PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
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€ 2,50
PRIMAVERA 2017 | numero 28
TRIMESTRALE NUMERO 28| PRIMAVERA 2017 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA
Interno E TU, CHE SPOSA SEI? I bouquet di SFUMATUREDICIPRIA per esprimere la tua personalità
passione verde IL FASCINO DELLE CARNIVORE Quello che devi sapere per coltivarle al meglio
BULBI BULBI BULBI! Idee, consigli, novità per una stagione ricca di colori… e di sapori
BATTERY POWER. MADE BY STIHL. Superare ogni sfida.
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PRIMAVERA 2017 / L’editoriale
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l primo numero dell’anno è sempre emozionante: l’inverno porta idee, progetti, e alla fine arriva il momento di raccogliere tutto, prendere un bel respiro, e decidere quale fisionomia dare alla rivista, quale sguardo suggerire, quali corde vogliamo solleticare. Quando il profumo del calicanto che si trova nel giardino di fianco al nostro raggiunge il mio naso, questa è la campanella: vuol dire che è ora. Arriva la primavera, deve arrivare greenstyle. Ve lo dico senza superbia, questo è un numero bellissimo: è pieno di incontri con persone interessanti e appassionate, come Ivan Lalli, che coltiva zafferano in Brianza, Valentina d’Amaro, che dipinge paesaggi profondamente ispiraFrancesco Tozzi @Lab_Verde tivi, Edwin e Nitshue, che dall’Olanda sono venuti a coltivare tulipani alle porte di Milano, oltre naturalmente alla nostra Anna Piussi, che ci racconta di come usa Pinterest per scoprire nuovi giardini. Un’altra caratteristica di questo greenstyle è la ricchezza di consigli, di spiegazioni facili per rendere accessibile a tutti l’amore per il giardinaggio: iniziamo da come fare un orto, per passare a come coltivare le piante carnivore, come scegliere i bulbi estivi, come fare lo zafferano in casa, come realizzare un prato fiorito o un giardino secco; e finiamo con le classiche, gustose ricette, coronate dai tutorial per creare i coniglietti di Pasqua e un graziosissimo accessorio floreale per i capelli. E a proposito di fiori, Chiara Sapiente di Sfumaturedicipria collabora con noi anche in questo numero, non solo per il tutorial, ma anche per presentarvi sei differenti bouquet da sposa, assolutamente non convenzionali, originali, delicati eppure forti, così come è lei. Fate il pieno di bellezza con questi mazzi di fiori e con tutte le altre varietà particolari, nuove, o semplicemente belle che vi proponiamo questa primavera: il fil rouge della nostra esplorazione sono i bulbi, ma troverete anche bacche, un nuovo acero e un bellissimo eucalipto… per ispirarvi e farvi scoprire diverse possibilità. Il mio augurio per questa primavera, lo sguardo che vogliamo suggerire, in sintesi, è forse proprio questo: la riscoperta gioiosa delle cose semplici e belle. Mi direte in questi mesi se siamo riusciti nell’intento? Buona primavera, con greenstyle! seguici su
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N° 28 - Primavera 2017
Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
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Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro
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SOMMARIO Numero 28 – Primavera 2017
25 17 LE RUBRICHE Notizie
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La visita Non solo mare di Costanza di Matteo
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Carosello Style Per una primavera al top! di Filippo Terragni
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In cucina Fiori e sapori di Felicita dell’Orto
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Tutorial 32 Dress code: flowers di Chiara Sapiente fotografie di Elena Corbari e Luca Romanoni Greenkids Arriva il coniglio! di Francesco Fedelfio
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PASSIONE VERDE
Il giardiniere Non dirmi “l’ho visto su internet” di Anna Piussi
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È facile fare l’orto, se sai come farlo di Felicita dell’Orto disegni di Franca Deghi
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Il segnalibro Questione di passione di Marta Meggiolaro
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Zafferano, il tesoro della Brianza colloquio con Ivan Lalli di Marta Meggiolaro Il fascino delle carnivore di Bianca Belfiore
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Più siamo, meglio è di Bianca Belfiore
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Appuntamenti Caccia al tesoro botanico di Bianca Belfiore
66 Paesaggi dell’anima di Marta Meggiolaro
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Aria fresca di Bianca Belfiore
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INTERNO Che tipo di sposa sei? 35 di Marta Meggiolaro bouquet di Chiara Sapiente foto di Elena Corbari e Luca Romanoni
Chi non aspira a lle gioie dell’amo re e a gr andi cose, qu ando ne ll’occhio del cielo e nel sen o della ter ra ritorn a la primave ra?
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(Friedr
ich Höld
erlin)
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ESTERNO Tutti vogliono le bacche di Matteo Ragni
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Bulbi estivi? Iniziamo adesso di Bianca Belfiore in collaborazione con Ibulb
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L’invasione dei fiori di Marilena Baggio
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Il giardino più “naturale” che c’è a cura di Francesco Tozzi testo di Luca Agostini foto di Vittorio Peretto
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Sorge un nuovo acero di Matteo Ragni
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Foglie d’argento di Costanza di Matteo
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Si prega di raccogliere i fiori colloquio con Edwin Koeman di Marta Meggiolaro
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NOTIZIE BREVI
SCULTURE VEGETALI IN MOSTRA A GREEN ISLAND Si chiama BOTANIK il progetto artistico ideato per Green Island 2017 da Claudia Zanfi, vera “anima verde” ispiratrice della Milano Design Week di Zona 9. GREEN ISLAND sviluppa azioni di divulgazione e promozione culturale nell’ambito della tutela ambientale e dell’educazione creativa al tema del verde e
della sostenibilità. In questa edizione il focus si sposta in particolare sul valore estetico degli elementi naturali, grazie alle opere di Emilia Faro: fiori e piante la cui bellezza viene intrappolata in un involucro di sabbia vulcanica e resine. Sono vere e proprie sculture vegetali: fiori mediterranei, foglie di agavi, piante acquatiche,
LA PIAZZA VIRTUALE PER GLI AMANTI DEL VERDE Expoplant è la prima piattaforma dedicata al settore florovivaistico e a tutte le figure che lo animano: operatori, specialisti, appassionati. Punto d’incontro fra professionisti e privati, Expoplant è anche un marketplace di prodotti e servizi per il giardinaggio. Su Expoplant è possibile accedere ai cataloghi completi dei vivai, cercare professionisti per la realizzazione e la manutenzione di aree verdi, richiedere preventivi gratuiti ai giardinieri. E chi navigando non trova ciò che stava cercando, può pubblicare gratuitamente un annuncio, a cui risponderanno i professionisti. Per aiutare la ricerca, è disponibile Wiki, uno strumento che grazie agli oltre 30 filtri permette di cercare la pianta desiderata partendo dalla composizione del terreno, dalle condizioni di illuminazione, dal colore stagionale delle piante, dalla velocità di accrescimento, dalla capacità di attirare le farfalle, e molto altro. www.expoplant.com
rami con germogli, frammenti di vegetazione, ricoperte di sottile polvere di lava, che le cristallizza. La polvere nera del vulcano, ottimo fertilizzante, rigenera e ridona una nuova vita al fiore. Così le opere di Emilia Faro sono gioielli che “rinascono” sotto un’altra forma, che diventano eterni. www.amaze.it
Al via in tutta italia il flower show
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l “Flower Show”, circuito nazionale di mostre-mercato di piante rare e inconsuete, torna anche quest’anno in primavera a colorare diverse location italiane portando in ogni città che lo ospita la cultura e la conoscenza della botanica e del giardinaggio di qualità. Nato nel 2008 con “Perugia Flower Show”, il format di successo, giovane e dinamico, non ha mai smesso di crescere e dopo la creazione dell’edizione autunnale sempre nel capoluogo umbro si è spostato nel corso degli anni ad Ancona e Arezzo. Il viaggio più green d’Italia parte dalle Marche con “Ancona Flower Show” nella cornice della Mole Vanvitelliana di Ancona, dall’1 al 2 Aprile 2017, per poi approdare il fine settimana successivo ad Arezzo con “Arezzo Flower Show” all’interno di Villa Severi dall’8 al 9 Aprile 2017. Ultimo appuntamento il mese successivo a Perugia, dove i Giardini del Frontone tornano anche quest’anno ad accogliere “Perugia Flower Show”, dal 12 al 14 Maggio 2017. www.flowershow.it
Da aprile il risveglio dei giardini di sissi
L’
esposizione fotografica internazionale IGPOTY, la mostra temporanea del Touriseum “Sui passi, pronti, via” dedicata ai passi alpini, tour di visite guidate e personalizzate, una rassegna di eventi ricca di novità. Quest’an-
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no i Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano riaprono al pubblico, con una veste nuova e meravigliosa. Sabato 1 aprile 2017 la fioritura rigogliosa di oltre 300mila fiori, tra cui tulipani, narcisi, ranuncoli, papaveri d’Islanda e nontiscordardimè, renderà ancora una volta unico e suggestivo il panorama della meta turistica più visitata dell’Alto Adige. Un giardino di 12 ettari dedicato a tutte le piante del mondo, arricchito da ben 7 km di sentieri ed una splendida enciclopedia botanica vivente, accoglie i visitatori regalando un’esperienza unica fra i dieci padiglioni artistici, affiancati da un anfiteatro e da installazioni originali. In particolare il Giardino degli Innamorati, inaugurato nella
scorsa stagione, permette di immergersi in un percorso circolare per intraprendere un vero e proprio rituale dedicato all’incantesimo dell’innamoramento, tra piante e opere d’arte, che emanano fascino e sensualità. Un vero gioiello incastonato nel bosco di roverelle, ideale per risvegliare ricordi ed emozioni, tra l’ispirazione di una citazione letteraria e una scultura celebrante l’amore, perfettamente integrate con la natura circostante. Dopo l’apertura ufficiale della stagione 2017 i Giardini di Castel Trauttmansdorff rimarranno aperti al pubblico fino al 15 novembre. Per scoprire le nuove tariffe, tutti gli eventi e gli orari d’apertura basta collegarsi al sito web: www.trauttmansdorff.it
La fabbrica di creatività Grandi Giardini Italiani, il network dei più bei giardini visitabili in tutta Italia, compie 20 anni: una lunga storia fatta di passione che ha visto crescere i giardini aderenti da 12 a 124 di FILIPPO TERRAGNI
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ualche volta i sogni si realizzano», così esordisce Judith Wade, la fondatrice del circuito del turismo orticulturale italiano, alla festa per i 20 anni di Grandi Giardini Italiani. «Nel 1997, anno di fondazione – racconta - il primo scopo era quello di far conoscere al largo pubblico in Italia e all’estero l’immenso patrimonio artistico e botanico dei giardini Italiani. Non esisteva una vera promozione organizzata e permanente a livello nazionale per questo versante del turismo, così importante per l’Italia. All’epoca il turismo culturale che riguardava i giardini era considerato erroneamente dai più come un ramo minore, nonostante il clima favorevole e la stupefacente offerta di giardini visitabili».
Il Giardino della Rosa di Ronzone Archivio Grandi Giardini Italiani.
OLTRE GLI ANTICHI SPLENDORI Altri scopi mai abbandonati dall’organizzazione, che in venti anni è cresciuta sensibilmente e si è arricchita di nuovi giardini e di un florilegio di eventi: il confronto fra i sistemi di gestione delle singole proprietà, per creare modelli utili a valorizzare i giardini, e a sviluppare modelli di marketing. Il terzo scopo – prosegue la Wade - era quello di creare una rete efficiente, per far circolare più velocemente know how prezioso tra le singole proprietà, e non è mancato anche un effetto positivo di imitazione: forti dell’esperienza dell’uno, anche altri aderenti al network hanno capito che la scelta giusta era investire in personale e in eventi. Il quarto scopo era quello di rendere l’offerta meno élitaria ed esclusiva, per includere un pubblico decisamente più ampio, migliorando i servizi di accoglienza e creando eventi e percorsi didattici. Il quinto scopo era quello di far riscoprire, a chi gestisce i giardini, il loro insostituibile ruolo “creativo”. Anticamente i giardini erano luoghi dove venivano organizzati concerti, rappresentazioni teatrali, feste, e dove venivano curati spettacolari giochi
Judith Wade, la fondatrice di Grandi Giardini Italiani.
d’acqua e fioriture. I giardini erano popolati da attori, danzatori, musicisti e da un esercito di creativi. Oggi nei Grandi Giardini Italiani si organizzano più di 700 eventi all’anno, ognuno dei quali nasce dalla vena creativa delle proprietà e delle loro équipes: c’è una regia, c’è un calendario di eventi. I giardini sono tornati nel baricentro della vita culturale del nostro Paese. Il sesto scopo era quello di creare posti di lavoro qualificati. Oggi vedo con gioia giovani preparatissimi ed appassionati che hanno scelto come lavoro stabile quello di operatori culturali. Mi piace pensare a Grandi Giardini Italiani – conclude Judith Wade - come a una fabbrica della creatività diffusa su tutto il territorio Italiano, dove migliaia di persone sono impegnate tutto l’anno nel valorizzare i giardini italiani. E nel fornire un valore aggiunto a chi li visita.
Cerca Grandi Giardini Italiani sui social! GrandiGiardiniItaliani grandigiardini grandi_giardini_italiani Grandigiardini
IN CAMPAGNA, VICINO A LINATE Gli ampi spazi verdi del Parco Esposizioni Novegro sono pronti per far vivere le atmosfere agresti al pubblico che abitualmente affolla il Parco. Tornare a vivere una giornata in campagna, sebbene a due passi da Milano, per riscoprire le tradizioni,
i profumi, i sapori e i divertimenti di uno stile di vita dimenticato da molti; si può essere contadini per un giorno, far conoscere gli animali da fattoria ai più piccoli e accarezzarli o cavalcarli. Un tranquillo pic-nic sulle verdi collinette del Parco, ascoltare
letture al fresco delle fronde degli alberi o semplicemente far librare un aquilone; numerose saranno le attività per tutta la famiglia e i laboratori dedicati ai bambini. Inoltre sarà sviluppata l’importante tematica dei parchi cittadini, spesso poco noti, ma grande risorse per
l’area urbana milanese. La fiera IN CAMPAGNA si terrà il 29, il 30 aprile e il 1 maggio, e si rivolge a tutti coloro che desiderano passare una giornata diversa, assaporando i piaceri della vita country. Sono anche previste agevolazioni all’ingresso per le famiglie.
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LA VISITA
Non solo mare Acqua cristallina e spiagge da sogno non sono l’unica attrazione naturalistica dei cinque arcipelaghi polinesiani. Alla scoperta di paradisiaci percorsi nel verde, per programmare la prossima vacanza di COSTANZA DI MATTEO ©D. Hazama
Il Giardino Harrison W. Smith a Tahiti, nato per iniziativa di un professore di fisica americano agli inizi del ‘900. Si trova accanto al Museo di Gauguin.
QUANDO ANDIAMO? Per pianificare il vostro viaggio nelle Isole di Tahiti, consultate il sito internet www.tahititourisme.it e la pagina Facebook Tahiti Tourisme Italia.
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e Isole di Tahiti: terre dalla bellezza sconfinata e dalla ricca e radicata tradizione, in cui l’atmosfera incantata da giardino dell’Eden rimane immutata nel tempo, facendo innamorare chiunque vi passi, come Gauguin. I cinque arcipelaghi non sono benedetti solo da spiagge e mare da cartolina, ma anche da un interno popolato da un verde lussureggiante, in cui è presente una grande varietà di flora; e i numerosi giardini botanici, come oasi nascoste, cercano di preservare questa bellezza unica.
FASCINO PRIMORDIALE Ogni giardino ha una storia da raccontare, e ogni pianta che vi è custodita ha un’importanza particolare. L’isola che presenta il maggior numero di giardini botanici
è Tahiti, seguita dalle non lontane Moorea, Huahine e Raiatea, fino alla remota Ua Huka, nelle isole Marchesi. Il Giardino Harrison W. Smith, a Tahiti, è uno dei più interessanti. Agli inizi del ‘900 il professore di fisica americano Harrison Smith, da sempre appassionato di botanica, ereditò una piccola fortuna che decise di investire nella magnifica Tahiti con l’acquisto di circa 137 ettari di terreno. Seppur con diverse difficoltà iniziali, Smith ottenne ottimi risultati su diverse centinaia di specie di piante e fiori, anche di importazione da remote destinazioni asiatiche, americane e africane. Dopo la morte di Smith, il giardino rimase abbandonato per lungo tempo, fino a quando venne reso pubblico verso la metà del secolo. Oggi il giardino, che si trova proprio vicino al museo dedicato a Gauguin, è visitabile a pagamento. I Giardini Paofai, sempre a Tahiti, sono sicuramente tra i più incantevoli dell’isola
©S. Kobayashi
Tiare Apetahi, un fiore leggendario a rischio estinzione molto amato dalla popolazione locale. Si trova a Raiatea, sul monte Temehani.
di Tahiti. Con impianti sportivi, aree giochi per bambini, sentieri, aree verdi e fontane, sono il posto perfetto per ammirare specie endemiche di diverse piante e oltre 400 alberi. Inoltre, qui si raccolgono le piante più tipiche e rappresentative di ognuno dei cinque arcipelaghi. L’area è attualmente pubblica. I giardini acquatici di Vaipahi si trovano a Mataiea: sono 6 chilometri di sentieri che si snodano lungo l’isola, costeggiati da piante tropicali e favolose cascate, e con un’area picnic in riva al mare. Questo paradiso terrestre custodisce affascinanti leggende e diversi siti archeologici, oltre a numerose piante di diversa origine e appartenenza. I sentieri di Vaipahi vi condurranno a meravigliose cascate, foreste di mape, le castagne locali, e verdi pinete. Il percorso più lungo richiede poco più di due ore di cammino.
