PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
greenstyle
€ 2,50
INVERNO 2016 | numero 27
TRIMESTRALE NUMERO 27| INVERNO 2016 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA
greenkids FACCIAMO I BISCOTTI! La ricetta per divertirsi in famiglia
interno Tillandsia, la pianta da lasciare in pace
ELLEBORO
Tutti i segreti per coltivarlo e il bouquet di SFUMATUREDICIPRIA
BIO AGENDA Tutta dedicata all’orto
2017
É arrivata la Bio Agenda 2017! Protagonista di questa 12a edizione l’ORTO, attraverso i disegni di Franca Deghi.
Clementina ti accompagnerĂ per tutto l'anno con preziosi consigli su come realizzare il tuo orto. genda nel tuo garden center di fiducia Trovi la Bio Agenda oppure su amazon.it!
Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
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INVERNO 2016 / L’editoriale
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i avvicina la fine del 2016 e greenstyle vi raggiunge proprio durante i preparativi della festa più amata dell’anno, per tenervi compagnia durante tutto l’inverno.
Apriamo con un articolo sull’orto invernale e il finocchio – e se vi piace fare l’orto, non perdetevi la Bio Agenda 2017, che parla proprio di questo! La rubrica di ricette questa volta si amplia e include greenkids: l’invito è a fare i biscotti insieme ai bambini, e a bere un bicchiere di spumante. Il tutorial, pensato insieme a Stars for Europe, vi guiderà con sicurezza nella realizzazione di un magnifico centrotavola per le feste. Francesco Tozzi @Lab_Verde Vi raccontiamo di fiori e piante ancora un po’ di nicchia, come le tillandsia di Paolo Michieli, degli ellebori da reciso che io trovo meravigliosi – guardate il bouquet di Sfumaturedicipria a pagina 23! - e poi approfondiamo la conoscenza dei grandi classici della stagione, abete, ciclamino e Stella di Natale, a modo nostro, originale e pratico. Troverete diversi consigli per gli acquisti, che per la maggior parte potrete fare proprio nel garden in cui avete trovato la nostra rivista; li abbiamo preparati con cura, in stile greenstyle: il nostro stile, da appassionati del verde. Spazio anche a qualche riflessione che travalica i confini del nostro orticello, insieme alla nostra Anna Piussi e al Segnalibro, la rubrica curata da Marta Meggiolaro. Si avvicina la fine dell’anno, dicevamo, e io sono un po’ stanco. Ma la stanchezza non è negativa: è segno che abbiamo lavorato bene. Allora il riposo sarà meritato. E non esiste riposo migliore per me di quello che dà passeggiare nell’aria cristallina, in silenzio, quando scende la neve. Guardo il presepe di Terrarium Art e penso che io vorrei essere il somarello: sembra così in pace, vicino al bambin Gesù… Ci rivediamo in primavera; buone feste in greenstyle!
greenstyle
N° 27 - Inverno 2016
Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro
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SOMMARIO Numero 27 – Inverno 2016
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LE RUBRICHE Notizie
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La visita Il parco più bello è a Milano di Filippo Tommaseo
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Carosello Style In casa, al calduccio di Filippo Terragni
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Greenkids Facciamo i biscotti! di Marta Meggiolaro
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Tutorial Corona dell’Avvento, fatta da me di Costanza di Matteo
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Carosello / sotto l’albero Natale in greenstyle di Filippo Tommaseo
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Il giardiniere Mediterranei globali di Anna Piussi
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Il segnalibro Aspettando la primavera di Marta Meggiolaro
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Appuntamenti Sotto il segno della Luna di Alessandro Coraggio
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33 24 Un cactus per pulire l’aria 24 colloquio con Alberto Cigada e Daniela Canoro di Francesco Tozzi
PASSIONE VERDE Benvenuto nell’orto invernale! di Bianca Belfiore
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La rosa che non teme il freddo 19 colloquio con Margherita Beruto e Diego Maccario di Marta Meggiolaro Romantico inverno 22 di Marta Meggiolaro bouquet di Chiara Sapiente fotografie di Martina Parolo
Come dervisci danzare di Matteo Ragni
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IN CUCINA Festeggiare a tavola di Felicita dell’Orto
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Lo spumante delle Dolomiti di Mattia Conti
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Inverno . Come un seme il mio an imo ha bisog no del la v oro nascost o di ques ta stagione .
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(Giusepp
e Ungar etti)
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INTERNO La pianta da lasciare in pace colloquio con Paolo Michieli di Marta Meggiolaro
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La luce più calda di Bianca Belfiore
ESTERNO Everybody loves moss di Matteo Ragni
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4 dollari a testa di Costanza di Matteo
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È ora di fare l’albero! di Costanza di Matteo
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La pianta portafortuna di Filippo Terragni
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Matrimonio stellare di Filippo Tommaseo
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Consigli per il terrazzo di Mario Ferrarini
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Pareti come giardini di Bianca Belfiore
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Coloriamo le foglie! di Marta Meggiolaro
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NOTIZIE BREVI
SE CURARE IL GIARDINO È DA FUORILEGGE Sono 10 milioni le famiglie italiane che frequentemente utilizzano una pompetta per distribuire prodotti per la protezione delle piante, o un tagliaerba, una vanga o altro per dedicarsi al proprio giardino o ai propri vasi; un italiano su quattro! E si aggira intorno ai 70 milioni il fatturato delle aziende che distribuiscono i mezzi tecnici necessari alle famiglie italiane per dedicarsi alle operazioni di giardinaggio e alla cura dell’orto. Il potenziale è enorme, se si pensa che in Francia il giro d’affari è già arrivato a 200 milioni di euro. Ma per raggiungere questi traguardi urgono regole chiare e precise che diano la possibilità alle
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carsa esposizione alla luce, ambienti secchi a causa del riscaldamento, eccessive irrigazioni… sono solo alcuni dei problemi che possono rendere le piante in casa più deboli e vulnerabili, esponendole all’attacco di malattie e parassiti. Visto il grande successo ottenuto con il Pronto Soccorso Verde per le piante da esterno, ora Gheo Clavarino – la garden designer che lo ha ideato – ha deciso di ampliare il servizio anche alle piante da interno. Il Pronto Soccorso Verde online è operativo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 21 e con risposta in poche ore. Semplice capire qual è il problema della pianta e come risolverlo: è sufficiente mandare via email o via whatsapp una fotografia della pianta o della foglia malata per ricevere nel giro di poche ore una diagnosi eseguita da agronomi esperti, completa di indicazioni dettagliate sui prodotti da utilizzare, dove è possibile acquistarli, come e quando eseguire il trattamento e suggerimenti per evitare le recidive. Per informazioni www.gheoclavarino.it, email: psv@gheoclavarino.it
L’ITALIA È UN PAESE CHE PEDALA? Fa bene all’ambiente, alla salute e soprattutto all’economia, grazie ai 200 miliardi di euro che produce nella UE: la bicicletta, che fino ad un decennio fa era un mezzo di trasporto soprattutto per il tempo libero, sta diventando sempre di più un’alternativa sostenibile e vincente nelle aree urbane assediate da congestione e traffico e un volano per il turismo. Il favore crescente per la due ruote è testimoniato anche dai dati economici che “pedalano” a velocità sempre più sostenuta. Il primo Forum sulla BikEconomy, svoltosi a metà novembre al Museo Maxxi di Roma, ha declinato tutti gli aspetti della bicicletta: ambiente, sostenibilità, salute, mobilità, turismo, tecnologia e innovazione. In occasione del Forum, che vede la partecipazione dei protagonisti nazionali ed internazionali del mondo delle due ruote, è stato presentato il primo Rapporto sulla Bikeconomy, preparato dalla Fondazione Manlio Masi. I numeri sono molto interessanti, e aprono il dibattito sulla possibilità di estendere l’uso della bicicletta per poter beneficiare dei numerosi vantaggi, anche economici, che la bike economy offre.
© ossiridian - fotolia.com
aziende di fornire i propri prodotti ai consumatori. A tutt’oggi invece manca un decreto che sarebbe dovuto uscire entro il 26 novembre 2013 e che avrebbe dovuto regolamentare l’impiego dei prodotti per la difesa delle piante per uso hobbistico. “È incredibile” sostiene Fabio Manara, presidente di Compag, l’associazione nazionale dei rivenditori dei mezzi tecnici per l’agricoltura e il giardinaggio, “è dal 26 novembre 2015, giorno in cui sarebbe dovuto diventare operativo il decreto del 2013, che operiamo in una situazione precaria per la mancanza di una normativa che dia regole chiare a livello nazionale. Per poter rifornire i nostri clienti di fitosanitari e altri prodotti legati al green, siamo obbligati ad agire a vista, con Regioni che consentono di vendere di tutto e di più ed altre in cui l’amministrazione locale ha posto restrizioni a proprio piacimento creando in tal modo disparità di trattamento tra cittadini ed operatori”. Ma la nostra Costituzione non stabiliva che tutti i cittadini fossero uguali davanti alla legge? “In questo caso proprio no” prosegue Manara. “È il momento che le pubbliche amministrazioni superino le proprie inefficienze per porre in primo piano le esigenze del cittadino, senza renderlo così assurdamente e palesemente un fuorilegge per il sol fatto di voler curare il proprio spazio”.
Un medico per le piante da interno
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PRÉ SAINT DIDIER È IL COMUNE FIORITO 2016 All’Eima di Bologna, la fiera mondiale della meccanizzazione agricola, si è svolta la premiazione nazionale del concorso Comuni Fioriti, firmato Asproflor, l’Associazione dei Produttori florovivaisti. Al concorso hanno partecipato circa 135 piccoli e grandi comuni che hanno aderito alla rete, strumento importante per rendere migliori i centri cittadini, puntando
sulla bellezza dei luoghi, sull’armonia, sull’accoglienza, sul miglioramento della qualità della vita e del benessere delle persone e dei turisti. Massimo riconoscimento dunque consegnato alla città di Pré Saint Didier, che ha vinto i “Quattro fiori Oro”; dopo aver partecipato e vinto il bronzo nel concorso mondiale Communities in Bloom (con le città fiorite di
CITTADINI PROTAGONISTI CON “ADOTTA UN’AIUOLA” Il progetto, lanciato dalla giunta Pescini a San Casciano in Val di Pesa, è decollato per il momento nelle aree del Gentilino, Decimo e nell’area ex Stianti. I cittadini giardinieri hanno assunto l’impegno a prendersi cura di un’aiuola adottandola con gesti concreti e opere di manutenzione ordinaria come potare, falciare l’erba, annaffiare periodicamente, estirpare erbacce, occuparsi del decoro ornamentale, piantare fiori. “Un ringraziamento a queste persone dichiara l’assessore ai lavori pubblici Roberto Ciappi – che hanno scelto di dedicare del tempo alla tenuta e al decoro di un’area verde, un modello virtuoso che testimonia la sensibilità e l’attenzione della comunità verso la cura del patrimonio pubblico”. Tra i cittadini adottanti una mamma che si prende cura dell’aiuola insieme alle bimbe con l’obiettivo di trasmettere loro i valori e lo stile di vita legati al contatto con la natura, un imprenditore con la passione per il giardinaggio che ha fatto affiorare dai rovi dell’aiuola adottata la cupola del Duomo di Firenze, finalmente visibile dall’area di Decimo. Oltre a tenere pulite le aree dove insistono alcuni alberature tipiche del Chianti, i cittadini-giardinieri hanno arricchito l’area realizzando veri e propri orti con ortaggi e verdure di stagione come cavoli, peperoni, cetrioli.
tutto il mondo), Pré Saint Didier raccoglie il massimo premio assegnato a Bologna e gli applausi di tanti altri Comuni che guardano alla città valdostana come un modello. Sarà Grado a rappresentare l’Italia al concorso mondiale Communities in Bloom 2017. Da non dimenticare, il lavoro di Comuni Fioriti si traduce, ogni anno, nella realizzazione
di una Guida che, diffusa in 100 mila copie, racconta gli itinerari dell’Italia del verde e dei fiori,costituendo un valido supporto per chi vuol fare turismo floreale-green. www.asproflor.it www.comunifioriti.it
A Rimini la prima insalata spaziale
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urante il Flora Trade Show di Rimini, la fiera dedicata al florovivaismo e al paesaggio che si è svolta in concomitanza con Macfrut, l’appuntamento per la produzione ortofrutticola organizzato da Cesena Fiera, fari puntati sull’insalata coltivata dall’Agenzia Spaziale Europea Bic Lazio di Roma. La startup ha messo a punto un nuovo sistema di coltivazione. Stop agli ormoni stimolanti artificiali, sì ai catalizzatori led d’avanguardia, che rendono le piante più ricche di nutrienti e antiossidanti. BioPic crea un ecosistema flessibile, parte dal seme e rispetta i tempi naturali della crescita. Si serve di una stuoia vegetale biodegradabile al 100%, all’interno della quale vengono incastonati i semi e gli ingredienti che proteggono e nutrono le piantine. Nessuna erbaccia né le intemperie potranno danneggiare la semina a cielo aperto, mentre speciali lampade a led garantiranno la crescita all’interno. Una soluzione, quindi, perfetta per orti urbani e casalinghi.
90mila bulbi per Messer Tulipano
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n seguito a un viaggio in Olanda, Consolata Pralormo nel 1999 pensò di dar vita nel parco storico del Castello di famiglia a Pralormo (To) ad un grande evento dedicato
al tulipano. A partire quindi dalla primavera 2000, ogni aprile il parco ospita Messer Tulipano, con la spettacolare fioritura di migliaia di tulipani e narcisi. Per dar vita al personaggio protagonista della manifestazione, Consolata Pralormo chiamò Antonio Molino che, immerso nell’atmosfera del parco, disegnò il personaggio che entrambi avevano immaginato: un gentiluomo olandese d’altri tempi impeccabile ma sempre disponibile ad indossare un grembiule da giardiniere, appassionato botanico e raffinato melomane, abile fotografo e tenero custode delle creature del bosco. Messer Tulipano da quel momento compare
ogni primavera a Pralormo per far fiorire i tulipani: ogni edizione di questo evento botanico ospita un nuovo piantamento, completamente rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore. Anche quest’anno l’impiantamento è avvenuto in autunno inoltrato, coinvolgendo 10 persone per oltre 10 giorni. Sono 90mila i bulbi messi a dimora, fra cui alcune varietà rare e sconosciute, e varietà scelte per illustrare la storia del tulipano. Arrivederci allora alla prossima primavera, quando nei grandi prati del castello le aiuole che serpeggiano tra gli alberi secolari si coloreranno con la magnifica fioritura. www.castellodipralormo.com
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LA VISITA
Il parco più bello è a Milano Villa Visconti Borromeo Litta, dopo lunghi anni di interventi e di restauri, è nel massimo del suo splendore. Perdetevi a passeggiare nel suo parco, e attenti agli scherzi…
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di FILIPPO TOMMASEO - Foto di ARCHIVIO GRANDI GIARDINI ITALIANI
QUANDO ANDIAMO? La parte pubblica del parco è sempre aperta, e la villa è visitabile in quanto sede di eventi e mostre. Per il Ninfeo e il parco attorno al Ninfeo, invece, occorre attendere l’inizio di maggio.
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recisamente la villa si trova a Lainate, alle porte di Milano. Questa vicinanza ha contribuito a renderla luogo di villeggiatura preferito da molte nobili famiglie, ma anche sede di feste, ricevimenti, luogo di studio e laboratorio di idee, accogliendo letterati, artisti e poeti. Ideatore dell’intero complesso fu il conte Pirro I Visconti Borromeo il quale, ispirandosi alle ville medicee toscane, verso il 1585 diede una funzione prevalentemente ludica al suo possedimento agricolo lainatese. Singolare figura di mecenate milanese, si avvalse della collaborazione dei migliori artisti attivi in area lombarda e intorno alla Fabbrica del Duomo di Milano per trasformare la proprietà di Lainate in un luogo di delizie, in cui lavorarono l’architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e
Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone. Il conte fece realizzare i giardini e costruire il Palazzo delle Acque, conosciuto come Ninfeo.
DI NUOVO SPLENDIDA, GRAZIE AL COMUNE Dopo diversi passaggi di proprietà, dai Litta ai Weill Weiss, nel 1970 il Comune di Lainate acquistò l’intero complesso e diede inizio ai primi interventi di restauro. Da alcuni anni la villa è tornata a vivere e oggi il visitatore può ammirare nel Palazzo del Settecento le sale affrescate, tra cui spicca quella decorata da Giuseppe Levati, i balconcini dei musici nella Sala delle Feste e gli ampi soffitti affrescati nel palazzo del Cinquecento. Lo spettacolo continua all’esterno con i giardini all’italiana, le settecentesche fontane di Galatea e del Nettuno e il
Il complesso della Villa risale alla seconda metà del ‘500. Dagli anni ’70 è di proprietà del Comune di Lainate, che si è occupato del restauro.
