All’interno approfondimenti su soluzioni tecniche e novità di prodotto
Prove in campo
Poinsettia, risultati eccellenti sul colore tradizionale e sul bianco
Parola all’esperto
Presente e futuro del settore. Intervista a Silvio Fritegotto
attualità
L’importanza dell’innovazione, le principali richieste dei produttori e l’attenzione sempre più forte del mercato
RIVISTA TECNICO-PROFESSIONALE E DI AGGIORNAMENTO SULLE COLTIVAZIONI PROTETTE N. 4/2023 STORIE AGRICOLE DI IMPRESE FLORICOLE E VIVAISTICHE
DALLA RICERCA ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE, OCCHI PUNTATI SULLE NOVITÀ VARIETALI NUOVO
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22 - 24 FEBBRAIO 2023
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10 anni di Edizioni Laboratorio Verde, un traguardo da festeggiare. 10 anni che sembrano passati in un soffio.
10 anni nati da una visione: costruire una casa editrice in grado di raccontare agli operatori del settore il mercato del florovivaismo, dandone una dimensione concreta.
In questi 10 anni ci siamo impegnati in quello che sappiamo fare meglio: raccontare storie.
Abbiamo raccontato storie attraverso le nostre riviste e i nostri prodotti digitali. Abbiamo raccontato storie di mercati e tendenze, di imprese, imprenditori e imprenditrici, mettendo in risalto i particolari e i tratti distintivi.
Un enorme grazie va ai nostri lettori – sempre attenti osservatori – e alle aziende che hanno scelto i nostri prodotti per promuovere le loro campagne di comunicazione. Grazie, perché voi avete reso possibile tutto ciò e ci avete continuamente supportato e stimolato.
Ora ci proiettiamo verso i prossimi 10 anni. Lo facciamo mantenendo la stessa visione e lo stesso entusiasmo, per raccontare altre storie, perché quelle, non finiscono mai.
Francesco Tozzi Co-fondatore e direttore editoriale
incipit di Francesco Tozzi
Le due parole rappresentative di questo nuovo numero numero? Novità e innovazione. Due termini che vanno di pari passo, si influenzano, e, spesso, se ben congegnati nelle pratiche aziendali (ma non solo), portano a risultati decisamente interessati in termini di notorietà e di business.
E al concetto di novità è dedicata la nostra cover story, articolata in un servizio in cui abbiamo coinvolto tre aziende floricole di riferimento del settore e, con loro, ci siamo interrogati su alcuni temi delicati e di attualità, come per esempio: quanto, e perché, è importante investire nella ricerca varietale? Quali sono le principali richieste dei produttori? Grande distribuzione e garden center sono attenti e propensi a investire in novità? Trovate le risposte a queste e altre domande a pagina 16.
E di novità parliamo anche in altri articoli del giornale, da quelle selezionate da Fleuroselect alle nuove Stelle di Natale testate da Giovanna Pavarin al Centro Po di Tramonata, fino a quelle premiate alla fiera di Essen, in occasione di IPM. A proposito… Tanti i segnali positivi, a partire dall’entusiasmo dei partecipanti e dei visitatori, 40mila da oltre 100 Paesi, visto il boom della domanda degli scorsi anni, che si è attesta a livelli più che apprezzabili. Certo, problematiche si registrano ancora sull’amento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che hanno portato a una riduzione della produzione di piante e fiori, ma sono quasi tutti concordi, soprattutto i produttori di giovani piante, in un riallineamento per il biennio 23/24.
Ma dicevamo anche innovazione, in termini di prodotti e servizi: due le storie che vi raccontiamo in questo numero: quella raccolta con Pancrazio Dragonetti di Agribiosana e quella con Roberto Benzoni di ICL. Poi, per avere una visione più completa (e concreta!) delle tematiche attuali del mercato, ci siamo fatti aiutare da Silvio Fritegotto, agronomo-professionista, al quale abbiamo chiesto come è cambiato il settore in questi ultimi 30 anni e quali sono, secondo lui, le sfide più attuali. Una sua sintesi positiva la facciamo nostra: “Le conoscenze scientifiche e l’innovazione tecnologica fanno ben sperare per un futuro in cui avremo più strumenti per affrontare al meglio le problematiche non solo presenti, ma anche future”.
(f.tozzi@laboratorioverde.net)
(Instagram @agriflortec / @ed.lab.verde)
EDITORIALE
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Raccontare storie agricole delle imprese florovivaistiche L’impostazione prevede la raccolta di testimonianze e racconti di storie, case history di coltivatori, tecnici e operatori e aziende fornitrici con un approccio pratico: presentazione di una problematica > proposta e discussione di soluzioni.
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GLI STRUMENTI
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GLI ARGOMENTI PRINCIPALI
• Progettazione e gestione di imprese floricole e vivaistiche
• Programmazione delle coltivazioni
• Approccio sostenibile ai sistemi di coltivazione
• Tendenze consumer
• Marketing applicate a produzione e vendita
• Nuove macchine e strumenti per la produzione
• Ricerca varietale
• Prove in campo
• Monografie di agricoltori e imprese agricole
Dall’esperienza di Flortecnica e vivaismo, nasce un nuovo spazio d’informazione per dare valore a imprenditori e professionisti del campo floricolo e vivaistico.
è il nuovo progetto d’informazione tecnico professionale e di aggiornamento sulle coltivazioni protette. Un nuovo punto di riferimento per la filiera agri-florovivaistica.
La struttura editoriale
Così è pensato : una sorta di prontuario declinato in articoli tecnici e servizi con impostazione pratica.
L’azienda. Su ogni numero (magazine + newsletter) presenteremo l’analisi di un’azienda tipo, soffermandoci sulla sua organizzazione, i punti di forza e i margini di miglioramento.
2. Focus produttivi. In collaborazione con le aziende di settore e alcuni dei più rappresentativi istituti di ricerca applicata, presenteremo tecniche e prodotti per migliorare le attività di produzione.
3. Ricerca e nuove varietà. Spazio sarà dedicato alle nuove possibili varietà in commercio, per ottimizzare e ampliare produzione e offerta merceologica.
4. La formazione. Ampio spazio sarà dedicato ad articoli formativi con l’intento di suggerire soluzioni imprenditoriali su come gestire al meglio l’azienda.
5. Sostenibilità e innovazione. Ampio spazio ai temi inerenti scelte e pratiche sostenibili e all’utilizzo dell’innovazione per migliorare processi produttivi e gestionali.
6. Tendenze mercati e consumer. Attraverso un osservatorio permanente dei mercati produttivi e distributivi, consiglieremo le tendenze attuali e future dei due settori di riferimento: floricolo e vivaistico.
7. Marketing, packaging e logistica. Ampio spazio sarà dedicato alle nuove soluzioni per promuovere e distribuire al meglio i prodotti, attraverso case history di riferimento.
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8. Nuove generazioni. Uno spazio fisso sarà dedicato al racconto di giovani imprenditori e agricoltori, per uno sguardo rivolto al futuro.
9. Le notizie e i mercati. Novità dal mondo delle aziende con tutte le soluzioni innovative tecniche per quanto riguarda prodotti, macchinari e attrezzature.
il nuovo spazio editoriale dove si incontrano agricoltura, floricoltura e vivaismo
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SOMMARIO
numero 004 - 2023
Contenuti
1
PRIMO PIANO: attualità e innovazioni
16 VARIETÀ
Dalla ricerca alla grande distribuzione, occhi puntati sulle novità varietali di Benedetta Minoliti
22 INTERVISTA
Con gli occhi dell’esperto di Benedetta Minoliti
2
NUOVE VISIONI: scoperte e focus aziendali
26 AZIENDE
Alle radici del benessere con Agribiosana di Benedetta Minoliti
28 ASSOCIAZIONI
Francesco Bellini, obiettivo certezze per le aziende di Penelope Moran
36 EVENTI
Greenprof, una nuova idea di fiera di Benedetta Minoliti
37 AIPSA INFORMA
Di primaria importanza
38 TENDENZE
Alla scoperta delle medaglie d’oro 2024 di Fleuroselect di Penelope Moran
40 NOVITÀ
Novità a colori di Penelope Moran
42 PROVE IN CAMPO
Report stelle di Natale di Marta Meggiolaro
48 CASE HISTORY
Criticità ed evoluzione del mondo dei substrati di Benedetta Minoliti
12 16 54 agriflortec 1010
attualità
Prove in Poinsettia,campo risultati eccellenti sul colore etradizionale sul bianco ParolaPresenteall’esperto e futuro del settore. Intervista a Silvio Fritegotto
NUMERO 004 - 2023
Supplemento al numero 204 di greenup
DIRETTORE RESPONSABILE
Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net
IN REDAZIONE
Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti, Rachele Pozzato redazione@laboratorioverde.net
COLLABORATORI
Lucio Brioschi, Jessica Bertoni, Emma Colombo, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Valerio Pasi, Giovanna Pavarin, Daniela Stasi, Filippo Terragni
PROGETTO GRAFICO
Orlandi Simona (Testo&Immagine)
IMPAGINAZIONE
Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com
PRODUZIONE E SEGRETERIA
Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
PROMOZIONE E SVILUPPO
Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net
STAMPA
Tipografia Grafiche Villa
Via Puecher - 23844 Sirone (LC)
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE
3
PER APPROFONDIRE: trend e news 50 FORMAZIONE
Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
Agriflortec numero 0 è un supplemento del numero 199 di greenup, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. ROC 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli, anche parti di essi, e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su greenup sono sotto la responsabilità degli autori.
58 DATI
La fotografia di un settore di Benedetta Minoliti
LE RUBRICHE
PENSARE GREEN
Il nuovo volto di Piazzale Loreto di Benedetta Minoliti
PENSARE INNOVAZIONE
Sardegna super tech grazie all’idroponica di Penelope Moran
STORIE BREVI
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO
Francesco Tozzi
SEGRETERIA GENERALE
Katiuscia Morello
Agriflortec è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde.
Fanno parte della stessa casa editrice:
• Greenup
• IL Giardiniere
• IL Giardiniere SMART
• FIORItales
• Agenda e Calendario del Verde
• I Quaderni di greenup
Rappresentate e collaborazioni:
• floorewall.com
• F&W magazine
Edizioni Laboratorio Verde srl, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.L.gs. 196/03
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Minoliti
Proiettati verso il futuro di Benedetta
52 PERSONAGGI
Fate tesoro delle vostre tradizioni di Stefania Medetti
RIVISTA TECNICO-PROFESSIONALE E DI AGGIORNAMENTO SULLE COLTIVAZIONI PROTETTE
N. 4/2023 STORIE AGRICOLE DI IMPRESE FLORICOLE E VIVAISTICHE
DALLA RICERCA ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE, OCCHI PUNTATI SULLE NOVITÀ VARIETALI
NUOVO
L’importanza dell’innovazione, le principali richieste dei produttori e l’attenzione sempre più forte del mercato
All’interno approfondimenti su tecnichesoluzioni e novità di prodotto
La copertina di questo numero è dedicata al concetto di novità varietali
Il nuovo volto di Piazzale Loreto
300 alberi, 9.200 metri quadrati e più di un chilometro di pista ciclabile. Sono i numeri del progetto di riqualificazione di uno dei luoghi simbolo di Milano che sarà realizzato, entro il 2026, da Nhood Italia di Benedetta
Minoliti
Milano è in continuo muta mento. A cambiare non è solo il modo di vivere la città da parte dei suoi cittadini o di chi, per vari motivi, la frequenta più o meno quotidianamente, ma anche il suo skyli ne, le sue vie, strade e piazze. Una, in particolare, sarà oggetto di un progetto di riqualificazione importanze: Loreto La piazza sarà completamente trasformata entro il 2026. Un anno non scelto a caso, perché il nuovo volto di uno dei luoghi simbolo della città sarà completamente svelato nell’anno delle olimpiadi invernali, tra gli eventi cardi ne del prossimo futuro per il capoluogo lombardo. Il progetto della nuova piazzale Loreto ha vinto nel 2021 il bando internazionale C40 Reinventing Cities del Comune di Milano e l’avvio dei cantieri è previsto entro l’autunno di
quest’anno. Ad occuparsi della “nuova vita” dello spazio sarà Nhood italia, che trasformerà così Piazzale Loreto da vuoto urbano e snodo di traffico in uno spazio vitale, che diventerà un nuovo polo di aggregazione per cittadini e non solo.
Così, nascerà una nuova piazza, e non più piazzale, di 9.200 metri quadri, con 300 alberi, quasi completamente pedonale e con più di un chilometro di piste ciclabili. In questo modo, Piazzale Loreto non diventerà solo un luogo di aggregazione, ma anche un nuovo polmone verde per la città. Un elemento importante, e da non sottovalutare, contando tutti gli sforzi che, non solo a Milano, si stanno attuando per sfruttare al meglio e dare risalto al verde urbano. Il primo tassello concerto verso la realizzazione di questo importante progetto di rigenerazione urbana è l’apertura di “LOC 2026” (Loreto Open Community”), uno spazio pubblico di “ascolto e informazione” aperto da martedì 17 gennaio in via Porpora 10, fortemente voluto da Nhood Italia. Questo per far sì che i cittadini possano partecipare attivamente alla trasformazione della piazza. Infatti, cominceranno a marzo una serie di incontri sulle tematiche emerse dalla continua attività di ascolto del territorio, dal verde urbano alla mobilità, fino ai flussi di traffico. «Una grande scommessa di trasformazione urbana. Un progetto che risponde ai principi di Reinventing Cities e di C40» ha detto
• 9.200 metri quadrati
• 300 alberi
• + un chilometro di pista ciclabile
Giancarlo Tancredi, assessore comunale alla Rigenerazione urbana. «Un modello per reinterpretare i luoghi della città restituendo bellezza e sostenibilità, perché tutti i cittadini ne possano usufruire e beneficiare».