OASI TROPICALI E PIANTE DI VANIGLIA
Nel Giardino Tropicale di Moorea è possibile vedere moltissime varietà di alberi da frutto, fiori e una piantagione di vaniglia.
Tappa imperdibile è il Giardino Tropicale di Moorea, un’oasi che si affaccia sulla baia di Opunohu e che ospita moltissime specie di alberi da frutto, di fiori e una piantagione di vaniglia. Tuttavia, la particolarità © H. Leue
I Giardini acquatici di Vaipahi si trovano a Maiatea, e comprendono sei chilometri di sentieri che costeggiano splendide cascate e un’area picnic in riva al mare.
che fa di questo incantevole luogo un punto di sosta irrinunciabile, è il delizioso punto vendita presso cui è possibile degustare e acquistare oltre 30 varietà di marmellata di frutti locali, tra cui il particolarissimo noni e il frutto dell’albero del pane. Inoltre, ogni venerdì, qui potrete gustare un tipico pranzo polinesiano. A Raiatea invece si trovano i Sentieri del monte Temehani: un vero e proprio santuario botanico, con una meravigliosa biodiversità, da ammirare circondati da una splendida laguna. Se avrete fortuna, potrete ammirare il leggendario Tiare Apetahi, un fiore a rischio di estinzione molto amato per via di una romantica leggenda locale. Il monte ospita molte specie protette e l’accesso per i visitatori è limitato: infatti, è possibile accedere agli altopiani soltanto se accompagnati da una guida certificata ed autorizzata. Infine sull’isola di Ua Huka, nell’arcipelago marchesiano, si trova l’Arboreto Papua-Keikaha Temooche, una riserva botanica del tutto unica, che ospita la piantagione di agrumi più grande del mondo, fra cui campeggiano anche alcune specie provenienti dalla Corsica. Fondato da uno dei sindaci dell’isola, il giardino è oggi amministrato dal Dipartimento per lo Sviluppo Rurale della Polinesia Francese e l’entrata è gratuita.
LE ISOLE DI TAHITI Le Isole di Tahiti sono un paradiso insulare composto da 118 isole e atolli che si sviluppa su cinque grandi arcipelaghi. Bora Bora, Moorea, Huahine, Taha’a, Raiatea, Manihi, Tikehau, Rangiroa, Fakarava, le Marchesi e le altre meravigliose isole coprono una superficie di oltre due milioni di chilometri quadrati dell’Oceano Pacifico meridionale. Lo scorrere del tempo non ha scalfito il fascino di queste isole dove aspre cime montane convivono con colorate barriere coralline, lagune turchesi con distese di sabbia bianca, spiagge orlate di palme con lussuosi e intimi resort. Elogio della lentezza, del sorriso e del rispetto della tradizione millenaria, le Isole di Tahiti sono anche profumo di vaniglia, melodia di ukulele, essenza di Tiarè e sapore di cocco. 20 ore di volo e un caleidoscopico mondo di esperienze attendono chi dall’Italia voglia raggiungere la Polinesia Francese.
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NIENTE CAVO. NIENTE BENZINA. MASSIMA LIBERTÀ.
TANTI UTENSILI, UNA SOLA BATTERIA. Sistema McCulloch a batteria 40 volt. Potente e versatile. Una sola batteria per diversi utensili e svariati utilizzi. Niente cavo. Niente benzina. Massima libertà di movimento. *La tensione massima a vuoto della batteria è 40 V. La tensione nominale è 36 V.
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Per una primavera al TOP! Una selezione di prodotti per tornare in giardino pronti ad affrontare la nuova stagione. Con tanta energia di FILIPPO TERRAGNI
TRA SALVIA E LAVANDA Linea di vasi dotata di una graziosa banda floreale in rilievo che percorre tutta la superficie circolare. I nuovi colori di tendenza della linea Hedera, salvia e lavanda, li rendono ideali per la realizzazione di ambientazioni dal sapore shabby chic. Realizzati con resine certificate e atossiche: i vasi sono resistenti agli sbalzi di temperature, agli urti e ai raggi solari. www.bamagroup.com
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CAROSELLO STYLE
PIANTE PIÙ VITALI E RIGOGLIOSE La nuova Linea Barriera Naturale è una proposta innovativa per la protezione di piante. Usati regolarmente, questi prodotti rendono le piante più vitali e rigogliose, perché intensificano le loro naturali difese attivandone il “sistema immunitario” e creano così un ambiente sfavorevole al proliferare di parassiti e infestanti. Nello specifico la linea è composta da: Olio di Lino, ideato per le cocciniglie, Cifoblok per la protezione dai funghi, Sapone molle per contrastare le infestazioni da insetti, Ricinblock repellente contro gli insetti terricoli, Aceto attivo sulle piante infestanti e Propoli Cifo, che attiva le resistenze delle piante nei confronti di insetti, funghi, batteri e virus. www.cifo.it
DIFFERENTI FINITURE Nicolette, il progetto nato dalla collaborazione tra Patrick Norguet ed Ethimo, prende spunto dal desiderio di sperimentare combinazioni materiche nuove. Nicolette è una seduta in alluminio leggera, delicata nelle linee, robusta nell’uso, capace di resistere all’azione del tempo. È una poltroncina pensata per l’outdoor che rende possibile la creazione delle più svariate personalizzazioni: ha una struttura, in alluminio, in sei differenti finiture (Warmwhite, Verde Oliva, Caffè, Warmgrey, Nero Seppia, Warmred) lo schienale ha un particolare disegno microforato e il poggiaschiena è realizzato in teak naturale. www.ethimo.com
TUTTO PIÙ SEMPLICE TRIPLA AZIONE Triplo RED è un terriccio a effetto tripla crescita. Un substrato di coltivazione arricchito con aminoacidi idroresistenti capaci di triplicare le tre fasi fenologiche (radicazione, vegetazione, fioritura), che supera i tradizionali canoni dei terricci più diffusi, varcando gli abituali confini tra il mondo delle torbe e il campo dei fertilizzanti. www.tercomposti.com
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Meno sforzo e più potenza con i nuovi attrezzi Fiskars PowerGear X. La potatura richiede precisione e forza ma grazie all’ingegnoso meccanismo ad ingranaggi, brevettato da Fiskars, tutto diventa più semplice. I nuovi attrezzi assicurano un rilevante aumento di potenza di taglio anche grazie alle lame in acciaio di alta qualità resistenti alla corrosione e ai manici in FiberComp, leggeri, resistenti ed ergonomici. La nuova serie include forbici, troncarami e cesoie per le siepi, adatta a coprire la maggior parte delle esigenze in giardino. www.fiskars.it
UNA LINEA COMPLETA Sotto il marchio Mission, Neumann Italia ha racchiuso una famiglia composta da sei attrezzi, tutti funzionanti a batteria. Per il giardino c’è la gamma Mission 40V che comprende il decespugliatore, il taglia siepi, il soffiatore e la motosega; per il prato i due robot rasaerba Mission, dedicato alle superfici più grandi, e il fratello MiniMission per le superfici più piccole. E per quanto riguarda le prestazioni, non hanno nulla da invidiare ai “cugini” che funzionano con motori elettrici e a scoppio. www.neumannrobotics.it
CUCINARE ALLA MASSIMA POTENZA La novità 2017 di Weber è GENESIS II, uno dei bbq più potenti dell’azienda di Chicago, e disponibile in otto diversi modelli. Il sistema di cottura GS4, è stato progettato per dare potenza, facilità d’uso e affidabilità. La nuova collocazione laterale della bombola del gas rende più facile la sostituzione e lascia più spazio sotto il bbq per riporre tutti gli utensili. La garanzia è di 10 anni. www.weber.com
ORCHIDEE SEMPRE PIÙ BELLE Valagro ha pensato a un prodotto specifico in grado di soddisfare tutte le esigenze nutritive delle orchidee, per coltivarle in ogni stagione. Si tratta di deaMAX, il nuovo concime liquido concentrato a base di estratti vegetali e microelementi. Una soluzione studiata appositamente per offrire delle soluzioni efficaci per le carenze nutrizionali delle piante o per rispondere a stress di natura ambientale come l’eccesso di acqua, garantendo loro benessere, salute e una crescita sana ed equilibrata. www.onegiardinaggio.com
IN OGNI ANGOLO I vasi La Gabbianella regalano un tocco in più alla primavera e danno il benvenuto ai mesi più caldi. Realizzati completamente in ceramica atossica, offrono una vasta varietà di scelta, con tanti modelli che possono essere adattati a diversi stili abitativi, dalla veranda al giardino, al davanzale della finestra. www.lagabbianella.com
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PASSIONE VERDE / Orto
È facile fare l’orto, se sai come farlo Proponiamo alcuni estratti dai primi mesi della nostra Bio Agenda 2017, che accompagnano passo passo chi vuole iniziare questa attività. Bando alla pigrizia, fate largo a una delle attività più gratificanti al mondo di FELICITA DELL’ORTO disegni di FRANCA DEGHI
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er anni si è parlato dell’orto come di una moda, destinata per definizione a passare. E invece, complice la crisi economica che non molla la presa, e una crescente consapevolezza dal punto di vista alimentare, il desiderio di auto-produrre frutta e verdura non accenna a diminuire, anzi, si espande e conquista nuove fette di popolazione, soprattutto
PER SCEGLIERE LA SUPERFICIE Naturalmente lo spazio da dedicare all’orto va deciso in funzione dello spazio disponibile. In linea di massima, tenete conto che un orto di 40 metri quadrati può soddisfare, con la produzione estiva, le esigenze alimentari di quattro persone.
fra i più giovani. È un cambiamento interessante, registrato anche da alcuni studi di mercato: si parla di spostamento dall’avere al fare. La crisi economica ha avuto, fra le conseguenze positive, il riportare all’attenzione delle persone il piacere e la gratificazione non del puro possesso, ma dell’attività, del saper realizzare qualcosa con le proprie mani. Niente di nuovo sotto il sole, comunque: è una cosa che abbiamo dimenticato negli anni del benessere economico, ma che i nostri nonni sapevano bene. Ed eccoci qui, allora, a re-imparare da capo come si fa un orto.
AL POSTO GIUSTO Per prima cosa è importante individuare la zona adatta, al riparo dal vento e dalle gelate, ma soprattutto ben esposta al sole: per le piante orticole è fondamentale!
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PASSIONE VERDE / Orto
Per questo sarà necessario eliminare alberi e arbusti di grandi dimensioni che potrebbero fare ombra. Inoltre, è importante che nell’orto vi sia un rubinetto, per evitare di essere costretti a prendere l’acqua da zone lontane. Prima di iniziare la lavorazione del terreno, fate un progetto della disposizione delle aiuole e degli ortaggi da coltivare. Infine, ricordatevi che per lavorare l’orto sono necessari degli attrezzi, che troverai nel tuo garden center: badile, zappa, vanga, rastrello, zappino, trapiantatore e una carriola, annaffiatoio e forbici. Completato il progetto e decisa la collocazione delle aiuole, eccoci alla parte pratica: il primo passo è posizionare nel terreno i paletti e i segnali per suddividere le aiuole e creare i sentieri di passaggio. Le aiuole devono essere rialzate rispetto ai sentieri e più alte al centro per permettere all’acqua di scorrere verso i sentieri e di penetrare nel terreno, mantenendone l’umidità. È consigliabile anche, per evitare la crescita di malerbe lungo i sentieri, distribuire della ghiaia sottile oppure mettere delle beole.
Preparare il terreno per è fondamentale. Con la vangatura si sollevano e si rovesciano le zolle di terra, per ammorbidire, arieggiare, e togliere sassi e radici.
MANO ALLA VANGA! La vangatura è l’operazione più importante per avere buoni risultati. Si apre il terreno in zolle che vengono sollevate e spostate in avanti rovesciandole, togliendo sassi e radici. Durante la vangatura, le zolle della seconda fila sormonteranno quelle della prima, in modo da creare uno spazio sufficiente per poi lavorare con facilità e poter inserire i fertilizzanti, indispensabili per ottenere un buon raccolto. Con questa operazione, da farsi prima dell’inverno o comunque
Le aiuole rialzate richiedono più lavoro per allestirle, ma sono più comode e generalmente tengono le orticole al riparo da alcuni animali golosi di germogli.
SE IL TERRENO È DIFFICILE Le aiuole vanno organizzate con un progetto a tavolino, e una volta realizzate è opportuno segnalare con le etichette le coltivazioni.
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Quando il terreno è argilloso e molto compatto, è necessaria una doppia lavorazione fatta su due strati differenti: la vangatura “a due mani”. Si accumulano le prime file le une sulle altre; successivamente si lavorano i due strati di terreno, senza riportare in superficie la terra più profonda, che è più sterile e compatta.
Non occorre preparare e seminare tutte le aiuole nello stesso tempo: stabilire un piano di coltivazione permette di godere dei frutti dell’orto per più tempo, senza sprechi.
con un clima ancora rigido, l’azione del gelo favorisce il disgregamento naturale delle fette, che in primavera si presenteranno come dei piccoli coni di terra che si frantumano facilmente anche utilizzando semplicemente un rastrello. Se fatta in un periodo diverso si può creare, specie nei terreni più argillosi, una collosità: il terreno rimane grossolano richiedendo poi un intervento energico di zappatura.
DEVI SEMINARE? GUARDA LA LUNA Per orientarsi meglio nei periodi di semina dell’orto è consigliabile consultare il calendario delle semine e le fasi della luna. Seminare nel periodo giusto significa evitare che le piantine vadano precocemente in cima, cioè tendano a fare anticipatamente il seme: non sono credenze popolari, ma esperienze di millenni.
FERTILIZZARE, COME E DOVE Dopo la vangatura c’è l’operazione di interramento di sostanza organica. Serve a migliorare la struttura del terreno, cioè a far sì che gli spazi pieni e gli spazi vuoti siano in equilibrio tra loro. Così, si eviterà il ristagno idrico, frequente nei terreni argillosi, dove
Un elemento importante per la buona riuscita dell’orto è l’acqua: meglio avere un rubinetto vicino.
FERTILIZZANTI, UNA PANORAMICA Tra i concimi bio migliori: lo stallatico (disponibile nei punti vendita specializzati sia umido che pellettato), e l’humus di lombrico. Lo stallatico più usato è quello bovino, ma sono utili anche quello equino, ovino, la pollina e le deiezioni dei conigli. Questi ultimi tipi vanno usati in minor quantità a causa della loro azione riscaldante, che è maggiore di quella del letame tradizionale. Il compost: ottenuto dalla degradazione di residui vegetali di varia natura posti a fermentare in appositi contenitori. La sua azione è più blanda, ma è un valido sostituto del letame bovino. La torba: deriva dalle decomposizioni di erbe palustri in assenza di ossigeno; è consigliabile usarla mescolata con sabbia e terra da giardino; tende ad acidificare il terreno, rendendosi perfetta per il miglioramento dei terreni calcarei. L’utilizzo di concimi chimici liquidi o granulari deve essere fatto con attenzione. I prodotti in commercio sono ottimi e ben bilanciati, molti sono pensati proprio per ottimizzare le performance delle orticole, ma vanno seguite scrupolosamente le indicazioni: un dosaggio eccessivo o troppo ravvicinato può danneggiare o bruciare le piante.
predominano gli spazi pieni (per questo definiti terreni pesanti) oppure un’eccessiva evaporazione e percolazione dell’acqua a cui sono soggetti i terreni sabbiosi, dove gli spazi vuoti sono in maggioranza e perciò sono definiti molto sciolti. La sostanza organica regola gli scambi idrici tra terreno-piante e terreno-aria. Inoltre si aggiungono anche gli elementi nutritivi apportati dal materiale organico, che sebbene in quantità limitate, soddisfano parte delle esigenze degli ortaggi. L’aggiunta di materiale organico è necessaria in quei terreni a lungo coltivati, dove l’avvicendarsi di colture diverse, senza tregua, ha impoverito di sostanze nutritive la terra; è pure necessaria quando si effettua una vangatura profonda
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PASSIONE VERDE / Orto
Gli attrezzi del mestiere: badile, zappa, vanga, rastrello, zappino, annaffiatoio. E una carriola, naturalmente.
e si corre il rischio di portare in superficie gli strati sottostanti, poveri di elementi nutritivi, eccessivamente compatti e male strutturati.
