Calendario 2022

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Calendario del Verde 2022

TUTTI I COLORI del giardino 17

a

edizione


gennaio 1 Sabato 2 Domenica 3 Lunedì 4 Martedì 5 Mercoledì 6 Giovedì 7 Venerdì 8 Sabato 9 Domenica 10 Lunedì 11 Martedì 12 Mercoledì 13 Giovedì 14 Venerdì 15 Sabato

L’Elleboro: il fiore della rinascita

S. Maria Madre di Dio S. Basilio Magno

S. Genoveffa S. Ermete S. Amelia

Epifania del Signore SS. Luciano e Raimondo

S. Massimo S. Giuliano martire

Battesimo di Gesù S. Igino papa S. Cesira

S. Ilario S. Felice martire

S. Mauro abate

16 Domenica 17 Lunedì 18 Martedì 19 Mercoledì 20 Giovedì 21 Venerdì 22 Sabato 23 Domenica 24 Lunedì 25 Martedì 26 Mercoledì 27 Giovedì 28 Venerdì 29 Sabato 30 Domenica 31 Lunedì

L'

elleboro è un fiore dai piccoli petali candidi, che fiorisce da gennaio. Si tratta però di un fiore velenoso: dalle radici essiccate si può ricavare una polvere dai diversissimi impieghi è un cardio-tonico, un emetico, utile per alcune malattie della pelle , ma dosarla è davvero difficilissimo e si rischia di provocare effetti negativi, essendo un potentissimo veleno narcotico. Nonostante il suo uso medico sia di difficile controllo, sin dall’antichità si diffuse la credenza che l’elleboro potesse curare i disturbi mentali. Infatti, nell’antica Grecia, il pastore Melampo, venne nominato “il Purgatore”, proprio perché guarì le figlie del sovrano dalla pazzia somministrando loro l’elleboro. I filosofi invece, utilizzavano questa pianta per raggiungere uno stato di ipnosi e meditazione profonda, che secondo le credenze del tempo, poteva condurre alla guarigione da questi stati mentali. Oggi sappiamo che “la rosa di Natale” va maneggiata con estrema attenzione, ma non possiamo che essere affascinati dal mistero e dall’eleganza delle sue fioriture.

S. Marcello papa

la ricetta

S. Antonio abate SS. Liberata e Margherita

TOPINAMBUR IN PADELLA

S. Mario martire

SS. Sebastiano e Fabiano S. Agnese 4 persone

S. Vincenzo martire S. Emerenziana

S. Francesco di Sales Conversione di S. Paolo SS. Tito e Timoteo

S. Angela Merici S. Tommaso d’Aquino

15 minuti preparazione

25 minuti cottura

Ingredienti • 500 gr di Topinambur • 1 scalogno

• 3 cucchiai di olio d’oliva • Sale e rosmarino q.b.

Ecco qui la ricetta perfetta per le diete dopo le scorpacciate natalizie: il Topinambur infatti è un tubero ricco di vitamine ma povero di zuccheri. a la consistenza di una patata, ma il sapore ricorda quello di un carciofo, e proprio per questo è conosciuto anche come “carciofo di Gerusalemme”. Procedimento Lavare, sbucciare il Topinambur e tagliarlo a dadini, più o meno della stessa dimensione. Tritare finemente lo scalogno e farlo soffriggere nell’olio scaldato in padella. Quando lo scalogno sarà appassito è il momento di unire il Topinambur. Dopo avergli fatto prendere sapore per pochi minuti, unire un dito d’acqua, coprire la padella con un coperchio e lasciare cuocere per una ventina di muniti, a fuoco moderato. A questo punto è quasi pronto: togliere il coperchio, e alzando la fiamma far dorare il Topinambur a fuoco vivo. Una volta salato il tutto, si può servire con un po’ di rosmarino e un buon bicchiere di Arneis: un bianco morbido è infatti l’abbinamento perfetto per contrastare le note amare del topinambur!

S. Costanzo SS. Martina e Savina

S. Giovanni Bosco

facile

NEGLI ANNI NON BISESTILI, GENNAIO INIZIA CON LO STESSO GIORNO DI OTTOBRE.


febbraio 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica 7 Lunedì 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12 Sabato 13 Domenica 14 Lunedì 15 Martedì

S. Verdiana Pres. del Signore al Tempio

SS. Biagio, Oscar e Cinzia S. Gilberto

S. Agata S. Paolo Miki

S. Tedoro martire S. Girolamo Emiliani S. Apollonia

SS. Scolastica e Arnaldo B.V.M. di Lourdes

S. Eulalia S. Maura

S. Valentino S. Faustino

16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica 21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica 28 Lunedì

I

La primula: la pianta della giovinezza

l suo nome, che deriva dal latino “primus”, indica che la sua fioritura annuncia l’arrivo della primavera. Coltivarle in vaso è davvero semplicissimo! Per la scelta del vaso le primule non richiedono materiali o dimensioni particolari, dunque puoi regolarti semplicemente in base al numero di piante che desideri far fiorire. È importante però porre del materiale drenante alla base del vaso, come ghiaia o argilla espansa. Quando allevate in vaso, le primule devono essere rinvasate ogni due anni: aumenta ogni volta il diametro, prestando attenzione a ricambiare tutto il terriccio. Essendo una pianta acidofila predilige terreni acidi e ben drenati, ricchi di sostanze nutritive. Per far sì che durino nel passaggio da un anno all’altro, è necessario fare attenzione a non esporre le primule alla luce diretta del sole. Sono infatti fiori che amano i luoghi semi-ombreggiati, soprattutto durante i caldi estivi. Innaffia i tuoi fiori spesso, con costanza e abbondanza: il terriccio dovrà sempre essere umido, evitando però i ristagni nel sottovaso. Il segreto per una fioritura abbondante e colorata è la pulizia della pianta: taglia spesso fiori e foglie secchi o morti, così da garantire longevità alla pianta ed evitare che quelle parti diventino veicolo di funghi o parassiti. A questo punto non ti resta che goderti i colori e i profumi delle tue primule, sia in terrazzo che a tavola: si tratta infatti di delicatissimi fiori eduli che puoi utilizzare per fantasiose insalate o come decorazioni ai tuoi piatti migliori!

S. Giuliana vergine

la ricetta

S. Donato martire

INSALATA DI PRIMULE

S. Simone vescovo

SS. Mansueto e Tullio S. Eleuterio

SS. Pier Damiani ed Eleonora S. Margherita S. Renzo

SS. Edilberto re e Mattia SS. Cesario e Vittorino

SS. Nestore e Romeo S. Gabriele dell'addolorata

S. Romano abate

2 persone

Ingredienti • 1 mazzo di Primule • 1 finocchio • 1 arancia

5 minuti preparazione

• insalata romana • 1 carota • semi di zucca

molto facile

• succo di 1 limone • olio extravergine d'oliva • sale, aceto

Le primule oltre a essere graziosi fiori, sono commestibili e hanno moltissimi benefici per il corpo. icchissimi di vitamine e sali minerali, hanno persino un’azione sedativa e lenitiva e sono indicati contro raffreddori e tossi. Sono il giusto boost per dare una svolta alla tua insalata, una ricetta perfetta per i mesi invernali. Procedimento Prima di tutto lava bene tutti gli ortaggi, in particolare dalle primule vanno rimossi gambo e pistilli prestando attenzione a non rovinare i fiori. Prepara la base con l’insalata romana, e per primi aggiungi i semi di zucca insieme a finocchi e carote dopo averli tagliati a piccoli dadini; dopodiché aggiungi l’arancia sbucciata anche della pellicina bianca! , e solo per ultime completa la composizione con le primule. Per condire la tua insalata di primule prepara una speciale vinaigrette mischiando olio, aceto e limone. È un contorno gustoso e originale, oltre che molto bello da vedere! In porzioni abbondanti può costituire un pasto leggero, oppure si sposa benissimo con piatti a base di pesce.

