Floor Wall
F&W MATERIALI
9 pagine di innovazioni, soluzioni, prodotti
Mab Arquitectura, studio
guidato dagli architetti
Floriana Marotta e Massimo Basile, ha vinto grazie a questo progetto la menzione del premio In/ Arch 2024 per la categoria
Riuso/Restauro
Pag. 18
SPECIALE OUTDOOR
Progetti e prodotti presentati da diverse aziende per raccontare a 360° il mondo degli spazi esterni
UN CAFFÈ CON…
Andrea Mamo e Lorena
D’Ilio di Studio Mamo
LA POETICA VINCENTE DELLA SOTTRAZIONE
Lusso raffinato e sobrio e mantenimento dell’architettura tradizionale eoliana per il progetto di restauro e interior design del complesso di Capofaro a Salina
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Ragionare in un’ottica di sottrazione
In un mondo sempre più affollato e caotico, la progettazione degli spazi trova una nuova definizione nella capacità di andare per sottrazione. Il concetto è semplice ma potente: togliere il superfluo per valorizzare l’essenziale. Questo approccio minimalista non riguarda solo l’estetica, ma migliora la funzionalità e il benessere degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo.
Nel design degli interni, eliminare il superfluo significa liberarsi di elementi che non contribuiscono al comfort o alla praticità. Decorazioni eccessive e colori troppo vivaci possono creare una sensazione di disordine e stress. Al contrario, uno spazio essenziale, con arredi scelti con cura e una palette cromatica rilassante, favorisce la calma e la concentrazione. In brevissimo, questo è quello che raccontiamo nella cover story di pagina 18, grazie a un curatissimo progetto di restauro realizzato da MAB Arquitectura. Questo processo di “riduzione strategica” trova applicazione anche in uffici e luoghi di lavoro, negli spazi esterni - leggete lo speciale outdoor a pagina 53! - e nelle scelte urbanistiche.
In definitiva, la sottrazione non è una mera questione di stile, ma una filosofia che punta alla qualità piuttosto che alla quantità. È un ritorno all’essenza, dove ogni elemento ha una funzione precisa e contribuisce al tutto. In un’epoca dove l’eccesso è la norma, l’arte della sottrazione ci invita a riflettere su ciò che davvero conta, creando spazi che rispondono meglio alle nostre esigenze e migliorano la nostra vita quotidiana.
Instagram: fra_sette floor_wall_network
Le basi: concetti, storia e materiali
I PROTAGONISTI DELLA RUBRICA
DI QUESTO NUMERO DELLA RIVISTA
SONO ANDREA MAMO E LORENA
D’ILIO, SENIOR PARTNERS DI STUDIO
MAMO. UNA COPPIA CREATIVA
Eclettici e curiosi. Due aggettivi che descrivono perfettamente Andrea Mamo e Lorena D’Ilio, Senior Partners di Studio Mamo, che opera da oltre 20 anni tra architettura, design, moda e lusso. I due creativi, infatti, arrivano dal mondo della moda, dove hanno lavorato con importanti brand per creare, vent’anni fa, le prime collezioni per la casa. “Siamo un team eclettico, con background diversi” ha raccontato Andrea Mamo durante la nostra intervista. “Abbiamo sempre esplorato quelli che per noi sono mondi interessanti, sia nell’hospitality che nel residenziale, con un grande interesse per i concetti innovativi e fuori dagli schemi”. La casa, per i due creativi, è fatta dalle persone. Un concetto tutt’altro che banale, che dovrebbe essere sempre al centro quando si pensa alla progettazione di uno spazio abitativo. “Gli spazi sono fatti dalle persone che li devono vivere e dalle loro storie. Per cui i materiali, i dettagli, gli arredi devono fare parte di un mondo, ed è questa la storia che vogliamo raccontare” ha spiegato Andrea Mamo.
Armonia e costante attenzione
Uno degli ultimi progetti realizzati da Studio Mamo è il restyling, in chiave green, del Hotel Concorde a Milano. “È un progetto a cui teniamo molto” ha raccontato l’interior designer. “Doveva essere il tipico restyling di un hotel 4 stelle business pensato per i
professionisti, ma noi abbiamo voluto che diventasse un hub aperto al quartiere, dove materiali, spazi insonorizzati e aria depurata facessero parte di un’accoglienza diversa rispetto a questo stesso spazio”. Allo stesso tempo, Studio Mamo si occupa di importanti attività nel design, con collezioni sia nell’ambito più decorativo che in quello dei complementi. Ma non solo. Lo studio milanese, infatti, sta lavorando anche da un progetto molto interessante, che ci siamo fatti raccontare. “Stiamo lavorando al rifacimento di un borgo in Abruzzo. Quello che possiamo dire è che si tratta di un borgo del 1300 che verrà completamente rifatto con spa, spazi all’aperto, museo e ristorante due stelle Michelin. In questo
borgo vorremmo ricreare un clima monastico, mantenendo una austerità ricca di fascino, in cui i materiali possano emergere nel miglior modo possibile”. E Lorena D’Ilio, a proposito del progetto, ha aggiunto: “La struttura è già molto austera e la nostra idea è quella di rispettarla, mantenendo l’atmosfera di essenzialità che si respira. Non andremo quindi ad aggiungere molto, ma seguiremo il percorso già tracciato dalla storia”. Per il progetto di questo borgo abruzzese, quindi, l’obiettivo è di rispettare quello che già è presente. “Vogliamo rendere armonico l’innesto in un contesto dove troviamo una bellissima presenza di mura e materiali come la pietra che dialoga perfettamente con la natura circostante” ha
“Ogni persona vive gli spazi in modo diverso, specifico e personale. Siamo sempre molto attenti a questi aspetti e vogliamo rispettare non solo quello che già esiste, ma far venire fuori in modo contemporaneo il senso delle strutture”
raccontato Lorena D’Ilio. “Secondo noi nella realizzazione degli spazi, sia in ambito residenziale che nell’hospitality, spesso vengono utilizzati una serie di luoghi comuni senza mettere la giusta attenzione o una voglia di mettere in gioco quello che è il vero senso dell’abitare” ha aggiunto Andrea Mamo. “Ogni persona vive gli spazi in modo diverso, specifico e personale. Siamo sempre molto attenti a questi aspetti e vogliamo rispettare non solo quello che già esiste, ma far venire fuori in modo contemporaneo il senso delle strutture. Questo vale per un progetto come quello del borgo, ma anche per le abitazioni, dove abbiamo lo stesso tipo di attenzione. Non vogliamo che la casa sia anonima, con una suddivisione degli spazi poco interessante. Ci deve necessariamente essere una ricerca e voglia di far venire fuori l’animo delle persone che la vivono. Questo per noi è un aspetto fondamentale e riguarda tutte le abitazioni, da quelle di grandi dimensioni ai piccoli appartamenti. Concetti, storia e materiali sono alla base di un intervento che non deve essere mai banale”.
L’attenzione ai materiali
Con i protagonisti della rubrica ci soffermiamo spesso sul concetto dell’abitare. Nelle grandi città, e non solo, la casa ha assunto un valore diverso, complice la pandemia che ci ha ricordato quanto
gli spazi che abitiamo debbano essere confortevoli e a “nostra misura” per ogni momento della giornata. “Le persone hanno preso sempre più coscienza sui materiali che scelgono per la propria casa” ha raccontato Lorena D’Ilio. “Quando ci approcciamo ad un progetto spieghiamo sempre ai clienti la strada che vorremmo percorrere. I materiali che proponiamo sono alla base di una ricerca che facciamo a monte. Spesso andiamo nelle aziende per scoprire i materiali, conoscerli più da vicino e verifichiamo cosa fa l’azienda e come la fa. Seguiamo tutte le filiere prima di scegliere il materiale definitivo per un progetto”. E Andrea Mamo ha aggiunto: “Ci sembra importante in un momento in cui i materiali devono essere sostenibili e certificati andare a verificare come le aziende li producono. Per noi è importante conoscere le aziende, iniziando un rapporto che parte sì dai materiali ma che poi diventa una vera e propria collaborazione che si protrae nel tempo”. Studio Mamo riesce così a creare una vera e propria sintonia non solo con le aziende, ma anche con i clienti. “Ci troviamo spesso d’accordo con i nostri clienti sull’utilizzo di determinate texture e materiali. Ad esempio, il discorso della calce interessa molto, ma anche quello del gres” ha spiegato D’Ilio, soffermandosi ulteriormente su quest’ultimo materiale. “Oggi il gres viene proposto da diverse aziende che lavorano industrialmente, ma lo rimanipolano artigianalmente. Lo vediamo come un materiale industriale, e lo è, ma tanti stanno facendo un’ulteriore fatica che è quella di andare oltre, dando un valore aggiunto con lavorazioni ulteriori che esigono una manualità artigianale. Così un prodotto industriale ridiventa artigianale e questa è una novità. Ci piace molto questo sforzo da parte delle
STUDIO MAMO
aziende rispetto a una materiale che è ritenuto dozzinale, perché gli viene data una poetica manuale e una artigianalità che è molto apprezzata dalla nostra clientela”.
I clienti si lasciano davvero influenzare dalle tendenze?
Arrivando dal mondo della moda, Andrea Mamo e Lorena D’Ilio hanno un occhio che va davvero a 360 gradi sul mondo dell’architettura e dell’interior design. Con l’avvento dei social la clientela è costantemente circondata da ispirazioni e reference. Nonostante questo, non si lascia troppo influenzare dal colore dell’anno o da altre mode e tendenze passeggere. “Questo è un aspetto che mi riguarda da vicino, perché sono rappresentante come consulente per l’Italia di Premiere Vision Paris e creo ispirazioni per le tendenze per la moda” ha raccontato Lorena D’Ilio. “Ho una forte attitudine all’utilizzo del colore perché ci lavoro da anni e per me rimane uno degli ingredienti principali dei nostri progetti, perché i colori possono cambiare davvero tantissimo la casa. Noi tendiamo sempre a inserire un tocco di colore per dare personalità. Facciamo sempre uno studio colore e tendiamo a non inserire, ad esempio, il colore dell’anno per una semplice ragione: i progetti che facciamo devono essere durevoli. In generale non ci viene richiesto spesso il colore dell’anno. Nel mondo dei designer e degli architetti dialoga spesso sull’argomento, ma il cliente finale non è così informato su questo tipo di tendenze”.
Una storia che nasce dall’incontro di Andrea Mamo con Lorena D’Ilio, art director dello studio. L’approccio dello studio verso la decorazione è una sorta di ri-montaggio di materiali, un’attrazione verso textures e colori da miscelare come in un gioco – la ricerca dell’unicità che può fare la differenza. Il loro immaginario è vario, entrambi curiosi ed eclettici, è difficile catalogarli. Hanno curato numerose e importanti home collections di brands della moda e l’attitudine a lavorare sul global living li ha portati a disegnare dall’arredo, alle luci, all’arte della tavola, alle collezioni tessili, oltre che a realizzare pezzi in edizioni limitate in diversi materiali. Sono impegnati in progetti residenziali prestigiosi, re-styling di hotels con un’attenzione particolare al green e alla sostenibilità. Lorena D’Ilio fa parte di Premiere Vision Paris, bureau internazionale impegnato nella ricerca e sviluppo di nuovi concetti, materiali e colori per la moda e il tessile.
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La ciliegina sulla torta
UN ARCHITETTO “PRATICO, TECNICO, CRESCIUTO IN CANTIERE, A CUI PIACE DISEGNARE SUL MURO E SPORCARSI LE MANI”.
SI DESCRIVE COSÌ ALESSANDRO GALASSI, ARCHITETTO CLASSE 1992
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COLLOQUIO CON ALESSANDRO GALASSI DI BENEDETTA MINOLITI
“Mio padre è architetto, mio nonno era falegname. Abbiamo iniziato a Novegro facendo mobili e in seguito la passione per la progettazione è passata dall’arredo all’intera abitazione. Nasciamo come piccolo studio sartoriale e realizziamo i progetti in base alle esigenze dei clienti, dal monolocale di un giovane all’edificio fuori terra, mettendo sempre la massima passione e l’attenzione ai dettagli. Non imponiamo il nostro gusto, ma consigliamo i clienti a fare scelte non solo dettate dalla moda. Con l’avvento dei social è diventato più semplice intercettare i gusti dei clienti e noi cerchiamo di proporre progetti che siano duraturi e non annoino dopo poco tempo. I pavimenti e i rivestimenti per me sono la ciliegina sulla torta di un progetto. Un’abitazione può avere un layout funzionale e che soddisfi le esigenze del cliente, una domotica di altissima qualità, ma se poi non c’è un parquet di qualità o la posa dei rivestimenti è fatta male o imprecisa, si rischia di rovinare tutto il lavoro. Nel nostro studio abbiamo una piccola area all’ingresso dedicata ai campioni dei materiali, da quelli presi nei vari shoowroom agli scarti di cantiere, di modo da avere una selezione per aiutare i nostri clienti, durante gli incontri, a capire quali macrocategorie preferiscono. Questo anche perché il modo di vivere la casa è cambiato. La pandemia è stata un punto di svolta nel vivere gli spazi esterni della città di Milano. Balconi, logge e terrazzi sono diventati fulcro della vita all’interno delle abitazioni in quel periodo. Ci sono anche state delle mode passeggere. Mi riferisco agli spazi dedicati al lavoro interni all’abitazione. Tutti erano convinti di lavorare sempre in smart, ma ormai poca gente può permettersi di lavorare full remote. L’idea dello studio si è trasformata nella stanza aggiuntiva, che può essere utilizzata come camera per gli ospiti, per un figlio. Questo spazio diventa uno sfogo, che può essere gestito a seconda delle diverse esigenze”.