ANDIAMO A SEMINARE Il momento della semina e del trapianto è molto importante e richiede la massima attenzione. Per la semina, rivolgetevi a negozi specializzati, dove si ha la certezza di prodotti sani e con terminabilità sicura. I costi di acquisto delle sementi e delle piantine di ortaggi pronte da interrare sono contenuti. La preparazione delle giovani piantine consente agli appassionati dell’arte orticola di poter avere varietà anche particolari, data l’incredibile proposta varietale delle aziende produttrici. La semina può essere fatta direttamente a spaglio sul terreno oppure in solchi o righe. Nella semina a spaglio la semente rimane in superficie; è quindi necessario che venga ricoperta da un leggero strato di terra (un paio di centimetri) e, Consociazioni utili: i tagete tengono lontani alcuni insetti dannosi dalle orticole. E intanto regalano colore alle aiuole.
per far meglio aderire la terra al seme sottostante, è meglio comprimere con una mano aperta o meglio ancora, con un rullo, la superficie seminata. Poi si procede ad irrigare uniformemente la superficie con un leggerissimo getto a pioggia affinché i semi non vengano spostati. Proteggere la zona seminata con frasche e rami per impedire agli uccelli di beccare i semi. Irrigare ogni 5 - 6 giorni. Per la semina a righe o solchi, è meglio irrigare prima di seminare: i semini vanno disposti a distanza regolare e poi ricoperti di terra. Per il trapianto invece si procede facendo un foro con il trapiantatoio: si bagna il terreno e poi si preleva la piantina con il proprio pane di terra, stando attenti a non danneggiare le radici, e si mette a dimora, avendo cura di fare due cose: comprimere bene il terreno attorno al piede e non interrare il colletto. Lasciate passare qualche ora prima di irrigare… Il vostro orto è pronto!
I testi che abbiamo riportato qui si trovano nella Bio Agenda 2017 di Edizioni Laboratorio Verde. Per seguire i nostri consigli su come prenderti cura del tuo orto per tutto l’anno, puoi acquistare la tua copia su amazon.it.
COSA SEMINO? È preferibile non coltivare nella stessa aiuola sempre gli stessi ortaggi, per non avere il noto fenomeno della “stanchezza del terreno”, in cui si esauriscono i nutrienti. Per ovviare alla stanchezza del terreno è consigliabile effettuare “l’avvicendamento degli ortaggi”, che prevede la coltivazione di una specie da foglia (per esempio insalate, prezzemolo) nell’aiuola dove
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era presente una da frutto (pomodoro, peperone) – una da radice (carota) dove prima c’era una da seme e così via. Per effettuare al meglio le rotazioni, è utile tenere memoria delle vostre coltivazioni con il quaderno di campagna. Scegliete ortaggi che ben si adattano al clima sfuggendo alle gelate primaverili; è possibile grazie ai diversi gradi di precocità degli ortaggi. Avrete buoni
raccolti ed eviterete delusioni. Non seminate lo stesso ortaggio tutto in una volta; eviterete di produrne troppo per le vostre esigenze. È meglio distanziare le semine tra loro di due settimane, il raccolto sarà più abbondante ma meglio distribuito nel corso della stagione. Se potete reperire varietà con epoche di maturazione diverse, otterrete prodotti dalla primavera all’autunno. Quando una aiuola resta libera,
perché la coltura che lo occupava ha esaurito il suo ciclo, preparatela e trapiantatevi o seminatevi altri ortaggi. Sfrutterete meglio lo spazio a vostra disposizione. Piantate gli ortaggi più bassi davanti a quelli di maggior sviluppo; si gioveranno tutti della medesima quantità di luce. Effettuate sia la rotazione che la concimazione: giovano alla durata dell’orto e contribuiscono ad abbondanti raccolti.
PASSIONE VERDE
Zafferano, il tesoro della Brianza Piccole aziende di giovani imprenditori crescono. Una bella storia da raccontare, ricca di spunti anche per chi non fa l’agricoltore colloquio con IVAN LALLI di MARTA MEGGIOLARO
COM’E’ NATO IL RISOTTO ALLA MILANESE?
“Q
uel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”… Mi tornano in mente le parole di Manzoni mentre guido dalle Prealpi verso la Brianza, per incontrare Ivan. Ho saputo della sua impresa tramite un inaspettato passaparola, e mi ha incuriosito. Così, eccomi qui a costeggiare con la macchina un ettaro di terreno stranamente verde in mezzo al panorama brullo della campagna invernale. Come un immenso tappeto verde. È il campo di zafferano dei Mastri Speziali, cioè Ivan e i suoi soci: mette allegria. Lo incontro nel ristorante che gestisce a Cernusco sul Naviglio con un socio. E davanti a un bel piatto di risotto giallo, inizia a raccontarmi della loro Zafferanza, lo zafferano della Brianza. Quando è cominciata questa avventura? «Nel 2012, dopo la laurea. Ho fatto agraria perché volevo un‘azienda agricola mia. Alcuni di noi avevano alle spalle
la realtà agricola dei genitori, aziende già avviate. Ma tantissimi studenti di Agraria non hanno alle spalle nulla del genere, sono lì per passione e per amore della vita agricola. Io mi trovavo in questa situazione. Quando mi sono laureato, ho lavorato per una società che faceva sperimentazione in agricoltura. Stavo in mezzo ai campi, ma non era casa mia, insomma: non riempivo il mio granaio. Il desiderio di avere una cascina mia cresceva, e allora ho iniziato a passare le notti su Google a studiare, a vedere cosa succedeva nel mondo, scoprendo le colture più strane. Così ho incontrato il mondo delle spezie e mi sono interessato allo zafferano: mi chiedevo perché nessuno lo coltivasse, e perché costasse così tanto: sembrava facile! Allora ho iniziato a insistere con gli amici, finché ne ho raccolti quattro. Non è stato facile trovare qualcuno che ci prestasse della terra. Il nostro sogno era coltivare lo zafferano sui terrazzi di Montevecchia, per valorizzarli, ma l’amministrazione non ha voluto, perché sperano di rendere quella zona edificabile. Dopo sei mesi di “no”, abbiamo trovato un contadino che ci ha affittato un pezzo di terra qui in Brianza. I bulbi costano tanto, quindi abbiamo fatto la prima prova in piccolo.
Secondo un manoscritto che si trova alla biblioteca Trivulziana, dobbiamo tornare al 1574, durante la fabbrica del Duomo. Mastro Valerio di Fiandra lavorava alle vetrate di Sant’Elena, affiancato da un assistente soprannominato Zafferano, per la sua mania di mescolare un po’ di giallo alle altre tinte, per renderle più vivaci: un giorno il maestro gli disse che avrebbe finito per mettere il giallo anche nel risotto. Zafferano lo prese in parola: il giorno delle nozze della figlia di Valerio, un po’ per scherzo, un po’ per gelosia, fece aggiungere dal cuoco lo zafferano al riso, di solito condito solo col burro. Ma ottenne l’effetto contrario: la ricetta piacque sia per il gusto saporito dello zafferano, sia per il colore dorato, segno di allegria e ricchezza, perfetto per la circostanza.
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PASSIONE VERDE
ZAFFERANO, LE ORIGINI Sbarca in Italia con un monaco nel ‘500, che dalla Spagna lo porta in Abruzzo. La coltivazione cresce fino all’esportazione.
investimenti. Siamo poveri, ma dotati di fantasia: quindi compriamo i macchinari, li smontiamo e li adattiamo alle nostre esigenze, e spesso andiamo in Olanda per incontrare i produttori e imparare cose nuove su come trattare i bulbi. Nel frattempo, per valorizzare il prodotto, che è molto buono, abbiamo giocato con gli accostamenti: abbiamo creato un salame aromatizzato allo zafferano, un miele, una birra, un liquore, e vorremmo fare il formaggio. Ci piace far esprimere lo zafferano. I nostri prodotti sono distribuiti in alcune botteghe e vengono usati in alcuni ristoranti. In più io e un mio amico abbiamo aperto un ristorante a Cernusco sul Naviglio, dove è possibile gustare tutti i prodotti della Zafferanza». L’anno dopo, ci siamo lanciati con 10mila euro di investimento: non molto rispetto alle cifre del mondo, ma noi avevamo 25 anni, ci sembrava una cifra enorme. Abbiamo fatto un investimento “piccolo” in soldi, grande in tempo: è l’investimento dell’agricoltore. Aspettare, e vedere il proprio investimento crescere». E ora che l’attività è avviata, quali sono i prossimi passi? «Piano piano abbiamo iniziato a pensare a come modernizzare la coltura, per arrivare a gestire un grande impianto. Perché in Italia gli impianti sono piccoli, lo zafferano è una coltura manuale, quindi molto faticosa, molto costosa, e perciò sta morendo. Poche aziende resistono: c’è Zafferanami, che fornisce i ristoranti di Oldani. Zafferano padano, dei professionisti che lavorano bene anche dal punto di vista del marketing. A Bergamo, c’è un’azienda che vende petali seccati a Cracco, e altri campi si trovano in Sardegna. Ultimamente c’è un exploit di tanti piccoli agricoltori, a livello amatoriale, ma il 99% dello zafferano che mangiamo arriva dall’Iran, che ha una lunghissima tradizione alle spalle di produzione, per carità, ma che schiavizza la gente per la raccolta». La Zafferanza sarà l’unico prodotto dei Mastri Speziali? «L’idea è di fare anche altre spezie, ma per ora siamo fermi sullo zafferano perché vogliamo diventare grandi produttori. Noi adesso siamo fra i più grandi produttori, ma non siamo grandi produttori. Abbiamo un ettaro in coltivazione, quest’anno ne seminiamo due. Sono numeri grandi per il panorama italiano, come singola azienda, forse solo le cooperative arrivano alla stessa estensione. Però abbiamo ancora poco raccolto. L’obiettivo a lungo termine è riuscire a entrare nella grande distribuzione con un prodotto buono. Sono quattro anni, quasi cinque, che stiamo dietro a questa passione, facendo tanti sacrifici, e rifocillandola con continui piccoli
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Il campo dei Mastri Speziali si estende per un ettaro in Brianza, ma quest’anno la superficie raddoppierà.
Come si fa a fare lo zafferano? «Noi lo trattiamo come il maiale: non si butta via niente! Raccogliamo tutto il fiore, cioè i petali violacei, la parte maschile, il pistillo, che è giallo e porta il polline, e poi la parte femminile, cioè lo stame, rosso, quello che disciolto in acqua colora di giallo. Con questo si fa propriamente lo zafferano. In campo si raccoglie la corolla dei petali, poi in laboratorio si dividono le parti e si essiccano. Lo stame serve per fare lo zafferano, il pistillo invece, che ha una forte nota di miele di acacia, lo usiamo per insaporire al ristorante i purè, le frittate, il miele stesso, oppure per fare lo sciroppo per un cocktail che sia chiama Ugo, fatto miscelando questo sciroppo e il prosecco. È aromatico e fresco. È anche un integratore alimentare ottimo, anche se non ha un grande commercio. E i petali si vendono come guarnizione estetica per i piatti; inoltre hanno una nota floreale che stiamo cercando di catturare facendo una specie di rosolio, invece che coi petali di rosa, coi petali di croco».
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Zafferano home made
van ci illustra i passaggi per coltivare il crocus sativus a casa e per estrarre lo zafferano per uso domestico. Nel vostro centro di giardinaggio troverete tutto l’occorrente: i bulbi, il terriccio da piante grasse, che ha la giusta porosità, e contenitori profondi se volete provare la coltivazione in vaso. L’unica accortezza da avere è bilanciare con attenzione l’irrigazione: la terra deve essere umida, ma mai bagnata, o si rischia di far marcire il bulbo. La soddisfazione di preparare il risotto con il
proprio zafferano, invece, sarà impagabile! Dopo la raccolta, e per tutto l’inverno, lasciate le foglie: sembrano crini di cavallo verdi, stesi sul suolo. La fotosintesi che si attua in questo periodo alimenta il bulbo e lo prepara alla prossima stagione. Fra maggio e giugno la foglia ingiallisce e il bulbo si addormenta. A questo punto può essere dissotterrato e riposto in luogo fresco e asciutto. Lasciate i bulbi in luogo molto molto fresco, perché il fresco coccola il bulbo in dormienza.
Il croco si semina da metà agosto a metà settembre, a una profondità di 10-15 centimetri. Quando le temperature scendono intorno ai 10 gradi,
più o meno da metà ottobre a novembre, il fresco sveglia il bulbo che inizia a germogliare. La profondità di semina accentuata aiuta il germoglio, che
Il nome botanico corretto è Crocus sativus
crescendo al buio, ha tempo di differenziare i tessuti. Se il percorso dal buio alla luce invece è troppo breve, e il germoglio vede troppo presto la luce, diventa tutto foglia.
I petali sono violacei e possono essere usati come decorazione in gastronomia
Fiorisce fra ottobre e novembre, e si raccoglie tutto il fiore – oppure solo i fili rossi, con la pinzetta. Il fiore così rimane bello per alcuni giorni.
La parte femminile è lo stame, lungo e rosso: questo è propriamente lo zafferano
Essiccate gli stami appena colti con forno ventilato per mezz’ora circa a 50 gradi, lasciandolo un po’ aperto per far uscire l’umidità; oppure, appoggiateli sul calorifero. Per conservarlo, ponetelo in contenitore ermetico a riparo da luce e calore. Si conserva bene per anni, ma il gusto è migliore se lo consumate entro il primo anno.
La parte maschile si chiama pistillo, è gialla, e porta il polline
E IN VASO? Vale lo stesso discorso, ponete il bulbo in profondità, e scegliete un posto assolato. Attenti alla terra, deve essere drenante ma grassa. Deve essere umida ma respirare tanto. L’umido gli piace, ma in vaso è ancora più importante non eccedere con l’acqua o il bulbo marcisce.
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Il fascino delle carnivore Ne esistono moltissime, quelle che si sono adattate alla vita alle nostre latitudini non smettono di ammaliarci. I consigli per la cura e qualche idea su chi potrebbe gradirle in regalo di BIANCA BELFIORE - foto di WWW.THEJOYOFPLANTS.CO.UK
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hi di noi non ha desiderato, almeno un a volta, di avere una pianta carnivora? La particolare modalità di nutrizione che questi vegetali hanno sviluppato le rende misteriose e attraenti. Ma come è accaduto che queste piante diventassero insettivore? Il loro luogo di origine sono le paludi, le torbiere, le rocce affioranti: zone in cui il suolo è molto acido e per questo è quasi totalmente privo di nutrienti, in particolare di azoto, fosforo e potassio. Queste piante allora hanno sviluppato la capacità di intrappolare e consumare insetti ed altri artropodi: attraverso la digestione delle proteine animali l’azoto viene integrato dalla pianta. Le piante carnivore presentano delle radici piuttosto piccole in relazione alle
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dimensioni delle piante. Questo è dovuto al fatto che la pianta spende più energia nella “costruzione” delle trappole e nella produzione degli enzimi digestivi, piuttosto che nell’accrescere l’apparato radicale. In questo modo il compito di assorbire l’azoto e gli altri nutrienti è affidato alle foglie piuttosto che alle radici.
PER OGNI PREDA, UNA CACCIA DIVERSA Le piante carnivore hanno sviluppato cinque diversi tipi di trappole per la cattura degli organismi di cui si nutrono. Vediamo quali sono. Trappole ad ascidio: le prede vengono intrappolate all’interno di una foglia a forma di caraffa, contenente enzimi digestivi e/o batteri. Trappole adesive: la cattura avviene tramite una mucillagine collosa secreta dalle foglie. Trappole a scatto o a tagliola: le parti sensibili interne alla foglia rilevano la presenza di una preda, e con un rapido movimento la immobilizzano. Trappole ad aspirazione: la preda viene risucchiata da una struttura simile ad una vescica, l’utricolo, al cui interno si genera un vuoto di pressione. Trappole a nassa: presentano dei peli che dirigono forzatamente la preda all’interno dell’organo digestivo. Le trappole possono essere classificate anche come attive o passive, in base alla partecipazione della pianta alla cattura. Per esempio, la più celebre delle carnivore, la Dionaea muscipula, partecipa attivamente alla cattura degli insetti serrando le foglie. È interessante notare come i diversi tipi di trappola siano specializzati nella cattura di diversi tipi di prede: le piante con trappole adesive catturano piccoli insetti volanti, quelle con trappola ad ascidio sono in grado di predare insetti volanti di maggiori dimensioni, mentre la trappola a tagliola è adatta a catturare insetti del suolo di dimensioni relativamente grandi.
LO SAI? Il primo a scrivere un trattato sulle piante carnivore fu Charles Darwin nel 1875. Ne esistono circa 600 specie diffuse in tutto il mondo, distribuite in circa 12 generi e 5 famiglie. Il primo a coniare il termine “carnivore” fu Francis Ernest Lloyd nel 1942, prima veniva utilizzato il termine “insettivore”. Poiché queste piante non si nutrono soltanto di insetti, ma anche di altri artropodi o di altri piccoli animali, si è ritenuto fosse più corretto utilizzare questo termine.
procurarsi una luce artificiale a integrazione della solare. 4. Temperatura. Le carnivore dei climi temperati, sebbene non sopportino il forte gelo, possono essere poste all’esterno per la maggior parte dell’anno. D’inverno vanno tenute in un posto freddo, con temperature attorno a 2-5° C, in modo che entrino in dormienza fino alla primavera successiva, altrimenti cresceranno stentate e indebolite. Fanno eccezione le Nepenthes, che essendo tropicali, richiedono una temperatura da 20° a 30° C per sopravvivere. 5. Terriccio. Deve essere povero di nutrienti, come il terreno di origine. Apprezzano un misto composto da tre parti di torba di sfagno, e una parte di sabbia orticola o perlite. Le Nepenthes crescono bene nel terriccio da orchidee o in un substrato di sfagno puro. Per alcune specie, come Sarraceniacee, è consigliata l’aggiunta del 10% di vermiculite, reperibile nei consorzi o centri specializzati, oppure il ghiaino di quarzo usato per gli acquari. 6. Concime. Assolutamente no! Le radici non devono assorbire sostanze nutrienti: sono le foglie a procurarle, tramite la loro caccia. Per le carnivore, il concime è veleno.
