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Floor&Wall - DSKronos srl, via Settala 10, 20124 Milano (MI)
dicembre - numero 8 / 2020
Floor&Wall magazine
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PARQUET Storie di memorie nate dal recupero dei grossi pali in legno della laguna di Venezia
Un angolo del nuovo Grey Restaurant & Bistrot di Montebello, in provincia di Vicenza. Pag. 16
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n.8 WORK IN PROGRESS I dettagli dell’intervento di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto
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F&W MATERIALI 16 pagine di soluzioni, innovazione, prodotti
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PROGETTO
Quando l’arte della cucina incontra l’eleganza del marmo, in un dialogo tra elementi e materiali
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editoriale
UN DIALOGO A DISTANZA TRA MATERIALI
L’
essenza di questo nuovo numero di Floor&Wall è tutta racchiusa nella sua copertina. Abbiamo scelto un ristorante, rappresentativo di una fra le realtà più colpite da questa insolita annata, con la speranza che presto potremmo tornare a stare con tranquillità attorno a un tavolo.
Il Grey Restaurant & Bistrot è stato inaugurato di recente in provincia di Vicenza. Non è un ristorante a caso, per almeno due motivi. Primo motivo: si tratta di un ristorante che racconta la storia del marmo, un materiale capace di far dialogare pavimenti e rivestimenti, generando un tutt’uno armonico dalla grande resa scenografica. Il secondo motivo è il concetto di Made in Italy. Il marmo è italiano ed è un eccellente sinonimo di eleganza e raffinatezza, capace di razionalizzare in un unico ambiente l’arte della cucina e la ricercatezza dei materiali. E il dialogo continua in un appartamento milanese, dove la carta da parati risulta essere il tratto distintivo di ogni singola sua stanza, con differenti textures per i diversi ambienti, quasi a immaginare le pagine di un romanzo. A queste stanze fanno eco quelle di una villa della Valpolicella. Qui, il pavimento è stato realizzato dal recupero del legno delle Briccole, i grossi pali che caratterizzano la laguna di Venezia, veri e propri pezzi di memoria. Questo nostro dialogo potrebbe andare avanti all’infinito, da casa a casa, da ambiente a un altro ambiente e da uno spazio all’altro e all’altro ancora. Il denominatore comune? I materiali. Da quelli più raffinati a quelli più eccentrici, da quelli più lavorati a quelli più ruvidi, da quelli più semplici a quelli più ricercati, ma tutti con una loro storia da raccontare. Da toccare. Così, alla ricerca continua dei materiali abbiamo affrontato questo 2020 un po’ da dimenticare, che ci catapulta in un nuovo anno che guarda con speranza al futuro, alla ricerca di un’affascinante e nuova normalità. Buona lettura e, soprattutto, buon anno nuovo. P.S.: Ora girate pagina, perché si parla di architettura, quella seria. FRANCESCO TOZZI
Instagram: fra_sette redazione_fw 9
mauro santoro
Un caffè con...
L’ARCHITETTURA È UNA COSA SERIA
Lei e lui, insieme nella vita e nella professione. I fondatori dello studio milanese Ghostarchitects ci hanno spiegato la loro visione della progettazione d’interni. A modo loro, incrociando gli sguardi e regalando ironia COLLOQUIO CON SILVIA CIRABOLINI E ALBERTO SOANA DI DANIELA STASI
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clara judica
Nelle immagini, i dettagli di alcuni progetti firmati dallo studio milanese Ghostarchitects.
Silvia Cirabolini e Alberto Soana, compagni nella vita privata, colleghi sul lavoro.
berto, tra casa e bottega, hanno risposto all’unisono, forti di una solida conoscenza reciproca. Come definireste il vostro studio?
In un Paese dove gli architetti sovrabbondano il nostro studio è una piccola realtà che gioca con ironia sul suo essere sconosciuta e impalpabile rispetto ai grandi nomi e ai grandi studi, cercando di mostrarsi e far parlare di sé con i progetti che gli vengono affidati. Specialità? Fare di ogni progetto un’occasione per realizzare interventi unici in cui i clienti possano sentirsi a casa, ma tutti con un comune denominatore Ghost. Alberto, ci racconti chi è Silvia Cirabolini
«S
ei architetto anche tu? Mi dispiace!», ha detto lui quando si sono conosciuti. «Però i colori li decido io», ha detto lei quando hanno scelto di intrecciare le loro professioni. Lei e lui, insieme nella vita e nel lavoro: Silvia Cirabolini e Alberto Soana, fondatori dello studio milanese Ghostarchitects. Un’intervista speciale, questa, ricca di professionalità, di sguardi in avanti e di ironia. Sì, di buona ironia, quella che fa sorridere ma anche pensare, che dimostra come non sia necessario salire su un piedistallo per far capire che si sa fare il proprio mestiere. Perché, come insegnano i grandi, i veri grandi, più si è consapevoli del proprio agire, e meno si ha bisogno di atteggiarsi e indossare maschere. A tutte le domande, Silvia e Al-
«Mi dispiace ma quel cartongesso è fuoripiombo, va rifatto»: Silvia è il terrore dei muratori. Credo sia nata con la verticalite e il parallelismo, due malattie croniche che ti costringono a fare questo mestiere. Silvia è milanese doc, come me ha conseguito la laurea al Politecnico ma intanto lavorava: dopo una prima scorpacciata di cantieri, una maternità e il Coronavirus, oggi è più lucida, ma ancora si entusiasma per un parquet posato bene e per i dettagli che «alla fine fanno la differenza». Lavoro con lei perché ha il fuoco sacro per il mestiere e per l’handmade: da bambina invece di andare alle giostre frequentava il Brico, e ancora oggi preferisce i ferramenta ai negozi di scarpe. È precisa al limite dell’insopportabile, motivo per cui i clienti preferiscono sempre lei a me. Silvia adora il grigio, ed è bene annunciarlo al mondo, perché affidandosi ai Ghosts alla fine di una estenuante stagione di lavoro le case dei nostri clienti avranno qualche parete grigia, di cui saranno orgogliosi. Silvia ora tocca a te, chi è Alberto Soana?
Architetto con la passione per la bicicletta e, siccome gli pareva poco, pure scrittore. Ma il primo amore non si scorda mai: alla fine l’architettura non l’ha mai lasciata, ne ha fatto la sua professione da ormai 20 anni. Alberto vive e lavora con me, e con la sua bicicletta, a Milano. La bici è quella con cui ha attraversato in solitario gli Stati Uniti d’America e con cui ora progetta di portare a spasso la piccola Amelia. Ho scelto di lavorare con lui per la passione, la curiosità e l’ironia con cui affronta il mestiere di architetto, anche se – come dice lui – l’architettura è una cosa seria. Ha una passione insana per gli armadi sghembi, il legno e le porte scorrevoli 11
Un caffè con... Per saperne di più visita il sito www.ghostarchitects.it
scienziati possono risolvere, l’architetto nel processo arriva dopo, con le sue scelte decreta cosa potrà funzionare oppure no, ma si muove in recinti sempre molto circoscritti, disegnati da un mercato che orienta fortemente le scelte degli utenti. Secondo voi come si evolveranno i materiali in futuro?
mauro santoro
Nel campo dei rivestimenti diverranno sempre più centrali i temi della leggerezza e dell’interattività: superfici dalle texture più svariate ma capaci di adattarsi a un ambiente domestico sempre più tecnologico. Potrebbe non essere lontano il tempo di un pavimento che cambierà colore con la temperatura, o secondo il desiderio dell’utente, oppure di un divano che si trasforma in letto con un’applicazione dello smartphone. Le superfici vanno sempre più verso la performance: resistenza, durezza, flessibilità d’uso, non a caso il gres dai pavimenti è salito di quota e ora viene usato per i piani di lavoro. E poi texture, finiture e colori in cataloghi sempre più estesi, per offrire all’utente la possibilità di una totale personalizzazione del prodotto.
a tutta altezza. Il suo motto preferito è “giù tutto!”, intendendo i muri ovviamente. Come considerate oggi la progettazione di interni, qual è la vostra visione? Cosa pensate sia prioritario nel progettare? La funzionalità, il comfort, la fruibilità, l’estetica?
Il ruolo dell’architetto d’interni innanzitutto è quello di plasmare i vuoti, lavorare sull’aspetto distributivo, sulla percezione dello spazio, e poi dare un’anima agli ambienti partendo dalle esigenze e dalle suggestioni che il cliente gli trasmette. In un certo senso ogni volta demoliamo e ricostruiamo la casa, ripartendo dai suoi elementi essenziali, i muri. L’aspetto distributivo nel nostro metodo è prioritario, insieme a quello funzionale, semplicemente perché le case in cui viviamo hanno spesso dimensioni limitate, e il contenimento è un tema sensibile che va sempre soddisfatto. Dal punto di vista estetico i clienti con cui lavoriamo per fortuna non ci danno quasi mai carta bianca, ci chiedono di tramutare in realtà delle idee che hanno maturato sfogliando riviste, esplorando siti, curiosando nelle vetrine, nelle case di amici e conoscenti. Il nostro obiettivo è trovare il miglior compromesso tra la funzione e l’estetica, lasciare la nostra impronta senza che questa nasconda l’anima del cliente. I nostri progetti sono spesso uno diverso dall’altro anche per questo, ma un occhio attento può cogliere la nostra mano in ognuno di essi.
Quando progettate un nuovo interno che peso date ai materiali?
I materiali sono fondamentali per dare un carattere ben definito agli ambienti, ma per noi vengono sempre dopo un lavoro sulla progettazione degli spazi nudi e crudi. Nella scelta dei materiali lavoriamo senza pregiudizi nei confronti di ciò che offre il mercato. Nei nostri progetti di residenze i pavimenti in parquet recitano spesso un ruolo importante, sovente condividiamo con i clienti l’immagine della casa come focolare, un luogo accogliente dove il legno – anche se concentrato nello spessore di pochi millimetri – è ancora capace di trasformare davvero quell’idea in realtà.
È l’architetto che condiziona le nuove tendenze e lo sviluppo di nuovi prodotti o viceversa è il mercato che condiziona la visione dell’architetto?
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Parlando della moltitudine di architetti che lavorano nell’interior e non di poche archistar è certamente il mercato a condizionare le tendenze e la ricerca nel campo dei materiali. Nel secolo scorso le aziende e gli architetti erano pochi e quei pochi avevano una maggiore influenza sulle aziende, basti pensare ai grandi designer degli anni ‘60. Nel campo dei materiali la ricerca è sempre più polarizzata da temi che solo chimici, ingegneri e
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Sommario / n° 8 Dicembre 2020
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24 20 Un dialogo tra elementi, materiali e colori per un tutt’uno armonico e di grande resa scenografica. Così si presenta, nel vicentino, Grey Restaurant & Bistrot, un luogo d’eccellenza impreziosito da Ripple, opera firmata dal designer Raffaello Galiotto.
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Floor&Wall magazine dicembre - numero 8 / 2020
Floor&Wall - DSKronos srl, via Settala 10, 20124 Milano (MI)
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Un angolo del nuovo Grey Restaurant & Bistrot di Montebello, in provincia di Vicenza. Pag. 16
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n.8 WORK IN PROGRESS I dettagli dell’intervento di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto
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PARQUET Storie di memorie nate dal recupero dei grossi pali in legno della laguna di Venezia
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F&W MATERIALI 16 pagine di soluzioni, innovazione, prodotti
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PROGETTO
Quando l’arte della cucina incontra l’eleganza del marmo, in un dialogo tra elementi e materiali
16 PROGETTO Quando l’arte della cucina incontra l’eleganza del marmo a cura di Francesco Tozzi 14
INTERNI 20 MATERIALI Assist vincente di Anita Cavalli
NEXT E TENDENZE 56 WORK IN PROGRESS L’essenziale è invisibile agli occhi di Nora Adamsberg
24 CASE HISTORY La personalità al centro di Irene Nuvola
60 INCENTIVI L’importanza delle verifiche di Corrado Colagiacomo
CANTIERE 26 EFFICIENZA ENERGETICA Respirare e far respirare di Daniela Stasi
64 CERTIFICAZIONI Per fare la differenza di Anita Cavalli
28 PARQUET Storie di memorie di Viola Delfino
66 NORMATIVE Occhio alla Legge! di Clara Peretti
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Specia le F&W mater iali
68 TREND Forza e speranza di Viola Delfino 70 RACCONTI Un nuovo showroom dall’impronta sociale di Jacopo Fromelli MERCATI 74 RICERCHE Passato (e futuro) prossimo di Viola Delfino 78 PROPOSTE 4 Storie di prodotti per la perfetta pulizia delle superfici di Jacopo Fromelli
RUBRICHE 9 EDITORIALE Un dialogo a distanza tra materiali di Francesco Tozzi
materiali 10 UN CAFFÈ CON… L’architettura è una cosa seria colloquio con Silvia Cirabolini e Alberto Soana di Daniela Stasi
SOLUZIONI | INNOVAZIONE | PRODOTTI
32 NEWS Brevi dal mercato 52 SOSTENIBILITÀ Workspace del futuro di Anita Cavalli 54 INNOVAZIONE No limits di Irene Nuvola 15
Quando L’ARTE della CUCINA
INCONTRA l’ELEGANZA del MARMO
Un dialogo tra elementi, materiali e colori per un tutt’uno armonico e di grande resa scenografica. Così si presenta Grey Restaurant & Bistrot, un luogo d’eccellenza impreziosito da Ripple, opera firmata dal designer Raffaello Galiotto A CURA DI FRANCESCO TOZZI
Cover Story / progetto
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Ripple, l’opera che “racchiude” Grey Restaurant & Bistrot.
Il pavimento a spina di pesce con finitura spazzolato.