Alessandro Galassi nel periodo universitario ha collaborato con lo studio di famiglia e ha lavorato presso lo storico studio di Milano Caccia Dominioni & Zucca. Laureato al Politecnico di Milano, ha completato la sua formazione presso lo studio Asti Architetti, dove ha lavorato con l’Architetto Alessandrini che gli ha insegnato tantissimo e soprattutto “cosa vuol dire essere e fare l’architetto”. Oggi è partner di Galassi Architetti e segue principalmente interventi di rigenerazione urbana, sia come progettista e professionista per i clienti dello studio sia come player attraverso la società Obi1slr, impresa a conduzione familiare fondata nel 2021 con il quale opera nel mercato del Real Estate.
Sommario
Mab Arquitectura, studio guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, ha vinto grazie a questo progetto la menzione del premio In/Arch 2024 per la categoria Riuso/Restauro Pag. 18
18 COVER STORY
La poetica vincente della sottrazione di Benedetta Minoliti
PROGETTO
24 INDOOR
Come in un film noir di Benedetta Minoliti
Un progetto ambizioso di Benedetta Minoliti
Fascino esotico inconfondibile di Benedetta Minoliti
FOCUS
50 TENDENZE DELL’ABITARE
La casa ridisegna la socialità urbana di Benedetta Minoliti
54 SPECIALE OUTDOOR
Resistenza, durata e bellezza perfette per il terrazzo di Benedetta Minoliti
Un lavoro “a regola d’arte” di Penelope Moran
Bellezza sostenibile di Benedetta Minoliti
Un’oasi di raffinatezza e relax di Benedetta Minoliti
Non solo cura delle pavimentazioni esterne di Penelope Moran
CANTIERE
68 SOLUZIONI
Planitex S e Planitex L finalmente in Italia di Penelope Moran
11° Convegno europeo sul legno modificato: stato dell’arte e prospettive di Dott.ssa Elena Conti
Patentino per professionisti di sistemi resinosi: come funziona la qualifica di Istituto Giordano
EVENTI
78 FIERE
Dove l’innovazione incontra le opportunità di Penelope Moran
Internazionale, forte, completa di Benedetta Minoliti
Interazione tra essere umano e spazi architettonici di Penelope Moran
RUBRICHE
9 EDITORIALE
Ragionare in un’ottica di sottrazione di Francesco Tozzi
10 UN CAFFÈ CON…
Le basi: concetti, storia e materiali di Benedetta Minoliti
14 NEW GENERATION
La ciliegina sulla torta di Benedetta Minoliti
46 SOSTENIBILITÀ
Trasformare i rifiuti e la plastica in pura bellezza di Penelope Moran
48 INNOVAZIONE
Strati su strati di Penelope Moran
La poetica vincente della sottrazione
MAB ARQUITECTURA HA FIRMATO IL PROGETTO DI RESTAURO ARCHITETTONICO E DI INTERIOR DESIGN DEL COMPLESSO DI CAPOFARO A SALINA, CARATTERIZZATO DA UN LUSSO RAFFINATO E SOBRIO E DAL MANTENIMENTO DELL’ARCHITETTURA TRADIZIONALE EOLIANA
Un luogo incantato, immerso nella natura, dove godere di pace e silenzio. Nel cuore dell’isola di Salina, su un promontorio battuto dal vento a strapiombo sul Mediterraneo, MAB
Arquitectura ha firmato il progetto di restauro architettonico e d’interior design dell’antico complesso del faro di Capofaro. Un progetto di tutela del territorio, recupero e riqualificazione del patrimonio pubblico. Qui sono state ricavate sei suite nei suggestivi spazi interni del faro, originariamente
occupati dall’alloggio del guardiano e ormai abbandonati da tempo. Lo studio, guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, grazie a questo progetto ha vinto la menzione del premio In/Arch 2023 per la categoria Riuso/Restauro.
LUSSO DISCRETO…
Le suite ricavate nel faro costituiscono l’estensione dell’adiacente “Capo Locanda & Malvasia”, un antico vigneto di Malvasia trasformato in un wine resort dalla famiglia Tasca D’Almerita e
oggi parte della collezione Relais&Chateaux. MAB Arquitectura ha lavorato con essenzialità e sobrietà alle suite, silenziose e appartate con il loro lusso discreto. Nel progetto di ristrutturazione sono stati mantenuti i soffitti con le volte a botte e la scala a spirale che conduceva alla Lanterna, anticamente collocata sulla copertura dell’alloggio del farista. Le suite, da 30 e 50 mq, sono dotate di giardino privato e ingresso indipendente. La suite più grande, da 80 mq, è invece situata al centro del complesso e si estende su due livelli. La sua bellezza è dettata anche dal doppio affaccio e dalla terrazza panoramica con vista su mare, vigneti, orti e giardini. Nel progetto d’interior gli architetti hanno privilegiato il carattere sobrio e funzionale dell’architettura eoliana tradizionale. Gli interni, infatti, sono caratterizzati da una palette che richiama i colori della natura e del mare.
… E COLTO, NON ARTEFATTO
Le suite sono caratterizzate da pavimenti in micro-cemento, pareti in calce bianca, arredi in muratura e legno e lavabili in pietra calcarea. Ma non solo. Nei bagni sono presenti delle cementine artigianali, realizzate manualmente da una storica azienda di Santa Flavia su disegno degli architetti. Tutti gli elementi delle
“Abbiamo disegnato ogni dettaglio con grande cura ma senza aggiungere orpeli, per definire ogni ambiente con un’eleganza e un’essenzialità che restituisce l’idea di un lusso raffinato e sobrio”
suite sono stati scelti dagli architetti per definire il concetto di “lusso colto, non artefatto”. “Trovandoci davanti a una natura così potente e a un luogo così ricco di suggestioni, negli interni abbiamo agito seguendo una poetica della sottrazione” ha spiegato l’architetto Floriana Marotta. “Abbiamo disegnato ogni dettaglio con grande cura ma senza aggiungere orpelli, per definire in ogni ambiente un’eleganza e un’essenzialità che restituisse l’idea di un lusso raffinato e sobrio: quello del tempo che passa lento, nella bellezza delle cose semplici”.
RESTAURO CON UN “APPROCCIO FILOLOGICO”
MAB Arquitectura ha lavorato al progetto degli spazi interni del Faro rispettando e riconoscendo la memoria del luogo e il valore storico, paesaggistico, architettonico e culturale del complesso, esempio di archeologia industriale della navigazione. Il Faro, ancora oggi in attività, è leggermente defilato rispetto al corpo centrale della Tenuta e si affaccia sul mare come una “terra naturale”. Il risultato è quello di un restauro compiuto con un approccio filologico, che ha portato al consolidamento della struttura delle volte, al recupero dei conci di tufo di facciata
IN BREVE
• Progetto: Restauro del Faro di Capo Faro
• Luogo: Salina, Eolie (ME)
• Committente: Capo Faro srl
• Progetto architettonico, interior e paesaggistico: MAB Arquitectura
• Direzione Lavori: Studio Antonio Podetti
• Allestimento MicroMuseo: Studio Forward
• Impresa esecutrice: Vitruvio + Impresa Di Pane Costruzioni
• Superficie: 1.920 mq
• Premi ricevuti: menzione del premio In/Arch 2023 per la categoria Riuso/Restauro
con intonaco a calce, secondo da tradizione eoliana.
CURA ANCHE PER L’AREA PAESAGGISTICA
Gli architetti hanno lavorato non solo alle suite, ma anche sull’area paesaggistica di pertinenza del Faro. Così, hanno valorizzato la bellezza del luogo attraverso muretti a secco, vialetti in brecciolino vulcanico locale e cannicciati sorretti da esili strutture. Il progetto, inoltre, ha visto la creazione di un piccolo museo botanico diffuso che propone le principali essenze della macchia mediterranea e delle specie autoctone sull’isola di Salina, dalle piante di cappero al mirto, dalla lavanda al corbezzolo, fino agli alberi di olivo e alle siepi di alloro e lentisco. Non mancano poi
Mab Arquitectura ha lavorato al progetto degli spazi interni rispettando e riconoscendo la memoria del luogo e il valore storico, paesaggistico e culturale del complesso architettonico, esempio di archeologia industriale della navigazione
le piante di fico d’india, agave, rosmarino e bouganville. Oltre al museo botanico diffuso, un piccolo volume adiacente è stato adibito a Micro Museo della Malvasia, uno spazio multimediale che attraverso proiezioni e pannelli di infografica illustra una serie di temi legati al territorio e alla storia dall’isola.
IL PROGETTO “VALORE PAESE ITALIA FARI”
Quello realizzato da MAB Arquitectura è un progetto che valorizza fortemente non solo il territorio, ma anche e soprattutto il faro, e si inserisce nel progetto “Valore Paese Italia Fari”, piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico promosso da Difesa Servizi S.p.A e Agenzia del Demanio che consiste nell’affidamento dei locali dei Fari in concessione a privati per garantire la tutela, il recupero e favorire l’economia locale.
MAB ARQUITECTURA
Studio fondato a Barcellona nel 2004 dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile, con sede a Milano dal 2014. Grazie a importanti esperienze professionali sia a Parigi che a Barcellona, i due soci hanno consolidato un approccio multidisciplinare
al progetto, integrato tra urbanistica, architettura e paesaggio. MAB Arquitectura ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. Tra questi due premi nazionali In/Arch. Tra i lavori più significativi, a Milano: il complesso residenziale e coliving in via Moneta, il quartiere
residenziale Redo-Merezzate a Rogoredo Santa Giulia, il progetto di Social Housing e parco pubblico in via Gallarate, i complessi residenziali Piranesi 44 e Leno XIII. A Parigi, invece: il Patronage LaïqueCentro Culturale ed alloggi sociali. Per quanto riguarda
i progetti di riqualificazione urbana: il complesso parrocchiale di Reggiolo, la conversione del Faro di Capo Faro sull’Isola di Salina in Hotel 5 stelle Relais Chateaux, la villa Liberty Tasca D’Almerita a Mondello e il restauro del Palmento di Tascante, Etna.
Come in un film noir
LO STUDIO GIORDANO&PARTNERS HA REALIZZATO AD ALTAMURA (BA) IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN APPARTAMENTO DOVE A FARLA DA PADRONE SONO I FORTI CHIAROSCURI E IL PAVIMENTO IN LEGNO WOODCO
Ad Altamura, in provincia di Bari, lo studio di architettura Giordano&Partners ha ultimato un appartamento che rievoca quelle che sono le atmosfere dei film noir. L’abitazione, sintesi perfetta tra allestimento teatrale e residenza urbana, si sviluppa su un unico livello. A caratterizzarla è la scelta di pochi e selezionati arredi, valorizzati da uno studio illuminotecnico che ricorda gli ambienti espositivi e museali.
IL GIOCO DI CHIAROSCURI
Il grande soggiorno dell’appartamento, per sottolineare l’importanza dello studio illuminotecnico realizzato da Giordano&Partners, è caratterizzato da un sistema di faretti a binario che illumina angoli precisi e ben definiti: la penisola del divano, la parete destinate ad ospitare il televisore e i due sgabelli in metallo utilizzati come tavolini d’appoggio. In cucina, invece, piccole strisce led
La volontà progettuale è quella di giocare su forti chiaroscuri ed è eventi nelle scelta di accostare arredi dalle colorazioni cupe a pareti dalle finiture più chiare
valorizzano il contenuto dei ripiani. Discorso diverso per la camera da letto, dove due sottili coni di luce rischiarano solo i comodini, lasciando il resto nel buio più totale. La volontà progettuale è quella di giocare su forti chiaroscuri ed è evidente anche nella scelta di accostare tra loro arredi dalle colorazioni cupe e pareti dalle finiture più chiare.
IL PAVIMENTO IN LEGNO FIRMATO WOODCO
Per la pavimentazione, palcoscenico scenografico dell’appartamento, è stato scelto il pregiato pavimento in legno firmato Woodco. Customizzato appositamente per incontrare le richieste progettuali, il parquet è stato realizzato nella colorazione Rovere Cognac eccezionalmente declinata nel formato Arrow, di norma non disponibile a catalogo.
IL FORMATO ARROW
Arrow è un formato di parquet esclusiva di Woodco. Si tratta di piccoli listelli di 45 x 450 x 14 mm liberamente combinabili tra loro per creare pattern, disegni e accostamenti caratterizzati da una moltitudine di sfaccettature, poiché ogni elemento non è mai
IN BREVE
• Realizzazione: Ristrutturazione appartamento privato
• Luogo: Altamura (BA)
• Anno di ultimazione: 2024
• Superficie: 120 mq
• Progetto architettonico e d’interni: Studio di architettura Giordano&Partners, Altamura (BA)
• Pavimenti in legno: Woodco, collezione Signature, parquet Rovere Cognac nel formato Arrow customizzato in quadrotte
“Eravamo alla ricerca di un pavimento inusuale in grado di enfatizzare l’esposizione dell’appartamento.
