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SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
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PROGETTO Dettagli insoliti e iconici esaltano la funzione espositiva in una farmacia siciliana CANTIERE Continuità tra nuovo e antico al Grand Hotel Victoria Concept & Spa
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Lo studio Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati ha scelto superfici e complementi che fanno sentire a casa Pag. 18
SU IL SIPARIO Siamo entrati nel “Primo Camerino” del Teatro Arcimboldi di Milano, luogo importante per gli artisti, sconosciuto ai più
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Editoriale
Ispirazioni che si trasformano in parole. Mai uguali
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er questo editoriale prendo spunto dalla bella intervista (leggetela!) raccolta con Andrea Auletta, nella quale l’architetto milanese dà una sua personale definizione di progetto, dice: “Per me ogni progetto è una storia a sé, un foglio bianco su cui scrivere un racconto e trasmettere emozioni, con l’intento di non ripetermi mai”. Ecco, mi permetto di fare un parallelismo con le sue parole, perché per me, per la nostra redazione, succede la stessa e identica cosa ogni volta che ci troviamo a pensare a un nuovo numero del magazine: un timone bianco – ah, il timone è la visualizzazione grafica della sequenza delle pagine, spesso in forma di miniature, ed è utile per annotare contenuti e riflessioni – e un sacco di informazioni raccolte da trasformare in articoli, rubriche, interviste, reportage, eccetera eccetera… È il risultato di rapporti con operatori, con aziende del settore, di momenti di approfondimento, di ispirazioni che si trasformano in parole e foto. Ogni volta sempre qualcosa di diverso, sempre una nuova sfida, come quelle di Matteo Defendini, protagonista della rubrica New generation.
Questo nuovo numero di Floor&Wall, tra le altre cose, arriva dopo l’appuntamento degli appuntamenti, il Salone con il suo Fuorisalone, dove, mai come quest’anno, tanta è stata l’attenzione dedicata ai materiali, alle superfici. È stato arduo fare una selezione delle diverse novità che ci hanno colpito, ma tra le tante, ne abbiamo scelte 19… Andate a pagina 35. Questo è solo un assaggio del nuovo numero, che si presenta con la sua consueta copertina, abbinata alla Cover story a pagina 18, sulla quale volutamente non mi sono soffermato, perché metaforicamente vi abbiamo fatto entrare, assieme a noi, in un luogo magico, spettacolare, il “Primo Camerino” del Teatro Arcimboldi di Milano. È da lì che, in parte, abbiamo raccolto le ispirazioni per questo nostro appuntamento: il numero 14 di Floor&Wall. E allora, non mi resta che augurarvi una buona lettura! FRANCESCO TOZZI
Instagram: fra_sette floor_wall_network
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Un caffè con…
Partire da un foglio bianco QUESTO SIGNIFICA PROGETTARE. RACCOGLIERE ISPIRAZIONE DA TUTTO CIÒ CHE STA INTORNO E TRASMETTERE EMOZIONI, CON L’INTENTO DI NON RIPETERSI MAI
Ph. Stefano Scatà
COLLOQUIO CON ANDREA AULETTA DI DANIELA STASI
Ph. Andrea Auletta
La reception dello Starhotels E.c.ho. – Ecological contemporary hotel – in zona Stazione Centrale a Milano, premiato dal Touring Club Italia per la migliore cultura della sostenibilità.
Per chi bazzica il mondo dell’ospitalità, il nome di Andrea Auletta è certo noto. È infatti l’architetto che si occupa da oltre 20 anni della progettazione e del revamping degli hotel del gruppo fiorentino Starhotels in Italia e nel mondo. A questa collaborazione si sono via via affiancati altri progetti per alberghi, gallerie d’arte, residenziale e non sono mancati lavori per uffici di alta rappresentanza e spazi retail. Il suo approccio al progetto si è evoluto nel tempo, ma è tuttora fortemente intrecciato a una delle sue prime esperienze lavorative, nello Studio di Andrea Branzi, una familia nel senso rinascimentale del termine, ricordata con divertita nostalgia e affetto. Lì ha imparato a considerare ogni progetto come un nuovo capitolo. E proprio per questo la sua indagine va oltre, verso il prodotto, e lo porta a disegnare i mobili, i tessili d’arredamento, le carte da parati, i tappeti, i tendaggi. 10
Già da questa premessa si evince la sua grande attenzione per i materiali. Ma basta usare le nostre parole, diamo spazio alle sue. Come considera oggi la progettazione di interni, qual è la sua visione? Cosa pensa sia prioritario nel progettare? La funzionalità, il comfort, la fruibilità, l’estetica? Per me ogni progetto è una storia a sé, un foglio bianco su cui scrivere un racconto e trasmettere emozioni, con l’intento di non ripetermi mai. Il luogo e le persone con cui mi confronto condizionano e indirizzano le mie scelte, che stilisticamente vanno da un classico fresco e grintoso a un contemporaneo caldo e accogliente. Per tutti i progetti, sia residenziali che di hospitality, cerco di trovare l’equilibrio tra funzionalità e comfort: nel residenziale
Due scorci del fiorentino Hotel Il Tornabuoni, nuovo cinque stelle lusso caratterizzato da interni che accolgono l’essenza del XIV secolo e guardano al presente con un design contemporaneo.
Ph. Stefano Scatà
tenendo conto degli aspetti pratici che deve avere un appartamento, nelle strutture ricettive con una particolare attenzione alla scelta dei materiali, che devono essere, oltre che esteticamente belli, duraturi e di facile manutenzione. Il tutto deve poi essere il frutto di un’armonia di forme, colori, materiali e luci. Secondo lei quanto è l’architetto a condizionare il mercato dei materiali? O meglio, è l’architetto che condiziona le nuove tendenze e lo sviluppo di nuovi prodotti o viceversa è il mercato che condiziona la visione dell’architetto? Il condizionamento è reciproco, è un continuo stimolo che nasce da esigenze di progetto e dalla curiosità: quest’ultimo è un ingrediente fondamentale. Essere curiosi significa essere attenti, camminare con il naso all’insù, trovare ispirazione da qualsiasi cosa. E, soprattutto, almeno per me, non seguire le mode, prendere spunti dalle tendenze, rielaborarle e farle mie. 11
Un caffè con…
Gli interni della penthouse dotata di un terrazzo di 80 mq, dal quale godere di una vista di rara bellezza sulle guglie del Duomo di Milano. Punta di diamante dei Duomo Luxury Apartments by Rosa Grand, parte di Starhotels Collezione.
Quando progetta un nuovo interno che peso dà ai materiali, in riferimento a pavimenti e pareti? Sul fronte dei materiali non ci sono preclusioni. Tutto dipende dal progetto: amo sperimentare, mi prendo dei rischi. Soluzioni divertenti con materiali poveri che creano emozioni fortissime sono altrettanto valide, come un legno teak riprodotto con materiale sintetico con un effetto spettacolare. Poi ci sono i materiali che parlano dei luoghi, come la pietra serena, il cotto e il cuoio in Toscana. Come il marmo, il broccato e il vetro a Venezia. Questa è un’epoca in cui si guarda con attenzione all’utilizzo di materiali naturali, ma non bisogna escludere l’uso di materiali sintetici, se fatto in maniera accattivante e opportuna.
Ph. Andrea Auletta
Secondo lei come si evolveranno i materiali? Già oggi la tecnologia e le importanti ricerche e gli investimenti fatti da tante aziende ci consentono di realizzare manufatti e prodotti meravigliosi e unici più velocemente e a costi e tempi più contenuti. L’unicità, la creazione di prodotti bespoke, secondo me sarà sempre più la chiave di volta nell’evoluzione dei materiali. Tutto questo con una sempre più forte attenzione alla sostenibilità, che ormai è un elemento imprescindibile per produzione e progettazione.
Un’altra “cartolina” da Milano, la lobby dello Starhotels E.c.ho.
Per saperne di più, visita il sito andreaauletta.it
ph Alessandro Moggi
PER CONOSCERE MEGLIO ANDREA AULETTA La sua ispirazione: Tutto ciò che mi circonda. Il suo maestro o i suoi maestri: Il mio primo maestro, Andrea Branzi, con il quale ho vissuto una meravigliosa esperienza di due anni. Il suo modus operandi: Partire da un foglio bianco, sul quale dare sfogo alle emozioni che sento e che voglio trasmettere per ogni singolo progetto.
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Sempre una nuova sfida ABBIAMO CHIESTO ALL’ARCHITETTO MATTEO DEFENDINI QUANTO PESO DÀ IL SUO STUDIO A PAVIMENTI E RIVESTIMENTI IN UN PROGETTO DI INTERIOR. ECCO LA SUA RISPOSTA DI DANIELA STASI
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La ricerca processuale, che, come architetto, cerco di portare avanti insieme al mio team, è volta a individuare una possibile coerenza in tutti quelli che sono gli step della progettazione architettonica, di cui la fase di interior design rappresenta un momento fondamentale. L’obiettivo, sicuramente ambizioso, è che tutte le scelte materiche che definiscono il “carattere” di un ambiente – riguardino esse tessuti, luci, colori oppure elementi d’arredo o decoro – siano frutto di una visione progettuale d’insieme in grado di rappresentare un punto d’incontro tra necessità funzionali, tecnologiche, gusto del cliente ed eleganza formale. Progettare uno spazio significa, infatti, dover tener conto di più fattori, a partire dall’esaminare attentamente le esigenze e i gusti del cliente, cercando di coglierne le aspettative, rispettando il suo budget e ponendo particolare attenzione verso l’ecosostenibilità (oggi imprescindibile), la reperibilità dei materiali, la tecnologia a disposizione, ecc. In un simile approccio al nostro lavoro, la scelta di materiali specifici per pavimenti e rivestimenti costituisce sempre una nuova sfida in ogni progetto, pubblico o privato che sia, per riuscire a dar vita a spazi accoglienti, innovativi e in sintonia con i propri fruitori.
RISPETTO DELL’AMBIENTE CULTURALE E NATURALE Fondato e guidato da Matteo Defendini, lo studio Defendini Architects è composto da una squadra pluridisciplinare orientata a indagare il valore comunitario e sostenibile dell’architettura. Attivo su scala globale e supportato da una rete di professionisti locali, opera innanzitutto nel rispetto
dell’ambiente culturale e naturale nel quale ogni lavoro si integra. L’attenzione verso i bisogni degli utenti, il clima, i materiali, le tecnologie, le maestranze e le tradizioni regionali, si traduce nell’offerta di soluzioni creative e innovative. Questo approccio è possibile grazie all’immaginario
intellettuale, poetico e plastico di Matteo che, nato e cresciuto in provincia di Brescia, si è trasferito prima in Svizzera e poi in Francia per svolgere il suo percorso universitario. Ma non abbiamo ancora svelato due dati che fanno davvero la differenza. La sua età, 31 anni, e il conseguimento nel 2021
dell’ambizioso riconoscimento “Europe 40 Under 40”, promosso dall’European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies e dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e finalizzato a premiare i 40 migliori architetti e designer europei under 40.
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28 24 Un luogo sconosciuto, ma così importante per gli artisti. Siamo entrati nel “Primo Camerino” del Teatro Arcimboldi di Milano, riprogettato dallo studio Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati in occasione della Milano Design Week. Tutti i dettagli fanno sentire a casa, superfici comprese.
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& giugno - numero 14 / 2022 / credit foto: Luca Privitera
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MILANO DESIGN WEEK
2022
PROGETTO Dettagli insoliti e iconici esaltano la funzione espositiva in una farmacia siciliana CANTIERE Continuità tra nuovo e antico al Grand Hotel Victoria Concept & Spa
Floor&Wall magazine
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Sommario / n° 14 Giugno 2022
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Lo studio Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati ha scelto superfici e dettagli che fanno sentire a casa Pag. 18
SU IL SIPARIO Siamo entrati nel “Primo Camerino” del Teatro Arcimboldi di Milano, luogo importante per gli artisti, sconosciuto ai più
18 COVER STORY Su il sipario di Daniela Stasi 16
F&W MATERIALI 16 pagine di soluzioni, innovazioni, prodotti
PROGETTO 24 HIGH PRESSURE FLOORS Superficie dai dettagli insoliti di Jacopo Fromelli 28 PARQUET Il passato vestito di contemporaneità di Daniela Stasi CANTIERE 60 ALLESTIMENTI TEMPORANEI Colori che proteggono di Irene Nuvola 64 RISTRUTTURAZIONI Continuità tra nuovo e antico Colloquio con Franco Pè di Daniela Stasi
68 NEXT E TENDENZE Sapienza da alchimisti di Daniela Stasi 72 TECNOLOGIE Replicare l’estetica di Dario Zocco Ramazzo 76 NORMATIVE Obblighi da conoscere Fonte Daniele Bergamasco 78 MERCATI Come viene percepito il marmo? di Viola Delfino
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RUBRICHE 9 EDITORIALE Ispirazioni che si trasformano in parole. Mai uguali di Francesco Tozzi 10 UN CAFFÈ CON… Partire da un foglio bianco Colloquio con Andrea Auletta di Daniela Stasi 14 NEW GENERATION Sempre una nuova sfida di Daniela Stasi 32 EVENTI Ispirare l’hospitality
34 MILANO DESIGN WEEK 2022 Voglia di esserci 56 SOSTENIBILITÀ Rompere l’allineamento tra crescita e consumo di Nicolò De Rossi 58 INNOVAZIONE Progetti immersivi di Anita Cavalli 81 LO SGUARDO DI FLOOR&WALL Pagine di storia di Daniela Stasi
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
SOLUZIONI | INNOVAZIONI | PRODOTTI
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SPEC IALE F&W Milan o Desig n Wee k 2022
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Cover Story
Su il sipario UN LUOGO SCONOSCIUTO, MA COSÌ IMPORTANTE PER GLI ARTISTI. SIAMO ENTRATI NEL “PRIMO CAMERINO” DEL TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO, RIPROGETTATO DALLO STUDIO CALVI CESCHIA VIGANÒ ARCHITETTI ASSOCIATI IN OCCASIONE DELLA MILANO DESIGN WEEK. TUTTI I DETTAGLI FANNO SENTIRE A CASA, SUPERFICI COMPRESE DI DANIELA STASI, FOTO DI LUCA PRIVITERA
Nelle foto di queste pagine, diverse inquadrature del Primo Camerino. Ben visibili le forme circolari delle pareti e di alcuni complementi, per avvolgere gli artisti, come un abbraccio che dà forza ed energia.
