Greenstyle primavera 2016

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PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E

greenstyle

€ 2,50

PRIMAVERA 2016 | numero 24

BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA

cucina PRONTI PER LA PRIMA GRIGLIATA?

TRIMESTRALE NUMERO 24| PRIMAVERA 2016 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS

© foto: Lodovica Barbiero

manutenzione LE REGOLE PER RINNOVARE IL TAPPETO ERBOSO

fioriture ORCHIDEE, PIANTIAMOLE IN GIARDINO

tendenze EUCALIPTO, PAPAVERI, AROMATICHE E UNA CORONCINA DI FIORI PER LA FESTA DELLA MAMMA


GREEN FOR PEACE

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PRIMAVERA 2016 / L’editoriale

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ono le due del pomeriggio. Ho appena finito di decidere gli strilli per la copertina, ed è stato molto difficile: perché si tratta di scegliere poche parole, pochi argomenti, per cercare di catturare la vostra attenzione e convincervi a prendere il nostro giornale. Ecco, questo numero è come la primavera: è denso di bellezza e di novità, e gli strilli sono come le prime gemme degli alberi, quelle

greenstyle

N° 24 - Primavera 2016

Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net

che vedete all’inizio di marzo, che suscitano la curiosità di vedere cosa accadrà dopo. Qualche esempio di cosa troverete in questo numero? Marta, la mia collaboratrice in redazione, ha intervistato Jessica di Giacomo, e con lei ha pensato un lavoretto che i bambini possono fare per la festa della mamma; Emilio Trabella, dello Studio Ratti di Como, ci ha descritto un suo progetto, un terrazzo da sogno con vista sul Campidoglio. Dana Frigerio e Simonetta Chiarugi ci presentano il loro canale di Youtube, “Due Ladies in giardino con spensieratezza”… E poi, tanti consigli per voi, appassionati di giardinaggio: varietà particolari di fiori, di piante, e di pomodori; notizie interessanti sulle siepi e su come rinnovare il tappeto erboso; un calendario di eventi dei prossimi mesi; e infine, naturalmente, la nostra famosa rubrica di ricette. Sono seduto al computer e guardo le tre viole Frizzle Sizzle che mi ha portato Matteo Ragni. Le ho messe in un bicchiere, insieme a un ramo di menta e a uno di giovanissima edera. Il profumo si spande sulla mia scrivania e fra la mia collezione di matite. Il sole fuori è tiepido. Arriva la primavera! Come si sta bene! State bene anche voi, insieme a noi di greenstyle! Francesco Tozzi @Lab_Verde

Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro

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SOMMARIO Primavera 2016

16 30 PASSIONE VERDE Il tesoro nascosto di Filippo Tommaseo

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Il mio orto è tutto sinergico di Filippo Terragni

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Nel verde, con spensieratezza di Marta Meggiolaro

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IN CUCINA Sapori e colori di Felicita dell’Orto

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Sani e buoni

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Nuovi colori per Weber di Filippo Terragni

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TENDENZE Un labo per passione di Marta Meggiolaro

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INTERNI

ALL’ESTERNO Orchidee? Anche in giardino! di Bianca Belfiore

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Arriva l’orto tascabile di Marta Meggiolaro

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Sempreverdi, ma non solo verdi di Mario Ferrarini

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Natura in pennarello di Veronica Speltoni

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Fortissima Ipomoea di Costanza di Matteo

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“… Certe mattina te di primave ra in cam pagna, quando ogni fior e , ogni fo ogni goc glia, cia di ru g i a d a sembr promett a ere un m i racolo, e giornata la che inco m i n cia, pien d’aria e d a i luce, è p r o p r i o quel miracol o, quel c ompors i d’ogni co sa”. Piero Ch

iara

Voglio le farfalle! di Felicita dell’Orto

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Le regole d’oro per il prato di Filippo Terragni

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La quercia, gigante affascinante di Filippo Terragni

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Un frutteto in terrazzo? Si può! di Filippo Tommaseo

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Greenkids Viva la mamma! di Costanza di Matteo

Minimo sforzo, massimo risultato di Matteo Ragni

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Carosello Aria di primavera

Quel giardino particolare di Filippo Terragni

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Il giardiniere Graminacee, mai più senza di Anna Piussi

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Il segnalibro Libri da acquolina in bocca di Marta Meggiolaro

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LE RUBRICHE Notizie Carosello style Il meglio dal mercato Carosello style Tutti al lavoro!

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Appuntamenti Inseguendo le fioriture Editoriale

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NOTIZIE BREVI

APRE A BOLZANO ORCHIDEEN WELT Un mondo di orchidee alla base delle Alpi. Solo un viaggiatore e sognatore può aver avuto questa idea: Valt Raffeiner. A marzo si inaugura a Gargazzone il primo parco botanico dedicato alle orchidee. Una serra di seimila metri quadrati che ospiterà un ambiente didattico ma anche onirico, per avvicinare il mondo degli appassionati di verde alle orchidee. Il risultato è un bella serra-parco, a tratti foresta a tratti parco dei divertimenti. Molto belli gli spazi per i bambini: all’ingresso una play room dove possono divertirsi mentre i genitori si rifocillano, e all’interno del parco molti spunti, giochi e liane dove lasciarli liberi di fare la loro esperienza di orchidee. Comunicare,

Un pantone di tranquillità

A trasmettere, incoraggiare il passaggio culturale da una specie, la Phalenopsis, ad un mondo di specie ricco di meraviglie e di novità. E ben inserito nei circuiti altoatesini del turismo moderno, attento al bello, alla natura, allo sport e alle produzioni originali. Mondo Orchidea Raffeiner è un’esperienza multisensoriale adatta a tutti. www.raffeiner.net

lla fine dello scorso anno, come di consueto, Pantone LLC ha annunciato di aver scelto PANTONE 15-3919 Serenity e PANTONE13-1520 Rose Quartz, come colore della stagione 2016; un abbinamento che invita alla tranquillità e pace interiore. L’idea dell’unione degli opposti ci piace, perché ci piacciono i contrasti. L’azienda statunitense ha dichiarato che la scelta del 2016 dà voce a un’esigenza particolarmente sentita in questo periodo nella società occidentale: il bisogno di benessere, di un antidoto allo allo stress della vita quotidiana. Lo stesso bisogno che vediamo in atto quando si parla della ricerca di spazi versi, che immediatamente trasmettono una sensazione di calma e riposo. I colori 2016 vogliono soddisfare psicologicamente il desiderio di rassicurazione: senza peso, come la distesa del cielo azzurro sopra di noi, Serenity consola con un affetto calmante, portando sentimenti di sollievo e relax anche in tempi turbolenti. Rose Quartz invece è un tono suadente, ma delicato, che esprime empatia e un senso di compostezza.