Volevamo una superficie tridimensionale, che potesse prendere vita da ogni direzione”
uguale ad un altro, se non nella dimensione. “Eravamo alla ricerca di un pavimento inusuale e in grado di enfatizzare l’esposizione dell’appartamento, che gode di luce naturale su tutti e quattro i lati” ha spiegato lo studio Gioardano&Partners. “Poiché l’irraggiamento solare arriva da ogni direzione, volevamo una superficie tridimensionale, che potesse prendere vita da ogni direzione”. E ha aggiunto: “Quando abbiamo scoperto che con Arrow di Woodco
potevamo creare delle quadrotte, abbiamo capito di aver trovato la soluzione giusta: da un lato i listelli dinamizzano il colore declinandolo in infinite sfaccettature, dall’altro la posa sfalsata delle quadrotte permette di riflettere la luce in modo sempre diverso, dando vita a dei chiaroscuri scenografici che ben interpretano la personalità degli interni”. Il risultato è quello di un parquet dalla regolarità magnetica e che dà risalto ad arredi e finiture.
Un progetto ambizioso
UN VECCHIO ALBERGO NEI PRESSI DELL’UNIVERSITÀ DI MESSINA
È STATO TRASFORMATO IN UNA STUDENT HOUSE DOVE I GRANDI
PROTAGONISTI SONO I COLORI A CONTRASTO E IL PAVIMENTO
EFFETTO DOGHE BRUCIATE QUICK-STEP
QUICK-STEP LAMINATE SERIE
IMPRESSIVE
Specifiche tecniche:
• Impressive IM1862 - Doghe Bruciate
• 1380 x 190 x 8 mm
• Bisellatura pressata 4V
• Sistema a incastro Uniclic
• Classe 32
• Resistente all’acqua
Un ex-albergo trasformato in una Student House nei pressi dell’Università di Messina. È l’ambizioso progetto
dell’Architetto Renato Arrigo, con un attento studio mirato a ridare nuovo essere a degli spazi che risultavano poco attuali.
L’UTILIZZO DEL COLORE
L’idea di trasformare l’ex albergo in una Student House moderna parte dall’utilizzo del colore. Sia all’interno che all’esterno i colori
La scelta stilistica dell’effetto doghe bruciate del pavimento Quick-Step sottolinea il carattere e l’originalità del progetto
IN BREVE
Liberty Student House - Messina
• Progetto: Architetto Renato Arrigo
• Realizzazione: Gruppo Framon spa
• Materiali utilizzati: Quick-Step Laminate - serie Impressive
forti e a contrasto sono diventati fondamentali per stimolare visivamente gli ospiti e trasformarsi in comunicazione. Il colore viene utilizzato per differenziare i piani e per suddividere gli spazi delle camere.
IL PAVIMENTO DIVENTA FONDAMENTALE
Non solo i colori giocano un ruolo chiave in questo progetto. Infatti, anche il pavimento è un elemento fondamentale nei giochi di chiaro/scuri e di color blocking per ravvivare le stanze. L’abbinamento di diversi colori e materiali segna il ritmo e divide le diverse zone delle camere. La scelta stilistica dell’effetto
I colori forti e a contrasto sono fondamentali per stimolare visivamente gli ospiti
doghe bruciate del pavimento Quick-Step sottolinea il carattere e l’originalità del progetto dell’architetto Arrigo, che si unisce perfettamente a quella che è la necessità tecnica di un pavimento confortevole, resistente all’acqua e che richiede una bassissima manutenzione.
VIVI IL TUO PAVIMENTO
Dall’aspetto estremamente realistico e con un incredibile comfort acustico, la gamma di pavimenti in vinile rigido Alpha Vinyl è la scelta ideale per una casa piena di vita. Il materassino integrato permette una posa rapida e stabile, mentre l’innovativa tecnologia a tenuta stagna Hydroseal rende la superficie impermeabile al 100%, così potrai installarli in qualsiasi stanza della casa.
PER UNA RESIDENZA
UNIFAMILIARE IN STILE COLONIALE È STATA SCELTA
PER LE SUPERFICI ORIZZONTALI
LA PAVIMENTAZIONE
CONTINUA IN DECO NUVOLATO
DI ISOPLAM, APPLICATO NEL COLOR HAVANA
Fascino esotico inconfondibile
Per la villetta in Valle di Ledro (TN) è stato scelta la declinazione africana, utilizzando piante generose, singolari lampadari a soffitto e a terra, sculture e alle pareti quadri contemporanei e dipinti con figure stilizzate
Lo stile coloniale ha un’estetica decisamente unica, carat terizzato da legni scuri, piante tropicali e motivi etnografici combinati a materiali naturali, chiari e luminosi. È proprio questo stile a caratterizzare la ristrutturazione di una nuova villetta in Valle di Ledro (TN), lungo il lago di Ledro. In particolare, è stata scelta la declinazione africana, utilizzando piante generose, singolari lampade a soffitto e a terra, candelabri, sculture e, alle pareti, quadri dai tratti contemporanei affiancati a dipinti con figure stilizzate, come nell’arte africana.
DECO NUVOLATO DI ISOPLAM PROTAGONISTA
DEI PAVIMENTI
Gli oggetti scelti per la ristrutturazione della villetta sono abbinati coerentemente in tutto il piano terra dell’abitazione, con mobili ed altri complementi dalle linee classiche, tipici dei Paesi
IN BREVE
• Realizzazione: Residenza unifamiliare
• Anno di ultimazione lavori: 2024
• Luogo: Valle di Ledro, Trento
• Superficie abitativa: 100 mq
• Pavimenti interni: Isoplam, Devo Nuvolato (colore Havana)
europei dell’epoca del colonialismo. Come vuole lo stile coloniale, troviamo una contaminazione tra paesi colonizzati e colonizzatori. Una scelta sostenuta anche da colori, texture, materiali e fantasie. Per quanto riguarda la palette cromatica, la scelta è ricaduta sulle sfumature del marrone, con picchi di verde. Un mix and match di elementi che mantiene sempre un proprio insieme naturale, dato dalle superfici orizzontali: la pavimentazione continua in Deco Nuvolato di Isoplam. Questo prodotto, a base cementizia, è privo di interruzioni superficiali, ed è stato applicato nella villetta nel color Havana per lo spazio cucina, l’area living, la sala da pranzo e la zona studio. A caratterizzarlo sono anche i delicati giochi di colore, dove troviamo riflessi i colori e le forme del giardino attraverso le aperture vetrate dell’abitazione. Così Deco Nuvolato offre anche un collegamento con gli spazi esterni, enfatizzando l’effetto di estensione visiva degli spazi e di fusione dei confini indoor-outdoor.
Deco Nuvolato di Isoplam, a base cementizia, è privo di interruzioni superficiali e offre ed enfatizza il collegamento tra spazi interni ed esterni
SOLUZIONI | INNOVAZIONI | PRODOTTI
10 ANNI DI WALLPEPPER®/GROUP
Il brand di carte da parati celebra questo importante anniversario con la Collezione 10 Years
WallPepper®/Group festeggia i primi 10 anni di attività. Lo fa attraverso il catalogo 2024, frutto della creatività di artisti internazionali e del Creative Team WallPepper®/Group, che diventa un volume evocativo. Inoltre, per celebrare l’anniversario oltre alle 100 grafiche raccolte in questa edizione, il brand ha realizzato la Collezione 10 Years. Una selezione di immagini uniche ed esclusive nate dalla collaborazione di dieci tra gli artisti più affezionati al marchio che sono stati chiamati a interpretare l’universo di significati che, secondo loro, esprimono al meglio l’essenza di WallPepper®/Group. Questo anniversario rappresenta anche un momento di crescita aziendale, con il fondatore Diego Locatelli che passa il timone ad Alessandro Locatelli, ora direttore del brand. Un cambio generazionale che porta con sé un nuovo set di visione e strategie “per guidare il marchio e la decorazione d’interni verso il futuro con la passione che da sempre contraddistingue questa giovane e dinamica realtà”.
www.wallpeppergroup.com
LA SOLUZIONE PERFETTA PER GLI SPAZI OUTDOOR
PRODESO® DRAIN 8 SYSTEM di Progress Profiles
è pensata per impermeabilizzare, drenare e desolidarizzare le pavimentazioni esterne
L’teo sembra dirci il contrario, e si ricomincia a pensare a come sfruttare gli spazi outdoor. Progress
Profiles ha messo a punto un sistema che permette di porre fine ai problemi creati, durante il periodo inver nale, da variazioni di temperatura, agenti atmosferici e umidità, assicurando posa a regola d’arte. Stiamo parlando del nuovo sistema PRODESO® DRAIN 8 SYSTEM, una membrana dello spessore di soli 8 mm studiata per gli ambienti esterni. La membrana, dotata di 5 strati, è l’innovativa soluzione di Progress Profiles ideale per impermeabilizzare, drenare e desolidarizzare le pavimentazioni esterne, assicurando lo sfogo di vapore anche su supporti non perfettamente stagionati. La presenza di una “camera d’aria” sotto la pavimentazione favorisce una microventilazione che consente una rapida e uniforme asciugatura dell’adesivo, riducendo
drasticamente la risalita dei trincerati presenti e la comparsa di efflorescenze nelle fughe. PRODESO® DRAIN 8 SYSTEM
è dunque la soluzione perfetta per gli interventi migliorativi degli spazi ed è pratica e veloce da installare. Per facilitare i posatori al momento della messa in opera, si completa con una bandella in polietilene e polipropilene elastico e con un adesivo ricomponente impermeabile. Progress Profiles ha inoltre sviluppato l’alleato ideale per la salvaguardia di terrazzi e balconi: PROTERRACE DOUBLE DRIP, un profilo perimetrale in alluminio studiato per proteggere i bordi dei rivestimenti. Il profilo è dotato di una parete verticale a protezione della parte terminale delle piastrelle e di una seconda parte verticale che protegge il perimetro di balconi, terrazze e verande. Inoltre, è munito di un distanziatore che garantisce il suo corretto posizionamento e di una striscia adesiva che impedisce al silicone di ostruire i fori di drenaggio.
www.progressprofiles.com
ALLA SCOPERTA DEL PARADISO PERDUTO
La nuova collezione di SpaghettiWall, curata da Lorena D’Ilio, è composta da cinque soggetti risultato di un processo sviluppato in differenti fasi
Paradise Lost, curata da Lorena D’Ilio, è la nuova collezione di carte da parati firmata SpaghettiWall. “Il percorso creativo e la ricerca legata a queste carte da parati emergono dall’introspezione, dal senso di relazione spirituale con i fiori, di cui ho sempre amato il profumo, i colori e la pelle” ha raccontato la progettista, fondatrice del milanese Studio Mamo, a proposito della collezione realizzata per SpaghettiWall. “I fiori subiscono passaggi interpretativi, dal fotografico al grafico, al ridisegno, per diventare un decoro ricercato, ma di immediata lettura”. Lorena D’Ilio si definisce “pittrice digitale”, oltre a condurre ricerche sui trend, anche cromatici, per l’industria del fashion e dell’arredamento. XXL Glow, Crisalide in motion, Dancing together, Flower Clouds e Archio effimero sono i cinque soggetti della collezione e sono il risultato di un processo artistico sviluppato in differenti fasi. La prima vede la
realizzazione di immagini fotografiche, dove uno zoom d’accento sulla morfologia della flora produce macro emozionanti e particolareggiate. “Come al microscopio osservo la lingua dei fiori e immagino il loro DNA” ha commentato Lorena D’Ilio. E ha continuato: “La mia grande paura è che un giorno tutta questa bellezza possa scomparire e da questa suggestione ho dato vita a correlazioni di specie, fiori estinti e decomposti che, attraverso la digitalizzazione mutano e assumono altre forme. Si moltiplicano, si modificano in un processo senza fine”. La stampa ad altissima risoluzione accentua i pattern, dipinti a mano, i colori e l’intensità delle texture progettate da Lorena D’Ilio per SpaghettiWall, personalizzabili in una selezione di varianti colore e disponibili su supporti con proprietà differenti, per applicazione in differenti tipologie di spazi, anche a diretto contatto con l’acqua.
www.spaghettiwall.it
PERFETTO PER RINNOVARE GLI AMBIENTI
Parliamo di Micro Compact di Isoplam, un microcemento
dall'effetto soft-touch che consente di rinnovare facilmente pavimenti e pareti sia di ambienti interni che esterni
Micro Compact è il nuovo rivestimento continuo firmato Isoplam. Resistente, compatto e dal tocco vellutato, questo prodotto trasforma il microcemento in una superficie architettonica dall’estetica sofisticata e contemporanea. Micro Compact è caratterizzato da un look uniforme, da un piacevole effetto soft-tuch e da soli 2 mm di spessore. Così, rievoca l’eleganza sobria dell’intonaco cementizio ma ne potenzia le prestazioni in termini di versatilità, resistenza e durabilità, consentendo di rinnovare facilmente pareti, pavimenti e non solo. Micro Compact di Isoplam è inoltre caratterizzato da ottime doti di aderenza ed è resistente al traffico, traspirante e impermeabile. Questo permette di utilizzare il prodotto sia in ambienti interni che esterni e in spazi ad alto tasso di umidità, come bagni, piscine e spa. La buona conducibilità termica, infine, lo rende completamente compatibile con i sistemi di riscaldamento a pavimento e a parete.