All’uscita del casello di Montebello, in provincia di Vicenza, lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia, presso l’Area Margraf, sorge un nuovo polo di ristorazione, nel quale un’architettura avveniristica si fonde in totale armonia con un interior design raffinato e un’offerta enogastronomica di eccellenza, con un unico fil rouge: il marmo. Un investimento importante (e coraggioso!), se pensiamo alle problematiche che il settore della ristorazione, e dell’ospitalità in generale, sta vivendo in questi ultimi lunghi mesi. Ma qua, come da nostra abitudine, ci concentriamo sul progetto, sui materiali, certi che questi luoghi ritroveranno la loro vitalità. DALLA COLAZIONE ALLA CENA
Partiamo dall’inizio. All’ingresso si viene sopraffatti idealmente da Ripple, un’opera sfida del designer Raffaello Galiotto, un imponente propileo lapideo di 600 mq, di forte tridimensionalità, in Fior di Pesco Carnico – marmo esclusivo Margraf proveniente dall’unica cava esistente al mondo a Forni Avoltri, in provincia di Udine – che impreziosisce la facciata principale, adiacente al parcheggio. Un’opera innovativa – realizzata quasi senza scarto di materiale, grazie all’utilizzo di macchinari di ultima generazione a controllo numerico – che increspa la bidimensionalità della superficie litica architettonica tipica del modernismo e del minimalismo con le sue pieghe che irrompono nella superficie planare come un sasso nello stagno. Varcata la soglia, si entra nel mondo del Grey Restaurant & Bistrot, gestito da Hospes-Gruppo Elior, il cui interior design è stato curato dall’architetto Massimiliano Corsi di Artè Soluzioni d’Arredo; subito si viene accolti dall’eleganza del pavimento a macchia aperta in Fior di Pesco Carnico, marmo che impreziosisce, come rivestimento, anche parte delle pareti del bar e da un imponente bancone in marmo Nero Marquinia. Il Bistrot è aperto tutto il giorno, dalla colazione all’aperitivo, con uno spazio appositamente dedicato all’healthy food e al bio. 17
Cover Story / progetto
Il pavimento a macchia aperta con finitura spazzolato.
UN TUTT’UNO ARMONICO
Proseguendo, si entra nel ristorante gourmet, dove diversi marmi dell’azienda vicentina sono protagonisti e dialogano con elementi, materiali e colori naturali differenti, come l’acqua della cascata che caratterizza un’intera parete, i listelli di legno che fungono da elemento decorativo e divisorio, le finiture oro e ottone delle sedie, fino ai divanetti verde e azzurro pastello. Un tutt’uno armonico e di grande resa scenografica che fa da preziosa cor-
L A C O M P L E S S I TÀ D E L L’ O P E R A Alla complessità della composizione degli elementi che vanno a definire Ripple, bisogna aggiungere le problematiche relative alla gestione degli spessori che non possono variare eccessivamente, pertanto la forma tridimensionale delle pieghe non è casuale ma è il risultato di un lungo lavoro di aggiustamento tra il massimo effetto estetico, il minimo scarto, la costanza di spessore, le esigenze di fissaggio meccanico alla struttura metallica e le problematiche di taglio con i limiti della macchina. La parete è inoltre dotata di un’apertura, una porta inclinata in andamento con le pieghe, che permette l’attraversamento del muro e l’accesso ai locali dello stabile, compreso il ristorante bistrot.
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Il bancone del ristorante con finitura levigato.
S C H E DA T E C N I C A AREA RISTORANTE - Località: Area Margraf - Gambellara (VI) - Uscita Montebello A4 - Progetto interni: Artè Soluzioni d’Arredo - Architetto Massimiliano Corsi - Gestione: Hospes - Gruppo Elior Quantità e marmi Margraf utilizzati Pavimento a spina di pesce bar/ ristorante (finitura spazzolato) • Lipica fiorito: 63 mq • Grigio amani: 72 mq • Crema nuova: 93 mq • Bianco laser: 85 mq Pavimento macchia aperta ingresso bar (finitura spazzolato) • Fior di Pesco Carnico: 155 mq Bancone ristorante (finitura levigato) • Luminous: 8 mq Bancone bar (finitura spazzolato) • Nero Marquinia: 18 mq Cascata ristorante • Granito nero assoluto: 28 mq
La cascata realizzata con granito nero assoluto.
Rivestimento dietro al bancone bar • Fior di Pesco Carnico 60x60 sp. 3 cm – rivestimento 3d onda
nice a un’offerta enogastronomica gourmet e particolarmente ricercata. A completare la struttura, un lounge garden esterno e, al primo piano, un business center di design, dotato di tutti i migliori servizi e di sale riunioni di varie metrature, attrezzate con le migliori tecnologie. Fortemente voluto da Silvio Xompero, presidente Margraf, il nuovo polo della ristorazione è un luogo di assoluta eccellenza, dove vengono proposti e valorizzati solo prodotti delle migliori aziende locali. RIPPLE, PER GUARDARE OLTRE
Con la realizzazione dell’Area Margraf e dell’opera monumentale Ripple, che “racchiude” Grey Restaurant & Bistrot, l’azienda vicentina conferma di guardare oltre le sfide in un momento storico particolare. L’opera, infatti, esalta l’avanzata capacità tecnica e tecnologica della lavorazione del marmo a taglio sagomato nella realizzazione di rivestimenti tridimensionali applicati a facciate architettoniche. Una soluzione innovativa che si propone come una sorta di manifesto rilanciando la tridimensionalità litica in architettura attraverso un’innovativa metodologia di taglio a filo sagomatore. Un processo separativo che, a differenza della tradizionale lavorazione per asportazione a frantumazione della materia in eccesso, divide chirurgicamente il blocco di marmo in parti, che poi si ricompongono in continuità dando vita a
una nuova forma, modellata, sinuosa. La complessa attività progettuale prodotta con l’ausilio di software parametrici consente l’ottimizzazione della materia, dei tagli e dei tempi di lavorazione, producendo sequenzialmente tutti gli elementi litici necessari, come i petali di un bocciolo di rosa che si sfogliano uno ad uno pronti per la ricomposizione a rivestimento della parete architettonica. SCARTO MINIMO
Tecnicamente il rivestimento lapideo ondulato di facciata è composto da 350 elementi suddivisi in 35 file verticali ciascuna costituita da 10 elementi differenti. A questi si aggiungono quelli curvi ai fianchi del muro e altre 300 marmette piane sul lato interno. Le pieghe sul lato esterno, via via si increspano verso il centro per riappiattirsi sul bordo, raggiungendo una tridimensionalità di 70 cm, 35 cm di bombatura convessa (file pari) e 35 cm di bombatura concava (file dispari). Ogni fila è costituita da 10 elementi ed è realizzata da un medesimo blocchetto di marmo mediante un taglio consecutivo e sagomato prodotto con filo diamantato. Lo scarto di marmo è perciò minimo e deriva dalla contornatura del singolo blocchetto, mentre i tagli consecutivi consentono contemporaneamente la lavorazione del lato esterno e interno di ciascun elemento. I 10 elementi di ogni fila verticale essendo prodotti da un singolo blocchetto sono caratterizzati da una particolare e unica venatura e colorazione, che una volta ricomposti in verticale formano una texture, interessante e progressiva. Per una progressione che va oltre, dove materiali, architetture e lavorazioni incontrano l’unicità del Made in Italy e della sua arte culinaria. 19
Interni / materiali
Assist vincente
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Il pavimento rigido multistrato Coretec® scelto per l’area lounge dello stadio Luminus Arena della squadra belga di calcio KRC Genk. Ecco i perché del goal DI ANITA CAVALLI
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Il Koninklijke Racing Club Genk, noto come KRC Genk, è la società calcistica belga di Genk, nella regione delle Fiandre. Gioca nella Pro League, la massima serie del campionato belga, dalla stagione 1996-1997. Vanta una delle tifoserie più appassionate del Belgio, con circa 17.500 abbonati all’anno e lo stadio, la Luminus Arena, quando era consentito, era quasi sempre tutto esaurito. Perché parliamo di calcio su Floor&Wall? Perché nel MIJNbar dello stadio sono stati posati i pavimenti sintetici multistrato impermeabili Coretec® di USFloors International. Ecco tutti i dettagli. IRRADIARE CALORE
È Stephan Poelmans, direttore commerciale del KRC Genk, a spiegare le ragioni che hanno portato alla realizzazione del MIJNbar nello stadio Luminus Arena: «Ogni volta che c’è una partita offriamo ai nostri partner commerciali un’area riservata nella zona Alken Maes Lounge. Abbiamo sentito il bisogno di invitare i nostri
Indole sportiva Il pavimento posato nello stadio del KRC Genk, uno dei club nella top cinque della Jupiler Pro League, non è una prima volta per Coretec®. USFloors, infatti, ha fornito i suoi pavimenti anche ad altri due stadi di calcio belgi, quelli dello Sporting Lokeren e del Beerschot, e all’olandese Fortuna Sittard.
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Interni / materiali
IN BREVE Realizzazione: pavimentazione area lounge dello stadio Luminus Arena del KRC Genk Luogo: Genk, Belgio Superficie: 600 mq Pavimenti rigidi multistrato: Coretec®, collezione Naturals
sponsor in un luogo tranquillo per parlare dopo aver trovato accordi commerciali. Quindi la sfida era creare uno spazio accogliente dove potersi divertire e rilassarsi, bere un bicchiere di buona birra ed eventualmente mangiare uno spuntino. Insieme al nostro partner Alken-Maes siamo arrivati al concetto del MIJNbar. Qui prevale la convivialità». Perché è stato scelto il pavimento Coretec®? «Il pavimento rappresentava un aspetto importante del progetto. Serviva una pavimentazione durevole, di facile manutenzione e in grado di “irradiare” calore. Coretec® della collezione Naturals ha soddisfatto perfettamente questi requisiti. La sua flessibilità e la facilità di installazione hanno completato il quadro». SEMPLICE DA POSARE E DA CURARE
Nel dettaglio, nella lounge sono stati posati 600 mq di pavimento Coretec®. «Siamo orgogliosi di questa fornitura – spiega Jan Dossche, presidente USFloors International – KRC Genk ha la più grande rete commerciale nel Limburgo. Più di 600 aziende, dalle multinazionali alle PMI e alle startup, appartengono alla comunità KRC Genk. Le sponsorizzazioni sportive sono cresciute
enormemente negli ultimi decenni. Lo sport è emozione. Genera molta attenzione da parte dei media e raggiunge un ampio target di utenza. Il calcio è lo sport più mediatizzato al mondo e anche in Belgio, è ideale quindi per promuovere Coretec®». Tra i motivi che hanno spinto KRC Genk a scegliere questo pavimento: la velocità di posa, la resistenza all’acqua e all’usura, la possibilità di rifare la pavimentazione senza dover affrontare interventi di demolizione o costosi lavori di preparazione. Inoltre, ha uno spessore di solo 8 mm, presenta una composizione unica del listello, è solido, facile da curare e, grazie a uno strato protettivo, è resistente ai graffi e allo sporco. È anche impermeabile: non si gonfia né si ritira a contatto con l’umidità. I decori Coretec®, infine, sono ideali per luoghi molto frequentati, soggetti a elevato calpestio.
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Forza Genk! Dagli anni ‘90 il Genk si è affermato come una delle squadre belghe di maggiore successo, aggiudicandosi quattro campionati belgi, quattro Coppe e due Supercoppe del Belgio. A livello internazionale ha partecipato per tre volte alla fase a gruppi della Champions League, nel 2002-2003, nel 2011-2012 e nel 2019-2020. Più info: www.krcgenk.be
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La forza e l’aspetto di una piastrella in ceramica unita al comfort, e alla facilità di installazione di un pavimento flottante.
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Interni / case history
La personalità al centro Nel ripensare un appartamento milanese, lo studio N Team ha posto al centro il modo di essere dei padroni di casa, scegliendo carte da parati Wall&decò differenti per ogni ambiente. Come pagine di un romanzo… DI IRENE NUVOLA
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Ca va sans dire, la casa, più di un abito o di un taglio di capelli, rivela la personalità di chi la abita. In casa ci si può sentire liberi di essere chi si vuole, pertanto le finiture, l’arredamento, i complementi, diventano espressione di sé stessi. Caratteristica interessante del progetto che vi stiamo per presentare – un ampio appartamento a Milano – è proprio il fatto di aver posto al centro dell’attenzione le personalità dei padroni di casa. Una visione creativa e stilistica da parte dello studio di architettura che ha seguito i lavori di ristrutturazione, l’ucraino N Team, tradotta in concreto con la scelta di carte da parati Wall&decò, differenti a seconda degli ambienti. Visitiamo insieme stanza per stanza.
Collezione CWC È disponibile in due versioni: Bronzage, supporto vinilico da interni in tessuto non tessuto con strato superficiale in vinile, ed Eco, supporto ecologico da interni in tessuto non tessuto rivestito a base di fibre di cellulosa e poliestere. Entrambe sono pensate per uso residenziale e contract.
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DAL LIVING AGLI AMBIENTI BAGNO
Prima di iniziare il nostro giro, una premessa: le carte da parati sono presenti non solo nella zona giorno e nella zona notte, ma anche in bagno, nel primo caso sono state impiegate quelle della collezione CWC (Contemporary Wallpaper Collection), nel secondo quelle della collezione Wet System. Pronti, si parte. Iniziamo dalla zona living. Qui i toni caldi e neutri del parquet si animano combinati con le tonalità micacee degli arredi e le atmosfere incantate della carta da parati Midsummer Night. Proseguiamo nella stanza padronale, caratterizzata dai toni caldi dei terra di siena: ed ecco, sulla parete retro letto, la carta Delove, un vero racconto di chi quella stanza la vive. Arriviamo infine negli ambienti bagno, dove la scelta ricade sul sistema Wet System: la carta Niveum è un quadro che si apre dietro alla vasca, incorniciata tra toni antracite; il bagno principale conserva invece i toni delle terre, abbinati al decoro Dimanche.
IN BREVE Realizzazione: ristrutturazione appartamento Luogo: Milano Progetto: studio N Team Carta da parati: Wall&decò
C A R TA D A PA R AT I Zona living: Midsummer Night, collezione CWC Camera da letto padronale: Delove, collezione CWC Bagni: Niveum e Dimanche, collezione Wet System Info: www.wallanddeco.com
Collezione Wet System Guaina impermeabile da interni, per uso residenziale e contract. Si tratta di un rivestimento tecnico specifico per ambienti umidi, composto da fibra di vetro stampata e rifinito con finiture trasparenti e primer impermeabilizzante. Per quanto riguarda la tenuta all’acqua, dai test effettuati, non si è riscontrato alcun passaggio di acqua sotto la pressione applicata di 150 kPa per sette giorni.
