Flortecnica_11/12

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

dal 1977 informa il settore

Novembre/Dicembre 2014 n. 11/12 • anno XXXVIII

Gerani

NOVITÀ

F lorance

®

Torino

®

Cancun

®

NOVITÀ

Via Fontanatetta 20 | 00053 Civitavecchia (RM) Tel. 0766 568401 | Fax. 0766 560351 - albani@albani.it | www.albani.it

22 COLTIVAZIONI / ricerca La serra del futuro è sull'acqua

50 TENDENZE / fiere Essen, Milano, Rimini e Padova: geografia delle prossime fiere

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Garofani PRIMO PIANO / tecniche FLORICOLTURA NOZZA, il Made in Italy è sempre bello



Magic

Vieni a visitarci all’IPM 2015 Hall 2 Stand 2D25

tars

Selecta Italia di C. Klemm e C.s.s.

Strada Bufalotto 585 | 04100 Borgo Bainsizza | Latina, Italia Tel. +39 0773 / 64 48 ‑ 1 | Fax +39 0773 / 64 48 ‑ 240 E‑Mail: info@selectaitalia.it | www.selectaworld.com


e d i z io n i

Laboratorio

verde

Il primo portale di filiera del florovivaismo

Il progetto Edizioni LABORATORIO VERDE, nasce per creare un punto di riferimento specializzato nell’informazione lungo la filiera del VERDE; una “BOTTEGA EDITORIALE” in grado di farsi

interprete e di realizzare prodotti B2B e B2C, capaci di intercettare i bisogni/necessità del cliente/ committente e di tradurli in strumenti editoriali innovativi. Le tre testate cartacee specializzate,

il portale online, gli strumenti di social web e i tre annuali/planner definiscono stile e metodo di fare business, connettendo e coinvolgendo consumatori, distributori e produttori in tutta Italia.

Osservatorio

Via Pasubio 16 - 21020 Brebbia (VA) | tel. 0332 989211 | www.laboratorioverde.net | info@laboratorioverde.net


L’ALTRA COPERTINA

TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Flortecnica e vivaismo

Tengono le vendite delle piante in stagione, mentre gli altri prodotti floricoli sono in affanno. E la mancanza di pubblicità rende il prodotto superfluo agli occhi del consumatore di Paola Lauricella in collaborazione con ISMEA

Autunno, timidi

segnali di ripresa a pag. 40

Flortecnica e vivaismo

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LA NUOVA FIERA PROFESSIONALE

DEL FLOROVIVAISMO E DEL GARDEN

Fiera Milano Rho-Pero 25-27 Febbraio 2015

La manifestazione creata e voluta dalle aziende del settore, riunite nel consorzio Myplant & Garden

piante - fiori - tecnica - vasi - servizi - attrezzature - decorazione - edilizia

partner

L’appuntamento con Florbusiness fa tappa a Milano! Le prestigiose aziende pugliesi mostreranno in anteprima le novità all’interno di Myplant & Garden per poi proseguire con il consueto porte aperte sul territorio dal 3 al 6 marzo.

www.florbusiness.it

www.myplantgarden.com -

(+39)

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EDITORIALE | questo mese

«Sembrano esserci buone prospettive per il futuro, oltre a una gran voglia di fare»

U

n numero ricco, quello che state per leggere (tutto d’un fiato, casomai), che racconta esperienze, imprenditori, produzioni e speranze. In un mercato che fatica a esprime le sue reali potenzialità – e il panorama fieristico italiano ne è una prova lampante – sembrano però esserci buone prospettive per il futuro. Oltre a una gran voglia di fare. Come nel caso di Floricoltura Nozza (pagina 16), un esempio di azienda integrata in grado di sfruttare al meglio le sue capacità produttive, scegliendo anche fornitori affidabili. E ha voglia di fare anche Marco Cappellini, neo presidente di ANVE (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori), che in una lunga intervista a pagina 20, ci racconta la sua idea di associazione, senza tralasciare problematiche da risolvere e obiettivi da raggiungere, perché “serve alzare la testa… Ed è necessario un riconoscimento del prodotto nazionale ed europeo, che garantisca provenienza e qualità delle piante”. E c’è voglia di fare (e tanta!) anche tra i ragazzi di Pnat, la nuova società spin-off dell’Università di Firenze, che ha inventato Jellyfish Barge: la chiatta a forma di medusa. Praticamente una serra sull’acqua studiata per rispondere ai nuovi cambiamenti climatici (pagina 22). E poi c’è chi ha ancora voglia di sperimentare sul ciclamino, con risultati molto interessanti. Sono i tre fratelli Morel, che a pagina 32 presentano le loro novità per la prossima stagione. Insomma, c’è tanta voglia di fare, e di fare bene… Basterebbe unire le forze.

C’È

VOGLIA DI FARE!

di Francesco Tozzi

FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE

Flortecnica e vivaismo

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EDITORIALE | l'esperienza

CHE COSA SUCCEDE NEL MERCATO AL DETTAGLIO? In un settore che ancora stenta a trovare la sua dimensione e a esprimere la sua reale potenzialità, sembrano esserci buone prospettive per il futuro. Soprattutto per le piccole superfici specializzate di Arturo Croci

L

e aziende che chiudono i battenti si moltiplicano, la quantità dell’assortimento delle piante fornite ai consumatori e disponibili sul mercato diminuisce e si ridurrà ancora di più in futuro, soprattutto perché la “grande maggioranza” dei produttori “non sa più coltivare”. Le scuole di giardinaggio e universitarie non sono migliorate negli ultimi anni. La ricerca, a parte la scarsità di fondi e la burocrazia imperante, è perduta in lidi senza futuro. Le figure professionali sono nel caos più totale e in questo scenario apocalittico non c’è da meravigliarsi se le aziende non investono. Comunque sia credo e spero che da qualche parte, a un certo punto, qualcuno avrà il coraggio di cambiare le cose, così come ha fatto la generazione del dopoguerra e i compagni di viaggio che ci hanno accompagnato negli ultimi quarant’anni e che, con Giovanni Serra, abbiamo voluto ricordare nel volume Floricoltura Italiana, storie, uomini, fatti (Edizioni

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Flortecnica e vivaismo

Mursia). Prima di parlare di quello che occorrerebbe fare, credo che sia necessario cercare di capire che cosa è successo sul mercato nell’ultimo decennio.

L’apertura internazionale del mercato europeo e italiano è stata accompagnata dall’accesso ai mercati di prodotti e servizi ottenuti con costi inferiori.

DISTRIBUZIONE STRAVOLTA L’intero settore della vendita al dettaglio e, quindi anche quello dei negozi di fiori e piante e dei garden centre, è stato sottoposto a enormi forze di cambiamento. La società dell’informazione e della comunicazione ha dato origine a un nuovo circuito commerciale (e-commerce). Tutto questo ha trasformato in profondità la distribuzione, il tipo di servizio richiesto dai consumatori e i termini del processo di valutazione/decisone dell’acquisto. L’apertura internazionale del mercato europeo e italiano è stata accompagnata dall’accesso ai mercati di prodotti e servizi ottenuti con costi inferiori, ma anche dalla presenza sul mercato di distributori stranieri, molto più innovativi dei locali. Le nuove condizioni macroeconomiche hanno indotto nuovi comportamenti e abitudini nel consumatore. Il commercio ha dunque subìto le trasformazioni del capitalismo e dei cambiamenti sociali che minano il modello della distribuzione di massa ereditato dalla crescita economica del dopoguerra.


POLITICA LATITANTE Il commercio al dettaglio ha iniziato a rispondere a questi cambiamenti con la creazione di nuovi concetti di business, la sperimentazione di nuove modalità relazionali con il cliente, mettendo in evidenza i marchi principali. Il commercio locale adesso tenta di svegliarsi, mentre la GDO sta lottando per reinventarsi e contenere l’erosione delle sue quote di mercato. La velocità con cui avviene questo adattamento è più veloce nelle forme di commercio avanzate ma molto, troppo lento nel settore agricolo e floricolo. La letteratura ha ampiamente dimostrato che le strategie sono efficaci a seconda delle “condizioni” che sono poste in essere dalla politica e notoriamente in Italia la politica agricola è insufficiente. Se poi escludiamo il piano florovivaistico nazionale, di solito un insieme di buone intenzioni ma senza risorse, nella floricoltura e nel giardinaggio la politica è totalmente assente. IL RITORNO DEI PUNTI VENDITA LOCALI Nelle ricerche economiche effettuate negli Stati Uniti, in Europa del nord e in Francia i professionisti e gli esperti prevedono un rafforzamento, nei prossimi dieci anni, del numero delle piccole superfici collocate nelle immediate vicinanze dei consumatori. Le opinioni sono più divise sul futuro dei grandi negozi specializzati e dei discount. C’è anche ottimismo per il futuro del commercio della città, in particolare nelle piccole e medie città e nelle zone rurali.

«Gli esperti prevedono un rafforzamento, nei prossimi dieci anni, del numero delle piccole superfici»

QUALE LO SCENARIO PROSSIMO? Premesso che “nessuno conosce il futuro” i ricercatori e gli economisti immaginano che il commercio sarà più “orientato al cliente”, la ricerca e la competitività rimarranno comunque essenziali per determinare e soddisfare le aspettative della diversa tipologia dei clienti. Questa inversione radicale dei modelli di pensiero porta a tre possibili scenari: • Lo scenario del “regno del prezzo basso”, attualmente imperante. • Lo scenario del “commercio al dettaglio di precisione” che riconosce la diversità delle aspettative dei consumatori e le strategie di segmentazione e differenziazione. • Lo scenario del “commercio basato sui servizi” che mira a diventare fornitore di servizi utili e a fornire soluzioni. Alcuni pensano a una sequenzialità tra questi scenari, altri a una mescolanza confusa di intenti. Per i fiori e le piante, voi potete fare la differenza.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

L’AZIENDA |

C.SO REPUBBLICA 5 | 10090 S. GIORGIO CANAVESE TEL. 012432167

DETERMINANTE LA FASE PROGETTUALE Lo studio preliminare e l’analisi della fattibilità dell’impianto aspetti da non sottovalutare

Matteo Pippa, responsabile progetti Italia nord-est.

su ogni componente dell’impianto. Inoltre, un’altra caratteristica che ci contraddistingue è la piena responsabilità dei processi e dei materiali, producendo internamente, installando le macchine direttamente e curando l’assistenza tecnica post impianto.

Sede principale di Schmid Energy Solutions (Svizzera, cantone Turgovia)

S

chmid Energy Solutions è il più grande produttore svizzero di impianti di combustione che da 75 anni e per tre generazioni ha riscaldato il freddo cuore svizzero. Da cinque anni ha aperto i propri uffici anche in Italia, a Torino e a Verona. Preparando lo Speciale Biomasse abbiamo incontrato l’ingegnere Matteo Pippa, responsabile progetti Italia nord est. D. Ingegner Pippa qual è l’approccio di Schmid Energy Solutions quando incontrate un cliente? R. Il nostro è un approccio partecipato, cioè intendiamo stabilire un rapporto con il cliente nella consapevolezza che per i 25 anni di vita dell’impianto resteremo in contatto. Le fasi iniziali sono molto importanti, per questo all’interno di Schmid i tecnici sono

IN BREVE • Schmid AG è un’azienda svizzera a conduzione familiare che da 75 anni si occupa dell’energia del legno e conta 280 collaboratori. La sede centrale si trova a Eschlikon, è presente con diverse filiali in Svizzera ed è rappresentata anche in Germania, Francia, Austria, Polonia e Italia con punti vendita e assistenza.

i primi e unici venditori. Il nostro è quindi un approccio consulenziale, cioè cerchiamo come prima cosa di far immaginare al cliente come cambierà la sua vita in azienda con l’impianto a biomassa. Schmid investe affinché il cliente non abbia rimpianti; ciò significa migliorare il lavoro del cliente in termini di tempo e di energie da dedicare all’impianto. D. Quali le prerogative sotto il profilo tecnico? R. Cerchiamo di progettare i nostri impianti con un approccio tecnologico mirato, partendo dalle esigenze del cliente anche economiche, ma non mettendo il prezzo come principale criterio. Ci sono sempre più opzioni, si tratta di scegliere la soluzione migliore anche sotto il profilo economico. Le nostre macchine sono prodotte su misura e internamente, possiamo quindi agire

D. Qual è il criterio da usare per la scelta del giusto impianto? R. L’impianto si disegna intorno alle caratteristiche del combustibile. Quando incontriamo i clienti chiediamo sempre cosa bruceranno, dove andranno a prendere il cippato e le caratteristiche. È importante conoscere la quantità di corteccia, perché conoscendo questo fattore si determina quanta cenere si produce. Il secondo fattore da tenere in considerazione è la percentuale di umidità del combustibile: più un biocombustibile è umido, più pesa e necessita di impianti diversi. Molti costruttori sono legati alla regola del “poco umido griglia fissa, tanto umido griglia mobile”. L’approccio Schmid non è quello classico, ma si basa sempre sul doppio valore “umidità assoluta e quantità di corteccia presente”. Il terzo criterio fondamentale quando si sceglie un impianto a biomassa è la logistica dell’impianto che è strettamente legata allo spazio disponibile in azienda. Vuol dire, per esempio, rispondere ad alcune domande semplici: Come carico l’impianto? Chi si occupa dello scarico delle ceneri? Quante volte deve venire il camion con il biocombustibile? Domande


IL PROGETTO | SCHMID www.schmid-energy.it

semplici che possono far capire al floricoltore interessato alle biomasse che è importante pianificare bene tutte le operazioni. D. Una volta deciso di passare alle biomasse, quali sono le fasi di pianificazione di un impianto? Due sono i criteri da prendere in considerazione quando si decide di convertire il proprio impianto a combustibile fossile (gasolio, BTZ, GPL, metano) in un impian-

COSTI ANTE IMPIANTO • Consumo gasolio (l/ anno) 200.000 • Costo gasolio (Euro/anno) 200.000

to a combustibile solido come il cippato. Nell’ordine: 1. Analisi energetica: diagnosi energetica, cioè il fabbisogno di calore. Con un’attenta conoscenza delle esigenze aziendali, coltura per coltura, posso capire quanto devo bruciare per raggiungere il mio fabbisogno. In questa fase si vagliano e si studiano tutti i fattori e si cercano le prime ipotesi risolutive. È in questa fase che ci si la-

2.

scia coinvolgere di più nel progetto ed è in questa fase che è importante l’approccio partecipato. Un’attenta analisi logistica del sito permetterà di risolvere problemi futuri che potrebbero compromettere la buona riuscita dell’impianto, soprattutto in merito alla fonte e ai sistemi di approvvigionamento. Determinante per la tenuta e l’efficienza dell’impianto.

RISPARMIO CALCOLATO Grazie all’istallazione di una caldaia a cippato e a un nuovo impianto di distribuzione

L’

Azienda Agricola Bertolotto Enrico, situata a Valeggia-Quiliano (SV), produce circa 200.000 piante orticole ogni anno: pomodori, zucchine, zucche, insalate e basilico. Tutte le coltivazioni avvengono a terra e solamente il basilico è coltivato su banco (500 metri quadrati) per facilitare le operazioni di raccolta. L’azienda ha una superficie protetta di 22.000 metri quadrati, così articolata: 6.000 metri quadrati di serre in vetro multi-falda e 16.000 metri quadrati di tunnel in triplo strato di film plastico. L’azienda ha istallato recentemente una caldaia a cippato che riscalda le serre in vetro e parte dei tunnel per un totale di 7.500 metri quadrati. Contestualmente all’istallazione della caldaia è stato completamente rifatto e ampliato anche l’impianto di distribuzione del calore, eliminando i vecchi termoconvettori alimentati da un circuito ad acqua ad alta temperatura. Il sistema di irrigazione, poi, è completamente automatizzato e avviene con distribuzione a pioggia e a goccia.