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FOCUS SUPERFICI • Boiserie: Realizzata con la collezione Alpi Wavy Fir White • Pareti: Finitura decorativa Wall2Floor e Archi+ Tadelakt di Novacolor • Pavimenti: Wall2Floor di Novacolor
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uante volte andando a teatro vi capita di pensare ai camerini? Che luoghi poetici! Accolgono e custodiscono batticuori, timori, adrenalina, e anche soddisfazioni o delusioni, esaltazioni o struggimenti per quanto accaduto sul palco. Luoghi segreti, off limits, dove attori, cantanti, ballerini, musicisti, sono tra sé e sé, a raccogliere le forze prima di entrare in scena e a raccontarsi realmente come sia andata, a sipario chiuso e senza maschere. Tra i luoghi più intimi in assoluto, al pari di casa propria. Questa premessa svela perché abbiamo deciso di dedicare la copertina di questo numero a “Il Primo Camerino”, il camerino del TAM Teatro Arcimboldi Milano destinato al primo attore, riprogettato dallo studio Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati in occasione della Milano Design Week 2022: ultimo “atto” del progetto “Vietato l’ingresso”, al quale nel 2021 hanno aderito 17 studi di progettazione adottando uno dei camerini del teatro con l’obiettivo di ripensarli, nelle funzioni e nell’estetica. Noi di Floor&Wall abbiamo avuto il piacere di visitarlo e di apprezzarne l’idea progettuale. Appena varcata la soglia, ci si sente davvero a casa, non solo perché tutti gli spazi sono pensati per essere accoglienti e confortevoli, ma anche per le piccole grandi attenzioni che emergono dalla progettazione, dalla scelta dei colori a quella dei materiali. E ora stop al prologo, si va in scena. GIOIELLI DI INTERIOR DESIGN Partiamo da “Vietato l’ingresso”. Presentato da Show Bees e TAM Teatro Arcimboldi e curato da Giulia Pellegrino, figura trasversale nel mondo del design e dell’architettura, è stato definito “uno dei progetti più originali del Fuorisalone 2021”. Un’insolita operazione culturale concretizzatasi con il supporto di oltre 200
partner tecnici, aziende di design e maestranze che hanno messo a disposizione i propri pezzi iconici e le proprie risorse a titolo gratuito. Giusto per citare qualche brand del settore arredo: Cassina, Gebrüder Thonet Vienna, Horm, Living Divani, Lualdi; Geberit e Gessi per il bagno. In sostanza, si è trattato di un contest: gli studi di progettazione si sono sfidati creando dei piccoli gioielli di interior design che il pubblico ha potuto visitare e poi votare durante la Milano Design Week dello scorso settembre. Ecco i numeri: più di 10.000 i visitatori all’Arcimboldi e oltre 7.000 i voti online. Lo studio premiato è stato, per l’appunto, Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati, con il camerino intitolato Diorama che ha quindi ottenuto l’incarico di riprogettazione de “Il Primo Camerino”. Il restyling ha visto la consulenza artistica di Arturo Brachetti e la collaborazione di oltre 20 marchi di interior design. SPAZI CHE AVVOLGONO Il camerino principale, quello della star per intenderci, inaugurato all’apertura del teatro nel 2002, ha ospitato e ospiterà i più 19
grandi nomi dello show business nazionale e internazionale: da Roberto Bolle a David Parsons, da Ludovico Einaudi a Paolo Conte, da Bob Dylan al Dalai Lama, da Sting a Elton John, da Liza Minelli a Charles Aznavour. Il progetto di riqualificazione si è basato su elementi che tendono a rafforzare l’identità di uno spazio a pianta semicircolare, distribuito su oltre 50 mq. Per realizzarlo, l’impresa edile Gruppo Censeo ha provveduto allo smantellamento della struttura preesistente, rimuovendo i vecchi impianti, la boiserie, il parquet e i tavolati. La forma è avvolgente, ellittica, data dalla posa di cartongessi arrotondati. Per descrivere il progetto per filo e per segno attingiamo a larghe mani dalle note di progetto degli architetti Calvi Ceschia Viganò. Iniziamo proprio dalla forma semicircolare che, percepibile come un abbraccio, è stata di continuo negata e riconfermata: i grandi tappeti
LA PAROLA AGLI ARCHITETTI CALVI CESCHIA VIGANÒ
«Il programma era molto chiaro: uno spazio nel quale truccarsi ma che fosse accogliente visto il lungo periodo di utilizzo da parte dell’artista, un bagno completo, uno spazio soggiorno dove si potessero rilasciare interviste, separato dalla zona del trucco, una piccola cucina, armadi per riporre gli abiti di scena. Così, il progetto de Il Primo Camerino nasce dall’ascolto e dal confronto con i suoi futuri utilizzatori con i quali abbiamo avuto il privilegio di parlare in questi mesi. Per noi è la seconda occasione di riflessione sul tema del teatro, del mondo degli artisti e del camerino. Questo luogo, situato sul lato sinistro del palco vista la distanza degli altri camerini dallo spettacolo, grazie alla sua generosa dimensione e altezza, è ideale per il suo uso. In fondo non esistono “luoghi perfetti” e “luoghi sbagliati”, tantomeno progetti facili o difficili.
»
Per saperne di più sul progetto “Vietato l’ingresso” vai al sito teatroarcimboldi.it
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Cover Story
IN BREVE • Realizzazione: restyling del camerino principale del Teatro Arcimboldi • Luogo: Milano • Progetto: Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati • Superficie totale: 50 mq
gemelli di Kasthall disegnati ad hoc dai progettisti e tessuti in lana ne definiscono lo spazio a terra con un colore verde petrolio e motivi circolari del medesimo colore, un grande lampadario rotondo di ottone a led di Nemo ne sottolinea le linee morbide confermandone la centralità. Tutte le superfici sono rivestite di resina, così come i bagni; la scelta del colore ha spaziato dalla gamma dei verdi fino all’arancio per le pareti. A marcare l’ingresso è una porta a imbuto che presenta gli spazi con colori accesi: sulla parete di sinistra è ben visibile la bacheca con la locandina dello spettacolo in corso, mentre, una volta entrati, un piccolo atrio triangolare fa da spartiacque tra i due ambienti principali. Ma non in modo netto. Due porte scorrevoli di grande dimensione possono infatti separare ma anche connettere lo spazio, aprendolo sulla boiserie in legno chiaro che fa da quinta. Sono le sedute a caratterizzare i due ambienti: un grande sommier in velluto verde petrolio nello spazio del trucco, una panca imbottita appoggiata alla parete semicircolare nel secondo ambiente, dove è stata ricavata anche una piccola buvette. Il bagno ha un 21
Cover Story
È stato l’étoile del Teatro alla Scala, Roberto Bolle, in scena con il Galà On Dance, a inaugurare il nuovo primo camerino. E lo ha reso noto sui suoi canali social.
Si percepisce un senso di armonia, che affiora anche dai materiali scelti e dai colori delle superfici
cuore tecnologico, sapientemente nascosto sotto il rivestimento in resina colorata: grazie a un sistema di elementi prefabbricati si agevolano le manutenzioni e le eventuali ispezioni. A occuparsi dell’esecuzione degli arredi di tutto il camerino, le mani artigiane della falegnameria Simone Piva. BOISERIE E COLORE ALLE PARETI Come detto, a colpirci è stato il progetto nel suo insieme, ma fedeli alla nostra natura, non possiamo che focalizzarci sulle su-
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perfici. Il primo sguardo va alle pareti perimetrali, rivestite dalla boiserie Alpi, specializzata nella produzione di superfici decorative in legno ricostituito: è stato utilizzato uno dei legni più recenti dell’azienda, Wavy Fir White, impiallacciatura disegnata da Raw Edges e realizzata in pioppo proveniente da aziende agricole italiane, quindi prodotta con materie prime sostenibili certificate dal Forest Stewardship Council. I progettisti si sono ispirati alle tipiche venature rigate dei legni di abete e pino, e hanno deciso di modellarle in morbide curve creando un insolito decoro grafico. La collezione gioca con la filosofia zoom in/zoom out, dando origine a diverse percezioni: visto da vicino, il legno ha un aspetto naturale, ma da lontano, le onde della venatura rimodellata danno alla superficie un senso di movimento. Continuiamo a osservare, ed ecco Wall2Floor e Archi+ Tadelakt, i decorativi Novacolor scelti dallo studio Calvi Ceschia Viganò per i pavimenti e le pareti. Wall2Floor è un sistema multistrato di natura minerale che permette di ottenere su superfici orizzontali e verticali rivestimenti continui e senza giunte, in grado di garantire facilità di pulizia e mantenimento delle superfici. Archi+ Tadelakt è un rivestimento murale minerale in polvere per interni, a base di calce idraulica naturale, calce aerea, inerti accuratamente selezionati e modificanti reologici per garantire ottima lavorabilità. La particolare formulazione permette di replicare, dal punto di vista estetico, le tipiche finiture del Tadelakt marocchino.
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Progetto / high pressure floors
Superficie dai dettagli insoliti A MONDELLO, NEL PALERMITANO, LO STUDIO UAIG RIDISEGNA I VOLUMI DI UNA FARMACIA ESALTANDO LA FUNZIONE ESPOSITIVA DEGLI SPAZI CON PARTICOLARI ICONICI, COME LA FONTE MONOLITICA E IL PAVIMENTO AD ALTA PRESSIONE FIRMATO BERRYALLOC DI JACOPO FROMELLI, FOTO DI NANNI CULOTTA La superficie totale è di circa 100 mq.
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ei locali di un’ex-gioielleria di Mondello, a Palermo, lo studio UAIG ha dato vita a una farmacia che si distingue per la cura degli interni non solo dal punto di vista planimetrico, ma anche illuminotecnico e simbolico. Situata in un edificio preesistente, le cui caratteristiche strutturali hanno limitato fortemente le modifiche alla pianta, l’attività commerciale è stata percepita fin dall’inizio come un involucro, un contenitore, una scatola: uno spazio ben limitato, dunque, ma ricco di potenzialità. Quello che all’inizio era un vincolo, è stato così trasformato dallo studio UAIG in opportunità, focalizzando l’attenzione non solo sul “recinto”, ma anche sugli oggetti in esso contenuti. 24
➢ LA PAROLA AL POSATORE L’aspetto più interessante dei pavimenti ad alta pressione BerryAlloc è che sono stati concepiti come sistema “tutto in uno”: le tavole da un lato sono già dotate di materassino fonoassorbente e strato impermeabile, e dall’altro hanno un sistema brevettato di aggancio a clic che facilita notevolmente la posa, velocizzando tutte le operazioni di installazione del pavimento. Vincenzo Sapienza (Edilsama)
➢ LA PAROLA ALL’ARCHITETTO I pavimenti ad alta pressione BerryAlloc, oltre ad avere finiture davvero realistiche, permettono di dare vita a superfici resistenti al traffico e alla caduta di oggetti pesanti, ma non solo: assicurano anche la massima silenziosità e impermeabilità, rivelandosi ideali per ogni tipo di progetto, sia residenziale che commerciale. Luca Grammauta (Studio UAIG)
Sul fondo, la fonte posizionata nello spazio cosmesi.