COSA VUOLE UNA PIANTA CARNIVORA? Ormai quasi tutti i centri di giardinaggio dedicano un angolo della serra calda alle piante carnivore: scegliete la vostra preferita, e una volta a casa, ecco le indicazioni di massima per permetterle di godere di buona salute a lungo. 1. Acqua. Ricordate da quale ambiente provengono: sono piante che necessitano di elevata umidità. Irrigate facendo in modo che restino sempre due dita d’acqua nel sottovaso. Mai versare l’acqua sul vaso o sulla pianta. Non usate l’acqua del rubinetto, troppo calcarea, né delle bottiglie. Meglio l’acqua piovana o distillata. 2. Spazio. Di solito gli esemplari acquistati nei garden center sono in vasi piccoli: è opportuno, se le radici escono dal fondo del vaso, spostarle in contenitori più profondi, meglio se in plastica. Il rinvaso va effettuato non più tardi della primavera. Le piccole specie (Dionaea e alcune Nepenthes) crescono bene in ampi terrari o vasi di vetro. 3. Luce. Va bene la luce diretta. È necessaria per la fotosintesi: se l’apporto è corretto, vedrete le sfumature di rosso e viola sulle foglie. La mancanza di luce potrebbe farle soffrire in inverno, quindi potrebbe essere utile
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LA MIA DIONAEA NON CHIUDE PIÙ LE MASCELLE! Ci piace l’idea che quelle che vediamo siano mascelle dentate, in realtà propriamente si chiamano ciglia. Se facciamo chiudere le trappole per gioco, la
Dionaea alla fine smette di serrarle, per evitare un grosso dispendio di energia che non viene ripagato dalla cattura della preda e quindi dalla possibilità di
nutrirsi, immagazzinando altra energia. Lasciala in pace per un po’, e si riprenderà. A quel punto, regalale un insettino da mangiare, sarà molto gradito.
PER INTRIGARE UN UOMO La trappola del genere Sarracenia è costituita da un ascide, il cui bordo ricco di nettare attrae l’insetto che scivola all’interno. Le sostanze cerose presenti sulle pareti interne impediscono la fuga della preda che, per via enzimatica e batterica,
viene lentamente digerita dalla pianta. Una pianta adulta può raggiungere gli 80 centimetri di altezza. Attenzione: ama la luce diretta, ma in piena estate può essere meglio spostarla in mezz’ombra, perché non brucino le foglie. Eliminate gli ascidi morti, per impedire la formazione di muffe pericolose. Posizione: vicino alle finestre, o in un terrario.
LA PREFERITA DI BAMBINI E RAGAZZI La Dionaea muscipula è probabilmente la pianta carnivora più conosciuta e diffusa, sia per la sua assoluta singolarità sia per la relativa facilità di coltivazione. Di solito è il primo passo di quella che può diventare proprio una passione. Non si espande in altezza, ma in larghezza, aumentando il numero delle rosette. Dopo circa tre volte che le trappole
LA PIÙ SENSUALE
Le Nepenthes appartengono, senza dubbio, ad uno dei più affascinanti e suggestivi generi delle piante carnivore. Sono molto ornamentali, ma hanno anche dalle esigenze particolari, essendo originarie delle foreste tropicali. L’ascidio si presenta con forme anche molto differenti a seconda della specie: ne esistono a forma di becher e di caraffa, di bicchieri per vino dal collo stretto e di flute da champagne lunghi e sottili. Il loro acido è in grado di ridurre una mosca in un involucro vuoto in qualche giorno, mentre un moscerino sparisce in poche ore. Il meccanismo funziona anche con scarafaggi, centopiedi e
scorpioni. Gli esemplari più grandi sono in grado di digerire persino piccoli topi. Attenzione: coltivare una nepenthes è impegnativo ma molto soddisfacente. Sono piante epifite tropicali, quindi la temperatura deve essere sempre maggiore di 20° C. Alla torba preferisce la corteccia per orchidee, mista a sabbia silicea e poca torba. Va innaffiata una volta al giorno, senza il letto d’acqua ma dall’alto, usando acqua piovana o distillata. L’ambiente deve essere molto umido, per questo è meglio nebulizzarle spesso, e la luce deve essere diffusa, non diretta. Posizione: il bagno.
“mangiano”, si esauriscono e diventano nere. Avendo assorbito le sostanze nutritive dagli insetti, la pianta sarà in grado di continuare a creare nuove trappole. Posizione: sul davanzale di una finestra a sud, oppure fuori, al sole, senza paura! Attenzione: è bello veder mangiare la Dionaea, ma imboccarla con mosche o pezzetti di carne è inutile se non dannoso, perché le causerebbe un’indigestione. Al massimo provate a porre fra le sue foglie una zanzara, ma senza esagerare.
PASSIONE VERDE
Paesaggi dellâ&#x20AC;&#x2122;anima I quadri di Valentina dâ&#x20AC;&#x2122;Amaro riescono a trasportare chi li guarda in una dimensione intima e quasi mistica. Una grande pittrice che sa accendere il legame, talvolta sopito, fra uomo e natura di MARTA MEGGIOLARO
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o sguardo si ferma su un dipinto. All’inizio, vedi solo il verde. Variazioni cromatiche da cui, dopo qualche momento, emergono delle sagome: un prato. Alberi. Un lago, in cui si riflette il verde dei prati e degli alberi. Il paesaggio emerge dal colore, e assume una dimensione spirituale, in cui è l’anima che si distende in quei prati, in quelle sfumature. È la magia di Viridis, la collezione di quadri di Valentina d’Amaro, che esplora così il legame fra uomo e natura. Ho avuto la possibilità di immergermi nei suoi dipinti durante la sua esposizione a Varese presso Yellow, uno spazio dedicato alla pittura e curato dall’artista Vera Portatadino, nel mese di gennaio.
UN RICHIAMO AD ALTRO DA SÈ Rossella Moratto, co-curatrice della mostra insieme ad Andrea Lacarpia, nel testo critico ha detto di lei: “I paesaggi di Valentina D’Amaro sono in apparenza familiari: rappresentano campagne, prati, boschi, colline e specchi d’acqua. Ma, a un’osservazione più attenta, questi panorami disabitati si rivelano inusuali, talvolta incongrui: lo spunto realistico, presente in fase iniziale, subisce un processo di elaborazione formale, viene liberato dal dettaglio accidentale e sintetizzato in una rappresentazione icastica, irriducibile allo spunto originario. Non è pittura di paesaggio ma, al contrario, il paesaggio è una metafora che rimanda ad altro da sé. Infatti, nella fissità della veduta si esprime una tensione latente, un senso di perenne attesa come se, da un momento all’altro, qualcosa di imminente sia in procinto di accadere. Questa sottile vibrazione, sulla soglia del percettibile, è data dal colore che manifesta la sua energia tutta interna al quadro, entrando in risonanza, come un diapason, con la nostra coscienza
profonda, facendola risuonare armonicamente attraverso lo sguardo. L’affrancamento dal contingente rivela la sostanza: l’immagine, sospesa e atemporale, è la rappresentazione del lato visibile dell’invisibile e aspira alla rivelazione, al sublime. Il quadro assume quindi il valore di un’icona e, come nelle raffigurazioni devozionali, il piacere sensibile del colore e della pittura diventa il tramite per l’esperienza di un livello di coscienza più profondo, attraverso la contemplazione”.
IL LEGAME ORIGINARIO FRA UOMO E NATURA Valentina d’Amaro insiste sullo stesso soggetto, il paesaggio, che fa parte della nostra esperienza quotidiana e con cui percepisce una connessione profonda. Il vero protagonista della sua ricerca e della sua sperimentazione, però, è il verde. Fortemente simbolico, esprime energia, è il colore della vitalità naturale. La d’Amaro procede nella pittura attraverso diverse stratificazioni, dalla più buia alla più luminosa tonalità: in questo modo il soggetto emerge lentamente dal quadro, si rivela all’interno di una esperienza contemplativa. Una prospettiva lontana dai ritmi e dalle modalità di approccio che la vita oggi pare richiedere, ma che l’artista ci invita a recuperare. Queste opere propongono il recupero di un legame originario fra noi e il mondo naturale, chiedono di andare in controtendenza, di riconquistare il proprio tempo. Penso sia questo il motivo per cui la d’Amaro ha fatto breccia in me: ha saputo dare forma a un bisogno ancora sopito, e gli ha dato anche una risposta. Una bella esperienza.
YELLOW Yellow è palcoscenico per la pittura. È uno spazio no profit, dove pittori italiani e internazionali sono invitati a conoscersi, dialogare, sperimentare, mettere in scena, presentare e discutere il proprio lavoro. Fondato nel 2014 dall’artista Vera Portatadino e da lei diretto, Yellow è parte di Zentrum e ha sede a Varese. www. yellowspace. jimdo.com
Per informazioni sulle opere e le prossime esposizioni dell’artista, consultare il sito: www.valentinadamaro.com
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IN CUCINA
Fiori e sapori Abbiamo pensato a una tavola pasquale ricca di elementi primaverili, che arricchiscono di profumo e di colore tutto il menù. Buon appetito! di FELICITA DELL’ORTO
TORTA SALATA CON FIORI DI SAMBUCO Ingredienti Per la pasta brisè • 300 grammi di farina bianca • 150 grammi di burro • 1 bicchiere di acqua fredda • 3 tuorli d’uovo Per il composto • 5 uova intere • 200 grammi di panna • Una manciata di parmigiano • Due manciate di fiori di sambuco • Sale e pepe q.b.
Preparazione Impastare la farina, il burro ed i tuorli d’uovo con un pizzico di sale e lavorare fin quando non si otterrà una pasta brisè liscia ed omogenea.
Farla raffreddare in frigo per almeno un’ora. In alternativa, è possibile acquistare la pasta brisè già fatta. A parte mescolare le uova con la panna, il parmigiano, i fiori di
sambuco ed aggiustare di sale e pepe. Imburrare una teglia e rivestirla con la pasta brisè aggiungendo il composto di fiori. Infornare a 160° per circa 40 minuti.
Orecchiette con verdure e pesto di menta Ingredienti • 400 grammi di orecchiette • 50 grammi fagiolini verdi • 1 patata a pezzetti • 1 carota tagliata a fiammifero • 100 grammi di foglie di menta • 100 grammi di olio extra vergine di oliva • Una manciata di pecorino grattugiato • Una manciata di basilico • Una manciata di noci sgusciate
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Preparazione In un mortaio pestare le foglie di menta con l’olio, le noci, il pecorino ed il basilico. Quando il tutto sarà diventato una crema, mettere il composto in una padella ed intiepidirlo. Nel frattempo far lessare in abbondante acqua salata le orecchiette insieme alle verdure. Quando la pasta sarà cotta, scolarla con le verdure e saltare il tutto nel pesto. Servire caldo.
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AGNELLO AL FORNO CON BIRRA E FIORI DI LAVANDA Ingredienti • 1 kg di agnello a pezzi • 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva • 1 trito di sedano, carote e cipolla • 1 rametto di rosmarino • 1 foglia di alloro • 1 litro di birra • Una manciata di fiori di lavanda • Sale e pepe Preparazione Infarinare i pezzi di agnello e farlo rosolare bene in una teglia con l’olio. Quando sarà ben dorato aggiungere le verdure tritate e gli aromi e dopo qualche minuto bagnare con abbondante birra. Salare e pepare, coprire con carta di alluminio ed infornare a 180° per circa 40 minuti. A metà cottura aggiungere i fiori di lavanda e togliere il foglio di alluminio perché diventi ben croccante.
Crostata di mele e rose Ingredienti • 3 mele rosse • 150 grammi di petali di rosa • 350 grammi di zucchero • 300 grammi di farina • 200 grammi di burro Preparazione Su una spianatoia lavorare la farina con 200 g di burro e 100 g di zucchero. Ottenuto un impasto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigorifero per 2 ore. Nel frattempo mettere a stufare in un pentolino le mele a pezzetti con una noce di burro e
100 g di petali di rosa, fino a quando le mele non iniziano a disfarsi. Aggiungere poi 250 g di zucchero e gli altri 50 g di petali di rosa e continuare la cottura per altri 10 minuti. Lasciar raffreddare bene. Stendere bene la pasta fino ad avere uno spessore di mezzo centimetro, e stenderla in una teglia tonda precedentemente imburrata ed infarinata. Cuocerla in forno per 3 minuti a 170°, toglierla e ricoprirla con il composto ultimando la cottura in forno per circa 25 minuti.
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TUTORIAL
Dress code: flowers Ecco un accessorio semplice, che permette di adornarsi di fiori senza troppi fronzoli. E conservato nel modo giusto, può essere usato per più giorni di CHIARA SAPIENTE FOTOGRAFIE di ELENA CORBARI E LUCA ROMANONI, WILD GOOSE PHOTOGRAPHERS
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rriva il periodo dell’anno più ricco di ricevimenti, di feste, di cerimonie. Vi piacerebbe seguire una delle ultime tendenze e usare i fiori vivi come gioielli? In questo tutorial vi insegno come realizzare un ornamento per l’acconciatura. Anzi, due: un pettinino molto romantico, e una spilla boho-chic. Da far girare la testa!
Posiziona e poi incolla le testoline di fiore più grandi, con attenzione a bilanciare la decorazione; termina il tuo pettine incollando i boccioli di fiore più piccini.
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Preparato con lisianthus Rosita Green, roselline spray Snowflake, santini Jeanny, ederina variegata.
Ricopri la base del pettine con le foglie di ederina variegata, incollandole con la colla a caldo.
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Pettine romantico Ti servono: • Pistola per colla a caldo • Colla a caldo • Forbici • Pettinino chiuso
3 È pronto!
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Spilla per capelli boho chic Ti servono: • Pistola per colla a caldo • Colla a caldo • Forbici • Molletta grande in metallo
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Preparata con piumettine di fagiano, mini roselline di echeveria sempervivum, eryngium Blue Dynamite, ortensia Macrophylla stabilizzata.
Ricopri la spilla con del washi tape color bronzo lamè.
IL MIO CONSIGLIO Conservate in frigorifero nello scompartimento di frutta e verdura, coperte con uno scottex precedentemente bagnato e strizzato, entrambe le spille si conserveranno a lungo.
WOW!
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Incolla le due piume di fagiano a onda, come una “S” distesa, lasciando che si intraveda il washi tape. Prosegui con i due fiori di Eryngium più grandi alle estremità della spilla, in modo che il peso cromatico della composizione sia bilanciato. Completa la spilla incollando le piccole roselline di echeveria, i mini fiorellini di ortensia stabilizzata e alcune piccole testoline di Eryngium, lasciando che si intravedano il tape e le piumette.
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Che tipo di sposa sei? Il tuo stile, le tue passioni, saranno in primo piano, in primo luogo con abito e acconciatura. Chiara di Sfumaturedicipria farà in modo che anche il bouquet parli proprio di te a cura di MARTA MEGGIOLARO, bouquet di SFUMATUREDICIPRIA foto di ELENA CORBARI e LUCA ROMANONI, WILD GOOSE PHOTOGRAPHERS
I
l giorno del matrimonio è speciale, l’organizzazione dell’evento più atteso diventa sempre più raffinata grazie alla collaborazione con i professionisti, e comprende anche i più piccoli dettagli. Qualunque sia lo stile che gli sposi hanno scelto per celebrare la loro unione, ci sono alcune cose che esprimono più direttamente il modo di essere di lei, della sposa. Con Chiara di SFUMATUREDICIPRIA abbiamo pensato a bouquet non convenzionali, da cui possa trasparire molto del vostro modo di essere. Divertitevi a scoprire qual è il vostro preferito, e contattate Chiara per affidarle l’allestimento: è una garanzia!
1. ECO-FRIENDLY Giacinti, giunchiglie, papaveri e come verde del coriandolo selvatico: un bouquet pensato per una sposa attenta alla salute ed alla natura, preparato con fiori e verdi da “orto”, di facile coltivazione.
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2. FREEZY Un bouquet ispirato ad una sposa sofisticata, candida, quasi eterea, diafana, impalpabile. Come verde, eucalipto e senecio maritima Silverdust, dalla caratteristica consistenza vellutata. I fiori, assolutamente candidi, sono rose spray Snowflake, ellebori Niger, rose a testa larga Alba.
