Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
dal 1977 informa il settore
Agosto/Settembre 2014 n. 8/9 • anno XXXVIII
37 PRODUZIONE / tecniche Le nuove linee per la lotta integrata
57 TENDENZE / andamenti Mercato altalenante per il primo semestre 2014
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PRIMO PIANO / legislazione
FLOROVIVAISMO Bene il nuovo piano di sviluppo del settore
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L’ALTRA COPERTINA
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Flortecnica e vivaismo I metodi di protezione delle piante sono in continuo cambiamento e richiedono costanti monitoraggi delle condizioni di crescita, con prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente. A Minoprio due convegni hanno fatto il punto sullo stato dell’arte di Alessandro Coraggio
Integrati, moderni e scientificamente provati a pag. 37
Flortecnica e vivaismo
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EDITORIALE | questo mese
MA QUANTO VALE? Mi ponevo questa domanda in merito all’eccellenza italiana: chissà qual è il suo valore aggiunto a livello di percezione. E conta anche nel nostro settore? Io credo di sì di Francesco Tozzi
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entre rivedo la foto di Gianfranco Giustina mentre riceve la massima onoreficenza nel campo del giardinaggio dalla Royal Horticulture Society sono contento. Quasi orgoglioso. Fiero. Perché finalmente la capacità e l’eccellenza italiane conquistano l’Europa. E forse il mondo. Nuovamente. E si parla bene ancora di Italia grazie alla doppia medaglia d’oro al recente Chelsea Flower Show di Londra, con le vittorie di Luciano Giubbilei e To m m a s o Del Buono – leggete l’intervista di Anna Piussi, una garden designer che intervista due suoi colleghi a pagina 51 –. Due risultati che ci fanno capire quanto ancora vale il giardino all’italiana, o italiano che sia. Con le sue forme e le sue eccellenze. Un giardinaggio italiano che si porta dietro un insieme di aziende italiane capaci di offrire e promuovere piante, fiori, prodotti e oggetti italiani che conquistano i consu-
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Flortecnica e vivaismo
matori. Molti li ritrovate tra le pagine di questo numero. E poi, l’evento che tutti noi stiamo aspettando, l’Expo 2015 che speriamo si riveli seriamente uno stimolo per tutto il mercato. E per tutto il paese. Saranno più di 12mila gli alberi che verranno piantumati per la manifestazione, più 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche e 151.700 erbacee. Una grande opportunità (pagina 22). E questi sono solo alcuni esempi dell’eccellenza italiana alla quale tutto il mondo strizza l’occhio, mentre noi troppo spesso gli occhi li chiudiamo. Così, aspettiamo che gli stranieri acquistino un altro dei nostri gioielli, Villa Garzoni in provincia di Pistoia – la villa di Pinocchio per intenderci – con il suo magnifico giardino. La tenuta è in vendita al prezzo di 19 milioni di euro e si legge nel comunicato della società incaricata alla compravendita che l’intento è quello di “trovare una società straniera che ne capisca il potenziale e investa nel migliorare e incrementare l’offerta turistica legata al mito di Pinocchio”. Chissà se mai si farà avanti anche un compratore italiano, casomai che ha a cuore la favola di Pinocchio, e nello stesso tempo il patrimonio artistico del nostro paese. Vedremo.
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EDITORIALE | l'esperienza
“FATTI E UOMINI DELLA FLORICOLTURA ITALIANA” Un libro che racconta la nostra storia, quella di un settore nato e cresciuto da solo, ma con eccellenti esempi di imprenditorialità. Ecco un capitolo in anteprima di Arturo Croci
S COSA SUCCEDE • Nuove e innovative fonti di energia alternativa • Creazione di microchip “specializzati in floricoltura” • Tracciabilità delle piante con opportuni “plant-chip” • Mercati di produzione si trasformeranno in piattaforme logistiche • Crescerà il consumo di piante in GDO e DIY • Garden center sempre più specializzati e complessi
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ul numero 141 di GreenUp ho annunciato la prossima uscita del volume, scritto a quattro mani con Giovanni Serra, “Fatti e uomini della floricoltura italiana” edito da Mursia con il supporto di Orticolario e che sarà presentato ufficialmente a Cernobbio il prossimo 3 ottobre. Questo libro è stato scritto soprattutto per le nuove generazioni ed è un primo e “incompleto” tentativo di tracciare la storia di un settore, quello florovivaistico e del giardinaggio, nato e cresciuto praticamente da solo, Giovanni Serra, co-autore del con poca o nessuna preparazione, se libro Fatti e uomini della floricoltura escludiamo il contributo della Scuola italiana. di Minoprio e con scarso o nessun supporto dello Stato. Nel libro si ricordano le donne e gli voluzione dei prouomini che dal Dopoguerra a oggi hanno fatto diventare il cessi di pensiero e florovivaismo italiano un settore strutturato, passando per tecnologici. Basti pensare che tutti gli oltre 1.200 persone. Un sintetico capitolo intitolato “Se si guarda avanti” scritti, dagli albori della civiltà agli anni novanta, sono stati presenta il settore con due visioni: una pragmatica e l’altra calcolati in 5 Exabyte3, mentre già nel 2000, la somma di immaginifica. Ho pensato di “regalare” in esclusiva ai tutta la conoscenza umana (inclusi audio, video e testi) ha lettori di Flortecnica e vivaismo un estratto della raggiunto i 12 exabyte e, secondo il Cisco Visual Networking visione immaginifica, perché a dispetto della crisi, delle Index, entro il 2016 il traffico dati globale su rete mobile chiusure e dei fallimenti, il florovivaismo italiano è grande raggiungerà i 10.8 exabyte mensili. … e crescerà ancora. Oggi il problema più assillante per le produzioni florovivaistiche europee è il costo dell'energia, ma in LA VISIONE IMMAGINIFICA “No man can play a big part in the world who doesn’t believe futuro il problema sarà mitigato da fonti energetiche alternative come quella solare e soprattutto dai nuovi carburanti in the future of the world”. Nessun uomo può svolgere un ruolo importante nel mon- prodotti artificialmente grazie all'evoluzione della genetica. … do se non crede nel futuro del mondo. Un'altra innovazione essenziale riguarderà la produzione Bruce Fairchild Barton, 1920 Nella storia dell'uomo vi sono sempre stati alti e bassi ma di microchip ‘specializzati in floricoltura’ o ‘flowermentre in passato la crescita era locale e lineare, oggi è glo- plant-chip’ del costo di pochi eurocent, questi ‘plant-chip’ che andranno a sostituire i QR code oggi agli bale ed esponenziale. albori, accompagnando la pianta in tutto il suo ciclo vitale. … La crescita tecnologica sarà possibile grazie all'arma più I ‘plant-chip’ saranno collegati al computer dell'apotente ed efficace a disposizione dell'uomo: la “cono- zienda che sarà interfacciata alla ‘cloud-floricola’ scenza” in comune e globalizzata che porterà all'e- con un controllo continuo sulle necessità di crescita
Flortecnica e vivaismo
«L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare un ‘Ufficio Italiano dei Fiori’, vale a dire ‘un’unica voce’ che rappresenti e parli per i florovivaisti» della pianta. Il tutto sarà collegato con gli automatismi di fertirrigazione e di applicazione localizzata e su misura dei fitofarmaci. Lo stesso ‘plant-chip’ seguirà la pianta nelle fasi di commercializzazione e soprattutto nelle case dei consumatori; anche in questo caso, con il collegamento alla ‘cloud-consumer’, il consumatore sarà informato quotidianamente sullo stato di salute e sulle necessità delle sue piante. Le informazioni provenienti dalle ‘clouds’ saranno fornite ad automatismi e alle persone. … I mercati alla produzione in floricoltura si trasformeranno progressivamente in piattaforme logistiche e di servizi a 360° gradi per produzione, trasporto e commercializzazione. … La distribuzione dei fiori e delle piante di massa avverrà soprattutto tramite la Grande Distribuzione Organizzata e le grandi catene DIY (Do It Yourself); i centri di giardinaggio si specializzeranno ulteriormente e i servizi forniti saranno sempre più completi. Nasceranno diverse strategie e forme di alleanza fra produzione, distribuzione specializzata e grande distribuzione, raggruppando molte competenze specifiche per fornire un servizio integrato al consumatore, ad esempio: frutta, verdura, fiori e piante, paesaggismo, arredo degli interni, etc. NELL’ATTESA COSA SI DOVREBBE FARE? Studiare la propria area di operatività, numero degli abitanti, numero dei giardini, dei personaggi, dei leaders e testimo-
nials. Effettuare un’analisi dei consumatori e del proprio target e soprattutto una attenta e acuta osservazione dei loro bisogni in fatto di fiori, piante, giardini. Discutere le problematiche con i propri collaboratori in modo che siano attivamente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Sviluppare strategie di alleanze con le aziende circostanti e di altri settori agro-alimentari (orto-frutta, eccetera) per formare un pacchetto unico ed esclusivo di prodotti e servizi per il consumatore. Formazione continua del titolare, dei collaboratori e degli addetti. La formazione riguarderà gli aspetti specifici aziendali ma soprattutto la ‘comunicazione’ con fornitori e, soprattutto, clienti. … Partecipare con entusiasmo e attivamente ai lavori della propria associazione di categoria: il lavoro in comune e il confronto di idee è sempre positivo. L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare un ‘Ufficio Italiano dei Fiori’, vale a dire ‘un'unica voce’ che rappresenti e parli per i florovivaisti; questa struttura, unitamente ai centri sperimentali e alle Università, dovrebbe essere quella che dà vita alle ‘i-clouds floricole’ nazionali.
ARTURO CROCI Esperto del florovivaismo e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
L’ASPETTO UMANO Il mestiere del florovivaista è speciale e deve essere rivalutato, ha a che fare con la qualità della vita e con la bellezza. Com'è cambiato il nostro punto di vista a proposito del nostro mestiere? Un mestiere che era ed è magico. Non riusciamo più a stupirci, non ammiriamo più quello che la vita ci regala ogni giorno, eppure le piante e i fiori continuano a crescere e lo faranno anche nel futuro. Negli anni Venti del secolo scorso Bruce Burton, fondatore dell'allora agenzia di pubblicità più grande al mondo, la BBDO disse ‘There is no substitute for love’, ‘non c'è nulla che possa sostituire l'amore’. Amore per la vita e per il proprio mestiere e questo implica anche il fatto di pensare in positivo, di evitare i pregiudizi e mantenere una grande apertura mentale verso le innovazioni e le nuove tecnologie. Io spero che questo regalo vi sia utile. La conoscenza è di valore solo se serve agli altri. Ricordatelo. Viva la vita … sempre! Flortecnica e vivaismo
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SOMMARIO | 8/9 - 2014 Agosto/Settembre 2014
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
dal 1977 informa il settore
Agosto/Settembre 2014 n. 8/9 • anno XXXVIII
16
37 PRODUZIONE / tecniche Le nuove linee per la lotta integrata
PRIMO PIANO / legislazione
57 TENDENZE / andamenti Mercato altalenante per il primo semestre 2014
FLOROVIVAISMO
Bene il nuovo piano di sviluppo del settore
IN COPERTINA FLORA ARTISTICA, FASCINO TROPICALE Flora artistica di Celso Pecorari è l’azienda di riferimento per la produzione di Bromeliaceae. vanta una grande esperienza e un’offerta variegata e articolata.
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PRIMO PIANO
16 LEGISLAZIONE di Francesco Tozzi Le associazioni promuovono il nuovo piano
20 ANDAMENTI di Paola Lauricella Mercato altalenante
22 EVENTI di Laura De Bernardi Un polmone verde nel cuore di EXPO 2015
PRODUZIONE
37 TECNICHE di Alessandro Coraggio Integrati, moderni e scientificamente provati
43 a cura di Laura De Bernardi La sicurezza passa dalla diagnostica
TENDENZE
46 SPAZI VERDI
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di Matteo Ragni GARDALAND divertimento tra i fiori
48 AZIENDE di Matteo Ragni colloquio con Vittorio Capitanio TECNOPIANTE scelta di nicchia
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50 di Filippo Terragni colloquio con Raffaele e Carlo Pagano PAGANOPIANTE da collezione
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51 ESTERE di Anna Piussi Due toscani conquistano Londra Flortecnica e vivaismo
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Flortecnica e vivaismo
PRIMO PIANO | vivaismo
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Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 8/9 - Agosto/Settembre 2014 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Maria Grazia Bellardi, Arturo Croci, Giuseppe Di Vita, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Francesca Neonato, Werner Oschek, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Alfonso Silvio Zabrà GRAFICA Creative Way di Karol Lazarz PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
55 PROPOSTE a cura della Redazione Garden Girls®
56 ANDAMENTI a cura di Filippo Terragni ha collaborato Paola Lauricella Veneto, bilancio positivo
58 DAL TERRITORIO Passaggio di consegna armonico La Puglia prende posizione sul florovivaismo
LE RUBRICHE
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PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.