FEBBRAIO INIZIA LO STESSO GIORNO DI MARZO E NOVEMBRE NELL'ANNO NORMALE, E DI AGOSTO NELL'ANNO BISESTILE.


marzo 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica 7 Lunedì 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12 Sabato 13 Domenica 14 Lunedì 15 Martedì

S. Albino SS. Quinto e Basileo

S. Cunegonda SS. Casimiro e Lucio

S. Adriano

F

Lillà: l'emozione dell'incontro tra gli innamorati

orse uno dei simboli più evocativi della primavera, sia per il loro profumo sia per i colori. S ringa vulgaris il nome scientifico, ma meglio conosciuti come lillà, sono la fioritura perfetta per questo mese: sopportano bene le basse temperature delle settimane a cavallo tra la fine dell’inverno e la primavera, e sono resistenti all’inquinamento e allo smog, rendendone possibile la coltivazione anche in città o sui cigli delle strade. Si adattano a qualsiasi tipo di terreno, ma per una fioritura rigogliosa devono essere posizionati in pieno sole. Per quanto riguarda la necessità d’acqua, richiedono innaffiature costanti ma non esagerate: mantenere la zona sempre inumidita prestando attenzione a eventuali ristagni d’acqua. Un piccolo segreto è quello di unire un fertilizzante ricco in azoto e potassio all’acqua che usi per innaffiare i lillà durante tutto il periodo primaverile. Un rimedio naturale per apportare queste sostanze è l’ortica macerata: circa mezzo chilo di foglie per ogni 10 litri di acqua, da lasciare a riposo per almeno un giorno; filtra poi l’ortica e utilizza l’acqua imbevuta di fondamentali nutrimenti per l’irrigazione.

I di Quaresima

SS. Felicita e Perpetua S. Giovanni di Dio S. Francesca Romana

S. Simplicio papa S. Costantino

S. Massimiliano II di Quaresima

S. Matilde regina S. Luisa

16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica 21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica 28 Lunedì 29 Martedì 30 Mercoledì 31 Giovedì

S. Eriberto vescovo

la ricetta

S. Patrizio

PINK MARGARITA

SS. Salvatore e Cirillo

S. Giuseppe III di Quaresima

S. Benedetto

4 persone

5 minuti preparazione

facile

Ingredienti

S. Benvenuto S. Turibio di Mogrovejo

S. Romolo Annunciazione del Signore

S. Lucia Filippini IV di Quaresima

S. Sisto III papa S. Secondo Martire S. Amedeo

S. Beniamino martire

• 150 ml di Tequila • 30 ml di Cointreau

• 2 pompelmi rosa • ghiaccio a cubetti

• 1 limoni • Sale

Il celebre drink messicano si tinge di rosa: ecco una freschissima variante a base di pompelmo rosa del margarita, per stupire i tuoi ospiti con un aperitivo originale e molto modaiolo. Il pompelmo è un ingrediente facilmente reperibile durante tutto l’anno, e in questo periodo con l’allungarsi delle giornate e la fresca brezza serale è davvero fondamentale imparare qualche trucchetto per mostrare a tutti le tue abilità da bartender! Procedimento Per un tocco da vero maestro prima di iniziare la preparazione mescola dei cubetti di ghiaccio nei bicchieri che hai scelto, aiutandoti con un cucchiaio: lasciali a riposo fino al momento di servirli; in questo modo saranno freddi al punto giusto, per mantenere il tuo cocktail alla temperatura perfetta. Dividi a metà i pompelmi e spremine il succo, fai la stessa cosa con il limone tenendo di entrambi una metà da parte da dividere a spicchi da usare come guarnizione. Unisci poi in un frullatore il succo ottenuto, la tequila, il cointreau e qualche cubetto di ghiaccio. Passa una fettina di limone sul bordo di ogni bicchiere, e immergili in un piatto con del sale: in questo modo rimarrà attaccato e potrai gustarlo ad ogni sorso. Metti il succo ottenuto frullando i vari ingredienti in parti uguali in ogni bicchiere, e guarnisci con il pompelmo. Adesso puoi goderti il tuo gustosissimo e chic pink margarita!

MARZO: IL NOME DERIVA DAL DIO ROMANO MARTE, DIO DELLA GUERRA, POICHÉ ERA PROPRIO NEL MESE DI MARZO CHE IN GENERE INIZIAVANO LE GUERRE.


aprile 1 Venerdì 2 Sabato 3 Domenica 4 Lunedì 5 Martedì 6 Mercoledì 7 Giovedì 8 Venerdì 9 Sabato 10 Domenica 11 Lunedì 12 Martedì 13 Mercoledì 14 Giovedì 15 Venerdì

La Yucca: la pianta della fortuna

S. Ugo vescovo

S. Francesco di P. V di Quaresima

S. Isidoro vescovo S. Vincenzo S. Guglielmo

S. Ermanno S. Alberto Dionigi

S. Maria di Cleofe Le Palme

S. Stanislao vescovo S. Zeno S. Martino

S. Felice S. Annibale

16 Sabato 17 Domenica 18 Lunedì 19 Martedì 20 Mercoledì 21 Giovedì 22 Venerdì 23 Sabato 24 Domenica 25 Lunedì 26 Martedì 27 Mercoledì 28 Giovedì 29 Venerdì 30 Sabato

L

a ucca è una pianta erbacea proveniente dalle calde zone dell’America Centrale e Latina, dunque è perfetta per decorare gli interni in questo periodo dell’anno. Esistono diverse specie, passando da piccoli arbusti alle dimensioni di veri e propri alberi in natura. Le sue foglie di un verde intenso crescono rigogliose, soprattutto in questo periodo, ma persistono in tutte le stagioni, fino a durare parecchi anni con davvero poche e semplici cure. L’acqua da questo periodo e fino all’inverno dovrà essere fornita frequentemente, così come il concime: la ucca non ne ha necessità per sopravvivere, ma reagisce velocemente con nuove foglie se nutrita a sufficienza, circa un paio di volte al mese. Ama un ambiente luminoso quando viene curata all’interno, mentre non ha particolari pretese per quanto riguarda vaso e terriccio: un terriccio generico per piante verdi in un vaso della giusta dimensione per l’altezza della tua ucca faranno al caso tuo. Questa pianta piacevole e versatile - conosciuta anche come “tronchetto della felicità”, dal suo valore di porta fortuna nella cultura orientale - ha anche la grande qualità non solo di resistere allo smog, ma di assorbire le sostanze inquinanti presenti in casa tua!

S. Lamberto

la ricetta

Pasqua di Resurrezione

AVOCADO TOAST

dell'Angelo S. Emma di Sassonia S. Adalgisa vergine 4 persone

S. Anselmo S. Caio

S. Giorgio martire S. Fedele

S. Marco evangelista SS. Marcellino e Cleto S. Zita

SS. Pietro Chanel e Valeria

15 minuti preparazione

15 minuti cottura

molto facile

Ingredienti • 1 avocado • 4 fette di pane per tramezzini

• 2 lime • 1 peperoncino rosso fresco

• Olio extravergine q.b. • ½ cipolla rossa

Ad aprile le giornate si scaldano, e quale migliore occasione di godersi il sole di metà giornata se non un bel brunch Per i dormiglioni, eterni indecisi tra la colazione e il pranzo, abbiamo la ricetta perfetta per chi proprio non sa scegliere nemmeno tra dolce e salato. Avrai certamente capito cosa stiamo per proporti: l’avocado toast! La ricetta più gustosa e “fotogenica” per un perfetto brunch nel eekend. Procedimento Per prima cosa ci dedicheremo alla preparazione del protagonista di questa ricetta: dividi a metà l’avocado, estrai il nocciolo, e con un cucchiaio estrai la polpa. Poni tutto in un recipiente, aggiungi qualche cucchiaio di olio, il succo del lime, la cipolla tritata finemente e il peperoncino, anch’esso tritato, a seconda dei tuoi gusti. A questo punto mescola energicamente finché tutti gli ingredienti non saranno ben distribuiti e amalgamati. Tosta le fette di pane per pochi minuti in forno: circa minuti a 00 saranno più che sufficienti per ottenere fette dorate alla perfezione. Dopo aver spalmato la crema di avocado sul pane, non ti resta che sbizzarrirti: puoi farcire il tuo avocado toast con del bacon, o delle uova o entrambi per gli stomaci più audaci! salmone affumicato o solo del pepe. Se invece sei più un tipo da dolci, provali con formaggio spalmabile e fragole o mirtilli: non te ne pentirai!