DOVE SI TROVA? Largo Vittorio Veneto, 12 20020 Lainate (MI)
parco con 820 alberi di 56 specie diverse. Nelle sale è anche possibile organizzare eventi.
LA MAGIA DELL’ACQUA Ma la vera sorpresa è il Ninfeo, luogo di frescura di grande fascino e suggestione che, proprio per la ricchezza di decorazioni e di spettacoli idraulici, è considerato l’esempio più importante e significativo dell’Italia settentrionale. Realizzato tra il 1585 e il 1589, è costituito da Lo sai stanze completamente decorate a mosaico di ciottoli Sono m ? bianchi e neri e ciottoli dipinti a tempera, una vera olti i persona g e propria unicità nella storia delle realizzazioni a sono pa gi storici che ss i più fam ati di qui. Fra mosaico a noi note. In alcuni di questi ambienti os Stendh i ricordiamo si possono ammirare spettacolari giochi e scherzi a sorpren l, che si fece de d’acqua, completamente ripristinati. Passeggiare d’eccellenza Tripadvisor 2016, ottenuto grazie alle d’acqua re dagli schizz i sui grad ini, Ugo in questi luoghi significa lasciarsi stupire dall’incanto numerose recensioni positive ricevute per il secondo Foscolo , e Carl o di una Venere o di Mercurio, da figure mitologiche anno consecutivo dai visitatori. Il secondo è il primo Porta. realizzate a mosaico, da uno spruzzo improvviso che posto nel XIV concorso “Il Parco Più Bello d’Italia”, per coglie il visitatore più curioso o da incantevoli zampilli, la categoria Parchi pubblici. Un successo importante, azionati ancora oggi da abili, ma nascosti fontanieri. che arriva a coronamento di un elaborato programma di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio botanico, completato con l’inaugurazione delle Serre UN ANNO DI PREMI delle orchidee la scorsa primavera. «Siamo orgogliosi di La bellezza e la cura che è stata dedicata al restauro di ricevere questo premio, per noi un’ulteriore conferma questo complesso architettonico hanno ricevuto due che l’impegno costante nel promuovere e sostenere la preziosi riconoscimenti nel 2016: il primo è il Certificato cultura in ogni sua espressione sia la strada giusta per raggiungere obiettivi importanti», ha dichiarato il sindaco Alberto Landonio.
Villa Visconti Borromeo Litta fa parte del circuito Grandi Giardini Italiani www.grandigiardini.it
Il Ninfeo è una struttura unica nel suo genere, interamente decorata a mosaico, con figure che rimandano alla mitologia greca.
PER APPROFONDIRE www.villalittalainate.it
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CAROSELLO STYLE
In casa, al calduccio Spunti e novità per il comfort e il giardinaggio indoor. Senza dimenticare il piacere di lavorare fuori, con gli accessori e gli strumenti giusti di FILIPPO TERRAGNI
DESIGN RETRÒ, ALTE PRESTAZIONI Oscar è la nuova stufa a legna di Palazzetti. Disponibile nelle versioni in ghisa, ceramica o pietra ollare, è dotata di focolare in ghisa e deflettore tagliafuoco in Magnofix. Ha un’ampia e profonda camera di combustione per bruciare legna di media e grande pezzatura. Le maniglie antiscottatura in gomma siliconica garantiscono sicurezza in fase di apertura e chiusura.
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CAROSELLO STYLE
UNA DIFESA 100% BIO La linea “Barriera naturale” di Cifo si amplia ancora con il nuovo RicinBlock, naturale e privo di residui. RicinBlock è un concime organico azotato, biologico e di origine completamente vegetale, che ottimizza lo stato nutrizionale della pianta e con il suo odore fa da repellente e disabituante nei confronti degli insetti terricoli.
ORIGINALE ELEMENTO DI ARREDO Il nuovo portaombrelli Studio di Bama è studiato per gli arredi moderni, per gli uffici, i negozi. Grazie al particolare design traforato si sposa perfettamente a qualsiasi ambiente, dona un tocco elegante e diventa elemento di arredo. Disponibile nei colori antracite, salvia e tortora. E in più è 100% riciclabile, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone.
ORCHIDEA FAI DA TE ELIMINA LE INFESTANTI La nuova soluzione ecologica per liberarsi dalle erbe infestanti è Aceto Cifo, che grazie al suo alto contenuto di acido acetico favorisce il collasso strutturale dei tessuti delle piante, e assicura un rapido ed efficace effetto “pulente” sulle zone che si desidera trattare: terreni, aree incolte, viali, marciapiedi, prati, prima della semina.
UN NATALE VELATO DI NOSTALGIA Gli eleganti vasi e portalumini della collezione natalizia di Villeroy & Boch sapranno aggiungere un tocco in più alla vostra casa. Gli amanti del design vintage resteranno incantati dai graziosi personaggi decorativi di Nostalgic Christmas Market. Anche fuori dalla sala da pranzo potrete dare il giusto risalto e illuminare le vostre decorazioni natalizie personali con le lanterne della collezione. www.villeroy-boch.it
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Yourchid si acquista ancora giovane, completa di stecchi, archi e mollette. Settimana dopo settimana, con l’aiuto dei video su youtube, puoi dare forma agli steli in crescita, fino a vederla completamente fiorita in dodici settimane. www.orchidee.nl
VERSATILE E RESISTENTE Sarà disponibile dal 2017 con Corino Bruna Orto, il vaso di Artevasi perfetto per realizzare un orto da balcone. Molto capiente, è dotato di quattro gambe estraibili, che gli permettono di raggiungere l’altezza di un metro: in questo modo può essere usato con comodità anche da chi si trova in carrozzella o da chi fatica a piegarsi. Ha la riserva d’acqua inclusa, con scarico nella parte sottostante per il drenaggio dell’acqua in eccesso. Il coperchio è trasparente per permettere l’ingresso della luce e garantire la perfetta crescita delle piantine, come in una serra.
ALLENARE LA MENTE, CON UN’APP NU RELAX è la prima filosofia applicata che unisce wellness e neuroscienze. Grazie all’app in ogni momento e in ogni luogo la mente può essere allenata. Ideata con la collaborazione del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento, l’app dà accesso a sei percorsi di meditazione, presentati in ordine crescente di difficoltà: relax, stabilità, creatività, calma, brillantezza e lucidità. www.nurelax.com
PIANTE GRASSE SOTTOVETRO Cactusmania propone una collezione di terrarium composti con cactus e succulente. Legno, vetro, piante di qualità, con tutta la maestria dell’azienda ligure. Per godere di un piccolo giardino fra le mura di casa. www.cactusmania.it
ORTO IN CASA Coltivare erbe aromatiche sane e vitali in casa? Adesso si può, con la serra Fiskars KitchenGarden. Basta trasferire le piante nei supporti arancioni, aggiungere nella base la quantità di acqua indicata, accendere la lampada LED al centro e richiudere la cupola protettiva: le piantine cresceranno rigogliose in condizioni ottimali e al riparo da correnti d’aria. KitchenGarden è disponibile in due versioni: Basic e Premium. www.fiskarsgroup.com
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PASSIONE VERDE
Benvenuto nell’orto Sta arrivando il momento della raccolta del finocchio. Ecco tutti i consigli per la coltivazione. Più il segreto per farlo diventare bianchissimo
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di BIANCA BELFIORE
roccante e piacevolmente profumato, il finocchio è forse uno degli ortaggi più presenti sulle Il finocchio viene tavole dell’area del Mediterraconsigliato in neo. Il clima migliore per la sua allattamento, coltivazione è temperato, ma più perché si dice che tendente al caldo che al freddo. In faciliti la produzione di latte. In realtà Italia si coltiva più o meno ovuncontribuisce que, soprattutto al Centro e al Sud, dove viene molto soprattutto a usato a fine pasto, per favorire la digestione. Ospitare renderne più gradevole il sapore. questo ortaggio nel proprio orto non è semplicissimo,
CURIOSITÀ
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ma la raccolta ripagherà della fatica. Vediamo passo passo come procedere: il primo step, da fare nel vostro punto vendita di fiducia, è la scelta dei semi o delle piantine della varietà più adatta al clima e al periodo di coltivazione.
PARTIAMO IN ESTATE Fra giugno e agosto si procedere con la semina diretta o con il trapianto delle piantine. In caso di terreni pesanti, che tendono al compatto e quindi a mantenere l’umidità, è consigliabile realizzare delle aiuole sopraelevate di
La raccolta va effettuata quando il grumolo si presenta completamente formato ma ancora compatto, prima che la pianta fiorisca.
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Il finocc ai? funzion hio altera la gustativ alità delle pap il mangia e, perciò dopo le to tutto averlo sembra I locand più dolc ieri diso e. offrire fi n nocchi a esti erano soli ti gli avve di servir ntori pri e il vino ma mitigarn pessimo, per e il g u sto. Da qui viene il infinocc termine hiare.
novembre. Al termine delle operazioni di diradamento, non dovrebbero esserci più di dodici finocchi per metro quadrato.
UN ORTAGGIO DELICATO L’irrigazione del finocchio va effettuata con cura e costanza, pena il blocco della crescita della pianta, con perdita di peso e volume dei grumoli. Il metodo più usato è quello a pioggia, ma fate molta attenzione ai ristagni, perché l’eccessiva umidità comporta sempre il rischio di marciumi. Importante anche tenere pulite le aiuole dalle infestanti, con lievi zappature o aiutandosi con le mani: durante la formazione dei grumoli, infatti, bisogna essere attenti a non rovinarli urtandoli. La pacciamatura con paglia o tessuto scuro non è usata, solitamente, perché impedisce le operazioni di imbianchimento; tuttavia, con le nuove varietà che producono un grumolo già molto bianco, è possibile pacciamare
o invernale! Il metodo di irrigazione usato di solito per il finocchio è quello a pioggia. Prestate molta attenzione ad evitare i ristagni idrici.
COME LO CONSERVO? Le piante raccolte e intere si mantengono per quasi un mese, in zona riparata e fresca. Occorre però controllarle spesso per evitare marciumi.
© foto servizio fotolia.com
10 – 20 centimetri, e seminare sul colmo. Questo perché occorre facilitare lo sgrondo dell’acqua in eccesso: il finocchio è sensibile ai ristagni d’acqua. Il seme va posto in file distanti 50 – 70 centimetri, a una profondità di 0,5 – 1 centimetro. Per quanto riguarda la profondità, se il terreno è sciolto potete aumentarla, ma se è pesante, restate sulle misure indicate. Abbondate con i semi, quando saranno germinati si effettuerà il diradamento. Per tutta la fase della germinazione, che dura non più di due settimane, ricordate di mantenere il terreno umido. Nell’operazione di sfoltimento, lasciate le piantine migliori mantenendo una distanza di circa 25 centimetri. Se preferite usare le giovani piante, il procedimento è simile; ricordate però di non rimandare troppo. La fine di agosto è il termine ultimo per mettere a dimora le piantine, al Nord: se si aspetta ulteriormente il rischio è che il grumolo non si ingrossi abbastanza. Nelle regioni a clima più caldo, invece, il trapianto può protrarsi fino a
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PASSIONE VERDE
MALATTIE La più dannosa è la sclerotica, causata dal fungo Sclerotinia sclerotium, che fa marcire il grumolo e lo ricopre di un feltro bianco. Le piante colpite vanno estirpate immediatamente ed eliminate. Per prevenirla, evitate i ristagni d’acqua ed evitate gli eccessi di concime azotato. Inoltre è possibile chiedere nel vostro punto vendita di fiducia trattamenti utili per preparare il terreno e per difendere le vostre piante.
con buoni risultati. All’arrivo dei primi freddi, le piante possono essere riparate con veli di tessuto non tessuto.
IL SEGRETO: L’IMBIANCHIMENTO Questa procedura è usata per migliorare la qualità e l’aspetto dei grumoli, che saranno completamente bianchi. Come? Circa quindici giorni prima della raccolta, rincalzate: significa dare terra alle piante coprendo così buona parte del grumolo. Potete anche scegliere di effettuare diversi rincalzi, tre o quattro, durante tutto il periodo dell’ingrossamento. Una volta che i finocchi avranno raggiunto la giusta dimensione, quando il grumolo è ben formato e ancora compatto, si può procedere alla raccolta, meglio se scalare. In ogni
Se la pianta va in fiore, l’ortaggio non è più nel momento ottimale per essere mangiato. D’altra, parte, i fiori del finocchio, che sembrano fuochi artificiali scoppiettanti, sono bellissimi. Non trovate?
caso, il finocchio va raccolto prima che il grumolo inizi a deformarsi e a formare gli scapi florali. Con una vanga, facendo attenzione a non colpire il grumolo, scalzate la pianta. Subito dopo togliete al finocchio le due foglie più esterne, tagliate a filo la radice e mozzate i piccioli: in questo modo si asporta la maggior parte delle foglie. Deponete i finocchi delicatamente in una cassetta; dopo essere stati lavati, saranno pronti per il consumo.
FA BENE ALLA PANCIA Il finocchio è famoso per le sue proprietà digestive, ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Evita la formazione di gas intestinali e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali. Per questo la tisana di finocchio è consigliata anche in caso di coliche dei neonati.
UTILE NELLE DIETE È composto principalmente d’acqua, e contiene pochissime calorie. quindi è amico di chi deve seguire un regime ipocalorico. Tra i minerali il più presente è il potassio, e contiene vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B. È discretamente ricco di flavonoidi.
Il rincalzo consiste nel coprire con la terra il grumolo. Riparato in questo modo dal sole, il finocchio crescerà bianco.
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Attenz
ione! Se la ra cco fatta tro lta viene pp il grumo o presto, lo risult fibroso. erà
PASSIONE VERDE
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La rosa che non teme il freddo In realtà stiamo parlando dell’Elleboro, chiamato comunemente “Rosa di Natale”, per via della fioritura invernale. Conosciamolo da vicino e impariamo come averne cura colloquio con MARGHERITA BERUTO e DIEGO MACCARIO di MARTA MEGGIOLARO
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arra una leggenda che una pastorella, la notte di Natale, vagava sola per i campi, cercando un fiore da portare in dono al bambin Gesù. Ma aveva nevicato molto, e la bimba piangeva, perché non trovava nulla da offrire. Un angelo però scese dal Cielo per aiutarla: tolse un po’ di neve dal ciglio della strada, ed ecco apparire dei bellissimi fiori, simili alle rose, bianchi come il manto che li ricopriva. E così da allora l’Elleboro è chiamato Rosa di Natale e viene offerta in dono ai propri cari durante questa festa. La particolarità di questa pianta è che ha bisogno delle basse temperature per produrre i suoi magici fiori. Margherita Beruto e Diego Maccario, dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, che coltivano Ellebori, ci aiutano a capire come tenerli a casa. D: Prima domanda: possiamo tenere in casa queste piante? R: L’elleboro Niger, quello che troviamo fiorito sotto Natale, con i fiori bianchi, può stare all’interno per una settimana al massimo, poi va messo fuori, perché patisce
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splendore, con il colore che serve ad attirare gli insetti. A fecondazione avvenuta, il processo di fotosintesi, quello che dà nutrimento alla pianta, cambia: tutte le risorse si dirigono verso i nuovi semi. Vedrai al centro del fiore i pistilli che si ingrossano, perché dentro crescono i semi, e i petali che inverdiscono. Quindi non spaventarti: è il fiore maturo, e anche quando va a frutto è molto ornamentale. Puoi raccoglierlo e farci delle bellissime composizioni, altrimenti, se lo lasci a terra, i semi si diffonderanno e l’anno prossimo avrai nuove piantine! Comunque, se ti piace il colore, durante la fioritura crea un po’ di ombreggio: si manterrà più a lungo, perché è il sole che, stimolando la fotosintesi, tende a far inverdire i petali.
Helleborus niger in cui si vedono i fiori verdi, già a maturazione, molto ornamentali.