UNA FORMULA INNOVATIVA
Planitop Rasa&Ripara Zero di Mapei, malta tissotropica a presa diretta, presenza una nuova formulazione che migliora la consistenza e l’adesione durante l’applicazione
Una nuova formulazione, ideata per rispondere alle esigenze dei professionisti del settore, per la malta tissotropica a presa rapida di Mapei, Planitop Rasa&Ripara Zero. Questo prodotto è adatto per il ripristino e la rasatura di superfici in calcestruzzo come travi, pilastri, solette, balconi, facciate e cornicioni ed è disponibile nella versione strutturale di classe R4. Planitop Rasa&Ripara Zero, grazie al lavoro dei laboratori di Ricerca Mapei, presenta una formula innovativa che migliora la consistenza e l’adesione del prodotto durante l’applicazione, oltre a facilitarne l’applicazione di alto spessore. Inoltre, è una soluzione sostenibile, perché le emissioni di CO2 sono compensate per l’intero ciclo di vita dei prodotti. Ma non solo. Perché la mapla tissotropica a presa diretta di Mapei è anche durevole. Infatti, le malte sono in grado di assicurare una elevata resistenza alla fessurazione, anche in presenza di sollecitazioni dinamiche indotte dalle normali condizioni di esercizio, così come evidenziato durante i test a fatica effettuati.
TUTTI I COLORI DI ANTONIO LIGABUE
San Marco presenta la nuova finitura decorativa, disponibile in versione Ultramatt ed Eggshell, che va ad arricchire la palette di Paeninsula
Icolori caldi, brillanti, luminosi e dalle sfumature a contrasto sono i protagonisti della pittura di Antonio Ligabue e della nuova palette di Paeninsula, finitura decorativa San Marco. Ispirata alla “smagliante creatività” del pittore, la tavolozza trasmette la potenza “emozionale ed espressiva” della sua arte, rendendo omaggio allo stile eclettico e privo di formalismi che contraddistingue le opere. Dagli accesi Ombrellino rosso, Volo di farfalla e Giallo cadmio ai tenui Marbach, La galleria e Vita Agrese, fino a Toni al Matt (storico soprannome dell’artista), la gamma cromatica della palette proposta da San Marco rimanda al mondo degli animali e dei paesaggi rappresentati nelle sue tele più celebri. Disponibile in versione Ultramatt e in quella Eggshell, Paeninsula valorizza gli spazi creando superfici fluide ed equilibrate, rispondendo all’esigenza di un design elegante e allo stesso tempo sostenibile. La finitura San Marco ha infatti ricevuto la certificazione Eurofins Indoro Air Comfort Gold e la certificazione HACCP. La palette Ligabue si aggiunge alle ulteriori selezioni cromatiche di Paeninsula che rendono omaggio all’arte e ai grandi maestri, da Botticelli a Michelangelo, da Canaletto a Modigliani.
www.san-marco.com
TORNARE ALLE ORIGINI
La nuova linea di carte da parati di Novacolor, “Be Your Home” Wallpaper Collection, è ideata dall’architetto e interior designer Giampaolo Venier di OTTO Studio
“Be Your Home” Wallpaper Collection è la nuova linea di carte da parati di Novacolor. Ideata dall’architetto e interior designer Giampaolo Venier di OTTO Studio, la collezione nasce dalla necessità contemporanea di tornare alle origini per “andare alla ricerca di tutte quelle sensazioni informali e confortevoli che ci fanno sentire a casa”. Il designer ha voluto sperimentare in questa nuova collezione firmata Novacolor il concept della riga, utilizzato nell’abbigliamento e solo di recente sdoganato nell’interior design. La nuova collezione di carte da parati si sviluppa in sei pattern realizzati in colorazioni ispirate ai sei mondi di Novacolor Color Trends 2024: Open Mine, Endless Kurkum, Wild Rosemary, Boho Cinnamon, York Lavender e Jazz Juniper. Ogni pattern prende il nome di quelli che sono il simbolo del senso di famiglia per eccellenza, ovvero i nostri amici a quattro zampe: Penny, Dea, Taci, Sophi, Romeo e Merlino. "Una chiave pop e democratica racconta una collezione di design che parla a chiunque voglia ritrovare la spontaneità di sentirsi al posto giusto nel momento giusto, in casa propria" ha spiegato Roberto Vecci, International Marketing Manager San Marco Group. "Non a caso Novacolor sposa da anni la filosofia del Biophilic Design, la cui missione è quella di promuovere il benessere delle persone attraverso il design d'interni". Ad accentuare il senso di naturalezza, la scelta di abbinare la collezione ad un'estetica di colore acquarellata. In questa nuova collezione proposta da Novacolor colori caldi e freddi nella stessa scala formano un unico colore, mentre le righe e i tartan diventano fuori scala e giocano riempiendo le pareti con un approccio non formale.
TANTISSIME ANTEPRIME E NOVITÀ
Durante i Flanders Flooring Days COREtec ha presentato nuovi design di XL-End, la collezione Naturals aggiornata e due nuovi concetti: Flexile e Dura Core
In occasione della terza edizione dei Flanders Flooring Days COREtec UK ha presentato diverse novità in anteprima. Tra questi, 6 nuovi design di XL-End, tra cui i nuovi listoni larghi 30 cm e lunghi 210 cm. Ma non solo. Perché durante i FFD l’azienda ha presentato la collezione Naturals completamente aggiornata per il 2024. Inoltre, COREtec ha presentato due nuovi concetti, Flexile e Dura Core. Il primo comprende i 10 design più popolari in Europa, ovvero Forest & Meadow, sia in listoni che a spina di pesce, Lumber, Desert Acorn e Timber in listoni, oltre alle piastrelle Jura e Matterhorn, e li converte in LVT tradizionali con ritorno a secco. Viene mantenuta la stessa finitura opaca ultra-realista e tutte le qualità a disposizione dei clienti che preferiscono una tradizionale installazione a colla. Dura Core, invece, è un nuovo concetto di COREtec senza graffi, resistente agli urti, in formato XXL e senza PVC.
UNA GRANDE FONTE D’ISPIRAZIONE
I pannelli Bumps di Emboss sono disponibili in diverse tipologie di materiali e si prestano a tantissimi utilizzi diversi, sia per esterni che per interni
Ispirata all’acqua, Bumps è una superficie scolpita Emboss. Questo rivestimento metallico è disponibile in diverse tipologie di materiali: lamiera piena (alluminio, acciaio, acciaio zincato, acciaio inox, ottone, rame), lamiera forata (alluminio, acciaio, acciaio zincato, acciaio inox) e rete stirata (alluminio, acciaio). Inoltre, le lastre metalliche possono essere fornite al naturale e con diverse finiture, come: verniciatura a polvere o a liquido, anodizzazione, elettrocolorazione, metallo lucido o satinato e acciaio corten. I pannelli Bumps di Emboss si prestano a diversi utilizzi, dalle facciate al design di interni, dai frangisole ai parapetti, fino al decoro di elementi architettonici.
scoprile tutte su bellaideakimono.com
Il pavimento vinilico SPC Robust Plus è la scelta ideale per chi cerca resistenza e stile in ogni ambiente della casa. Grazie alla sua impermeabilità, è perfetto per il bagno e la cucina, garantendo durabilità e facilità di manutenzione anche nelle condizioni più umide. Il sottotappetino in sughero integrato permette una ristrutturazione facile e veloce e offre un comfort aggiuntivo, rendendo ogni passo piacevole e silenzioso. Con tre decorativi esclusivi tra cui scegliere, è possibile trovare la soluzione perfetta per ogni gusto e stile. Questo autunno, scopri tutte le novità della gamma pavimento vinilico SPC e rinnova i tuoi spazi con eleganza e praticità.
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TRASFORMARE I RIFIUTI E LA PLASTICA IN PURA BELLEZZA
PRESENTATO IN OCCASIONE DELLA MILANO DESIGN WEEK, DURAT PLUS È IL PRIMO
PRODOTTO AL MONDO CHE COMBINA RESINA PET RICICLATA E MATERIALE SOLID
SURFACE RICICLATO
Utilizzano materiale plastico di recupero e riciclabile al 100%, proponendo da oltre 30 anni solid surface sostenibili per superfici e arredi. Parliamo di Durat, azienda che presenta una vasta palette di oltre 300 colori, arricchita da effetti graniglia per pattern sempre diversi, caratterizzati da texture calde e setose e superfici resistenti al calore e all’acqua. La proposta di Durat è perfetta per ogni tipologia di spazio contract, dal retail alle scuole, fino agli ambienti domestici, sia in contesti outdoor che indoor.
IL LANCIO MONDIALE DI DURAT PLUS
L’azienda finlandese ha scelto per il lancio mondiale di Durat Plus, il primo solid surface che combina resina PET riciclata e materiale solid surface riciclato, la Milano Design Week. L’installazione Porta dei Colori, progettata per Durat dalla designer finlandese Linda Bergroth e immersa nel parco dell’antica Villa
DI BENEDETTA MINOLITI
Bagatti Valsecchi ad Alcova Milano, è un vero e proprio manifesto della visione di Durat, che lavora da sempre per “liberare il mondo dai rifiuti e dalla plastica e trasformarli in pure bellezza, attraverso creazioni che sono fonte di ispirazione continua per architetti e progettisti che condividono i principi di un design etico e sostenibile”. “Il progetto di ‘Porta dei Colori’ ha assunto per me un significato particolare proprio perché sorta all’interno di un’antica architettura di recupero” ha raccontato la designer Linda Bergroth. “Ed è un’emozione essere in Italia, che mi ha sempre affascinato, dalla moda al design fino alla grafica, influenzando il mio modo di progettare e il mio senso del colore. L’uso di accostare pietre e materiali dalle texture diverse ha profonde radici nella cultura italiana, dall’architettura classica fino al postmodernismo. L’installazione è quindi una sintesi tra l’originale contributo di Durat nel mondo dei materiali, la mia visione personale di designer e il contesto”.
Un perfetto sistema impermeabilizzante e drenante per il tuo terrazzo.
PRODESO® DRAIN 8 SYSTEM
PROTERRACE DOUBLE DRIP SYSTEM
PRODESO® DRAIN 8 SYSTEM & PROTERRACE DOUBLE DRIP SYSTEM
PROGRESS PROFILES, grazie a PRODESO® DRAIN 8 e a PROTERRACE
DOUBLE DRIP ha brevettato un sistema in grado di combinare una corretta desolidarizzazione, una sicura impermeabilizzazione, un drenaggio ed un corretto deflusso delle acque meteoriche.
PRODESO® DRAIN 8 è una membrana drenante, desolidarizzante ed impermeabilizzante di ultima generazione che favorisce l’asciugatura dell’adesivo sotto piastrella, inibisce la formazione di efflorescenze e risalite di triacetati e garantisce lunga vita alle pavimentazioni.
PROTERRACE DOUBLE DRIP è un profilo gocciolatoio che protegge i bordi delle piastrelle, impedisce filtrazioni d’acqua all’interno del massetto e garantisce un corretto deflusso delle acque meteoriche. Due sistemi d’eccellenza che combinati valorizzano e proteggono esterni di qualità e restituirne piena vivibilità, in ideale continuità con gli ambienti interni.
STRATI SU STRATI
RENEWASRP® È LA PAVIMENTAZIONE CIRCOLARE E RICICLABILE PROPOSTA DA I4F, REALIZZATA
CON 2 BOTTIGLIE DI PLASTICA (PET) PER OGNI METRO QUADRO, PENSATA PER ESSERE ECOLOGICA E ATTENTISSIMA ALLA SOSTENIBILITÀ
i4F presenta RenewaSRP®, una nuova tecnologia di pavimentazione circolare in TPU Rigid Core, disponibile esclusivamente tramite licenza i4F Be-Green per le tecnologie di composizione dei pannelli. Questa tecnologia riciclabile è una soluzione ecologica creata per rispondere alla sfida dell’utilizzo sempre minore di plastica monouso. I pavimenti ad anima rigida RenewaSRP® TPU possono essere recuperati e trasformati in nuovi pavimenti in TPU, con le stesse caratteristiche.
ADDIO PLASTICA MONOUSO
Per realizzare RenewaSRP® TPU vengono utilizzate due bottiglie di plastica (PET) che vengono riciclate per ogni metro quadro di pavimento SPR. In ogni metro quadrato di pavimentazione SPR si
trova poi uno strato superiore in poliuretano reticolato, uno strato centrale in poliuretano termoplastico (TPU) e uno strato posteriore in schiuma reticolata. Così, per la prima volta viene offerta una pavimentazione progettata per essere recuperata e riutilizzata per una nuova pavimentazione con le stesse identiche caratteristiche.
LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI RENEWASRP ® TPU
• Pavimenti progettati per “evitare la discarica”
• 2 bottiglie di plastica (PET) riciclate per ogni metro quadro
• Soluzione completamente riciclabile e attenta all’ambiente
• Prestazioni e qualità eccellenti del prodotto
Nuovi basamenti regolabili Special Evolve: funzionali,
LA CASA RIDISEGNA LA SOCIALITÀ URBANA
QUELLO DEL COMPLESSO RESIDENZIALE SYRE È UN
PROGETTO, FIRMATO DALLO STUDIO MARCO PIVA, CHE HA
COME OBIETTIVO UNA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE CHE SIA SOSTENIBILE, VERDE E CHE MOSTRI UN “NUOVO STILE DI VITA” IN UNA GRANDE CITTÀ COME MILANO
DI BENEDETTA MINOLITI
San Siro a Milano è uno dei luoghi simbolo della città, soprat tutto quando si parla di sport, con il suo stadio e l’ippodromo. A maggio dello scorso anno è stata firmata la convenzione ur banistica tra il Comune di Milano e Axa Im Alts che ha dato ufficialmente il via al progetto firmato dallo Studio Marco Piva del masterplan di Via dei Rospigliosi e del complesso residenziale Syre, con il quale si dà il via ad un progetto di riqualificazione del quartiere San Siro.