S. Caterina da Siena

SS. Pio V papa e Mariano

LA VOLTA CELESTE VIVE IL PASSAGGIO DALLA DISTESA DI STELLE LUMINOSE, A UN PANORAMA STELLATO MENO LUMINOSO E ORFANO DELLA SCIA DELLA VIA LATTEA. IN QUESTA FASE LA STELLA SIRIO, PROTAGONISTA DEL PERIODO INVERNALE, LASCIA GRADUALMENTE IL POSTO A VEGA, L'ASTRO PIÙ LUMINOSO DEL CIELO ESTIVO.


maggio 1 Domenica 2 Lunedì 3 Martedì 4 Mercoledì 5 Giovedì 6 Venerdì 7 Sabato 8 Domenica 9 Lunedì 10 Martedì 11 Mercoledì 12 Giovedì 13 Venerdì 14 Sabato 15 Domenica

S. Giuseppe Lavoratore

SS. Atanasio e Cesare SS. Filippo e Giacomo S. Silvano

S. Pellegrino martire

La rosa: il fiore dell’amore

I

l simbolo di maggio per eccellenza, la rosa con la sua principale fioritura che avviene proprio in questo periodo. I suoi fiori profumati e persistenti sono i protagonisti di ogni giardino e non possono assolutamente mancare nel tuo. Puoi scegliere di coltivarle sia singolarmente sia a gruppo, l’importante che siano in una zona ben soleggiata e che il terreno sia fertile e fresco. Per piantarle ti basterà scavare una buca adatta alle dimensioni della tua pianta e delle sue radici, posarla nel terreno allargandone bene le radici su una cunetta di terra soffice e dunque ricoprire di terriccio. Per il primo anno dopo essere state piantate le rose necessitano di abbondante acqua, sempre facendo attenzione ai ristagni, mentre per il concime affidati al tuo specialista di fiducia: esistono diversi prodotti specifici per rose molto validi, che è bene utilizzare sia in primavera sia in autunno. Quando, passata la stagione, i fiori sfioriranno se deciderai di non tagliarli in autunno potrai godere della crescita delle bacche: attenzione però perché pur essendo molto eleganti e decorativi tendono a indebolire la fioritura.

SS. Domenico Savio e Giuditta

SS. Flavia e Fulvio SS. Desiderato e Vittore

S. Gregorio vescovo S. Antonino S. Fabio martire

S. Rossana B.M.V. di Fatima

S. Mattia apostolo

16 Lunedì 17 Martedì 18 Mercoledì 19 Giovedì 20 Venerdì 21 Sabato 22 Domenica 23 Lunedì 24 Martedì 25 Mercoledì 26 Giovedì 27 Venerdì 28 Sabato 29 Domenica 30 Lunedì 31 Martedì

S. Achille

S. Ubaldo vescovo

la ricetta

S. Pasquale Baylon

GAZPACHO

S. Giovanni I papa

S. Celestino V papa S. Bernardino 3 persone

S. Vittorio martire S. Rita da Cascia

S. Desiderio vescovo B.V.M. Ausiliatrice SS. Beda e Urbano

S. Filippo Neri S. Agostino

S. Eminio martire Ascensione del Signore

SS. Trinità Visitazione B.M.V.

20 minuti preparazione

facile

Ingredienti • ½ cetriolo • 2 pomodori maturi • 1 peperone rosso

• 1 spicchio di aglio • Olio extravergine di oliva q.b. • Basilico q.b.

• 2 fette di pane raffermo • Sale • Pepe nero

• Aceto di vino • Decorazioni: sbizzarrisciti!

oliamo in Spagna per una ricetta tradizionale, dalle mille varianti e alternative: il gazpacho. Il piatto estivo perfetto, saporito fresco e leggero, ideale per questa stagione per prepararsi alla prova costume e per affinare la tecnica per riproporlo nei mesi più caldi! Nonostante sia un must della cucina mediterranea è una ricetta semplicissima. Ti proponiamo qui la variante più veloce possibile e senza sforzi, ma di grandissimo effetto. Procedimento Prima di tutto prendiamo il pane raffermo e lo facciamo ammorbidire nell’aceto di vino. Nel mentre prepariamo tutti i nostri ingredienti: tagliamo tutto grossolanamente, si andrà comunque a frullare spelando solo il cetriolo. Iniziamo un po’ alla volta a frullare insieme cetrioli, pomodori e peperoni con in aggiunta un po’ di olio, man mano che frulliamo aggiungiamo tutte le nostre verdure e il pane raffermo. Per un tocco in più aggiungiamo del basilico e torniamo a frullare, uniamo un pizzico di sale. Il nostro gazpacho è quasi pronto: a seconda delle preferenze puoi setacciare più o meno finemente il composto ottenuto. Aggiungi un po’ di olio a crudo e poi dai sfogo alla tua vena creativa con le decorazioni: puoi aggiungere semi, frutta o crostini di pane; un abbinamento inaspettato ma sorprendente è menta e lamponi, provalo e non te ne pentirai!

IL NOME DI MAGGIO DERIVA DELLA PAROLA LATINA MAIUS, LE CUI ORIGINI RISALGONO AL TEMPO DEGLI ANTICHI GRECI. HANNO CHIAMATO IL MESE DI MAGGIO (O MAIUS) COME LA DEA GRECA DELLA CRESCITA.


giugno 1 Mercoledì 2 Giovedì 3 Venerdì 4 Sabato 5 Domenica 6 Lunedì 7 Martedì 8 Mercoledì 9 Giovedì 10 Venerdì 11 Sabato 12 Domenica 13 Lunedì 14 Martedì 15 Mercoledì

Vanda: il fiore della calma e della tranquillità

S. Giustino martire

Festa della Repubblica S. Carlo

S. Quirino vescovo Pentecoste

S. Norberto vescovo S. Roberto vescovo S. Medardo vescovo

S. Primo SS. Diana e Marcella

S. Barnaba apostolo SS. Guido e Onofrio

S. Antonio da Padova S. Eliseo

16 Giovedì 17 Venerdì 18 Sabato 19 Domenica 20 Lunedì 21 Martedì 22 Mercoledì 23 Giovedì 24 Venerdì 25 Sabato 26 Domenica 27 Lunedì 28 Martedì 29 Mercoledì 30 Giovedì

SS. Germana e Vito

E

sistono numero varietà di anda, dalle tinte e conformazioni più disparate. Si può dire che si tratti di orchidee più resistenti, anche se ciò non significa che non abbiano bisogno di attenzioni: l’importante è prendersene cura nel modo giusto. Per coltivarle in casa l’aspetto principale a cui prestare attenzione è senza dubbio il terriccio: deve essere immersa in un terriccio morbido e non pressato per permettere alle radici di respirare. Questo è il periodo perfetto per circondarti di questi affascinanti fiori cerulei, poiché amano il caldo e le alte temperature; mentre sotto i 16 iniziano a soffrire. La luce è importantissima poi per ammirarne una fioritura copiosa, dunque l’ideale è posizionare le tue anda in una zona sempre ben illuminata e innaffiarle ogni giorno: trattandosi di bulbose, infatti, non trattengono a lungo l’acqua, specialmente durante i caldi estivi. Così come l’irrigazione anche il nutrimento è fondamentale per questa specie, dunque fertilizza settimanalmente, almeno nella fase di crescita vegetativa di questi mesi. Le potature non sono invece necessarie: i nuovi fiori cresceranno sullo stesso stelo e sarà così sufficiente rimuovere le foglie secche.