PENSARE green agriflortec 1212
Il render della nuova Piazza Loreto
Dati
Sardegna super tech grazie all’idroponica
Attraverso un finanziamento ministeriali in un istituto tecnico agrario di Sassari sarà realizzato un nuovo impianto all’avanguardia e ipertecnologico, anche con lobbiettivo di rivalorizzare le antiche varietà orticole e frutticole del territorio di Penelope
Moran
L’idroponica è un tipo di orticoltura che sta prendendo piede anche in Italia. L’interesse verso questo tipo di coltivazione senza suolo, che prevede l’utilizzo di soluzioni nutritive minerali a base d’acqua in solventi acquosi, è sicuramente alto. Lo dimostra, tra i tanti esempio, il nuovo impianto di coltura idroponica per la produzione di ortaggi a foglia e a frutto dell’Istituto tecnico agrario “Pellegrini” di Sassari. Grazie a un finanziamento ministeriale di 130mila euro saranno realizzate, presso l’istituto, due serre-laboratorio all’avanguardia e ipertecnologiche. Queste utilizzeranno sistemi di fertirrigazione, tecniche di gestione digitali della produzione e monitoraggio delle colture basati sull’IoT (ovvero “Inter-
net of ings”), sistema in grado di interconnettere diverse entità smart a una rete. Attraverso questo strumento è possibile elaborare dati e scambiare informazioni tra tutti i sistemi coinvolti, in relazione a qualità, sicurezza alimentare e tracciabilità dei prodotti. Inoltre, grazie al nuovo impianto fotovoltaico di cui già dispone l’area del parco dell’istituto “Pellegrini” di Sassari, sarà possibile utilizzare per l’impianto idroponico le energie rinnovabili. In questo modo si contribuirà alla sostenibilità ambientale, allo studio e alla sperimentazione delle produzioni sostenibili. L’opera, secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, sarà completata entro la fine di aprile. Questa, come dichiarato dal docente e coordinatore del progetto Mauro Soli-
nas, sarà una «straordinaria opportunità per gli studenti, che possono avvicinarsi al mondo delle produzioni sostenibili e innovative, testando direttamente nel loro istituto le produzioni a basso consumo, analizzandone le variabili e i fenomeni interconnessi». Soprattutto, attraverso questo progetto di coltura idroponica, gli studenti potranno avvicinarsi «sempre più a un modo sano di intendere la produzione e la trasformazione alimentare». Il progetto, come detto, sarà realizzato grazie a un finanziamento ministeriale e si inserisce in un percorso cominciato otto anni fa con la Fondazione ITS Filiere Agroalimentare della Sardegna, in collaborazione con il mondo della ricerca e delle imprese e al network Rete Lab Smart Rurality. L’obiettivo del progetto è quello di potenziare le competenze degli studenti in materia di green economy. Ma non solo. Perché gli impianti utilizzati in questo ambito consentiranno anche la valorizzazione e il recupero delle varietà antiche orticole e frutticole del territorio, grazie alla collaborazione con le imprese agricole e con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.
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Dalla ricerca e alla grande distribuzione, occhi puntati sulle novità varietali
Quanto, e perché, è importante investire nella ricerca di nuove varietà? Quali sono le principali richieste dei produttori? La GDO è attenta e propensa a investire sulle novità?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni produttori di giovani piante e aziende produttive della Sezione Specialistica Floricoltori Assofloro di Benedetta Minoliti
agriflortec 1616 STORIE DI ATTUALITÀ varietà
Hibiscus rosa-sinensis di Diem srl. Soc. Agricola
Le novità, nella vita di tutti i giorni, possono spaventare. Allo stesso tempo, però, possono spingerci a guardare più concretamente al futuro, provando magari a ripensare ciò che già conosciamo. Quello delle novità varietali è un tema sicuramente caro al settore. Ogni anno si investe moltissimo nella ricerca, sperimentando e provando ad offrire ai consumatori finali piante sempre nuove e con caratteristiche innovative. Spontaneo, quindi, chiedersi se in Italia stiamo effettivamente investendo nella ricerca di nuove varietà. Ma non solo. Perché abbiamo anche provato a capire quanto, secondo alcuni esperti del settore, la grande distribuzione e i garden center siano propensi a investire nelle novità varietali. Per rispondere a queste domande, e non solo, abbiamo coinvolto alcuni produttori di giovani piante e membri di aziende produttive della Sezione Specialistica Floricolto-
Assofloro, nel dettaglio
Unica associazione di secondo livello, con rappresentanza nazionale, nel settore del florovivaismo e del paesaggio, Assofloro è l’organismo di categoria degli Enti e delle Associazioni della filiera del verde, del Paesaggio, dell’Ambiente e dei settori produttivi attinenti o contigui alle tre filiere. L’Associazione svolge la sua attività in tutto il territorio nazionale e dove trova sviluppo il florovivaismo e la filiera del verde. Così, rappresenta oltre 1.200 aziende su tutto il territorio italiano.
ri Assofloro: Adriano Gobetti, AD di Lazzeri, Nicola Nozza , socio e legale rappresentante della Società Agricola Nozza Luciano, e Montserrat Josa Gonzalez, amministratore di Diem Breeding e responsabile amministrativo e gestione vendite Spagna-Francia di Diem srl. Soc.Agricola.
L’IMPORTANZA DELLA RICERCA
«Lazzeri è nata come azienda produttrice di giovani piante, ma da diversi anni investiamo in ricerca varietale con la Lazzeri Genetica, che si occupa soltanto di ricerca» ha spiegato Adriano Gobetti, AD di Lazzeri. «Noi investiamo continuamente nell’innovazione e nel miglioramento genetico, perché vogliamo dare ai nostri clienti piante nuove, più resistenti, facili da coltivare e con un costante rinnovamento del materiale genetico». Da queste parole è già chiaro come avere una propria genetica sia fondamentale per le aziende, per rimanere aggiornate e costantemente attive, sia sul mercato italiano che in quello estero. «Per noi è un reparto molto importante, dove ogni anno andiamo ad investire un milione di euro circa» ha aggiunto Gobetti. Le ricerca è sicuramente importantissima anche per Diem, come spiegato da Montserrat Josa Gonzalez, amministratore di Diem Breeding e responsabile amministrativo e gestione vendite Spagna-Francia dell’azienda:: «Noi siamo specializzati in un
17 agriflortec
Adriano Gobetti, AD di Lazzeri
unico ed esclusivo cultivar: l’Hibiscus rosa-sinensis. Da 10 anni in azienda ab biamo un settore, la Diem Breeding, de dicato proprio all’ibridazione, quindi alla ricerca di nuove varietà». E ha continua to: «Questo dimostra già l’importanza che noi diamo alle novità varietali. Sono stati tre anni difficili, a causa del Covid, ma IPM, la fiera che si è di recente svolta a Essen, è stata per noi una ripartenza im portante, sia per le novità che per la loro promozione a livello mondiale». Dalle nostre interviste è emerso anche il punto di vista delle aziende produttrici. Non solo Diem, ma anche Società Agricola Nozza Luciano, nella figura di Nicola Nozza. «Nozza acquista giovani piante per portarle alla crescita e alla fioritura. Noi, quindi, arriviamo quando la varietà è già stata studiata e selezionata, ma ri entriamo anche nella fase in cui alcuni dei più importanti Breeding ci affidano piante in test e, con la stretta collabo razione, si individuano le peculiarità, i pregi e i difetti della nuova varietà in fase di coltivazione. Da qui la registrazione di dati che saranno utili alle aziende che si occupano di ibridazioni le quali, a loro volta, si occuperanno delle considerazio ni culturali e di marketing. Da qui un aiuto per capire se proseguire e perfezio nare la “nuova” varietà e/o colore, oppure accantonarla, perché non ha dimostrato le specifiche o i risultati sperati».
LE PRINCIPALI RICHIESTE
DELLE AZIENDE E DI MERCATO
Come fatto notare da Gobetti, il settore della floricoltura è molto simile a quello della moda, dove vi è una costante ricerca di novità. Ma, in particolare, quali sono le caratteristiche che devono avere queste nuove varietà? E quali sono le più richieste? «Il mercato fa richieste diverse, sia a seconda dei Paesi che del tipo di distribuzione» ha spiegato Montserrat Josa. «Ad esempio, nel nostro caso chi coltiva per la grande distribuzione chiede una coltivazione semplice, dove non vi siano particolari difficoltà, con caratteristiche che potremmo definire “base”. Chi, invece, coltiva per i garden center,
chiede colori particolari, molti fiori, che siano anche grandi, bicolore, a seconda della fascia di mercato». Soprattutto, come sottolineato da Montserrat Josa di Diem, cercano varietà che che per le loro caratteristiche di precocità, ramificazione e fioritura riescano ad avere “zero” piante di seconda scelta per non incidere sui costi di produzione». «Da circa tre anni stiamo investendo fortemente nel mercato Americano, che ha richieste diverse rispetto a quello europeo e italiano. Negli USA ci sono tre climi molto diversi, e questo porta alla richiesta di varietà che siano resistenti al caldo fino a un
caldo tropicale, ma anche coltivabili con minor utilizzo di riscaldamento. Ma non solo, perché la richiesta riguarda anche le colorazioni». E, per quanto riguarda i produttori, anche l’AD di Lazzeri si è soffermato sulla richiesta di una maggior facilità di coltivazione, mentre il cliente finale ricerca colorazioni particolari e caratteristiche più legate al fattore estetico. «Lazzeri è stata la prima azienda a scoprire la Stella di Natale in un colore bianco puro. Investendo in genetica abbiamo prodotto “Alaska”, una bellissima varietà come comportamento per il produttore, molto resistente e facile da coltivare,
STORIE DI ATTUALITÀ agriflortec 1818
Nicola Nozza, socio e legale rappresentante della Società Agricola Nozza Luciano
ma anche molto attrattiva per il cliente finale, proprio grazie al suo colore bianco puro. Così, si è tornati ad utilizzare le Stelle di Natale anche ai matrimoni».
IL MADE IN ITALY VINCE
Un aspetto fondamentale, sottolineato dai nostri intervistati, è quello della ricerca sul territorio di appartenenza. «Lazzeri è l’unica azienda italiana che fa 100% made in Italy, dal processo di ricerca a quello produttivo» ha spiegato Gobetti. «Ovviamente con i rincari dell’ultimo periodo sarebbe più conveniente andare all’estero, ma noi vogliamo che tutto il processo rimanga in Italia, è un aspetto a cui teniamo molto. Per noi è fondamentale mantenere alto il livello della ricerca, e farlo nel nostro Paese, perché è questo che ci contraddistingue». E anche Nozza ha confermato il grande interesse nei confronti del 100% italiano: «Tutti apprezzano e prediligono il made in Italy. Questo ci gratifica ed è un concetto su cui puntiamo molto, anche a livello associazionistico. Naturalmente è noto che alcune specie non si trovino in Italia, e quindi sia produttori che distributori sono costretti a rivolgersi all’estero, ma è un grande lavoro che prosegue anche grazie al grande lavoro di squadra con i colleghi della Sezione
Specialistica Floricoltori Assofloro, con cui cerchiamo di accentuare ancora di più il concetto e trasmettere al consumatore finale l’importanza di prediligere e acquistare prodotti locali e italiani. Questo non solo perché aiutano l’economia, ma anche le piante coltivate nel nostro paese sono più adattabili alle caratteristiche, ambientali e non, del nostro territorio. Quindi, portano sicuramente risultati più soddisfacenti all’acquirente, il quale avrà sicuramente interesse a ottenere risultati migliori possibili, dati anche dalle nuove genetiche».
LA GRANDE DISTRIBUZIONE È ATTENTA ALLE NOVITÀ?
La risposta è sì, come hanno concordato tutti i protagonisti delle nostre interviste. «Sicuramente la grande distribuzione cerca le novità, c’è sempre grande attenzione e richiesta, perché per loro è importante avere prodotti che siano sempre attrattivi» ha spiegato l’AD di Lazzeri. Poi, ovviamente, ogni grande distribuzione è diversa, è bisogna differenziare da quella più “classica” a quella specializzata, ossia catene che hanno un settore dedicato e molto organizzato per le piante, come sottolineato da Montserrat Josa: «C’è moltissimo interesse da parte della GDO, soprattutto per
Alla fine di marzo 2020, su richiesta di alcune aziende del comparto floricolo italiano, è stata costituita la Sezione Specialistica Floricoltori Assofloro per far fronte alla crisi conseguente all'emergenza da Covid-19. La mobilitazione delle aziende del settore, con il coordinamento di Assofloro, è riuscita ad accendere i riflettori dell’opinione pubblica e della politica. Un risultato importante e per nulla scontato, perché il comparto era pressoché sconosciuto, anche a causa della disgregazione e della mancanza di dati economici. Un riconoscimento ottenuto anche grazie alle relazioni instaurate in modo costruttivo e coordinato con le istituzioni e i decisori politici, sia a livello regionale che nazionale, portando proposte concrete per superare le difficoltà oggettive del comparto. Oggi Assofloro raggruppa una settantina di aziende del comparto floricolo, tra quelle più rappresentative del mercato floricolo italiano, che si sono date un’organizzazione territoriale e hanno avviato importanti lavori su conoscenza dell’andamento di mercato, analisi dei costi di produzione e promozione del Made in Italy. A gennaio 2023 è inoltre entrato nel vivo il progetto ESIODO, promosso da Assofloro in collaborazione con un team di consulenti, che ha come obiettivo la realizzazione di uno strumento utile alla quantificazione dei costi di produzione, specifico per le aziende del settore florovivaistico.
19 agriflortec
STORIE DI ATTUALITÀ varietà
La Sezione Specialistica Floricoltori Assofloro
La varietà di Poinsettia "Alaska" di Lazzeri
quanto riguarda le tendenze di colore. C’è da tenere in conto, però, la differenza tra grande distribuzione classica e quella specializzata. La prima chiede al suo produttore/fornitore i quattro colori base, mentre la seconda è sempre più attenta alle richieste di mercato, perché segue sempre di più le tendenze e si informa maggiormente per avere sempre le ultime novità varietali in negozio».
IL RUOLO FONDAMENTALE
DEL MARKETING
«L’interesse alle novità da parte della grande distribuzione c’è. Ovviamente c’è sempre richiesta degli articoli tradizionali, ma vogliono costantemente piante nuove, ce le chiedono a inizio stagione, anche con idee di vendita particolari. La presentazione in questo caso è molto importante, ed è fondamentale che noi in primis sappiamo presentare al meglio le nostre novità» ha spiegato Nicola Nozza. «Come azienda, coltiviamo
tutti i nostri articoli con vaso serigrafato 100% riciclabile, dando anche delle brochure per spiegare il concetto dietro questa scelta. Così, lavoriamo affinché i
nostri clienti siano attenti anche a questi aspetti, che vanno a valorizzare ulteriormente il prodotto. Ci focalizziamo sulle differenze, con una veste che invogli il consumatore finale all’acquisto, magari spostando la sua attenzione da un prodotto di primo prezzo ad uno di qualità più alta al giusto prezzo, dando indirettamente dignità a tutte la filiera che si è impegnata a ottenere risultati di qualità, consentendo di poter investire sempre e costantemente sulla ricerca». Le novità varietali, come emerso, sono importantissime per tutti gli elementi che compongono la filiera. Investire in ricerca, lavorando costantemente, è e sarà la chiave vincente per il futuro dell’intero settore, sia in Italia che all’estero. «Se le aziende smettono di investire nella ricerca non si crea nulla di nuovo. Dobbiamo vederla come una catena, dove tutti sono connessi tra loro e dove la ricerca è l’anello più importante di tutti».