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Cantiere / efficienza energetica
Respirare e far respirare È quello che fa l’edificio Green Pea, a Torino, il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto. Immaginato e progettato come un organismo naturale, è un manifesto di un nuovo modo di consumare DI DANIELA STASI
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reen Pea, ovvero pisello verde. Un piccolo legume che diventa simbolo di rispetto: rotondo come la Terra e verde come dovrebbe essere il nostro pianeta. Green Pea è il nome del primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto, aperto da dicembre a Torino: 15.000 m² di prodotti sostenibili e riguardosi della terra, dell’aria, dell’acqua e delle persone. Esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per rendersi conto della bellezza del vivere green: 66 negozi, un museo, tre luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’ozio crea26
tivo. Luoghi in cui scoprire prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. È il terzo progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti, dopo UniEuro ed Eataly, e sorge al Lingotto, proprio di fianco al primo Eataly aperto nel 2007. LA BELLEZZA DELLA SOSTENIBILITÀ
L’edificio Green Pea è di proprietà della Eataly Real Estate, che in questo progetto ha investito 50 milioni di euro, tra l’acquisizione del terreno e la costruzione dell’edificio. È stato progettato come un elemento innovativo e resiliente, sostenibile in ogni suo dettaglio, in modo da permettere all’edificio stesso di respirare e far respirare. Il progetto, infatti, sviluppato dagli architetti Cristiana Catino di
credit foto: Fabio Oggero
I N U M E R I C H E FA N N O LA DIFFERENZA Ecco le caratteristiche energetiche dell’edificio Green Pea che hanno portato alla certificazione Itaca con punteggio superiore a 3: • edificio NZEB Nearly Zero Energy Building, classe A3; • energia termica prodotta da impianto geotermico: 1.848.697,13 kWh. Acqua calda sanitaria: fabbisogno di energia termica: 187.484,77 kWh di cui 87,81% = 164.630,38 kWh da fonti rinnovabili. Riscaldamento: fabbisogno di energia termica 1.900.967,095 kWh di cui 88,59% = 1.684.066,75 kWh da fonti rinnovabili; • energia elettrica prodotta da fotovoltaico: 140.530,59 kWh. Illuminazione: fabbisogno di energia elettrica 156.232,20 kWh di cui 89,94% = 140.530,59 kWh da fonti rinnovabili; • tutta l’energia non prodotta da Green Pea è certificata green da Iren.
ACC Naturale Architettura e Carlo Grometto di Negozio Blu Architetti Associati, ha dato vita a un luogo con le caratteristiche di un organismo naturale, unico nel suo genere. Una struttura avveniristica attorniata da più di 2.000 alberi, piante e arbusti, che invita le persone alla scoperta del mondo della sostenibilità, dimostrandone la bellezza. SOLUZIONI ENERGETICHE ACCOGLIENTI
L’ingegnere Gabriele Gerbi dello studio Sapi, progettista impiantistico, antincendio ed energy designer del progetto, ha declinato i concetti fondamentali della sostenibilità e del rispetto anche nelle parti più tecniche dell’edificio. La struttura dimostra l’efficacia della produzione di energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’edificio è infatti alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Queste soluzioni energetiche sono rese accoglienti e “parlanti “dall’intero edificio: nel Green Pea Discovery Museum, si trovano percorsi adatti a tutte le età per scoprire il funzionamento di queste tecnologie attraverso esempi da toccare con mano.
Esclusivo ma inclusivo Green Pea si pone l’intento di cambiare il rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero. L’offerta è distribuita su cinque piani, ciascuno dedicato a un tema: Life, Home, Fashion, Beauty e Otium Pea Club. Quest’ultimo è un esclusivo, ma inclusivo, club sul rooftop dedicato all’ozio creativo, con l’alkemy spa, cocktail bar e la prima infinity pool di Torino affacciata sull’arco alpino. Info: www.greenpea.com
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Cantiere / parquet
Storie di memorie
Nate dal recupero dei grossi pali in legno della laguna di Venezia, le Briccole di Ideal Legno incontrano un arredo contemporaneo in una villa della Valpolicella DI VIOLA DELFINO
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uando si dice una casa da sogno. In queste pagine raccontiamo l’essenza di una villa adibita ad abitazione privata e, per farlo, partiamo dalla posizione, dal paesaggio in cui è incastonata: la Valpolicella, zona collinare nel veronese, rinomata fin dai tempi di Roma antica sia per la viticoltura, in particolare per il pregiatissimo Amarone, sia per l’estrazione del marmo rosso di Verona. Un territorio ricco di storia e di storie, addolcito dal profilo gentile delle colline e impreziosito dalla presenza di ville, chiesette, pievi,
IN BREVE Realizzazione: pavimento di una villa privata Luogo: Valpolicella, Verona Parquet: tavolato 3 strati rovere, modello Briccole della Memory Collection di Ideal Legno Dimensioni parquet: spessore 16mm, fornito in multilarghezza e multilunghezza Info: www.ideal-legno.com
Cantiere / parquet
contrade e corti. La residenza su cui posiamo lo sguardo è caratterizzata da un arredo dallo stile moderno e raffinato, valorizzato dal parquet Briccole della Memory Collection della veneziana Ideal Legno, scelto e posato grazie alla collaborazione del rivenditore di zona, Zago Pavimenti di Verona. TRADIZIONE E MODERNITÀ
La naturale bellezza del parquet Briccole incontra le forme eleganti e contemporanee degli elementi di arredo, dando vita a un’atmosfera accogliente che fa sentire subito a casa. In questo intervento, infatti, la scelta progettuale di posare in tutta l’abitazione, cucina e bagni compresi, un parquet realizzato con legno di recupero – con una storia e, soprattutto, con un’anima – ha la finalità di rendere ancora più preziosi gli ambienti. Un pavimento rustico utilizzato, quindi, a contrasto di un arredo minimale per dare carattere e regalare quel tocco caldo caratteristico del legno. Insomma, il concetto di tradizione e modernità, tra queste mura, trova la sua massima espressione. SAPIENTE TRASFORMAZIONE
Vediamo ora più da vicino il parquet. Nate dal recupero dei grossi pali in legno utilizzati nella laguna di Venezia per delimitare le zone navigabili, le “Briccole”, indiscusse protagoniste del capoluogo veneto, trovano oggi nuova vita nella Memory Collection di Ideal Legno. Si tratta di un legno in quercia che trascorre circa una decina d’anni immerso sul fondale marino lagunare dove, temprato dalla salsedine e dalle intemperie, acquista il suo tipico aspetto, ricco di sfumature, venature e buchi scavati dalla fauna marina che intacca naturalmente questi elementi. Grazie alla lavorazione effettuata dall’azienda, le “Briccole” vengono sapientemente recuperate e trasformate in veri e propri “pezzi” di design: il materiale è sottoposto a un lento e scrupoloso processo di pulizia ed essicazione prima di essere lavorato cercando di preservare il più possibile l’unicità di ogni elemento. 30
{ Ville del Brenta SPIRIT COLLECTION
PAVIMENTO IN LEGNO MADE IN ITALY www.ideal-legno.com
Focus / news
Un progetto per il verde cittadino In riferimento al contratto di sponsorizzazione tecnica relativa al progetto “Cura e adotta il Verde Pubblico”, indetto dalla città di Milano, Mapei si impegnerà a sistemare l’aiuola centrale di viale Jenner, una delle principali arterie del capoluogo milanese. Il progetto è a cura dell’architetto paesaggista Franco Giorgetta e prevede la realizzazione di un disegno geometrico formato da una serie di figure triangolari e trapezoidali. A caratterizzare il tutto, i diversi colori ottenuti mediante l’impiego di piante e angoli di tappeto erboso. Saranno inserite, inoltre, tre fontane a zampillo, una più grande e due più piccole, e verranno piantumate alcune magnolie da fiore dal colore molto marcato. L’obiettivo è migliorare notevolmente la percezione complessiva di una strada caratterizzata da un elevato scorrimento di auto lungo le due corsie. Al bordo, negli spazi che intervallano i platani esistenti, si prevede la messa a dimora di piante erbacee come il Pennisetum alopecuroides, il Miscanthus sinensis e il Festuca glauca.
PER UN BUSINESS (ANCHE) ETICO Anche per il 2019, si conferma la capacità di RadiciGroup di creare valore per i suoi stakeholder: filiera, ambiente, dipendenti e territorio. Il Bilancio di Sostenibilità del Gruppo, basato sui dati forniti da 22 siti industriali in tutto il mondo e dalla holding, ne mette in evidenza azioni e risultati concreti. Performance positive raggiunte grazie al continuo impegno per coniugare gli obiettivi di business con l’ottimizzazione delle risorse e con la tutela delle comunità locali e delle persone. È così che RadiciGroup contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. «L’impegno per uno sviluppo più sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale è un tema attuale anche e soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Riveste, infatti, un ruolo strategico nel processo di rilancio economico e sociale ed è fondamentale per garantire un futuro migliore alle generazioni che verranno – ha commentato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup –. In un contesto profondamente mutato, la condivisione di obiettivi, sforzi ed esperienze è centrale per continuare a crescere. Anche nel 2019 abbiamo dato concretezza alla nostra mission, creando valore duraturo attraverso iniziative condivise con tutti i nostri stakeholder. Abbiamo saputo reagire alle difficoltà e ai mutamenti del mercato rimanendo coesi e ciò mi rende fiducioso guardando al futuro, nonostante ci aspettino ancora mesi difficili». Nel corso del 2019, per esempio, il portafoglio di prodotti a limitato impatto si è ampliato grazie all’inserimento di Renycle, la gamma di filati provenienti dal riciclo del nylon e 100% riciclabile a fine vita. 32
Feltrin alla guida di FederlegnoArredo È Claudio Feltrin il nuovo presidente di FederlegnoArredo, la federazione italiana che rappresenta le aziende del settore legno-arredo. Presidente e amministratore delegato di Arper, azienda di design trevigiana che crea sedute, tavoli e complementi di arredo per la collettività, il lavoro e la casa, dal 2014 Claudio Feltrin fa parte del consiglio direttivo di Assarredo e nel 2017 ne diventa presidente. È membro del consiglio di amministrazione di FederlegnoArredo Eventi e con la nuova elezione è alla guida di FederlegnoArredo per il quadriennio 2020-2024, succedendo a Emanuele Orsini. La squadra della presidenza è composta da sette vicepresidenti: Maria Porro (Assarredo), Ezio Daniele (Assoimballaggi), Paolo Fantoni (Assopannelli), Carlo Urbinati (Assoluce), Gianfranco Marinelli (Assufficio), Gianfranco Bellin (Assotende), Alessandro Calcaterra (Fedecomlegno).
Una foresta gestita in modo sostenibile e legale può migliorare la propria capacità di assorbire carbonio – sotto gli effetti del cambiamento climatico – fino al 28%, contribuendo parallelamente alla creazione di nuove opportunità di business per i gestori forestali che possono così guadagnare ogni anno da due (per le pratiche più semplici) a 16 euro a ettaro (per attività ambientali molto impegnative) ma solo per quelle superfici di bosco in cui si sviluppino attività “addizionali” che permettano di assorbire maggior quantità di tonnellate di CO2 rispetto alla gestione ordinaria. È quanto emerge da MADAMES-AX, il progetto coordinato da MEEO insieme alla Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e al PEFC Italia, grazie al finanziamento di EIT-Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, nell’ambito della comunità dell’innovazione chiamata CLIMATE-KIC. Il progetto intende stimare il valore dei servizi ecosistemici del bosco, ovvero “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”, proprio a partire dalla capacità di assorbire CO2, contrastando il cambiamento climatico ma anche il rischio idrogeologico. Il tutto applicando uno strumento informatico, realizzato dalla Fondazione CMCC e messo a punto per il progetto, che simula le dinamiche forestali. Partendo dai dati riguardanti il bosco e il clima e simulando scenari futuri, lo strumento permette infatti di quantificare alcuni servizi ecosistemici e di validarne le potenzialità, in termini non solo ambientali ma anche economici. Il progetto è stato sperimentato e verificato per la prima volta in Italia, in Emilia Romagna, nell’area forestale certificata PEFC gestita dal Consorzio Agro-Forestale dei Comunelli di Ferriere, già impegnato con Leroy Merlin Italia per la realizzazione di interventi di gestione sostenibile.
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Un progetto forestale per migliorare i guadagni
PARQUET, TRAINANO LE RISTRUTTURAZIONI «Il motore principale della
residenziale, poiché
ripresa è la ristrutturazione
i consumatori stanno
residenziale». È quanto
continuando a investire
afferma la Federazione
nelle loro case. D’altronde,
Europea del Parquet (FEP)
parlare di nuovi progetti o
sull’attuale situazione
scegliere forniture “chiavi in
del mercato europeo dei
mano” risulta ancora troppo
rivestimenti in legno. Il
impegnativo. La Germania, il
consiglio di amministrazione
principale mercato europeo
della Federazione si è riunito
del parquet, che in primavera
virtualmente l’8 ottobre scorso
non ha sofferto più di tanto
proprio per parlare, tra le altre
a causa del Coronavirus,
cose, del parquet e dei continui
sta attualmente vivendo un
impatti della crisi da COVID-19
trend molto positivo, trainato
sui mercati europei. Il Sud
proprio dalle ristrutturazioni.
Europa, oggetto delle misure
Purtroppo, l’attuale impennata
più restrittive per contenere la
della pandemia e le nuove
pandemia durante la primavera
misure restrittive che
– come è noto – è stato colpito
interessano tutta Europa
duramente. Nonostante ciò, i
creano incertezze sul futuro.
suoi mercati del parquet hanno
E probabilmente gli impatti
registrato una notevole ripresa
economici a lungo termine
durante l’estate, per rallentare
relativi alla crisi devono ancora
di nuovo a settembre.
arrivare. Tuttavia, per l’anno
Il motore principale della
2020, è previsto un consumo
ripresa è la ristrutturazione, in
stabile di parquet sui mercati
particolare la ristrutturazione
europei rispetto al 2019.