REGALARE FIORI NEL TERZO MILLENNIO Nasce “Il Senso dei Fiori”, la nuova soluzione online di consegna fiori a domicilio a Milano, Monza e relative provincie. Oggi i messaggi che riceviamo hanno perso il loro valore: per dire qualcosa di veramente importante e distinguersi, il fiore diventa il miglior messaggero. Fiore che accompagna, ma non deve mai sostituire, il messaggio, che resta sempre il protagonista. I servizi di consegna fiori sono presenti in Italia da molti anni, ma sono rimasti a vent’anni fa. Con il Senso dei Fiori invece tutto è nuovo: non ci sono intermediari, quindi nessuna commissione: tutto il valore va nella composizione, fatta di fiori freschi stagionali. Il Senso dei Fiori è una startup Web che sfrutta le potenzialità di Internet: processo di acquisto facile, foto dei fiori acquistati inviata al cliente a garanzia dell’acquisto, immagine personale stampata e inserita nella composizione, e anche possibilità di inviare un videomessaggio con i fiori. Il tutto consegnato con un packaging personalizzato ed elegante. “Il fiore è un mezzo che aiuta a comunicare i messaggi importanti, aumentandone forza e significato.” dichiara il fondatore Simone Guzzetti “Questo per noi è il vero senso dei fiori: accompagnare le emozioni e fissarle nel cuore del destinatario.” www.ilsensodeifiori.it

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NOBILE E SPECIALE Durante l’ultima edizione internazionale di IPM, manifestazione per i professionisti che si svolge a Essen alla fine di gannaio, è stata presentata la varietà Oerstedella centrandenia ‘Panama Orchid’. L’ulteriore passo avanti delle orchidee ‘Panama’. Look naturale, nobile e speciale per fiori che durano a lungo, dai colori attraenti. Le foglie assomigliano a quelle del bambù. Una buona idea regalo.

In miniatura

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a nuova tendenza dei giardini è in miniatura. Così piante e vasi prendono una nuova forma, animati da mobiletti, attrezzini e fiori che trovano spazio in un nuovo mondo garden. Qui i prodotti Edelman sono ospitati tra le piante di Dianthus di Floricoltura Billo, e il gioco è fatto!

PER STUPIRE Tenerezza, amore materno, fedeltà… Nel linguaggio dei fiori, il ciclamini esprime tutti questi sentimenti. Offrirlo in un bouquet è la scelta giusta per stupire! Il fiore reciso del ciclamino inoltre resiste in vaso più di 15 giorni, e offre il vantaggio di disporre di una ricca gamma di colori vivaci o delicati. Altro vantaggio, l’acqua rimane chiara e senza degradazione olfattiva.

Ecco i vasi bloembagz

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resentata a Milano la nuova linea di vasi BloemBagz per il giardinaggio domestico. Prodotti dall’azienda americana Bloem e distribuiti in Italia da Digiplastics, i vasi BloemBagz sono realizzati per ospitare direttamente le piante al proprio interno negli ambienti esterni e sono realizzati con un tessuto ottenuto dal riciclo delle bottiglie di plastica. Tante le possibilità di utilizzo, dalle quali i nomi: Fragoliera, Patatiera e l’Erbario da tasca. «Si tratta di un prodotto davvero innovativo – spiega Vincenzo Piarulli, direttore di Digiplastics – soprattutto per il materiale utilizzato che rende i vasi leggeri, lavabili in lavatrice e ripiegabili per una facile conservazione stagionale, ma anche belli grazie alle diverse forme e soprattutto ai numerosi colori disponibili». www.bloembagz.it

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LA VISITA

Alassio, primavera fra i glicini Sabato 19 marzo i cancelli di Villa della Pergola riaprono al pubblico. L’avvio della nuova stagione, sempre suggestivo, porterà qualche novità

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di COSTANZA DI MATTEO

na trentina di varietà di glicini e più di 350 varietà di agapanti: i Giardini di Villa della Pergola, in primavera sono un trionfo di sfumature di azzurro. Realizzati alla fine del XIX secolo ed affacciati sul Golfo di Alassio, rappresentano uno dei rari esempi di giardino inglese in Italia e, grazie all’attento restauro curato dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone, uniscono sapientemente la tipica vegetazione mediterranea con piante rare della flora esotica.

PERCORSI AD HOC PER I PIÙ PICCOLI L’apertura del 19 marzo porta con sé importanti novità: la prima riguarda le scuole e le famiglie, per le quali verranno proposti laboratori e attività studiati su misura e realizzati su un progetto di Nadia Nicoletti, esperta di didattica orticola.

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OK PER DISABILI I Giardini sono visitabili in gran parte anche da persone disabili. Solo alcune zone non sono accessibili a causa della morfologia del terreno e per la presenza di brevi scale in pietra.


L’ESPLOSIONE DEI GLICINI In marzo e aprile le caratteristiche pergole che danno il nome alla Villa si riempiono di fiori di glicine. Una collezione che conta ben 28 varietà diverse per forme e colori, tra le quali Wisteria brachybotrys “Shiro Kapitan Fuji”, Wisteria floribunda “Burford”, Wisteria floribunda “New Blue

Fountain”, Wisteria floribunda “Nishiki”, Wisteria floribunda “Lilac Rose”, Wisteria floribunda “White Blue Eye”, Wisteria sinensis “Jako”, Wisteria macrostachya “Clara Mack”, Wisteria “Nana”. Questi profumatissimi fiori erano particolarmente amati dalla famiglia Hanbury, proprietaria

di Villa della Pergola per quasi tutto il Novecento. Negli anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, infatti, proprio durante la loro fioritura Ruth Hanbury era solita organizzare la “Festa del glicine” alla quale partecipavano scrittori, giornalisti, vecchi ufficiali dell’Impero Britannico.

UN MARE DI AGAPANTI A giugno e luglio i giardini di Villa della Pergola si colorano di diverse sfumature di blu, azzurro e bianco grazie alle fioriture degli Agapanthus, i cui fiori si dispongono a formare pennellate ricche di colore simili alle onde del mare; una collezione unica in Europa per numero e qualità che conta oggi oltre 350 varietà diverse. Originari dell’Africa meridionale, i primi Agapanti furono introdotti a Villa della Pergola alla fine dell’Ottocento dagli antichi proprietari inglesi. Nel 2006 è stata creata una vasta collezione con nuove specie.

DA GUSTARE INSIEME

In particolare, alle scuole sono rivolti i laboratori “Giardini in villa”, attività didattiche che si terranno nei mesi di aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre. Saranno esperienze formative con contenuti e modalità di svolgimento diversificati a seconda dell’età dei partecipanti (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado), ma tutti basati sull’osservazione, sull’apprendimento diretto, sulla manualità, sul saper fare e sulla sostenibilità.

