Flortecnica e vivaismo n. 383 - Ottobre/Novembre

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

383

dal 1977 informa il settore

Ottobre/Novembre 2015 • anno XXXIX

*

Jonathan Pedersen, nuovo manager del colosso americano

Monrovia, tutte le qualità della capolista

"Tre capisaldi: comunicazione, linee per i garden center e prodotti in esclusiva" 32 PRODUZIONI / tecniche Ciclamini per tutti i gusti

40 PRODUZIONI / mercati Costi floricoltura, futuro incerto

16 PRIMO PIANO / manifestazioni

PLANTARIUM 2015, orientarsi al

consumatore: le novità della prossima stagione


L’ALTRA COPERTINA

TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Flortecnica e vivaismo

I dati della ricerca INEA sulla floricoltura ligure offrono uno scenario a luci e ombre. Accanto ad aspetti che possono rivelarsi vantaggiosi, una gestione obsoleta che frena le possibilità di sviluppo di Filippo Tommaseo

Un futuro incerto, da

rendere certo a pag. 42



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EDITORIALE | questo mese

SI RIPARTE DAL CONSUMATORE

C’

è fermento. Quasi una certa (e strana) voglia di riscatto del florovivaismo italiano. Anche se il nuovo studio di Inea mette in evidenza i seri problemi strutturali della floricoltura ligure – un vero freno a mano tirato per lo sviluppo del settore –, ci sono dei buoni segnali di ripresa, sia sul fronte della dinamicità, ma anche dell’andamento di mercato. Così, dopo il congresso di AIPH, finalmente anche l’Italia tornerà ad avere la sua rappresentanza a livello internazionale grazie all’impegno di ANVE (pagina 27). E questa è una bella notizia. Ora non resta che organizzarsi qui in casa, spinti da una stagione favorevole. Un importante suggerimento arriva dall’ultima edizione di Plantarium: bisogna orientarsi al consumatore (pagina 16). Produrre significa sempre di più capire cosa vuole il cliente finale, interpretarne le esigenze, parlare il suo linguaggio. E si parla di consumatore anche a pagina 50. Infatti, oggi più che mai, occorre osservare da vicino le fasce di clienti, le diverse esigenze e le motivazioni di acquisto. Questo serve per intercettare la domanda e vendere, sempre con maggior convinzione e successo. Insomma, è da qui che è opportuno ripartire, dal consumatore, per sfatare il rischio di un futuro incerto (da rendere certo!).

di Francesco Tozzi - @Lab_VERDE

D

ue signore accanto a me sul treno verso Milano parlano di quanto sono brave come nonne, a discapito degli ignari genitori. Ovviamente. La mia attenzione è stata subito catturata. Vestita tutta di bianco la più grassottella prendeva in giro la figlia e il povero genero, perché seguono alla lettera le istruzioni che la scuola ha loro dato per l'inizio della prima elementare del perfettissimo bambino. Vorrei fotografarle ma non ho il coraggio. Ridono educatamente delle riunioni a scuola, delle firme da fare sui mille documenti, delle deleghe e delle copie della carta di identità. Del patto scuola-famiglia che va condiviso… Dicono cose sensate, sono gentili e usano un buon italiano, nonne milanesi! Come le conosco bene! Sono brave e buone, vogliono bene alla famiglia e si occupano dei nipoti al posto dei genitori. Ma sbagliano. Sottovalutano il fatto che le regole dettate dal buon senso, ahimè, non funzionano più. Bene, male… Nel 1960 era meglio di ora? Non so, forse. Ma ora le cose non

LA BENZINA DELLA GENETICA

funzionano più come nel '60. Servono le liberatorie, i consensi, le firme per determinare le responsabilità. L'ho presa larga per parlare delle royalty. La benzina della genetica. Cosa c'entrano le due nonne con le royalty? C'entrano nel senso che quello che andava bene una volta ora non basta più. Così come non basta più la parola, il "gentleman agreement". Ho seguito un cliente per sette anni che coltivava ottocentomila petunie all'anno, tutto senza contratto, senza licenze sulle nuove varietà o accordi sulle varietà in prova. Poi in sei mesi ha chiuso e le campionature sono sparite. Per poi vederle ricomparire in Spagna anni dopo. Niente contratto, dodici anni di lavoro di ibridazione persi. Se ci fosse stato un contratto, almeno le prove erano riconducibili, tracciabili. Care nonne, prima di perdere il polso della situazione su figli e nipoti, provate a capire perché le firme sono importanti. Che nessuno faccia mai leggere queste righe a mia mamma! di Matteo Ragni - @matteoragni_eu


EDITORIALE | l'esperienza

ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

DAI FIORI, AL

MONDO

“Il Garofano d’Argento” conferma il suo ruolo internazionale. Giunto alla 41a edizione, il prestigioso riconoscimento continua a svolgere il suo compito: promuovere il settore florovivaistico di Arturo Croci

I

l “Garofano d’Argento” è una manifestazione di rilevanza nell’ambito del florovivaismo italiano e internazionale e l’attribuzione del premio ha un significato di particolare prestigio per coloro che lo ricevono. Fondata a Giarre nel 1974 dal Dott. Carlo Calì, presidente dell’Associazione Culturale “I fiori di Giarre e dell’Etna”, con il nome di “Festa dei Fiori”, per promuovere e premiare la floricoltura locale e siciliana, dopo cinque anni, visto il successo conseguito e la rinomanza riscontrata a livello nazionale, soprattutto nell’ambito dei più importanti mercati floricoli italiani, ha assunto l’attuale denominazione di “Garofano d’Argento”, uscendo dall’ambito regionale ed acquisendo sempre maggiore importanza, fino a diventare un chiaro e significativo momento di aggregazione e promozione internazionale. AMPI ORIZZONTI Nato per riconoscere i meriti dei migliori operatori del settore florovivaistico, il “Garofano d’Argento” ha via via assunto rilevanza di carattere generale, ai fini di premiare le migliori eccellenze umane in qualsiasi ambito svolgessero la loro attività, anche al di fuori di piante e fiori. Così hanno ricevuto il “Garofano d’Argento” persone di eccellenza nel campo della medicina, dell’arte, dello spettacolo, delle attività sociali e dell’imprenditoria in generale. Sempre, comunque, tutto ricade come promozione del settore florovivaistico, che in questo caso assume il ruolo di chi vuole riconoscere i meriti di chiunque abbia ottenuto successi nella propria attività, con particolare riguardo alla sicilianità, consegnando loro un chiaro simbolo della floricoltura: un “Garofano in Argento” che non potrà mai appassire. Si deve anche sottolineare la valenza internazionale assunta dalla manifestazione: il “Garofano d’Argento” è stato assegnato a persone di diverse nazionalità sparse per il mondo. 6

Flortecnica e vivaismo

PRESENTATO IL GAROFANO S. AGATA Articolata su più giornate e con temi diversi, la 41° edizione ha avuto uno svolgimento positivo riscuotendo un generale consenso da parte degli intervenuti. Fra i vari eventi collaterali si citano: la mostra fotografica; il convegno “Effetti benefici dell’olio di oliva”; il convegno “Una mente sempre verde”; il convegno “Cucinare con i fiori”. Presso il Comune di Catania ha avuto luogo il gemellaggio fra il Comune di Catania (rappresentato dal Sindaco Enzo Bianco) e la Repubblica di San Marino (rappresentata dal Capitano di Castello di Borgo Maggiore Federico Cavalli), già accomunati dall’avere la medesima Patrona: S. Agata, qui celebrata dalla presentazione di una nuova varietà di garofano bianco denominata appunto “Garofano S. Agata”. Presenti, fra gli altri, Mara Verbena, Carmelita Calì, l’assessore del Comune di Catania Salvo di Salvo, artefici di questo gemellaggio, l’ibridatore del garofano Carlo Moraglio, Carmen La Sorella, Silvano Frigo. Venerdì pomeriggio si è svolta la visita alle aziende Faro e Radice Pura. BUONA LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO Il Concorso floreale con il coordinamento di Rosario Alfino si è svolto sotto il porticato antistante il palazzo

I Premiati dell’aultima edizione.


VASI del Comune di Riposto, suscitando interesse nei passanti. Veramente belle alcune composizioni, giudicate da una giuria tecnica, presieduta da Mara Verbena, per l’assegnazione del Garofano, e da una giuria popolare, per l’assegnazione di una targa speciale. Entrambe le giurie hanno assegnato la vittoria alla medesima concorrente: Filly Adornetto. All’evento hanno collaborato le allieve del Liceo delle Scienze Umane Michele Amati di Giarre–Riposto, che si sono prestate come modelle per le composizioni floreali. UN MOMENTO MOLTO SENTITO La cerimonia di consegna del Garofano d’Argento si è svolta nella Sala del Vascello del Comune di Riposto sabato 3 ottobre, alla presenza di numerose autorità: l’onorevole Enzo Bianco, il sindaco e il vice sindaco di Riposto, i sindaci di Fiumara S. Alfio e Calatabiano. Ci sono stati anche due simpatici intermezzi musicali, a opera del cantastorie Luigi Di Pino, premiato con il Garofano. Valido il presentatore Andrea Raiti, cha ha effettuato brevi interviste a tutti i premiati, e si è anche esibito, essendo un tenore, accompagnato da Luigi Di Pino e dal suo complesso. La domenica mattina vi è stata la visita al castagno dei Cento Cavalli e al museo di S. Alfio, con la degustazione della tipica granita e del “Pane di Timilia”. I PREMIATI DELLA 41° EDIZIONE 1. Il Capitano di Castello di Borgo Maggiore di San Marino, Federico Cavalli, e il rappresentante del Comune di Catania Francesco Marano hanno ricevuto il Garofano d’Argento, consegnato dal Sindaco di Riposto e da Maria Carmela Calì. 2. Il premio internazionale alla professionalità “Franco Locatelli” è stato assegnato a Leonardo Capitanio, vivaista, che ha ricevuto il Garofano da Silvano Frigo, ex-presidente del Consorzio Fiori Tipici Lago Maggiore e da Giosuè Catania, Presidente APO. 3. Carlo Moraglio, ibridatore di Garofani, il premio è stato consegnato da Maria Carmela Calì 4. Erminio Costanzo, professore e direttore della unità operativa di Neurologia Cannizzaro a Catania ha ricevuto il Garofano dal Sindaco di Riposto Enzo Caragliano e dal Vice-Sindaco G.Franco Pappalardo. 5. Salvatore Daniele Patanè, ufficiale dei Bersaglieri, colonnello dello Stato Maggiore della Difesa, ha ricevuto il Garofano dal Dott. Giovanni Finocchiaro, assessore al Comune di Riposto e da Maria Carmela Calì. 6. Luigi Di Pino, cantastorie del XXI secolo, ha ricevuto il Garofano, assieme al suo complesso, dal Vice–Sindaco di Riposto G.Franco Pappalardo e dal sindaco di Fiumara S. Alfio Giuseppe Nicotra. 7. Filly Adornetto, la vincitrice del concorso floreale, ha ricevuto il Garofano da Rosario Alfino, Presidente Nazionale Accademia Arte Floreale e presidente Regionale Federfiori e Confcommercio. 8. Il premio internazionale di giornalismo “Ignazio Continella” è stato assegnato a Carmen Lasorella che ha ricevuto il Garofano dall’onorevole Salvo Andò e dal Sindaco di Calatabiano Giuseppe Intelisano.

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SOMMARIO | 383 - 2015

Ottobre/Novembre 2015

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

383

dal 1977 informa il settore

Ottobre 2015 • anno XXXIX

PRIMO PIANO

12 INTERVISTA

Tutte le qualità della capolista colloquio con Kate Karam di Matteo Ragni

16 MANIFESTAZIONI IN COPERTINA Jonathan Pedersen è il manager di Monrovia, azienda americana che dopo un periodo di declino è ritornata al top è ha ripreso il suo posto da leader del settore.

Orientarsi al consumatore di Matteo Ragni Ortensia, il fiore quattro stagioni di Bianca Belfiore

20

16

22 ANDAMENTI

Colombia in rapida ascesa di Filippo Tommaseo

PRODUZIONE

32 TECNICHE

Ciclamini per tutti i gusti di Carlo Borrelli

36 IBRIDAZIONE

36

Passiflora, pianta multifunzione di Annalisa Giovannini

40 MERCATI

Paesi in via di sviluppo, anche floricolo di Filippo Terragni Un futuro incerto, da rendere certo di Filippo Tommaseo

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46 VIVAIO

Nandina, facile da vendere di Alessandro Coraggio

25

32 8

Flortecnica e vivaismo

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48 PREMI

Tre sezioni per nove riconoscimenti di Filippo Terragni


Flortecnica e vivaismo

Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 382 - Settembre 2015

DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo

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GRAFICA Francesco Fedelfio PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon

TENDENZE

50 GESTIONE

Analisi di mercato, compito del produttore di Jurg Burger

54 PRODUZIONE

Sentier, eccellenza alla prova colloquio con Romano Contessotto di Marta Meggiolaro

Vannucci Piante investe in formazione di Filippo Tommaseo

RUBRICHE

5 6

SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

56 INIZIATIVE

PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

EDITORIALE Questo numero di Matteo Ragni e Francesco Tozzi

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

EDITORIALE L’esperienza di Arturo Croci

ASSOCIATA AD

25 FATTI & BREVI

e d i z io n i

News dal mercato

29 ECONOMIA & VERDE

Più informazione, più possibilità di Jessica Bertoni

54

Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | intervista

TUTTE LE QUALITÀ DELLA

CAPOLISTA Dopo un periodo di declino Monrovia, la storica azienda made in USA, è ritornata al top e ha ripreso il suo posto di leader del settore. Siamo andati a scoprire come ha fatto

M

onrovia è la più grande produttrice di piante al mondo. È americana ed è stata fondata nel 1926 da Harry E. Rosedale, uno dei pionieri della coltivazione di piante in vaso: allora era un’idea rivoluzionaria. Rosedale si accorse che le piante subivano meno traumi e sopportavano meglio il trapianto se restavano nei loro vasi fino al momento di essere poste in piena terra. La sfida era quindi quella di creare un ambiente che permettesse alle piante di crescere bene fino al momento della vendita: e ancora oggi ogni passaggio della produzione viene migliorato, in una corsa all’incremento costante della qualità. I cinque vivai Monrovia più importanti sono a Visalia in California, a Dayton in Oregon, a Cairo in Georgia, e a Granby nel Connecticut. Le piante possono essere acquistate in negozio o online, con la consegna in un garden center indipendente o da un rivenditore. Ho parlato con Kate Karam di Monrovia, delle sue linee guida e delle novità dell’anno. D: Intorno agli anni 2000 l’azienda ha conosciuto un periodo di declino. Cosa è accaduto dopo? R: Che da lì è iniziato un lavoro per migliorare e rilanciare l’azienda. La svolta decisiva è avvenuta nel 2013, quando è stato assunto come manager Jonathan Peder12

Flortecnica e vivaismo

colloquio con Kate Karam di Matteo Ragni

sen. Sensibile al cambiamento che stava avvenendo nel mercato mondiale, ha stabilito tre capisaldi per il rilancio: comunicazione, linee dedicate per i garden center, e prodotti in esclusiva grazie al dipartimento di genetica. La formula funziona: ogni persona negli USA e in Canada può guardare il catalogo di Monrovia online, può scegliere la propria pianta, e poi indicare in quale garden center vuole riceverla. In questo modo non si crea concorrenza fra produttore e rivenditore, e si costruisce anzi un circolo virtuoso, perché uno aiuta l’altro ad avere successo, occupandosi della promozione delle piante, con materiale cartaceo e anche strutturale. La possibilità, poi, di avere piante che nessun altro ha aumenta l’affezione del cliente alla casa produttrice. Lo sviluppo che hanno avuto questi tre elementi è stato sorprendente, e ha riportato in auge l’azienda. Si è venuto a creare un circolo di rivenditori che si appoggiano a Monrovia e che possono riconoscersi fra di loro grazie ai marchi distintivi dell’azienda. Il sistema funziona, tanto che altre compagnie in Europa, Australia e Sud Africa possono fruire del knowhow della casa americana. D: Come realizzate questa forte alleanza con i vostri clienti? R: Abbiamo molto materiale stampato, ad esempio i poster, che forniamo ai nostri clienti, e possiamo

fornire anche le strutture espositive. Ma lo strumento di comunicazione di punta è Plant Savvy, una newsletter mensile ricevuta da 50mila persone e 800 media (fra riviste, giornali e blogger), che ha vinto numerosi premi, soprattutto per l’applicazione mobile. Questo è il modo per stare in connessione con i nostri clienti e per far conoscere ai media le novità, ciò su cui stiamo lavorando, quelli che pensiamo siano i nostri trend, e per fornire buone e utili informazioni. È un collegamento molto utile tra il

Monrovia si occupa della promozione delle proprie piante nei garden center con espositori e materiale informativo