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LA SAN MARCO PROFILI SRL Viale Europa 63 - 31010 Soligo, TV - Italy Tel. +39 0438 980106 r.a. - Fax +39 0438 980176 info@lasanmarcoprofili.com - www.lasanmarcoprofili.com
materiali SOLUZIONI | INNOVAZIONE | PRODOTTI
materiali
Eterea Collection di Zambaiti Contract è firmata da noti studi di architettura e disponibile sia su pannelli a stampa digitale 3D sia su carta da parati goffrata
Tra natura e ARTIFICIO S i chiama Eterea ed è la prima collezione di Zambaiti Contract, nuovo marchio della bergamasca Zambaiti Parati. Ogni progetto grafico è ispirato al rapporto tra natura e artificio e disegnato da studi di architettura di primo piano coinvolti nella genesi della collezione dall’art director Andrea Boschetti di Metrogramma: CaberlonCaroppi Italian Touch Architects, Alfonso Femia/Af*Design e Aldo Cibic Workshop. Eterea è disponibile in due differenti declinazioni stilistiche: pannelli a stampa digitale 3D e carta da parati goffrata. La stampa digitale 3D enfatizza le trame e i disegni e offre la possibilità di stampare su quattro supporti ignifughi, con caratteristiche estetiche e tattili diverse: Bio Ecopaper, 100%
ecostenibile; Mineral, ottenuto dal riciclo di polveri di mica con effetto pietra sia tattile sia visivo; Tela Lurex, supporto tessile evocativo di prestigiose tappezzerie; Velluto Tech, elegante e performante, studiato per evitare l’effetto “contropelo”. La stampa tradizionale, ottenuta da cilindri goffratori, sviluppata dal reparto di incisoria aziendale, si realizza invece su supporti in pvc a rilievo con caratteristiche ignifughe e antibatteriche. www.zambaitiparati.com
La natura sulle PARETI Quattro nuovi effetti decorativi proposti da San Marco per rievocare la superficie della pietra naturale
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l rivestimento Rilievo di San Marco, azienda veneziana specializzata in pitture e vernici per l’edilizia professionale, si distingue per le texture strutturate e irregolari ad alto spessore, in grado di rievocare la superficie e la resa visiva della pietra naturale. Oggi sono disponibili quattro nuovi effetti decorativi, in grado di portare la natura sulle pareti: Madrepietra, Roccia, Pietraluna e Basalto. Ricreati grazie all’uso professionale e delicato del frattazzo, i nuovi effetti sono definiti a seconda delle incisioni e della lavorazione
della superficie. Madrepietra e Roccia sono caratterizzati da irregolarità naturali, intrinseche alla pietra stessa, mentre le porosità e sfumature dell’effetto Pietraluna richiamano la crosta lunare. Fedeli alla materia originaria, le striature disomogenee di Basalto ricordano colate laviche solidificate. I bassorilievi, anche ad alto spessore, creano giochi di chiaroscuro che conferiscono dinamismo al supporto e plasmano intere pareti o singoli pannelli. Inoltre, per un effetto finale ancora più prezioso, questo rivestimento di fondo si presta a essere combinato con diversi decorativi di san Marco, come Velature, Marcopolo Sablè, Fontego, Cadoro e altri a seconda della brillantezza richiesta. www.san-marco.com
materiali
L’ultrasottile
Slim è il parquet di Woodco che, con uno spessore di soli 10 millimetri, è pensato per agevolare i lavori di ristrutturazione senza rinunciare al fascino del legno
S
pesso, in una ristrutturazione, il sogno di una pavimentazione nuova viene frenata dall’idea di rimuovere quella vecchia con lunghi interventi edili. Slim, la collezione di parquet Woodco con uno spessore di soli 10 millimetri, è adatta per operazioni rapide e poco invasive. Extrasottile, pratica ed elegante, è pensata proprio per chi deve affrontare lavori di rinnovo e non vuole rinunciare alla naturalezza del legno. Infatti, può essere posata direttamente sulla superficie esistente, con la probabilità di dover intervenire solo sui cardini dei serramenti. Realizzati in Rovere di Slavonia, i parquet Slim sono disponibili in due dimensioni (1500/2200x180 mm e 800/1200x120 mm) e in 11 tonalità: regalano
superfici dal grande impatto estetico grazie alla microbisellatura sui quattro lati e alle colorazioni naturali eseguite con la tecnica artigianale della stracciatura a mano, che conferisce alle tavole particolari effetti cromatici, trasformandole in pezzi unici. La posa incollata semplice e veloce, garantita dalla flessibilità delle doghe e dalla precisione degli incastri, rende la collezione ideale su sottofondi cementizi, anidrite, pannelli in fibra legnosa, pavimenti in ceramica e anche su sottofondi con sistemi di riscaldamento a pavimento. Per tutti i parquet Slim viene utilizzata una vernice totalmente atossica, priva di solventi e conforme alle più rigorose normative europee. www.woodco.it
Indoor green, nuovi ORIZZONTI Nasce Floora, il pavimento sopraelevato che ripensa il modo di progettare il verde da interno. Un sistema flessibile, modulare e personalizzabile
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loora è un progetto ampio e visionario in cui convergono gardening, design e domotica, promosso da Nesite, specializzata nella realizzazione di pavimentazioni sopraelevate. Di cosa si tratta? Floora consente di progettare con flessibilità aree di verde su più livelli, negli spazi indoor pubblici o privati. Il punto di partenza è il pavimento sopraelevato, anche preesistente, rispetto al quale è possibile sostituire alcuni pannelli con il modulo Floora, composto di vasche nelle quali alloggiare zone di verde personalizzate, e creare elementi divisori o decorativi. Le vasche sono collegate a sistemi di idrocoltura che garantiscono una facile cura delle piante, grazie anche a un indicatore del livello di acqua e a un sistema di monitoraggio della loro salute. I moduli sono flessibili, intercambiabili, di facile inserimento e la loro composizione, disponibile in varie altezze, può essere selezionata direttamente sul sito web di Floora. Largo spazio è
dato anche alla personalizzazione: oltre alle essenze, presentate singolarmente o in mix in un ampio catalogo online, è possibile scegliere il colore dell’argilla espansa o della copertura della pianta, in linea con l’ambiente circostante. www.floora.design
materiali
Oltre L’IMMAGINAZIONE Il pavimento Evertech della trevigiana Skema è il composto di polvere di legno e resina melamminica che unisce la flessibilità del legno alla resistenza della pietra
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uò il pavimento in legno essere resistente come la pietra e replicarne anche l’estetica? Skema risponde a questa domanda con Evertech, in grado di coniugare la bellezza dei materiali come la pietra, il cemento e il metallo alle proprietà di elasticità e leggerezza del legno. Dal 2020 Evertech nella dimensione rettangolo diventa anche Hydro grazie all’utilizzo di un pannello idroprotetto per 24 ore. Si tratta di una proposta Skema, frutto di un brevetto esclusivo, che unisce un composto di polvere di legno alla resina melamminica catalizzata a vapore. Tra i plus: il basso spessore e la resistenza agli urti e ai graffi. Le superfici sono armonizzate con le tendenze moderne della resina ma anche del puro legno declinato in doghe grandi e colori contemporanei. www.skema.eu
Less is MORE
È il concetto che sta alla base della capsule collection di carte da parati Superminimal di Tecnografica. Una semplicità mai banale, un design essenziale
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ogliere il superfluo, ridurre allo stretto necessario. Come fanno gli scultori e i poeti. Questo è stato l’obiettivo perseguito dai designer di Tecnografica durante la creazione di Superminimal, la capsule collection di carta da parati alla cui base c’è il concetto di less is more. Si tratta di una serie di grafiche essenziali, dalle linee pulite ed eleganti, in cui ogni singolo tratto – dalle precise forme geometriche, a quelle irregolari disegnate a mano – assume un’importanza cruciale, data dalla sua
semplice presenza nel contesto grafico. I soggetti di Superminimal – Quadra, Prospetto, Arigatò, MarkUp, Archetipo e Lorem Ipsum – sono totalmente personalizzabili in base alle esigenze del singolo progetto e disponibili su tutte le tipologie di finiture offerte da Tecnografica, dall’idrorepellente alla fonoassorbente, dall’ecologica alle viniliche strutturate. Colori neutri e grafiche libere da complessità rendono la collezione Superminimal ottimale per decorare grandi superfici. www.tecnografica.net
materiali
Narrazione FUNZIONALE WP/Acoustic, la carta da parati fonoassorbente di WallPepper/Group, diventa anche antibatterica grazie a Wallsilk®Antibatterico. Così immagini, suggestioni ed effetti materici rivestono con personalità ogni tipo di parete e generano comfort acustico e benessere
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l fascino della superficie, intesa come “luogo narrativo”, diventa funzionale. WP/Acoustic, la linea di carte da parati fonoassorbenti di WallPepper/Group si trasforma grazie all’introduzione nel catalogo del nuovo protettivo Wallsilk®Antibatterico, con caratteristiche antimicrobiche. WP/ Acoustic è il sistema fonoassorbente e fonoisolante testato e certificato, che si compone di speciali teli tecnici in fibra di vetro intrecciata, di soli tre millimetri di spessore, e da un protettivo opaco
trasparente; è applicabile sia a parete sia a soffitto, differenziando il suono dal rumore e riducendo il riverbero. Wallsilk®Antibatterico è un formulato bicomponente con azione di antiproliferazione batterica da applicare sulla carta da parati già posata: i batteri che vengono a contatto con le superfici trattate non riescono a svilupparsi e vengono eliminati al 99,9%. Le proprietà antimicrobiche del protettivo vengono raggiunte grazie a una particolare composizione arricchita con sali d’argento, metallo antibatterico e disinfettante che possiede una “naturale” azione germicida. www.wallpepper.it
Extralungo, EXTRARESISTENTE
BerryAlloc presenta Grand Avenue, il pavimento in laminato ad alta pressione che si ispira a celebri strade per riproporne le performance e la bellezza senza tempo
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na collezione di pavimenti in laminato ad alta pressione che celebra le strade più famose al mondo rievocandone la resistenza al traffico intenso e l’estetica sorprendente: è Grand Avenue di BerryAlloc, marchio distribuito in Italia da Woodco. Broadway, Champs Elysées, Route 66 e Madison Avenue sono solo alcune delle vie citate all’interno della collezione, che include 20 diversi decori iperrealistici che riproducono i nodi e le venature del vero legno o le delicate stonalizzazioni della pietra naturale. Il design viene ulteriormente valorizzato dal formato delle tavole, molto grandi
sia in lunghezza (2.410 mm) che in larghezza (241 mm). Il sistema di fissaggio in alluminio Aluloc garantisce una superficie sigillata di massima durata e una tolleranza di carico fino a 1.200 kg per metro lineare: la tecnologia a click, inoltre, rende ogni tavola un sistema all-in-one che agevola il lavoro del posatore, poiché non richiede attrezzatura particolare e rende l’installazione facile, sicura e uniforme. Studiati appositamente per sopportare il traffico intenso, i listoni Grand Avenue raggiungono la classe di resistenza 34/AC6 e la loro superficie è talmente robusta che per i progetti residenziali viene offerta la garanzia a vita. E ancora, lo speciale pannello AquaResist in HDF e i bordi impermeabilizzati delle tavole riducono al minimo l’assorbimento di acqua e umidità. Il materassino fonoassorbente Silent System, preinstallato su ogni listone, permette infine una riduzione del rumore nella stanza di oltre 19 decibel. www.berryalloc.com
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Balconi PROTETTI Progress Profiles propone numerosi sistemi per salvaguardare da infiltrazioni e danni strutturali, usufruendo delle detrazioni fiscali previste dal Bonus Facciate
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er poter sfruttare al meglio il Bonus Facciate, Progress Profiles, specializzata in profili tecnici e decorativi di finitura e nei sistemi di posa, mette a disposizione numerosi sistemi per proteggere le pavimentazioni dei balconi e favorire il deflusso delle acque meteoriche. Disegnato per proteggere i bordi frontali, a filo o sporgenti delle piastrelle e garantire la corretta fuoriuscita dell’acqua piovana, Proterrace Drain Drip è il nuovo profilo perimetrale in alluminio brevettato dall’azienda veneta. Il distanziatore per il corretto posizionamento e la striscia adesiva in poliuretano a cellula aperta impediscono al silicone di ostruire i fori di drenaggio, evitando lo scalzamento degli ancoraggi ed eventuali danni.