VISITE GUIDATE • Dal 19 marzo fino a fine di ottobre • Sabato e domenica Alle 9.30, 11.30, 15.00, 17.00 • Prenotazione obbligatoria • Durata: un’ora e mezza

Sono invece rivolti alle famiglie i laboratori “Una domenica in giardino”, un modo per trascorrere una domenica diversa unendo la visita guidata dei Giardini di Villa della Pergola a laboratori di giardinaggio a tema stagionale, durante i quali verranno svolte vere e proprie attività sperimentali con le piante e la terra, affiancate da percorsi di manipolazione e ricerca di profumi e sapori. I laboratori “Una domenica in giardino” si terranno il 17 aprile, il 15 maggio e il 12 giugno, su prenotazione, e durano un’ora. Dal 19 marzo riaprirà anche il Relais di Villa della Pergola, con dodici suite dedicate ai personaggi che hanno soggiornato a Villa della Pergola o hanno fatto parte della colonia inglese di Alassio. Un’altra importante novità è relativa al Ristorante di Villa della Pergola che, d’ora in poi, sarà aperto tutto l’anno e sarà diretto da un nuovo chef: Giorgio Servetto. PER INFORMAZIONI

Villa della Pergola, via Privata Montagu 9, 17021 Alassio (Savona). Tel: 0182 646130

www.villadellapergola.com

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CAROSELLO STYLE

Il meglio dal mercato La voglia di giardinaggio riparte dalla bella stagione, tra nuove varietà di piante e curiosità per la casa a cura della REDAZIONE

SOFFIA SOFFIA Ecco Windbörd il segnavento di Scheurich, un accessorio per balconi e giardini pensili. Aggiunge atmosfera visiva e brilla alla luce del sole. Che si tratti di una fioriera o una cassetta per il balcone, con Windbörd si potrà tenere sotto controllo la direzione del vento.

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CAROSELLO STYLE

CALMA E ISPIRAZIONE Il Giardino Zen di Cactusmania è una composizione di piante grasse collocate in un piccolo giardino zen. I segni nella sabbia e la composizione così essenziale e armonica infondono pace ed equilibrio.

DUE NUOVE ORTENSIE Tra le ultime varietà di ortensie Hydrangea macrophylla Frisbee® Hot Pink e Caipirinha® di Hydrangea Breeders Association. Struttura compatta, buona ramificazione, e buon successo nella coltivazione. La Frisbee® prende il nome dalla forma dei fiori, grandi e piatti, la Caipirinha® dal colore verde-bianco dei fiori.

TUTTO IN UN BARATTOLO Ortolino è una delle ultime novità di Verdemax si tratta di un kit pronto all’uso per coltivare gustose erbe aromatiche, che comprende il terriccio compatto in fibra di cocco e i semi ad alta germinabilità. Otto le possibilità di coltivazione: prezzemolo, basilico, erba cipollina, salvia menta piperita, melissa, origano, coriandolo.

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FRESCO E DELICATO Dokki Cotton è una fragranza Locherber Milano dal profumo fresco e delicato, quasi un anticipo di primavera, che unisce garbati sentori floreali a note cipriate. Bergamotto e Ylang ylang si fondono con petali di viola, gelsomino, iris, rosa bianca e fiori di cotone, per evolversi in un finale dolce di muschio bianco, vaniglia e legno di cedro. Nel linguaggio dei fiori, i fiori di cotone sono gemme delicate di cui avere particolare cura, proprio come dell’amore che lega due persone.

UN ALLEATO NELL’ORTO Valagro propone per gli hobby farmer ONE Orto, il nuovo fertilizzante granulare studiato per coltivare ortaggi e frutti sani e gustosi, facilitando l’autoproduzione casalinga di prodotti agricoli di qualità anche in città. Grazie alla sua nuova formula, svolge due azioni: fornisce tutti gli elementi e microelementi necessari per la crescita dei vegetali, e facilita l’assorbimento di questi nutrienti da parte della pianta.

PER UN MESSAGGIO INUSUALE I FlowerCube contengono rose vere stabilizzate e profumate, racchiuse in un bellissimo cubo trasparente. Non hanno bisogno di acqua o luce, eppure sono vere. Disponibili in dieci colori, ognuno con il proprio significato: scegli quello che meglio ti rappresenta, oppure è un’idea per mandare un messaggio in modo insolito.

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PASSIONE VERDE

Il tesoro nascosto L’ONU ha lanciato l’Anno Internazionale dei legumi: fagioli, fave, piselli e lenticchie conquistano le luci della ribalta e svelano tutti i loro benefici. Ancora poco conosciuti di FILIPPO TOMMASEO

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a secoli fanno parte delle diete umane, ma il loro valore nutrizionale non è riconosciuto e di solito vengono sottovalutati. A partire da questa considerazione, la FAO e l’ONU hanno deciso che il 2016 sarà dedicato alla sensibilizzazione nei riguardi delle leguminose. L’obiettivo è incrementarne la produzione, il commercio, e incoraggiare usi nuovi e intelligenti di questo alimento. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto lo slogan “semi nutrienti per un futuro sostenibile”, che ben riassume tutti i benefici che i legumi portano con sé.

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Blumen offre i semi di piselli odorosi in miscuglio, una pianta rampicante che raggiunge i due metri, annuale, con fiori colorati e profumati.


Curiosi

POTENZIALE NON SFRUTTATO

Il fag qualche iolo ha ispirato Medioe modo proverb vo in iale d il fagiolo poi. “Sa distin al guere dal cece che que lla pers ”, significa ona sa il suo. Al con fatt qualcun trario riferend o o che n osi a on v si escla ma: “no a a genio n mi va a fagiolo” .

Molti piatti tradizionali in ogni parte del mondo hanno come ingrediente chiave i fagioli: dai falafel al dahl, dai fagioli con chilli a quelli al forno. Le varietà coltivate sono centinaia, e i più diffusi sono quelli secchi: fagioli borlotti, fagioli di Lima, cannellini. Ma ci sono anche tutte le varietà fresche, i piselli, i ceci, le lenticchie, le fave… La massima diffusione è nei paesi più poveri, perché sono proteine molto meno costose di quelle di provenienza animale. Un esempio? Le proteine provenienti dal latte costano cinque volte di più dei legumi. Inoltre, questi ultimi hanno una resa da due a tre volte più alta in termini di prezzo rispetto ai cereali: quindi rappresentano una possibilità concreta per sollevare gli agricoltori dalla povertà rurale, e

LO SAI? Il momento di maggior fortuna del pisello si ebbe in Francia intorno alla fine del Seicento: mangiare piselli divenne una moda e il loro prezzo era così elevato che potevano cibarsene solo i nobili. Sono leggendarie le abbuffate di Luigi XIV, che era molto ghiotto di questo ortaggio, e ne mangiava quantità esagerate, fino a stare male per l’indigestione.