STORIE DI ATTUALITÀ varietà agriflortec 2020
Montserrat Josa Gonzalez, amministratore di Diem Breeding e responsabile amministrativo e gestione vendite Spagna-Francia di Diem srl. Soc.Agricola
Una delle varietà proposte dalla Società Agricola Nozza Luciano
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FEBBRAIO
22-24
Con gli occhi dell’esperto
Com’è cambiato il settore negli ultimi 30 anni? Quali sono state le sfide più dure che ha dovuto affrontare nell’anno che si è da poco concluso? A queste e ad altre domande ha risposto l’agronomo professionista Silvio Fritegotto colloquio con Silvio Fritegotto di Benedetta Minoliti
STORIE DI ATTUALITÀ intervista
agriflortec 2222
Lei si occupa da anni di agricoltura specializzata, occupandosi di diversi aspetti, come l’assistenza tecnica e agronomica. Com’è cambiato, secondo lei, il settore nel tempo?
«Sicuramente moltissimo, a partire dall’innovazione tecnologica fino alla ricerca scientifica, ma anche grazie ai cambiamenti che dobbiamo affrontare, come quelli climatici, di mercato, di esigenze diverse dei consumatori e nell’organizzazione di vendita. Basta pensare, ad esempio, a quanto è diventata importante la grande distribuzione in questi 30 anni. Di conseguenza si è evoluta anche l’agricoltura. Questo ha fatto anche sì che l’assistenza tecnica e agronomica sia cambiata, migliorando e adattandosi alle nuove esigenze del settore».
Il 2022 è stato sicuramente un anno complicato per il settore. Quali sono le criticità maggiori che ha riscontrato?
« La siccità e l’estate tremendamente calda e lunga, senza ombra di dubbio. Tutti, nessuno escluso, dobbiamo metterci in testa che questo è un problema concreto. Inoltre, non bisogna dimenticare che venivamo da un inverno critico, senza neve, con i fiumi e i terreni asciutti. Quindi, quando sono arrivati i mesi più caldi ci hanno colti di sorpresa, anche se era evidente da tempo che la situazione sarebbe stata drammatica. Non è possibile arrivare sempre all’ultimo su queste tematiche, dobbiamo pensarci prima per evitare anche gli sprechi, trovando tecniche irrigue più precise, ad
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esempio. Poi c’è stata la guerra, la crisi energetica, il prezzo dei carburanti e dei fertilizzanti. Ecco, questi non sono problemi legati solo alla guerra, perché sono già un paio d’anni che li affrontiamo».
Lei si occupa anche di fertirrigazione, uno strumento fondamentale per migliorare la nutrizione delle piante, rispettoso dell’ambiente. Oggi, secondo lei, quanto è importante parlare di sostenibilità e rispetto ambientale? «Fondamentale. È la nostra casa, non dobbiamo mai dimenticarcelo. Lo sviluppo economico ci ha portati a stare meglio, avendo maggiori disponibilità in diversi ambiti, ma adesso abbiamo visto che tutto questo ha comportato degli “inconvenienti”. La fertirrigazione rappresenta una modalità per fornire, in maniera più precisa ed efficiente, i nutrienti alle colture, ovvero i concimi. Questi devono essere puri e totalmente solubili, perché si devono sciogliere nell’acqua d’irrigazione. Così, torniamo a parlare di utilizzo corretto dell’acqua,
STORIE DI ATTUALITÀ
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intervista
«La siccità e l’estate tremendamente calda e lunga, senza ombra di dubbio. Tutti, nessuno escluso, dobbiamo metterci in testa che questo è un problema concreto»
perché l’irrigazione deve essere di precisione e non di spreco. Anche perché se sprechiamo i concimi attraverso sistemi di irrigazione sbagliati questi vanno a finire nelle acque e non facciamo altro che contribuire all’inquinamento».
Lei si occupa anche di formazione e divulgazione. Come avviene questo tipo di attività, sicuramente importantissima per il settore?
«Nella mia lunga esperienza ho svolto una parte del mio lavoro fornendo servizi di carattere tecnico e agronomico nelle aziende. Facendo questo lavoro ho sempre avuto l’idea di cercare di migliorare il più possibile le competenze riguardanti i mezzi tecnici, per spiegare come conoscere al meglio i prodotti di modo da utilizzarli in maniera ottimale. Nel 2005 ho poi deciso di dedicarmi alla mia attività da libero professionista, continuando a fare consulenze agronomiche, abbinando a questa delle attivi-
tà di formazione e divulgazione, perché sono sempre più convinto che il sapere debba essere condiviso».
Abbiamo analizzato le criticità dell’anno che si è da poco concluso.
Adesso vorrei capire se lei ha visto dei miglioramenti, degli aspetti che fanno ben sperare per il futuro del settore. «Assolutamente sì. Le conoscenze scientifiche, l’innovazione tecnologica, chiamata spesso agricoltura 4.0, fanno ben sperare che ci siano dei cambiamenti e che avremo sempre più strumenti per affrontare al meglio le problematiche non solo presenti, ma anche future. È anche una questione di atteggiamento. Se c’è un problema non bisogna semplicemente lamentarsi, dando la colpa agli altri, perché psicologicamente ci aspettiamo una risposta dai soggetti sbagliati. Un atteggiamento positivo, dove si cerca di vedere in primis che cosa non si è fatto per prevenire il problema, è quello corretto per riuscire a superare le difficoltà. Questa è innovazione culturale, ed è importantissima per stare al passo con i cambiamenti e le varie problematiche che ci si ritrova ad affrontare nel tempo».
STORIE DI ATTUALITÀ
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intervista
«Le conoscenze scientifiche e l’innovazione tecnologica fanno ben sperare per un futuro in cui avremo sempre più strumenti per affrontare al meglio le problematiche non solo presenti, ma anche future»
Myplant Padiglione 16 stand B09
Alle radici del benessere con Agribiosana
Tra ricerca, sviluppo, progettazione, realizzazione e commercializzazione, il racconto di una start up innovativa alla costante ricerca della massima qualità, per offrire prodotti efficaci al cliente finale colloquio con Pancrazio Dragonetti di Benedetta Minoliti
Nel cuore della Basilicata, più precisamente nella zona industriale di Tito Scalo, nasce Agribiosana, start up che ogni giorno si dedica a tutte le fasi, dallo sviluppo alla commercializzazione, di sistemi e prodotti per l’agricoltura pensati per il risparmio idrico e la prevenzione del consumo del suolo. A parlarci di Agribiosa è il suo CEO, Pancrazio Dragonetti.
Agribiosana nasce dall’esperienza di un gruppo di giovani ricercatori scientifici impegnati in vari ambiti. Come si è sviluppata l’idea di questo progetto?
«L’intero staff di Agribiosana vive in Basilicata, dove gran parte dei terreni è devoluta all’agricoltura e dove alcune zone “agricole” richiedono una particolare attenzione. Inoltre, la Basilicata confina con terre importati dal punto di vista agricolo: la Puglia da un lato, la
Risultati certificati
• Vendita anticipata di 7-10 giorni
• Riduzione degli imput di produzione
• Miglior attecchimento al trapianto
• Piante meno sensibili allo stress
• Riduzione dei costi di impiego dell’acqua d’irrigazione
Campania dall’altro. Entrambe motori trainanti dell’economia agricola italiana. Agribiosana nasce quindi dall’idea di un intervento “ristrutturatore” in favore dei terreni degradati dall’agricoltura intensiva, dall’erosione e da catastrofi naturali e/o dolose. Oltre a tutto questo, abbiamo in essere una convenzione con
l’Università degli Studi della Basilicata, tramite la quale abbiamo finanziato una borsa di studio post laurea e un dottorato di ricerca industriale. Questi ci hanno permesso di costruire uno staff di agronomi che lavora a cavallo tra azienda e mondo scientifico per portare alla luce i risultati dei costanti studi sul prodotto e sui suoi effetti. Abbiamo stipulato anche una convenzione con l’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, con cui stiamo testando l’applicazione di Bioreactive su substrati inerti innovativi, e una con l’Istituto Agrario Giustino Fortunato».
Quali sono le attività principali che vengono svolte in Agribiosana?
«Agribiosana si occupa di ricerca, sviluppo, progettazione, realizzazione e commercializzazione di sistemi e prodotti per l’agricoltura. Le nostre attività pertanto sono incentrate in una perpetua ricerca di qualità e innovatività dei prodotti che proponiamo ai nostri clienti. Ricerca corredata da costanti sperimentazioni in campo volte a testare e verificare l’efficacia dei nostri prodotti».
Ha citato Bioreactive e, quindi, le chiederei di spiegarmi meglio cos’è e come funziona.
«Bioreactive è un prodotto ad azione specifica su suolo che otteniamo dalla lavorazione di una materia prima attraverso una tecnologia brevettata, di cui siamo gli unici detentori al mondo, che la rende più reattiva ed efficace già a bassissimi dosaggi. Le funzioni di Bioreative sono molteplici, prima tra tutte quella di ritentore idrico. Il prodotto infatti riesce a mantenere l’acqua somministrata al terreno, rendendola sempre prontamente disponibile per la pianta e creando un serbatoio naturale di umidità in prossimità delle radici, favorendo la crescita e lo sviluppo di piante e mi-
STORIE DI ATTUALITÀ
risparmio idrico
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• Miglioramento dei suoli degradati
• Salvaguardia e sostenibilità ambientale
• Estensione del sistema rurale
• Risparmio acqua irrigua circa 50%
• Riduzione utilizzo fertilizzanti e pesticidi
• Controllo dell’erosione del suolo
• Maggiore assorbimento di nutrienti
• Riduzione dei tempi di germinazione del seme
• Riduzione inquinamento delle falde acquifere
croflora. Inoltre, Bioreactive ristruttura il terreno, in quanto la sua composizione molecolare gli consente di attrarre i composti minerali e nutritivi già presenti al suo interno, così come i fertilizzanti. Così facendo ne migliora la condizione, offrendo anche agli agricoltori la possibilità di somministrare un quantitativo notevolmente inferiore di fertilizzanti al terreno, in quanto lo diviene Bioreatice stesso, degradandosi naturalmente e ottimizzando così l'efficienza e l’efficacia dei piani di concimazione attuali. Un terreno migliore si traduce in una pianta di qualità e meno sensibile agli stress biotici e antibiotici. La resa della coltura ne risulta, in termini quantitativi e qualitativi, notevolmente migliore».
Il vostro claim, con cui avete sintetizzato la vostra visione, è “Le radici del benessere”. Mi spiega che significato ha questa frase per voi?
«Abbiamo assunto questo claim perché il termine “radice” ha una duplice valenza: un rimando immediato al campo
dell’agricoltura, in cui noi operiamo, e il significato di “inizio, principio”. Dunque, i prodotti che noi proponiamo ai nostri clienti hanno la funzione di garantire il benessere delle piante e dei fiori già dall’inizio e dal principio della loro vita, nel momento in cui vengono piantate all’interno del terreno. I nostri prodotti lavorano infatti sulla condizione del suolo, lo ristrutturano e lo rendono l’habitat ideale per lo sviluppo delle piante e della microflora. Così facendo, sono sinonimi di garanzia del benessere».
Qual è, nel concreto, la vostra mission?
«In un momento storico in cui il mondo agricolo e la questione idrica sono tra i punti nevralgici dei dibattiti politici, la nostra mission è quella di portare sul
mercato prodotti innovativi e sinonimo di qualità. I prodotti che abbiamo concepito, infatti, garantiscono un notevole risparmio d’acqua d’irrigazione, hanno una composizione molecolare per cui riescono a trattenere fertilizzanti somministrati al terreno nei piani di concimazione e, degradandosi naturalmente, diventano essi stessi fertilizzanti naturali. Questo comporta una notevole riduzione nella necessità di impiego di fertilizzanti e pesticidi. La nostra ottica “di risparmio”, risparmio d’acqua irrigua, di fertilizzanti e pesticidi, che potrebbe far pensare a un impoverimento del terreno, si affianca al contrario a una politica per cui al terreno vengono comunque somministrati tutti gli imput necessari per garantirne la salute e far sì che possa a sua volta generare piante sane e meno sensibili agli stress».
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risparmio idrico
Bioreactive, in breve
Il trattamento del substrato con Bioreactive consente di ottenere, a parità di tempo e di condizioni, piante più sviluppate, dal maggiore peso fresco e dal maggiore numero di foglie.
La differenza tra una pianta trattata con Bioreactive e una non trattata
Francesco Bellini, obiettivo certezze per le aziende
Il nuovo presidente dell’Associazione Florovivaisti Veneti ci racconta il suo nuovo incarico, coronamento di un sogno anche per la sua azienda, che nel 2008 ha festeggiato i 100 anni di attività colloquio con Francesco Bellini di Benedetta Minoliti
Scansiona il QR Code per scoprire nel dettaglio tutte le attività e le iniziative dell’Associazione Florovivaisti Veneti
Per cominciare le chiederei un commento sul suo nuovo incarico come presidente dell’Associazione Florovivaisti Veneti.
«A giugno è stato rinnovato il consiglio di amministrazione dell’Associazione, che mi ha visto diventare presidente dopo l’incarico da vicepresidente nel mandato precedente. Una grande soddisfazione che corona un sogno anche per la mia azienda, che nel 2008 ha festeggiato i 100 anni di attività. Ovviamente poi sono felice di portare avanti tutto il nostro lavoro come associazione, che raggruppa a 360 gradi tutti i settori del florovivaismo, dai centri di giardinaggio alle floricolture, fino ai vivaisti e ai manutentori del verde».
State puntando molto anche sul vostro centro servizi, in che modo nel concreto?
«Diamo la possibilità ai nostri associati, ad esempio, di ricevere consulenze da esperti del settore, tra cui anche tecnici che si occupano della parte fiscale e legale. Inoltre, abbiamo inserito nel nostro centro servizi anche la figura dell’architetto paesaggista. Questo perché le tematiche che affrontiamo e che dovremo affrontare nei prossimi anni saranno molto legate al paesaggio, tra gestione, nuovi impianti e verde urbano, come previsto da PNRR».