D: Come faccio ad avere anche l’anno prossimo una bella fioritura? R: A fine ciclo ricordati che lo stelo del Niger e dell’Orientalis va eliminato, come anche le foglie: questo favorisce la successiva fioritura. Nelle altre specie, puoi togliere solo il secco. E poi, scegli piante adatte al tuo clima. Il più adatto al clima freddo è il Niger. Nelle zone più calde, con estati sopra i 35 gradi, meglio l’Orientalis.
il caldo eccessivo. L’Orientalis e tutte le altre specie, no: sono piante da giardino. D: Cosa devo fare dopo averlo acquistato? R: Va messo a terra, e durerà anche dieci anni. Se tenuto in vaso, ogni anno va rinvasato perché ha un volume di radici importante, aggiungendo due centimetri in più al diametro del vaso, oppure quattro centimetri ogni due anni. Come terriccio, consigliamo torba e basta, o torba con pomice e perlite per favorire il drenaggio: l’elleboro patisce i ristagni d’acqua. Va bagnato quando la terra è asciutta, con regolarità, perché è molto sensibile allo stress idrico. Può perdonarti un breve periodo di secco, però troppo ristagno o troppa secchezza impediscono i corretti cicli della pianta: la fioritura non sarà bella come dovrebbe. Non va concimato in estate. Per essere precisi, serve azoto in autunno e potassio in inverno, quando va a fiore. D: Come mai i fiori del niger diventano verdi? R: Il fiore ha diversi stadi di sviluppo: bocciolo, poi il pieno
PER SAPERNE DI PIÙ L’Helleborus è un genere appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originario dell’Europa, del Caucaso e dell’Asia Minore. Comprende circa 30 specie di piante erbacee perenni. La fioritura è invernale o primaverile.
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Margherita Beruto e Diego Maccario fra le serre dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo.
LO SAI? In India l’elleboro viene bruciato vicino alle partorienti, perché il parto sia veloce.
Scegli una pianta in buona salute: non deve avere le punte delle foglie nere, perchè questo è il sintomo del marciume radicale. Deve portare un discreto numero di boccioli (nell’Orientalis almeno due, nel Niger anche di più), e le radici devono essere tante, ma non aggrovigliate sul fondo. D: Che differenza c’è fra acquistarlo in supermercato e comprarlo in un negozio specializzato come il garden center? R: Comprare fiori nei supermercati spesso dà accesso a prezzi vantaggiosi, e non è detto che siano di qualità scarsa. Il prezzo sarà diverso dal garden, perché c’è la volontà di usarlo come attrazione: “già che sei lì”, fai la spesa da loro. Però devi prendere quel che c’è e di solito sono vasetti del dieci, piccoli. Il costo minore è dovuto anche alla selezione meno rigorosa delle piantine: questo significa che potrebbero comportarsi in modo diverso da pianta a pianta. Acquistare nel garden o dai coltivatori ti permette di spaziare fra i colori, le varietà, il tipo particolare, e di avere piante più grandi.
In India l’Elleboro viene bruciato vicino alle partorienti, perché il parto sia veloce. In Europa gli impieghi terapici erano basati sull’estrazione di alcaloidi da rizoma e radici.
D: Perché le piante più grandi hanno prezzi così alti? R: Perché il garden e il coltivatore se ne sono presi cura per due, tre anni, per darti piante adulte, che fioriscono bene e hanno molte più possibilità di durare a lungo. Ne vedi il portamento esatto e il colore esatto, e questo aiuta a disegnare meglio il tuo giardino e il tuo terrazzo. Inoltre su un terrazzo ha più senso questo investimento, con una pianta già formata, che fa la scena che deve fare da subito. Bisogna anche considerare proprio le specificità della pianta: l’Elleboro è una pianta lenta, per arrivare ad averla così c’è dietro davvero tanto lavoro: ci vogliono anni prima di vederla fiorire, va rinvasata, va nutrita. Il prezzo è giustificato. D: Margherita, perché voi a Sanremo avete scelto di sperimentare la coltivazione degli Ellebori? R: L’elleboro non è solo la Rosa di Natale, è molto di più: c’è il reciso e il vaso, ci sono forme, colori e varietà differenti. Come IRF noi siamo attenti a proporre ai coltivatori italiani idee e materiali per rispondere al mercato
Elleboro varietà Guapa, un bianco purissimo.
ATTENZIONE! Attualmente la pianta di elleboro è considerata velenosa e se ne sconsiglia l’uso, ad eccezione che in omeopatia. Ha proprietà cardiotoniche, narcotiche, emetiche, curative degli edemi, ed è anche un purgativo drastico in quanto è un irritante dell’intestino.
Quello che non dovrebbe mai succedere: una pianta sotto attacco degli afidi. Da trattare subito con prodotti specifici.
in mutamento, e l’attenzione sugli Ellebori oggi è alta. Sta crescendo l’interesse per l’elleboro come fiore reciso: si vede ancora poco nei negozi, ma quest’anno nelle aste olandesi sono passati un milione e mezzo di steli. Alcune varietà durano fino a quindici giorni. E la caratteristica di virare al verde li rende un piacevole diversivo nei mazzi. Provare per credere!
Diverse cromie dell’Helleborus orientalis.
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Romantico inverno Per una sposa, per una ricorrenza, o semplicemente per fare – o farsi – una coccola. Un mazzo di fiori giocato sulle tonalità fredde di questa stagione, che si fa amare per i suoi accenti dolcissimi e sorprendenti di MARTA MEGGIOLARO - Bouquet di CHIARA SAPIENTE - Fotografie di MARTINA PAROLO
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i abbiamo già presentato SFUMATUREDICIPRIA nel numero estivo: Chiara Sapiente è una flower designer che è energia pura. La sua abilità nel dosare gli opposti, il suo gusto nel combinare elementi non convenzionali con il meglio della tradizione, mi colpiscono sempre. E poi c’è quella nota rock, quella scossa che le sue composizioni mi trasmettono, che la rende irresistibile. Le abbiamo chiesto una composizione che fosse un omaggio ai colori e ai fiori che la stagione più fredda dell’anno ci regala; il risultato è un bouquet elegante ma non troppo sofisticato, dolce senza essere lezioso, romantico ma non smielato. Se volete fare colpo su una ragazza, questo è il mazzo di fiori giusto per voi!
Chiara ha scelto:
Protea brunia blushing bride
Lysianthus eustoma cinderella lime green
Helleborus niger
Eucalipto populus
Cyclamen
Echeveria Sedum spectabile
SDC
Protea brunia silver
Helleborus foetidus
SFUMATUREDICIPRIA LAB è il progetto professionale di Chiara Sapiente e Giacomo Gennaccari. Il loro laboratorio si trova a San Martino Siccomario, in provincia di Pavia. Eventi, noleggi, progettazione di giardini e allestimento dei matrimoni: tutto ciò che riguarda il floral designer fa parte del loro mondo. Per una visita, per organizzare il vostro matrimonio, per conoscere Chiara e Giacomo, ecco il loro sito: www.sfumaturedicipria.com
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Fiori made in Italy
ropongo a Chiara di usare degli Ellebori da reciso, e le racconto di Margherita e del lavoro dell’IRF, di cui avete letto nelle pagine precedenti. Anche su questo ci troviamo d’accordo. «Cerco sempre di scegliere fiori coltivati in Italia» mi racconta Chiara «per diverse ragioni: innanzi tutto parliamo di fiori recisi, cioè di un materiale che ha letteralmente “i giorni contati”: quindi, più arriva da lontano, meno durerà in vaso. Poi c’è la questione dei metodi di coltivazione: preferisco fornirmi da chi fa un uso attento dei prodotti chimici, e i produttori a cui mi rivolgo sono vicini, ho potuto verificare di persona come lavorano. E infine, vale per i fiori recisi come per tutte le altre piante che acquistiamo, la regola che variazioni di luce, di temperatura, di umidità, possono nuocere al nostro acquisto: meglio comprare vicino a casa, perché garantisce che le piante possono sopportare il nostro clima». Il risultato? Da togliere il fiato.
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La collezione di depuratori a forma di cactus e succulente NextMade, creati con la tecnologia delle stampanti 3D, eliminano i batteri e le polveri sottili presenti nell’aria.
Un cactus per pulire l’aria Dal Politecnico di Milano un’idea che cambia il nostro concetto di depuratori, usando uno dei materiali più belli e più umili che abbiamo a disposizione: il cartone
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colloquio con ALBERTO CIGADA e DANIELA CANORO di FRANCESCO TOZZI
Ogni oggetto è assemblato a mano, ed è a tutti gli effetti un pezzo unico.
CACTUS IN MOSTRA W.Women in Italian Design Design Museum Ninth Edition ospita la collezione di NextMade fino a febbraio 2017.
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i incontro a Homi nello stand di NextMade, in mezzo a busti di eroi antichi e a cactus piccoli e grandi, note musicali, mele e sfere che mi ricordano gli UFO, tutti realizzati in cartone. Lui è Alberto Cigada, professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali presso il Politecnico di Milano. È uno dei fondatori di NextMaterials, spin-off del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM). Daniela è co-fondatrice del brand NextMade e si occupa della parte comunicazione e marketing. D: Prof. Cigada come è nata l’idea? R: «Da tempo come spin-off ci occupiamo di trattamenti per depurare l’aria indoor dal particolato solido, dagli
Piccole mele che contengono un diffusore di essenze, un must per le scrivanie in ufficio.
inquinanti chimici e soprattutto dai batteri. Le tecnologie che abbiamo sviluppato, basate sulla fotocatalisi del biossido di titanio, possono essere applicate ai normali filtri per aria, garantendo, oltre ciò che i normali filtri fanno, che i batteri bloccati sui filtri vengano uccisi e che vengano ossidate le specie chimiche inquinanti (VOC) presenti in tutte le abitazioni, in particolare quelle causate dal fumo. La capacità di uccidere i batteri è molto importante, perché sui normali filtri presenti negli impianti di condizionamento e trattamento dell’aria i batteri prolificano, diventando fonte di pericolose infezioni batteriche: questa ad esempio è una delle principali cause di infezione batterica negli ospedali. Come NextMaterials abbiamo sviluppato ed applicato questa innovativa tecnologia a frigoriferi domestici e industriali ed a impianti di trattamento dell’aria. Quando è nato NextMade, un brand che ha alla base lo sviluppo di oggetti ad alta tecnologia realizzati in cartone ondulato, Daniela Canoro ci ha chiesto di implementare la tecnologia anche nei cactus e in altri oggetti prodotti da NextMade, così da renderli non solo oggetti da arredamento, ma veri e propri depuratori domestici. D: Daniela, come vengono realizzati i prodotti di NextMade? R: «Il disegno viene realizzato dai nostri designer, ed è una rappresentazione digitale già tridimensionale, che poi viene convertita in slice per rendere possibile la riproduzione
tridimensionale mediante la sovrapposizione di sezioni bidimensionali. Poi si procede alla fase più artigianale: ogni singolo oggetto è infatti assemblato a mano, e diventa a tutti gli effetti un pezzo unico, come vuole la tradizione eccellente del Made in Italy. Segue la sterilizzazione con raggi gamma e successivamente il trattamento con chitosano (una sostanza ricavata dal guscio dei crostacei, nota per le sue proprietà antibatteriche) e con ossido di titanio che, abbinato all’illuminazione UV, è in grado di ossidare per fotocatalisi gran parte delle specie chimiche prodotte dal fumo di sigaretta e dalla cottura dei cibi. Poi viene montata la componente elettrica. Il risultato è un prodotto innovativo, che non somiglia a niente di già conosciuto. Il depuratore, liberato dalla veste stereotipata, è un oggetto di arredamento piacevole e ironico in grado di migliorare, nel massimo silenzio e con bassi consumi, la qualità dell’aria di ogni ambiente pubblico e domestico». D: Daniela, può illustrare le altre linee di prodotti? R: «I diffusori Scent, che diffondono essenze profumate nell’aria. Grazie alla collaborazione con lo studio Designamente, abbiamo introdotto le riproduzioni in cartone a grandezza naturale di opere storicamente di valore, come la Venere di Milo e il Guerriero di terracotta. La serie di statue 3dMaxi hanno un design unico, distintivo e accessibile. Uno stile elegante per arredare gli ambienti in modo personalizzato. Inoltre è stata realizzata la collezione di complementi d’arredo
Gli anelli realizzati con 3Dpaper.
Nextmade realizza anche progetti su misura e su ordinazione, come questo albero di Natale.
PER SAPERNE DI PIÙ NextMade nasce nel 2013 dalla collaborazione tra NextMaterials, (spin off di INSTM), Daniela Canoro, co-founder (comunicazione e marketing) e Designamente, studio di design. La collezione presenta oggetti in cartone ondulato dalle molteplici funzionalità: dal depuratore antibatterico Next al diffusore di fragranze Scent; dagli oggetti
d’arredo Home agli oggetti d’arte 3dMaxi e progetti speciali. La società si pone l’obiettivo di supportare in modo innovativo la ricerca universitaria e pertanto reinveste la maggior parte dei suoi ricavi in contratti di ricerca con l’università e nel supporto a giovani ricercatori. I prodotti NextMade sono ecofriendly, realizzati a mano e MADE in Italy.
Nextmaterials nasce nel 2011 dalla volontà di tre soci provenienti dal mondo accademico per favorire il trasferimento della ricerca al mondo della produzione. Sin dalla sua fondazione ha consolidato cinque principali aree di attività: la fornitura di soluzioni sol-gel dotate di varie funzionalità quali fotocatalisi, antibattericità e autopulizia (solgel.it), di filtri
in grado di abbattere batteri e particolato solido (filtrinext.it), di depuratori ambientali e oggetti di design in cartone ondulato (nextmade.com), di trattamenti biomimetici e antibatterici per migliorare l’osteointegrazione di dispositivi biomedicali impiantabili (osteonext.it) e lo sviluppo di packaging intelligente (smartpackaging.it).
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credits: bymasa studio di Martina Santerello
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La collezione 3d Maxi propone statue e busti ispirati alle opera d’arte più classiche, come la Venere di Milo, ma anche a quelle contemporanee.
DOVE LI TROVO? • Triennale di Milano, Museo del ‘900 • Museo Archeologico di Napoli • MART, Museo di Arte Moderna e contemporanea di Trento e Rovereto • Book shop alla Biennale di Venezia 2016 • Cargo e altri negozi nelle varie città italiane ed estere (Francia) • Shop online di www.nextmade. com
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Home: originali, ecosostenibili e dai costi contenuti. Stiamo collaborando con diversi artisti per sperimentare nuove forme. Infine NextMade progetta oggetti e installazioni personalizzate e su misura». D: Prof. Cigada, perché tenere in casa un depuratore? R: «Gli ambienti interni purtroppo sono molto inquinati per molte ragioni: materiali di costruzione, impianti di condizionamento dell’aria, apparecchiature domestiche, cotture dei cibi e magari anche fumo di sigaretta. La qualità dell’aria ne risente parecchio. L’applicazione delle nostre tecnologie e l’inserimento nei prodotti NextMade di ventole che fanno circolare l’aria, li trasformano in dispositivi che consentono di disinquinare gli ambienti in cui viviamo. Abbiamo inoltre dato molta attenzione ad ottimizzare la tecnologia così da rendere i depuratori NextMade silenziosi, a basso consumo e ad alta sostenibilità ambientale». D: Daniela, come mai avete scelto i cactus? R: «Le forme delle foglie, l’armonia e le rotondità di queste piante, si prestavano per evidenziare la materia e uniscono estetica, ergonomia, funzionalità. La varietà di dimensioni e di tipologie ha reso i nostri depuratori adatti a ogni contesto: case, uffici, scuole, ospedali. Una bella soddisfazione». D: Prof. Cigada, su cosa sta lavorando adesso il vostro spin-off? R: «In questo momento NextMaterials è impegnata su vari fronti, la depurazione ambientale, lo sviluppo di materiali per la stampa 3D e lo sviluppo di un materiale composito per packaging ad alta sostenibilità ambientale, che abbiamo brevettato insieme al Politecnico di Milano, basato sull’uso di carta riciclata e soprattutto riciclabile nella filiera carta/ cartone, da sempre la più diffusa. Lo abbiamo chiamato PolyPaper. Oggi se compriamo un televisore troviamo la scatola esterna in cartone ondulato, gli angolari in polistirene espanso, sacchetti e riempimenti vari di materiali polimerici diversi che richiedono
I prodotti NextMade sono ironici oggetti d’arredamento, adatti alla casa e all’ufficio ma perfetti anche nelle scuole e negli ospedali.
un diverso canale di raccolta e riciclo. Un packaging davvero sostenibile deve necessariamente essere monomateriale o avere, come nel caso del PolyPaper, un unico canale di riciclo». D: Daniela, Quanto è importante per NextMade la sostenibilità ambientale? R: «Per noi la sostenibilità ambientale è al centro della progettazione, dello sviluppo dei prodotti. Le nuove tecnologie sono spesso invisibili e tuttavia riguardano ciascun ambito della nostra vita. L’innovazione è sostenibilità: tutta la ricerca ha come obiettivo quello di migliorare la funzionalità e le caratteristiche dei materiali e dei prodotti in funzione dell’ambiente in cui viviamo. Per questo la nostra società reinveste la maggior parte dei suoi ricavi in contratti di ricerca con l’Università, con l’obiettivo di avvicinare università e mondo produttivo: l’acquisto dei prodotti NextMade è un contributo alla ricerca». Il professor Alberto Cigada, professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali presso il Politecnico di Milano. Daniela Canoro, co-founder e CEO di NextMade.