3. FROU FROU Un bouquet ispirato ad una sposa soft e romantica, amante del rosa confetto e del pizzo. Ho preparato il bouquet con una base di pitosforino variegato tenuifolium, tulipani fringed Cacharel, ozothamnus fior di riso e syringa vulgaris Madame Florent Stempman.
4. BOHO Pensato per una sposa vintage e bohĂŠmien, amante dei colori mauve, e preparato con una base di loropetalum, asparagus Tiky, jasminum nudiflorum. Come fiori ho utilizzato iris Blue Magic, eryngium Blue Dinamite, dianthus Capucine.
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5. SEMPLICEMENTE SORRIDERE Un bouquet ispirato ad una sposa allegra, solare, amante delle piccole cose. Preparato con lisianthus Arena Green, papaveri gialli, ranuncoli asiatici pon pon Luna, narcisi Sun Lover.
6. RUSTIC CHIC In linea con una delle tendenze wedding piĂš amate, ho preparato un mazzo usando come base verde del pitosforino variegato tenuifolium e del chamelaucium Purple Pride; come fiori ho scelto ranuncoli asiatici pon pon Morgana, matthiola incana Aida Deep Rose, papaveri pesca, dianthus Viper.
7. IL BOUQUET DA ABBRACCIARE Il classico bouquet a fascio rivisitato in chiave moderna da SFUMATUREDICIPRIA, rigorosamente da portare a due mani. Ho usato edera variegata ricadente, ginestra bianca, papaveri bianchi e tulipani Menton Exotic.
PER CONTATTARE SFUMATUREDICIPRIA www.sfumaturedicipria.com
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Più siamo, meglio è
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Questa è la regola di base per la Fittonia, una piccola pianta tropicale che sta spopolando in Europa. E con cui è molto divertente giocare di BIANCA BELFIORE
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La Fittonia è una piccola pianta tropicale molto versatile, adatta come elemento di arredo e di design contemporaneo.
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Sono più di quaranta le varietà disponibili, e spaziano dal rosa al bianco al verde.
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uando acquistate delle piante di Fittonia nel vostro garden center, molto probabilmente provengono dall’Olanda, dove la famiglia Schoenmakers coltiva quasi tutte quelle in commercio in Europa. I tre fratelli Schoenmakers crescono con orgoglio queste piante colorate in serre tropicali nella regione olandese del Brabant da venticinque anni, nella convinzione che sia la pianta giusta per portare in casa un elemento di arredo forte e colorato, adatto alla temperatura dei nostri soggiorni e intonato con eleganza alle tendenze attuali del design.
LA GIUSTA ISPIRAZIONE “Inspired by Fittonia” è lo slogan del vivaio. E davvero la Fittonia stimola la creatività, grazie alla molteplicità dei colori e delle forme. Il gruppo Fittonia Anne, che
IL NOSTRO CONSIGLIO • Prima di giocare a comporre, immergete i vasi in acqua tiepida e lasciateli sgocciolare un momento. • Giocate con oggetti decorativi dello stesso colore della Fittonia: bastoncini, spilli, rattan, elementi luccicanti, senza mai eccedere e soprattutto bilanciando le proporzioni. • Potete abbinare le piante di Fittonia a fiori freschi nella stessa tonalità di colore.
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L’elemento fondamentale nel proporre la Fittonia è valorizzarla usando grandi quantità, ed esaltandone le sfumature con il giusto contenitore.
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Elementi decorativi riprendono i colori della pianta ma giocano su diverse altezze, per un allestimento proporzionato.
è dedicato a mamma Schoenmakers, comprende ad esempio White Anne (verde chiaro, quasi bianco), Pink Anne e Snow Anne. È disponibile anche una variante con forma a stella, la linea Fittonia Star (White Star, Pink Star, Snow Star), caratterizzata da foglie piccole e appuntite, che si dispongono nel vaso in modo compatto come delle piccole stelle. Allora, immaginate grandi fioriere con migliaia di foglie di colori vivaci, composizioni stagionali in cui questa pianta fa da base, composizioni per matrimoni, allestimenti bianchi per l’inverno.
LESS IS MORE Questo è un detto molto comune nel mondo degli stilisti, e in generale è vero anche per quanto riguarda le
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Un simpatico omaggio per gli ospiti: una piccola Fittonia al centro del piatto.
composizioni di fiori e piante: perché non bisogna mai disperdere l’attenzione di chi osserva. Per ottenere una composizione elegante e di impatto, quindi, è preferibile usare una sola variante di Fittonia in un solo colore. Per quanto riguarda il numero di piante da utilizzare, tuttavia, il detto non si applica! Un vasetto di Fittonia non regge assolutamente il confronto con un grande vassoio che contiene trenta esemplari della stessa forma e colore. Questa pianta da interni crea un effetto ottimale utilizzando lo stesso oggetto in grandi quantità.
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Durante le feste di Pasqua, piccole uova spuntano dai ciuffi di foglie verde brillante.
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Aria fresca Il colore dell’anno 2017 per Pantone è il verde. Una tonalità particolare che ricorda l’atmosfera primaverile, carica di attesa e di vita. Perfetta per chi ama piante e fiori di BIANCA BELFIORE
L
a presentazione del Colore dell’Anno di Pantone è sempre un evento attesissimo, seguito di solito dallo scatenarsi di artisti e designer impegnati in diversi settori (dalla moda all’architettura, fino alla cucina) per disegnare oggetti e abiti ispirati alla palette proposta dall’azienda americana. L’operazione è puramente commerciale, ma la selezione del colore assume un significato simbolico, è come l’istantanea di quello che avviene nella nostra cultura globale, cerca di esprimere lo stato d’animo, l’attitudine prevalente. Quest’anno la scelta è caduta su Greenery, una tonalità di verde che contiene una punta di giallo.
GLI ABBINAMENTI Greenery è un colore versatile, adatto a tutte le stagioni, e si presta a numerosi accostamenti con tonalità neutre, brillanti, profonde, pastello, metalliche, nonché ai colori dell’anno 2016 PANTONE, Rose Quartz e Serenity.
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Teraplast porta il verde anche sui contenitori. Il basket cedro non è solo un portavasi, ma anche un cesto per la frutta allegro e giovanile.
SEGNO DI NUOVI IMPULSI Il colore dell’anno 2017 è una ventata di freschezza, una tonalità rivitalizzante: greenery è un verde-giallo frizzante che rievoca i primi giorni di primavera, quando le infinite sfumature di verde della natura si risvegliano, si riaccendono e tornano a essere più belle che mai. Tipico delle chiome verdeggianti e delle distese lussureggianti dei paesaggi naturali, richiama il bisogno di respirare
Anche in giardino il verde acceso stile greenery riesce a dare enfasi alla vegetazione e a trasmettere un senso di tranquillità, di abbraccio. Qui, una amaca di Amazonas.
aria pura, riossigenarsi e attingere nuova linfa. Per ringiovanire, e rinnovarsi. Greenery, la tonalità che è un inno alla vita, è emblematica della nostra ricerca di passione e di vitalità.
SIMBOLO DI UN BISOGNO Più le persone si sentono schiacciate dalla vita moderna, più forte è il loro desiderio di staccare, e nulla è meglio che immergersi nella bellezza e nell’armonia intrinseca della natura. Questo cambiamento si traduce nella diffusione del verde nella nostra vita quotidiana, attraverso la pianificazione urbanistica, l’architettura, l’oggettistica, l’abbigliamento, lo stile di vita. Solitamente al verde viene riservato un ruolo marginale, di sfondo: con greenery invece torna alla ribalta e si pone al centro del palcoscenico.
SFUMATUREDICIPRIA è un progetto di Chiara Sapiente, floral designer che coniuga nelle sue creazioni vegetali un’ispirazione soft rock insieme ad una tendenza metropolitana.
PROSSIMI APPUNTAMENTI DI SFUMATUREDICIPRIA - 4 / 9 Aprile 2017 Fuori Salone del Mobile Ménage con Acapulco Design, MANI, BrassBrothers e Carpet Edition presso Spazio WANT Milano Workshop presso Terrarium Art a Milano in collaborazione con Ortisgreen: - 20 Aprile 2017 Realizzazione di un quadro verticale HOH! - 27 Aprile 2017 “Corona la tua fantasia...con le piantine nello sfagno” - 18 Maggio 2017 Realizzazione di un quadro verticale HOH! - 25 Maggio 2017 Realizzazione di HoHpenAir il Kokedama con lo sfagno - 13 / 14 Maggio 2017 Vanitas Cremona - Tutti i sabati mattina proseguono i corsi di SFUMATUREDICIPRIA presso il Girasole di Travacó Siccomario (Pv)
Via Po 10
- 27028 San Martino Siccomario (PV) - Tel. Chiara 328.91.61.112 - Tel. Giacomo 392.11.19.329 P. IVA 01687400331 - sfumaturedicipria@gmail.com - www.sfumaturedicipria.com
GREENKIDS
Arriva il coniglio! Un’idea per arricchire la tavola in questo periodo: un simpatico animaletto realizzato con la tecnica degli origami. Bello anche per decorare un biglietto d’auguri, o un cestino di fiori di FRANCESCO FEDELFIO
L
a tecnica degli origami è ricca di spunti per chi ha voglia di cimentarsi con qualcosa di grazioso e che richieda una certa abilità. Vi proponiamo un coniglietto che si realizza con pochi, semplici passaggi. Sul retro di questa pagina troverete un quadrato di carta che ricorda quella usata per gli origami “veri”: ritagliatelo e poi usatelo per il vostro primo coniglietto! Il mio consiglio? Fatene tantissimi, e invadete la tavola di Pasqua: portano tanta allegria!
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I PASSAGGI
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1. Piegate il foglio lungo una diagonale. 2. Portate l’angolo in basso e quello in alto verso il centro, lungo la piega della diagonale. Piegate. 3. Piegate verso l’interno l’angolo a destra. 4. Prendete la punta appena portata verso l’interno e ripiegatela verso l’esterno (indovina: che cosa è? Giusto, la codina del coniglio!). 5. Gira il foglio, e piega la punta di sinistra verso l’interno. 6. Adesso piega in due. 7. Alza la parte superiore e con la forbice taglia la metà superiore lungo la linea di piegatura: ecco che spuntano le orecchie del coniglio! 8. Sistema le pieghe e disegna gli occhietti: eccolo pronto!
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GREENKIDS
linea tratteggiata questo quadrato e usalo per realizzare il tuo coniglietto di Pasqua.
Taglia lungo la
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Buona Pasqua! 44
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TERRICCI SPECIFICI
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ESTERNO
Tutti vogliono le bacche È il nuovo trend. Le piccole sfere attraggono tutti, meglio ancora se oltre a essere ornamentali, sono edibili. Le varietà più aggiornate, spaziando fra colori e forme di MATTEO RAGNI - MATTEO@MATTEORAGNI.EU
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osa preferisci, piante da frutto, piante orticole o le piante ornamentali? Se sei indeciso, se non hai spazio per tutto, scegli le berry, che danno la possibilità di avere piante di dimensioni ragionevolmente compatte e che in più producono frutti! La nostra selezione ha delle caratteristiche, che te la renderanno simpatica: assicura produzione di frutta da subito, sono piante che non hanno particolari esigenze climatiche e sono state selezionate per dare il meglio in vaso: quindi vanno bene anche sui balconi in città.
PERFETTO PER GLI HOBBY FARMER Blue Suede è facile: una consolazione per i giardini e le cucine anche dei più inesperti. Si impollina da solo, quindi una sola pianta è sufficiente per dare una buona quantità di mirtilli. Il cespuglio è compatto, perfetto per vasi e balconi. Dal giardino direttamente in cucina, è la gioia di chi vuole prodotti freschi a chilometri zero. Salutare, perché come tutti i mirtilli contiene molte vitamine e antiossidanti, che aiutano il corpo umano a costruire le sue difese, contribuisce anche a controllare il colesterolo, e ha un effetto anti-infiammatorio. Infine, Blue Suede è bellissimo. In estate, con i suoi grandi frutti blu, in autunno, con le foglie che virano al rosso borgogna. E Punt di forzi in primavera? Blue Suede a • Autoim pollinaz produce una massa di • Frutti io grandi e ne piccoli fiori bianchi. E poi è • Abbo ndanza dolci d • Produ gustoso: i suoi mirtilli sono zione p i frutti rolunga • C ta o lore autu succosi e dolci. In estate nnale d e c o rativo puoi raccoglierli in giardino e metterli direttamente nello yogurt, nelle insalate o sulla torta. Lo snack più salutare, a portata di mano.
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Punt di forzi a • Porta men
ROMANTICISMO E PROFUMO
Ribes Sanguineum Amore deve il suo nome all’esplosione di grandi to com • Fioris ce per tu patto grappoli di fiori che in primavera lo tta la lunghe ricoprono. I fiori sono rosa-rossi • Grand zza dei rami ig • Fiori d rappoli di fiori e profumano di vaniglia. Un i colore in effetto spettacolare nel giardino. Il profum tenso e ati • Bassa manute portamento è compatto, raggiunge un nzione metro e mezzo di altezza e un metro di larghezza. Tollera il sole e l’ombra parziale, e può resistere a una temperatura ben sotto lo zero, fino a -25° C. Perfetto per una posizione solitaria sul balcone, oppure in mix, in bordure realizzate con altri cespugli. Ovunque darà un tocco di amore romantico.
ROBUSTE PALLE DI FUOCO Quando vedi i mirtilli sul Vaccinium vitis-idaea Fireballs, capisci come mai è stato scelto questo nome. Punti a Fireballs produce molti mirtilli di forpzrecoce ra tu ri grandi e rossi, che durano sul • Fio grandi • Frutti frutti cespuglio a lungo. Questa è la n a za di Abbond stanno • i particolarità della pianta, insieme • I frutt lungo uglio a p alla fioritura precoce. Inoltre s e c l u s e ta s u • Rob Fireballs è robusta, preferisce posti te n te is s re freschi all’ombra totale e parziale e resiste fino a -35° C. In primavera va potata; dopo la fioritura, in estate inoltrata, appariranno i frutti, che sono edibili. Le serve solo un terreno ricco di humus, acido e ben drenato. Starà bene in gruppi e bordure, ma anche da sola nel suo vaso, dove le sue palle di fuoco scalderanno l’atmosfera.
BIANCO DA PRIMO PREMIO Una pianta incantevole, la Gaultheria procumbens GAULTHIER PEARL®, i cui frutti sono candidi come perle, e con origini storiche: infatti deve il suo nome a Jean-Francois Gaultier, un botanico del diciottesimo secolo che ha girato tutto il mondo per trovarla, guidato dalla sua passione per le piante. Gaulthier Pearl è certamente una pianta speciale. I frutti grandi e bianchi rallegreranno l’autunno e l’inverno, in estate appariranno i fiori bianchi. Sempreverde, può resistere fino a -35° C. Taglia molto Punti compatta, quindici centimetri di altezza di forza e trenta di larghezza, ed è adatta sia • Fioritura ab bondante indoor che outdoor. Preferisce terriccio • Bacche gran di e bianche • Molto resis acido e ombra parziale. In più, le sue tente al freddo bacche possono essere usate in • Va bene sia indoor diversi modi: non sono solo ornamentali, che outdoor ma anche edibili e si usano per realizzare gelati, caramelle, tè e oli aromatici.
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Bulbi estivi? Iniziamo adesso Trasformate terrazzi e balconi grazie ai bulbi a fioritura estiva. Da metà maggio, potrete piantare quelli già germogliati e completare l’opera in un solo pomeriggio. Non vi rimarrà altro da fare che godervi questa meraviglia
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di BIANCA BELFIORE in collaborazione con IBULB
Bulbi e salvia ornamentale, un mix che permette di portare in giardino l’azzurro: ci piace, perché ricorda il mare e il cielo estivo!
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iamo abituati ad associarli alla primavera: li abbiamo piantati in autunno e abbiamo aspettato la loro fioritura, che annuncia il ritorno della bella stagione. Ma ci sono anche bulbi che fioriscono in estate: qual è il momento giusto per piantarli, e in che modo si ottiene una fioritura ininterrotta durante tutta l’estate? Lo spiega il calendario dei bulbi estivi, che ti consente di vedere in un colpo d’occhio quali bulbi devi piantare per godere di una fioritura continua da giugno a ottobre.
In questo calendario puoi vedere i bulbi estivi in ordine di fioritura.
La calla è un fiore bellissimo ed elegante. Esemplari mini, in una ciotola tonda, compongono qui un magnifico centrotavola per il tavolo esterno.
DALL’IRIS ALLA DALIA In primavera si piantano i diversi bulbi estivi in modo che da giugno a ottobre potrai goderti un giardino pieno di colori. Nel calendario sono indicate le diciotto varietà di bulbi estivi più popolari in ordine di periodo di fioritura. Il primo a sbocciare è l’incantevole iris. Diversi bulbi estivi fioriscono anche a settembre, ed è la dalia a chiudere la stagione estiva, dato che si svela in ottobre! Con i primi geli le fioriture terminano. Ma a quel punto sarà il momento di pensare a dove piantare i bulbi primaverili, e di accoglierne in casa alcuni “da forzare” facendoli fiorire al caldo degli ambienti interni: la festa non finisce mai!