S. Aureliano

la ricetta

SS. Gregorio e Adolfo

CROSTATA DI MIRTILLI

S. Marina Corpus Domini

S. Ettore 6 persone

S. Luigi Gonzaga S. Paolino da Nola

S. Lanfranco vescovo Natività S. Giovanni Battista

S. Guglielmo abate S. Vigilio vescovo

S. Cirillo D'Alessandria S. Attilio SS. Pietro e Paolo

SS. Primi Martiri

15 minuti preparazione

30 minuti cottura

facile

Ingredienti • 5 cucchiai di marmellata di mirtilli (oppure 3 cestini di mirtilli) • 180 gr di farina

• 50 gr di zucchero • 80 ml di olio extra vergine d'oliva (oppure 80 gr di burro)

• 1 uovo intero e un tuorlo • 1 limone non trattato • 3 biscotti secchi

o una fetta di pane croccante • zucchero a velo (opzionale) • sale

La crostata è un must della nostra cucina. Questa versione ai mirtilli, è una ricetta davvero semplice, che lascerà a bocca aperta! I mirtilli metteranno d’accordo tutti i commensali: gustosi e dolci, ma non stucchevoli, serviti con questa pasta frolla friabile e leggerissima poiché preparata con l’olio al posto del burro. I più golosi possono sostituire l’olio con 0 gr di burro, ma noi ti consigliamo di provarla anche in questa versione. Procedimento In un recipiente abbastanza capiente unisci la farina, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata, un uovo intero e un tuorlo, un pizzico di sale e per ultimo l’olio d’oliva. Inizia a mescolare e impastare il composto, finché non sarà denso e omogeneo. Con le mani forma una pallina, avvolgila nella pellicola e falla riposare in frigorifero per 30 minuti circa. Mentre il forno raggiunge i 1 0 gradi, e trascorsi i 30 minuti di riposo dell’impasto, stendilo in una teglia o in uno stampo dopo aver imburrato e ricordando di fare dei buchi sul fondo per facilitare la cottura. Aggiungi a questo punto la marmellata e inforna per altri 30 minuti: la tua crostata sarà pronta quando apparirà dorata e croccante. Aggiungi i mirtilli freschi e zucchero a velo per decorare.

IL NOME DEL MESE DERIVA DALLA MOGLIE DI GIOVE, GIUNONE. GIUGNO È DENOMINATO ANCHE IL “MESE DEL SOLE” O “MESE DELLA LIBERTÀ”.


luglio 1 Venerdì 2 Sabato 3 Domenica 4 Lunedì 5 Martedì 6 Mercoledì 7 Giovedì 8 Venerdì 9 Sabato 10 Domenica 11 Lunedì 12 Martedì 13 Mercoledì 14 Giovedì 15 Venerdì

S. Teobaldo eremita

S. Ottone S. Tommaso apostolo

SS. Elisabetta e Rossella S. Antonio Maria Zaccaria

L’estate in giardino con la dorata Coreopsis

C

onosciuta anche come Coreopside, arriva dall’America settentrionale ma si è ormai perfettamente adattata anche al nostro clima. È caratterizzata dai suoi fiori: graziosi e delicati di un giallo carico e intenso, perfetti per decorare aiuole e giardini. Questa specie è molto apprezzata anche perché facile da coltivare e piuttosto resistente perfino allo smog in città! - seppur richiedendo poche cure. Proprio come il suo aspetto, ama la luce del sole: soprattutto per tutto il periodo vegetativo dalla primavera all’autunno esponila ai raggi diretti del sole per stimolare al massimo la sua fioritura. Si adatta a diversi tipi di terreno, l’importante è che sia ricco di sostanze nutritive e che l’acqua venga sempre ben drenata nel suolo. Teme infatti i ristagni di acqua: i ritmi ideali con cui innaffiarla è ogni due settimane nella bella stagione e una volta al mese quando arrivano i primi freddi.

S. Maria Goretti

SS. Edda e Claudio SS. Priscilla e Adriano

SS. Armando e Letizia SS. Silvana e Felicita

SS. Benedetto, Olga e Fabrizio S. Fortunato martire S. Enrico imperatore

S. Camillo de Lellis S. Bonaventura

16 Sabato 17 Domenica 18 Lunedì 19 Martedì 20 Mercoledì 21 Giovedì 22 Venerdì 23 Sabato 24 Domenica 25 Lunedì 26 Martedì 27 Mercoledì 28 Giovedì 29 Venerdì 30 Sabato 31 Domenica

N. S. del Monte Carmelo

la ricetta

S. Alessio conf.

SS. Federico e Calogero S. Giusta

PASTA CON VERDURE ESTIVE E ZAFFERANO

S. Elia profeta 2 persone

S. Lorenzo da Brindisi S. Maria Maddalena

S. Brigida S. Cristina

S. Giacomo apostolo SS. Anna e Gioacchino SS. Liliana e Aurelio

SS. Nazario e Celso S. Marta

S. Pietro Crisologo vescovo S. Ignazio di Loyola

10 minuti preparazione

15 minuti cottura

facile

Ingredienti • Spaghetti quadrati • 1 zucchina (fino a 160 gr per due • 2 carote persone, a seconda • 1 o 2 peperoni gialli dell’appetito!)

• ½ cipolla • 1 bustina di zafferano • Sale

• Pepe • Olio extravergine di oliva

Questa ricetta è perfetta per chi è alla ricerca di qualcosa di semplice e veloce, ma allo stesso tempo sfizioso! La preparazione è davvero rapida, impegna pochissima attrezzatura ed è semplicissima da realizzare: basteranno pochi minuti per una ricetta in grado di appagare il palato, gli occhi grazie ai colori vivaci, e perfino salutare. Procedimento Prima di iniziare a spadellare gli ingredienti mettiamo a bollire l’acqua per poi buttare la pasta. Nel frattempo, ci occupiamo delle verdure che costituiranno il nostro condimento: sbuccia e taglia a listini zucchine, carote e peperoni di questi ultimi puoi decidere se mantenere o meno la pelle: senza saranno più digeribili, con decisamente più gustosi . In una pentola facciamo appassire la cipolla in un paio di cucchiai d’olio, uniamo carote e peperoni, copriamo col coperchio e facciamo cuocere a fuoco vivo per circa minuti. Poi aggiungiamo le zucchine e facciamo cuocere per altri minuti, per poi a fine cottura regolare il sale. Scoliamo la pasta un po’ al dente, conservando dell’acqua di cottura dove andremo a sciogliere lo zafferano. Dopodiché non ci resta che aggiungere la pasta e l’acqua con lo zafferano alla pentola con le verdure, cuocere a fuoco vivo per qualche altro minuto e il gioco è fatto! Servire, aggiungendo a piacere pepe e un filo di olio a crudo.