In due altezze, 10 mm e 12,5 mm, da scegliere in base allo spessore della piastrella, il profilo è disponibile in diverse tonalità, dal bianco al grigio antracite, dal beige al color testa di moro, verniciato a polvere semilucido o goffrato. Per risolvere qualsiasi problema di infiltrazione sui balconi, si segnala anche Prodeso® Membrane, in polietilene con cavità a forma di goccia, dotata ai lati di un tessuto non tessuto in polipropilene termosaldato, che assicura sia una perfetta adesione al supporto che lo sfogo delle tensioni di vapore. Mentre l’elevata elasticità permette la desolidarizzazione tra sottofondo e piastrella, riducendo in modo considerevole le rotture e le crepe della pavimentazione. www.progressprofiles.com
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n tracciato dalle linee evanescenti. Le forme geometriche trovano ispirazione dalla scuola Bauhaus e colorano di morbide pennellate la trama. Si presenta così la carta da parati Canvas di Ambientha, startup online nata nel 2019 specializzata in wallpaper e rivestimenti per l’interior design. Segni grafici e cromatici s’intrecciano fino a fondersi in un design avvolgente e moderno. Le pareti sono decorate con ricercatezza grazie alle tonalità naturali del tessuto e alla punta di toni pastello della carta da parati stessa. Disponibile in tre versioni: Plane Canvas, Point Canvas e Line Canvas. www.ambientha.com
Sguardo al BAUHAUS La startup online Ambientha presenta la collezione Canvas, caratterizzata da un design moderno e avvolgente
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Texture RITMICHE Il legno si trasforma in puro elemento di decorazione a parete e a pavimento, con sinuose impressioni di geometrie, colori e pattern evocativi. È l’essenza della collezione Grafiche di Giacobazzi
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on la collezione Grafiche di Giacobazzi, il legno, come fosse un parato, diventa puro elemento di decorazione a parete e a pavimento. E si presta alla stampa di texture ritmiche che richiamano atmosfere anni ’60, epoca in cui l’azienda modenese è stata fondata. Da allora realizza internamente l’intero ciclo produttivo del parquet e del rivestimento: dall’essiccazione alla lavorazione, fino alla finitura. Una lunga storia di amore per il legno, per la sperimentazione e per la ricerca di specie legnose, che ha originato un linguaggio attraverso tonalità, forme, consistenze e sensazioni. Che non parla più soltanto di pavimenti, ma di rivestimenti estesi su dimensioni e volumi diversi: dalle boiserie alle ceramiche, dai pigmenti naturali alla stampa digitale. www.giacobazzilegno.it
Armonia ed EQUILIBRIO Hisbalit presenta Black & White, la nuova collezione di tessere di mosaico in vetro in 22 disegni geometrici in bianco e nero ispirati alla musica
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a spagnola Hisbalit, specializzata nella progettazione e produzione di tessere di mosaico in vetro, presenta Black & White, la nuova collezione di 22 nuovi disegni geometrici in bianco e nero, realizzata con tessere ecocompatibili e ispirata alla musica. Sì, perché la musica è l’arte di costruire una combinazione di suoni e silenzi, organizzati con sensibilità e logica, nel rispetto dei principi fondamentali di armonia, melodia e ritmo. Hisbalit ha interpretato il suono e il silenzio con due colori: bianco e nero, combinati in modo armonico, melodico e ritmico per produrre una gamma di design esclusivi. Un gioco simmetrico su pareti e pavimenti. I modelli sono progettati con tessere in formato variabile (2,3x2,3 cm; tonde ed esagonali) e con finitura satinata. Black & White è prodotta dalla divisione Art Factory, che propone tessere di mosaico realizzate 100% a mano. www.hisbalit.com
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Microverlay di Isoplam è il cemento creativo a basso impatto ambientale e a spessore ridotto. Un inno alla fantasia
Concreto e SOSTENIBILE L a superficie a base cementizia e polimerica Microverlay di Isoplam, formulata per rasature decorative continue, grazie all’elevata aderenza, può essere applicata, per mezzo di opportuni primer, su svariati tipi di supporti e materiali, senza necessità di rimuoverli: cartongesso, ceramica, marmo, mosaico, piastrelle, massetto in sabbia-cemento, calcestruzzo, legno, plastica, vetro. Ma anche per il rivestimento di oggetti di design (tavoli, sedie, mobili e altri oggetti) e, grazie alla sua idrorepellenza, per la copertura di superfici a contatto con acqua (box doccia, lavandini, piani di lavoro e top cucina, bordi piscina, etc…). L’assenza di fughe o giunti rende Microverlay una superficie
continua igienica e facile da pulire, compatibile anche con riscaldamento a pavimento o a parete. È ideale in tutte le situazioni in cui sono richiesti prodotti a basso impatto ambientale: i diversi componenti, infatti, sono formulati in base acqua e sono esenti da formaldeide. Davvero ampia la possibilità di personalizzazione: consente di scegliere tra una infinita gamma di colori, sfumature ed effetti (finiture lucide, opache e materiche, acidificate e nuvolate), e di realizzare texture in verticale grazie agli speciali rulli e attrezzi decorativi Isoplam. Microverlay, infine, ha elevate capacità di resistenza all’usura e all’urto, sia in ambiente interno che esterno. www.isoplam.it
The game È is not OVER Inediti Serie 04 Arcade di Inkiostro Bianco è la collezione di carta da parati che, attraverso un linguaggio divertente, favorisce relax e spensieratezza
come essere catapultati negli anni ’80 ma in atmosfere rivisitate in chiave moderna, un’esperienza nella quale lasciarsi trasportare da memorie, racconti e universi immaginari. Inkiostro Bianco con Inediti Serie 04 Arcade propone una “nuova sfida”, una collezione di carte da parati che conduce in una dimensione ludica all’insegna del divertimento e dell’immaginazione. Le pareti diventano così lo sfondo del livello di gioco, ricreando un micro-universo all’interno degli ambienti in cui i clienti possono diventare protagonisti del proprio gioco quotidiano come l’avatar di un videogame. Perché il gioco è un’opportunità di evasione dalla realtà, un rifugio che deriva da un’esigenza di spensieratezza, un invito a rifugiarsi nel mondo della fantasia per viaggiare con la mente ogni volta che i pensieri si appesantiscono. E mai come in questo momento se ne avverte il bisogno. www.inkiostrobianco.com
materiali
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a nuova frontiera di rivestimenti sostenibili per interni. A firmarla è Déco con Clap!3D in grado di rappresentare al meglio, in sei millimetri di spessore, il legno naturale con doghe che ne riproducono fedelmente venature, fibre, nodi e colori, sincronizzando la sfera visiva con quella tattile. È anche ecosostenibile: composto da polvere di minerali e polimeri, impiega al 100% materiali riciclabili. Le doghe, con texture ed effetti materici sapientemente studiati, permettono la massima libertà progettuale grazie a tridimensionalità, resistenza, basso spessore, praticità e versatilità, e anche all’introduzione
Sincronia tra tatto e VISTA
Clap!3D di Déco rappresenta al meglio il legno naturale in sei millimetri di spessore. È antibatterico e resistente all’umidità, all’abrasione, ai graffi e agli urti della maxi plancia, di 1.800 x 228 x 6 mm. Le doghe, inoltre, sono provviste di un materassino acustico incorporato, posato a secco sul massetto o sul preesistente pavimento per un efficace isolamento acustico e un elevato livello di assorbimento dei rumori da calpestio. Il tutto senza utilizzo di collanti. Si ricorda che Clap!3D è una soluzione antibatterica, con un’alta resistenza all’abrasione, ai graffi e agli urti, con superficie a poro chiuso che impedisce l’assorbimento di qualsiasi tipo di macchia. La totale assenza di fughe tra le doghe lo rende immune da infiltrazioni di umidità e quindi adatto ad ambienti umidi a elevata frequentazione. E ancora, la posa è eseguita con sistema flottante e incastro impermeabile U-Click tra le plance, ed è possibile anche su pannelli radianti. www.decodecking.it
SEMPLICE E PROFESSIONALE
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Focus / sostenibilità
WORKSPACE DEL FUTURO C’è tempo fino al 27 gennaio per partecipare a Fitt Future Headquarters, il contest promosso dalla multinazionale Fitt insieme a Yac-Young Architects Competitions per disegnare i nuovi spazi del Gruppo DI ANITA CAVALLI
La pandemia in corso e le moderne tecnologie stanno rivoluzionando il modo di lavorare, che non è più legato a un luogo fisico, ma alla capacità di uno spazio, anche virtuale, di infondere idee e ispirare creatività. È certo, infatti, che quanto accaduto ridisegnerà il modo di fruire gli ambienti di lavoro (ne abbiamo parlato lungamente sul numero scorso a pag. 10). Interrogandosi su questo tema, Fitt – storica multinazionale specializzata nella produzione e nello sviluppo di soluzioni per il passaggio di fluidi per uso domestico, professionale e industriale – in collaborazione con Yac-Young Architects Competitions, ha lanciato il contest Fitt Future Headquarters, il concorso per il disegno dei nuovi spazi del Gruppo, a Sandrigo, in provincia di Vicenza. L’iniziativa termina il 27 gennaio ed è aperto a studenti, laureati, liberi professionisti, non necessariamente esperti di discipline architettoniche o iscritti ad albi professionali. SPAZI DI CONDIVISIONE
I progettisti che partecipano al contest hanno la possibilità di
comprendere, interpretare e rappresentare Fitt attraverso la loro visione di workspace del futuro: un luogo in cui leadership, progresso e identità aziendale vengano materializzati in forme architettoniche in grado di diventare un punto di riferimento internazionale nell’ambito della progettazione a servizio del lavoro. I nuovi spazi ospiteranno la comunità di Fitt per sviluppare intuizioni e ricerca, per sorprendere e ispirare, per riflettere, approfondire e coltivare idee all’insegna del benessere, della sostenibilità e dell’innovazione. Il contest, rivolto ai giovani, è internazionale per diverse ragioni. Internazionale come la giuria che valuterà le proposte: Alessandro Adamo, Hasan Çalışlar, Emmanuelle Moureaux, Adun Opdal, Carlo Ratti, Nicola Scaranaro, Patrik Schumacher, oltre al ceo di Fitt, Alessandro Mezzalira. Internazionale come il perimetro del contest: i partecipanti possono provenire da diversi Paesi, da diverse città o da diversi atenei. Internazionale come Fitt che, oggi, alla seconda generazione, conta circa 1.000 persone operanti in 87 Paesi.
Per sapere di più sul contest, guarda qui
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Focus / innovazione
NO LIMITS Nuove applicazioni a parete certificate per la lastra Knauf Diamant® Phono. Aumentano così le prestazioni di abbattimento acustico DI IRENE NUVOLA
Pensata per creare ambienti confortevoli e migliorare le prestazioni acustiche di murature e solai esistenti o di nuova costruzione. La gamma Diamant® Phono di Knauf, multinazionale italiana specializzata in soluzioni e sistemi per l’edilizia, raggiunge ora nuovi obiettivi con nuove applicazioni certificate a parete, che permettono un incremento del potere fonoisolante certificato fino a un massimo di +13 dB. POSSIBILITÀ DIVERSE
Una parete in cartongesso con spessore 100 mm con singolo strato di lastre standard per lato, avente potere fonoisolante iniziale Rw = 35 dB, può essere facilmente riqualificata applicando su un lato una lastra Diamant® Phono 10 ottenendo un incremento di potere fonoisolante di 7 dB. Rivestendo la parete su entrambi i lati si ottiene un incremento del potere fonoisolante di 13 dB, portandolo complessivamente a 48 dB. Anche nel caso di una parete in cartongesso con spessore 100 mm con singolo strato di lastre standard per lato e isolamento in intercapedine (con potere fonoisolante iniziale Rw = 46 dB) sarà semplice riqualificare la parete installando Diamant® Phono 10: applicando l’isolastra soltanto su un lato possiamo ottenere un incremento di potere fonoisolante di 5 dB, che aumenta a ben 10 dB rivestendo entrambi i lati, per raggiungere un potere fonoisolante Rw = 56 dB. ULTERIORE MIGLIORAMENTO
Knauf Diamant® Phono è costituita dall’accoppiamento di lastre Diamant, a elevata resistenza meccanica e all’umidità, con un nuovo pannello isolante con spessori di 10, 20 e 40 mm, costituito da materiale riciclato in fibra di poliestere tessile incrociato e densità differenziata, in grado di migliorare ulteriormente le prestazioni di isolamento acustico e la lavorabilità (taglio, fresatura, fissaggio ecc…).
I vantaggi Oltre che per le prestazioni certificate, Diamant® Phono si caratterizza per la semplicità e la velocità di montaggio e fissaggio, e per la totale assenza di polveri. La versione Diamant® Phono 10, oltre a essere incollabile come gli altri modelli, è anche avvitabile e ottimale per applicazioni a soffitto. Info: www.knauf.it
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L’essenziale è invisibile agli occhi I dettagli dell’intervento di riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, frammento di storia cittadina restituito alla comunità locale. In primo piano, l’ampio percorso sopraelevato rivestito di legno, pietra e spazi verdi, realizzato con i supporti per pavimenti flottanti firmati Impertek DI NORA ADAMSBERG
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La “coperta verde” impreziosisce l’intero progetto, collegando tra loro le varie aree e rendendole ancora più fruibili dal pubblico.
Next e tendenze / work in progress
Per ogni esigenza progettuale Tutti gli elementi impiegati in questo intervento fanno parte di Pedestal Line, gamma completa di prodotti per pavimenti flottanti. Impertek da oltre 30 anni propone soluzioni nel campo della posa di pavimentazioni sopraelevate esterne, andando incontro alle esigenze progettuali dell’architetto e creando prodotti che rendano il lavoro del posatore più semplice e veloce. Qualche esempio? Oltre a quelli già citati, si ricordano i supporti Balance, piedistalli con testa autolivellante che si inclina automaticamente fino al 5% di inclinazione per garantire la livellazione ottimale della pavimentazione superiore. Della stessa linea fanno parte anche i supporti regolabili più bassi del mercato (PrimeUp di 10 mm), le Clips per gradini e altri accessori.
L
a riqualificazione di aree di archeologia industriale si rivela sempre una grande opportunità di sviluppo, un’occasione per andare a rivitalizzare la trama culturale ed economica dei centri urbani. Piccoli o grandi che siano. Le case history internazionali e italiane sono ormai numerosissime. In queste pagine vi illustriamo l’intervento che ha dato nuova vita all’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto, dismessa nel 2008 e riqualificata da Trentino Sviluppo, organo della provincia autonoma di Trento, che nello stesso anno acquisisce l’intera area e avvia un complesso rinnovamento della struttura, creando al contempo un volano per le aziende del territorio e un grande laboratorio orientato alla ricerca sulla green innovation. Tra le “chicche” del progetto, la “coperta verde”, un ampio percorso so-
praelevato per la circolazione del pubblico, realizzato con l’impiego di supporti per pavimenti flottanti firmati Impertek. TESSUTO CONNETTIVO
Ideato dagli architetti Kengo Kuma e Carlo Ratti, si tratta di un progetto innovativo per la tipologia di spazi immaginati: l’intera struttura appare infatti come un tessuto connettivo che unisce spazi pubblici a spazi privati. Simbolo del concept è una lunga fascia di terreno che nasconde al suo interno uffici e laboratori, mentre all’esterno è ricoperta di verde, attraversata da un lungo pavimento rialzato per consentire al pubblico di spostarsi da un’area all’altra. Il tutto legato da una scrupolosa attenzione all’ambiente che si traduce anche con l’utilizzo di materiali riciclati e fonti di energia green. 57
Next e tendenze / work in progress I NUMERI Il percorso soprelevato ha richiesto l’utilizzo di molto materiale. Ecco i dettagli. Sono stati utilizzati 16.960 supporti MegaMart S (da 121 a 211 mm), 5.080 prolunghe per MegaMart S, 10.940 supporti MegaMart MM3 (da 75 a 120 mm), 360 supporti MegaMart MM1 (da 35 a 50 mm) e 23.500 testine Top Rail AS. Ciascun supporto può reggere un carico fino a 1000 kg, garantendo un peso della pavimentazione finale molto contenuto e un’ideale stabilità strutturale.
S C H E D A L AV O R I Progetto: architetti Kengo Kuma e Carlo Ratti Realizzazione: percorso sopraelevato nel plesso dell’ex Manifattura Tabacchi Luogo: Rovereto (TN) Materiali usati: sistema Rail System di Impertek Info: www.impertek.it
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STABILITÀ, EFFICIENZA, RAPIDITÀ I lavori di riqualificazione hanno cambiato totalmente la fisionomia degli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi pur preservandone l’importanza storica.