QUESTO MESE di Francesco Tozzi Ma quanto vale?
di Arturo Croci “Fatti e uomini della floricoltura Italiana”
26 FATTI E BREVI News dal mercato
28 FOCUS di Filippo Terragni Una nuova Canna indica
30 IL PENSIERO di Matteo Ragni Basta con le stesse piante!
33 ECONOMIA&VERDE Nuovo piano verde. Dall’UE: agevolare le PMI che puntano sulla green economy
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Flortecnica e vivaismo
e d i z io n i
10 L’ESPERIENZA
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Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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PRIMO PIANO | legislazione
LE ASSOCIAZIONI IL NUOVO PIANO Approvate in Conferenza Stato-Regioni le linee guida per lo sviluppo del florovivaismo per il triennio 2014-2016. Soddisfazione da Cia e Coldiretti. Ora necessarie azioni sul territorio di Francesco Tozzi
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l Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha approvato il nuovo Piano del Settore Florovivaistico nella conferenza permanente Stato-Regioni. Le strategie di intervento per il triennio 2014-2016 prevedono l’aggiornamento normativo, la formazione professionale, la valorizzazione e la qualificazione delle produzioni, la ricerca e la sperimentazione, la comunicazione, la promozione, la logistica e la promozione di azioni di informazione a livello comunitario per evidenziare le problematiche del settore. Tra gli obiettivi del piano è prevista la prosecuzione dell’azione di sensibilizzazione dei servizi competenti della Direzione Generale Agricoltura della Commissione UE sulle necessità di una regolamentazione del settore, al fine di difendere e sostenere nel suo complesso il comparto florovivaistico nazionale e comunitario. A questo scopo il Mipaaf, in collaborazione con Ismea, ha presentato alla Commissione un documento dettagliato sullo scenario europeo del settore e sui flussi commerciali di piante, alberi, arbusti e di fiori e fronde, che
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Flortecnica e vivaismo
ha evidenziato sia l’importanza del florovivaismo in molti Paesi dell’Unione Europea, sia il ruolo centrale dell’Italia nelle produzioni e nelle esportazioni verso Paesi terzi. CIA: “ORA IMPEGNO REGIONALE” Positivo il giudizio delle associazioni di categoria. La Confederazione Italiana Agricoltori-Cia “esprime soddisfazione per l’approvazione del Piano, frutto di un intenso lavoro di concertazione con tutti i componenti del Tavolo, ben coordinato dal ministero, e rappresenta un importante strumento a disposizione degli operatori del comparto”. Per il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza
PRINCIPALI IMPEGNI IN AMBITO LEGISLATIVO
• Intervenire sulla normativa relativa ai rifiuti per favorire le filiere di recupero e di riciclaggio • Chiarire e uniformare la normativa riguardante all’accatastamento delle serre e aggiornare la definizione relativa • Sviluppare un sistema di incentivi, in termini di agevolazioni fiscali per la creazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree a verde pubblico e privato • Combattere l’abusivismo nell’ambito della manutenzione del verde attraverso la creazione di elenchi presso le Cciaa degli operatori del verde (previa formazione) • Chiarire e uniformare la normativa dei centri di giardinaggio (garden center) • Regolamentare in modo adeguato le promozioni e il sottocosto per prodotti come quelli florovivaistici legati a ricorrenze e a forte stagionalità • Accelerare l’emanazione del decreto sull’agevolazione del gasolio delle serre
PROMUOVONO nei confronti di questo settore, che vale in termini di produzione agricola 2,6 miliardi di euro e che garantisce occupazione a oltre 100mila addetti senza contare l’indotto a monte e a valle della fase primaria e che, se adeguatamente supportato, potrebbe migliorare le sue performance sui mercati nazionali e internazionali”. Molte delle richieste presentate al Ministero dal coordinamento di Agrinsieme sono state accolte nel piano – si legge nel comunicato della Cia –, a partire dal rafforzamento attraverso le organizzazioni di produttori e le loro associazioni (Op e Aop come previsto dalla Ocm unica), nonché tramite le reti d’impresa, per passare alla promozione di una nuova cultura del verde per la salute dei cittadini nei centri urbani e stimolare, quindi, la ripresa dei lavori pubblici, inserendo la separazione delle “opere a verde” dai “general contract”, sino ad arrivare alla semplificazione e al supporto per operare sui mercati esteri potenziali e per rafforzarsi su quelli dove si è già protagonisti.
delle Cooperative agroalimentari ora però è necessario che le linee guida proposte vengano tradotte dalle regioni in azioni concrete sul territorio, mediante l’attuazione dei Psr 2014-2020, anche attraverso misure e risorse specifiche per il comparto che possano consentire al florovivaismo nazionale di esprimere tutte le proprie potenzialità. “Siamo sicuri – afferma Agrinsieme – che le regioni mostreranno la giusta sensibilità
COLDIRETTI: “PUNTARE SULL’INDICAZIONE DELL’ORIGINE DEL PRODOTTO” Sulla stessa lunghezza d’onda anche Coldiretti che definisce il Piano “una carta importante per il rilancio florovivaistico, ma occorre trovare le risorse finanziarie per dotarlo di una serie di strumenti organici ed efficaci, con proposte coerenti con la politica comunitaria e nazionale, al fine di aumentare la competitività sul mercato interno
IN BREVE • Giro d’affari variabile, a seconda dei dati, tra i 2,6 e i 3 miliardi di euro. • Totale di 100.000 addetti (indotto escluso) • Calo del numero delle aziende negli ultimi anni • Promozione di una nuova cultura del verde • Stimolare la ripresa dei lavori pubblici • Separazione tra “opere a verde” e “general contract” • Puntare sull’indicazione dell’origine del prodotto
e internazionale”. Un documento di indirizzo politico-programmatico di medio e lungo periodo che deve tradursi quanto prima in iniziative concrete in grado di tutelare nell’attuale difficile momento di crisi una produzione Made in Italy al 100 per 100, dalla selezione delle varietà alla produzione del seme, fino alla coltivazione della pianta, anche puntando sull’indicazione dell’origine del prodotto che tuttora manca, esponendo il settore a importazioni provenienti da Paesi che non rispettano il lavoro e che impiegano per la coltivazione prodotti banditi dall’Unione Europea. “Il settore florovivaistico – ricorda Coldiretti – è uno dei comparti di punta dell’economia agricola del nostro Paese, con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro e centinaia di migliaia di occupati. Oltre a ciò, il florovivaismo alimenta un fortissimo indotto, con lo sviluppo di fattori di produzione, macchine, strumenti, distribuzione, logistica, pubblicità, progettazione, assistenza tecnica, manutenzione e altro ancora”. IMPEGNO PER L’ENERGIA Il Piano in prima battuta prende in esame il quadro giuridico di riferimento, sottolineando che il settore floricolo non ha mai potuto godere, a livello di regolamentazione comunitaria, di una OCM che prevedesse tutta una serie di opportunità e finanziamenti così come è previsto, ad esempio, per il settore dell’ortofrutta nel quale era inserito. Di conseguenza, un ambito legislativo chiaro ed efficace è lo strumento principale attraverso cui il Ministero Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | legislazione
mira a intraprendere azioni di supporto al settore, a partire dai disciplinari riguardante il fiore reciso, le piante in vaso da interno, le piante in vaso e in zolla da esterno, già elaborati nell’ambito del precedente Piano, senza tralasciare il supporto, dal punto di vista legislativo, alle attività di costruzione e manutenzione del verde, fortemente connesse alla produzione e vendita delle piante e il coordinamento dei Piani di Sviluppo Regionali per uniformare le politiche di intervento, fornendo idonei supporti di sostegno al settore. Primo fra tutti – si legge nel documento – quello di proporre un approccio incisivo a livello comunitario che tenda a sensibilizzare i servizi della Commissione circa la necessità di una regolamentazione del settore, al fine di difendere il florovivaismo italiano e anche comunitario. Un altro obiettivo – ed è da tantissimi anni che se ne parla, ahimè – è quello di individuare un costo medio dell’energia nei principali Paesi UE produttori, al fine di consentire agevolazioni energetiche nei diversi Paesi che non creino alterazioni della concorrenza. PROCESSI PRODUTTIVI TROPPO COSTOSI In merito ai processi produttivi il Piano spinge verso un aumento della competitività delle imprese raggiungibile attraverso la riduzione dei costi di produzione, operando su più fronti. Una neces-
sità dettata dalla crisi economica che nel corso degli ultimi anni si è ulteriormente consolidata. I dati dell’ultimo censimento Istat dimostrano un calo nel numero delle aziende e delle produzioni, collegato a una costate crescita delle spese di gestione, a partire da quelle energetiche, a quelle del lavoro, passando per i concimi e i fitofarmaci sino ad arrivare, in alcune regioni, a quelli idrici. Quindi, è opportuno operare su più fronti – e l’intento è arduo, ma non impossibile –: aggregazione per ottenere economie di scala, concentrazione dell’offerta, ottimizzazione di costi, ricerca come strumento per sviluppare iniziative su metodi di produzione sostenibile, gestione dei sottoprodotti e dei rifiuti, uso sostenibile delle risorse, sviluppo di iniziative nel settore della promozione e delle commercializzazione, incentivi per la promozione dell’efficienza energetica e il ricorso delle fonti energetiche sostenibili. Quante cose! Ma è iniziare. POST PRODUZIONE STRATEGICA Il Piano cerca di dare una risposta (ancora timida) a un altro annoso tema che rallenta lo sviluppo del florovivaismo italiano: la logistica. Di fatto, si tratta di ottimizzare un progetto pilota per la sperimentazione di una piattaforma logistica portato avanti da Ismea già nel precedente triennio
MARCHIO “VIVAIFIORI” L’Ismea ha elaborato un progetto pilota in cui è stata prevista l’implementazione di un sistema volontario di qualità certificata per le produzioni florovivaistiche, volto a fornire un sistema di gestione che consenta ai produttori di adeguarsi facilmente a qualsiasi protocollo internazionale, necessario per ampliare il mercato di riferimento. Il progetto pilota ha previsto di accompagnare alla certificazione di qualità di processo 12 realtà aggregate di prodotti nazionali. Al contempo, le aggregazioni coinvolte per valorizzare il processo realizzato, hanno visto l’opportunità di creare un marchio capace di rendere riconoscibili le produzioni certificate e permettere il benchmarking con Global Gap o altri marchi internazionali: “VivaiFiori”. Lo sviluppo del marchio è legato alla possibilità di ampliare il numero di associazioni/consorzi aderenti, al fine di poter rappresentare una base produttiva forte con potere contrattuale importante. A tal fine il Mipaaf ha messo a disposizione ulteriori risorse per sostenere le realtà che volessero aderire nel percorso che accompagna alla certificazione. Nel frattempo, le realtà già certificate proseguiranno il cammino verso l’eventuale costituzione di un consorzio per la gestione del marchio.
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e l’obiettivo era stato quello di creare una “rete logistica”, coinvolgendo da un lato i principali operatori logistici specializzati nel trasporto di piante in vaso e fiori recisi e dall’altro i produttori. Il tutto allo scopo di razionalizzare e favorire i flussi di prodotti florovivaistici tra le principali arre produttrici attraverso la gestione di piattaforme condivise e la fornitura di servizi logistici. E si spera, come scritto nel Piano, in un maggior utilizzo della rete ferroviaria per il trasporto dei prodotti del florovivaismo. E in merito alle azioni in ambito produttivo si prevedono aumenti dei controlli sulle partite importate, potenziando le strutture preposte (Servizi fitosanitari regionali), la stanardizzazione delle codifiche e la qualificazione delle produzioni, la realizzazione di un piano di comunicazione e promozione e la predisposizione di un
Le callune a boccioli
Resistenti al gelo
Approfittate dei benefici offerti dal leader del mercato:
sistema più rigoroso di protezione di un sistema più rigoroso di protezione delle produzioni UE dalle introduzioni di organismi nocivi. E per promuovere la rete distributivo si prevedono anche delle azioni in ambito giuridico per i centri di giardinaggio (finalmente!), cercando di chiarire e uniformare la normativa attuale, attraverso la predisposizione di un riferimento nazionale, in linea con le disposizioni comunitarie, al fine del ruolo riconoscimento del ruolo multifunzionale dei centri nel settore agricolo. Insomma, un Piano che sembra approcciare il settore nel suo complesso, cercando di risolvere i problemi strutturali delle imprese italiane lungo tutta la filiera del florovivaismo, in un’ottica di sistema, che pare essere oggi l’unica via per uscire dall’enpasse della crisi. E tornare a essere competitivi.