LUGLIO, IL CUI NOME DERIVA DA GIULIO CESARE, È IL MESE DELLA MASSIMA FIORITURA E CI REGALA ABBONDANTI RACCOLTI, PER QUESTO MOTIVO GLI ANTICHI ROMANI LO DEDICARONO A GIOVE, PADRE DI TUTTI GLI DEI.


agosto 1 Lunedì 2 Martedì 3 Mercoledì 4 Giovedì 5 Venerdì 6 Sabato 7 Domenica 8 Lunedì 9 Martedì 10 Mercoledì 11 Giovedì 12 Venerdì 13 Sabato 14 Domenica 15 Lunedì

Il tocco magico della Calendula

S. Alfonso SS. Eusebio e Gustavo S. Lidia

S. Nicodemo S. Osvaldo

Trasfigurazione del Signore S. Gaetano da Thiene

S. Domenico di Guzman SS. Romano e Fermo S. Lorenzo martire

S. Chiara S. Giuliano

SS. Ippolito e Ponziano S. Alfredo

Assunzione Maria Vergine

16 Martedì 17 Mercoledì 18 Giovedì 19 Venerdì 20 Sabato 21 Domenica 22 Lunedì 23 Martedì 24 Mercoledì 25 Giovedì 26 Venerdì 27 Sabato 28 Domenica 29 Lunedì 30 Martedì 31 Mercoledì

P

etali arancioni e profumati, in aggiunta a tantissimi benefici e utilizzi: alla Calendula non manca proprio niente! Il suo nome deriva dal latino, poiché fiorendo ogni 30 giorni, sbocciano il primo di ogni mese: le calende, per gli antichi romani. Della Calendula si utilizzano tutte le parti: si ottengono decotti o tisane utili per problemi allo stomaco o perfino per i dolori mestruali, grazie alle mucillagini che agiscono contro le irritazioni delle mucose e all’azione antispasmodica. Sotto forma di olio, invece, utilizzato come ottimo cicatrizzante: in questo caso grazie ai carotenoidi contenuti, che hanno proprietà rigeneranti e antinfiammatorie. Sono infatti i responsabili della produzione di fibrina, una proteina che agevola la rigenerazione dei tessuti. È poi un toccasana per la nostra pelle: ideale per pelli secche o acneiche, e un vero rimedio in caso di dermatite o di scottature; migliora il tono della pelle e per questo viene usata anche come trattamento antietà o contro i punti neri. È persino ingrediente principale di molti colliri e utilizzata per trattare gengivite o mal di gola. E i suoi benefici valgono anche per i nostri amici a quattro zampe: anche in veterinaria la Calendula è infatti usata alla base di molti prodotti, per curare ferite o addirittura l’otite. Le sue virtù sono davvero infinite: non ti resta che scoprirle tutte, beneficiando dell’aiuto di questo speciale fiore.

SS. Stefano e Rocco

la ricetta

S. Giacinto

SORBETTO AL MELONE

S. Elena SS. Ludovico e Italo

S. Bernardo abate 4 persone

S. Pio X papa

B.V.M. Regina S. Rosa da Lima S. Bartolomeo apostolo

S. Ludovico S. Alessandro martire

SS. Monica e Anita S. Agostino

10 minuti preparazione

facile

Ingredienti • 500 gr Melone (pesato senza buccia né semi)

• 180 gr Zucchero (potete diminuire le dosi fino

a 120-150 gr) • 200 ml Acqua

Questa è la ricetta perfetta per una merenda o un delizioso dessert in questi caldi mesi estivi, un’alternativa sana alle classiche proposte dolci che non deluderà nessuno. Leggero e al tempo stesso appetitoso, porta la giusta freschezza e anche colore e sapore grazie al melone, che in questa stagione abbonda sulle nostre tavole. Non serve nessuna attrezzatura particolare per questo sorbetto, ma soltanto un frullatore. Procedimento Dopo aver spolpato e tagliato il melone, fai andare in un pentolino a fuoco basso acqua e zucchero finché questo non sarà del tutto sciolto, dopodiché fai raffreddare lo sciroppo ottenuto. Frulla la polpa del melone, facendo attenzione a non lasciare nessun grumo, fino a ottenere una purea liscia e omogenea. Dopo averla fatta raffreddare per bene, aggiungere lo sciroppo di acqua e zucchero e versare il composto in una vaschetta. Dopo averla coperta con una pellicola e riposta in freezer per almeno mezz’ora, sarà necessario mescolarla con cura, ripetendo lo stesso procedimento almeno altre volte. Noterete che di volta in volta la consistenza sarà sempre più densa, perché il vostro sorbetto sta iniziando a ghiacciare! L’obiettivo è mescolare attentamente ogni volta per arrivare a ottenere un composto ghiacciato ma cremoso e omogeneo: solo allora il vostro sorbetto sarà pronto da gustare per rinfrescarsi dalla calura di agosto!

Martirio S. Giovanni B. SS. Tecla e Faustina S. Aristide martire

AD AGOSTO SONO COMPRESI I COSIDDETTI ”GIORNI DELLA CANICOLA” DURANTE I QUALI IL CALDO E L’AFA RAGGIUNGONO I LIVELLI PIÙ ALTI. “CANICOLA” VIENE DAL LATINO CANICULA, “PICCOLO CANE”, NOME DATO ALLA STELLA PIÙ LUMINOSA (SIRIO) DELLA COSTELLAZIONE DEL CANE MAGGIORE.


settembre 1 Giovedì 2 Venerdì 3 Sabato 4 Domenica 5 Lunedì 6 Martedì 7 Mercoledì 8 Giovedì 9 Venerdì 10 Sabato 11 Domenica 12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì 15 Giovedì

S. Egidio abate S. Elpidio vescovo

SS. Gregorio martire e Marino S. Rosalia

B.M. Teresa di Calcutta S. Umberto S. Regina

A

Cascate purpuree in terrazzo

rriva direttamente dal Messico, ed è conosciuta come Setcrasea pallida, o purpurea a richiamare proprio il particolare colore del suo fogliame. È una pianta che si accontenta davvero di poco: si adatta pressoché a qualsiasi tipo di terreno, con fatica solo a quelli sabbiosi e alcalini. Inoltre, non è necessario posizionarla in piena luce, ma fiorisce copiosa e vigorosa anche in zona dombra, producendo nei mesi estivi anche dei graziosi e minuti fiori dotati di tre piccoli petali. In estate è necessario innaffiarla frequentemente, riducendo gradualmente man mano che si avvicina la stagione fredda, fino a sospendere del tutto l’apporto d’acqua nei rigidi mesi invernali. Di per sé questa specie non richiede potatura, ma diverrà necessaria nel caso in cui si rovini per il gelo della stagione fredda, e comunque ogni due o tre anni prima della fioritura, per restituirle forza e bellezza. La moltiplicazione della Setcrasea è davvero facile: moltiplicandosi per propaggine è in grado di arrivare a ricoprire diversi metri quadrati di superficie. Grazie poi al suo portamento ricadente è perfetta per vasi sospesi o posizionati in zone rialzate: lasciati affascinare dal suo andamento uido ed elegante, che con l’insolito colorito delle sue foglie può dare un tocco davvero speciale a qualsiasi ambiente, creando delle vere e proprie cascate di colore con la sua fioritura.

Natività Beata Vergine Maria S. Sergio papa

S. Nicola da Tolentino S. Diomede martire

SS. Nome di Maria S. Maurilio Esaltazione della Santa Croce

Beata Vergine Maria Addolorata

16 Venerdì 17 Sabato 18 Domenica 19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì 22 Giovedì 23 Venerdì 24 Sabato 25 Domenica 26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì

SS. Cornelio e Cipriano

la ricetta

S. Roberto Bellarmino S. Sofia martire

COLORE IN TAVOLA DALL’EST EUROPA: BORSCH

S. Gennaro vescovo SS. Eustachio e Candida S. Matteo apostolo

S. Maurizio martire S. Pio da Pietralcina

S. Pacifico S. Aurelia

SS. Cosimo e Damiano S. Vincenzo de' Paoli S. Venceslao martire

2 persone

Ingredienti • 250 gr di barbabietole • 200 gr di passata di pomodoro • 1 cipolla

25 minuti preparazione

1h20 minuti cottura

facile

• Burro di carne • 2 spicchi d’aglio • Sale e pepe • 250 gr di cavolo • 300 gr di vitello • 200 gr di panna bianco e manzo, che acida useremo anche per • 2 carote • Alloro e prezzemolo i 2 l di brodo

