N U O V O. PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
greenstyle INVERNO 2015 | numero 23
BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA
Euro 2,50
PREZZO di LANCIO
TRIMESTRALE NUMERO 23| INVERNO 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
Euro
1,20
greenkids CON LA LIPU PER AIUTARE CINCE E PETTIROSSI
fioriture MAI PENSATO ALLE BEGONIE DA FOGLIA?
cucina CHE CAVOLO MANGIAMO?
decor INVERNO, ARIA DI FESTA
Bio Agen d Bio Agenda 2016
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Protagonista il Nonno Gino e i suoi nipoti con notizie e racconti su piante, fiori, frutti ed erbe, oltre a tante ricette e curiositĂ .
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INVERNO 2015 / L’editoriale
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no dei motivi per cui mi piace grenstyle, a parte il fatto che è una mia creatura, è che è un trimestrale. Ogni numero è speciale perché evoca una stagione, e in ogni stagione ci sono tante cose di cui godere. L’inverno porta il freddo, d’accordo, e qui sul lago è un freddo che penetra nelle ossa e sembra non doversene andare mai più; ma quanta bellezza nel fuoco del camino, nel ricevere e nel preparare i regali di Natale (non vedo l’ora di guardare il mio nipotino Leonardo che scarta i suoi!). Quanta eleganza nei disegni che il gelo dipinge sulle verze nell’orto: a proposito, le ricette di questo numero vi propongono tanti modi per cucinare il cavolo verza. Che bello quando nevica, e vedere le casette per uccellini che abbiamo sulla quercia riempirsi di ospiti: è il tema del nuovo spazio dedicato ai più piccoli, greenkids. E dato che il tempo da passare in casa è tanto, siamo con voi con qualche consiglio per le attività da fare sul divano: leggere – tanto – e navigare in internet. La parte centrale della rivista, invece, è dedicata al decor, a come vestire la casa per le feste che stiamo per festeggiare. Vi dico subito che il mio stile preferito è il minimal, ingentilito dalla presenza delle Stelle di Natale, che mi piacciono tanto: per questo vi ho proposto un tutorial per creare un centrotavola stupendo. Non manca poi lo spazio per i fiori e le piante: abbiamo voluto sorprendervi con qualche proposta non convenzionale, fatemi sapere cosa ne pensate! Adesso vi lascio agli ultimi preparativi del vostro Natale, metteteci un tocco di greenstyle. Passate delle buone feste, Francesco Tozzi @Lab_Verde ci rivediamo a febbraio!
N° 23 - Inverno 2015 Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro
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SOMMARIO Inverno 2015
16 22 PASSIONE VERDE Quando vince la bellezza di Matteo Ragni
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Bouquet solo per me di Filippo Terragni
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Conservare, nel modo giusto di Filippo Tommaseo
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Ispirazione 2.0 di Francesco Fedelfio
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Presepe in vaso di Bianca Belfiore
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CUCINA & TERRITORIO Che cavolo mangiamo? di Carmen Antona
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ALL’INTERNO Foglie come gioielli di Costanza di Matteo
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Ciclamini vestiti a nuovo di Marta Meggiolaro
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Fior di N eve
Dal cielo tutti gli A ngeli videro i campi b rulli senza fr onde né e lessero fiori nel cuor e dei fanc che ama iulli no le cos e bianch Scosser e. o le ali s tanche d e allora i v olare discese lieve liev e la fiorita n eve. U. Saba
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ALL’ESTERNO S.O.S. pennuti di Marta Meggiolaro
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Il frutto più ambito di Costanza di Matteo
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Più limoni per tutti di Marta Meggiolaro
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LE RUBRICHE Notizie Carosello style Destinazione regali di Filippo Terragni
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In cucina BBQ forever di Filippo Tommaseo
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Il segnalibro …e pace sulla Terra di Bianca Belfiore
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Speciale decor Aria di festa di Bianca Belfiore
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13 Editoriale
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NOTIZIE BREVI
PROFUMO CHE HA FATTO STORIA Nel 1963 Antoine Meilland lancia una rosa rossa dal profumo intenso, chiamata Papa Meilland®. In occasione del suo giubileo, i suoi successori hanno deciso di introdurre una nuova rosa: jubilè PAPA MEILLAND®. La pianta ha portamento a cespuglio, fogliame verde scuro e regala un fiore per ramo. Raggiunge all’incirca il metro di altezza. È stata premiata a Le Roeulx, in Belgio, con la medaglia d’argento e la coppa profumo. Più resistente e rifiorente, questa varietà conserva il colore rosso vellutato dei petali e l’intenso profumo dalle note di geranio e pesca bianca. Una novità che sarà un piacere incontrare nei garden center.
Il bosco verticale anche in Svizzera L
a Svizzera, dopo Milano, sarà la culla di un nuovo bosco verticale. Infatti, è stato assegnato allo studio Stefano Boeri Architetti (SBA) il progetto di costruzione di una nuova torre “verde” e biologica che sarà realizzata in Svizzera nel comune di Chavannes-Près-Renens, all’interno dell’aggregato urbano di Losanna. “La Torre dei Cedri”, questo è il suo nome, è stata disegnata dallo Studio Stefano Boeri Architetti con la collaborazione di Buro Happold Engineering per le strutture e l’agronoma Laura Gatti per la componente vegetale e sarà realizzata dal noto costruttore svizzero Bernard Nicod e Avni Orllati. Alto 117 metri, il bosco verticale di Losanna ospiterà 100 alberi, 6mila arbusti e 18mila piante tra perenni, ricadenti e tappezzanti. I grandi protagonisti della torre verde saranno gli alberi di cedro, di quattro diverse specie. Il cedro è un albero tra i più maestosi del mondo, fin dall’antichità considerato sacro e noto per la sua grande capacità di adattarsi a condizioni climatiche estreme e distanti come il Medio Oriente e l’Himalaya. La “Torre dei Cedri” sarà il primo edifico alto al mondo di soli alberi sempreverdi (l’80%), un aspetto importante soprattutto per il grande contributo ecologico svolto dalle foglie nel fissare le polveri sottili, assorbire CO2 e produrre ossigeno. La torre sarà composta da 36 piani destinati non solo a residenze private (da 2 a 5 locali) ma anche a uffici e servizi; sarà dotata di una palestra e ospiterà sulla copertura un ristorante panoramico. Ha commentato Stefano Boeri: “Con La Torre dei Cedri avremo la possibilità di realizzare un edificio sobrio e insieme di grande importanza nel paesaggio di Losanna. Un’architettura capace tra l’altro di innestare una significativa biodiversità di specie vegetali nel cuore di una importante città europea. La Torre dei Cedri, anche grazie alle sue forme e ai colori cangianti dei cedri e delle altre piante nel corso delle stagioni, potrà diventare un landmark nel paesaggio del lago Lemano. Sono felice di questa straordinaria occasione che farà di Losanna una città all’avanguardia nella sfida planetaria per implementare la qualità urbana e la biodiversità delle specie”.
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CI VEDIAMO IL 25 MARZO Tempo di bilanci ai Giardini di Castel Trauttmansdorff a chiusura della stagione 2015. Grande successo di pubblico, con 388.577 visitatori provenienti da 57 paesi e una media giornaliera di 1.700 ingressi. È stato agosto il mese più frequentato della stagione 2015, con 63.726 ingressi e una media di 2.055 ospiti al giorno, seguito da maggio con l’ingresso di 63.528 ospiti. Grazie a un ricco programma di eventi che ha saputo valorizzare l’offerta turistica proposta dal parco botanico meranese, oggi, a chiusura della stagione 2015, i Giardini di Sissi si confermano meta turistica numero 1 in Alto Adige, con ospiti provenienti da 57 paesi del mondo. La Germania ha fatto registrare la presenza più alta con 210.431 visitatori, ben il 57,71 % del totale, seguita a ruota da Austria e Svizzera con 26.435 e 18.794 visitatori, dai Paesi Bassi con 5.284 visitatori e dalla Francia con 1.177 ospiti. I visitatori italiani, ben 96.969 in totale, sono aumentati circa del 10,5% rispetto al 2014. Tra i numerosi momenti più coinvolgenti, la kermesse Foodie Factory che ha saputo coniugare natura e gastronomia, rendendo, insieme al meraviglioso fall foliage e al biglietto scontato di Tardo Autunno, più appetitoso l’autunno per i visitatori.
Sono state un grande successo anche le giornate dedicate alla famiglia, dove adulti e bambini hanno potuto scoprire giocando le meraviglie del parco botanico. Grande partecipazione anche per la rassegna Trauttmansdorff di Sera, che ha regalato agli ospiti la suggestiva esperienza di vivere i Giardini dopo il tramonto, al calar del sole. Dopo la pausa invernale, i Giardini di Castel Trauttmansdorff attendono la stagione 2016, che si aprirà ufficialmente venerdì 25 marzo e che sarà dedicata in particolar modo ai festeggiamenti per i primi 15 anni di apertura del parco botanico meranese e durante la quale avrà luogo anche l’inaugurazione di una nuova area molto particolare ed unica, il “Giardino degli Innamorati”.
SI PARTE DAL GLADIOLO ITALICO Il Vivaio ProNatura sta costituendo una rete di volontari-botaniciconservazionisti “in erba” nel senso letterale del termine: persone che abbiano voglia di coltivare insieme la biodiversità dei fiori selvatici. Dove? All’aperto: sul balcone di casa, nel giardino, intorno agli orti comunitari, ma anche sul davanzale della finestra. Come funziona? L’associazione fornirà gratuitamente i semi o i bulbi e chi è interessato potrà coltivare nei propri giardini e vasi impegnandosi a moltiplicare le piante per poi ripopolare gli ambienti naturali
idonei alla specie. Si comincia dal Gladiolo Italico (Gladiolus italicus), simbolo della flora spontanea del Belpaese, con i suoi fiori fucsia a forma di farfalla, assai graditi anche alle api. Un tempo, assieme a fiordalisi, papaveri e gittaioni, si accompagnava al grano nelle messi. Oggi, purtroppo, è quasi scomparso dalle campagne a causa dell’utilizzo di diserbanti e tecniche di coltivazione intensiva. Può capitare di incontrarlo ai margini dei campi, ma bisogna essere molto fortunati. Al Vivaio ProNatura è diversi anni che questo gladiolo viene
coltivato, a partire da semi prelevati in natura e i risultati sono più che soddisfacenti. Basta contattare il vivaio per recuperare i bulbilli, basterà piantarli in un vaso al sole e annaffiarli ogni tanto: il resto lo faranno da soli, come tutte le specie spontanee. Ma non aspettatevi di vedere subito i fiori. Una volta che i vostri vasi presenteranno un fitto ciuffo di verde, in autunno rompete la zolla di terra e interrate i nuovi bulbilli sul limitare soleggiato di un bosco o in un vigneto o anche in un’aiuola cittadina. In piena terra la fioritura non tarderà e sarà una gioia. www.vivaipronatura.it
L’orto fra i cortili, tra i tetti di Milano
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300 metri quadrati di superficie del tetto dell’edificio che ospita Piuarch, nel cuore di Brera, sono stati convertiti in un orto permanente e “farmacia a cielo aperto”, riqualificando anche dal punto di vista energetico e funzionale l’immobile. Un ecosistema completo, che si avvia nel semenzaio dove sono posti a germogliare i semi per svolgersi secondo il ciclo delle stagioni fornendo cibo, decoro, essenze, fino a terminare in compost per alimentare una nuova stagione. Al centro di questo concept c’è l’ideazione di un sistema modulare che utilizza i pallet per costruire strutture facilmente assemblabili che coniughino estetica e funzionalità, a costi ragionevoli. L’Orto tra i cortili non vuole essere un’esperienza singola, ma piuttosto un sistema ripetibile
su ampia scala per riqualificare superfici non utilizzate. I pallet sono usati sia come piano di calpestio che, rovesciati, come contenitori per il terreno. In questo modo, con l’impiego di un unico elemento modulare si costruisce il layout dell’orto. La farmacia a cielo aperto prevede la piantumazione di piante officinali con l’intento di riscoprire le proprietà medicali e terapeutiche di essenze usate per secoli nelle officine farmaceutiche. Non si creerà semplicemente un orto e una zona di piante medicinali, ma un viaggio nel tempo, dove storia, lavoro e natura si possano riconciliare. L’Orto fra i cortili è molte cose in una: progetto di riqualificazione energetica dell’edificio, strumento paesaggistico, decorativo, di autoproduzione alimentare, nuovo spazio di rappresentanza, socialità e coworking per chi lavora nell’edificio. Le piante creano un ecosistema che favorisce la biodiversità, riduce la filiera alimentare e garantisce la genuinità dei prodotti. Lo strato di vegetazione migliora l’isolamento e incrementa l’inerzia termica dei locali sottostanti. Il sistema a pallet permette inoltre un controllo delle acque piovane, riducendo il flusso delle acque di scarto che entrano nel sistema cittadino. www.piuarch.it
L’ALBERO DI NATALE? MADE IN ITALY La novità che i vivai Bessica hanno lanciato per queste feste è Natalino. Il suo punto di forza sta nel fatto di essere un pino nato e cresciuto in Italia, potato a cono per essere il perfetto albero di Natale. Arriva nei garden center fresco, è sano e forte, e sull’etichetta si trovano tutte le informazioni utili sulle qualità della pianta e su come prendersene cura. Il corner di vendita nei negozi sarà chiaramente visibile grazie ai cartelloni rossi, bianchi e verdi.