• Aziende di produzione selezionate • Ampia gamma di colori • Periodo di offerta più lungo
Flortecnica e vivaismo 19 www.gardengirls.de
PRIMO PIANO | andamenti
MERCATO ALTALENANTE Nessuna schiarita all’orizzonte: le vendite, dopo un avvio positivo tra febbraio e aprile, hanno poi subito una battuta d’arresto. Ma è ancora presto per fare un punto generale sul 2014 di Paola Lauricella in collaborazione con ISMEA
I
l primo semestre 2014 per le aziende del comparto si è sviluppato secondo atteggiamenti di acquisto del pubblico e del privato già riscontrati negli ultimi due, tre anni: molto poco è cambiato e, anzi, per le aziende con prodotti prevalentemente vivaistici il periodo è stato poco dissimile dal primo semestre 2013. Solo ad aprile la spesa per piante, alberi e arbusti è stata più elevata del 3% rispetto ad aprile del 2013 e tale miglioramento ha riguardato solo l’Italia centro-meridionale; un piccolo recupero, in questo caso, dopo gli ultimi due anni di significative perdite. A giugno le vendite sono state leggermente migliori solo per le piante da giardino. Questi i dati relativi ai primi sei mesi dell’anno elaborati da Ismea. INFLUENZE MENSILI Chi ha resistito anche nel 2014 ai bassi livelli della domanda ed è riu-
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scito a modificare la gamma di offerta basata su formati di vaso molto piccoli e tipologie fiorite prevalentemente di serra fredda – emerge ancora dalla semestrale di Ismea – può, con maggiori probabilità, attendere che i consumatori tornino ai livelli del passato. Nell’anno in corso, infatti, i dati del panel Ismea degli acquisti di fiori e piante evidenziano una significativa diminuzione a livello mensile degli acquirenti rispetto ai precedenti anni, dovuta ad una indisponibilità di spesa per bisogni, limitata ai beni primari. La spesa per beni alimentari, secondo il panel degli acquisti delle famiglie italiane Ismea, registra nel primo semestre una diminuzione dell’1,2% in valore e dell’1,5% in quantità, quindi bisogna attendere probabilmente l’intero anno 2014 per vedere recuperare la spesa per fiori e piante in alcune fasce sociali. Si è visto, infatti, come le fasce meno abbienti in taluni periodi degli anni passati hanno
IN BREVE • Migliori le previsioni per i formati di vaso piccoli e le tipologie fiorite da serra fredda • Peggiore l’andamento per le imprese vivaistiche • Significativa diminuzione a livello mensile degli acquirenti a fasi alterne • Nel nord est più sostenute le vendite sia di piante da interno, sia da esterno
contratto notevolmente gli acquisti sia di fiori sia di piante; ad aprile 2014 sono stati gli acquirenti di fiori recisi appartenenti alla fascia bassa e medio bassa a perdere numerosi punti percentuali, mentre quella media si innalza di ben dieci punti, seguita da quella medio-alta e alta. DIFFERENZE PER AREA GEOGRAFICA Ad aprile la spesa per le piante, alberi e arbusti è stata positiva per la presenza della Pasqua. In questo mese in base alla ripartizione geografica, la quota di acquirenti di piante da interno nel Meridione è passato dal 12% riscontrato a marzo, al 29% di aprile e sono rimasti stabili su tale livello anche a maggio (il totale delle quattro aree geografiche è uguale a 100). Il nord ovest invece riduce la quota di acquirenti di piante da interno dal 36% di marzo al 21% di aprile per poi riespanderla a maggio (34%). Specularmente si contrae nella stessa
area la quota di coloro che acquistano piante da esterno (ad aprile si registra la quota più alta pari al 38%). In pratica osservando la ripartizione degli acquirenti per area geografica tra piante da interno e piante da esterno, si capisce come il clima e le abitudini hanno influenzato la domanda locale in questi primi cinque mesi dell’anno. Nel Meridione, infatti, dato il clima mite, le piante da esterno sono state rinnovate molto meno rispetto al nord Italia, mentre la ricorrenza pasquale e la festa della mamma hanno favorito l’acquisto di piante da interno. Nel nord ovest chi decide di acquistare piante da interno, riduce o non acquista piante da esterno, mentre nel nord est, evidentemente più ricco, chi acquista piante da esterno in misura importante, non abbandona l’acquisto di quelle da interno, almeno fino ad aprile. A maggio si dimezza il numero di consumatori che sceglie anche questo articolo. Il centro Italia risulta essere l’area più equilibrata con quote simili di clientela sia per il primo, sia per il secondo articolo, con una lieve prevalenza delle piante da esterno nel primo bimestre e a maggio. ANDAMENTO GARDEN Le vendite presso la rete Ismea dei garden center, rappresentativa del nord Italia, mostra per il primo semestre risultati non troppo positivi: dopo una lieve contrazione a febbraio (rispetto a febbraio 2013 che non fu particolarmente positivo), si sono succeduti due mesi di significativa spinta delle vendite che dava spazio all’ottimismo, invece un mese di aprile deludente (-1,7%), seguito da maggio e soprattutto giugno di contrazione fa chiudere il semestre leggermente al di sotto dei livelli di fatturato medi del primo semestre del 2013. Le cause di un peggioramento così marcato sono ancora una volta dovuti in parte al clima (dove è stato meno piovoso, le vendite sono andate meglio) e in parte alla scarsa voglia di acquisto di un numero elevato di persone.
ALCUNI NUMERI • +3% l’aumento per l’acquisto di alberi e arbusti nel mese di aprile • +17% l’aumento della quota di acquirenti di piante da interno nel Meridione nei mesi di aprile e maggio • -1,7% la diminuzione delle vendite nel mese di aprile per i garden
QUOTE DI ACQUISTO PER CANALE DI SPESA DELLE PIANTE, ALBERI E ARBUSTI DELLE FAMIGLIE ITALIANE - Fonte: Ismea
100% 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10%
Gennaio/Febbraio ‘14 Marzo ‘14
Aprile ‘14 Maggio ‘14
5%
0%
Negozio di fiori
Chiosco
Garden Center/ Vivaio
Altro
Super/Iper
EVOLUZIONE DELLE VENDITE DI PIANTE ORNAMENTALI PRESSO UN GARDEN DI MEDIE DIMENSIONI - VAR. % RISPETTO A GEN-GIUGNO 2013 Piante d’appartamento verdi
- 9,17%
Piante d’appartamento fiorite
- 6,45%
Piante serra fredda
2,87%
Piante da esterno
- 4,43%
Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la superficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente sono esclusi l’animaleria e il fiore reciso fresco. FONTE: ISMEA
VENDITE PIANTE DA INTERNO NORD OVEST • 36% quota marzo • 21% quota aprile • 34% quota maggio Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | eventi
UN POLMONE VERDE NEL CUORE DI Un team di esperti dietro l’allestimento di un innovativo cantiere di paesaggio. Migliaia di alberi, arbusti, piante, acquatiche ed erbacee. Un’opportunità per tutto il settore di Laura De Bernardi
RDO UNO SGUA LT DALL’A O
ttà” elvedere in ci • Il progetto “B rvare dall’alto i osse consentirà d ri ento dei lavo m za n l’ava ite Expo m a tr e, br m a sette que potrà n • A partire d iu li social ch a n ca i e eb Gate, il w cantiere controllare il utilizzati per n ni verra no Milano • Alcuni dro ospiterà Expo e ch a re l’a monitorare 2015 te ature altamen hi cc • Appare o n n a tir n se n co il cantiere di paesaggio più grande tecnologiche ri suale sui lavo vi a m d’Europa: oltre 200.000 metri quatti ’o n u in corso drati saranno dedicati ad opere paesaggistiche creando un network di aree verdi e luoghi che ne trasforiù di 12mila alberi alcuni dei quali raggiun- meranno il territorio. Il progetto è gono altezze di 10-12 stato presentato nei giorni scorsi metri, 85.300 arbusti, da Juan Manuel Palerm Salazar, 107.600 piante acquati- architetto paesaggista docente di che e 151.700 erbacee renderanno Progettazione all’Università di Las il sito espositivo di Expo Milano Palmas e presidente di Uniscape, 2015, che si estende a Rho Pero da Benedetto Selleri, dottore foper 1,1 milioni di metri quadrati, restale progettista team leader di
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Flortecnica e vivaismo
Expo Green e da Franco Zagari, architetto paesaggista e docente di Architettura del Paesaggio all’Università La Sapienza di Roma. Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del Governo per Expo, ritiene che questo progetto sia “assolutamente in sintonia con il Tema dell’Esposizione Universale Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” in quanto “questo grande polmone verde contribuirà al miglioramento del microclima, valorizzerà il pa-
esaggio, accrescerà la biodiversità e renderà la visita all’Esposizione Universale un’esperienza indimenticabile per il pubblico”. IN MOSTRA IL PAESAGGIO L’obiettivo di questo grande progetto è quello di raccontare visivamente, in dimensioni ridotte, i diversi paesaggi che compongono e caratterizzano il territorio naturale e agricolo italiano costituendo un filtro verde tra l’area espositiva e l’esterno, realizzandone una visione sostenibile mediante l’utilizzo di specie autoctone e, quando possibile, di tecniche d’impianto che nel tempo porteranno a contenerne la manutenzione. Per questi mo-
Il metodo di coltivazione in air-pot scelto per le piante di Expo 2015.
La planimetria dell’intervento con la cintura verde che delimita l’area espositiva.
tivi, tale progetto sarà organizzato in diversi ambiti, ciascuno con proprie caratteristiche e riguardante tematiche differenti: l’anello verde esterno (su una superficie di 80.000 metri quadrati), costituito da una fascia boschiva, definirà il perimetro del sito; all’interno dell’isola espositiva altre tipologie di verde rappresenteranno, in tre modi diversi, la declinazione di carattere più urbano delle varie rappresentazioni paesaggistiche, quali gli Hor-
tus (8 giardini, dotati di pergole e sedute, per il relax dei visitatori in un’area complessiva di 27.000 metri quadrati), le Piazze maggiori (3 grandi spazi aperti situati nei punti strategici d’ingresso al sito: accesso Ovest, dove verrà realizzato un Giardino delle farfalle, Porta delle via d’acqua, Piazza del lago), le Piazze minori (25, di varia forma e struttura, situate nei pressi delle aree di servizio e di ristoro, ciascuna ribattezzata in ossequio alla specie arborea predominante, come ad esempio, piazza dei peri, dei tigli, dei gelsi, delle querce, dei platani, dei pioppi bianchi); la Collina mediterranea presenta, invece, percorsi e terrazzamenti caratterizzati da uliveti, agrumi, querceto misto, vite maritata. REVERSIBILITÀ DELLE OPERE Occorre porre l’attenzione sul fatto che tutti gli interventi riguardanti il verde e le architetture a esso legate (sedute, pergole, pavimentazioni) sono stati progettati tenendo conto della reversibilità delle opere, quali potranno essere agilmente smontate e adeguatamente recupe-
IN BREVE • 12.000 alberi, 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche, 151.700 erbacee per Expo 2015 • 80.000 mq di anello verde all’interno del quale si sviluppano orti, giardini, piazze, colline • Il paesaggio italiano verrà riprodotto in tutte le sue varietà all’interno degli spazi di Expo 2015 • Opere architettonico-paesaggistiche facilmente smontabili e riutilizzabili altrove
rate e riutilizzate alla conclusione dell’Esposizione Universale. Tutto il materiale vegetale è stato scelto già a partire dall’inizio dei lavori, puntando alla massima qualità e richiedendo ai vivai selezionati (scelti tra Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana) di garantire e assicurare l’utilizzo di particolari sistemi di coltivazione per raggiungere gli standard qualitativi e dimensionali richiesti dal progetto. Perciò il 90% circa delle alberature sarà infatti coltivato e trasportato in air pot, un vaso speciale di plastica riciclabile e riutilizzabile, che accresce in modo attivo la qualità dei sistemi radicali delle piante eliminando la spiralizzazione delle radici: si riducono così i tempi di crescita in vivaio ottimizzando la fase di trapianto sul sito e la salute dei vegetali. “BELVEDERE IN CITTÀ” A partire dal prossimo mese di settembre, grazie al progetto “Belvedere in città”, presentato nei giorni scorsi alla Triennale di Milano, chiunque potrà seguire l’avanzamento dei lavori nel cantiere Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | eventi
La piazza relativa all’ingesso ovest dell’esposizione.
dell’Esposizione Universale: infatti, ogni settimana in Expo Gate, il “belvedere” sul sito espositivo in città, e sulle pagine web e i canali social di Expo 2015 e di Telecom Italia, saranno proiettati i video realizzati dai droni sull’area che ospiterà l’evento. I droni utilizzati per questo innovativo progetto sono dotati di 6 motori elettrici di alta potenza e sono controllati da un’elettronica di bordo in grado di mantenere i dispositivi stabili anche in condizioni meteo avverse. Ogni apparecchio dispone di un sistema GPS in grado di rimanere fermo nel punto individuato per effettuare in maniera adeguata le riprese; ogni drone ospita telecamere, macchine fotografiche, sensori a infrarossi e altri sistemi per
IL PROGETTO
Dopo una fase preliminare sviluppata internamente dal team di Expo 2015 S.p.A., il progetto paesaggistico è stato curato da Benedetto Selleri di PAN Associati insieme a Franco Zagari, per il progetto degli Hortus, con il coordinamento generale di Metropolitana Milanese.
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Flortecnica e vivaismo
il rilevamento delle caratteristiche ambientali. L’iniziativa “Belvedere in città” è stata illustrata nell’ambito dell’inaugurazione del nuovo spazio multifunzionale TIM4Expo, allestito alla Triennale da Expo Milano 2015 e da Telecom Italia in collaborazione con Samsung: uno spazio di 120 metri quadrati che è un punto di incontro per tutti i partner e che potrà essere anche utilizzato per ospitare mostre, eventi culturali; è una vetrina tecnologica, un luogo di informazione e sperimentazione che permetterà di far scoprire e di condividere l’intero eco-sistema digitale di Expo Milano 2015 e di avere una visione delle principali soluzioni innovative che saranno usate in futuro.
SU FLORTECNICA
Sul numero 1/2 di Flortecnica e vivaismo è stato dedicato un ampio servizio proprio alle alberature in coltivazione per Expo 2015, oltre a un’intervista a Benedetto Selleri. Collegati a businessverde.com e leggi l’intervista.
FATTI E BREVI | news dal mercato
BIOENERGIE, NUOVE REGOLE Il Governo ha approvato il nuovo Piano di Settore per le Bioenergie, con lo scopo di: sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche, le strategie, gli obiettivi per il futuro, le minacce, le opportunità e i risvolti economici; definire strategie condivise e individuare possibili interventi puntuali con efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali a medio e lungo periodo. Il Piano prevede anche misure di sostegno adeguate per valorizzare in modo sostenibile, nel medio e lungo periodo, le bioenergie nel quadro più generale della multifunzionalità dell’azienda agricola.
NASCE GREEN ITALIA NETWORK È stato sottoscritto lo scorso 30 luglio il contratto di collaborazione che ha portato alla nascita della rete di imprese denominata “Green Italia Network”, costituita da 16 aziende associate a Confagricoltura Lombardia, operanti nel settore del florovivaismo. “L’idea di costituire una rete di imprese – spiega Massimo Mattavelli, presidente della Rete e presidente della Federazione Regionale Florovivaistica di Confagricoltura Lombardia - è nata qualche mese fa a seguito dell’evento Expo in Bloom, tenutosi al 39° piano di Palazzo Lombardia, e organizzato da Confagricoltura Lombardia in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia”. In quell’occasione le aziende florovivaistiche di Confagricoltura hanno avuto modo di mostrare le proprie eccellenze ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. “Green Italia Network – continua Mattavelli – vuole rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, nell’ambito di Expo 2015, necessitano di un soggetto in grado di fornire un servizio ‘chiavi in mano’ per la realizzazione e/o manutenzione di opere a verde”. “Questo è il primo contratto di rete che viene siglato con il supporto della Federazione – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia – esso costituisce un momento importante per la nostra organizzazione regionale, che vede nell’aggregazione un utile strumento per affrontare le sfide future”.