SPAZIO DEFINITO La complessità generata dai prodotti esposti, numerosi per quantità e per varietà, ha spinto alla creazione di uno spazio lineare, neutro – ma non per questo freddo – e allo stesso tempo accogliente e confortevole. Se il sistema espositivo a scaffalature definisce il perimetro del “contenitore”, il fulcro che cattura l’attenzione nell’ambiente principale sono i banconi di vendita, due volumi puri, imponenti, realizzati con lastre di grès monolitiche dalla texture molto materica. Ciò che stupisce profondamente il visitatore è situato però nella zona dedicata alla cosmesi, al cui centro sorge una vera e propria fonte: realizzata come un monolite iconico, accompagnato da una bocca
di erogazione che scende dal soffitto, è sia un elemento funzionale di igienizzazione, sia un oggetto simbolico di purificazione che accompagna il consumatore all’interno di un viaggio esperienziale nel mondo della cosmesi. Viaggio che inizia, appunto, con il detergersi le mani. L’illuminazione dei locali, calibrata per la corretta esposizione dei prodotti, è stata progettata come se la farmacia fosse un ambiente domestico e pertanto risulta morbida, non abbagliante né eccessiva. La scelta monocromatica che caratterizza arredi e pareti viene spezzata e allo stesso tempo esaltata dal pavimento ad alta pressione firmato BerryAlloc, scelto in una variante customizzata che rievoca il design e il comfort di un rivestimento tessile. 25
Progetto / high pressure floors
LA SCHEDA • Realizzazione: Farmacia Partanna • Località: Mondello, Palermo • Anno di ultimazione: 2020 • Superficie: 99 mq • Progetto architettonico e d’interni: Studio UAIG_architettura, architetto Luca Grammauta e architetto Alberto Giambruno • Project Team: Martina Di Gangi • Impresa: Edilsama, Palermo • Impianti tecnici: Ing. Fabio Masi • Consulenza illuminotecnica: Los Project • Arredi su misura: - Pianeta legno ebanisti - Edilvetro - Pavimenti: BerryAlloc, pavimenti ad alta pressione (HPF), decoro customizzato.
Il dettaglio della pavimentazione.
DALL’ASPETTO AUTENTICO I pavimenti ad alta pressione BerryAlloc, o pavimenti HPF (High Pressure Floors), sono superfici particolari che uniscono alte performance di resistenza e durata nel tempo a decori e finiture dall’aspetto autentico. Progettati per far fronte alle esigenze quotidiane delle pavimentazioni in termini di performance, incluse quelle degli spazi molto frequentati – come attività commerciali, uffici, ristoranti, hotel, aeroporti e centri commerciali – i nuovi pavimenti HPF permettono di realizzare rivestimenti resistenti agli urti e all’usura (classe 34/AC6), garantendo allo stesso tempo silenziosità e impermeabilità. Disponibili in 74 decori (effetto legno, pietra o cemento) e tre diversi formati (dalla tavola normale a quella extra large), i pavimenti HPF BerryAlloc sono realizzati con materiali certificati PEFC e sono dotati di un esclusivo sistema di aggancio in alluminio brevettato che conferisce ulteriore forza e solidità alla superficie, rendendone al contempo facile l’installazione e la manutenzione.
SISTEMA INTEGRATO Fondato dall’architetto Luca Grammauta, lo Studio UAIG_architettura si focalizza sul tema dell’abitare, nelle residenze private così come nei luoghi pubblici. La persona
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e la concezione dello spazio sono posti al centro e guidano un’architettura attenta ai materiali e alla loro percezione. Dall’analisi di fattibilità alla realizzazione tecnica, attraverso
la gestione delle risorse economiche e lo sviluppo delle pratiche amministrative, UAIG_architettura offre un sistema integrato di soluzioni, avvalendosi anche di
collaborazioni multidisciplinari. Dal 2019, l’architetto Alberto Giambruno si è unito alla guida dello studio, abbracciandone la filosofia che pone l’architettura quale nodo tra varie discipline.
Per tutti quei momenti di ‘forte impatto’.
Tavole di grandi dimensioni, splendidi decori in legno, pietra e cemento, massima resistenza all’usura, ai graffi, agli urti. Cosa chiedere di più ad un pavimento? 74 decori proposti in 3 diverse collezioni: Grand Majestic, Grand Avenue e Original. Un’ampia scelta di colori e formati. Impossibile non trovare il pavimento dei tuoi sogni.
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Pavimenti ad alta pressione.
19/04/2022 10:07:49
IN BREVE • Realizzazione: ristrutturazione di un ex laboratorio e trasformazione in tre loft • Luogo: Milano • Progetto: Studio Archventil • Pavimenti: CP Parquet, Collezione Antico Asolo 2 strati, Matita, Rovere Europeo Select, spazzolato verniciato
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Progetto / parquet
I l p a s s a to ve s t i to d i c o n te m p o r a n e i t à TRE LOFT IN CENTRO A MILANO RICAVATI DA UN EX LABORATORIO. SPAZI DISTINTI ACCOMUNATI DALLA SCELTA DELLO STUDIO ARCHVENTIL DI CREARE PAVIMENTI CON LA COLLEZIONE ANTICO ASOLO DI CP PARQUET DI DANIELA STASI, FOTO DI LUCA ROTONDO
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er i milanesi dai capelli grigi, via Orti è una strada particolarmente simbolica. Situata nei pressi di corso di Porta Romana, in pieno centro, è una di quelle vie nostalgiche, dove si può tuttora immaginare la Milano di una volta. Una via centralissima ma nascosta, che racconta di una città operaia, di trani (come venivano chiamate in dialetto le vecchie osterie), di nebbia e di sogni per un domani migliore. In via Orti, se si vuole, si ha davvero la possibilità di camminare in equilibrio tra il passato e il futuro. Proprio lì si trova il plesso di cui vogliamo parlarvi in queste pagine: tre loft nati dalla rigenerazione di un ex laboratorio di 200 mq con un’altezza di 4,3 m, a seguito di una ristrutturazione integrale curata dallo Studio Archventil. Il nostro sguardo, come di consueto, non può non posarsi sui pavimenti: la scelta progettuale è stata quella di optare per la Collezione Antico Asolo 2 strati di CP Parquet. TRE PERSONALITÀ Il progetto ha dato vita a una trasformazione radicale degli spazi, che da industriosa fucina è diventata un insieme di ambienti moderni dalla personalità decisa. Ma la cura meticolosa di ogni mini-
Loft B, la prima casa di una studentessa, funzionale ma esteticamente eclettico.
Più info sui pavimenti: www.cpparquet.it
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➢ PER IL POSATORE I pavimenti Antico Asolo si possono posare sia tramite incollaggio sia con posa flottante. Chiaramente la bellezza di un pavimento in legno dipende anche dal contributo di posatori qualificati. La cura nella realizzazione del massetto determina un miglior sottofondo, in grado di resistere alle sollecitazioni e di assicurare una maggiore stabilità. Il corretto isolamento aumenta il comfort, proteggendo dall’umidità. La posa in opera accurata rende le superfici perfettamente lineari, evitando che il parquet scricchioli.
Loft A, studiato su misura di un imprenditore sempre in movimento.
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Progetto / parquet
➢ PER L’ARCHITETTO CP Parquet utilizza solo vero legno, lo plasma in 2 o 3 strati per garantire stabilità e durata. Gli spessori di cinque millimetri definiscono lo strato nobile di 4,2 mm (per il rovere), donando resistenza all’usura e al calpestio. Ogni pavimento è unico. Tutte le finiture, infatti, sono eseguite a mano in Italia da maestri artigiani che interpretano lo spirito del legno, la sua matericità, i nodi, le fessure naturali, le venature. Per le lavorazioni, infine, vengono usate esclusivamente vernici all’acqua e colle non dannose per la salute.
mo dettaglio ha consentito agli architetti di fare emergere la storia del luogo vestendola di contemporaneità. Come anticipato, gli appartamenti sono tre, tutti ottimizzati al meglio nella distribuzione degli spazi. Il Loft A si sviluppa su 60 mq ed è caratterizzato da forme semplici che accolgono elementi contemporanei combinati a complementi vintage e di modernariato: pensato su misura del suo attuale proprietario, un imprenditore sempre in movimento con l’esigenza di un’abitazione di appoggio, comoda, pratica, bella e di qualità. Il Loft B, prima casa di una studentessa, è distribuito su 44 mq: è il più piccolo dei tre, ma ricco di energia e grinta grazie a un arredo eclettico dal gusto principalmente retrò. Il Loft C, infine, strutturato su 86 mq, è il più ampio e arioso, dimora per
Loft C, ampio e arioso, pensato per una famiglia di quattro persone.
una famiglia con due bambini, dove ogni angolo è studiato sia per assecondare le attività di ciascuno, sia per momenti di condivisione. IL LEGNO ACCOGLIE E SEDUCE Ad accomunare i tre progetti, il parquet in legno di rovere, elementi strutturali in legno verniciato bianco o in metallo verniciato nero, oltre a grandi finestre vetrate che permettono il contatto con l’ambiente esterno e quindi di beneficiare di una luce maggiore. Perché Studio Archventil ha scelto di rivestire le superfici con un pavimento in legno CP Parquet? La risposta è scritta nel progetto stesso: per rendere gli ambienti più seducenti e più accoglienti. Per renderli “casa” agli occhi di tutti. 31
Focus / eventi
ISPIRARE L’HOSPITALITY DAL 12 AL 14 OTTOBRE A RIMINI TORNA SIA HOSPITALITY DESIGN, MANIFESTAZIONE RIVOLTA A CHI SI OCCUPA DI HÔTELLERIE E DINTORNI. DA QUEST’ANNO, GRANDE ATTENZIONE AI NUOVI TREND DELL’OSPITALITÀ OUTDOOR
Un evento che da sempre anticipa le tendenze. Ed ecco che SIA Hospitality Design 2022, in programma dal 12 al 14 ottobre nel quartiere fieristico di Rimini, apre le porte al turismo open air. Sempre più vicino all’hôtellerie per scelta delle forniture e strategia di business, il mondo del camping trova una nuova collocazione nella 71esima edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) che, in contemporanea al 59esimo TTG Travel Experience e al 40esimo SUN Beach&Outdoor Style, dà vita a un importante marketplace italiano del turismo. Quindi, grande novità, in seguito all’accordo di collaborazione che IEG ha siglato con FAITA Federcamping, SIA 2022 ingloba l’area Camping & Village, dedicata al segmento turistico del camping, del glamping e ai nuovi trend dell’ospitalità outdoor.
CONFERME E NOVITÀ SIA torna con due conferme: la Design Arena, quest’anno attenta a prodotti e servizi personalizzati e soluzioni tecnologiche, e la Main Arena con i suoi eventi istituzionali e con i principali interlocutori del settore. Tra questi, la presenza di Federalberghi, che durante la fiera riunisce il consiglio direttivo. Quattro le mostre pensate per ispirare gli operatori su camere d’albergo, ambienti wellness, tecnologie e glamping. Altra novità del 2022, l’attenzione alla formazione professionale: il mondo dell’ospitalità sta evolvendo e la manifestazione, attraverso partner di formazione accreditati, vuole proporsi come luogo nel quale si formano veri hospitality innovators, che anticipano tendenze e contribuiscono allo sviluppo del settore.
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PER MAGGIORI INFORMAZIONI: WWW.SIAEXPO.IT
DA SAPERE
SIA, TTG e SUN si svolgeranno in contemporanea anche con la seconda edizione di Superfaces, salone dedicato a materiali e superfici innovative per architettura e interior design. Appuntamento da segnare in agenda per chi si occupa di architettura.
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pavimenti tecnici per interni
I pavimenti Authentics sono disponibili in 5 diversi formati e numerosi decori, dal tradizionale effetto legno al più moderno effetto pietra, tutti caratterizzati da un'altissima definizione di stampa.
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Focus / Milano Design Week 2022 LE PROSSIME DATE Dal 18 al 23 aprile 2023
VOGLIA DI ESSERCI IL SALONE DEL MOBILE E IL FUORISALONE CONTINUANO A RACCONTARE L’EVOLUZIONE DELLA CREATIVITÀ E CONVINCONO CON NUMERI AL DI SOPRA DELLE ASPETTATIVE Foto: Courtesy Salone del Mobile.Milano
Chi ha vissuto più edizioni della Milano Design Week sa benissimo che mai, come quest’anno, le aspettative erano alle stelle. E come poteva essere altrimenti visti gli accadimenti epocali degli ultimi tempi e tutte le conseguenze annesse e connesse. Aspettative condite da tanti punti interrogativi: come sarà? Sarà partecipata? Vista la carenza di materie prime, le aziende presenteranno novità? Le risposte si sono palesate nel corso della settimana, soddisfacendo le attese. La partecipazione è stata alta, sia alla 60esima edizione Salone del Mobile sia al Fuorisalone, l’atmosfera era tonificante, c’era voglia di esserci, di fare (anche di correre, il che pone un altro tipo di domande). E sì, le aziende – chi più, chi meno – hanno presentato novità, soprattutto sul fronte della ricerca di nuovi materiali e tecnologie. Noi di Floor&Wall non potevamo che volgere la nostra attenzione sulle superfici per pavimenti e rivestimenti. Questo è il nostro pallino. Ora tocca a voi: spostate lo sguardo sulla pagina di destra e iniziate a farvi un’idea di cosa ci ha colpito nell’area S.Project in fiera e sguinzagliati per le vie di Milano. Chiaramente non è tutto ciò che abbiamo visto, è una selezione di 19 prodotti che hanno catturato la nostra attenzione in modo particolare. Buona lettura!