Questa zuppa, colorata e gustosa, è una tradizionale ricetta dei paesi dell’Europa Orientale, dall’Ucraina alla ussia. Le rivisitazioni sono moltissime, ma in tutti i paesi l’ingrediente fondamentale è la barbabietola: grazie a questo tubero il colore è intenso e acceso, e il sapore così riconoscibile. Procedimento Come primo passo cucinare la carne in acqua bollente: ci vorrà circa un’ora, e una volta terminata la cottura basterà tenere da parte il brodo ottenuto e tagliare la carne a dadini. Fai sbollentare le barbabietole prima di passarle in padella: in abbondante acqua bollente e salata fai cuocere il tubero finché non sarà morbido, una volta cotto taglialo a cubetti. In una pentola soffriggere la cipolla e l’aglio con una noce di burro, aggiungere le carote e il cavolo tagliati a listarelle e la barbabietola. Unire la passata di pomodoro, un tocco di aceto, sale, pepe, e un po’ di brodo di carne e far cuocere per circa mezz’ora a fuoco lento, con il coperchio. A questo punto puoi completare la cottura della carne aggiungendola al resto della zuppa, con l’alloro e il prezzemolo per altri 30 minuti. Non ti resta che servire il tuo borsch preparato a regola d’arte, con un po’ di panna acida e se vuoi una spolverata di aneto sminuzzato.

SS. Michele, Gabriele e Raffaele S. Girolamo

SETTEMBRE È IL MESE DELL’EQUINOZIO D’AUTUNNO: UN FENOMENO CHE SI VERIFICA IL 22 O IL 23 SETTEMBRE E CHE VEDE IL SOLE IN POSIZIONE PERPENDICOLARE RISPETTO ALLA LINEA DELL’EQUATORE, DANDO IN QUESTO MODO UGUALE DURATA AL GIORNO E ALLA NOTTE.


ottobre 1 Sabato 2 Domenica 3 Lunedì 4 Martedì 5 Mercoledì 6 Giovedì 7 Venerdì 8 Sabato 9 Domenica 10 Lunedì 11 Martedì 12 Mercoledì 13 Giovedì 14 Venerdì 15 Sabato

Non solo profumo: le avvolgenti tonalità dell’albero delle farfalle

S. Teresa del Bambin Gesù SS. Angeli Custodi

S. Gerardo abate S. Francesco d'Assisi S. Placido martire

S. Bruno abate B.V.M. del Rosario

S. Pelagia SS. Dionigi e Ferruccio

S. Daniele S. Firmino S. Serafino da Montegranaro

SS. Romolo ed Edoardo S. Callisto I papa

S. Teresa d'Avila

16 Domenica 17 Lunedì 18 Martedì 19 Mercoledì 20 Giovedì 21 Venerdì 22 Sabato 23 Domenica 24 Lunedì 25 Martedì 26 Mercoledì 27 Giovedì 28 Venerdì 29 Sabato 30 Domenica 31 Lunedì

L

a buddleia, nota anche come “albero delle farfalle” per il suo dolce profumo che attira i lepidotteri, è un arbusto resistente e variopinto. Il suo nome deriva da Adam uddle, un reverendo che scrisse uno dei più importanti erbari del tardo 1600. Le sue tonalità, che nella variante selvatica esplorano le varie tonalità del malva, sono anche all’origine dell’altro nome con cui è comunemente conosciuta: “lillà dell’estate”. Fiorisce infatti tra giugno e settembre, e dunque ha inizio proprio in ottobre il periodo migliore per piantarla nei nostri giardini per colorarli e renderli originali e ricercati. Al momento della fioritura questa pianta sarà caratterizzata da agglomerati di piccoli fiori ricchi di nettare e di un lilla acceso e vivace, per una bellezza incredibilmente senza pretese e senza particolari sforzi. L’importante è posizionarla in una zona soleggiata, per non rischiare che si secchi e per assicurarsi fiori accesi e copiosi. Anche per quanto riguarda l’irrigazione questo arbusto tende a resistere nelle più svariate condizioni, l’unico aspetto a cui prestare attenzione sono i ristagni nel terreno, che potrebbero addirittura causarne la morte.

S. Edvige

la ricetta

SS. Ignazio e Rodolfo S. Luca evangelista

PESTO LILLA

S. Isacco martire

S. Irene S. Orsola

S. Giovanni Paolo II S. Giovanni da Capestrano

S. Antonio Maria Claret SS. Crispino e Daria S. Evaristo papa

S. Fiorenzo S. Simone

SS. Ermelinda e Massimiliano

4 persone

5 minuti preparazione

facile

Ingredienti • 2 cucchiai di semi di sesamo • 2 cucchiai di pinoli

• ½ cavolo cappuccio • 1 spicchio d’aglio • La scorza di un limone

e un po’ di succo • Olio • Sale

Una ricetta semplice e veloce da realizzare, ma davvero gustosa e bellissima per presentare i nostri piatti migliori. Grazie al pigmento del cavolo viola, infatti, si può realizzare questo scenico pesto lilla da utilizzare per condire pasta o risotti, come tocco in più nei tuoi panini più ricercati per le insalate più artistiche! Procedimento Indispensabile è di certo un potente frullatore, con cui tritare molto finemente pinoli e semi di sesamo. Quando questi saranno finissimi, puoi aggiungere il cavolo cappuccio già tagliato a dadini, l’aglio, la scorza e il succo di limone, sale a piacimento e qualche cucchiaio di olio. Per un po’ di gusto in più puoi frullare insieme agli altri ingredienti qualche scaglia di lievito alimentare: non serve per far “gonfiare” il composto, ma solo per aggiungere qualche nota di sapore al tuo pesto lilla. Frullare bene il tutto, se ti accorgi che il composto rimane troppo denso sarà sufficiente aggiungere dell’acqua. Adesso puoi sbizzarrirti! Con il contrasto di note acide e dolci questo pesto si presta bene a diversissimi piatti: perfetto da abbinare ai cereali, o come condimento per toast o cracker, oppure per dare un tocco in più ai legumi. È perfetto anche come base per un risotto, subito prima della mantecatura, o come veloce condimento per un bel piatto di pasta di impatto sia per la vista, sia per il gusto.

S. Germano

S. Lucilla

IL 4 OTTOBRE 1957 IL PRIMO SATELLITE ARTIFICIALE, LO SPUTNIK 1 FU MANDATO IN ORBITA INTORNO ALLA TERRA.


novembre 1 Martedì 2 Mercoledì 3 Giovedì 4 Venerdì 5 Sabato 6 Domenica 7 Lunedì 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12 Sabato 13 Domenica 14 Lunedì 15 Martedì

Tutti i Santi Commemoraz. dei defunti

SS. Martino e Silvia S. Carlo Borromeo

S. Zaccaria profeta S. Leonardo abate

S. Ernesto abate

E

Il frutto dimenticato dell’autunno

siste un frutto antico, poco conosciuto, che si raccoglie proprio in questo periodo e che varrebbe la pena di riscoprire: stiamo parlando del nespolo germanico, che sarebbe poi quello comune europeo, e che nulla ha a che vedere con quello giapponese che siamo più abituati a vedere. Sia i frutti, sia il suo albero sono molto interessanti: una pianta prolifera e dall’aspetto piacevole, molto resistente e longeva, si presta a colorare tutti i giardini poiché non raggiunge mai eccessive dimensioni. Cosa aspetti, dunque Inizia a subito a coltivare il tuo albero da frutta! Si tratta di una pianta adatta a quasi tutti i climi, poiché resiste anche alle temperature invernali sotto lo zero, e cresce nella maggior parte dei terreni senza troppa difficoltà. Scava la buca per il rimpianto in una zona ben illuminata, smuovendo molta terra e aggiungendo compost o letame: integrerai questa base di concimazione poi di anno in anno. Sarà necessario innaffiare con regolarità e in abbondanza tutta la base della pianta, evitando getti sulla chioma: l’acqua è necessaria alle radici, e bagnando le foglie eccessivamente si rischia l’insorgere di funghi. Il trucco poi, soprattutto nei primi anni dell’alberello, è una pacciamatura spessa e ampia: quest’operazione, fatta ad esempio con uno strato di paglia, impedirà all’erba spontanea di crescere e sottrarre luce e nutrimenti al tuo nespolo.