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UNA SERRA NELLO SPAZIO Anche la Nasa ci sta facendo un pensierino: “Se riuscissimo a spedire le piante sulla Luna e a garantirne la sopravvivenza, potremmo ipotizzare di andare a vivere anche lassù. Senza le piante, infatti, non ci potrebbero essere ossigeno, acqua e nutrimento per i ricercatori. Le piante, inoltre, danno un supporto psicologico, come dimostra la popolarità degli angoli verdi istituiti all’Antartide e all’interno delle stazioni spaziali”. L’esperimento prevedere che le piante non saranno piantate nella terra, ma in una speciale serra del peso complessivo di un chilogrammo contenente semi, filtri, aria e acqua. Se tutto andrà come previsto, dunque, nel corso del prossimo anno, le piante arriveranno sulla Luna con la spedizione commerciale “Moon Express”. Nella serra, c’è sufficiente aria per cinque o dieci giorni, abbastanza per dare un’idea della fattibilità di un giardino lunare.
AUMENTANO LE AREE “GREEN” È una bella notizia. Incoraggiante. Controcorrente quasi. Stando ai dati dell’ultimo rapporto Istat sulla Qualità dell’ambiente urbano nel 2013 nei comuni italiano aumentano le aree “green”, anche se ancora lentamente (quasi l’1% annuo): oggi la disponibilità supera i 32 metri quadrati pro capite. E si fa strada una nuova modalità di “costruire verde”, frutto della sinergia con l’agricoltura. Dagli orti verticali ai muri vegetali, i vantaggi sono molteplici: riducono le polveri sottili e contengono gli effetti dello smog, rallentano le acque piovane in un’ottica di difesa idrogeologica, tutelano il paesaggio contro incuria e degrado, moltiplicano le possibilità di urban farming.
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Il Punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) non è più il solo. Oggi nuovi predatori minacciano le palme della Riviera e il patrimonio ambientale, rendendo sempre più urgente trovare soluzioni e metodi di contrasto dei fitofagi nel rispetto dell’ambiente. Sabato 13 settembre a Bordighera presso il Museo Clarence Bicknell, ricercatori e tecnici italiani, francesi e spagnoli si incontreranno per fare il punto sulla situazione. “Chi fermerà il Punteruolo rosso?” giornata di approfondimento sull’impiego di biofarmaci e la ricerca di nemici naturali è la nuova sfida che gli addetti al lavoro dei tre paesi si prefiggono. Il convegno organizzato dal Centro Studi e Ricerche per le Palme di Sanremo, il Comune di Bordighera, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri, ‘Palmiria’ Gruppo Italiano Palme, con il supporto di Benza Centro Giardino di Sanremo, mira a presentare i nuovi risultati di ricerche e progetti sulle strategie di controllo biologico degli insetti nocivi delle palme. Due le sessioni in programma, una mattutina a partire dalle ore 9,00, presso il Museo C. Bicknell (sessione scientifica), l’altra pomeridiana fissata per le ore 16,30. La seconda fase della giornata di approfondimento sarà dedicata alle applicazioni dimostrative del PDM System a cura della ditta Benza srl di Sanremo, dei risultati conseguiti attraverso l’uso dei nematodi in diverse città della Spagna a cura di Idebio S.L. Departamento de Investigación y Desarrollo biologico, delle applicazioni sperimentali e delle più recenti prove in campo con funghi da parte della Vegetech e della N.P.P/Arysta Life Science, ditte francesi specializzate in biotecnologie. La partecipazione al convegno è libera. E comunque necessaria e consigliata l’iscrizione entro il 12 settembre compilando e inviando il modulo di adesione reperibile sul sito www.sanremopalme.org
FATTI E BREVI | focus
U
n vero passo avanti nel campo delle Canne (Canna indica) è stato introdotto sul mercato quest'anno sotto il nome adatto di Cannova®. Si tratta del primo Canna F1-ibrido da seme. L’azienda florovivaistica olandese Cannova ha portato avanti per 10 anni studi su questa tipologia di pianta e, finalmente, sono arrivati i primi risultati importanti a livello commerciale. A seguito di ampi studi, è oggi disponibile a cata-
mificazione della pianta; il risultato: vasi pieni e un prodotto finale compatto e apprezzabile. Ciò che rende anche Cannova® Cannas “unica” è che, oltre a essere coltivato in taglie più grandi in vaso e contenitori, possono essere coltivate anche in vasi più piccoli da 12 centimetri. Questo consente di coltivare un maggior numero di piante a metro quadrato e una maggior efficienza durante la fase di trasporto. Importante anche la promozione sotto il profilo del marketing:
Il momento della premiazione durante i Flower Trials.
UNA NUOVA CANNA INDICA Dal fiore rosso, rosa e giallo. Si tratta di una delle ultime novità presentata e premiata ai Flower Trials 2014. Disponibile anche un programma di promozione dedicato di Filippo Terragni
un nuovo logo, vari materiali POS, e un apposito sito (www.cannova. info) che sono stati sviluppati in particolare per promuovere la serie Cannova® lungo tutta la filiera, dai produttori ai grossisti, dai rivenditori ai consumatori. ANCHE PER CLIMI FRESCHI La gamma Canna Cannova® si distingue da tutte le altre Canne presenti
sul mercato per la robusta crescita e una buona ramificazione, inoltre è in grado di fiorire per tutta l’estate e fino al primo gelo. Un’altra caratteristica unica è che questa pianta tropicale si adatta anche a giardini con un clima estivo più fresco, come quello del nord Europa. Gli utilizzi? Pianta da bordura, per tracciare un confine e anche in ambienti molto umidi.
VENDITE STRUMENTO INNOVATIVO
logo un buon numero di piante vendibili con diversi colori: rosso, rosa e giallo. Una gamma di varietà presentata ufficialmente all’ultima edizione dei Flower Trials. VASI PIENI E COMPATTI Queste nuove varietà saranno disponibili ogni anno da fine aprile e l’azienda produttrice garantisce una crescita sana e una giusta ra-
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In un ambiente retail altamente competitivo come quello degli ultimi anni, la tecnologia mette a disposizione delle esperienze di shopping evolute e di forte coinvolgimento per il cliente. Allo stesso tempo, è necessario ridurre le azioni e ottenere il massimo dalle operazioni di vendita. Questo è possibile solo se si è in grado di gestire perfettamente il proprio punto vendita, controllando attivamente tutti i processi. Il Retail Solution Tablet Peak consente al personale di avere accesso in qualsiasi momento alla gamma completa di prodotti e promozioni e, grazie ai vari supporti multimediali, di consigliare e ispirare i clienti con esempi pratici e soluzioni concrete. Gli strumenti di Peak Retail sono la soluzione mobile per il moderno rivenditore che ha come obiettivo quello di rispondere alle esigenze del consumatore con prodotti innovativi che facilitano l’operatività quotidiana dei dipendenti, aumentando la qualità del servizio del centro di giardinaggio. (Info: sales@peack-retail.com)
FATTI E BREVI | il pensiero
BASTA CON LE ST Un appello per promuovere specie e varietà poco diffuse, ma interessanti sotto il profilo ornamentale e ambientale. Oltre che commerciale di Matteo Ragni
P
iove. Non la solita pioggia, ma un vero e proprio temporale estivo, con tanto di tuoni che fan tremare le sedie, gocce di pioggia pesanti, lampi nel cielo e immancabili “oooh” di mio figlio a ogni nuova saetta. Sarà la pioggia o la malinconia dell’estate, ma anche il catalogo che sfoglio mentre scrivo mi lascia indifferente, anzi mi rattrista. Le novità di gamma proposte per il 2016 saranno le miniature. Pittospori dalle foglie bianche che crescono mezzo centimetro l’anno, Agapantus alti come Muscari. Miniature cioè arbusti e cespugli resi nani, minuti. Mi è venuta una tristezza, un senso di ingiustizia. Lo stesso senso di ingiustizia mi è venuto quando ho scoperto l’aiuola del parcheggio qui al mare, da sempre ricca di dimorfoteca gialle e arancio, che quest’anno hanno lasciato il posto a dei Solanum e già segnano la loro sottomissione ai virus che li abitano, fiorendo poco e lasciando cadere le foglie vecchie. Cosa vedrà mio figlio quando tra venti anni verrà in vacanza, magari con il suo primo figlio in questo piccolo giardino di vacanza? Forse anche lui, non trovando più piante interessanti e fiori colorati in ogni stagione deciderà, come molti giovani e vecchi uomini più o meno palestrati, di farsi tatuare trecce fiorite di fior di loto e ghirlande di foglie di aceri a ornare Geishe sinuose. ANCHE DA MANGIARE Tutti noi abbiamo questo desiderio di bello e fiorito, alcuni lo esprimono in giardino, altri lo ricreano sulla propria
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Caryopteris x clandonensis ‘White Surprise’
«Spero si torni, come mi sembra intravedere dalle ultime scelte varietali, a parlare di agrumi LE SCELTE POSSIBILI Tre soluzioni di piante ornamentali forti e resistenti da mettere in coltivazione e proporre ai centri di giardinaggio: • Caryopteris clandonensis • Diervilla sessilifolia Cool Splash • Chaenomeles superba Pink Lady
ornamentali, di corbezzoli, melograni e carrubi» pelle. È evidente però che qualcosa sta cambiando, che sta maturando in noi, nel nostro cuore e nella nostra mente il desiderio di vivere nella natura e che la natura sia bella. Sta a noi inserirci in questo spazio. Lo spazio si allarga sempre di più e lascia spazio a quello che il nostro gusto e il nostro istinto, nostro di produttori, di venditori e di amanti delle piante siamo spinti a fare. Di certo mio figlio tra vent’anni non troverà i lecci schiantati dalla tempesta a causa del legno marcio e camolato. Non vedrà i convonvolo blu e le ginestre gialle, nemmeno le agavi e i Leucantemum.
Troverà forse delle Hebe nate stanche e svogliate, troverà delle graminacee che riempiranno tutti i possibili spazi vuoti, anche sulla riviera toscana. Avrà a che fare con una siepe di pittospori variegati nani e magri, degli oleandri a fiore triplo e dall’attitudine di ospitare ogni singolo insetto patogeno che gli passi a tiro. Troverà queste piante dalle performance scadenti nel clima torrido e monsonico delle estati italiane. Troverà queste piante, perché nessuno di noi si sarà concentrato a scegliere, dando più spazio unicamente a vendere solo quello che il mercato ha deciso a tavolino in Olanda o
ESSE PIANTE!
VOGLIA DI RISCOPRIRE Chaenomeles superba Pink Lady
nei laboratori e nelle aziende di qualche ibridatore americano del Maine. Spero si torni, come mi sembra intravedere dalle ultime scelte varietali anche di alcuni produttori che conosco bene, a parlare di agrumi ornamentali, di corbezzoli, melograni e carrubi. Cose da mangiare, insomma, oltre che belle piante. Fichi, pergole di vite, esemplari di fichi d’india e non solo ulivi e cipressi. BISOGNA OSARE Tra i prodotti dalle grandi potenzialità, anche nel garden center brianzolo, così
come in quello affacciato sul mare a Cagliari, si potrebbe pensare a piante da bordura con caratteristiche particolari, come la fioritura, i frutti, il fogliame lussureggiante non depresso dalle solite variegature, piante che diano i loro migliori risultati nei nostri climi, sui nostri balconi. E tra le piante ornamentali forti e resistenti si potrebbe optare per il Caryopteris clandonensis, la Diervilla sessilifolia Cool Splash dai fiorellini gialli e dal leggero fogliame dal bordo bianco e con una tacca centrale color verde scuro, oppure il Cha-
Diervilla sessilifolia
enomeles superba Pink Lady, solo per citarne alcuni. Non importa che i nostri clienti non le conoscano, starà a noi mostrare le alternative e proporre i prodotti come novità. Non lo so cosa troverà mio figlio nella casa delle vacanze, non so nemmeno se troverà ancora la casa delle vacanze, ma spero, sogno per lui e anche per questa casa, che non si tatui un mazzo di fiori sul petto, ma che preferisca coltivarli, o che faccia tutte e due, come il nostro nuovo vicino barbuto, tatuato e con una spudorata passione per gli arbusti da fiore.
C’è voglia di riscoprire, secondo le ultime tendenze di mercato, alcune specie che da troppo non si vedono più nei cataloghi dei produttori, tra cui: • Agrumi ornamentali • Corbezzoli • Melograni • Carrubi • Fichi • Pergole di vite • Esemplari di fichi d’India
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economia &verde
Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare
NUOVO PIANO VERDE DELL’UE: AGEVOLARE LE PMI CHE PUNTANO SULLA GREEN ECONOMY
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ipartire dalla Green Economy per aumentare le opportunità occupazionali: questo l’obiettivo della strategia delineata nel mese di luglio dalla Commissione Europea. Si tratta di un finanziario pluriennale 2014-2020, ridenominato “Green Employment Initiative Communication”, che come sostenuto dal Commissario per l’ambiente Janez Poto�nike e dal Commissario europeo per l’Occupazione e gli affari sociali László Andor, garantendo il passaggio ad un’economia verde ed efficiente, rappresenta soprattutto un’opportunità per aumentare la competitività globale europea e creare posti di lavoro sostenibili e di alta qualità.
