delle piante e dei giardini fra i bambini di ogni età. Adesso sto lavorando a una nuova versione html 5 dinamica per i bambini, che presenterò a Orticolario». D. Come sta il vivaismo pistoiese in questo periodo di magra? Canneto, per esempio, che lavorava molto col pubblico, non sta andando molto bene… R. «Il discorso è piuttosto complesso. Pistoia, avendo 160 anni di storia alle spalle, è un luogo che in ogni caso è battuto dai mercati. Canneto è un’area relativamente giovane e soffre probabilmente un po’ anche di questo. Sono solo ipotesi, perché conosco bene la mia zona, il pi-

stoiese, e in modo meno approfondito le altre, ma forse perché lavorava col pubblico, forse prima ancora perché lavorava in modo troppo specializzato, so che sta sentendo la crisi. Canneto si è specializzata nelle alberature di una certa dimensione e tipo adatte per le forniture al pubblico, ma la monocoltura, lo sappiamo, ha dei vantaggi, ma ha tanti rischi. È meglio variare. Il pubblico è fermo da anni per il patto di stabilità e così loro sono entrati in crisi». D: Qual è il ruolo di Mati nel vivaismo pistoiese? R: «È quello di essere una delle poche aziende storiche del pistoiese che viaggia su canali un po’ alternativi; ho sentito molte volte dire da persone che non mi conoscevano “non siete vivaisti”, perché non siamo tipici nel tessuto pistoiese. C’è stato qui un grande cambiamento fra gli anni Settanta e Novanta, quando la coltivazione in piena terra è stata sostituita in larga parte da quella in contenitore. La nostra azienda non lo fece in modo significativo, più del 50% della produzione è rimasta in piena terra, perché coltivando molte alberature, ri-

mane una pratica più semplice da gestire. Siamo un’azienda anomala, originale, anche perché pochissime aziende hanno differenziato. Alcune nello stesso ambito hanno aperto una società commerciale per esportare, magari, ma è un’attività sempre legata direttamente alla vendita delle piante. Noi abbiamo studiato il discorso dei servizi e del valore aggiunto che ne deriva. La differenza fra vendere piante e vendere un giardino è la differenza fra vendere farina, acqua, mozzarella e pomodoro e vendere una pizza. Con tutti i pro e contro, non è che noi non abbiamo sofferto la crisi e siamo felicemente orientati verso il futuro. La crisi ci ha portato a fare grosse riflessioni e a studiare nuovi prodotti, nuove strategie. Siamo sempre in fermento. Il fatto di essere tre fratelli molto diversi ci porta a mettere in discussione, a studiare cento idee per poi realizzarne una, o pensarne due e realizzarne cinque. Noi siamo sempre proiettati nel tempo: come sarà questo albero in questo giardino fra cinque anni, fra venti? Se pianto questo albero davanti a una cucina, fra dieci anni fa ombra e fra venti si porta via la cucina? Questo porta a un allenamento

I giardini della sede aziendale a Pistoia.

IL RICONOSCIMENTO Francesco Mati, insieme ad Anna Zottola, hanno ricevuto il riconoscimento Fabio Rizzi, rispettivamente come imprenditore e professionista dell’anno. Questa la motivazione: “… perito agrario, esperto nella coltivazione vivaistica ha ideato un fumetto, Linneo, che guida i bambini alla scoperta del mondo delle piante. Ha fondato l’Accademia del Giardino che organizza molti corsi residenziali per amatori e professionisti del giardinaggio. Attento all’innovazione dei processi produttivi, la sua azienda ha introdotto l’air-plant per favorire l’attecchimento delle piante a dimora. Sul piano associativo è presidente della Sezione Florovivaismo di Confagricoltura, vice presidente dell’Unione Agricoltori di Pistoia e recentemente è stato eletto presidente del Distretto Rurale Vivaistico-Ornamentale di Pistoia. Mati si distingue anche nel campo della comunicazione con numerosi interventi in convegni anche di rango internazionale come Vestire il Paesaggio ed Ecotechgreen, autore di diversi articoli sugli alberi pubblicati su varie riviste specializzate”.

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PRIMO PIANO | intervista

PER APPROFONDIRE La coltivazione in piena terra, oltre ad essere una forma di coltivazione tradizionale, sotto certi aspetti può essere maggiormente sostenibile rispetto alla coltivazione in contenitore. Inoltre l’apparato radicale assume una conformazione leggermente diversa rispetto a quella in contenitore. In Francia, per esempio, la pubblica amministrazione non effettua piantagioni di alberature coltivate in vaso ma esclusivamente in zolla. Questo non vuol dire che da Mati sia esclusa la coltivazione fuori terra: è in corso una sperimentazione con contenitori speciali, riutilizzabili o smaltibili, con terricci altrettanto sperimentali, per ottenere un potenziamento dell’apparato radicale. www.piantemati.it

mentale che induce a guardare sempre in avanti, a calcolare e prevedere. Quando ci sono delle idee noi tre le studiamo, le analizziamo, valutiamo pro e contro e infine diamo loro vita». D. Cosa pensi del vivaismo di nicchia? Ha senso, secondo te, la coltivazione di esemplari che magari venderà tuo figlio e non tu? R. «È un’importantissima opportunità per il futuro. Ci sono grandi aziende strutturate in maniera incredibile e che sono difficilissime da emulare, sono il prodotto di un percorso produttivo e commerciale a livello internazionale che impedisce l’accesso a certi mercati alle aziende nuove o più piccole o che vogliono cambiare. La nicchia è un’opportunità, perché permette di ritagliarsi degli spazi dove le grandi aziende non arrivano. La coltivazione degli esemplari ha senso come tutte le cose, se nasce da una domanda. In Inghilterra ad esempio, dove c’è un’antica cultura del verde, non si trovano certi prodotti perché non ce n’è bisogno: il conte che deve rifare il parco lo fa con quello che trova. Quello degli esemplari, che è un settore molto difficile e costoso dal punto di vista produttivo, se ha domanda ha logica di esistere. E meno persone si orientano a questa produzione, più avrà senso investire. Anche se studi degli anni Novanta dimostrano l’inutilità dell’esemplare e l’eccessivo costo, c’è una logica con cui può essere fatto: se questi rientrano nell’ambito di un ciclo produttivo studiato e calcolato. Ad esempio, pianto 100 alberi oggi, 30 li vendo fra tre anni, 50 nei successivi sei anni, 10 dopo ancora e gli ultimi 10 rimangono come piante esemplari. Allora il mio ciclo produttivo non è orientato all’esemplare, che sarebbe insostenibile, e ha prodotto utile nel corso del tempo. L’esemplare deve rientrare in un ciclo, perché il tempo è un

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elemento imprescindibile. Noi vendiamo tempo. Quando mi dicono voglio un albero di dieci metri, comprano il tempo, non l’albero: il tempo che non vogliono passare ad aspettare la crescita di quell’albero». D. Il tuo impegno però non è solo per l’azienda di famiglia. Sei anche coinvolto a livello istituzionale, per tutto il vivaismo. R. «È un’azione di “volontariato”. Lo zio di mio padre è stato presidente dell’AOPI, un’associazione per la tutela del vivaismo e dei professionisti del settore: giardinieri, garden designer, impiantisti; poi, una ventina di anni fa è confluita in Confagricoltura. Nel 2005 hanno chiamato in azienda chiedendo di inserire nel consiglio direttivo di Pistoia un Mati, ed è toccato a me. Da lì il percorso ai tavoli tecnici del Ministero, la presidenza nazionale di federazione di prodotto florovivaistico nazionale, e da poco più di due mesi sono presidente del distretto vivaistico pistoiese. Lo faccio per ottenere dei risultati che siano di pubblico utilizzo per il settore. Non è facile perché il vivaismo, pur rappresentando una forma di agricoltura avanzata, non è molto conosciuto e riconosciuto a li-

vello nazionale. Ho grandi progetti: il nostro settore deve ottenere un peso sociopolitico ed economico di alto livello, perché facciamo occupazione, sviluppo, fatturato, e, dopo anni di crisi sono pochi i settori come il nostro. Eppure siamo considerati meno di settori agricoli che vivono di sovvenzioni, danno lavoro a una manciata di persone e che non sono vere realtà produttive». D. Fra questi impegni, c’è anche quello per ottenere lo sgravio fiscale per i giardini… R: «Dal 2007 cerco ottenerlo, ho stimolato tutta una serie di strutture insieme a tante altre persone, l’abbiamo introdotto in due piani di sviluppo del ministero. C’è voluto un senatore lombardo che ha letto dei nostri tentativi in un articolo di Gardenia per fare la proposta di legge! Speriamo che questa volta funzioni. Non sarebbe un’opportunità a esclusivo appannaggio del vivaismo, ma un’occasione per far emergere tutto un sommerso che sta inquinando il settore dei giardinieri specializzati, che si vedono soffiare il lavoro da gente che non ha nessuna formazione, che pensa di potersi riciclare così, comprandosi una cesoia. E alcuni fanno danni non indifferenti. Ho conosciuto qualche anno fa il giardiniere della regina d’Olanda, a Firenze, un uomo di settant’anni; io ero un giovane neodiplomato, e lui, con un’umiltà eccezionale, mi disse che aveva tanto da imparare da me! Io da lui ho imparato di tutto, molto più che sui libri, quello che lui a sua volta aveva imparato dai giardinieri fiorentini in tutti i suoi anni di lavoro. Come è vero che un giardino

“Il nostro settore

deve ottenere un peso sociopolitico ed economico di alto livello, perché facciamo occupazione,

sviluppo, fatturato”


La sala del nuovo Toscana Fair.

si inizia e non si finisce mai, così è vero che si inizia a fare i giardinieri, ma non si smette mai di imparare». D. Cos’è per te un giardino, ne hai uno ideale? R. «Il giardino è una magia fatta dall’uomo. Te lo spiego come lo spiego ai bambini: un bambino da solo è un bimbo solo, che gioca solo; due sono già qualcosa di più. Dieci bambini sono una specie di organismo vivente. Quando io guardo un giardino e vedo quindici, trenta, tra specie e varietà botaniche che vivono in armonia, un’armonia data dall’uomo, il progettista, provo un’emozione incredibile. Qualche anno fa nel nord Italia recintarono un ettaro di terra, e lo lasciarono isolato per trent’anni. È diventato un bosco. Il bosco è il giardino non controllato, sono i due opposti. Nel giardino non vince la pianta più forte sulla debole, vivono in un equilibrio studiato dal paesaggista e regolato dal giardiniere. È talmente bello che appare fiabesco. Il giardino non è mai statico, non è mai uguale a se stesso. Non mi piace che una volta creato un giardino, per un capriccio del proprietario, si continui a smontarlo e rimontarlo. Queste cose mi irritano, anche se quando i clienti lo chiedono, lo faccio. Ma adesso devo dire che capita di meno, perché non ci sono le risorse per farlo. Meglio creare un giardino semplice e farlo evolvere nel tempo. Comunque, piccolo o immenso, il giardino deve emozionare».

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PRODUZIONE | copertina

DISTINGUERSI, SEMPRE

Questo l’imperativo di Flora Artistica. Un’azienda italiana che ha fatto dell’alta qualità e di scelte non convenzionali il suo marchio. E che continua a stupire percorrendo nuove strade colloquio con Silvia Pecorari di Marta Meggiolaro

LA STORIA • Nel 1972 Celso Pecorari, affiancato dalla moglie Agnese, fonda FLORA ARTISTICA • La prima produzione riguarda Aechmea, Cryptanthus, Guzmanie, Neoregelia, Nidularium, Tillandsie e Vriesea • All’inizio degli anni ’80, introduce nella produzione le piante carnivore con le Nepenthaceae • Negli anni ’90, le Droseraceae • Silvia e Marco Pecorari, i figli di Celso e Agnese, cominciarono a collaborare nella gestione aziendale • Attualmente produce e vende all’ingrosso Bromeliaceae, Insettivore, Stagionali e Orchideaceae

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P

ioniere nella coltivazione di Bromeliaceae in Italia, sin dalla metà degli anni ’60, nel 1972, Celso Pecorari, affiancato dalla moglie Agnese, fonda FLORA ARTISTICA, dedicandosi esclusivamente alla coltivazione di Aechmea, Cryptanthus, Guzmanie, Neoregelia, Nidularium, Tillandsie e Vriesea. All’inizio degli anni ’80, introduce nella produzione le piante carnivore con le Nepenthaceae, e successivamente negli anni ’90, le Droseraceae. Nel frattempo anche Silvia e Marco Pecorari, i figli di Celso e Agnese, cominciarono a collaborare nella gestione aziendale, che attualmente vede la produzione e vendita all’ingrosso di Bromeliaceae, Insettivore, Stagionali e Orchideaceae. Abbiamo avuto l’occasione di parlare con Silvia dell’azienda e delle prossime novità D: Silvia, ci racconti come avviene la produzione? R: «La coltivazione comincia da una giovane pianta riprodotta con la tecnica del meristema, fino ad ottenere una pianta adulta, in vaso. I tempi di coltivazione sono relativamente lunghi, e richiedono da un minimo di 12 mesi fino a 36 mesi, ma per alcune varietà di Tillandsia, il tempo si misura in decenni… Alla fine del ciclo produttivo, prima di immette-