I NUMERI Salone del Mobile • 2.175 espositori, di cui il 27% esteri, con 600 giovani designer • 262.608 visitatori da 173 Paesi (quasi totalmente assenti cinesi e russi, nel 2019 più� di 42.000) • Il 61% di buyer e operatori di settore proveniva dall’estero Fuorisalone.it • Oltre 800 eventi • 1.380 designer • 1.061 brand
G U A R D A A D E S T R A E I N I Z I A A S F O G L I A R E L O S P E C I A L E M D W : 2 0 PA G I N E D E D I C AT E ALLE SUPERFICI CHE CI HANNO COLPITO!
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SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
SOLUZIONI | INNOVAZIONI | PRODOTTI
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
INNO AL BAROCCO La moquette non solo a pavimento, diventa anche una decorativa e sofisticata boiserie
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n gioco di accostamenti dal grande impatto visivo in grado di far percepire la capacità trasformativa della moquette, usata per l’occasione non solo sui pavimenti ma anche come rivestimento verticale. Ecco lo stand di Besana Carpet Lab al Salone del Mobile disegnato da Studioboom. Ispirandosi alle architetture barocche della Reggia di Versailles, in particolar modo alle elaborate boiserie seicentesche, lo spazio era caratterizzato da pareti composte da intarsi di moquette dalle tinte accese e intense, disposti in modo da ricreare motivi geometrici e dinamici. Un allestimento che rendeva bene l’idea della realizzazione di moquette su misura grazie alla tecnica del Mix&Match, ovvero la possibilità di utilizzare due o più tipi di prodotto uniti attraverso l’intarsio per definire disegni e geometrie. A tal proposito, l’azienda ha da poco lanciato il Manuale di Progettazione, una guida per la progettazione di stanze utilizzando la propria collezione di moquette. www.besanamoquette.com
PENSARE IN MARMO Una visione rinnovata dei materiali lapidei fondata sulla valorizzazione degli scarti
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l titolo di questa pagina è lo stesso dell’installazione ospitata, durante il Fuorisalone, nella Sala Lettura del Circolo Filologico Milanese, la più antica istituzione culturale di Milano. Protagoniste: le creazioni di Bufalini firmate Paolo Ulian, tra cui i pannelli in marmo Optical, nati dalla volontà di restituire valore a tutti quei frammenti di materiali che, per forma o dimensioni, non è possibile utilizzare per ulteriori lavorazioni e restano quindi in magazzino. L’azienda ricorre all’uso del marmo di Carrara, del Bardiglio e di altre varietà, presenti in colorazioni che vanno dal bianco al grigio scuro ai toni caldi del beige. Il materiale viene affiancato e composto come se si operasse con i nodi di una tessitura, su moduli di larghezza variabile dai 3,7 ai 60 centimetri, fino a ricoprire intere pareti. Ogni modulo presenta intagli e fresature inclinate, pensati per alloggiare piccole mensole in legno o acciaio, che possono essere liberamente spostate.
Leggi di più su www.floorewall.com
www.bufalini.com
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SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
ATTITUDINE MIMETICA Artigianalità e tecnologia trasformano il cemento in ispirazione per pareti d’appeal
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a Collezione Materia di Castelatto si ispira a materiali differenti e ne riproduce nel dettaglio le specificità. Realizzata in cemento esprime quindi le suggestioni tattili e visive di pietre, legni e metalli. Tra le proposte, il rivestimento Shou Sugi Ban che, prendendo spunto dall’omonima antica tecnica giapponese utilizzata per la lavorazione delle tavole di cedro, reinterpreta il carattere del legno bruciato. Ne risultano pareti con incrinature, tonalità intense, venature a rilievo, segni profondi: movimenti irregolari che trasmettono l’autenticità della produzione artigianale. Ciascuna lastra misura 100x20 cm ed è spessa 3 cm. www.castelatto.com
VISIONI DI PAESAGGIO Quattro luoghi italiani si trasformano in suggestioni per le superfici in legno
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loor landscape è la nuova capsule collection di Monica Armani per CP Parquet, frutto di un approccio multidisciplinare al tema delle superfici in legno. Una ricerca che parte dal paesaggio della cultura italiana e si concentra su quattro scenari a cui appartengono quattro storie diverse: Milano, Firenze, Venezia e Corvara (in Alto Adige, sulle Dolomiti), luoghi magici da cui prendere ispirazione per gli accostamenti cromatici e per le tipologie di taglio e decorazione. A ciascun mondo corrispondono materiali e soluzioni compositive coerenti con la storia del territorio. Il progetto associa superfici orizzontali con boiserie e profili perimetrali, per vestire di nuove visioni i volumi tridimensionali.
Approfondimento sul sito www.floorewall.com
www.cpparquet.it
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
THE WALL OF WONDERS Una casa astratta per far conoscere le molteplici potenzialità di un nuovo materiale per pareti
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er presentare il nuovo rivestimento per pareti X-KIN, Fenix ha proposto “The Wall of Wonders”, l’installazione immersiva ed emozionale ideata dallo studio creativo Motel409. Una casa astratta, le cui stanze erano rotoli di X-KIN che scendevano leggeri dal soffitto: ogni stanza raccontava una storia attraverso oggetti domestici e arredi progettati dal duo di designer Cara\Davide con il nuovo materiale, e pensati in dialogo con le ombre illusorie disegnate dall’artista svedese Gustaf von Arbin sulle pareti fluide, sempre fatte di X-KIN®. Ma cosa è Fenix? È la linea di innovativi materiali creati da Arpa Industriale per l’interior design, adatti sia per applicazioni verticali, sia orizzontali. La superficie esterna - in resine acriliche di nuova generazione, indurite e fissate attraverso un particolare processo, chiamato Electronic Beam Curing - data la bassa riflettività, è opaca, anti-impronta ed è morbida al tatto. Da segnalare anche la riparabilità termica, che dona al materiale la capacità di rigenerarsi dai micro-graffi superficiali.
www.fenixforinteriors.com
TRASPOSIZIONE DELLE FORME Linee di pavimenti resilienti che arricchiscono gli ambienti di creatività
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na collezione d’artista. Forbo Flooring Systems definisce così la nuova linea di pavimenti resilienti Eternal nati dalle esperienze, osservazioni e visioni di Mac Stopa, architetto e designer d’interni che si occupa di progetti di trasposizione delle forme. Grazie alla stampa digitale ad alta definizione, i motivi da lui realizzati, raggruppati in quattro categorie (Flower, Trapezoid, Wicker e Hexagon), sono diventati pavimenti delle collezioni tessili Flotex e viniliche Forbo. Giusto per dare un’idea: il disegno in questa pagina copre un’area di 100x100 cm. www.forbo.com
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
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ROMPERE GLI SCHEMI Mattonelle in legno che portano con sé rigore geometrico, cultura delle architetture, reinterpretazione dell’arte della decorazione e finiture innovative
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egli spazi Alcova, Giacobazzi ha presentato le anteprime dei progetti nati dalla collaborazione con Atelier Nuanda e Federico Peri. Una collezione di mattonelle in legno che rompe gli schemi dei pavimenti a cassettoni e assume una fisionomia contraddistinta da finiture materiche innovative e da un armonioso avvicendarsi di forme geometriche semplici e di cromatismi a contrasto. Quattro le nuove linee. Arrocco di Atelier Nuanda, s’ispira allo stile neomoresco e gioca con le forme pure della geometria, accostando materiali pregiati quali il noce americano e il wengé. Tessuto, design di Federico Peri, rielabora su superfici in rovere trame tessili della metà del secolo scorso rielaborate come decoro; l’alternanza tra parti levigate e parti sabbiate, dove le venature emergono come in un bassorilievo, è innovativa per una pavimentazione in legno e regala una matericità che sorprende tatto e vista. E ancora due collezioni di Federico Peri: Segmenti, progetto geometrico in cui sono accostate due varianti positivo/ negativo della mattonella in rovere e wengé, e Blasone, suggerita dalla tradizione delle grandi storiche dimore, con mattonelle caratterizzate da una sagoma a losanga in rovere e wengé. www.giacobazzilegno.it
PARETI D’HAUTE COUTURE Dieci grafiche che ricordano le trame e le morbide espressioni del velluto
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na collezione che prende il nome dalla prima partecipazione di Instabilelab al Salone del Mobile. Si chiama Milano Collection e tra le proposte include la carta da parati Velluto, in grado di evocare i canoni d’haute couture con dieci grafiche. Ricorda, infatti, le trame e le percezioni tattili morbide del velluto, un nuovo supporto pregiato che impreziosisce pareti e ambienti. Insieme ai parati, l’azienda veneziana ha presentato anche la collezione di tappeti taftati Carpetia Royal, con le stesse grafiche di Velluto. Per parure d’effetto. www.instabilelab.com
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
credit foto Giorgio Possenti
TESORI D’ARCHIVIO Rivestimenti murali con disegni geometrici e floreali dall’aspetto materico e tridimensionale
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re i progetti presentati da Limonta Wall: Multipli Wall Coverings by Piero Lissoni, StyleArchive Collection e Society Wallpaper Collection Chapter 1. Qui parliamo del primo. Lissoni, per sviluppare la sua prima linea di carta da parati, ha attinto al centenario archivio di Limonta da cui ha ricavato disegni geometrici e floreali. La collezione è composta da 12 elementi decorativi dall’aspetto materico e tridimensionale grazie a tre diverse texture e alla stampa a registro. Le tonalità vanno dal bianco al grigio, al blu indaco, al rosso cardinale, al verde polvere. Multipli Combo, infine, è la combinazione di diversi rivestimenti e texture della collezione su un’unica parete. www.limontawall.com
LUCE E MATERIA Quinta modulare in marmo che scherma ma rischiara, realizzata con accorgimenti che riducono gli scarti quasi a zero
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uddivide gli spazi con soluzioni modulari replicabili in verticale, in orizzontale o ad angolo. Ecco l’essenza della parete divisoria Iride di Lithos Design che, firmata da Raffaello Galiotto, interpreta la bellezza del marmo con una struttura in cui la luce interagisce con la materia, filtrando attraverso le fessure. Incorniciata da un frame metallico, fa parte della collezione Diaframmi ed è realizzata in Verde Imperiale, Carrara Ghiaccio, Bardiglio Nuvolato. La pietra è lavorata in membrane tridimensionali dall'ordito traforato di una profondità massima di 8 cm e la sua trama è ottenuta grazie all’utilizzo della tecnologia a controllo numerico, con accorgimenti produttivi che riducono lo scarto di materiale fin quasi allo zero. Misure: 121,6x121,6 cm.
www.lithosdesign.com
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SPECIALE
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2022
AMORE PER LA VITA Carte da parati che fanno rivivere cinque animali estinti, per ricordare di apprezzare ogni istante
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la terza collezione di rivestimenti murali di Mooi, s’intitola Memento ed è un promemoria. Sì, proprio così, un invito a vivere ogni momento, celebrare la vita per il tempo che dura. Ispirata alle caratteristiche di cinque animali estinti, comprende sei differenti carte da parati, disponibili in diversi colori e realizzate con materiali originali e inaspettati: dal legno impiallacciato alla lamina d’oro, dalla carta al tessuto. I disegni sono tattili, alcuni narrano storie, altri stimolano i sensi con immagini e texture. Ecco quindi le carte da parati Mimic Moth, Dandelion Cranes, Golden Tiger, Pogo Goats e Queen Cobras, per incontrare falene mimetiche, gru, tigri, capre e serpenti. www.moooiwallcovering.com
RE-IMMAGINARE LA PIETRA Nuove definizioni della ragusana pietra pece, calcarenite esclusiva perché estratta da un’unica cava
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ra i brand di Nerosicilia Group al Salone del Mobile, Pietrapece, calcarenite estratta dall’unica cava esistente a Ragusa. Ed ecco quindi la collezione Quarzi di Rodolfo Dordoni, combinazioni di triangoli e rombi impreziositi da incisioni dall'oro al verde e dal rosso al moro. Quattro le collezioni firmate da Jpeglab: Dieci Collections, in cui la dimensione di base − 10x10 e 10x20 – si moltiplica come un modulo brunelleschiano; Multiplem, gioco di tagli e incastri insoliti che esalta le caratteristiche della pietra pece, donandole forma di triangoli e trapezi, in grado di accentuarne le naturali tonalità cromatiche, dal grigio chiaro al marrone scuro; Parade, in cui l’arte incontra il progetto con tagli incisi e paralleli caratterizzati dal colore, ed Exagono, che da quadrato si contrae fino a raggiungere i sei lati di un esagono irregolare, in un mélange di toni caldi, tipici della pietra ragusana. Infine, le collezioni di Piero Lissoni: Palazzo Quadro, rievocazione dei pavimenti tradizionali in legno o marmette; ISO, una serie di layout lavorati solo di taglio e montati negando la rigidità della ripetizione modulare; Tephra, tre forme quadrate modulari che si ripetono in pattern naturali e rimandano alle atmosfere create dal parquet; Sumi-e Delta, nuove strutture geometriche originate dalla scomposizione del modulo quadrato in due forme: triangolo e pentagono.
www.pietrapece.com
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
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credit foto Francesca Ferrari
STORIE TRA TRAME E ORDITI Una capsule collection di superfici tessili per raccontare interni contemporanei
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hiara Andreatti ha firmato la nuova collezione di pavimentazioni tessili di Radici. La designer si è ispirata alla Bauhaus e al minimalismo giapponese disegnando grafiche che giocano con le possibilità espressive dei telai della storica azienda. La collezione include due tipologie di superfici: otto fantasie Tessute, realizzate in Wilton, 100% lana, con lavorazioni cut&loop; sei Stampate, ossia superfici stampate Chromojet in Econyl, un nylon riciclabile e rimodellabile all’infinito, creato da materie prime totalmente rigenerate grazie a un processo che unisce gli scarti di tessuto e di pavimentazione tessile, le plastiche industriali e le reti dei pescatori. A queste si aggiungono le superfici Monocromo, nelle quali i filati vengono tinti direttamente e poi tessuti.