Il 2022 è stato un anno difficile per il settore, tra crisi energetica e altre pro-
blematiche. Si entra così nel 2023 con una serie di sfide da affrontare. Le sue quali saranno? Si è posto degli obiettivi da raggiungere?
«Una sfida sarà sicuramente quella di dare certezze alle aziende. Gli imprenditori, non avendo certezze, si sono fermati per cercare di capire come si sarebbe evoluta la situazione. L’obiettivo principale sarà analogo: arrivare ad una certa stabilità, avendo delle certezze sui prezzi, dalle
STORIE DI ATTUALITÀ associazioni
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associazioni
Sos alberi
L’Associazione Florovivaisti Veneti, con il patrocinio degli assessorati dell’Agricoltura e Ambiente della Provincia di Verona, ha deciso di attivare questa iniziativa, nata dalla necessità di tutelare e salvaguardare il patrimonio arboreo dai continui danni creati da potature non adeguate. Queste, spesso anche non necessarie, vanno a compromettere la salute stessa delle piante, deturpando il paesaggio e mettendo a rischio alberi anche di grande pregio, parte integrante dell’ambiente urbano e naturale del territorio. Così, l’Associazione ha deciso di promuovere il progetto attraverso il suo consulente, il Dott. Agronomo Lorenzo Tosi, con esperienza nella potatura, nella scelta e cura delle essenze arboree. L’esperto fornirà così a Comuni e altre Associazioni Pubbliche consigli verbali su come intervenire in caso di potatura di alberature in ambito urbano ed extra urbano. La spesa della consulenza sarà sostenuta direttamente dall’Associazione. La consulenza, come spiegato dall’Associazione sul proprio sito internet, sarà fornita solo su richiesta degli enti sopracitati e consisterà in un sopralluogo sull’area d’intervento. Questo per controllare l’effettiva necessità di potatura e, qualora fosse necessaria, stabilire modi e tempi d’intervento. Tutto nel pieno rispetto della fisiologia delle piante arboree.
materie prime ai carburanti, riuscendo anche a rendere più efficienti le nostre aziende».
Nel cda dell’Associazione Florovivaisti
Veneti ci sono molti giovani imprenditori. Quanto è importante che vi siano delle figure giovani all’interno di associazioni come la vostra?
«C’è stato un bel cambiamento all’interno del nostro consiglio, ma sono state riconfermate anche persone che, per la loro esperienza, danno un contributo importante. Dobbiamo ovviamente portare idee fresche, ma bisogna anche avere la capacità di confrontarsi con chi ha intrapreso questa strada prima di noi. Quindi, ben venga che nel consiglio siano rimaste alcune figure, come quella di Gianpaolo Girelli, presidente uscente, e Fabrizio Banterla, figura di riferimento per il mondo del giardinaggio. Sicuramente, a livello generale, siamo in una fase in cui si sta vivendo un cambiamento. La nostra associazione sta crescendo molto e mediamente cresciamo di un associato al mese. Un dato importante, perché
dimostra che all’esterno si percepisce che stiamo lavorando tanto. Comunque, noi abbiamo cercato un cambio generazionale, dove grandi figure e giovani riescano a dialogare e lavorare insieme, impegnandosi in una direzione comune».
Mi parlava della sua azienda, Floricoltura I Giardini di Santa Sofia. Un’azienda storica, che ormai vanta più di 100 anni di attività.
«Siamo una realtà un po’ particolare, perché la nostra floricoltura ha sviluppato la prima serra all’interno di una villa del Palladio, villa Santa Sofia, in provincia di Verona. Nel 1968 siamo usciti dalla villa, portando comunque avanti la nostra passione, a partire da mio nonno, Francesco Bellini. Negli anni ci siamo sempre dati da fare e oggi lavoriamo principalmente con il consumatore finale».
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«L’obiettivo sarà quello di arrivare ad una certa stabilità, avendo delle certezze sui prezzi, dalle materie prime ai carburanti, riuscendo anche a rendere più efficienti le nostre aziende».
Il progetto
L’azienda Canadese ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui l’ambito premio “Gold Rose”, l’oro nella categoria “Finished Plants & Trees” e il bronzo in “Sustainability”
di Penelope
Moran
Grazie al sostegno di Royal FloraHolland e FloraCultura International, nel 2009 sono nati i premi “International Grower of the Year”, che ogni anno riconoscono le migliori pratiche di orticoltura da parte dei migliori vivai di produzione ornamentale di tutto il mondo. Un modo per celebrare l’esperienza e l’energia che essi dedicano, ogni giorno, all'orticoltura. Ad aggiudicarsi l’ambito premio “Gold Rose” quest’anno è stato Brookdale Treeland Nurseries, uno dei più grandi e rispettati coltivatori di piante da giardino del Canada, che opera in tutto il Paese e negli Stati Uniti, servendo rivenditori, imprese di progettazione paesaggistica, Comuni e campi da golf. Con quattro aziende in Ontario e una nella Columbia Britannica, BTN possiede una superficie pari a oltre 800 acri. «Ci sentiamo straordinari, benedetti e onorati con questi premi. Significa molto per me personalmente e per tutto il nostro team in Canada. Non vediamo l’ora di dare loro la notizia». A commentare così gli ambiti premi consegnati da AIPH è Jeff Olsen, Presidente e CEO di Brookdale Treeland Nurseries. Anche Jason Rekker, responsabile della produzione nazionale
dell’azienda, ha commentato il riconoscimento ottenuto: «Il livello della competizione qui è estremamente alto e ne siamo onorati. Ci sono così tanti coltivatori fantastici qui, quindi è davvero speciale per noi esser riconosciuti in questo modo». Oltre al “Golde Rose Award”, BTN ha ottenuto anche l’oro nella categoria “Finished Plants & Trees”, consegnato da Berard Oosterom, presidente di giuria dell’IGOTY 2023. Ma non solo. Perché l’azienda ha ricevuto anche il bronzo nella categoria “Sustainability”, questa volta consegnato da Sarah von Fintel, Key Account Manager di Global G.A.P. e G.N.N. Label. «Brookdale Treeland Nurseries si distingue per essere un’azienda focalizzata sul futuro» ha dichiarato Bernard Oosterom. «Con un vasto assortimento e un flusso di nuove varietà porta sempre qualcosa di nuovo al settore». E ha aggiunto: «L’azienda da priorità alla produzione sostenibile e all’innovazione, impegnandosi nello scambio di conoscenze e nella crescita di un team forte. Il suo approccio dinamico le ha permesso di sviluppare nuovi prodotti e mercati ed è ben fondata per guidare il settore negli anni a venire».
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La consegna del premio “Gold Rose” a Brookdale Treeland Nurseries da parte dell’amministratore delegato di Royal FloraHolland, Steven van
Eliot Barden è il vincitore dell’AIPH Young International Grower of the Year 2023
Il produttore ha ottenuto il riconoscimento dedicato ai giovani produttori che saranno a guida del settore nel futuro ed è stato premiato durante la cerimonia d’inaugurazione di IPM a Essen di Benedetta Minoliti
Eliot Barden è il vincitore dell’AIPH Young International Grower of the Year Awards 2023, premio destinato a giovani produttori, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, che saranno alla guida del settore nel futuro. I partecipanti al premio hanno preso parte al corso per manager professionisti di Jungle Talks.
Da sempre interessato all’orticoltura, Barden ha iniziato la sua formazione in materia attraverso un corso serale della Royal Horticultural Society, all’età di 15 anni. In seguito, ha studiato presso i Royal Botanic Gardens di Kew, per poi entrare in Majestic Trees nel 2018. «Significa molto per me» ha dichiarato Eliot Barden dopo aver ricevuto l’ambito riconoscimento. «Grazie a Jungle Talks
ho potuto vedere molte produzioni in Olanda, in settori diversi, e vincere questo premio è la ciliegina sulla torta, un grande riconoscimento». Il vincitore, insieme agli altri finalisti, ha presentato le sue idee a una giuria internazionale di professionisti del settore. A giudicare sono stati: Leonardo Capitanio, presidente di AIPH (Italia), Pablo Bazzani, direttore generale di Plazoleta Flowers (Colombia) e vincitore del premio nel 2022, Karolien Tesselaar van Tilburg di Tesselaar Alstromeria (Paesi Bassi) e Wouter Duijvesteijn, proprietario di Beyond Chrysan (Paesi Bassi). «Sono due i motivi per cui abbiamo scelto Eliot Barden come vincitore del Young IGOTY» ha dichiarato Leonardo Capitanio. «In primo luogo ha dimo-
strato un’accurata competenza e tecnica professionale. In secondo luogo, Eliot investe continuamente nella crescita e nello sviluppo delle sue capacità per raggiungere il suo massimo potenziale». «Crediamo che “migliorare sempre di più” sia la chiave per essere eccellenti nel lavoro, come nella vita. Ci auguriamo che questo premio porti a Eliot Barden un grande valore e una meritata visibilità internazionale. Buona Fortuna Eliot!».
TUTTI I VINCITORI DEGLI IGOTY 2023
Giovani Piante
• Oro: Morel Diffusion, Francia
• Argento: SB Talee de Colombia SAS, Colombia
• Bronzo: Xiamen Ican Seed Co., Ltd., Cina
Piante e alberi finiti
• Oro: Brookdale Treeland Nurseries Ltd, Canada
• Argento: Giorgio Tesi Group, Italia
• Bronzo: Fructoplant SP. Z O.O, Polonia
Fiori recisi e bulbi
• Oro: Royal Base Corporation, Cina
• Argento: Zheijang Toyoshima Co., Ltd., Cina
• Bronzo: Zentoo, Paesi Bassi
Sostenibilità
• Oro: Vivai Alllensmore, Regno Unito
• Argento: Xiamen Ican Seed Co., Ltd., Cina
• Bronzo: Brookdale Treeland Nurseries Ltd., Canada
STORIE BREVI AIPH/2
Eliot Barden, vincitore dell’AIPH Young IGOTY 2023 con Leonardo Capitanioa, presidente di AIPH, alla cerimonia di premiazione tenutasi a Essen il 24 gennaio
ICL, GIACOMO DEFANTI È IL NUOVO GOLF TECHNICAL MANAGER
Giacomo Defanti è il nuovo Golf Technical Manager Italia di ICL. L’annuncio della sua nomina conferma l’importanza che riveste l’assistenza tecnica personalizzata per l’azienda che da sempre si impegna a offrire al settore del verde professionale. Defanti, nel suo nuovo ruolo, fornirà assistenza tecnica e commerciale su tutto il territorio italiano, fungendo da risorsa sia per i distributori che per i superintendent del settore dei prodotti professionali per i tappeti erbosi golfistici. «Siamo entusiasti della promozione di Giacomo Defanti perché il suo potenziale va a vantaggio della sinergia tra ICL e il mondo del golf». A dichiararlo è Cesare Fontanelli, Business Lead Turf&Ornamental Italy. «Il suo background unito all’esperienza e alle sue conoscenze tecniche lo rendono una risorsa preziosa per i greenkeper, e completano il servizio tecnico-commerciale di ICL».
FSC - Forest Stewardship Council®, ong internazionale che da trent’anni è sinonimo di gestione forestale responsabile, ha raccolto in quattro punti gli importanti passi avanti fatti in Italia per quanto riguarda la tutela del patrimonio verde. Il primo punto riguarda l’aumento delle aree certificate FSC, che a dicembre erano 81.590.21 ettari e hanno segnato una crescita dell’8% in un anno. In Italia sono così 26 le realtà certificate, diverse per tipologie e localizzazione. Tra queste troviamo: una superficie di 75 ettari gestita da Agris Sardegna, il parco naturale Oasi Zegna, il Comune di Torino e l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che con i suoi 10.315 ettari è il primo parco italiano a ottenere la certificazione FSC. In secondo luogo, FSC ha rivelato una sempre maggiore attenzione verso i servizi naturali offerti da boschi e foreste, come la conversazione della biodiversità, lo stock del carbonio e la regolazione del ciclo dell’acqua. FSC ha anche notato, nel terzo punto preso in considerazione, come le filiere siano diventate sempre più responsabili. Infatti, anche nel 2022 sono aumentati i prodotti da materie prime forestali con “bollino” FSC. Il numero di certificati di filiera è cresciuto del 3,7%, attualmente sono 3.298 e comprendono oltre 4.200 siti produttivi. Infine, la ong ha evidenziato come siano aumentate anche le aziende che chiedono di usare il marchio FSC sui propri prodotti a fini promozionali, da quelle che utilizzano materiali di filiera certificata per il packaging a quelle che scelgono di investire in progetti di valorizzazione del patrimonio forestale certificato.
STORIE BREVI news
FSC: i quattro punti fondamentali sulla tutela del patrimonio verde
SIGNIFIY INSIEME A IGS S.A. PER LA PRIMA
INSTALLAZIONE DI APPARECCHI LED IN UNA SERRA IN GRECIA
Signify ha fornito i suoi moduli per l’illuminazione dall’alto Philips GreenPower LED all’innovativa azienda IGS S.A., che ha recentemente costruito nell’area di Kastro Viotias, in Grecia, Magic Garden, una serra per la produzione in idroponica di lattuga ed erbe aromatiche. Questa è la prima installazione di apparecchi LED in una serra per la coltivazione indoor di ortaggi in Grecia. La collaborazione con il dipartimento Horticolture di Signify è così uno step ulteriore e naturale verso una produzione sempre più sostenibile, con l’obiettivo di studiare una nuova ricetta di luce in grado di garantire una produzione di piantine fissa e prevedibile nel corso dell’anno. Grazie ai moduli per l’illuminazione dall’alto Philips GreenPower LED, impostati in modo da fornire un livello di luce pari a 100 μmol/m2/s e posizionati a 2,7 metri dalle piantine, la serra è in grado di produrre tra i 9 e i 10 milioni di unità l’anno. In particolare, l’installazione dei moduli ha consentito di aumentare la produzione durante i mesi più freddi e nuvolosi, riducendo il tempo di coltivazione necessario.