IL CONTESTO TERRITORIALE
Il progetto si inserisce in un contesto territoriale caratterizzato da un panorama architettonico disorganico, seppur collocato in un “disegno urbanistico” che appare ancora oggi evidente. Il progetto di Studio Marco Piva si basa su un masterplan che risolve un vuoto urbano abbandonato da anni e contribuisce alla riqualificazione di questa parte della città, che in ordine si prefigurava come “città giardino”, con vaste aree verdi e aree destinate alle attività sportive e sociali, per un totale di 25mila mq di SL. L’area di progetto si estende sul lato Nord da Piazza Axum lungo il grande asse verde di Via dei Rospigliosi sino ad una piccola piazza compresa tra Via dei Rospigliosi e Via Pessano, nelle vicinanze della fermata della metropolitana M5 di San Siro Ippodromo. Il lato Sud-Ovest è delimitato da Via Capecelatro, mentre il lato Sud-Est si affaccia su una vasta area destinata a parcheggio pubblico.
IL COMPLESSO RESIDENZIALE SYRE
Le strutture architettoniche di edilizia residenziale libera in cui è collocato il complesso residenziale Syre ospiteranno circa 124 appartamenti. L’obiettivo del progetto è quello di restituire un paesaggio ordinato, dall’impianto non invasivo, misurato e di
pregio per forme, materiali e finiture. Inoltre, l’intenzione è quella di definire nuove forme dell’abitare più organiche, con un dialogo continuo tra interno ed esterno. La parte predominante del complesso residenziale sarà realizzata lungo Via dei Rospigliosi, con un edificio di 8 piani fuori terra, arretrato e protetto, con un filare di alberature di nuova generazione. L’edificio sarà caratterizzato da un gioco di volumi, con balconi e terrazze di diverse forme e dimensioni, creando così una continuità architettonica con il fronte edilizio esistente sulla via. In testa a questo edificio, su Largo Pessano, una sezione a torre si eleverà raggiungendo i 22 piani di altezza, e sarà concepita come un “organismo vegetale”. Questa struttura, snella e dalle forme morbide, caratterizzerà l’intero intervento, ponendosi come “elemento iconico” e punto di riferimento. Inoltre, si affaccerà su una piazza di nuova realizzazione, attrezzata e scenografica. Il complesso residenziale
centrale poggerà su un loggiato trasparente destinato alle attività comuni, con un’area relax e grandi aree verdi.
Per gli appartamenti sono state selezionate tre soluzioni materiche: stile Classico e uno Moderno, con tre declinazioni (Silver, Gold, Platinum), e uno stile Limited Edition studiato interamente dallo Studio Marco Piva. L’edificio destinato all’edilizia residenziale sociale (ERS) ospiterà circa 142 appartamenti, andando a costruire la cortina su via Capecelatro, con forme più lineari ma in perfetto dialogo con il contesto.
IL RUOLO DEL LANDSCAPING E LA SOSTENIBILITÀ
Il landscaping avrà un ruolo dominante. L’obiettivo è quello di proporre un nuovo stile di vita in cui la “casa” sarà concepita come luogo prescelto per una “nuova socialità” urbana familiare e di vicinato. In particolare, grande attenzione nel progetto di landscaping al grande parco, cuore verde dell’intervento. Qui saranno conservati tre platani dalle dimensioni imponenti e sarà realizzato un nuovo filare di alberi che costituirà l’elemento di raccordo dell’intera area. Il progetto sarà fortemente relazionato al nuovo parco che includerà anche l’inserimento di numerose nuove essenze nelle aree verdi grazie alla piantumazione di 111 nuovi alberi. Il progetto è concepito per rispecchiare alti standard di efficienza e sostenibilità, con la disposizione di ampie superfici filtranti e la realizzazione di parcheggi interrati. Il tutto per proporre una città nuova più vivibile, sostenibile ed efficiente. Obiettivo che diventa ancora più raggiungibile grazie alla scelta delle strutture, dei rivestimenti e dei materiali impiegati nella costruzione, ma anche grazie alle tecnologie capaci di produrre energia in situ attraverso coperture fotovoltaiche. Per quanto riguarda invece gli appartamenti, saranno caratterizzati da sistemi costruttivi ad alta tecnologia.
NUOVE COMUNITÀ URBANE, MODERNE E SOSTENIBILI
STUDIO MARCO PIVA E AXA IM ALTS HANNO PRESENTATO, IN OCCASIONE DELLA
MILANO ARCH WEEK, IL TALK DEDICATO AL PROGETTO SYRE E AL TEMA DELL’ABITARE CONTEMPORANEO
In occasione della sesta edizione di Milano Arch Week, che si è tenuta dal 21 al 26 maggio, Studio Marco Piva e Axa IM Alts hanno organizzato il talk “SYRE: un modello replicabile per la vita urbana del futuro”. Lo scopo della tavola rotonda è stato quello di indagare il tema dell’abitare contemporaneo e la possibilità di “creare comunità urbane moderne e sostenibili” a partire proprio dal progetto del complesso residenziale Syre. “La progettazione residenziale può fungere da catalizzatore per lo sviluppo e il rilancio sociale, economico e culturale di aree precedentemente marginali” ha spiegato l’architetto Marco Piva, Co-founder di Studio Marco Piva. “Questo processo implica la creazione di spazi abitativi che non solo soddisfano le esigenze di alloggio, ma che sono anche integrati con servizi e infrastrut ture che promuovono la coesione sociale e l’inclusione”. E ha continuato: “L’approccio sostenibile e partecipativo nella piani ficazione urbana può attrarre investimenti, stimolare l’economia locale, migliorare la qualità della vita e valorizzare il patrimonio cultura esistente. In sintesi, una progettazione residenziale ben pianificata può trasformare aree trascurate in comunità vibranti e resilienti, contribuendo a un rinascimento urbano, socio-economico e culturale”.
UNA CITTÀ INCLUSIVA, SICURA, DINAMICA E RESILIENTE
Tutto questo contribuisce a creare un rapporto sempre più solido tra residenza e città, come sottolineato dall’architetto Giuseppe Marinoni, Presidente Commissione paesaggistica di Milano: “Il rapporto tra residenza e città è cruciale per lo sviluppo urbano sostenibile e la qualità della vita dei residenti”. E ha spiegato che la progettazione residenziale deve “essere integrata con il tessuto urbano esistente, promuovere l’accessibilità ai servizi, la mobilità sostenibile e una stretta connessione con le aree verdi e gli spazi pubblici”. Questo perché l’interazione coordinata tra abitazioni e città contribuisce a creare “quartieri inclusivi, sicuri e dinamici, dove gli abitanti possono godere di un senso di appartenenza e comunità”. Inoltre, l’architetto Marinoni ha aggiunto: “Un modello di città vivibile si base su principi di sostenibilità, inclusività e resilienza. Tale città promuove l’accesso equo ai servizi essenziali, come trasporti pubblici efficienti, spazi verdi, strutture sanitarie ed educative. L’urbanistica partecipativa coinvolge i cittadini nelle decisioni, garantendo che le loro esigenze e aspirazioni siano riflesse nell’ambiente costruito. Inoltre, l’uso
intelligente delle risorse e la pianificazione ecologica riducono l’impatto ambientale, migliorando la qualità dell’aria e incentivando stili di vita sani. In sintesi, una città vivibile è un luogo dove la comunità prospera, con un’elevata qualità della vita e un equilibrio tra sviluppo urbano e benessere ambientale”.
MILANO, UN MODELLO PER IL FUTURO
“Milano si presenta come un modello di città per il futuro grazie al suo approccio innovativo e integrato allo sviluppo urbano”. A dirlo è Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana del capoluogo meneghino. “La città lombarda ha saputo coniugare crescita economica, sostenibilità ambientale e inclusività sociale, diventando un punto di riferimento internazionale. Milano ha investito in infrastrutture moderne, spazi pubblici riqualificati e tecnologie smart, promuovendo una mobilità sostenibile e una gestione efficiente delle risorse”. E continuando il discorso su Milano ha aggiunto: “Si distingue per i suoi numerosi progetti di rigenerazione urbana - la zona di San Siro con il progetto di Syre ne è un esempio - che hanno trasformato ex aree in disuso, industriali ecc., in quartieri vivaci e multifunzionali. Questi interventi hanno migliorato la qualità della vita dei residenti e attratto investimenti esteri. Inoltre, Milano è un centro di eccellenza per moda, design, cultura e innovazione, ospita eventi internazionali come la Settimana della Moda e il Salone del Mobile, che consolidano il suo ruolo di capitale sempre creativa e dinamica”.
“Il rapporto tra residenza e città è cruciale per lo sviluppo urbano sostenibile e la qualità della vita dei residenti”
ESTERNI:
progetti e prodotto, tra bellezza e funzionalità
UNO SPECIALE DEDICATO ALL’OUTDOOR
DOVE NON CI SOFFERMIAMO SOLO
SUI MATERIALI UTILIZZATI, MA ANCHE
SUL RISULTATO FINALE
La bella stagione è finalmente arrivata e le persone tornano a vivere i loro spazi esterni, grandi e piccoli. In questo nuovo numero della rivista dedichiamo un lungo speciale all’outdoor, tra progetti e prodotti, con protagoniste 6 aziende: Skema, Bonfante, Unilin, Ravaioli, Adesiv e Wakol.
Resistenza, durata e bellezza perfette per il terrazzo
IN CORSO SEMPIONE A MILANO L’INTERIOR DESIGNER TAMARA GEROSA
HA SCELTO IL DECKING OUTSIDE MARINA REAL DI SKEMA. UN PRODOTTO VERSATILE E CON UN’AMPIA GAMMA DI FINITURE
L’interior designer Tamara Gerosa ha scelto il decking Outside Marina Real di Skema nel progetto di ristrutturazione di un attico in corso Sempione (Milano) per rivestire tutta la superficie del terrazzo. Gerosa ha seguito tutto il progetto di rinnovo dell’appartamento distribuito al quarto e quinto piano di un edificio costruito negli anni ‘60 e situato in corso Sempione, zona centralissima di Milano, occupandosi della realizzazione di interni ed esterni.
LASTRICO SOLARE IN WPC OUTSIDE
MARINA REAL DI SKEMA
Per rivestire il pavimento del lastrico solare è stato utilizzato Marina Real, nel decorativo Teak Ossidato, il decking realizzato in WPC, ecologico, di lunga durata e a bassa manutenzione della linea Outside di Skema. Il perimetro del terrazzo è stato rifinito con una vasca con sassi decorativi in bianco carrara e illuminazione a parete. Al centro è stata costruita una pergola bioclimatica con
chiusure in vetro scorrevoli e illuminazione LED, con impianto di raffrescamento e riscaldamento, così da poter utilizzare questo prezioso spazio tutto l’anno, con qualsiasi clima.
LA SCELTA DEL PROFESSIONISTA
La committenza aveva diverse esigenze specifiche per il terrazzo. Desideravano un materiale che fosse esteticamente piacevole e in linea con il design dell’attico. Cercavano una soluzione che richiedesse poca manutenzione, poiché volevano godere del loro spazio
References
• Foto di AC Photo Studio
• Foto di Fabio Boari
• Progetto e sviluppo Interior Designer Tamara Gerosa
• Posa del pavimento David Legnami
Decking WPC Marina Real della linea Outside di Skema
L’OUTDOOR È UNO SPAZIO CHE VA VALORIZZATO IN TUTTE LE STAGIONI, CON IL GIUSTO MATERIALE SI POSSONO PROGETTARE SPAZI ALL’APERTO SEMPRE BELLI E VIVIBILI 365 GIORNI ALL’ANNO
È il caso del decking WPC Marina Real della linea Outside di Skema, che viene impiegato con successo
Un lavoro “a regola d’arte”
BONFANTE SI È OCCUPATA DELLA REALIZZAZIONE DI UN GIARDINO DI 250
MQ, DISTRIBUITO SU TUTTI I LATI, IN UNA VILLA SINGOLA IN ZONA ROVIGO
Un giardino di 250 mq distribuito su tutti e quattro i lati della casa. È il progetto realizzato da Bonfante, questa primavera, presso una villa singola in zona Rovigo. Per evitare di vedere il senso del prato, visto che il giardino gira intorno alla casa, il posatore ha inserito delle aiuole per spezzare la continuità. Per livellare il sottofondo, vista la grande quantità di pozzetti presenti, oltre a livellare il terreno e portarli in quota è stato installato il materassino drenante, livellante e stabilizzante dell’azienda. Inoltre, il cliente ha voluto che le piastrelle della pavimentazione che porta all’ingresso e alla zona garage fossero distanziate così da poter fare delle fughe d’erba tra loro per ottenere un effetto più realistico. Tutto il lavoro è stato svolto a regola d’arte grazie ad un un posatore Bonfante certificato presso Accademia Bonfante di prato sintetico.
IL NUOVO MATERASSINO
BONFANTE MAT DREN SDL
Stabilizzazione, efficacia drenante e morbidezza. Tutto questo è possibile installando, in fase di posa del prato, il nuovo materassino Bonfante Mat Dren SLD. Un prodotto geocomposito con anima drenante realizzato in monofilamenti estrusi con morfologia a canali paralleli, unitamente a due geotessili per filtrazione e separazione. Anima in filamenti in polipropilene nero accoppiata a tessuto non tessuto bianco da 100 g/m2 per uno spessore totale di 7 mm.