Flortecnica e vivaismo

re le piante sul mercato, eseguiamo sempre un ultimo controllo qualità e poi procediamo con il confezionamento, che ci consente di consegnare un prodotto sempre integro e fresco». D: Come avviene invece la consegna ai clienti? R: «Innanzitutto, noi vendiamo le piante esclusivamente all’ingrosso, sia direttamente sia in collaborazione con la cooperativa di produttori di cui facciamo parte. L’imballaggio viene effettuato con lo scopo principale di proteggere le piante durante

il trasporto. Le piante che consegniamo sono tutte etichettate, per consentire al consumatore finale di informarsi anche sulla manutenzione e la cura della pianta. In questo modo offriamo un servizio completo ai nostri clienti». D: Quali sono i vostri prodotti di punta? R: «Le Bromeliaceae sono il prodotto principale e distintivo che ha fatto conoscere l’azienda al mercato. Inoltre siamo i primi produttori in Italia di piante insettivore, un prodotto fino a poco tempo fa destinato solo ad un pubblico amatoriale,


La coltivazione di Dipladenia è una delle introduzioni recenti, e permette all’azienda di inserirsi bene nelle vendite primaverili.

ma che grazie alla nostra selezione di varietà, sempre più affascinanti per la grazia delle forme e dei colori, ormai viene apprezzato anche da chi predilige l’aspetto ornamentale delle piante. Infatti continuiamo ad inserire nella produzione nuove varietà, sia ibridi sia specie botaniche che offrano maggiore assortimento, consentendoci di soddisfare tutti i “palati”. Un’altra pianta che abbiamo inserito nella produzione da pochi anni, è la Dipladenia, che ci consente di inserirci nelle vendite di piante primaverili. Siamo molto soddisfatti dei risultati fin qui ottenuti e come nostra abitudine, cerchiamo sempre di migliorare per mantenere uno standard qualitativo il più elevato possibile».

risparmio idrico, limitando più che si può l’uso di sostanze chimiche. Facciamo tanta prevenzione, cercando di avere ambienti molto puliti, e ordinati. Il nostro intento fondamentale nella produzione è la qualità elevata, dicevo. Per esempio, la Bromelia deve essere diversa da quella di provenienza olandese: sia per la taglia che per l’aspetto, con colori più intensi e brillanti. In Olanda, pur essendo al top nelle tecniche di coltivazione, non godono del nostro clima e del nostro sole e quindi siamo favoriti da queste condizioni climatiche. Certo, la qualità superiore richiede tempi più lunghi e quindi a volte costi maggiori, ma noi cerchiamo di essere competitivi anche nel rapporto qualità/prezzo.

D: Cosa intendi con “qualità elevata?” R: «Non Racconterò favole dicendo che facciamo una coltivazione biologica, che in un ambiente chiuso come la serra e con produzione intensiva, è di difficile attuazione. Seguiamo i metodi di coltivazione tradizionali, ovviamente nel rispetto di chi lavora nelle serre e dell’ambiente, cercando di essere e di fare scelte di lavoro il più possibile ecosostenibili che vadano dal risparmio energetico al

D: Cosa vi caratterizza di più, secondo te, rispetto alle altre aziende? R: «La continua ricerca della novità. Quando ci sono dei prodotti nuovi, dei nuovi ibridi, noi cerchiamo di provarli il prima possibile, per avere grande varietà di gamma e per selezionare i più duraturi, i migliori nella colorazione, e i più “diversi”. La tendenza oggi è omologarsi, noi invece vogliamo – è sempre stato così, fin dall’inizio – distinguerci dagli altri».

“La tendenza oggi è omologarsi, noi invece vogliamo – è sempre stato così, fin dall’inizio –

distinguerci dagli altri”

A destra,

In alto,

le insettivore sono una delle produzioni

Sarracenia in vaso di vetro.

in cui Flora Artistica sta investendo di più in termini di ricerca di nuove varietà.

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PRIMO PIANO | personaggi

LA FLORICOLTURA RIPARTE Oggi il prodotto mediterraneo sta vivendo un periodo particolarmente felice, grazie al lavoro imprenditoriale di molte aziende. Per un settore ancora con buone capacità di crescita colloquio con Enrico Delucchi di Francesco Tozzi

IN BREVE • Forte interesse per il prodotto mediterraneo • Grande richiesta per il prodotto fiorito • Buon andamento della stagione primaverile • Prodotto distribuito dai canali tradizionali

FLORMERCATI:

ALCUNI NUMERI

• 1986 anno di fondazione • 30 anni di attività • 260.000.000 di euro il fatturato espresso in 30 anni • 30-35% il fatturato realizzato nel sud Italia

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L

a floricoltura ha preso la piega giusta». È con queste parole che, in un caldissimo pomeriggio di luglio in quel di Montichiari, inizia la mia chiacchierata con Enrico Delucchi, personaggio di riferimento della floricoltura italiana e direttore della cooperativa Flormercati. Preciso, attento e con un’estrema capacità di analisi, Delucchi mi racconta (con grande passione) la situazione del mercato degli ultimi anni, senza tralasciare dettagli o retroscena, che naturalmente eviterò di trascrivere. Lui ha già preparato qualche appunto scritto a mano su un foglio – che alla fine dell’intervista mi consegna – ma riusciamo a discutere un po’ di tutto, anche delle sue vacanze: andrà in Salento, pure quest’anno. Meraviglioso! Ed è proprio dal sud Italia che parte il suo ragionamento: «Il fenomeno della meridionalizzazione della floricoltura italiana era un passaggio obbligato. Oggi è così, la pianta fiorita piace sempre di più e le produzioni del sud Italia sono di indiscussa qualità», è chiaro su questo punto Delucchi. D. Quindi il florovivaismo meridionale ha dato un apporto importante in questo periodo di crisi del settore? R. «Direi che la floricoltura meridionale ha dato un forte impulso alla tenuta del settore, soprattutto per quegli operatori che trattano con i mercati esteri. Puglia, Sicilia e il comparto di Latina stanno facendo grossi passi in avanti, con tantissime novità».

Flortecnica e vivaismo

D. È un dato che state registrando anche in Flormercati? R. «Sì, anche per la nostra cooperativa riscontriamo questa tendenza, tanto che la percentuale delle piante fiorite sul fatturato è salita ben oltre il 50 per cento». D. Come se lo spiega questo boom? R. «Direi che è un mix di fattori, a partire dal livello di imprenditorialità delle aziende, che è sicuramente migliorato. Inoltre, queste aziende producono un alto numero di novità ogni anno, un prodotto di qualità e hanno dei costi di gestione più limitati, visto le condizioni pedoclimatiche estremamente favorevoli: temperature, luminosità, escursioni termiche, eccetera».

D. Riusciamo a fare un bilancio sulla stagione? R. «In una visione complessiva direi che la stagione è moderatamente positiva; soprattutto il periodo primaverile è stato favorevole. L’anno è partito in sordina, con il primo bimestre molto timido, mentre marzo è andato bene, in quel mese abbiamo superato il milione di euro di fatturato, dato normale per le primavere di qualche anno fa ma ora non sempre scontato. Aprile ha avuto un andamento discreto, maggio in leggero calo mentre giugno è stato positivo chiudendo con un più 16% sul giugno 2014». D. Sul fatturato totale come sono articolate il percentuale le diverse tipologie di piante?


DAL

SUD

La sede della cooperativa di Montichiari.

R. «La voce più importante del fatturato è rappresentata dal prodotto fiorito (55%), poi gli arbusti fioriti (15%), le piante verdi da interno (20%) e le piante da vivaio (10%)». D. C’è stato un forte cambiamento nei 30 anni di attività di Flormercati? R. «Nel corso dell’attività della cooperativa, che è stata fondata nel novembre del 1986, ho assistito al variare delle tendenze e degli usi e costumi sulla vendita delle piante: basti dire che fino al 1990, per esempio, il 50% del fatturato di Flormercati era realizzato con le sole piante verdi». D. Come sempre le piante hanno dei cicli. R. «Esatto. Negli anni Ottanta imperavano gli “innesti” sulle piante grasse ed erano tutti di importazione mentre per la produzione nazionale la parte del leone la facevano le piante verdi in genere. Negli anni Novanta le Bromeliacee andavano per la maggiore, poi c’è

stata una significativa riduzione. Negli ultimi anni si assiste al boom delle Phalaenopsis, è logico che ci siano cicli come è logico che questi subiscano variazioni a seconda del mutare dei gusti del mercato». D. Chi è il vostro cliente? R. «Noi lavoriamo principalmente con garden, piccoli grossisti, commercianti e ambulanti». D. E la grande distribuzione? R. «Tra il 2002 e il 2003 abbiamo fatto un test con la GDO, per assecondare l’esigenza di alcuni associati, ma alla fine ci siamo concentrati sul canale tradizionale, anche perché c’era il rischio di incrinare i rapporti con alcuni clienti storici». D. È ancora un mercato potenziale quello del florovivaismo? R. «Credo proprio di sì. Nonostante le difficoltà di quest’ultimo periodo ci sono dei trend molto interessanti, penso all’orto, alle piante aromatiche, alle piante per balconi e terrazzi, alle nuove opportunità legate persino agli abbinamenti di colore. È un

mercato che crescerà, con ovvi assestamenti e cambiamenti di gamma». D. Parliamo un po’ della situazione delle fiere di settore in Italia: non rispecchiano un po’ l’individualismo che caratterizza questo settore? R. «È proprio così. Il nostro è un settore che non è stato mai capace di fare lobby e ha vissuto sempre di forti individualismi. Un atteggiamento che non ha mai portato a risultati concreti. Anzi!».

PERCENTUALI SUL FATTURATO • 55% fiorito • 20% piante verdi da interno • 15% arbusti fioriti • 10% prodotto vivaistico

D. E per quanto riguarda espressamente le fiere? R. «Penso che ci vorrebbe un’unica fiera, espressione di tutto il settore e in questo 2015 Milano, con la prima edizione di Myplant & Garden ha dato un buon segnale e sembra aver scosso dal torpore il settore. Siamo curiosi di vedere come risponderà Rimini con la fiera di fine settembre… credo che poi, nel 2016, gli operatori opereranno una scelta perché ben difficilmente sarebbero sostenibili due fiere nazionali annue dello stesso settore». Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | attualità

LIBERI DALLA

XYLELLA L’Italia è stata dichiarata “Xylella free” tranne le provincie di Lecce e Brindisi: il lungo iter normativo e applicativo dei provvedimenti nazionali e comunitari, le reazioni nei territori, il ruolo (discutibile) dei media. Facciamo chiarezza di Paola Lauricella

ALCUNI NUMERI • 13.600.000 i milioni di euro stanziati per gli interventi • 62.000 gli ettari interessati ai controlli • 33.600 le ispezioni effettuate sul territorio • 21.000 tonnellate di piante importate dalla Costa Rica nel 2014 • 21.000.000 di euro il valore dell’importazione dalla Costa Rica • 90% dell’importazione destinato ai Paesi Bassi • 1,2% la percentuale di prodotto arrivato in Italia

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I

l 10 febbraio 2015 il governo italiano, a seguito delle difficoltà oggettive di realizzazione degli interventi precedentemente pianificati per fronteggiare con mezzi e poteri ordinari la diffusione della Xylella fastidiosa, ha deliberato per la prima volta in campo fitosanitario, lo stato di emergenza1. “In seguito a tale delibera, è stato nominato commissario delegato il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato per la Regione Puglia, con ordinanza n. 225 dell’11 febbraio 2015 del dipartimento della Protezione Civile”. Il commissario ha avuto il compito di emanazione e successiva attuazione di un piano di gestione dell’emergenza. Questo è il quadro normativo recente che si è poi evoluto con un nuovo piano degli interventi (il 3 luglio 2015) per il recepimento della decisione di esecuzione (UE) 2015/789 del 18 maggio 2015. PUNTO DI PARTENZA: COSTA RICA La Xylella Fastidiosa è un parassita endemico delle Americhe presente in particolare in Costa Rica, Brasile

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e California; il ceppo riscontrato negli olivi in provincia di Lecce è identico a una variante che infetta gli oleandri in Costa Rica e si ritiene quindi che l’infezione sia arrivata tramite l’importazione di piante da questo paese. Nel 2014, in base a dati Eurostat, l’Unione Europea ha importato oltre 21mila tonnellate di piante dal Costa Rica, per un valore di 21 milioni di euro, di cui oltre il 90% con destinazione i Paesi Bassi e l’1,2% importate dall’Italia; il batterio si è trasmesso tramite la presenza di insetti vettori sulle piante importate a livello comunitario o nazionale. Infatti, piante ornamentali infette sono state rinvenute anche in vivai e punti vendita specializzati in Francia, Olanda e Germania e quasi tutte erano originarie del Costa Rica.

1

Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio

2015. 2

Questi fattori sono stati chiaramente

descritti da Luigi Catalano (Civi-Italia) nel suo articolo pubblicato sul n. 16/2015 dell’Informatore Agrario.