Giorgio Tesi Group premiata con l’argento agli IGOTY Awards 2023
La Giorgio Tesi Group di Pistoia è stata premiata agli IGOTY Awards 2023 durante la cerimonia di apertura di IPM a Essen. L’azienda ha ricevuto l’argento nella categoria Finished Plants & Trees, un grande risultato per il comparto vivaistico sia italiano che continentale. «Per la nostra azienda, che proprio quest’anno festeggia 50 anni di attività, è davvero un grande orgoglio aver ottenuto questo importante riconoscimento internazionale e un’ulteriore soddisfazione è che siamo la prima azienda vivaistica italiana a raggiungere la finale e ad essere premiata» ha detto Fabrizio Tesi, legale rappresentante dell’azienda. E a commentare l’argento ricevuto dall’azienda è anche Leonardo Capitanio, presidente AIPH: «Sono particolarmente felice per l’importante e meritato risultato ottenuto dal vivaismo italiano grazie a Giorgio Tesi Group a cui faccio i miei complimenti. Con il mio lavoro sto cercando di portare in tutto il mondo il vivaismo italiano che è ricco di storia, tradizione e di tanta qualità e importanti risultati come questo ottenuto dall’azienda vivaistica pistoiese danno a tutti noi
leader in italia nel fiore in vaso Floricoltura Luca Maffucci www.lucamaffucci.com - www.loraline.it Via Aurelia Sud km 353 int. - 55049 Viareggio (LU) Tel. +39 0584 350065 - Fax. +39 0584 352021
PAD. STAND 16F01
22-24 FEBBRAIO 2023
Vi aspettiamo a
TesiGroup - didascalia: Tiziano Tesi e Edward Strijbis premiati a Essen per Giorgio Tesi Group nella categoria Finished Plants & Trees Silver nell'ambito degli IGOTY Awards 2023
Agricoltura 4.0, una crescita esponenziale
A far emergere la spinta in avanti sono i risultati emersi dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università di Brescia di Penelope Moran
MERCATO:
540 mln (primo trimestre 2020)
1,3 miliardi (fine 2020)
1,6 miliardi (2021, +23%)
60% = agricoltori italiani che nel 2021 hanno utilizzato almeno una soluzione di Agricoltura 4.0
Negli ultimi due anni, nonostante la crisi provocata da Covid-19, l’Agricoltura 4.0 ha continuato a crescere ed evolversi nel nostro Paese. A sottolinearlo sono i risultati emersi dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli studi di Brescia. Secondo quanto emerso, il mercato è cresciuto esponenzialmente, passando dai 540 milioni di euro di fatturato del primo semestre del 2020 a 1,3 miliardi a fine 2020, fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021, registrando un +23%. Una crescita guidata dalla spesa per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse, pari al 47% del mercato e in aumento del 17%. A seguire ci sono poi i sistemi per il monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). Parallelamente, è cresciuta anche la superficie coltivata con strumenti di agricoltura 4.0, che nel 2021 ha toccato il 6% del totale, il doppio rispetto al 2020. Secondo quanto rivelato dalla ricerca, inoltre, il 60% degli agricoltori italiani nel 2021 ha utilizzato almeno una soluzione di Agricoltu-
ra 4.0, registrando un +4% rispetto al 2020. Ma non solo. Perché, la ricerca ha anche rivelato che oltre quattro su dieci utilizzano almeno due soluzioni, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine. La ricerca ha inoltre evidenziato la crescente attenzione verso i sistemi di analisi dei dati e supporto delle decisioni, confermata dal 26% di aziende agricole che prevede investimenti in questo ambito dell’Agricoltura 4.0 nel prossimo futuro.
A trainare la crescita di mercato, secondo quanto emerso, sono gli incentivi. In particolare, tra quarti delle aziende agricole hanno impiegato almeno un incentivo di Agricoltura 4.0 e l’84% sostiene che abbiano avuto un impatto determinante nelle scelte di investimento, consentendo di anticiparli (44%), investire in più soluzioni (20%) o in una soluzione più costosa (20%). Non mancano, però, le criticità. In particolare, quelle connesse all’eccesso di burocrazia e incentivi non del tutto mirati alle esigenze delle aziende agricole.
La ricerca ha anche evidenziato la crescita del numero di startup legate allo smart agrifood, così come i finanziamenti raccolti. Nel 2021 le oltre 750 imprese censite a livello globale hanno totalizzato oltre 15 miliardi di dollari di raccolta. Secondo quanto emerso, oltre il 60% delle startup è distribuito tra Nord America e Europa, anche se la maggioranza dei finanziamenti è erogata in Asia (Cina in particolare). L’Italia, in questo contesto, è tra i primi 10 Paesi per numerosità di startup, ma incide meno dell’1% sui finanziamenti ricevuti.
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Greenprof, una nuova idea di fiera
Si terrà dal 6 all’8 settembre a Bologna Fiera un nuovo evento dedicato al settore del florovivaismo, dove professionisti italiani e internazionali potranno dialogare, con l’obiettivo di trovare stimoli e nuove idee per il futuro del settore di Benedetta
Minoliti
Esplorare la filiera del florovivaismo in tutte le sue interconnessioni, dall’ambiente alla distribuzione, fino all’energia e alla formazione. Questo è l’obiettivo che si è dato Greenprof, nuovo progetto fieristico e di comunicazione che si terrà a Bologna Fiere dal 6 all’8 settembre 2023. La fiera si pone anche come obiettivo quello di proporre, in un contesto che sia anche internazionale, la possibilità di avere a disposizione un network innovativo, grazie al quale aziende, professionisti, parti interessate e opinion leader possano incontrarsi e dialogare sul futuro del florovivaismo. Il verde, con Greenprof, viene proposto a 360 gradi. In questo modo, vi ha una visione del green integrata, dove il verde non è più “solo” un elemento ornamentale, ma si trasforma
in un elemento sempre più strutturale su tutto il territorio italiano.
LARGO SPAZIO
ALLA FORMAZIONE
Greenprof si pone anche come momento fieristico catalizzatore per la formazione di tutti gli attori del settore. Per questo, durante l’esposizione a Bologna Fiere, saranno riservati ampi spazi all’informazione, alla formazione professionale e alla digitalizzazione. Tutto questo attraverso percorsi in cui le eccellenze del florovivaismo avranno l’occasione di incontrare professioni di settori chiave come: istituzioni, università, associazioni di categoria e aziende leader nell’innovazione tecnologica. Così, durante Greenprof tutti avranno la possibilità di confrontarsi, condivi-
dere spunti di riflessione e creare nuove opportunità con un comune denominatore: la transizione verde ed ecologica della società.
PERCHÉ LANCIARE UN NUOVO EVENTO?
La filiera del verde, strategica per il rilancio dell’economia italiana, vive uno scenario contraddittorio. Questo perché se da una parte le esportazioni crescono, dall’altra le aziende del territorio faticano a causa di molteplici fattori, dall’aumento dei costi di produzione a quelli di logistica, fino al caro energia. L’obiettivo di Greenprof è quindi quello di provare a rileggere il mercato del verde, proponendo un tool innovativo a sostegno del settore, trovando se possibile potenziali interconnessioni con il tessuto produttivo ed economico.
L’AREA ESPOSITIVA
Greenprof sarà organizzata in 4 macrosettori: florovivaismo, tecnologia e innovazione, progettazione del paesaggio - riqualificazione ambientale e accessori e articoli complementari. All’interno di queste aree si ritroveranno, per tre giorni, professionisti nazionali e internazionali del settore, tutti in cerca di nuovi strumenti e soluzioni.
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STORIE BREVI eventi
Fiera Milano, Rho
22/24 FEBBRAIO 2023
PAD 16 - STAND C23
Di primaria importanza
di volta in volta, per offrire alle aziende floricole e vivaistiche, ai punti vendita e agli operatori del settore, un’informazione sempre più precisa sulle ultime normative, su studi e ricerche, ma anche sulle nuove tendenze e novità del multiforme mondo dei substrati di coltivazione e degli ammendanti. Dal 2007, anno
in cui è stata costituita, Aipsa - Associazione italiana produttori substrati di coltivazioni e ammendanti - è diventata un luogo d’incontro e di scambio per gli addetti ai lavori e ha acquistato un rilievo e una credibilità sempre maggiori, per l’intera filiera del florovivaismo e la cura professionale del verde. Ad oggi le imprese associate ad Aipsa sono 21 e rappresentano più del 70% dell’intero fatturato di settore. Fare fronte comune, con la convinzione che la condivisione delle problematiche collettive fosse un elemento fondamentale per valorizzare le produzioni e qualificare il mercato, è stato il leitmotiv dell’associazione. La nuova rubrica offrirà al mercato italiano e a quello europeo un
• Anno di fondazione Aipsa 2007
• 21 le aziende associate
• 70% la percentuale di fatturata rappresentata
• 5 i milioni di metri cubi assorbiti in Italia
• 260.000.000 il giro d’affari del settore in Italia www.asso-substrati.it
momento di scambio di informazioni sulle novità legislative, ma anche sulle note specifiche dei substrati e degli ammendanti, che sono diventati mezzi tecnici di primaria importanza per il settore orto-florovivaistico, al punto che la loro produzione e commercializzazione è notevolmente aumentata e si è sempre più differenziata. L’Italia, con oltre cinque milioni di metri cubi all’anno, è il secondo Paese europeo, dopo la Germania, per consumo di substrati. Il nostro mercato è tuttavia primo in termini di valore economico: si stimano circa 260 milioni di euro.
FOCUS SETTORI AIPSA INFORMA in collaborazione con 37 agriflortec
In breve
Alla scoperta delle medaglie d’oro 2024 di Fleuroselect
L’organizzazione internazionale ha premiato quattro piante, molto diverse tra loro, con la medaglia d’oro 2024. La giuria ha giudicato le diverse varietà con punteggi eccezionali in termini di innovazione, bellezza e prestazioni in giardino di Penelope Moran
Una pianta non può e non deve essere “semplicemente bella” per ottenere una medaglia d’oro. Lo sa bene Fleuroselect, organizzazione internazionale per il settore delle piante ornamentali che ha da poco presentato le tre piante che hanno ottenuto la prestigiosa medaglia d’oro per il 2024.
Gazania rigens F1 Zany
Sunny-Side Up Benary, il bicolore vincente
La nuova Ganazia Zany Sunny-Side Up vanta una qualità da vera star che ha convinto Fleurselect a premiarla con l’ambita medaglia d’oro: la straordinaria combinazione di colori. I suoi fiori, infatti, sono caratterizzati da un bicolore tra arancione dorato e giallo chiaro che fanno venire subito voglia di estate. Inoltre, le piante di questa nuova varietà hanno una crescita costante, con una produzione floreale numerosa. Sunny-Side Up è perfetta non solo come pianta singola in vaso, ma anche in combinazione con altre varietà, da inserire ad esempio in aiuole basse e persino come elemento paesaggistico in grandi piantagioni. Infine, ma non meno importante, questa varietà è estremamente tollerante al calore, dà il meglio di sé in pieno sole e riesce a sopravvivere anche ai periodi di siccità.
DI NOVITÀ
STORIE
trend
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Helianthus annuus Desire Red Burpee, una sfumatura di rosso intensa per il giardino estivo
Una bella novità perfetta per il giardino. Si potrebbe descrivere così, con poche e semplici parole, Helianthus annuus Desire Red Burpee, varietà premiata da Fleuroselect con la medaglia d’oro 2024. Una sensazionale varietà nana di Helianthus che stupisce tutti, consumatori compresi, grazie ai suoi fiori color ruggine. Questa varietà, inoltre, è caratterizzata da elevate prestazioni e da una fioritura abbondante, che può andare avanti anche fino a fine autunno. Il colore dei fiori, tra l’altro, si fonde poi meravigliosamente con il fogliame verde scuro che caratterizza la varietà premiata. Così questa pianta, commercializzabile da maggio ad agosto, va ad arricchire la gamma di girasoli compatti con una nuova variante cromatica in grado di donare un tocco caldo ed estivo a giardini e terrazze.
Guarda su YouTube il video di presentazione delle medaglie d’oro 2024 e delle nuove varietà di Fleuroselect
Lycopersicon esclulentum Tiny Temptations F1 Orange Prudac, meravigliosi pomodori
Non solo fiori, ma anche un nuovo pomodoro ciliegino tra le medaglie d’oro di Fleuroselect per il 2024. Questa varietà si contraddistingue non solo per i suoi frutti di colore arancione brillante, ma anche per il suo “sapore meraviglioso”, ultra dolce. Una caratteristica elogiata dalla giuria di Fleuroselect, che ha anche evidenziato l’eccellente portamento della pianta, con un’ottima ramificazione e una costante produzione di nuovi frutti. Inoltre, le sue foglie, piccole e robuste, sono altamente tolleranti alla Phytophthora, non suscettibili alla muffa e quindi semplici da coltivare. Fleuroselect ha evidenziato così una serie di caratteristiche ottimali, che rendono questa pianta di pomodoro attraente per tutti coloro che sono alla ricerca di una varietà che non sia solo decorativa, ma che dia anche una buona rendita in termini produttivi.
STORIE DI NOVITÀ trend 39 agriflortec
Novità a colori
Schoneveld Breeding ha presentato a IPM Essen, tra le fiere più importanti per il settore, il suo ampio assortimento di novità, tutte caratterizzate da tonalità accese, che la fanno e faranno da padrone per tutto il 2023
di Penelope Moran
In particolare, a IPM Essen Schoneveld Breeding ha portato delle colture tolleranti alle basse temperature, con una motivazione molto importante. Infatti, visti gli ormai noti aumenti dei prezzi dell’energia, ad oggi sarebbe intelligente e lungimirante concentrarsi su tutte quelle piante che sono appositamente sviluppate per la produzione nelle stagioni fredde dell’anno. Così, l’azienda olandese ha lavorato a colture che si comportano in modo eccellente in circostanze più fredde e buie, per ottenere raccolti di qualità eccellente con un basso apporto di energia. Durante IPM ha presentato: Cyclamen Super Serie Mini Winter, Picasso Macro e Vitro.
IL RITORNO DI PETTICOAT
Schoneveld Breeding reintroduce, presentandola a IPM Essen, la Super Serie Petticoat. Questo ciclamino torna così ad essere protagonista delle proposte dell’azienda olandese, con i suoi petali pendenti, perfetti per composizioni giocose e fuori dagli schemi. La reintroduzione di questa varietà inizia con questa stagione attraverso tre colori: light with eye, dark violet e neon pink.
UNA VERA NEW ENTRY
Non solo grandi ritorni, ma anche importanti novità. Infatti, Schoneveld Breeding ha presentato Super Serie Fusion, un ciclamino a fiore grande in diversi colori, che sono la vera novità di questa varietà presentata a IPM Essen. Al momento, però, sarà disponibile per iniziare in Fusion Large Neon Pink.