I CINQUE STEP In questo quadro rientra anche un Green Action Plan con iniziative volte ad agevolare le PMI europee che assicureranno posti di lavoro verdi. Grazie all’iniziativa intitolata “Piano d’azione Verde per le PMI: aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business“, alle imprese verranno forniti gli strumenti per cogliere le opportunità offerte dalle sfide ambientali tramite incentivi per l’efficienza energetica, l’imprenditorialità verde e la distribuzione sui mercati nazionali e internazionali di prodotti e servizi innovativi ed eco-sostenibili. Il Piano prevede cinque step per garantire il raggiungimento degli obiettivi individuati: 1. PMI più verdi: si parte dall’obiettivo di rendere le PMI più verdi, aumentandone al contempo la produttività, migliorandone la competitività e ottimizzandone i costi. Si stima infatti che l’operazione possa comportare risparmi fino a 630 miliardi di euro l’anno per l’industria europea. 2. Imprenditorialità verde: alle imprese europee verranno forniti gli strumenti necessari per trasformare la prevenzione
dei danni ambientali e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio in nuove opportunità di business favorendo lo sviluppo di un contesto imprenditoriale favorevole per la Green Economy. 3. Catena del valore più verde: sostegno verrà inoltre fornito alle PMI e agli imprenditori per progredire verso un’economia circolare e per diventare volani della crescita economica e dell’occupazione. “Il passaggio a un’economia circolare, oltre a essere possibile, è redditizio – ha dichiarato Janez Poto�nik –, ma non avverrà senza le politiche giuste. Per realizzare gli obiettivi proposti per il 2030 bisogna agire da subito, per accelerare la transizione verso un’economia circolare e sfruttare le opportunità commerciali e occupazionali che offre”. 4. Accesso ai mercati: il Piano dell’UE mira inoltre a favorire l’accesso alle PMI ai mercati internazionali con prodotti e servizi verdi, finora venduti nell’87% dei casi solo nei mercati nazionali migliorando la cooperazione internazionale. 5. Governance: il Piano dovrà essere attuato dagli Stati Membri dell’UE, che lo hanno approvato in pieno, insieme alle parti interessate delle PMI.
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ENERGIA E FISCO
DECRETO COMPETITIVITÀ E IMPRESE AGRICOLE
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pprovato in via definitiva il Dl competitività (Dl 91/2014), contenente misure rilevanti anche per le PMI: taglio alle bollette con spalma incentivi rinnovabili, potenziamento delle agevolazioni della nuova Sabatini e dell’ACE, modifiche alle soglie per l’obbligo di Opa sulle società quotate.
INCENTIVI RINNOVABILI Le opzioni dello spalma incentivi per le imprese produttrici di energie rinnovabili sono diventate tre. In definitiva, le aziende possono scegliere di ricevere gli incentivi statali in 24 anni, con una riduzione modulata in base alle tabelle allegate al provvedimento, oppure di accorciare il periodo a 20 anni, in questo caso con un’ulteriore scelta fra due diverse tipologie di rimodulazione della tariffa. La prima possibilità prevede un’iniziale riduzione e poi un successivo incremento, la seconda diversi scaglioni in base alla potenza dell’impianto. Come è noto, la misura serve a ridurre il peso in bolletta del finanziamento alle rinnovabili, con un taglio medio del costo dell’energia per imprese e consumatori pari al 10 per cento.
vede una serie di agevolazioni per i giovani italiani che vogliano intraprendere un’attività nel settore (mutui agevolati, detrazioni fiscali per l’affitto dei terreni, agevolazioni per le assunzioni). Questo piano, approvato dal Consiglio dei Ministri contiene misure urgenti in campo agroalimentare tra le quali azioni per i giovani al lavoro, tagli IRAP, semplificazioni e sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia. Obiettivo principale è quello di sviluppare l’occupazione, a partire da quella giovanile. Per questo sono state riviste questioni cruciali, liberando gli imprenditori da burocrazia inutile, aumentando la competitività delle aziende e dando la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
MISURE PER I GIOVANI Per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni viene prevista una detrazione per l’affitto dei terreni al 19 per cento. Vengono poi introdotti incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo tre anni, che si traducono in uno sgravio pari ad un terzo della retribuzione lorda.
IMPRESE, POTENZIATO L’AIUTO
DEDUZIONI IRAP
Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali per le imprese, diventano più veloci i finanziamenti della nuova Sabatini per l’acquisto di beni strumentali, macchinari, software e hardware nelle PMI. Viene poi potenziato l’aiuto alla crescita economica (ACE), che aumenta per le aziende quotate. Un altro cambiamento che va incontro alle aziende riguarda la possibilità di certificare i crediti con la PA, con la scadenza prorogata al 31 ottobre. Per quanto riguarda le soglie per l’obbligo di lanciare un’Opa (offerta pubblica di acquisto) sulle società quotate, viene introdotto un nuovo tetto del 25% nel caso in cui nel capitale dell’azienda non ci siano azionisti con quote superiori. Resta per gli altri casi il precedente tetto del 30 per cento. Diversa la situazione per le PMI quotate, che possono scegliere una soglia fra il 20 e il 40%, da inserire nello statuto. Altre misure: credito d’imposta per le PMI della pesca e dell’acquacoltura, al 40% per investimenti fino a 400mila euro per innovazione e reti d’impresa e sempre al 40%, ma fino a 50mila euro per gli investimenti nell’e-commerce.
Come incentivo all’occupazione vengono introdotte deduzioni IRAP per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato della durata di almeno tre anni e per almeno 150 giornate all’anno. Si va da un minimo di 3.750 euro l’anno per ogni lavoratore fino a 10.500 euro in caso di assunzioni di donne, giovani e lavoratori nel Mezzogiorno. Previsti poi il 50% dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori assunti con lo stesso contratto. Al via inoltre la Rete del lavoro agricolo di qualità contro il sommerso volta a promuovere la regolarità delle imprese agricole, certificandone l’attività.
INVESTIMENTI INNOVATIVI Credito d’imposta al 40% dei costi sostenuti: • • •
PACCHETTO CAMPOLIBERO In linea con gli obiettivi delineati a livello comunitario, per quanto concerne il capitolo relativo alle misure per l’agricoltura e l’agroalimentare, con il pacchetto Campolibero si pre-
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Per gli investimenti in innovazione e sviluppo di prodotti e tecnologie fino a 400mila euro. Per nuove reti d’impresa di produzione alimentare per gli investimenti e fino a 400mila euro. Per l’e-commerce di prodotti agroalimentari per gli investimenti e fino a 50mila euro.
OGM Vengono introdotte sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzati i controlli su tutto il territorio nazionale.
GESTIONE
SCATTATO L’OBBLIGO DEI POS D
a luglio è scattato l’obbligo per commercianti e professionisti di dotarsi di POS per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro effettuati a mezzo bancomat o carta di credito e da agosto è operativo il nuovo regolamento sulle commissioni per l’esercente che dovrà utilizzare il POS per le transazioni con moneta elettronica. In base al DM 51/2014, le commissioni che negozianti e professionisti devono alla società finanziaria che gestisce il circuito di pagamento dovranno essere modulate in base alla tipologia di carta (credito, debito, prepagata) e ai volumi delle transazioni. Una norma importante è contenuta nell‘articolo 7 del decreto: agli acquirenti si applicano commissioni inferiori per i pagamenti di importo ridotto, sotto i 30 euro. Queste restano comunque opzionali, visto che in base al decreto Milleproroghe, dal 30 giugno 2014 tutti i commercianti e professionisti sono stati obbligati ad accettare pagamenti con il bancomat solo per cifre superiori ai 30 euro. In base al nuovo regolamento sulle commissione per gli esercizi commerciali e gli studi professionali che offrono prestazioni dirette al pubblico tramite POS, il circuito scelto per i pagamenti elettronici deve obbligatoriamente informarne l’esercente o il professionista, che deve essere in grado di conoscere costi e caratteristiche del servizio per confrontare i prodotti offerti e al quale va consegnata una
tabella con le commissioni applicate. Infine, i gestori dei circuiti delle carte di credito devono pubblicare sul sito e tenere aggiornate le informazioni sulle commissioni di interscambio. Le associazioni di categoria hanno protestano e continuano la loro battaglia per gli oneri e i costi che dotarsi di POS comporta, avanzando la proposta di un intervento in occasione delle assemblee annuali di Confcommercio e Confesercenti, alle quali il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, si è impegnata ad avviare un tavolo di confronto. Quest’ultimo si è tenuto lo scorso 16 luglio, al quale hanno partecipato anche Banca d’Italia e Consorzio Bancomat e proseguirà con l’obiettivo di individuare le migliori strategie per continuare a promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici, su cui l’Italia è indietro rispetto ai partner europei, bilanciando però costi e benefici per tutte le categorie coinvolte.
IN BREVE • • • •
Nuovo regolamento sulle commissioni per l’esercente Obbligo di informare esercente e professionista sul costo delle commissioni Protesta delle associazioni di categoria In essere tavolo tecnico con il Ministero competente
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INTEGRATI, MODERNI E SCIENTIFICAMENTE PROVATI I metodi di protezione delle piante sono in continuo cambiamento e richiedono costanti monitoraggi delle condizioni di crescita, con prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente. A Minoprio due convegni hanno fatto il punto sullo stato dell’arte di Alessandro Coraggio
L
a protezione delle piante è un argomento di grande attualità non solo per gli sforzi variamente profusi dalle aziende che producono prodotti per l’agricoltura integrata, micorrize, soluzioni a base di alghe ed estratti vegetali o più semplicemente prodotti di sintesi ammessi in agricoltura biologica. È un argomento in auge anche il castello normativo che governa e soprintende sia l’agricoltura italiana, sia quella europea partendo dall’ultima PAC, la quale prevede investimenti e sviluppi per quei prodotti che sono originati da buone pratiche agronomiche e dalla riduzione dell’im-
patto sull’ambiente delle colture. Questo articolo vuole raccogliere le esperienze maturate durante gli incontri tenutisi a cura del Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, prima (6 giugno 2014), e della Fondazione Minoprio, poi (10 luglio 2014). Sono stati, questi, incontri caratterizzati da un alto profilo, non solo per quanto concerne il coinvolgimento delle istituzioni regionali e nazionali, ma anche per il grande coinvolgimento delle aziende (sia operanti nel campo della floricoltura e del vivaismo, sia produttrici di prodotti per l’agricoltura integrata). BUONI, MA BELLI Le politiche di riferimento, parten-
I PRODOTTI AUTORIZZATI • Prodotti di derivazione naturale • Prodotti chimici consentiti nel biologico • Microrganismi antagonisti • Insetti ausiliari • Estratti vegetali
do dal nuovo PAN (Piano di Azione Nazionale) passando dal DL 150 ed evocando tutti i PSR delle varie regioni italiane, parlano chiaro: si deve migliorare la produzione riducendo l’uso dei pesticidi di sintesi. Questo non vuol dire solo subire la minaccia che i nostri guadagni si riducano perché diventa obbligatorio tenere più registri, perché s’impone di investire soldi in formazione del personale e perché ci si deve obbligatoriamente attrezzare per far fronte alla montagna di norme che sempre più gravano sulla gestione di un’azienda del tipo che qui interessa. Incremento delle qualità vuol dire anche arrivare a concepire la propria coltura in modo diverso, moderno. Spesso si sente dire, da più fronti, che quello che si deve fare è un passo indietro poiché ci si sarebbe spinti troppo oltre nel produrre prodotti belli ma avvelenati: arrivando finanche ad argomentare che è giunto il momento di produrre prodotti buoni, anche se brutti. Io credo che questa visione sia svilente. Oggi si possono produrre prodotti buoni, sani Flortecnica e vivaismo
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e, perché no?, anche belli, con gli strumenti e le conoscenze di cui disponiamo. Il compito di tutti, da chi scrive a chi legge passando per chi produce, deve essere quello di desiderare far meglio. Anche perché siamo costretti a rendere le nostre produzioni integrate al fine di poter accedere ai PSR e agli incentivi messi a disposizione del nuovo PAN. GENERALE EVOLUZIONE Le cure agronomiche hanno giocato un ruolo fondamentale per il raggiungimento dei buoni esiti dei nostri prodotti: questi esiti sono visibilmente tangibili e a conoscenza di tutti. L’aspetto innovativo delle cure agronomiche sta nel saper fare bene i conti: infatti un buon terriccio, una serra pulita e disinfettata in modo efficace e l’utilizzo di materiale di propagazione di qualità portano ad avere un investimento iniziale alto, ma che permetterà in futuro una notevole riduzione dei costi di coltivazione. Le piante, siano esse giovani piante in riproduzione, piante da vaso ornamentali o piante adulte a dimora (volgendo un occhio anche ai tappeti erbosi e al verde cittadino) richiedono sempre un costante monitoraggio delle condizioni di crescita, prima ancora che un controllo delle malattie. Si è perciò costretti a prestare una maggiore attenzione alla coltivazione delle nostre piante, prima che le stesse si ammalino: questo anche perché l’uso di molti prodotti chimici è stato fortemente limitato da nuove norme e leggi. Non si può tralasciare di evidenziare che elementi quali i cambiamenti climatici e la diffusione di patogeni appartenenti a specie alloctone
(elementi non dipendenti dalla nostra volontà), così come le più opportune strategie fitoiatriche tese alla cura degli organismi vegetali, sempre più sensibili all’ambiente e agli operatori, ma anche la resistenza ad alcuni principi attivi e l’evoluzione delle strutture e delle tecniche colturali, rendono sempre più complessa la cura e il monitoraggio dei patogeni. BENESSERE, ASPETTO FONDAMENTALE Una ben concepita lotta integrata e biologica può essere una modalità che assicuri sempre maggiori successi ed impieghi anche nella coltivazione di piante ornamentali. Questo è, in particolare, ciò
che è emerso, durante l’incontro di giugno tenutosi a Minoprio dal titolo “Il nuovo piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci visto da professionisti del settore”. Un punto importante che sta alla base di una corretta interpretazione e impostazione della lotta biologica, prima ancora delle normative, dei costi e delle modalità, è il concetto di benessere delle piante. Quando si pensa al benessere (o meglio, al “malessere”, perché pare che ci si accorga delle piante solo quando diventano, per i più svariati motivi, “a rischio”) delle piante si pensa a grandi alberi pronti a schiantare a terra su macchine e bambini che vanno a scuola, oppure a cadere
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO LOTTA INTEGRATA