Grafica: Francesco Fedelfio
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Cactusmania di Manera Bruno - Via Gallardi 140 18039 Ventimiglia (IM) Tel. +39 0184 33 003, 0184 23 00 41 - Fax +39 0184 23 75 84 - info@cactusmania.it - www.cactusmania.it
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Come dervisci ballare Orticolario, 23.000 visitatori per “Il risveglio” dell’ottava edizione. L’esperienza di immergersi nel mondo del giardinaggio evoluto. Con un respiro internazionale di MATTEO RAGNI
L’
edizione di Orticolario 2016 è stata per me come per i dervisci ballare. Un ballo senza fretta, passi attenti e veloci. Io faccio parte del comitato scientifico, uno dei due organi che lavorano per Orticolario tutto l’anno. Un gruppo di persone, di amici anche, che investono tempo e risorse per fare in modo che Orticolario si compia. Orticolario è un ballo a tratti frenetico, a tratti lento e cadenzato. Un ballo fatto per testimoniare che un giardino, il paesaggio, lo si fa anche con il corpo e con le nostre azioni.
IL GUSTO DI ESSERCI A chi mi chiede che cos’è Orticolario io rispondo che Orticolario sono io, siamo noi. Non è una festa, un evento, una celebrazione, ma è l’esperienza di un giardino. E perché questa esperienza accada, perché villa Erba si compia con il suo giardino, la darsena e il lago, perché Orticolario sia fecondo c’è bisogno dei visitatori; di chi decide di esporre i propri prodotti; di chi organizza, allestisce e smonta. C’è bisogno dei giardini installazione temporanea che come isole nel tempo lasciano spazio a nuove scoperte. Poi servono donne e uomini che sappiano raccontare cosa ci succede quando stiamo in giardino. «Orticolario è un giardino della conoscenza» dice Moritz Mantero, mente e cuore dell’iniziativa «a cui dedicare e in cui investire del tempo, perché ad ogni edizione si rinnova, innovando e stimolando a nuove scoperte. Senza quella fretta smaniosa di dover vedere tutto in breve tempo, per non rischiare di perdersi niente; l’evento merita, invece, attenzione e osservazione, proprio perché si tratta, ogni volta, di un intreccio unico e particolare tra arte e paesaggio, botanica e design, dove la cultura per un giardinaggio evoluto è la protagonista».
IL GUSTO DI EMOZIONARSI In questa ottava edizione, Orticolario ha confermato la sua vocazione internazionale, non solo per la presenza di vivaisti ed espositori stranieri, ma anche per il crescente numero di visitatori provenienti dalla Francia, dalla Svizzera tedesca e dall’Inghilterra. Senza dimenticare che il vincitore del premio “La Foglia d’Oro del Lago di Como” è giapponese: Satoru Tabata (di Enzo), che con lo Spazio Floema ha realizzato il progetto “Vedere con le orecchie, ascoltare con gli occhi”. Anche il paesaggista
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spagnolo Fernando Caruncho, insignito del premio “Per un giardinaggio evoluto”, è rimasto affascinato da Orticolario. «Evidentemente il progetto di Orticolario, che unisce la passione per la natura, l’arte e il design in una cornice di bellezza ed eleganza, riesce a suscitare grandi emozioni», ha chiosato Mantero. Passione e curiosità che hanno spinto i visitatori a scoprire i circa 250 espositori e le loro “storie che stanno dietro alle foglie”, ammirare le aiuole del parco di Villa Erba con oltre 20 varietà di anemoni, i protagonisti di questa edizione. Anche i bambini hanno potuto conoscere la natura divertendosi, grazie ai numerosi laboratori organizzati per loro. Mio figlio ha rivisto il burattinaio dieci volte e il giuramento fatto davanti all’enorme platano di Villa Erba, di rispettare e di amare le piante, varrà pur qualcosa.
IL GUSTO DI SCOPRIRE Chi più mi ha colpito in questa avventura di Orticolario 2017 è stato Stefano Mancuso, un matto delle piante, che come tanti matti subito mi ha interessato. Mancuso è un etologo delle piante, cioè studia il comportamento delle piante fino a dirci che le piante hanno il senso del gioco, del divertimento. Quando alla conferenza ha parlato dell’intelligenza delle piante, è arrivato anche a raccontare, con pudore e gentilezza, della loro sensibilità. Allora, dopo aver sentito il suo intervento, che me lo ha fatto sembrare meno matto ma più studioso, ho pensato: ma cosa pensano le piante di Villa Erba di questo Orticolario, dei passati, del passato? Il Ginko con le belle Adirondak colorate sulle sue radici, il platano gigante con le tante persone che si sono rifugiate sotto le sue fronde sicure nei momenti di pioggia, i bambù in preghiera insieme al monaco nel giardino che ha vinto, saranno stati felici? Io credo che siano stati felici, il calpestio gli sarà piaciuto; come una festa prima dell’inverno, avranno fatto baldoria fino a tardi, come per festeggiare la fine di una stagione. Che voglia che ho di riposare con le piante di Villa Erba, e arrivederci la primavera prossima.
NOTA DELL’AUTORE Per poter mantenere il titolo di questo articolo la redazione mi ha imposto di spiegare chi sono i dervisci. I dervisci sono dei monaci turchi che come forma di preghiera hanno la danza. Una danza particolare fatta di rotazioni e grandi esibizioni. Un ballo incredibile, bellissimo e surreale.
credit: Diego Fusaro
credit: Luigi Fieni
A chi mi chiede che cos’è
Orticolario
io rispondo che Orticolario
sono io, siamo noi
Anemone Pink Kiss
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IN CUCINA
Festeggiare a tavola Invitare gli amici, accoglierli con allegria e con un buon pasto: è uno degli aspetti migliori del periodo che si avvicina. Ecco un menù con cui deliziare i vostri ospiti, sempre con un’attenzione particolare a frutta e verdura di stagione di FELICITA DELL’ORTO
LASAGNE ALLA RICOTTA E TIMO Ingredienti • 250 g di lasagne • 500 g di ricotta fresca di bufala • 4 rametti di timo • 100 g di pecorino grattugiato • 100 g di parmigiano grattugiato • 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva • Noce moscata q.b. • Sale e pepe q.b. Preparazione: Lessare le lasagne e porle ad asciugare. Preparare una crema stemperando in una ciotola la ricotta con l’olio e un po’ di acqua calda.
Aggiungere il sale e il pepe e amalgamare bene sino a ottenere una crema fluida. Preparare una besciamella con la ricetta classica e aggiungere i formaggi grattugiati. In una
teglia mettere due cucchiai d’olio e un po’ di besciamella, aggiungere le lasagne e alternare, a ogni strato, la crema di ricotta e besciamella, cospargendo gli strati con
qualche fogliolina di timo e un pizzico di noce moscata. Mettere in forno a 160 gradi per un’ora circa, fino a che non si sarà formata una crosticina dorata.
Filetto di maiale al melograno Ingredienti • 1 kg circa di filetto di maiale • Un bicchiere di ottimo vino rosso • Il succo di due melograni • 2 carote • 2 cipolle • 3 cucchiai di Olio extra vergine di oliva • Sale e pepe q.b. Preparazione Mettere in una casseruola le carote e le cipolle tagliate finemente con un filo d’olio. Dopo
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aver cosparso il filetto di maiale con il sale, appoggiarlo nella casseruola e metterlo nel forno preriscaldato a 150°. Dopo dieci minuti aggiungere il vino e rigirare l’arrosto. Lasciar cuocere per mezz’ora rigirando nuovamente il filetto. Aggiungere il succo filtrato dei due melograni e dopo circa 90 minuti di cottura totale, togliere il filetto dal forno e decorare con chicchi di melograno.
© foto servizio di fotolia.com
INSALATA DI FINOCCHI ALL’ARANCIO Ingredienti • 2 finocchi • 2 arance • 2 cucchiai di olio • Un pizzico di curry • Un pizzico di sale • Una manciata di olive taggiasche denocciolate Preparazione Pulire bene i finocchi eliminando le foglie più dure, tagliarli nel senso della lunghezza e affettarli sottilmente. Farli marinare per pochi minuti in una ciotola con sale ed olio. Nel frattempo sbucciare le arance, tagliarle a spicchi eliminando la pellicola bianca. Mettere il tutto in una ciotola e unire le olive taggiasche tagliate a rondelle e il curry. Amalgamare bene e servire.
Budino di riso con salsa di kaki Ingredienti • 1 litro di latte intero • 250 g di riso • 140 g di zucchero • 2 tuorli • Zucchero a velo • 1 bustina di vanillina • La scorza grattugiata di un limone • Burro q.b. • 2 kaki maturi • Un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di succo di limone. Frullare fino ad ottenere una salsina uniforme. Spolverizzare i budini ancora caldi con zucchero a velo e servirli accompagnandoli con la salsa di Kaki.
Preparazione Lessare il riso per cinque minuti, scolarlo e puoi cuocerlo nel latte bollente leggermente salato finchè avrà assorbito tutto il liquido. Incorporare al riso 120 g di zucchero, i tuorli, la vanillina e la scorza grattugiata del limone. Versare il composto in quattro stampini da porzione, imburrati, che andranno messi in forno preriscaldato a 170° a bagnomaria per circa 20 minuti. Togliere la buccia e i semi ai kaki e mettere a frullare la polpa con una cucchiaiata di zucchero e
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IN CUCINA
Lo spumante delle Dolomiti Sulle montagne più belle d’Italia nasce una delle bollicine migliori d’Italia. Un vino che si distingue per eleganza e armonia. Per festeggiare con gusto di MATTIA CONTI
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o spumante Trento doc nasce dalla lavorazione di due uve, lo Chardonnay ed il Pinot nero. Il primo ha il ruolo del protagonista. È un vitigno che in Trentino ha trovato l’ambiente ideale, e conferisce al Trento doc struttura, longevità e carica aromatica importante. Il secondo invece è un vitigno antico, che si è adattato alle condizioni climatiche del Trentino; richiede una cura molto attenta, ma ben ripagata dall’eleganza, la finezza, la struttura e la corposità che il Pinot nero dona al vino.
L’ARIA FRESCA FA BENE
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PERFETTO PER IL PASTO Il periodo di maturazione di un Trento doc varia: da un minimo di 15 mesi per un brut, a 24 mesi per un millesimato, a 36 mesi per una riserva. Vino elegante e raffinato, ottimo come aperitivo ma consigliato anche per pasteggiare, si abbina con formaggi stagionati e con primi di pesce. Le sensazioni olfattive richiamano fragranze fruttate e floreali, oltre a numerose successive note come vaniglia, albicocca, frutta esotica, nocciole tostate e pane appena sfornato. Al gusto si rivela fresco, pieno e rotondo nell’impatto. Il tutto in un sapiente equilibrio tra morbidezza e misurata acidità.
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La posizione altimetrica del vigneto influisce sull’andamento di maturazione delle uve, così come l’escursione termica, che è diretta espressione dell’ambiente di coltivazione. Le viti coltivate su terreni più alti in quota danno vita a uve più sane, aromatiche e con acidità superiore: un parametro fondamentale per tutti gli spumanti. Da una soffice pigiatura delle uve vendemmiate mediante una prima fermentazione si ottiene il vino fermo. Questa è la base a cui, una volta imbottigliato,
vengono aggiunti lieviti e zuccheri. Il riposo in bottiglia e l’opera dei lieviti danno il via alla seconda fermentazione: è per questo che gli spumanti metodo classico sono chiamati anche “vini con rifermentazione in bottiglia”. Il processo attraverso cui si sviluppa l’anidride carbonica viene chiamato “presa di spuma”: la bollicina che ammiriamo nel calice di uno spumante metodo classico è il frutto della rifermentazione in bottiglia.
GREENKIDS
Facciamo i biscotti! Il profumo che si spande per casa, la gioia di usare le mani e di fare insieme qualcosa di bello e di buono. Andate a lavare le mani, e si inizia di MARTA MEGGIOLARO
© foto servizio di fotolia.com
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amme, papà, nonni, zie e zii, fratelli maggiori e minori… siamo tutti pronti? Le mani sono pulite? Rimbocchiamoci le maniche, leghiamo i capelli, soffiamo il naso, e partiamo! Prepareremo dei biscotti di pastafrolla tradizionali. Sono buonissimi a colazione ma anche per merenda, con il tè; sono graziosi da servire agli ospiti in visita, e sotto Natale sono anche, con un semplice fiocchetto, una bella decorazione per l’albero. Io li uso anche come piccolo presente per colleghi e amici. I più golosi non aspetteranno la mattina di Natale per aprire il pacchetto, ma tutti apprezzano il regalo!
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GREENKIDS
Ingredienti • 500 grammi di farina 00 • 200 grammi di zucchero a velo • 4 tuorli grandi • 250 grammi di burro • La scorza di un limone non trattato • Una bustina di vanillina • Un pizzico di sale
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Lavorate l’impasto velocemente, non deve scaldarsi troppo.
Utensili • Grattugia • Setaccio (un colino va bene) • Mixer • Forchetta e coltello • Una ciotola grande La pasta fr • Alluminio e pellicola conserv olla può essere ata in fr coperta igorifero • Stampini c , un paio on la pellicola, p di giorn i al mas er ma è po simo, ssibile c on in ques to mod gelarla: anche 2 o durerà mesi.
Dura paio di un mesi
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La frolla è pronta quando è ben amalgamata ma friabile. Compattatela e avvolgetela nella pellicola.
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artiamo con la sabbiatura. Versate la farina setacciata nel mixer, un pizzico di sale, e il burro appena tolto dal frigo, tagliato grossolanamente. Frullate fino a ottenere un composto sabbioso. Versate il composto in una ciotola e aggiungete lo zucchero a velo setacciato. Mischiate. Rovesciate il composto sul piano da lavoro, come una montagnola, e fate un buco al centro: la classica “fontana”. Nel centro versate la scorza di limone grattugiata, i tuorli, la vanillina. Con una forchetta amalgamate questi ingredienti. Quando i tuorli avranno assorbito la farina, potrete iniziate a lavorare con le mani. Questa operazione deve essere fatta velocemente perché non si deve scaldare l’impasto. Fate attenzione: deve rimanere friabile. A questo punto compattatelo e avvolgetelo nella pellicola. Ponete la palla di pastafrolla in frigo per almeno mezz’ora, in modo che si rassodi. Passata mezz’ora, togliete la pellicola, appoggiate il panetto sul piano da lavoro infarinato, e con il mattarello battete sul panetto per ammorbidirlo senza scaldarlo. Poi stendetelo: per i biscotti lo spessore ideale è mezzo centimetro. A questo punto, divertitevi con gli stampini! Una volta che i biscotti saranno sagomati, se pensate di usarli come decorazione, praticate un buco allargando la pasta all’estremità superiore della sagoma, con uno stuzzicadenti: per fare in modo che non si chiuda durante la cottura, preparate con la stagnola dei fermi da inserire nei buchi. Nel frattempo accendete il forno a 180°, preparate una teglia coperta con la carta forno, e mano a mano che i biscotti saranno pronti trasferiteli sulla teglia. Lasciate spazio fra uno e l’altro, per evitare che cuocendo si attacchino. Poneteli nel piano intermedio del forno; saranno pronti in quindici - venti minuti.
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3 Stendete l’impasto lasciando uno spessore di mezzo centimetro.
4 Preparate gli stampini a tema natalizio.
AGGIUSTAMENTI E RIMEDI Se la frolla impazzisce, cioè si sbriciola mentre la impastate, niente paura: basterà aggiungere all’impasto un po’ d’acqua fredda o mezzo albume. Oppure potete aumentare la dose del burro (20 grammi, non di più). Se invece volete preparare una frolla più morbida, aggiungete all’impasto un pizzico di lievito chimico per dolci.
Decoriamo! L
a glassa all’acqua è un composto lucido realizzato con zucchero a velo sciolto in acqua calda. Ideale per ricoprire biscotti, può essere usata al naturale, cioè bianca, oppure colorata, aggiungendo coloranti alimentari. È anche la base ideale per aggiungere ai biscotti i decori in zucchero o la granella di nocciole, di noci, di mandorle. Ingredienti • 100 grammi di zucchero a velo • Due cucchiai di acqua bollente • Coloranti alimentari a piacere • Altre decorazioni a piacere
L’elegante semplicità di una stella bianca, per una decorazione natalizia home made.