SCEGLI UN POSTO AL SOLE 1. Il periodo migliore per piantare i bulbi estivi è la primavera, quando il rischio di gelate è passato. Scegli una bella giornata per piantarli, così da apprezzare anche il lavoro preliminare. 2. I bulbi a fioritura estiva prediligono i luoghi soleggiati. Individua vari punti del giardino in cui possano ricevere abbondanti dosi di sole. Prendi anche in considerazione le altezze. I bulbi a stelo lungo risaltano meglio sul retro della bordura, mentre quelli a stelo corto sul davanti. 3. Allenta il terreno con un rastrello in modo da renderlo soffice ed elimina le erbacce e le piccole pietre. 4. Colloca delicatamente i bulbi estivi nel terreno, ad una profondità doppia rispetto all’altezza del bulbo. Fanno eccezione a questa regola i tuberi di dalia e di begonia che devono essere piantati poco sotto la superficie, perché hanno bisogno del calore del sole per crescere. 5. Annaffia i bulbi estivi subito dopo averli piantati, per stimolarne lo sviluppo. 6. Se il periodo di fioritura è piuttosto secco, si consiglia di annaffiare regolarmente. Se fa molto caldo, è consigliabile annaffiare i bulbi estivi la sera.
REGOLE PER I BULBI IN VASO • Usate fioriere e vasi forati sul fondo, per consentire all’acqua in eccesso di fuoriuscire. • Cospargete il fondo dei vasi con uno strato di cocci, per evitare che i fori si otturino. • Ponete il vaso in posizione soleggiata. • Annaffiate regolarmente. • Ogni tanto tagliate i fiori appassiti per stimolare la crescita di nuovi fiori.
Osate pure con gli accostamenti, e ricordate di eliminare i fiori appassiti per godere di una fioritura prolungata, che duri fino all’autunno.
7. Elimina i fiori appassiti. Questo consente ai bulbi estivi di sfruttare l’energia per produrre nuovi fiori anziché semi.
PERFETTI ANCHE NEI CONTENITORI I bulbi estivi in vaso sono bulbi a fioritura estiva che hanno già raggiunto lo stadio di pianta adulta in vasi da coltivazione presso il vivaio. Di conseguenza non occorre aspettare a lungo per vedere sbocciare i primi fiori poiché i germogli sono già presenti. L’unica cosa da fare è piantare i bulbi in una bella fioriera. Il risultato è una trasformazione istantanea del balcone o della terrazza che offre subito i suoi piacevoli effetti. Ma quali sono i bulbi a fioritura estiva più indicati per essere piantati in vaso? Questa è la nostra classifica: 1• Dalia 2• Begonia 3• Giglio (Lilium) 4• Calla (Zantedeschia) 5• Canna indica (Canna) 6• Giglio africano (Agapanthus) 7• Giacinto del Capo (Galtonia) 8• Latte di gallina (Ornithogalum) 9• Gladiolo abissino 10• Giglio ananas (Eucomis)
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L’invasione dei fiori Potrebbe mai capitare di dire che “sono troppi”? Secondo noi, no. Anzi: ne vogliamo di più, molti di più, nei prati, nelle fiorere, negli angoli che non sappiamo sfruttare. Ecco come di MARILENA BAGGIO
I VANTAGGI DEL PRATO FIORITO • Fornisce importanti potenzialità di immagazzinamento e stoccaggio di anidride carbonica (2,45 - 4,1 tonnellate di CO2/ha/anno) • Consente continuità paesaggistica tra campagna e città • Garantisce un risparmio dei costi gestionali (risorse idriche, riduzione degli sfalci e dei fertilizzanti e fitofarmaci, riduzione manutenzione periodica) • Ha un alto valore ornamentale • Valorizza le aree marginali di difficile gestione • Crea micro-ecosistemi utili alla biodiversità
opportunità di colore, e non solo, al verde delle nostre città; anche perché nel mio peregrinare nel nostro caro e vecchio continente scopro sempre angoli, fioriere o periferie rivestite da diversi miscugli di prato fiorito.
BELLO, MA SOPRATTUTTO UTILE Recentemente ho partecipato a un interessante ciclo di seminari, “Strategie per una pianificazione del Nuovo Sistema Rurale in una Visione Agroecosistemica”,
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utti noi, soprattutto da piccoli, abbiamo provato la piacevolezza e la pace di sdraiarsi su un prato fiorito a naso all’insù, per osservare il cielo, senza essere osservati. La sensazione di sentirsi accolti e coccolati, mentre i pensieri e i sogni si fissano in un tempo che è senza tempo. Ogni volta che vedo in campagna o in città un piccolo prato fiorito quella sensazione ritorna. Vorrei allora proporre qualche spunto di riflessione sul tema del prato fiorito come
Un’aiuola coltivata a prato fiorito vicino alla fermata del tram, a Milano.
Un’installazione di Orticolario, creata con un miscuglio di specie dall’altezza ragguardevole, che permette di usare il prato fiorito come elemento divisorio.
COSA C’È IN UN PRATO FIORITO? Una gran varietà specie differenti, come margherita, papavero, fiordaliso, oltre ad alcune graminacee (le erbe che costituiscono i tappeti erbosi tradizionali che fioriscono e
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resistono a condizioni climatiche estreme) e le piante erbacee con fioriture vistose come Aster dumosus e Arundinaria japonica. In generale per la realizzazione dei prati fioriti si
consigliano piante autoctone che, oltre a contribuire a mantenere la biodiversità del luogo, avranno bisogno di irrigazione solamente durante i periodi di lunga siccità e nei primi periodi dopo la semina
del prato in quanto si tratta di piante che si auto-sostentano. Queste poi, sono adatte anche a qualsiasi tipo di terreno, di esposizione e di condizione climatica.
ALCUNE SCELTE CHE SEMENTI USO?
Malcolmia maritima
Myosotis alpestris
Matthiola bicomis
Nigella damascena
Oeillet plumarius “Sweetness”
Papaver rhoeas
In Italia molte aziende offrono miscugli di semi per prati fioriti personalizzati e dalle percentuali variabili. Nel dettaglio le miscele più economiche per la coltivazione di un prato fiorito prevedono un mix di semi di diverse specie spontanee da fiori (fiordaliso, caglio zolfino, ambretta illirica, pratolina, salvia dei prati, e così via), che sono in grado di dare continuità all’effetto, dato che fioriscono in tempi diversi. Trovi questi miscugli nel tuo centro di giardinaggio di fiducia.
Fioriere a Tallin, in Estonia. Un fazzoletto di campagna in centro città, molto emozionale.
NON È COME PENSAVO! L’aspetto del prato dopo la germinazione spesso è fonte di preoccupazione perché considerato troppo rado. Al contrario, è corretto che sia rado, perché solo in questo modo tutte le specie avranno la possibilità di svilupparsi. Durante il primo anno vedrete la fioritura delle specie annuali, mentre le specie perenni svilupperanno la parte vegetativa. Dal secondo anno vedrete la fioritura delle specie perenni. In questo anno siamo nella fase cruciale di sviluppo del prato. Dal terzo anno l’equilibrio del prato nei confronti dei fattori ambientali e la capacità di competizione delle specie presenti raggiunge la fase ottimale.
organizzato dalla Federazione Regionale ordini dottori forestali agronomi della Lombardia e diretto da Paolo Lassini, in cui si proponeva una visione del territorio in cui la pianificazione del verde urbano assume un ruolo centrale, data la sua funzione ecologica, di mitigazione ambientale e di rigenerazione urbana. E in questa visione si inserisce perfettamente il concetto di multifunzionalità dei prati fioriti, che possono migliorare la qualità della vita delle persone, educandole alla bellezza della biodiversità e riavvicinandole alla cultura agricola delle nostre terre. Tanti sono i vantaggi di un prato fiorito: innanzitutto quello di creare micro ecosistemi, e poi di instaurare una continuità paesaggistica tra campagna e città, garantendo un risparmio dei costi gestionali: dalle risorse idriche, alla riduzione degli sfalci e dei fertilizzanti e fitofarmaci, fino alla manutenzione periodica.
STILE SELVATICO A seconda del contesto possono essere sperimentati prati fioriti wildflowers, ovvero di fiori spontanei, soprattutto in aree vincolate di parchi regionali, oppure prati a pronto effetto sfruttando l’uso ornamentale delle specie autoctone, come accade oggi in molte parti d’Europa. Ho visto interessanti esempi in Francia, a Tallinn in
NON SERVE TAGLIARLO
Estonia, ma anche a Milano lungo le linee tranviarie o in prossimità di periferie. I prati fioriti possono diventare dei luoghi di cucitura di aree verdi piccole in un tessuto antropizzato, ma non solo come appartenente alla minuta rete delle infrastrutture verdi, come pensavo anni fa, ma anche come piccoli spazi di sosta e di accoglienza, piccole oasi verdi anche in centri storici. E non è sempre vero che non si può calpestare. Il successo nasce dalla corretta tecnica operativa e dalla qualità del seme utilizzato, ma è determinato anche dalla scelta dell’area, con il controllo sulla qualità del terreno, dalla scelta del miscuglio e del periodo di semina, dalla preparazione del terreno, e infine dalla manutenzione. Non è possibile realizzarlo se l’ombreggiamento è totale, mentre il parziale è possibile solo per alcuni mix di fiori, oppure il terreno troppo sciolto, sabbioso e molto povero è da evitare se non si può irrigare. Quindi, vediamo come procedere per realizzare un prato fiorito.
Di solito un prato è in fiore dalla primavera all’estate inoltrata e ha bisogno di essere tagliato solo una o due volte all’anno.
Un prato fiorito a Cluny, in Francia.
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I passaggi per avere un prato fiorito 1. PULIZIA DELLA VEGETAZIONE SOPRASSUOLO Si provvede alla pulizia degli elementi vegetazionali (piante e tappeto erboso non desiderati) presenti nell’area destinata alla semina, con mezzi meccanici, chimici o manuali.
2. ROTTURA DEL PROFILO Generalmente un vecchio prato o comunque un’area verde precedentemente utilizzata presenta un terreno compatto, specie se argilloso; è opportuno allora effettuare con mezzi meccanici la rottura degli strati di cui normalmente è formato il suolo, avendo cura di non portare in superficie le parti di suolo profonde che iniziano appena 40-50-60 cm sotto la superficie. Se l’area è piccola, l’intervento può essere fatto manualmente, semplicemente vangando il terreno; viceversa, intervenendo su vaste superfici, può essere utile una vangatura o un’estirpatura con un mezzo meccanico (miniescavatore o trattore).
3. POSA DELL’IMPIANTO IRRIGUO Durante le fasi di lavorazione del terreno può essere utile predisporre e realizzare un impianto d’irrigazione, per sostenere il prato fiorito nei periodi di maggiore caldo.
4. EVENTUALE APPORTO SOSTANZA ORGANICA Per ottenere un risultato migliore, specie se il terreno oggetto d’intervento non è mai stato concimato in precedenza è opportuno distribuire un ammendante organico, quale ad esempio il letame pellettato o lo stallatico.
5. LIVELLAMENTO GROSSOLANO DELL’ORIZZONTE SUPERFICIALE Si procede ad un primo livellamento superficiale, avendo cura di interrare l’eventuale ammendante appena distribuito.
6. TRATTAMENTI DISERBANTI O FALSA SEMINA In caso le operazioni sopra descritte vengano effettuate in inverno o in primavera e si provveda alla semina dopo l’estate, quando le temperature si assestano su valori medi (25°) favorevoli alla semina, è consigliabile mantenere l’area pulita dalle malerbe, mediante trattamenti chimici o interventi meccanici (erpicatura, vangatura, rimozione manuale delle infestanti). Un’alternativa valida è rappresentata dalla falsa semina: si va ad irrigare l’area preparata in modo da favorire la germinazione dei semi delle malerbe, che poi vengono contrastate come abbiamo detto.
7. LIVELLAMENTO DELL’ORIZZONTE SUPERFICIALE A questo punto si provvede a rendere il terreno superficiale fine e facilmente lavorabile, in modo da livellarlo in modo definitivo. Su una piccola area si può procedere ad una fresatura con erpice rotante o semplicemente ricorrendo al rastrello; viceversa, su un’area ampia conviene affidarsi ad un trattore con erpice rotante.
8. SEMINA TAPPETO ERBOSO Dovendo seminare un miscuglio, cioè un insieme di semi con dimensioni e forme diverse, la distribuzione risulterà particolarmente impegnativa, perché in mano, al momento della dispersione, ci si troverà semi piccolissimi e semi anche molto più grandi. Per ottenere un effetto uniforme dovrete prestare particolare attenzione.
9. INTERRAMENTO O COPERTURA DEL SEME ED EVENTUALE RULLATURA Per garantire un buon risultato, è opportuno interrare il seme rastrellando in modo leggero la terra superficiale (solo il primo centimetro), oppure distribuire un sottile strato di top soil, ovvero terriccio misto a sabbia, presente solitamente presso garden e vivai. Eventualmente si può procedere alla rullatura dell’area appena seminata. Concludete irrigando leggermente.
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Il giardino più “naturale” che c’è Un nuovo modo di interpretare gli spazi verdi, che diventano più sostenibili e consapevoli. Come? Scegliendo le varietà giuste per il clima. E poi, è una questione di radici… a cura di FRANCESCO TOZZI testo di LUCA AGOSTINI foto di VITTORIO PERETTO
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pesso, nei giardini, la scarsa piovosità è percepita come un limite alla fantasia progettuale. Sembra che non potendo disporre di piogge regolari o di un efficiente e onnipresente impianto di irrigazione automatico, siano precluse le possibilità di allestire degli spazi verdi gratificanti, densi di fiori e profumi. Non è così: da un’osservazione attenta della Natura, non disgiunta da una giusta dose di umiltà, si può invece provare a ripensare questa materia, facendo in modo che le piante, lungi dall’essere attrici passive e inconsapevoli del progetto, diventino nostre alleate, nostre collaboratrici. È quello che accade con il Dry Garden.
TERRENO, LAVORAZIONE PROFONDA Il Dry Garden è l’espressione della filosofia del giardino naturale e del rispetto delle condizioni climatiche. Piante mediterranee e/o affini a tale ambiente, correttamente associate e scelte, delineano il tracciato,
DRY GARDEN IN PILLOLE • Utilizzo di piante mediterranee e/o affini a tale ambiente • Ridotto carico manutentivo rispetto al verde tradizionale • Attento studio delle strategie di sopravvivenza delle piante a clima arido • Utilizzo di giovani piante con apparato radicale più sviluppato della chioma • Determinante una lavorazione profonda del terreno • Manutenzione ordinaria più contenuta
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ESTERNO
portamento verticale, condizione utile per un miglior sviluppo in profondità. Occorre che la prima lavorazione del terreno sia fatta in profondità, per decompattare la struttura, così che la radice possa approfondirsi per cercare l’umidità che le necessita, nei momenti e nelle stagioni più asciutte. Al tempo stesso, un terreno più sciolto è garanzia di un buon drenaggio e di assenza di ristagni d’acqua che sarebbero letali per questo tipo di vegetazione.
Il segreto nel Dry Garden è la scelta di essenze adatte al clima mediterraneo.
creando un paesaggio dinamico nelle ore, nei giorni, nelle stagioni e negli anni. Caratteristiche fondamentali, un ridotto carico manutentivo rispetto al verde di tipo tradizionale, e un preciso messaggio di attenzione, rispetto e comprensione della Natura. Alla base di tutto ciò, l’osservazione e un attento studio delle strategie di sopravvivenza delle piante da clima arido, una lunga sperimentazione, la volontà di ripensare il giardino come una vera associazione di esseri viventi e anche una produzione vivaistica di qualità. E questo è uno dei tasselli più importanti per il Dry Garden: avere a disposizione delle giovani piante in cui l’apparato radicale sia ben più sviluppato della chioma e sia caratterizzato da un
Le graminacee danno struttura e riempiono. Sono perfette nel Dry Garden perché necessitano di un basso livello di manutenzione.
Le piante crescono in una situazione naturale al 100% che le rende molto forti e, quindi, poco bisognose di cure.
PICCOLI ECOSISTEMI La manutenzione di un Dry Garden sarà più contenuta rispetto quelle “classiche”, munite di impianto di irrigazione automatico. Le piante cresciute in questa situazione fortemente naturale, infatti, saranno più robuste e meno bisognose di cure. Dal fogliame di alcune arriveranno al terreno delle sostanze anti-germinanti, in grado di limitare la crescita di altre specie nelle immediate prossimità. Gli olii essenziali prodotti da altre piante, invece, sono una difesa dai predatori e, in caso di evaporazione, arrivano a garantire un microclima attorno al fogliame in grado di ridurre la temperatura. La conoscenza e lo studio di queste inter-relazioni e di questi processi sono alla base di un nuovo modo di vedere i giardini, che potranno essere più sostenibili e più consapevoli. Nel quadro di questa sensibilità naturale che un Dry Garden riesce ad attivare, ben si colloca un vero orto dove poter coltivare piante eduli, aromatiche e a fiore. La soddisfazione di coltivare senza ricorrere alla chimica, ottenendo frutta e verdura fresche e genuine, può regalare intime e autentiche gioie. L’equilibrio che si crea in un Dry Garden, tra insetti e loro antagonisti, si estende a questo spazio ordinato e racchiuso da una lieve recinzione in legno.