LA STRUTTURA TERMICA • Tipo di produLa caldaia a zione: orticola cippato ha una • Potenza istalpotenza di 900 lata: 900 kW kW, è del tipo a • Superficie griglia mobile riscaldata: piana con puli7.500 mq zia automatica (120 W/mq) degli scambia• Energia pritori. La caldaia maria: 2.000 è abbinata a MWk (267 un puffer da kWh/mq) 17.000 litri ed • Consumo cipè in funzione da pato: 600 t fine settembre • Gasolio sostialla fine di aprituito: 200.000 le. Il deposito litri del cippato è fuori terra, in cemento con tetto a doppia falda, ha una capienza di 180 metri cubi ed è posizionata L’AZIENDA

La caldaia con una potenza da 900 kW.

a fianco della centrale termica, anch’essa di recente costruzione ex-novo. Il sistema di estrazione è del tipo a rastrelli.

L’impianto di carico e di stoccaggio del cippato.

COSTI POST IMPIANTO

Investimento iniziale • Corpo caldaia + istallazione completa + supporti (Euro) 500.000 (senza contributi) • Contributo PSR 50% • Totale al netto dei contributi (Euro) 250.000 • Costi di gestione • Consumo di cippato – M30; 3,4 kWh/kg (t) 600 • Costo cippato (Euro/t) 93 • Costo cippato (Euro/anno) 55.800 • Costo manutenzione e gestione (Euro/anno) 2.000 • Totale costi annui (Euro/ anno) 57.800 • Mancati costi annui gasolio (Euro/anno) 142.200


Piante ITALIANE MENO KILOMETRI

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Flormercati Soc. Coop. Agricola | Via Brescia, 126/A | 25018 Montichiari (Bs) Tel. +39 030 9981381 | Fax +39 030 9981409 info@flormercati.it | www.flormercati.it


SOMMARIO | 11/12 - 2014

Novembre/Dicembre 2014

PRIMO PIANO

16 TECNICHE

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Il Made in Italy è sempre bello di Matteo Ragni

dal 1977 informa il settore

Novembre/Dicembre 2014 n. 11/12 • anno XXXVIII

Gerani

20 Intervista “Bisogna alzare la testa” colloquio con Marco Cappellini di Marta Meggiolaro

NOVITÀ

F lorance Torino

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22 COLTIVAZIONE

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Cancun

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NOVITÀ

La serra del futuro è sull’acqua di Marta Meggiolaro

Via Fontanatetta 20 | 00053 Civitavecchia (RM) Tel. 0766 568401 | Fax. 0766 560351 - albani@albani.it | www.albani.it

22 COLTIVAZIONI / ricerca La serra del futuro è sull'acqua

50 TENDENZE / fiere Essen, Milano, Rimini e Padova: geografia delle prossime fiere

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Garofani PRIMO PIANO / tecniche FLORICOLTURA NOZZA, il Made in Italy è sempre bello

IN COPERTINA ALBANI E RUGGERI È un vivaio di ibridazione, produzione e vendita di giovani piante e fiori. È specializzata nella moltiplicazione di giovani piante in vaso, cactus, succulente, oltre che di piante pre-coltivate.

PRODUZIONE

30 COLTIVAZIONE USA, pronti nuovi standard di Bianca Belfiore

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31 NOVITÀ NELLE SELEZIONI di Matteo Ragni

32 IBRIDAZIONE Morel, autentico alleato di Matteo Ragni

35 TECNICHE Sempre più complicato produrre Polianthes tuberosa di Carlo Borrelli e Raffaele D’Aniello

TENDENZE

40 MERCATi Autunno, timidi segnali di ripresa di Paola Lauricella

45 ESTERE FloraHolland, nuovo impegno per “ripensare” il settore di Paola Lauricella

46 FLOREALI

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A San Marino, lo stile italiano nell’arte floreale a cura di Arturo Croci

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50 FIERE IPM Essen, l’Italia è al centro colloquio con Oliver P. Kuhrt di Matteo Ragni

52 IPM Dubai in crescita di Bianca Belfiore

54 Rimini Fiera lancia Flora Trade di Filippo Tommaseo

56 Expo Tco + Grootgroenplus:

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cooperare per l’eccellenza di Bianca Belfiore Flortecnica e vivaismo

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Flortecnica e vivaismo

PRIMO PIANO | vivaismo

LE RUBRICHE

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Rivista fondata da ARTURO CROCI

QUESTO NUMERO C’è voglia di fare! di Francesco Tozzi

N° 11/12 - Novembre/Dicembre 2014 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni

L’ESPERIENZA Che cosa succede nel mercato al dettaglio? di Arturo Croci

COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Francesca Neonato, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo

26 FATTI & PERSONAGGI 28 FOCUS

GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon

Nel 2020 i fiori supereranno le gift cards colloquio con Lucas Vos di Charles Lansdorp

PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti

29 I COMUNI NON RISPARMIANO

SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net

SUL VERDE di Bianca Belfiore

STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. ASSOCIATA AD

e d i z io n i

40 Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale

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Flortecnica e vivaismo

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro


Via Nazionale Km. 57 + 07 | 98054 Furnari (ME). Italia tel. fax +39 0941 802051 | www.giambopiante.it | info@giambopiante.it


PRIMO PIANO | tecniche

IL MADE IN ITALY È SEMPRE BELLO

Floricoltura Nozza è un esempio di azienda integrata capace di sfruttare al meglio le sue capacità produttive. Scegliendo fornitori affidabili di Matteo Ragni

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Flortecnica e vivaismo


C

onoscere la Floricoltura Nozza è facile, hanno fatto di tutto per essere riconoscibili: la loro è la prima azienda in Italia a usare il vaso serigrafato. Ma non è per questo che è così facile riconoscerla. Sono le piante della Floricoltura Nozza a essere riconoscibili: quando ricevete un carrello di viole con il fiore girato tutto dallo stesso lato; quando i vasi di ciclamino sono così puliti da sembrare nuovi; quando le composizioni comprate sono più belle di quelle che fate voi, allora avete in mano una pianta Nozza. I due fratelli, Nicola e Cristina con la mamma Loredana e il nuovo responsabile vendite Valter Teli, e i loro 10 dipendenti sfruttano al meglio i 50mila metri quadrati di superficie aziendale recentemente rinnovata. Flortecnica e vivaismo vuole raccontare come la famiglia Nozza gestisce l’azienda, quello che producono e come lo producono. LA PRODUZIONE, CICLO COMPLETO La produzione si basa su un ciclo completo che si sviluppa sui 12

Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | tecniche

mesi. Nei primi mesi dell’anno la produzione si articola sul binomio viole / primule e perenni da freddo. Le Nemesia, la selezione PW Sunsatia, è un prodotto che sta acquistando sempre più spazio sul mercato grazie all’ottima qualità della selezione e alla riuscita del prodotto sui balconi. In primavera si producono Pelargonium, stagionali da seme di autoproduzione così come le stagionali da talea, con in testa le petunie, che si attestano su un 15% della produzione totale di stagionali primaverili. Il ciclo di produzione primaverile inizia sempre più presto e si chiude a fine settembre, quando le viole tornano a far da padrona sui bancali aziendali. Oltre ai prodotti fioriti numerosi sono quelli disponibili come complemento, dalle composizioni fino ad arrivare al prato pronto venduto in contenitore. LE COLLABORAZIONI Teku® – Poppelman I clienti non comprano una pianta perché ha il vaso serigrafato, ma il vaso serigrafato fa ricordare ai clienti piante hanno comprato. Poppelman con Nozza hanno da anni studiato una soluzione integrata di vaso ed etichetta. I numeri parlano chiaro: più di 50mila piante prodotte all’anno con vaso serigrafato. Idroterm Serre La scommessa di Nicola Nozza era semplice: riuscire a ridurre i costi e differenziarsi. Le strutture sono state le prime a essere messe in discussione, così come la tecnologia di impianto. Idroterm serre ha costruito delle strutture capaci di integrarsi al meglio con le idee di Nicola, che voleva un unico spazio di azione capace di ospitare impianti adatti per ogni tipo di produzione. Veissman Veissman ha fornito gli impianti Mavera e in particolare il sistema di combustione a griglia mobile Pyroflex che permette di re-

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Flortecnica e vivaismo

IN BREVE • Dal gennaio 2014 vasi serigrafati anche nelle taglia 10/12 e 14 in modo da avere tutta la produzione serigrafata in vaso Teku® • Semina diretta della maggior parte delle colture incluso il ciclamino. • Non fanno piante da orto perché ognuno deve fare il proprio lavoro. • Greenbox è un prodotto speciale che permette ai garden center di avere un prato in cassetta pronto da vendere. • Le composizioni sono considerate un prodotto di forza dell’azienda Nozza dove la capacità di Cristina si vede al massimo. • Porte aperte metà marzo

cuperare energia da combustibili secchi fino a molto umidi (appena segati), per i quali non è necessaria un’essiccatura preliminare. Le caldaie Pyroflex con combustione a griglia mobile installata da Nozza vengono alimentata frontalmente con cippato italiano. Questo sistema garantisce una combustione pulita senza polveri e con pochi residui di ceneri, che Nozza ha deciso di stoccare in attesa di tempi più chiari per la determinazione delle modalità di smaltimento. Mayer Nella nuova conformazione aziendale l’impiantistica si trova nella

parte frontale dell’azienda, dove tutte le piante transitano per essere lavorate. L’invasatrice Mayer TM 2400 è ideale perché dinamica e molto duttile, adatta cioè a molti tipi di vasi. Ha un’ottima resa ora e permette di ottimizzare gli invasi sia in contenitori piccoli che di dimensioni maggiori. Accoppiato all’invasatrice c’è il robot spaziatore. La macchina TR 4103 permette di posizionare i vasi sui bancali in modo accurato e veloce. La manutenzione è ridotta al minimo e la resistenza delle forche permette, con un rapido ambito di azione, di avere un risultato ordinato ed efficace.


GREEN BOX, IL PRATO IN CASSETTA PRONTO ALL’USO Si tratta di una versione innovativa del classico prato a rotoli: con l’ausilio di macchine viene seminato, coltivato e infine venduto in cassetta pronto all’uso. Il contenitore è in materiale termoformato delle dimensioni 27x 37cm (10 cassette per 1 mq circa), con una zolla alta circa 5 cm, di facile estrazione dalla cassetta. In caso di necessità il taglio della zolla è pratico e rapido utilizzando un semplice coltello o cutter. La praticità è data anche dal fatto che viene utilizzata una miscela di torba con l’adeguata percentuale di sabbia, quindi non c’è il rischio di trovare sassi o grumoli di terra che a volte ostacolano le operazioni di posa e di taglio della zolla; oltretutto si possono usare diverse miscele di erba adattabile ad ambienti diversi. I vantaggi Come per il prato a rotoli è pronto all’uso e una volta posato si ha un effetto immediato. Rispetto al prato a rotoli non si ha il problema di acquistare quantitativi, a volte elevati, per piccoli lavori e per il trasporto. Pratico nel trasporto: si può trasportare su carrelli (come le normali cassette di fiori) e quindi può sopportare anche periodi lunghi di trasporto o di magazzinaggio prima della posa ; oppure su pallet senza avere l’impegno del carrello. Attecchimento più rapido: non subisce lo stress del taglio zolla, quindi una volta preparato adeguatamente il terreno su cui posarlo basta appoggiare la zolla, premerla in modo che si assesti sul terreno e bagnarla abbondantemente avendo cura di non farla asciugare troppo finchè non ha radicato. Disponibile 10 mesi all’anno: approfittando del vantaggio di non dover tagliare la zolla per la raccolta e della possibilità di coltivarlo al riparo dal gelo nei mesi freddi, la raccolta delle cassette può avvenire durante tutto l’anno a esclusione dei mesi in cui la temperatura è eccessivamente bassa. Per il garden center è un’ottima opportunità per la vendita al dettaglio: anche il privato ha la possibilità di crearsi il suo “piccolo prato pronto”! Per il manutentore del verde è utile per piccoli giardini, completamento di lavori (ad esempio di aiuole) o rizollature di zone di prati già creati anche a seguito di cantieri o impianti di irrigazione. Inoltre, come per il garden center, in caso di avanzo di alcune cassette lo si può conservare, avendo solo l’accortezza di bagnarlo ed eventualmente tagliarlo utilizzando un semplice tosaerba.

Andreas Psenner Nozza ha sposato molte linee di prodotto Proven Winners: le Sunsatia hanno certamente uno spazio di rilievo nella produzione primaverile, così come le Nemesia Sunsatia e la bellissima Lobularia Snow Princess. Gli altri prodotti Proven Winners coltivati da Nozza sono: Champion Red (geranio interspecifico); Superbells (Calibrachoa); Summerwings (Begonia); Diamond Frost (Euphorbia); Rock Star Bidens dai fiori grandi . Non resta che andare a vedere di persona, a metà marzo, durante le Porte Aperte.

Sopra, la caldaia a biomassa di Veissman che è stata installata in azienda. A destra, l’invasatrice Mayer TM 2400. Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | intervista

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arco Cappellini, direttore generale di Giorgio Tesi, è stato eletto recentemente nuovo presidente di ANVE, l’Associazione nazionale vivaisti espositori, e con lui una serie di nuovi consiglieri. L’obiettivo di Anve è quello di promuovere politiche di settore che siano più aderenti alle necessità delle imprese vivaistiche. Attraverso il rapporto con le istituzioni italiane ed europee (il 25 settembre scorso i responsabili dell’associazione sono stati ricevuti a Bruxelles per un incontro con la commissione europea e il Parlamento) l’intento è quello di far crescere l’identità di questo settore, troppo spesso assimilato a una percentuale dell’agroalimentare. “Le problematiche che affliggono le imprese vivaistiche, ovvero questioni doganali, aspetti legislativi, ambientali e fitopatie, prodotti del credito più aderenti alle esigenze del ciclo produttivo, non hanno nulla a che vedere con quelle delle imprese agroalimentari. Qualcosa sta cambiando però – ci racconta Marco Cappellini –. La Conferenza Stato-Regioni ha da poco approvato un nuovo piano nazionale del settore 2014-2016 che individua bene le criticità e avanza proposte interessanti. Il Parlamento è sensibile alle esigenze che anche in un recente incontro abbiamo rappresentato”. D. Uno dei prossimi obiettivi? R. «Uno degli obiettivi principali è quello di continuare ad allargare la base sociale: per questo stiamo includendo, oltre ai soci effettivi, anche i soci sostenitori, ovvero tutte le organizzazioni locali e regionali di settore. In questo modo noi possiamo contare su un’ampia presenza dei nostri soci in tutta Italia e a loro possiamo garantire una rappresentatività e un accesso alle politiche di settore a livello nazionale ed europeo». D. Quale situazione ha trovato nell’associazione dopo la sua elezione a presidente? R. «Grazie all’ottimo lavoro svolto dal

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Flortecnica e vivaismo

“BISOGNA ALZARE LA TES Una lunga intervista con il nuovo presidente ANVE. Tanti i temi toccati: dall’allargamento della base sociale al valore delle certificazioni. Ma serve “un bagno di umiltà” colloquio con Marco Cappellini di Marta Meggiolaro

mio predecessore ho beneficiato di una ben avviata gestione delle relazioni istituzionali, in particolare con le amministrazioni pubbliche. Interlocutori privilegiati con i quali abbiamo da subito presentato e discusso nuove proposte progettuali incentrate sui temi dell’internazionalizzazione, delle problematiche fitosanitarie e della formazione e comunicazione. Con grande soddisfazione abbiamo constatato sensibilità, competenza e concretezza sullo sviluppo di tali tematiche. Anche a livello internazionale, mi sono trovato davanti a relazioni già consolidate, grazie alla nostra presidenza in ENA – European Nurserystock Association – fino al luglio scorso e che attualmente ci vede membri del consiglio direttivo. Inoltre nell’ENA partecipiamo, con due nostri delegati, al Gruppo di Lavoro Legislazione e al Gruppo di Lavoro Promozione con i quali possiamo discutere delle politiche di settore che poi verranno presentate alle istituzioni europee». D. E per quanto riguarda l’organizzazione? R. «Per venire all’organizzazione interna, non nascondo che ho trovato un’associazione che andava rivitalizzata e potenziata, sia relativamente alla base associativa, che alla qualità

dei servizi da divulgare e offrire ai propri associati ed è anche per questi scopi che abbiamo costituito uno staff di presidenza che comprende la segreteria e il coordinamento di marketing e comunicazione e si è, inoltre, costituito recentemente anche un comitato scientifico composto da personalità del mondo accademico e della ricerca». D. Sono stati eletti dei nuovi consiglieri, ce li presenta? R. «Fra le priorità c’era quella di potenziare il consiglio direttivo così da poter rappresentare tutte le aree italiane a vocazione vivaistica e quindi siamo passati da 7 a 13 consiglieri, rappresentanti di altrettante importanti aziende sparse sul territorio nazionale». D: Quali sono i vantaggi per si iscrive all’ANVE? R. «Credo sia importante la possibilità di accedere ai nostri servizi che vengono erogati da società di primo livello in Italia e che sono creati su misura per le aziende vivaistiche: assicurazione crediti all’esportazione, garanzie sulla finanza, assistenza legale, copertura danni calamità naturali, soluzioni tecniche per le energie rinnovabili e l’ecoefficienza delle imprese e assistenza sulla logistica e le spedizioni nazionali e internazio-

Marco Cappellini, direttore generale di Giorgio Tesi e nuovo presidente ANVE.