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LA VISITA
Sapore antico Entra a fare parte del network Grandi Giardini Italiani un’altra perla del nostro territorio, Villa Badia in Piemonte. Un complesso che vanta mille anni di storia. Tutto da scoprire di FILIPPO TOMMASEO
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ituato ai confini dell’Alto Monferrato acquese e dei suoi paesaggi vitivinicoli dichiarati Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2014, il complesso comprende Villa Badia con il suo parco storico e il lago, l’abbazia romanica di S. Giustina, fondata dai benedettini nel 1030, ed estesi fabbricati rurali ottocenteschi di affascinante originalità architettonica, con corti coloniche, magazzini e stalle che fanno da ali alla villa padronale.
C’È ANCHE UN LAGHETTO Attigua all’abbazia, Villa Badia è sorta nell’Ottocento sulle fon-
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damenta dell’antico convento benedettino, ricostruito dagli Oblati di S. Ambrogio di Milano nel XVI secolo e ampliato dai conti Frascara, che nel 1863 acquistarono dal Regio Economato l’intera proprietà e ne fecero la loro dimora. La Villa si affaccia su un parco di circa 9 ettari, realizzato nella seconda metà dell’800 nello stile paesaggistico inglese tipico dell’epoca: furono eseguiti movimenti di terra per rendere più armonioso l’allestimento, fu costruito un laghetto romantico e messi a dimora numerosi alberi con lo scopo di creare boschetti o valorizzare come monumenti vegetali esemplari isolati nel grande prato.
IL TESORO PIÙ PREZIOSO Ancora oggi, gli alberi ultrasecolari rappresentano l’aspetto
più importante del parco. Sono specie sempreverdi quali pini, abeti e cedri e specie caducifoglie come platani, ippocastani, roveri, carpini e liriodendri, oltre ad alcune vecchie varietà di alberi da frutto. Attualmente Villa Badia appartiene alla famiglia Daniele che se ne prende amorevolmente cura e ha deciso di condividere questa straordinaria proprietà con gli amanti del verde e del paesaggio. Veduta della chiesetta e del laghetto nel complesso di Villa Badia. Foto di Nino Farinetti. Archivio Grandi Giardini Italiani
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CAROSELLO STYLE
Destinazione regali Pensieri green per festeggiare nel segno del giardinaggio il prossimo Natale di FILIPPO TERRAGNI
SPAZIO AI NANETTI Il Natale è la favola per eccellenza, Deroma celebra questo momento e lo rende ancora piÚ magico e fiabesco con la collezione Animals & co. Qui i nanetti, un evergreen, per abbellire il vostro angolo fiorito indoor o a dare nuova vita al giardino, anche nella stagione piÚ fredda. Sono realizzati con una miscela di argille, pertanto mantengono la resistenza tipica della terracotta, pur essendo rifiniti con smalti e colori atossici.
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CAROSELLO STYLE
PER VERI BOSCAIOLI Fiskars X-series è la quarta generazione di Asce Fiskars, dal design di alta qualità, che vede protagonisti una nuova impugnatura 3D e un perfetto bilanciamento tra testa e manico, la nuova gamma ha vinto il prestigioso Red Dot Design Award 2015, tra i più autorevoli riconoscimenti di product design a livello internazionale.
TRA CLASSICO E MODERNO Eleganza e design sono le caratteristiche distintive della nuova linea Natural Panier di Stefanplast. La tessitura particolare si è fusa con la semplicità delle forme classiche per ambienti moderni ed essenziali. Anche per dare un tocco di colore nei mesi più freddi. Disponibile in diversi colori e con riserva idrica.
IN ALTA QUOTA Quest’anno Gardena ha rinnovato la gamma di svettatoi proponendo due nuovi modelli a incudine e bypass. Accomunati da una comoda maniglia a D, regolabile in base all’altezza dell’utilizzatore, che permette di lavorare in modo facile e confortevole, senza dover rinunciare però alla potenza.
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FIORIRANNO PRESTO Tempo di piantare e così Bakker offre un vasto assortimento di tulipani, narcisi, giacinti, crochi, amarilli e molte altre varietà autunnali – da quelle classiche e sempre apprezzate alle novità e alle esclusive Bakker – che si possono trovare sul nuovo catalogo di bulbi da fiore.
FREE CLIMBER Elegante, pratico e affidabile: gli appassionati di piante saranno deliziati da Free Climber. Tre uccelli in plastica traslucida che condividono il loro nuovo albero, un supporto ideale per le piante d’appartamento che hanno bisogno di un po’ di sostegno. Di Scheurich.
BIANCO ESSENZIALE Princettia® Pearl è la Poinsettia con il più luminoso di colore bianco disponibile è una bella soluzione per un Natale elegante e ricercato. Inusuale per le nostre tradizioni, questa particolare Stella si abbina perfettamente alla sua gemella dalle brattee rosse. E l’accoppiata è deliziosa.
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PASSIONE VERDE
Quando vince la bellezza Questa la parola chiave dell’ultima edizione di Orticolario. Tre giorni di vero giardinaggio. Elegante. Nonostante la pioggia, che non ha fermato gli appassionati di MATTEO RAGNI - matteoragni.eu - foto di DARIO FUSARO
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onostante la forte pioggia che si è abbattuta su Cernobbio nelle tre giornate, lasciando poco spazio a sole e cielo azzurro, quasi 21mila visitatori appassionati di verde hanno sfidato freddo e acqua battente per lasciarsi affascinare da tutte le novità e le bellezze di Orticolario 2015: i fiori, le collezioni botaniche, i giardini creativi, le installazioni artistiche, le magnifiche ortensie
QUALCOSA DI PREZIOSO «Siamo soddisfatti per la buona riuscita di questa edizione – commenta Moritz Mantero (nella foto), presidente di Orticolario –: il pubblico non si è lasciato intimorire dalla pioggia, quell’elemento naturale tanto prezioso per il giardino e per la vita, ma che in Italia, rispetto a molti altri paesi europei, fa ancora paura. Si è lasciato invece “contagiare” da bellezza ed eleganza, segni distintivi di questo evento. Il giardinaggio richiede passione, pazienza e una buona dose di coraggio: i visitatori di quest’anno hanno dimostrato di averne in quantità e, per questo, sono stati premiati!». Archiviato l’evento 2015, il Comitato Strategico già è al lavoro per l’ottava edizione, che si terrà dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.
– protagoniste di questa edizione –, le Tavole Rotonde Contagiose, le dimostrazioni botaniche, le conferenze e i laboratori per bambini. E in questi tre giorni dedicati alla bellezza, mi sono spesso fermato a pensare, davanti al grande ingresso del padiglione centrale, che non è stata poi una sfiga questa pioggia. Se non avesse piovuto, se non ci fossero stati così tanti momenti tranquilli e freddi, non avrei visto certe cose che mi hanno fatto volere ancora più bene a Orticolario. La faccia di alcuni amici, i miei sei matti preferiti, che freddi bagnati e scorati stavano sotto ai loro ripari guardandosi intorno. Questi amici sono dei bei personaggi, più o meno giovani, più o meno chiacchieroni, ma tutti e sei curiosi. Curiosi di conoscere anche, sotto la pioggia, gente nuova. Conoscere piante nuove e scambiarsi idee e suggerimenti. La bellezza di quelle facce sotto la pioggia era bella uguale nei momenti di sole. Sempre per colpa o per grazia della pioggia, ho potuto capire perché è bello Orticolario. Orticolario non è un
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presidente: imperscrutabilmente impegnato a godersi il suo Orticolario! Questa tranquillità la deve forse ai suoi amici, la genialità del fotografo Dario Fusaro, che riesce a mettere in immagini milioni di parole. E poi, la grande organizzazione di poche ma buone persone.
IL PREMIO CHE CI PIACE Per la migliore ricerca, una menzione speciale è stata assegnata a “Res Naturae” di Lecco, per l’interessante proposta di piante eduli e ornamentali e, in particolare, per l’esposizione di rabarbari e di cavoli. Res Naturae è un’azienda vivaistica nata da due giovani col desiderio di scoprire il connubio tra il giardino e la cucina. Giovanni, alla ricerca di specie sempre nuove e sconosciute, e Maria, che indaga le proprietà di foglie, fiori e profumi. Questi arricchiscono e colorano spazi verdi e allo stesso tempo sono veri e propri ingredienti per impreziosire le ricette e i piatti. www.resnaturae.com
Questa è l’aria che si respira a Orticolario, anche sotto la pioggia, tra le terrecotte di Vasco Venturini con il suo canta-pioggia: è uno strumento semplice, serve per bagnare l’orto. Stupendo nella sua semplicità come il pane “sciocco” e il prosciutto “erto” che Vasco preparava con le sue mani pazienti da artigiano. Che invidia! Scoprire poi Orticolario per i bambini è stata una grande sorpresa: è un Orticolario a sé, privato, fatto apposta non solo per intrattenere i bambini, ma per stare con loro, per parlare con loro di piante e di terra, di radici e di semi. Una grande pace anche se il padiglione era pieno di bambini. Pace, così come la voce terapeutica e pacata di Francesco Mati che raccontava le sue storie.
club (anche io lo pensavo). Orticolario non è una festa snob. Non lo è, perché non si mangerebbe pane e prosciutto sotto la pioggia per farsi compagnia. Non si starebbe ad ascoltare un ragazzino appena diplomato parlare di piante e fiori mentre il fango ti entra nelle scarpe. La carità di stare insieme, la fratellanza di stare insieme col fango fino alle ginocchia, è una cosa che fa la differenza.
Pace come le ortensie che mi sono piaciute, in tutte le salse! Soprattutto le bellissime quercifolia: ma quante ce ne sono! Devo ancora lavorarci sopra, ci sono così tante cose da imparare con Eva Boasso su queste piante. C’è così tanto da fare per la prossima edizione di Orticolario. Così tante idee. Ne vorrei altri tre di Orticolario, uno per stagione. Cosa ne pensi presidente?
©: Dario Fusaro
Giustina – il curatore dei giardini delle Isole Borromee, ndr – mi ha chiesto che novità c’erano e io non sono riuscito a dargli una risposta esaustiva. Ora invece gli direi: le cose che mi hanno colpito sono state Giovanni e Maria, Federico, Annarita, Andrea, Gabbo, Maurizio. Poi con il tempo anche altri matti si sono uniti alla mia squadra: Leo che ha tutta la mia stima per il lavoro che fa e per il suo immaginario. Poi chi usa la Physostegia virginiana è mio “amico d’ufficio”. Gli amici della pioggia poi sono stati veramente speciali e tra questi il
IL GIARDINO PIÙ VOTATO Tra le novità dell’edizione 2015 di Orticolario si è tenuto il Premio della Giuria Popolare, assegnato attraverso il concorso “Vota il tuo giardino preferito”. Durante l’evento, ogni visitatore ha ricevuto all’ingresso un coupon da compilare indicando la propria preferenza. Il giardino vincitore, che ha ricevuto il maggior numero di voti dai visitatori, è stato “Concluso con tatto” di Roberto Benatti (Giardini Benatti, Cusano Milanino, MI) e di Luca Bonoldi (F.lli Bonoldi, Carate Brianza,MB).In questo caso quindi il voto della Giuria Popolare coincide con quello della Giuria Giardini, che già aveva insignito lo stesso giardino con il Premio “La Foglia d’Oro del Lago di Como”: segno che i visitatori di Orticolario dimostrano una preparazione, un gusto e un’inclinazione per la bellezza pari a quella degli esperti del settore.
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PASSIONE VERDE
Bouquet solo per
me Quattro nuove tendenze per raccontare chi sei. E dettare il tuo stile. Con decisione di FILIPPO TERRAGNI
Esuberanti invasioni
© foto: Florcert
La natura prende il sopravvento e invade luoghi inconsueti: esuberante come in una foresta tropicale, fluida e filiforme come in un padule. Ma l’atmosfera umida e rigogliosa s’allevia nei toni freschi autunnali del colore Biscay Bay, che unisce la serenità del blu al vigore del verde.