S. Goffredo vescovo SS. Oreste e Ornella

S. Leone Magno S. Martino di Tours

SS. Renato martire ed Elsa S. Diego

S. Giocondo SS. Alberto Magno e Arturo

16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica 21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica 28 Lunedì 29 Martedì 30 Mercoledì

S. Margherita di Scozia

la ricetta

S. Elisabetta d'Ungheria

ZUPPA DI CECI E CASTAGNE

S. Oddone abate

S. Fausto martire S. Benigno

4 persone

Presentazione B.V.M. S. Cecilia martire S. Clemente papa

Cristo re e S. Flora S. Caterina d'Aessandria

S. Corrado vescovo SS. Virgilio e Massimo

S. Giacomo S. Saturnino martire

20 minuti preparazione

120 minuti cottura

facile

Ingredienti • 300 gr di ceci secchi • 700 gr di castagne • 2 foglie di alloro • Semi di finocchio q.b.

• 1,2 l di acqua • Sale fino q.b. • 40 gr di olio extravergine d'oliva

• Pepe nero q.b. • 2 spicchi di aglio • 1 rametto di rosmarino

Questo è il periodo dell’anno in cui le piazze iniziano a profumare di caldarroste e non vediamo l’ora di tornare a casa per scaldarci: per il massimo del rela ti proponiamo una ricetta dagli avvolgenti sapori di stagione, per ricreare sulla tua tavola un’atmosfera unica. Procedimento Prima di procedere alla preparazione di questa ricetta dovrai assicurarti di aver lasciato a riposare i ceci in acqua dal giorno prima, al momento di metterti ai fornelli sciacquali e inizia a lessarli in acqua salata per circa un’ora. Nel frattempo, si può procedere alla preparazione delle castagne: dopo averle accuratamente lavate puoi iniziare a cuocere anche queste in una pentola con acqua e le erbe aromatiche, per una trentina di minuti. Una volta terminata la cottura di ceci e castagne, sala i primi e sbriciola la polpa delle castagne dopo averle sbucciate, mentre in una padella fai soffriggere l’aglio tritato in un filo d’olio. A questo punto puoi aggiungere le castagne e i ceci con la loro acqua di cottura, per far prendere bene sapore a tutti gli ingredienti. Dopo ancora 1 minuti sul fuoco tutto sarà cotto a puntino: non ti resta che salare e pepare a piacere, magari aggiungendo un rametto di rosmarino e olio a crudo per un tocco da vero intenditore!

S. Andrea apostolo

NELL’EMISFERO OPPOSTO NOVEMBRE È L’EQUIVALENTE STAGIONALE DI MAGGIO, IN QUELLO A SUD INVECE CADE IN TARDA PRIMAVERA. LA PIETRA PORTAFORTUNA PER CHI NASCE A NOVEMBRE È IL TOPAZIO.


dicembre 1 Giovedì 2 Venerdì 3 Sabato 4 Domenica 5 Lunedì 6 Martedì 7 Mercoledì 8 Giovedì 9 Venerdì 10 Sabato 11 Domenica 12 Lunedì 13 Martedì 14 Mercoledì 15 Giovedì

Mangave: l’ibrido d’argento

SS. Eligio e Ansano SS. Bibiana e Savino

S. Francesco Saverio S. Barbara

S. Giulio martire S. Nicola vescovo S. Ambrogio vescovo

Immacolata Concezione S. Siro

B.M.V. di Loreto S. Damaso I papa

S. Giovanna Francesca Frémyot S. Lucia vergine e martire S. Giovanni della Croce

S. Valeriano

16 Venerdì 17 Sabato 18 Domenica 19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì 22 Giovedì 23 Venerdì 24 Sabato 25 Domenica 26 Lunedì 27 Martedì 28 Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì 31 Sabato

D

all’unione di Manfreda e Agave nascono le infinite morfologie e simmetrie della Mangave, che uniscono le qualità dell’una e dell’altra. Per questo si tratta di una pianta da appartamento molto popolare, resistente, elegante, e dalle mille possibilità. Le spine dell’Agave si ammorbidiscono grazie ai geni della Manfreda, e ne risulta così una specie facile da curare e maneggiare. Di questo ibrido ci sono moltissime varianti tra cui scegliere: mille possibilità dalla forma delle foglie alle mille sfumature, che toccano i verdi più accesi con tocchi argentati. La Mangave apprezza un terreno ben drenante e fertile, che non è necessario innaffiare in inverno, e giusto qualche volta nella stagione calda. La sua conformazione la rende inoltre una preda poco appetibile per insetti e parassiti, che preferiscono specie dalle foglie meno robuste e senza spine. In estate puoi anche sostenere la fioritura di questa pianta succulenta con un po’ di fertilizzante: otterrai così foglie piene e dalle tinte accese, con cui potrai sbizzarrirti per creare infiniti design e decorazioni giocando con i vasi. L’ingrediente segreto poi per delle Mangave stupende è un bel posto al sole: senza i raggi diretti perderanno di vitalità le foglie e i loro particolari colori.

S. Albina

la ricetta

S. Lazzaro S. Graziano vescovo

SS. Fausta e Dario

STELLE DI NATALE BURRO E SALVIA

S. Liberato martire S. Pietro Canisio

S. Francesca Cabrini S. Giovanni da Kety

SS. Delfino e Adele Natività del Signore

S. Stefano S. Giovanni evangelista SS. Innocenti Martiri

S. Tommaso Becket

4 persone

Ingredienti • 250 gr di farina 00 • 3 uova • 150 gr di spinaci lessati e ben strizzati

100 minuti preparazione

• 50 gr di burro • 1 spicchio di aglio • 130 gr di ricotta vaccina soda • 50 gr di grana

10 minuti cottura

media

padano grattugiato • grana padano grattugiato per • 1 pizzico di noce guarnire q.b. moscata • sale q.b. • 20 foglie di salvia fresche

Una variante a tema natalizio dei classici ravioli, in questa versione a forma di stella, che riportano in tavola la salvia: l’erba aromatica perfetta per questo periodo. Procedimento Innanzitutto, dedicati all’impasto per i ravioli: unisci la farina, uova e un tuorlo, un pizzico di sale e dopo aver impastato con energia per qualche minuto avvolgi il composto nella pellicola e lascia riposare per 30 minuti. Procedi con il ripieno: passa in padella gli spinaci con il burro e l’aglio per far prendere sapore, a fine cottura tritali finemente e freddi uniscili alla ricotta e al grana, con un pizzico di noce moscata. Mescola finché il tutto non sarà omogeneo. Infarina il piano da lavoro: dividi l’impasto in due e stendilo bene. Con una sacca da pasticcere, o con un cucchiaino, crea dei mucchietti con il ripieno sullo strato di impasto, lasciando un po’ di distanza tra uno e l’altro. Spennella con l’albume intorno agli spinaci, e copri con l’altro strato facendo bene attenzione a far aderire intorno al ripieno. Ora non ti resta che creare le tue stelle: puoi farlo con un coppapasta della forma giusta, oppure armandoti di un coltello affilato e molta pazienza. Dopo aver fatto bollire acqua e sale fai cuocere le tue stelle per pochi minuti, 3 . Fai andare in una padella burro e le foglie di salvia, dove passare i ravioli una volta cotti.