STA”

nali. Sul nostro sito internet è tutto pubblicato ed è possibile visionare gli accordi sottoscritti e la carta dei servizi con le condizioni riservate ai soci. Da pochi giorni ne abbiamo aggiunti altri che permetteranno alle aziende vivaistiche associate un accesso al credito più facile. L’accordo consente, alle centinaia di imprese italiane di piccole e grandi dimensioni, un’offerta esclusiva e da parte di primari istituti di credito presenti in tutta Italia». D: La situazione storica è difficile, quali spiragli o possibilità vede nel futuro per il florovivaismo italiano? R. «Il settore sta vivendo gli effetti della crisi economica che ha colpito prima i paesi del mediterraneo e ora si è estesa anche al nord Europa. Le piante non sono un genere di prima necessità, quindi, la crisi ha inciso nella diminuzione della domanda. Alle difficoltà economiche si aggiungono quelle legate alle guerre in corso in alcuni paesi del nord Africa, del medio oriente e della zona russa che stanno limitando il commercio. A ciò si aggiunga la sovrapproduzione europea e la concorrenza di nuovi paesi emergenti. Nonostante ciò, lo scenario internazionale vede aumentare l’esportazione verso paesi come la Turchia, l’est europeo e il Medio Oriente. In questi paesi la domanda è in crescita, ma sono presenti altri ostacoli come il clima, la distanza e, soprattutto, normative doganali e fitosanitarie molto rigide. In questo contesto occorre agire subito per fare squadra con l’obiettivo di risolvere, insieme alle istituzioni, i nodi che ne bloccano la crescita. La qualità e il know how delle nostre produzioni devono essere riconosciuti, tutelati e promossi dall’Unione Europea, soprattutto rispetto alla concorrenza agguerrita di alcuni paesi e alle normative protezionistiche». D. Non è anche un problema di cultura verde? R. «Certo, bisogna implementare la cultura del verde. Fino a quando la pianta viene vista come oggetto di

«Serve un

riconoscimento del prodotto nazionale ed europeo che garantisca provenienza e qualità delle piante» bisogno secondario e di ornamento, non sarà possibile evidenziarne il vero valore. Ricerche mettono in risalto, invece, l’utilità delle piante nell’ambiente, anche quello cittadino, non solo per la bellezza o l’ossigeno che producono, ma anche per il raffreddamento delle città. Servono, quindi, forti campagne per far crescere la coscienza verde della gente e delle istituzioni. Serve un riconoscimento del prodotto nazionale ed europeo che garantisca provenienza e qualità delle piante. Servono anche politiche di settore più univoche e, per quanto riguarda l’Italia, un incremento della ricerca varietale che adesso è quasi totalmente demandata ai paesi esteri, Olanda e Francia in primis. Infine, occorre valorizzare molto di più un aspetto determinante per la qualità della nostra produzione e per la tutela dell’ambiente: le certificazioni. Molte aziende vivaistiche hanno investito fortemente sulla riorganizzazione dei processi produttivi basandosi sull’eco-efficienza e hanno promosso una cultura più sensibile al rispetto dell’ambiente circostante nel proprio personale. Le certificazioni non devono essere un marchio da esibire ma, nella competizione globale, devono diventare un valore aggiunto per le imprese europee che ci hanno investito. E le istituzioni devono fare molto di più per riconoscere questi sforzi, valorizzare queste imprese e difendere la cultura di eco-sostenibilità che è stata promossa». D. Rileva un certo campanilismo

negli italiani, la difficoltà di fare fronte comune, come si sta evidenziando per esempio nel panorama fieristico? R. «Indubbiamente il settore in Italia ha risentito del tradizionale campanilismo, ma forse non si era mai trovato di fronte agli effetti di una vera crisi come quella attuale. Nelle difficoltà bisogna unire le forze e ottimizzare le risorse. ANVE oggi è un contenitore di centinaia di imprese, piccole e grandi, provenienti da tutte le regioni d’Italia, che hanno capito che da soli non si va da nessuna parte e che i “localismi” vanno superati. Purtroppo questo è un settore che è ancora frenato da divisioni anacronistiche, ma sta crescendo la consapevolezza che la globalizzazione impone cambiamenti anche culturali. Chi lo capisce regge, chi non lo capisce e si ostina a guardare solo al livello provinciale resta indietro di fronte a un mondo che è in movimento. Il florovivaismo ha bisogno di alzare la testa a livello nazionale e internazionale. Le rendite di posizione non esistono più. La globalizzazione e la crisi stanno spazzando via tutto. Bisogna che il settore faccia un bagno di umiltà. Bisogna tornare all’umiltà dei nostri padri, che hanno costruito queste aziende, sporcandosi le mani e lavorando 16 ore al giorno. Con quell’umiltà si può apprezzare l’altro, che non è un concorrente ma, di fronte a quello che sta succedendo nel mondo, è un alleato. Uniti possiamo farcela, divisi saremo sempre più vulnerabili. ANVE vuole questo e, per costruirlo, andrà avanti con sempre maggiore determinazione». Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | coltivazione

LA SERRA DEL FUTURO È SULL’ACQUA In un mondo dove le risorse sono sempre più scarse, dove troveremo la terra e l’acqua necessarie alle nuove coltivazioni? L’Università di Firenze ha brevettato una soluzione innovativa ed economica di Marta Meggiolaro

L’

agricoltura ha bisogno di due elementi: terra e acqua. Ma nei prossimi anni entrambi rischiano di esaurirsi. La maggior parte dei terreni favorevoli alla coltivazione è concentrata in zone ristrette del globo, mentre in tutte le altre aree geografiche (Medio Oriente, Africa del Nord, Asia del Sud) si stanno già raggiungendo i limiti di disponibilità di terra. Per la coltivazione, inoltre, è necessario il 70% dell’acqua dolce del pianeta, e molte nazioni si trovano a fronteggiare l’emergenza idrica, che viene risolta con i processi industriali di dissalazione e con l’estrazione di acqua dolce da riserve sotterranee. Entrambe le risposte, però, sono inadeguate: la prima, usata molto in Medio Orien-

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Flortecnica e vivaismo

te, è molto costosa in termini energetici; la seconda, presente in India, Pakistan e Spagna meridionale, sta consumando quelle riserve a un ritmo più veloce di quanto le precipitazioni atmosferiche possano restituire. Anche i cambiamenti climatici contribuiscono all’emergenza: l’innalzamento del livello del mare, per esempio, porta alla copertura di fasce di terra fertile con l’acqua salata, fenomeno che, per esempio, si sta verificando in modo preoccupante nel Golfo del Bengala. PRODURRE SENZA CONSUMARE Grazie al contributo della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze e della Regione Toscana, ha preso il via un progetto multidisciplinare, coordinato dal professor Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, e


Jellyfish Barge, cioè “chiatta a forma di medusa“ è il nome scelto per il progetto.

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PRIMO PIANO | coltivazione

realizzato dagli architetti Antonio Girardi e Cristiana Favretto. L’idea è una serra agricola galleggiante che produce cibo senza consumare suolo, acqua dolce ed energia, per le comunità vulnerabili alla scarsità di acqua e di cibo. La struttura è costruita con tecnologie semplici e con materiali riciclati e a basso costo, assemblati con strutture semplici, facilmente realizzabili: in sostanza si tratta di un basamento di legno di circa 70 metri quadri che galleggia su dei fusti di plastica riciclati, e da una serra in vetro sorretta da una struttura in legno. FINO A 150 LITRI D’ACQUA DOLCE AL GIORNO Lo scienziato ambientale Paolo Franceschetti ha sfruttato un processo esistente in natura, la distillazione solare: l’energia del sole fa evaporare l’acqua, che poi ricade come pioggia. Il dissalatore solare replica il fenomeno in piccola scala: risucchia l’aria umida e la fa condensare in fusti di plastica, grazie al contatto con la superficie fredda del mare. In questo modo è in grado di produrre fino a 150 litri di acqua dolce al giorno, pulita e pronta all’uso, da acqua salata, salmastra o inquinata. L’energia necessaria a fa funzionare le ventole e le pompe è fornita da sistemi per le energie rinnovabili, integrati nella struttura. L’acqua

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Flortecnica e vivaismo

prodotta viene fornita alle piante attraverso un sistema di coltivazione idroponica, che permette a sua volta un risparmio di acqua del 70% rispetto all’agricoltura tradizionale. Il complesso funzionamento del sistema è garantito da un impianto di automazione con monitoraggio e controllo remoto. LE SERRE DEL FUTURO SARANNO GALLEGGIANTI Jellyfish Barge, cioè “chiatta a forma di medusa”: questo il nome scelto per il progetto. Il prototipo è stato inaugurato il 31 ottobre nel canale Navicelli, fra Pisa e Livorno, ed è pensato per sopperire

al fabbisogno di due nuclei familiari. La particolare struttura ottagonale è progettata perché sia possibile l’assemblaggio di più moduli, in modo da arrivare al sostegno di intere comunità. Il collegamento viene effettuato tramite basamenti galleggianti di forma quadrata, che possono diventare luoghi di incontro e di scambio per queste nuove comunità sull’acqua. In attesa dei finanziamenti necessari per entrare sul mercato, il prototipo è stato prodotto da Pnat, società spinoff dell’Università di Firenze, sta ottenendo i risultati sperati e verrà presentato in occasione di Expo 2015.

#WEARORANGE: L’ECCELLENZA MADE IN ITALY CERCA SOSTENITORI

Nel 2013 la società Orange Fiber, insieme al Politecnico di Milano, brevetta la possibilità di produrre acetato dagli scarti delle arance. A settembre 2014 viene realizzato il primo tessuto da agrumi al mondo, unendo l’esclusivo filato di acetato da agrumi alla seta, e viene presentato a Milano nella giornata della Vogue Fashion Night Out. Il tessuto “vitaminico”, pensato per il benessere di chi lo indossa, creato per la moda e nel rispetto della sostenibilità ambientale, rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. Il prossimo passo è accedere alla migliore tecnologia possibile in modo che il tessuto rilasci a lungo i principi attivi benefici sulla pelle di chi lo indossa e perché no, sia ricaricabile. Per fare questo è stato organizzato un crowdfunding sul web: ogni donazione volta alla continuazione della ricerca riceverà un particolare ringraziamento.



FATTI & PERSONAGGI

PLANTARIUM 2015: FOCUS SULLE VENDITE La produzione di un bene commerciale è influenzata dai desideri di chi acquista, anche nel settore del florovivaismo, che annovera molti prodotti attraenti. Per questo è importante pensare alla vendita dall’inizio del ciclo di produzione: così si intercetta e si soddisfa la domanda del mercato. Plantarium, giunta alla 33esima edizione, che si terrà dal 26 al 29 agosto 2015, ha scelto questo come tema. La fiera è sponsorizzata tramite i giornali specializzati in 17 paesi, e grazie alla politica di inviti mirati si aspettano 20mila visitatori da 40 nazioni. Si sta lavorando sodo per rendere la fiera invitante per i visitatori e per gli espositori. Intorno alla Food Plaza, il focus sarà sulle piante edibili e il cibo salutare. Lo spazio esterno sarà sfruttato per presentazioni dei partecipanti del settore tecnologico, mentre il settore della vendita al dettaglio avrà un luogo di rilievo nella Plantarium Promenade. Ma il punto forte di Plantarium sono e rimangono i premi per le nuove piante: ogni anno ne vengono presentate 100 varietà. La fiera si terrà dal 26 al 29 agosto 2015, presso International Trade Centre Boskoop-Hazerswoude. Sul sito trovate le indicazioni per registrarvi: quest’anno Plantarium punta ad accogliere 300 partecipanti fra olandesi e stranieri. (www.plantarium.nl)

UN CATALOGO TUTTO DEDICATO Un nuovo catalogo tutto dedicato ai substrati professionali per Terflor. Tutti prodotti nati da anni di esperienza in pieno campo e in piena terra, rivolte alle specifiche necessità di operatori specializzati e utenti privati. Sin dagli esordi la famiglia Cadei, oggi impersonata dalla titolare Amonica, si adopera per reperire materie prime in tutta Europa, importando direttamente da diversi fornitori di torbe e materie prime, certificate a marchio europeo RHP. Questo catalogo consente di conoscere in modo esaustivo i prodotti e le caratteristiche tecniche. Oggi Terflor è una realtà produttiva che si estende su una superficie di 60mila metri quadrati, dotata di un laboratorio di ricerca interno e un impianto costituito da miscelatori automatici computerizzati. (www.terflor.it)

ARENA LANCIA ROSE ARMONIA Arena Vivai conferma la propria identità di azienda in continua evoluzione. A partire dalla fine dell’anno, infatti, proporrà il suo carrello di Rose Armonia con una nuova etichetta del tutto rinnovata, che punta a innalzare ancora di più il livello dell›immagine nel garden del futuro. Il pacchetto comprende una meravigliosa gamma di rose brevettate invernali per lo più a grandi fiori. Si tratta esclusivamente di varietà brevettate di qualità Kordes. Ogni singola pianta viene corredata con queste nuovissime etichette, grandi e appariscenti a incastro sul vaso, inoltre viene posta sul vaso un’altra etichetta adesiva con codice a barre e prezzo di vendita finale. Per ogni carrello viene anche fornito in omaggio il display in forex da apporre sul carrello stesso, così da trasformarlo in espositore. Il vaso 3 litri è molto bello: di un bel colore verde scuro lucido e di forma tondo-quadra. Le piante in totale saranno 180, 36 piante per pianale, l’incidenza di trasporto risulta così veramente bassa. Il mix varietale è molto vasto e anche il bilanciamento dei colori è azzeccato. Inoltre, per garantire sempre una qualità incomparabile, viene applicata una retina interna al vaso che salvaguarda la zolla e le radici, nella fase di trapianto; i clienti finali così non correranno il rischio di vedersi sgretolare la zolla durante la messa a dimora. Senza dubbio uno dei prodotti più interessanti per il periodo invernale.