“M
aster Flower – Autumn Winter Trends” è stata una delle iniziative più interessanti dell’ultima edizione di Flormart, il salone professionale del florovivaismo e giardinaggio. Una dimostrazione di composizione floreale dei maestri fioristi di tre delle principali scuole italiane – Federfiori, Florcert, Scuola Internazionale Mastrofioristi – che hanno ideato quattro nuove tendenze del gusto per l’autunno-inverno 2015-2016 con una spiccata attenzione, naturalmente, ai canoni estetici. Ad esempio i colori tratti dal “Fashion Color Report Fall 2015” di Pantone. Così la tendenza “Invasioni” era centrata sull’esuberan-
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za quasi tropicale della natura, anche fuori contesto, ma alleggerita e resa autunnale dal colore Biscay Bay. Nella seconda, “Cool Nordic”, le luci soffuse e le essenziali geometrie del paesaggio nordico venivano animate dalle vibrazioni e dalla vitalità di nuvole di rosa cachemire. La terza tendenza era invece basata sul colore “Marsala” come veicolo di esplorazioni e incontri con l’altro all’insegna della sensualità e del mistero. Infine, come ultimo trend, le “Luci primarie” dei cosiddetti colori primari della pittura – sempre in auge – nella vetrina artificiale e dinamica di una discoteca. Insomma, suggerimenti (mai tassativi) di colori, tipologie di fiori e situazioni.
© foto: Florcert
Vellutato marsala
© foto: Scuola Internazionale Mastrofioristi
Densa e penetrante, carnale ma vellutata, la tinta Marsala è terra d’incontro con l’altro e il magico, supporto rosso mattone e oro per ornamenti caldi e ammalianti, appariscenti ma misteriosi. Sensualmente versatile, ti invita all’esplorazione di lidi sconosciuti e selvaggi.
Tenue e cool nordic Luci tenui e soffuse avvolgono con elegante, aerea leggerezza vaste superfici vegetali e minerali decorate dai licheni. Basta un po’ di fumo fra gli abeti, in un rosa cachemire fresco e delicato, per trasmettere vibrazioni nella spontanea geometria e sobria naturalezza del paesaggio nordico.
© foto: Federfiori
Luci primarie Rossi, blu e soprattutto gialli: fiori nei colori primari della pittura esposti in frigorifero su sfondo notte. Girasoli, ortensie, celosie, eliconie e setarie in vetrine illuminate artificialmente a congelare l’istante. La gioia del presente nella sincerità giovanile, sportiva e tecnologica di una discoteca.
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PASSIONE VERDE
Conservare, nel modo giusto Terminata la raccolta autunnale, ecco qualche consiglio per mantenere a lungo e al meglio i nostri ortaggi. E un’idea sfiziosa per chi va di fretta di FILIPPO TOMMASEO
I
frigoriferi sono senza dubbio un grande vantaggio, e hanno reso possibile “fare scorta” per la famiglia con la spesa settimanale. Spesso però affidarsi al freddo per la conservazione degli alimenti non è la soluzione. Se volete conservare una quantità abbondante di patate, di carote e di cipolle che avete comprato al mercato dei contadini o che avete coltivato voi stessi, occorre conservarle nel modo adeguato per evitare che vadano a male. Nei metodi della nonna troviamo indicazioni più utili, che provengono da una conoscenza empirica, ma profonda, degli ortaggi, permettono di mantenere intatto il sapore dei cibi più a lungo. E hanno il vantaggio di farci risparmiare energia.
CAROTE: INSABBIATELE Spesso le verdure raccolte si possono trasformare e chiudere nei vasetti, ma a volte non è possibile e l’unica soluzione alternativa sembra essere il freezer. E invece no, esiste un metodo, antico, efficace e molto economico:
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SE AMI I SAPORI DOLCI, SCEGLI LE CAROTE NOVELLE
Le carote più dolci sono le novelle, riconoscibili per la forma sottile.
usare la sabbia. La sabbia nei secoli scorsi era uno dei metodi di conservazione più usati perché mantiene gli ortaggi da radice e i tuberi alla giusta temperatura, nella posizione più adatta, in verticale, e col giusto grado di umidità: basta bagnarla di tanto in tanto. La sabbia migliore è quella da gioco, che per intenderci
Le carotine, chiamate anche “carote baby”, sono comode da usare in cucina, ma non sono così dolci come quelle novelle, che si riconoscono perché sono le più sottili. Infatti quasi tutte le carotine sono in realtà delle normali carote tagliate a pezzetti, pelate e rivendute come “baby”.
si mette nelle sabbiere per i bambini, perché è fine, omogenea e soprattutto è lavata. Procuratevi una cassetta e formate il primo strato di sabbia. Adagiatevi gli ortaggi sani, privi degli eventuali fusticini e del fogliame, ripuliti grossolanamente dalla terra; non ammassateli, qualche centimetro di distanza è sufficiente per consentire una buona permeabilità all’aria e le migliori condizioni di conservazione. Sistemati gli ortaggi, copriteli con un sottile strato di altra sabbia, facendo attenzione affinché risultino completamente sommersi. In genere questa tecnica assicura un buon mantenimento fino a sei mesi. Ponete le cassette in un luogo buio e fresco, con temperature superiori allo zero: l’ideale sarebbe una cantina. Questa tecnica si può utilizzare anche per alcuni frutti, come le castagne, con l’accortezza di utilizzare sabbia asciutta.
CIPOLLE IN COLLANT
• Cipolle giallodorate: cipolla pandora e cipolla dorata di Parma • Cipolle a bulbo bianco: cipolla tipo bianca di Chioggia • Cipolle rosse: cipolla nigra
asciutto, fresco e buio, come un armadio o una soffitta, le cipolle dureranno fino a otto mesi. Inserite le cipolle una a una nelle gambe delle calze, e separate un ortaggio dall’altro con un nodo. In questo modo saranno libere di “respirare” e prolungheranno la loro vita. Quando ve ne servirà una, sarà sufficiente tagliare con un paio di forbici lo scomparto della cipolla più bassa..
PATATE AL BUIO Selezionate le patate e gettate quelle che hanno delle zone marce. Stendetele su di un foglio di giornale in un luogo fresco e asciutto e aspettate due o tre settimane, fino a che sono asciutte. Rimuovete i germogli dalle patate usando un coltello. Mettete le patate appena raccolte in un luogo con una temperatura tra i 6 e i 10 gradi per 10–14 giorni. Mettete le patate in sacchetti di rete e scegliete un luogo umido con una temperatura tra i 2 e i 4 gradi: dureranno dai quattro ai nove mesi. Rimuovete i germogli quando compaiono. Per conservarle senza che germoglino, riponete le patate al buio, lontano dalle cipolle: i gas prodotti da queste ultime accelerano la maturazione. Lo stesso consiglio vale per l’aglio. In genere se ne usa poco per volta, e conservato per settimane in frigo rischia di germogliare. Per farlo durare più a lungo, è meglio tenerlo al riparo dalla luce in un luogo fresco e asciutto, che abbia una temperatura intorno ai 10 °C (per esempio, in una cantina). Oppure, dopo averlo acquistato, lo si può pelare e congelare, in spicchi separati.
La conservazione delle cipolle deve avvenire in locali areati e secchi.
Una squisitezza, facilissima da fare: l’aglio sott’olio.
CUCINARE CON GUSTO E IN FRETTA? SI PUÒ! Le tecniche di conservazione permettono di avere i “sempre utili” pronti per l’uso L’aglio si conserva bene sott’olio: dividete gli spicchi, togliete la pellicina e metteteli in un barattolo a chiusura ermetica coperti con olio di oliva. Si conserva in frigo per parecchio tempo ed avrete anche l’olio
aromatizzato, ideale per le preparazioni in cucina. Lo stesso procedimento si può fare con la cipolla tagliata a dadini, che così è subito pronta per il soffritto. Un’altra idea? Pelate la cipolla, tagliatela a dadini piccoli, e disponete i dadini su un vassoio coperto di carta da forno. Mettete il vassoio in congelatore, e una volta terminato
il processo di congelamento, trasferite i pezzi di cipolla in un sacchetto per il freezer: in questo modo sono separati e pronti all’uso. Potete usare lo stesso sistema con il sedano e le carote: in questo modo avrete un soffritto completo e pronto, molto più saporito di quelli che comprate già fatti al supermercato.
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© foto di fotolia.it
Le cipolle raccolte in primavera e in estate non sono abbastanza dure per essere conservate, e vanno consumate entro poche settimane. Per la conservazione è meglio scegliere le cipolle raccolte durante l’autunno, che dureranno per tutto l’inverno,e meglio ancora le cipolle dal sapore pungente. Al contrario di quelle più dolci, infatti, contengono un composto sulfureo che, oltre a causare le lacrime durante il taglio, le conserverà nei mesi invernali. Le cipolle dolci invece non contengono alcun conservante naturale, e vanno consumate nelle settimane successive alla raccolta. Asciugate la buccia delle cipolle e ponetele in un’area buia, secca e ben ventilata a far indurire la buccia (circa 2-4 settimane). Quando gli steli perderanno il loro colore verde le cipolle saranno pronte. La buccia dovrà apparire appassita intorno allo stelo e ben tesa intorno alla cipolla. Eliminate le cipolle dal gambo ancora verde, quelle rovinate o ammaccate. Tagliate le foglie a pochi centimetri dal bulbo, in alternativa lasciatele intatte ed intrecciatele. Conservate le cipolle in una cesta o in un sacchetto a rete per permettere una buona circolazione dell’aria. In alternativa, si possono usare dei collant da donna. Messe in un paio di vecchie collant (pulite!) e appese in un luogo
LE CIPOLLE CHE DURANO
PASSIONE VERDE
Ispirazione 2.0 Navigare in rete alla scoperta della passione per il verde: per chi non può fare a meno dei fiori, fa sempre più tendenza e nasconde una miniera di suggestioni e di proposte. È il lato floral dei social di FRANCESCO FEDELFIO
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i nuovi trend che dilagavano su Instagram nell’estate 2015 come il #curvy, ragazze formose che mostrano fiere i loro bikini colorati, oppure i #flamingoes, fotografie bizzarre con fenicotteri gonfiabili o addirittura le #facemask, ragazze che si ritraggono in compagnia o in privato indossando le più stravaganti maschere di bellezze, ora vediamo aggiungersi anche il flower porn.
IL PIACERE DI GUARDARE Cosa è il #flowerporn? Forse avete sentito parlare, a suo tempo, del food porn: foto a piatti preparati con cura, di solito momenti catturati prima di mangiarsi la piccola opera d’arte, per darle un respiro più duraturo. Allo stesso modo, non stiamo parlando di una semplice fotografia di un bouquet: è l’esaltazione della bellezza e del momento nel quale la composizione viene catturata dall’obiettivo. Quello che un tempo era un semplice centrotavola ora è considerato una vera e propria opera d’arte degna di essere immortalata e postata subito su Instagram con il tag #flowerdesign, per condividerla con tutti.
VALORIZZARE OGNI STAGIONE Da questa passione per la creazione di elementi decorativi floreali nasce una nuova figura, il flower designer. Grazie a questi professionisti, o artisti in alcuni casi, che mostrano le loro creazioni sui social, i loro follower (cioè chi li segue) possono trarre ispirazione dai loro lavori e crearne di nuovi. Questi architetti del fiore, con grande abilità, studio e occhio critico al dettaglio riescono a valorizzare i colori di fiori fondendoli con bacche, tronchi e foliage creando esperienze sensoriali che inebriano lo spettatore. Gli elementi vincenti per essere un professionista del settore sono sicuramente la conoscenza del ciclo delle stagioni per valorizzare al massimo in ogni trimestre la materia prima, ma non meno importante è la percezione dell’ambiente nel quale si vogliono inserire queste opere. Anche la fantasia nel fondere profumi e colori dei più svariati tipi di fiori con un particolare buon gusto premiano il flower designer con migliaia di visualizzazioni e condivisioni.