Si vede che le nostre piante sono

più belle, ma è ciò che accade

dentro al vaso che fa la differenza team che si occupa dei canali social e il team editoriale. I limiti di Plant Savvy sono dovuti al fatto di lavorare principalmente per il mobile, così stiamo lavorando sul design di un nuovo blog. Il target saranno i consumatori, ma ci sarà una parte dedicata ai nostri rivenditori. D: Perchè le piante di Monrovia sono “Distinctively Better®”? R: Monrovia è stata fondata nel 1926 ed è ancora oggi una azienda famigliare. È leader nella produzione di piante ornamentali ed edibili, con più di 3600 varietà, di cui 214 sono esclusive. Ogni anno produciamo 22 milioni di piante. Lavoriamo con i

Un esempio di arte topiaria disponibile anche online per il consumatore.

migliori ibridatori del mondo per portare nei garden americani e canadesi le migliori piante. Le nostre piante si riconoscono dal marchio Distinctively Better®: questo significa che la pianta che stai comprando è stata allevata con cura, perché sia sana e prosperi una volta messa a dimora, è una sorta di garanzia sulle piante; un rapporto di fiducia tra chi coltiva e chi acquista. D: Come si riconosce una vostra pianta in negozio? R: È facile, non solo grazie ai nostri vasi verdi, ma anche perché sono piante rigogliose, evidentemente sane. Però è quello che sta accadendo dentro a quel vaso che fa la differenza. Ognuna delle nostre varietà è coltivata in un substrato particolare, pensato per aiutare la radicazione. Aggiungiamo micorrize perché è un valido aiuto che permette alle radici ad assorbire meglio i nutrimenti dal terreno. E questo significa che le piante, una volta portate a casa, resteranno belle, anzi, diverranno ancora più belle, e i clienti sono gratificati da questo successo. Le nuove varietà che introduciamo sono sempre più resistenti alle malattie e ai parassiti e hanno una capacità di fioritura o di produzione di frutti sempre più alta, oppure hanno forme e colori unici. D: Ci presenti qualche varietà nuova? R: Bountiful Blue® Blueberry ha vinto il premio come “Migliore Pianta Edibile” a una fiera che si è tenuta recentemente. Produce molti mirtilli, con gusto dolce, e le sue foglie tinte di blu sono sorprendenti in giardino. Angel Red® Pomegra-

nate è una varietà rara che dopo una profusione di fiori arancioni per tutta l’estate porta frutti di un rosso brillante ricchi di semi all’inizio di settembre. Le nostre Gardenia sono innestate su porta innesti resistenti ai nematodi, tollerano terreni poveri e sono in grado di assorbire più sostanze nutritive. Siamo alla ricerca di nuove piante sempre migliori, le coltiviamo nel nostro ricco terriccio per poi trasportarle ai garden center al picco del loro splendore… e così garantiamo grandi successi.

Jonathan Pedersen, il manager che ha portato l’azienda alla svolta nel 2013.

Una storia di primati TERRICCIO Monrovia è stata la prima azienda a usare le invasatrici meccaniche e ad aggiungere concimi a lenta cessione per aiutare le piante a fiorire anche dopo aver lasciato il vivaio. Il substrato di Monrovia è ancora oggi considerato il migliore. Sono stati anche i primi ad aggiungere micorrize alle miscele di terricciocon una loro specifica miscelazione. RICERCA E SVILUPPO Il Dipartimento di Ricerca è leader nello sviluppo e nella vendita

MONROVIA IN CIFRE • 42 vivai • 3600 varietà coltivate • 214 varietà in esclusiva • 22 milioni di piante prodotte all’anno

Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | intervista

grandi, colorate, e informazioni utili per il giardiniere. Nel 1970 la formazione dei consumatori fa un altro passo avanti con l’introduzione dei pieghevoli “InfoLabel”, che presentano informazioni dettagliate su come prendersi cura della pianta. La tradizione continua oggi con il sito, che contiene tutto il catalogo fotografico delle piante, e che riceve ogni anno milioni di visitatori alla ricerca di consigli fidati e informazioni sui trend.

Monrovia ha iniziato a etichettare le sue piante nel 1960.

I TRE CAPISALDI AZIENDALI • Comunicazione • Linee dedicate per i garden center • Prodotti in esclusiva

di nuove piante. Lungo gli anni le ricerche di Monrovia hanno introdotto metodi innovativi per operare in modo sicuro ed efficiente – idee come aggiungere un nutrimento liquido al sistema di irrigazione automatico, e di usare l’acido citrico come correttore del pH dell’acqua, un materiale più sicuro e meno caustico di quello usato prima. UNA FONTE DI INFORMAZIONI Il 1960 segna l’inizio della ricerca di Monrovia per essere una fonte di informazioni sul giardinaggio affidabile e d’ispirazione. Comincia l’uso delle etichette attaccate alle piante in vendita: con immagini

AMICI DELL’AMBIENTE Monrovia ha una lunga tradizione di pratiche ecosostenibili. Sono in prima linea con nuovi metodi di coltivazione che cercano di ridurre l’impatto sulle risorse naturali. È stata la prima azienda a cercare metodi ecologici per riciclare i reflussi. Sono stati i primi a disinfettare le cesoie per la potatura con monocloramina invece della clorina. Hanno scoperto due modi naturali di controllare le erbacce: i ricercatori usando i gusci di Pecan per pacciamare elimina l’Epatica, e aggiungere gli scarti di Eucalipto al terriccio dei vasi inibisce la crescita delle infestanti. PATENTINI E MARCHI Nel 1950 Monrovia rivela il suo programma di piante registrate. 30 varietà vengono introdotte e sono le prime delle centinaia che ora Monrovia possiede. Un marchio subito riconoscibile Gli originari vasi di metallo verde sono stati sostituiti con vasi verde muschio di plastica, più identificabili, migliori per le piante e più

TOP TEN DELLE RAGIONI PER CUI GLI AMERICANI COMPRANO PIANTE MONROVIA 1. Sono più sane, più forti e fioriranno una volta messe a dimora 2. Vengono coltivate in un substrato ricco di sostanze nutritive 3. Sono arricchite da micorrize per aiutare la radicazione 4. Sono piante più larghe e più piene 5. Ci sono centinaia di nuove e migliorate varietà 6. Sono più resistenti alle malattie e ai parassiti 7. Si trovano nei migliori garden center 8. Sono disponibili in spalliere, forme di arte topiaria e mezzi fusti 9. I colori delle foglie, dei frutti e dei fiori sono vividi 10. Le piante Monrovia fanno sentire chi le acquista un favoloso giardiniere

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Flortecnica e vivaismo

sicuri per i giardinieri. Oggi il vaso Monrovia assicura a chi acquista che ha trovato una Distintively Better plant, cioè “una pianta distintamente migliore”. L’ALLEANZA COL CONSUMATORE Harry E. Rosedale fondò Monrovia dedicandosi a “qualità, valore e servizio senza compromessi”. Nel catalogo annuale, scrisse che l’alleanza fra l’azienda e i clienti era la chiave per la crescita del business. Fu il primo vivaio a trasportare piante in tutti gli Stati Uniti. Oggi gli specialisti nelle vendite di Monrovia devono essere veri esperti nel loro campo: conoscono le regioni in cui lavorano e le piante che vi crescono, conoscono i trend delle piante e le collezioni che i giardinieri vogliono. L’impegno per un forte legame con il cliente è ancora uno dei principi guida di Monrovia.


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PRIMO PIANO | manifestazioni

ORIENTARSI

AL CONSUMATORE È il messaggio del Plantarium di quest’anno. Produrre significa sempre di più capire cosa vuole il cliente finale, interpretarne le esigenze e parlare il suo linguaggio. Molte le novità interessanti di Matteo Ragni

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Flortecnica e vivaismo


Q

uello che è accaduto a Booskop a fine agosto scorso è un rito. Il Plantarium, nell’edizione del 2015, è una fiera in divenire. L’organizzazione della fiera sta provando ad evolversi verso quello che il mercato vuole, cioè attività targetizzate per gruppi di utenti (produttori, venditori, grossisiti, consumatori) e Panel sulle esigenze del mercato da un punto di vista del consumatore. Tutto verte su chi compra. Chi produce e chi vende deve imparare a parlare col consumatore. Le novità sono il risultato di questa fiera, proporre novità, partendo da casa propria. Plantarium era animato soprattutto da aziende olandesi, da visitatori locali ma anche italiani e da molti rappresentanti di mercati “alternativi”. Ho conosciuto norvegesi, danesi, russi, un paio di giapponesi che non ho capito che lavoro fanno e un buon numero di polacchi.

‘Xanthos’, una vecchia conoscenza del Fleuroselect della scorsa edizione. Anche l’Hydrangea macrophylla ‘Dancing Snow’ dal vivaio Lendert di Vos BV eccelle per la bella composizione di colore e forma dei fiori candidi. Quali sono le caratteristiche delle ortensie vincitrici? La longevità del fiore, la bellezza dei colori e la consistenza delle infiorescenze: plastiche, carnose, uniche. AUDACI CONTRASTI DI COLORE Ma ora parliamo dei prodotti che sono piaciuti a me: Geranium pratense ‘Midnight Ghost’ di Compass Plants BV è stata una medaglia d’oro meritata per l’insolita combinazione di fogliame scuro e fiori quasi bianchi.

Nandina domestica ‘Twilight’

EN PLEIN DI ORTENSIE È sempre bello visitare il grande stand centrale della fiera dove sono raccolte le novità proposte. Per dovere di cronaca devo dire che il premio come miglior prodotto PIANTA è stata la Hydrangea macrophilla Magical® Ruby Tuesday® di De Jong Piante BV. Mentre la migliore novità è stato il Cosmos bipinnatus

Hydrangea macrophilla Magical® Ruby Tuesday® Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | manifestazioni

Photinia Serratifolia Pink Crispy

LE PREMIATE • Miglior prodotto pianta: Hydrangea macrophilla Magical® Ruby Tuesday® di De Jong Piante BV • Migliore novità: Cosmos bipinnatus ‘Xanthos’

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Tra i vincitori anche il Coreopsis pratense ‘Ka-Pow Golden Yellow’ di Moerheim, questa nuova varietà ha fiori giallo intenso con un fogliame verde tenue. Una bellissima Photinia Serratifolia Pink Crispy di Van Oploo Tuinplanten e Plantipp BV ha ricevuto una medaglia d’oro per la delicata combinazione di colore del fogliame e dei rami. Nandina domestica ‘Twilight’ dal fogliame variegato e dalle eccellenti caratteristiche di resistenza in giardino e nel punto vendita. La particolarità dell’Euonimus japonicus Charles è quello di avere foglie e steli verde tenue e nuove cacciate rosse, un bel contrasto per una pianta compatta da vaso.

Flortecnica e vivaismo

Ho trovato interessanti anche i Kiwiberry®, una bella composizione di Actinidia arguta dai vari colori, certamente per giardini molto grandi e pergole capaci di sostenere queste rigogliose piante. Più compatte quasi nane la varietà di mora Eubatus Focke ‘Reuben’ e il bellissimo mirtillo ‘Hortblue Petite’ varietà da balcone, ricche di frutti con produzioni abbondanti anche in vaso. SEMPRE BELLE: LE ROSE Una menzione particolare deve essere data alle rose Persica promosse da Jan Spek con la collezione di sei colori. Petali sensazionalmente cerulei e durevoli nel tempo assicurano una fioritura unica. La coltivazione di questo gruppo di rose deve essere sapiente e la manutenzione in giardino generosa. Ma i risultati fanno sognare anche chi le rose fa fatica a vederle come me. Grazie Plantarium, mi hai fatto scoprire le rose: che bella banalità.

Cosmos bipinnatus ‘Xanthos’


CAMPSIS NEI GIARDINI PUBBLICI, BUONA IDEA

Navigare nelle calme acque dei canali olandesi inizia a piacermi. L’ho fatto per vacanza, per lavoro e ora anche per andare a vedere, sotto una pioggia battente, uno dei primi esempi di giardino pubblico dove sono state inserite, ormai da cinque anni, le nuove varietà di Campsis tagliabuana: la Summer Jazz™ Gold Trumpet Creeper e la Summer Jazz™ Fire Trumpet Vine che vanno a completare l’assortimento delle Campsis tagliabuana compatte iniziate anni fa con la sempre bella Indian Summer. Ora abbiamo tre colori che si possono usare per creare alberelli, cespugli a fiore e anche bordure miste. La nuova genetica di Campsis è infatti compatta, molto fiorifera ed enormemente resistente. Più si cimano le giovani cacciate e meglio è. Non resta che provare, anche in combinazione. La mia preferita è la Summer Jazz™ Fire Trumpet Vine: ha un colore potente.


PRIMO PIANO | manifestazioni

ORTENSIA,

IL FIORE QUATTRO STAGIONI È la vincitrice dell’ultimo Plantarium. E in effetti ha tutte le carte in regola: è una pianta forte, sopporta bene sole e gelo, e soprattutto: è bellissima di Bianca Belfiore

M

agical four seasons è il nome della nuova ortensia Hydrangea che arriva dall’Olanda. Bella in vaso come a terra, ha un fiore forte e compatto. Le hydrangea che compongono la collezione sono state selezionate per essere molto resistenti, il che rende possibile proporle agli appassionati di giardinaggio, ma anche a chi non ha molto tempo da dedicare ai fiori. La promessa di “Magical four season” è che in ogni stagione l’ortensia si presenterà con una nuove veste, dai brillanti toni primaverili fino ai toni autunnali. La novità di quest’anno è il colore rosso della Hydrangea Ruby Tuesday®, premiata al Plantarium. La collezione delle hydrangea Magical Four Season è dotata di un buon supporto marketing, con poster e foto che ne illustrano le qualità nel punto vendita. Anche il vaso è studiato per invogliare all’acquisto, suggerendo che può essere un regalo: è elegante e sull’etichetta c’è lo spazio per un messaggio che accompagni il presente floreale. www.magicalfourseasons.com

Le quattro gradazioni di colore durante le stagioni

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Flortecnica e vivaismo



PRIMO PIANO | andamenti

COLOMBIA IN RAPIDA ASCESA

Con un territorio che non conosce cambi di stagione, è il secondo esportatore al mondo di fiori freschi. Qualità alta e varietà particolari la rendono molto competitiva. Ecco perché collaborare con loro di Filippo Tommaseo

LE AZIENDE • 20 anni di esperienza • Produzione ed esportazione di fiori • Livello mondiale • Circassia • Aurora Flores • Matina Flores • Turflor • PQR

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iù di venti rappresentanti e aziende del settore italiane, assieme ad acquirenti provenienti da Spagna e Francia, hanno esplorato le opportunità di investimento nel settore dei fiori freschi della Colombia durante una giornata di incontri organizzati da Asocolflores, Associazione colombiana di Esportatori di Fiori, coordinata dal Ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale colombiani, e da ProColombia, organo di promozione culturale e di investimento del Paese. EXPO PER FARSI CONOSCERE Il Padiglione della Colombia a Expo è una vetrina di promozione commerciale, turistica e di investimento per il Paese in Italia e in Unione

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Flortecnica e vivaismo

Alberto Bermudez Salgar, presidente di Ascoflores.

Europea. Con un’area di quasi 2mila metri quadrati presenta un percorso attraverso i cinque piani termici della Colombia e la sua variegata produzione agroalimentare, commerciale e industriale. ProColombia gestisce la partecipazione seguendo le linee di una commissione multidisciplinare che riunisce la Presidenza della Repubblica, il Dipartimento Nazionale di Pianificazione e i Ministeri di Commercio, Industria e Turismo, Finanza, Relazioni Esterne e Agricoltura. Con più di 90 paesi raggiunti settimanalmente, tecniche innovative che permettono una elevata qualità del prodotto e un fatturato che nel 2014 è stato di 1.374 milioni di dollari, la Colombia si conferma il secondo esportatore al mondo di fiori freschi. A promuovere questo

settore presso il padiglione della Colombia durante i giorni di Expo, cinque tra le principali aziende colombiane con una ventennale esperienza nella produzione ed esportazione di fiori a livello mondiale: Circassia, Aurora Flores, Matina Flores, Turflor e PQR. I produttori hanno presentato tutte le novità del mercato, con un’esposizione di oltre 1500 di rose e garofani portati direttamente dalle loro aziende, ai 50 rappresentanti italiani e internazionali presenti. L’OCCASIONE UNA INTENSA COLLABORAZIONE «Siamo particolarmente felici di essere qui a rappresentare una produzione che in Colombia esiste da più di 50 anni “afferma Natalia Franco di Flores Aurora”. Se la rosa rimane


il nostro fiore più esportato anche i garofani e le astromelie, di cui la Colombia è il principale produttore al mondo, oltre a orchidee e crisantemi, sono alcune delle varietà che contraddistinguono la nostra produzione, portata avanti all’80% da donne». Fra le aziende e i rappresentanti del settore italiano, numerose sono associate a Myplant&garden. Fra loro la exhibition manager dell’Esposizione Valeria Randazzo e la presidente dell’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (AIAPP) Matilde Marazzi. Inoltre hanno partecipato rappresentanti di importanti aziende specializzate, quali l’export manager Andrea de Bosio di Alba Milagro, azienda che produce fertilizzanti, il responsabile vendite Lorenzo Cassinelli di SDD spa, specializzata in sementi, oltre ad aziende agricole e vivai italiani. «Non avevo mai visto rose così belle per dimensione, petalo, lunghezza e garofani dai colori così particolari come quelli di oggi” racconta Matilde Marazzi, presidente dell’AIAPP «Credo che sia importante aumentare la collaborazione con un paese come la Colombia».