PER EVITARE GLI INCONVENIENTI

avendo bisogno di una lavorazione successiva offrono altre opportunità di lavoro, specialmente alle donne.

OTTIMI PER LA SALUTE

L’apporto di proteine dei legumi è il doppio di quello del grano, e il triplo di quello del riso. Sono inoltre ricchi di micronutrienti, aminoacidi e vitamine del gruppo B. Sono a basso contenuto di grassi e allo stesso tempo sono ricchi di sostanze nutritive e di fibra solubile: questo li rende alleati nella gestione del colesterolo e mantengono l’apparato digerente in salute. Un alto contenuto di ferro e zinco li rende essenziali contro l’anemia, specialmente per le donne e i bambini. Sostituire le proteine animali con piatti di legumi aiuta a contrastare l’obesità, e a prevenire o a gestire il diabete, i disturbi coronarici e il cancro. Infine, i legumi non contengono glutine, quindi sono adatti ai pazienti celiaci. E grazie al loro elevato contenuto nutrizionale, sono fondamentali quando si verificano casi di emergenze alimentari.

VANTAGGI PER GLI ANIMALI E L’AMBIENTE I residui della raccolta delle leguminose è un ottimo foraggio e l’elevata concen-

L’assunzione dei fagioli può provocare lo spiacevole effetto collaterale della formazione di gas intestinali. Chi ha problemi di colite o meteorismo potrebbe aggravarli. Gli altri rischiano il verificarsi della flatulenza. Per limitare il problema si possono condire con un’erba aromatica chiamata santoreggia oppure si può aggiungere un cucchiaino di zenzero macinato. Altre erbe e spezie che possono aiutare sono l’aglio, l’anice, il cumino, la curcuma, la citronella ed il coriandolo.

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PASSIONE VERDE

COME PICCOLE FARFALLE La cicerchia odorosa, conosciuta anche come pisello odoroso, è una pianta ornamentale che fa parte della stessa famiglia dei piselli, le Fabaceae. Bellissima arrampicata sulle grate, come nei mazzi di fiori, perché dà un senso di leggerezza e di ariosità: come piccole farfalle. Ahimè, non è però un fiore facilissimo. Generalmente in Italia non si trova in vivaio, bisogna partire dai semi. Occorre un terreno molto ricco e molto ben drenato. Per la semina in piena terra marzo è il mese giusto. Scegli una posizione soleggiata, ma in cui il piede possa godere di mezz’ombra: se non sei sicura della posizione, mettili in vaso in modo da poterli spostare all’occorrenza. Annaffia abbondantemente, e prepara i sostegni con bastoncini o bambù, che permetteranno alle giovani piante di arrampicarsi. I piselli odorosi amano venire annaffiati con grande regolarità, e allo stesso tempo temono i ristagni idrici, quindi è fondamentale avere un terreno molto ben drenato. Annaffia e nutri il terreno regolarmente.

PISELLI: CONSIGLI PRATICI Se hai deciso di mettere i piselli nell’orto, evita di ripetere la coltivazione nello stessa area. Bisognerà attendere almeno 3 - 4 anni. Seminalo vicino a asparagi, carote, sedano, cavoli, fagiolini, ravanelli, rafano, rape, patate e lattuga. Sono invece da evitare aglio, scalogno, cipolla e prezzemolo. Fai attenzione alla presenza di piccoli uccelli, che sono molto attirati dai piselli. Per evitare che li rubino tutti, copri l’area con del tessuto non tessuto. Questo aiuterà anche a mantenere alta la temperatura del terreno consentendo una più veloce germinazione.

trazione di azoto migliora la salute e la crescita degli animali. Sempre grazie all’azoto, migliorano la fertilità del suolo, aumentando la produttività dei terreni agricoli, riducendo il ricorso a fertilizzanti chimici. Questo porta a un minore impatto ambientale e quindi alla riduzione di emissioni di gas a effetto serra. Quando con il sovescio i legumi vengono mischiati al terreno, non solo lo arricchiscono di azoto: promuovono anche la biodiversità, perché creano, subito sotto la superficie, un ricettacolo di insetti e batteri di vario genere, utili all’agricoltura. Inoltre, essendo presenti nel mondo moltissime varietà, in ogni clima è possibile coltivarli. Inserendoli fra altre coltivazioni o nei sistemi di rotazione si riduce l’erosione del suolo e aiutano a controllare infestazioni e malattie. Insomma, un vero tesoro tutto da scoprire.

LA FOCACCIA PER I CELIACI del 5 e 5, la socca piemontese, la fainè sassarese… basta spostarsi di poco e cambia il suo nome, ma il suo gusto è sempre buonissimo! Ingredienti per una teglia da 32 cm di diametro • Acqua 300 ml • Farina di ceci 100 g • Olio di oliva extravergine 15 g • Sale qb

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Ponete in una terrina la farina di ceci, create la classica forma a fontana, e versate al centro, un po’ alla volta, l’acqua tiepida e una parte dell’olio. Mescolate il tutto per bene facendo attenzione a non formare grumi, fino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. Coprite con della pellicola e lasciate riposare il composto fuori dal frigo, dalle quattro alle dieci ore,

© foto servizio di fotolia.it

La farinata di ceci è una torta salata molto bassa a base di acqua e farina di ceci, cotta in forno a legna fino a formare una deliziosa crosticina dorata. È una specialità ligure, tipica di Genova, ma in realtà è una ricetta povera fatta con ingredienti semplici e molto comuni in tutto lo stivale. Famosa ad esempio la cecina pisana, la torta livornese

mescolandolo di tanto in tanto. Trascorso il tempo necessario, noterete della schiuma in superficie: rimuovetela con una schiumarola e mescolate. Aggiungete al composto l’olio e il sale e amalgamate nuovamente. Ungete le teglie e con un mestolo distribuite il composto di ceci. Uniformate lo spessore con l’aiuto di una forchetta per garantire una cottura uniforme, quindi infornate in forno statico preriscaldato a 250° e fate cuocere nella parte bassa del forno, a contatto con il fondo, per i primi 10 minuti. In forno ventilato tenetela 7 - 8 minuti alla temperatura di 220°. Poi spostate la teglia nella parte alta del forno e lasciate cuocere per ancora 10 - 15 minuti a seconda del vostro forno, finché la farinata sarà di un bel color nocciola dorato. Sfornate la farinata e gustatela ben calda, spolverandola con pepe a piacere.