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@ FLORASTARKEY 1,326 POST 13MILA SEGUACI
Flora Starkey Le composizioni della londinese Flora Starkey prendono ispirazione da molte fonti, tra cui l’opera dei maestri olandesi e gli artisti del Rinascimento, fotografie di fiori vittoriane e il giardino inglese. I suoi lavori sono sia di carattere romantico che sontuoso, usa solo la più alta qualità e dove possibile fiori di stagione; spesso integra i suoi disegni con fiori e foglie coltivate nel suo giardino. Fra i suoi clienti celebri, Alexander McQueen, Louis Vuitton, Givenchy, Victoria Beckham, Alexander Wang. «I fiori sono così futili! Molta della loro bellezza deriva dal fatto che è fugace, che non dura per sempre, e c’è tanta bellezza nel decadimento quanta ce n’è nella vita». florastarkey.com
@ PUTNAMFLOWERS 1,333 POST 235MILA SEGUACI
Putnamflowers Dopo un apprendistato presso un noto fiorista di Manhattan, Micheal lancia Putnam & Putnam nella primavera del 2014. Gli ammiratori delle immagini mozzafiato, che ricordano i toni rigogliosi e le composizioni di nature morte della Golden Age olandese, ben presto si sono trasformati in clienti. Oltre alle installazioni e ai matrimoni, la società di design floreale, con sede a Brooklyn, offre consegne locali e workshop. «Organizziamo i nostril workshop in uno spazio molto bello, che crea l’atmosfera giusta. Mentre gli studenti lavorano con i fiori, noi disponiamo grandi composizioni tutto intorno alla sala, e offriamo un ricco buffet di cibo e bevande. Vogliamo che sia un’esperienza completa». putnamflowers.com
@ SARAH_WINWARD 1,938 POST 87,7MILA SEGUACI
Sarah Winward L’obiettivo della Winward è focalizzato sulla realizzazione di composizioni floreali matrimoniali ispirate alla trama e al cambiamento delle stagioni. I suoi elaborati evocano la sensazione di fiori appena raccolti dal giardino con tutte le loro variazioni naturali e incongruenze, perché crede che i fiori debbano apparire naturali nell’ambiente che abbelliranno. La Winward fa di tutto per procurarsi i fiori perfetti per completare un look desiderato e studiato, ma si serve anche di ciò che trova nelle immediate vicinanze in cui si terrà l’evento. Il prodotto finale è veramente una valorizzazione della natura circostante. Ogni anno Sarah prende un numero molto limitato di eventi, per dedicarsi completamente ad ognuno di essi. «Qualche volta la semplicità è il meglio». sarahwinward.com
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PASSIONE VERDE
@ FTINF 2,823 POST 468MILA SEGUACI
Philippa Stanton Pittrice, fotografa e creatrice di composizioni floreali, Stanton è una vera propria artista sinestetica. Le sue opere sono una fusione dei sensi tra diverse texture, forme colorate e profumi. La sua ricercatezza dei particolari e l’estro tipicamente inglese sono la base del successo avuto in Instagram. «Quando non riempio il mio tavolo di petali e fiori, dipingo… e dipingere è sempre stato l’impeto originario e la base delle mie composizioni fotografiche prima di Instagram e del blog. Ordinare le cose in scala cromatica e fare tante liste di cose mi aiuta a organizzare il tempo, le idee, tutto!» 5ftinf.com philippastanton.com
@ EMILYTHOMPSONFLOWERS 801 POST 8,602 SEGUACI
Emily Thompson Nata nel Vermont, Emily Thompson ha portato il senso di questo luogo, con le sue terre selvagge e le sue rovine, nel suo negozio, una vera propria oasi di verde in un quartiere storico di Manhattan. Alla Thompson piace impiegare questo spazio come piattaforma per artisti emergenti ed eventi. Le sue composizioni e decorazioni sono un intreccio ben bilanciato tra l’incolto organico e il disegno ornamentale classico. Usando materiali non convenzionali, mantiene sempre una grazia scultorea senza eguali, ma cosa più importante, il tutto è assemblato in armonia con lo spazio in cui è stato installato: come se i fiori fossero cresciuti lì. «Mi piace fare scelte singolari, non accumulo tutto in un mix gelido di materiali diversi. Evitate le accozzaglie. La vostra casa non deve sembrare un magazzino. Usate materiali grezzi: io inizio con rami e bacche prese in giardino e poi cerco vado a comprare i fiori». emilythompsonflowers.com
@ MINDYRICEDESIGN 867 POST 58,9MILA SEGUACI
Mindy Rice Floral Design Conosciuta per il suo occhio critico naturale per il design e fiori, la sua compagnia omonima, Mindy Rice Floral Design, ha creato serate memorabili e allestito matrimoni sontuosi in tutto il globo. Le sue creazioni vengono continuamente citate nelle migliori riviste californiane, grazie all’uso sofisticato del colore e il senso della misura che sono i tratti distintivi della Rice. «I nostril eventi vanno mano nella mano con il mondo della moda; i nuovi trend entrano in ogni scelta, nei tessuti, nei fiori, nel cibo, nella location, anche nelle luci e nella musica. Noi non vogliamo stare al passo, vogliamo essere un passo avanti!» mindyrice.com
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PASSIONE VERDE
Presepe in vaso Una rivisitazione in chiave moderna dello spazio per il protagonista del Natale, il bambino Gesù. Giochiamo con i contenitori e con gli elementi, per creare composizioni nuove di BIANCA BELFIORE
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e vetrine dei negozi vengono allestite con luci e addobbi che preannunciano l’arrivo di uno dei periodi dell’anno preferiti, il Natale. Cominciamo a pensare a regali per amici e parenti: spesso la scelta ricade su piccoli pensieri che possano far sorridere ma che siano allo stesso tempo utili, originali. Bama propone una serie di idee regalo perfette, anche quando vogliamo tenerle per noi, per decorare le nostre case.
IDEALI ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO Le ciotole Paglia sono vasi completi di sottovaso con invito all’irrigazione. Il loro design stile paglia intrecciata le rende belle ed eleganti. Inoltre sono resistenti agli sbalzi di temperatura, agli urti e ai raggi solari, quindi sono adatte sia indoor che outdoor, e sono garantite tre anni. Mettendo insieme vasi di diversa dimensione, con diverse varietà di verde, si può comporre un presepe molto speciale.
GIOCHI DI TRASPARENZE Le insalatiere Kristal sono realizzate in policarbonato atossico e certificato per alimenti, un materiale robusto e lucente. Sono adatte per servire in tavola insalate, macedonie e all’ occorrenza possono diventare un segnaposto o un centrotavola d’effetto. Basta mixare pigne e qualche rametto d’abete per vestire a festa le nostre tavole e i nostri salotti.
I prodotti Bama sono tutti realizzati totalmente in Italia, con materiali rigorosamente 100% atossici e riciclabili, caratterizzati da grande robustezza e resistenza. Soluzioni quotidiane che aiutano a risolvere piccoli e grandi problemi di ogni giorno. www.bamagroup.com
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CUCINA & TERRITORIO
Che cavolo mangiamo? Sono moltissime le possibilità per cucinare la verza. La nostra scelta non ha badato alla quantità di calorie, ma al gusto, al piacere di stare a tavola insieme… per la prova costume c’è tempo! di CARMEN ANTONA
CASSOELA È un piatto unico della tradizione lombarda, proprio della stagione invernale, e di solito accompagnato dalla polenta. Molto ricco e saporito. Il segreto: usare una verza gelata! Ingredienti • 1,5 kg di verze • 800 g costine di maiale • 250 g cotenne di maiale pulite, raschiate e lavate • 1-2 verzini (salamini) a persona, o anche 300 g di salsiccia • 2 piedini di maiale puliti, raschiati e lavati • 1 orecchia di maiale pulita, raschiata e lavata • 200 g carote • 200 g sedano • 200 g cipolla • 50 g di burro • Qualche foglia di alloro e di salvia • 1 bicchiere vino bianco secco • Brodo vegetale • Sale e pepe q.b.
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Preparazione Far bollire per circa un’ora, in una pentola, i piedini di maiale tagliati a metà, le cotenne e le orecchie, insieme alle foglie di alloro. Scolarli e tagliare tutto a piccole strisce. In un casseruola grande, a fuoco lento, mettere il burro e far soffriggere la cipolla affettata, aggiungere le costine di maiale, i piedini e le strisce di orecchie e cotenne. Far rosolare bene a fuoco vivace le carni con le foglie di salvia. Aggiungere sedano e carote tagliati grossolanamente, versare il vino bianco e farlo sfumare. Aggiungere un mestolo di brodo, salare, pepare, e rimescolare il tutto. Mettere il
coperchio e lasciare sul fuoco molto basso per almeno un’ora, controllando che non si attacchi al fondo (nel caso aggiungere altro brodo). Intanto pulire la verza, tagliarla a pezzi grossolanamente e cuocerla a fuoco basso in una pentola coperta con pochissima acqua per circa 10 minuti, finchè non appassisce. Metterla quindi nella casseruola delle carni insieme alla salsiccia tagliata a pezzi e ai verzini interi. Coprire e far cuocere a fuoco moderato per altri 40 o 45 minuti controllando che non si attacchi al fondo. Ogni tanto rimuovere il grasso in superficie. Servire ben caldo con la polenta e con un buon vino rosso.
SALSICCETTE DI CAVOLO Ingredienti • 1 cavolo cappuccio bianco • 100 g di speck • 200 g di prosciutto cotto (meglio se affumicato) • 125 cc di panna fresca • Il succo di mezzo limone • 1 cucchiaino di maggiorana tritata • Pepe e sale Preparazione Acidulate la panna col succo di mezzo limone. Tritate il prosciutto cotto e mescolatelo con la panna acida e la maggiorana. Tagliate a metà il cavolo cappuccio e tuffatelo per 5-10 minuti in acqua bollente salata. Poi estraetelo, lasciatelo sgocciolare e staccate delicatamente le foglie, su ciascuna delle quali andrà posta una cucchiaiata della miscela di prosciutto e panna acida. Arrotolate le foglie su se stesse, fissatele con un filo e disponetele su una casseruola da forno foderata con le fette di speck. Spolverate di pepe, mettete in forno e lasciate cuocere finché la superficie diventa bruno-dorata. Prima di servire eliminate il filo.
Lo sai? La verza può essere consumata sia cruda che cotta: per mantenere tutte le proprietà nutrizionali è meglio cuocerla stufata o a vapore per non più di venti minuti. Per limitare il forte odore che si produce durante la cottura, usate la pentola a pressione, oppure aggiungete aceto o limone nell’acqua di cottura.
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CUCINA & TERRITORIO
INVOLTINI DI VERZA CON FILETTI DI MERLUZZO Ingredienti • 4 filetti di merluzzo per circa 400 g totali • 8 foglie di verza • 2 cipollotti freschi a fettine • 4 spicchi di aglio • 3 cucchiai di prezzemolo tritato • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva • Sale q.b. Preparazione Sbollentare le foglie di verza per 10 minuti in acqua salata e scolarle bene. In una teglia bassa versare 2 cucchiai di olio con gli spicchi d’aglio tagliati a metà, un cucchiaio di prezzemolo e un pizzico di sale. Stendere una foglia di verza disponendo mezzo filetto di merluzzo, una fettina di cipollotto ed un poco di prezzemolo. Avvolgere la foglia attorno al filetto e legarlo con uno spago da cucina. Proseguire con gli altri filetti; disporre gli involtini nella teglia spolverizzando con prezzemolo tritato e infornare a 200° per 20 minuti circa. Servire ben caldo, bagnando gli involtini con il sugo di cottura.
Polenta verde Preparazione Nella pentola che servirà per la cottura della polenta far cuocere il cavolo in acqua salata per circa 20 minuti, dopo averlo tagliato a striscioline privandolo del gambo e delle foglie più o rc tu gran farina di dure, finché o 500 g di o n ri (u non sarà Cavoli ne ) a zz e d ndo gran diventato due seco o li g ’a d tenero. 4 spicchi te la sa is d i acciughe xtra d i Verificare la tt le fi 4 nte olio e quantità di Abbonda a v li o i vergine d acqua rimasta rmigiano ata di pa ci n a m a Un to ia g grattu pe q.b. Sale e pe
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e aggiungere a pioggia la farina di polenta terminando la cottura; questa polenta dovrà rimanere abbastanza morbida, aggiungere quindi acqua se necessario. In una padella far rosolare nell’olio gli spicchi d’aglio ed i filetti di acciughe sminuzzate, finché il tutto non sia disciolto. Mettere un dito del condimento in ciotole individuali e disporre sopra la polenta ben calda. Prima di servire si può spolverizzare con del parmigiano grattugiato.
INSALATA DI CAVOLO CON YOGURT GRECO Ingredienti • 400 grammi di cavolo cappuccio • 50 grammi di carota • Una spruzzata di aceto di mele (o balsamico di Modena) • 1 cucchiaino di semi di cumino • 1 cucchiaino di senape gialla • 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva • 100 grammi di yogurt greco • Mezzo cucchiaino di zucchero • 1 macinata di pepe nero • 1 pizzico di sale Preparazione Lavare la carota e grattugiarla, lavare il cavolo e tagliarlo a listarelle sottili. In una ciotola, unire lo yogurt greco con la senape, lo zucchero, l’aceto di mele, l’olio, il sale ed il pepe e i semi di cumino, e amalgamare bene il tutto. Aggiungere le verdure mescolando delicatamente perché il tutto si amalgami bene. Mettere in frigorifero per un paio d’ore prima di consumare. Le carote e il cavolo possono essere sostituti da cavolfiori e broccoletti, con l’aggiunta di filetti di acciuga. È un’insalata fresca e saporita.
FACILE E BUONA folico e di sali minerali come potassio, fosforo, ferro, calcio e zolfo, responsabile del caratteristico odore che si sprigiona durante la cottura. Il terreno, meglio se particolarmente soffice e lavorato con vangatura, necessita di una buona dose di letame e di compost. La semina va fatta, a seconda della varietà, fra l’inizio e la fine della primavera. La germinazione è molto rapida, circa due settimane, e le piantine
crescono con buona velocità, soprattutto se sostenute da annaffiature regolari. Il trapianto si fa quando le piantine raggiungono un’altezza di almeno 1315 centimetri: a questo punto, avranno almeno quattro foglie. Prima dello spostamento bagnate molto bene il terreno. Mettete le piante a dimora su file lunghe, con uno spazio tra una e l’altra di almeno 35, centimetri. Ricordate di bagnare frequentemente
fino all’attecchimento. È necessario effettuare la sarchiatura, in modo che le erbacce infestanti non creino scompensi alle piante: lavorate bene il terreno intorno e non avrete problemi. Quando l’ortaggio sviluppa quello che viene definito occhio (cioè il cuore duro interno con le foglie avvolte tra loro), è pronto per essere raccolto. Il periodo della raccolta va da ottobre a maggio.