LA QUALITÀ CHE RENDE COMPETITIVI Uno dei fattori chiave che porta le aziende colombiane ad essere punto di riferimento mondiale nell’esportazione è certamente la particolare conformazione geografica quasi unica al mondo perché «la sua assenza di stagioni e la presenza di climi differenti permette una produzione 365 giorni l’anno di fiori, impossibile in altri Paesi». A sottolinearlo non sono solo i produttori colombiani ma anche i rappresentanti italiani, come ad esempio Paolo Santacroce, direttore della Flower Express, azienda importatrice di fiori recisi che da vent’anni collabora con il Paese sudamericano. A queste favorevoli condizioni climatiche si aggiunge una cura particolare in ogni fase della produzione, dalla scelta dei fertilizzanti, ai tempi di crescita, fino al packaging, tutti elementi che contribuiscono a mantenere un’elevata qualità rendendo la Colombia uno dei Paesi più competitivi al mondo nel settore. «Elevato livello di produzione, ricerca continua e una produzione costante danno sicuramente del filo da torcere agli altri Paesi produttori» ci tiene ad af-

Anche diverse varietà di garofani, tra i prodotti esposti all’interno del padiglione.

fermare Alessandro Gambin della Ingrosso Fiori Gambin. Un altro elemento che distingue le produzioni colombiane è il costante aggiornamento sulle tendenze a livello globale e una continua innovazione di varietà e colori. «La nostra compagnia coltiva 45 tipi diversi di rose e, nonostante ci siano varietà sempre richieste, noi lavoriamo costantemente per garantire un’offerta nuova e attuale» spiega Alberto Bermudez della compagnia Matina Flores, azienda colombiana specializzata unicamente in produzione di rose di alta qualità e fra le più importanti del Paese: «Ci sono le Mondial, una varietà bianca, le Pink Floyd, chiamate così perché fucsia, e un nuova varietà dal colore giallo, le Brighton».

Le rose colombiane sono tra le più apprezzate sul mercato internazionale.

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FATTI E BREVI | news dal mercato

FLORA TRADE,

ORIENTATO AL BUSINESS

Conta 4.793 visitatori la prima edizione di Flora Trade Show, il nuovo evento di Rimini Fiera dedicato al mondo del florovivaismo e del paesaggio. Un appuntamento che, per la prima volta in Italia, ha visto riunirsi in un unico market place l’intera filiera agricola, grazie alla contemporaneità con MacFrut, evento leader nell’ortofrutta, organizzato da Cesena Fiera. “Flora Trade – commenta il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni – vanta un format B2B dinamico e innovativo, fortemente profilato sulle esigenze del comparto: incontri d’affari internazionali, alta formazione, un quartiere fieristico moderno e funzionale al servizio di aziende e visitatori, incontri istituzionali che hanno fatto di Flora Trade Show un importante momento di sintesi e di confronto per l’intero settore florovivaistico. Abbiamo gettato buone basi affinché questo primo appuntamento diventi nel tempo l’evento di riferimento, capace di rilanciare la leadership del settore florovivaistico italiano nel mondo”. “Le aziende presenti – rivela Patrizia Cecchi, direttore di Business Unit a Rimini Fiera – hanno confermato il loro apprezzamento per un modello decisamente orientato al business, che ha permesso loro di allacciare relazioni importanti con buyers esteri. Sono stati apprezzati la bellezza dei padiglioni, l’efficienza dei servizi che hanno reso più piacevole e facile il business insieme alla proverbiale accoglienza del territorio”. L’evento si è caratterizzato per la sua spiccata vocazione internazionale grazie alla presenza di buyer provenienti dai più interessanti paesi legati al comparto, come Turchia, Romania, Bulgaria, Montenegro, Serbia, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Belgio e Croazia. Oltre 600 gli incontri d’affari che gli operatori esteri avevano programmato prima della fiera, attraverso la piattaforma digitale di Rimini Fiera. Per Flora Trade Show Rimini Fiera ha attivato un’area espositiva di circa 10mila metri quadri, con un centinaio di aziende (in aggiunta ai 33mila mq dedicati al concomitante MacFrut), un intero padiglione adibito a Giardino all’Italiana, grazie all’apprezzatissima collaborazione dello Studio Grassi Design, rendendo così possibile la creazione di un nuovissimo format espositivo dove far incontrare aziende, prodotti, paesaggisti e buyer secondo logiche accattivanti. Confermata l’edizione 2016 sempre a settembre. NUOVA VITA PER VIVAI FIORI È stato presentata presso la sala lounge del Ministero delle Politiche Agricole Alimentare e Forestali a Milano Expo la nuova Associazione Nazionale di tutela del Marchio VivaiFiori. “Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal Ministero delle Politiche Agricole – ha detto il vice presidente Marco Cappellini (nella foto) – per rilanciare l’attività di un settore. Anche in Italia esiste ora un marchio ufficiale, registrato e, tramite le organizzazione florovivaistiche che già aderiscono e che aderiranno all'Associazione di Tutela del Marchio VivaiFiori, di proprietà delle stesse aziende florovivaistiche. Un forte impulso al raggiungimento di questo importante traguardo è stato dato dall’ANVE che ha svolto un ruolo di cerniera tra il Ministero e le numerose organizzazioni florovivaistiche”. L'Associazione Nazionale di Tutela del Marchio VivaiFiori è stata composta dalle seguenti nove organizzazioni dei produttori e del settore: di livello nazionale ci sono l'Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori e l'Associazione Nazionale Piante e Fiori d'Italia; mentre di livello regionale e locale si trovano il Consorzio Campano de Florovivaismo SRL, la Cooperativa Floricoltori Riviera dei Fiori, il Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, Fiori Tipici del Lago Maggiore, Associazione Florovivaisti Florveneto e Associazione Milazzoflora. Inoltre, hanno contribuito fattivamente alla stesura del Regolamento e del Disciplinare tutti i componenti del Tavolo di Filiera nazionale del Florovivaismo e le stesse Organizzazioni di categoria nazionali. Flortecnica e vivaismo

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VIOLE IN MOSTRA

Floricoltura Pironi, membro del Distretto Alto Lombardo da alcuni anni promuove una particolare collezione di viole per i suoi clienti. Più di 140 viole in assortimento, tutte descritte e identificate. Una bella soluzione d’effetto per allestire una zona ricca e variegata del centro di giardinaggio. Le viole ricadenti hanno un peso specifico nella mostra di Andrea Pironi, titolare dell’azienda, anche se è dedicata alle viole a 360 gradi con una ricchissima gamma di viola cornuta che conta più di 50 varietà, le viole del pensiero a fiore grosso per le aiuole e per il giardino. Tutte fiorite contemporaneamente.

WAWE, AMPIO ASSORTIMENTO

Le mini viole ricadenti si possono trovare in una vasta gamma di colori e di assortimenti, anche grazie alla selezione Wawe di PanAm, che offre un’apia scelta di viole da “balconetta” che possono essere piantate in autunno per poi averle fiorite e rigogliose fino alla tarda primavera. Insomma, un assortimento ampio e variegato che consente di soddisfare le esigenze di coltivatori e rivenditori. IL BOSCO VERTICALE ANCHE IN SVIZZERA

La Svizzera, dopo Milano, sarà la culla di un nuovo bosco verticale. Infatti, è stato assegnato allo studio Stefano Boeri Architetti (SBA) il progetto di costruzione di una nuova torre “verde” e biologica che sarà realizzata in Svizzera nel comune di Chavannes-Près-Renens, all’interno dell'aggregato urbano di Losanna. “La Torre dei Cedri”, questo è il suo nome, è stata disegnata dallo Studio Stefano Boeri Architetti con la collaborazione di Buro Happold Engineering per le strutture e l’agronoma Laura Gatti per la componente vegetale e sarà realizzata dal noto costruttore svizzero Bernard Nicod e Avni Orllati. Alto 117 metri, il bosco verticale di Losanna ospiterà 100 alberi, 6mila arbusti e 18mila piante tra perenni, ricadenti e tappezzanti. I grandi protagonisti della torre verde saranno gli alberi di cedro, di quattro diverse specie. Il cedro è un albero tra i più maestosi del mondo, fin dall'antichità considerato sacro e noto per la sua grande capacità di adattarsi a condizioni climatiche estreme e distanti come il Medio Oriente e l'Himalaya. La “Torre dei Cedri” sarà il primo edifico alto al mondo di soli alberi sempreverdi (l’80%), un aspetto importante soprattutto per il grande contributo ecologico svolto dalle foglie nel fissare le polveri sottili, assorbire CO2 e produrre ossigeno. La torre sarà composta da 36 piani destinati non solo a residenze private (da 2 a 5 locali) ma anche a uffici e servizi; sarà dotata di una palestra e ospiterà sulla copertura un ristorante panoramico. Ha commentato Stefano Boeri: “Con La Torre dei Cedri avremo la possibilità di realizzare un edificio sobrio e insieme di grande importanza nel paesaggio di Losanna. Un'architettura capace tra l'altro di innestare una significativa biodiversità di specie vegetali nel cuore di una importante città europea. La Torre dei Cedri, anche grazie alle sue forme e ai colori cangianti dei cedri e delle altre piante nel corso delle stagioni, potrà diventare un landmark nel paesaggio del lago Lemano. Sono felice di questa straordinaria occasione che farà di Losanna una città all'avanguardia nella sfida planetaria per implementare la qualità urbana e la biodiversità delle specie".


FATTI E BREVI | news dal mercato

ANVE NEL NETWORK MONDIALE AIPH L’Associazione Internazionale dei produttori Florovivaisti ora ha la sua rappresentanza italiana. Un traguardo importante per tutto il settore di Filippo Terragni

Si è tenuto in Italia e precisamente a Stresa, sulle rive del Lago Maggiore, il 67° congresso annuale di AIPH - International Association of Horticultural Producers. AIPH è una delle associazioni più importanti a livello mondiale per numero di paesi partecipanti e le sue attività spaziano dalla promozione e marketing all’elaborazione di statistiche internazionali di piante e fiori, comprendendo l’appoggio all’innovazione, agli aspetti legati alle royalty e ai brevetti per le nuove varietà, alla formazione su tematiche ambientali e della salute delle piante. CHIARIMENTI SULLA XYLELLA In rappresentanza dell’Italia erano presenti il Dott. Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Marco Cappellini, presidente dell’ANVE - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, e Arturo Croci, noto giornalista ed esperto internazionale del verde. È stato dunque possibile “approfittare” delle prestigiosa vetrina e del contesto internazionale per riflettere sulle sfide che il vivaismo sta affrontando e dovrà affrontare in futuro e confrontarsi con realtà che operano nello stesso settore ma con culture, legislazioni e mercati molto diversi tra loro. Tra le varie sessioni di lavoro, si è svolta anche quella del Comitato Ambiente in cui il segretario di ANVE, Edoardo Sciutti, è stato chiamato a chiarire la situazione relativa alla presenza di Xylella fastidiosa e in cui è stato altresì possibile comunicare al mondo produttivo la completa estraneità della malattia in tutte le aree italiane esterne alla zona infetta. Nella propria relazione, Alberto Manzo ha parlato delle nuove sfide in termini di import/export per garantire la qualità fitosanitaria delle merci in transito e la possibilità di avere nuovi dati statistici sui reali flussi di piante grazie all’entrata in vigore dei nuovi codici doganali per i prodotti florovivaistici. ARMA VINCENTE Ma la vera occasione di proiezione internazionale per il vivaismo italiano è scaturita dall’invito che ANVE ha ricevuto, e accettato con entusiasmo, da AIPH per diventare socio e dunque il referente italiano all’interno di questo network che vede tra le proprie fila, oltre alle varie nazioni europee, altre rappresentanze internazionali del Canada, Nuova Zelanda, Svizzera, Stati Uniti, Turchia, Australia, Cina, Taipei, Indonesia, Giappone, Repubblica della Corea, Thailandia, Emirati Arabi Uniti. Per questo importante traguardo il presidente Cappellini ha manifestato così la sua soddisfazione: “ANVE sta seguendo la via della conoscenza e del confronto stabilendo a livelli sempre maggiori rapporti di fiducia e rappresentanza istituzionale e promozionale. Solo così sarà possibile per noi avere idea di ciò che accade nel mondo e comprendere i nostri limiti, ma anche divulgare le capacità che solo l’Italia possiede in termini di qualità e di servizio. Crediamo fortemente che l’internazionalizzazione sia la vera arma vincente per continuare il nostro lavoro ma per affrontarla è necessario comprenderla in tutti I suoi aspetti ovvero quelli culturali, legislativi, doganali, fitosanitari, legali, fiscali, promozionali in modo da poter presentarsi al meglio in qualsiasi mercato che richieda le nostre piante. Perciò aderire a networks come quelli di AIPH o ENA non può che dare valore aggiunto al nostro settore”.

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STRUMENTI di Jessica Bertoni j.bertoni@laboratorioverde.net

economia &verde

Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare

Più informazione,

più possibilità QUESTO MESE TRATTIAMO I SEGUENTI ARGOMENTI: LE MAGGIORI AGEVOLAZIONI 2015 IN CAMPO AGRICOLO, REGIME SEMPLIFICATO PER LA PAC, I PSR REGIONALI, OCCASIONI DA NON LASCIARSI SFUGGIRE, E IL DECRETO COMPETITIVITÀ

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ediamo dunque di riassumere brevemente di che genere di aiuti si tratta in modo da tenere sempre d’occhio l’informazione che può aprire nuove possibilità per l’agire imprenditoriale. Ricordiamo il bonus per le assunzioni di giovani nel settore agricolo, gli incentivi per chi investe o amplia investimenti in e-commerce, le detrazioni di imposta per chi affitta terreni agricoli e le rivalutazione dei redditi dominicali e agrari che nel 2015 è passata al 10%.

POTENZIARE IL COMMERCIO ELETTRONICO Le agevolazioni in agricoltura commercio elettronico, sono previste dall’articolo 3 del Dl 91/2014 ed entrano in vigore dal 2014 fino ai due anni successivi, per cui fino al 2016. Consistono in un’agevolazione fiscale sotto forma di credito di imposta del 40% delle spese fino a 50mila euro per tutti coloro che investiranno negli anni 2014, 2015 e 2016 risorse per istituire o ampliare la rete del commercio elettronico in agricoltura, ossia, nello sviluppo di nuove infrastrutture informatiche atte a potenziare il commercio elettronico e quindi le vendite online dei prodotti agricoli italiani in tutto il mondo. L’articolo 3 del decreto Competitività prevede inoltre un altro credito di imposta pari al 40% e non superiore a 400mila euro, per le spese sostenute per sviluppare nuovi prodotti, processi e tecnologie, e tecniche di cooperazione di filiera.

DETRAZIONE 19% SULLE SPESE DI AFFITTO DEI TERRENI AGRICOLI Tale incentivo è contenuto nell’articolo 7 del decreto 91/2014 e consiste nel poter detrarre in sede di dichiarazione dei redditi il 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, nel limite massimo di 80 euro per ciascun ettaro di terreno

affittato e per un massimo di 1200 euro all’anno. La detrazione spese affitto terreni agricoli, è consentita ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e di età inferiore ai 35 anni. L’incentivo è a decorrere dal 2014. Sempre all’articolo 7 del Dl 91/2014 è prevista la modifica della norma della Legge di Stabilità 2013 che ha disposto per il triennio 2013–2015, la rivalutazione dei redditi dei terreni pari al 15% ovvero del 5% per i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Tale rivalutazione, che per la maggior parte dei contribuenti sarà del 30% nel 2015 e del 7% a decorrere dal 2016, per effetto del decreto Competitività diventerà per il 2015 per coltivatori diretti e Iap non più al 5% ma al 10%.