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Flortecnica e vivaismo


CAMELLI INVESTE NELLE BIOMASSE

È stato inaugurato il 5 dicembre l’innovativo intervento all’insegna dell’efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente, realizzato da Innovatec, società del gruppo Kinexia tra le aziende leader in progettazione e realizzazione di servizi di smart energy, presso le serre dell’Azienda Agricola Cammelli: l’installazione di una caldaia a biomasse che permetterà di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti nell’atmosfera e i consumi di energia. La Cammelli, storica azienda agricola del territorio dedita alla coltivazione di ortaggi, consumava circa 150mila litri annui di gasolio, corrispondenti all’emissione in atmosfera di circa 400 tonnellate di CO2 annue. L’intervento di Innovatec porterà un risparmio di circa 1993 TEP/anno (TEP = Tonnellate Equivalenti di Petrolio). Le caldaie a biomasse consentono, infatti, di utilizzare scarti di lavorazione del legno per produrre energia termica, riducendo la dipendenza dalle fonti di natura fossile, come il petrolio. ® Nello specifico è stata installata, in un’area della serra since 1933 non adibita a coltivazione, una centrale termica a biomassa legnosa (cippato/pellet) con una potenza termica di 930 kw, in parallelo al sistema di riscaldamento esistente a servizio dell’attività serricola. “L’installazione rientra nell’ambito del Progetto Serre di Innovatec, sviluppato per il settore della florovivaistica, del comparto ortofrutticolo e della serricoltura” ha dichiarato Flavio Raimondo, amministratore delegato di Innovatec. “Oltre a diminuire le emissioni in atmosfera, tali soluzioni permettono ai serricoltori, senza alcun investimento privato, di ottenere un risparmio immediato di circa il 50% del costo dell’energia, di razionalizzare i consumi grazie alle nuove tecnologie impiegate e persino di utilizzare la biomassa autoprodotta con certificazione di qualità”. “Con l’intervento di Innovatec – ha aggiunto Cammelli – potendo nuovamente contare su un sistema di riscaldamento invernale a un costo sostenibile, abbiamo potuto realizzare le vasche contando sulla possibilità di poterci produrre 365 giorni all’anno. Un altro aspetto fondamentale della conversione a biomassa sta nell’accorciamento della filiera del combustibile: fino a ieri serviva gasolio prodotto come tutti sappiamo mediante raffinamento di petrolio proveniente da ogni parte del mondo. Oggi bruciamo cippato, ossia legna “tritata”, che costa molto meno del gasolio e che Leader nella proviene dai boschi dell’Appennino pistoiese”. produzione di

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FATTI&PERSONAGGI | focus

NEL 2020 I FIORI SUPERERANNO LE GIFT CARDS FloraHolland presenta la sua nuova strategia di mercato, che punta a riportare in vetta il mercato florovivaistico. Con una presa di posizione netta: si può fare solo insieme colloquio con Lucas Vos di Charles Lansdorp

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ome è possibile, nel paese dei fiori, che il regalo numero uno sia la gift card?». Si apre con questa domanda la presentazione alla stampa internazionale del piano strategico di FloraHolland fino al 2020, in cui si afferma chiaramente che i fiori dovranno essere in cima alle vendite entro il 2020. Lucas Vos, che si presenta alla stampa internazionale come il nuovo CEO di FloraHolland, avendo vissuto in diversi paesi europei, accoglie personalmente la stampa specializzata e il più possibile nella loro lingua. Un gesto positivo da manager di mentalità aperta. È lui ad accettare la sfida per il raggiungimento di questo obiettivo. Esattamente un anno fa Vos visitò la Tradefair di FloraHolland per fare conoscenza con il settore floricolo; nello specifico egli lo ha fatto solo a distanza di un anno presentando alla

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Flortecnica e vivaismo

Un gruppo di italiani in visita alla fiera.

stampa specializzata internazionale gli sviluppi e la posizione che FloraHolland vorrebbe occupare all’interno del settore. «Dobbiamo tornare al nostro core business e fare le cose in cui siamo bravi!» questo è il credo. Avere un mercato aperto, dove fiori e piante vengono scambiati in modo rapido ed efficiente, tuttavia, non è sufficiente per contrastare il calo dei consumi che si sta verificando in Europa. Il consumo è stagnante e FloraHolland vuole prendersi le proprie responsabilità; non si tratta di voler fare tutto da soli, ma di voler unire le forze; è necessario un ruolo di coordinamento che è attualmente assente nel settore. FloraHolland è alla ricerca di cooperazione con le parti del settore floricolo. «"I fiori amano le persone" è stato lo slogan della promozione del Flower Council of Holland – ricorda Lucas Vos –; un messaggio che è ancora valido. Molte nuvole scure pendono ancora sul mondo dei fiori, ma siamo tuttavia convinti che ci sia ancora molto potenziale da estrarre dal mercato. Il verde è vita e dà colore all'ambiente. I nostri associati rispondono positivamente ai progetti; bisognerà attendere fino all’11 dicembre, quando si terrà l'assemblea generale e il piano strategico dovrebbe essere approvato; saremo poi quindi in grado di effettuare rapidamente i passi successivi».

Lucas Vos, CEO di FloraHolland.

LA FIERA DI AALSMEER, ANCORA PIÙ GRANDE E PROFESSIONALE La Tradefair di Aalsmeer è diventata una piattaforma internazionale; produttori, commercianti e fioristi provenienti da tutta Europa si riuniscono per scambiare idee e per scoprire i nuovi concetti di prodotto. Il numero degli stand è in aumento di anno in anno. Un totale di 750 espositori si sono presentati, tra i quali 460 produttori di piante e 180 produttori di fiori recisi. A fare colpo in fiera, sono stati soprattutto gli stand di produttori legati a vario genere da diverse collaborazioni. I produttori che si trovano sullo stesso segmento si cercano a vicenda, mirando a presentare concetti comuni per il cliente. Il Gruppo Decorum è il più grande gruppo ed è attualmente composto da 60 produttori; una realtà ha recentemente aperto un negozio pilota in combinazione con un fiorista nel nuovo mercato coperto di Rotterdam. Un concetto innovativo è stato sviluppato dal vivaio J. De Groot BV, in collaborazione con il parco delle fiabe Efteling, presentando il cosiddetto albero fatato. Il Ficus, di nome "Kinky", si trasforma in un albero fatato e la collaborazione con Efteling ha permesso di attirare un vasto pubblico. Si conferma quindi che la giusta direzione per il settore florovivaistico è quella di fare rete, per essere sempre più e sempre meglio presenti sul mercato.


FATTI&PERSONAGGI | focus

I COMUNI NON RISPARMIANO

SUL VERDE!

Vivaisti e politici a Brescia hanno esortato le amministrazioni comunali a investire nel verde pubblico. Risparmiare è possibile, ma senza sacrificare la professionalità di Bianca Belfiore

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nche quest’anno l’evento bresciano Fiorinsieme ha concentrato l’attenzione sulle tematiche calde del mondo del florovivaismo e della progettazione del verde. Con il titolo “Small Gardens in the City” l’Associazione Florovivaisti Bresciani, in collaborazione con il Comune di Brescia, ha trasformato piazza Paolo VI in una serra a cielo aperto con giardini a tema, incontri sul verde e una mostra mercato, mostrando soluzioni per spazi verdi contenuti, progettati e realizzati da aziende costruttrici del verde. Si è tenuto inoltre un convegno organizzato dall’Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con l’Associazione Comuni Bresciani e l’Associazione Comuni Virtuosi, dal titolo “Il verde come elemento del vivere bene il pianeta”. L’incontro ha registrato la partecipazione delle più importanti autorità del settore agricolo, fra cui l’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, che ha sottolineato l’importanza del settore agricolo, pur lamentando la mancanza di fondi per le opere

a verde e le molte difficoltà relative all’esportazione verso alcuni paesi. A seguire è intervenuto Alberto Manzo, responsabile del tavolo tecnico del florovivaismo del Mipaaf Roma, comunicando che il governo solleciterà l’Europa a creare un Comitato dedicato esclusivamente al settore. INVESTIRE SUI PROFESSIONISTI Nada Forbici, presidente di Associazione Florovivaisti Bresciani e di Assofloro Lombardia, ha ribadito l’importanza del patrimonio arboreo e quanto sia necessario il riconoscimento della professionalità delle aziende che operano nell’ambito del verde. «La tutela dell’ambiente e del denaro pubblico speso - afferma - spesso viene vanificato affidando i lavori ad aziende che operano con scarsa o pressochè nulla professionalità, optando al massimo ribasso». Al convegno sono inoltre intervenuti personaggi di spicco come Lorenzo Bazzana, capo servizio Tecnico - Economico Coldiretti Nazionale, Nadia Marchettini, docente di Chimica dell’Ambiente e Beni Culturali all’U-

L’Associazione Florovivaisti Bresciani, in collaborazione con il Comune di Brescia, ha trasformato piazza Paolo VI in una serra a cielo aperto con giardini a tema, incontri sul verde e una mostra mercato.

niversità di Siena, Francesco Mati, presidente Federazione prodotto florovivaismo nazionale Confagricoltura, e Antonio Vivenzi (Associazione Nazionale Comuni Virtuosi). Quest’ultimo ha riportato l’esperienza dei Comuni che investono sul verde con attenzione al consumo zero di suolo, l’esperienza della raccolta differenziata globale e del verde e il progetto “Franciacorta sostenibile” con diversi riferimenti alla Carta della Terra. TAGLIARE FRENA LA CRESCITA DI DOMANI “Il verde come costo o come risorsa?” è il titolo che riassume l’intervento di Francesco Mati, che ha voluto sottolineare come il verde pubblico di qualità è in grado di apportare numerosi benefici all’uomo, argomentando con temi legati alla sostenibilità delle piante da utilizzare e al recupero delle aree verdi dismesse o degradate, e di come questi fattori influenzano la qualità della vita. Dello stesso avviso Lorenzo Bazzana, che spiega: «Il tema del verde pubblico è uno dei parametri utilizzato per valutare la vivibilità di un territorio e l’attenzione di una amministrazione per il benessere dei propri abitanti, ma l’analisi dei metri quadrati di estensione delle aree a verde, più o meno spontanee, più o meno ornamentali, non può essere disgiunta dalla verifica delle risorse economiche e delle professionalità che vengono investite per la manutenzione e la corretta gestione di queste aree. I tagli che molte amministrazioni, in epoca di crisi, hanno e stanno operando sulla gestione del verde pubblico ornamentale, spontaneo e monumentale, verranno pagati nei prossimi anni con gli interessi.

Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | coltivazione

USA, STANDARD PRONTI I NUOVI

AmericanHort ha realizzato un prontuario delle specifiche a cui devono riferirsi i vivai americani. Ecco la top five delle revisioni rispetto all’edizione 2014 in Ohio, mentre a Washington DC si trova una sede che si occupa di mantenere le relazioni con il governo e le attività di ricerca.

di Bianca Belfiore

L’

intera industria florovivaistica americana ha un volume di vendite da 163 miliardi all’anno e dà lavoro a più di un milione di persone. L’associazione AmericanHort si è formata nel 2014 dalla fusione di due storiche associazioni americane: la ANLA (American Nursery & Landscape Association) e la OFA (Association of Horticolture Professionals). Attualmente supporta circa 16mila membri e include aziende sementiere, serre, vivai, garden center, la piccola e media distribuzione, architetti di interni e del paesaggio, giardinieri, fioristi, studenti, educatori, ricercatori, operai, insomma tutti coloro che fanno parte della filiera. Lo scopo è unire, promuovere, dare incremento al florovivaismo attraverso il patrocinio, la collaborazione, la connessione, l’educazione, lo sviluppo del mercato, e la ricerca; per questo gli uffici amministrativi e i servizi per i membri si trovano

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Flortecnica e vivaismo

I REQUISITI MINIMI PER I PRODOTTI DA VIVAIO • Buone condizioni di salute della pianta • Portamento tipico della specie in natura • Identificazione corretta di genere, specie e cultivar • Libera da danni da insetti • I tagli da potatura devono essere fatti secondo gli standard. • Gli alberi non possono avere cime co-dominanti né a U né a V • Ogni pianta a seconda della taglia può essere invasata in contenitori che vanno dalla taglia minima alla massima accettabile per il benessere della pianta

DECISI CON UNA VOTAZIONE Recentemente è stata pubblicata in America la nuova versione degli Standard per i prodotti da vivaio, che ha visto il lavoro congiunto delle associazioni florovivaistiche, del governo e delle compagnie: insieme hanno rivisto i vari articoli, che risalivano al 2004, e hanno messo ai voti le modifiche, per ottenere consenso e rispondere ai bisogni di tutti. Sono state incluse nuove norme, per esempio: come misurare e stabilire la taglia di una pianta, determinare il rapporto accettabile fra container – vaso – pianta, descrivere l’uso per cui è concepita ogni pianta. Inoltre, gli standard sono validi per alberi, cespugli, rivestimenti, piante perenni, erbe, e infine le rose. Conoscere gli standard è fondamentale: chi compra si aspetta di avere ciò che essi descrivono e nel caso le piante non corrispondano ai criteri, potrebbe decidere di rifiutare l’acquisto.


PRODUZIONE | coltivazione

NOVITÀ NELLE SELEZIONI Bianchieri Creations® continua la ricerca sulle varietà di ranuncoli Pon-Pon, per produrre fiori sempre più apprezzati dal mercato di Matteo Ragni

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iancheri Creations® ha aperto la sua serra vetrina, che è sempre più un “atelier floreale”, il luogo in cui le migliori creazioni della casa sanremese vengono mostrate. Le “collezioni” delle stagioni passate, ulteriormente sviluppate e migliorate per rispondere al meglio alle esigenze dei mercati internazionali, in un contesto di progresso continuo e di approfondimento degli ibridi. La “serra atelier” è aperta su appuntamento, da fi ne novembre a metà marzo. A gennaio Biancheri Creations ® invita i produttori a partecipare alla manifestazione Open Days (sabato 17 e domenica 18 gennaio 2015 dalle 9 alle 17). Il prodotto di qualità come le varietà Pon-Pon ®, oltre a essere interessanti per la produzione ligure e italiana, sono anche uno dei prodotti di maggior successo all’estero. A catturare l’attenzione del visitatore quest’anno è la varietà 937 PPA, a cui presto verrà assegnato un nome, in modo da poter accompagnarsi alla serie di Pon-Pon®, come il Minerva, dal caldo colore salmone. Le varietà Pon-Pon ® sono interessanti per i coltivatori nostrani perché permettono di produrre fiori dal peso e dalla dimensione giusta. Infatti i Pon-Pon® riconoscono il sole della riviera e lo ringraziano donando la migliore produzione. Grazie anche allo sforzo dei tecnici Biancheri, che sempre più accompagnano ai bulbi la loro esperienza e passione nella coltivazione.