Cominciamo preparando la glassa. Versate lo zucchero a velo ben setacciato in una ciotola. Fate bollire l’acqua in un pentolino e aggiungetela allo zucchero, un cucchiaio alla volta, mescolando. Continuate fino a sciogliere tutto lo zucchero ed eliminate i grumi. Se la glassa è troppo liquida aggiungete zucchero a velo, poco alla volta; se invece è troppo compatta, aggiungete poche gocce d’acqua. Con una punta di colorante alimentare, mescolando bene, avrete la glassa colorata. Ora con un cucchiaino potete disporre la glassa all’acqua al centro del biscotto, con il dorso stendetela verso i bordi. Ricoperto il biscotto - senza avvicinarsi troppo ai bordi - aggiungete tutto ciò che la fantasia vi suggerisce!
Lo sai?
Se spalm all’acqu i la glassa a sui bis cotti ancora ca copertu ldi la ra vien meglio. e
Per comporre un pensiero grazioso: tanti alberelli di Natale decorati, legati insieme con un bel nastro a tema.
za Se avane rla? n posso teacqua dura
a all’ Sì, la glass ue o tre giorni: d ro fe ri in frigo llicola e, con la pe copritela lizzarla, ti u i d to al momen la ite con ammorbid lda. ca a u acq L’idea in più: un chiudipacco gustoso e originale, ed è ancora più bello scartare i regali!
Pacchetti di biscotti per amici golosi. Ma piaceranno anche alle maestre e ai professori!
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La rivista più completa su giardinaggio e orticoltura distribuita nei Garden Center e nelle Agrarie • 4 numeri della rivista
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La pianta da lasciare in pace Le Tillandsia hanno poche esigenze, ma sono organismi viventi: se vogliamo tenerle in casa è meglio conoscerle. E basta attaccarle con la colla! colloquio con PAOLO MICHIELI di MARTA MEGGIOLARO
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aolo è il giovane proprietario dell’azienda Michieli Floricoltura, nata nel 2013, quando ha acquistato l’azienda agricola del padre. Oggi la Floricoltura Michieli è una delle uniche due produttrici europee di Tillandsia. Ma potete incontrare Paolo alle mostre mercato più importanti, dove sarà felice di aiutarvi a scegliere le vostre tillandsia: sarà una bella esperienza, per il suo accento veneto e perché sa trasmettere la passione per le piante che coltiva personalmente.
Lo sa
i? Le tillan dsia no vivono n hanno u nel terreno e n appara to minimo , necess radicale ario solo a stare ancorate piante, ad altre perchè assorbo nutrien no ti dall non dall e foglie, e radici.
Il fiore spettacolare della Tillandsia kammi.
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INTERNO
I CONSIGLI DI PAOLO • Luce ma non sole diretto • Acqua, due o tre volte al mese, per immersione, qualche minuto • Le nebulizzazioni non sono sufficienti • Concimazioni tre - quattro volte l’anno, con concime per orchidee in 1/4 della dose consigliata, diluito nell’acqua del bagnetto.
mostre, ai mercatini, per parlare col pubblico e provare a far capire la bellezza della pianta. E la risposta è positiva.
Inoltre, il suo modo di presentare le Tillandsia, assolutamente estraneo al clichè del finto – tropicale con i vasetti da appendere ricavati nel mezzo cocco, mi piace moltissimo: il suo stand a Orticolario, realizzato con cornici in legno dipinte in un particolare azzurro polvere, è stato uno dei più fotografati in assoluto.
Tillandsia tectorum, morbida e a forma di stellina, una pianta che è una coccola.
D: Raccontaci del progetto per Nike... R: Durante il Fuorisalone, in aprile, Nike avrebbe organizzato una cena di gala. Volevano rivestire la parete a verde che divideva la zona riservata ai vip. La classica parete verde richiede un sistema molto pesante, perché deve trattenere la terra, un grande dispendio economico e anche ecologico perché le piante, una volta installate, sono da buttare. Il mio progetto con le tillandsia invece era sostenibile perché la struttura per l’allestimento era leggera, le piante non hanno bisogno di quasi niente per il mantenimento e alla fine sarebbero state recuperate tutte. Inoltre la tillandsia è un prodotto di nicchia, una novità che ben si adattava alla loro esigenza.
D: Come sei arrivato a produrre le Tillandsia? R: Mio papà ha iniziato negli anni ’70, viaggiava per il centro America, da dove importava container di Dracene. Così ha conosciuto le tillandsia e ha iniziato a importarle. Negli anni ’80 hanno avuto un enorme successo, però venivano considerate oggetti, non piante: erano usate moltissimo nelle composizioni, come soprammobili. La tillandsia invece è una pianta a tutti gli effetti anche se non sta in terra, ha una bellezza in sé. Dagli anni ’90 abbiamo iniziato a proporla con questo cambio di prospettiva. Abbiamo faticato, ma con piacere, per far capire al pubblico e agli addetti del settore (siamo innanzi tutto un’azienda di produzione) le esigenze di queste piante per prendersene cura al meglio. D: Cosa intendi con un “cambio di concetto”? R: Intendo che purtroppo ancora molti le usano come oggetti, le tillandsia vengono attaccate ai supporti con la colla, per creare soprammobili. Va bene il supporto, ma deve essere possibile prendersi cura della pianta. Quando sono subentrato in azienda ho deciso di partecipare con le tillandsia alle
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Tillandsia xerographica e Tillandsia usneoides, due delle specie più famose.
L’installazione realizzata da Paolo per Nike al Fuorisalone, in un capannone in via Orobia, a Milano.
E D’INVERNO?
Avuta la conferma, abbiamo creato la struttura in situ, una intelaiatura in legno e una rete in maglia, in cui abbiamo collocato le varie tillandsia seguendo il mio disegno. È stato un successo. I responsabili dell’evento erano talmente soddisfatti che ci hanno chiesto di fare anche i centritavola: abbiamo pensato allora a delle tillandsia sospese sopra i tavoli. E in un giorno abbiamo smontato tutto, senza buttare via nemmeno una pianta. D: È facile occuparsi delle tillandsia? R: Sì, la difficoltà maggiore è quella di vincere i pregiudizi! Spesso le persone la considerano una pianta in difficoltà, “poverina non ha la terra….”: per questo credono di dover sovrabbondare nelle cure. Errore classico, che la pianta patisce parecchio. Tenere una tillandsia è facile, se la si lascia in pace e alla luce. Va bagnata due o tre volte al mese, non di più. L’unica cosa che le serve davvero è la luce, per consumare l’umidità che raccoglie. Se ben tenute, vi faranno compagnia per anni. D: Quali sono le più particolari? R: A me piacciono molto quelle che provengono da Argentina e Perù, perché sono piccole piccole o perché hanno forme particolari, che si discostano dalla famiglia delle Bromelie a cui appartengono. La tectorum per esempio, molto pelosa, a pallina, sembra una stella: è bellissima, è una coccola. È la mia preferita. D: E adesso c’è il libro adatto per scoprirle tutte… R: Sì, io e mio padre abbiamo pubblicato “Tillandsia”. L’ho spinto io perché vedevo che c’era bisogno, oltre al nostro sito, di un veicolo per far
D’inverno da noi le ore di luce calano. Ma questa è una pianta tropicale, e ai tropici c’è luce per dodici ore. In mancanza di luce la pianta rallenta il suo metabolismo: consuma meno e beve meno. Per alcune specie le indicazioni di cura non cambiano, altre hanno bisogno di più acqua per contrastare il calore dei termosifoni: chiedi consiglio al tuo rivenditore.
La copertina del libro Tillandsia, in vendita nello shop online: 380 pagine, trent’anni di esperienza.
passare i nuovi concetti e tutto quello che in trent’anni di lavoro abbiamo imparato. Questo è l’unico libro italiano sulle Tillandsia, e uno dei tre esistenti al mondo (escludendo opuscoli e libretti su come usarle nelle composizioni): un altro è americano e un altro francese. Mi dicono che anche in Oriente c’è un testo altrettanto di qualità, ma non l’ho mai visto. D: Di cosa parla? R: Ci siamo concentrati sulle piante in sé, per ognuna abbiamo raccontato dove si trova e come vive in natura: le cose da sapere per capire come mantenerle, per dare a ognuno gli strumenti per decidere dove collocarle. Ci sono 587 foto di tillandsia fatte da noi in natura e in azienda. Sono quasi 400 pagine. Sono descritte oltre 200 specie, e 71 specie sono descritte singolarmente. È stato impegnativo scriverlo, soprattutto per mio padre, che ha fatto la maggior parte del lavoro. Il valore di questo libro è nella nostra formazione scientifica, nella nostra osservazione continua: quello che leggete è il frutto di trent’anni di studio e osservazione. Io lo consiglierei a tutti: chi vuole avvicinarsi al mondo della tillandsia dovrebbe leggerlo.
Il sito di Tillandsia, oltre a fornire informazioni dettagliate sulle diverse specie, è dotato dello shop online in cui sono in vendita anche le composizioni con i supporti più adatti: www.tillandsia.it
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© Collezione Rustic di Bolsius
La luce più calda Usate all’imbrunire, rendono soft l’atmosfera. E durante il giorno, sono un elemento decorativo importante. Parliamo delle candele: ecco qualche novità di BIANCA BELFIORE
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È
uno dei metodi di illuminazione più antichi, eppure anche oggi, nell’era dell’elettricità, lo troviamo affascinante e lo usiamo volentieri. Il mondo delle candele è sconfinato e spesso si arriva a un tale pregio nella fattura che sembra quasi un peccato accenderle e consumarle. E così restano sulle mensole a prendere polvere. Un vero peccato. Il mio consiglio? Fatelo, invece, accendetele. Subito dopo il tramonto, almeno una, che faccia danzare la luce sulle pareti di casa, o dell’ufficio, perché no? Combatte la malinconia, rendendo l’ambiente più caldo, più intimo. E così ci sarà sempre il piacere di comprare – o di ricevere in regalo quelle più nuove!
SHABBY CHIC Mathilde M.: un’azienda francese, che oltre ai prodotti per il bagno, per bambini e al decor, ha anche una linea di profumi per la casa, associati a raffinati diffusori, e le candele. I toni sono neutri, fra il bianco, il grigio, il rosa polvere e il beige: un carattere spiccatamente provenzale, che colpisce e attrae tutte le appassionate. Questo Natale propone una grande giara numerata, in edizione limitata.
COUNTRY HOME Yankee Candle. La conosciamo tutti: candele profumate, colorate, con accenti spiccatamente americani – o meglio, anglosassoni, dato che l’azienda è inglese. La linea dedicata al Natale comprende i colori tradizionali, ma anche più particolari, come il verde al profumo di macarons. Uno degli accessori più adatti a creare l’atmosfera confortevole e rilassata che vogliamo sono gli abat-jour, da posizionare sulle giare accese.
FASCINO NORDICO Bolsius, la più importante casa tedesca nel settore delle candele, ha il suo punto di forza nel rapporto qualità-prezzo. Nuovi colori e profumi si aggiungono alla già ricca collezione, per soddisfare ogni gusto, e anche qui la serie natalizia ha in serbo diverse idee che piaceranno. Ma le più belle sono, io credo, le candele che verso la base sfumano nell’argento: Fading Metallic. Per un natale sognante e glitterato al punto giusto.
ECCELLENZA MADE IN ITALY Per quanto riguarda casa nostra, la Cereria Lumen, una azienda lombarda che produce candele dal 1961. Alta l’attenzione sulla qualità dei materiali e la realizzazione, per cui parliamo di candele che non fumano, che durano a lungo, che è un piacere, a tutti gli effetti, usare. Intrigante, poi, la linea estetica di oli profumati, assolutamente naturali, da sciogliere e usare per massaggi: un regalo “hot”.
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È ora di fare l’albero! Non vi piacciono gli abeti artificiali? Allora scegliete una pianta viva. Addobbatela come volete, ma trattatela bene. E poi, riportatela fuori, all’aria di COSTANZA DI MATTEO
L’IDEA IN PIÙ Le Stelle di Natale sono un ornamento originale e in stile assolutamente naturale. Puoi scoprire come usarle sul sito www.stars-for-europe.com
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Lo sai?
La s comun pecie ement e usata per gli a Natale lberi di si ch Picea a iama bies.
credito: Disegno di Franca Deghi
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he bello il momento in cui si addobba l’albero di Natale, riscoprire gli oggetti degli anni passati, aggiungere qualcosa di nuovo. E poi rimetterci mano per giorni per spostare di un ramo o due le cose, così, per un gusto di simmetria e armonia che capiamo solo noi. Le possibilità di scelta sul mercato sono molte: qualcuno abbatte ancora gli abeti, fatti crescere apposta per questo. Il tronco viene poi fissato con supporti in legno o metallo per sostenere il peso della pianta, e alla fine delle feste, dopo esserci divertiti a raccogliere aghi per settimane, lo si butta via. Una alternativa meno “aggressiva” è usare una punta: si salva l’albero, che viene privato della cima. Il risultato però non cambia, a fine Natale si butta anche quello.
NOLEGGIO, BUONA IDEA La soluzione migliore è scegliere una pianta artificiale. Negli anni le aziende si sono specializzate moltissimo: parliamo di modelli che somigliano agli alberi veri sia alla vista, sia al tatto, e hanno specifiche, se vogliamo, “migliorate”: sono più pieni di rami, sostengono bene gli addobbi, perchè sono fatti apposta per questo. Inoltre si possono usare per molti anni, e una volta messi via non ingombrano troppo. Ma per alcuni l’albero “fake”, finto, è inconcepibile. Meglio una pianta viva, da salvare a fine periodo, che ha quell’odore insostituibile, i difetti che la rendono vera, il tronco di legno e non di metallo: pazienza se devo pulire qualche ago che inevitabilmente cadrà. Se ciò che ci trattiene dal prendere l’abete vero è che non abbiamo lo spazio per sistemarlo all’aperto, la soluzione ottimale è rivolgersi ai vivai e ai garden che offrono il noleggio della pianta: una volta finite le feste lo ritirano, talvolta lasciando in cambio un buono spesa.
SOPRAVVIVERÀ? CERTO CHE SÌ! È un’idea diffusa che l’abete debba comunque morire a causa della permanenza in casa. Non è vero: le uniche
piante che moriranno sono quelle senza radice, o estirpate a radice nuda. Quindi, quando acquistiamo il nostro albero di Natale, controlliamo che la pianta sia in vaso, con molta terra intorno alle radici. Un vaso adeguato al suo apparato radicale gli permetterà di resistere in casa, per un breve periodo: non più di un mese. Appena possibile lo riporteremo fuori, in giardino, in balcone o in cortile. L’unico accorgimento da tenere in considerazione è: non annegatelo. In considerazione del fatto che è in casa, col riscaldamento acceso, si pensa di doverlo innaffiare molto. Ma l’albero di Natale ha foglie aghiformi che limitano molto il suo fabbisogno d’acqua. Se lo bagniamo troppo rischiamo solo fare marcire le radici: basterà poca acqua, un paio di volte per settimana. Un decoro per l’albero come ai vecchi tempi: una arancia, o un mandarino, costellato di chiodi di garofano. Profumo e nostalgia.
PINO O ABETE? L’albero di natale è un abete. Puoi distinguere tra Pino e Abete guardando la forma e la disposizione degli aghi sui rami. Nell’abete gli aghi sono disposti singolarmente sui rami e sono molto corti, mentre quelli del pino sono raccolti a ciuffi e sono più lunghi.
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BONATO FEDERICO Produttore di Piante Aromatiche
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Matrimonio stellare Se son rose fioriranno, si dice. E se sono Stelle? Forse faranno esaudire tutti i desideri degli sposi. E la Poinsettia diventa protagonista di COSTANZA DI MATTEO - Foto di STARS FOR EUROPE
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ual è l’elemento immancabile ad ogni matrimonio, oltre - ovviamente - agli sposi? I fiori! Le composizioni floreali contribuiscono a rendere speciale il giorno delle nozze, e ne definiscono lo stile, grazie a colore, forma, profumo e dimensione. Un elemento fondamentale, in cui il vostro fiorista saprà consigliarvi al meglio, è scegliere i fiori di stagione. Durano di più, costano di meno, e la scelta può sembrare meno varia, ma non è detto. E se vi sposerete in inverno, il fiore che fa per voi è la Stella di Natale. Non tutti sanno che si tratta di una pianta estremamente versatile, ottima per originalissime decorazioni. Anche i colori negli anni sono diventati molti: oltre al classico rosso, il rosa, il bianco, ma anche giallo, salmone e arancione. Per le più romantiche naturalmente è indicato il rosa, da usare mescolando le diverse sfumature. Scopriamo come.