CAROSELLO STYLE

FORZA TRIPLICATA

I nuovi troncarami Fiskars PowerGear™ X sono tre volte più potenti rispetto ai tradizionali troncarami, grazie alla loro elevata ergonomia. Sono sicuri, grazie alle impugnature realizzate in SoftGrip, che offre una presa sicura e confortevole. La struttura in alluminio li rende leggeri, e duraturi. L’acciaio inox delle lame di precisione, rivestite in materiale antiaderente PTFE, riduce la frizione durante il taglio e impedisce che sporco e detriti si incastrino tra le lame.

Tutti al lavoro! Le novità per il giardino, sempre più funzionali. Non ci sono scuse, mettiamoci all’opera

MOLTI COLORI, STESSA PRATICITÀ

Le forbici Barnel BAB175 distribuite da Sabart uniscono affidabilità all’attenzione per l’estetica. Pensate per gli hobbisti, sono uno strumento semplice e leggero. L’impugnatura in acciaio garantisce resistenza e affidabilità nel tempo, mentre le lame sostituibili consentono di dotarsi di uno strumento dal taglio sempre netto e preciso. Un oliatore centrale e il doppio respingente assicurano al tempo stesso maneggevolezza e sicurezza. Disponibile in sei colori.

PRATICO ED ESSENZIALE

L’attenzione di McCulloch per il 2016 è rivolta all’utilizzatore “meno esigente”, che ha bisogno delle funzioni essenziali a un prezzo contenuto: nasce così la linea di rasaerba Classic. Sette i modelli disponibili, fra cui il M56-150WF dotato di funzione mulching con scarico laterale: in questo modo non ci si deve preoccupare di svuotare il cesto di raccolta, smaltire l’erba tagliata o concimare il prato, poiché l’erba tagliata diventa un concime.

CONTROLLO TOTALE

La nuova gamma di idropulitrici domestiche di Karcher ha migliorato il design e l’ergonomia dell’attrezzo, rendendolo più fruibile. La pistola inoltre è dotata di un sensore unico al mondo e brevettato dall’azienda che tramite un display informa e permette di gestire la pressione dell’acqua, regolandola a seconda della funzione che deve svolgere.

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PASSIONE VERDE

Il mio orto è tutto sinergico Così si rispetta il terreno e il raccolto è più sano. Tra ortaggi, fiori ed erbe che crescono indisturbati e condividono spazio e risorse a cura di FILIPPO TERRAGNI disegni di FRANCA DEGHI

RICORDARSI CHE... Ricordarsi, con il passare degli anni, di seminare a rovescio, cioè non posizionare le stesse piante nello stesso posto dove sono state piantate l’anno precedente, così da sfruttare le sostanze nutritive rilasciate dal terreno.

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uesto è un modo di coltivare per chi ama la natura e vuole raccogliere dal proprio orto prodotti genuini, gustosi con un metodo che garantisce alta qualità, anche per chi è alla prima esperienza, o ha poco tempo da dedicare all’orto. È un metodo di coltivazione che ha come alleato l’evolversi delle stagioni, le piante utili – spesso da molti definite infestanti – e gli insetti predatori. E consente di coltivare verdure e ortaggi anche su balconi e terrazzi utilizzando dei semplici vasi. Così, la coltivazione sinergica è un insieme di conoscenze e il suo principio è di produrre più energia di quanta se ne consumi, si crea un piccolo ecosistema in grado, o quasi, di badare a se stesso, in modo da poter risparmiare tempo, soldi e guadagnare in salute.

LE CONSOCIAZIONI UTILI Buoni vicini • Carote, cipolle porri e piselli. • Fagiolini, rape rosse, santoreggia. • Sedano e porri. • Carote, insalata, erba cipollina. • Fagiolo, melanzana, cetriolo e spinacio. • Pomodoro, prezzemolo. • Pomodoro, sedano. • Insalata, ravanelli, cavolo rapa. • Cavoli, fagioli nani. • Zucchine, cipolle, finocchio, mais, piselli e rapa. • Zucca, mais, pisello. • Spinacio, cavoli, fagiolo, patata, ravanello, sedano e zucca. • Prezzemolo, pomodoro. • Porro, camomilla, carota, cavoli, cicoria, cipolla finocchio, fava, fragola, lattuga e pomodoro. • Lattuga, aneto, carota, cavoli, cetriolo, cipolla, cicoria e finocchio. • Fragola, fava, fagiolo, mais, melanzana, menta e pisello.

ANCHE A FORMA DI CERCHIO Un orto sinergico esprime al meglio le sue potenzialità lasciando fare alla natura, questo vuol dire cercare il meno possibile di ostacolare il normale sviluppo della natura. Qui, fiori e verdura hanno lo stesso valore, perché agiscono in armonia fra loro favorendo sia la parte aerea sia quella radicale. I fiori aiutano non solo ad abbellire l’orto, ma anche ad attirare le api che contribuiscono all’impollinazione, per ricavare i semi per le produzioni. Alcuni fiori, per esempio, con il loro profumo e colore allontanano i parassiti dalle piante. Poi, molte erbe spontanee sono molto utili per la concimazione verde dell’orto, così da limitare al necessario le concimazioni. Così, erbe, fiori e frutti vivono in stretta sinergia. Ci sono vari modi per la preparazione dell’orto sinergico, soprattutto legati alla grandezza dell’appezzamento. La preparazione delle aiuole, non serve rifarla ogni anno, perché queste possono durare a lungo e dovranno essere protette solo da una buona pacciamatura. Per chi ha poco spazio, sono consigliabili gli orti di forma rotonda, facili da gestire per la loro funzionalità, mentre per superfici più grandi è bene organizzare dei filari e una

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spirale finale per accentuare ancora di più la sinergia. Una volta decisa la forma, si passa a tracciare le aiuole: dovranno essere larghe 120 centimetri, con una distanza fra loro di 40 centimetri e lunghi non più di sei metri. Per quelli rotondi valgono le stesse misure, ma sarà necessario formare un cerchio aperto da una parte e al centro con un cumulo di terra, dove seminare erbe aromatiche. Con la vanga alla mano bisognerà scavare dei solchi attorno ai margini, profondi 20-30 centimetri e larghi 40, poi rivoltare la terra all’interno del disegno per formare delle aiuole alte 40-50 centimetri.