© foto servizio di fotolia.it
La verza è una pianta invernale, anche se alcune specie maturano in estate. È un ortaggio molto forte, che non necessita di cure approfondite perché cresce in tutte le condizioni climatiche. È una varietà di cavolo della grande famiglia delle Crocifere di cui fanno parte il cavolfiore, il cavolo broccolo, il cavolino di Bruxelles, il cavolo cappuccio. È molto ricco in vitamina A, vitamina C, vitamina K, acido
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IN CUCINA
BBQ forever È vero che con l’arrivo della stagione fredda bisogna rinunciare a una passione come quella per la griglia? Secondo noi no! Weber ha preparato nuovi accessori pensati per l’inverno di FILIPPO TOMMASEO
Q1200 in blu / verde / arancione / viola
PER LE QUATTRO STAGIONI Grigliare d’inverno? Nulla di più coinvolgente e possibile con Spirit di Weber, una gamma di barbecue a gas adatta ai griller esperti come a quelli alle prime armi. Spirit è proposta in tanti modelli, per assecondare le esigenze di ognuno. Novità, Spirit premium E-330 GBS BLACK e Spirit premium S-330 GBS INOX, dotati di un bruciatore extra, la Sear Station, e di griglia per l’alloggiamento dei sei accessori Gourmet Barbecue System.
COLORE = GIOIA
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ual è una delle cose più belle che si fanno nella bella stagione? Le grigliate con amici e parenti, è chiaro. Uno dei segni inconfondibili del fatto che sta tornando il bel tempo è l’odore di carne grigliata che si spande nell’aria nei weekend primaverili. Poi, con la fine dell’autunno, bisogna cedere all’evidenza, coprire il proprio BBQ, e attendere il trascorrere dell’inverno. Fino ad oggi.
E per chi non ha voglia di stare fuori a cucinare, ma preferisce portarsi in casa la griglia, Weber offre una serie di grill a gas ed elettrici adatti per l’uso domestico che possono diventare una buona alternativa alla cucina tradizionale anche nella brutta stagione. In particolare per questo Natale sono disponibili cinque nuovi colori per i barbecue a gas (serie Q1200) ed elettrico (serie Q 1400): verde, arancione, fucsia, porpora e blu. La vivacità cromatica si associa agli standard qualitativi di Weber, offrendo una nota di gioia in cucina. La gamma Spirit è la linea di barbecue a gas perfetta per tutti e in ogni stagione.
Alcuni dei nuovi accessori del Gourmet Barbecue System, per preparare infinite ricette
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BBQ DA CHEF Sono tante e sfiziosissime le ricette per il cenone di Natale che si possono preparare sui barbecue di Weber, grazie alle nuove dotazioni: la griglia Gourmet Barbecue System per l’alloggiamento di sei pratici accessori: Padella wok, Griglia di rosolatura, Piastra in ghisa, Cocotte; Pietra per pizza; Supporto di cottura per pollo.
DECOR NATALE
Aria di festa Come creare la giusta atmosfera nella propria casa, con pochi tocchi che diano carattere. Secondo il gusto di ognuno di BIANCA BELFIORE
© AlexMaster fotolia.it
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uando si tratta della propria casa, siamo tutti un po’ designer. Con più abilità o meno, ci siamo impegnati e abbiamo reso quegli spazi adatti a noi e ai nostri gusti: “il cantuccio a me fatto”, come dice il poeta. Per questo parlare del decor di Natale non è facile: condividiamo tutti il piacere della festa, l’amore per l’atmosfera di questo periodo è universale, ma poi ognuno vuole declinarla a modo suo. Per venire incontro a tutti abbiamo circoscritto tre stili: mischiateli, adattateli a voi, per rendere unico il vostro Natale. Lasciatevi ispirare!
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DECOR NATALE
Minimal, con calore
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la mattina di Natale. Tutto è pronto per il risveglio della famiglia. L’arredo è essenziale, forme geometriche sottolineate dal camino e dalla lampada ad arco. L’atmosfera è accogliente grazie alla luce e al calore: il fuoco scoppietta nel camino e scalda la stanza (così si può stare in pigiama a scartare i regali). La luce è moltiplicata dagli addobbi (anche questi essenziali) dell’albero di Natale, che mette subito allegria. Le candele sono accese, accostate a qualche elemento naturale come le pigne, rendono l’ambiente intimo e raccolto. E poi regali, regali dappertutto, piccoli o grandi, più o meno costosi, l’importante è che siano segno del bene che ci vogliamo!
Il focolare Sunny Fire di Palazzetti si ispira ispirato al sole, naturale, confortevole e scenografico. Come il sole infatti riscalda per irraggiamento, il calore più sano che esista.
NATALE DI DESIGN La proposta di Milani Woods è un alberello fai da te che è anche un oggetto da tenere in bella mostra. Le biglie di legno possono essere inserite a piacimento e si possono aggiungere tutti i decori che si preferisce.
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Tradizionale in rosso
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l pranzo di Natale, uno dei momenti più classici di queste feste, può essere rinnovato se giocate con le trasparenze. Il vetro lascia che a parlare siano cibi e bevande, senza attirare troppo l’attenzione. I barattoli della Bormioli Rocco vengono in aiuto dando un tocco di originalità, soprattutto nell’uso: servite lì dentro il dessert! I toni caldi della scala cromatica, caratteristici delle feste, non mancheranno nei dettagli, che scalderanno l’atmosfera. Se poi il rosso è dato dal punch che avete preparato per i vostri invitati, e che servite nel barattolo, vedrete che i sorrisi e le risate aumenteranno in fretta!
Servire le bevande e i dessert al cucchiaio nei barattoli è di tendenza e aggiunge aria di novità alla tradizione.
IL CONSIGLIO Un tocco in più? Sta spopolando nel web la String Art. Su una base solida realizzate il disegno, poi seguendo le linee piantate i chiodi a distanza uguale. Armatevi del vostro rocchetto di filo, di pazienza, e iniziate a riempire lo spazio. L’effetto finale è simpatico e può essere un’idea per i segnaposto, scegliendo per ogni invitato un’immagine diversa. A tema natalizio, ovviamente! Questa piccola alce è stata realizzata dalle mani esperte del nostro grafico. Bella, vero?
PUNCH AROMATICO ALL’ARANCIA E SPEZIE
Ingredienti • Un litro d’acqua • 250 g di zucchero • Una arancia non trattata • Scorza di un limone non trattato • 50 ml di rum • Cannella e zenzero
Preparazione Versa l’acqua in una pentola, quindi unisci lo zucchero e fai bollire il tutto per una ventina di minuti. Togli dal fuoco, unisci il succo dell’arancia, la scorza
di arancia e di limone, e infine il rum. Rimetti sul fuoco e fai bollire ancora per uno-due minuti. Versa la bevanda tiepida all’interno dei vasi. Unisci a piacere le spezie.
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DECOR NATALE
I prodotti di House of Fun by Giocoplast quest’anno sono presenti negli store OVS con un corner dedicato alle feste.
Naturalmente elegante
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hi predilige lo stile shabby chic non può fare a meno del bianco. È la tonalità giusta per eccellenza e bene si presta a legare arredi e oggetti anche molto diversi fra loro. In questi ambienti è sempre presente la bellezza delle piante vere. Per ricreare un ambiente romantico, ricercato e contemporaneo, scegliete addobbi e decorazioni per la casa in materiali naturali. Legno e paglia, feltro, juta: nuance tenui e texture piacevoli al tatto.
BULBI DI NATALE Per restare in tema festa, senza rinunciare ai fiori freschi, basta mettere sul davanzale della finestra, o su una mensola, un cestino ornato da un albero di Natale e da graziose campanelle: con generosità regaleranno profumo e colore alla stanza.
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Bakker propone le classiche decorazioni natalizie per interni ed esterni affiancate da una selezione di Amaryllis, Giacinti e Narcisi.
Il centrotavola che vorrei
SECONDO PASSO Riempi lo spazio fra i due vasi con le caramelle. Osserva dall’esterno l’effetto e sistemale in modo che non rimangano spazi vuoti.
Con pochi e semplici passaggi otterrai un effetto sicuro per il tuo pranzo di Natale. E la Poinsettia nei bouquet è un vero tocco di stile e di originalità. E vedrai, piacerà anche ai più piccoli… di MARTA MEGGIOLARO in collaborazione con STARS FOR EUROPE
TERZO PASSO Riempi il vaso più piccolo con l’acqua tiepida e il nutrimento per fiori recisi.
QUARTO PASSO Sistema il tuo bouquet nel vaso.
QUELLO CHE TI SERVE - Un bouquet composto con Stelle di Natale nei colori che preferisci. Puoi divertirti ad assemblarlo tu, oppure rivolgiti al tuo garden di fiducia. - Due vasi di forma simile ma di dimensioni diverse, in vetro. - Acqua pura, tiepida, già miscelata nutrimento per fiori recisi. - Caramelle non troppo grandi e con colori che si accostino bene al bouquet.
PRIMO PASSO Inserisci il vaso più piccolo all’interno di quello più grande: controlla che sia bene al centro e che rimanga abbastanza spazio fra i due.
Ecco pronto il tuo centrotavola! La scelta dei fiori è raffinata, le caramelle sdrammatizzano e richiamano il lato infantile e giocoso della festa. Il contrasto è ben studiato e l’uniformità della composizione è garantita dalla scelta dei colori.
DECOR NATALE
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Ospita una Stella!
l periodo natalizio è, per tradizione, un momento da trascorrere con la propria famiglia e i propri amici, e le case addobbate a festa contribuiscono a creare la giusta atmosfera. La Stella di Natale (o Poinsettia) è la protagonista perfetta di questo momento magico: rosso, bianco, crema, giallo, rosa e albicocca, dalle tonalità pastello a quelle più accese, dalle sfumature ombré a quelle più decise: le Poinsettia presentano una varietà di colori molto ampia, che può accordarsi a qualunque gusto e a qualunque ambientazione. Con un po’ di fantasia possiamo adattarle a differenti usi e situazioni: sull’albero di Natale, all’interno di ghirlande o di calendari dell’Avvento. O per il tradizionale centrotavola. Inoltre, sono semplici da mantenere, anche senza pollice verde.
CINQUE REGOLE PER LA CURA DELLE STELLE DI NATALE 1 Controllare prima di comprare Le piante di Poinsettia sono disponibili un po’ ovunque, dal mese di novembre in poi. Prima di effettuare l’acquisto verificate attentamente la qualità per assicurarsi che le piante crescano bene e a lungo: il fogliame denso e i boccioli giallo-verdi sono simbolo LO SAI? di una pianta in buono stato. Evitate i vasi I “fiori” non sono posizionati nella corrente delle porte d’entrale foglie colorate ta: le Poinsettia soffrono gli spifferi. a forma di stella (che si chiamano brattee), ma i boccioli al loro interno. Nel caso questi risultassero appassiti, è bene scegliere un’altra pianta.
2 Evitare freddo e vento nel tragitto verso casa Anche se il nome potrebbe lasciar intendere il contrario, la Stella di Natale ha origini messicane e non ama il freddo. È quindi importante limitare il più possibile l’esposi-
zione alle basse temperature. Nel tragitto verso casa controllate che siano ben coperte e impacchettate, e portatele al più presto in un ambiente tiepido.
3 Niente luce solare diretta Le piante di Poinsettia amano la luce e il caldo, ma devono essere protette dalla luce solare diretta così come dagli spifferi. La loro temperatura ideale è tra i 15 e i 22° C.
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ATTENZIONE! Non mettete la vostra Stella vicino a frutta e vegetali, o le brattee appassiranno in fretta.
Acqua: meno è meglio che troppo Le Poinsettia non amano stare immerse nell’acqua. È dunque bene non lasciare ristagni nel vaso. Una volta innaffiate, rovesciate subito l’acqua in eccesso, altrimenti le foglie potrebbero scolorire o cadere. Una piccola quantità di acqua tiepida una volta ogni due settimane è più che sufficiente. Per esaltare lo splendore delle brattee, aggiungete del comune concime all’acqua ogni mese.