Il progetto prevedeva di posare un pavimento soprelevato misto, composto da grandi piastrelle di pietra e lunghe assi di legno, utilizzando quindi i due materiali più rappresentativi (e compatibili) del luogo. Per la sua realizzazione, gli architetti hanno deciso di utilizzare Rail System di Impertek, sistema di posa componibile, risultato il più adatto per soddisfare esigenze di stabilità, efficienza e rapidità dei lavori: è composto da supporti regolabili in altezza, su cui poggiano i magatelli in alluminio Rail; su questi magatelli trovano posto le teste Top Rail AS, che supportano gli elementi della pavimentazione garantendone una perfetta stabilità grazie al loro rivestimento antiscivolo.
Per saperne di più sul presente della Manifattura, vai al sito: progettomanifattura.it
Ieri, oggi, domani La Manifattura Tabacchi nasce nel quartiere di Borgo Sacco verso la metà dell’Ottocento. Da quel momento Rovereto diviene il centro di produzione del tabacco trentino, portando occupazione e benessere tra la popolazione locale. E come tutti gli opifici storici, anche questo ha contribuito a definire la storia della città: le sue operaie, le sigaraie, zigherane in dialetto roveretano (nella foto sopra al lavoro nel 1950), sono tuttora presenti nella memoria locale, e proprio a loro è dedicato un monumento nella piazza della Manifattura. L’attività industriale prosegue fino al 2008, quando la produzione viene spostata in un impianto produttivo leccese. Il resto, come raccontato in questo articolo, appartiene al presente e al futuro.
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Next e tendenze / incentivi
L’importanza delle verifiche L’Istituto Giordano spiega come accertare la conformità dei materiali isolanti per il Superbonus 110%. Focus sia sui Criteri Ambientali Minimi sia sulle prestazioni termiche dichiarate DI CORRADO COLAGIACOMO *
* Responsabile Sezione di Trasmissione del Calore - Calcoli Istituto Giordano. Coordinatore nazionale del CT 202/GL 01 “Misura in laboratorio delle proprietà termiche di materiali, elementi e strutture” all’interno del CTI
I
l Superbonus al 110% è ormai operativo e giungono sempre più numerose le richieste di informazioni circa l’idoneità dei materiali isolanti al fine di accedere alle detrazioni fiscali. In questo articolo affrontiamo la Verifica dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) e quella delle prestazioni termiche dichiarate. VERIFICA DEI CAM
Il DL Rilancio prevede espressamente che i materiali isolanti utilizzati debbano rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM). Nello specifico al paragrafo 2.4.2.9 del decreto dell’11/10/2017 viene previsto che i materiali isolanti: • non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili; • non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero; • non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica; 60
• se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito; • se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29); • se il prodotto finito contiene uno o più dei componenti elencati nella tabella “I componenti degli isolanti”, questi devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate, misurato sul peso del prodotto finito. ISOLANTI SOGGETTI A MARCATURA CE
Affrontiamo ora la verifica delle prestazioni termiche dichiarate, focalizzando l’attenzione sui materiali isolanti soggetti all’obbligo di marcatura CE. A tal proposito si ricorda che per i materiali isolanti per i quali esiste una norma armonizzata di prodotto, la marcatura CE è obbligatoria e il produttore, per poter dichiarare il valore di conduttività termica dei suoi prodotti, deve eseguire le prove iniziali presso un Laboratorio Notificato, ovvero un laboratorio che abbia ricevuto una specifica autorizzazione da parte
I COM P O N E NTI DEG LI ISOLA N TI
Cellulosa Lana di vetro Lana di roccia Perlite espansa Fibre di poliestere Polistirene espanso Polistirene estruso
Poliuretano espanso Agglomerato di poliuretano Agglomerati di gomma Isolante riflettente in alluminio
ISOLANTE IN FORMA DI PANNELLO
ISOLANTE STIPATO, A SPRUZZO/INSUFFLATO
ISOLANTE IN MATERASSINI
60% 15% 30% 60-80% Dal 10% al 60% in funzione della tecnologia adottata per la produzione Dal 5% al 45% in funzione della tipologia del prodotto e della tecnologia adottata per la produzione
80% 60% 15% 40%
60% 15% 8-10% 60-80%
Dal 10% al 60% in funzione della tecnologia adottata per la produzione
-
-
-
1-10% in funzione della tipologia del prodotto e della tecnologia adottata per la produzione
1-10% in funzione della tipologia del prodotto e della tecnologia adottata per la produzione
70%
70%
70%
60%
60%
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-
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15%
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Next e tendenze / incentivi L E P RI N C I PA LI NOR M E A R M O NI ZZATE DI MARCATURA P E R G L I I SOLA NTI “ TR A DIZIONALI ” ISOLANTI PER L’EDILIZIA UNI EN 13162 UNI EN 13163 UNI EN 13164 UNI EN 13165 UNI EN 13166 UNI EN 13167 UNI EN 13168 UNI EN 13169 UNI EN 13170 UNI EN 13171 UNI EN 14064-1 UNI EN 14315-1 UNI EN 14316-1 UNI EN 14317-1 UNI EN 14318-1
MW: lane minerali EPS: polistirene espanso XPS: polistirene estruso PU: poliuretano PF: schiume fenoliche CG: vetro cellulare WW: lana di legno EPB: perlite espansa ICB: sughero espanso WF: fibre di legno MW sfusi PU a spruzzo “sprayed” EP: perlite espansa sfusa EV: vermiculite espansa sfusa PU per iniezione “dispensed”
ISOLANTI INDUSTRIALI UNI EN 14303 UNI EN 14304 UNI EN 14305 UNI EN 14306 UNI EN 14307 UNI EN 14308 UNI EN 14309 UNI EN 14313 UNI EN 14314 UNI EN 14319-1 UNI EN 14320-1
di uno stato europeo. In Italia la notifica per le norme sugli isolanti termici viene rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero degli Interni tramite appositi decreti di abilitazione. L’elenco dei laboratori europei notificati per ciascuna norma di prodotto è consultabile sul sito della Comunità Europea alla voce Nando (New Approach Notified and Designated Organisations). Il produttore è quindi tenuto alla redazione di una DoP (Dichiarazione di Prestazione) dove riporterà, tra le altre prestazioni, il valore di conducibilità dichiarato “ ”, valutato secondo quanto previsto dalla relativa norma di marcatura.
MW: lane minerali FEF: espanso elastomerico flessibile CG: vetro cellulare CS: silicato di calcio XPS: polistirene estruso PU: poliuretano EPS: polistirene espanso PEF: polietilene espanso PF: schiume fenoliche PU industriale per iniezione “dispensed” PU industriale a spruzzo “sprayed”
Consulta Nando, l’elenco dei laboratori europei notificati
nate mediante prove effettuate presso un laboratorio o certificate da un organismo di certificazione di prodotto, accreditati presso uno dei Paesi membri della Comunità europea, applicando le normative europee”.
ISOLANTI NON SOGGETTI A MARCATURA CE
In assenza di norma armonizzata si può procedere alla marcatura CE in ambito volontario avvalendosi di un EAD e conseguente rilascio di un ETA da parte di un organismo di valutazione tecnica designato (TAB). In ogni caso, indipendentemente dalla scelta di marcare CE o meno in ambito volontario, in Italia continua ad essere in vigore il DM 02 Aprile 1998 “Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi” che riporta all’art. 2 che “…l’obbligo di certificazione è limitato ai casi in cui nella denominazione di vendita, nell’etichetta o nella pubblicità sia fatto riferimento alle caratteristiche e prestazioni di cui all’allegato A, ovvero siano usate espressioni che possano indurre l’acquirente a ritenere il prodotto destinato a qualsivoglia utilizzo ai fini del risparmio di energia”. Sempre nello stesso decreto all’art. 3 viene previsto che “…la certificazione può essere costituita da una ‘dichiarazione del produttore’ mediante la quale quest’ultimo o il suo mandatario stabilito nell’Unione europea attesta le caratteristiche e le prestazioni energetiche del prodotto indicate nell’allegato A e dichiara che dette caratteristiche e prestazioni sono state determi62
ATTENZIONE ALLE SCHEDE TECNICHE
Quindi anche in assenza di obbligo di marcatura CE se il produttore commercializza il prodotto come “efficiente” da un punto di vista energetico deve procedere alla misura della conducibilità termica presso Laboratorio Accreditato. Non basta. Perché non è sufficiente una singola misurazione per determinare la prestazione del prodotto. Nel Decreto Requisiti Minimi del 26/06/2015 viene infatti richiamata la norma UNI EN ISO 10456 che fornisce un procedimento per la determinazione della conducibilità dichiarata dei materiali non coperti da marcatura CE. Affinché il valore dichiarato sia statisticamente rappresentativo della produzione devono essere state eseguite almeno tre misure per poi applicare quanto previsto dalla norma per determinare la prestazione dichiarabile del prodotto. Nell’accettare il materiale in cantiere e nel calcolo secondo la norma UNI EN ISO 6946 (citata in una recente faq dall’Enea per la determinazione della trasmittanza del sistema a cappotto) bisogna quindi prestare massima attenzione alle schede tecniche dei produttori ed eventualmente richiedere i rapporti di prova a corredo delle prestazioni dichiarate.
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Next e tendenze / certificazioni
Per fare la differenza
Da giugno Catas misurerà anche il Life Cycle Assessment, affinché le caratteristiche ecologiche di un prodotto possano essere note a tutti e diventare un valore aggiunto tra le motivazioni all’acquisto
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DI ANITA CAVALLI
Per info visita il sito Catas
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I
l rapporto tra attività economica e ambiente è oggi un’assoluta priorità, sulla quale, anche se con abissale ritardo, stanno intervenendo i governi. I consumatori, canto loro, si dimostrano sempre più sensibili, generando una domanda di conoscenza e di certezze che ha portato Catas ad attrezzarsi per affiancare le aziende anche nei processi di analisi e progettazione green. Dallo scorso settembre, infatti, all’interno dell’organizzazione specializzata in prove e analisi per il settore legno-arredo, è stato creato un gruppo di lavoro ad hoc su questi temi, un’equipe di tecnici che prenderà parte a un progetto di alta formazione al fine di poter poi affiancare le aziende in questo percorso: entro giugno Catas disporrà di tutti gli strumenti necessari – competenze, modelli, procedure – per offrire alle realtà del settore la possibilità di realizzare studi sul Life Cycle Assessment dei propri prodotti. OGGETTIVARE L’IMPATTO
È facile comprendere come questo metodo imponga severi, precisi strumenti di valutazione e misura per poter generare una EPD-Environment Product Declaration, una “dichiarazione ambientale” che possa essere verificata da un organismo terzo e resa pubblica – attraverso database di enti e istituti riconosciuti a livello mondiale – affinché le caratteristiche ecologiche di un bene possano essere note a tutti e diventare un plus fra le motivazioni all’acquisto. Arrivare a definire la “carta d’identità ambientale” di un prodotto richiede conoscenze e strumenti complessi, oltre al dover disporre delle informazioni necessarie per poter valutare tutti quegli aspetti che sono fuori dal diretto controllo del produttore (approvvigionamento di energia elettrica, logistica, materie prime…). A ciò si aggiungono le frequenti operazioni di greenwashing, termine che, tradotto come “ecologismo di facciata”, indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale. Pertanto, si evince che affinché un metodo possa misurare realmente e correttamente l’impatto sull’ambiente di un prodotto, sono necessari competenza, serietà e rigore.
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Perché è importante effettuare studi sul Life Cycle Assessment? Le risposte sono varie. Spesso si dichiara la propria “passione ecologica” senza conoscere quanto “costa” un prodotto per l’ambiente non solo nella sua produzione, ma per la sua intera vita, per tutto il tempo che sarà utilizzato, fino allo smaltimento. Eppure, gli strumenti per dare oggettività a questi aspetti sono ben collaudati: da anni si parla di Life Cycle Assessment, metodo che valuta proprio l’impatto che un’automobile, un edificio ma anche una sedia o una cucina, avranno sul pianeta. Si tratta innanzitutto di comprendere come sarà utilizzato un bene e per quanto tempo svolgerà questa funzione, calcolando non solo le risorse necessarie alla sua realizzazione, ma come il suo impiego influirà sull’ambiente e sull’uomo in termini di riscaldamento globale, acidificazione, eutrofizzazione, riduzione dell’ozono, tossicità umana, sfruttamento della terra, ecotossicità per l’intera durata della sua vita.
CARTA D’IDENTITÀ AMBIENTALE
Misurazione del costo Il servizio che Catas offrirà alle
dichiarazione e utilizzo
di vita, come abbiamo già
di poter dare oggettività al
imprese sarà fondato su un
dell’incertezza dei risultati di
illustrato, dall’estrazione
proprio impegno, potendo così
metodo tecnico già adottato
una Valutazione di Ciclo di Vita
delle materie prime al ciclo
finalmente parlare di ecodesign
in molti altri settori a livello
- Requisiti e linee guida”.
produttivo, fino all’uso e
non solo come una volontà o
internazionale, con tutti gli
Una valutazione che
al “fine vita”, quantificando
impegno morale, ma come una
indispensabili ingredienti
permetterà di misurare
il consumo di risorse e le
strategia di progettazione e
di rigore e oggettività sulle
il “costo ambientale” di
emissioni. Un’attività regolata
produzione dalle implicazioni
misurazioni definite dalla
un bene prendendone in
da una serie di norme ISO
ambientali oggettive, misurabili,
norma UNI 11698:2017 “Stima,
considerazione l’intero ciclo
che permetterà alle imprese
certificabili.
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Next e tendenze / normative Fonte Loex.