ABBINAMENTI PERFETTI È importante fare attenzione a non compattare il terreno che dovrà essere soffice e leggero. Il fatto che le aiuole siano alte favorisce, in caso di forti piogge, lo scorrimento delle acque nei vialetti senza alcun ristagno. La preparazione delle aiuole, effettuate nei giorni del segno del Capricorno, riduce la crescita delle erbe infestanti e per quanto riguarda l’irrigazione quella a goccia è l’ideale. Nei grandi appezzamenti sarà necessario, inoltre, sarà necessario regolare la pacciamatura intorno alle piante, in modo da regolare la traspirazione del terreno. Finita la preparazione delle

aiuole, è necessario pacciamare tutta la superficie con paglia, foglie secche e compost. Nella scelta di cosa piantare, assicurarsi di tenere vicino almeno tre specie differenti per attivare, non solo l’energia sinergica, ma ogni piantina avrà un ruolo importantissimo l’una per l’altra. La convivenza di piantine di piantine perenni e stagionali fra le erbe spontanee aiuta a mantenere il suolo arieggiato e umido. Ricordarsi, con il passare degli anni, di seminare a rovescio, cioè non posizionare le stese piante nello stesso posto dove sono state piantate l’anno precedente, così da sfruttare le sostanze nutritive rilasciate dal terreno. Sarà quindi opportuno preparare una piantina dove segnare, anno per anno, la composizione degli ortaggi. Le tre famiglie di piante favorevoli sono: le leguminose che fissano azoto, le liliacee che hanno capacità antibatteriche e un ortaggio appartenente alle altre famiglie. Combinate tra loro, queste essenze, arricchiscono il suolo e creano una biomassa, unendo anche fiori favorevoli che fungono da antiparassitario, come la senape che piantata molto fitta soffoca le malerbe. Oppure, le erbe aromatiche aiutano lo sviluppo delle piante, come associando pomodoro e basilico.

CURA NATURALE CONTRO LE LUMACHE Il tagete tiene lontani i nematodi nocivi e gli afidi neri ed è utile contro le lumache che ne sono ghiotte. Inoltre, unire tagete e santoreggia vicino a fagioli e nasturzio impedisce agli afidi neri di avvicinarsi.

CIFOBLOK, BIOFORFICANTE VEGETALE Dalla ricerca Cifo nasce CIFOBLOK, formulato innovativo dove si sono associati agli elementi minerali, indispensabili per la nutrizione delle piante, alcuni estratti vegetali con caratteristiche e specificità uniche. I concentrati vegetali di Echinacea, Tormentilla e Aloe, estratti da gemme, foglie e radici, sono ricchi di molecole coinvolte nella crescita e nella difesa endogena della pianta, in grado di intensificare le naturali difese e attivare il loro “Sistema Immunitario”. L’utilizzo regolare di Cifoblok su orticole, frutticole e ornamentali fortifica le piante e crea inoltre un ambiente sfavorevole al proliferare dei patogeni.

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PASSIONE VERDE

Nel verde, con spensieratezza Si incontrano per caso in internet, e dalla comune passione per il gardening nasce una amicizia. Che diventa una collaborazione. Entriamo in un nuovo modo di vivere il giardino, grazie a Dana e Simonetta

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di MARTA MEGGIOLARO

uando si cercano in rete informazioni sul giardinaggio è difficile orientarsi, ma qualche sito di qualità c’è. Dana Frigerio e Simonetta Chiarugi, con i loro blog, sono punti di riferimento per una folta e affezionata schiera di follower da anni, e si distinguono perché riescono, ognuna nel proprio ambito, a dare informazioni precise in modo piacevole. Le due si sono conosciute in rete, e il comune interesse per diffusione della cultura green le ha fatte diventare amiche. L’idea di lavorare insieme si è concretizzata nel canale di YouTube 2 Ladies in giardino con spensieratezza: ogni settimana viene caricato un nuovo video tutorial con consigli su come realizzare decorazioni floreali, ricette di cucina con le erbe, diverse tecniche di coltivazione, tutto condito… con spensieratezza! Ma il modo migliore per presentarvi le due autrici, Dana e Simonetta, è lasciar parlare loro, con una intervista doppia.

Dana e Simonetta ci guidano nella composizione di centrotavola semplici, ma che non mancano mai di carattere e di originalità.

IL SEGRETO DI UN POLLICE VERDE? LA PASSIONE

Il sedum in tazza, una idea molto carina e originale, spiegata per filo e per segno in uno dei video delle 2 ladies in giadino con spensieratezza.

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Tutto ha avuto inizio da una chat, pare, perché io (Simonetta) non ricordo, ad ogni modo volevamo fare qualcosa assieme: così abbiamo passato tre giorni nel mio

bosco-giardino, e sono nati i primi video. Eravamo indecise se parlare o lasciar raccontare le immagini accompagnandole da didascalie, invece alla fine abbiamo deciso di

“metterci la faccia”. Siamo appassionate di fiori e di composizioni floreali: abbiamo filmato per voi un braccialetto di Sedum, una collana di fiori freschi per le serate


COMODISSIMI CLOGS!

Per conoscerle meglio Simonetta Chiarugi: aboutgarden.it Dana Frigerio: blossomzine.eu

Chi sei? D-Mi chiamo Dana Frigerio, ho i capelli rossi e gli occhi verdi. Abbiamo girato un video per il nostro canale in cui lo mostriamo a tutti: “Idee per un piccolo patio moderno”.

Chi sei? S-Mi chiamo Simonetta Chiarugi e indosso sempre i clogs!

Cosa fai? D-Sono il direttore della rivista digitale Blossom Zine, dedicata a tutti quelli che amano i fiori e le piante come me. È una rivista internazionale, si avvale di più di 160 collaboratori italiani e stranieri, ed essendo bilingue viene letta in più di 90 paesi nel mondo. Dal 2008 ho un blog direttamente collegato alla rivista, e non ultimo progetto giardini. La passione per i fiori e per le piante mi ha portato anche a scrivere tre libri, sono ebook scaricabili sul Kindle e sul tablet “Decorare casa con le piante”, “Bali: parchi, piaceri e passioni” e “Dubai e Singapore - Viaggio in un click”.

Cosa fai? S-Da piccola volevo fare la stilista e così ho fatto fino a quando sono diventata mamma: ho tre bambini, anzi… ragazzoni ormai! È stata la cucina ad avvicinarmi al mondo delle piante e la mia prima palestra sono state le aromatiche. Dal 2010 ho aperto un blog di giardinaggio, Aboutgarden, che mi ha permesso di farmi conoscere al grande pubblico e alle riviste del settore. Oltre a collaborare con Blossom zine, scrivo per Vivere Country, Casa in Fiore e sono blogger di Casa Facile. Nel 2010 è uscito il mio primo libro per Mondadori, “Buon Gardening “, e ad aprile uscirà “Più orto che giardino” sempre per Mondadori. Sono capo Delegazione FAI di Savona e membro del Garden Club sempre di Savona.