LEGENDA Campioni positivi Campioni piante Zona di Eradicazione Zona Infetta Zona Cuscinetto

DECISIONE EUROPEA

Zona di Sorveglianza

Con la decisione di esecuzione (Ue) 2015/789 è stata prevista: • Una diversa delimitazione rispetto alle zone di contenimento identificate a ottobre 2014 della Zona Cuscinetto e della Zona Infetta. • La creazione di una zona di sorveglianza. • Nuove misure di contenimento e la possibilità di adottare specifiche misure di contenimento per la zona Infetta nelle provincia di Lecce, in cui non è più possibile debellare la Xylella. Ciò vuol dire che bisognerà imparare ad attuare una profilassi continua per intervenire nel contenimento di questo e anche di altri batteri presenti negli oliveti.

IN ITALIA LA PROFILASSI SARÀ CONTINUA In Italia la contaminazione si è diffusa velocemente per una serie di circostanze favorevoli2: • La presenza di impianti di oliveti semi abbandonati in Puglia così come in altre regioni e la conseguente diminuzione delle cure agronomiche, dovuto anche al fatto che l’80% degli oliveti è condotto da persone oltre i 55 anni.

Comuni

Quadro dell’attività di monitoraggio in Puglia.

• Andamenti climatici sempre più di tipo tropicale con inverni miti e precipitazioni piovose diffuse che rendono idoneo l’insediamento di insetti poco presenti negli anni passati. • Aumento nelle regioni meridionali di “cicadellidi” ben noti per la loro capacità vettrice di altri organismi nocivi e scarso contrasto agli stessi con i prodotti fitosanitari ammessi. Con la decisione di esecuzione (Ue) 2015/789 è stata prevista:

N. Positivi (a seguito di analisi) Specie

Zona Infetta

(PROV.LE+ ORIA)

Olea europaea Acacia saligna Nerium oleander Polygala myrtifolia Rosmarinus officinalis Myrtus comm. var. Pumila Rhamnus alaternus Grevillea juniperina Westringia glabra Cistus creticus Euphorbia terracina Asparagus acutifolius Totale

597 1 4 2 1

di cui Zona Contenimento TOTALE (20 km PROV.LE)

394 4 2

597 1 4 2 1

1

1

1 1 1 1 1 1

1 1 1 1 1 1

612

400

612

• Una diversa delimitazione rispetto alle zone di contenimento identificate a ottobre 2014 della Zona Cuscinetto e della Zona Infetta. • La creazione di una zona di sorveglianza. • Nuove misure di contenimento e la possibilità di adottare specifiche misure di contenimento per la zona infetta nella provincia di Lecce, in cui non è più possibile debellare la Xylella. Ciò vuol dire che bisognerà imparare ad attuare una profilassi continua per intervenire nel contenimento di questo e anche di altri batteri presenti negli oliveti. I soggetti implicati nei controlli e nell’attuazione delle misure di contrasto sono pubblici (comuni, province, ANAS, società di diritto pubblico incaricata della gestione e manutenzione delle strade in concessione, Ferrovie dello Stato, consorzi di bonifica, eccetera) e privati e cioè tutti i proprietari che detengono sulle proprie terre le pianti ospitanti o che risiedono nelle zone di delimitazione del fenomeno. INCOMPRENSIONE E OPPOSIZIONE LOCALE Da parte dei privati nel corso del 2014 e 2015 si sono manifestate azioni giudiziarie che miravano a bloccare l’eradicazione degli ulivi o l’eliminazione delle piante ospitanti, concluse con sentenze della magistratura amministrativa “incaricata Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | attualità di regolare il contenzioso tra i privati e la pubblica amministrazione”. I ricorsi accolti sono stati quelli di alcuni vivaisti e alcuni olivicoltori biologici. Per il forte impatto sul territorio delle azioni intraprese si è inoltre sviluppata un’ampia opposizione locale da parte di coloro che dovevano obbligatoria-

mente adempiere a quanto definito dalle autorità, rafforzata da articoli sui media che mettevano in dubbio i risultati dell’enorme mole di dati scientifici acquisiti in solo 18 mesi dalla prima comunicazione alle autorità preposte (servizio fitosanitario regionale) in data 15 ottobre 2013. Il piano di interventi emanato il

19 marzo 2015 per il quale sono stati stanziati 13,6 milioni di euro, che però molto probabilmente non saranno sufficienti a coprire i costi per l’attuazione delle misure, ha previsto: • L’eliminazione di tutte le piante ospiti presenti lungo le strade, fossi, canali, aree verdi con trin-

N. Positivi (a seguito di analisi) Specie

Zona Infetta

(PROV.LE+ORIA)

Olea europaea Acacia saligna Citrus Amygdalus communis Citrus sinensis Citrus clementina Nerium oleander Polygala myrtifolia Prunus armeniaca Prunus avium Prunus domestica Prunus persica Prunus spp Quercus spp Rosmarinus officinalis Vitis vinifera Nandina domestica Westringia fructicosa Callistemon citrinus Citrus limon Myrtus comm. var. Pumila Rhamnus alaternus Spartium junceum Vinca Grevillea juniperina Westringia glabra Cistus creticus Euphorbia terracina Asparagus acutifolius Ispezioni visite* Totale 22

Flortecnica e vivaismo

22.117 74 2 546 78 41 473 25 51 37 32 15 6 13 8 161 1 1 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1.762 25.516

di cui Zona Contenimento

Zona Cuscinetto

Zona Sorveglianza

20.706

824

236

56

2

(20 km PROV.LE)

Aree non demarcate 29

2 519

58

7

41

37

5

280

31

77 41 424 20 51 37

1

32 15 6 13

1

6 25 1 1

1

1 3

1.762 23.795

928

TOTALE

23.266 76 2 611 78 41 553 25 51 38 32 15 6 14 8 161 1 2 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1.762 26.755


L’abbandono dei lavori nelle campagne favorisce la diffusione del batterio.

ciatura della chioma e smaltimento (Misura A.1). • L’eliminazione dei vettori nel periodo cui corrisponde la massima presenza di neanidi giovani (durante la primavera), situati sulle erbe spontanee infestanti gli oliveti e frutteti (Misura A.2) attraverso la trinciatura delle erbe, l’erpicatura o l’aratura superficiale. • Il trattamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti (Misura A.3). • L’estirpazione delle piante infette (Misura A.4). • La distruzione delle specie ospiti di Xylella fastidiosa all’interno dei vivai (Misura A.5). • Le attività trasversali (Misure A.6-A.9). La superficie nazionale che ha accolto questo dispiegamento di energie rappresentato dagli addetti del servizio fitosanitario, il corpo forestale e diverse associazioni di volontari e di agricoltori ha riguardato fino ad oggi oltre 62mila ettari per quasi

33.600 ispezioni realizzate sull’intero territorio italiano. I DANNI DELLA DISINFORMAZIONE Purtroppo i danni arrecati ai settori frutticolo, olivicolo, viticolo e ornamentale, sono ingenti e il fondo di solidarietà nazionale (pari a 11 milioni di euro) potrà rimborsare una parte delle perdite subite dagli imprenditori e dai privati coinvolti. Basti pensare al blocco attuato dall’Algeria per il materiale di propagazione frutticolo proveniente dall’intero territorio italiano, oppure al divieto di importazione di piantoni di olivo pugliesi da parte dell’Albania e ai tentativi intrapresi anche da parte della Francia per impedire la mobilità dei prodotti vivaistici italiani, estranei ai territori infestati. Le aziende che producono piante in vaso e prodotti vivaistici ornamentali, che collaborano con l’Ismea per il monitoraggio dei mercati, non hanno dichiarato casi di annullamento

di ordini di fornitura da parte dei clienti chiaramente riconducibili al rischio di importazione del batterio. Tuttavia, vi sono state dichiarazioni informali di alcune aziende i cui clienti hanno riferito di aver ricevuto notizie allarmanti sulla situazione italiana da parte di fornitori competitors. Infine notizie infondate riguardanti il divieto di importazione dall’Italia di una palma presente nella lista delle piante ospitanti sono state pubblicate su un importante sito olandese. Anche se ciò in parte è dovuto ai ritardi nella comunicazione da parte delle autorità italiane dei risultati raggiunti nelle prime fasi di intervento, manca a livello comunitario la presa di coscienza che questo batterio non ha avuto origine in Italia, e che la presenza della Xylella fastidiosa, seppure minima, in altre partite di piante commercializzate presso altre nazioni, non ha fatto scattare un piano di controlli straordinario presso i punti di approdo delle merci provenienti dai paesi terzi. Zone in cui si è determinata la presenza di Xylella fastidiosa.

LEGENDA Campioni positivi Zona infetta Zona di Contenimento Zona Cuscinetto Zona di Sorveglianza Comuni

IN BREVE • La diffusione della Xylella fastidiosa ha fatto deliberare per la prima volta in campo fitosanitario lo stato di emergenza. • Il ceppo riscontrato negli olivi in provincia di Lecce e in altre zone d’Europa è identico a una variante che infetta gli oleandri in Costa Rica. • In Italia si prevede una profilassi continua per il contenimento di questo e anche di altri batteri. • Per il forte impatto sul territorio delle azioni intraprese si è inoltre sviluppata un’ampia opposizione locale. • I danni arrecati ai settori frutticolo, olivicolo, viticolo e ornamentale, sono ingenti. • Di fatto la presenza della Xylella è localizzata e isolata: i prodotti italiani possono essere esportati tranquillamente.


FATTI E BREVI | news dal mercato

PODERE LUEN PRESENTA

EXCELLUM SPECIALIST

Podere Luen ha deciso di consolidare il proprio ruolo nel settore giovani piante creando un nuovo brand per caratterizzare e valorizzare le propria produzione. Con il nuovo marchio Excellum Specialist l’azienda ligure, sul mercato da oltre 40 anni, presenta e contraddistingue l’eccellenza della propria produzione. Stiamo parlando del modo in cui la passione per il proprio lavoro può portare a risultati superlativi. Excellum Specialist è dedicato alle linee di varietà che meglio garantiscono alcune caratteristiche uniche nella crescita e nella resa finale della pianta, frutto della ricerca e dell’esperienza che Podere Luen può offrire. Questo marchio si rivolge al consumatore e vuole costruire con lui, attraverso i clienti diretti dell’azienda, i coltivatori, un rapporto solidale e fidelizzato comunicando il valore aggiunto del prodotto. Già nel nuovo catalogo generale da poco pubblicato si potranno trovare contraddistinte dal nuovo marchio le varietà singole o l’intera specifica categoria. Previsti diversi strumenti di marketing a supporto delle vendite come i puntalini, vasi personalizzati e materiale per il garden.

RP SOFT LANCIA MYRPSHOP

RP Soft ha realizzato Myrpshop, il primo negozio on line dedicato al florovivaismo dove si possono acquistare prodotti di informatica, per l'etichettatura indelebile e gli accessori per il sostegno delle etichette e per la comunicazione in store. Lo shop è dedicato a tutte le aziende del comparto florovivaistico, e non solo, della filiera verde: dal vivaio di produzione al garden center. Il negozio è suddiviso in quattro categorie merceologiche fondamentali: informatica, etichette indelebili, accessori e outlet, all'interno delle quali l'acquirente può scegliere attrezzature hardware per il punto cassa, etichette indelebili per la stampa sia a trasferimento termico che laser a colori e accessori per l'esposizione dei prodotti nel punto vendita. Infine nell'area "outlet" sono presenti i prodotti ricondizionati per un acquisto a prezzi più vantaggiosi. Gli acquisti vengono fatti in completa sicurezza grazie alle diverse forme di pagamento, dal bonifico bancario alla carta di credito, che supportano protocolli cifrati per la sicurezza nella trasmissione dei dati personali. Myrpshop vuole offrire una piattaforma integrata di prodotti specifici, al fine di agevolare le operazioni di acquisto dei prodotti più comunemente usati per la gestione della logistica. 24

Flortecnica e vivaismo

INTRODOTTI NUOVI CODICI DOGANALI

Il Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari E Forestali ha comunicato che sono stati introdotti nuovi codici doganali nell’ambito del Capitolo 6 “Piante vive e prodotti della floricoltura” della Nomenclatura Combinata specifici per alcune tipologie di piante che, fino a oggi, non erano identificate. La decisione è stata presa dal Comitato Codice Doganale della Direzione Generale Tassazione e Codici doganali della Commissione Europea e riguarda i ranuncoli, i citrus, le conifere e i sempreverdi. La nuova codificazione consentirà, dal 1 gennaio 2016, una maggiore possibilità di controllo e studio, anche a livello statistico, dei flussi commerciali relativi a queste tipologie di piante. Inoltre per determinati prodotti della floricoltura commercializzati in pezzi (fiori, piante, alberi e arbusti) è stata anche prevista l’unità supplementare “pezzi” anziché "tonnellate”, favorendo quindi il monitoraggio dei flussi commerciali e statistiche.