SS. Eugenio vescovo e Ruggero

S. Silvestro I papa

LE COMUNI DECORAZIONI USATE A NATALE HANNO SIGNIFICATI SPECIFICI. PER ESEMPIO: LE CANDELE SIGNIFICANO LA LUCE DEL MONDO, LA STELLA SULLA CIMA DELL’ALBERO RICORDA LA PRIMA NOTTE DI NATALE.


L

LA CANDIDA ELEGANZA DELL’ORCHIDEA

e orchidee sono fiori tra i più affascinanti che si trovino in natura. Per la maggior parte delle varietà l’origine è tropicale, tutte con diverse esigenze. Una delle più semplici da curare in casa è la Phalenopsis: resistente e i suoi fiori sono simili a farfalle. Le radici sono “aeree”, cioè non hanno bisogno di terriccio; l’ideale è infatti del bark, corteccia d’albero sminuzzata, insieme a un po’ di sfagno, uno speciale muschio che permette di trattenere più acqua. Non hanno bisogno di molta acqua, due innaffiature al mese saranno sufficienti, oppure ci si può regolare soppesando il vaso: se è troppo leggero, è il momento di irrigare la nostra orchidea. Oppure, possiamo osservare il colore delle radici, e proprio per questo consigliamo vasi trasparenti: radici gonfie e di un verde intenso non hanno bisogno di acqua, al contrario di radici verde spento, con sfumature grigie. Per avere delle orchidee rigogliose il segreto è nutrirle con meno acqua ma più luce! È necessario avvicinarle a una fonte luminosa, ricordandoci di non esporre i petali al sole diretto e di proteggerli dalle correnti d’aria.

AZALEA: ELEGANZA E FEMMINILITÀ IN ROSA

L’

azalea è una pianta molto famosa ed elegante, usata soprattutto come dono proprio perché dalla cultura orientale abbiamo ereditato il suo simboleggiare fortuna e femminilità. Con qualche cura speciale è possibile coltivare questa pianta in vaso. La cosa più importante da tenere a mente è che sono piante acidofile: esistono fertilizzanti specifici che puoi reperire rivolgendoti al tuo vivaio di fiducia, oppure moltissimi rimedi fai-da-te, come quello di aggiungere un cucchiaio

LA LEGGENDA PIEMONTESE DEL GLICINE

N

ella nostra lingua il suo nome si rifà alla dolcezza inebriante che sprigiona, dal greco “glikis”, “dolce”. Molto celebre anche nel mondo e nella cultura orientale, dove questo fiore è legato ad amicizia e benevolenza, e secondo la tradizione era infatti regalato dagli imperatori cinesi agli abitanti delle terre straniere dove viaggiavano. È in Italia però che mette radici la leggenda che racconta di questa incantevole fioritura, di preciso in Piemonte. Qui si narra infatti che Glicine era in un tempo lontano il nome di una giovane pastorella, che passava gran parte delle sue giornate a piangere e disperarsi poiché si sentiva brutta rispetto alle altre fanciulle del suo paese. Un giorno però le sue lacrime riversandosi sul terreno si trasformarono in una cascata di fiori profumati e di un lilla acceso, che da quel momento in poi furono ricordati con il nome della giovane: Glicine. Contenta di aver generato poi tanta meraviglia, Glicine smise di disperarsi e piangere, godendosi il bello spettacolo di quel fiore.

L’ERBA DELLA SALVEZZA

D

a tempi immemori la salvia è considerata una pianta dalle numerose virtù e per questo considerata magica. Indicata in erboristeria come digestivo, antisettico, antinfiammatorio o cicatrizzante, il suo nome deriva proprio dal latino “salvus”, “sano”. Utilizzata dagli antichi egizi anche come afrodisiaco, dai celti e dai druidi come pianta divinatoria che accresceva la capacità di veggenti e indovini, la salvia rimane nell’immaginario comune come rimedio universale anche per la

di aceto ogni litro d’acqua da usare di tanto in tanto durante l’irrigazione del terriccio. Il vaso per le azalee è perfetto se di terracotta, dove manterrai sempre umidità; come sempre, ricorda di svuotare il sottovaso dagli eccessi per non creare danni ai fiori. Le azalee amano il sole, dunque l’ideale è posizionarle in una zona esposta o in penombra. I fiori apprezzano il caldo e piantandole in primavera avranno la possibilità di abituarsi gradualmente all’alzarsi delle temperature. Al termine della fioritura bisogna eliminare petali e foglie secche e potare l’azalea per regolarne le dimensioni, permettendole di riformarsi rigogliosa alla prossima fioritura. Se curata con attenzione può farti compagnia addirittura per decenni.

leggenda cristiana in cui è citata. Secondo la tradizione Maria, in fuga da Erode per salvare la vita al suo primogenito, chiese a numerose specie vegetali di aiutarla a nascondere Gesù con le loro fronde: tutte si rifiutarono, tranne proprio la salvia, che in segno di riconoscenza fu così consacrata l’erba più utile della Terra per l’aiuto prestato. Un’altra leggenda, questa volta dalla Francia, racconta invece che dei ladroni approfittarono del caos causato dalla pestilenza del 1630: questi riuscirono a entrare nelle case dei malati e uscirne senza contrarre la malattia. Quando furono poi arrestati, riuscirono a salvarsi rendendo la comunità partecipe del loro salvifico segreto: era stato proprio un particolare aceto a base di salvia a salvarli dalla peste.

IL FIORE DELL’AMORE

BELLO E BUONO: I SEGRETI PER UN PEPERONCINO COLORATO E PICCANTE

L’

e d i z io n i

Agapanthus è ormai stato esportato in tutto il mondo, ma allo stato selvatico cresce soltanto in Africa meridionale. Questa particolarissima pianta, dai fiori a imbuto simili a quelli dell’aglio di un blu acceso, è dunque perfetta per tingere i nostri giardini durante l’inizio dell’estate. La sua conformazione lo rende particolarmente indicato per le bordure all’aperto, nei vialetti o nelle aiuole. È particolarmente a suo agio durante i periodi caldi, ma resiste comunque alle basse temperature. L’agapanto teme i ristagni idrici e ama un terreno ben drenato: se nel tuo giardino il terriccio è pesante puoi semplicemente aggiungere della sabbia. Durante l’inverno non sarà necessario innaffiarla, ma per la bella stagione è bene che riceva sempre acqua abbondante per rimanere idratata e in salute! Un trucco per favorire la crescita di nuovi fiori è quello di prestare attenzione a quelli che appassiscono: recidili con frequenza e le nuove fioriture saranno agevolate e più numerose.

È

protagonista della cucina mediterranea come di quelle più esotiche, ed è anche facilissimo da coltivare! Stiamo parlando del peperoncino: sarà sufficiente un vaso e qualche piccolo trucchetto, per abbellire il tuo terrazzo con i suoi colori accesi e avere sulla tua tavola un prodotto davvero km 0! Sarà fondamentale la scelta del terriccio: il nemico giurato per la fioritura del peperoncino è il ristagno di acqua, assicurati di scegliere una terra a grana fine, ben drenante e che non risulti troppo compatta. Evita i sottovasi e aiutati con uno strato di argilla. Questa pianta ama il sole, ma attenzione alle ore calde della giornata: l’ideale è posizionarla in una zona del balcone a mezz’ombra, così che goda di luce ed esposizione ma sia al riparo nelle ore centrali. Un caldo eccessivo può essere dannoso per il peperoncino. Per diventare un vero maestro ti sveliamo un trucco da professionista: regolando l’irrigazione puoi decidere tu stesso la piccantezza del tuo peperoncino! La capsaicina è infatti la molecola che ne determina l’intensità, e limitando l’apporto d’acqua nei 10 giorni precedenti al raccolto questa aumenterà. Nei mesi invernali preserva la tua pianta al chiuso, potandone a metà i rami prima dell’arrivo del caldo; in questo modo il tuo peperoncino sarà pronto a ripartire con grinta non appena giungerà la sua stagione.

Laboratorio

verde


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