Dove coltivi il tuo giardino? D-In un piccolo paesino del Lago di Como, Blevio, dove si gode di una vista spettacolare. L’idea più bizzarra è stata quella di creare nel prato una stanza a cielo aperto con una pavimentazione a scacchi, due panchine e una bordura di graminacee.

Dove coltivi il tuo giardino? S-Coltivo e sperimento nel bosco-giardino della casa di campagna nell’entroterra ligure, dove gli inverni sono piuttosto rigidi e la terra che ospita le mie piante un vero disastro! Utilizzo solo metodi di coltivazione biologici ed ho due grandi aiuti, i cinghiali che arano e i caprioli che potano!

S-Come ti è venuto in mente di chiamarmi in quest’avventura? D-Attraverso i social seguo molte persone nel mondo. Mi attira l’energia delle ragazze americane, e mi ha molto colpito una frase: meglio collaborare che competere: ho seguito l’esempio di due brave fioriste che hanno deciso di lavorare insieme. Sapevo di poter contare su di te, sei una che le cose le fa!

D-Come ti è venuto in mente di accettare?

romantiche, uno stencil a motivi floreali per abbellire la casa, una decorazione molto chic per la tavola di Natale e molto altro. Non siamo filmmakers né attrici, e gli sbagli

fanno parte di noi, ma ci piace comunicare la nostra passione per le piante e per i giardini: vi raccontiamo come fare una talea e come seminare le rose, ogni tanto

Clogs è il termine inglese che indica gli zoccoli in legno, i sabot francesi, per intenderci. Nascono come calzature pensate per i giardinieri, realizzate da artigiani esperti in legno, un materiale ottimale perché isola dall’umidità e dal freddo. Oggi sono di tendenza e hanno linee molto eleganti. Nel blog di Simonetta, aboutgarden.it, trovate un post a loro dedicato!

PER SEGUIRE LE DUE LADIES Cerca su youtube “2 Ladies in giardino con spensieratezza” e iscriviti al loro canale per non perderti i nuovi video!

S-Da tempo volevo fare dei video, ma non trovavo mai il momento giusto, è arrivato con te. Avevo già testato il nostro feeling e sapevo che ci saremo prima di tutto divertite, e così è stato! Eravamo due colleghe, ora siamo due amiche.

capita un’incursione in cucina. L’idea di fare dei video con delle ricette con le erbe è nata per caso, pare (io, Dana, mi ricordo bene) che fossimo affamate verso le prime ore del

pomeriggio e che una frittata con le ortiche veloce sembrava la soluzione migliore, divertite ne abbiamo cucinate ancora. (testo tratto dalla presentazione su Blossom Zine)

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Il marchio PROVEN WINNERS® è garanzia della migliore qualità, offre le piante più esclusive presenti sul mercato, selezionando le varietà più straordinarie del mondo. Per maggiori informazioni, visitate il nostro sito internet www.provenwinners.it Chiedete alla vostra giardineria una pianta Proven Winners, per un acquisto di qualità.

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IN CUCINA

Sapori e colori Un menu per Pasqua, pensato giocando su accostamenti inusuali. Per fare colpo sui nostri ospiti, seducendo l’occhio prima del palato. E con un pizzico di cura nella presentazione, il gioco è fatto di FELICITA DELL’ORTO

ORECCHIETTE DELICATE CON CARCIOFI E MANDORLE Ingredienti • 300 grammi di ricotta • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva • 1 scalogno • sale e pepe q.b. • 400 grammi di orecchiette • 4 carciofi • 60 gr di speck • 10 mandorle pelate • 50 grammi di parmigiano grattugiato • 150 ml di vino bianco Preparazione: Pulire i carciofi eliminando il fieno, tagliarli a striscioline sottili ed immergerli in acqua acidulata per evitare che diventino scuri. In una capiente padella rosolare con tre cucchiai di olio un trito finissimo di scalogno, unire i carciofi, lo speck tagliato a listarelle, il sale ed il pepe; cuocere per 10 minuti a fuoco medio aggiungendo il vino a metà cottura.

In una ciotola mescolare la ricotta con un cucchiaio di olio, sale, pepe e parmigiano fino ad ottenere un composto cremoso. Lessare in abbondante acqua salata le orecchiette, scolarle e versarle nella terrina con la crema di ricotta, unire i carciofi, mescolando bene per far insaporire la pasta. Aggiungere una spolverata di mandorle tritate e servire.

Capretto con prugne alle erbe Ingredienti • 1 cosciotto di capretto di circa 1 chilo e mezzo • 300 grammi di prugne secche snocciolate • 4 grosse cipolle • Qualche fogliolina di ruta • 1 cucchiaino di santoreggia tritata • Qualche fogliolina di mirto • Spicchio d’aglio tritato • Mezzo bicchiere d’olio • Pepe e sale

Preparazione Far rinvenire le prugne in acqua tiepida per qualche ora poi sgocciolarle. Cuocere al forno il cosciotto senza alcun condimento. Nel frattempo preparare la salsa: affettare le cipolle e rosolarle nell’olio. Insaporire con le erbe aromatiche, salare e pepare. Dopo circa un quarto d’ora

di cottura, aggiungere le prugne e l’aglio tritato, lasciando cuocere finché la frutta si spappola ed eventualmente allungando con un po’ d’acqua. Estrarre la teglia con il capretto, tagliarlo a fette, disporlo in un piatto da portata e cospargerlo con la salsa di prugne ancora calda.

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IN CUCINA

GRANTURCO AL VERDE Ingredienti • 200 g di granoturco dolce surgelato • 2 mazzetti di cicoria • 1 costola di sedano • 2 cucchiai di salsa di soia • 4 cucchiai di olio di oliva • Succo di mezzo limone • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato • Pepe e sale Preparazione Tuffate il granoturco surgelato in poca acqua bollente salata per 5 minuti, sgocciolate e disponete in un’insalatiera. Lavate la cicoria, tagliatela a listarelle sottili e aggiungetela al granoturco. Affettate sottilissima la costola di sedano e unitela alla preparazione. Condite con una vinaigrette composta da olio, limone, salsa di soia, prezzemolo, sale e pepe sbattuti insieme e lasciate marinare per un’ora.

