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COVER STORY
Le vendite da record di fiori e piante negli ultimi 24 mesi sono una certezza. Nessuno può dire il contrario. Quello che invece resta ancora
da decidere è se l’interesse e la domanda dei
consumatori persisterà. Una descrizione analitica dell’andamento del settore arriva dall’agenzia CO
CONCEPT, su commissione di IPM Essen, in cui vengono delineati stato dell’arte, sfide e opportunità. Quel
che è certo è che il 2021 è stato un anno positivo e ha decretato il verde come elemento costante nella vita
delle persone. Di seguito abbiamo cercato di riassumere gli spunti principali del report suddividendoli per macro tematiche, che speriamo vi possano illustrare le dinamiche interne ed esterne del mercato di fiori e piante che vivete ogni giorno in prima persona.
CRONACHE
DA UN SETTORE IN EVOLUZIONE
Dopo due anni di boom è arrivato il momento di tirare le somme: piante e fiori sono solo una moda passeggera per i consumatori o uno stile di vita destinato a rimanere? Parola ai dati
a cura di Alice Nicole Ginosa
NON SOLO VERDE MA ANCHE IL RECISO
La spesa non si concentra solo sul segmento delle piante da interno ed esterno ma si focalizza anche sul fiore reciso.
L’importo speso, infatti, su questa categorie è aumentato del 24% rispetto
all’anno precedente, solo in Germania. A conferma di questo andamento, l’associazione olandese dei grossisti di prodotti floricoli (VGB) ha registrato esportazioni
record di circa 4,1 miliardi di euro per
la prima metà del 2021 per i Paesi Bassi. I risultati sono ancora più degni di nota visti i maggiori prezzi di acquisto di fiori e piante nel periodo di riferimento. ESPORTAZIONI DAI PAESI BASSI Ordinate per i singoli paesi di destinazione, si può notare come la Gran Bretagna
sia in testa alla classifica (+30,6% nel
2021). A seguire si registra un interesse anche da parte di Francia (+19,5%) e Germania (+ 8,4%).
LA SPESA PRO CAPITE È AUMENTATA DEL 20%
Acausa delle chiusure e dell’impossibilità di viaggiare, molte persone hanno desti-
nato parte delle proprie spese a decorare e abbellire la propria casa, giardino e
balcone. Il giardinaggio ha vissuto un boom di interesse e nuovi pollici verdi tanto che l’AMI (Agrarmarkt Informations-Gesellschaft mbH) ha registrato che in Germania - paese campione dell’indagine - la spesa pro capite per fiori e piante è aumentata da 108 € nel 2019 a 113 € nel 2020 e infine a 124 € nel 2021. Gli esperti stimano che il numero di clienti nel settore del commercio al dettaglio specializzato sia aumentato tra il 10 e il 20%.
◗ Nel 2020, i consumatori di ciascun segmento hanno speso un euro pro capite in più
per piante perenni, arbusti, piante d’appartamento verdi, piante da aiuola e piante
da balcone rispetto all’anno precedente.
◗ Il 2021 ha mostrato che i clienti del commercio al dettaglio sono disposti a pagare leggermente di più per le piante. Un’analisi degli scontrini di cassa mostra che, a seconda del tipo e dell’ubicazione dell’attività, i clienti hanno speso in media fino al 20% in più per acquisto rispetto all’anno precedente.
LA GRANDE DISTRIBUZIONE SI IMPONE COME CANALE DI VENDITA
Quando si guarda ai canali di vendita per le esportazioni dai Paesi Bassi si nota come i supermercati rappresentino la quota maggiore delle esportazioni con il 34%. Seguono il commercio all’ingrosso con una quota del 29% e solo al terzo posto i centri di giardinaggio con il 14%. Chiudono la classifica i negozi di fiori e i cash&carry con, rispettivamente, il 7% e l’8%. La restante quota del 10% è suddivisa su “altri canali di vendita”.
Come si svilupperà la percentuale delle vendite di fiori e piante effettuate tramite i supermercati nei prossimi anni?
Secondo le prime stime degli esperti, nel 2020 la grande distribuzione ha potuto approfittare del fatto che erano gli unici negozi autorizzati a vendere fiori e piante durante il primo lockdown, affermandosi come fornitori privilegiati tra i consumatori. Secondo
i dati del panel GfK, la grande distribuzione in Germania ha beneficiato della chiusura dei rivenditori specializzati durante
il periodo di blocco nel primo trimestre del 2021, facendo scoprire ai consumatori un nuovo luogo per acquistare gruppi di prodotti che in precedenza venivano generalmente acquistati da rivenditori specializzati di forniture da giardino. Le osservazioni fornite da alcuni grossisti di fiori nel 2021 suggeriscono che la riallocazione della spesa e dei volumi di acquisto per i fiori recisi alla grande distribuzione aumenterà ulteriormente.