FLORAHOLLAND: INCASSI RECORD A GIUGNO

Positivo il mese di giugno 2015 per FloraHolland. Nonostante non ci siano feste particolarmente appettibili per il mercato dei fiori recisi olandesi, si è registrato un aumento del 6,5% (888,2 milioni steli totali per il mese di giugno) delle vendite con un incremento di fatturato del 4,3%. Sebbene il prezzo sia sceso rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, ma le vendite sono state maggiori e quindi hanno ben compensato questa riduzione. Nella top 10 dei fiori più richiesti e venduti: peonia, rosa, crisantemi, gerbere e lisianthus. Ma non solo fiori recisi, anche le piante d’appartamento hanno registrato un aumento del 9.3% con un prezzo medio superiore del 2 per cento. Un ruolo fondamentale per questo successo è di sicuro dovuto al clima favorevole che, in tutta Europa, ha dato il via all’estate.

Lucas Vos, CEO FloraHolland.

ANNA ZOTTOLA PROFESSIONISTA DELL’ANNO

Il riconoscimento Fabio Rizzi come "Professionista del Verde" è andato ad Anna Zottola, responsabile del Centro di formazione della Fondazione Minoprio. Una figura importante, di riferimento, che ha fatto (e fa!) tanto per il nostro settore. Anna Zottola da oltre venti anni è responsabile del Centro di Formazione di Fondazione Minoprio, realtà di riferimento per lo sviluppo del florovivaismo, dell'orticoltura e del giardinaggio in Italia. Ha svolto, e svolge, il suo lavoro con enorme dedizione ed estrema attenzione, con l'intento di formare al meglio le nuove generazioni e gli operatori del settore. Ha saputo, nel corso del suo operato, imprimere nei vari corsi formativi sviluppati in seno alla Scuola di Minoprio – formazione professionale, alta formazione ITS, formazione superiore, master, formazione continua e permanente e progetti di attività sociale – piani di studio dall'alto valore professionalizzante ed educativo, per creare figure di riferimento con diverse qualifiche e attitudini all'interno della filiera del florovivaismo. Un incarico che svolge con assoluta serietà e abnegazione, sperimentando e facendosi promotrice in prima persona di iniziative, anche a livello europeo, che valorizzano l'importanza della formazione, anche di base, per un sano e qualificato sviluppo del florovivaismo. Inoltre, è fortemente impegnata nell'ambito associazionistico, con incarichi sia in associazioni per la tutela del paesaggio e altre di carattere sociale.

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FATTI E BREVI | focus

IL BRACCIO DI FERRO DELLA DISTRIBUZIONE Chi guida il mercato di piante e fiori? E dove si collocano i garden in questa corsa? È stato pubblicato da ISMEA un report che risponde a queste domande. Vi offriamo un assaggio di Bianca Belfiore

S

olitamente Flortecnica e vivaismo vi riporta i dati del sell–in, grazie all’accurato lavoro di Paola Lauricella, ricercatrice ISMEA. Questo mese, in attesa dei conti aggiornati sulla stagione estiva, vi proponiamo uno spaccato di un altro lavoro della nostra valida collaboratrice, già disponibile online: il report sul mercato dei prodotti florovivaistici che raccoglie i dati da ottobre 2014 a maggio 2015. In ogni caso, tutto il materiale è presente in internet e può essere liberamente consultato.

I

SCENDONO I CONSUMATORI l campione preso in esame da ISMEA è composto da 2000 famiglie, di cui vengono intervistati tutti i componenti di età pari o superiore ai 18 anni, per un totale di circa 4100 persone. Le interviste vengono svolte con cadenza mensile, e i dati di spesa media sono

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Flortecnica e vivaismo

stimati in base al numero degli acquirenti effettivi e alle dichiarazioni di coloro che dichiarano di ricordare l’ammontare della spesa, circa il 90% dei casi. La prima parte dello studio, che mette a confronto gli anni dal 2008 fino all’attuale, riguarda la penetrazione d’acquisto. In sintesi, l’indice di penetrazione nel mese di ottobre risulta abbastanza stabile per i fiori, mentre per le piante scende di oltre un punto percentuale. Tuttavia a novembre il numero di acquirenti risulta più basso su base annua in misura significativa anche per i fiori recisi, soprattutto in alcune aree geografiche. Nel primo trimestre 2015 il numero complessivo di consumatori si riduce di un ulteriore punto percentuale, quando già nel primo trimestre del 2014 si era ridotto del 26%. A maggio 2015 si assiste ad un ulteriore calo del 10,5% rispetto a maggio 2014 che infrange la soglia minima di 8 milioni di acquirenti riscontrata, in rari casi,

dal 2004 ad oggi, divenuta pari a 7,6 milioni.

U

IN TESTA, I FIORISTI n’altra parte dello studio è dedicata alla suddivisione dei consumatori divisi secondo i canali di distribuzione che hanno scelto. Il primo rilievo da fare è che il garden è l’unico canale di distribuzione che in due casi (ottobre 2014 e marzo 2015) è in calo, ma in modo non molto significativo. L’altro dato che salta all’occhio è che i negozi di fiori sono preferiti da più della metà degli acquirenti, con un picco nei mesi di gennaio–febbraio, che corrisponde, peraltro, al punto più basso dei garden e dei vivai, superati in questo periodo dell’anno anche dalla GDO. Seguono i chioschi attrezzati che si trovano in strada, e considerate in gruppo, la vendita per catalogo, quella online e i mercati. Solo in primavera la classifica vede


i garden superare i super e gli ipermercati. Questo per quanto riguarda la considerazione di fiori e piante insieme; se andiamo a vedere le due categorie nello specifico, per la vendita di fiori lo stacco fra fioristi e altri canali diventa ampissimo, e cambia la classifica, che vede i garden scendere nettamente sotto la GDO; nel caso delle piante, invece, le differenze nella stagione invernale si trasformano in un testa a testa che viene vinto dai nostri solo verso maggio, con l’arrivo della bella stagione, e che stabilisce la parità con i negozi di fiori.

L

IL LEGAME VITALE CON LE RICORRENZE

a spesa a livello nazionale aumenta in maggio, rispetto ai mesi precedenti, del 5% per i fiori e del 15% per le piante, alberi e arbusti. In questo mese, sono la festa della Mamma (23%) unitamente ad altre ricorrenze (20%) e alla spesa per i cimiteri (50%) che alzano il consumo di fiore reciso. Le piante vengono comprate per la propria casa dal 60% degli intervistati, mentre il 12% sono destinate a essere regalate per una cerimonia o alla mamma.

Nonostante questo lieve aumento, il confronto con gli anni passati evidenzia che siamo ancora sotto il livello del 2014, con una differenza con il 2012 che arriva ad essere di 30 milioni: stiamo parlando infatti di una cifra, per il 2015, di 224 milioni di euro. È la cifra più bassa a partire dalle rilevazioni, nel 2004.

A

GARDEN PIÙ FORTI NELLA VENDITA DI PIANTE

nche i dati raccolti intorno alla spesa degli acquirenti ci mostrano una classifica dei canali di

FIORI - MEDIA DELLA SPESA PER CANALE Ottobre

Negozio di fiori

Novembre

Gennaio/ Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

2012

2014

2013

2014

2014

2015

2014

2015

2014

2015

2014

2015

26,43

25,57 24,44 24,48

27,45

27,14

19,42

18,80

26,49

26,20

22,83

23,96

Chiosco attrezzato in strada

18,08

17,26

19,78

20,24 12,57

12,35

17,04

17,07

19,07

19,77

Garden center/Vivaio

26,26 25,83

20,45

21,44

14,68

14,28

21,35

23,96

Altro*

14,08

13,77 13,85 14,89

15,58

13,68

11,23

10,44

14,99

15,86

11,86

11,96

Super/Iper

11,73

11,76

13,21 12,33

7,96

7,48

13,68

13,53

10,91

11,04

18,55

17,52

23,55 24,34 20,48 21,00

12,60 11,91

TOTALE PERIODO ** 27,23 26,34 24,56 27,28 28,61 29,95 26,39 26,65ovvero25,44 26,89 La somma delle percentuali di acquirenti può essere superiore a 100% a19,20 causa della20,02 sovrapposizione degli acquisti di più tipologie di canali d’acquisto da parte dello stesso acquirente. * Altro = catalogo + internet + mercato rionale / periodico + super/iper + brico + altro. ** INDICATORE ottenuto come media delle spese effettuate dall'acquirente presso tutti i canali praticati. Flortecnica e vivaismo

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FATTI E BREVI | focus

IN BREVE • Indagine ISMEA sul mercato dei prodotti florovivaistici. • Periodo da ottobre 2014 a maggio 2015. • Campione di 4100 persone maggiorenni. • In calo il numero di consumatori. • I negozi di fiori sono in testa fra i canali di distribuzione. • I garden competono direttamente con la GDO. • I garden sono leader nella vendita di piante.

distribuzione che vede vincere, in modo inequivocabile, i fioristi. Più sottili le differenze fra le altre categorie, con percentuali molto simili. Se però andiamo a vedere nello specifico il braccio di ferro con i supermercati, i garden passano – dopo il periodo invernale di magra - in netto vantaggio, con un 26,5% contro il 6,7% della spesa. Sono le piante a essere decisive: 42,3% conto 9,5%. Da ottobre 2014 a maggio 2015 aumentano gli acquisti di piante come regalo, e mentre in tutte le altre occasioni di acquisto siamo su percentuali parecchio basse, è altissimo il numero di chi le sceglie per sé, per abbellire la propria casa: solo il 10% in media porta a casa i fiori, contro un 60% che vuole le piante. Il profilo del consumatore medio è la donne al di sopra dei 55 anni. Però è un genere di acquisti che interessa di più il Centro e il Nord, è preferito da gente con una preparazione scolastica medio–alta, e che copre la fascia di reddito da medio–bassa a medio–alta.

M

CHI COMPRA I FIORI? eno netta la vittoria dei garden sulla Grande Distribuzione quando parliamo di reciso: 8,9% contro il 3,6%, entrambi superati alla grande anche dai chioschi, che detengono il 25,8% della spesa. Potrebbe essere interessante allora provare a capire chi compra

del 2014 quasi 7 milioni hanno acquistato fiori, ma questa cifra è andata in calando fino a essere quasi dimezzata a maggio 2015. In maggioranza gli acquirenti hanno più di 55 anni, sono donne, e vivono nel Sud Italia. Non hanno titoli di studio alti e sono casalinghe o pensionati e pensionate, facenti parte della fascia medio–bassa e media di reddito. Come abbiamo già accennato, i motivi per cui si comprano i fiori sono molto legati alle ricorrenze. In ottobre e in novembre la gran parte degli acquisti ha come causa la festa di Ognissanti (il 60,8% e il 42%), così come in febbraio San Valentino (41,9%) e citiamo in marzo la festa della Donna e in maggio la festa della Mamma, con percentuali più basse, però: rispettivamente il 32,1% e il 22,7%. Aumentano con la bella stagione gli acquisti di fiori come dono in occasione di visite, pranzi, cene, e per ricorrenze o cerimonie. Diminuisce la percentuale di chi li compra in occasione dei funerali (“non fiori, ma opere di bene”), ma aumentano gli acquisti di chi li porta in cimitero più o meno regolarmente.

I fiori recisi sono comprati più volentieri come regalo: proponeteli già in questa veste, con bouquet e mazzi calibrati per diverse occasioni d’uso.

fiori e quando, per vedere se è possibile allargare il proprio mercato a questo settore. La popolazione italiana di maggiorenni è formata da 47.431.775 persone; a ottobre

PIANTE - SPESA PER CANALE Ottobre

Novembre

Gennaio/ Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

2012

2014

2013

2014

2014

2015

2014

2015

2014

2015

2014

2015

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

%

Negozio di fiori

35,9

36,9

45,2

45,2

47,7

48,0

32,1

30,8

22,5

23,6

31,4

30,9

Chiosco attrezzato in strada

6,4

6,7

8,4

8,6

5,6

5,6

5,2

5,1

8,5

8,4

5,2

5,2

Garden center/Vivaio

31,2

29,0

23,1

23,4

20,5

20,2

36,9

37,2

44,4

43,6

42,8

42,3

Altro*

26,5

27,5

23,3

22,8

26,2

26,1

25,8

26,9

24,6

24,4

20,6

21,6

Super/Iper

14,5

14,9

15,2

14,6

13,3

13,4

12,4

11,9

11,9

12,0

9,6

9,5

* Altro = catalogo + internet + mercato rionale / periodico + super/iper + brico + altro. Il mese di Ottobre nel 2013 non è stato rilevato, viene proposto per confronto il mese dell’anno precedente.

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Flortecnica e vivaismo


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FATTI & PERSONAGGI | focus

SARÀ LA VOLTA BUONA?