Bellezza sostenibile
PATIO ECODEKING DI UNILIN È RESISTENTE, PIACEVOLE AL TATTO, ANCHE A PIEDI NUDI, E RICHIEDE POCHISSIMA MANUTENZIONE
Perfetto per gli spazi outdoor, dal patio al bordo piscina, Patio Ecodecking di Unilin è realizzato con una mescola di fibra vegetale e resine sintetiche. Nello specifico, questo prodotto contiene la più ecologica tra le fibre vegetali: il bambù. La mistura di polvere di bambù e polimeri HDPE riciclati rende Patio Ecodeking resistente, sostenibile e dall’estetica impeccabile.
L’HPE che viene utilizzato per il nucleo centrale dei prodotti Unilin deriva dal riciclo dei contenitori di detergenti, permettendo di ridurre l’impatto ambientale e l’emissione di CO 2 nell’aria
Patio Ecodecking, in breve
• Dimensioni: 20 x 140 x 2200 mm
• Composizione: 60% fibra di bambù, 30% HDPE (Polietilene ad alta densità), 10% additivi, rivestimento PE
• Posa: Installazione su magatelli in alluminio sezione
• Finitura: texture effetto legno spazzolato
• Certificazioni: FSC
Un’oasi di raffinatezza e relax
AL GALLIA PALACE BEACH GOLF SPA
RESORT A PUNTA ALA, IN PROVINCIA
DI GROSSETO, TUTTO È CURATO
NEI MINIMI DETTAGLI. L’ELEGANZA È DATA ANCHE DALLA SCELTA
DEI MATERIALI, TRA CUI IL DECKING
MOSO ® BAMBOO N-DURANCE ® FRESATO A SCOMPARSA
Un panorama mozzafiato per un rifugio di armonia sulla costa toscana, dove l’azzurro del Mar Tirreno si fonde con il verde della macchia mediterrane. Sullo sfondo il profilo dell’Isola d’Elba. Parliamo del Gallia Palace Beach Golf SPA Resort a Punta Ala, in provincia di Grosseto. Un’oasi di raffinatezza dedicata al benessere e al relax. Un’atmosfera di eleganza discreta, dove ogni dettaglio è curato con attenzione per offrire agli ospiti un’esperienza indimenticabile. A completare l’esperienza del Gallia Palace Beach SPA Resort la spiaggia privata, a poche centinaia di metri dal Resort, con sabbia finissima e acqua cristallina.
MATERIALI PREGIATI E SOSTENIBILI
La struttura è caratterizzata dall’utilizzo di materiali pregiati e sostenibili, come il decking in Moso® Bamboo N-durance® fresato a scomparsa. Un materiale che non solo regala un aspetto estetico di classe ed eleganza, ma rappresenta anche una scelta rispettosa dell’ambiente, grazie alla sua natura ingegnerizzata, frutto di una ricerca tecnologica spinta ai massimi livelli. Un’esperienza sen soriale a 360 gradi che fonde lo spirito del luogo con la ricerca accurata e dettagliata dei materiali pensati per creare lo scenario perfetto. A rendere l’ambiente ancora più esclusivo e a donare un senso di pace e tranquillità è il color caramello del Moso® Bamboo N-durance® che si fonde con la stabilità di questa essenza e la sua durata nel tempo.
Non solo cura delle pavimentazioni esterne
ADESIV NON PENSA SOLO ALLA PULIZIA DELLE PAVIMENTAZIONI ESTERNE, CON IL DETERGENTE NEW DECK, MA ANCHE AI PRODOTTI ADESIVI, PERFETTI ANCHE PER L’ERBA SINTETICA, COME PELPREN PL6-G
La linea Deck
Bellezza e protezione per tutta la stagione
dalla preparazione alla finitura con vernice o olio fino alla pulizia e la cura la linea Deck è la soluzione per qualsiasi esigenza del legno o WPC per esterni. Grazie a LOBA, il posto del cuore dei vostri clienti non temerà nessuna intemperia.
TRASMETTERE I PROPRI VALORI AL MERCATO
È L’OBIETTIVO DI ARD RACCANELLO, PROTAGONISTA DI UN IMPORTANTE
PROGETTO DI EVOLUZIONE DELLA PROPRIA VISUAL IDENTITY. NE ABBIAMO
PARLATO CON LUIGI GORZA, AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’AZIENDA
Avete già avuto dei riscontri dal mercato sul vostro rebranding?
Siamo in una fase intermedia, in cui non c’è un giudizio puntuale. Il rebranding è stato fatto a 360 gradi e oltre ai packaging ha riguardato anche il logo, il sito internet e le brochure. Volevamo che i nostri tre valori (rispetto, persistenza e dinamicità) fossero rispecchiati al massimo nell’immagine che l’azienda dà all’esterno. Al momento quello che posso dire è che abbiamo due feedback: quello degli entusiasti, più aperti al cambiamento, e i tradizionalisti, che si devono ancora abituare alle novità.
Quando avverrà il passaggio definitivo dai vecchi packaging a quelli nuovi?
Il passaggio dei packaging da nuovo a vecchio sta seguendo la rotazione delle scorte per minimizzare gli sprechi. Ovviamente in maniera preventiva abbiamo programmato gli ordini dei vecchi imballi cercando di ottimizzare questo cambiamento, che coinvol-
Luigi Gorza e Iaria Raccanello, amministratori delegati di ARD Raccanello
ge quasi 800 referenze. Il nostro obiettivo è distribuire solamente imballi con il nuovo packaging da gennaio 2025.
Quali sono stati i cambiamenti a livello di immagine più importanti negli 85 anni di attività dell’azienda?
Negli anni ‘80 abbiamo introdotto l’immagine dell’indiano sulle nostre latte, che erano graficamente più pulite e riprendevano il colore del logo attuale. Così è rimasto, con qualche aggiustamento nel tempo, per circa 50 anni. Non abbiamo mai apportato cambiamenti drastici, siamo sempre stati molto conservativi.
E cosa vi ha spinto a cambiare?
Il vecchio logo non rappresentava più quella che è oggi ARD Raccanello. Noi abbiamo due stabilimenti, uno a Padova e l’altro a Rovigo, e quest’ultimo è altamente modernizzato, ci sono solo 10 dipendenti e per il resto è tutto automatizzato. Quando i nostri clienti entravano in questo stabilimento spesso dicevano “questa non è l’azienda che pensavo di trovare”. Questo perché l’immagine dell’indiano è tradizionale, ancorata al passato, forte, ma forse un po’ pesante. ARD invece negli ultimi 20 anni è cambiata tanto ed è giusto che venga riconosciuta per quella che è davvero. La nostra idea è quella di non nasconderci dietro un’immagine storica, giusta per quel periodo ma anacronistica nel presente. Vogliamo trasmettere al mercato i nostri valori in maniera trasparente.
I grossisti sono i vostri clienti principali?
Esatto, anche se siamo “generalisti” e cerchiamo di proporre un’offerta targettizzata per diverse tipologie di clienti. Il consumatore finale influenza moltissimo le nostre scelte e il grossista fa da snodo logistico tra noi e il cliente finale.
Quali cambiamenti avete notato dal punto di vista dei canali distributivi?
Ho percepito un fenomeno di aggregazione, con grossi player che acquisiscono o intraprendono partnership con altre aziende. C’è un importante ritorno all’investimento sul punto vendita, per renderlo più appetibile ai clienti anche non professionali. Si cerca, ad esempio, di suddividere l’ingresso per i privati, più di design e stimolante, da quello per gli addetti ai lavori.
Parlando di best seller, quali sono quelli della vostra azienda?
Dipende dal periodo storico. Il mercato fino ad oggi è stato condizionato dai vari bonus, quindi i prodotti più venduti sono stati quelli da esterno, per la finitura del cappotto o per le facciate. Poi ci sono le idropitture e gli smalti. Questi ultimi stanno facendo un ottimo lavoro negli ultimi 2-3 anni, abbiamo proprio notato un trend positivo soprattutto per quanto riguarda gli smalti ad acqua. Noi abbiamo un best seller per ogni tipologia: nei rivestimenti a spessore è Intonaclima, nelle idropitture Maison e negli smalti la linea Over.
bilità. Così avremo due trend: crescita economica e sostenibile dell’azienda, che dovranno andare di pari passo.
Come sta cambiando il concetto di colore?
Quali sono i trend?
E come ti spieghi questo trend positivo degli smalti ad acqua?
Gli smalti con solventi sono più problematici da utilizzare, applicare e sono più inquinanti, mentre quelli ad acqua sono più sostenibili. Gli smalti ad acqua sono cresciuti molto soprattutto durante il periodo del Covid, quando le persone erano chiuse in casa e hanno iniziato a sistemare staccionate, ringhiere, tavoli ecc.
Il tema della sostenibilità è molto sentito, lo dimostra anche il vostro bilancio. Abbiamo realizzato il bilancio della sostenibilità sia nel 2021 che nel 2022. Il primo, però, non è stato pubblicato perché non avevamo un benchmark. Lo abbiamo utilizzato per confrontarlo con il 2022 e capire se ci fossero stati miglioramenti. Questo bilancio va usato nel modo corretto e quest’anno andremo a realizzare un piano industriale dove sarà presente anche un piano di sosteni-
Dipende cosa intendiamo per colore: se parliamo di “emozione” che dà un determinato effetto sulla parete, o se parliamo di prodotto. Per quanto riguarda il primo aspetto, si stanno riscoprendo i colori medi a bassa saturazione e quelle combinazioni che vanno a modificare la percezione dello spazio della stanza. Se parliamo, invece, di colore, noi offriamo un migliaio di tinte, quindi siamo pronti ad assecondare qualsiasi esigenza del cliente.
Per quanto riguarda i costi delle materie prime c’è un riequilibrio?
A fine maggio la situazione si manteneva stabile e in decremento. Ora, con l’avvento della nuova politica di dazi verso la Cina voluta dall’UE, si prospetta un aumento delle materie prime dal 30 al 60%. Questo genera preoccupazione per l’andamento dei prossimi mesi dell’anno ed eventuali reazioni cinesi verso l’UE.
Infine, come si applica il concetto di innovazione alla vostra produzione?
L’innovazione per noi è fondamentale, ed è sia di prodotto che di processo. Per quanto riguarda la prima, cerchiamo di offrire prodotti sostenibili e migliorativi su tanti fronti. Mentre per quanto riguarda il processo, stiamo lavorando tantissimo sul nostro stabilimento di Rovigo, da cui arriva più dell’80% della nostra produzione. Qui, anche grazie alla struttura, seguiamo una logica verticale. Le materie prime vengono portate in quota, scendono grazie alla gravità e nelle varie fasi subiscono le lavorazioni, fino ad arrivare a quella finale, dove vengono confezionate e messe in magazzino. Questo ci permette di dimezzare gli spazi, ridurre il consumo di suolo e quello elettrico, dimezzare il consumo di acqua e avere in generale meno sprechi e pochissimi rifiuti.Il sito produttivo nasce nel 2004 secondo un progetto interamente taylor made. Il modello della logica verticale, diffuso all’estero, è stata fortemente voluto dal nostro direttore di stabilimento, rendendo l’impianto fra i primi in Italia ad utilizzarlo.
L’EVOLUZIONE DELL’IDENTITÀ
VISIVA DI ARD RACCANELLO
L’AZIENDA, FONDATA NEL 1939, HA RIVOLUZIONATO LA SUA VISUAL IDENTITY
DIFFERENZIANDO IL LOGO DEI PRODOTTI DA ESTERNO DA QUELLO PER I PRODOTTI
A USO INTERNO. CAMBIA VOLTO ANCHE L’ICONICO (E SIMBOLICO) INDIANO
Cambiare significa anche evolvere. Lo sì fa, spesso, a partire dall’identità visiva. Ed è questo che ha fatto ARD Raccanello, azienda leader nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia professionale fondata nel 1939 da Dante Aurelio Raccanello. Così, nell’ambito del progetto di evoluzione dell’identità visiva dell’azienda, viene differenziato il logo per prodotti da esterno (exterior), il rombo con all’interno un omino che dipinge, da quello per i prodotti principalmente ad uso interno (interior), un rombo con all’interno un indiano.
L’INDIANO, DA PERSONAGGIO “AUSTERO” A FIGURA
PIÙ FAMILIARE ED EMPATICA
Lo storico simbolo di ARD, l’indiano, in questa evoluzione dell’identità visiva si trasforma da personaggio con uno sguardo quasi severo e austero, che rappresentava la qualità e l’efficacia senza compromessi, ad una figura più familiare ed empatica, che guarda al futuro con slancio positivo e animo green. La nuova figura
LE NUOVE FINITURE
presenta elementi grafici più bilanciati, con un aspetto cromatico addolcito grazie all’utilizzo di colori pastello e tinte più armoniche. Così, l’identità visiva dell’azienda si evolve e si rinnova, pur mantenendo le radici nella tradizione. Questo l’obiettivo principale dell’importante investimento che vede ARD protagonista nel mercato dei sistemi vernicianti professionali con un occhio particolare all’interior design.
L’evoluzione del logo per i prodotti interior e di quello per i prodotti exterior
ARD Raccanello offre un’ampia gamma di prodotti che spaziano dalle pitture murali, per interni ed esterni, alle vernici per legno e smalti, fino ai prodotti decorativi per interni. Tutte le finiture sono formulate con materie prime di alta qualità e sono prodotte nel rispetto della persona e dell’ambiente per “un’esperienza creativa totalmente ecosostenibile”.