L’AZIENDA Mates Piante è un vivaio nato nel 1994 dalla riconversione di un’azienda agricola tradizionale, oggi coltiva piante mediterranee su una superficie di oltre 40 ettari. La produzione di giovani piante in alveolo o vasetto da ricoltivare è il punto di forza del vivaio, e la vendita è rivolta a garden center, alla grande distribuzione e ai giardinieri professionisti. Le oltre 50 varietà di oleandro (Nerium oleander), la Polygala myrtifolia e la Polygala myrtifolia x oppositifolia ‘Bibi Pink’®, il Trachelospermum jasminoides con la novità ‘Star of Toscane’®, il Callistemon masotti ‘Mini Red’®, sono solo una piccola parte delle oltre 200 specie coltivate. Tutti i prodotti sono certificati dal marchio registrato “Talea Maremma” (Natural High Quality). www.botanicaldrygarden.com
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ALTERNATIVE AL PRATO Non è facile immaginare un prato diverso da quello all’inglese. A Botanicaldrygarden hanno messo a punto, dopo anni di sperimentazione, alcune alternative, che possono essere utilizzate da sole o combinate tra le diverse specie, che in breve tempo tappezzeranno la superficie del terreno. • Achillea crithmifolia • Cerastium tomentosum • Convolvulus mauritanicus • Cotula lineariloba • Dymondia margaretae • Erodium manescavii • Frankenia laevis • Lippia nodiflora var. canescens • Verbena peruviana • Verbena x hybrida • Thymus serpyllum ‘Elfin’ • Zoysia tenuifolia
SPAZIO ANCHE PER L’ORTO Con, con la linea BotanicalDryGarden, Mates Piante ha voluto dare un nuovo corso al giardinaggio, con giardini dall’elevato contenuto ambitale, che racchiudono al loro interno l’orto, con un richiamo anche ornamentale. Dall’esperienza maturata negli anni, il vivaio toscano è in grado di progettare e costruire Dry Garden, con tanto di orto. Il concetto è semplice: si tratta di inserire degli orti coltivati in cassoni, costruiti in vari materiali e dimensioni su un substrato studiato appositamente da Mates Piante, fertile, ricco di sostanza organica e soffice abbastanza da non richiedere lavorazione, facile da mantenere e in linea con le moderne pratiche biologiche ecosostenibili. La recinzione perimetrale è l’elemento più caratterizzante ed evidente di questi orti. Indispensabile per poter ricreare quel clima da hortus conclusus regolare e preciso, che tanto affascina nei giardini monastici del passato. Viene realizzata completamente a mano, usando legname di qualità trattato in autoclave, con graziosi cancellini d’ingresso.
Lo spazio per l’orto, recintato come nei monasteri medievali, prevede un impianto di irrigazione a goccia che riduce al minimo lo spreco delle risorse idriche.
La recinzione può essere verniciata a seconda dei gusti o lasciata al naturale. Il disegno interno si adatta alle esigenze del cliente e allo spazio esistente, mai uguale, discreto e generalmente simmetrico; i viottoli sono percorribili in ogni momento anche dopo forti piogge, possono essere completamente lastricati o ricoperti con i materiali più diversi. L’irrigazione è a goccia, automatica o settoriale, ogni zona è escludibile dal sistema e ha turni irrigui modulabili a seconda dello sviluppo della tipologia degli ortaggi. E così prende forma il nuovo giardino, il Dry Garden, con tanto di orto.
Lo studio e la conoscenza delle inter-relazioni fra le specie da clima arido sono alla base della progettazione di un Dry Garden.
Il segreto? L’apparato radicale delle piante: molto più sviluppato della chioma e verticale, per potersi sviluppare scendendo in profondità.
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Sorge un nuovo acero L’attesa è stata lunga, ma ne valeva la pena: il variare delle cromie e la grande resistenza, oltre alla elegante forma delle foglie, sono le caratteristiche che preludono al suo successo di MATTEO RAGNI - MATTEO@MATTEORAGNI.EU
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In un grande contenitore come pianta esemplare, nel patio o in balcone, Moonrise riuscirà comunque a crescere fino a 3 metri di altezza per 1 metro di larghezza.
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cer ‘Moonrise’ è la nuova splendida introduzione di Hillier Vivai al RHS Chelsea Flower Show 2016. Scoperto dal noto specialista di Aceri giapponesi, Carl Munn, nel suo vivaio in Oregon nel 1991, l’Acer shirasawanum ‘Moonrise’ ha fatto il suo debutto con Hillier Vivai al RHS Chelsea Flower Show 2016. I grandi punti di forza dell’Acer ‘Moonrise’ sono il suo spettacolare colore autunnale e la sua resistenza alle malattie.
COME L’ALBA LUNARE In primavera i nuovi germogli emergono con un rosso brillante facendo un bel contrasto con le foglie giallo candido. In estate, Acer ‘Moonrise’ è totalmente coperto di fogliame quasi fluorescente, color chartreuse (un giallo “Liquore Strega”) che diventa rosso vibrante in autunno. Ma non sono solo i colori spettacolari a far notare l’Acer shirasawanum ‘Moonrise’. Sono sorprendenti anche il bel portamento espanso, e le foglie palmate, come ventagli. Tutte caratteristiche che Carl Munn durante il periodo di selezione ha osservato, seguendo la crescita e lo sviluppo della pianta, per ben quindici anni, prima di iniziare la produzione: voleva essere sicuro che queste caratteristiche fossero ben fissate nel genoma della pianta.
BELLISSIMO ANCHE “DA PICCOLO” Il nome ‘Moonrise’ (“alba di luna”) è stato scelto perché il colore delle foglie ricordava a Carl il mutare della luna nel cielo scuro della notte. Nonostante il rimando alla luce lunare, però, Acer ‘Moonrise’ ama avere un posto al sole, e si adatta anche all’ombra
Le foglie, dalla caratteristica forma a ventaglio, variano dal giallo crema al rosso brillante.
PUNTI DI FORZA 1. Nuove foglie rosso brillante 2. Foglie giallo neon in estate 3. Le foglie non bruciano al sole 4. Buona resistenza alle malattie 5. Dà un tocco di design contemporaneo L’installazione di Hillier Vivai al RHS Chelsea Flower Show 2016, dove è stato presentato per la prima volta al pubblico l’acero di Carl Munn.
Quindici anni di osservazione: tanto è durato l’esame di Carl Munn per verificare la stabilità delle caratteristiche della nuova pianta.
parziale, sempre però in terreni umidi e ben drenati. La resistenza al freddo? Strabiliante, fino a -22° C. Questa varietà poi si presta per essere piantata in giardino o in un grande contenitore come pianta esemplare, dove riuscirà comunque a crescere fino a 3 metri di altezza per 1 metro di larghezza. Insomma: possiamo ospitarlo proprio tutti.
USO 1. Singolo, in vaso sulla terrazza 2. Parchi e giardini come pianta da mezza altezza 3. Bordure miste accanto a graminacee e a rampicanti
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Foglie d’argento Sta conoscendo nuova vita come fronda nei mazzi di fiori. Ma l’Eucalipto è bellissimo sempre, in giardino, ma anche in casa, grazie al colore e alla fragranza delle foglie
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di COSTANZA DI MATTEO
i chiama Azura®, è originario dell’Australia, ma ultimamente è molto popolare in tutti i giardini ornamentali europei. È un eucalipto a cespuglio che si presenta con un attraente fogliame colore argenteo-ceruleo, e un odore molto aromatico, che oltre ad essere piacevole all’olfatto, è anche utile per tenere a bada le zanzare. La crescita è più lenta rispetto
agli standard della famiglia degli eucalipti, solo 50-60 centimetri all’anno: quindi è più facile mantenere il suo aspetto cespuglioso e compatto. Regge bene le potature, resiste al freddo fino a -17º C, può stare in posizione assolata o in mezz’ombra. E se tutto questo ancora non vi basta, ricordatevi che è un sempreverde, che darà struttura e definizione al vostro spazio anche in inverno.
MILLE USI PER L’EUCALIPTO Le foglie essiccate possono essere usate per infusi, e in suffumigi. L’olio essenziale di eucalipto è indicato per fluidificare ed eliminare le secrezioni bronchiali, come trattamento della febbre e per combattere l’asma. È utile contro le infiammazioni dell’apparato urogenitale ed intestinale. Inoltre possiede proprietà antivirali ed antinfiammatorie e viene indicato contro i reumatismi; come insetticida può essere utile per eliminare i parassiti, stimola il sistema immunitario ed è antinevralgico. È utilizzato nella cura delle vesciche causate da varicella, herpes labiale e fuoco di Sant’Antonio.
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Il portamento compatto, a cespuglio, rende Eucalyptus ‘Azura’ perfetto per la coltivazione in vaso.
Grazie al colore particolare, al fatto di essere sempreverde e resistente alle basse temperature, questo eucalipto è adatto a dare struttura ai giardini.
Una nota di azzurro Questo eucalipto è adatto sia a grandi spazi, che a piccoli giardini, ovunque possa essere utile una macchia sempreverde dal colore particolare, che possa resistere anche al freddo rigido. Va bene anche come bordura e può essere un elemento di rilievo nella progettazione di un giardino invernale, per esempio insieme al Cornus alba ‘Westonbirt’, oppure con Cotinus coggygria ‘Royal Purple’ e Phormium ‘Maori Chief’. Ottimo anche da aggiungere ai giardini di piante xerofile e nei giardini mediterranei. È eccellente per creare siepi, schermi, ed è ottimo se coltivato come esemplare in vaso, o in combinazione con altre piante in ampie fioriere. Ma la cosa interessante è che questo particolare eucalipto è adatto anche per l’interno, in posizione soleggiata, dove arricchirà l’ambiente con il caratteristico profumo delle foglie.
UN PO’ DI STORIA Al suo arrivo in Europa, nel 1860 circa, l’eucalipto si acclimatò senza fatica, specie nelle zone temperate. In Africa, nelle Indie occidentali e nell’Europa meridionale fu coltivato diffusamente nei terreni acquitrinosi, perché grazie al potere drenante del suo apparato radicale, avido di acqua, l’eucalipto ne può assorbire moltissima, riuscendo, in tal modo, a prosciugare le zone paludose: per tale motivo, era coltivato soprattutto nelle regioni che, essendo acquitrinose, erano infestate dalla malaria.
Parola d’ordine: potare Il colore grigio azzurro, così fiabesco, è dato dal sottilissimo strato di sostanza cerosa bianca che ricopre le foglie giovani. Il fogliame giovane è anche quello più decorativo, perché ha forma globulosa. Le foglie adulte, invece, sono di un verde non molto interessante, di forma lanceolata. Per questo è importante potare regolarmente i rami, in modo da permettere la generazione di nuove foglie. In queste, infine, è presente l’olio essenziale, fortemente aromatico, per cui questa pianta è famosa. La fioritura è estiva, i fiori sono bianchi, e i petali nascondono interamente il resto del fiore: il nome è stato scelto proprio per questo fenomeno, infatti viene dal greco εὖ, “bene”, e καλύπτω, “nascondere”. Predilige la posizione assolata, e non ha troppe pretese rispetto al suolo in cui viene coltivato.
Questo eucalipto in particolare può essere tenuto negli ambienti interni, dove starà bene come esemplare ma anche in combinazioni miste.
PER INFORMAZIONI, VISITA IL SITO www.plantipp.eu
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Si prega di raccogliere i fiori Alle porte di Milano aprirà questa primavera Tulipani Italiani, una iniziativa unica in Italia. Per portare la magia fra le industrie del popolo europeo “che più ama il bello”. Non vediamo l’ora! colloquio con EDWIN KOEMAN di MARTA MEGGIOLARO
L
a notizia ha fatto il giro di tutti i media e di tutti i social: è arrivato a Cornaredo un giovane olandese. Lui e la sua fidanzata hanno un progetto ambizioso: realizzare il primo campo di tulipani u-pick in Italia, cioè un campo in cui si entra, attrezzati di cesta, per cogliere i tulipani che più ci piacciono, realizzare il nostro mazzo, e portarcelo a casa - dopo averlo pagato, ovviamente – vivendo un’esperienza magnifica nella natura e la gioia di godere di fiori davvero a chilometri zero. Come nasce l’idea Tulipani Italiani? Insomma, come mai un olandese decide di realizzare il suo sogno in Italia, e proprio a Cornaredo? I miei producono bulbi e tulipani a Koburg, in Olanda. Due dei miei fratelli, Johan e Robert, hanno trasformato l’azienda di famiglia in una grande compagnia con 70 ettari di terra e 20 milioni di bulbi prodotti ogni anno. Il mio fratello più giovane invece, Jeroen, ha sposato una ragazza americana e insieme hanno aperto un campo u-pick di tulipani in America. All’inizio uno piccolo, in
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Edwin e Nitsuhe in Olanda, fra i campi della famiglia di lui, a Koburg.
TULIPANI SPECIALI Blue Wow, Black Hero, Black Parrot: sono alcune delle varietà particolari che troverete a Cornaredo.
Virginia, e poi un secondo più grande a Rhode Island. Sono andato là per aiutarlo, ho visto che la sua idea è stata un successo, che era un buon modello di business da esportare; ma se non sei americano è molto difficile e costoso iniziare un’attività. Allora mi sono detto: perché non in Europa? Ho pensato subito all’Italia, perché amo questo Paese, parlo un po’ la vostra lingua,
I tulipani stanno spuntando: per fine marzo è prevista l’apertura. Il campo sarà nel suo massimo splendore a metà aprile.
pagarli. Saranno a disposizione anche cesti e cestini per la raccolta, oltre ai servizi.
Un campo u-pick. L’iniziativa è già diffusa in altre zone d’Europa, mentre quello di Cornaredo è il primo in assoluto in Italia.
conosco la cultura italiana e il vostro mercato di fiori. L’Italia è il posto giusto anche perché gli italiani amano i tulipani e per esperienza posso dire che vogliono i fiori più belli, anche se sono più costosi. È un po’ come per l’abbigliamento: amano indossare i vestiti più belli, e sono disposti a pagarli molto. Prima ho pensato a Roma, ma poi ho cambiato idea e mi sono diretto su Milano. Roma ha un fascino indiscutibile e un clima meraviglioso, ma la Lombardia e specialmente Milano sono il cuore dell’industria. Ho pensato che un campo di tulipani sarebbe stato molto più speciale qui. Ho scelto i campi che mi hanno proposto in affitto a Cornaredo, perché la terra qui è molto buona, è drenante, quindi i bulbi non dovrebbero annegare se piove molto. Un altro elemento importante è il parcheggio. Infine i contadini da cui ho affittato la terra sono molto disponibili e desiderano cooperare. Questo è molto importante per me, perché ho bisogno di aiuto con i contatti, il mio italiano non è abbastanza buono. In novembre io e Nitsuhe, la mia fidanzata, abbiamo iniziato a piantare i bulbi. Poi abbiamo iniziato a organizzare tutto per il grande evento primaverile. Ci racconti qualcosa di come si svolgerà l’evento? Questo grande campo di tulipani u-pick è un’iniziativa completamente nuova in Italia. Ci sono alcuni giardini di tulipani, ma lì non si possono raccogliere i fiori. Quindi questa possibilità è unica. Vogliamo che Tulipani Italiani sia il posto più allegro di Lombardia, grazie ai nostri fiori e ai valori con cui abbiamo creato questo posto: sostenibilità, amicizia, buona organizzazione, flessibilità, senza dimenticare gli ingredienti italiani: bellezza, natura e allegria. Abbiamo piantato 250mila bulbi, di 183 varietà. 230mila sono in 18 mix composti ognuno da circa 10 varietà. E questi sono destinati al u-pick. Gli altri bulbi di tutte le varietà sono stati piantati a mano, in ordine alfabetico, in una composizione a forma di cuore: questo sarà il nostro show garden, dove fare le foto. Abbiamo allestito una recinzione intorno al campo, e all’interno si trovano quattro gazebo con tavoli e il materiale per incartare i tulipani, oltre al posto in cui
APERTURA AL PUBBLICO Dipende dal tempo; probabilmente sarà alla fine di marzo. Nella prima metà di aprile il campo sarà bellissimo, nel pieno del suo splendore, mentre nella seconda metà di aprile inizierà la fioritura delle varietà tardive. La chiusura avverrà quando i tulipani saranno tutti fioriti, intorno all’inizio di maggio. Nell’ultima fase gran parte dei tulipani saranno già stati raccolti e probabilmente ci saranno “i saldi”.