SPERIAMO In discussione un disegno di legge in Senato per incentivi sulle aree verdi private. Sarebbe una boccata di ossigeno anche per i produttori, soprattutto vivaisti di Francesco Tozzi

IN BREVE

• Ddl propone detrazioni fiscali in cinque anni • Strumento di “compensazione” e “mitigazione” degli impatti socio-ambientali • Implementare il verde privato anche condominiale

I NUMERI • 36% il valore delle detrazioni • 5 anni il tempo previsto • 2.000-30.000 la spesa per gli spazi privati • 5.000-50.000 la spesa per gli spazi condominiali • 200.000.000 la copertura finanziaria

30

F

inalmente anche il Senato della Repubblica si è accorto che il giardinaggio è importante per una “sana e diffusa cultura del verde”. Tanto che è in discussione un disegno di legge per introdurre misure di agevolazione fiscale per interventi di “sistemazione a verde” per immobili di proprietà privata. Speriamo! IMPLEMENTARE GLI SPAZI PRIVATI Si parla di una detrazione del 36% in cinque anni per spese tra i 2mila e i 30mila euro, per chi mantiene un giardino (proprietario o affittuario che sia) e, nel caso di condomini, anche per importi maggiori, compresi tra 5mila e 50mila euro. E anche l’intento del ddl è frutto di un confronto aperto tra operatori del settore: associazioni professionali e di categoria, testate tecniche di riferimento, esperti del settore. Insomma, i contenuti di questa proposta non sono scaturiti da veloci e superficiali chiacchierate tra

Flortecnica e vivaismo

appassionati o fortunati proprietari di case con giardini da favola, ma hanno trovato un significato serio grazie al lavoro di professionisti e specialisti. E così, il ddl entra nello specifico della materia, partendo dal nocciolo della questione: l’obiettivo è quello di implementare il “verde privato”, non solo come elemento di arredo estetico qualificate di uno specifico contesto urbano, ma soprattutto quale fattore essenziale di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita degli abitanti di un determinato territorio e strumento progettuale di “compensazione” e “mitigazione” degli impatti socio-ambientali prodotti da edificazioni anonime e lontane dalla ricerca del “bello”. Che meraviglia! COPERTURA PER 200 MILIONI Una speranza? Non lo sappiamo. Un’opportunità capace di dare un nuovo impulso al mercato, soprattutto legato alle figure professionali di riferimento? Sarebbe ora.

“L’obiettivo è quello di

implementare il “verde privato” come fattore di sviluppo”

A questo punto il disegno di legge inizierà il suo percorso tra Commissioni e Parlamento e chissà se la strada corta, senza buche o addirittura in discesa. Naturalmente, alla fine sarà tutta una questione di coperture. Il “valore” del ddl è già stato calcolato e si parla di 200 milioni di euro di copertura finanziaria. Questa è la realtà. Però ci piace pensare che finalmente giardini e orti vengano considerati come un patrimonio da promuove e non solo come un di più.



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PRODUZIONE | aziende

GRUPPO PADANA, Nuove varietà, nuovi colori e sapori nella presentazione delle prove in campo estive del gruppo veneto. Importanti sorprese per la prossima stagione di Matteo Ragni

La serie dei Tagete Endurance si presenta uniforme, molto fiorifera e super resistente in aiuola.

A

Gaiarine si è svolta la presentazione delle prove estive del Gruppo Padana. Un bel campo prova suddiviso nelle principali colture dell’assortimento già in catalogo con qualche brillante novità. Le prove hanno come scopo il confronto tra varietà e la verifica delle caratteristiche specifiche. Il fatto che ci sia molto dell’assortimento in pieno campo permette di vedere i risultati dopo giornate di vento e pioggia e un bel caldo che dura da diverse settimane. Molte le varietà che hanno attirato la mia attenzione, come i Tagete erecta Endurance Yellow, Sunset gold e Orange. Il criterio della prova, oltre che quello di vedere le caratteristiche delle varietà, era anche quello delle prove di coltivazioni. Infatti, la prova consiste in due file di piante, quelle a destra sono piante coltivate in vaso 34

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del 10,5 di diametro, mentre quelle di sinistra arrivano da un pack da 32 fori. La differenza certo è che il pronto effetto è garantito dal vaso 10, ma anche la piccola pianta del pack, con tempi più lunghi, assicura un buon risultato. La serie dei Tagete Endurance si presenta uniforme, molto fiorifera e super resistente in aiuola. Ha certamente un buon risultato anche in vaso accestendo molto bene dalla base. POMODORI, ANCHE DA SALSA Nel ricco catalogo del Gruppo Padana un grande spazio è dedicato all’orto sia da seme, sia innestato. Dalle varietà presenti in assortimento si vedono le molte sfaccettature commerciali di chi vende in tutta Europa, Balcani compresi. Il Pomodoro indeterminato Grandberry è un classico esempio di come un pomodoro a grappolo con bacche di piccola pezzatura e a maturazione

scalare può garantire ottimi risultati negli orti e sulle terrazze di tutta Europa. Il Pomodoro Premio è un pomodoro con la bacca medio grande e un’ottima capacità produttiva. Una bella sorpresa per me è vedere un pomodoro determinato tradizionale come All Fresh 900, c’è ancora spazio per il pomodoro da salsa!

TONALITÀ PER L’ESTATE Arrivato ai vasoni mi sono subito concentrato su uno dei cavalli di battaglia del Gruppo Padana come la Surfinia contrast mix, il validissimo Contrast mix 2 con la combinazione di tre Calibrachoa. Molte delle varietà nei vasoni mostrano il loro lato migliore con il passare del tempo, è l’esempio delle prove di Calibrachoa orange 95 e Calibrachoa orange 94, sempre più belle man mano che la stagione avanza. Bel colore anche la Calibrachoa orange yellow: sogno già un


RISULTATI INTERESSANTI Il gruppo dei tecnici riunito per la presentazione delle prove estive di Padana.

nuovo mix di Calibrachoa con questi colori estivi. In catalogo per il prossimo anno anche la nuova Surfinia Sumo™, pronta a essere interpretata e valorizzata dai migliori produttori di vasi fioriti d’Europa così come le Petchoa SuperCal® Cherry imp, una delle varietà più giuste per l’estate. L’ultimo aspetto sul quale vale la pena soffermarsi è la produzione di Dipladenia, con la Dipladenia Classic early scarlet Padana intende mordere il mercato delle produzioni “calde” di Dipladenia con una interessante selezione calibrata ad hoc. Non resta che vedere quello che il mercato ed il futuro ci chiedono; quello che è certo è che il Gruppo Padana è pronto a rispondere al meglio.

Calibrachoa orange 95 e Calibrachoa orange yellow: sempre più belle man mano che la stagione avanza.

BIODIVERSITÀ CONTRO I PARASSITI Giungere alla conclusione che i mezzi biologici per la lotta ai parassiti delle piante possono avere una efficacia comparabile ai mezzi chimici. Questo il giudizio maturato durante lo studio condotto dal professor Carlo Duso e dal dottor Alberto Pozzobon durante il progetto “La biodiversità funzionale applicata alle produzioni florovivaistiche protette”. La presentazione, ricca di spunti di riflessione e di dettagli, nasce da uno studio condotto dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con il Gruppo Padana, Ecoflora, l’Azienda Agricola Fratelli Bet e la Regione Veneto. Lo scopo del progetto era mostrare le interazioni positive tra l’esterno della serra e le siepi miste e le colture all’interno delle serre. Lo studio ha dimostrato che nel tempo le interazioni sono possibili e positive. Certo si deve permettere la comunicazione tra l’esterno e l’interno della serra e si deve avere una distanza sufficiente affinché queste interazioni positive ci siano e funzionino al meglio.

Il Pomodoro Premio, un pomodoro con la bacca medio grande e un’ottima capacità produttiva. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | novità

NUOVO

UN PER I CICLAMINI Sono belli, profumati e colorati, in un periodo in cui il mercato nostrano può offrire ben poco. Usiamoli come fiori da reciso di Bianca Belfiore foto Ulzega

I

l solito, solito ciclamino. Parliamo spesso di come le diverse aziende produttrici si stanno ingegnando per dare una svolta a questa pianta. Una delle possibilità è dargli la nuova veste di protagonista dei mazzi e dei bouquet della stagione invernale. Oltralpe è una strada che si sta già percorrendo, da noi bisogna ancora trovare chi voglia osare in questa direzione. Abbiamo chiesto a Morel, che propone in catalogo il ciclamino da reciso, di presentarcelo.

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Flortecnica e vivaismo

POCHE DIFFERENZE NELLA COLTIVAZIONE Le differenze tra la coltivazione del fiore reciso e la coltivazione tradizionale in vaso sono, di fatto, molto ridotte. Gli unici accorgimenti sono volti al miglioramento della presentazione e della durata in vaso. Le tecniche di coltivazione dei fiori recisi saranno determinate di volta in volta dal calendario di produzione e dalla scelta delle varietà più indicate. È molto importante, ovviamente, proteggere


STILE le piante dalle malattie e dagli insetti devastatori che danneggiano direttamente la qualità e l’aspetto dei fiori, e possono di conseguenza arrecare danni considerevoli. Infine, una buona preparazione e un buon confezionamento del fiore reciso possono essere fattori determinanti ai fini della durata in vaso, sia presso il fiorista, sia presso il consumatore. Tutte le indicazioni necessarie vengono fornite da Morel in un documento che contiene la descrizio-

ne dei metodi colturali ampiamente testati presso la S.C.E.A. di Montourey (Fréjus / Francia): queste tecniche danno ottimi risultati nelle condizioni colturali e climatiche di questa regione e potrebbero pertanto richiedere qualche adattamento se utilizzate in condizioni diverse, è sempre necessario eseguire alcune prove. LE VARIETÀ PIÙ ADATTE Per scegliere quali varietà di ciclamino fossero le migliori da pro-

durre per il reciso, Morel ha condotto lunghi e diversi studi, in cui sono state analizzate tutte le qualità dei fiori, ma soprattutto la durata in vaso e la produttività. Il risultato è che la serie Halios® a fiore grande è la più adatta in assoluto. Fra gli ibridi, le varietà sfumate, VICTORIA, BLUSH, FANTASIA® e CURLY®, si prestano particolarmente bene alla coltivazione specifica del fiore reciso. Sul sito trovate un elenco preciso delle varietà selezionate. FONDAMENTALE, IL MARKETING Il ciclamino è spesso regalato, perché ispira sentimenti di tenerezza e di affetto. Proporlo in bouquet può essere una scelta vincente, se condotta con una campagna di marketing sapiente, che ne metta in risalto le indubbie qualità e che supporti il consumatore nel mantenimento a casa. Il fiore reciso del ciclamino dimostra una sorprendente resistenza in vaso, quindici giorni e oltre; inoltre, come abbiamo già detto, offre il vantaggio di disporre di una ricca gamma di colori vivaci o delicati in un periodo piuttosto povero di scelte, da ottobre a febbraio. Altro vantaggio, l'acqua rimane chiara e senza degradazione olfattiva. Preferiscono l'acqua pura (senza conservanti ne gel), e i gambi devono essere regolarmente recisi alla base e tagliati in obliquo nel senso della lunghezza (2 cm) prima di essere disposti nel vaso.

IN BREVE • Le differenze tra la coltivazione del fiore reciso e in vaso sono ridotte. • La serie Halios® a fiore grande è la più adatta in assoluto. • Permette di disporre di colori vivaci o delicati in un periodo piuttosto povero. • Il fiore reciso del ciclamino ha grande resistenza in vaso. • L’acqua rimane chiara.

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PRODUZIONE | tendenze

I TREND DI

STARS FOR EUROPE “A Natale ospita una Stella” è la nuova campagna per la promozione 2015. Strumenti e servizi per incentivare le vendite in garden e fioristi di Filippo Terragni

N

on tutti conoscono la grande versatilità della Stella di Natale: disponibile in una varietà di colori e di dimensioni molto ampia e in grado di soddisfare qualsiasi richiesta e gusto, dal più moderno al più classico. Da qui parte la nuova campagna “A Natale ospita una Stella” di Stars For Europe, che suggerisce le tendenze 2015 e mette a disposizione strumenti e servizi per la promozione studiati per garden e fioristi. CLASSICO, MA CON STILE Grazie alle Poinsettia rosse le tradizionali decorazioni possono essere fortemente valorizzate e rinnovate. L’albero di Natale di Poinsettia, per esempio, è un’alternativa colorata e originale al tradizionale abete, e può essere allestito in pochissimo tempo. È sufficiente riempire una struttura conica a ripiani con delle piante in vaso. Le si potrà scegliere di gradazioni differenti creando, a discrezione, una combinazione cromatica suggestiva. Un altro suggerimento da proporre è la seduta personalizzata per la tavola di Na-

tale, con speciali decorazioni a tema create utilizzando delle mini Poinsettia, nei colori che preferiamo, e dei contenitori a forma di cono come mini vasi. Bisognerà avvolgere le radici e il terriccio delle piantine in un po’ di muschio umido prima di posizionarle nei vasi, e poi fissarli alle sedie con del filo di ferro decorativo. Successivamente, si potranno aggiungere dei fiocchi e degli ornamenti natalizi. Consiglio: come tocco finale, suggerite delle etichette personalizzate col nome come segnaposto per gli ospiti. DOLCE NATALE I coloratissimi bouquet di Poinsettia possono diventare davvero invitanti se sistemati in vasi al gusto di caramella. Come? Basta scegliere due vasi di vetro della stessa forma, quadrata o circolare o altro, ma di diverse dimensioni. Quindi inserire il più piccolo all’interno di quello più grande e riempire lo spazio vuoto tra i due con dolcetti, caramelle e gelatine. Aggiungere dell’acqua nel vaso più interno e posizionarvi il bouquet di Poinsettia. Pochi passaggi per un risultato di sicuro effetto. NATALE MODERNO Elementi ornamentali dallo stile minimal ed essenziale sono le decorazioni da suggerire per le abitazioni moderne,

luminose e open space. Spazi da valorizzare in contesti dai colori contrastanti, scegliendo Stelle di Natale dai toni brillanti. Per esempio il più tradizionale albero di Natale, con un po’ di fantasia, può essere rivisitato in chiave moderna. L’idea è di partire impostando un semplice pannello con delle assi o scaffali in legno disposte a struttura piramidale, a forma d’albero, che andremo poi a decorare con diversi oggetti. Un effetto moderno-elegante, in perfetto stile minimal, può nascere ad esempio dall’abbinamento delle Poinsettia color crema con Stelle bianche in legno di varie misure.