OCCHIO AI PREZZI
Le prime analisi del Center for Business Management in Horticulture and Applied Research di Hannover (ZBG) hanno mostrato che l’attua-
le livello dei prezzi non è sufficientemente alto da compensare l’aumento dei costi di produ-
zione. È molto difficile pensare ad un prodotto o servizio che non risenta dei crescenti costi delle materie prime. È logico, quindi, che il settore
dell’orticoltura debba anche tenere conto di questi maggiori costi nei suoi calcoli:
◗ Logistica dal +10 al +20% ◗ Olio da riscaldamento +50% ◗ Contenitori per piante +20% Costi che non tutti i vivai trasferiscono sul prezzo finale ai clienti. Gli aumenti medi dei prezzi del
10% per fiori e piante non sono sufficienti a coprire l’aumento dei costi di produzione nella
maggior parte dei casi. Sebbene tutte le aziende di orticoltura avessero cifre di vendita significativamente più elevate, ciò non si è tradotto sempre in maggiori profitti.
MAI PIÙ SENZA
Indipendentemente dai prezzi, la tendenza ad avere più piante negli ambienti domestici continua senza sosta: le piante verdi da interno in particolare stanno vivendo una rinascita.
Tra i fattori che spingono il consumatore verso l’acquisto e la conseguente cura di piante e fiori la sostenibilità, l’upcycling e il desiderio di essere in costante contat-
to con la natura. Quando si parla di sostenibilità in particolare, sempre più persone riconoscono che le piante possono vivere molto a lungo se vengono adeguatamente curate, il che ha un effetto positivo sul nostro benessere e sul clima. LA DOMANDA NON SI ARRESTA Le piante verdi con foglie grandi sono particolarmente apprezzate dai consumatori soprattutto Monstera, Ficus e Philodendron. Tra le principali evidenze che si riscontrano a livello di vendite di piante nel report: ◗ A settembre 2021, le vendite di Monstera sono aumentate del 60% rispetto al 2020 ◗ La domanda di piante rare e a foglia divisa è aumentata costantemente ◗ I principali acquirenti non sono solo i
clienti giovani e privati ma anche esercizi
commerciali che puntano a rendersi attraenti e desiderabili. A conferma di una domanda che cresce, senza sosta, da ogni dove ◗ I giovani sono sempre più interessati al verde e sono sempre più inclini ad accettare un lavoro che favorisca la sostenibilità o che sia relazionato con il settore del florovivaismo. Gli esperti hanno attribuito la crescente
popolarità della professione al cambiamento climatico e alla discussione
sull’ambiente. ◗ A giocare un ruolo centrale nell’espansione del settore anche influencer e blogger
che hanno scoperto sempre più l’amore per tutto ciò che riguarda piante e giar-
dini negli ultimi due anni e condividono con le proprie community gioie e dolori dell’essere un pollice verde.
e piante è aumentata da 108 € nel 2019 a 113 € nel 2020 e infine a 124 € nel 2021” UNO SGUARDO AL FUTURO
Il clamore attorno a fiori e piante non è stato certamente suscitato dall’industria stessa ma, al contrario, è stato provocato dalla pandemia e dal comportamento del consumatore in quel preciso periodo storico. Per quanto concerne il futuro, oltre al clima, sarà il fattore economico a giocare un ruolo centrale e la stabilità dei consumi, ovviamente.
I PRODOTTI PIÙ RICHIESTI NEL 2022? Partiamo con il dire che non ci sono delle categorie flop per eccellenza, tuttavia esistono alcuni prodotti che hanno acquisito una popolarità tale da continuare ad attrarre domanda: ◗ piante perenni ◗ per aiuola ◗ per balcone ◗ erbe aromatiche ◗ piante da orto ◗ piante da giardino ◗ piante di grandi dimensioni
Il livello di domanda a cui siamo giunti negli ultimi due anni è senza precedenti, al tempo stesso però stiamo vivendo un aumento dei costi per le materie prime e per la carenza di materiali operativi, personale e unità lo-
gistiche. Un insieme di fattori che hanno spinto il tasso di inflazione al +5%. Altra questione spinosa è l’ampiezza del mercato che si scontra con un numero inferiore di dipendenti e costi più elevati. Eppure, i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più alto per portare avanti e nutrire la propria passione. Se abbiamo capito, dopo tutto, che l’amore per il verde non è destinato a scomparire di colpo, al tempo stesso è fondamentale non adagiarsi sugli allori ma continuare a trovare la propria chiave per crescere in un settore che non sembra volersi fermare.