IL NUOVO MIRTO DEL VIVAIO IL FUNGO: VARIETÀ DA GUSTARE Michele Fazio ha selezionato all’interno del suo vivaio le varietà di Myrtus più ricche di proprietà fitoterapiche e propone in produzione nuove selezioni. In particolare: il Myrtus communis microphylla variegato, con bacca regolare a forma di oliva, bianca o nera; il Myrtus communis splendida, con foglie lucide color porpora; e infine il Myrtus luma, con bacche eduli, dolci. La novità

più importante è “Mingo”, una varietà di Myrtus communis nano, naturale e rifiorente. Si alleva come una piccola siepe sempreverde della macchia mediterranea oppure può essere usato nell’arte topiaria. Il Myrtus communis a bacca bianca è disponibile anche nella varietà con bacca a pera. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | ibridazione

M

entre vado in Francia a Frejus, sotto la pioggia battente, penso a che cosa si debba ancora dire sul ciclamino. Non so niente di questa coltura e il poco che so non mi piace. Sembra che a livello nazionale il ciclamino abbia perso il 30% del suo mercato in Italia. Conosco aziende che hanno smesso di produrlo e altre che hanno ridotto di molto i numeri. Appena entrato, accompagnato da Jaqueline Giusti, nella serra prova di Morel capisco che c’è molto di cui parlare. Morel è uno dei più importanti ibridatori di ciclamino del mondo. Sulle varietà a fiore grande è il genio indiscusso che da tre generazioni ci rende dipendenti e felicemente soggiogati alle sue linee genetiche. In un modo gentile e multi disciplinare hanno portato tutta la catana del ciclamino, dalla produzione di giovani piante, alla coltivazione, fino ad arrivare alla commercializzazione, ad affezionarsi a Morel.

MOREL, AUTENTICO ALLEATO L’azienda francese continua a investire nei ciclamini, con risultati molto interessanti, sia sotto il profilo varietale, sia commerciale di Matteo Ragni

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Flortecnica e vivaismo

VARIETÀ PROFUMATE Due anni fa Morel si è messo in discussione. L’ampiezza dell’assortimento e le difficoltà a orientarsi tra le varietà hanno richiesto un cambio di marcia. Così, Morel ha preso il suo catalogo e lo ha stravolto, suddividendolo in tre gruppi a seconda della dimensione del fiore. Le serie sono sei e le soluzioni varietali sono 23. C’è tutto! Quello che mi colpisce è che le novità sono inserite nelle serie già esistenti. Un esempio: le Fantasia® sono una serie che ha come caratteristica la compattezza della pianta e il fiore bicolore. Ecco che tutte le varietà che hanno questa caratteristica le ritroviamo in più serie. Come il ciclamino Metis® Fuchsia Aquarel e il Metis® Violetto evoluzione novità 2014 - 2015 che si inseriscono nella “Soluzione” dei ciclamini Metis®. Tra le varietà a fiore grande e a portamento compatto la mia preferita è decisamente la va-


Halios® Rouge ecarlate

rietà Halios ® Victoria 50. Codice Morel 2700. Il fiore è unico: calice rosa e petalo bianco. Nel 50% dei casi il petalo nella fascia superiore ripete la variegatura e si arricchisce di una frizzante increspatura. Ma non è per la forma o per il colore del fiore che questa pianta va coltivata. Questa varietà è profumata. Un dolce profumo come di zucchero caldo e di pepe, è la fragranza che ha il ciclamino! SOLUZIONI ESPLOSIVE Cercando l’ibrido perfetto mi sono imbattuto nel ciclamino Metis® Fantasia® rosso: un bellissimo fiore piccolo molto resistente anche in aiuola. Il fratello maggiore del Metis® è Halios® Fantasia® rosso. Una pianta generosa, ottima in vaso del 15, ma anche più grande. Tra le novità di

Morel, ho certamente apprezzato per la completezza della pianta le varietà Metis® Fucsia Aquarel e il Metis® Bianco puro decorativo. Quello che ha colpito me e chi è andato a visitare il Porte Aperte di Sentier sono certamente le varietà Metis® POMPOM® perfette in vaso 10. Eccezionali poi tutti i ciclamini della serie Halios® Curly® pianta grande e compatta lussureggiante ed esplosiva in vaso 20. Da quest’anno le quattro varietà disponibili sono ben miscelate nel Curly® Mix sfumato. Io mi sono innamorato, ma questa è una mia nota dolente, delle bellissime varietà Pipoca, speriamo che Morel produca presto seme a sufficienza per poterne offrire a tutti. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | ibridazione

I tre fratelli Morel, da sinistra: Guy, Paul-Henri e Olivier.

IN BREVE • Catalogo con sei serie di ciclamini e 23 soluzioni varetiali • Selezione di varietà profumate • Nuove varietà apprezzate per la completezza della pianta • Sito ricco di informazioni cyclamen.com

Jaqueline Giusti, assistente export di Morel.

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DA SEGNALARE • Tra le varietà a fiore grande e a portamento compatta da segnalare Halios ® Victoria 50, con un fiore unico: calice rosa e petalo bianco e fiore profumato. • Metis® Fantasia® rosso: un bellissimo fiore piccolo molto resistente anche in aiuola. • Eccezionali poi tutti i ciclamini della serie Halios® Curly®: pianta grande e compatta lussureggiante ed esplosiva in vaso 20. • Falbala, belli i fiori, bello il portamento, eccezionale il profumo e il colore del “Falbala Violet clair decora experimental”.

RICERCA CONTINUA Poi, mi piacerebbe appassionarmi alle varietà fuori catalogo Friola® che sono delle “follie” di Morel. Così come le varietà Falbala, belli i fiori, bello il portamento, eccezionale il profumo e il colore del “Falbala Violet clair decora experimental”. Quelle che sono già commerciali e decisamente interessanti anche per il loro numero di fiori sono le varietà Abanico® (ventaglio in spagnolo): il petalo presenta una gentile crestatura e sembra un piccolo ventaglietto. Potrebbero dormire sonni tranquilli i tre fratelli Morel, ma invece preferiscono dormire poco e lavorare tanto, spedendo in giro per tutto il globo Joan Verges e i suoi colleghi. Sono di Joan anche le schede tecniche e i tanti strumenti di supporto alla coltivazione. Tutto materiale scaricabile dal sito internet di Morel: cyclamen. com. Per noi che siamo italiani avere un autentico catalano come alleato nella produzione è certamente una carta in più, abbiamo la stessa grinta e parliamo la stessa lingua.


PRODUZIONE | tecniche

SEMPRE PIÙ COMPLICATO PRODURRE

POLIANTHES TUBEROSA

La Polianthes tuberosa è coltivata soprattutto in Campania e Toscana, mentre in Sicilia si ritrovano solo poche realtà produttive che si dedicano a questa specie. La densità di piantagione è di 20 bulbi per metro quadrato lordo e può ridursi a 16 bulbi/mq se si sceglie di tenere l’impianto per tre anni.

L’assenza di ditte specializzate nella propagazione dei bulbi e la messa a bando di numerosi principi attivi per la disinfestazione del suolo, complica la vita a chi si cimenta nella produzione dello stelo reciso di Carlo Borrelli e Raffaele D’Aniello* * Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura – U.O.D. 18 di Napoli (Ce.S.A. di Boscoreale)

L

a Polianthes tuberosa appartiene al genere Polianthes, della famiglia delle Amarillidaceae ed è originaria del Messico. Questa specie perenne e delicata presenta un rizoma sul quale si forma un bulbo circondato da bulbilli. È una specie di “nicchia” molto richiesta da alcuni mercati d’elite (in particolare nelle più rinomate località turistiche europee) sia al nord Italia sia all’estero (Costa Azzura e Svizzera soprattutto) e apprezzata per la

bellezza dello stelo che presenta fiori di colore bianco puro, molto delicati e particolarmente profumati. Viene utilizzata, in occasioni di particolare rilievo sociale (ricevimenti e manifestazioni), per allestire addobbi, ma anche in avvenimenti cerimoniali (matrimoni, comunioni, cresime). Si stima che in Italia la superficie complessiva destinata alla coltivazione di Polianthes tuberosa sia poco più di sei ettari in gran parte concentrati in Campania e Toscana, Flortecnica e vivaismo

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mentre in Sicilia, una volta area di grande interesse per la specie, restano poche realtà. Il principale motivo che limita la diffusione di questa specie e che ha visto un trend decrescente delle superfici coltivate, è rappresentato dalla mancanza di aziende specializzate nella produzione di materiale di propagazione di “qualità”. La produzione dei bulbi, infatti, è molto delicata e complessa e la “preparazione” del materiale, utile per programmare la produzione, è possibile solo se si dispone delle apposite attrezzature e se si conosce a fondo la fisiologia dell’organo riproduttivo. Così, da un lato, la scarsa diffusione della specie, e dall’altra, la complessa e onerosa fase di preparazione dei bulbi, ha scoraggiato le ditte italiane del settore. DIFFICOLTÀ NELLA PROPAGAZIONE Pertanto i floricoltori, in particolare quelli campani che si sono dedicati a questa difficile coltivazione sostituendosi ai siciliani, si sono dovuti impegnare nella preparazione autonoma dei bulbi, con ulteriore aggravio dei costi e risultati spesso deludenti (scarsa fioritura, prodotto poco omogeneo, forte scalarità di produzione). Negli ultimi tempi, inoltre, complice l’uscita di scena di numerosi prodotti impiegati nella disinfestazione del terreno, l’autoproduzione dei bulbi è diventata ancora più complicata, considerato che il materiale di propagazione, negli “stanchi” terreni delle aree floricole campane, è soggetto ad attacchi di nematodi e tracheofusariosi. I tentativi da parte di alcune grandi ditte (soprattutto olandesi), interessate alla commercializzazione di questo fiore, di promuovere la produzione di bulbi di Polianthes tuberosa in Paesi con manodopera a basso costo (Sud America, Medio Oriente), non ha sortito gli effetti sperati per la scarsa continuità della produzione che non ha garantito la possibilità di un approvvigionamento certo. Il risultato di tale situazione è che diverse aziende, ritrovan-

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COSTO DI PRODUZIONE RIFERITO A 1.000 MQ DI POLIANTHES TUBEROSA, IN PIENO CAMPO, CON BULBI AUTOPRODOTTI Voce

Importo (euro)

Manodopera

9.300,00

Mezzi tecnici e materiali

870,00

Interessi sui capitali policiclici e d’anticipazione

240,00

Reintegr./Manutenz. dei capitali policiclici

1.065,00

Spese generali

20,00

Compenso al capitale fondiario

300,00

Compenso direzione/amministrazione

225,00

Totale costo dell’imprenditore puro

12.020,00

Costo singolo stelo

0,80

dosi con materiale infetto, sono state costrette ad abbandonare la Tuberosa, mentre altre, più fortunate, hanno incrementato le superfici stante una discreta richiesta di prodotto. Infine, va sottolineato lo scarso interesse delle aziende impegnate in programmi di miglioramento genetico verso questa specie, per cui il panorama varietale è rimasto immutato nel corso degli anni e la varietà The pearl (La perla), a fiore doppio, resta ancora quella più diffusa.

La maggiore difficoltà che incontrano i floricoltori è quella dell’approvvigionamento dei bulbi che li costringe ad auto-riprodurre il materiale di propagazione.

ALTE ESIGENZE PEDO-CLIMATICHE La temperatura ideale per la crescita è compresa tra i 15 ed i 20°C, mentre in fioritura i valori termici devono attestarsi tra un minimo di 20°C notturni ad un massimo di 30°C diurni. La coltivazione in serra presenta il problema delle elevate temperature estive, che andrebbero fronteggiate con l’ombreggiamento delle strutture di protezione (utilizzo di reti ombreggianti o prodotti specifici da distribuire sulla plastica di copertura), mentre in pieno campo sono le piogge autunnali quelle che provocano i maggiori danni, considerata la sensibilità del fiore, per cui l’impianto andrebbe protetto in

prossimità della fioritura. È molto esigente dal punto di vista della luminosità e gradisce livelli di umidità medi (70 - 80%). Gli eccessi igrometrici risultano molto dannosi per l’elevata suscettibilità alla botrite, che danneggia irreparabilmente le infiorescenze. Riguardo al substrato, predilige terreni ben drenati, essendo suscettibile ai marciumi dell’apparato radicale, con pH intorno alla neutralità. I RISCHI DELL’AUTORIPRODUZIONE Il materiale di propagazione, essendo difficilmente reperibile presso aziende specializzate, viene autoriprodotto in azienda dissotterrando i bulbi, sui quali si sono formati numerosi bulbilli secondari, e procedendo a una lunga fase di preparazione, che prevede: raccolta e sistemazione in cassette, pulitura dei bulbi da foglie e radici, frazionamento, selezione, disinfestazione ed eventuale conservazione in frigorifero (ma a temperature più elevate dei canonici 4°C) oppure in luoghi riparati e asciutti. La resa in materiale idoneo per la riproduzione (l’ideale è bulbi di diametro 8-10 cm, mentre quello di calibro inferiore non è in grado di fornire produzione e quello più


PRODUZIONE | tecniche

grande dà luogo a un’elevata percentuale di scarto) è pari al 70% dei bulbi piantati. Dal materiale scavato si ricava, comunque, un numero altrettanto numeroso di bulbilli che però, per essere idonei alla coltivazione, andrebbero opportunamente ingrossati. Le aziende che sono riuscite a “selezionare” materiale sano si sono attrezzate anche per quest’ulteriore operazione, proprio per far fronte all’impossibilità di acquisire i bulbi sul mercato. L’IMPIANTO, MIGLIORE SE PRECOCE E PROTETTO L’impianto si può effettuare in serra oppure in pieno campo. Naturalmente, le produzioni protette sono più precoci e di migliore qualità, considerato che il fiore, come già detto, può essere facilmente macchiato dalle piogge. Prima di procedere alla piantagione si provvede alla preparazione del terreno (aratura a 50 cm e una - due fresature), alla concimazione di fondo con concimi minerali (ternari a titolo bilanciato, tipo 20:20:20) e sostanza organica (es. letame pellettato: 10 qli/1000 mq) e alla disinfestazione del terreno, considerato che la specie soffre molto la “stanchezza” ed è particolarmente sensibile ai nematodi (sia fogliari che radicali), con i prodotti ancora consentiti oppure con il vapore o, più raramente, con la solarizzazione (soprattutto in serra). Preparati i solchi si procede a sistemare i bulbi a una densità di 20 per metro quadrato lordo (20.000 bulbi in 1.000 mq). DUE CICLI DI COLTIVAZIONE La piantagione si effettua, negli ambienti di coltivazione campani, da marzo (in serra) a maggio (in pieno campo), anche se sarebbe possibile procedere, disponendo di bulbi “preparati”, anche a impianti più precoci (gennaio-febbraio) purché si disponga di riscaldamento di soccorso. La fuoriuscita della piantina dal terreno è in funzione dell’epoca di impianto e dell’andamento climatico variando da: 40 giorni, nel caso di impianto precoce (marzo), a 8 giorni

quando l’impianto è effettuato tardivamente (giugno). Nelle coltivazioni sotto serra è presente, oltre l’impianto di irrigazione a manichetta utilizzato per le colture di pieno campo, anche un impianto di irrigazione aerea, utilizzato nelle prime fasi di coltivazione e fino alla formazione dello stelo fiorale. L’impianto ha una durata di due anni, anche se le difficoltà esposte stanno spingendo i floricoltori a mantenerlo per tre anni. Questa scelta influisce sulla densità d’impianto che va ridotta di circa il 20% (16 piante/mq) al fine di ottenere produzioni qualitativamente soddisfacenti anche nell’ultimo anno di produzione. La raccolta ha inizio, in funzione dell’epoca di trapianto e dell’andamento climatico, a partire da fine maggio, negli impianti più precoci, ad agosto, in quelli più tardivi, per concludersi con l’arrivo dei primi geli (novembre-dicembre). I floricoltori campani, per commerciare il prodotto nel periodo più lungo possibile, effettuano impianti scalari. Quando si mantiene l’impianto per tre anni nell’ultima annata si ottiene una produzione più “diluita” nel tempo con evidenti vantaggi di ordine commerciale legati all’ampliamento del calendario dell’offerta. Negli impianti all’aria aperta la produzione si ottiene in piena estate (luglio-agosto) e si prolunga fintanto le condizioni climatiche lo consentono. La produzione del secondo