5 Il taglio giusto Le Stelle di Natale sono meravigliose, e non solo in vaso. Queste piante possono essere recise per comporre un bouquet o per altre composizioni. Una volta tagliate però è importante fermare la fuoriuscita della linfa. Immergete la punta degli steli nell’acqua calda a 60° C circa per circa cinque secondi e, successivamente, passarli nell’acqua fredda miscelata a un conservante per fiori recisi. In questo modo le Poinsettia dureranno molto più a lungo: dovrebbero mantenere il loro colore acceso e vibrante per circa due settimane. Che siano parte di un bouquet insieme ad altri fiori invernali, o come singoli ramoscelli, saranno un omaggio gradito per famigliari, amici e altri ospiti.
STARS FOR EUROPE È un’iniziativa nata per volere dei coltivatori europei di Poinsettia nel 2000, con lo scopo di promuoverne il commercio. L’attività di Stars For Europe si svolge in sedici paesi europei e dal 2011 le iniziative sono state supportate anche da alcuni paesi dall’Unione Europea. Le attività svolte da Stars For Europe sono rivolte tanto al consumatore quanto alle imprese del settore del verde che contribuiscono al business delle Poinsettia e si occupano di dare informazioni sulle varietà, le coltivazioni e gli utilizzi delle Poinsettia. www.stars-for-europe.com
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ALL’INTERNO
Foglie come gioielli Le begonie da foglia sanno affascinare con un misto di meraviglia e di inquietudine. Non solo sono particolari alla vista, ma soddisfano anche il tatto. E richiamano epoche lontane, come antichi monili di COSTANZA DI MATTEO
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n quadrato di giardino” è una piccola azienda agricola in provincia di Piacenza, che produce, riproduce e vende piante erbacee perenni, varie selezioni di arbusti, di rampicanti insoliti e un assortimento di rose antiche e storiche. Attualmente è composta da Silvia Cagnani e Andrea Martini: Andrea, ex product manager di una grande multinazionale, stanco dell’ambiente asettico, ha
BEGONIA ‘ESCARGOT’ Inconfondibile, si fa notare grazie al fogliame a forma di spirale, come una chiocciola. Le foglie sono grandi, con margini ondulati e cigliati; color argento con centro e margini verde scuro-nero. Richiede poche cure, solo un terreno ben drenato perché i rizomi non marciscano, e molta luce, ma mai sole diretto. Nota interessante: fiori e foglie sono commestibili, crudi o cotti. Il sapore è acidulo e piccante.
deciso di trasformare in realtà il sogno di vivere all’aperto facendo quello che veramente lo appassiona. Lui è il braccio, quello a cui piace “sporcarsi le mani”. Silvia è diplomata a Brera, è lo spirito creativo della coppia, ama gli accostamenti di forme, luci e colori non standardizzati, che realizza nelle composizioni e nei giardini.
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ALL’INTERNO
BEGONIA ‘BLACK TAFFETA’ Begonia perenne rizomatosa da appartamento dal bel fogliame scuro e profondamente crestato. Cresce poco in altezza, ma molto se il terriccio è organico e ben concimato. Non bagnare troppo e tenere fuori d’estate e protetta in inverno. Usare la Begonia ‘Black Taffeta’ come regalo a una persona a cui si vuole bene e che ama le piante, sarà come regalarle un gioiello.
BEGONIA BOWERAE ‘TIGER’ Una begonia perenne da appartamento che cresce non più di 20 cm. Le foglie dal verde tenue hanno delle belle striature scure che rendono ogni foglia una piccola tigre. La begonia Tiger viene risaltata in contenitori scuri, metallici o dai colori fluo.
SEMPLICITÀ GENUINA Silvia e Andrea mi hanno colpito perché credono nella bellezza semplice, di facile gestione e naturale. Le piante che propongono sono state testate per le loro particolarità: la resistenza al gelo intenso, la bassa manutenzione, la bellezza del fogliame, la longevità della fioritura e della rifiorenza. La loro priorità è il rispetto della natura e la produzione di alta qualità non votata solo all’estetica, ma piuttosto al contenuto: le loro piante spesso sono sporche, segnate, di sicuro imperfette, ma una volta piantate in spazi più degni avranno una crescita e uno sviluppo immediati e genuini.
PIÙ DI MILLE PIANTE I metodi di moltiplicazione e coltivazione delle piante sono il più possibile ecosostenibili: le talee vengono effettuate nel miglior periodo per ciascuna pianta, vengono divise per mantenerle fresche e vigorose, si usano solo concimi organici e microrganismi effettivi sia come antiparassitari che come coadiuvanti alla crescita delle piante. Il loro catalogo cresce anno dopo anno grazie alla continua ricerca di piante rare, di nuovi ibridi e specie di difficile reperibilità, ed è fatto solo da ciò che possiedono realmente. Nel vivaio si trova una collezione di oltre mille varietà di piante adatte a svariati ambienti che vanno dal sole pieno e terreno siccitoso, all’ombra costante e terreno umido.
BEGONIA ‘CLEOPATRA’ Una begonia da regalare a una donna affascinante e dal carattere deciso, come la regina da cui prende il nome. È molto vigorosa e assai fiorifera, ha un bel fogliame vellutato e ciliato, che cambia colore e a seconda della stagione. Si trova bene al sole dal mattino ma anche all’ombra profonda. È una tappezzante potenzialmente infinita, e chiede innaffiatura scarsa. Regala bellissimi fiori rosa.
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Per sfogliare il catalogo, leggere il blog e vedere le composizioni di Silvia, visitate il sito
www.unquadratodigiardino.it
ALL’INTERNO
Ciclamini vestiti a nuovo Sono belli, profumati e colorati, in un periodo in cui il mercato nostrano può offrire ben poco. Usiamoli anche come fiori da reciso, da proporre per i bouquet più delicati di MARTA MEGGIOLARO
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© Morel Cyclamen – Pictures: Ulzega
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l solito, solito ciclamino. Quando li vediamo ricomparire nei garden lo pensiamo tutti. E alla fine li compriamo, perché sono fra le fioriture più belle della stagione fredda. Le aziende produttrici si stanno ingegnando per dare una svolta a questa pianta: una delle possibilità è dargli il ruolo di protagonista nei mazzi e nei bouquet della stagione invernale. Un’altra è “truccarlo” con colori pastello o con il glitter: una scelta audace, che può non piacere ma che ha sempre presa.
Tenerezza non convenzionale
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1• Il ciclamino è spesso regalato, perché ispira
sentimenti di affetto. Proporlo in bouquet può essere una scelta vincente, non solo per il significato nel linguaggio dei fiori e per la bellezza dei fiori, ma anche per le sue caratteristiche intrinseche.
2• Il fiore reciso del ciclamino ha una sor-
prendente resistenza in vaso, quindici giorni e oltre; inoltre, come abbiamo già detto, offre il vantaggio di disporre di una ricca gamma di colori vivaci o delicati in un periodo piuttosto povero di scelte, da ottobre a febbraio.
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Altro vantaggio, l’acqua rimane chiara e senza degradazione olfattiva. Per mantenerli così belli, ricordate che preferiscono l’acqua pura (senza conservanti nè gel), e i gambi devono essere regolarmente recisi alla base e tagliati in obliquo nel senso della lunghezza (2 cm) prima di essere disposti nel vaso.
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ALL’INTERNO
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Il restyling che serviva
4• Shonevald, una ditta olandese, ha preso una bella signora e l’ha truccata come una ragazzina, di nome Make Upz.
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Il risultato è divertente, anche se alcuni lo trovano grottesco, e altri addirittura violento. Ma in fondo durante le feste anche le signore di una certa età si possono truccare in modo più vivace, senza sfigurare.
6• Io li trovo sognanti, un regalo perfetto e
inusuale per una ragazzina o per una bimba che vogliamo sorprendere. Mia figlia se ne è innamorata!
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© Erni fotolia.it
S.O.S pennuti Nella stagione più dura hanno bisogno di essere nutriti, ed è anche una buona occasione per osservarli. Ci siamo fatti consigliare dalla LIPU i metodi migliori per avvicinare questi piccoli amici
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di MARTA MEGGIOLARO con la collaborazione di LIPU
n linea di principio gli animali selvatici delle nostre zone sono preparati ad affrontare l’inverno, e se la cavano bene anche da soli. Nei periodi di freddo più rigido però, può capitare che abbiano bisogno di una mano: l’uomo allora può intromettersi nel ciclo naturale, distribuendo del cibo, in giardino o sul balcone: in questo modo potrete vedere da vicino cinciallegre, cinciarelle, passeri, merli e fringuelli, oltre a pettirossi e scriccioli. Attenzione però: bisogna essere sempre misurati nel fornire nutrimento ed è meglio stare a distanza, soprattutto all’inizio; gli uccellini sono diffidenti per natura e hanno bisogno di tempo per abituarsi.
QUANDO POSSO DARE DA MANGIARE?
QUANTO CIBO POSSO OFFRIRE? Occorre dare da mangiare senza esagerare e non predisporre un luogo per il nutrimento in massa: la concentrazione di un gran numero di uccelli in uno spazio ristretto è fonte di scontri affaticanti fra loro e accresce il rischio di trasmettere malattie attraverso l’accumulo di escrementi. È preferibile mettere a disposizione il cibo in diversi piccoli luoghi decentralizzati. Se decidi di prendere questo impegno, però, ricordati che è un impegno vero, perché gli uccellini faranno conto per tutta la stagione sul tuo aiuto! Se devi andare via, prepara delle scorte oppure chiedi a qualcuno di venire a casa tua a riempire le ciotole per te. © effe64 fotolia.it
Se ha nevicato, o se il terreno è ghiacciato, gli uccelli non possono procurarsi da soli il cibo. Questo è il momento opportuno di preparare i mangimi. La cosa migliore è offrirlo al mattino ed eventualmente anche nel tardo pomeriggio – la mattina perché sono stati digiuni per tutta la lunga notte invernale, e il tardo pomeriggio perché possono fare scorta e questo li aiuterà a superare la notte successiva. Quando le giornate diventano più calde e il terreno si sgela, anche se vi farebbe piacere continuare a vederli svolazzare vicino a
casa vostra, bisogna smettere di nutrirli, perché ora gli uccelli trovano di nuovo da soli il cibo in natura, possono variare la dieta con lombrichi e insetti, e soprattutto si devono preparare a quando avranno i loro pulcini, perché per nutrire i piccoli cambieranno la dieta.
COSE DA NON FARE Meglio non dare da mangiare agli uccelli acquatici e ai piccioni di città. Anatre e cigni trovano abbastanza nutrimento anche in inverno. Inoltre l’alimentazione monotona a base di pane può provocare la malnutrizione, e il raggruppamento di molti animali nei luoghi dove viene offerto il pane è fonte di litigi stancanti fra di loro e di problemi d’igiene. Per i piccioni il discorso è un po’ diverso: quelli sani trovano sufficiente nutrimento anche in inverno, dar loro cibo porta a un’eccessiva riproduzione, che ha come conseguenza un notevole peggioramento delle loro condizioni di vita, e delle nostre.
Le casette per gli uccelli sono decorative e li aiutano a superare la stagione più fredda.
TI PRESENTO LA LIPU LIPU significa Lega Italiana Protezione Uccelli. È un’associazione che si occupa della conservazione della natura, della tutela della biodiversità, della promozione della cultura ecologica in Italia. Ogni anno cura più di 15.000 animali selvatici in difficoltà nei Centri di Recupero o di Primo Soccorso in varie parti d’Italia. Gestisce 30 Oasi e Riserve dove la natura è protetta e la gente può visitarla, conoscerla, innamorarsene. Gli uccelli sono il suo simbolo: la loro presenza, i canti, i voli, i colori rappresentano la bellissima speranza in un mondo migliore che i volontari della Lipu vogliono contribuire a costruire. www.lipu.it
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Le cinciarelle amano le palle di grasso e semi.
CUCINIAMO PER LA CINCIA puliti • Una reticella (ad esempio quella degli agrumi che compri al supermercato) Come fare Sciogli la margarina facendoti aiutare da un adulto. Sbriciola i biscotti e spezza la frutta secca, mescola tutto con i semi e la frutta. Versa la crema di margarina e semi
nei vasetti. Aspetta che si solidifichi l’impasto, tiralo fuori dai vasetti, metti ogni forma in una reticella e appendilo fuori, fra i rami di un albero. Adesso con pazienza aspetta: gli uccellini sono diffidenti ma quando capiranno che bontà hai preparato torneranno ogni giorno a trovarti!
© Patrick J. fotolia.it
Nei garden center spesso puoi trovare le palle di semi e grasso, altrimenti puoi prepararle a casa. Ecco come fare. Ingredienti • Margarina o strutto • Biscotti secchi, frutta secca sgusciate, semi di girasole, uvetta, a piacere • Vasetti dello yogurt,
COME ALIMENTARLI? Per gli uccelli che si nutrono di semi come fringuelli e passeri ci sono degli ottimi miscugli di semi di girasole e canapa. I chicchi di grano – presenti nel mangime a buon mercato – vengono mangiati praticamente solo da piccioni e passeri. Insettivori e uccelli avidi di cibo tenero come merli, pettirossi o cince accettano volentieri mele, uvette e anche frutta secca sminuzzata, gli avanzi di pandoro e panettone, di biscotti, oltre a pancetta, prosciutto e croste di formaggio. Vedrai come piacciono alla cincia le palline sospese: potrai ammirare le loro bellissime evoluzioni mentre scelgono il boccone più buono! Gli avanzi che cadono a terra invece vengono mangiati volentieri da merli, pettirossi e anche da fringuelli, passeri e altri granivori. UNA COLLANA DA MANGIARE Fatti aiutare da un adulto: infilza con un sottile filo di ferro le arachidi ancora nel guscio, fino a formare una collana, e poi appendila a un ramo. Puoi creare una collana simile anche usando le fette di mela.