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STORIE DI NOVITÀ floricoltura
UNA NUOVA GENERAZIONE
Florsistemi è pronta per le nuove sfide informatiche e presenta FLORSISTEMI.cloud, una nuova soluzione per gestire al meglio la propria attività ed essere sempre connessi. Ovunque!
Anche Etiflor sta cambiando e presto sarà pronta la nuova generazione, etifour, ancora più innovativa e intuitiva. www.florsistemi.it
STORIE DI NOVITÀ prove in campo
Un ottimo rosso
Riportiamo i risultati delle prove varietali di Poinsettia effettuati presso il Centro Po di Tramontana di Veneto Agricoltura. Eccellenti i risultati sul colore tradizionale, così come sul bianco di Giovanna Pavarin a cura di Marta Meggiolaro
Due taglie di vaso quest’anno per i test curati dalla dottoressa Giovanna Pavarin: in vaso 14 sono state coltivate ben 114 varietà, prevalentemente a brattea rossa e bianca, fra cui molte novità e pre-commerciali. A queste si è accostato un campo prova con vaso 17: l’obiettivo era la raccolta di informazioni utili sull’adattabilità a taglie grandi di varietà recenti o di imminente introduzione. Le considerazioni finali sono positive: la disponibilità di serie in varietà molto coltivate si allarga e ci sono nuove introduzioni commerciali nel gruppo delle colorate - segno che c’è interesse per varietà meno convenzionali. Per quanto riguarda il vaso 14 di colore rosso, ci sono alcune recenti introduzioni che si sono rivelate facili ed esteticamente valide, e anche fra i test c’è del materiale interessante. Per quanto riguarda il vaso 17, colore rosso, quasi tutto il materiale scelto per il test ha dato ottimi risultati, anche se in qualche caso sono emerse alcune caratteristiche che richiedono maggiore cura nella tecnica colturale. Per quanto riguarda invece il colore bianco, continua il lavoro dei breeder, che ci permette di avere due introduzioni commerciali e alcune pre commerciali interessanti.
Luna (PON 137) è un’altra novità che si è guadagnata il passaggio commerciale grazie alle doti di regolarità e facilità di coltivazione.
Quest’anno testata nel vaso 17, a cui ha ben risposto.
Indra (PON 134), Beekenkamp: novità commerciale ha superato anche il test sul vaso 17, in cui se ne valorizzano la vigoria e le grandi e brillanti infiorescenze.
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STORIE DI NOVITÀ prove in campo
Al primo test su vaso 17, questa varietà ex Syngenta ha mantenuto le promesse: Graines Voltz Toro Red ha ottima vigoria, portamento e fioritura appariscente.
Le aziende partecipanti
• Beekenkamp
• Dummen Orange
• Graines Voltz Italia
• Lazzeri
• Padana (materiale Graff )
• Psenner
• Selecta
Christmas Time è una novità commerciale di Selecta, di facile coltivazione, ottimo impatto estetico e versatilità nel periodo di vendita.
Non è una novità assoluta, ma proponiamo Passione di Graines Voltz per l’ottimo risultato ottenuto nel vaso 17, che ne valorizza le bellissime infiorescenze rosso vellutato.
Selecta, quest’anno, ha presentato ben tre novità nel settore “specialità”. Noi segnaliamo Christmas Aquarell, per le ottime caratteristiche vegetative in una delle colorazioni più apprezzate tra le “non rosse”.
PER SAPERNE DI PIÙ
Le schede varietali e tutte le informazioni sulle prove sono reperibili sul sito di veneto agricoltura. Per qualunque informazione sulle prove la dottoressa Pavarin è disponibile contattandola per email: giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org
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STORIE DI NOVITÀ prove in campo
Superato a pieni voti il test su vaso 17 da Vip Performance Red di Psenner, grazie alla struttura forte, più vigorosa della media della nota serie, e alle grandi infiorescenze.
Riproponiamo la Vip Glitter (Psenner) in quanto ha confermato le ottime caratteristiche, che ne fanno un’ottima alternativa, per vasi medio-piccoli, in questa colorazione.
Carmen è una delle novità commerciali di Lazzeri; pur non avendo forte vigoria si mostra adatta anche al vaso 17, in cui le ottime e grandi infiorescenze fanno un notevole effetto.
Ottimo il risultato della Maestro di Lazzeri nel vaso 17: una varietà tardiva e robusta, dall’ottimo portamento.
La lotta biologica alla Bemisia: ottimi risultati con gli insetti antagonisti
Anche quest'anno il controllo dei principali fitofagi è stato effettuato impiegando con successo gli antagonisti con la collaborazione e supervisione dei tecnici di Coop Spazio e Geofin. Per Bemisia tabaci, fitofago chiave, sono stati lanciati l'acaro predatore Amblyseius swirskii e l'Imenottero parassitoide Eretmocerus eremicus; focolai localizzati di Tetranychus urticae, favorito quest'anno dal clima particolarmente secco, è stato controllato con il fitoseide Phytoseiulus persimilis. Dopo il terzo anno di risultati positivi, si può affermare che in questa coltura la lotta biologica, tenendo conto della scarsità di principi attivi registrati ed efficaci, anche a causa dei frequenti fenomeni di resistenza e del rischio di fitotossicità, è ormai un'opzione concreta e affidabile.
Q-Ismas Light, novità commerciale di Graff, fa dell’ottima struttura e delle infiorescenze regolari e suoi punti di forza.
QS 086 White: pre commerciale di Graff, che vogliamo segnalare per la bella struttura e l’ottimo punto di bianco. Un prodotto decisamente interessante.
MONI (RF714WH) di Dummen Orange: velocissimo il passaggio dalla fase test a quella commerciale per questa varietà, che ha mostrato una struttura vigorosa e regolare e un buon punto di bianco.
Crisi e risparmio energetico
RF644PR è una pre commerciale di Dummen Orange che merita la menzione per le doti di regolarità, facilità di coltivazione e ottime doti estetiche mostrate in entrambi gli anni di test.
L’anno 2022 ci ha regalato una stagione estiva caratterizzata da temperature mediamente alte e clima molto secco. Settembre e ottobre sono stati caldi e soleggiati, e ciò ha reso quasi insignificante l’effetto del minore riscaldamento applicato. Novembre invece è stato poco luminoso e ciò, unitamente all’ulteriore calo delle temperature di riscaldamento, ha comportato un certo rallentamento della maturazione delle varietà più tardive. Data la situazione contingente legata alla crisi energetica con gli alti costi del riscaldamento, non potendo ancora, per carenza di spazio, condurre una prova comparativa a bassa temperatura, si è comunque scelto di ridurre l’input energetico impostando temperature più basse rispetto agli ultimi anni ma che permettessero nel contempo di valutare correttamente il materiale, in buona parte nuovo, in test. Nei riguardi, infine del tema 'Coltivazione sostenibile e risparmio energetico', anticipiamo che a questi importanti e attuali argomenti verrà dato massimo risalto nell'attività del centro nel 2023, sia nella gestione delle prove che nella fase divulgativa-convegnistica.
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Criticità ed evoluzione nel mondo dei substrati
Quali saranno le soluzioni del futuro e quali sono i materiali alternativi alla torba più promettenti?
A rispondere a questa domanda è Roberto Benzoni, Area Sales Manager dell’area Nord-Ovest (Italia) di ICL colloquio con Roberto Benzoni di Benedetta Minoliti
biamento nella composizione porta con sé degli accorgimenti necessari nella coltivazione, si pensi alla gestione dell’irrigazione oppure della concimazione. Questo fattore, tuttavia, non è da valutare negativamente poiché funge da stimolo a migliorarsi per non disattendere le richieste di mercato, trovando delle soluzioni nuove che potrebbero dimostrarsi interessanti sotto diversi punti di vista».
Quali soluzioni potrebbero essere utilizzate in futuro e a che punto è la ricerca?
Che impatto ha avuto la carenza o l’aumento elevato dei costi di alcune materie prime nel 2022 sulle produzioni vivaistiche?
«I rincari che si sono susseguiti, sia per le materie prime che per l’aumento dei costi di produzione, hanno inciso negativamente sulla marginalità, creando ancora più insicurezza tra i vari imprenditori. Questo ha portato i coltivatori a mettere in atto piani finalizzati al risparmio per cercare di abbattere il più possibile i costi
e in molti casi, purtroppo, riducendo le produzioni».
Quali soluzioni sono state messe in atto?
«Sicuramente soluzioni di carattere tecnico, inserendo nelle miscele anche nuovi materiali il cui impiego si va affinando in questi anni. Purtroppo, data proprio la fase evolutiva di questi materiali, non sempre rispondono alle aspettative del coltivatore, proprio perché qualsiasi cam-
«Diversi studi e sperimentazioni stanno vagliando delle soluzioni alternative in grado di sostituire in parte o completamente le materie prime classiche (come la torba) per la preparazione dei substrati. Alcune alternative sono già in uso, ma vanno sicuramente sviluppate a tutti i livelli, sia da parte di chi fa ricerca e sviluppo, ma anche da parte di chi andrà ad utilizzarle. In un certo senso dovremo reimparare a utilizzare dei materiali “nuovi”, sicuramente performanti ma sull’utilizzo dei quali non abbiamo ancora piena esperienza».
Quando la chiama un cliente per una
STORIE DI AZIENDE case history
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«Ogni azienda è un capitolo a sé ed è difficile generalizzare. Si cerca di valutare il quadro generale per poi finalizzare un programma dedicato e appropriato. Siamo in stretto contatto e collaboriamo con i più importanti produttori di substrati con cui ci confrontiamo regolarmente»
case history
consulenza in questo ambito, quali consigli gli da?
«Ogni azienda è un capitolo a sé ed è difficile generalizzare. Si cerca di valutare il quadro generale per poi finalizzare un programma dedicato e appropriato. Siamo in stretto contatto e collaboriamo con i più importanti produttori di substrati con cui ci confrontiamo regolarmente. Substrato e concimazione sono fondamentali per produrre piante di qualità ed è per questo che una stretta collaborazione è così importante».
Quali sono i materiali più promettenti nel panorama dei substrati?
«Sono al vaglio diverse alternative alla torba che attualmente però resta la componente particolarmente associata al vivaismo e alle coltivazioni in contenitore. La fibra di legno negli ultimi anni si sta proponendo come alternativa da miscelare in percentuali variabili. Da parecchio tempo si vede l’utilizzo di fibra di cocco che però sta diventando quasi inaccessibile a causa dei costi di trasporti lievitati».
Quali sono stati i fattori che hanno scatenato la crisi dei materiali? Qual è la tendenza nell’utilizzo della torba? «La disponibilità della torba è da sempre legata a diversi fattori, uno su tutti le condizioni meteo dei luoghi di estrazione, solitamente collocati in aree molto fredde e piovose, caratterizzati dall’ele-
vata presenza di acqua e umidità. Alcune Nazioni in Europa si stanno attivando per limitarne drasticamente l’utilizzo nei prossimi anni».
Questi cambiamenti come incidono su ricerca e proposte che fa ICL?
«ICL si è già attivata da tempo allineandosi a quelle che sono le nuove sfide in termini di nutrizione delle piante, sviluppando prodotti come Osmocote CalMag 10-0-0 + 17Ca+ 5Mgo, Osmocote N e Osmoform 38-0-0 il cui processo di azione sfrutta la tecnologia a lenta cessione».
Qual è per il lei il significato di innovazione?
«Innovarsi significa perfezionarsi e accettare le sfide non facili che si prospetteranno. La vera innovazione si può ottenere con l’aiuto e la partecipazione di tutti coloro direttamente coinvolti, mettendo a disposizione le varie conoscenze in materia. Viviamo in un’epoca dove le evoluzioni tecnologiche sono sicuramente in grado di trovare soluzioni vantaggiose e alla portata di tutti, basta solo volerlo».
STORIE DI AZIENDE
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Fondazione Minoprio festeggia i suoi primi 60 anni, cambia logo e lavora proiettata verso il futuro, per continuare ad offrire formazione, divulgazione e ricerca di grande qualità, con al centro i giovani alunni che diventano i miglior ambassador di questa istituzione lombarda colloquio con Elias Bordoli di Benedetta Minoliti
Un futuro più verde, trainato dalle nuove generazioni, sempre più rigoglioso e proiettato verso nuove sfide e obiettivi. Si potrebbe racchiudere così il significato del nuovo logo di Fondazione Minoprio, che nell’anno scolastico 2022/2023 celebra il suo 60esimo anniversario. Una ricorrenza importante per la Fondazione che si occupa di formazione, specializzazione, ricerca applicata e divulgazione, in diversi settori, dall’orto floro frutticolo a quello
vivaistico, fino al giardinaggio, al verde ornamentale e all’agroalimentare, con cui anche noi collaboriamo con entusiasmo da diverso tempo. Abbiamo così ripercorso le tappe fondamentali della Fondazione Minoprio con il suo presidente, Elias Bordoli, che ci ha raccontato non solo i traguardi raggiunti, ma anche gli obiettivi per il futuro.
60 anni di Fondazione Minoprio, un anniversario decisamente importante
Un anno di festeggiamenti
Da ottobre 2022 fino a ottobre 2023 saranno organizzati, per festeggiare i 60 anni di Fondazione Minoprio, una serie di eventi, incontri, convegni scientifici e mostre. Un modo per raccontare la storia della scuola e rilanciarla verso il futuro. Le tematiche trattate saranno differenti e, ovviamente, legate al mondo green, dall’innovazione tecnologica alla digitalizzazione agricola, fino al tema della sostenibilità che non può mai mancare. Per saperne di più visitate www.fondazioneminoprio.it
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Elias Bordoli, Presidente di Fondazione Minoprio
e assolutamente da festeggiare. «Assolutamente sì e l’augurio è che la Fondazione abbia altri 60 anni davanti e sono convinto che sarà così, anche grazie al rilancio del green. Quando mi sono insediato, il 3 dicembre 2021, i miei dipendenti mi hanno consegnato una lettera con questa frase: “Se non noi chi, se non ora quando?”. Questa contiene proprio il significato del lavoro che dob biamo andare a fare, facendo conoscere Fondazione Minoprio, rilanciandola al di fuori, rendendola protagonista della nostra città, della nostra Regione e più ampiamente a livello nazionale e inter nazionale. Inoltre, quest’anno abbiamo avuto un aumento netto di studenti del 17% e le classi formate non sono riuscite purtroppo a soddisfare tutte le richie ste che ci sono arrivate dalle ragazze e dai ragazzi che vedono nel verde il loro futuro».