La dimensione ideale dei bulbi è 8-10 cm; quelli di calibro inferiore non arrivano a fioritura, mentre quelli di calibro maggiore danno luogo ad un’elevata percentuale di scarto. In coltura protetta l’irrigazione è praticata sia con impianto aereo sia con manichetta forata, a partire dall’emissione dello stelo fiorale.

anno ha inizio nella tarda primavera in serra e a inizio estate in pieno campo ed è di qualità leggermente più scadente (maggiore percentuale di fiori di seconda categoria) per la formazione di numerosi steli (accestimento), derivanti dai bulbilli che si sono formati in precedenza e che hanno raggiunto dimensioni ottimali per la produzione, mentre il bulbo che ha prodotto non è più in grado di formare fiori. Tale tendenza si protrae anche al terzo anno anche se viene attenuata se si sceglie inizialmente di ridurre la densità di coltivazione. CONCIMAZIONE E IRRIGAZIONE Oltre alla concimazione di fondo, già descritta, si esegue una concimazione di copertura in fertirrigazione di-

COSTO DI PRODUZIONE RIFERITO A 1.000 MQ DI POLIANTHES TUBEROSA IN SERRA, CON BULBI AUTORIPRODOTTI Voce

Importo (euro)

Manodopera

9.400,00

Mezzi tecnici e materiali

1.120,00

Interessi sui capitali policiclici e d’anticipazione

440,00

Reintegr./Manutenz. dei capitali policiclici

2.200,00

Spese generali

40,00

Compenso al capitale fondiario

300,00

Compenso direzione/amministrazione

250,00

Totale costo dell’imprenditore puro

13.750,00

Costo singolo stelo

0,916 Flortecnica e vivaismo

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stinguendo due periodi: il primo va dalla crescita fino all’emissione dello stelo fiorale, il secondo si conclude con la completa fioritura. Nella prima fase si effettuano 2-3 interventi somministrando un concime complesso contenente prevalentemente azoto (rapporto 2:1:1), nella dose di 20-30 kg/1.000 mq per ogni operazione. Successivamente, si praticano altre 2-3 fertirrigazioni con la stessa dose di concime utilizzando, però, un ternario più equilibrato (es. 20:20:20). Gli interventi irrigui si praticano inizialmente con l’impianto aereo e poi alternativamente alla fertirrigazione intervenendo ogni 10-15 giorni, secondo l’occorrenza, con volumi pari a 20 mc/1.000 metri quadrati. DIFESA: INTERVENTI A CALENDARIO Le principali avversità della Polianthes tuberosa sono rappresentate soprattutto dai tripidi e dai nematodi, ma anche da botrite, marciumi radicali e acari; infine, come già esposto, per i bulbi sta rivelandosi problematico anche il controllo della tracheofusariosi. Considerata la particolarità del fiore, che non è commercializzabile se presenta anche piccole imperfezioni, si preferisce praticare una difesa a calendario, in particolare contro acari e tripidi, intervenendo ogni 15 giorni, nei periodi più freddi, e ogni 8 giorni in primavera – estate, alternando i principi attivi. In definitiva, si praticano, per l’intero ciclo di coltivazione, circa 10-15 trattamenti contro acari e tripidi, 4-5 interventi per la difesa dalla botrite, due interventi contro i marciumi radicali, un paio di trattamenti nematocidi più interventi specifici per il controllo della tracheofusariosi. Inoltre, il materiale di propagazione va accuratamente disinfettato prima di effettuare l’impianto.

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RACCOLTA, CONFEZIONAMENTO E VENDITA Bella e delicata, la Polianthes tuberosa ha una sua posizione di nicchia nel mercato. Ma i costi a volte superano il guadagno UN GIORNO PER METTERLO SUL MERCATO La raccolta è scalare e si effettua quando 2-3 fiori presenti sull’infiorescenza cominciano ad aprirsi. Si può stimare che occorrono 10-12 passaggi, di cui il 50% nella stagione estiva, per completare la raccolta e che su 20.000 bulbi trapiantati si possono ottenere circa 15.000 steli di buona qualità. Gli steli sono confezionati in pacchi da 20 steli, avvolti in busta di cellophane e tenuti insieme da un elastico. Il prodotto, posto immediatamente in acqua, non va messo in frigorifero altrimenti può macchiarsi e va commercializzato nella stessa giornata di raccolta o, al massimo, il giorno successivo ed ha una durata di una settimana circa. QUASI UN EURO PER UNO STELO I costi di produzione variano in funzione dell’ambiente di coltivazione (protetto o di piena aria) e sono condizionati principalmente dalla necessità di autoproduzione del materiale di propagazione ed in secondo luogo dall’andamento climatico, che determina il numero di trattamenti di difesa da effettuare. Il costo del singolo stelo fiorito, infine, è determinato in modo sensibile dal numero di steli prodotti, che varia sensibilmente con l’andamento climatico e l’ambiente colturale. Considerata una superficie di 1.000 mq e una durata dell’impianto di due anni, nella coltivazione in serra l’incidenza della manodopera arriva al 69,18% (con circa 950 ore di impegno complessivo); l’impegno necessario per la produzione dei bulbi è stimato in circa 1.200 ore, da ammortizzare in due anni, e determina una spesa di circa 11.800,00 per produrre 20.000 bulbi. Nella coltivazione condotta in pieno campo l’impegno lavorativo varia molto poco mentre l’incidenza aumenta fino al 78,4%, non comparendo, nel conteggio totale, i costi di ammortamento delle strutture di protezione. Le altre voci di costo sono nettamente inferiori: nel caso di coltivazione in serra i costi di ammortamento sono la seconda voce per importanza (12,20%) seguita dai mezzi tecnici (8,23%), mentre tutte le altre voci assommano al restante 6,4%; nella coltivazione in pieno campo l’incidenza delle quote (8,96%) e quella dei mezzi tecnci (7,32%) si differenziano di poco e le restanti voci coprono il 5,32%. AMMORTIZZARE I COSTI, POSSIBILE PER IMPRESE FAMILIARI In conclusione, il costo complessivo di produzione si attesta intorno agli 11.900,00, nel caso della coltivazione di pien’aria e ai 13.600,00 per quella condotta in serra. In definitiva, il costo di produzione di uno stelo di Polianthes Tuberosa , considerata una produzione media di 15.000 steli/1.000 mq di superficie, varia dagli 0,916 euro dell’impianto realizzato in serra, agli 0,80 della coltivazione condotta in pieno campo. Pertanto, in presenza di prezzi di vendita spesso al di sotto dei costi di produzione, solo la presenza di aziende condotte da imprenditori concreti, che conferiscono gran parte della manodopera (insieme ai familiari) e la direzione/amministrazione dell’azienda stessa, rende sostenibile economicamente questa coltivazione, nonostante questo fiore risulti molto apprezzato da alcuni mercati di nicchia. Infine, a quanto summenzionato si aggiunge l’aleatorietà della produzione, fortemente influenzata dall’andamento climatico, che rende molto rischiosa la coltivazione e spiega i motivi del costante abbandono della specie da parte dei floricoltori.


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TENDENZE | mercati

N

on ci sono miglioramenti nei primi dieci mesi di monitoraggio effettuato da Ismea, sia in merito al panel delle aziende di produzione, sia per quanto riguarda quello dei garden center; più incoraggiante la situazione a livello europeo: i dati delle aste olandesi indicano che le ven-

dite di piante in autunno non sono state deludenti. Alcuni Paesi, inoltre, come la Francia e la Germania presentano livelli di importazione di fiori e piante più elevati del 2013. A livello macroeconomico vi sono diversi fattori che spingono a ridurre i timori di una permanenza dell’Italia in una fase recessiva tra questi: il “quantitative easing” della Bei (Banca europea degli investimenti) che

con lo strumento “TLTRO” (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) da qualche mese operativo, valuta l’idoneità e finanzia, tramite alcune banche italiane autorizzate a ricevere i finanziamenti dalla Bei, i progetti di imprese che ne fanno richiesta; la discesa del prezzo del petrolio che se a livello finanziario ha determinato la fuga dai titoli energetici e la conseguente perdita per i

AUTUNNO, TIMIDI SEGNALI

DI RIPRESA

Tengono le vendite delle piante in stagione, mentre gli altri prodotti floricoli sono in affanno. E la mancanza di pubblicità rende il prodotto superfluo agli occhi del consumatore di Paola Lauricella in collaborazione con ISMEA

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Flortecnica e vivaismo


“big” delle aziende petrolifere di una valanga di miliardi, influenza positivamente, qualora detto calo divenga strutturale, alcuni settori industriali che dipendono dalle importazioni di prodotti energetici. Inoltre, la conferma della creazione, sempre da parte della Bei, del fondo strategico “Feis” con cui si intende ricreare la fiducia presso le imprese e rilanciare gli investimenti. La dotazione è di 21 miliardi di euro provenienti: cinque miliardi dalla Banca Europea e 16 miliardi garantiti dal bilancio comunitario. I progetti di investimento che verranno finanziati dovrebbero poi mobilitare, grazie a un effetto moltiplicatore, altri 255 miliardi di euro da investitori privati e pubblici. Infine, c’è la politica nazionale che, si spera, con la legge di stabilità approvata con “riserva” anche dalla Commissione Europea, riesca tramite le riforme strutturali annunciate, il decreto dello “Sblocca Italia”, la maggiore elasticità concessa ai comuni nella realizzazione dei “tagli alla spesa” (che potranno riguardare anche la spesa di conto capitale oltre a quella corrente e avranno tempi più lunghi per l’ammortamento dei mutui) e tante altre misure espansive, a innescare la fiducia che fino ad oggi è mancata per una ripresa degli investimenti privati. VASI SEMPRE PIÙ PICCOLI Fino a qui, in estrema sintesi, lo scenario nel quale si inseriscono le speranze dei produttori e dei dettaglianti di fiori e piante italiani. I primi, in maniera omogenea, indicano che sono state solo le piante autunnali come il ciclamino, il crisantemo, le callune e le viole le specie più richieste, oltre alle solite note piante fiorite da interno (Phalenopsis, Anturium, Spatiphillum). In alcune zone per il crisantemo si sono dovuti attuare sconti del 10-15%, mentre il ciclamino, in altre, è terminato in anticipo su quanto programmato. Il lieve recupero registrato nella domanda perve-

2015

27 – 30 gennaio

La fiera del giardinaggio leader nel mondo

SEMINARE IDEE, RACCOGLIERE SUCCESSI AL

ENTO M I T L ES

IN BREVE • Situazione stabile del comparto florovivaismo nel suo complesso • Andamento stabile del canale garden center in ambito piante e fiori • Incoraggianti i dati delle vendite delle aste olandesi in autunno • Bene le importazioni di Francia e Germania • In diverse zone forte influenza del maltempo • Diminuzione del diametro dei vasi • Ottobre: domanda focalizzata su piante stagionali

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Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | mercati

CATEGORIE MERCEOLOGICHE* – MESE DI OTTOBRE '14 RISPETTO AD OTTOBRE DEL 2013 var. % fatturato Piante d'appartamento verdi Piante d'appartamento fiorite

-16,08%

Piante Serra fredda o stagionali

14,53%

Piante da esterno

-18,30%

-3,87%

CATEGORIE MERCEOLOGICHE* – MESE DI SETTEMBRE VAR.% RISPETTO A SETTEMBRE 2013 var. % fatturato Piante d'appartamento verdi

-19,26%

Piante d'appartamento fiorite

-10,56%

Piante Serra fredda o stagionali

-4,30%

Piante da esterno

4,47%

nuta ai produttori liguri, in maniera meno diffusa, anche a quelli toscani, seguiti dai produttori pugliesi e siciliani (queste ultime due zone con toni più positivi), non evidenzia alcun cambiamento nell’atteggiamento dei consumatori poco inclini a lasciarsi attrarre dalle proposte dei dettaglianti. Senz’altro il clima non ha aiutato il settore che in alcuni casi ha limitato i rifornimenti al minimo indispensabile. Il mese di settembre, in base ai dati Ismea, ha evidenziato ancora una volta il calo di interesse per i prodotti florornamentali a fronte di una mancanza di prospettive rassicuranti sul piano politico-economico interno. Delle quattro categorie merceologiche, in settembre solo le piante da esterno hanno registrato un timido recupero (+5%) dopo mesi di perdite. A ottobre, come già detto, la domanda si è focalizzata sulle piante stagionali privilegiando

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Flortecnica e vivaismo

i vasi di minori dimensioni, così se in passato si acquistava un crisantemo in vaso 22-24, negli ultimi due-tre anni si è scesi alle dimensioni di 18-20 centimetri. L’offerta da parte dei produttori italiani ha risentito della forte pressione sui prezzi, esercitata in diverse giornate del mese di ottobre, dalle aste olandesi. I rifornimenti dei garden center sono stati assai bassi nelle prime settimane del mese a fronte di una clientela poco interessata; solo nell’ultima settimana si è registrata l’affluenza attesa e seppure gli scontrini risultano allineati al 2013, di importo quindi medio-basso, non si può dire che non si sia venduto. Certamente non sempre il garden è riuscito ad approvvigionarsi nei giusti volumi; infatti, pur mantenendosi sui livelli di ottobre 2013, vi sono stati diversi casi di rimanenze. Il verde ornamentale, sempre in base ai dati più recenti dell’Ismea, chiude

ANDAMENTI • Settembre: +5% per le piante da esterno • Verde ornamentale: in diminuzione del 2% nei primi 10 mesi del 2014 • Incremento su base annua dei garden center: +2,5% • +6,5% l’incremento delle vendite nei garden center in ottobre

LE SPECIE PIÙ RICHIESTE • • • • • • •

Ciclamino Crisantemo Calluna Viola Phalenopsis Anturium Spatiphillum

i primi dieci mesi dell’anno con un calo superiore al 2 per cento. BENE I GARDEN CENTER Gli operatori al dettaglio hanno realizzato promozioni e allestimenti che hanno favorito la frequentazione del punto vendita e sono state soprattutto le piante fiorite e verdi da interno a supportare gli sconti. I risultati delle vendite globali, cioè di tutti i reparti di un garden center sono più favorevoli: +2,5%, infatti, l’incremento su base annua nel periodo gennaio-ottobre (+6,5% nel mese di ottobre), che ovviamente quale dato medio di diversi format di vendita contiene una forbice che va da un quasi allineamento o lieve perdita tendenziale a performance anche più positive. Ci si pone il problema del proseguimento delle vendite e della scelta degli articoli da inserire sia nel programma di produzione delle aziende sia in quello di commercializzazione degli operatori a valle. Infatti, la diminuzione della clientela e soprattutto il venire meno “degli hobbisti”, a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono una larga fascia di consumatori, impatta anche sui tipi di piante che possono risentire meno della concorrenza olandese o danese per quanto riguarda le scelte produttive delle aziende, così come di quella di altri punti vendita, nel caso il punto di osservazione sia il dettagliante. Infine la mancanza di pubblicità rende il prodotto florornamentale come un articolo a cui si può rinunciare, per poter soddisfare altri consumi di maggiore visibilità sociale.