ASSUNZIONI GIOVANI Sono stati introdotti dall’articolo 5 del decreto Competitività 2014 degli incentivi per i datori di lavoro che assumono giovani tra i 18 e i 35 anni senza lavoro retribuito regolarmente negli ultimi 6 mesi e senza diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Consiste in un premio pari ad 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo di 18 mesi. Tale premio è fruibile in termini di compensazione dei contributi che varia a seconda del tipo di contratto, a tempo determinato o indeterminato. Nell’articolo 5 del decreto Competitività è inoltre prevista la riduzione deduzioni IRAP del 50% da dicembre 2013, non solo come avviene attualmente solo ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato, ma anche a lavoratori stagionali in agricoltura impiegati per almeno 150 giornate all’anno con contratto a tempo determinato di durata triennale. Flortecnica e vivaismo

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PAC PER GIOVANI E NUOVI AGRICOLTORI Nell’ambito della nuova Pac è prevista la Riserva Nazionale dei titoli, uno strumento che serve per assegnare titoli a soggetti che non hanno maturato pagamenti percepiti nel 2014, ma non vale per tutti. L’accesso alla Riserva Nazionale è infatti consentita in via prioritaria: 1. Ai giovani agricoltori. Il giovane agricoltore è chi si insedia per la prima volta in azienda in qualità di capo azienda o chi si è già insediato nei cinque anni precedenti il 2015, e che non ha più di 40 anni compiuti nell’anno di presentazione della domanda. 2. A i nuovi agricoltori che iniziano la loro attività agricola. Nuovo agricoltore è la persona fisica o giuridica che nel corso dei cinque anni precedenti l’inizio dell’attività agricola non ha praticato in nome e per conto proprio alcuna attività agricola né ha esercitato il controllo su una persona giuridica dedicata ad attività agricola. La domanda alla Riserva Nazionale può essere presentata entro il 15 maggio di ogni anno, dal 2016 al 2020. Ci sono le cosiddette situazioni particolari per le quali è possibile attingere alla Riserva Nazionale, e cioè: • Coprire il fabbisogno per il pagamento giovani agricoltori per arrivare al 2% in caso di necessità. • Assegnare titoli ad agricoltori per evitare che le terre siano abbandonate, comprese le zone soggette a programmi di ristrutturazione. • Assegnare titoli ad agricoltori che hanno subìto svantaggi specifici. • Assegnare titoli ad agricoltori ai quali è stata negata l’assegnazione di titoli Pac per causa di forza maggiore o circostanze eccezionali. In questi casi possono presentare domanda gli agricoltori attivi di età compresa tra 18 e 65 anni. Il valore del titolo della Riserva Nazionale dovrebbe essere di circa 189 euro/ha nel 2015 e di 179 euro/ha nel 2019, e il pagamento greening dovrebbe attestarsi tra 47 euro/ha del 2015 a 45 euro/ ha del 2019.

AFFITTO DEI TITOLI PAC CON O SENZA TERRA I nuovi titoli Pac all’aiuto possono essere affittati in due forme: insieme alla terra o senza la terra. • A ffitto con la terra: si tratta di un trasferimento temporaneo con un numero equivalente di ettari ammissibili e non è soggetto ad alcun vincolo o trattenuta. • A ffitto senza la terra: si tratta di una novità della nuova Pac, perché nella vecchia Pac questa possibilità non era consentita. In effetti si tratta di una pura rendita a favore del possessore dei titoli e per questa ragione l’Italia ha deciso di scoraggiare questo tipo di trasferimento. Infatti i titoli dati in affitto senza che vi sia trasferimento di ettari ammissibili subiscono una riduzione del valore unitario iniziale pari al 30%, che viene riversato nella cosiddetta riserva nazionale.

VENDITA CON O SENZA TERRA: ATTENZIONE I titoli all’aiuto possono essere venduti in due forme: insieme alla terra o senza la terra. 30

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• Vendita con la terra: si tratta di un trasferimento a titolo defi-

nitivo con un numero equivalente di ettari ammissibili.

• Vendita senza la terra: si può fare e la vendita non è soggetta

ad alcuna trattenuta. Va specificato che l’affitto dei titoli deve essere effettuato tramite un contratto di locazione annuale o poliennale e l’atto di affitto va scritto e registrato. Anche la vendita dei titoli nelle due forme ammesse deve essere effettuata mediante atto scritto e registrato. I trasferimenti vanno comunicati da parte del cedente all’organismo pagatore entro cinque giorni dalla sottoscrizione allegando la documentazione. Nei contratti di affitto e di compravendita va indicato il numero e il valore dei titoli, ma questi dati non sono ancora disponibili perché verranno comunicati da Agea (ente pagatore) solo al termine di una complessa procedura di calcolo e di controllo che ha come termine ultimo il 1° aprile 2016. Entro il 15 ottobre 2015 Agea comunicherà a ogni agricoltore il portafoglio provvisorio dei titoli e dell’importo dei pagamenti. Si sottolinea inoltre che, il valore dei titoli nella nuova Pac è molto diverso dalla Pac passata in quanto i titoli riguardano solo il pagamento di base, che è pari al 58% del massimale nazionale ed il valore dei titoli cambierà in tutti gli anni che vanno dal 2015 al 2020 per effetto del meccanismo della convergenza. Dunque gli agricoltori che vendono o che affittano i titoli devono essere consapevoli del valore dei titoli nei vari anni che può cambiare anche in maniera rilevante e che il valore dei titoli del pagamento di base genera automaticamente il pagamento Greening che è una percentuale del pagamento di base. In definitiva, il valore dei trasferimenti dovrà essere calcolato e valutato con molta attenzione per non fare errori macroscopici a danno dell’uno o dell’altro.

REGIME SEMPLIFICATO Il regime semplificato della Pac, si applica a chi ha un livello massimo di pagamenti diretti pari a 1250 euro. Questi in Italia sono circa 750mila agricoltori, pari a due terzi di tutti i beneficiari. Gli agricoltori che a seguito della presentazione della domanda unica 2015 (giugno 2015) hanno ottenuto l’attribuzione dei nuovi titoli Pac, possono optare per il regime semplificato dedicato ai piccoli agricoltori solo nel 2015 e devono presentare la domanda, per esercitare questo diritto, ad Agea o agli organismi pagatori entro e non oltre il 15 ottobre 2015. Si tratta di una domanda aggiuntiva a quella già presentata entro il 15 giugno scorso. I tre vantaggi per gli agricoltori 1. Gli agricoltori sono esonerati dalle pratiche del Greening. 2. L a domanda di accesso è più semplice. 3. L a condizionalità e i controlli sono semplificati. Come già premesso, l’importo del pagamento annuo per ciascun agricoltore ha un livello massimo di 1250 euro/azienda e tutti gli agricoltori possono partecipare a questo regime, anche chi ha diritto a importi Pac maggiori, purché si accontenti di ricevere al massimo 1250 euro. Il piccolo agricoltore può decidere di recedere dal regime semplificato in un anno successivo al 2015, ma non potrà poi più rientravi.


STRUMENTI

Nuovi PSR 2015-2020: giochiamo d’anticipo

Non sono ancora stati approvati, ma è il momento di dare un’occhiata ai Piani di Sviluppo Rurale, per non farsi prendere alla sprovvista. Le possibilità di finanziamento sono molte: state all’erta Ogni Regione ha già scritto il suo Piano di Sviluppo Rurale e anche se la maggior parte dei documenti sono ancora sotto osservazione a Bruxelles, è probabile che entro il mese di ottobre tutti i programmi regionali PSR 2015-2020 riceveranno il via libera. Vista la vastità degli argomenti e l’importanza degli stessi è opportuno giocare d’anticipo ed iniziare a capire gli oggetti e le modalità di finanziamento in modo da non arrivare impreparati all’uscita dei bandi (considerato che spesso la documentazione da reperire per presentare le domande non è di semplice assemblaggio). Dunque, ciascuna impresa a seconda della propria competenza territoriale, può cercare sul sito web della propria Regione il PSR di suo interesse. Sono infatti già presenti contenuti e linee guida in riferimento ai filoni di investimento finanziabili. In generale comunque le misure del PSR 2015-2020 finanziate in tutto il territorio nazionale saranno: M 01 – Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione: sostegno a formazione professionale, attività dimostrative e azioni di informazione, scambi interaziendali di breve durata e visite ad aziende agricole e forestali. M 02 – Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione dell’azienda agricola: sostegno per le prestazioni tecnico-professionali allo scopo di trasferire conoscenze specifiche all’azienda agricola per risolvere problemi concreti, introducendo processi innovativi e sinergie tra imprese. M 03 – Regimi di qualità dei prodotti agricoli e agroalimentari: sostegno per promuovere e rafforzare le filiere sostenibili, favorire i processi di certificazione di prodotto e di processo e di etichettatura volontaria, incentivare all’adesione ai regimi di qualificazione delle produzioni certificate, migliorare l’integrazione tra produttori che operano all’interno di regimi di qualità. M 04 – Investimenti in immobilizzazioni materiali: sostegno agli investimenti dell’azienda agricola per promuovere la gestione sostenibile dei suoli, l’efficienza delle risorse idriche, la qualità delle acque, il contenimento delle specie invasive, la realizzazione di infrastrutture di viabilità e logistica, le buone pratiche per ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca nei processi produttivi, sistemi a elevata efficienza energetica. M 05 – Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione: sostegno a interventi di prevenzione per contrastare il dissesto idrogeologico, i fenomeni franosi, eccetera con interventi quali per esempio drenaggi, consolidamento dei versanti, eccetera. M 06 – Sviluppo delle aziende agricole e imprese: sostegno alla diversificazione delle attività delle aziende agricole per migliorare le condizioni economiche dell’azienda e perseguire finalità am-

bientali, all’avviamento per i giovani, alla creazione di agriturismi e fattorie didattiche, a impianti di produzione di energia da fonti alternative. M 07 – Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali: occorre far rimanere la popolazione anche nelle zone più svantaggiate e “difficili”, quindi sostegno a banda larga, sistema socio-sanitario assistenziale, ristrutturazione fabbricati rurali, servizi indispensabili di base per evitare l’isolamento sociale. M 08 – Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nei miglioramenti della redditività delle foreste: confermato il ruolo chiave della selvicoltura per conservare la biodiversità, mitigare i cambiamenti climatici, prevenire l’abbandono dei territori montani, preservare l’ambiente. Sostegni per garantire la valorizzazione anche economica dei boschi per incrementare il nostro potenziale forestale. M 10 – Pagamenti agro-climatici-ambientali: sostegno alle produzioni sostenibili, al miglioramento della qualità delle acque, alle lavorazioni conservative dei suoli in sostituzione delle arature, alla gestione mirata di agrofarmaci e fertilizzanti per ridurre emissioni e dilavamenti, alla tutela delle razze autoctone a rischio di estinzione. M 11 – Agricoltura biologica: sostegno per adottare o per il mantenimento di sistemi di produzione biologica. M 12 (solo per alcune regioni) – Indennità Natura 2000 e indennità connesse alle direttiva quadro delle acque: sostegno alle aziende che devono rispettare rigidi vincoli ambientali perché dislocate all’interno dei siti di Natura 2000 regionali. M 13 – Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici: sostegno a favore di agricoltori di zone montane o svantaggiate per compensare i loro costi aggiuntivi e i loro mancati guadagni dovuti ai vincoli a cui è soggetta la produzione agricola in zone specifiche. Tutto questo anche per evitare l’abbandono di zone sensibili. M 14 (solo per alcune regioni) – Benessere degli animali: sostegno all’introduzione di pratiche rispettose degli animali che innalzino il livello qualitativo di vita dell’allevamento. M 16 – Cooperazione: promuovere il trasferimento di conoscenze e innovazione nelle aziende agricole attraverso progetti che devono risolvere un problema concreto e che prevedono la costituzione di gruppi operativi formati da agricoltori e da enti di ricerca e di altri soggetti appartenenti alla filiera agroalimentare. M 19 – Sostegno allo sviluppo locale Leader: l’approccio Leader da sempre cerca di costruire interventi integrati dal basso che incorporano il principio di sviluppo locale partecipativo, per diffondere la cultura di impresa, dell’innovazione e della diversificazione. Quindi sostegno allo sviluppo locale nelle sue varie forme, in specifiche zone rurali quali quelle marginali, alla crescita di una progettazione integrata e innovativa, alla concentrazione e razionalizzazione degli strumenti di governance locale. Pertanto, per tutti gli operatori del comparto agricolo è questo, più che mai, il momento di tener monitorata l’informazione: a ben vedere paiono esserci interessanti possibilità di finanziamento in diversi filoni specifici, occhio dunque ai PSR regionali (per reperire i quali erano stati dati riferimenti nello scorso numero) e buon lavoro a tutti!

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PRODUZIONE | tecniche

CICLAMINI

PER TUTTI I GUSTI

Le aziende specializzate ampliano l’offerta produttiva esplorando nuovi colori. Si aggiungono alle varietà a fiore grande anche quelle a fiore “mini” e “midi”. Per soddisfare ogni esigenza del mercato di Carlo Borrelli

VENDITE PER VARIETÀ 1. Fiore “grande”: 70–75% 2. Fiore “mini”: 20% 3. Fiore “midi”: 5%

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L

e aziende florovivaistiche del meridione specializzate nella produzione di ciclamini dispongono di ampie superfici e potendo contare su più canali commerciali, danno spazio a tutte le tipologie, destinando una parte delle serre per la produzione di varietà “mini” e “midi”. A differenza dei piccoli produttori, che puntano soprattutto alle tipologie a fiore grande con vendita diretta sul mercato in prossimità delle festività di novembre e di quelle natalizie, hanno un calendario

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produttivo abbastanza ampio che si estende fino a gennaio - febbraio, quando la domanda di ciclamini è ancora piuttosto sostenuta. La tipologia a fiore “grande” rappresenta il 70-75% del totale, mentre le “mini” coprono un 20% e solo un 5% interessa le varietà “midi” che, pur se in commercio sono presenti varietà molto valide, non sono particolarmente apprezzate. Il mercato, indipendentemente dalla grandezza del fiore, richiede piante compatte, con chioma contenuta e un buon numero di fiori

(8-10) che devono allungarsi 5-6 centimetri al di sopra del fogliame. Per quanto riguarda i colori, il rosso resta quello più gettonato sopratutto nel periodo natalizio, segue il bianco, mentre le altre tonalità cromatiche (rosa, viola, varie sfumature) sono egualmente richieste. Negli ultimi anni la presenza di imprese floricole specializzate in grado di produrre elevate quantità di ciclamini ha reso la vita difficile ai piccoli floricoltori del centro sud. Le difficoltà sono di tipo commerciale poiché la forte concorrenza, non solo


interna ma anche estera (Olanda), determina una notevole contrazione dei prezzi di vendita. ESIGENZE CLIMATICHE La coltivazione del ciclamino richiede particolare attenzione agli aspetti termo-igrometrici e di luminosità. I florovivaisti campani acquistano le giovani piante (provviste di cinque-sei foglie) provvedendo al loro accrescimento fino alla vendita. Le piantine sono allevate in serra ad una temperatura compresa tra i 17 ed i 22°C. Dopo la fase di radicazione, quando le piante sono state sistemate nel vaso finale, la temperatura deve essere mantenuta tra i 14 ed i 18°C; valori inferiori ritardano la crescita, mentre quelli superiori stimolano lo sviluppo di foglie grandi e allungate. Per la formazione dei fiori, che inizia già a partire dalla 10° settimana dalla semina e continua durante tutto il periodo di crescita, le esigenze termiche non variano. La migliore qualità dei fiori si ottiene con temperature di 16-18°C, mentre valori termici elevati e costanti ritardano la fioritura. In inverno è possibile conservare le piante fiorite a 12-15°C facendo attenzione ad evitare la condensa sugli organi fiorali. L’impiego del riscaldamento è quindi necessario per le produzioni invernali; si preferisce quello aereo che consente un buon controllo dei valori igrometrici dell’ambiente di coltivazione. In estate, al fine di evitare eccessi termici, causa di stress ed attacchi di patogeni, è necessario contenere la temperatura ombreggiando la serra. L’ombreggio varia secondo della zona e del tipo di varietà: al sud si va da un ombreggio del 50-70% per i nuovi ibridi appartenenti alle linee “Grandiflora”, al 70-90% delle linee “Mini”. Anche la ventilazione assume grande importanza durante le ore più calde della giornata e nel caso di strutture basse conviene togliere la copertura (soprattutto quella sui laterali) e lasciare solo il telo ombreggiante. Per quanto riguarda l’umidità, il ciclamino si giova di leggere nebulizzazioni nel periodo più caldo

che riducono lo stress della pianta; la chioma deve essere asciutta prima della sera per evitare attacchi fungini e il substrato non deve essere mantenuto costantemente umido. Il ciclamino è una specie neutrodiurna; l’irraggiamento totale (intensità per durata) non influenza la formazione dei fiori ma influisce positivamente sulla crescita della pianta e sulla quantità di fiori formati. Le piante in vaso finale vanno tenute, durante l’estate, a 25-40.000 lux mediante l’impiego di teli a diversa percentuale d’ombreggio. Viceversa in inverno la coltivazione va condotta in serre molto luminose. Le esigenze di luce variano anche secondo il colore della varietà nell’ambito di uno stesso gruppo. Le piante coltivate con un’elevata luminosità sono più compatte, dure e con un maggior numero di fiori; inoltre resistono più a lungo presso il consumatore finale. L’ALLEVAMENTO DELLE GIOVANI PIANTE Le giovani piantine, dopo il trapianto, sono collocate nella serra e disposte vaso-vaso per 4-5 settimane per poi essere distanziate prima che le foglie si tocchino. La densità finale va dalle 36-50 piante/mq dei “mini”

alle 16-20 dei “midi” alle 8-12 dei tipi “grandi”. Riguardo ai fabbisogni idrici, va tenuto conto che il ciclamino è una specie con apparato radicale delicato per cui va irrigato poco, evitando le spruzzature anche durante i periodi più caldi (fatta eccezione per le due settimane successive all’invaso), lasciando asciugare leggermente la zolla tra una somministrazione di acqua e la successiva. Durante le ore più calde della giornata il leggero appassimento della pianta (“punto di sete”) indica che non si è ecceduto nella quantità. Sarebbe opportuno intervenire due volte al giorno somministrando, orientativamente i seguenti quantitativi: 100 cc per vaso da 13 cm, 140 cc per vaso da 14 cm, 160 cc per vaso da 15 cm, per un totale di circa 2.000-2.500 litri su 1.000 mq di superficie. Il sistema d’irrigazione utilizzato fino al momento della spaziatura è quello a pioggia. Successivamente, l’irrigazione delle piante “mini” e “midi”, considerata l’elevata densità di coltivazione, è praticata dal basso con l’impiego del “tappetino”; le piante allevate in vaso grande sono irrigate con gli impianti a micro portata con “spaghetto” e “siringa”. Negli ultimi tempi anche per le

ACCORGIMENTI COLTURALI

• Luce: le piante coltivate con un’elevata luminosità sono più compatte, dure e con un maggior numero di fiori; inoltre resistono più a lungo presso il consumatore finale.