MATERIALE A SOSTEGNO La campagna prevede anche una serie di azioni a sostegno di garden e fioristi. Collegandosi al sito www.sfe-web.com sarà possibile scaricare gratuitamente diversi materiali informativi sulle Stelle di Natale, come poster, banner, care tips card e altro, con la possibilità di personalizzazione.

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PRODUZIONE | colorazioni

SPRAY SULLE STELLE, PERCHÉ NO? IN BREVE • Colorare le Poinsettia è una buona possibilità commerciale • Inter–Color è un’azienda tedesca che produce colori per i fiori • Poinsettien–Farbe è il colorante per Stelle di Natale • Glitter, con la base Plastic–Klar, rende le stelle luccicanti

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Molti di noi non amano “truccare” le piante: dà un’aria kitch e a volte fa pensare che sotto quei brillantini ci sia una pianta di scarsa qualità. Proviamo a cambiare prospettiva

Q

di Marta Meggiolaro

uando mi hanno proposto di scrivere un articolo sulle colorazioni artificiali delle poinsettie, il primo impulso è stato di dire “no!”. No, perché vedere un fiore glitterato o colorato mi fa pensare a una bambina truccata: un’idea di cattivo gusto, si rovina qualcosa che per di per sé, al naturale, sarebbe fresco, bello, armonioso.

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D’altro canto, non sono cieca e vedo che nella Grande Distribuzione come nei garden questo genere di piante funziona, si vende. Quindi mi sono messa a studiare e a informarmi, per capire come si fa e perché vale la pena avere in assortimento questo genere di prodotto. Posto che questo genere di trattamenti può piacere o non piacere, sicuramente offrono dei vantaggi. Il primo argomento a

favore è questo: le colorazioni e gli spray glitterati, soprattutto sotto le feste natalizie, rendono appetibile per il consumatore la solita Poinsettia di cui magari ha già la casa piena. Cioè, è un buon modo per riproporre le eccedenze. Il secondo punto interessante è che alcune colorazioni, se fatte con criterio e con gusto, se accostate al giusto vaso, nelle giuste combinazioni, diventano qualcosa di accattivante e


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TOTALE

possono convincere anche i più agguerriti sostenitori dello stile naturale. E in ultimo: i tedeschi e gli olandesi lo fanno, e vendono. Quindi, perché dobbiamo comprare da loro qualcosa che possiamo fare anche noi? POINSETTIE MULTICOLORI Per colorare le Stelle di Natale sono presenti sul mercato i prodotti di Inter–Color. Poinsettien–Farbe è un colorante basato su un composto idrosolubile colorato, ecologico e senza propellente, che si applica con un qualunque spruzzatore. Si usa sulle varietà più chiare. I colori disponibili sono tanti: giallo, rosso, arancione, erica, lilla e bianco. Il bianco rende il colore di base “pastellato”. L’intensità della colorazione può essere variata, usando una quantità d’acqua pari o doppia. Per avere un effetto ottimale bisogna osservare alcuni accorgimenti: le piante devono essere ben asciutte, la temperatura di colorazione non deve essere inferiore ai 15°C. Si applica due volte, lasciando in mezzo un breve periodo di asciugatura in un ambiente ben areato. Le stelle “ritoccate” si conservano normalmente, non si decolorano e hanno buone possibilità di mercato.

GLITTER E LUCCICANTI Per decorare in modo efficace e festoso le nostre piante, si può applicare un altro prodotto di Inter–Color, Glitter. È un materiale molto fine, composto di particelle di poliestere da mezzo millimetro, che può rivestire qualunque superficie, e qualunque pianta. Disponibile in diversi colori: giallo, rosa, rosso, arancione, verde, blu, limone, nero, oro, argento, bianco e spettrale (colore iridescente). La base perfetta è Plastic–Klar, un fissatore trasparente che si mescola all’acqua, inodore e non combustibile, senza formaldeide. Si spruzza uniformemente Plastic–Klar con una quantità pari di acqua, e poi si distribuisce Glitter con uno spargitore. Si lascia asciugare per due ore a 20°C e le piante sono pronte per essere presentate, vestite a festa.

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PRODUZIONE | vivaio

DIFFERE LA PAROLA SULLA IN BREVE

• Tappezzanti, piante copri– suolo con portamento espanso o strisciante • Molte varietà resistono bene al sole e al caldo • Ruolo decorativo importante, soprattutto negli ambienti piccoli • La scelta del contenitore è parte fondamentale

Una possibilità per offrire qualcosa di nuovo: addentrarsi negli spazi ancora poco battuti dal nostro mercato. Per esempio, le tappezzanti come alternativa alla solita erba di Alessandro Coraggio

M

olti pensano che differenziare voglia dire trovare le rarità, rivolgersi a cercatori di piante rare che possano risolvere i problemi di cosa produrre. Nell’ultimo periodo mi sono accorto che un settore ancora poco esplorato dai produttori italiani è quello delle tappezzanti: copri-suolo che possano essere un’alternativa al prato, verde o fiorito che sia. Il portamento espanso o strisciante viene da pensare che sia tipico delle piante da

Ajuga reptans multicolor

42

Flortecnica e vivaismo

sottobosco, in realtà sono molte anche quelle che resistono bene al sole e al caldo. Il punto è poter offrire un prodotto che sia accessibile sia in termini di misura, sia di prezzo da tutti i nostri clienti. Il ruolo decorativo delle piante tappezzanti in giardino, soprattutto negli ambienti piccoli, è fondamentale perché riesce a dare profondità e colore agli angoli più bui. La scelta del contenitore è parte fondamentale, si possono offrire pack, vasi di piccole dimensioni oppure mattonelle da usare direttamente.

Sedum spurium variegatum

SOLE, COLORI, PROFUMI Le prime piante a cui tutti pensiamo sono i Sedum e le Ajuga. Entrambe si sviluppano velocemente, donano belle fioriture e assicurano una buona copertura del suolo. L’Ajuga reptans multicolor o Sugar plum, crea un effetto tappezzante molto gradevole. Le foglie verdi sono chiazzate di violetto e bianco. Il fiore primaverile è blu e le infiorescenze si alzano per 10-15 centimetri. I Sedum sono moltissimi, alcuni eretti come il Sedum spectabile,

Hebe x Rhubarb & Custard


NZIARE , BOCCA DI TUTTI che assicura ottime fioriture e bellissime rosette, mentre il Sedum spurium variegatum è il classico tappetino sempreverde, variegato e con i piccoli fiori rosa. Restando sempre al sole, accanto alle rose tappezzanti, vendute anche queste in piccoli contenitori, le Hebe: unica la Hebe X Rhubarb & Custard con le foglie variegate e i giovani germogli rossi. Anche i numerosissimi Geranium possono essere trattati come coprisuolo da fiore. Aromatico invece il timo che garantisce un ottimo profumo, il mio preferito come copri suolo, sia in montagna che al mare il Thymus herba-barona con gli splendidi fiori rosa. Sempre al sole e con i fiori gialli la Mecardonia o la Waldsteinia ternata: candidi cuscini di fiori gialli estivi.

Thymus herba-barona

avendo una nuova primavera. È DALLE BASSE ESINEZE L’Arctostaphylos Emerald Carpet è una pianta semplice nelle esigenun arbusto basso basso, con foglie ze climatiche e di terreno, ma che verdi brillanti e fusti purpurei. Ec- arricchisce il giardino di candidi cellente come tappezzante associa- cuscini. È perfetta anche nelle to ad azalee e rododendri, mirtilli composizioni come sempreverde ed edera. Le Stachys resistono o come prodotto da garden in bene al sole e al freddo, vaso piccolo, come pianse le piante sono da ta per le occasioni. talea non fioriscono Avviandoci verso SCELTA DEL e assicurano una l’ombra l’EpimeCONTENITORE buona copertura dium, i Lamium del terreno. e i Trifolium gaL’Hottunia corrantiscono ottimi data è la classica risultati, anche in pianta della nonvaso. na che lasciata in Resta la volontà di giardino anche al sole, differenziare, l’idea assicura una vegetazione di offrire nuovi prodotti, abbondante e ricca. La Muehnell’attesa che i garden center ci lenbeckia complexa è una delle chiedano piante per il verde cimipiante che negli ultimi tempi sta teriale e le piante per i terrari.

Arctostaphylos Emerald Carpet

PARLIAMO DI… • L’Ajuga reptans multicolor o Sugar plum • Sedum spectabile • Sedum spurium variegatum • Hebe X Rhubarb & Custard • Geranium • Thymus herba-barona • Mecardonia o la Waldsteinia ternata • L’Arctostaphylos Emerald Carpet • Stachys • L’Hottunia cordata • Muehlenbeckia complexa • l’Epimedium, i Lamium e i Trifolium

Stachys Silver Carpet Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | vivaio

ABELIA Un prodotto conosciuto e diffuso, ma il giusto periodo di coltivazione e un’attenta analisi del target migliorano le performance. E la genetica continua a selezionare nuove varietà di Matteo Ragni

LE VARIETÀ IN COMMERCIO Abelia ‘Edward Goucher’ Abelia floribunda Abelia grandiflora Abelia grandiflora ‘Confetti’ ® (‘Conti’ PBR) Abelia grandiflora ‘Francis Mason’ Abelia grandiflora ‘Gold Spot’ Abelia grandiflora ‘Lucky Lots’ (‘Wevo2’PBR) Abelia grandiflora ‘Mystic Daydream’® Abelia ‘Kaleidoscope’ PBR Abelia ‘Sunshine Daydream’ PBR

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Flortecnica e vivaismo

D

ecidere di proporre una pianta così popolare e facile da coltivare ogni anno ai nostri clienti è facile, ma alcune volte rischioso. Dalle classiche Abelia floribunda alla super conosciuta Confetti c’è spazio per tutti, dipende che prodotto si vuole coltivare. C’è un giusto rapporto che deve essere rispettato tra dimensione del vaso, costo della pianta e tipologia

QUANTO QUANTO di mercato. Per il garden center lombardo serve un prodotto facile da vendere, cioè etichetta vistosa, vaso medio grande e perfezione del prodotto, altrimenti le abelie le comprano in Olanda fuori stagione. Per un vivaio che lavora con i giardinieri è importante avere un buon assortimento, l’etichetta può essere anche piccola, ma il vaso deve essere sufficientemente grande da garantire almeno una stagione di coltivazione. Di certo non si deve


È STATO FATTO E C’È ANCORA DA FARE scimmiottare con le Abelie le produzioni di altri paesi. C’è il giusto periodo per le Abelia che è l’estate. Perché le Abelie sono delle piante da fiore con una bella decorazione. Se si vuol vendere le Abelia nel mese di marzo, si deve essere consci che si sta producendo un prodotto forzato, che quindi dovrà competere con il prodotto olandese, per quanto riguarda il prezzo, sia in merito alla forma. Non voglio affermare che è sbagliato produrre

Abelie fuori stagione, dico solo che non possiamo vendere un’abelia in un vaso 24 a marzo e la stessa Abelia venderla a giugno. Devo differenziare: vaso piccolo a marzo con vegetazione forzata o coltivata coperta al centro sud Italia per non rovinare le foglie con il mal tempo; vaso grande e coltura fredda per le Abelia estive. Il costo di produzione non sarà molto differente così come il prezzo di uscita del prodotto.

Ultimamente mi sembra che l’Abelia da vaso piccolo vada per la maggiore. Forse perché in estate ci sono altri prodotti, o forse perché è meglio vendere a inizio primavera che in estate. Di certo la ricerca genetica negli ultimi anni ci spinge a guardare alle Abelia per la colorazione delle foglie, più che per i fiori. La colorazione delle foglie è evidente soprattutto con il freddo. Ma con le Abelie andremo avanti a vederne delle belle!

LE TRE VARIABILI • Dimensione del vaso • Costo della pianta • Tipologia di mercato

POTENZIALI CLIENTI Garden center • Prodotto facile da vendere • Etichetta ben visibile • Vaso medio-grande • Perfezione del prodotto Vivaio con vendita a giardinieri • Buon assortimento • Piante da ricoltivare almeno un anno • Vaso sufficientemente grande

Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | energia

BIOMA OPPORTUNITÀ PER CONTE AIEL presenta un documento per migliorare l’efficientamento nelle serre, attraverso investimenti strutturali e così aumentare la competitività delle imprese di Filippo Terragni

T

orniamo a parlare di energia alternativa legata alla possibilità delle biomasse, grazie a un documento pubblicato da AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali – dal titolo: Efficientamento e biomasse nelle serre: investimenti intelligenti per aumentare la competitività delle imprese. L’analisi fatta da AIEL è molto semplice e pratica, proprio per mettere in evidenza, sempre dove è possibile, i vantaggi derivanti dall’inserimento di caldaie a biomasse in sostituzione

del gasolio: con cippato e pellets, secondo i calcoli dell’associazione, si risparmia dal 30 al 60% rispetto al gasolio agricolo. ALTERNATIVA AL GASOLIO Di fatto, per le imprese serricole, ma anche per i garden, il costo di riscaldamento rappresenta oltre il 40% dei costi di esercizio dell’azienda e negli ultimi 10 anni il costo del gasolio agricolo è raddoppiato, da 0,4 euro/litro nel 2003 a 0,8 euro/ litro nel 2015, ovvero da 40 a 80 euro/MWh (Iva e trasporto esclusi).