Ne abbiamo scritto su Floor&Wall!
www.radici.it
VARIETÀ COMPOSITIVA Pavimento in legno disponibile in sette collezioni che danno vita ad accattivanti pattern
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rentesimo anniversario dalla nascita e prima volta al Salone del Mobile. Questi i traguardi raggiunti da Skema nel 2022. Il suo stand illustrava il percorso che l'azienda, una delle prime ad aver ingegnerizzato pavimenti e superfici verticali, insieme all'art director e designer, Franco Driusso ha abbracciato con il marchio SkemaIdea. Tra le proposte, il pavimento in legno Yles: tre strati, made in Italy, con materia prima tracciata e certificata, una grande varietà compositiva articolata in sette collezioni. A caratterizzarlo, l’attenta lavorazione, in cui il bisello è ben visibile per sottolineare le forme e il disegno. Le finiture superficiali esaltano l’autenticità del legno: sei colorazioni naturali a olio e superficie spazzolata e tramata.
www.skemaidea.com
SPECIALE
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2022
AMPLIFICARE LA FANTASIA Rivestimenti multimaterici dall’aspetto fiabesco, in grado di portare l’immaginazione nella quotidianità
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odai è un termine orientale che significa “amplificare” ed è anche un’azienda italiana che, con le sue superfici, vuole rappresentare un mondo magico, immaginario. Al Fuorisalone ha messo in mostra la collezione Totem, disegnata dall’architetto e surface designer Carlotta Fortuna: è il primo progetto multimaterico dell’azienda e inaugura la divisione Sodai Designers. È un racconto di storie fantastiche, di giardini fioriti e animali favolosi, dall’effetto carta riciclata declinato in quattro differenti colori e in tre diversi supporti: il gres di SodaiSlab, il sughero di SodaiNatura, le tessere colorate di SodaiMosaico. www.sodaidesign.com
BIANCO SU BIANCO Carte da parati che nascono da una nuova indagine sul colore, i cui soggetti sono la materia pura e la sua ombra
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roposto a parete, offre strade progettuali inesplorate e reinterpreta l’idea del wallpaper, in genere colmo di immagini e colori. È sua maestà il bianco, con cui SpaghettiWall ha voluto sperimentarsi in una nuova sfida creativa. Nasce così il progetto So White, realizzato con un procedimento di stampa che crea un effetto di tridimensionalità grazie ad affascinanti giochi di ombre su soggetti del tutto acromatici. Il risultato è profondo, delicato, espresso con grafiche geometriche o d’ispirazione naturale. Prima delle collezioni, White Brush Collection, firmata da Gian Paolo Venier. Ecco le sue parole: «La gestualità della pennellata e lo spessore pastoso del bianco, trasformano la parete in un mondo tridimensionale e morbido, nel quale la luce gioca con la materia, oppure l'effetto dell'ombra viene volutamente rafforzato». I soggetti in “bianco su bianco” sono stampati sul nuovo supporto Skin con superficie texturizzata ad alta resa, disponibile anche in versione lavabile Cleaning System. www.spaghettiwall.it
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
2022
SOTTILI COME FOGLI La naturalità del legno dà vita a boiserie dall’impatto leggero e sinuoso, mai ripetitivo
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keens è la versione di boiserie in legno di Tabu con uno spessore vicino allo zero. Leggeri fogli di legno preverniciati e applicabili direttamente su pareti, porte, rivestimenti e pannelli. La collezione 2022 include sei specie legnose di base (Larice, Bolivar, Noce, Rovere, Eucalipto e Tiglio), naturali e multilaminari, certificate FSC, declinate in 12 famiglie. Ogni articolo è proposto in versione standard e con sei tipologie di decori realizzati con la tecnica con Overlapping. Tra le novità di Skeens: è possibile mantenere la struttura, la superficie del foglio e le venature a vista modificando le cromie delle aree interessate dai disegni e creando così un degradè dalla tinta di base con tre colori a contrasto che non hanno mai la stessa intensità. www.skeens.it
EFFETTO SCENOGRAFICO Pannello decorativo retroilluminato, incontro tra arte e tecnologia
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ealizzare ambienti di grande impatto con la massima libertà progettuale. Questo il fine di Dècora Glass Backlit, presentato in anteprima da Tecnografica al Salone del Mobile. È la nuova versione del pannello decorativo in vetro stratificato, ora retroilluminato. Le lastre Dècora Glass Backlit, facilmente installabili tramite eleganti profili a scatto in alluminio, sono un composito di una lastra Dècora Glass (con spessore di 8,7 mm e dimensioni massime 148x300 cm) e un pannello luminoso di 15 mm con illuminazione a LED integrata, per uno spessore totale di 23,7 mm. Il pannello luminoso, un brevetto Tecnografica, permette una diffusione uniforme della luce su tutta la superficie della lastra.
www.tecnografica.net
SPECIALE
MILANO DESIGN WEEK
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SUGGESTIONI DI CARATTERE Una nuova collezione di carte da parati in cui a regalare personalità sono dettagli e sfumature
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ambaiti Parati in collaborazione con lo Studio Fuksas ha presentato la nuova collezione di carte da parati e rivestimenti murali. Colori, grafiche e decori materici vengono sperimentati in cinque proposte, tutte dai nomi evocativi. La metallica Bibi, con un effetto tridimensionale che si ottiene da una grafica essenziale e decori esagonali. L’etnica Summertime, dal sapore tribale, ricorda il calore del sole africano e il sapore della terra. La parametrica Desert Rose, ispirata alla rosa del deserto, mette in mostra cuciture che ricordano un bocciolo di fiore. E ancora, la fluida Iceberg porta con sé il messaggio del cambiamento climatico, guardando a giganteschi blocchi di ghiaccio alla deriva nel mare. Infine, l’energica Capri, un carosello di colori pastello e grafismi, accenti pop e rappresentazioni legate al mondo del design. www.zambaitiparati.com
FEEL THE DIFFERENCE
www.superfaces.it
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12 - 14 OTTOBRE 2022 Organised by:
Il marketplace B2B dedicato alle superfici per l’interior, il design e l’architettura. Scopri i materiali di ultima generazione, immagina nuove applicazioni, crea l’abitare di domani.
Focus / sostenibilità
ROMPERE L’ALLINEAMENTO TRA CRESCITA E CONSUMO IL IV REPORT NAZIONALE MOSTRA LA VIA DI SVILUPPO NECESSARIA PER RAFFORZARE L’ECONOMIA E LIMITARE L’USO DI MATERIE PRIME. BUONI I DATI DELL’ITALIA, MA BISOGNA RISTABILIRE IL TREND DI NICOLÒ DE ROSSI
Come accade spesso, preferiamo vedere le cause di una crisi (solo) negli eventi esterni, accidenti che sono scollegati dal nostro sistema economico e produttivo. Lo abbiamo in parte fatto con il Covid-19, e lo stiamo facendo adesso con l’aumento dei prezzi e la mancanza di risorse dovuti al conflitto tra Russia e Ucraina. Ma quello che stiamo vivendo oggi non è solo l’effetto di scelte politiche usate come leve nel braccio di ferro anti-Putin; è anche - e soprattutto - l’indicatore di una tendenza di fondo, strutturale, del nostro sistema globalizzato basato sulla domanda crescente di risorse limitate. Le difficoltà economiche che viviamo non sono solo legate al “naturale” periodo di congiuntura, ma anche al malsano rapporto tra crescita e uso delle risorse. L’unico modo per risolvere questo paradosso è quello di considerare come
I SETTE (NUOVI) INDICATORI Nel dettaglio, il tasso di circolarità si basa sulla somma di sette indicatori: • Il tasso di riciclo complessivo dei rifiuti, urbani e speciali • Il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo • La produttività delle risorse • Il rapporto fra la produzione dei rifiuti e il consumo di materiali • La quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale lordo di energia • La riparazione • Il consumo di suolo
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necessario e vitale un rafforzamento dell’economia circolare. Il monito arriva dal IV Rapporto nazionale sull’economia circolare. RINNOVATO SISTEMA DI MONITORAGGIO L’economia circolare, opposta a quella lineare, è un modello di economia che è strutturalmente in grado di riutilizzare materie prime secondarie provenienti dal suo ciclo interno, limitando l’estrazione di materie prime vergini. Un problema stringente in un mondo che ha appena sfondato il muro dei 100 miliardi di tonnellate di materie prime consumate in un anno, e in cui il tasso di circolarità globale scende: tra il 2018 e il 2020 è passato dal 9,1% all’8,6% (Circularity Gap Report). Aumentano i consumi, ma si appiattisce il tasso di riutilizzo. Non a caso, è una delle basi decisive del Green Deal europeo, nonché componente considerevole (2,1 mld di euro) del PNRR italiano. I DATI DELL’ITALIA I dati incoraggianti non sono pochi. In media, in Europa nel 2020 sono state consumate circa 13 tonnellate pro-capite di materiali. In Italia si parla invece di 7,4 tonnellate, contro le 8,1 della Francia e le 13,4 della Germania. Anche la produttività delle risorse in Italia è più che buona: ogni kg di risorse consumate ha generato nel 2020 3,5 euro di Pil, il 60% in più della media europea. Ottime anche le notizie sul fronte del riciclo e sul tasso di utilizzo di materia proveniente da esso: da una parte l’Italia ha una percentuale di riciclo su tutti i rifiuti quasi del 68%; dall’altra, siamo secondi solo alla Francia (21,6% contro 22,2%). Due sono i modi di accogliere i dati italiani sull’economia circolare. Possiamo essere contenti dei traguardi raggiunti, nutrendo le rivalità con gli altri stati europei. O possiamo renderci finalmente conto che, effettivamente, la strada davanti a noi è ancora molto lunga e che non esiste altro sviluppo, se non quello che limita l’uso delle nostre materie prime costruendo una economia circolare.
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Focus / innovazione
L’ambiente virtuale del progetto dello Studio 4Associati per l’NH Hotel di Milano, realizzato con la tecnologia P&P Virtual Reality Modeling Service e presentato da Pianca & Partners durante l’ultima edizione del Salone del Mobile.
PROGETTI IMMERSIVI DURANTE LA MILANO DESIGN WEEK PIANCA & PARTNERS HA PRESENTATO UNA NUOVA TECNOLOGIA PER IL MONDO CONTRACT. L’OBIETTIVO È DARE FORMA TRIDIMENSIONALE ALLE SCELTE DEI PROGETTISTI DI ANITA CAVALLI
Si chiama P&P Virtual Reality Modeling Service ed è il nuovo servizio di progettazione attraverso la realtà virtuale rivolto ad architetti e imprese. A proporlo in anteprima al Salone del Mobile, Pianca & Partners, network di aziende al servizio del mondo contract il cui showroom di 900 mq si trova nel cuore del design district milanese di Brera. FORMA TRIDIMENSIONALE ALLE IDEE Si tratta di una tecnologia immersiva che, utilizzando la realtà virtuale, aiuta i progettisti a raccontare e dare forma tridimensionale alle proprie idee. In sostanza, il servizio consente di essere letteralmente trasposti in un ambiente 3D interattivo. I vantaggi sono duplici. Gli architetti hanno la possibilità di fare immergere i clienti nei propri progetti in modo immediato, offrendo un sistema di rappresentazione altamente veritiero. Gli utenti, d’altro canto, possono davvero vivere lo spazio progettato in una dimensione simulata dove verificare le scelte progettuali. 58
L’anteprima al Salone ha permesso di sperimentare il “mondo virtuale” proposto da Pianca & Partners ed esplorarlo indossando un visore. Nel dettaglio, è stato creato un ambiente virtuale del nuovo progetto realizzato dallo Studio 4Associati per l’NH Hotel di Milano: una voce fuori campo AI dava indicazioni ai visitatori accompagnandoli nella hall; nei vari ambienti erano inoltre posizionati oggetti configurabili con cui si poteva interagire.