• Acqua: il ciclamino è una specie con apparato radicale delicato per cui va irrigato poco, evitando le spruzzature.

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PRODUZIONE | tecniche

CLASSIFICA DEI COLORI 1. Rosso 2. Bianco 3. Altre tonalità: rosa, viola, varie sfumature

IN ESTATE Nei mesi caldi, al fine di evitare eccessi termici, causa di stress e attacchi di patogeni, è necessario contenere la temperatura ombreggiando la serra, oppure facendo ricorso alla “tinteggiatura” con calcina.

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piante coltivate in vaso di plastica diametro 14 o 16 cm si ricorre sempre più spesso all’impiego della sub– irrigazione. Tale scelta, comunque, richiede molta esperienza per dosare la giusta quantità di acqua da fornire alle piante. L’errata gestione dell’irrigazione (irrigazioni troppo abbondanti, spruzzature fogliari dopo le prime tre settimane, eccesso di nitrati nell’acqua) e della concimazione (utilizzo di concimi ad alto titolo d’azoto), oltre all’eccessivo ombreggio, favoriscono l’ingrandimento delle foglie con deprezzamento della qualità del prodotto finale. La quantità di concime somministrato alla pianta è funzione della dose unitaria e della quantità d’acqua. Ad esempio per una pianta posta in vaso da 13 cm con 7 interventi fertirrigui settimanali la dose di concime somministrata sarà pari a 0,35 gr (100 cc/g x 7 giorni x 0,5 gr/l). La concimazione deve essere continua durante tutta l’estate e la scelta degli elementi da somministrare e della loro quantità va fatta in funzione del tipo d’acqua a disposizione. Se l’acqua ha un pH inferiore a 5,8-6,0 va usato un concime basificante (o con presenza di calcio), con pH tra 6,0 e 6,8 la scelta ricadrà su un concime normale, infine con pH superiore a 6,8-7,0 si opterà per un concime acidificante. Va ricordato che il pH ideale per il ciclamino è compreso tra 6 e 6,5. Per quanto riguarda le quantità da somministrare, va tenuto presente che la conducibilità della soluzione nutritiva non deve superare i 1.300/1.500 uS. Pertanto con acqua avente una EC inferiore a 500 uS la dose massima sarà pari a 1,0 gr/l, mentre se la EC si aggira intorno ai 1.000 uS si dovranno aggiungere non più di 0,4-0,5 gr/l. Anche la quantità di nitrati presente nell’acqua darà indicazioni circa il titolo del concime da somministrare. Così con contenuti in nitrati inferiori a 20 mg/l si opterà per concimi con rapporto N:P:K = 1:0,7:2 (titolo 15:5:25); viceversa con un contenuto in nitrati superiore a 40 mg/l il rapporto sarà variato fino a 1:2:3 (titolo 8:16:24). Le fertirrigazioni

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si eseguono in maniera continua a partire da 3 settimane dopo l’invaso e fino alla fioritura con soluzioni a diverso grado di concentrazione (da 0,3 a 1,0 gr/l) secondo lo stadio di sviluppo. Per la concimazione di fondo bisogna porre particolare attenzione ad evitare sia eccessi (molte radici di colore bianco) che deficienze (poche radici), utilizzando un terriccio industriale a base di torba concimato con massimo 1 kg/mc ed evitando di aggiungere altri concimi (soprattutto a lenta cessione). Al terriccio va aggiunto un materiale drenante (perlite, pomice, argilla espansa) per favorire lo smaltimento dell’acqua in eccesso. In estate, al fine di evitare eccessi termici, causa di stress e attacchi di patogeni, è necessario contenere la temperatura ombreggiando la serra oppure facendo ricorso alla “tinteggiatura” delle serre con calcina. Per il ciclo di coltivazione più breve, che termina con la vendita delle piante a settembre, si ricorre alla copertura solo impiegando la rete ombreggiante. Per gli altri cicli, invece, dopo aver rimosso il telo ombreggiante nel mese di settembre si provvede a coprire le serre con la plastica. Riguardo ai trattamenti “nanizzanti” (per i tipi “Mini” si interviene a partire dal 40° giorno) si segnala che il p.a. clormequat è stato sostituito dall’impiego del più economico propiconazolo che sortisce ugualmente un buon effetto. I CICLI COLTURALI Le piccole aziende procedono ai trapianti tra la settimana 19 (inizio maggio) e la 23 (inizio giugno) in modo da ottenere le piante pronte nel periodo di novembre–dicembre;

diversamente, le aziende grandi, per ampliare il calendario produttivo, prolungano i trapianti fino alla metà di luglio. Al fine di contenere i costi di produzione, i floricoltori del sud Italia si stanno orientando sempre più verso l’impiego di vasi di plastica che rappresentano l’unica scelta per la coltivazione di varietà “mini” e “midi” e sono sempre più impiegati anche per la tipologia “grande”, anche se il mercato continua a preferire i ciclamini nei vasi di terracotta. Questi ultimi incidono non poco sul costo finale della pianta e su quello di trasporto; inoltre, i rivenditori incontrano sempre più difficoltà a smaltire i contenitori di polistirolo dove vengono sistemati i vasi. Le varietà a fiore grande sono coltivate in gran parte nei vasi con diametro da 14-16 cm; un 5% è coltivato in ciotole, mentre le varietà a fiore piccolo sono allevate solo in vasi più piccoli (sopratutto diametro 10, più raramente Ø 8 e 12 cm). La tipologia a fiore “grande” è utilizzata sia per abbellire le fioriere sia venduta singolarmente come omaggio floreale, mentre le piante “mini” sono impiegate soprattutto dai giardinieri per abbellire le aiuole. Una nota azienda di giovani piante commercializza una tipologia di prodotto preparato inserendo due semi in unico foro (marchio registrato “Twino”) dalla quale si ottiene una composizione di due piante con fiori dello stesso colore o di colore diverso. Per quanto riguarda le varietà, la serie a fiore grande maggiormente diffusa è Halios che rappresenta il 70% del totale, altra serie diffusa è Rainer (20-25%) e un 5% è rappresentato da altre varietà in prova.


Per i tipi “mini” le serie più diffuse sono Winter, S.S. Compact e Verano, mentre per i “midi” troviamo la serie Allure. Inoltre in commercio è presente un’ampia gamma di varietà con fiori dai petali con margine frangiato che, però, rappresentano una piccola percentuale delle produzioni e servono solo a completare il mix produttivo. Il motivo è legato alla scarsa uniformità delle produzioni che spesso manifestano ritardi o anticipi rispetto alla programmazione. PARASSITI E DIFESA I principali parassiti vegetali del ciclamino sono il Fusarium, il Cilindrocarpon e l’Erwinia, i cui sintomi sono riportati nella tab.1. Altro parassita temibile è la botrite, che è favorita dall’elevata umidità. È quindi indispensabile evitare di bagnare le foglie arieggiando il più possibile la pianta mentre il controllo chimico è praticato con successo utilizzando il p.a. trifloxystrobin. Contro il Fusarium, principale nemico del ciclamino, responsabile prima dell’ingiallimento di una porzione della foglia e successivamente dell’appassimento della pianta con conseguente morte della stessa, si interviene preventivamente evitando

eccessi di umidità e temperatura. Per la lotta si può procedere ad un trattamento alle radici post–trapianto con propamocarb e si continua con trattamenti cadenzati ogni 15 giorni alternando chlortalonil, prochloraz, carbendazim, thiophanate–methyl. L’uso preventivo del benomyl è sconsigliato perché rende la pianta più sensibile a successivi attacchi di Fusarium, mentre si può impiegare come curativo. Per quanto riguarda i parassiti animali sono da tenere sotto controllo tripidi, tarsonema, ragno rosso e nottua. Si consigliano trattamenti preventivi a cadenza settimanale (massimo ogni 10 giorni) con metiocarb, methamidophos, fenpropatin, fenazaquin, ecc. Nel caso di attacchi di afidi si interviene con imidacloprid o metomil. Per evitare gli attacchi della nottua si sistemano lateralmente alle serre reti antinsetti. Qualche problema è nato ultimamente per i controllo del Tarsonema considerato che l’Endosulfan, prodotto economico ed efficace, non è più in commercio e non ci sono valide alternative. I COSTI DI COLTIVAZIONE Il Ciclamino è una specie che richiede un notevole impegno, sia per il

lungo ciclo di coltivazione sia per l’elevata suscettibilità alle malattie. Le condizioni commerciali che si sono determinate negli ultimi anni, inoltre, hanno ridotto al minimo i margini di profitto a fronte di un elevato rischio di coltivazione connesso agli aspetti summenzionati. Se si analizzano i costi di produzione, considerando la tipologia a fiore “grande” allevata in vaso di plastica diametro 14 cm, con densità di 10 piante/mq e con riferimento a 1.000 mq di serra, primeggia la voce concernente l’acquisto dei mezzi tecnici (60%), con le piantine che interessano il 44% della voce. La manodopera ha un’incidenza significativa rivestendo il 17% del totale del costo di produzione. Il travaso e spaziatura rappresentano le operazioni che richiedono maggiore impegno (quasi il 70% del totale del lavoro), ma è oneroso anche l’intervento di pulizia sulle piante vendute nei mesi invernali (poco più del 21% della voce). La voce riguardante le quote (ammortamento e manutenzione dei capitali policiclici) si ferma poco sopra l’11% del totale. In definitiva il costo unitario di produzione, considerato che un 10% di piante viene scartato oppure perisce, si attesta intorno a 1,68 euro.

I NEMICI DEL CICLAMINO • Fusarium • Cilindrocarpon • Erwinia • Botrite • Tripidi • Tarsonema • Ragno rosso • Nottua

Tab. 1: I principali parassiti del ciclamino e le cause degli attacchi Sintomi

Fusarium

Cilindrocarpon

Erwinia

Foglia

ingiallisce dal centro

ingiallisce dal bordo

ingiallimento a zone

Aspetto pianta

ingiallimento rapido

ingiallisce solo qualche foglia

appassimento rapido

Bulbo

inizio marciume dal bordo

marciume secco dal centro

marciume molle e puzzolente

Radice

buona

le radici grosse si spezzano

buona

Epoca

• primi grossi caldi • inizi fioritura

da inizi luglio

da inizi luglio

Cause

• mancata disinfezione • piantina

• • • •

umidità elevata troppa acqua troppa ombra troppo azoto

come Cilindrocarpon

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PRODUZIONE | ibridazione

L

a pianta che comunemente è chiamata ‘passiflora’ appartiene al genere più numeroso della Tribù Passifloreae, famiglia Passifloraceae. Il genere Passiflora è relativamente poco conosciuto nella sua complessità e varietà di specie presenti in natura; sono più di 550 quelle censite, alcune sono endemiche di foreste tropicali e luoghi inaccessibili, nei quali ancora oggi si celano nuove entità, tutte da scoprire. Le passiflore sono distribuite principalmente nel continente americano, dagli Stati Uniti al Nord del Cile e dell’Argentina, con escursione altitudinale dal livello del mare ad oltre 3700 m. Un limitato numero di specie si trova anche in

in collaborazione con

www.entecra.it

Asia (Vietnam, Cina, Malesia, Nepal e India), in Australia e Nuova Zelanda. A Sanremo, presso l’Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali (CREA), a partire dal 2007 è stata intrapresa una ricerca volta a collezionare specie, varietà ed ibridi di passiflora di interesse ornamentale, appartenenti ai due sottogeneri più numerosi, Passiflora e Decaloba, provenienti da diverse aree geografiche, da giardini botanici e da ibridatori privati. MARCATORI MOLECOLARI PER RICONOSCERE LE SPECIE La collezione si colloca nell’ambito del progetto “Attuazione del Trattato internazionale FAO sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’a-

gricoltura” finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e finalizzato alla ricerca e alla sperimentazione a sostegno della raccolta, caratterizzazione e valutazione delle risorse fitogenetiche. Scopo del progetto è la realizzazione di collezioni di piante ornamentali volte a costituire sia una risorsa di germoplasma per la ricerca di base e applicata (tra cui il miglioramento genetico), sia una fonte di materiale propagativo disponibile per il mondo produttivo e per scambi tra istituti di ricerca anche in ambito internazionale. Le piante di passiflora sono coltivate in vasi provvisti di supporti rigidi per consentire l’avvolgimento dei viticci, in una serra riscaldata in inverno ed ombreggiata

PASSIFLORA,

PIANTA MULTIFUNZIONE Un genere botanico sorprendente, ancora in parte avvolto dal mistero. Per studiarlo il CREA a Sanremo ha raccolto una importante collezione. E ha selezionato nuovi ibridi con caratteristiche interessanti di Annalisa Giovannini

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Nuovo ibrido FSO P.’Manta’ x P. sexocellata.

in estate. Le accessioni sono state caratterizzate utilizzando venti descrittori morfologici e fenologici, coadiuvati da marcatori molecolari (ISSR, TBP), che hanno permesso il chiaro riconoscimento delle specie e degli ibridi. Le principali caratteristiche biologiche delle piante sono state riassunte in schede descrittive contenenti il nome botanico, lo scopritore, il sottogenere di appartenenza, il Paese di origine, la temperatura minima di coltivazione, il periodo di fioritura, il diametro della corolla, la foto del fiore; per gli ibridi sono indicati il nome, l’autore, la specie utilizzata come madre e la

sua temperatura minima di coltivazione, la specie utilizzata come padre e la sua temperatura minima di coltivazione (se note), la temperatura minima di coltivazione dell’ibrido, l’epoca di fioritura, il diametro della corolla e la fotografia del fiore. PIÙ DI 25 NUOVI IBRIDI La corretta classificazione botanica delle accessioni, in combinazione con l’analisi del numero cromosomico, della vitalità e della capacità germinativa del polline, hanno consentito di valutare l’attitudine combinatoria delle specie ed ibridi presenti nella collezione, contri-

buendo alla realizzazione di ibridazioni mirate, per la selezione di nuove caratteristiche di interesse ornamentale. L’ibridazione interspecifica è una fonte preziosa di variabilità genetica, ma è spesso limitata da fenomeni di incompatibilità e da una bassa germinabilità dei semi. La messa a punto di protocolli di coltura in vitro ha consentito inoltre il mantenimento delle qualità specifiche delle piante madri, la micropropagazione di ibridi sterili e/o individui superiori e la germinazione assistita di semi derivati da incroci interspecifici e di difficile germinabilità in vivo. Presso l’Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali sono stati ottenuti più di 25 nuovi ibridi, selezionati per una maggiore resistenza alle basse temperature (P. ‘Moonlight’ dall’incrocio P. ‘Clara Luna’ x P. caerulea), per nuovi accostamenti cromatici di petali, sepali e filamenti (P. ‘La Bayadére’ dall’incrocio P. ‘Fata Confetto’ x P. ‘Thuraia’ e P. ‘Jose Giovanna’ dall’incrocio P. edmundoi x P. watsoniana) e per la variegatura delle foglie (P. ‘Esmeralda’ dall’incrocio P. ‘Manta’ x P. coriacea).

PER APPROFONDIRE

I descrittori delle accessioni FOGLIA 1. Forma 2. Lunghezza, incluso picciolo 3. Numero ghiandole picciolo fogliare 4. Variegatura BRATTEE 5. Presenza/assenza 6. Colore 7. Presenza peli ghiandolari ANDROGINOFORO 8. Lunghezza

Nuovo ibrido CREA, P. ‘La Bayadére’, ottenuto dall’incrocio P. ‘Fata Confetto’ x P. ‘Thuraia’.