IL BOUQUET PERFETTO Un bouquet da sposa che si rispetti deve essere bellissimo, ben costruito. È simbolo di speranza e di buon auspicio per la sposa e per le amiche e parenti che cercheranno di conquistarlo nel fatidico lancio del bouquet. Anche per questo, sarebbe meglio che non fosse appassito alla fine della giornata. Per aggiungere un tocco glamour e assicurarvi un bouquet splendente per tutto il giorno, scegliete la Stella di Natale: le ultime tendenze sul mondo dei matrimoni invernali la vogliono protagonista. Molto apprezzato l’abbinamento di Stelle di Natale rosa soft con Rose bianche, Gipsofila e Lisianthus, un fiore delicato ed elegante che trasmette un messaggio di positività e allegria.
LO SAI? Le Stelle di Natale recise hanno una lunga durata, l’importante è prepararle correttamente: gli steli vanno immersi immediatamente dopo il taglio, per circa cinque secondi in acqua a 60° C e, subito dopo in acqua fredda. Così facendo le brattee colorate rimarranno di una bellezza abbagliante per due settimane.
Glamour e resistente, la Poinsettia è perfetta per il bouquet invernale.
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TAVOLO DI NOZZE A EFFETTO Naturalmente le Stelle di Natale possono essere usate per creare decorazioni da tavolo uniche. Per un centrotavola trionfale, la composizione di Poinsettie rosa e color crema, da unire a rose, Lisianthus e foglie verdi. Sistemata in cima a degli alti vasi a torre in vetro, la creazione viene valorizzata al meglio. Nastri e foglie a cascata completano la decorazione. Una singola grande brattea di Euphorbia pulcherrima può essere utilizzata per adornare le sedute degli ospiti, aggiungendo un tocco d’eleganza in più. Per gli ampi tavoli rettangolari del ricevimento la soluzione ideale è il centrotavola multicolor che, grazie alla sua forma estesa e maestosa, ben si abbina alla silhouette del tavolo. Poinsettie recise bianche, rosè e rosa, abbinate a rose e Skimmia, un arbusto molto decorativo dal profumo delicato, e poi delicatamente adagiate su un letto di Gypsofila, per creare una vera e propria visione onirica.
DULCIS IN FUNDO: LA TORTA Il taglio della torta nuziale è uno dei momenti clou e probabilmente anche uno dei più immortalati. Per questo, oltre al gusto – che dovrà essere sopraffino – conta anche l’estetica! L’effetto spettacolare è garantito se la torta ben si abbina al tema e allo stile del matrimonio. A coronamento di un matrimonio dal sapore romantico, delicato ed elegante, ma con un pizzico di originalità, la torta nuziale ideale è incorniciata da una corona di Poinsettie, sistemate ad arte insieme a dei Gelsomini, delle Rose e la Gypsophila. Curiosità: la Princettia è una speciale e meravigliosa varietà di Poinsettia dall’innovativa palette colori. Non è ancora molto conosciuta, ma le sue tonalità frizzanti e delicate, dalle diverse sfumature di rosa che arrivano fino al bianco puro, quasi perlaceo, la rendono particolarmente indicata per i matrimoni invernali. Una torta buona da mangiare e bella da vedere, grazie alle Stelle di Natale che la circondano. Romantica e perfettamente a tema.
1• Stelle di Natale in diverse sfumature, collocate su alti vasi, per un centrotavola che si fa notare. 2• Anche le sedie saranno in tema con il resto dell’evento, grazie alla corona a cui è fissata una singola brattea di Poinsettia. 3• Il centrotavola viene creato aggiungendo al fiore tema Skimmia e Gypsophila.
La Princettia® Pure White, gentile e candida, come una perla.
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STARS FOR EUROPE Stars for Europe (SFE) è un’iniziativa di marketing fondata dai coltivatori di Poinsettia europei DUMMEN GmbH, Syngenta Seeds BV, DUMMEN Group BV e Selecta Klemm GmbH & Co. KG. L’iniziativa è nata nel 2000 con l’obiettivo di promuovere le vendite di Poinsettia a lungo termine in Europa. La campagna ‘Stars for Europe’ è attualmente in corso in 16 nazioni europee. In Germania e in 8 altri paesi, fra cui l’Italia, l’iniziativa è sostenuta dall’UE.
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Pareti come giardini È la magia della carta da parati, che allarga i confini della stanza. Un trend in crescita, grazie anche alle caratteristiche migliorate di BIANCA BELFIORE
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Alcune esempi di carta da parati WallPepper®, presi dalla collezione French Chic: Blowing Away, Fading Cyclamen, Laurel.
i piace la carta da parati? A me non piaceva, lo ammetto, complice il ricordo della carta anni ’70 a casa della nonna; quella in camera dello zio soprattutto, a base beige con stampa a fiori arancioni e verdi. Ingiallita, gli angoli rovinati e un po’ staccati, e uno strano odore. Non mi stupiva che la moda della carta da parati a un certo punto fosse tramontata. Poi però ho visto quelle di WallPepper®.
LOOK MODERNO E CHIC WallPepper® è un’azienda italiana che realizza carta da parati ecologica, esente da PVC, con base in cellulosa e fibre tessili, realizzata con inchiostri a base d’acqua e applicabile con colle atossiche. La carta da parati è certificata in classe B1 per la resistenza al fuoco ed è inodore, traspirante, anallergica e idrorepellente. Removibile a secco, non rovina l’intonaco e si stacca facilmente. Inoltre è dotata di buona resistenza meccanica. Viene stampata con inchiostri pigmentati in sospensione con un polimero in lattice, sicuri, ecologici e resistenti ai raggi UV. La combinazione tra il supporto di stampa totalmente privo di solventi e di metalli pesanti abbinata agli inchiostri ecocompatibili utilizzati nel processo produttivo soddisfano tutti i severi criteri correlati alla salute umana e possono essere utilizzati per la decorazione di ospedali, scuole e ristoranti. Moltissime le linee disponibili, che coprono tutti i gusti. La nostra
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preferita? Frenc chic, raffinata, suggestiva, che rimanda alla Belle Epoque nelle linee grafiche, alleggerite con gusto per essere adatte allo stile contemporaneo.
ECO-FRIENDLY DA PREMIO Le superfici WallPepper® hanno indubbie qualità estetiche ma migliorano anche la qualità di vita all’interno di un ambiente. Le quattro certificazioni – Greenguard, Nordic Swan, AgBB e UL ottenute in pochissimo tempo dai materiali utilizzati da WallPepper® ne sono una diretta testimonianza. Greenguard garantisce prodotti progettati per l’utilizzo in ambienti interni che siano in possesso di rigorosi limiti di emissioni di sostanze chimiche. Nordic Swan cura invece il dato di sostenibilità relativo all’intero ciclo di vita del prodotto; AgBB è uno dei più rigorosi standard europei dedicato alla valutazione degli effetti sulla salute causati dai prodotti per l’edilizia. UL, infine, attesta la conformità di un prodotto ai requisiti di sicurezza imposti da Stati Uniti e Canada ed è riconosciuta a livello internazionale in merito ai rischi di incendio, shock elettrico e pericoli meccanici. Fra i riconoscimenti ottenuti da questa azienda, anche “Fil Vert”, il premio che riconosce le realtà di eccellenza sul tema “eco-friendly” di Maison & Objet. Nella folla degli oltre 3.000 partecipanti all’ultima edizione dello storico appuntamento parigino, solo dodici hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento: tra questi WallPepper®, unico brand italiano.
TUTORIAL
Corona dell’Avvento, fatta da me Una idea facile facile, da realizzare in famiglia, in un pomeriggio di pioggia. Per prepararsi insieme al Natale, rendendo più bella la casa di COSTANZA DI MATTEO
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STARS FOR EUROPE È la compagna per la Stella di Natale dei produttori europei di Poinsettia, che mira a promuoverne la vendita e a trasmettere le informazioni utili per la cura corretta. Puoi scoprire di più sul sito www.stars-for-europe.com
no degli oggetti che non può mai mancare in casa mia in questo periodo è la corona dell’Avvento. Si tratta di un oggetto generalmente circolare, decorato con fiori, pigne, nastri, frutta essiccata, fra cui spiccano delle candele. Ogni domenica di Avvento se ne accende una in più, fino a che, la notte della Vigilia, tutte le candele vengono accese insieme, per attendere la nascita del bambin Gesù. Secondo il rito romano (usato ovunque tranne che nelle zone di rito ambrosiano) l’avvento dura quattro settimane: per questo la corona prevede quattro candele. Con la collaborazione di Stars for Europe, ho preparato questa corona dell’Avvento, che ha le due caratteristiche fondamentali: ha una base molto solida e resistente, ed è composta con materiali che non deperiscono, quindi sarà bella fino a Natale!
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TUTORIAL
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Per preparare questa corona ti occorrono: • Uno stampo da ciambella, non troppo grande • Uno spray bianco • Quattro candele rosse • Gommapiuma e portacandele • Terriccio • Pigne • Nastri bianchi e rossi • Stelle di Natale bianche
Copri l’esterno dello stampo per ciambella con lo spray bianco e lascialo asciugare.
3 Inserisci i portacandela nelle basi di gommapiuma.
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Con la gommapiuma realizza delle basi quadrate, e incollale allo stampo.
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Infila le candele nelle loro sedi, e decora con i nastri. Usa le pigne per riempire gli spazi vuoti. La tua corona dell’Avvento è pronta! Riempi gli spazi vuoti con terriccio e metti a dimora le tue stelle di Natale. Dopo averle trapiantate, bagna con delicatezza.
Le meline stanno benissimo e questa tonalità di verde, un po’ acido, con lo scuro del legno, fa risaltare il bianco delle Stelle. Minimale ed elegante.
Altre idee Con lo stesso sistema puoi realizzare altre corone e diversi centritavola. Gioca con Poinsettie di diversi colori e dimensioni, aggiungi qualche decoro particolare che la tua fantasia ti suggerisce, e il gioco è fatto. Ecco qualche spunto! Un centrotavola giocoso, che si diverte a esplorare le diverse sfumature delle Poinsettia e le accosta a tinte pastello, per un allestimento non convenzionale.
Stelle rosse e stelline di legno circondano le candele. Il muschio copre i portacandele. Ricca, ma semplice.
I decori dell’albero di Natale, palline dorate, nastri glitterati e fiocchi di neve, si trasferiscono anche sulla tavola. Per un pranzo di Natale “en pendant”.
Più moderna, questa corona richiede destrezza nel modellare e fissare i rami, precedentemente colorati di rosso. Le pigne addolciscono con una nota rustica.
La corona esterna di pigne riporta a un centrotavola più tradizionale, che però ci sorprende con le Stelle rosse punteggiate di bianco: con una tovaglia bianca starà benissimo.
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resistente alle basse temperature facile da curare combinazioni già pronte
ORANGE
Il marchio PROVEN WINNERS® è garanzia della migliore qualità, offre le piante più esclusive presenti sul mercato, selezionando le varietà più straordinarie del mondo. Per maggiori informazioni, visitate il nostro sito internet www.provenwinners.it Chiedete alla vostra giardineria una pianta Proven Winners, per un acquisto di qualità.
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Everybody loves moss Una collezione di muschi, con toni che spaziano dal verde acceso al grigio. Poche le attenzioni colturali, in cambio tanta allegria in giardino e una sensazione tattile piacevolissima di MATTEO RAGNI
Stai attento, ti tengo d’occhio. Questo è il mio posto. Il mio territorio. Lo sai che quando decido non cambio più idea. Questa festuca così croccante, mi piace un sacco. Piace a tutti, a grandi e piccini, e anche ai gatti! Allora sai cosa ti dico? Comprami tutta la Match&Moss family e non ti rompo l’albero di Natale!
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ESTERNO
4 dollari a testa Tanto costa, secondo uno studio americano, la presenza di alberi nelle città. E in cambio? Ci salveranno la vita di COSTANZA DI MATTEO
L’
inquinamento e le ondate di calore che si preparano nei prossimi anni possono essere mortali per alcuni di noi. Entro i prossimi 30/40 anni oltre la metà dell’umanità vivrà all’interno di aree urbane. La percentuale di rischio, quindi, aumenta. Ma la soluzione c’è, basta piantare alberi in tutte le città, con una spesa di appena 4 dollari per abitante. Lo sostiene una ricerca della Ong The Nature Conservancy, dal titolo “Più alberi per un’aria più sana”, presentata al meeting annuale dell’American Public Health Association, a Denver (Colorado). A diffondere la notizia è Coldiretti Pistoia, alla vigilia della presentazione ? i Lo s7 aPistoia è . del logo di Pistoia Capitale Italiana della Cultura ra 01 Nel 2 della cultu 2017, di giovedì 17 novembre. Il 2017, quindi, sarà io le r a a it d p n ca il cale di un anno che vedrà protagonista anche la cultura o c ic R nti e di eve tazioni. produttiva del verde ornamentale a Pistoia. «Lo es manif studio statunitense – ha commentato Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia - rafforza la convinzione che, nonostante le difficoltà, a Pistoia produciamo elementi essenziali al benessere dei cittadini. Alberi e piante sono una polizza d’assicurazione per la salute, anche in
Il polmone verde di New York: il magnifico Central Park.
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investimento globale annuo di 100 milioni di dollari nella piantumazione di alberi è in grado di offrire città più fresche Un
a 77 milioni di persone considerazione del sempre maggiore numero di persone che vivono nelle città nel mondo. Pistoia 2017 ci darà occasione di ribadire quel che sappiamo fare, rafforzando le tendenze in atto - continua Nieri: produrre in modo ecosostenibile piante belle e sane per dare ossigeno al mondo. Il vivaismo ornamentale è e sarà sempre di più un settore trainante».
ALBERI COME SCUDI Lo studio di The Nature Conservancy ha valutato l’impatto di un aumento della copertura arborea in termini di mitigazione della temperatura fornita agli abitanti per ogni dollaro speso. Il risultato è che un investimento
IN OTTICA ITALIANA Non è un caso che da noi cresca un consenso diffuso attorno all’ipotesi di misure che portino alla defiscalizzazione delle opere a verde, sulla falsa riga del modello attivato per le ristrutturazioni edilizie. Diverse iniziative intendono promuovere e rafforzare nel nostro Paese una sana e diffusa cultura del verde, attraverso la previsione
Francoforte sul di specifici incentivi per la realizzazione di interventi Meno, il parco che di riqualificazione e recupero di aree scoperte di costeggia il fiume pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata lungo la città. da destinare a zone verdi. Interventi nei giardini che avrebbero come effetto, tra l’altro, quello di incrementare il valore ecologico e ambientale delle zone densamente edificate o anche di recuperare quello estetico e paesaggistico di spazi privati spesso caratterizzati da degrado e abbandono, nonché l’emersione del lavoro sommerso e dell’abusivismo. Queste misure andrebbero a concretizzare quanto indicato anche nel Piano Nazionale del settore florovivaistico, approvato dalla conferenza stato-regioni, ma mai attuato, relativamente alla possibilità di utilizzare la leva degli sgravi fiscali per intervenire sul verde privato con un meccanismo simile MEGLIO DEI CONDIZIONATORI a quello previsto per il risparmio energetico, le La presenza di alberi riduce nelle immediate vicinanze abitazioni, i mobili o gli la temperatura di circa due gradi. elettrodomestici.
i l a m r o n e r e s Es noioso e’ mino
m a l c i c l i t a Pettico e a campanella con il fior
© foto servizio fotolia.com
globale nella piantumazione di alberi di 4 dollari per abitante in alcune delle città più grandi del mondo potrebbe essere salvifico per decine di migliaia di persone. Secondo lo studio, gli alberi possono eliminare fino a un quarto dell’inquinamento e, se piantati nei punti giusti, possono fungere da efficace barriera filtrando l’aria nociva e proteggendo gli abitanti. Possono inoltre rinfrescare l’aria nelle immediate vicinanze di minimo 2 gradi centigradi. Un investimento globale annuo di 100 milioni di dollari nella piantumazione di alberi è in grado di offrire città più fresche a 77 milioni di persone e riduzioni misurabili dell’inquinamento da particolato a 68 milioni di persone. Ogni anno oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato. Entro il 2050 si calcola che, senza misure adeguate, i morti saranno 6,2 milioni. Il caldo urbano è già considerato la calamità meteorologica più letale al mondo. Le ondate di calore sono responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno. L’impatto potrebbe aumentare fino a produrre quasi 250 mila morti ogni anno entro il 2050.