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Cantiere / allestimenti temporanei
COLORI CHE PROTEGGONO ALTA COPERTURA, FACILI DA USARE, DALLE ELEVATE PRESTAZIONI E BASSISSIME EMISSIONI VOC. ECCO PERCHÉ LE FINITURE MAPEI SONO STATE SCELTE PER L’INSTALLAZIONE DI ISAY WEINFELD ALLA MOSTRA-EVENTO DESIGN RE-GENERATION DURANTE IL FUORISALONE 2022 DI IRENE NUVOLA
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Una grande scatola dei ricordi, questa l’idea del progetto. Il colore scuro esterno non faceva percepire le tonalità scelte per l’interno. Proprio come accade con la memoria, a volte sembra impenetrabile e poi invece fa riaffiorare immagini nitide.
Ed eccoci ancora tra le installazioni della Milano Design Week, in questo numero è un po’ inevitabile continuare a tornarci sopra. Qui parliamo di colore. Sì perché sono stati i colori di Mapei, che quest’anno celebra gli 85 anni di attività, a impreziosire Supercalifragilisticexpialidocious, l’installazione realizzata nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano da Isay Weinfeld per Design Re-Generation, la mostra-evento ideata e coordinata da Interni in occasione del Fuorisalone. L’architetto brasiliano ha condiviso i propri ricordi con i visitatori, per incoraggiare una creatività proiettata verso un futuro di rigenerazione.
SINFONIA DI TONALITÀ È una grande scatola dei ricordi in legno, totalmente scura, dal di fuori quasi impenetrabile, ad attirare l’attenzione. A dare il colore nero all’installazione: Silancolor Tonachino, un rivestimento silossanico a spessore, idrorepellente, traspirante a elevato riempimento, in grado di proteggere e nel contempo offrire un’alta resa estetica, e Silancolor AC Pittura che, grazie alla sua speciale formulazione
FORMULARE E RIPRODURRE QUALSIASI TINTA L’ampia scelta cromatica offerta dal sistema tintometrico ColorMap ha consentito di rendere concreta l’idea progettuale e di dare vita, così, a suggestioni che richiamano connessioni creative tra arti visive, cinema, musica, danza, teatro, letteratura e architettura. Il sistema permette di riprodurre con precisione tinte per interni e per esterni e di formulare qualsiasi colore: tinte al campione, colori imposti da vincoli urbanistici, tinte da altri campionari, colori ad hoc per abbinamenti con particolari d’arredo.
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Cantiere / allestimenti temporanei
Un mondo di colori. Oltre 1.000 – nel dettaglio, 1.002 – sono le tinte originali dedicate ai sistemi di finitura e isolamento termico di Mapei, studiate nel principale centro R&S Mapei, dotato di un laboratorio di ultima generazione dedicato al colore e alle finiture murali.
è idrorepellente e con alta resistenza ai raggi UV, utilizzata anche per il rivestimento interno del soffitto. Infine, la pittura acrilica protettiva Colorite Performance colora alcuni dei 22 pannelli di geometrie differenti, pensati come fondali rivestiti in materiali e colori polifonici, in cui sono state ricavate nicchie espositive. Alla richiesta di incentivare nuove proposte progettuali, materiche e funzionali, in cui la sostenibilità è vista come il valore per una nuova qualità della vita, Mapei ha risposto con il suo approccio innovativo al colore: una vera scienza, che richiede l’impegno dei laboratori di ricerca per ottenere soluzioni ad alta copertura, facili da usare e dalle elevate prestazioni, particolarmente attente all’ambiente, perché a bassissime emissioni VOC.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE • Alta stabilità cromatica, comprovata dai testi di invecchiamento accelerato realizzati con Weather-Ometer. • Indice di riflessione adatto ai sistemi di isolamento termico con una selezione di tinte per Mapetherm System. • Elevata resistenza in ambiente alcalino, con una selezione di tinte per sistemi a silicati e silossani.
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Nel progetto che vi stiamo per raccontare, oltre alla raffinata bellezza degli ambienti e alla cura del più piccolo dettaglio, a colpirci è stata la grande capacità progettuale di fare emergere la storia attraverso uno sguardo contemporaneo. Proprio così. Non si tratta solo di un accostamento tra antico e moderno, no, di più: è una rivisitazione rispettosa di tutto ciò che il passato ha saputo creare. Mai scontata, né banale. E il ruolo giocato dai pavimenti e dai rivestimenti è decisamente importante. Stiamo parlando del Grand Hotel Victoria Concept & Spa del Gruppo R Collection Hotels, cinque stelle lusso a Menaggio, affacciato sul Lago di Como. In seguito a corposi lavori iniziati a dicembre 2018 e terminati a febbraio 2020, si compone oggi di un edificio storico risalente al 1870, la Villa (34 camere incluse prestigiose suites), e di una struttura di nuova costruzione, il Palazzo (47 camere comprese suites di grande comfort). Le due strutture, unite armoniosamente tra loro da un tunnel di acciaio dall’involucro trasparente, racchiudono un giardino con area piscina, i dehors dei ristoranti e dei lounge bar, un’ampia palestra e una spa di 1.200 mq, la più grande sul Lago. Per saperne di più sulla ristrutturazione e sull’ampliamento, abbiamo intervistato
CONTINUITÀ TRA NUOVO E ANTICO ABBIAMO VISITATO IL GRAND HOTEL VICTORIA CONCEPT & SPA E A COLPIRCI, OLTRE ALLA RAFFINATA BELLEZZA, È STATA LA GRANDE VARIETÀ DI MATERIALI UTILIZZATI. NEL PIENO RISPETTO DI OGGI E DI IERI COLLOQUIO CON FRANCO PÈ DI DANIELA STASI
Franco Pè, fondatore dello studio di architettura e design Studio Pè, attivo da oltre 30 anni nella progettazione residenziale e industriale. Ecco cosa ci ha raccontato durante l’interessante chiacchierata. Quali sono stati i principi cardine della ristrutturazione della Villa e della realizzazione del Palazzo? Il concept progettuale parte dalle idee chiare di valorizzare gli elementi architettonici e storici della Villa basandosi sulla continuità tra nuovo e antico. Quali sono i principali elementi di cui avete tenuto conto? Innanzitutto, il già citato legame armonico tra il nuovo e l’antico, mediante scelte cromatiche e materiche finalizzate alla realizzazione di un ambiente confortevole, capace di mettere a proprio agio l’ospite. Per farlo sentire come a casa propria. In tutto il progetto il tema dell’accoglienza è stato decisamente importante. 64
nomia contemporanea, le proporzioni dei volumi e la modularità del corpo di fabbrica richiamano quelli dell’edificio storico, con un linguaggio fresco. Le due strutture, tra l’altro, sono collegate tra loro da un camminamento trasparente lungo più di 50 metri: non è invasivo ma costituisce un legame.
Negli spazi comuni al piano terra della Villa, gli antichi decori sono stati recuperati e restaurati. Emergono con forza grazie alla finitura bianca alle pareti e sulle porte, grigia sui soffitti. I pavimenti in grès sono frutto della rivisitazione contemporanea degli ambienti.
Quindi un ambiente contemporaneo in equilibrio con gli elementi storici? Sì, nella Villa, già all’ingresso, nella hall e in tutto il piano terra, spiccano gli elementi architettonici storici preservati con un’attenta azione di restauro: gli stucchi, i camini, gli specchi, le porte dai vetri decorati e lavorati, i lampadari originali sapientemente restaurati. Tutto ciò è accostato a materiali e colori di oggi e a una serie di aspetti richiesti da un hotel cinque stelle lusso. Un esempio è l’ottimizzazione degli spazi destinati al personale di servizio, proprio per consentire il migliore servizio all’ospite. L’equilibrio tra oggi e ieri è ben visibile anche nella struttura di nuova realizzazione. Si voleva che il nuovo edificio fosse strutturalmente separato dalla Villa ma non slegato dal contesto. Così, sebbene abbia una fisio-
La contemporaneità è ben leggibile anche nella classe energetica A2… È stata posta grande attenzione alla parte impiantistica, si è optato per accentrare la generazione in un’unica centrale termica che servisse le due ali dell’hotel per ottimizzare i consumi attraverso pompe di calore ad alta efficienza in cascata, con uno scambiatore di calore alimentato dalla presa di acqua di lago. L’impianto fotovoltaico posizionato sulla veranda del ristorante Lago (uno dei due della struttura, ndr) è totalmente integrato. Può raccontarci del restauro della meravigliosa scalinata che si scorge all’ingresso? La scalinata doveva essere rinforzata a livello strutturale per poter essere certificata a uso alberghiero. Sono state inserite delle putrelle in ferro lasciate a vista alle quali sono state applicati parapetti in cristallo per dare maggiore trasparenza alla scalinata stessa e per mettere in evidenza la relazione tra l’epoca dell’intervento contemporaneo e l’epoca originaria. Stesso principio anche per le vetrate che si affacciano sui pianerottoli di ogni piano: nei nuovi vetri, necessari per ottenere l’isolamento acustico e termico, sono stati inseriti i vetri originali, colorati e lavorati a piombo, recuperati dalle precedenti vetrate. Questo accorgimento, insieme ad altri, è stato particolarmente apprezzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Per quanto riguarda i pavimenti, la prima rampa di scale è in marmo di Carrara, recuperato e restaurato, il resto è in pietra locale. Il marmo dei pianerottoli delle scale – bianco e nero a scacchiera – è stato rimosso, restaurato e riposato.
RICHIAMO ALLA NATURA Nella spa prevalgono lastre in kerlite effetto pietra d’Iseo nella tonalità ceppo di Cotto d’Este, utilizzate sia come pavimenti che come rivestimenti, e anche all’interno della piscina. Le tonalità scelte sono differenti a seconda delle zone, per caratterizzare i vari ambienti. Particolare l’uso delle carte da parati, con soggetti che richiamano la natura, da alberi stilizzati a colorati pappagalli. La pavimentazione della scala che porta alla spa è in Pietra di Brera fiammata e anticata, ripresa in formato circolare anche nella hall del Palazzo.
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Cantiere / ristrutturazioni
Nei bagni della Villa e in alcuni del Palazzo sono stati posati pavimenti e rivestimenti in grès effetto marmo. La scelta è data dall’idea di richiamare le antiche dimore ma con la necessità di una minore manutenzione.
L’architetto Franco Pè.
Ed eccoci ai pavimenti e ai rivestimenti. Ci illustri le varie scelte attuate… Partiamo dalle zone esterne: tutta la pavimentazione vista lago è in Pietra di Luserna con superficie piana, trattata per renderla antiscivolo; nell’ala nuova, la zona piscina è in grès di Kronos Ceramiche, di colore chiaro in abbinamento ai riflessi dell’acqua; le pedane al balzo sulla piscina sono in teak burma. Nella Villa, in tutti gli spazi comuni (hall, piano terra, corridoi ai vari piani), le pavimentazioni sono in grès grigio Ceramica Fondovalle, come richiamo alla pietra del lago. In tutte le camere, sia della Villa sia del Palazzo, i pavimenti sono in listelli di legno di rovere di Listone Giordano dalla larghezza molto contenuta (5 cm), che possono arrivare fino a 1,80 metri di lunghezza. Una tipologia di pavimento che si è adattata molto agli spazi: al taglio geometrico degli arredi, alla forma delle finestre, alla forma stessa delle camere. Mi ricorda le pavimentazioni delle antiche dimore, dalle pezzature sottili e dalle finiture naturali. Nei bagni è stato utilizzato un grès effetto marmo di grandi dimensioni, come si usava nelle antiche ville, nelle finiture marmo Calacatta e onice verde e rosa; si tratta di lastre a macchia aperta, nelle quali la venatura continua nella lastra successiva. Per riprodurre effetti diversi, nel Palazzo alcuni bagni sono rivestiti in resina, posata dalla Ditta Colombo che si è occupata di tutte le pavimentazioni.
Quindi il parquet nelle camere è stato un punto fermo, sia nella Villa che nel Palazzo? Sì, è l’unica pavimentazione che rimane invariata in tutto l’hotel. Per il resto ci sono differenze. Per esempio, nell’ala nuova, nei corridoi abbiamo impiegato una moquette di Radici con disegni geometrici fantasiosi, molto particolare e d’effetto, e sulle scale una pietra grigio antracite. Abbiamo notato una grande attenzione anche per i pavimenti della palestra? Assolutamente sì. È stato posato un parquet in betulla che sembra quasi un tessuto, con una trama uniforme e organica creata dalla spazzolatura incrociata. Infine, può farci una panoramica delle pareti? Nella Villa, gli stucchi originali restaurati sono abbinati a una finitura bianca sulle pareti e grigio chiaro sui soffitti, a marchio Sikkens. L’effetto è fresco e luminoso, e dà valore alle decorazioni d’epoca. Nelle camere ho utilizzato tonalità che in genere uso nei miei lavori, dal tortora al bianco caldo, che accolgono e fanno sentire il sapore di casa. Molto usate nelle camere anche le carte da parati, tutte Wall&decò. A proposito di carte da parati, ne abbiamo notata una molto particolare a tema manzoniano… Quella del Tunnel dei Promessi Sposi, illustrato da episodi del romanzo realizzati a mano da un artista che lavora per Wall&decò: tramite questo passaggio si può accedere all’area spa dalle camere della Villa, senza utilizzare il tunnel di collegamento esterno.