* Ingegnere, libera professionista con studio a Bolzano. Segretario Generale Q-RAD, Consorzio Italiano Produttori Sistemi Radianti di Qualità. Esperto italiano del CEN TC 130-WG9 e ISO TC 205-WG8
Occhio alla Legge! Analizziamo come è regolamentata l’installazione di sistemi radianti nella nuova UNI EN 1264 che, revisionata dal Consorzio Q-RAD, vede la pubblicazione nel 2021. Qui gli aspetti salienti e le novità DI ING. CLARA PERETTI*
A
llo stato attuale (dicembre 2020) la norma che entrerà nel Final Vote è la FprEN 1264:2020 (cinque parti). Le cinque parti della norma vengono poi inviate al Final Vote il 14 gennaio 2021 e fino all’11 marzo gli stati membri votano. In questo periodo si possono inviare commenti puramente editoriali, questo significa che la versione attuale, descritta in questo articolo, sarà pressoché definitiva. Molte sono le novità. Vediamole da vicino. COSA CAMBIA
Ecco quali sono le principali modifiche nella FprEN 1264:2020: • nuove tipologie (anche senza isolante), inserite nella parte 1 della norma; • nuove definizioni (parte 1); • materiali e conducibilità (parte 2); • isolante bugnato (parte 3); 66
• temperatura massima sistemi radianti a soffitto (parte 3); • modifiche ai contenuti della parte 4 sull’installazione. Per quanto riguarda l’ultimo punto, ovvero la parte 4 sull’installazione, riportiamo qui di seguito la descrizione delle principali modifiche. I REQUISITI DELL’ISOLANTE
Il tema dell’isolante è da sempre stato oggetto di grande attenzione da parte dei progettisti e dei produttori. La tabella 1 della FprEN 1264-4:2020 (un cui estratto è riportato in queste pagine) non è stata modificata rispetto alla precedente versione, ma sono stati aggiunti alcuni importanti dettagli per i sistemi per le riqualificazioni. Per questi ultimi, la resistenza termica Rλ,ins può essere determinata tenendo conto dell’effettiva resistenza termica della struttura dell’edificio, compresi gli strati
1 Copertura del pavimento 2 Struttura portante e strato di diffusione termica 3 Isolamento termico 4 Isolamento acustico (se presente) 5 Portante strutturale 6 Giunti di contrazione 7 Giunti di dilatazione (giunti di movimento)
R E S I S T E N ZE TE R M ICHE D E L L’ I S OLA NTE Ambiente sottostante
Riscaldato Non riscaldato o riscaldato in modo non continuativo o direttamente sul suolo Temperatura esterna di progetto > 0°C Temperatura esterna di progetto -5°C < < 0°C Temperatura esterna di progetto -15°C < < -5C
8 Giunti di costruzione Resistenza dell’isolante m2K/W 0.75 1.25
I GIUNTI I giunti e i relativi requisiti sono descritti nel paragrafo 4.2.2.9.4, nel quale per la prima volta è stato inserito uno schema grafico che definisce le tipologie di giunto. In particolare, il giunto descritto al numero 7 (giunto
1.25 1.5 2
di dilatazione) è stato differenziato dal numero 6 (tagli di frazionamento), aspetto che nella precedente versione della norma ha sempre creato difficoltà di interpretazione.
Fonte Tiemme.
Fonte EHT Italia.
isolanti. Anche i requisiti per i giunti di dilatazione perimetrale (dette anche strisce perimetrali) sono rimasti invariati rispetto alla precedente versione, ma sono stati spostati dopo la Tabella 1 sulle resistenze termiche degli isolanti. L’UMIDITÀ RESIDUA DEI MASSETTI
Il tema dell’umidità residua dei massetti rappresenta una novità della FprEN 1264-4:2020, in quanto nella precedente versione non era menzionato. Nel paragrafo 4.2.5 dal titolo “Heating up for readiness for covering” sono inserite le indicazioni sulla massima percentuale di umidità dei massetti con il metodo CM. Prima
della tabella 2 che riporta i valori differenziati per tipologia di massetto (cementizi e a base di solfato di calcio) vi è un riferimento alle normative nazionali, che devono essere utilizzati se presenti. Questo tema è attualmente in fase di discussione all’interno del Consorzio Q-RAD, che si è occupato di tutta la revisione della normativa. 67
Next e tendenze / trend
Forza e speranza È il messaggio che vuole trasmettere il Pantone 2021, non un colore solo ma un duo cromatico. Perché elementi differenti si uniscono per supportarsi a vicenda DI VIOLA DELFINO
I
n un periodo storico in cui, per superare la continua incertezza, si cerca di ritrovare energia, lucidità e speranza, diventano necessarie le tonalità capaci di infondere grinta e coraggio. Ed ecco che il Pantone Color of the Year 2021 è una combinazione di due colori: Pantone 17-5104 Ultimate Gray e Pantone 13-0647 Illuminating. Prendiamo la lente e guardiamoli oltre la superficie.
stere al passare del tempo, rassicura con discrezione, regalando sensazioni di fermezza e resilienza. Illuminating, invece, è un giallo brillante e allegro, una tonalità calda che racchiude in sé la potenza del sole. La loro unione evidenzia, da una parte, il bisogno innato di noi essere umani di essere visibili, di essere riconosciuti, di essere ascoltati; dall’altra, riporta all’introspezione, all’esperienza. È un mix cromatico, insomma, che ispira voglia di cambiamento.
SOLIDO MA SCANZONATO
Ultimate Gray è un richiamo a elementi solidi, che durano nel tempo: colore dei sassi e di elementi naturali in grado di resi68
PSICOLOGIA DEL COLORE
Da oltre 20 anni il Pantone Color of the Year influenza lo sviluppo
Colors of the Year
2020-2021
Per saperne di più vai al sito www.pantone.com
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dei prodotti e le decisioni in materia di acquisti in svariati settori, tra cui arredamento di interni, design industriale, moda e graphic design. La sua scelta è frutto di un’attenta analisi delle tendenze. In effetti, per effettuare tale selezione, tutti gli anni gli esperti del Pantone Color Institute vanno alla scoperta delle nuove influenze in fatto di colore. Influssi che possono provenire dagli ambiti più vari, dalle arti agli stili di vita, fino alle nuove tecnologie, ponendo grande attenzione alla psicologia del colore.
Next e tendenze / racconti
Un nuovo showroom dall’impronta sociale È quello aperto a Milano da Novacolor: un esempio perfetto di come è possibile fare sistema in Italia tra aziende private e pubblica amministrazione. Un’opportunità concreta di riscatto A CURA DI JACOPO FROMELLI
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n Corso Garibaldi 91, nel quartiere Brera, cuore artistico del capoluogo lombardo, ha aperto le porte lo scorso ottobre uno spazio completamente dedicato al colore e agli effetti decorativi della boutique company Novacolor. Grazie alla partecipazione, durante l’edizione 2019 del Fuorisalone, al progetto DOS, Design Open’ Spaces, realizzato dagli studi Re.rurban e Emilio Lonardo in collaborazione con il Comune di Milano e con il patrocinio del Politecnico di Milano - Scuola del Design, Novacolor aveva avuto la possibilità di riqualificare uno spazio urbano di proprietà del Comune di Milano dimenticato e in disuso. Proprio questo spazio – decorato da Novacolor con i colori caldi della terra realizzati con le finiture CalceCruda, Verderame_Wall Painting, MATmotion, Archi+ Pietra e, per i pavimenti, Wall2Floor – è stato adesso ufficialmente assegnato a Novacolor dal Comune di Milano, a seguito di un bando vinto grazie ad un progetto formativo dedicato alle categorie più deboli che rappresenta l’impegno concreto che l’impresa sta mettendo nel sociale.
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PROGETTO INCLUSIVO
Novacolor, infatti, non solo ha rinnovato ulteriormente lo spazio, inattivo ormai da un anno dopo l’esperienza del Fuorisalone, ma lo ha restituito alla città con la nuova veste di showroom sociale, in cui prenderà il via un progetto di formazione, grazie al quale i migliori decoratori ed esperti del colore dell’azienda emiliana metteranno a disposizione la propria professionalità per insegnare un nuovo mestiere a categorie in difficoltà. Categorie drammaticamente in aumento a seguito delle conseguenze economiche e sociali dovute
A proposito di… Novacolor è da oltre 35 anni il brand italiano dedicato alla decorazione degli interni, attivo in oltre 50 Paesi ed è uno dei punti di riferimento nazionale ed internazionale per architetti e color designer. Con sede in provincia di Forlì-Cesena è da sempre attenta alle problematiche relative all’ecologia e alla tutela dell’ambiente. Il suo reparto di ricerca e sviluppo è impegnato allo studio di nuove soluzioni che possano da un lato garantire la massima funzionalità del prodotto e dall’altro il rispetto della natura e la cura per il design con linee che riscoprono la materia e i suoi colori. www.novacolor.it
nuovo progetto vogliamo essere ancor più vicini a quelle categorie sociali in difficoltà e in cerca di un riscatto per un futuro migliore, che percepiscono l’opportunità di un nuovo lavoro per una rinascita personale», confermano dall’azienda. LE FIGURE PROFESSIONALI
alla pandemia in corso. Novacolor è attiva da anni nella formazione e crescita professionale degli addetti ai lavori, organizzando corsi in sede o presso i suoi clienti e distributori in tutto il mondo dove vengono approfondite le tecniche applicative e condivise le esperienze professionali dei singoli partecipanti. Sostiene inoltre diversi progetti dedicati ai giovani e all’arte come per esempio Urban Art Contest a favore di aree dismesse di alcuni centri urbani come a Faenza e Palermo. «Nell’ottica di poter fare di più e meglio per il sociale, con questo
Il percorso formativo che Novacolor vuole attuare è volto a persone di ambo i sessi che in futuro possano trovare nella professione d’imbianchino o del decoratore un lavoro definitivo, un secondo lavoro per avere un extra reddito, possibilità di un reddito “una-tantum”, oppure una mansione da poter svolgere presso la loro abitazione. Il progetto prevede un percorso a step volto alla crescita delle capacità professionali per poter ricoprire in futuro ruoli o categorie professionali sempre migliori. Step 1 - Imbianchino: formazione base per l’imbiancatura delle pareti. Step 2 - Decoratore base: formazione base per la decorazione delle pareti, nozioni base di social media marketing per ricerca clienti. Step 3a - Decoratore avanzato: formazione avanzata per la decorazione delle pareti, nozioni di social media marketing per ricerca clienti. 71
Next e tendenze / racconti
Step 3b - Applicatore sistemi continui per pavimento: formazione avanzata per la posa e decorazione dei sistemi continui per pavimento, nozioni di social media marketing per ricerca clienti. Step 4 - Ambassador Novacolor: il decoratore che si distingue per capacità stilistiche, innovazione e inventiva nell’applicazione dei prodotti Novacolor, che sia promotore e divulgatore della filosofia aziendale può diventare Ambassador Novacolor. Il titolo conferito permette al decoratore riconoscibilità del suo percorso di crescita professionale e una serie di incontri, volti allo scambio di esperienze. Step 5 - Collaboratore aziendale: Novacolor è in continua crescita e quindi spesso vi è l’esigenza di stringere collaborazioni con decoratori per l’esecuzione di lavori richiesti all’azienda o valutare l’inserimento a tempo pieno nel team aziendale. Il progetto sviluppato da Novacolor è un esempio concreto di come l’impresa privata possa collaborare con le istituzioni e creare reali opportunità di formazione e lavoro a favore di una società più inclusiva e giusta.
Trend 2021
I colori sono rivoluzione Sei nuove sfumature per ricreare ambienti esclusivi, con cromie ricercate per spazi eleganti e di carattere Novacolor ha selezionato sei colorazioni della linea MATmotion che esprimono una rivoluzione gioiosa che vuole riportare armonia ed equilibrio dentro e fuori gli spazi abitativi e di socializzazione. Ecco i trend. • Globe - MM161: il colore della pace, della purificazione, di un nuovo inizio. Le sensazioni del bianco rimandano alla purezza, incoraggiano l’ordine, la chiarezza mentale. In questa variante è reso più caldo da una punta di materia naturale e trova la sua dimensione sia nelle linee del moderno design sia in ambienti più classici. • Ophelia - MM165: un colore che trasmette affetto, amore e protezione. Il rosa è anche il simbolo della speranza, un colore positivo che regala un senso di sicurezza e di ottimismo. • Falstaff - MM169: colore associato al calore, al vigore, alla salute e simbolo dell’armonia interiore, dell’accoglienza, del tepore e dell’incoraggiamento. Induce calma e risveglia l’attenzione. • Cleo - MM173: una sfumatura medio scura di giallo che aiuta a dare luminosità agli spazi più bui e che evoca piacevoli sensazioni, associate alla dolcezza del miele. Grazie alla vicinanza cromatica con l’elegante e prezioso oro, rende gli ambienti chic e leggermente sfarzosi. • Ippolita - MM177: colore verde oliva che prende il nome dall’omonimo minerale che ha un potere calmante sul sistema nervoso e riduce lo stress. È una tinta rilassante, elegante e distensiva che dona vivacità e briosità agli spazi domestici. • Tybald - MM181: un colore che ricorda il cielo e le vaste distese d’acqua. Fin dall’antichità legato all’elevatezza d’animo e ai buoni sentimenti. Come simbolo dell’acqua è un colore che pulisce, nutre, rinfresca, purifica, trasforma le sostanze dissolvendole, le rende mescolabili.
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Rovere destrutturato
Bisaccia
IL FRUTTO DELLA NOSTRA PASSIONE
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PASSATO (E FUTURO) PROSSIMO I dati elaborati dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese sugli effetti del Covid diventano occasione per riflettere sull’incidenza delle detrazioni sul settore delle costruzioni e per scattare una fotografia della filiera della casa DI VIOLA DELFINO
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l 2020, ormai ciascuno di noi se lo ripete ogni giorno, è un anno che rimarrà tatuato nella nostra memoria. Per andare oltre e voltare pagina è importante focalizzare l’attenzione su alcuni punti, comprenderli a fondo, e allargare la riflessione sulla futura ripresa. In queste pagine faremo tutto ciò, prima andando a recuperare gli effetti del Covid-19 sul fatturato delle imprese delle costruzioni a ritroso di qualche mese, dopo facendo un breve excursus sull’incidenza delle detrazioni fiscale sul settore delle costruzioni. Per affrontare entrambi i temi ci avvaliamo dei dati elaborati dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese.
DUE MESI FONDAMENTALI
Partiamo dal lockdown di marzo e aprile 2020. Sembra un tempo lontano, ma è fondamentale soffermarci su quel periodo per poter fare previsioni e scattare una fotografia realistica del presente. Perché sono così importanti i mesi di marzo e aprile?