POSSO USARE LE CASETTE? Certo! Le casette sono molto decorative, piaceranno anche alla tua mamma e al tuo papà: però devi sistemarla in modo tale che gli uccelli siano al sicuro dai gatti. Va appesa abbastanza in alto o montata su un palo, e meglio ancora se intorno al palo c’è un cespuglio spinoso che scoraggia i predatori. Scegli un luogo bene in vista, affinché i gatti non possano accedervi inosservati. Le casette per il becchime più adatte sono quelle in cui gli uccelli devono sedersi su un’asta e non possono mettersi nel becchime, perché così non lo sporcano. Per la stessa ragione il becchime non va messo all’aria aperta, deve essere asciutto, altrimenti fa la muffa e viene in contatto con
altri agenti patogeni. Se invece decidi di usare altri tipi di distributori, appendili agli alberi, in mezzo alle fronde, per offrire un riparo.
GLI UCCELLINI DEVONO ANCHE BERE? Anche in inverno gli uccelli hanno bisogno di acqua potabile e amano fare il bagno per prendersi cura delle piume. Il luogo di abbeveraggio deve essere sempre tenuto pulito per evitare il proliferare di batteri: sciacquarlo spesso con acqua bollente è sufficiente. Basta qualche centimetro di acqua, e la riva deve essere piatta, per evitare che gli uccellini non riescano ad uscire e muoiano annegati.
E DURANTE L’ANNO? Se il tuo giardino è progettato e curato in modo naturale, è la base per un habitat di qualità che attirerà tanti piccoli amici. Siepi, prati con piante del luogo, cataste di legna e la compostiera rendono il tuo giardino gradevole per te e anche per gli uccelli: per loro è come una tavola imbandita. Strutture come cataste di rami, muri asciutti e cumuli di pietre offrono nascondigli, possibilità di fare il nido e fonti di cibo. Con questo tipo di habitat aiutiamo i nostri amici pennuti a sopravvivere e ad allevare con successo i loro piccoli, e così faranno compagnia tutto l’anno!
L’IDEA Corsica birdfeeder è una fioriera di Elho, al cui centro si trova un distributore di mangime per uccelli. Da quest’anno è disponibile anche Corsica Birdgarden, con una vera e propria casetta. In plastica, facili da pulire, e nel classico stile elho. Perfette per balconi e terrazzi.
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Il disegno da colorare
Š Alexey Bannykh fotolia.it
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ALL’ESTERNO
Il frutto più ambito Chi di noi, passeggiando nei vivai o nei centri di giardinaggio, non ha desiderato portare a casa una magnifica pianta di limone? Ecco una guida sui metodi di coltivazione di COSTANZA DI MATTEO disegni di FRANCA DEGHI
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l limone ha una storia plurimillenaria: è probabilmente un ibrido naturale generatosi in tempi remoti fra il cedro e l’arancio amaro detto anche melangolo, ed era già conosciuto dalla civiltà degli Assiri, alcuni semi datati 5000 anni a. C. sono stati rinvenuti negli scavi presso l’antica città assira di Nippur. Oggi la coltivazione del limone è praticata in tutto il mondo, nelle zone a clima mite. Non solo è una pianta da frutto, viene coltivato anche come pianta ornamentale per la bellezza del suo fogliame compatto e lucido, che rimane sulla pianta per tutto l’anno, per il profumo della sua fioritura in primavera, e per i suoi frutti gialli che spiccano fra le foglie verde scuro.
MOLTE FORME POSSIBILI Il limone è un albero da frutto della famiglia delle Rutacee e come tutti gli agrumi appartiene nel genere Citrus; il suo nome scientifico è Citrus limon. L’albero può raggiungere i sei metri di altezza, ma normalmente rimane più basso; ha un portamento aperto con i rametti lignificati che presentano forti spine acuminate. I rami fruttiferi tendono a svilupparsi verso il basso, mentre i rami che vegetano rigogliosamente ma senza produrre frutti hanno un portamento verso l’alto. Le radici sono piuttosto superficiali e il suo legno è particolarmente duro. Il limone, il cui nome indica sia la pianta che il suo frutto, è un albero sempreverde che rifiorisce più volte durante lo stesso anno. La pianta del limone è rifiorente vale a dire che ha due
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fioriture e due fruttificazioni durante l’anno. La prima fioritura avviene nel periodo primaverile e dà origine ai limoni invernali mentre la seconda fioritura si ha a settembre e produce una qualità di limoni chiamata “verdelli” che matura nell’estate successiva. È possibile che si verifichino altre fioriture ridotte fuori stagione, per cui sulla pianta si trovano insieme fiori e frutti immaturi, oltre ai limoni già maturi. Le forme che può assumere il frutto sono molte e dipendono dalla varietà. Questo è uno dei motivi per cui è così apprezzato dal punto di vista ornamentale.
ATTENZIONE ALLE POTATURE L’abbiamo già detto, il limone è una pianta per climi temperati: se abitate in zone in cui non si scende mai sotto lo zero, coltivatelo in piena terra in un suolo drenante, concimatelo, innaffiate spesso; se la caverà benissimo. Un cosa a cui fare molta attenzione è la potatura: non deve essere severa. Sulla pianta giovane serve a dare forma, mentre quando è in fruttificazione mira ad arieggiare bene la
VARIETÀ DA VASO Il “Lunario” ha la capacità di rifiorire e di fruttificare in tutte le lune, cioè in tutti i mesi dell’anno, e per questo motivo viene chiamato anche “limone delle quattro stagioni”. Bello e generoso, ha un difetto: non sopporta l’aria calda e asciutta creata dal riscaldamento negli appartamenti. La pianta soffre, perde fiori e frutticini, le foglie ingialliscono, cadono e… addio limone.
UN LUNGO CICLO DI VITA La pianta del limone è molto generosa: inizia a fruttificare dopo quattro anni dall’impianto e sino a 15 anni di età aumenta la sua produzione sino a raggiungere i 250 frutti annuali. Per vent’anni prosegue a produrre abbondanti limoni con una media che si attesta sui 350 frutti all’anno, ma che in condizioni particolarmente favorevoli possono aumentare sino a raggiungere la ragguardevole cifra di 600 limoni all’anno. Il limone è longevo: la fruttificazione può protrarsi oltre gli 80 anni, e vi sono degli esemplari di limoni anche in vaso che hanno superato il secolo.
fruttificare al meglio il limone vuole i raggi del sole, quindi va messo a Sud. Fai attenzione che fra una innaffiatura e l’altra il terreno sia ben asciutto perché il limone non sopporta ristagni d’acqua. Quando le temperature iniziano a scendere occorre ponilo in una serra fredda, cioè in un locale areato e luminoso dove la temperatura rimanga per tutta la durata della brutta stagione sui 10°C. La pianta del limone è una pianta generosa che coltivata con cura anche in vaso ti donerà una profumata fioritura e molti frutti che rimangono sulla pianta senza alterarsi anche per mesi.
UN TOCCASANA, MA NON PER TUTTI chioma anche nella sua parte interna. La potatura si esegue in luglio, quando a causa del calore la pianta è in uno stato di semi–riposo vegetativo. Ovviamente non bisogna toccare i rami prodotti l’anno precedente, perché sono quelli che portano i fiori e di conseguenza i frutti; vanno accorciati i rametti piccoli e quelli che sono troppo fitti all’interno della chioma per permettere all’aria e alla luce di penetrare in tutta la pianta. Oltre a eliminare i rami rotti o secchi vanno tolti i succhioni, cioè quei lunghi rami che svettano verso l’alto e sono privi di frutti. Tagliali quando provengono dal piede della pianta o dalla parte basale delle branchie più grandi. Invece quando i succhioni si trovano nelle zone periferiche della chioma vanno solo spuntati.
PROTEGGILO DAL FREDDO La coltivazione in vaso non solo è possibile ma è anche l’unica soluzione se il clima nella tua zona d’inverno scende al di sotto dei 3°C. È impegnativa, ma vedrai che il risultato ti ripagherà ampiamente della fatica. Avrai limoni non trattati, genuini. Un limone appena raccolto dalla tua pianta ha un profumo e un gusto che non trovi in nessun altro. Inoltre la sua fioritura è molto profumata e darà un gradito tocco visivo e olfattivo alla tua casa. Scegli un vaso di terracotta piuttosto che uno di plastica, perché permette alle radici di respirare e non si scalda eccessivamente. Non sceglierlo troppo grande rispetto al contenitore originario, circa 10 cm di diametro in più andranno bene, e cura con attenzione il drenaggio sul fondo del vaso. Ogni due anni, finchè è giovane, dovrai rinvasare la pianta per rinnovare la terra sfruttata e dovrai ripetere questa operazione quando è adulta ogni quattro anni, aumentando di volta in volta il diametro del vaso. Scegli una buona terra specifica per agrumi che troverai nel tuo garden e aggiungi un ulteriore apporto di concime specifico per agrumi. Ogni primavera concima nuovamente per tutta la durata vegetativa del tuo limone, seguendo quanto c’è scritto sulle istruzioni. La posizione del vaso è molto importante perché per
Il succo del limone ha notevoli proprietà rinfrescanti, diuretiche e battericide. È ricchissimo di vitamina C e A, che un tempo servivano a prevenire la malattia dello scorbuto, e che rafforzano le difese immunitarie contro le malattie da raffreddamento. Il succo del limone è utile anche come digestivo, e fa bene all’intestino perché ha effetti regolativi e astringenti; non è però adatto a chi soffre di mal di stomaco a causa della sua acidità, e non bisogna abusarne perché indebolisce lo smalto dei denti. L’acido citrico ne fa un ottimo dissetante e rinfrescante ottimo per tante preparazioni culinarie: è usato come bevanda, come condimento delle pietanze, nelle marinate per levare il gusto forte del selvatico, ed è anche un disinfettante per cibi crudi come molluschi e verdure.
I LIMONI MEDICEI Famosa in tutta Europa diventò la collezione della potente famiglia fiorentina dei Medici. Ancora oggi nella Villa Medicea di Castello a Firenze sono ospitate in vaso circa 500 piante di agrumi fra i quali spiccano alcuni esemplari unici di limoni. I Medici diedero incarico a un famoso pittore di “nature morte” dell’epoca, Bartolomeo Bimbi, di ritrarre questa collezione. Ancora oggi questi quadri unici con i loro “cartigli” ovvero gli elenchi di tutte le varietà di agrumi dipinte con le loro accurate descrizioni sono visitabili presso il Museo della Natura Morta a Poggio a Caiano in provincia di Prato.
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ALL’ESTERNO
Curiosità IL COMMERCIO DEL LIMONE Oggi la coltivazione del limone è diffusa a livello mondale e la produzione di limoni è stimata, dati 2012, in 4 milioni di tonnellate. I principali paesi produttori di questo agrume sono: l’india, il Messico, l’Argentina seguiti da Brasile, Spagna e Cile.
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IL NOSTRO REGALO AL NUOVO MONDO Per i primi coloni americani e per i marinai i limoni erano indispensabili per combattere una grave malattia, lo scorbuto, dovuto alla mancanza di vitamina C. In Sud America i limoni furono importati dai missionari spagnoli che se ne servivano come medicamento.
PERCHÉ IL LIMONE È GIALLO? Subito sotto l’epidermide si trova un sottile strato giallo detto flavedo, dal latino flavus che significa “biondo”, dove sono racchiusi i preziosi oli essenziali di questo agrume. L’olio essenziale ha le stesse caratteristiche del succo, ma più accentuate: è un ottimo stomachico e ha notevoli proprietà antisettiche ed espettoranti.
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LO SAI? Se semini dei semi di limone nascono esili piantine di limone selvatico che poco hanno a che fare con la pianta di limone originaria. Le piante di limone da frutto infatti sono piante innestate. I portainnesti più usati sono il franco, il limone volkameriano e l’arancio amaro.
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PERCHÉ È MEGLIO NON TRATTATO?
Il limone, a differenza di altri agrumi, continua la sua maturazione anche se è stato tolto dalla pianta: spesso quindi vengono colti ancora verdi e portati in magazzini dove vengono lavati e sottoposti a un trattamento anticrittogamico per evitare muffe o altre malattie. Poi vengono cerati, selezionati e avviati alla vendita sia come prodotto fresco che per ottenere i prodotti che dai limoni derivano. Così si conservano per mesi. Ecco perché è importante impiegare limoni biologici, o meglio ancora limoni raccolti da piante di provenienza certa, che non sono stati trattati.