PRODUZIONE | ibridazione

PER APPROFONDIRE

Le caratteristiche prese in esame SEPALI 1. Colore pagina superiore 2. Colore pagina inferiore COROLLA 3. Dimensione PETALI 4. Portamento 5. Colore pagina superiore 6. Colore pagina inferiore CORONA DEI FILAMENTI 7. Forma 8. Colore FRUTTO 9. Dimensione 10. Forma 11. Colore

PIANTA MULTIUSO Passiflora è un genere botanico sorprendente, che ha suscitato stupore e meraviglia, ha ispirato artisti, ha appassionato ibridatori e collezionisti ed è straordinariamente attuale per la ricchezza di piante multifunzione. Le specie e varietà eduli sono coltivate in tutte le zone tropicali del mondo e sfruttate a livello industriale per il mercato alimentare (frutto della passione o ‘passion fruit’) e la produzione di succhi di frutta, gelatine, marmellate. Le specie P. incarnata L. ‘passion vine’ e P. caerulea L. ‘blue passionflower’ (sottogenere Passiflora) sono utilizzate per le proprietà medicinali, sedative e antidepressive dei loro fitocostituenti. L’olio essenziale di passiflora, estratto dai frutti aromatici, è usato per profumare saponi, bagnoschiuma o per inondare la casa di fragranza. Le specie e gli ibridi appartenenti al sottogenere Passiflora hanno fiori grandi, sono in genere piante robuste, si possono

INFIORESCENZA 12. Periodo di fioritura

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coltivare in piena terra, in giardino per adornare recinzioni, ringhiere e pergolati. Vivono in terreni poco fertili (terriccio leggero misto a sabbia o pomice), prediligono un clima mite e soleggiato e necessitano di abbondanti innaffiature in estate. Alcune specie ed ibridi (P. ‘Guglielmo Betto’ M. Vecchia) superano periodi di gelo perdendo la parte aerea e riemergendo dall’apparato radicale con nuovi tralci in primavera. Sono suscettibili ai nematodi, alle cocciniglie e al ragno rosso. Se coltivate in vaso hanno bisogno di idonei supporti per arrampicarsi e di potature di contenimento. La riproduzione per talea è possibile ad esclusione delle specie arboree. Nel sottogenere Decaloba si trovano specie ed ibridi con fiori più piccoli, con i filamenti fusi in un tubo e con foglie colorate e variegate, le piante sono più contenute ed adatte anche alla coltivazione in vaso, per terrazzi e balconi.


Saremo presenti a:

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PRODUZIONE | mercati

PAESI IN VIA DI SVILUPPO, ANCHE

FLORICOLO

Il quadro del florovivaismo mondiale, in sintesi. Numeri che devono interrogarci su quale sia il posto della produzione italiana nel mercato globale. Per non perdere la nostra leadership di Filippo Terragni

IL VALORE DEL MERCATO MONDIALE • Produzione lorda vendibile mondiale (inclusi prodotti da vivaio): 50 miliardi di euro • Valore della produzione di fiori recisi e piante in vaso: 28 miliardi di euro • Valore di mercato di fiori recisi e piante in vaso: 58,68 miliardi di euro

CLASSIFICA DEI PAESI EUROPEI PER SUPERFICIE 1. Italia: 12.700 ettari 2. Olanda 3. Regno Unito 4. Germania 5. Spagna 6. Francia

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È

stato pubblicato da INEA nel 2014 uno studio su “I costi di produzione della floricoltura ligure”. Uno strumento di lavoro utile per le aziende del belpaese, anche perché offre una fotografia, in numeri, del mercato mondiale odierno. Pubblichiamo alcuni stralci dal volume, che permettano di cogliere le tendenze in atto e provare a prospettare gli scenari futuri. IL PRIMATO ITALIANO È STORICO Il mercato florovivaistico attuale può essere definito globale soprattutto per quanto riguarda il fiore reciso: leggero e ad alto valore aggiunto. Fin dalla Nuova Zelanda, il paese più lontano da noi, in 72 ore possono arrivare fiori freschi. In un bouquet acquistato oggi a meno di 10 euro si trova materiale che proviene da tre o quattro continenti. Il problema della concorrenza mondiale è quindi più che mai attuale per le nostre imprese e vale la pena osservare da vicino come sta evolvendo. E dire che i primi fautori di questo processo siamo stati noi, 150 anni fa, quando è nata la floricoltura moderna in Costa Azzurra e nella Riviera dei Fiori: Alphonse Karr, esule da Parigi a Nizza (che era italiana), sfruttò la ferrovia appena costruita per esportare fiori nell’Europa continentale. All’inizio del XX secolo, con il potenziamento

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delle ferrovie e l’avvento dei vagoni refrigerati, i fiori partivano da Sanremo per arrivare in Gran Bretagna, in Norvegia, in Russia, in Finlandia e anche in Turchia. Fino agli anni Sessanta abbiamo avuto il monopolio: nella provincia di Imperia, allora, si producevano più garofani di quanti oggi nel mondo intero. Dagli anni Sessanta però inizia anche la delocalizzazione, favorita dalla presenza di aree pianeggianti in altre zone, dal miglioramento delle tecniche di coltivazione e dei trasporti, dall’aumento dei consumi a livello nazionale e internazionale.

UNA CONCORRENZA SPIETATA La delocalizzazione oggi ha portato la produzione verso i Paesi all’altezza dell’Equatore: Africa, Asia, Americhe, in cui sono presenti aree estese in quota, clima più che favorevole e in cui il costo del lavoro è bassissimo. A partire dagli anni Novanta sono comparsi alcuni Paesi in Via di Sviluppo: Kenya, Zambia, Uganda, che esportano sui mercati industrializzati, insieme a Israele, e a Ecuador, Colombia e India, nonostante questo paese sia in difficoltà a causa dell’aumento dei costi di produzio-


Dalla Nuova Zelanda, il paese più lontano da noi,

in 72 ore possono

arrivare fiori freschi ne. Nel mondo oggi la superficie occupata dal florovivaismo è di quasi un milione di ettari, per la precisione 986.567, di cui circa due terzi tra fiore reciso e piante in vaso e il resto piante da vivaio (50% Asia, 20% Europa, 18% America). Un’area di sicuro interesse è la Cina, in cui si trovano i tre quarti della superficie dedicata al florovivaismo: il 62,9% dell’estensione per il vivaismo ornamentale e il 24,4% della superficie mondiale per il fiore reciso e le piante in vaso. La produzione ad oggi però è ancora dedicata al mercato interno. La produzione lorda vendibile mondiale è stimata in circa 50 miliardi di euro, inclusi i prodotti vivaistici. Se si considerano solo i fiori recisi e le piante in vaso il valore della produzione si aggira sui 28 miliardi di euro e quello di mercato in più del doppio, 58,68 miliardi di euro. I prodotti di cui stiamo parlando sono venduti in più di 80 paesi. IL CONSUMO È CONNESSO AL PIL PRO-CAPITE In sintesi, ci troviamo di fronte a un’offerta sempre più delocalizzata, situata per la maggior parte in paesi in via di sviluppo che garantiscono condizioni climatiche e territoriali vantaggiose, con un costo del lavoro irrisorio. L’offerta si muove in modo veloce, coordinato e passa in gran parte dalle aste olandesi. Nei mercati del Nord Europa i tassi d’incremento dei consumi negli ultimi anni si sono ridotti, a eccezione del Regno Unito, in cui si è verificato un forte incremento del consumo d’impulso veicolato dalla GDO. I paesi europei che hanno elevati tassi di importazione sono Polonia e Russia, pur partendo da

livelli assoluti molto bassi. Il consumo di fiori è strettamente legato al prodotto interno lordo pro capite. Gli scostamenti in positivo (Svizzera, Giappone, Regno Unito) e in negativo (Stati Uniti) sono dovuti a fattori culturali che condizionano le abitudini dei consumatori. Quindi, le possibilità di incremento del mercato dei prodotti florovivaistici sono legate all’aumento del PIL pro capite e, nei paesi con abitudini consolidate, all’incremento del mercato di impulso. INTERCETTARE LA DOMANDA DEI NUOVI MERCATI Il florovivaismo europeo, in questo quadro, riveste una importanza economica e sociale notevole. L’Italia, fra i paesi produttori, è al primo posto con 12.700 ettari, seguita da Olanda, Regno Unito, Germa-

nia, Spagna, Francia. Le superfici protette sono il 70% in Olanda, il 60% in Spagna, il 50% in Italia, il 46% in Francia e il 15% in Gran Bretagna. Se si considerano i dati in valore, l’Italia è il secondo produttore subito dopo l’Olanda con un andamento che mostra una tendenza alla flessione. L’area di consumo più vasta sono gli USA, anche se abbiamo detto che il consumo pro capite non è molto elevato. La produzione di fiori e piante copre una superficie di 15mila ettari con una media aziendale di 2,3 ettari, di cui un terzo protetti. Per il fiore reciso gli USA sono tributari del Sud America, in particolare Colombia, Ecuador e Brasile. Il Giappone è un’altra area di grandi consumi, ma è troppo distante per le nostre capacità di export. La produzione interna è consistente, ma è anche vero che usufruisce di ingenti aiuti statali. Come evolverà dunque il mercato? È realistico pensare che globalmente il mercato si espanderà in parallelo al miglioramento delle condizioni di vita e che molti paesi, oltre a essere produttori, diverranno consumatori. Sono queste le nuove frontiere a cui dovremmo guardare. Noi, in Italia, dobbiamo chiederci se e come potremo intercettare una parte di questi consumi crescenti e se ci stiamo attrezzando per farlo.

I NOSTRI COMPETITOR MONDIALI • Kenya • Zambia • Uganda • Israele • Ecuador • Colombia • India

Andamento del valore di importazione fiori per paese 1.200 1.000 800 600 400 200 0

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Polonia

Russia

Francia

Germania

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PRODUZIONE | mercati

UN

FUTURO INCERTO, DA

RENDERE CERTO I dati della ricerca di INEA sulla floricoltura ligure offrono uno scenario a luci e ombre. Accanto ad aspetti che possono rivelarsi vantaggiosi, una gestione obsoleta che frena le possibilità di sviluppo di Filippo Tommaseo

IN BREVE • 41 aziende florovivaistiche del Ponente Ligure • 48 rilevazioni in otto processi produttivi • Annata produttiva 20122013 • Aziende di dimensioni modeste • Conduzione familiare • Gestione di cassa • La ricerca inserisce in bilancio il costo per la manodopera • Conclusione: il costo unitario supera il ricavo unitario

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L

a ricerca su “I costi di produzione della floricoltura ligure” ha visto collaborare INEA con le strutture regionali, gli enti strumentali sul territorio, e fondamentale è stato, naturalmente, il ruolo del Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure. La raccolta delle informazioni tecnico-economiche utili al calcolo dei costi di produzione infatti ha interessato 41 aziende florovivaistiche collocate nel Ponente Ligure per un totale di 48 rilevazioni distribuite tra otto processi produttivi nell’annata 2012-2013. I dati riguardano la coltivazione di anemone, ranuncolo da seme e da “clone”, margherita, piante aromatiche, mimosa, ginestra e ruscus. Questi sono stati validati ed elaborati mediante la procedura informatica “Osservatorio Economico del comparto florovivaistico Ligure” (O.E.F.L.) che, attraverso specifici report, consente di analizzare il costo di produzione di ciascuna specie o gruppo di specie indagate. Uno dei modi più adeguati per fronteggiare la crisi è agire sull’organizzazione della produzione da monte a valle: si inizia col rendere disponibili alle aziende i risultati della ricerca e della sperimentazione, per arrivare alle innovazioni dei processi e favorendo una adeguata promozione e comunicazione del prodotto. Il punto su cui vuole agire INEA è l’innovazione, o meglio, il rinnovamento dei processi, analizzando le tecniche di produzione e i relativi costi.

Flortecnica e vivaismo

IL FLOROVIVAISMO, ASSE PORTANTE PER LA LIGURIA Il florovivaismo per la Liguria è un importante settore di attività: conta 4150 aziende produttrici, la maggior parte dislocate nel Ponente. La ricchezza agricola è prodotta per la maggior parte da questo comparto: nel 2012 il valore di fiori e piante è stato poco meno di 394 milioni di euro, cioè circa il 63% della produzione agricola, e la maggior parte di questo valore è da circoscrivere nella zona del Distretto florovivaistico del Ponente Ligure, che comprende

le province di Imperia e Savona e che raccoglie la maggior parte delle imprese facenti parte della filiera fra aziende agricole, commerciali e artigiane. Tradizione che procede da almeno un secolo, dato che nella seconda metà del XIX secolo abbiamo segnalazione di queste produzioni, frutto della conversione di agrumeti, frutteti e oliveti. Più volte le produzioni sono state riconvertite per far fronte ai cambiamenti del mercato e per cercare di contrastare la concorrenza di altre aree di produzione. In particolare nell’area


sanremese i fiori recisi sono stati sostituiti dalle fronde verdi e fiorite, mentre nella piana di Albenga, in provincia di Savona, si è consolidata la coltivazione di piante fiorite e di aromatiche in vaso a discapito della precedente produzione orticola. ESSERE PICCOLE HA DEI VANTAGGI Il successo e la criticità del sistema florovivaistico locale sono dovuti alle peculiarità strutturali locali: le aziende sono per la maggior parte di piccole dimensioni e necessitano una attenta valutazione dei costi sostenuti per l’acquisizione di tutti i fattori produttivi, compresi i capitali apportati dall’imprenditore e dai suoi familiari, e più in generale, delle performance aziendali in termini di produttività e redditività. Le dimensioni contenute e la conduzione familiare consentono di adattarsi con una certa facilità alle mutate esigenze dei mercati, che richiedono prodotti di sempre più elevata qualità e a basso impatto ambientale. Tuttavia, la forte concorrenzialità delle produzioni di fiori recisi ottenute in aree del mondo dove i costi dei fattori lavoro e terreno è una frazione di quelli sostenuti in Liguria, rende indispensabile non solo contenere i costi di produzione, ma anche sfruttare ogni opportunità per valorizzare la produzione locale. Un elemento in più da considerare è la crisi economica con i suoi effetti negativi: incremento dei costi energetici, incremento del costo della manodopera, aggravamento della situazione debitoria delle imprese; aggiungiamo anche l’aumento dei costi di produzione, la diminuzione dei consumi e la forte concorrenza esercitata dalle imprese operanti in altre aree di produzione, soprattutto all’estero. Dai dati diffusi dalla Camera di Commercio sappiamo che anche il comparto del florovivaismo

è stato toccato dalla crisi, e nell’imperiese è stato registrato un sensibile calo del numero di imprese locali, che ha raggiunto il 9%. MANCA UN QUADRO REALE DEI PROFITTI Le aziende liguri hanno superficie modesta e sono a conduzione soprattutto familiare. Uno dei fattori che le rende poco competitive è la mancanza di informazioni economiche attendibili che facilitino le loro decisioni: generalmente non si appoggiano a strumenti di bilancio, per cui non hanno chiaro il risultato economico e l’incidenza in positivo o in negativo dei diversi fattori della produzione. Per modernizzare il loro metodo imprenditoriale hanno bisogno di servizi collettivi, ed è quello che si propone di fornire questo studio. I dati raccolti da INEA mostrano in chiaroscuro i costi di produzione e gli indicatori di redditività: informazioni necessarie per mettere a punto strumenti di lavoro che aiutino le aziende a comprendere la validità o meno delle scelte gestionali e dell’attività imprenditoriale nel suo complesso. Un simile approccio, che pare una novità, è invece già in uso dai maggiori competitors del nostro florovivaismo ed è l’unico mezzo che permette di conoscere se un’azienda produce profitti o perdite e dove si deve intervenire per correggere le eventuali manchevolezze. LA MAGGIOR PARTE DELLE AZIENDE È IN PERDITA Andando nello specifico, per i fiori recisi (anemone e ranuncolo) si osserva una certa variabilità nei costi di produzione unitari. In generale appare evidente che le ridotte superfici delle colture e delle aziende in cui sono praticate provocano diseconomie di scala, perché

non è possibile scendere sotto un certo livello per i costi comuni diretti come macchinari e fabbricati: le aziende risultano quindi caratterizzate da sovradotazione strutturale. Anche perché, contrariamente all’andamento europeo generale, le dimensioni di queste aziende non sono aumentate negli ultimi trent’anni. Il ranuncolo “clone” pare offrire un certo margine di guadagno, mentre per il ranuncolo da seme i valori si eguagliano. In questo caso sono i costi della remunerazione dell’imprenditore e dei familiari ad incidere molto, insieme all’acquisto dei rizomi e alle spese per i trattamenti fitosanitari e per le concimazioni. Le piante in vaso (margherite e aromatiche) nel periodo dell’indagine hanno vissuto eccezionali difficoltà di mercato, stante la contrazione dei consumi legata alla crisi economica globale e alle condizioni climatiche avverse nel Nord Europa, ciò che ha costretto le aziende a smaltire una quota considerevole del prodotto, inficiando in maniera considerevole i risultati del processo. Tuttavia, anche simulando la vendita di tutta la produzione, non ci sono grandi margini fra costo unitario di produzione e ricavo: i costi della manodopera sono anche qui il fattore che incide di più. Le aziende produttrici di fronde recise, invece (acacia, ginestra e ruscus) hanno manifestato una certa variabilità riferibile a fattori sia tecnici (differenti densità di impianto, scelta di cultivar più produttive) che di mercato (differente prezzo di vendita del prodotto). Per ruscus e ginestra il valore unitario della produzione è spesso inferiore a

VARIETÀ CONSIDERATE • Anemone • Ranuncolo da seme • Ranuncolo da “clone” • Margherita • Piante aromatiche • Mimosa • Ginestra • Ruscus

Le voci che incidono

costo di produzione sono di più sul

quelle riferite alla

remunerazione del lavoro


RETI ESTENSIBILI Soluzioni differenti per le varie tipologie vendita, fasciatura carrelli e trasporto di specie vegetali. In esclusiva per l’Italia. quello del costo di produzione unitario, al contrario della mimosa. Per tutte le produzioni, comunque, le voci che incidono di più sul costo di produzione sono quelle riferite alla remunerazione del lavoro – sia prestato dall’imprenditore, sia dai familiari occupati in azienda.