Il prezzo delle biomasse, invece, mostra un andamento molto più stabile rispetto al gasolio agricolo. Grazie agli incentivi, inoltre, è possibile coprire dal 50 al 100% dell’investimento per un impianto a biomassa in cinque anni, sempre secondo le stime di AIEL. Il piano prevede di abbandonare il combustibile fossile (gasolio, GPL, metano) per la biomassa legnosa e investendo in un moderno impianto di riscaldamento automatico a cippato o a pellet, è possibile accedere a importanti incentivi statali, erogati in cinque anni. Questi, insieme al risparmio sul gasolio e ad accorgimenti tecnici (sistema di distribuzione del calore in serra, coibentazioni, schermi termici, eccetera) consentiranno di contenere i consumi e i costi post intervento. STRUMENTI OPERATIVI Gli incentivi sono erogati dallo Stato alle aziende attraverso il Gse (Gestore dei Servizi Energetici, www.gse.it) e i due meccanismi incentivanti si indentificano con due strumenti: il conto economico (CT) e i certificati bianchi o titoli di efficienza energetica (TEE). Conto termico. L’incentivo è calcolato in funzione della potenza (kW) e della zona climatica ed è erogato direttamente dall’azienda tramite bonifico bancario.

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Flortecnica e vivaismo


SSA, NERE I COSTI Certificati bianchi. L’incentivo è calcolato in funzione dell’energia termica contabilizzata post intervento (kWh) ed è erogato all’azienda attraverso una Esco (Energy Service Company). Con il conto termico prima si realizza l’impianto e poi si procede con

la richiesta di incentivo, da presentare entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento. Con i certificati bianchi si presenta al Gse una proposta preliminare (ante-intervento) e, una volta ottenuto esito positivo, si può procedere con l’investimento.

TAB. 1 – CONTO TERMICO (EURO/KW)

Entrambi gli incentivi, si legge nel documento di AIEL, saranno attivi per i prossimi otto-dieci anni. I PRIMI CALCOLI La scelta dell’uno o dell’altro incentivo va fatta sulla base del caso specifico, previa verifica della soluzione più adatta e conveniente per l’azienda. Nelle tabelle 1 e 2 si riporta una semplice guida per la verifica preliminare e indicativa dei livelli di convenienza, con un esempio di calcolo. La tabella conto termico riporta l’incentivo per kW installato in funzione della fascia climatica e del coefficiente Ce, che è in funzione delle emissioni di polveri certificate dal fabbricante della caldaia. La tabella certificati bianchi riporta il numero di ore equivalenti di funzionamento oltre alle quali la convenienza economica dei certificati bianchi supera quella del conto termico. Insomma, investire in una caldaia a biomassa è una delle scelte migliori per garantire maggior competitività alla propria azienda, naturalmente prima vanno fatti tutti i calcoli del caso.

Per sapere la fascia climatica di appartenenza bisogna conoscere il comune in cui verrà installato l’impianto sul sito www. comuni-italiani. it e cliccare “clima e dati geografici”.

TAB. 2 – CERTIFICATI BIANCHI (ore/anno)

35<Pn<500 kW

Pn>500 kW

Fascia climatica

Ce = 1,2

Ce = 1,5

Ce = 1,2

Ce = 1,5

Fascia climatica

Ce = 1,2

Ce = 1,5

C

132

165

119

149

C

1.072

1.345

D

168

210

151

189

D

1.373

1.718

E

204

255

184

230

E

1.664

2.082

F

216

270

194

243

F

1.764

2.209 Flortecnica e vivaismo

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Inv est im en ti i nte llig en ti p er au me nta re la

co mp eti tiv ità de lle im pre se

L’AZIENDA Schmid Energy Solutions è uno dei più grandi produttori svizzeri di impianti di combustione che da 75 anni e per tre generazioni ha riscaldato il cuore freddo svizzero. Da sei anni ha aperto i propri uffici anche in Italia a Torino e a Verona. L’azienda lavora con una filosofia di “approccio partecipato”, cioè intende stabilire un rapporto con il cliente duraturo nel tempo. Le fasi iniziali sono molto importanti, per questo all’interno di Schmid i tecnici sono i primi e unici venditori. www.schmid.it

Efficientamento e biomasse nelle serre Il documento di AIEL è stato realizzato dal gruppo caldie e biomasse.

ESEMPIO DI CALCOLO 1 Serra di 5.000 metri quadrati, zona D, con consumo di gasolio di 86.000 litri/anno e un costo di 80 euro/MWh

ESEMPIO DI CALCOLO 2

Potenza della nuova caldaia (Ce = 1,5): 500 kW Investimento: 400.000 euro Costo pellet: 60 euro/MWh (ENplus A1-A2, Iva inclusa con consegna in autobotte ENplus) Costo cippato: 35 euro/MEh (classe A1, Iva inclusa, franco centrale termica)

Potenza della nuova caldaia (Ce = 1,5): 1.000 kW

Incentivo CT: 500 kW x 210 = 105.000 (21.000 all’anno x 5 anni) • Se la caldaia lavora 1.718 ore/anno, ovvero produce 500 kW x 1.718 = 860 MWh, i due meccanismi si equivalgono in termini di convenienza economica. • Se le ore di funzionamento superano le 1.718, sono più convenienti i certificati bianchi. Risparmio con la biomassa (pellet o cippato) Costo gasolio: 860 MWh x 80 euro = 68.800 euro/anno Costo pellet: 860 MWh x 60 = 51.600 (-17.200 euro/ anno) Costo cippato: 860 MWh x 35 = 30.100 (-38.700 euro/ anno) Risparmio annuo per 5 anni • Soluzione pellet: 21.000 + 17.200 = 38.200 x 5 (anni) = 191.500 (48% dell’investimento) • Soluzione cippato: 21.000 + 38.700 = 59.700 x 5 (anni) = 298.500 (75% dell’investimento)

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Flortecnica e vivaismo

Serra di 8.000 metri quadrati, zona E, consumo di gasolio 208.200 litri/anno e un costo di 80 euro/MWh. Investimento: 750.000 euro Costo pellet: 60 euro/MWh (ENplus A1-A2, Iva inclusa con consegna in autobotte ENplus) Costo cippato: 33 euro/MEh (classe A2, Iva inclusa, franco centrale termica)

Incentivo CT: 1.000 kW x 230 = 230.000 (46.000 all’anno x 5 anni) • S e la caldaia lavora 2.082 ore/anno, ovvero produce 1.000 kW x 2.082 = 2.082 MWh (= 208.200 litri di gasolio), i due meccanismi si equivalgono.

• Se le ore di funzionamento superano le 1.718, sono più convenienti i certificati bianchi. Risparmio con la biomassa (pellet o cippato) Costo gasolio: 2.082 MWh x 80 euro = 166.560 euro/anno Costo pellet: 2.082 MWh x 60 = 125.000 (-41.560 euro/ anno)

Costo cippato: 2.082 MWh x 33 = 68.710 (-97.850 euro/

anno)

Risparmio annuo per 5 anni (CTE/TEE + biomassa) • S oluzione pellet: 46.000 + 41.560 = 87.560 x 5 (anni) = 437.800 (58% dell’investimento) • Soluzione cippato: 46.000 + 97.850 = 143.850 x 5 (anni) = 719.250 (96% dell’investimento)


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TENDENZE | gestione

SCELTE PROD SI RIPARTE DAL CONSUMATORE La fascia di clientela medio-alta continua ad acquistare piante, ma cerca qualità. Poi bisogna puntare sulle nuove varietà, sempre più ricercate, sulle quali si possono spuntare prezzi migliori di Jurg Burger

L

e piante risentono dei nuovi comportamenti d’acquisto dei clienti. Non sono un bene di prima necessità. Chi fatica ad arrivare a fine mese rinuncia ai gerani sul balcone. Se ha il pollice verde, prova a fare le talee per la stagione successiva. Se non ha il pollice verde, mette i vasi in cantina oppure si limita ad acquistare un geranio o due quando sono in offerta a un prezzo molto basso. Anche se la tendenza sta (molto) lentamente cambiando. La fascia di clientela media, che risparmia perché non ha più la disponibilità di un tempo, ma non è costretta a tagliare le spese con la scure, acquista ancora le piante. Per fare un regalo. O perché il giardino curato e le cassette con i fiori sul terrazzo esorcizzano in qualche modo la crisi e sono il segno che nonostante le difficoltà del momento e qualche risparmio negli acquisti, la vita può continuare come prima. Al limite si acquista un geranio per vaso anziché due, ma i fiori rappresentano ancora un valore per chi ha cura della propria casa e ama vivere in un ambiente accogliente. La fascia di clientela più benestante acquista come prima le piante, ma ha imparato a sfruttare le offerte per spendere meno. La qualità rimane un crite-

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Flortecnica e vivaismo

rio di preferenza importante: non si sceglie il prodotto meno caro, ma il prodotto che ha un rapporto qualità/prezzo vantaggioso. LA SCALA DEI VALORI Un elemento che ha assunto una grande importanza negli acquisti è la scala dei valori. C’è chi ama i fiori, le piante e il giardino e rinuncia volentieri al ristorante o al week end al mare pur di vivere in un ambiente piacevole. E c’è chi li considera un di più e non esita a sacrificarli a favore di cose che ritiene più importanti. Il consumatore di oggi acquista quando il valore di una pianta o di qualsiasi altro bene è superiore al prezzo. Quando ha la sensazione di poter acquistare una cosa che ha un grande valore per lui a un prezzo conveniente. Quando ha l’impressione di guadagnare nello scambio. Quando riceve un valore maggiore di quello che deve dare. La comprensione dei nuovi comportamenti d’acquisto dei consumatori e delle strategie di vendita dei distributori è la chiave di volta per ripensare la produzione ortoflorovivaistica nei prossimi anni. Quali scenari possiamo immaginare per il mercato delle piante e dei fiori nei prossimi anni? E come dovranno muoversi i produttori all’interno di questi scenari? I dati statistici indicano


UTTIVE? una tendenza generale al ribasso negli acquisti di piante e fiori. Ma ciò non significa che tutte le tipologie di clienti acquistano meno piante in eguale misura. Se vogliamo ripensare la produzione in funzione del mercato di oggi, dobbiamo capire a chi potremo vendere quali tipi di piante. Partendo dalle tendenze in atto. LE TIPOLOGIE DI VENDITE IN CALO » Il noleggio di piante e fiori ad alberghi, ristoranti, centri congressi: i tagli di spesa delle aziende si sono riversati su alberghi e ristoranti, costringendoli a loro volta a ridurre i costi all’essenziale; ne fanno le spese le piante sempre fresche e ben curate che accoglievano i clienti all’ingresso. » Le piante da appartamento verdi: le vendite sono in calo sin dal 2008, per vari motivi: • Si preferiscono quelle fiorite, più piccole e meno costose. • Negli appartamenti sempre più piccoli mancano spazi adeguati. • Spesso rappresentano un fastidio più che un piacere. » Le piante fiorite tradizionali, come le saintpaulie.

»

Le piante e i fiori che si regalavano in occasione delle ricorrenze: in linea generale si fanno meno regali a Natale e a Pasqua, per San Valentino, per la Festa della Mamma; anche i cimiteri il giorno dei morti non traboccano più di crisantemi come avveniva prima della crisi. » Gli alberi e gli arbusti per il giardino.

LE PIANTE PIÙ VENDUTE Per contro tengono botta le vendite di alcune tipologie specifiche di piante. » Orchidee, anthurium e begonie nei garden center: le orchidee sono preferite per la bellezza dei fiori, per la lunga durata della fioritura, per l’ampia scelta di misure, colori e varietà. » Piante fiorite da regalare: l’orchidea acquistata all’ultimo momento o quando non si sa cosa regalare, fa sempre piacere e costa meno del tradizionale mazzo di fiori. » Nuove varietà di piante e ibridi: il “pollice verde” che fa le talee per risparmiare è attratto dai fiori mai visti e non bada

FATTORI CHE INFLUENZERANNO IL MERCATO • La crisi non si risolverà in breve tempo; dovremo conviverci sicuramente per almeno altri 4 o 5 anni. • I consumatori cercano di risparmiare e compensano il minor potere d’acquisto comprando quando ci sono le offerte e i prodotti sono fortemente scontati. • Quando arriverà l’agognata ripresa, non si tornerà a spendere come prima del 2008; si cercherà di ripristinare un po’ di sicurezza, si metteranno da parte delle riserve, e ogni tanto ci si concederà qualche sfizio. • Le nuove abitudini d’acquisto rimarranno; non si tornerà al consumismo e allo spreco, ma si continuerà a comprare il prodotto desiderato dove costa meno, durante i saldi o quando sarà in offerta.