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Per maggiori informazioni e consigli di coltivazione per i Ciclamini ‘Super Serie Petticoat’, Vi preghiamo di contattare Gianfranco de Leo, Area Manager South Europe. Tel: 340 8451418, mail: gdeleo@schoneveld.nl. http://cyclamen-superserie.com/it/super-serie-petticoat/
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La pianta portafortuna Un classico intramontabile, nei colori tradizionali oppure in nuove sfumature. Pochi accorgimenti basteranno per dare colore e tenerezza al nostro giardino. E i suoi diversi significati suggeriscono a chi regalarlo di FILIPPO TERRAGNI
I
l Ciclamino, o Cyclamen, è una pianta del sottobosco: predilige terreni calcarei e si adatta a quasi tutti gli habitat, da quello montano a quello pianeggiante. Conosciuto già nell’antichità per il potere venefico delle radici, il nome deriva dal greco kuklos che vuol dire cerchio, e associando la forma del fiore all’utero femminile, si riteneva che la pianta fosse simbolo della tenerezza della donna e capace di facilitare il concepimento. In passato si pensava che l’estratto di ciclamino fosse un toccasana contro i morsi dei serpenti più velenosi; di qui l’attribuzione al fiore di poteri magici, la capacità di allontanare il maleficio e di influire sulle vicende amorose.
LO SAI? Il Ciclamino è una pianta erbacea tuberosa appartenente alla famiglia delle Primulaceae. Le specie del genere Cyclamen sono localizzate intorno al bacino del Mediterraneo soprattutto in Asia Minore e nelle regione dell’Europa Meridionale.
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RICETTA SEMPLICE PER CASSETTE COLORATE CON MOREL Ingredienti: Una cassetta portafiori Un sacchetto di terriccio per piante da balcone Un sacco di palline di argilla Un tessuto di drenaggio. Tempo di preparazione: 20 min. Degustazione: lunghi mesi di fiori senza problemi. 1. Pulite il vaso da balcone e collocate sui fori di evacuazione un coccio di argilla per evitarne l’ostruzione. Collocate sul fondo uno strato di palline di argilla di qualche centimetro, e ricopritelo con un tessuto di drenaggio. Mettete un buon terriccio apposito per i balconi con una manciata di fertilizzante a cessione progressiva. 2. Immergete per
IL REGALO PER GLI SPOSINI Un fiore dai petali colorati e facile da curare: i ciclamini sembrano essere i fiori perfetti da regalare, ma siete sicuri di donarli alla persona giusta? Il suo significato nel linguaggio dei fiori è ambivalente, sia negativo, sia positivo, a causa del contrasto tra i bellissimi fiori e i tuberi velenosi. Il ciclamino può significare diffidenza e scoraggiamento, rappresentati da questa piccola quantità di veleno: quindi non è opportuno regalarlo alla propria amata, perché in una storia d’amore indica esitazione e poca sicurezza. Tuttavia in passato, grazie alla proprietà di difendere dal veleno dei serpenti, si
Per la mamma: ciclamini rosa in un vaso a borsetta, come quelli di Artevasi, distribuiti da Corino Bruna.
pochi minuti i ciclamini nell’acqua, prima di rimuoverli delicatamente dal loro vaso. Molte radici bianche sono il segno di una buona salute della pianta. 3. Componete il vostro vaso: collocate davanti le piante a ricaduta, in mezzo i ciclamini, e in fondo le piante più alte. Lasciatevi guidare dal vostro gusto e combinate colori, forme e consistenze. 4. Non rimane altro che completare con il terriccio, lasciando 3 centimetri dal bordo perché l’acqua non debordi, e premete leggermente. Annaffiate poco a più riprese nel corso della prima giornata.
riteneva che chi lo piantasse non potesse più essere colpito da possibili malefici: regalarlo a chi ha vissuto un periodo sfortunato allora è come donare un amuleto che lo protegga. La particolare forma dei petali, come abbiamo detto, ha fatto sì che venisse identificato come un fiore simbolo della fertilità. È il regalo giusto allora per gli sposi, come augurio per l’arrivo di un bebè, e per la mamma e le nonne, perché ricorda la tenerezza materna.
FIORI DI POCHE PRETESE I ciclamini richiedono pochissima attenzione, non impegnano troppo chi li riceve, e anche per questo sono un ottimo regalo. Sono cinque i consigli da seguire per mantenerli belli e in salute: 1. Collocate i vasetti di ciclamini al riparo da pioggia e vento forti. 2. Annaffiateli senza eccessi: è sufficiente lasciare che la terra si asciughi un po’ tra un’annaffiatura e l’altra. 3. Rimuovete delicatamente i fiori e le foglie appassiti per favorire la comparsa di nuovi boccioli. 4. Se si verifica una piccola gelata, è sufficiente cogliere i fiori danneggiati e la fioritura tornerà ancora più bella. Il bulbo di ciclamino resiste a una leggera gelata di pochi giorni. 5. Per i perfezionisti, la pianta sarà ancora più bella aggiungendo ogni mese un po’ di fertilizzante per piante fiorite.
DALLA FRANCIA CON AMORE: MOREL Fra i ciclamini da esterno, cercate gli Outstanding Cyclamen di Morel, una storica azienda francese che li produce con sapienza e qualità altissima. Fantasia, Tianis, Metiz, sono alcune delle serie più famose, ogni anno arricchite da colori nuovi o sfumature particolari.
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ESTERNO
Consigli per il terrazzo Varietà interessanti per forma e colore, che ben si adattano alla coltura in vaso. E daranno grandi soddisfazioni
A
di MARIO FERRARINI
vere uno spazio esterno esposto a sud può dare dei grattacapi, specialmente quando si parla di balconi o terrazzi, che non sono ambienti facili per le piante. Anche perché sono spazi in cui le piante non possono che essere in vaso, bisogna stare attenti: ricevono sole per quasi tutta la giornata, quindi è necessario prestare attenzione all’irrigazione e alle bruciature. Queste tre varietà, però, hanno una buona resistenza, e si adattano facilmente alla vita in vaso: se bevono abbastanza, se il vaso è capiente, e se le poterete una volta all’anno, saranno di ottima compagnia!
VUOLE TANTO SOLE Caryopteris clandonensis Grand Blue: si tratta di un arbusto che ama avere spazio intorno alle radici e allo stesso tempo cresce in fretta: se si vuole ammirarlo in terrazzo, meglio usare vasi capienti. preferite un terriccio leggero e poroso, perché le radici amano respirare! Non ama la siccità, anche se riesce a sopportarla. Tenetelo d’occhio, perché prolungati periodi senza irrigazione lo rovinerebbero. Per il resto, se esposta al sole pieno e potata corta all’inizio della primavera, è una pianta che darà grande soddisfazione a chi la possiede.
SI ADATTA A TUTTO
BELLISSIMO IN VASO Physocarpus opulifolius “Tiny Whine”: è una pianta molto versatile e adattabile. Può passare tranquillamente dall’esposizione di sole pieno a quella di mezz’ombra; l’importante è che non sia posizionata in una zona a ombra totale. Essendo tra le varietà di Physocarpus a crescita più contenuta, può essere utilizzato in molteplici contesti e in vaso rende molto bene. Assicurarsi sempre che non vi sia ristagno al livello delle radici. La potatura consigliata riguarda lo sfoltimento e l’accorciamento dei rami, prima della ripresa vegetativa.
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Ligustrum “Ibota Musli”: Se c’è una pianta facile, resistente e bella, quella è senz’altro l’Ibota Musli. Direi che è una pianta che sa badare a se stessa: resiste ai freddi intensi così come al caldo torrido estivo. Sopporta bene la siccità, ma resiste anche nei terreni umidi. Non è un’essenza che richieda grandi attenzioni. L’unica cosa da tenere presente è che si tratta di un arbusto che cresce abbastanza, a dispetto delle apparenze, sicchè può essere richiesta una potatura di contenimento e una sagomatura annuale.
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Credit: Mauro Consilvio
Coloriamo le foglie! Nuovi mix per bordure, aiuole, e soprattutto per vasi pronto effetto. Soluzioni efficaci nella stagione fredda, quando le fioriture diminuiscono ma vedere i balconi e i giardini spogli… è troppo triste
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di MARTA MEGGIOLARO
utunno inoltrato, la luce è poca, il caldo è un ricordo. Molti di noi non hanno tempo, o non hanno voglia, di ri-preparare il giardino e il terrazzo. Alcune piante vanno in dormienza, altre muoiono, e chi s’è visto, s’è visto: a primavera faremo i conti dei caduti e dei dispersi. Deve essere per forza così? Naturalmente, no. Usate le ultime giornate di sole per un giro nel vostro garden: è sempre più facile trovare composizioni “da portar via”, mix già pronti, composti da varietà resistenti al freddo, adatte a riempire il vuoto lasciato dalle fioriture estive e autunnali, ormai al termine. La spesa è un po’ più alta perché è compresa la manodopera di chi ha pensato e realizzato la composizione al nostro posto, ma noi risparmiamo tempo e non dobbiamo buttarci nella progettazione di accostamenti che a volte ci riescono bene, altre volte no. E poi queste piante sono garantite per sopportare le basse temperature: è quello che ci vuole.
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“Inverno Magico” è l’idea di Proven Winners per il periodo autunnale/invernale. La scelta si è diretta su diverse specie di piante come Hedera, Heuchera, Sedum: portamento e colori differenti, ma tutte in grado di sopportare le basse temperature e senza particolari necessità per la manutenzione.
Mix attraente
Le composizioni sono realizzate con molta attenzione ai colori e agli accostamenti; sono giocate su più altezze, e forniscono così una copertura completa dello spazio. L’effetto estetico è gradevole e sicuro.
Altre informazioni sul sito www.provenwinners.it
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Credit: Mauro Consilvio
Credit: Mauro Consilvio
Colore delicatissimo e morbida al tatto, è l’Helicrysum petiolare. Vive bene in vaso, è forte e resistente, in pieno sole non si brucia e sopporta altrettanto bene le basse temperature. Non fiorisce, ma dona dolcezza e morbidezza a qualunque composizione. Ci piace!
L’alternativa facile La storia di EverColor® inizia 25 anni fa in Irlanda, presso FitzGerald Nurseries. Dopo anni di test e di prove, nel 2014 il concetto e la gamma di queste coloratissime Carex sono state introdotte sul mercato; ogni anno nuove sfumature e cromie si aggiungono alla famiglia, per nuovi effetti sorprendenti.
Il concetto dietro la gamma di Carex EverColor® è questo: trovare piante semplici da coltivare e da crescere, che diano colore tutto l’anno grazie al fogliame sempreverde, e che possano essere usate situazioni differenti. Resistenti, si adattano sia al pieno sole che all’ombra, a qualunque terreno, fino alle pareti rocciose e alle pareti verticali.
Le varietà di EverColor® stanno bene sia in combinazione con fioriture annuali sia con piante perenni, sotto ai cespugli o come tappezzanti. Il loro impatto viene valorizzato quando vengono usate in composizioni in vaso.
Per ulteriori informazioni, visita il sito www.evercolorplants.com
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CAROSELLO / Sotto l’albero
Natale in greenstyle Qualche idea per gli ultimi regali, selezionata fra le migliori novità che offre il mercato. Con uno sguardo attento alla gioia di chi lo riceve e all’ambiente
La collezione Natale Naturale di Giocoplast: materiali grezzi, tinte delicate, sagome suggestive tratte dal mondo boschivo.
di FILIPPO TOMMASEO
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cegliere i regali per le persone più care è un piacere, con i consigli giusti. Abbiamo pensato a una rassegna di prodotti variegati, in cui la costante sia… greenstyle: lo stile verde, fatto di passione per la natura che ci circonda, ma anche di amore per gli altri, di valori a cui teniamo, e di tanta bellezza. Eccoli qui!
PER APPASSIONATE Il regalo perfetto per le “invasate di giardinaggio”: la confezione regalo di Garden Girl, azienda svedese di abbigliamento da lavoro che non dimentica lo stile. La borsa è comoda e capiente, tutti gli attrezzi vi troveranno posto, e i guanti sono belli e resistenti. www.gardengirl.se
100% GREEN Il Gioco delle Quattro Stagioni di milaniwood. In legno certificato, per grandi e piccini: tira il dado e componi il tuo albero, ma attento, gli altri potrebbero rubarti il colore che hai bisogno! www.milaniwood.com
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INNAFFIARE CON STILE Elho ha ridisegnato i classici utensili da giardinaggio, con il gusto nordico per le linee pure e pensando a colori ben assortiti per diverse combinazioni possibili. Nascono così lo spruzzino e l’innaffiatoio b.for soft. Sono pensati per la cura delle piante da interno e per essere posti in bella vista. Il regalo che non ti aspetti.
ELEGANZA CLASSICA I terrarium di Terrarium Art possono contenere diversi soggetti. La base invece, è sempre muschio vivo o stabilizzato. I presepi in particolare sono suggestivi ed elegantissimi, nei loro raffinati vasi in vetro. www.terrariumart.it
CALDO RELAX I kit di We Are Knitters regalano la gioia di realizzare da sè un prodotto di alta qualità, come le morbidissime sciarpe in lana per questo inverno. Colori sempre nuovi, e progetti che vanno dai principianti ai più esperti: un regalo da fare - ma anche da farsi.
NON ROVINA I PAVIMENTI
PER POLLICI...NI VERDI
La Cosa – Ladybug è uno dei cavalcabili realizzati da Italtrike, una azienda italiana specializzata in tricicli e giocattoli per bambini. Disponibile in dieci fantasie, è robusta, si può sedere anche il papà. Ideale da tenere in casa perché le ruote, rivestite in gomma, sono silenziose e non lasciano segni e graffi sui pavimenti. www.italtrike.com
Il kit My Salad di Quercetti Green contiene tutto ciò di cui hai bisogno per coltivare la tua insalata: semi di pomodori, di spinaci e due qualità di lattuga, terriccio per la semina e 30 vasetti biodegradabili per il semenzaio, con vaschetta in cui posizionarli. Ci sono anche le etichette per identificare i semi che hai piantato e il libretto illustrato che ti guida passo passo, fino alla raccolta dei tuoi ortaggi.
PRESEPE DI DESIGN Unoferrum è composta da un giovane designer e un artigiano del Nord Europa. I loro presepi sono realizzati interamente a mano, in modo artigianale. La base è in legno e nei binari si inseriscono le figure in ferro. Bello il contrasto delle sagome nere con la luce delle tea-light. Diverse misure e soggetti disponibili.
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IL GIARDINIERE
Mediterranei ANNA PIUSSI
Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Cercare le piante adatte al clima, al paesaggio e alla funzione di un ambiente, e scoprire che la contaminazioni sono alla base della ricchezza della nostra zona. Magari oltre l’ecologia
A
lle volte i clienti hanno richieste, per loro ragionevoli, ma che danno enormi grattacapi a un garden designer. Mi è capitato uno chef italiano a Londra che voleva un orto con verdure mediterranee, perché, diceva, gli inglesi non sanno neanche cosa sia il sapore dei pomodori, delle melanzane italiane. Quanto sono sciape le verdure inglesi, al confronto. Ci sono voluti mesi per convincerlo che non era per sciovinismo dei giardinieri inglesi, ma perché le sue scelte, così diffuse in Campania, non volevano saperne di crescere a Putney. I colleghi oltremanica crescono cultivar adatti al loro clima, di verdure così mediterranee che in realtà vengono dal Sud America una, dall’Asia l’altra.