Innanzitutto, perché sono stati i due mesi di fermo del settore costruzioni, riavviato poi totalmente a partire dal 4 maggio. Inoltre, perché l’analisi degli indici mensili della produzione evidenzia che nella media del triennio 2017-2019 in questi due mesi si addensa il 16,8% della produzione; si rileva che i mesi di maggio, giugno e luglio rappresentano il 28,0% della produzione.
Nel complesso, nei cinque mesi tra marzo e luglio, si realizza il 44,8% della produzione delle costruzioni. Ecco le perdite di ricavi delle MPI del settore delle costruzioni stimate da Confartigianato durante l’emergenza Covid-19: una rilevazione condotta su oltre 4.100 imprese indica un calo del 54% per il fatturato di marzo 2020 che si approfondisce al 71,8% ad aprile 2020, cumulando un calo complessivo del 62,5% nel bimestre marzo-aprile, sulla base del quale si stima una perdita di ricavi per 13 miliardi di euro. Per ciascuna impresa del settore si tratta di una perdita di 26 mila euro di ricavi in soli due mesi, pari all’11,1% del fatturato annuo. La perdita per impresa più elevata, pari a 42 mila euro nel bimestre marzo-aprile, si riscontra per le 112 mila micro e piccole imprese delle costruzioni di edifici; perdono, in linea con la media di 26 mila euro per impresa, le 143 mila MPI dell’installazione di impianti elettrici e idraulici, mentre la riduzione è di 13 mila euro per ciascuna delle 218 mila MPI operanti nel completamento e finitura di edifici, che comprendono imprese specializzate in tinteggiatura e posa
Gli effetti sull’occupazione Gli interventi incentivati hanno un rilevante
è la Provincia Autonoma di Trento con
Lombardia, in cui sono 46.600 gli occupati
effetto di sostegno dell’occupazione delle
il 35,1%; a seguire, tale rapporto supera
nelle costruzioni assorbiti dagli investimenti
costruzioni. Considerando gli investimenti
un quarto nelle Marche con il 30,7%, in
incentivati, seguita dal Piemonte con 25.400
sostenuti da detrazioni in edilizia e il
Liguria con il 29,8% e nel Piemonte con
occupati, dal Veneto con 24.000, dall’Emilia-
fatturato per addetto nelle imprese
il 25,2%. In particolare, nel Mezzogiorno il
Romagna con 23.100 e dalla Toscana con
del settore, è possibile stimare che tali
minore uso degli incentivi depotenzia la
21.900. Senza il sostegno degli incentivi per
investimenti hanno sostenuto 243.500
relativa domanda di lavoro: nelle regioni
le ristrutturazioni ed Ecobonus la situazione
occupati, il 17,9% del totale del settore nel
meridionali il peso degli occupati collegati
occupazionale delle costruzioni sarebbe
quarto trimestre 2019.
agli investimenti incentivati è pari all’11,6%
stata ancora più drammatica di quella
Il territorio in cui l’occupazione nelle
del totale dell’area, quota quasi dimezzata
rilevata tra il 2008 ed il 2019: nel corso
costruzioni collegata agli investimenti
rispetto al 19,9% del Centro-Nord.
di due cicli recessivi il settore ha perso
incentivati mostra un peso maggiore
In termini assoluti, l’effetto anticiclico
complessivamente 613 mila occupati, pari
sui corrispondenti addetti del settore
delle detrazioni fiscali è più elevato in
ad un terzo dei propri addetti.
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Mercati / ricerche
in opera di vetri, rivestimento di pavimenti e di muri, posa in opera di infissi, intonacatura ecc. LA PORTATA DEL SUPERBONUS 110%
Secondo i dati della relazione tecnica al provvedimento, il bonus del 110% del Decreto Rilancio varato a maggio mobilita risorse per 14 miliardi di euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 2,3 miliardi di euro; si tratta di un intervento rilevante rispetto al passato, che incrementa del 70,2% i 3,3 miliardi di euro all’anno (2020-2022) di spese fiscali per Sismabonus ed Ecobonus, come desunto dalla rilevazione della Corte dei conti. Ma, come precisa Confartigianato, rappresenta una potenza di fuoco limitata rispetto alle sfide, straordinarie e senza precedenti, poste dalla crisi Covid-19: gli investimenti generati dal potenziamento dei bonus edilizi sono pari al 18% del calo degli investimenti nelle costruzioni previsto per quest’anno sulla base delle stime della Commissione europea. Si precisa che le agevolazioni previste in-
teressano la vasta platea costituita da un milione di imprese del sistema della casa – di cui 500 mila nelle costruzioni, 238 mila nelle attività immobiliari e 196 mila studi di architettura, di ingegneria e tecnici – con 2,3 milioni di addetti, di cui due milioni, pari all’87,6%, nelle micro e piccole imprese. L’IMPATTO DELLE DETRAZIONI
Le detrazioni per l’edilizia, introdotte
nel 1997, sono ormai uno strumento collaudato. Vediamo qui un quadro d’insieme. L’impatto delle detrazioni sulla filiera della casa è di fondamentale importanza anche alla luce delle attività a cui si dedicano le imprese e in cui prevalgono le attività di rinnovo edilizio, che rappresentano i tre quarti (73,6%) della produzione del 2018, con il 52,2% di manutenzione ordinaria e il 29,9% di manutenzione straordinaria. In dieci anni il valore della produzione dell’intero settore è diminuito del 13,7% e solo il comparto del rinnovo edilizio è cresciuto (+13,5%) mentre il comparto delle nuove costruzioni è praticamente dimezzato (-47,8%). La proiezione degli ultimi dati disponibili relativi ai pri-
Focus: il segmento manifatturiero e i servizi Nel perimetro del Sistema casa, le
le imprese che fabbricano prodotti in
operante nelle costruzioni ha maggiore
imprese delle costruzioni sono affiancate
legno, elementi da costruzione in metallo,
rilevanza la componente manifatturiera,
da quelle operanti in alcuni segmenti del
materiali da costruzione in terracotta,
che conta 47.557 imprese e 146.903 addetti,
manifatturiero e dei servizi. Questi ultimi
cemento, calce e gesso, prodotti in
pari all’11,8% delle imprese artigiane del
comprendono le attività immobiliari e studi
calcestruzzo, cemento e gesso e lavorano
comparto e al 17,2% dei relativi addetti.
di architettura, ingegneria e tecnici, che
pietre, settori che nel totale contano 64.440 È marginale la presenza dell’artigianato
contano 434.424 imprese e 554.133 addetti
imprese e 334.863 addetti (rispettivamente
nel cluster dei servizi, in cui si contano
(rispettivamente il 43,5% delle imprese
il 6,4% delle imprese ed il 15,2%
2.718 imprese artigiane, con 4.764 addetti
ed il 25,2% degli addetti dell’intera filiera).
degli addetti del Sistema casa).
(0,7% delle imprese e 0,6% degli addetti
Le attività manifatturiere comprendono
Nell’artigianato del Sistema casa non
dell’artigianato del comparto).
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IL SISTEMA CASA, LA STRUTTURA IMPRENDITORIALE
mi nove mesi del 2019 porta a stimare (Camera dei deputati-Cresme, 2019) che le detrazioni per ristrutturazioni ed Ecobonus nel 2019 hanno attivato investimenti per 29,0 miliardi di euro, pari all’1,6% del PIL, di cui 25,7 miliardi per ristrutturazioni (88,8%) e 3,3 miliardi per efficientamento energetico (11,2%). Le statistiche sulle dichiarazioni Irpef permettono di analizzare la dinamica dei contribuenti che richiedono le detrazioni per ristrutturazioni ed efficientamento energetico e il loro ammontare, evidenziando come siano reattivi all’aumento delle aliquote: in particolare per l’anno di imposta 2012 e per il 2013 si rileva un’accelerazione della crescita del recupero edilizio favorito dall’aumento dell’aliquota
dal 36% al 50% mentre per l’Ecobonus si segnala in particolare l’aumento nel 2013 favorito dall’aumento dell’aliquota dal 55% al 65%. Mediamente, per ciascun intervento incentivato dalle detrazioni fiscali per l’edilizia, sono spesi 16.800 euro; nel dettaglio si rilevano 18.500 euro per intervento di recupero edilizio e 9.900 euro per risparmio energetico. Tra questi, l’importo più elevato si riferisce ai condomini con 116.400 euro per intervento, seguito da riqualificazione globale con 93.100 euro, coibentazione involucro con 35.700 euro, climatizzazione invernale con 9.800 euro, sostituzione serramenti con 7.700 euro, building automation con 7.400 euro, pannelli solari con 6.500 euro e schermature solari con 1.800 euro.
L’Ufficio Studi Confartigianato Imprese ha anche esaminato la struttura imprenditoriale del Sistema casa che, al settore delle costruzioni, affianca alcuni comparti manifatturieri e dei servizi (definito nel 2017 dalla Commissione Europea come aggregato esteso delle costruzioni): nella filiera si conta poco meno di un milione di imprese attive, precisamente 999.536 unità, con 2.198.646 di addetti. Nella filiera della casa il 59,6% dell’occupazione è rappresentata dalle costruzioni, di cui 39,1% è composto dall’edilizia e il 20,5% dall’impiantistica. Il segmento dei servizi include il 25,2% della filiera, mentre quello manifatturiero comprende il rimanente 15,2% degli addetti. È spiccata la vocazione artigiana: le 402.816 imprese artigiane rappresentano, infatti, il 40,3% delle imprese del comparto (vs media del 24,0% nel totale dell’economia non agricola) e i 856.171 addetti dell’artigianato rappresentano il 38,9% degli addetti del comparto (vs. media del 15,7%). In termini occupazionali si segnala che l’intero Sistema casa rappresenta un terzo (32,0%) degli addetti dell’artigianato nazionale, quota 2,5 volte il 12,9% osservato per il totale delle imprese; nel dettaglio le costruzioni rappresentano da sole un quarto (26,3%) degli addetti dell’intero artigianato, quota che è 3,4 volte il 7,7% registrato per il totale delle imprese. 77
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STORIE
DI PRODOTTI PER LA PERFETTA PULIZIA DELLE SUPERFICI Soluzioni pensate per lavorare al meglio sul cantiere e garantire la giusta manutenzione alle pavimentazioni. Più un bell’esempio di voglia di sostenibilità A CURA DI JACOPO FROMELLI
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Il Retail Park Green Pea.
Rispettosi dell’ambiente Fila, realtà imprenditoriale tutta italiana che, da tre generazioni, si prende cura, protegge e risana tutte le superfici, con soluzioni professionali a basso impatto ambientale, è stata selezionata da Oscar e Francesco Farinetti, Founder e CEO di Green Pea (leggete l’articolo a pagina 26), per diventare protagonista del primo Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto dell’ambiente. Nel nuovo store di 15.000 mq di Green Pea, al terzo piano, nell’area Beauty – taste, read & beauty – verranno esposti e venduti i detergenti Fila biodegradabili e protettivi a base acqua per tutte le superfici. Prodotti selezionati in quanto rispettosi dell’ambiente, della persona, non nocivi per gli animali domestici, realizzati con nuove materie prime derivanti da parti organiche e vegetali, totalmente atossici e VOC, confezionati solo con imballi riciclabili. Grazie alle caratteristiche dei suoi prodotti, Fila ha definito una partnership con Green Pea per la pulizia e la manutenzione delle superfici del Retail Park. «Fila Green Action non è uno slogan ma una precisa strategia aziendale che coinvolge tutti i settori dell’azienda, dalla produzione al consumo solo di energia rinnovabile, fino alla raccolta differenziata e controllata degli scarti di lavorazione; tutti i laboratori di ricerca e i centri produttivi sono esclusivamente in Italia e rispettano i più rigidi standard di sicurezza ambientale e sul lavoro», confermano d’azienda. Dal 2009, inoltre, l’azienda fa parte del Green Building Council Italia, associazione no-profit che sostiene lo sviluppo di edifici ecosostenibili e ha conseguito, nel 2014, l’importante certificazione ambientale ISO 14001. Una bella storia fatta di sostenibilità. www.filasolutions.com Alcuni dei prodotti che verranno utilizzati per la manutenzione delle superfici.
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Mercati / proposte
PROTETTIVO E IDROREPELENTE Tover, azienda della provincia di Torino, propone una soluzione ad hoc dal nome evocativo, Make-Up. Si tratta di un rigenerante per il ripristino dei pavimenti in laminato graffiati e usurati. Applicato sul laminato nuovo, esalta il colore e la profondità del disegno. Forma sul pavimento un film protettivo idrorepellente e resistente al calpestio. Inoltre, protegge la superficie migliorandone la lavabilità. Ma l’offerta dell’azienda piemontese non si ferma qua, perché grazie al suo know-how nell’ambito delle superfici e delle loro finiture è riuscita a formulare prodotti specifici ed efficaci per le diverse tipologie di pavimento. www.tover.com
Per la rimozione di cere Si tratta di un detergente decerante per la rimozione di vecchi strati di cera metallizzata tradizionale e per il lavaggio di fondo dei pavimenti. Una delle particolarità di Floor Clean sta nel fatto che alla diluizione d’impiego non forma schiuma, con il vantaggio di evitare la scivolosità del pavimento durante il lavaggio. La sua composizione è concentrata e il suo aspetto è liquido trasparente di colore giallo. Ideale per la pulizia e la rimozione di cere da pavimenti in PVC gomma, linoleum e ceramica. Prodotto e distribuito da Lechner. www.lechnerspa.com
Una linea ad hoc La linea dei Manutentivi di Adesiv comprende anche un insieme di prodotti per la cura delle pavimentazioni in legno: Parquet Pro (detergente neutro), Brill (polish auto lucidante per parquet verniciato), Polish WB (polish opaco per parquet verniciato), Decerlegno (decorante), Detpro (detergente ravvivante), Olipro (detergente nutriente per parquet trattati ad olio/ cere). Una gamma completa che garantisce al manutentore la possibilitĂ di operare sul cantiere con soluzioni ad hoc per i differenti tipi di pavimenti. Questo, perchĂŠ avere cura del parquet significa assicurare al pavimento un aspetto piacevole nel tempo, inoltre la sensazione di pulito e igiene rende naturalmente confortevole gli ambienti in cui si opera. E si vive. www.adesiv.it
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N° 8 dicembre 2020 / trimestrale tecnico-professionale del sistema superfici e rivestimento network Floor&Wall DIRETTORE RESPONSABILE
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