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LA GESTIONE DI CASSA NON È PIÙ SOSTENIBILE Nel Distretto Ligure, come altrove in Italia, i bilanci delle coltivazioni sono spesso positivi, perché ci si ferma a considerare la differenza fra il ricavo dalla vendita del prodotto e i costi sostenuti per acquisire fertilizzanti, fitofarmaci, materiali per la commercializzazione; i conti sono favorevoli anche aggiungendo ai costi la manodopera salariata, la meccanizzazione e la manutenzione dei fabbricati. Ma un’analisi più approfondita, che valuti il lavoro prestato in azienda dal conduttore e dalla famiglia, ottiene conclusioni molto diverse: a seguito dell’attribuzione pro quota al singolo processo produttivo di questa tipologia di costo, i risultati economici della coltivazione assumono segno negativo, il costo unitario supera il ricavo unitario. Le conclusioni del lavoro di INEA sono severe, ma giuste: in molti casi, la consapevolezza di conseguire performance negative dovrebbe indurre il floricoltore a porre grande attenzione alla redditività dei processi produttivi, riconoscendo quali scelte gestionali sono valide in termini di costo-opportunità, e considerando che la loro sostenibilità economica potrebbe non essere garantita qualora ci si dovesse avvalere di manodopera extra-aziendale o in presenza di dimensioni troppo ridotte che non favoriscono economie di scala. Gli imprenditori che si limitano a una semplice gestione di cassa, evitando la corretta imputazione dei costi, replicano un modello legato al passato, che non potrà proiettarsi nel futuro. Occorre una presa di consapevolezza generale che porti il sistema produttivo ligure – e, per estensione, quello italiano – ad affrontare la globalizzazione: non solo per rispetto alla storia, ma per garantire un futuro dignitoso alle centinaia di giovani che ancora decidono di impegnarsi in questo segmento produttivo dell’economia regionale. Qual è l’alternativa valida per quanto riguarda le produzioni possibili? Come coprire il costo della remunerazione dei familiari impiegati? Qui si apre il campo dell’inventiva e della versatilità, qualità che agli italiani non mancano mai.

IL FLOROVIVAISMO IN LIGURIA

• 4150 aziende produttrici • valore nel 2012: 394 milioni di euro • 63% della produzione agricola totale


4a edizione

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Flortecnica e vivaismo

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a maggior parte delle Nandina sono di facile coltivazione. Crescono facilmente in qualsiasi esposizione, dal pieno sole alla quasi piena ombra. Il terriccio ha un grande ruolo per la buona riuscita delle Nandina: basta infatti incorporare una buona quantità di sostanza organica nel terriccio per garantire, all’esigente Nandina un risultato ottimo. IL SEGRETO, IL FERRO CHELATO La gestione delle concimazioni è semplice, una concimazione costante e bilanciata garantisce le giuste coperture. Quello che fa la differenza sono però le incorporazioni di ferro chelato. Il ferro permetterà alle foglie di avere il colore giusto nella stagione giusta. Anzi, in questo modo le colorazioni saranno ancora più evidenti. La ragione per la quale si pianta la Nandina in

giardino o si decide di comprarla per metterla in vaso è la colorazione fogliare che cambia con il variare delle stagioni. Non basta avere le foglie rosse in primavera ed in autunno, servono anche delle belle foglie verdi in estate e un acceso porpora in autunno. IMPORTANTI, LE CIMATURE La Nandina deve essere sostenuta con le cimature per avere una bella forma. Altrimenti avremo piante alte e vuote alla base, serve quindi una potatura di ringiovanimento che manterrà le vostre piante di Nandina piene e sane. Anche le varietà compatte devono essere aiutate nella formazione della chioma. Si deve cercare sempre di avere piante rotonde, piene. Molte delle Nandina moderne si riproducono da meristema quindi l’aspetto globoso è garantito dalla naturale vegetazione delle piante. Tanti più steli avremo, tanto più le piante sono accestite, tante più bacche avremo per l’inverno.

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A VENDERE

2 La forte dose decorativa della Nandina può essere declinata in vari modi a seconda delle varietà. Le mie preferite sono queste. 1. Nandina domestica “Brightlight”, belle foglie verde tenue con bacche chiare 2. Nandina domestica “ Obsessed”, compatta, molto resistente al freddo. Con una colorazione rossa intensa. Molto appariscente. 3. Nandina domestica “Twilight”, foglie variegate chiare con tenui cacciate rosa pallido. Molto bella la giovane vegetazione completamente bianca. 4. Nandina domestica “Blush Pink” ha le cacciate primaverili di un bel rosa intenso, invece di diventare verdi a maturazione le foglie restano rosse tutto l’anno. In estate il colore diventa rosso intenso fino all’autunno, quando questi toni infuocati esplodono ulteriormente. Ci vuole un anno intero prima che le foglie diventino di colore verde scuro. 5. Nandina domestica “Flirt”, ottima colorazione invernale. Foglie lunghe e molto decorative.

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PRODUZIONE | premi

TRE SEZIONI PER NOVE RICONOSCIMENTI I vincitori di nòva_green, premiati alla scorsa edizione di Flormart. In evidenza piante, nuove tecnologie e forme di vendita. Per ottimizzare produzioni e sell out

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A CONFRONTO

di Filippo Terragni

l premio nòva_green, al debutto e assegnato alla scorsa edizione di Flormart a Padova, come ha spiegato il curatore Andrea Vitali, era articolato in tre sezioni: “Piante e fiori”, “Tecnologie” e “Forme di vendita” e ha previsto come ricompensa per i vincitori la possibilità di usare l’apposito marchio e logo per un anno, con le relative linee guida per farlo in maniera efficace dal punto di vista del marketing. A vincere sono state una pianta di Gingko Biloba, frutto di un programma di miglioramento varietale di Tesi Group, dal nome della dea protettrice dei boschi e delle messi Feronia, le “Termostrisce Sunnyday” di Janus Energy per un efficace riscaldamento basale in serra, e i vasi da ringhiera funzionali e dalla linea al tempo stesso attraente “Sky Balcon” di Scheurich.

Tre i momenti di confronto che hanno animato l’ultima edizione del Salone di Padova: il concorso per fioristi curato da diADE adv, che ha visto in campo tre delle quattro più importanti scuole di fioristi a livello nazionale – invitati a “cimentarsi” con le tendenze per la stagione autunno-inverno 20152016. Poi, il Forum internazionale Expo ECOtechGREEN 2015, promosso da Paysage, e il Forum Verde Urbano promosso da Il Verde Editoriale.

L’ Arbutus unedo Roselily di Vivai Minier.

I PREMIATI

Sezione “Piante e Fiori” Ginkgo Biloba “Fastigiata Feronia” /

Sezione “Tecnologie”

Giorgio Tesi Group Olea Europea Lutea / Nannino Vasco & F.lli Arbutus unedo Roselily / Vivai Minier Termostrisce Sunnyday / Janus Energy Dosatore non elettrico / Comagri Landscape designer / Nbl

Sezione “Forme di vendita” Sky Balcon / Scheurich

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Flortecnica e vivaismo

Landscape designer / Nbl Naturart / Giorgio Tesi Group

INNOVAZIONE VARIETALE Come ha detto il responsabile comunicazione di Giorgio Tesi Group, Fabio Fondatori, ritirando la targa della sezione “Piante e fiori” da Dino Scanavino, presidente di Cia (Confederazione italiana agricoltori) per la Ginkgo Biloba “Fastigiata Feronia”, una pianta dal bellissimo portamento, per il suo gruppo «l’innovazione e la ricerca varietale sono un asset centrale». Tant’è che hanno in corso un ampio programma di miglioramento varietale su diversi generi di piante e collaborazioni con il Cnr di Firenze. Fra i risultati, di queste ricerche vi sono anche cloni di cipresso resistenti al cancro e pini resistenti alla cimice. Ma lo scopo del programma è anche ottenere selezioni di piante con caratteristiche ornamentali e paesaggistiche di maggior pregio. Il secondo posto della sezione è andato a Nannini Vasco & F.lli con l’olivo bianco (Olea Europea Lutea), in onore del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco. Il frutto della pianta riproposta dal vivaio Nannini è un olio dal colore chiaro che in passato veniva utilizzato come olio sacro nei sacramenti. Il terzo, invece, all’azienda Pepinieres Minier per “Arbutus unedo Roselily”, volgarmente il corbezzolo del nord, ottenuto dai Vivai Minier. Si tratta di una «pianta sempreverde, compatta e molto ramificata, dall’abbondante fioritura rosa precoce, seguita da una fruttificazione molto


APPUNTAMENTO ANCHE A GENNAIO Un’edizione agile e flessibile calata sulle esigenze del territorio

Le termostrisce Sunnyday per il riscaldamento basale in serra.

decorativa. Roselily è una varietà di corbezzolo molto resistente al freddo e alle malattie crittogamiche». SI RIDUCONO I COSTI A premiare Janus Energy, l’azienda che ha vinto la sezione “Tecnologie” è stato Gianluca Burchi, direttore del Cra-Viv di Pescia, l’unità di ricerca per il vivaismo e la gestione del verde del Cra (adesso Crea dopo la fusione con Inea), che ha consegnato la targa all’amministratore unico Valerio Ballerini. Le “Termostrisce Sunnyday” per il riscaldamento basale in serra (coltivazione a letto caldo) che hanno dato la vittoria a Janus Energy consentono di aumentare la produzione riducendo i costi e di distribuire calore con efficienza. «Grazie alla distribuzione uniforme del calore – ha spiegato Ballerini – le piante crescono tutte insieme. Inoltre «la temperatura viene regolata in tempo reale con più efficienza produttiva e si riesce ad arrivare sul mercato al momento giusto». Il secondo posto della sezione “Tecnologie” è andato a Comagri per un “dosatore non elettrico”, cioè un dosatore per la fertirrigazione che funziona senza elettricità nell’effettuare «il micro-dosaggio proporzionale di prodotti sanitari per la cura delle piante: fitofarmaci e antiparassitari». Essi vengono, infatti, dosati in percentuale precisa senza più sprechi e/o errori di miscelazione. È molto adatto al montaggio su macchine per diserbo e trattamenti anti zanzara. Il terzo posto è stato assegnato

a Nbl per il software “Landscape designer”, che è entrato sul podio anche nella sezione “Forme di vendita”, per la sua doppia valenza. Si tratta di «un software dedicato alla progettazione paesaggistica – si legge nella nota – dotato dell’innovativa tecnologia OCULUS rift, che permette all’utente di entrare in una realtà virtuale a 360 gradi». EFFICACI STRATEGIE Il primo premio per le “Forme di vendita” l’ha conquistato la serie di vasi “Sky Balcon” di Scheurich, dal design funzionale e la linea essenziale, che sono comodissimi da posizionare sulle ringhiere dei balconi e sembrano a prova di caduta. A premiare il responsabile vendite di Scheurich Italia Ottavio Riva è stato Roberto Betto, presidente di Cia Padova. Al secondo posto si è classificato il software “Landscape designer”, che, oltre ad essere un novità a livello tecnologico, «rappresenta soprattutto una svolta anche nel settore commerciale, dando vita a una nuova forma di vendita. Utilizzando il software Landscape Designer abbinato alla tecnologia OCULUS rift i progettisti potranno infatti mostrare le loro idee in modo più accattivante andando a colpire la parte emozionale degli acquirenti». Terzo si è classificata Naturart di Giorgio Tesi Group, rivista che è al centro di un’efficace strategia di marketing indiretto basata sulla valorizzazione del territorio di Pistoia e delle sue eccellenze.

Archiviata la 66ma edizione di Flormart, a gennaio 2016 prenderà il via Flormart Tour, nuova edizione invernale itinerante che nasce proprio dalla scommessa di “incontrare i territori”, tessendo un dialogo diretto e serrato con i luoghi della produzione florovivaistica, con un format espositivo agile, flessibile e calato sulle esigenze di ogni territorio: così, ad anni alterni, Flormart toccherà nel mese di gennaio un’area italiana e uno fra i più interessanti mercati esteri. Una proposta che non si sostituirà all’edizione principale (già annunciate le date per il 2016, con una manifestazione che tornerà alla collocazione storica della terza settimana di settembre, dal 21 al 23): la tappa invernale è infatti pensata come un momento di avvicinamento all’edizione autunnale. «Il mio grazie, a nome di tutto lo staff di PadovaFiere – spiega l’amministratore delegato Daniele Villa – va a quanti hanno collaborato al successo di questa edizione: dai partner istituzionali, Ministero in primis, agli espositori fino a tutti i soggetti che hanno dato il loro contributo per la realizzazione del concorso internazionale Flormart Garden Show e di Master Flower».

Fabio Fondatori premiato da Dino Scanavino per Ginkgo Biloba “Fastigiata Feronia”.

Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | gestione

ANALISI DI MERCATO,

COMPITO DEL PRO D Parlare di un generico “consumatore finale” non giova a nessuno e si va a produrre alla cieca. Occorre osservare da vicino le fasce di clienti, le diverse esigenze e le motivazioni di acquisto. Per intercettare la domanda e vendere di Jurg Burger

A sinistra: lo schema evidenzia la filiera del florovivaismo.

I

l primo compito di ogni imprenditore è quello di studiare il mercato in cui l’azienda si muove. Senza un’analisi attenta e continua del mercato e delle tendenze si produce a caso, rischiando di non vendere le piante coltivate. Un’azienda moderna, condotta con un approccio orientato al mercato, studia i prodotti e i servizi partendo dalle esigenze concrete dei clienti. Lo studio del mercato ortoflorovivaistico deve fornire risposte esaurienti ad alcune domande fondamentali: » Chi acquista i fiori e le piante? » Quando li acquista? Per quale motivo? » Quali criteri di scelta usa? Quali preferenze ha? » Dove li acquista? CHI ACQUISTA I FIORI E LE PIANTE? La floricoltura normalmente ha tre tipologie di clienti: i grossisti, i garden center e i privati. I grossisti vendono le piante ai fioristi, ai piccoli garden center e alla grande distribuzione. I garden center hanno una clientela prevalentemente privata. Il flusso delle piante dal produttore al consumatore finale si può rappresentare nello schema seguente; il flusso del mercato va completato con dati e percentuali: quanto si vende ai grossisti, quanto ai garden center e quanto direttamente ai privati.

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Flortecnica e vivaismo

Produttore

Garden Center

GDO - GDS

Grossista

Fiorista

Consumatore finale CHI È IL CONSUMATORE FINALE? Il consumatore finale è un’entità astratta, che comprende diverse tipologie di clienti: » il giardiniere per hobby, che ama curare il proprio giardino » il pensionato che possiede un pezzo di terra e coltiva l’orto » la casalinga che ci tiene ad avere il terrazzo in fiore » il professionista che compra dei fiori da regalare » la giovane coppia che organizza il matrimonio. Ciascuna tipologia di cliente ha motivazioni e preferenze diverse, che vale la pena indagare per ricavarne spunti utili per le varietà da produrre. Lo si può fare scientificamente, commissionando un’analisi

Punto vendita diretta

Giardiniere


O DUTTORE di mercato ad una società specializzata in servizi di marketing, oppure in modo più empirico, osservando le scelte dei clienti nel proprio spazio aperto al pubblico, oppure ponendo ai clienti delle domande sulle loro preferenze, su ciò che vorrebbero trovare in vendita. DOMANDE PER INDAGARE LE MOTIVAZIONI D’ACQUISTO

• Come mai ha scelto proprio questa pianta? • Si tratta di un regalo? • La pianterà in giardino o in un vaso sul terrazzo? • Sa già come mantenerla bella per tutta la stagione?