Per saperne di più sull’approccio progettuale di Franco Pè, visita il sito: www.francope.it
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LA POESIA DELLA MATERIA HDsurface è un progetto nato nel 1982 da un’idea di Ruggero Caratti, Liliana Piozzini e Pierpaolo Smussi che hanno dato vita a una proposta completa di rivestimenti innovativi per superfici verticali e orizzontali a soluzione continua, a basso impatto ambientale. Collezioni nate dalla volontà di sperimentare materiali come le resine, il cemento, i metalli, le pietre laviche o le argille: rivestimenti corposi, creati e brevettati da un team specializzato nella composizione delle miscele e nelle applicazioni, nel laboratorio a Gussago. Non solo prodotto: la cura riposta in ogni fase – dall’ideazione del progetto, al servizio di posa realizzato da una squadra dedicata di professionisti, fino all’assistenza postvendita – è testimoniata da prestigiose referenze nei più diversi ambiti progettuali: dall’hotellerie alla ristorazione, al mondo corporate e residenziale.
Rivestimenti materici a base di acqua, terre e pigmenti.
Marco Carini, art director HDsurface: «Con la nuova collezione Argille, capace di aderire su qualsiasi materiale con più di 100 colori, la superficie diventa materia, in cui s’intravedono la vibrazione della mescola e il gesto dell’uomo. L’obiettivo dei prossimi anni è proporre una gamma di prodotti talmente ampia da poter essere mescolata, senza quasi riconoscere la differenza tra un materiale e l’altro».
Quando si visita una nuova sede aziendale, in genere, a colpire è la volontà di andare oltre, fare meglio, crescere. Di guardare al futuro con uno sguardo innovatore. Entrando nell’headquarter di HDsurface, a Gussago (BS), abbiamo avuto la percezione di tutto ciò, ma è stata anche la sede stessa a comunicare, a narrare una storia, a raccontare il progetto. L’azienda, specializzata in superfici a soluzione continua per interni ed esterni, è riuscita ad affermarsi grazie al suo percorso di ricerca, sperimentazione,
artigianalità e libertà creativa. Tutte caratteristiche ben leggibili nella sede bresciana che, immaginata come un loft, esprime pienamente le potenzialità dei materiali HD. I pavimenti, le pareti e anche i complementi d’arredo sono stati rivestiti, infatti, con i prodotti HDsurface, suggerendo quali possono essere le applicazioni più adatte per ognuno di essi. Quindi, non una mera esposizione di soluzioni, ma un’immersione vera e propria nelle possibilità realizzative. 69
Cantiere / next e tendenze
PERCORSO TRA COLORI E TEXTURE La sede è un percorso guidato dai toni, talvolta tenui, talvolta accesi e passionali. Al piano terra si viene accolti da un volume totalmente vestito di rosso mattone, mentre al piano superiore uno spazio dall’atmosfera domestica anticipa da un lato l’ampio showroom, dall’altro gli uffici. Nell’area espositiva trovano spazio tavoli per l’incontro con professionisti e clienti e zone dove i materiali sono esposti come quadri o come sfondo che riempie una parete intera. L’ultima collezione Argille, osmotica, completamente naturale, è stata utilizzata anche negli uffici, caratterizzando, con tonalità diverse, le pareti principali.
Spostarsi nei vari ambienti della sede di HDsurface è come sfogliare le pagine di un catalogo. Su ogni parete è infatti indicato il nome del prodotto usato per rivestirla.
Ruggero Caratti e Pierpaolo Smussi, fondatori di HDsurface: «Il nostro è un percorso etico, abbiamo infatti cominciato più di 20 anni fa a sottrarre i solventi dai nostri prodotti. Negli ultimi anni siamo arrivati a certificarli in classe A+ francese, un dettaglio importante che testimonia l’importanza di avere spazi sicuri e salubri».
ECORICETTA Le superfici HDsurface sono pensate per rispondere a differenti esigenze tecniche ed estetiche ma sono tutte contraddistinte da una ricetta ecocompatibile a base di acqua, terre e pigmenti. Rivestimenti materici che, grazie a durevolezza, elasticità, facilità di pulizia, resistenza all’usura e ai graffi, possono essere utilizzati sia in ambito residenziale che in spazi pubblici di grande dimensione e a intenso traffico pedonale per rivestire pavimenti, pareti e complementi e per l’applicazione nei contesti più delicati come gli ambienti cucina per rivestire i piani di lavoro o nelle spa, piscine e ambienti bagno per personalizzare arredi, vasche e piatti doccia. L’attività di ricerca sul prodotto è incessante ed è finalizzata sia a migliorarne sempre più le performance sia a ideare nuove proposte estetiche. L’azienda propone, così, per ogni collezione una vasta gamma di colori, in continua evoluzione, creati con le terre naturali HDsurface. Ça va sans dire, i prodotti possono essere personalizzati nei colori, nella materia e nella texture.
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REPLICARE L’ E S T E T I C A PROSEGUIAMO L’APPROFONDIMENTO INIZIATO SULLO SCORSO NUMERO E VEDIAMO DA VICINO LE OPPORTUNITÀ DELL’IMPIEGO DELLA SCANSIONE 3D NEI SETTORI DECOR E FINE ART DI DARIO ZOCCO RAMAZZO
Sul precedente numero di Floor&Wall, abbiamo approfondito la scansione 3D sotto il profilo tecnico. Abbiamo visto di cosa si tratta, come si esegue e le sue componenti fondamentali. In questo articolo, invece, ci dedichiamo a casistiche concrete ed esempi di business redditizi. Iniziamo! PER ORIGINALI FINO A 20 CM DI SPESSORE Come detto nella “prima puntata”, la scansione 3D ha decine di applicazioni possibili e altrettante finalità in rapporto al mercato in cui viene adottata. Vediamo due esempi interessanti e rappresentativi: belle arti e decorazione d’interni. 72
PROVARE PER CREDERE! All’interno del Fenix Print Lab di Settimo Milanese c’è uno spazio riservato dove poter approfondire le scansioni 3D. Lì è possibile, in poco tempo, passare da una scansione ottenuta con scanner Metis alla consequenziale ristampa e riproduzioni in rilievo con le stampanti swissQprint.
Scansione 3D di una tavola in legno con apparecchiatura Metis.
Nel mondo delle belle arti per poter ottenere la scansione tridimensionale di una tela pittorica di grandi dimensioni, ad esempio 4x2 m, occorre un dispositivo che abbia un piano di lavoro più grande della tela stessa o che ne permetta un’acquisizione parziale e, di scansione in scansione, il “montaggio”. Per intenderci, proprio come si farebbe con i vari pezzi di un puzzle: in questo caso le varie scansioni acquisite, perfettamente sovrapposte o avvicinate tra loro, servono a non far percepire visivamente l’artificio; il “montaggio” o l’“unione” delle varie scansioni è denominata con un termine inglese, stitching (approfondimento nel box: “Stitching, ‘cucitura’ senza giunture”. Lo stesso tipo di operazione vale per l’ottenimento dell’immagine 3D di un’asse di legno o per scandire fedelmente in 3D un laterizio quadrato o rettangolare o di altre forme di grandi dimensioni. A tal punto, ti starai domandando: “E se la tela non può essere scollata o disassemblata dalla cornice senza che una delle due sia compromessa, come si fa?” oppure: “E se l’asse di legno pregiato non può essere tagliata più corta, come posso ottenere una immagine
L’AUTORE DELL’ARTICOLO Dario Zocco Ramazzo è marketing coordinator di Fenix Digital Group, azienda italiana che offre consulenza specializzata e sistemi di stampa, partner tecnologico di oltre 300 aziende di stampa digitale su tutto il territorio nazionale. Il suo metodo di lavoro nel 2019 è diventato il libro dal titolo Più colore al tuo business, bestseller Amazon in meno di 48 ore dal lancio. Per saperne di più: fenixdigitalgroup.com
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STITCHING, “CUCITURA” SENZA GIUNTURE La tecnica dello stitching nella Scansione 3D è stata ideata, come si può intuire dalla traduzione del termine anglosassone in “cucitura”, per permettere di unire tra loro, mediante software di elaborazione, in modo naturale e privo di artefatti ottici visibili, due o più scansioni di un medesimo oggetto al fine di crearne l’immagine completa o una di maggiori dimensioni rispetto all’originale di partenza. Per aiutare a comprendere meglio l’implicazione di questa tecnica nel mercato del decor, basta immaginare di dover sottoporre a scansione una tavola di pietra o un listello in legno da tre o quattro metri di lunghezza per poterne ottenere una immagine da replicare per migliaia o milioni di pezzi. L’unica via oggi percorribile è quella di sottoporre l’oggetto a scansioni multiple e tramite lo stitching unirle in un solo file, con grande precisione. Quel file da quattro metri con l’immagine del listello di legno di piena lunghezza sarà poi riproducibile, in stampa inkjet, per esempio, su un pannello di forex o su altri materiali: la stampa sarà così priva di “giunture” visibili sull’immagine stampata. Allo stesso tempo lo stitching è funzionale qualora si volesse, per esempio, replicare l’estetica di una piastrella in formato 38x25 cm su una lastra di vetro o su una piastrella più larga, anche il doppio o il triplo avvicinando lo stesso motivo originale più volte sull’asse delle x e/o delle y generando l’immagine finale nell’estensione desiderata, priva di linee di giuntura. Con lo scanner Metis Surf 3D il più piccolo della gamma è possibile ottenere fino a due stitching dell’immagine originale a pieno formato fino al formato 49x85 cm finale partendo da un 49x32 cm di base. Insomma, un vantaggio ottenibile unicamente con la scansione tridimensionale, in poco tempo e con massima precisione.
reale?”. Ecco la risposta: gli scanner odierni permettono di gestire facilmente anche originali di 10 o 20 cm di spessore, per tanto non ci si deve preoccupare di manomettere l’opera originale o di troncare pezzi del semilavorato. Sorge quindi un’ulteriore domanda: “Come faccio a ottenere un risultato realistico, visivamente credibile da una scansione tridimensionale?”. Le moderne tecnologie, in particolare quelle dell’azienda romana Metis proposte da Fenix Digital Group, sono dotate di piani di lavoro piccoli, medi e grandi, in grado di adattarsi a ogni esigenza e di accogliere originali di vario spessore. SUPERSCANSIONE TRIDIMENSIONALE Aspetto fondamentale nel campo della produzione tridimensionale è il formato dei file generati dallo scanner e la loro possibilità di rielaborazione successiva. Sono due le famiglie di formati file ottenibili con una scansione 3D e, in rapporto alla strumentazione che li ha eseguiti, possono essere di tipo proprietario oppure aperti (open market). È bene precisare che gli scanner Metis trattati da Fenix Digital Group sono adatti unicamente all’industria del decor e del mercato dell’arte, per tanto la scansione ha una finalità produttiva e industriale totalmente differente rispetto a quella necessaria per la produzione di oggetti tridimensionali in continuo. Nel mercato del decoro industriale si parla inoltre di superscansione tridimensionale, sia per le grandi dimensioni degli oggetti sottoposti alla elaborazione sia perché, in effetti, questa tecnica è stata resa possibile dagli scanner Metis, veri pionieri, diventati standard de facto: questi strumenti, a seguito della scannerizzazione 3D, producono file la cui apparenza visiva 74
può essere ulteriormente elaborata senza mai dover ripetere la superscansione una seconda volta. Per l’industrial decoration e per l’arte si ottiene pertanto una serie di file, tra cui il file proprietario (Metis MDC) dal quale generare file con informazioni fondamentali alla successiva archiviazione digitale oppure per la riproduzione fedele dell’opera originale mediante stampa inkjet UV LED con UV flatbed printer come swissQprint. Ottenuto il file principale Metis MDC, è possibile conseguentemente elaborare file di produzione standard tiff con profondità di colore a 48 bit o 24 bit, oltre che in scala di grigi a 16 bit oppure a 8 bit, così come jpeg e altri formati tipici dell’industria grafica e della stampa. COMBINAZIONI POTENZIALMENTE INFINITE È solo grazie alla super scansione 3D che è possibile generare una vera mappa di profondità tridimensionale di tipo stereofotometrica, cioè ottenuta mediante un’apparecchiatura che illumina da più punti il medesimo oggetto. Questa è ottenuta secondo la tecnica Metis chiamata Photometric Stereo 3D. Ma a cosa serve? È solo grazie alla stereofotometria che è possibile acquisire informazioni speciali della materia prima, come: • Normal Map • Glossiness Map (mappa di lucentezza) • Roughness Map (mappa di ruvidità superficiale) • Metalness Map (mappatura della finitura metallizzata) Grazie alle informazioni ottenute sarà possibile successivamente creare una corretta riproduzione inkjet tanto di una crosta pit-
Ti sei perso la “prima puntata” dell’articolo sulla scansione 3D? Vai a pagina 72 del numero 13!