Come sarà organizzato l’ingresso? Chiederemo di pagare alcuni tulipani in anticipo, all’entrata. Come azienda agricola non possiamo far pagare l’ingresso, quindi abbiamo dovuto ingegnarci. Il pagamento all’ingresso forse suona strano, ma è utile, perché per fare sì che questa sia un’esperienza positiva dobbiamo garantire che il campo non sia affollato. In questo modo evitiamo che le persone entrino “solo per fare un giro”, per fare due foto, e che escano alla fine senza aver comprato niente, dopo aver occupato il parcheggio e aver sovraffollato il campo al posto di chi vorrebbe vivere la piena esperienza del u-pick. I visitatori che pagano l’ingresso naturalmente potranno godersi i tulipani, fare le foto, rilassarsi, guardare il giardino, e poi potranno prendere un cesto e iniziare a raccogliere i propri tulipani. Dopo la raccolta potranno incartare i loro fiori con la carta a disposizione, aiutati da persone che saranno lì apposta, e alla fine pagheranno i tulipani raccolti. Il grande evento sarà l’esperienza: guardare i tulipani, fare bellissime foto, stare fuori coi bambini, e sarà uno sport anche decidere quali fiori raccogliere e incartarli! Si potrà realizzare un coloratissimo mazzo da portare a casa, oppure da regalare a qualcuno che amiamo. O entrambi. PER INFORMAZIONI SULL’ APERTURA E LA PREVENDITA www.tulipani-italiani.it
Il campo di Cornaredo, dove Edwin e Nitsuhe hanno piantato 250mila bulbi di 183 diverse varietà.
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IL GIARDINIERE
Non dirmi “l’ho v ANNA PIUSSI
Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Difficile il lavoro dei garden designer del ventesimo secolo, che devono lottare con le foto che arrivano dalla rete. Pinterest, in particolare, è una bomboniera insidiosa. Può essere utilissimo dare un’occhiata… ma ad alcune condizioni
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er chi mi leggerà fra vent’anni, quando sarà scomparso, o per chi miracolosamente è rimasto all’oscuro dei tentacoli dei social media, Pinterest è essenzialmente una bacheca sulla quale puoi trovare fotografie di quello che ti interessa. Ricercando per parole chiave che spaziano dal più generico “giardini” a sempre più specifiche “orti”, “piante perenni”, “xerofile”, “succulente”, “rampicanti”, puoi trovare e mettere da parte fotografie di soluzioni architettoniche, associazioni di piante, e anche piante di cultivar specifiche, che vuoi usare nel tuo giardino o proporre a un cliente.
RISALIRE ALL’ORIGINALE Inizialmente ero riluttante ad usarlo, perché quando ti ci infili è un labirinto dispersivo, in cui per intere giornate segui piste allettanti di caramelle, senza combinare nulla. Pinterest è una enorme bomboniera, piena di caramelle diverse, tutte allettanti - e alla fine della scorpacciata ti lascia con lo stesso senso di avere esagerato con le schifezze. Posso però trovare immagini di giardini che mi ispirano, o postare foto dei miei, e condividerle con clienti per dare loro un’idea del tipo di struttura, o effetto di piante, che vorrei raggiungere. Prima si faceva lo stesso lavoro ritagliando e incollando foto di riviste, adesso quelle foto le posso raccogliere su una cartella privata di Pinterest. Che è pieno di foto professionali, e quando sei fortunato ti rimandano al sito originale, in cui si dà credito sia al fotografo che al designer; ma che ha anche molti degli “errori di trascrizione” di cui è infestato il web: piante con il nome sbagliato, e attribuzioni disoneste. Attribuirsi il design, esecuzione o fotografia di un giardino altrui è non solo patetico, è plagio, perseguibile per legge. Ci sarà sempre qualcuno che pensa di potere agire sul web in segreto: ma pubblicare il lavoro di altri sotto il proprio nome, o senza permesso, su un
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di ANNA PIUSSI
caramelle hanno lo stesso prezzo o sono disponibili in tutti i paesi Non tutte le
altro sito, non è legale, e credetemi che non si sfugge perché ci sono crawlers, programmi che risalgono per le filiere del web come ragnetti, trovano le immagini rubate, e permettono quindi di perseguire legalmente chi se ne appropria. Me l’ha detto la direttrice di una grande rivista di giardini, per la consolazione di fotografi, designers e architetti che sono stanchi di vedersi rubare il frutto di anni di lavoro.
IL FILTRO GIUSTO: LA REALTÀ Per chi si chiede il perché di questo excursus web-legislativo: il punto è che Pinterest e simili possono essere utili quanto fuorvianti. Sono fonte di molte idee, che però vanno selezionate per fattibilità economica, climatica, logistica. Le cartelle private vanno bene per proporre idee ai clienti ad esempio tipi di scalini, pavimentazioni, dislivelli, e gruppi di piante. Ma se sono i clienti che pescano immagini dalla bomboniera del web, e me le passano, e a questo punto divento Doctor No. Gliene faccio passare un decimo, perché per quanto belle certe idee, possono essere totalmente in conflitto l’una con l’altra, o richiedere piante che non sopportano il terreno o il clima, oppure che sono semplicemente introvabili o carissime in Italia. Quello che manca da una collezione di immagini, è il contesto reale. Per le piante è importantissimo, perché devono vivere in un ecosistema specifico. Ogni giardino deve essere su misura del contesto paesaggistico e architettonico, quindi quello che va bene per una casa sul mare in California può essere fuori luogo per un casale toscano, e perché non tutte le caramelle hanno lo stesso prezzo o sono
o visto su internet” disponibili in tutti i paesi. La stessa pianta che viene prodotta in migliaia di esemplari in Australia può essere stata introdotta e accettata da poco in Italia, quindi se si trova in commercio sarà in tirature limitate, con prezzi in proporzione, e mi ci vorrà tempo e costi per scovarla fra vivai specialistici. E questo mi porta al risultato del concorso indetto presso colleghi vivaisti: “Qual è la frase che più odiate sentirvi dire?”. Vince Cosimo F. con “L’ho visto su internet”. Questa è la frase che gli fa battere la testa sulla scrivania. Non ne può più di chi lo martoria al telefono con descrizioni del genere, che tutti conosciamo: “Ha le foglie verdi, un po’ piccole ma anche grandi, i fiori sono bianchi ma coi petali celesti, a trombetta ma sembra un gelsomino,
non perde le foglie, mai, e profuma di rosa moscata” per concludere con “Me la trovi?”. Qualsiasi obiezione del povero Cosimo viene respinta dall’interlocutore convinto: “L’ho vista su internet, quindi esiste.”
L’ARTE NON È BANALE EMULAZIONE
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© Kiko Jimenez - fotolia.it
Personalmente oscillo fra utilizzare Pinterest e voler tornare a carta e penna. Il lavoro del designer consiste nel trovare l’insieme di piante adatte a quel luogo specifico, disponibili, e all’interno di un budget definito. Alle volte tante idee in più sono ostacoli supplementari. Internet è una grande risorsa, ma non ha un editore, non ha un vaglio, il contenuto spazia dalla pubblicazione botanica di grandi università, con note a piè di pagina che rimandano a pagine di dati e pubblicazioni affidabili, a siti di appassionati di piante che ne tracciano l’uso in località specifiche, utilissime, fino a pagine amatoriali totalmente random, che ripetono informazioni erronee. Detto questo, la ricerca di immagini porta alla luce giardini che si possono studiare per ore, per imparare un nuovo linguaggio estetico e nuove soluzioni tecniche. Nonostante tante immagini mal identificate, o fuori contesto, una ricerca per immagini può rimandare al contesto originale, il sito web in cui è stato pubblicato in origine, e da lì si impara tantissimo di design e di botanica. Nel grande calderone trovi le opere di designers che stanno formando il paesaggio contemporaneo: è inutile cercare di copiare l’intera composizione, ma si può studiare la struttura, come si ottengono certi effetti e contrasti, per proporla con piante e materiali adatti al nostro contesto. La storia dell’arte è fatta da riferimenti ad artisti passati, non esisterebbe l’arte del Sette e Ottocento senza lo studio di Raffaello e Michelangelo, è una continua citazione di immagini del Rinascimento, a loro volta basati sull’arte classica, cosi come Picasso non avrebbe svegliato il ventesimo secolo senza il suo studio di arte africana. Ma allo stesso modo ogni grande artista ha emulato e interpretato con i suoi mezzi, nel suo contesto culturale, quello che aveva davanti. Chi ama l’arte apprezza proprio questo processo di reinvenzione, appropriazione, che rende ogni opera nuova e adatta al luogo. Non tira su il telefono chiedendo il giardino di Boboli perché “esiste, l’ho visto su internet”. Si accontenta magari di una Santolina neapolitana “sulphurea”, perché quella Cosimo la trova volentieri.
IL SEGNALIBRO
Questione di passione Un ventaglio di testi che permettono di approfondire o di approcciare un nuovo hobby, un nuovo amore, un nuovo modo di usare il proprio tempo libero. Perché alla fine, molto di quello che siamo, lo dice come usiamo il tempo libero dai doveri di MARTA MEGGIOLARO
PICCOLO LIBRO DEI BONSAI. L’ARTE DI COLTIVARE ALBERI IN MINIATURA di Malcom & Kath Hughes 144 pagine, 14,00 euro, ed. Il Castello Quanti di noi, innamoratisi a prima vista di un bonsai, si sono trovati in breve tempo a dovergli dire addio? A me è capitato due volte nel giro di tre anni: con un melograno e un altro di identità non meglio specificata. Con questo piccolo manuale però mi è tornata voglia di provare: gli autori promettono di trasformare ciascuno di noi in un esperto, smontando alcune delle leggende che circondano la coltivazione degli alberi in miniatura, e provandoci che crescere un bonsai non è un’impresa impossibile. Scritto in modo semplice, senza tecnicismi, ma allo stesso esaustivo e corredato da foto e disegni, questo manuale è un’ottima guida per i principianti e un alleato per i più esperti. Per chi desidera affrontare nuove sfide e vincerle
LA CUCINA DI AFRODITE. RICETTE E SAPORI DI CIPRO di Christina Loucas 232 pagine, 24,90 euro, Nomos Edizioni Questo libro parla di una piccola isola del Mediterraneo chiamata Cipro, e della sua irresistibile cucina. Parla anche di Christina, avvocato che decide, in seguito ad una improvvisa malattia, di lasciare la professione per dedicarsi al suo blog (www.afroditeskitchen.com). La passione dell’autrice per il cibo e la fotografia, così come l’amore per l’isola, si respirano in ogni pagina, nelle fotografie degli scorci meravigliosi che Cipro regala, e nei piatti tradizionali dell’isola. Il libro è ricco di ricette per una cucina semplice e tradizionale ma mai scontata. Dalle insalate ai piatti unici, dai dolci ai prodotti da forno alle bevande, non manca nulla; e una sezione di “extra” stuzzica la curiosità con piccole preparazioni inaspettate. Per chi ama la buona cucina, il sole, la fotografia
PRONTO SOCCORSO PER CANE E GATTO di Michela Pettorali 128 pagine, 14,00 euro, Edizioni Sonda Accogliere un animale domestico in casa è sempre una gioia. Ma poi siamo in grado di prenderci cura di lui al meglio? Michela Pettorali ci racconta come valutare lo stato di salute dei nostri animali domestici,, per poter intervenire, all’occorrenza, prima di rivolgersi al veterinario, e per conoscerli meglio. Il libro è reso più leggero e “reale” da una prima parte in cui Michela racconta le sue esperienze. Si prosegue con sezioni sintetiche e chiare che trasmettono le nozioni di base per una convivenza ottimale:: come accoglierli in casa, come valutarne lo stato di salute, come garantire che restino in salute, come riconoscere le urgenze e prestare il primo soccorso, come affrontare la gravidanza e il parto, come affrontare le intossicazioni più comuni. Per chi almeno una volta ha curato un animaletto in una scatola da scarpe
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A regola d’arte...
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Da oltre 50 anni Cifo crea prodotti a regola d’arte per il giardinaggio. Oggi, la stessa qualità di sempre, la troverai in confezioni rinnovate, con indicazioni ancora più chiare per un utilizzo semplice e immediato. Cifo, l’esperienza si rifà il look.
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L’APPUNTAMENTO
© Grandi Giardini Italiani_ph Nabumbo
La caccia al tesoro è dedicata ai bambini in età scolare, ma per genitori e fratelli più piccoli sono organizzate altre attività alla scoperta dei parchi.
giardini più belli d’Italia, tra isole, labirinti, laghetti, boschi, giochi d’acqua, sculture, vialetti e veri e proprio musei all’aria aperta.
PENSATO PER LE FAMIGLIE
A Pasquetta torna uno degli appuntamenti più attesi e amati organizzato da Grandi Giardini Italiani. Ventotto fra i giardini più belli d’Italia vi aspettano con le vostre famiglie di BIANCA BELFIORE
L
L’evento è rivolto in particolar modo ai bambini in età scolare, dai 6 ai 12 anni che potranno scoprire i tesori botanici custoditi nei giardini attraverso attività pensate apposta per loro. E mentre i bambini saranno impegnati nella Caccia al Tesoro, ai genitori e ai fratellini più piccoli verranno proposte altre attività a tema green, alla scoperta dei giardini e della natura. Dal Piemonte al Lazio, i giardini che aderiscono all’iniziativa sono ventotto, fra cui citiamo: in Piemonte, il Castello di Miradolo a S. Secondo di Pinerolo (TO) e l’Oasi Zegna a Trivero (BI). In Lombardia, l’Isola
© Archivio Grandi Giardini Italiani
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PER INFORMAZIONI Per scoprire tutti i parchi che organizzano la Caccia al Tesoro Botanico di Grandi Giardini Italiani e tutte le attività pensate dai singoli giardini, visita il sito: www.grandigiardini.it
Isola del Garda è uno dei parchi aderenti alla Caccia al Tesoro Botanico di Grandi Giardini Italiani.
unedì 17 aprile 2017, moltissimo successo, perché il giorno di permette di vivere in modo Pasquetta, diverso una giornata torna La tradizionalmente dediSAVE ATE Caccia al Tesoro cata alle gite fuoriporta, THE D 7 1 Lunedì Botanico di Grandi approfittando dei primi a 7 1 20 aprile a t Giardini Italiani. giorni di primavera e t e u q Pas Un appuntamento andando alla scoperta fisso per grandi e della natura in maniera piccini che da sempre riscuote gioiosa e giocosa in alcuni dei
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del Garda a S. Felice del Benaco (BS), Villa del Grumello a Como), e Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA). In Veneto, il Castello di San Pelagio a Due Carrare (PD), e Villa Trissino Marzotto (Trissino, VI). In Liguria, Villa Serra a Sant’Olcese (GE) e i Giardini Botanici Hanbury a Ventimiglia. In Emilia Romagna, il Giardino di Palazzo di Varignana (BO), e in Toscana il Giardino Storico Garzoni a Collodi (PT). Concludiamo con il Lazio, dove la Caccia al tesoro botanico si svolgerà presso il Roseto Vacunae Rosae a Roccantica (RI), e a Castello Ruspoli (VT).
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Sogno floreale sul balcone Un autentico multitalento: con il terriccio universale Floragard e gli arbusti perenni si sentono a proprio agio nel vaso!
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iori stagionali, come le primule in primavera, i classici estivi come i gerani e le petunie o i brughi richiesti in autunno, rientrano tra le specie con le quali si addobba e orna volentieri le cassette e i vasi. Mentre queste piante dopo un determinato periodo si congedano dal balcone per sempre, le piante perenni entusiasmano sempre di nuovo anno dopo anno. Alberi potabili come ligustri o bossi, forme a colonna o a nano, p. es. la mela ornamentale ‘Tina‘, creano uno sfondo permanente
per i suddetti alberi a breve durata. Una scelta ancora maggiore è offerta dal gruppo degli arbusti. Non c’è da meravigliarsi che soprattutto gli arbusti con foglie decorative, come la campanula rossa o la tiarella cordifolia vengano sempre di nuovo abbinati alle specie annuali. E non dovete rinunciare al colore, perché il fogliame si mostra spesso in sgargianti tonalità di arancione, rosso o giallo. Se preferite fiori colorati, consigliamo di scegliere piante perenni, come gerani, salvia, coreopsidi o nepete. Piantatele nel terriccio universale Floragard, in modo tale da alimentarle a lungo con tutte le sostanze nutritive necessarie. Aqua Plus® garantisce che le radici assorbono rapidamente acqua anche dopo periodi di siccità.
Suggerimento: Il terriccio universale Floragard è un terriccio completo pronto perl‘uso, soprattutto per piante nei vasi.
Ben fertilizzato nella stagione dei balconi Mettete i vostri fiori da balcone nelle mani migliori: il terriccio attivo per piante fiorite Floragard garantisce la realizzazione dei fiori da sogno – mentre voi vi rilassate e vi godete l’estate. Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio attivo per piante Floragard con deposito di fertilizzante attivo Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio per fiori tradizionale
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Agosto
Settembre
Vantaggi del terriccio attivo per piante fiorite Floragard con deposito di fertilizzante attivo: Migliore crescita delle piante Fioritura prolungata Manutenzione ridotta
Floragard Vertriebs-GmbH Gerhard-Stalling-Strasse 7 26135 Oldenburg GERMANY
Sostanze nutritive sufficienti per tutta la stagione!
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Il grafico dimostra quanto a lungo agisce effettivamente il deposito di fertilizzante attivo: se piantate le cassette del balcone all’inizio di aprile usando terriccio per fiori tradizionale, le sostanze nutritive durano solo fino alla fine di maggio. Con il terriccio attivo per piante fiorite Floragard i vostri fiori sono alimentati nel migliore dei modi fino a settembre, quindi per tutta la stagione!
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