• Regolamento (CE) 2078/1992 (norme tecniche di difesa) • Direttiva 128/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (obbligatorietà della difesa integrata) • Regolamento (CE) 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio (immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari) • Legge 3 febbraio 2011 n. 4 (sistema di qualità della produzione integrata) • Decreto Legislativo 150/2012 (attuazione Dir. 128/2009) Per saperne di più: fodazioneminoprio.it | altolombardo.it
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PRODUZIONE | tecniche
rovinosamente sui tetti delle nostre case: sono convinto che ognuno di noi abbia in mente il proprio esempio personale. Ma l’aspetto fondamentale è che si deve pensare al benessere delle piante dal principio, partendo dal seme o dalla talea. Molti sono gli elementi che bisogna prendere in considerazione, ma tutti devono assolutamente fare riferimento a piante in buona salute, coltivate con tecniche agronomiche adeguate e che, soprattutto, dispongano di tutti gli elementi per poter fronteggiare e resistere da sole agli attacchi dei patogeni. Così come esplicitamente dichiarato e promosso da una dozzina di norme di recente introduzione, le fisiopatie sono il primo e principale nemico da combattere se si vuole ridurre l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura. FORMAZIONE OBBLIGATORIA A Minoprio, insomma, si è svolto un
bell’incontro su questo tema: bello perché ricco di pubblico attento e interessato; bello perché egregiamente organizzato, in modo tale da offrire alle aziende la possibiilità di presentare i propri prodotti e divulgare le proprie filosofie. Particolarmente interessante dal punto di vista scientifico è stato il contributo del Professor Carlo Duso che, con Alberto Pozzebon, ha mostrato con testimonianze e rendiconti statistici gli sviluppi della lotta integrata su Frankliniella occidentalis con un bell’esempio di barriera biologica. Accattivante la presentazione congiunta di quattro consulenti: Bertoni, Buttè, Pasi, Riva, che hanno condiviso le problematiche e le opportunità di sviluppo della lotta integrata in ambito produttivo e manutentivo, con il progetto di mettere a punto un programma di coltivazione con lotta integrata per le aziende florovivaistiche e dei protocolli
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IN BREVE • Migliorare la produzione riducendo l’uso dei pesticidi di seintesi • Fortemente limitato l’uso di molti prodotti chimici • Al centro il concetto di “benessere della pianta” • Fisiopatie sono il primo nemico da combattere • Prossimo sistema di formazione obbligatorio (dal 26 novembre 2014)
di gestione per le aree frequentate da soggetti sensibili negli ambiti urbani. Dal punto di vista istituzionale tutte le proposte presentate in occasione del convegno si sono rivelate estremamente di attualità perché, come ampiamente mostrato dal dottor Cavagna della Regione Lombardia, il PAN nelle sue integrazioni prevede tra l’altro che dal 26 novembre 2014 venga istituito un sistema di formazione obbligatoria, rivolta agli utilizzatori, distributori e consulenti, quale necessaria per poter acquistare e utilizzare i prodotti antiparassitari. LOTTA O GESTIONE? Tutti questi “pesi” e limitazioni possono essere agilmente evitati mediante l’utilizzo di prodotti organici e avvalendosi di antagonisti naturali delle patologie. Filippo Lazzarin ha mostrato quali sono i mezzi a disposizione per una lotta integrata, ossia: prodotti di derivazione naturale, prodotti chimici consentiti nel biologico, microrganismi antagonisti, insetti ausiliari e
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gli estratti vegetali. La giornata si è conclusa con la presentazione di alcune aziende che oltre a essere presenti con uno stand espositivo hanno avuto modo di illustrare diffusamente i propri prodotti. In particolare, dal confronto con gli espositori, è emerso quanto gli stessi ritengano imprescindibile offrire prodotti di alta qualità, cercando di comprendere se l’utilizzo di prodotti organici sia o meno la via certa e sicura per approdare a risultati di buon livello, in quanto la lotta chimica presenta anche limiti formali. È necessario anche partire da un punto di partenza secondo il quale vi è una grande differenza tra sanità e vitalità della pianta, per giungere quindi a comprendere se sia il caso di parlare di “lotta” o se, invece, non sia più indicato cominciare a parlare di “gestione dell’ambiente”. PUBBLICO = PRIVATO Un ulteriore approfondimento sul piano amministrativo e di conoscenze dei nuovi patogeni è stato portato
dall’incontro del 10 luglio, nell’ambito del quale Fondazione Minoprio ha organizzato il seminario “Problematiche fitopatologiche emergenti per il settore florovivaistico ed il verde ornamentale”. In questa occasione si ha avuto modo, grazie agli interventi di Beniamino Cavagna della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, di capire che il passaggio culturale richiesto a chi opera nel settore delle produzioni agricole e così pure a chi si occupa di verde ornamentale, è il passaggio da una visione del singolo intervento privato a una visione all’interno della quale il bene pubblico e quello privato coincidano e si valorizzino reciprocamente anche grazie ai finanziamenti pubblici. Mariangela Ciampitti ha mostrato alla platea (circa 100 partecipanti) come sono organizzate le attività di monitoraggio dell’ERSAF Servizio Fitosanitario in termini di presenza di patogeni nuovi e vecchi nel territorio regionale. Andrea Tantardini del Laboratorio del Servizio Fitosanitario della Fondazione Minoprio, ha mostrato, con esempi dettagliati e chiari, come riconoscere alcuni dei recenti parassiti introdotti in Italia, tra cui l’oidio delle magnolie a foglia caduca e il Cilindrocladium buxicola che defoglia e devasta il Buxus sempervirens. Matteo Maspero ha infine mostrato come si sia sempre più globalizzati anche nella gestione dei patogeni e di come l’Unione Europea, attraverso l’EPPO è in grado di fornire informazioni sufficienti al fine di poter adeguatamente far fronte o arginare gli attacchi che gli ecosistemi nostrani subiscono dall’esterno. L’agronomo Daniela Beretta ha testimoniato, infine, come delle semplici schede di controllo possano consentire a chi produce piante ornamentali di avere sempre sotto controllo non solo la produzione, ma anche i costi di produzione. Conti alla mano, ha quindi mostrato come gestione e prevenzione costino meno di cura e difesa. Poi, ha concluso spostando l’attenzione su prodotti “nuovi” come i Tricoderma, evidenziando anche che i “formulati” spesso rendono ambiguo il reale contenuto dei prodotti.
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LA SICUREZZA PASSA DALLA DIAGNOSTICA Presso Fondazione Minoprio è attivo il Laboratorio Fitopatologico del Servizio Fitosanitario Regionale (SFR). Con lo scopo di accompagnare i cittadini lombardi e i suoi produttori di piante nella lotta e nella cura dei patogeni e dei parassiti a cura di Laura De Bernardi
I
l Laboratorio fitopatologico del Servizio Fitosanitario Regionale (SFR), con sede presso la Fondazione Minoprio, ha iniziato la sua attività nel 2003. La nascita di tale laboratorio è stata fortemente voluta e promossa dalla Regione Lombardia come valido supporto da affiancarsi al SFR nello svolgimento dei propri compiti di vigilanza, tutela e qualificazione delle produzioni vegetali e, più recentemente di prevenzione verso l’introduzione da Paesi terzi di nuovi patogeni e parassiti dannosi, in conseguenza del sempre più crescente diffondersi e attestarsi degli stessi sul nostro territorio. PIÙ RESPONSABILITÀ In seguito alle disposizioni della direttiva 2000/29/CE, modificata nel 2002 dalla 2002/89/CE, i servizi fitosanitari regionali hanno acquisito una accresciuta responsabilità a livello europeo. Tale direttiva comunitaria è stata recepita a livello nazionale dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.214, il quale definisce dettagliatamente e specificamente le misure atte ad impedire l’introduzione e la dif-
fusione all’interno del territorio nazionale degli organismi nocivi di quarantena. A livello nazionale sono emanati anche i decreti di lotta obbligatoria (19) nei confronti di patogeni particolarmente pericolosi: questi richiedono necessariamente che abbiano luogo monitoraggi capillari sul territorio interessato, seguiti tempestivamente dal una rapida identificazione dei focolai al fine di procedere con un’adeguata eradicazione e il conseguente contenimento della diffusione. In ottemperanza a queste disposizioni il SFR necessita di avanzati supporti diagnostico-tecnologici per l’identificazione dei patogeni e parassiti (virus, fitoplasmi, funghi, batteri, nematodi e artropodi). Nel caso dei organismi nocivi da quarantena le analisi hanno valenza ufficiale e i risultati ottenuti possono portare ad importanti risvolti legali, come accade qualora occorra distruggere una partita o chiudere un vivaio perché trovati infetti. RAFFINATE TECNICHE Le analisi a supporto delle lotte obbligatorie e dei monitoraggi delle
Maculature fogliari su Cornus florida causate da Discula destructiva agente di antracnosi.
malattie da quarantena sono un’attività consistente del laboratorio. Sul territorio lombardo vengono costantemente monitorati diversi patogeni gravemente dannosi per le colture tra le quali Erwinia amylovora o colpo di fuoco batterico, la batteriosi del kiwi, Sharka delle drupacee, cancro colorato del platano, Scopazzi del melo e Flavescenza dorata della vite sono tra le più diffuse. Le pratiche volte al riconoscimento e alla successiva, conseguente identificazione puntuale dei principali virus, fitoplasmi, funghi, batteri, nematodi e artropodi fitopatogeni si avvalgono delle più recenti tecnologie in campo diagnostico. Alle valide ma complesse tecniche tradizionali d’identificazione basate su saggi morfologici, nutrizionali e di patogenicità, sono da anni affiancate raffinate tecniche biomolecolari (PCR etc.) e immunoenzimatiche (E.L.I.S.A. etc.), quali presentano caratteristiche di elevata sensibilità, specificità, rapidità e affidabiFlortecnica e vivaismo
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le piante di Cornus ssp.; nel 2004 è stata rinvenuta la Valsa ceratosperma, malattia di origine orientale che attacca il pero; invece della primavera appena trascorsa sono le diagnosi di Plasmopara obducens su impatiens e il ritrovamento di Cylindrocladium buxicola, fungo che attacca il bosso. Il laboratorio ha al proprio interno anche una sezione dedicata agli insetti. Milioni sono le specie appartenenti a questa classe di organismi, ma sono circa un migliaio quelle d’interesse agrario o forestale in Italia. Molte meno sono quelle d’at-
Lo staff del laboratorio, da sinistra, Gaffuri Francesca batteriologia e biotecnologie, Sacchi Stefano nematologia, Andrea Tantardini micologia e fitoiatria, Andrea Taddei virologia e entomologia, Marica Calvi virologia e responsabile qualità.
lità. Queste tecniche hanno il pregio di consentire l’identificazione del patogeno a livello di specie e, talvolta, anche oltre (sottospecie, ceppo, sottogruppo, etc.), ma necessitano necessariamente di essere supportate da un’elevata competenza dell’analista. Il personale addetto allo svolgimenti degli esami di cui sopra ha quindi, obbligatoriamente, una formazione consolidata in patologia vegetale, possiede specifiche
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competenze in materia di diagnostica fitopatologia e di biologia molecolare e ed è sottoposto a continua formazione e aggiornamenti costanti. DI NUOVA INTRODUZIONE Numerose sono le malattie fungine di nuova introduzione sul territorio italiano: ad esempio nel 2003 è stata trovata per la prima volta in Europa la Discula destructiva, malattia americana che colpisce
Adulto di Palmar festiva, buprestide della Thuya.
tualità per i danni particolarmente gravi che possono determinare: tra esse diverse sono esotiche o da quarantena e di recente introduzione. Ci si riferisce, in particolare, a specie come Rhynochophorus ferrugineus o curculionide delle palme, Anoplophora chinensis, più noto come tarlo asiatico, e molte altre. Dal 2008 il laboratorio è certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008. L’adeguamento dei processi di laboratorio viene costan-
Con il patrocinio di Sua Altezza lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum – Presidente del Dipartimento di Aviazione Civile di Dubai e Presidente di Dubai Airports
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TENDENZE | spazi verdi
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hissà quante stagioni si celebrano a Gardaland? E che cosa guardano i visitatori di un parco giochi? Mentre entro da un ingresso secondario negli uffici gestionali del parco di Gardaland è facile venir distratti dalle urla di chi viene lanciato, a testa in giù, dal Blu Tornado. Ma ad Alberto Giacomello non sembra dare fastidio. Calmo e tranquillo gestisce il verde, la sicurezza e l’ambiente del parco. Ma cosa c’entra un forestale con un
lungo periodo. Ma resta la sfida della scelta delle piante per le fioriture autunnali e per le aperture natalizie. La fantasia non manca a chi lavora a Gardaland, non manca a Giacomello che programma e organizza arrivi e piantagioni in breve tempo, non deve mancare la fantasia a chi deve fornire piante a questo parco giochi perché si è già provato tutto. I Sunpatiens prima di arrivare in commercio sono arrivati qui, così come molte delle piante proposte da Aldo Staboli di Planta che con
GARDALAND, DIVERTIMENTO TRA I FIORI Un parco giochi di 25 ettari pieno zeppo di aiuole, arbusti e alberi. Qui si sperimentano anche le nuove varietà. Stretto il legame con Planta di Matteo Ragni
parco dei divertimenti? La scelta che i fondatori di Gardaland prima e la nuova gestione ora hanno sempre compiuto è quella di ambientare le attrazioni, non solo decorare o rendere fiorite le aiuole. NON SOLO DECORO Ecco che quindi le montagne russe del Mammut sono circondate da pini in modo da richiamare un ambiente alpino, la corte con i ristoranti mediterranei sembra un grande giardino dell’Eden. La ragione per la quale ho chiesto un incontro a Giacomello è semplice, volevo sapere come si organizza il lavoro in un giardino di 25 ettari, con una affluenza di tre milioni di visitatori l’anno. Il giardino, o meglio i giardini sono molto cambiati, per motivi di budget e di tempi le fioriture con le bulbose sono state completamente sostituite con stagionali che permettono di fiorire per un
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Flortecnica e vivaismo
Giacomello sperimentano ogni anno numerose novità. VEGETAZIONE TIPICA Le piante che hanno avuto un discreto successo in Gardaland sono gli Antherrinum, le Nemesia e i nuovi tagete da tale. Anche le perenni hanno avuto spazio nel tempo per colorare le aiuole, non solo come elemento riempitivo ma anche per abbellire e armonizzare le attrazioni con il paesaggio. Un esempio tipico è la grande piazza dove si celebrano gli spettacoli, è contornata da aiuole e ha sullo sfondo un verde parterre colorato con rose e stagionali. Quello che rende interessante Gardaland, e piacevole per chi lo visita, è il fatto che la natura è presente ovunque nel parco, non solo con le piante ma anche con l’acqua elemento fondamentale in un parco divertimenti. Acqua, il sole del Garda, aiuole fiorite e alberi.