Un dato importante.
«Sì, certo. Noi cerchiamo di fare tutto al meglio delle nostre potenzialità, senza forzare nessuno ma assecondando le passioni dei nostri studenti. Prima di Natale ho fatto un discorso ai ragazzi per fargli gli auguri, dicendo che loro sono i migliori ambassador di Minoprio, perché è la loro professionalità che rappresenta al meglio la Fondazione, quello che facciamo e come lo facciamo. I numeri dicono che lavoriamo bene, ma si può sempre migliorare. Detto questo, facciamo il nostro lavoro con
dedizione e questo è certificato dai numeri, dalle competenze che raggiungono i nostri studenti e dal loro inserimento nelle aziende del settore e non solo».
Mi racconti qualcosa a proposito del nuovo logo di Fondazione Minoprio? Mi sembra racchiuda la vostra essenza e il cambiamento, con l’albero cresciuto nel tempo, protratto verso il futuro. «Esatto, è proprio così. Quest’anno parlando con Stefania Cantaluppi e Ignazio Perego, che si occupano della comunicazione di Fondazione Minoprio, abbiamo ideato questo nuovo logo per due ragioni. La prima è il 60esimo, che per
noi non è solo un anniversario da festeggiare, ma simboleggia anche una rinascita e un rilancio, proprio come mi era stato chiesto dai dipendenti, guardando al passato per trarre giovamento e rilanciare l’attività. Poi, abbiamo cambiato il nome: Fondazione Minoprio ITS. Io poi ho insistito per mettere i tre core business su cui si basa il lavoro che svolgiamo quotidianamente: formazione, ricerca e divulgazione».
Abbiamo parlato molto di futuro. Cosa vedi in quello della Fondazione Minoprio? E quali sono gli obiettivi che vorreste raggiungere?
«Vedo la Fondazione Minoprio verso un percorso in crescita. Visti anche i numeri che ci accompagnano, mi piacerebbe ampliare l’offerta formativa. Infatti, stiamo valutando un potenziamento della nostra struttura, aggiungendo un secondo piano. Inoltre, stiamo vagliando l’opportunità di mettere in funzione la nostra seconda sede, a San Vittore Olona. Con la questione Covid tutto si era un po’ bloccato, ma adesso sembra il momento giusto per sviluppare questa sede, che nel giro di un paio d’anni chissà, potrebbe essere funzionante e servire Milano e limitrofi».
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Ecco come è cambiato il logo di Fondazione Minoprio dal 1962 a oggi
Ci sono cose che si comprendono pienamente a posteriori. Il rapporto privilegiato che abbiamo sviluppato con il verde, certifica l’orticolturista britannico Michael Perry, è una di queste: «Con la pandemia abbiamo imparato ad apprezzare di più le piante, al punto tale che, per la prima volta, l’orticultura è considerata un percorso di carriera a tutti gli effetti». Noto con il nome d’arte di Mr. Plant Geek, Perry conta 65mila follower su Twitter, ed è stato nominato una fra le venti persone più influenti nel settore dell’home gardening da parte del Sunday Times. Nel corso della sua carriera, infatti, Perry ha introdotto oltre 500 varietà di piante nelle case del Regno Unito. Portavoce del verde, Perry fa il punto con greenup e riflette su dove siamo arrivati e dove stiamo andando: «Se il lockdown, da un lato, ha imposto una distanza fra le persone, dall’altro ha avvicinato la gente al verde. Complici varietà che crescono a traliccio, abbiamo iniziato a coltivare verdure, frutti, erbe aromatiche nei giardini e sui balconi». E poi è successo qualcosa di inaspettato: «I frutti e le verdure nati negli orti privati, infatti, non hanno lo stesso look di quelli che si comprano nei supermercati, ma hanno molto più sapore». Una “notizia” rivelatoria per molti consumatori che ha fatto da volano alla passione per il verde: «Questa esperienza, unita al contributo degli influencer che non hanno mai smesso di fare formazione e informazione sui social, hanno alimentato ulteriormente l’interesse, allungando per così dire la stagione del verde».
LA DIVERSITÀ DELLE PIANTE DA INTERNO PIACE
abbiamo anche assistito all’avvento di un nuove selezioni che hanno portato una “vibe” da foresta fra le mura di casa. È un esempio l’orchidea gioiello, un’orchidea terricola che cresce in vaso come qualsiasi altra pianta». Fra le new entry, ci sono state anche nuove varietà di anthurium e kalanchoes, una succulenta da interni che regala colorate fioriture. E non è tutto, perché il verde che tradizionalmente decorava gli interni ha iniziato a fare spazio a piante da fiore. «Le nuove specie di piante da fiore sono la voce su cui si è concentrata maggiormente l’attenzione del settore negli ultimi tempi, lo dimostra il fatto
per la prima volta, l’importante è avere un’occasione per rompere il ghiaccio».
IL GIARDINAGGIO
DIVENTA HASHTAG
Fate tesoro delle vostre tradizioni
Michael Perry, orticolturista britannico meglio noto come Mr. Plant Geek, fa il punto sull’evoluzione del settore e lancia un messaggio ai player italiani: investite sui vostri punti di forza di Stefania Medetti
Le piante, dall’esterno, dunque, hanno iniziato a “migrare” all’interno, invadendo lo spazio domestico chiuso. «C’è stata una riscoperta del verde tradizionale, ma
che sono quelle che hanno registrato i più grandi incrementi di vendite». Anche adesso che abbiamo riconquistato piena libertà di movimento, la diversità delle piante da interno continua a trainare l’interesse dei consumatori: «Lo vediamo nei punti vendita: le piante sono uscite dai garden center. Insegne come Muji o il marchio di abbigliamento Urban Outfitters hanno iniziato a proporre vari tipi di piante. Per noi del settore, resta un punto di domanda sulla qualità dei prodotti in vendita, ma è innegabile che per il con sumatore che, magari, approccia il verde
E questo vale soprattutto per le generazioni più giovani: «Sono loro i nuovi aficionados. Gli analisti l’avevano previsto e adesso il fenomeno ha preso quota. I social hanno fornito una miriade di spunti, ma nel conto c’è anche la consapevolezza che il verde, oltre a dare un tocco personale allo spazio, apporta una serie di benefici extra: migliora la concentrazione e offre un’occasione per staccare, per prendersi cura di un organismo vivente». Lo vediamo, per esempio, nelle scelte di arredamento green degli studenti che entrano all’università: le piante sono uno compagno di cui non possono più fare a meno, un fenomeno segnato da nuovi hashtag come #plantparenthood, che materializzano la componente emotiva del rapporto con le piante. I giovani, inoltre, amano fare giardinaggio insieme e condividono le loro esperienze sui social. «Quando ho cominciato ad appassionarmi al verde, non avevo nessuno con cui condividere il mio interesse. Per le nuove generazioni, le cose sono diverse - riflette Perry -. Per me, è fonte di ispirazione notare il modo in cui i social possono essere utilizzati con un impatto così positivo. Proprio per la loro componente visiva, piante fiorite da interno, come le peonie, sono una fra le star dello show che rafforza ulteriormente il forest vibe di cui sopra». Mr. Plant Geek, a sua volta, contribuisce con il suo account Instagram (mr_plantgeek) seguito da 45mila persone e con il podcast “Plant based Podcast”. «Siamo arrivati alla
STORIE DIGITALI personaggi
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greenup Fiera Milano, Rho 22/24 FEBBRAIO 2023 PAD 16 - STAND C23 TUTTO ALTRO MAGAZINE Ogni numero è un nuovo con la sua copertina, pagine di che raccontano storie, fatti, ambizioni Tutto su carta, perchésolocosì sistampanellamemoria. g greenup &Floor Wall magazine Mapecontact noto come Mr.Plant Geek statonominato unafrale20personepiùinfluenti gardeningdell’home daparte delSundayTimes inopportunità.Convendite continuo aumento fotografati didall’osservatorio Myplant del settore e lancia un messaggio ai player italiani: investite sui vostri punti di forza
Mr Plant Geek è il protagonista del numero 204 di
decima serie, esploriamo le piante in ogni direzione, raccontando quelle che coltiviamo, mangiamo, beviamo e usiamo come capi di abbigliamento». Il podcast intercetta un interesse da sempre alimentato nel Regno Unito.
L’ITALIA DEVE INVESTIRE
SULLA CULTURA DELLE FINESTRE E BALCONI FIORITI
«Noi da questa parte della Manica veniamo da una tradizione di programmi dedicati al verde, un tema sempre presente sulle televisioni e nella vita delle persone con un "menù" che spazia dal Chelsea Flower Show a tutta una serie di declinazioni locali». L’Italia, che non può contare su un’analoga tradizione, ha però l’opportunità di investire sulle peculiarità del suo rapporto con il verde: «L’Italia ha una grandissima cultura di balconi e finestre fioriti, cosa che in altri paesi ha iniziato a prendere piede solo recentemente. Inoltre, è uno fra i mercati first mover nella vendita di piante resistenti alla siccità, un tema di forte interesse nel nord Europa, considerate le temperature della scorsa estate». Secondo Perry, sfruttare queste due variabili sono una grande opportunità per i garden center italiani. «Una formula che i garden potrebbero esplorare è prendere ispirazione da Ikea e proporre ambientazioni ready-made per balconi di diverse dimensioni e stili. Addirittura, potrebbero mettere in vendita dei bundle, cioè kit di piante, fertilizzanti, terriccio e contenitori per un servizio “chiavi in mano”», conclude l’esperto che, a maggio, sarà a Milano in qualità di giudice di Orticola. Nel Regno Unito, intanto, l’opzione in abbonamento è già realtà: insegne come Mind, Body & Soil e Rose Press Garden, per esempio, offrono consegne ready-made di piante e articoli da giardino per trasformare il proprio spazio in un angolo verde. Insomma, l’interesse per l’orticultura non è mai stato così elevato, riconoscere i propri punti di forza è il primo passo per mettere a rendita il trend.
• è mr_plantgeek, seguito da 45mila persone su Instagram
• vanta 65mila follower su Twitter
• è autore del podcast “Plant based Podcast”
Chi è Michael Perry?
I vasi per piante e fiori sono imballaggi?
Una questione molto più spinosa di quanto si possa sembrare, a cui ha risposto il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con una serie di specifiche che hanno suscitato alcune perplessità di Penelope Moran
manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore, o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo”.
LA DEFINIZIONE DI IMBALLAGGIO
Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con una circolare del 14 dicembre 2022 ha deciso di estendere l’applicazione del CAC, il Contributo Ambientale Conai, sui vasi in plastica per piante e fiori, considerandolo come imballaggio, con alcune esenzioni. In
particolare, si fa riferimento all’art. 2018 comma 1, lett. a) del D.Lgs 152/2006 in vigore, che definisce imballaggio: “il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro
Inoltre, l’Allegato E, punto 2, del D.Lgs. 152/2006 in vigore, tra gli esempi illustrativi dei criteri interpretativi di cosa sia o no un imballaggio, specifica che sono imballaggi “i vasi da fiori da usare solo per la vendita e il trasporto di piante e non destinati a restare con la pianta per tutta la sua durata di vita”. Al contrario, non sono considerati imballaggi “i vasi da fiori destinati a restare con la pianta per tutta la sua durata di vita”. Tali definizioni, nel tempo, hanno generato posizioni diverse tra il CONAI e gli operatori del settore, rispetto all’interpretazione della normativa con riferimento, in particolare, alla natura di imballaggi dei vasi per fiori e piante. Per tale motivo, dopo gli opportuni approfondimenti tecnici con gli operatori del settore, il CONAI ha deliberato, anche in considerazione della sentenza del Tribunale di Roma nr. 8638/2022, che sono considerati imballaggi i vasi in plastica, per piante e fiori, con spessore parete fino a 0,8 mm. Questo indipendentemente dal diametro e dalle caratteristiche strutturali. I vasi in oggetto sono,
CONAI in breve
Conai è un Consorzio privato senza fini di lucro che costituisce nel nostro Paese uno strumento attraverso cui i produttori e gli utilizzatori di imballaggi garantiscono il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio previsti dalla legge. Da 25 anni rappresenta un efficace sistema per il recupero, il riciclo e la valorizzazione dei materiali di imballaggio di: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, bioplastica e vetro. Con un modello basato sul principio della “responsabilità condivisa”, il CONAI coinvolge tutti gli attori della gestione dei rifiuti, dalle imprese alla Pubblica Amministrazione, fino ai cittadini.
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STORIE DI SETTORE imballaggi
nitore non applicherà il CAC in fattura al cliente, citando proprio l’attestazione ricevuta.
B2b. In particolare, stica. In questo modo, il for-
inoltre, soggetti all’applicazione del CAC se adibiti al contenimento di fiori e piante per il consumatore. L’applicazione del Contributo Ambientale CONAI, invece, non può avvenire nel caso in cui i vasi siano impiegati esclusivamente nel circuito B2b. In particolare, si fa riferimento a quei vasi, siano essi vuoti o pieni, utilizzati esclusivamente nella fasi di coltivazione e crescita delle piante, al fine di incentivarne il riutilizzo. In questo caso, l’azienda utilizzatrice dovrà inviare al fornitore (produttore/commerciante e al CONAI per conoscenza) una specifica attestazione, tramite apposita modulistica. In questo modo, il for-
LA DECORRENZE PER L’APPLICAZIONE LA DICHIARAZIONE DEL CAC
Per consentire a tutte le aziende di organizzarsi è stata prevista la decorrenza per l’applicazione e la dichiarazione del CAC a partire del 1° luglio 2023 con 6 mesi di tolleranza, durante i quali non saranno previste sanzioni per eventuali errori da rettificare, fermo restando il CAC dovuto. Il Consiglio di Amministrazione del Conai, inoltre, ha stabilito di riconoscere validi i comportamenti delle aziende a tutto il 30
giugno 2023. Così, fino a questa data non avranno rilievo possibili differenti modalità di applicazione o non del CAC sui vasi in plastica rientranti nelle specifiche casistiche. Il CONAI, inoltre, ha previsto un monitoraggio dei flussi entro fine 2023. Questo per verificare che non vi siano fuoriuscite di vasi, una volta divenuti rifiuti, verso la raccolta urbana.