UN PROBLEMA DI IDENTITÀ È stato altrettanto difficile selezionare piante per il giardino di una residenza estiva sulla costa toscana. Per legarmi all’ambiente naturale circostante, volevo piante autoctone, o perlomeno mediterranee, ma con l’accento toscano. Ne ho trovate una manciata utile per me, fra le quali mirto, rosmarino, lentisco, elicriso e cineraria. Un giardino, a differenza di una riserva naturale, è natura domata, antropizzata, e le piante vengono scelte per funzioni decorative, non puramente botaniche. Ad esempio, una delle mie piante spontanee preferite, Euphorbia dendroides, è dormiente in piena estate, ovvero sembra morta. Per chi è del mestiere, l’aspetto totalmente secco della garriga mediterranea in piena estate è quello che le permette di sopravvivere al caldo estremo. Per un civile, un cliente, sembra tutto bruciato, non è la cornice ideale per un matrimonio estivo. Quindi, per creare bordure colorate, tappeti profumati, e non una
di ANNA PIUSSI
sterpaglia botanicamente corretta ma secca a luglio, ho allargato il campo di ricerca a piante Mediterranee dall’accento più vario. Solo, come si definisce “mediterranea” una pianta? E qual è il limite fra il purismo e la pulizia etnica, in contesti botanici? La “Mediterranean Plant Society” è un’ottima risorsa, perché dal 1994 questi appassionati di piante raccolgono e pubblicano informazioni su piante mediterranee da tutti gli angoli del mondo. Sì, perché esistono piante mediterranee dei paesi intorno al Mare Nostrum, il bacino del Mediterraneo con la maiuscola, e piante di climi mediterranei con la minuscola. Sud Africa, Australia, Nuova Zelanda, California, Cile e altre parti del Sud America hanno tutte zone di clima mediterraneo, e piante adatte a questo clima. E i membri dell’associazione sono altrettanto vari come origine, con una buona percentuale di inglesi, francesi, greci, americani, italiani e tutti gli altri passaporti che vanno sotto la sola bandiera dell’ecologia, un interesse comune per lavorare in un paesaggio arido in maniera sostenibile. In questo momento storico pensare alle piante è inevitabile che ci porti a pensare a noi stessi, alla nostra identità culturale. Quanto può essere utile definire e proteggere l’origine di una pianta, e quando diventa inutile, o perfino cretino? Torniamo a selezionare piante per un giardino su un mare che, da sempre, ha visto più traffico di gente, semi e piante, della stazione centrale di Budapest. Ho iniziato componendo una lista di piante xerofile, che presto si è trasformata in una tabella dalla quale posso tener conto di altre caratteristiche, come tolleranza alla salsedine, o al vento, periodo di fioritura. Ho aggiunto una colonna per il paese di origine,
paesaggio e la cultura italiana sarebbero infinitamente più poveri senza i contributi delle piante di tutto il mondo
Il
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globali
dividendole inizialmente in “autoctone”, mediterranee o altro, poi la mia formazione accademica ha preso il sopravvento, e ho dovuto aggiungere una colonna per la data di introduzione.
Dove mettere il paletto cronologico per fare un giardino filologicamente “mediterraneo”? Sicuramente includo piante introdotte già nel Medioevo e Rinascimento, se no addio agrumi, visto che sono di origine asiatica e al tempo dei Romani l’unico già introdotto sulla penisola italica era il cedro. Il Fico d’India, riportato indietro da Colombo nel 1493, dopo cinque secoli si può dire Mediterraneo? Va bene. L’Agave, una delle piante più spettacolari delle nostre coste, la posso tenere? Agave
PER SAPERNE DI PIÙ www.mediterraneangardensociety.org
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© foto servizio di fotolia.it
ARRICCHIMENTI SECOLO DOPO SECOLO
americana, il nome stesso rivela che è post–colombiana, quindi ho spostato il paletto fino al Seicento quando è arrivata dal Messico. Le palme avrei potuto introdurle, se solo mi piacessero in Toscana, ma con la scusa dell’infestazione di punteruolo che le sta devastando rifiuto di usarle. Di pianta in pianta sono arrivata alla Bouganvillea così diffusa nei paesini di mare, che avrei escluso per motivi estetici, ma richiesta dai clienti. Il paletto si è spostato all’Ottocento, quando questa sudamericana sgargiante ha cominciato a diffondersi in Europa. Si può essere puristi etnici nel Mediterraneo? Provate ad eliminare dalla vostra vita tutti i contributi “stranieri”, e vi trovereste seduti sotto un olivo, coperti da una foglia di fico, a contemplare una cena di fave e ceci, la vera dieta Mediterranea. Addio comode mutande in cotone, addio spaghetti al pomodoro, patate, fagioli, zucche. Vi mancherà colore nel giardino perché il caro vecchio geranio, il Pelargonium in tutte la sua molteplicità, è sudafricano, come la Diascia, e poi addio Petunia (Sud America), quasi tutte le Rose (mezzo mondo di origini), e via andare. A questo punto ho solo due possibilità. Fermarmi a un periodo storico arbitrario – ma non mi è stato richiesto un giardino storico – o abbracciare le contaminazioni etniche e scegliere piante di altri mediterranei, cercando nostri simili agli antipodi. La paletta delle piante si è arricchita di Phormium (Nuova Zelanda), di Restionacee e Plumbago (Sud Africa), e dalle Americhe, Nord e Sud, è entrato di tutto, a partire dal peperoncino, che, caro il mio chef di Putney, non è calabrese di origine. Ho scelto specie molto simili a quelle Mediterranee DOC, o naturalizzatesi da tempo. Evito piante che sembrano estranee al nostro paesaggio, come i Callistemon, oppure Mesembriantemum e Carpoprotus edulis che, oltre ad avere fiori di colori acrilici che detesto, si propagano con una tale facilità che sono un vero pericolo ecologico, come sulla costiera ligure. Non sono riuscita a fare una barriera di origine geografica, è una scelta ecologica ed estetica che determina la paletta di piante con la quale creare il quadro del giardino. Il paesaggio e la cultura italiana sarebbero infinitamente più poveri senza i contributi delle piante di tutto il mondo. Con il “giardino all’italiana”, abbiamo esportato nel mondo una visione della natura curiosa di esplorazioni e di scambi culturali. Se vediamo quanto le piante straniere hanno contribuito alla formazione della nostra identità, allora è possibile guardare con positività anche l’incontro con uomini, donne e bambini. Ogni somiglianza a persone o migrazioni realmente esistite è totalmente voluto.
IL SEGNALIBRO
Aspettando la primavera La stagione più fredda dà spazio a sogni di giardini, a nuovi progetti. Dà tempo alla riflessione e all’approfondimento. La nostra rassegna propone diversi titoli: lasciatevi trasportare
LE API - BIOLOGIA, ALLEVAMENTO, PRODOTTI di Alberto Contessi Pagine 592, 42,00 euro, Edagricole di New Business Media srl Compagne inseparabili, anzi essenziali per la sopravvivenza delle specie vegetali: le api. Per potersi rapportare con loro, però, è indispensabile conoscerle. Questa quarta edizione completamente rinnovata, a più di un decennio di distanza dalla terza, adegua il volume alle più recenti conoscenze in merito alla biologia, alle tecniche di allevamento, alla flora apistica e soprattutto alle avversità, con particolare riguardo alle nuove patologie, agli avvelenamenti da pesticidi e alla “sindrome dello spopolamento degli alveari”. Sono stati poi affrontati argomenti totalmente nuovi: le piante tossiche, le nuove potenzialità dell’ape, l’apicoltura urbana, l’apiterapia e l’apiturismo. Per quelli che “non si smette mai di imparare”
ORCHIDEE D’ITALIA – GUIDA ALLE ORCHIDEE SPONTANEE di GIROS (Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee) 190 pagine, 24,00 euro, edizioni Il Castello Il libro raccoglie l’opera di professori universitari che ci introducono alla morfologia, biologia, tassonomia e biogeografia delle orchidee spontanee. Nella parte centrale si trova il prezioso frutto del lavoro degli associati al Gruppo, che hanno raccolto e catalogato tutte le 230 specie e sottospecie comprese nei 30 generi conosciuti sul territorio nazionale. Per ognuna di loro, una scheda illustra in dettaglio tutte le caratteristiche. Un capitolo finale passa in rassegna le nuove ibridazioni. Le foto sono molto belle, i colori vivaci, ed è interessante scoprire quante varietà di questa pianta, considerata dai più “tropicale”, possiamo trovare sul nostro territorio. Bella l’idea dei “medaglioni” dedicati ai botanici italiani del passato che si sono occupati di orchidee, la presenza delle carte di distribuzione in Italia, e lo schema delle fioriture annuali. Per sfatare i miti sull’orchidea
MEGLIO DI STAGIONE! - PIACERI E VIRTÙ DELLA CUCINA STAGIONALE a cura di Cortilia 128 pagine, € 17,50, Nomos Edizioni Conoscere ciò che si mangia rende più ricca la nostra tavola. Ecco il punto di partenza del nuovo, goloso ricettario completamente illustrato di Nomos, insieme alla cultura e alla passione di Cortilia per la stagionalità. Le stagioni diventano “sfogliabili” e ci guidano nella conoscenza delle virtù e delle proprietà dei prodotti che la terra ci regala, e naturalmente nella creazione di ricette semplici e gustosissime, in grado di regalarci un delizioso benessere. «Abbiamo subito accolto con entusiasmo la possibilità di collaborare con Nomos per dare vita a questo progetto – afferma Marco Porcaro,, Fondatore e CEO di Cortilia. Non si tratta semplicemente di un libro di ricette, ma di un vero e proprio percorso alla scoperta di ciò che ci può offrire il territorio, per imparare a scegliere consapevolmente ciò che portiamo sulle nostre tavole». Per quelli che “sei quello che mangi”
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LA BIBBIA WEBER DEL BARBEQUE di J. Purviance 320 pagine, € 24,90, edizioni Larousse Come si riconosce al tatto se la carne rossa è pronta? Come si preparano le bistecche tagliate nella lombata? Qual è il metodo migliore per cuocere le salsicce alla griglia? A queste e a molte altre domande risponde la Bibbia weber del Barbeque di, una raccolta di 160 ricette e 130 tecniche di preparazione. Pratica e completa, offre numerosi trucchi e astuzie per diventare dei maestri del barbecue. Carne, pesce, verdure, ma anche frutta: Jamie Purviance, insieme a uno staff di maestri della cottura alla griglia, di fotografi e di macellai ci guida attraverso il grande mondo del BBQ. Le foto a tutorial, estremamente esplicative, e l’ultima sezione, “I segreti del successo”, riusciranno a convincere anche i più indecisi a lanciarsi nel diventare griller. Per chi ha l’acquolina in bocca da quando ha letto il titolo
IL GIARDINO SVELATO – GIARDINIERI ESPERTI E APPASSIONATI RACCONTANO COME INVENTARE IL PROPRIO GIARDINO A cura di Laura Caratti, presentazione di Anna Peyron 240 pagine, € 20,00, Blu Edizioni Piccolo o grande che sia lo spazio che abbiamo a disposizione, se abbiamo la passione del giardinaggio, desideriamo renderlo il nostro piccolo paradiso vegetale. Ma spesso i giardini da rivista sono troppo raffinati, irraggiungibili. Esistono invece moltissimi giardini reali, curati e vissuti da persone comuni. Laura Caratti, grafica editoriale e giardinofila, ne ha scelti dodici, distribuiti nel Nord Italia, e ha chiesto ai proprietari di raccontarli. Il risultato è un mosaico di esperienze eterogenee, ma vere, un condensato di consigli derivati da esperienze vissute, nate anche da errori. Dal terrazzo di città al roseto, un ventaglio di possibilità per dire a tutti: è possibile mettersi in gioco, e sarà bello affinare il proprio gusto e il proprio estro, come hanno fatto questi dodici giardinieri prima di noi. Dopo averlo letto, non vedrete l’ora che sia primavera per buttarvi nell’avventura. Per chi è in cerca del proprio giardino
L’OMBRA DEL PADRE - IL ROMANZO DI GIUSEPPE di Jan Dobraczynski 368 pagine, € 21,00, edizioni Morcelliana “Non poteva stare sdraiato. Si sedette. All’intorno c’era la notte fonda. Dalle stelle che brulicavano nel cielo scendeva un pulviscolo verde argento. Si era fatto molto freddo. Si sfregò con le mani le braccia intirizzite, si avvolse meglio che poté nella tunica. Il sonno se ne era andato. Il pensiero lavorava febbrilmente (…) Si raggomitolò cercando calore nel proprio corpo. Si addormentò di nuovo. Nel sonno il fiore crebbe, divenne enorme, si piegò su di lui. Disse: «Accoglila in casa come tua moglie. Non è stato un uomo a portartela via… Egli stesso si è piegato su di lei. Colui che nascerà sarà il Redentore atteso da tutti. Proprio di lei e di Lui parlava il profeta. Giungerà per insegnare l’amore più grande. Non riuscirei neppure a dirti quanto Lui vi ami … Egli stesso ve lo dirà, genere umano. Egli stesso ve lo dimostrerà. Ma prima che ciò accada, la cosa deve rimanere celata. Questo Egli vuole, per non abbagliare con la sua luce. Non costringere. Desidera conquistarvi, come un ragazzo conquista colei che ama, travestendosi da mendicante e ponendo il suo cuore ai suoi piedi. Proprio tu dovresti comprenderlo…». Giuseppe stava sdraiato tutto tremante. Adesso non sapeva più se dormiva o se sentiva davvero quelle parole. «È possibile?», sussurrò. «Tutto questo è vero – gli parve di sentire – Come Lo conoscete poco, pur avendo sperimentato tanto amore. Ascolta, Giuseppe, figlio di Davide e Acaz, di Ezechia e di Giacobbe. Egli ti chiede: vuoi tu, che hai fatto la rinuncia insieme a lei, rimanere presso di lei come l’ombra del Padre? Acconsenti?». J. Dobraczynski, scrittore cattolico polacco del ‘900, ricostruisce la storia dello sposo di Maria in forma romanzata, giovandosi delle fonti scritturistiche e del materiale di origine apocrifa o tradizionale. Giuseppe vi emerge come l’uomo credente, posto improvvisamente di fronte all’imprevedibile chiamata di Dio. Le pagine dedicate alla Notte Santa raggiungono un lirismo commovente, ma non ve le riporto per non bruciarvi il piacere di leggerle. Una storia delicata, che possono leggere tutti: non per nulla solo in Italia siamo alla diciannovesima edizione. Con tanta robaccia che gira oggi, è una bella consolazione. Per ricordare cosa si festeggia a Natale
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APPUNTAMENTI
gratuita e deve essere inviata in forma scritta entro e non oltre il 31 gennaio 2017 a info@orticolario.it. Maggiori informazioni, il regolamento completo SAVE e il bando, sono E AT THE D 017 disponibili sul 2 io r la Ortico i giorni e sito. Lo scopo e n à r si ter 29, 30 tti dal obre, o è selezionare n e ll ne ott la bre e 1 progetti insettem storico di Vil co obbio, nel par novativi che, n r e C Erba a o di una volta reasul Lag Como. lizzati all’interno del parco, sappiano parlare ai visitatori e raccontare attraverso suggestioni ciò che un giardino può svelare.
Sotto il segno della Luna Sorge Orticolario 2017. Una edizione che conferma l’alta qualità della manifestazione e che promette di essere ancora più affascinante, grazie alle aperture notturne di ALESSANDRO CORAGGIO
“C
he fai tu Luna in ciel?”, si chiedeva Leopardi. La Luna danza intorno a noi dalla notte dei tempi ed è musa ispiratrice di tutte le culture, di miti e di leggende. Con lei giardini e boschi si illuminano, svelando ai nostri sensi un mondo diverso dal giorno: sotto il suo splender di luce riflessa le piante si risvegliano, aprono i fiori, seducono e inebriano con il loro profumo. Ecco perché è stata scelta lei, la Luna, come tema per Orticolario 2017. Osservare, scoprire, raccontare, lascian-
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UN FIORE AMATO DAI GIARDINIERI Fiore dell’anno saranno le Fuchsia, che come tante ballerine animeranno i giorni e le notti del Nono Orticolario. Pianta dalle mille colorazioni e dalle notevoli sfumature, la Fuchsia è l’esempio perfetto dell’amore tra l’uomo e la pianta. Già dall’800 la febbre per le fuchsie ha portato a cercare nuove varietà fino alle isole più esotiche del Nuovo Mondo. Guidati dagli astri e certamente anche dalla Luna, marinai esperti e cercatori di piante impavidi hanno regalato al mondo una primizia per il giardino.
dosi ispirare: non vedo l’ora di vivere tutto questo nella magica cornice di villa Erba.
APERTO IL CONCORSO INTERNAZIONALE «Chiedo a tutti gli amici di Orticolario, dal lago di Como al lago di Ijssel nel nord dell’Olanda, di aiutarmi a chiamare i migliori giardinieri e artisti a partecipare all’edizione di Orticolario 2017» con queste parole Moritz Mantero, presidente di Orticolario, ha aperto ufficialmente il concorso internazionale “Spazi Creativi” dando così il via alla
nona edizione. Il Concorso internazionale “Spazi Creativi” riguarda la progettazione e realizzazione di giardini, e da quest’anno anche le installazioni artistiche. L’iscrizione è
PER INFORMAZIONI Mail info@orticolario.it Sito Internet www.orticolario.it Tel. +39.031.3347503
Ti piacciono le piante grasse? Allora non puoi perderti questo racconto
Matteo Ragni e Annarita Manera di
Saverio Chiappalone
Fotografie di
Prefazione
Moritz Mantero, Presidente Orticolario
160 pagine colori
Disponibile su amazon.it a 14,90â‚Ź Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net