TENDENZE | estere

FLORAHOLLAND, NUOVO IMPEGNO PER “RIPENSARE” IL SETTORE Un programma per rilanciare piante e fiori a livello internazionale, partendo anche dall’Italia. Ma serve attuare delle politiche strutturate di produzione e promozione colloquio con Jan Betjes di Paola Lauricella

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e spedizioni in valore dall’Italia verso le aste olandesi negli ultimi anni, nonostante la crisi economico finanziaria, in alcuni trimestri sono risultate tendenzialmente più elevate. Negli ultimi due anni (2013 e 2014) si registrato un peggioramento a causa del basso livello dei prezzi. Nel 2014 i dati del primo semestre indicano un’ottima ripresa nei primi tre mesi (+50% in quantità) seguita da una stabilità dei quantitativi spediti nel secondo trimestre. Complessivamente però il valore della merce esportata non aumenta a causa della forte flessione dei prezzi medi nel secondo trimestre del 2014. Gli esporta-

tori, fornitori delle aste olandesi possono vendere in qualità di soci, oppure senza entrare a far parte dei produttori associati. Le due posizioni comportano costi di gestione naturalmente più bassi nel primo caso, ma una maggiore libertà di contrattazione nelle spedizioni verso altri clienti, nel secondo caso, in quanto la fatturazione delle loro vendite non deve passare per le aste. Ascoltando questi produttori presenti alla fiera di FloraHolland, che si è tenuta vicino Amsterdam dal 4 al 7 novembre scorso, è emerso che essere parte dell’asta, soprattutto in questi anni di crisi, determina una maggiore sicurezza nei pagamenti da parte dell’asta e tempi brevi della riscossione.

IN BREVE • Peggioramento delle vendite a causa del basso livello dei prezzi • Ottima ripresa nei primi tre mesi del 2014 (+50%) • L’asta consente maggior sicurezza nei pagamenti e tempi brevi di riscossione dei crediti • Fronde e foglie registrano una forte diminuzione dei prezzi di vendita

GLI ARTICOLI CHE TIRANO • Garofano “Barbatus” • Ranuncolo • Fronde con bacche

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PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA Secondo i dati diffusi dalle aste olandesi, su alcuni articoli quali le foglie, si è avvertita negli ultimi anni un’offerta a prezzi molto bassi proveniente principalmente da Israele e dal Costa Rica. Anche se il loro apporto alle aste è diminuito, perché esportano direttamente nei Paesi di destinazione europei, i prezzi sono divenuti talmente bassi che gli investimenti in Italia si sono ridotti. Purtroppo, anche altre fronde mediterranee, come il lentisco, hanno registrato una contrazione dei prezzi battuti all’asta che non rende più conveniente l’esportazione. Ci sono però degli articoli che vanno bene, come il garofano “Barbatus”, il ranuncolo, le fronde con bacche e alcune fronde verdi. Jan Betjes buyer di FloraHolland per i fiori dall’Italia esorta i produttori italiani ad avere più coraggio e ad avvicinarsi al sistema delle aste. L’Italia vanta un vantaggio climatico che andrebbe sfruttato al massimo per produrre ed esportare una gamma più ampia di fiori e fronde. “Sarebbe opportuno fare più informazione per individuare una corretta gestione dei costi di produzione e rendere così il prodotto italiano più interessante per il mercato delle aste – ha dichiarato Betjes –. Ad esempio se si vuole produrre del Delphinium, un coltivatore non può acquistare le giovani piante a otto centesimi, quando il prezzo finale medio di vendita è di 20 centesimi a stelo. È molto meglio cercare di rifornirsi di semi, comparando sul web le varie offerte a prezzi molto vantaggiosi e iniziare il ciclo produttivo


dal seme anziché dalla giovane pianta”. È anche vero che bisogna avere le serre adatte per far crescere i semi e avere una bassa perdita di piantine fuori dello standard di attecchimento. L’alternativa è allearsi per acquistare i fattori di produzione in modo che si possano avere degli sconti grazie ai volumi più elevati ordinati, consiglia il manager. “L’avvento di internet ha consentito di reperire le materie prime a prezzi più bassi e di confrontare tanti listini di diverse parti del mondo – continua Betjes –. I vantaggi, in questo senso, sono alla portata dei produttori di qualsiasi luogo. La differenza è data dal clima, dal costo della manodopera ma anche dalla vicinanza ai mercati finali. L’Italia e le regioni come la Puglia e la Campania sono abbastanza vicine ai paesi dell’Europa centrale e godono del clima ideale, manca la capacità di intercettare il percorso produttivo meno costoso e l’uso dei sistemi informatici per monitorare tale processo”. SERVE PUBBLICITÀ (E CULTURA) Infine sul tema assai “scottante” del rispetto della legalità nella vendita, “la trasparenza richiesta per partecipare come fornitore alle aste olandesi può essere un fattore limitante”. Tale fenomeno non riguarda ovviamente solo l’Italia, anzi la crisi economico-finanziaria ha fatto lievitare il numero di commercianti disposti ad acquistare senza documenti fiscali un po’ ovunque in Europa. Tuttavia in Italia è abbastanza facile trovare produttori disposti a “rischiare” e vendere il prodotto ad acquirenti nazionali o esteri che preferiscono non fatturare. Esempi si registrano anche nell’area dell’est asiatico, dai Balcani fino alla Russia, dove con il migliorare delle condizioni economiche, aumenta la domanda di fiori recisi e, anche se il fornitore principale rimane l’Olanda, cominciano ad arrivare richieste anche alle aziende italiane. “Negli ultimi cinque-sei anni – ricorda Betjes – le relazioni con i Paesi Bassi sono migliorate, perché ci sono più produttori disposti ad aprire una partita Iva per vendere direttamente alle aste senza passare per un intermediario. Certo, il futuro non è incoraggiante, in quanto i consumi sono diminuiti non solo per via della recessione, ma anche perché i giovani non fanno rientrare i fiori nella spesa personale per decorare la propria casa. Il problema è che il sistema produttivo e commerciale non è abbastanza forte per investire nella promozione, e se non c’è pubblicità il prodotto non si vende”. Infatti, La lista dei beni di consumo si è allungata troppo e al primo posto ci sono gli articoli dell’era digitale. Se non si educa il consumatore all’uso del prodotto floricolo, la generazione futura degli uomini e donne dai 50 anni in su, che è la fascia più dedita all’acquisto di fiori e piante, non sarà attratta così come avviene ancora oggi, all’uso dei fiori o delle piante per il benessere quotidiano.

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TENDENZE | floreali

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i è aperto lunedì 25 agosto a San Marino nelle sale del Palace Hotel Best Western la prima edizione del corso di alta specializzazione “Stile Italiano – Storia, Innovazione e Cultura nella Composizione Floreale”, organizzato con il patrocinio della Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino e dall’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia. Il ricco programma ha trovato nella sua prima giornata la lezione di uno dei più importanti nomi del mondo culturale italiano, Vittorio Sgarbi, che ha affrontato il tema “I fiori nella storia dell’arte”. Gli altri argomenti affrontati nei momenti di studio e lavoro sono stati gli stili compositivi e la definizione delle composizioni floreali, da quelle più rustiche a quelle più eleganti. UN CORSO DI FORMAZIONE PER L’ECCELLENZA Il corso era rivolto a un gruppo ristretto di professionisti e operatori del settore, le lezioni e le conferenze hanno affrontato argomenti come il marketing e coltivazione dei fiori, la storia degli stili compositivi ed erano accompagnate da esercitazioni pratiche dei corsisti, offrendo quindi conoscenza e cultura oltre all’esperienza pratica necessaria a esprimerle. Uno dei relatori e insegnanti più attesi era l’olandese

A SAN MARINO, FLOREALE LO STILE ITALIANO NELL’ARTE

Sette giorni dedicati alla storia e alla cultura dei fiori. Ad aprire il corso di alta specializzazione di composizione floreale una lezione del critico d’arte Vittorio Sgarbi a cura di Arturo Croci

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Robert F. Zurel, ex amministratore delegato della più grande compagnia mondiale di export di fiori e piante, che ha proposto, dopo una presentazione di Arturo Croci, una riflessione sulla “visione dello stile italiano nel mondo”. Fra il cast di esperti e insegnanti d’altissimo profilo c’erano, tra gli altri, lo scrittore Arturo Croci e il docente della scuola “Pianeta Fiore”, Chicco Pastorino, che avevano il compito di affrontare rispettivamente la comunicazione e il marketing nel mondo dei fiori e le scenografie e la manipolazione degli elementi. Mentre è stata la Facoltà di Design dell’Università di San Marino, con i docenti Massimo Brignoni e Riccardo Varini, a mettere in relazione innovazione, design e composizioni floreali. Senza dimenticare naturalmente i contributi del vicepresidente di Legambiente Sandro Polci e del fotoreporter artistico Giorgio Salvadori.

innovazione competenza qualità

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TENDENZE | floreali

GRANDI EVENTI IN PREPARAZIONE I docenti delle scuole presenti hanno apportato il loro vitale e importante contributo teorico-pratico nell’arte floreale. Fra una lezione e l’altra: il lavoro pratico che sviluppava i concetti teorici appresi nelle lezioni. Alla fine una dimostrazione complessiva delle scuole “Pianeta Fiore”, “Federfiori”, “Assofioristi”, “Laboratorio Idee Antonuccio”, “Cecilia Serafino”, che hanno rielaborato i concetti dello stile italiano. Questo gruppo avrà il compito di trasmettere questa conoscenza ma non solo, lavorerà insieme in importanti progetti che spaziano dalla visita di Sofia Loren a San Marino, agli eventi di Fieramilano e a Flora Firenze 2015.

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TENDENZE | fiere

IPM ESSEN,

L’ITALIA È AL CENTRO Anche quest’anno molte aziende italiane parteciperanno alla nota fiera tedesca, che valorizzerà questa presenza con una posizione di rilievo. Obiettivo: scambiare informazioni, per la crescita di tutti

Il progetto di Messe Essen 2016, che trasformerà la fiera in un luogo di scambio moderno e competitivo.

colloquio con Oliver P. Kuhrt di Matteo Ragni

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a prossima IPM Essen promette di essere all’altezza delle aspettative di chi la considera il punto d’incontro della professionalità e della qualità della filiera del florovivaismo internazionale. L’edizione 2015 sarà la piattaforma per un grande numero di convegni, premiazioni e concorsi. Tra gli highlight il “Forum Internazionale del Giardinaggio” insieme alla Spagna, la “Vetrina delle Novità”, per eleggere le migliori nuove coltivazioni, e lo “Show Your Colours Award”, che premierà le piante perenni e legnose con il valore aggiunto più rilevante. Un design floreale di primo rango accoglierà i visitatori della Green City nel padiglione 1A. È lì, infatti, che i riflettori saranno puntati sulle stelle della scena floristica nazionale e internazionale, pronte a presentare i nuovi

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IN BREVE • 27.01 - 30.01 2015 • Più di 1500 espositori da 50 paesi • Eventi correlati a Mosca, Dubai, Pechino, Bangalore • Eventi: “Forum Internazionale del Giardinaggio”, “Vetrina delle Novità”, “Show Your Colours Award” • L’Italia sarà al padiglione 6, il cuore dell’area fieristica, accessibile da tutti i lati

trend in arrivo. Flortecnica e vivaismo ha raccolto in anteprima i progetti per il futuro della fiera in un dialogo con Oliver P. Kuhrt, amministratore delegato di Messe Essen GmbH. D. Quali sono le prospettive della IPM per il futuro? R. «A partire da maggio 2016, il quartiere fieristico di Messe Essen si trasformerà in un luogo di scambio moderno e competitivo. Le misure di modernizzazione previste non

soltanto costituiranno dei veri e propri eye-catcher sotto un profilo architettonico, ma anche e soprattutto risponderanno pienamente alle attuali esigenze dei nostri espositori e visitatori in un quartiere fieristico. Accoglienti zone d’ingresso, una generosa struttura di padiglioni disposta su un unico piano e la più moderna tecnologia – un simile mix garantisce a Messe Essen e, ovviamente, alla IPM Essen, la capacità di affrontare al meglio il futuro. Supportiamo inoltre un ampio


studio di mercato, promosso in Germania dalle associazioni del comparto delle piante. Tale studio mira a fare luce sul modo in cui i consumatori percepiscono i prodotti del settore giardinaggio e su come possa essere incrementata l’importanza loro attribuita dai consumatori stessi. I risultati di tale analisi ci consentono di orientare la IPM Essen sul settore in modo ancora più specifico e mirato». D. Come s’intende aumentare

il numero di visitatori internazionali nel padiglione Italia? R. «Più di un terzo dei nostri visitatori proviene da Paesi diversi dalla Germania, ragion per cui la IPM Essen registra già di per sé un’alta percentuale di ospiti internazionali. Il padiglione dedicato all’Italia è il padiglione 6. Per così dire, esso rappresentata il cuore dell’area fieristica ed è accessibile da tutti i lati. Garantiamo così un’elevata affluenza. A ciò si aggiunge che, al centro del padiglione, stiamo organizzando una “Piazzetta Italia”, dove visitatori ed espositori – esibendo un apposito buono – potranno gustare gratuitamente un originale espresso italiano e, nel frattempo, conversare. Ciascun visitatore riceverà un buono con l’acquisto di un biglietto d’ingresso».

Oliver P. Kuhrt, amministratore delegato di Messe Essen GmbH.

D. Quale strategia per aumentare il numero di visitatori italiani alla IPM Essen? R. «Abbiamo sviluppato un concetto di marketing versatile, che si rivolge in modo

molto mirato ai visitatori italiani. Da una parte, partecipiamo con uno stand nostro a diverse manifestazioni di giardinaggio in Italia, richiamando così l’attenzione sulla IPM Essen. Dall’altra, collaboriamo con i più importanti media italiani specializzati nel settore, investendo in inserzioni pubblicitarie. Oltre a ciò, scambiamo regolarmente informazioni ed esperienze – tra le altre cose, all’interno del comitato tecnico IPM – con gli espositori del Padiglione Italia, acquisendo alla fonte le ultime novità in atto in tema di piante. Per di più, mettiamo a disposizione dei nostri espositori dei buoni per visitatori, con i quali essi possono invitare a Essen i loro principali partner commerciali. Last but not least, la nostra Succursale italiana con sede a Milano: tale punto di riferimento, sito direttamente in Italia, ci consente di essere vicinissimi ai nostri clienti e al mercato italiano». Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | fiere

IPM DUBAI IN CRESCITA La domanda di verde in Medio Oriente cresce, si aprono nuove possibilità di scambi commerciali. Le fiere di settore, sempre più frequentate, sono la vetrina migliore. Anche per l’Italia di Bianca Belfiore

P

iù visitatori e un eccellente programma hanno caratterizzato IPM Dubai e WOP (World of Perisheables, cioè il settore ortofrutticolo) che ha avuto luogo in parallelo. Un totale di 6.773 visitatori da 94 nazioni sono venuti alla più importante fiera di piante della regione del Golfo, sostanzialmente un 26% in più rispetto allo scorso anno. Il motivo è primariamente la generale crescita economica nella regione e, in particolare, alla crescita del turismo.