CONFAGRICOLTURA IN DISACCORDO
dovuto. del Conai, inoltre, ha stabilito tamenti delle aziende a tutto il 30
La decisione del CONAI è stata contestata da Confagricoltura. Questo perché i vasi costituiscono elementi imprescindibili per lo sviluppo e la crescita delle piante, quindi mezzi di produzione esentati dal CAC. Secondo Confagricoltura, la classificazione come imballaggio è inopportuna ed errata perché i vasi utilizzati non sono destinati in via esclusiva né al trasporto né alla commercializzazione dei prodotti.
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Per chi ama le piante
Myplant&Garden ha diffuso e analizzato i dati ufficiali della produzione orto-florovivaistica, del 2021, elaborati da CREA e ISTAT. Ecco cosa è emerso, dalle Regioni “virtuose” ai dati relativi all’aumento dei prezzi, dall’energia al gasolio di Benedetta Minoliti
La fotografia di una filiera
Se il 2022 è stato un anno difficile, ma non da dimenticare, per il florovivaismo italiano, il 2021 si conferma un anno di crescita e sviluppo del settore. A confermarlo sono i rilevamenti ufficiali della produzione orto-florovivaistica italiana elaborati da CREA e ISTAT e diffusi Myplant & Garden. Nel 2021, secondo i dati, il settore florovivaistico nazionale è cresciuto del 5% rispetto al 2020. A guidare la classifica, in ordine, sono: Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. In termini numerici, nel 2021 si è raggiunto un valore che ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro, che corrisponde al 4,6% della produzione a
prezzi di base dell’agricoltura italiana, il dato più alto delle ultime annate prese in esame. La produzione di piante e fiori in vaso nel 2021 è stata pari a quasi 1,3 miliardi di euro, segnando così un +5,1% rispetto al 2020. Questa è stata generata per il 39% dalle Regioni del Nord-est e per il 35% da quelle del Sud e dalle isole. Andando poi ad analizzare la produzione dei vivai, secondo i dati diffusi da Myplant&Garden questa è pari a 1,5 miliardi di euro (+4,9%), derivante per il 60% dalle Regioni del centro Italia.
LE QUATTRO GRANDI REALTÀ PRODUTTIVE IN ITALIA
Analizzando nel dettaglio le realtà pro-
duttive italiane, sono concentrate soprattutto in 4 Regioni: Liguria, con il primato delle aziende che coltivano fiori piena aria, Toscana e Lombardia, dove si trovano le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali, e infine Campania, dove troviamo le aziende specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta. Secondo i dati, la Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, con un fatturato di 816 milioni, +4% sulla media 20192020. Per quanto riguarda invece le produzioni floricole, il primato è detenuto dalla Liguria, al vertice con 386 milioni di euro (+4,6% sul biennio precedente).
STORIE DI SETTORE dati
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NUOVO RECORD STORICO PER L’EXPORT
Nel 2021 è cresciuto anche l’export, come rivelato dai dati diffusi da Myplant&Garden. I prodotti del florovivaismo italiano sono considerati ormai una vera e propria eccellenza dai mercati e dai consumatori internazionali. Un dato avvalorato dalla continua crescita della domanda dall’estero.
«In questa grande piazza internazionale degli affari del verde registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha segnato un nuovo record storico, superando ampiamente il miliardo di euro» ha affermato Myplant.
Nel 2021 il valore della produzione dell’export ha raggiunto i 1143 milioni di euro (contro i 903 del 2020), con un saldo positivo della bilancia commerciale di 550 milioni di euro, contro i 423 del 2020. Inoltre, secondo i dati, il 70% dell’export italiano è venduto, nell’ordine, in: Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e Svizzera. Per quanto riguarda invece l’import, i principali mercati di approvvigionamento per l’Italia sono: Paesi Bassi, Germania, Spagna e Belgio.
2022, UN ANNO DIFFICILE PER IL SETTORE
Il 2022 non è sicuramente stato un anno
Myplant & Garden 2023
Dal 22 al 24 febbraio Myplant & Garden tornerà ad animare i padiglioni di Fiera Milano Rho Pero, il polo fieristico più grande d’Europa. Grazie ai suoi 9 macrosettori (decorazione, macchinari, tecnica, architettura, servizi, fiori, vivai, vasi e arredo), la manifestazione garantisce una totale ampiezza d’offerta, oltre che la rinnovata possibilità di incontrarsi in presenza per parlare di innovazioni e novità di mercato.
I dati dell’edizione 2022
• 650 espositori
• 18.650 presenze
• 45.000 mq di esposizione
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semplice per l’intero settore, piegato dalla crisi energetica, dall’aumento generale dei prezzi e dalla mancanza di manodopera. Secondo le stime di Assofloro, l’aumento dei costi energetici diretti per il comparto è decisamente impressionante: quasi +100% nell’estate 2022 rispetto al 2021 per l’elettricità; +80% nella primavera 2022 per il gasolio, rispetto al medesimo periodo del 2021 e +1200% del costo del metano a luglio 2022 rispetto a luglio 2021.
STORIE DI SETTORE dati 59 agriflortec
La produzione orto-florovivaistica nel 2021
Classifica delle
produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme
• Toscana (30%)
• Liguria (14%)
• Sicilia (9,6%)
• Lombardia (8,9%)
• Lazio (6%)
• Puglia (5,7%)
• Emilia-Romagna (4,8%)
• Veneto (4%)
• Piemonte (2,75%)
VALORE COMPLESSIVO DELLA PRODUZIONE EUROPEA (compresi bulbi e piante da vivaio)
NEL 2021 = CIRCA 20 MILIARDI DI EURO (di questi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi)
Export dei prodotti
orto-florovivaistici
Valore alla produzione dell’export
2021 = 1143 milioni di euro
2020 = 903 milioni di euro
Saldo positivo della bilancia commerciale
2021 = 550 milioni di euro
2020 = 423 milioni di euro
Export italiano = 70% venduto in questo ordine: Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e Svizzera.
PRINCIPALI MERCATI DI IMPORT PER L’ITALIA: PAESI BASSI (75%), GERMANIA, SPAGNA E BELGIO.
STORIE DI SETTORE dati
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I DATI REGIONALI DEL FLOROVIVAISMO ITALIANO: VALORE PRODUZIONE VIVAISMO - TOP 3
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casa
Si torna in fiera tra novità, innovazione e attenzione ai cambiamenti climatici
La 39esima edizione di IPM Essen ha raccolto consensi ed è stato un momento per tornare a confrontarsi dal vivo. Tra soddisfazione e sguardo già rivolto al 2024, la fiera ha raccolto e raccontato tendenze, e non solo, per tutto il settore di Benedetta Minoliti
Oltre 40mila visitatori, provenienti da più di 100 Paesi, e 1.330 aziende da 46 Nazioni. Sono i numeri di IPM a Essen, fiera internazionale che è tornata ad animare il polo fieristico di Messe Essen con la sua 39esima edizione, dal 24 al 27 gennaio. «La gioia per il fatto che IPM Essen potesse finalmente tornare a svolgersi era percepibile in ogni padiglione e in ogni stand» ha dichiarato il CEO di Messe Essen, Oliver P. Kuhrt. La manifestazione ha raccolto un numero notevole
di adesioni non solo in termini di visite, ma anche di aziende espositrici, che hanno presentato le loro innovazioni e i loro nuovi prodotti. «L’importanza di IPM Essen per l’industria verde globale rimane elevata anche dopo la pandemia» ha detto il direttore generale della fiera. «L’internazionalità del pubblico specializzato è vicina al livello del 2020. Considerazione la situazione dinamica del mercato negli ultimi anni e le restrizioni ai viaggi, che ancora sono evidenti, questo è un grande risultato». A com-
Non ci si ferma mai: il 40esimo anniversario di IPM Essen nel 2024
IPM tornerà nel 2024, dal 23 al 26 gennaio, con la sua 40esima edizione. Per l’anniversario, la fiera sarà lanciata alla Messe Essen con un programma speciale.
mentare la riuscita della fiera è stata anche Eva Kähler- euerkauf, presidente dell’Associazione orticola della Renania Settentrionale-Vestfalia e presidente del Comitato consultivo dell’IPM: «L’IPM Essen 2023 è stato un successo comple-
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Foto di Schuchrat Kurbanov/MESSE ESSEN
to. È stato bello ritrovarsi e la fiera ha riscosso grande interesse anche a livello internazionale. Chi non era presente né come espositore né come visitatore si è sicuramente perso molto».
IL FOCUS SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
La produzione sostenibile sta assumen do un ruolo sempre più importante per il settore, a partire non solo dall’uso più responsabile dell’acqua, ma anche delle risorse energetiche, dei fertilizzanti e dei substrati. Diverse start up hanno presentato a IPM Essen progetti e so luzioni in questa direzione e nell’area vasi a dominare sono stati i prodotti in plastica riciclata e materiali composta bili. Ma non solo. Perché questa 39esi ma edizione è stata caratterizzata anche dalla soluzioni intelligenti di trasporto e logistica e dai software innovativi. Per quanto riguarda le piante, invece, a farla da padrone sono stati “gli eroi del cli ma”, ovvero varietà in grado di affron tare al meglio siccità, caldo e piogge intense. Inoltre, quest’anno IPM Essen ha avuto una forte presenza sui social.
Infatti, sono stati numerosi gli influencer e i podcaster che hanno raccontato la fiera in tutte le sue sfaccettature. Questo, solo durante il periodo di svolgimento della fiera, ha portato ad una crescita del canale Instagram del 24% e di LinkedIn del 16%.
IPM Essen, in numeri
90% = Gli operatori del settore soddisfatti dell’offerta di prodotti e servizi proposti durante la 39esima edizione
91% = Operatori che prevedono di ripetere la visita
92% = Raccomandano IPM Essen ad altri
95% = Espositori che prevedono di partecipare nuovamente alla fiera
LE NOVITÀ DELL’ANNO FLORISTICO
Non solo innovazione e attenzione all’ambiente, ma anche attenzione alle tendenze per il design floreale, tra look colorati e retrò, piante con tanti fiori e poche foglie e toni del marrone pa«IPM Essen 2023 si è presentata verde, ingegnosa e con un programma florovivaistico fantastico e innovativo» ha affermato Klaus Götz, presidente di FDF. «Il settore è ispirato, motivato e ben posizionato. Particolarmente degno di nota è anche il grande interesse e le motivazioni dei giovani: quest’anno moltissime classi di scuole professionali hanno partecipato alle nostre visite guidate».
STORIE DI SETTORE IPM Essen 2023 63 agriflortec
Le novità premiate a IPM ESSEN 2023
Durante l’apertura della fiera, il 24 gennaio, Eva Kähler- euerkauf e Regina Haindl hanno consegnato i riconoscimenti nelle diverse categorie, dalle “Fioriture primaverili” alle “Piante da appartamento fiorite”, fino alla “Piante da vaso” e ai “Fiori recisi”
di Penelope Moran
Se c’è un momento in cui si celebrano tutte le novità varietali, quello è sicuramente l’evento di apertura di IPM ESSEN. A partecipare al concorso “Vetrina delle novità IPM”, organizzato anche nel 2023, per il quattordicesimo anno, congiuntamente da Zentralverband Gartenbau e. V. (ZVG) e Masse Essen, sono stati 33 espositori di piante per un totale di 63 cultivar. Eva Kähler- euerkauf, presidente dell’Associazione Orticola della Renania Settentrionale.Vestfalia, e Regina Haindl, vincitrice in carica, hanno consegnato i primi lo scorso 24 gennaio, in occasione dell’apertura della fiera.
UN’INTERA SERIE A VINTO LA CATEGORIA “FIORITURE PRIMAVERILI”
Nella categoria delle “fioriture primaverili”, ha ottenere l’ambito riconoscimento è stata un’intera serie: la Primula polyantha ibrida Pollyanna, con le varietà “Flame”, “Frosty White” e “Sunny Yellow”, dell’azienda Kientzler Jungpflanzen di Gensingen.
A trionfare, invece, nella categoria “Piante da appartamento fiorite”, il premio “Novità IPM 2023” è stato assegnato all’Anthurium andreanum ANTHFYSAN “Delicata” dell’olandese Anthura. Un riconoscimento ottenuto grazie al suo fogliame verde, quasi nero, combinato con il rosso caldo dei fiori, che lo rende speciale e degno di essere premiato.Proseguendo con le premiazioni, Eva Kähler- euerkauf e Regina Haindl hanno consegnato il premio, per la categoria “Piante verdi da appartamento”, alla Ornamantex B.V (Paesi Bassi) per il Philodendron erubescens “Pink Bikini” ®, pianta in linea con le tendenze per il 2023. Ad ottenere, invece, il riconoscimento per la categoria “Piante legnose” è stato l’Acer campestre “Street Pillar” dell’azienda olandese Concept Plants B.V, che ha convinto il comitato di esperti delle “Novità IPM 2023”. In tempo di cambiamenti climatici, l’acero campestre è uno degli alberi più interessanti, oltre ad essere uno dei pochi “eroi climatici” dell’Europa Centrale. Grazie al suo fogliame giovane verde brillante, che passa ad un verde scuro in estate, “Street Pillar” si è aggiudicato l’ambito premio di categoria.
DALLA MIGLIOR “PIANTA DA VASO” AI “FIORI RECISI”
Le categorie delle “Novità IPM 2023”, però, non sono finite. Infatti, ad ottenere il premio per la miglior “Pianta da vaso” è stata la Mangave Mad about Mangave ® “Blazing Saddles” dell’azienda olandese Gootjes-AllPlant
B.V. Questa pianta ha soddisfatto tutti gli attuali requisiti per una varietà resistente ai cambiamenti climatici, essendo tollerante al calore e alla luce solare intensa, oltre a non aver bisogno di molta acqua. Infine, nella categoria “Fiori recisi”, a vincere è stato il Chamelaucium “Ever Flowering Wax”, proveniente dal vivaio israeliano Nir. Questo fiore ha colpito i giudici per un motivo piuttosto interessante: è possibile raccoglierlo quasi tutto l’anno. Questo aspetto aumenta notevolmente il valore colturale della varietà, che è anche resistente alla siccità e consente una fornitura continua ai commercianti e, di conseguenza, anche ai consumatori.
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DI SETTORE
STORIE
IPM Essen 2023
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STORIE DI SETTORE IPM Essen 2023
4 Andrea Kientzler, Kientzler Jungpflanzen
5 Leen Ruijgrok, Concept Plants B.V.
6 Leo Wim de Kroon, Ornamentex B.V.
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(Credit foto: Schuchrat Kurbanov/MESSE ESSEN)
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