ARD LIME CARRARA
Un rivestimento murale decorativo costituito da cariche minerali e grassello di calce che rievoca l’eleganza senza tempo del marmo di Carrara, perfetto per decorare interni di edifici di pregio e nel restauro di centri storici. Questa finitura spatolata, effetto “marmo di Carrara”, dai toni chiari e luminosi del bianco, dona alle superfici un aspetto raffinato e signorile e permette di ottenere superfici di pregio
ARD FILL
Una finitura riempitiva acrilsilossanica antialga e antimuffa ad elevata copertura e riempimento. Tecnologicamente innovativa, è dotata di un’ottima applicabilità, di notevole resistenza allo sfregamento e al lavaggio e di una bassa ritenzione allo sporco. Tutte queste qualità rendono questo rivestimento specifico per la protezione e decorazione di edifici nuovi o per lavori di rifacimento e recupero edile. Inoltre, la presenza di principi attivi biocidi conferisce al prodotto un’efficace protezione ed azione preventiva nei confronti della proliferazione di alghe, funghi e muffe sul film secco applicato in parete.
OVERGROUND
Uno smalto all’acqua professionale per pavimenti e piastrelle. Un prodotto versatile che può essere applicato su un’ampia varietà di superfici, tra cui gres porcellanato, cotto, ceramica e cemento. La sua elevata adesione garantisce una tenuta perfetta e duratura nel tempo. Disponibile in una finitura satinata, la sua ampia gamma di colori permette di personalizzare gli ambienti secondo i propri gusti. Inoltre, grazie ai particolari polimeri acrilici ad alte prestazioni, si distingue per la sua elevata resistenza all’usura, ai graffi, ai calpestii e ai carichi pesanti.
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PLANITEX S E PLANITEX L FINALMENTE IN ITALIA
MAPEI PORTA SUL MERCATO NOSTRANO, DOPO IL SUCCESSO IN GERMANIA E NORD AMERICA, DUE NUOVI PRODOTTI AUTOLIVELLANTI A BASE ANIDRITE
DI PENELOPE MORAN
Presente da anni sul mercato tedesco e in Nord America, la linea Planitex di Mapei arriva anche in Italia con due nuovi prodotti autolivellanti a base anidrite specificamente sviluppati e dedicati alle esigenze di questo mercato: Planitex S e Planitex L.
IL PRODOTTO GIUSTO PER OGNI APPLICAZIONE
La linea Planitex affianca e completa la gamma di prodotti raccomandati da Mapei per la saturazione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento di tipo tradizionale a bassa inerzia termica. Infatti, con i nuovi Planitex L, Planitex S e gli ormai collaudati Ultraplan Trade e Topcem Pronto, l’azienda offre il prodotto giusto per ogni applicazione.
PLANITEX S
Questo prodotto è un autolivellante a base anidrite ad alta conducibilità termica, per spessori da 0,5 a 5 cm. Planitex S si usa in interno, per la saturazione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento di tipo tradizionale e a bassa inerzia termica (o basso spessore). Questo prodotto, inoltre, è idoneo per il livellamento e regolarizzazione della superficie di massetti cementizi, anidritici o getti in calcestruzzo esistenti. I supporti livellati con Planitex S sono idonei a ricevere pavimentazioni in ceramica, pietre naturali, resilienti, parquet prefinito e pavimentazioni sopraelevate.
PLANITEX L
Per quanto riguarda invece Planitex L, parliamo di un autolivellante a base anidrite ad alta conducibilità termica, per spessori da 3 a 7 cm. Planitex L si usa in interno, per la saturazione degli impianti di riscaldamento-raffrescamento di tipo tradizionale e bassa inerzia termica (o basse spessore) ed è idoneo per la realizzazione di massetti desolidarizzati privi di sistema riscaldante/raffrescante.
ALCUNI ESEMPI
I supporti livellati con Planitex S e Planitex L sono idonei a ricevere pavimentazioni in ceramica, pietre naturali, resilienti, parquet prefinito e pavimentazioni sopraelevate. Per quanto riguarda le prestazioni meccaniche, e più nello specifico la classificazione secondo la normativa EN13813, i massetti e gli strati di livellamento realizzati con Planitex S sono classificati CA-C25-F5-A1fl, mentre i massetti e gli strati di livellamento realizzati con Planitex L sono classificati come CA-C20-F5-A1fl. Gli autolivellanti Planitex sono pratici da impastare, sia mediante miscelatore elettrico, per piccoli lavori, che con macchine intonacatrici, per grandi lavori.
ECCO ALCUNI
ESEMPI DI STRATIGRAFIE CON SISTEMI DI RISCALDAMENTO-RAFFRESCAMENTO A PAVIMENTO:
Per SISTEMI TRADIZIONALI (caratterizzato dalla presenza di un pannello isolante, bugnato o liscio, e tubazioni) il massetto potrà essere realizzando con PLANITEX L.
Nel caso invece di ristrutturazioni, è possibile realizzare una lisciatura in aderenza al supporto esistente con PLANITEX S e successiva fresatura sia della lisciatura che del supporto in ceramica esistente per l’alloggiamento delle tubazioni.
Nel caso di SISTEMI FRESATI le tubazioni potranno essere posate all’interno di sedi realizzate mediante fresatura del PLANITEX L.
Per SISTEMI AD AGGANCIO RAPIDO (realizzati mediante un pannello isolante, lastra o rotolo liscio accoppiati con strato di tessuto per l’auto fissaggio delle tubazioni dotate di velcro) sarà possibile utilizzare entrambi i prodotti, PLANITEX L e PLANITEX S.
Per SISTEMI A BASSO SPESSORE (realizzati mediante pannello con griglie o bugne cave, con o senza isolante termico, e tubazioni annegate nello strato di livellamento) sarà possibile utilizzare entrambi i prodotti, PLANITEX S e PLANITEX L.
11° CONVEGNO EUROPEO SUL LEGNO MODIFICATO: STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE
ECCO COS’È EMERSO DURANTE LE DUE GIORNATE A FIRENZE, ALL’AUDITORIUM DI SANT’APOLLONIA, CON OLTRE 90 RELATORI E 155 PARTECIPANTI PROVENIENTI DA 30 PAESI
Il 15 e 16 aprile si è tenuto a Firenze l’undicesimo convegno europeo sul legno modificato (ECWM11), che ha dato ai 155 partecipanti provenienti da 30 diversi Paesi un’opportunità di aggiornamento e scambio di conoscenze sulle tecnologie di modificazione del legno. A partire dalla prima conferenza della serie, tenutasi a Ghent nel 2003, l’evento si è ripetuto a scadenza biennale, dando conto della rapida e costante evoluzione delle tecnologie impiegate per alterare le proprietà del legno e adattarlo a diversi usi.
PERCHÉ MODIFICARE IL LEGNO?
Ma perché modificare il legno, impiegato dall’uomo sin dalla preistoria per le sue eccellenti proprietà meccaniche, per la sua la-
vorabilità e il suo valore estetico? L’obiettivo perseguito attraverso i diversi processi di modificazione del legno era originariamente quello di incrementare la sua durabilità biologico, in modo da rendere durabile come i legni esotici anche il legno di specie arboree locali, facilmente reperibili ma anche più soggette al degrado da agenti biologici. Benché il trattamento con preservanti chimici con azione biocida rimanga la pratica più diffusa per migliorare la durabilità del legno, negli ultimi decenni è cresciuto l’interesse verso tecniche di preservazione senza uso di biocidi, come appunto le tecniche di modificazione del legno. I processi di modificazione, oltre alla durabilità, alterano altre proprietà fisico meccaniche del legno, la qual cosa ha stimolato negli anni la ricerca per sfruttare al meglio le potenzialità dei vari processi.
“IL
LEGNO MODIFICATO È UNA REALTÀ
DI MERCATO”
Il convegno, a cui Catas ha partecipato in qualità di membro del comitato organizzativo, si è svolto nell’auditorium di Sant’Apollonia, sul cui palco, nel corso di due intense giornate di lavori, si sono avvicendati più di 90 relatori. La significativa partecipazione di rappresentanti dell’industria, indice di vitalità del settore, dimostra che il legno modificato è una realtà di mercato e come tale richiede l’attenzione degli organismi di normazione, di cui le aziende lamentano le carenze. Ad oggi i metodi impiegati per determinare la durabilità del legno modificato sono gli stessi usati per il legno naturale, il che facilita il confronto tra le prestazioni dei diversi materiali, ma trascura il fatto che il legno modificato possa essere suscettibile al degrado in condizioni e per opera di specie di organismi diverse da quelle che degradano il legno naturale. Perciò la richiesta dell’industria alle commissioni tecniche di normazione è di prendere atto che il legno modificato è una realtà diversa dal legno naturale e come tale deve essere trattato. La ricerca si sta già orientando in questo senso producendo i primi dati a supporto dell’attività di normazione. Le presentazioni, raggruppate in sessioni in base all’argomento, hanno trattato tematiche tecnico-scientifiche inerenti la modificazione chimica e termica del legno, ma hanno
dato spazio anche al punto di vista e alle esperienze dell’industria del settore, in Italia e all’estero.
MODIFICHE CON SOSTANZE CHIMICHE
La modificazione chimica del legno si basa sull’uso di molecole che reagiscono con gruppi chimici reattivi dei polimeri che costituiscono la parete delle cellule del legno o che producono un effetto di riempimento della matrice del legno. Ciò determina un miglioramento delle proprietà igroscopiche, della durabilità e una possibile alterazione delle proprietà meccaniche. Le tecniche di modificazione chimica, oltre a quelle che hanno dato luogo a prodotti ormai affermati sul mercato, come Accoya ottenuto per acetilazione e Kebony ottenuto per furfurilazione di legno di conifera, esplorano oggi l’utilizzo di altri composti a base biologica, come resine termoindurenti, tannini, oli vegetali, soluzioni acquose di sorbitolo e acido citrico, acido polilattico, con l’obiettivo di sostituire prodotti naturali a quelli di sintesi diminuendo l’impatto ambientale dei processi. I risultati di queste ricerche, molte delle quali sono in fase iniziale e pertanto non presentano un’analisi dell’impatto economico sulla scala industriale, sembrano raggiungere lo scopo. Il materiale ottenuto in questi processi, esteticamente indistinguibile dal legno, assorbe meno acqua garantendo maggiore stabilità dimensionale e in
molti casi migliore resistenza al fuoco. L’effetto sulle proprietà elastomeccaniche varia in base al processo, da cui la necessità di definire i possibili usi, che normalmente escludono quello strutturale, ma comprendono pavimentazioni per esterno e interno, rivestimenti di facciate e altre opere di carpenteria.
MODIFICAZIONE CON TERMOTRATTAMENTO
La produzione industriale di legno termicamente modificato è iniziata negli anni ‘90 in Finlandia, Francia, Germania e Paesi Bassi. Oggi esistono più di cento produttori di legno termica mente modificato in tutto il mondo, la maggior parte dei quali si trova in Europa. In Italia diverse aziende specializzate nell’essic cazione del legno, tra cui rappresentate al convegno Baschild, BI GonDRY, Incomac e WDE Maspell, hanno indirizzato una parte della loro attività alla produzione di impianti per il trattamento termico del legno e alla messa a punto, attraverso la collaborazione con istituti di ricerca, di processi per il termotrattamento del legno. In effetti sono oggi presenti sul mercato molti marchi di legno termotrat tato che rappresentano altrettante varianti rispetto al ThermoWood di origine scan dinava, come il processo termo-vuoto di WDE Maspell, il trattamento Styl+wood di BIGonDRY, il Silvapro sloveno, solo per citarne alcuni. Il trattamento termico è applicabile a una varietà di specie legno se, comprese quelle refrattarie all’impre gnazione con sostanze chimiche e produce una gamma di prodotti per diverse appli cazioni. Il trattamento in un ambiente a basso contenuto di ossigeno a 160-240 °C degrada parzialmente il legno, provocando cambiamenti nella composizione chimica e nell’ultrastruttura della parete cellulare. La degradazione termica porta a una perdita di massa del legno che è proporzionale alla temperatura di trattamento e alla sua durata.Sviluppato con l’obiettivo di migliorare la durabilità del legno per l’uso all’esterno, il termotrattamento è oggi applicato anche al legno e ai prodotti a base di legno per interni, come ad esempio i pavimenti di parquet. Per questi usi le proprietà ricercate non sono tanto la durabilità, quanto la stabilità dimensionale e la possibilità di variare la colorazione del prodotto modulando i parametri di processo. Notoriamente, tra le proprietà del legno che risentono negativamente del termotrattamento vi sono la resistenza meccanica e la duttilità, il che limita attualmente l’uso del legno termotrattato a pavimentazioni e rivestimenti di facciate. Un altro aspetto che merita considerazione nelle applicazioni indoor è l’emissione di composti organici volatili (VOC), che è ovviamente un effetto
indesiderato negli ambienti interni. Gli studi svolti per caratterizzare il profilo di emissione di VOC nel corso del tempo dimostrano che il legno termotrattato emette più VOC del legno naturale, con l’eccezione della formaldeide da compensato termotrattato, che risulta diminuita, il che richiama l’attenzione sulla necessità che i processi vengano ottimizzati perché il legno termotrattato riesca a soddisfare i limiti per i VOC previsti dalle normative vigenti. Sebbene tutti i processi di modificazione termica seguano lo stesso principio di base, le proprietà e le caratteristiche del prodotto variano notevolmente a seconda delle materie prime utilizzate o delle tecnologie e condizioni di processo applicate. In diversi Paesi europei esistono schemi di qualità che mirano a una maggiore trasparenza del mercato del legno termotrattato, anche se ad oggi non è stato possibile definire i parametri per caratterizzare l’intera gamma di prodotti disponibili sul mercato.