Software Metis Light Inspector per una visione in tempo reale 2D e 3D della superficie del materiale sottoposto a scansione tridimensionale (tavola di legno).
torica medioevale, così come per esempio la ruvidezza o il liscio di un tessuto, oppure, ancora la lucentezza e scorrevolezza al tatto di una piastrella, o il nodo di un’asse di legno… stampata! Lo stesso vale per superfici molto opache come pannelli plastici oppure per prodotti metallizzati: argento, oro, bronzo e qualsiasi altro effetto. Anche un misto di elementi sarà acquisito con grande precisione e qualità dei dettagli. Ecco che dal file della scansione è così davvero possibile riprodurre tanto una pennellata artistica su un pannello di plastica, quanto su uno di metallo, oppure stampare su un pannello composito in alluminio specchiato e verniciato la struttura tridimensionale di un nodo di legno. Le combinazioni sono virtualmente infinite.
IDEE PER BUSINESS REDDITIZI L’impiego di uno scanner 3D professionale permette a qualsiasi azienda nel settore del decoro e delle belle arti non solo di creare tutte le scansioni necessarie per la propria filiera produttiva, anche di espandere il raggio d’azione attraverso servizi di scansione 3D conto terzi. In questo modo lo scanner sarà operativo per un maggior numero di ore rispetto a quanto inizialmente ipotizzato per la sola autogenerazione di scansioni aziendali necessarie. Questa tipologia di servizio può essere condotta e finalizzata in ambito industriale per la produzione di oggetti tridimensionali oppure per la produzione di decorazioni industriali e artistiche. I servizi di scansione 3D conto terzi sono moto remunerativi e fondamentali per piccoli e grandi marchi che non dispongono ancora della strumentazione necessaria al fine di digitalizzare le loro collezioni di campioni e prodotti, indipendentemente dalla materia prima in cui sono realizzati. Altra attività possibile verso aziende terze e nuovi clienti può essere improntata nei settori dell’arte, sia verso enti statali o parastatali come musei e gallerie d’arte, oppure, verso privati: collezionisti e artisti. Nel business dell’arte è noto che ogni giorno in meno di esposizione dell’opera comporta una mancanza di potenziale attrattiva per l’intera mostra. È per collezionisti e galleristi indispensabile poter ridurre al minimo l’assenza di un pezzo fondamentale della collezione esposta a causa di un restauro indispensabile. L’opera d’arte originale potrà così essere prima di tutto protetta e replicata con grande fedeltà in stampa digitale, acquisendone una scansione tridimensionale accurata. Inoltre, la scansione una volta realizzata potrà anche essere ripresa e riprodotta su tele antiche di recupero, o quanto su qualsiasi altro tipo di superficie temporaneamente necessaria. Si tratta solo di esempi ma che rendono certamente l’idea della potenzialità della scansione tridimensionale oggi.
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Cantiere / normative
OBBLIGHI DA CONOSCERE
APPROFONDIMENTO TECNICO SUL REGOLAMENTO REACH PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE. COME FARE E PERCHÉ FONTE DANIELE BERGAMASCO DI CATAS*
In questo articolo focalizziamo l’attenzione sulle sostanze chimiche e in particolare sul regolamento REACH. Di cosa si tratta? È l‘acronimo di “Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals”, ossia registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. Si applica alle sostanze chimiche utilizzate nei settori più disparati: non solo a quelle impiegate nei processi industriali, ma anche a quelle utilizzate nella quotidianità o presenti in qualsiasi tipo di articolo (intendendo con questo termine qualunque oggetto che ci circonda).
COSA PUÒ FARE CATAS Direttamente o tramite la sua rete di professionisti, Catas può fornire supporto sia all’interpretazione del regolamento sia per l’esecuzione di analisi di laboratorio.
OBIETTIVO: SALVAGUARDARE LA SALUTE E L’AMBIENTE Il regolamento REACH definisce un articolo come “un oggetto
Per approfondire vai al sito www.catas.com
* Catas è un ente certificatore per il settore legno e arredo con un laboratorio che si occupa di prove, analisi e test sui prodotti.
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Si applica a tutte le sostanze chimiche, non solo a quelle impiegate nei processi industriali, ma anche a quelle utilizzate nella quotidianità o presenti in qualsiasi tipo di articolo a cui sono dati durante la sua produzione, una forma, una superficie o un disegno particolari che ne determinano la funzione in misura maggiore rispetto alla sua composizione chimica”. Pur venendo meno la composizione chimica degli articoli in senso stretto, gli stessi potrebbero contenere ed emettere durante la loro vita delle sostanze che destano particolare preoccupazione perché possono avere effetti gravi sulla salute umana e sull’ambiente. Per riconoscerle esiste un elenco di sostanze problematiche candidate all’autorizzazione. Se una sostanza inclusa nell’elenco è contenuta in un articolo ci possono essere degli obblighi supplementari per le imprese che producono, importano e forniscono tale articolo. Il primo obbligo è di fornire ai destinatari di tali articoli le informazioni necessarie affinché l’utilizzo sia fatto in sicurezza; in questo ambito il termine de-
stinatari si riferisce agli utilizzatori e distributori industriali o professionisti e non ai consumatori finali. Le informazioni possono essere tuttavia richieste anche dai consumatori e rese disponibili gratuitamente entro 45 giorni. Il secondo obbligo è la notifica SCIP, che riguarda tutti gli articoli, senza eccezioni, definiti dal regolamento REACH, immessi sul mercato dell’UE contenenti una sostanza inclusa nell’elenco delle sostanze candidate in una concentrazione superiore allo 0,1 % p/p.
Se vuoi saperne di più guarda il video del webinar organizzato da Catas dal titolo “Il Regolamento REACH: guida all’applicazione nel settore legno arredo”.
INFORMAZIONI IN CIRCOLO SCIP è la banca dati contenente informazioni relative a sostanze preoccupanti in articoli in quanto tali o in oggetti complessi (prodotti). Anche in ottica di economia circolare, assicura che le informazioni relative ad articoli contenenti sostanze incluse nell’elenco di sostanze candidate siano disponibili durante l’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali, compresa la fase di smaltimento in quanto rifiuti. Gli obiettivi della banca dati SCIP sono tre: ridurre la produzione di rifiuti contenenti sostanze pericolose, sostenendo la sostituzione delle sostanze incluse nell’elenco di sostanze candidate; mettere a disposizione informazioni per migliorare ulteriormente le operazioni di trattamento dei rifiuti; consentire alle autorità di monitorare l’uso di sostanze pericolose.
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Cantiere / mercati Marmomac, credit Veronafiere.
COME VIENE PERCEPITO IL MARMO? A RISPONDERE SONO I DATI EMERSI DAL PRIMO STUDIO NAZIONALE SUL TEMA, COMMISSIONATO DA MARMOMAC, QUEST’ANNO IN PROGRAMMA A VERONAFIERE DAL 27 AL 30 SETTEMBRE. GIÀ PRESENTE IN UNA CASA SU DUE, QUESTO NOBILE MATERIALE HA TUTTORA ELEVATE POTENZIALITÀ DI CRESCITA DI VIOLA DELFINO
Al secondo posto tra i materiali più diffusi dopo la ceramica e seguito da legno/parquet, grès, cotto, cemento e laminato e desiderato dal 60% degli italiani. È quanto emerso dallo studio EMG Different, Istituto di ricerca di Milano, che ha intervistato tra dicembre 2021 e febbraio 2022 un campione rappresentativo di 2.000 italiani dai trent’anni in su. La ricerca è stata commissionata da Marmomac, il Salone internazionale dedicato a pietra, design e tecnologia, in programma a Veronafiere dal 27 al 30 settembre 2022 ed è stata presentata a fine aprile a Milano. Ecco i dettagli affiorati. SCELTO DA OTTO PERSONE SU DIECI Obiettivo della ricerca, scattare un’istantanea sul comportamento degli Italiani nell’utilizzo del marmo e sulla loro percezione rispetto alle sue caratteristiche. Così emerge che la pietra naturale piace in soggiorno (50,1%), bagno (46,3%) e cucina (42,5%), ed è già presente in una casa su due, anche solo con piccoli elementi come i davanzali. Ben chiare le destinazioni d’uso: pavimenti (55% delle risposte), top delle cucine e del bagno (42,4%), scale (39%) e da78
PERCHÉ CONVINCE?
PERCHÉ NON CONVINCE?
• Eleganza • Lunga durata • È una pietra naturale • Elevata versatilità d’impiego • Duttilità
• Gusto personale Problemi legati al deterioramento e alla delicatezza • Scarsa informazione sull’adeguata manutenzione
vanzali (36,2%). Una scelta che spicca soprattutto al Sud e nelle isole dove è presente nel 62,4% delle abitazioni. Come detto, è fortemente desiderato per la propria abitazione da più della maggioranza degli intervistati che al momento non lo possiedono. E tra chi lo possiede resta la scelta migliore per otto intervistati su dieci; addirittura, il 45,8% dichiara di averlo aggiunto al momento di ristrutturare la casa, proprio perché non era presente. Da segnalare anche che tra i “pentiti del marmo” – il cui numero è comunque contenuto – il 64% non intende sostituirlo con altri materiali.
IL MATERIALE IN PERCENTUALE
60% gli italiani che lo desiderano presenza nelle abitazioni 62,4% dial Sud e nelle isole
50,1% preferito per il soggiorno 46,3% in bagno 42,5%
in cucina
55% 45,8%
usato per i pavimenti
le persone che lo hanno aggiunto durante la ristrutturazione
64%
degli intervistati non intende sostituirlo con altri materiali
66,8%
dei possessori ha più di 70 anni
clientela non ha abbastanza 50,1% della informazioni per l’acquisto
30,6% degli architetti lo consiglia 33,9% gli architetti detrattori Marea, vincitore Icon Award 2018, credit Luca Morandini.
grande importanza nell’accompagnare il cliente finale verso una corretta conoscenza di questo materiale.
Natural Things Convivium.
SCARSA CONOSCENZA I numeri sono positivi, ma non mancano le zone d’ombra. Innanzitutto, l’età avanzata dei possessori (il 66,8% ha più di 70 anni) che vivono in abitazioni ristrutturate oltre un decennio fa. Inoltre, l’ampia maggioranza degli intervistati pur riconoscendo il valore del marmo e della pietra naturale dichiara di non aver abbastanza informazioni per l’acquisto (il 50,1%). Tutti gli attori della filiera, dal marmista all’architetto o all’arredatore, dal negoziante al rivenditore fino alla ditta edile, hanno quindi una
IL RUOLO DEGLI ARCHITETTI Ambivalente il ruolo rivestito da architetti e arredatori i quali, se da una parte sono i primi a consigliare il marmo nei propri progetti (30,6% dei casi), risultano anche in cima alla lista dei detrattori (33,9%), influenzando negativamente le scelte dei clienti verso la pietra naturale. Una tendenza che è da attribuire a una scarsa conoscenza del materiale: molti lamentano la difficoltà nel reperire le informazioni e orientano i propri clienti verso soluzioni più semplici. La presentazione della ricerca è stata, quindi, l’occasione per riportare l’attenzione sulla necessità di una più puntuale comunicazione e condivisione tra i diversi livelli della filiera.
Per maggiori info sul Salone: www.marmomac.com
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PA G I N E DI STORIA RACCONTIAMO I LUOGHI GUARDANDO IN SU, VERSO LE PARETI, E IN GIÙ, VERSO I PAVIMENTI. ECCO LA MERAVIGLIOSA BIBLIOTECA MALATESTIANA DI CESENA DI DANIELA STASI
Nell’Aula del Nuti venne prestata grande attenzione alla diffusione della luce naturale: lo scrupoloso calcolo della direzione dei fasci servì a garantire durevole luminosità ed esaltare la colorazione dell’aula stessa, che richiamava i colori della signoria malatestiana: bianco per le colonne e i soffitti, verde per le pareti (sbiadito nel corso dei secoli, ma mai ritinteggiato), rosso per il pavimento in cotto e i semipilastri.
Le colorate cementine dei corridoi che portano alla Biblioteca Malatestiana Antica.
Per chi ama i libri, è un vero tempio, una tappa imperdibile. La Biblioteca Malatestiana di Cesena è un luogo che emoziona e sorprende, sia per il patrimonio culturale lì custodito, sia per il salto nel tempo che consente di fare. Fu fondata a metà del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della città, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento, che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: quindi una biblioteca monastica che si differenziò dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cioè alle cure degli organismi comunali. Inestimabile il suo valore: basti dire che conserva quasi 380.000 volumi, comprese migliaia di antichi manoscritti, alcuni dei quali incatenati ai plutei.
Sopravvissuta all’occupazione francese e alle guerre mondiali, dal 2005 è inserita nel Registro della Memoria del Mondo dell’Unesco. Tutto è ancora intatto: non solo i libri, gli arredi e le librerie, ma anche le pareti e i meravigliosi pavimenti in cotto, originali e ben tenuti. Nei corridoi che portano alla biblioteca, un susseguirsi di cementine a scacchi e floreali, una gioia per gli occhi! Come si fa a non emozionarsi pensando a quanti passi sono passati da lì…
Qui un assaggio del patrimonio della biblioteca.
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N° 14 giugno 2022 / Trimestrale tecnico-professionale del sistema pavimenti e rivestimenti
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