Alberto Giacomello, responsabile del verde di Gardaland.
Gardaland è anche un parco che ospita molti esempi di vegetazione tipica delle zone lacustri. Il piccolo fiume che attraversa il parco, così come le numerose piante che cingono l’intera struttura sono elementi fondamentali del paesaggio Gardaland. Ora che il turismo dei parchi è cambiato a favore di turisti non italiani che visitano il Lago di Garda anche l’attenzione dei visitatori è cambiata, ma tutti restano affascinati dalla fantasia di Gardaland e dalla creatività dei suoi dipendenti. Gardaland è il sogno di ogni bambino e una piacevole visita per i grandi, anche per fotografare i fiori.
Fioritura di stelle di Natale presso la serra Cattaneo
TENDENZE | aziende
TECNOPIANTE, SCELTA DI NICCHIA Un’azienda orientata a produzioni particolari e dall’alto valore commerciale. Con un assortimento di giovani piante che spazia dalle classiche specie mediterranee a quelle australiane colloquio con Vittorio Capitanio di Matteo Ragni foto di Fausta Lovecchio
L’
tata la fase di idea di trasformazione avere in azienda per un sila produzione stema di giovani pianintete ornamentagrato di produli. Quello che zione giovani è rimasto in piante combinaTe c n o p i a n t e to con un servidell’esperienza zio di consulenza dell’orto vivaio, per la coltivazioe che si vede ne nasce dall’eanche ora nella sperienza di produzione di Vittorio Capipiante meditertanio sul campo. ranee è la conCome giovane tinua ricerca tecnico di came lo sviluppo pagna prima e di nuovi procome imprendi- Vittorio Capitanio, 51 anni e d o t t i . L’ a s tore poi ha sem- laureato in agraria, è il titolare di sortimento di pre fatto della Tecnopiante. TECNOPIANTE ricerca e della sperimentazione, combinata con spazia dalle classiche mediterrala consulenza in campo, il suo stile nee come Bouganvilee e oleandri, di lavoro. Questo stile, tutto italia- alle australiane come l’Eremophila no, anzi, tutto pugliese, implica il nivea così come i Loropetalum e le Dipladenia. lavoro di più persone insieme. La scelta di Tecnopiante è quella di produrre giovani piante in un DALL’ORTICOLO assortimento ricco di specie, basaALL’ORNAMENTALE Tecnopiante nasce nel 1991 per to su una selezione di essenze di la produzione di giovani piante nicchia coltivate cercando di valoda orto, nel 2000 si è comple- rizzare al meglio ibridi come
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Flortecnica e vivaismo
Royal Dahlietta e Sundaville e le migliori varietà caratteristiche del clima mediterraneo. “SISTEMA PUGLIESE” Ha 51 anni Vittorio Capitanio, una laurea in agraria e un lavoro da manager non piace lavorare da solo. Tecnopiante dispone di due tecnici di produzione e di un nutrito gruppo di collaboratori, che seguono oltre la produzione e vendita di giovani piante, anche lo sviluppo di TECNOROLL sistema di radicazione integrato basato su paper pot con una miscela esclusiva studiata da Capitanio. Il genio e l’intraprendenza pugliese stiamo imparando sempre più a conoscerli soprattutto considerando che la produzione locale
IN BREVE
è destinata sempre più verso l’export. Export possibile anche grazie alla capacità, tutta pugliese, di fare sistema e di collaborare. Ecco che l’idea di una nuova fiera come My Plant & Garden è stata da subito sposata da Capitanio che vede importante l’adesione a questa manifestazione non solo per promuovere i propri prodotti, ma anche per esportare in altre regioni italiane il “sistema pugliese” di fare impresa.
• Anno di fondazione 1991 • Inizialmente produzione di giovani piante da orto • Nel 2000 produzione di giovani piante ornamentali • Gamma ricca di essenze di nicchia • Ampio assortimento: dalle classiche piante mediterranee alle australiane Per saperne di più tecnopiante.it
TECNOROLLN, LA NOVITÀ Alcune piante radicano velocemente, altre sono lente e richiedono condizioni particolari. Tutte hanno bisogno del substrato giusto. TecnoRoll è un sistema per la radicazione in paper pot dal costo contenuto. La miscela è pensata per permettere la radicazione della maggior parte delle essenze ornamentali, anche se il terriccio può essere modificato in base alle esigenze colturali. I vantaggi? Consente di avere un miglior avvio di produzione, in quanto le radici non subiscono traumi, un attecchimento totale, una maggiore velocità di lavoro, una ruduzione della durata dei cicli di produzione ed un’elevata uniformità di coltivazione. Vittorio Capitanio ha fatto di Tecnoroll il sistema di radicazione di tutte le piante radicate da Tecnopiante avendo sviluppato un paper pot capace di rendere l’avvio di produzione facile e garantito. TecnoRoll è disponibile in contenitore da 104 fori, da 84 alveoli e 46 e garantisce un adeguato spazio di radicazione tra l’alveolare e la zolletta. L’altezza di taglio del papaer pot è mediamente di 5 centimetri. Ordinabile anche in piccoli quantitativi.
TENDENZE | aziende
PAGANOPIANTE DA COLLEZIONE La società pugliese punta sulla qualità e su soluzioni di grande effetto. Forte di un’esperienza pluriennale e prodotti riconosciuti dal mercato colloquio con Raffaele e Carlo Pagano di Filippo Terragni
O
ltrepassata la primavera, periodo noto alla floricoltura durante il quale a dominare il mercato per tre mesi sono quasi esclusivamente le fioriture mediterranee, adesso è il momento di dedicarsi ai grandi eventi; quelli che si stanno
Titolari di Paganopiante.
tenendo e quelli in programma per l'autunno. L'interesse dell'azienda Paganopiante (www.paganopiante.it) è volto totalmente su questi. Distributore esclusivo di bonsai e piante tropicali, con un’importante certificazione a tutela della qualità dei suoi
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Flortecnica e vivaismo
prodotti, l'azienda ha deciso di imprimere la sua impronta alle collezioni dedicate agli eventi, con una scelta ben fornita di vaserie di design. Ne abbiamo parlato con titolari, Raffaele e Carlo Pagano. D. Cosa c’è alla base di questa scelta? R. “Questa è un'esclusiva dell'azienda Paganopiante che è stata la prima in Italia a offrire ai clienti un'opzione di vendita di questo tipo: bonsai di prima scelta, merito dell'esperienza decennale a contatto con questa filiera e abbinamenti studiati nei minimi dettagli, per garantire una buona durata della pianta e un'estetica versatile”. D. Quali i punti di forza? R. “Ci distacchiamo di netto da quanto il mercato propone al momento, Paganopiante con le sue vaserie laccate, ondulate, tonde, a base quadrata, in bianco puro o in nero, non conosce davvero mezze misure: qualità massima e riconoscibilità del marchio”. D. Ci faccia degli esempi. R. “La collezione, nominata appun-
to Wedding Collection, è presentata dettagliatamente e quotidianamente sui social aziendali, aggiornati e monitorati con cadenza precisa. Così proprio come accade durante i fastosi Fashion Show, tutte le varietà vengono proposte, ‘vestite’ dei vari modelli di vaseria”. D. Una delle ultime novità nella vaseria? R. “Per esempio la Oval chic, una vaseria a base tonda molto graziosa per le sue dimensioni. Molto richiesto è anche il vaso Square, con un vetro color latte. Ma ancora, ci sono le vaserie Lin, in cui le righe fanno da leitmotiv o il Mar, con delle ‘martellature’ molto eleganti tono su tono”.
IN BREVE • Strategia commerciale per grandi eventi • Distributore esclusivo di bonsai e piante tropicali • Collezioni originali di vasi • Importanti certificazioni internazionali
D. E per quanto riguarda le piante? R. “L'offerta è vastissima insomma, ma la qualità dei bonsai è inconfondibile. Parliamo di Bonsai Ginseng, Bonsai Carmona e bonsai mix, provenienti da tutte le zone del mondo”. D. E sul fronte delle certificazioni? R. “Paganopiante non si gloria di fantomatici e improbabili Made in Italy, che non sono quasi mai garanzia di un prodotto di buona qualità, ma può vantare fattivamente certificazioni internazionali, che ci permettono di commercializzare varietà di altissima provenienza. L'esperienza dimostra che un lavoro ben fatto e onesto, viene sempre ripagato”.
AICG
TENDENZE | estere
DUE TOSCANI
CONQUISTANO LONDRA Una doppia vittoria mondiale sul campo verde del Chelsea Flawer Show per l’Italia. Due medaglie d’oro per due giardini all’italiana capaci di competere. E vincere di Anna Piussi
trionfo di due designers, non solo Italiani, ma Toscani, al Chelsea Flower Show 2014. NIENTE CAMPANILISMI Quest’anno le medaglie d’oro erano solo sei. Meglio, perché lo sberluccichio di ori di edizioni passate ne aveva diminuito il valore. Di queste, una medaglia d’oro è andata al fiorentino Tommaso del Buono, che con il collega Paul Gazerwitz, ha vinto per il Daily Telegraph Garden. Oro, e Best
AICG
N
on è andata tanto bene all’Italia ai mondiali di calcio, quest’anno, ma se distogliamo l’attenzione da quel campo verde, e pensiamo al verde più vero, ci sarebbe invece da esultare. La buonanima del Presidente Pertini sarebbe saltato in piedi dalla gioia, per la doppia vittoria ai mondiali del Garden Design. Il Presidente Napolitano è più compassato, ma spero che almeno Renzi abbia esultato per il
Flortecnica e vivaismo
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in Show, al senese Luciano Giubbilei per Laurent-Perrier, alla sua terza presenza (e terza medaglia d’Oro) a Chelsea. Per una volta, fra Firenze e Siena c’era solo una sottile parete divisoria, e le due antiche rivali erano unite dalla posizione adiacente su Main Avenue, nella parte più prestigiosa di Chelsea, e dallo stesso fornitore e costruttore, Crocus. Sono poco campanilista ma sono particolarmente grata ai designers che hanno dimostrato nel contempo la grandezza del design italiano e la sua varietà: da un lato all’altro della parete erano due mondi diversi, entrambi eleganti, ma di linguaggi estetici differenti – non c’era traccia di stereotipo, non si sono rifugiati in uno stile prevedibilmente toscano, ma hanno dato una lezione di storia del giardino contemporaneo. Grazie. DAILY TELEGRAPH, LUOGO DI FUGA Nel giardino del Daily Telegraph, lo sponsor che ogni anno attira i più grandi nomi del design internazionale, Tommaso del Buono ha rivisto in chiave contemporanea l’archetipo del giardino Italiano: il peristilio Romano, che passando per chiostro medievale e hortus conclusus rinascimentale continua a incarnare l’idea dell’Eden contemporaneo. Attorno a un prato impeccabile, bordure miste ancorate da topiaria geometrica, cuscini di Phillyrea e bosso, una terrazza ombreggiata da tigli potati a tetto, echeggiata da un filare di tigli dall’altro lato, e dense siepi di alloro. La pietra del sentiero è travertino, che ricorre anche in una seduta e sul muro di fondo, dove incornicia la fontana di marmo verde, un travertino chiaro e caldo, e da tutto, complici anche giornate di sole che liberavano profumi di alloro e limone, irradiava serenità mediterranea, un ‘meriggiare pallido e assorto’. Nelle intenzioni di Tommaso il giardino deve essere “un luogo di fuga, che porta via dalla vita di tutti i giorni” e nell’armonia
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Flortecnica e vivaismo
del suo vorresti viverci. L’ho notato per ogni persona che raggiungendolo, tirava un sospiro di sollievo, spontaneamente. Era il senso di accoglienza di quel perfetto tappeto verde racchiuso dalla cornice di siepi e bordure, l’equilibrio fra compressione e decompressione. Nel giardino, nell’arte, è altrettanto importante quello che lasci fuori che quello che metti dentro. È nel gioco di spazi pieni e vuoti che il giardino esprime l’armonia, il respiro. CONTEMPLATO DALL’ESTERNO Oltre la siepe, Giubbilei esprime lo stesso concetto con linguaggio diverso, il suo equilibrio fra spazi positivi e negativi è chiaramente riassumibile con l’icona orientale del yin e yang – due forme che si compenentrano per un equilibrio asimmetrico riposante ma dinamico. L’opposto della tradizione formale del giardino all’italiana, dove l’equilibrio è statico, simmetrico. Corre voce che fosse un pareggio fra i due, che la giuria ha risolto con frazioni di punteggio se non addirittura lanciando in aria la monetina, perché sono due giardini così diversi, ma entrambi esemplari, che ti innamori di tutti e due. Luciano ha visitato il Giappone, ha lavorato in passato con l’architetto giapponese Kengo Kuma, e si sente questa sua esperienza formativa. I riferimenti nel suo giardino per Laurent-Perrier sono più astratti e scultori che architettonici, a differenza della tradizione del giardino italiano. Quando lo intervisto mi descrive il suo giardino come “semplice, sono solo sei rettangoli in planimetria”. Nei sei rettangoli dai contorni ben definiti ci sono due grandi bordure di erbacee perenni, uno per una vasca che raccoglie e ridistribuisce l’acqua dei ruscelletti che percorrono e uniscono il giardino in piccole canalette di pietra – un inchino al giardino di tradizione islamica – e due Amalanchier piantati nel ghiaino. Uno condivide lo spazio
IN BREVE • Due i giardini italiani vincitori allo scorso Chelsea Flower Show • Sei le medagli in totale assegnate • Crocus fornitore di entrambi i giardini • Alto valore architettonico per i due progetti • Utilizzo sapiente delle specie vegetali utilizzate • Determinante l’elemento della seduta
TENDENZE | estere
Il pergolato creato con dei tigli opportunamente potati (Del Buono).