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L’andamento positivo sarà incrementato dai futuri grandi eventi che si preparano in Medio Oriente: il settore verde sta approfittando specialmente dell’EXPO 2020 e dei Mondiali 2022 in Qatar. Aree gigantesche devono essere rese verdi, e questo enorme bisogno di investimenti si è riversato su IPM e WOP Dubai 2014. «Inoltre il turismo crescente sta alzando la domanda di frutta e verdura, come quella di fiori», dice Oliver P. Khurt, CEO di Messe Essen GmbH, che si dichiara compiaciuto del successo dell’even-

to: «La combinazione delle due fiere ha avuto un effetto positivo sui nostri visitatori». A IPM Dubai, 80 espositori da 23 Paesi hanno presentato la loro ampia offerta di piante e di tecnologie per l’ortoflorovivaismo. Le conferenze specialistiche tenutesi nelle hall delle due fiere hanno riscontrato un grande interesse e si sono concentrate sull’architettura del paesaggio, l’applicazione appropriata di sistemi di misurazione durante la semina, l’uso di substrati e di protezioni per le piante. Il terzo giorno


WOP DUBAI, UNA FIERA PROMETTENTE L’edizione 2014 di WOP Dubai è stata la più grande e la più internazionale di sempre: 170 visitatori da 24 nazioni hanno presentato le innovazioni nel mercato del fresco, dalla difesa dei prodotti, all’equipaggiamento tecnico, trasporto, commercio, fino ai servizi correlati. Lo stand nazionale italiano è stato organizzato da un’organizzazione per il marketing e la comunicazione del settore frutta e ortaggi, “Centro Servizi Ortofrutticoli”. Australia, Marocco e Polonia hanno celebrato ufficialmente la loro prima partecipazione alla fiera, Belgio, Cina, e Portogallo hanno esteso la loro partecipazione, e la Francia sta pensando di farlo nel 2015. Le compagnie hanno dichiarato di essere soddisfatte, perché hanno potuto stabilire molti contatti con i più importanti mercati della regione e aprire così nuovi sbocchi commerciali. La fiera si è conclusa con “Eurofruit Business Forum”, in cui gli esperti hanno discusso gli ultimi sviluppi del settore.

si sono tenuti una serie di incontri aventi come tema il wedding floral design. Anche fuori dalla fiera, un programma di qualità per i visitatori e gli espositori: la visita alle aziende orticole e di giardinaggio, per avere una visione esclusiva dentro alla locale orticoltura. Il “Middle East Floral Design Excellence Award” quest’anno ha premiato i migliori centritavola. Oltre al voto della giuria, è stata considerata anche la preferenza data dai visitatori. Il premio è stato assegnato a Patrick van Hesselingen, Floral Designer presso Flowers by Contempo Dubai.

L’OPINIONE DEI PARTECIPANTI: UN’OPPORTUNITÀ PER CREARE CONTATTI Le opinioni di chi ha partecipato a WOP DUBAI sono di soddisfazione, sopratutto per il numero di contatti commerciali realizzati. Federico Milanese, manager per la promozione internazionale e le pubbliche relazioni di CSO - Centro Servizi Ortofrutticoli soc. Coop, ha dichiarato: «WOP Dubai ci ha offerto una chance per creare contatti con il settore ortofrutticolo degli Emirati Arabi. I nostri membri hanno avuto la possibilità di incontrare le imprese più importanti anche degli stati vicini. È una fiera ben organizzata, di cui siamo soddisfatti». Dello stesso parere Jean-Louis Colombat, trade marketing manager, Pink Lady: «Siamo molto soddisfatti della fiera. I visitatori non venivano solo dagli Emirati Arabi, ma anche da Kuwait e Baharain. Erano rappresentati i grandi supermercati come Carrefour e Geant, e la qualità dei visitatori è molto alta. Per noi è uno dei posti migliori in cui parlare coi clienti». Anche Anna Gorka, international sales director, Association of Polish Fruit and Vegetables Distributors “Fruit Union”, Infinity Media Sp. z o.o. si ritrova in questo giudizio: «La Polonia ha preso parte alla fiera quest’anno per la prima volta. Siamo soddisfatti e abbiamo stabilito un grande numero di contatti. Grazie alle conferenze durante la fiera abbiamo potuto presentare i nostri prodotti al mercato arabo. Abbiamo in programma di estendere le nostre relazioni commerciali ulteriormente in questa direzione». Un giudizio che l’Italia deve fare suo.

I PARTECIPANTI PROMUOVONO LA FIERA

Ha dichiarato Bernd Geldner, marketing & sales manager, Feldsaaten Freudenberger GmbH & Co. KG: «Quest’anno abbiamo avuto molti più visitatori e abbiamo apprezzato l’intrattenimento serale organizzato per gli espositori. IPM Dubai si sta sviluppando nella giusta direzione e stiamo già pensando alla prossima edizione», mentre Joaquín Ferrandis Esteve, managing director, PROVEFE, S.A.: «Questa è la nostra prima partecipazione a IPM Dubai, e siamo molto soddisfatti dei risultati. In questa regione c’è una forte domanda dei nostri prodotti. Abbiamo incontrato nuovi clienti dall’Oman, dal Kuwait, dal Qatar, dagli Emirati Arabi, dall’Arabia Saudita e dall’India». Harald Braungardt, executive member of the executive board, INDEGA: «Quest’anno INDEGA era rappresentata a IPM Dubai 2014 con 11 espositori. Il grande interesse che la fiera solleva si riflette sul numero di visitatori, come sull’arricchimento di conferenze e di seminari, a cui abbiamo avuto la possibilità di partecipare come relatori. Guardiamo con fiducia agli sviluppi futuri di questo mercato e nella crescente domanda di prodotti orticoli tedeschi nel Medio Oriente nei prossimi anni». Dello stesso parere Valeria Salvador, General Manager, Fiscella Flowers: «Abbiamo presentato le nostre varietà di fiori a IPM Dubai 2012 e abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei visitatori della regione. Grazie al pubblico internazionale e alla grande varietà di prodotti della fiera, siamo emersi con i nostri prodotti e abbiamo avuto la possibilità di stabilire contatti commerciali di valore. Guardiamo a ulteriori opportunità di commercio in questo mercato interessante». Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | fiere

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l mondo del florovivaismo in questo periodo vive una situazione particolare per quanto riguarda l’ambito di fiere e manifestazioni. Tra gli appuntamenti per il prossimo anno, due sono in programma presso il quartiere fieristico di Rimini: Flora Trade Workshop, un workshop internazionale per la promozione del settore florovivaistico (25-27 febbraio) e Flora Trade Show, Salone Internazionale del florvivaismo e del paesaggio (16-18 settembre). L’APPOGGIO DEI CONSORZI Il primo avrà caratteristiche di evento strettamente b2b, con una formula molto snella, basata su incontri fra top buyer, trade e produttori con convegni e analisi di mercato, il secondo è un vero e proprio expo, molto articolato e di grande impatto. “Verranno coinvolti le associazioni di produttori, i consorzi più importanti, i principali mass media di riferimento così da comunicare, in Italia e all’estero, la vasta gamma di imprese attive nel florovivaismo”, fanno sapere gli organizzatori. Si tratta di un progetto, in collaborazione con i consorzi Florasì e Florconsorzi, che mira a coinvolgere l’intera filiera, dalla produzione alla vendita, interessando tutti gli operatori e gli stakeholder più importanti per il comparto. Sono in corso di definizioni collaborazioni strategiche con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le più importanti associazioni di categoria e quelle dei produttori. Importante il programma con incontri business, incroci tra domanda e offerta, tavole rotonde di lavoro e di studio, di illustrazione dello stato dell’arte del settore, dei suoi sviluppi e delle sue opportunità. Un palinsesto che inizierà già a febbraio per poi continuare a settembre, all’insegna della mostra delle tecnologie, attrezzature, soluzioni logistiche e accessori che interessano la distribuzione. MERCATI CONTIGUI “Siamo orgogliosi di organizzare questa prima edizione dedicata

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IN BREVE • Date: due appuntamenti dal 25 al 27 febbraio 2015 Flora Trade Workshop. Padiglione A1; dal 16 al 18 settembre 2015 Flora Trade Show. Padiglioni: A7C7 e A5-C5 • Ingresso: riservato solo agli operatori professionali • Orari: dalle 9.30 alle 18.30, ultimo giorno chiusura alle 17.30 • Biglietteria: Flora Trade Workshop: accrediti gratuiti, solo per operatori; Flora trade Show: solo per operatori, ingresso su invito oppure 15,00 euro • Direttore Business Unit: Patrizia Cecchi • Project manager: Orietta Foschi

RIMINI FIERA LANCIA

FLORA TRADE

Due gli appuntamenti in programma che coinvolgeranno la filiera del florovivaismo: un workshop b2b a febbraio e un salone internazionale a settembre di Filippo Tommaseo

al comparto del florovivaismo italiano considerato fra i migliori al mondo – commenta il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni –. Il nostro obiettivo è coinvolgere tutti agli attori di questo mercato, aziende, consorzi, associazioni di categoria, stampa perché il comparto abbia d’ora in poi un unico, grande appuntamento internazionale in Italia. Con questo progetto andiamo anche a mettere a disposizione del settore la nostra expertise e il dialogo con mercati contigui, penso ad esempio a Ecomondo con la Città Sostenibile, a Key Energy con i suoi

approfondimenti sulle tematiche delle biomasse, biogas e impianti fotovoltaici specifici; e al recente ingresso nel nostro quartiere del Macfrut ”. Per il lancio del progetto sono previsti percorsi di comunicazione strategici: una campagna pubblicitaria diffusa sulla stampa tecnica italiana e internazionale, autentico volano della filiera, un’attività di media relation Italia-Estero, affidata a una delle più importante agenzia di comunicazione del nostro Paese, e con sedi in tutto il mondo, Barabino&Partner.


MACFRUT SI SPOSTA A RIMINI Una scelta per rilanciare la kermesse dell’ortofrutta e del Made in Italy L’assemblea dei soci di Cesena Fiera ha dato il via libera ai progetti di sviluppo per fare di Macfrut una fiera sempre più internazionale e di business. Si tratta

dell’ultimo tassello istituzionale di un percorso che in questi mesi ha messo a confronto, in più sedi, mondo politico, organizzazioni di categoria, mondo imprenditoriale, semplici cittadini. Un lungo dibattito con al centro un obiettivo: rilanciare la kermesse dell’ortofrutta, oggi davanti a uno scenario contrassegnato da nuovi competitor su scala nazionale. All’ordine del giorno la proposta di spostamento per un anno di Macfrut 2015 in Fiera a Rimini (23-25 settembre 2015). Il voto a favore dello spostamento a Rimini è stato pressoché unanime, con il solo voto contrario di Confcommercio Cesenate. Soddisfatti il sindaco Paolo Lucchi e il Presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini. “Le scelte fatte sono avvenute in un lavoro di squadra – afferma il Sindaco – risultato di un confronto serrato insieme alle organizzazioni imprenditoriali e alle singole imprese. Siamo già proiettati all’edizione 2015 che sarà di grandissimo livello. Ringrazio tutti coloro che si sono messi in gioco e hanno accettato la sfida di fare di Macfrut una vetrina dell’ortofrutta sempre più proiettata in ambito internazionale”. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | fiere

EXPO TCO + GROOTGROENPLUS: COOPERARE PER L’ECCELLENZA Si è tenuta in ottobre la terza edizione della fiera olandese Tree Centre Opheusden, in concomitanza con la ventiquattresima edizione di Groot Groen Plus. Per puntare sulla qualità di Bianca Belfiore

L

a terza edizione della fiera del Tree Centre Opheusden non può vantare grandi dimensioni. Però, forse anche grazie ai numeri contenuti, il suo focus è l’alta la qualità degli espositori, e i visitatori possono fruire di attenzioni particolari, come il Tree Tour, che offre la possibilità di guardare dietro le quinte di un vivaio; alcuni espositori, invece, hanno offerto la possibilità di visitare la loro attività. In generale dunque l’indice di gradimento della fiera è stato positivo. Esattamente negli stessi giorni, sempre in Olanda, apriva i battenti un’altra fiera, che ha ottenuto un indice di gradimento e un flusso di visitatori altrettanto buono, la ventiquattresima edizione del GrootGroenPlus. Un caso? No, la coincidenza è voluta, non per mettersi in competizione, ma per vincere entrambe. POCHI, MA BUONI Il numero totale dei visitatori di Expo TCO si è aggirato intorno ai 2.500, di cui 1.500 erano professionisti, e il 12% veniva da 14 nazionalità diverse dall’Olanda. Gli espositori sono stati 90, dei quali 55 sono professionisti del verde, mentre 35 rappresentavano varie compagnie di supporto e di servizi.

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Nyssa sylvatica ‘Wildfire’

Caryopteris clandonensis ‘Elst33’ (BLUE EMPIRE)

Betula nigra ‘Summer Cascade’

Picea pungens ‘Baby Blue’ (SUPER BLUE SEEDLING)


Il riscontro ottenuto dalla fiera in termini di apprezzamento ha convinto gli organizzatori a pensare di continuare su questa strada, con due priorità: crescere e rinnovarsi. I numeri di GrootGroenPlus, fiera dalla tradizione più consolidata, sono più alti: fra i partecipanti, 225 vivai e 75 aziende di servizi per il giardinaggio. Il numero dei visitatori è stato più basso rispetto agli altri anni, ma la decrescita era prevista, in quanto la fiera sta assumendo una fisionomia più specifica e specializzata, e quindi perde attrattiva per i visitatori generici, ma assume più rilevanza per i professionisti del verde. COLLABORARE VUOL DIRE ESSERE COMPLEMENTARI Expo TCO si svolge negli stessi giorni di GrootGroenPlus da quando è nata nel 2012, con il preciso intento di favorire la presenza della stampa e

di visitatori internazionali: infatti, in questo modo, chi viene dall’estero può visitare due fiere del settore con un solo viaggio in Olanda. I punti di forza sono l’organizzazione condivisa di un tour per la stampa, la scelta di un tema e la presentazione di novità che vengono premiate dalle giurie nel corso dell’esposizione. Expo TCO ha scelto come tema “Tree Energy”, e si concentra sulle innovazioni tecnologiche, gli assortimenti di alberi, e ha il suo centro nell’esposizione di novità in questo campo, mentre GrootGroenPlus, tema dell’anno “#365green”, tratta lo sviluppo dell’industria florovivaistica, e approfondisce, anche tramite l’organizzazione di tavole rotonde, la questione del marketing. In questo modo le due fiere hanno offerto ai visitatori una visione complementare del panorama floroivaistico olandese.

I PREMIATI DI EXPO TCO Premio Rabo per l’innovazione • Primo posto: MDE Machinebouw B.V. con la macchina per la potatura meccanizzata Mark 2.0. • Secondo posto: piattaforma self-propelled mobile elevating work platform. • Terzo posto: Rapid blade replacement system, entrambe di Damcon. Migliori novità green 2014 • Primo posto: Carpinus betulus “Rockhampton Red”, di Batouwe Boomkwekerijen B.V. • Secondo posto: Ulmus pendula “Mauro”, di Boomkwekerijen. • Terzo posto: Malus Rinki, di Boomkwekerij Michels Classens. Miglior green stand • Primo posto: Batouwe Boomkwekerijen B.V. e Boomkwekerij van Voorthuijsen v.o.f., per aver presentato nel modo migliore il tema della fiera. • Secondo posto: B&P Handelskwekerijen BV • Terzo posto: R. Verwoert Boomkwekerij & Loonbedrijf. Menzione speciale per lo stand di Huverba Boomkwekerijen.

I PREMIATI DI GROOTGROENPLUS Medaglia d’oro Leucothoe keiskei ‘Opstal16’ (HALLOWEEN) di Ron van Opstal BV, ha vinto il titolo di Migliore Novità della fiera GrootGroenPlus2014. Nandina domestica ‘Selten004’ (BRIGHT LIGHT) di Jos Selten. Medaglia d’argento Betula nigra ‘Summer Cascade’ di Breeder Plants. Magnolia grandiflora ‘TMGH’ (ALTA) di Piet Vergeldt Boomkwekerij.

Nandina domestica ‘Selten004’

Medaglia di bronzo Carex oshimensis ‘Eversheen’ (EVERCOLOR) di Boomkwekerij Jochems - van Opstal. Caryopteris clandonensis ‘Elst33’ (BLUE EMPIRE) di Boomkwekerij Elst-Van Bergen. Nyssa sylvatica ‘Wildfire’ di Van Aart Boomkwekerijen. Picea pungens ‘Baby Blue’ (SUPER BLUE SEEDLING) di De Douglas Boomkwekerijen.

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8 numeri della rivista

1 annuario/agenda

4 speciali monografici

8 inserti da raccogliere

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