LE NUOVE FRONTIERE
In passato la motivazione alla base della ricerca sulle tecnologie di modificazione del legno era di rimediare ai “difetti” intrinseci
La richiesta dell’industria alle commissioni tecniche di normazione è di prendere atto che il legno modificato è una realtà diversa dal legno naturale e come tale deve essere trattato
del legno, come la stabilità dimensionale, la resistenza ai raggi UV, la resistenza al fuoco, la resistenza al biodeterioramento.
Tuttavia, nell’ultimo decennio si è assistito a uno straordinario aumento di progetti e pubblicazioni riguardanti lo sviluppo di nuovi materiali funzionali a base di legno. Questo perché oggi la scienza dei materiali si concentra sullo sviluppo di materiali funzionali ad alte prestazioni basati su risorse rinnovabili e il legno, materiale rinnovabile per eccellenza, possiede una struttura che può essere estremamente utile per lo sviluppo di materiali funzionali in combinazione con polimeri, nanoparticelle, strutture metallo-organiche o metalli.
Diversi approcci scientifici hanno aperto la strada a interessanti prospettive:
• legno destrutturato e ricostituito per potenziare le proprietà capillari dei vasi, con un interessante potenziale per applicazioni pratiche di gestione delle risorse idriche.
• Legno delignificato e impregnato con resine o nanoparticelle con opportuno indice di rifrazione per ottenere un materiale trasparente, o addirittura con trasparenza modulabile per una gestione termica ottimale dell’ambiente. Il “legno ottico” autoregola la trasmittanza della radiazione solare grazie al basso assorbimento nello spettro solare e all’alto assorbimento nell’infrarosso delle fibrille di nanocellulosa, funziona come schermo UV, ha buone proprietà meccaniche e bassa conducibilità termica.
• Materiali con cambiamento di fase (PCM) incorporati nella matrice del legno così da assorbire nel processo endoergonico
di fusione il calore in eccesso e rilasciarlo nel processo esoergonico di solidificazione quando la temperatura si abbassa: ecco un altro esempio di applicazione per edifici ad alta efficienza energetica.
L’ultima presentazione aveva per titolo: “Thermoplastics from wood: dream or reality?” forse è questa l’ultima frontiera: riuscire ad ottenere dal legno un materiale con proprietà termoplastiche senza l’uso di polimeri o plastificanti di origine fossile. La ricerca e l’applicazione delle tecnologie di modificazione del legno tengono oggi in considerazione gli aspetti ecologici oltre che quelli economici, in un’ottica di sostenibilità e rinnovabilità delle risorse e di risparmio energetico. Il legno soddisfa infatti i requisiti alla base di qualsiasi politica ambientale. La filiera del legno è un esempio di economia circolare, dove il legno costituisce una risorsa rinnovabile grazie alle pratiche di gestione forestale; il legno ha una naturale funzione di accumulo di CO2, che può essere prolungata attraverso i processi di miglioramento della durabilità del legno in uso e ha potenzialità come materiale funzionale in edifici ad alta efficienza energetica. “C’era una volta un pezzo di legno” recita l’incipit del Pinocchio di Collodi; la fata dai capelli turchini usava la sua magia per animare un pezzo di legno; senza arrivare ad invocare la magia, le tecnologie di modificazione del legno dimostrano che il legno è un materiale duttile e versatile che si presta a essere trasformato e adattato a molti usi, anche diversi da quelli tradizionali.
Il prossimo appuntamento dell’European Conference on Wood Modification (ECWM12) è nel 2026 a Dresda, in Germania.
PATENTINO PER PROFESSIONISTI DI SISTEMI RESINOSI: COME FUNZIONA LA QUALIFICA
ISTITUTO GIORDANO RISPONDE ALLE DOMANDE IN MERITO ALLA CERTIFICAZIONE PER IL SETTORE DEI SISTEMI RESINOSI
DI ISTITUTO GIORDANO
Scansiona il qr code per visitare la pagina di Istituto Giordano e ottenere informazioni sulla certificazione
Negli ultimi anni, il settore dei sistemi resinosi ha evidenziato la necessità di introdurre standard normativi specifici per ottimizzare la qualificazione e la valorizzazione delle competenze professionali legate alla posa dei rivestimenti in resina.
LA NORMA UNI11835
Un cambiamento significativo si è verificato nel 2020 con la revisione della norma UNI 10966, che stabilisce i criteri di progettazione ed esecuzione per le superfici orizzontali e verticali trattate con sistemi resinosi. Questo aggiornamento ha segnato l’avvio di un processo per elevare gli standard del personale tecnico, culminato con l’introduzione della norma UNI 11835. La nuova norma permette di certificare i professionisti operanti nel campo dei sistemi resinosi secondo requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità, specificando le abilità richieste per i diversi ruoli professionali nel settore, che includono:
La
• Posatore specializzato di sistemi resinosi,
• Capo Squadra di sistemi resinosi
• Capo Squadra di sistemi resinosi decorativi,
• Tecnico commerciale di sistemi resinosi.
Con l’introduzione di questa norma, il settore dei sistemi resinosi non solo si allinea agli altri ambiti dell’edilizia che hanno già intrapreso percorsi simili, ma stabilisce anche un nuovo standard di professionalità e competenza avanzata, riconoscendo formalmente il valore e l’importanza della certificazione.
COME SI OTTIENE LA CERTIFICAZIONE?
Secondo quanto stabilito dalla norma UNI 11835, i candidati che intendono ottenere la certificazione nel campo dei sistemi resinosi devono rispettare dei requisiti ben definiti. Prima di poter accedere all’esame, infatti, è necessario che dimostrino di:
• avere una certa esperienza nell’ambito dell’applicazione e della
norma UNI 10966 stabilisce i criteri di progettazione ed esecuzione per le superfici orizzontali e verticali trattate con sistemi resinosi
Ogni 4 anni è necessario dimostare
il
mantenimento della qualifica attraverso un processo di rinnovo
posa dei sistemi resinosi;
• aver partecipato ad un corso di formazione sulle tecniche di progettazione e applicazione dei sistemi resinosi;
• possedere le competenze e l’esperienza specifiche richieste dal settore.
Questo criterio assicura che la certificazione sia ottenuta esclusivamente da professionisti che dispongono delle qualifiche appropriate. Una volta accertato il possesso dei requisiti, la valutazione si basa sullo svolgimento di una prova di esame articolata in due sessioni:
• una prova scritta per verificare le conoscenze del candidato;
• lo svolgimento di una prova pratica con l’obiettivo di esaminare le abilità del tecnico esaminando i lavori svolti nell’esercizio della propria professione.
QUALI SONO I VANTAGGI PER CHI OTTIENE
IL PATENTINO?
L’implementazione di un sistema mira ad elevare gli standard professionali e a incrementare la competitività nel settore. La
certezza che i professionisti abbiano superato valutazioni standardizzate e possiedano le competenze necessarie permette ai clienti di affidarsi con maggiore sicurezza ai lavori di questi esperti.
MANTENIMENTO E RINNOVO
DELLA CERTIFICAZIONE
È importante evidenziare che la certificazione non si esaurisce con il superamento dell’esame in quanto ogni 4 anni è necessario dimostrare il mantenimento della qualifica attraverso un processo di rinnovo. Occorre, infatti, che il professionista dimostri:
• una continuità lavorativa della professione,
• una continuità formativa, partecipando a corsi di aggiornamento specifici (della durata di 8 ore nell’ambito dei 4 anni di validità del certificato)
• una corretta gestione di eventuali reclami che possono accadere nell’esercizio della professione.
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DOVE L’INNOVAZIONE INCON TRA LE OPPORTUNITÀ
I FLANDERS FLOORING DAYS SI CONFERMANO UN EVENTO CHIAVE PER IL SETTORE DEI PAVIMENTI, CON L’APERTURA AI PRODUTTORI EUROPEI E I NUOVISSIMI TREND TALKS
DI PENELOPE MORAN
In soli due anni, dal 2022 ad oggi, i Flanders Flooring Days sono riusciti a ritagliarsi uno spazio importante nel mondo degli eventi dedicati all’industria dei pavimenti. Con l’apertura alle aziende europee, la manifestazione è diventata davvero internazionale e un significativo momento commerciale durante il quale i professionisti possono incontrarsi e dialogare tra loro. La manifestazione, che quest’anno si è tenuta dal 13 al 16 maggio presso il The Hub di Kortrijk, ha accolto oltre 3.400 visitatori provenienti da 78 Paesi. I partner fondatori Associated Weavers Europe, Balta, Beaulieu International Group, Belysse, Lano, Unilin Flooring e US Floors - Coretec sono ancora oggi al centro della fiera. “I Flanders Flooring Days sono il luogo in cui l’innovazione incontra le opportunità” ha spiegato Marc Dessein, CEO di Balta Home. “Non è solo una fiera, ma una piattaforma regionale per presentare i nostri progetti all’avanguardia, le pratiche sostenibili e l’impegno per la qualità artigianale e l’innovazione in tutto il mondo. Questo evento è un’ottima opportunità per stringere partnership, favorire le connessioni industriali e rimanere all’avanguardia in un mercato in continua evoluzione”.
L’APERTURA VERSO L’EUROPA E LE NOVITÀ
Flanders Flooring Days tornano nel 2025 al The Hub di Kortrijk dal 2 al 5 giugno
La grande novità di questa edizione dei Flanders Flooring Days è
l’apertura della manifestazione ai produttori europei, che hanno potuto esporre i loro prodotti al The Hub. Un totale di 38 partecipanti internazionale ha scelto di partecipare all’evento con il proprio stand. Un’altra novità sono i Trend Talks, con il tutto esaurito per il seminario di Judit Van Vilet “Do you speak color?”, che ha fornito spunti di riflessione a tutti coloro che operano nel settore dell’interior design, e la masterclass Design Language di Christine Boland, accolta con grande entusiasmo. “Come organizzazione abbiamo ampliato con successo il concetto di Flanders Flooring Days, che in precedenza consisteva esclusivamente in showroom in loco (come nelle edizioni 2022 e 2023) introducendo un’area commerciale sotto forma di ‘The Hub’ a Kortrijk Xpo” ha dichiarato l’organizzazione della manifestazione. “Questo showroom centrale presenta ora una selezione di alta qualità di 38 aziende europee di pavimenti, rendendo l’offerta quattro volte più grande e le visite quattro volte più interessanti. La combinazione di un’area commerciale con 14 showroom in loco rappresenta un concetto completamente nuovo, davvero unico nella storia del Gruppo Xpo”. E hanno continuato: “Tutte le parti coinvolte hanno accettato questa sfida entusiasmante e guardiamo all’edizione precedente con grande soddisfazione. I Flanders Flooring Days torneranno anche l’anno prossimo, dal 2 al 5 giugno, con l’obiettivo di ampliare l’offerta di ‘The Hub’”.
INTERAZIONE TRA ESSERE UMANO E SPAZI ARCHITETTONICI
IL LOGO DI CERSAIE 2024, DAL 23 AL 27 SETTEMBRE A BOLOGNA, È IL MANIFESTO DELLA PROPOSTA DELLA FIERA, CHE QUEST’ANNO PROPORRÀ DIVERSE NOVITÀ, ANCHE A LIVELLO DI SPAZI ESPOSITIVI
PENELOPE MORAN
Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’architettura e dell’Arredobagno torna dal 23 al 27 settembre a Bologna. Per l’edizione 2024 è stato ideato un manifesto che racconta graficamente concettualmente l’interazione tra l’essere umano e gli spazi architettonici, in cui il logo diventa un perimetro virtuale che offre innumerevoli prospettive e invita a esplorare e scoprire nuove visioni e ispirazioni. Così il logo della manifestazione ruota e diventa pavimento, parete e soffitto di ogni ambiente. Il visual realizzato per questa nuova edizione di Cersaie vuole rappresentare tutto ciò che la fiera ha da offrire ai suoi visitatori: “un ecosistema di prodotti di design che soddisfa appieno le esigenze di progettisti, contractors e operatori del trade di tutto il mondo”.
UNA NUOVA PROPOSTA
A Cersaie 2024 il 16° padiglione risponderà alla crescen te domanda di partecipazione delle aziende ceramiche e dell’arredobagno. Inoltre, nasce Spazio 19, un luogo all’in terno dell’omonimo padiglione dedicato a quei settori che
completano gli ambienti del contract. Così un selezionato numero di espositori di cucine, finiture di interni ed esterni, outdoor illuminotecnica, wellness, domotica e pavimentazioni non ceramiche offrono agli operatori in visita un’opportunità di sviluppare questo business che nasce dall’integrazione delle diverse proposte. Ad ospitare le conferenze con maestri contemporanei di primo piano del panorama internazionale sarà la Galleria dell’Architettura, con incontri nel cuore della fiera e Lectio Magistralis al Palazzo dei Congressi. Il padiglione 32, invece, continua ed essere la Città della Posa, con soluzioni tecniche e risposte ai professionisti del settore. Infine, l’Agorà dei Media, nel mall 29-30, luogo di diffusione della conoscenza tecnica e professionale e delle nuove tendenze, grazie al Cafè della Stampa, o al dialogo con il privato con “Cersaie disegna la tua casa”.
seminare e coltivare comunicazione
N° 22 giugno 2024 / Trimestrale tecnico-professionale del sistema pavimenti e rivestimenti
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