Spazio alle erbacee perenni nel giardino di Giubbilei. Flortecnica e vivaismo
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L’acqua è uno degli elementi di congiunzione del giardino (Giubbilei).
AICG
I TRATTI DI DEL BUONO
con dei cuscini di carpino, l’altro con una scultura in legno dell’artista Ursula von Rydingsvard dal quale sembra partire una corrente di energia e serenità. Semplice, dice. Certo, ha la semplicità di un quadro Zen dove tutto sembra ovvio, quasi facile, ma leva solo un elemento e casca in squilibrio. Il giardino è tenuto insieme da una coerenza stilistica invisibile e forte come un filo da pesca. È sicuramente un giardino di contemplazione, cerebrale, perché non è evidente dove sedersi: nell’ultimo rettangolo, parzialmente pavimentato nella stessa pietra grigia che si esprime sulle pareti in grandi quadri, ci sono altri cuscini di carpino e delle sedute in pietra parzialmente levigata, scultoree ma più severe delle comode sedie in rete messe all’ombra nel giardino del vicino.
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Flortecnica e vivaismo
Il giardino invita a essere contemplato dall’esterno, da ogni lato, per un alternarsi dei quadri creati dalle strutture degli Amalanchier, contorti tronchi nudi, contro il tappeto di perenni. COMBINAZIONI COLORATE Questo giardino, fortemente ispirato all’opera della scultrice Ursula von Rydingsvard, mostra una tappa importante del percorso di crescita di Giubbilei, che, partito da esperienze più architettoniche – i suoi primi giardini sono quasi esclusivamente verdi, dove il colore è dato solo da pavimentazione, arredo o accessori – ha cominciato a introdurre il colore delle piante perenni sotto lo stimolo del Chelsea Flower Show, nel il suo primo giardino per Laurent-Perrier (2009). Così com’è riuscito a imparare ar-
• Rivisitazione dell’architettura del giardino italiano • Prato molto curato • Bordure miste e arte topiaria • Cuscini di Phillyrea e bosso • Terrazza ombreggiata con tigli potati ‘a tetto’ • Dense siepi di alloro • Sentiero con pietra di travertino
IL DISEGNO DI GIUBILEI • Equilibrio asimmetrico ma dinamico • Richiami dell’icona orientale yin e yang • Riferimenti astratti e scultori • Grandi bordure di erbacee perenni • Ampio spazio all’acqua come elemento di congiungimento
Prato, bosso e alloro: le tonalità di verde del giardino di Del Buono.
monia cromatica e di forme nel giardino di Great Dixter, famoso certo per piante perenni, ma anche per delle combinazioni e colori che stanno fra lo squillante e lo stridente, ha anche assimilato il linguaggio di forme giapponesi, ma con un dinamismo e verve architettonica che sono totalmente sue. Niente è ovvio o eclatante in questo giardino, men che mai la nazionalità dell’autore, perciò per quanto lo celebro per questa vittoria italiana, gli sono anche grata per non cedere in nessun modo alla pastiche, alla toscanità da esportazione. Allora, Renzi lo avrà fatto almeno un saltino di gioia a sentire di un successo italiano in un campo ‘verde’ che, per una volta tanto, non era dedicato al calcio?
TENDENZE | proposte
La ricca selezione di eriche colorate fiorite tutto l’anno più interessante presente sul mercato a cura della Redazione
D
a quarant’anni, a Edewecht (nella Germania del nord) il signor Kurt Kramer si dedica con sempre più crescente passione alla coltivazione di Erica e non ci si può esimere dal considerare che questa sua attività ha dato e sta continuando a dare buoni frutti, anzi… ottime fioriture! Il motto che accompagna l’ampia produzione di Kramer (tutta raccolta sotto il marchio Gardengirls®) è: “dalla natura al vostro giardino”; infatti dalla “nursery” di Kramer escono ben 350.000
piante di Erica l’anno. Grazie alla grande quantità e alla ricca varietà di piante coltivate, è possibile usufruire delle Gardengirls® durante tutto l’anno. Dalle prime piante di Calluna vulgaris coltivate si è arrivati ad avere, con un lungo e lento lavoro di ibridazione con la “Erica carnea” e la “Daboecia cantabrica” sono arrivate le prime “Kramers Rote”, arbusti che compongono la linea Gardengirls®. Le ragazze del giardino si caratterizzano oltre che per un’ampia gamma di
colori vivaci e brillanti e per differenti tipologie di forme, anche per la capacità di resistere e sopravvivere a condizioni atmosferiche avverse, quali pioggia, nebbia e gelate. Infatti i boccioli restano chiusi e non fioriscono garantendo una lunga fioritura. Da diversi anni Kramer sta lavorando con i suoi colleghi Helmut Hiedl dal Allgäu e Johannes van Leuven del Basso Reno in per continuare a migliorare le Gardengirls®. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | andamenti
VENETO BILANCIO POSITIVO Andamento favorevole per l’interscambio con l’estero su base annua, mentre nel secondo trimestre le vendite crescono in modo marginale. Bene aprile e maggio. Male giugno a cura di Filippo Terragni ha collaborato Paola Lauricella
D
ai primi riscontri sull’andamento delle vendite delle imprese florovivaistiche venete emerge, nel secondo trimestre 2014, un quadro complessivamente positivo con una crescita che, seppure marginale, ha toccato punte del +5% nei mesi di aprile e maggio. Negativo invece il dato di giugno (-10% circa). INDAGINE AD HOC Dalla rete dei garden center emergono, nei tre mesi di osservazione, lievi incrementi di fatturato (+2% sia in aprile, sia in maggio). Nel segmento delle piante ornamentali il bilancio del trimestre è però deludente, solo il mese di aprile, grazie al traino delle ricorrenza pasquali, ha riservato un esito positivo alle piante fiorite sia da interno che da esterno. Sono questi alcuni dei dati presenti
ANDAMENTO DELLE VENDITE REGIONE VENETO- Fonte: Ismea Var. % fatturato ‘14/ ’13 40%
30%
Flortecnica e vivaismo
33%
20% 40%
10% 30%
20% 0%
13% 5,9%
2%
2,2% -10%
-10%
gennaio 0%
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Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la superficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente sono esclusi l'animaleria e il fiore reciso fresco.
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
PIANTE DA APPARTAMENTO VERDI (MEDIA) 2013
2014
diff% 2014 su 2013
Gen
6.240,33
5.950,00
Feb
5.886,00
6.028,33
Mar
10.428,00
9.382,33
Apr
9.580,67
9.095,00
Mag
10.637,67
9.048,00
Giu
6.608,67
5.499,33
-4,65% 2,42% -10,03% -5,07% -14,94% -16,79%
PIANTE DA APPARTAMENTO FIORITE (MEDIA) 2013
2014
diff% 2014 su 2013
Gen
8.497,67
8.302,33
Feb
11.095,00
11.291,00
Mar
19.722,33
14.621,33
Apr
16.969,00
17.508,33
Mag
19.675,00
17.831,00
Giu
10.544,33
8.441,00
-2,30% 1,77% -25,86% 3,18% -9,37% -19,95%
IN BREVE • Quadro complessivamente positivo delle vendite • Canale garden registra lieve aumento di fatturato • Negativo il bilancio delle vendite delle piante ornamentali nel canale garden per il secondo trimestre • Bene l’andamento degli scambi con l’estero
SERRA FREDDA (MEDIA) 2013
2014
diff% 2014 su 2013
Gen
5.807,33
5.507,67
Feb
8.829,00
10.036,67
Mar
38.791,33
46.491,00
Apr
77.318,00
88.173,67
Mag
74.980,33
71.922,67
Giu
32.481,67
29.106,00
-5,16% 13,68% 19,85% 14,04% -4,08% -10,39%
VIVAIO (MEDIA) 2013
2014
diff% 2014 su 2013
Gen
2.059,33
1.450,33
Feb
2.821,67
3.580,67
Mar
13.565,00
25.882,67
Apr
28.674,67
23.477,67
Mag
18.177,00
16.661,00
Giu
11.094,67
8.743,67
-29,57% 26,90% 90,80% -18,12% -8,34% -21,19%
Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la superficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente sono esclusi l'animaleria e il fiore reciso fresco. Fonte: Ismea
ALCUNI NUMERI • +5% l’incremento delle vendite in aprile e maggio • -10% la diminuzione delle vendite nel mese di giugno • +55% l’aumento dell’export di alberi e arbusti su base annua • -28% la riduzione della quota di importazioni regionali
del report informativo sul florovivaismo, in particolare il comparto delle piante e degli alberi e arbusti, realizzato nell’ambito del progetto di analisi sulla congiuntura del settore agricolo definito con la Convenzione Regione Veneto - Ismea, sottoscritta il 30 dicembre scorso. Si tratta di uno strumento informativo ad hoc progettato per monitorare le specificità del comparto florovivaistico regionale, attraverso aggiornamenti trimestrali basati su indagini panel presso aziende florovivaistiche, nonché sulle rilevazioni degli acquisti delle famiglie e sulle vendite dei garden center. MEGLIO LE PIANTE DA ESTERNO Oltre ai dati di consuntivo le analisi forniscono previsioni di breve termine su diverse variabili: dall’andamento della produzione e delle vendite all’interscambio con l’estero, fino alla dinamica degli acquisti domestici, distinti anche per canali di vendita e per ambiti territoriali. Riguardo agli scambi con l’estero, i dati regionali, disponibili per il 2013, mostrano un andamento favorevole anche rispetto alla dinamica rilevata su base nazionale. Nel comparto degli alberi e arbusti l’export del Veneto ha fatto segnare su base annua una crescita di quasi il 55%, contro un più 3,2% registrato a livello nazionale. Le importazioni regionali si sono inoltre ridotte del 28%, mentre l’Italia ha speso nel complesso quasi il 15% in più rispetto al dato 2012. Corrono le esportazioni del Veneto anche nel comparto delle piante da piena aria con un più 21%, di contro si riducono del 3% le importazioni. Infine, per le piante da interno i dati regionali mostrano una tendenza negativa per le vendite oltre confine al pari di quanto registrato a livello nazionale. L’incidenza delle esportazioni venete sul dato complessivo è del 4% per alberi e arbusti, dell’1% per le piante da piena aria e del 4% per quelle da appartamento. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | dal territorio
BREVI DAL COMPARTO
PASSAGGIO DI CONSEGNE ARMONICO Asproflor si rinnova e alla presidenza affianca un nuovo organigramma alla dirigenza dell’associazione che riunisce i produttori floricoli e florovivaisti italiani
I
l rinnovo delle cariche è avvenuto nel corso dell’ultima assemblea ordinaria: Renzo Marconi è stato rieletto alla presidenza, affiancato dal vicario Sergio Ferraro (di Piobesi Torinese, Torino) e da altri tre nuovi vicepresidenti: Franco Colombano (di Monticello d’Alba, Cuneo), Celestino Lanza (di Ronco Biellese, Biella) e Matteo Roncador (di Mezzolombardo, Trento). Rinnovati anche i componenti del consiglio direttivo: Luca Barberis (di Cherasco, Cuneo), Davide Panetto (di Torino), Carlo Baglione (di Gattinara, Vercelli), Armando Giannoni (di Ornavasso, Verbania), Gianfranco Martinelli (di Silla-
vengo, Novara), Fabio Brignone (di Olmedo, Sassari), Renato Ioan (di Saonara, Padova). Il collegio dei probiviri è formato da Franco Baglione (di Gattinara, Vercelli), Renato Furno (di Vigliano Biellese, Biella), Livio Piumatto (di Villar San Costanzo, Cuneo). Revisori dei conti sono Simone Cargnino (di Moncalieri, Torino), Luigi Ratti (di Ghiffa, Verbania), Claudio Minetto (di Vigliano Biellese, Biella), Pierangelo Oioli (di Cavaglietto, Novara).
Renzo Marconi è stato rieletto presidente di Asproflor.
“Una compagine affiatata e un passaggio di consegne armonico, che evidenzia il buon lavoro svolto in questi anni e l’impegno che ancora ci attende per far crescere le nostre iniziative, specie in un momento di crisi generalizzata” ha commentato il neorieletto presidente Marconi. Il riferimento è innanzitutto al concorso nazionale ‘Comuni Fioriti’ “che continua a registrare buoni numeri di partecipazione e che vuol essere uno strumento utile sia alle amministrazioni comunali che alle imprese che operano nel settore florovivaistico: un comune fiorito è più bello e accogliente, motivo d’attrazione turistica e volano di più economie utili alla ripresa”. Marconi non dimentica però i problemi di un comparto “che si trova a fronteggiare una congiuntura dai tratti molto preoccupanti: ne è un esempio le difficoltà che i produttori italiani affrontano nell’esportare un prodotto di qualità, mentre sul fronte opposto il Made in Italy florovivaistico è minacciato da importazioni massicce di prodotto straniero”.
LA PUGLIA PRENDE POSIZIONE SUL FLOROVIVAISMO Si richiede l’intervento del Governo per risolvere problematiche specifiche della filiera
I
n una recente nota stampa della Regione Puglia, l’Assessore alle Risorse Agroalimentari prende posizione sulle problematiche del settore florovivaistico. Ci sono settori che non possono continuare a essere trattati come cenerentola dal Ministero per le Politiche Agricole – si legge nel comunicato –. Tra
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Flortecnica e vivaismo
questi settori è compreso anche il florovivaismo. “Questo comparto ha problematiche specifiche e di filiera che possono essere affrontate solo con un impegno serio e fattivo da parte del Governo – sottolinea Fabrizio Nardoni – problematiche che riguardano anche l’assetto logistico, commerciale e distributivo che intendiamo, come sistema delle Regioni, porre con forza al tavolo del Ministero affinché termini un’agonia che dura ormai da troppi anni”. Ora speriamo nel nuovo Piano di Sviluppo per il settore florovivaistico appena approvato dal Ministero.
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