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TENDENZE | gestione

COME CAMBIA LA

LOGISTICA Aumentano le consegne, anche per quantitativi molto contenuti. E il magazzino è sempre più leggero

I

servizi per il comparto prevedono anche numerose altre iniziative legate alla logistica del prodotto, come è il caso di GS Global Service, azienda che abbiamo interpellato tramite Adriano Tonoli, socio amministratore. L’azienda è specializzata nei servizi di logistica per fiori e piante: «Il lavoro si è andato evolvendo verso una maggiore specializzazione e una minore copertura del territorio. La vera differenza, infatti, la possiamo fare con la velocità e la frequenza delle consegne, possibile solo in un ambito più limitato di territorio; trasporti due/ tre volte alla settimana con quantitativi anche molto contenuti, sono gli elementi che ci accordano la preferenza della nostra clientela». GS Global Service offre servizi a grossisti, garden center, fiorerie, giardinieri e ambulanti, con i picchi di lavoro concentrati nei mesi primaverili. «Se il meteo assiste la nostra clientela, le principali sorprese vengono dagli ambulanti, capaci anche di notevoli exploit nei periodi di bel tempo». Dal punto di vista delle fasce più a valle della catena, la situazione è ormai quella di azzeramento dei magazzini, con ordini di merce effettivamente venduta e grande attenzione a non avere magazzini con merce invenduta. «Ancora più giù, per quanto riguarda i consumatori finali – continua Adriano Tonoli – le famiglie sono molto attente al valore aggiunto dell’utilità delle piante sia vera, sia presunta; quindi abbiamo notato un grande balzo nelle vendite di piante da orto e aromatiche, ma anche delle piante carnivore che, di fatto, non mangiano le zanzare, che tuttavia sono considerate oggi di maggiore valore rispetto a quelle che offrono “solo” elementi estetici». L’offerta di GS, già da qualche anno, è veicolata con successo anche da una soluzione dedicata per il commercio elettronico. Un canale di accesso al mercato in notevole sviluppo e in grado di modificare la stessa struttura di vendita.

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Flortecnica e vivaismo

tanto al prezzo per aggiungerli alla propria collezione. » Piantine per l’orto: grazie alla crisi molte persone hanno iniziato a coltivare un orto e anche chi possiede solo un terrazzo. ha provato a piantare i pomodori e le zucchine anziché i gerani.

Nello scenario dobbiamo includere anche alcuni fattori generali che non riguardano specificamente le piante, ma che condizioneranno il mercato. Inutile quindi pensare la crisi come un male temporaneo o una malattia da cui presto si guarirà. La crisi è durata troppo a lungo per non lasciare un segno nella vita delle persone e delle famiglie. E la storia insegna che non si torna mai indietro. Quando avviene un salto evolutivo, si procede in direzioni nuove. Pertanto il mercato delle piante e dei fiori non sarà mai più quello di una volta. Occorre prendere atto delle trasformazioni che stiamo vivendo e ri-orientare le scelte in funzione di obiettivi adeguati alle nuove condizioni. COME DOVRÀ EVOLVERE LA FLORICOLTURA? Chi compra cerca di ricavare il più possibile dai soldi che può spendere. Chi vende cerca di mantenere il fatturato con offerte allettanti. E chi produce? È destinato a subire il calo delle vendite e dei prezzi? O ha qualche carta da giocare per invertire la tendenza e salvaguardare perlomeno il proprio margine? Indubbiamente il calo del mercato si ripercuote sulla produzione. Ma i fattori in gioco sono molteplici

e non tutti di segno negativo. Si tratta di cogliere le nuove opportunità e diventare propositivi. Proviamo a immaginare come. » Puntare su una produzione di qualità La crisi non si vince abbassando i prezzi. Per abbassare i prezzi bisogna abbassare la qualità o rinunciare al margine. Se si abbassa la qualità, si scontentano i clienti, col rischio che scelgano un altro fornitore. Se si rinuncia al margine, si entra in un circolo vizioso di problematiche finanziarie che indeboliscono l’azienda e la rendono meno competitiva. Meglio orientare la produzione verso livelli qualitativi medio-alti, puntando su quella fascia di clientela che sa apprezzare la differenza ed è disposta a pagare qualcosa di più quando ne vale la pena. » Ricercare nuove varietà e ibridi Il giardiniere hobbista, amante delle piante e dei fiori, magari risparmia sui gerani facendosi le talee da solo, ma quando vede un nuovo colore o un nuovo ibrido, difficilmente resiste al desiderio di averlo. E non bada troppo al costo. Perché non ha in mente un prezzo di riferimento. E perché il desiderio aumenta il valore percepito. Le nuove varietà possono essere vendute a un prezzo più alto e con margini più interessanti sia per chi produce che per chi vende. » Fare sistema Fare insieme ciò che non si può fare da soli. Questo dovrà essere il principio guida per l’evoluzione futura dell’ortoflorovivaismo italiano. Insieme si possono fare ricerca, marketing, servizi, distribuzione, formazione.

OFFRIRE NUOVI SERVIZI Anziché chiedersi di quanto si può abbassare ancora il prezzo, vale la pena chiedersi: che tipo di servizi possiamo offrire al garden center, al grossista e al consumatore finale? Qualche centesimo di sconto in più non cambia la vita al gardenista. Ma una collezione di piante corredata di schede informative che spiegano al consumatore finale le caratteristiche della pianta e le cure di cui ha bisogno, vale molto di più di uno sconto, perché supporta e favorisce la vendita.


I NUOVI COMPITI DELL’IMPRENDITORE FLOROVIVAISTICO Sarà sempre più determinante conoscere e analizzare il mercato. Chi sono le persone che acquistano piante e fiori? Quali preferenze hanno? Quanto sono disposti a spendere oggi? Conoscere e comprendere i clienti, sia quelli reali che quelli potenziali, è il primo passo per poter studiare proposte innovative e interessanti. Poi: » Studiare nuove proposte Un buon metodo è quello di mettersi nei panni dei propri clienti e provare a pensare, scegliere e decidere come loro. Se chi regala una pianta o dei fiori vuole fare bella figura senza spendere troppo, con quali piante è possibile soddisfare entrambi i criteri? Quali combinazioni di fiori si possono

proporre per creare mazzi e composizioni di sicuro effetto a un costo adeguato ai tempi di crisi? » Studiare nuovi servizi Il prezzo passa in secondo piano quando un’offerta è abbinata a un servizio. Oggi molti gardenisti preferiscono avere un servizio in più al posto di uno sconto in più. » Valorizzare le potenzialità della comunicazione

La comunicazione fa la differenza tra prodotti simili offerti allo stesso prezzo. Quando riesce a emozionare, ad informare, a suscitare curiosità, a dare significato, cambia la percezione del valore.


TENDENZE | estere

UK

AL VIA IL RILANCIO DEL SETTORE

Gli inglesi sono convinti che nel florovivaismo si trovino le risorse per le sfide sociali ed economiche del nostro tempo. Ecco perché hanno ideato un action plan in collaborazione col governo di Marta Meggiolaro

I DODICI PUNTI DELL’ACTION PLAN 1. Progresso nel settore verde 2. Valenza culturale del verde 3. Turismo verde 4. Il commercio domenicale 5. Garden EXPO 6. Modernizzazione ed efficienza della logistica 7. Incentivi finanziari 8. Ricerca e sviluppo 9. Risorse sostenibili per l’industria 10. Salute delle piante e strategie per l’impollinazione 11. Salute e benessere 12. Società e orticoltura

P

erché l’orticultura è importante? Questa è la domanda da cui parte il Piano d’Azione della Tavola Rotonda per l’orticultura inglese. Formata da un gruppo di leader del settore, il Roundtable ha l’obiettivo di sviluppare una serie di azioni in dialogo serrato con il governo per la crescita economica dell’orticoltura. Questo significa che tutta la filiera deve avere il tempo di riconoscere il proprio potenziale e nei diversi campi di azione: nel commercio, per le carriere lavorative, nella costruzione di infrastrutture e nella salute e nel benessere dei cittadini. Senza contare che il giro di affari per il giardinaggio in Gran Bretagna si attesta sui 10,4 miliardi di sterline, che un turista su tre visita almeno un giardino o un parco, che la produzione di piante e fiori vale 2 miliardi di sterline e quella del turismo nei giardini 1,4 miliardi, e infine il settore dà lavoro a 300mila persone. In ultimo, la presentazione include anche il valore delle importazioni di piante e fiori: 1 miliardo di sterline che, ci si augura, possa almeno in parte essere sostituiti dalla produzione interna. AZIONE CHIARA I rappresentanti dell’industria hanno individuato dodici aree su

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Flortecnica e vivaismo

cui concentrare l’attenzione e in cui hanno preso degli impegni. L’accordo con il governo è che anche da parte sua ci sia la collaborazione necessaria a rendere possibili i progressi auspicati. Organizzazioni specifiche si preoccuperanno anche di quantificare i progressi in ciascun settore per avere un giudizio oggettivo sull’impegno di ognuno. Il primo punto impegna il settore, insieme al Dipartimento per l’Educazione e per l’Innovazione nel Business a promuovere le carriere di apprendistato e poi la crescita lavorativa. Il secondo invece vede la collaborazione degli stessi enti per introdurre a scuola, fin dai primi anni, la conoscenza di materie e abilità importanti per il settore. I passi successivi sono più improntati alla promozione: il garden tourism, la possibilità di tenere aperto di domenica e la garden EXPO, in tre modi diversi, puntano tutte allo stesso obiettivo: allargare la sfera di influenza del giardinaggio. Se aumenta il turismo nei parchi e nei giardini aumenta il flusso di denaro, che può essere investito in efficienti campagne pubblicitarie. Inoltre, i dati raccolti potranno essere utili all’industria per calibrare l’offerta di fiori e piante. La quarta richiesta è proprio un appello al governo, che elimini i garden center dalla

lista degli esercizi commerciali che non possono essere aperti di domenica e a Pasqua, in quanto è un provvedimento in controtendenza rispetto alla domanda dei consumatori. Il quinto è un grande progetto: un’esposizione della durata di un anno, che porterebbe alla costruzione di una meravigliosa città giardino e che si vorrebbe inaugurare nel 2020. PIÙ SOLDI, MENO BUROCRAZIA Il miglioramento in efficienza e la modernizzazione della logistica è una richiesta che parte da una ricerca commissionata dall’HDC (Horticultural Development Corporation). Il lavoro, svolta da HTA


(Horticultural Trades Association), ha evidenziato che gli inglesi preferiscono acquistare le piante prodotte in patria. Da qui l’introduzione di incentivi fiscali e fondi pubblici che consentano politiche di investimento e miglioramento strutturale delle aziende, al di là dei costi da sostenere. Nello stesso tempo si incoraggia la collaborazione nei programmi di Ricerca e Sviluppo, che potrebbe rendere più competitiva la filiera produttiva, e un’azione per alleggerire la burocrazia e piani di comunicazione. Gli ultimi punti del piano si concentrano sulla tutela della biodiversità e della salute. Da una parte iniziative che promuovano l’attività di impollinazione e preservino le specie presenti nell’ambiente, oltre alla salute delle piante. Infine, si parla anche della salute degli esseri umani, due le idee principali:

GIARDINAGGIO IN GRAN BRETAGNA

sviluppo di tutte le pratiche che contribuiscono alla salute fisica e mentale e che possono svolgersi nella natura e la costruzione di città con infrastrutture “verdi”, che hanno grandi benefici sociali ed economici. Il piano d’azione ha una durata stimata di cinque anni, necessari per esplorare tutto il potenziale del settore dell’ortoflorovivaismo. C’è molto di buono, ma la richiesta di energie finanziarie è grande. Staremo a vedere come va e quanto il governo inglese sarà disposto a collaborare.

• Vale 10,4 miliardi di sterline • Un turista su tre visita almeno un giardino o un parco • La produzione di piante e fiori vale 2 miliardi di sterline • Il turismo nei giardini vale 1,4 miliardi • Il settore dà lavoro a 300 mila persone • Il valore delle importazioni di piante e fiori: 1 miliardo di sterline

FloraHolland Trade Fair Aalsmeer: 4 - 6 novembre 2015

Un evento da non perdere! Per tre giorni interi questa fiera commerciale internazionale sarà il luogo in cui commercianti e produttori del settore della floricoltura si incontrano e concludono i propri affari. • Oltre 650 fornitori di fiori e piante • 50 moltiplicatori nazionali ed esteri con la loro offerta, nuovi prodotti o concetti • Le tendenze e i concetti più recenti e un’infinità di idee a cui ispirarsi • Moltissime novità in tutte le categorie di prodotti • Nomine per il Tulipano di Vetro 2016 Orari di apertura: Mercoledì 4 novembre dalle ore 9,00 alle ore 17,00 Giovedì 5 novembre dalle ore 9,00 alle ore 17,00 Venerdì 6 novembre dalle ore 9,00 alle 15,00 Da non perdere! Registrate la vostra visita sul sito: www.floraholland.com/tradefair

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