E SE NON SO DOVE METTERLO? Alcuni vivai ritirano le piante in inverno, per poi restituirtele in forma a primavera. È un servizio a pagamento che risolve il problema dello spazio.
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ALL’ESTERNO
Più limoni per tutti Uno dei tesori che la Toscana conserva è l’Hesperidarium, la raccolta botanica di agrumi più importante a livello internazionale. Dalle forme più bizzarre ai profumi più intensi, ecco un luogo capace di stupire
INFO UTILI • Biglietto intero € 4,50 • Ridotto € 3,50: Da 5 a 12 anni e oltre 65 anni - Gruppi (minimo 20 persone) - Soci SlowFood - Soci Touring Club Italiano
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di MARTA MEGGIOLARO
a passione per la ricerca botanica ha portato Oscar Tintori a visitare orti, giardini, collezioni private, monasteri e case di campagna. Da questi viaggi ha portato a casa non solo molte varietà di agrumi nascoste perse o dimenticate, ma anche un patrimonio di fragranze e sapori meno conosciuti; aggiungete la voglia di condividere la gioia di questa esperienza e otterrete Oscar Tintori Vivai, una famosa azienda toscana dedita alla coltivazione di agrumi.
UNA RACCOLTA STORICA L’idea di creare il giardino è nata grazie all’antica tradizione della coltivazione degli agrumi in Toscana: durante il periodo Rinascimentale fu ripreso il mito del Giardino delle Esperidi, caro alla tradizione classica greca, e ogni
famiglia custodiva nel suo giardino la limonaia, un angolo appartato e dai profumi inebrianti. La famiglia Tintori ha voluto e vuole ancora oggi diffondere la conoscenza di tutte quelle varietà che in passato sarebbero potute andare disperse, così come delle novità. La collezione comprende sia varietà botaniche antiche provenienti dai giardini delle ville medicee toscane, sia varietà più moderne, provenienti anche dall’emisfero australe.
ADATTO A TUTTI Il Giardino degli Agrumi è stato costruito una decina di anni fa dalla famiglia Tintori all’interno dello storico Vivaio di Pescia. È un’esposizione di livello internazionale, unica nel suo genere, poiché raccoglie oltre duecento varietà di agrumi provenienti da tutto il mondo, raccolti in 2mila metri quadri di estensione. La grande serra fa da mantello al parco, lo protegge dalle intemperie e
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ALL’ESTERNO
ALL’HESPERIDARIUM TROVI... I prodotti tipici a base di agrumi Il Corner Slow Food L’Olio, il Limoncello, il Vino, il Vin Santo Una vasta scelta di piantine di agrumi I prodotti per la cura e la manutenzione delle piante di agrumi • I profumi le essenze naturali a base di agrumi • Le attività ispirate alle piante di agrumi, come i corsi di cucina
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Molti i prodotti a base di agrumi prodotti artigianalmente da Oscar Tintori Vivai.
consente di poterlo visitare in ogni condizione meteorologica; inoltre è completamente accessibile ai disabili. Nel Giardino degli Agrumi si possono organizzare visite guidate, da arricchire con degustazioni di prodotti a base di agrumi, pranzi e merende, corsi di corsi di cucina; si possono festeggiare anche eventi speciali, ricorrenze e matrimoni.
SEMPRE BELLO, DI PIÙ A NATALE Ogni stagione dona qualcosa di particolare all’esposizione: in primavera le piante fioriscono, in autunno i frutti si colorano, e tra le numerose varietà si possono ammirare frutti dalle forme digitate, bizzarre e contorte e dai colori più variegati. La collezione di piante di agrumi si articola tra vialetti, tunnel vegetali, fontane e grandi figure ispirate alla fiaba di Pinocchio. Il parco del più famoso burattino del mondo si trova infatti a soli due chilometri di distanza dal “Giardino degli Agrumi”, a Collodi. Ma
Nei primi weekend di dicembre, il Giardino degli Agrumi sarà aperto fino a sera per la manifestazione “Arti, Mestieri ed Enogastronomia Locale”.
non solo: Pescia è una località strategica anche perché dista solo otto da Montecatini Terme, quindici da Lucca, e cinquanta da Firenze. Si può organizzare un weekend coi fiocchi! E adesso, con il Natale alle porte, si svolgerà la terza edizione di “Arti, Mestieri ed Enogastronomia Locale”. Nei giorni 6, 8, 13 e 20 dicembre, dalle 10 del mattino fino a sera, l’Hesperidarium sarà visitabile gratuitamente, ci saranno spettacoli (coro gospel, show cooking, conferenze, spazi per bambini) e una mostra-mercato di prodotti tipici ed artigianali, con la presenza di diversi espositori che si alterneranno nelle diverse giornate. I prodotti del vivaio potranno essere regalati in “cassettine natalizie” decorate artigianalmente. Oltre alle piccole piantine di agrume nelle diverse forme (cespuglio, spalliera, rotonda e palla), si potranno creare abbinamenti con prodotti agli agrumi, come mieli e marmellate, ma anche pasta artigianale, Fagioli di Sorana, Olio, Vino, Vinsanto. Per saperne di più www.giardinodegliagrumi.it
IL VIVAIO
Una imponente spalliera di limoni che si può ammirare all’Hesperidarium.
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Giunta alla terza generazione, Oscar Tintori Vivai si occupa della coltivazione e vendita di agrumi in vaso, in più di trecento varietà diverse. Si occupa anche di manutenzioni a domicilio, ricovero invernale e vendita di prodotti per la cura degli
agrumi, tra cui un concime specifico granulare a lenta cessione (Chicchi di Sole), un terriccio specifico (la Terra dei nostri Agrumi) e un DVD, un libro ed un calendario in cui la famiglia Tintori condivide informazioni sulla cura di queste piante.
IL SEGNALIBRO
…e pace sulla Terra Agli uomini di buona volontà. In questi giorni, è un augurio che ci sentiamo di fare più che mai. A chi si prende cura degli altri, a chi si prende cura di sé, e a chi semplicemente ha bisogno di un po’ di relax di BIANCA BELFIORE
FATTI VIVO – STORIA DI UNA PICCOLA RESURREZIONE di Alberto Reggiori ed. Marietti, 128 pagine, 12.00 euro
In una notte di maggio del 2007 una drammatica telefonata sconvolge la vita di una famiglia: Giulio, 18 anni, terzo di sette figli, lotta tra la vita e la morte in un reparto di rianimazione dopo un gravissimo incidente stradale. Resterà in coma per due mesi: da quel momento tutto cambia. Il papà racconta l’angoscia iniziale, che viene rischiarata da un’inattesa luce. Giulio rinasce faticosamente rientrando nella sua vita con uno sguardo di stupore e gratitudine, segnato per sempre da quella che sembra quasi una lotta con l’angelo del Destino. Per chi vuole speranza
LA FAVOLA DI NATALE di Giovannino Guareschi, con illustrazioni dell’autore Rizzoli editore, 72 pagine, 9.00 euro Questo libro è un capolavoro. Non aggiungo altro, se non uno stralcio della premessa dell’autore: “Questa favola è nata in un campo di concentramento del Nordovest germanico, nel dicembre del 1944, e le muse che l’ispirarono si chiamavano Freddo, Fame e Nostalgia. Questa favola io la scrissi rannicchiato nella cuccetta inferiore di un “castello” biposto, e sopra la mia testa c’era la fabbrica della melodia. Io mandavo su da Coppola versi di canzoni nudi e infreddoliti, e Coppola me li rimandava giù rivestiti di musica soffice e calda come lana d’angora. «Adesso la nonna racconta una fiaba al bambino per farlo addormentare», dicevo alle assicelle del soffitto. Oppure: «Adesso la nonna, il bambino e il cane montano in treno e fanno un lungo viaggio nella notte». E le muse ispiratrici salivano al piano superiore e dal soffitto piovevano semibiscrome. Si avvicinava il secondo Natale di prigionia: Fame, Freddo e Nostalgia. Tra i sei o settemila ufficiali prigionieri nel lager c’erano professionisti e dilettanti di musica e di canto. Qualcuno era riuscito a salvare il suo strumento, qualche strumento lo prestarono i prigionieri francesi del campo vicino. Coppola concertò le musiche e istruì orchestra, coro e cantanti. I violinisti non riuscivano a muovere le dita per il gran freddo; per l’umidità i violini si scollavano, perdevano il manico. Le voci faticavano a uscire da quella fame vestita di stracci e di freddo. Ma la sera della vigilia, nella squallida baracca del “teatro”, zeppa di gente malinconica, io lessi la favola e l’orchestra, il coro e i cantanti la commentarono egregiamente, e il “rumorista” diede vita ai passaggi più movimentati. La nostalgia l’hanno inventata i prigionieri perché in prigionia tutto quello che appartiene al mondo precluso diventa favola, e gente ascolta sbalordita qualcuno raccontare che le tendine della sua stanza erano rosa. In prigionia anche i colori sono una favola, perché nel lager tutto è bigio, e il cielo, se una volta è azzurro, o se un rametto si copre di verde, sono cose di un altro mondo. Anche la realtà presente diventa nostalgia. Noi pensavamo allora alle cose più umili della vita consueta come meravigliosi beni perduti, e rimpiangevamo il sole, l’acqua, i fiori come se oramai non esistessero più: e per questo uomini maturi trovarono naturale che io, per Natale, raccontassi loro una favola, e giudicarono originalissimo il fatto che, nella favola, un uomo s’incontrasse con sua madre e col suo bambino. «Che fantasia», dicevano. «Come fai a pensare tutte queste strane faccende?»” Per chi crede ancora nelle favole
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IL SEGNALIBRO
LA CURA DELL’ORTO E DEL GIARDINO BIODINAMICO di Paolo Pistis Fondazione Le Madri, 160 pagine, 15.00 euro Un libro per tutti, un manuale pratico per l’appassionato e per l’esperto, che introduce alla coltivazione del proprio orto secondo le regole dell’agricoltura biodinamica. Scopo del libro, aiutare i lettori a ragionare e a riflettere sul proprio lavoro pratico in giardino, secondo il principio alla base della biodinamica: tutto è collegato con infinite sinergie da cui noi e le nostre coltivazioni possiamo trarre molto giovamento. Paolo Pistis è agricoltore e si occupa della biodinamica da oltre vent’anni. Ha raccolto in questo testo le esperienze e le conoscenze basilari per stimolare e aiutare il pianeta Terra, migliorare la vita degli agricoltori e contribuire al benessere di tutti. Per chi vuole allargare gli orizzonti
CORTECCE – GALLERIA D’ARTE A CIELO APERTO di Cédric Pollet ed. L’Ippocampo, 256 pagine, 39.90 euro Dopo il successo del suo primo libro, Cortecce - viaggio nell’intimità degli alberi del mondo, Cédric Pollet si spinge ancora più lontano nel numero e nella diversità degli alberi. Questo nuovo volume è interamente dedicato all’aspetto estetico e pittorico delle cortecce: ciascuna delle 450 foto tutte inedite – potrebbe essere un quadro. Di pagina in pagina, le cortecce mostrano un’incredibile varietà di forme, colori e texture, diventando fonte inesauribile di meraviglia e ispirazione. Cédric Pollet è un fotografo botanico e paesaggista. Nel 1999, usò una macchina analogica per la prima volta: il tronco tormentato di una quercia secolare gli aprì letteralmente gli occhi sul mondo delle cortecce. Decise così di osservare gli alberi da una prospettiva molto diversa e iniziò la sua ricerca sulla corteccia. La corteccia, parte assolutamente vitale di un albero, spesso trascurata eppure così magica, rivela, a chi sa guardare, una diversità pittorica sorprendente e infinita. Per chi non si stanca mai di allargare gli orizzonti
CHE CAVOLO MANGIO? LA CUCINA PREVENTIVA PORTA IN TAVOLA IL SORRISO di Sarah Tibs ed. Tecniche Nuove, 192 pagine, 22.90 euro
Ironico e diretto, questo libro parte dall’idea che mettersi a tavola debba restare un piacere sempre, per il palato, per lo spirito, ma anche per la nostra salute. E si pone tre domande. Cosa sto mangiando? Viene spiegata la capacità degli alimenti, precisamente dei loro componenti, di creare sinergie a favore o a sfavore dello stato di buona salute. Cosa posso cambiare? Si concretizzano i concetti illustrati con alcune ricette create nell’assoluto rispetto delle indicazioni date. Come posso cambiare? L’invito non è tanto legato a un cambiamento rapido e radicale, quanto al tentativo di introdurre gradualmente, nella propria mente oltre che nel proprio piatto, abitudini alimentari che siano di aiuto a eliminare le variabili di rischio per la salute. Per chi si vuole bene
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Il Salone degli stili di vita 29 gennaio - 1 FEBbraio 2016
Decorazioni d’atmosfera pad. 5 •
H O M I M I L A N O . C O M