QUANDO SI ACQUISTANO PIANTE E FIORI? Un’altra domanda da cui può partire un’indagine conoscitiva è: quando, in quali occasioni, o per quale motivo i clienti acquistano le piante? Abbiamo visto che la vendita dei fiori e delle piante tiene botta nonostante la crisi quando si tratta di fare un regalo. A volte si ricorre alla pianta perché non si sa bene cosa regalare. Altre volte perché non si ha il tempo di andare in giro per i negozi a cercare un regalo. I fiori sono sempre apprezzati, specialmente dalle donne. Se il tipo di vendita che mantiene un segno positivo nonostante la tendenza generale negativa è il regalo, vale la pena approfondirne le motivazioni e i meccanismi psicologici: » Perché si preferisce il fiore ad un altro tipo di regalo, che il cliente potrebbe facilmente trovare nello stesso garden center? » Nella scelta prevale la tradizio-

ne oppure si è attratti da varietà di piante e fiori mai visti? » In quali fasce di prezzo si muove l’acquirente? Quanto spende mediamente? » Quando è disposto a spendere di più? Per quali tipi di piante? » Quanto è importante l’abbinamento con il vaso? E quanto è disposto a spendere il cliente per il vaso? L’originalità del confezionamento è un motivo di preferenza? Dalle risposte si possono trarre indicazioni utili sulle tipologie di piante da produrre, sulle dimensioni ottimali, sulle fasce di prezzo. Altre occasioni in cui si acquistano fiori sono i matrimoni, i funerali, gli eventi. Vale la pena esplorare le motivazioni d’acquisto, le preferenze, i gusti, i budget anche per queste situazioni, in modo da avere elementi utili per studiare proposte innovative e rispondenti alle aspettative dei clienti. COSA ACQUISTANO I CLIENTI Un dato importante da conoscere per decidere cosa produrre e in quale quantità, è il fatturato di ciascuna tipologia di piante. I dati da monitorare sono: » le vendite nazionali, ricavabili dai rapporti Ismea » le proprie vendite, suddivise per tipologia di cliente. I dati dell’anno precedente forniscono un primo riferimento utile per la scelta e la programmazione delle produzioni. Più significativo è il confronto con i dati degli ultimi 3-5 anni. La raccolta sistematica di questi dati permette di vedere le tendenze in atto. I dati degli ultimi anni rivelano, per


TENDENZE | gestione

esempio, un calo delle vendite dei gerani, mentre le begonie si sono vendute con una certa costanza. LE FONTI DI INFORMAZIONI E DATI SUL MERCATO • ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare • Le associazioni regionali dei florovivaisti • Le riviste specializzate: pubblicano dati sull’andamento del mercato, raccontano esperienze di successo e suggeriscono nuove strade da percorrere • I tecnici di produzione e i consulenti: lavorano per parecchie aziende e possono fornire informazioni preziose sulle tendenze in atto • I clienti: grossisti, garden center, fioristi

ESPLORARE I BISOGNI DEI DISTRIBUTORI Nella filiera del florovivaismo un ruolo importante lo giocano i grossisti e i commercianti che vendono le piante: i garden center, i negozi di fiori, i supermercati, i brico center. Sono i clienti diretti del produttore, col quale condividono l’obiettivo di vendere le piante. Il trend negativo del mercato ha messo in difficoltà anche loro. Il garden center si ritrova con la serra calda e la serra fredda sovradimensionate rispetto al volume delle vendite. I fioristi sono costretti a mantenere un assortimento di fiori sempre fresco e variegato, benché le vendite siano in calo e il buttato in aumento. Altrimenti i clienti comprano i fiori che trovano al supermercato. Quali sono le esigenze e i problemi di queste tipologie di clienti oggi? E quali proposte o soluzioni può offrire il produttore per supportare e favorire la vendita delle piante e dei fiori attraverso questi canali? QUALCHE IDEA DA ESPLORARE » Creare linee di prodotto Combinando piante affini per un uso specifico: 52

Flortecnica e vivaismo

• piante della macchia mediter-

ranea per la siepe

• piante tappezzanti per il giar-

dino roccioso

• piante acquatiche per il la-

»

»

ghetto artificiale Piante da regalare all’uomo Creare una collezione di piante da regalare con caratteristiche apprezzate dagli uomini (come i fiori sono apprezzati dalle donne): peperoncini, limoni e agrumi, ulivi, spighe di grano o segale Kit di aromatiche esclusive per appassionati di cucina Presentate in un contenitore da tenere “a portata di mano”, sul davanzale della cucina. Insieme ad un libretto di ricette

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Linea di piante naturali Piante e fiori che crescono in ambienti naturali, da riprodurre nel giardino: il prato alpino - la macchia mediterranea - la collina toscana - i fiori di campo delle cascine lombarde Bonsai naturali Coltivare “bonsai” di fiori spontanei simili a quelli che crescono sui terreni poveri negli ambienti naturali Bomboniere vegetali Piantine di buon augurio che gli sposi regalano agli invitati al matrimonio al posto delle tradizionali bomboniere.


UNA STORIA GIÀ VISSUTA Negli anni del boom economico, la richiesta di automobili, frigoriferi, lavatrici, case, ecc. superava la capacità produttiva delle aziende. Per non perdere le opportunità di vendita, le aziende investirono in nuovi impianti e tecnologie di produzione. Quando la capacità produttiva raggiunse e superò la richiesta, ci si rese conto che non bastava saper produrre, bisognava saper vendere. Fu l’inizio di un orientamento al cliente, che portò le aziende a cercare di capire che cosa desideravano i clienti, per poi produrlo e offrirlo. Verso la fine degli anni ’70 e soprattutto negli anni ’80 si svilupparono il marketing, le strategie di vendita, le organizzazioni commerciali, la pubblicità. Tutto ciò che serviva per conquistare il cliente e vendere divenne prioritario rispetto alla produzione. L’evoluzione tecnologica e la globalizzazione hanno spostato ulteriormente l’ago della bilancia a favore della capacità di vendere. Oggi chiunque disponga di risorse finanziarie adeguate può acquistare macchine all’avanguardia e mettersi a produrre. Produrre è diventato relativamente semplice, le ricette segrete sono segreti di Pulcinella. Ben diverso è saper vendere ciò che si produce. È qui che inizia la vera sfida. È qui che le competenze, le relazioni e il modo di presentarsi sul mercato fanno la differenza.

la passione diventa eccellenza podereluen.it


TENDENZE | produzione

SENTIER,

ECCELLENZA ALLA PROVA La ricerca e la selezione, i test varietali e la comparazione accurata, hanno fatto crescere l’azienda negli anni, fino a renderla sinonimo di alta qualità. Caratteristiche che si possono toccare con mano durante il Porte Aperte SENTIER IN CIFRE • 1980, anno di fondazione • 70 collaboratori • 70 mila metri quadrati di superficie aziendale • 55 milioni di giovani piante prodotte all’anno • 1994, anno in cui prendono il timone Michele Silvestrin e Romano Contessotto

T

colloquio con Romano Contessotto di Marta Meggiolaro

utti quelli che vogliono coltivare ciclamini conoscono via Sentier 34, a Moriago della Battaglia. È in questo paese del trevigiano che, infatti, l’azienda Sentier testa e produce ogni varietà di ciclamino. L’azienda, che ha oltre trent’anni di attività, ha iniziato come altre, in piccolo, come azienda florovivaistica che offriva un prodotto finito al mercato locale. Specializzandosi prima nella coltivazione del ciclamino, è poi passata alla produzione di giovani piante della stessa specie che l’hanno fatta conoscere a livello nazionale ed internazionale. Attualmente l’assortimento delle giovani piante è completo, dal Triveneto si è passati al mercato italiano e al mercato europeo, a cui spetta il 25% delle vendite. Ho parlato con Romano Contessotto, che insieme al socio Michele Silvestrin guida l’azienda, della situazione attuale e dei progetti futuri. D: Romano, presentaci l’offerta di Sentier… R: «Il nostro prodotto più importante è il ciclamino: ogni anno produciamo più 13 milioni di piante, siamo fra i primi cinque in Europa. Oltre a questa specie, attualmente abbiamo una gamma completa di giovani piante da seme e da talea, che va dalle begonie elatior, crisantemi e ortensie, fino alle annuali. Abbiamo un anche un reparto di genetica dove stiamo sviluppando un nostro ibrido di ciclamino, a fiore grande e mini. Per quanto riguarda

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Flortecnica e vivaismo

le piante da riproduzione vegetativa, abbiamo 25 varietà di verbene già registrate ed una serie completa di petunie per le quali stiamo programmando la prossima introduzione sul mercato. Il core business aziendale rimane naturalmente il ciclamino, ma da una decina d’anni stiamo sviluppando la vendita e la ricerca anche relativamente ad altre piante, principalmente verbene e petunie, scelte per l’interesse che stanno destando sul mercato. D: E perché scegliere Sentier? R: «Sentier è conosciuta per la qualità del prodotto e perché è un ottimo interlocutore: le nostre proposte vengono fuori da prove varietali approfondite e da verifiche oculate del materiale genetico proposto dai migliori breeders mondiali. Siamo un partner ideale per ogni floricoltore».

D: Al Plantarium ha vinto una nuova ortensia rossa. Quali sono le vostre novità per quanto riguarda questa pianta? R: «Partiamo con un discorso generale: nel mercato si stanno facendo sempre più strada le varietà bicolori, anche se non sono facilissime da coltivare, e le nuove cultivars di colore rosso forte, entrambe per il loro accattivante effetto cromatico. Tradizionalmente le ortensie rosse, di fatto sono di colore rosa, solo negli ultimi anni ci stiamo avvicinando ad ottenere varietà dal rosso più intenso e direi che è per questo che al Plantarium è stata premiata un’ortensia rosso–verde. Poi però dobbiamo distinguere il mercato italiano rispetto al mercato nord europeo. Sull’ortensia, il lavoro di genetica fatto da tedeschi ed olandesi, oltre


Le nostre proposte vengono fuori da prove che ad essere diretto verso forme e colori particolari, è rivolto soprattutto ad avere piante molto compatte, per piante di taglia piccola. Per intenderci, il 70% dei vasi prodotti dalle aziende tedesche è della misura inferiore al diametro 14, solo una piccola parte della loro produzione è in vaso grande, comparabile con gli standard Italiani. Inoltre queste nuove varietà compatte mal si adattano alla coltivazione alle nostre latitudini, durante l’estate hanno difficoltà di crescita e radicazione. Noi siamo presenti con l’ortensia soprattutto sul mercato italiano, quindi abbiamo introdotto nel nostro assortimento le nuove varietà compatte e bicolori che più si adattano al nostro clima, tenendo anche in considerazione che il cliente finale ricerca piante di grandi dimensioni. Produciamo talee radicate per aprile–maggio e vasi da forzare per l’anno successivo (gennaio–febbraio) in tre taglie: il vaso 22 che il cliente forza direttamente, il vaso 14, che il cliente può forzare direttamente o rinvasare in un vaso fino al 18, e un vaso 12 che può essere rinvasato fino ad un vaso 16. Tutte e tre queste tipologie, durante la coltivazione vengono spuntate più volte, dando luogo a piante con un’ottima ramificazione, il che significa molti fiori. D: Quest’anno avete fatto una grande campionatura di crisantemi. Perché dedicare così tanti sforzi a questa pianta? Dobbiamo aspettarci una rinascita del crisantemo? R: «Il crisantemo ha già un buon mercato in Italia: anche se si sta un po’ riducendo la quota di prodotto tradizionale dal fiore a palla per i costi di produzione troppo elevati, dall’altra parte registriamo un incremento del crisantemo a fiore piccolo (multiflora). Nell’ottica di proporre alla nostra clientela sempre il meglio di ogni specie, dopo alcuni campi prova dove trovavano spazio le migliori serie di crisantemo europee, l’anno scorso abbiamo stretto un accordo con l’azienda belga Gediflora, leader nel breeding del crisantemo, di

approfondite, verifiche oculate. Siamo un partner ideale cui abbiamo l’esclusiva per l’Italia. Le varietà Gediflora sono risultate le migliori, sia per la fioritura di “Tutti Santi” sia anche per una programmazione di settembre–ottobre. Le qualità di questi crisantemi sono molte. Prima di tutto, sono piante che non necessitano di spuntatura, accestiscono da sole naturalmente. Hanno una crescita veloce e compatta permettendo il posticipo dell’invaso fino alla fine di luglio,

Leader in Europa Sentier è presente nel mercato di Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Grecia e Romania.

con una riduzione di fino a due mesi di coltivazione. Un’altra peculiarità importante della linea è che nell’as-

sortimento vi sono più famiglie, che, sotto lo stesso nome, hanno diversi colori dal portamento identico. Questo rende possibile e facilita la formazione di trio o di gruppi dai colori differenti nello stesso vaso, senza incorrere nel pericolo che le piante usate abbiano una crescita ed una precocità diversa. D: Il vostro “Porte Aperte” è un evento da non perdere… R: «Da più di dieci anni facciamo in autunno una prova comparativa di ciclamino che è il più importante trial del sud Europa. Il campo prova comprende 800 varietà, praticamente sono presenti tutti i ciclamini commerciali degni di nota, tutte le novità delle prossime stagioni e naturalmente trova spazio anche il nostro assortimento. Il cliente può valutare in modo oggettivo la risposta delle diverse varietà alla stessa condizione di coltivazione. Siamo orgogliosi del nostro trial, perché è diventato negli anni un evento internazionale importante. Nell’occasione quest’anno ci sono anche i nuovi crisantemi e un campo prova di viole».

Sentier ha l’esclusiva per l’Italia dei crisantemi Gediflora. Il campo prova sarà visibile al Porte Aperte.


TENDENZE | iniziative

VANNUCCI PIANTE INVESTE IN FORMAZIONE

Vivaismo e paesaggio: nasce a Pistoia il primo campus olistico al mondo. Con un programma didattico volto a diffondere la cultura del verde e favorire la ricerca di Filippo Terragni

IN BREVE • Campus con concezione olistica • Ispirazione dal professor Pablo Campos CalvoSotelo • Superficie di circa tre ettari • Presenza di un biolago/ biopiscina • Recupero delle tradizioni dell’orto-giardino

NEL DETTAGLIO • Abbandono della tradizionale formazione frontale • Corsi di uno o due giorni • Master di durata semestrale • A gennaio primo master sul nursery managemet

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U

n antico casale trasformato in un luogo di studio e di accoglienza all’avanguardia per studenti e docenti; uno spazio verde che diventa il ritrovo ideale per conoscere, apprendere crescere. Con un metodo innovativo, il primo al mondo con una concezione olistica. Il 1 ottobre 2015 Vannucci Piante ha inaugurato a Pistoia un campus di studi su natura, ambiente e vivaismo per diffondere nelle nuove generazioni la cultura del verde e favorire la ricerca. L’ispirazione arriva dall’architettura olistica del professore spagnolo Pablo Campos Calvo-Sotelo, docente all’Università CEU di Madrid, autore del concetto di Campo Didattico che ha innovato l’approccio dei campus universitari a livello internazionale. STRUTTURA ALTAMENTE FUNZIONALE Il Nursey Campus di Vannucci si struttura infatti come un ecosistema dove ogni spazio è funzionale alla formazione completa dello studente. Il Campus si estende su un’area di circa tre ettari, collegandosi al vicino Nursery Park di sette ettari. La struttura dispone di 22 posti letto ripartiti in nove camere con bagno, di cui due per portatori di handicap. Le tre aule didattiche possono ospitare 24, 12 e 10 studenti. È dotato di un anfiteatro, un bio-

Flortecnica e vivaismo

lago/piscina, una grande area per l’attività sportiva, una biblioteca altamente specializzata, una foresteria con spazi di condivisione e una grande cucina a km 0. È stato progettato dagli architetti Andrea Cammilli e Sauro Guarnieri. Notevole l’impatto paesaggistico che ha come leit motive, secondo il progetto di Renato Defant, la mediterraneità e il recupero della tradizione dell’orto-giardino tipico dell’area pistoiese. Da evidenziare la presenza di uno splendido biolago utilizzabile anche come piscina dove le piante d’acqua non hanno solo funzione ornamentale, ma fioriscono e depurano. A GENNAIO IL PRIMO MASTER Anche il metodo formativo è olistico, ovvero tiene in considerazione le interazioni possibili tra l’argomento oggetto di studio, le competenze di partenza dei singoli, le dinamiche di gruppo che possono svilupparsi durante il percorso e l’ambiente in cui il percorso prende vita. In quest’ottica viene abbandonata la tradizionale formazione frontale e il “docente” lascia il posto a un “moderatore” che fornisce al gruppo gli stimoli necessari per avviare il confronto. Sono previsti corsi di diversa durata dai seminari di uno o due giorni ai master di durata semestrale. I contenuti partono dal mondo del vivaismo, per approdare ai più svariati

campi della conoscenza: arte, architettura, cultura, economia, salute. “Vogliamo dare corpo a un luogo ideale dove i giovani e i professionisti siano formati, supportati, ispirati e lasciati liberi di esprimersi, affinché possano dar forma a nuove progettualità per un nuovo ambiente, per un nuovo uomo” ha affermato Vannino Vannucci, CEO di Vannucci Piante.


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