Torta di riso Ingredienti • 500 grammi di latte • 150 grammi di riso • 130 gr di zucchero • 3 uova • 60 grammi di mandorle • 70 grammi di cioccolato fondente • 5 amaretti • 1 stecca di vaniglia • 35 grammi di pinoli • La scorza di 1 limone • Un pizzico di sale • 80 grammi di burro • Pangrattato

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Preparazione Versare il latte, la scorza del limone, metà dello zucchero e la stecca di vaniglia in una pentola e far bollire; aggiungere il riso. Quando si sarà ben addensato e avrà la consistenza simile ad un risotto asciutto, spegnere il fuoco, togliere la scorza del limone e la bacca di vaniglia e lasciar raffreddare . In una ciotola montare le uova con la rimanente parte di zucchero e aggiungere il cioccolato, le mandorle e gli amaretti

tritati grossolanamente, il burro fuso ed una parte dei pinoli . Unire il riso freddo ed amalgamare bene. Versare il composto in uno stampo imburrato e spolverizzato con il pangrattato cospargendo la superficie con un cucchiaio di zucchero e due cucchiai di pinoli. Infornare per 60 minuti a 180°; la superficie a fine cottura dovrà apparire ben dorata. Prima di togliere la torta dallo stampo lasciare che si raffreddi bene.


Pronti per la prima grigliata! Finalmente è arrivato il momento di scoprire i nostri barbecue. Apriamo ufficialmente la stagione con un ricetta della Grill Academy di Weber. Da leccarsi i baffi! SALSA SALMORIGLIO • 1 spicchio d’aglio • 12 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva • 6 cucchiai di succo di limone • 3 cucchiai di origano secco • 3 cucchiai di prezzemolo tritato fresco • Sale • Pepe nero e rosa in grani

QUAL È IL TUO COLORE PREFERITO?

AL BARBECUE Scaldare il barbecue per cottura a fuoco diretto, fino a 200 °C. Porre la piastra sul barbecue e scaldarla per 10 minuti. Togliere la carta assorbente dalle bistecche di tonno, massaggiarle delicatamente con dell’olio d’oliva e poi porlo sulla piastra. Grigliare la bistecca di tonno per 4-6 minuti, girandola solo una volta per garantire la formazione di una crosta croccante. Quando la bistecca di tonno apparirà di color marrone e croccante in superficie, toglierla dal barbecue. Servire la bistecca di tonno con la salsa sopra.

PER SAPERNE DI PIÙ

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Il nuovo Weber® Q®1200 è sinonimo di libertà senza confini. La libertà di cucinare piatti gustosi godendoti panorami mozzafiato. La libertà di andare dove vuoi. La libertà di sbizzarrirti con i colori. Progettato per rendere uniche le tue avventure, Q®1200 stabilisce il nuovo standard per grigliare dove vuoi.

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© foto servizio di fotolia.it

Ingredienti • 4 bistecche di tonno di altezza 3 cm di spessore • 6 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva

Preparazione IN CUCINA Mettere tre strati di carta assorbente su un piatto. Mettere le bistecche di tonno sopra di esse e coprire con altra carta. Lasciare che la carta assorba tutto il liquido dalle bistecche di tonno. Lasciarle riposare per 20 minuti a temperatura ambiente. Nel frattempo preparare la

salsa. Pelare lo spicchio d’aglio. Mettere tutti gli ingredienti della salsa in un frullatore e frullare per 2 minuti alla massima potenza. Assaggiare e condire con sale e pepe a piacere.


IN CUCINA

Sani e buoni Le gamme di prodotti biologici si arricchiscono: sempre più scelta, sempre più gusto. E diventa più piacevole prendersi cura della propria salute. Ecco qualche novità a cura della REDAZIONE

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resce ogni giorno di più il numero di consumatori che scelgono di seguire una dieta priva di alimenti di origine e derivazione animale. Una nicchia di mercato in continua evoluzione, che dal 2012 al 2014 ha segnato in Italia una crescita del 70%, raggiungendo, secondo i dati Coop, la cifra di 700.000 consumatori vegani. Un trend in costante crescita, determinato dalla scelta di un’alimentazione cruelty free, o più semplicemente dalla consapevolezza che variare ed equilibrare gli alimenti giova al nostro organismo. Sono molte le possibilità per introdurre nella propria giornata qualcosa di sano, e di gustoso. Ecco un ventaglio di novità da poco sul mercato, che spazia dal vegan al bio.

colazione energetica, gustosa e sana. Prodotti con materie prime selezionate, da agricoltura biologica, i nuovi cereali sono ideali per una colazione semplice e leggera; abbinati a bevande o yogurt vegetali e frutta fresca e semi, forniscono tutti gli elementi nutrizionali per iniziare la giornata in modo sano ed equilibrato.

CROCCANTI E SAPORITI

GNOCCHI COME DA TRADIZIONE “Mamma Emma” è la linea di gnocchi classici, al kamut e al farro, tutti biologici e privi di latte e uova, realizzati solo con patate cotte al vapore con la buccia: materie prime d’eccellenza e prive di contaminazioni animali, lavorate in modo artigianale. Fra le novità anche gli Spatzle Bio, prodotti solo con spinaci in foglia 100% italiani. Prodotti genuini, senza pesticidi e con materie prime naturali coltivate nel pieno rispetto della natura e soprattutto del consumatore, come da missione aziendale di Master.

LA GIUSTA CARICA PER LA PRIMA COLAZIONE Sarchio rende il risveglio ancora più goloso e stuzzicante con i nuovi cereali da colazione: Crispy Rice naturali e al cacao, vegan e gluten free, e Avena soffiata con miele: tre referenze per una prima

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MangiarsanoGerminal ha lanciato sul mercato cinque nuovi prodotti completamente formulati senza l’aggiunta di proteine animali, realizzati con olio extra vergine d’oliva e con olio di girasole. Biscotti Vegan Farina macinata a pietra, che garantisce un gusto sorprendentemente ricco; Biscotti Vegan Prugna funzionali e croccanti; Biscotti Vegan Senza sale aggiunto dal gusto equilibrato e dall’ottima composizione nutrizionale; Biscotti Vegan Frutti di bosco Avena, ricchi di fibre e Barretta Vegan Goji, un vero e proprio concentrato di nutrienti.

LO SPUNTINO PER TUTTI Per chi non vuole rinunciare a una pausa golosa, sana ed equilibrata in ogni momento della giornata, l’azienda altoatesina Stuffer ha ideato Aloa 100% frutta. Un delizioso snack non biologico, ma senza zuccheri aggiunti, conservanti, aromi artificiali e coloranti, e privo di glutine e lattosio. La purea di frutta Aloa è adatta anche per la merenda dei bambini, in alternativa ai classici snack ipercalorici. Disponibile nei gusti “Mela-Banana-Fragola” e “Mela-Pesca-Banana-Albicocca”, è in vendita nella grande distribuzione.


IN CUCINA

Nuovi colori per Weber La gamma si arricchisce con nuovi colori, accattivanti e allegri. E per i barbecue a carbone sono arrivati i nuovi bricchetti, ancora più efficaci di FILIPPO TERRAGNI per la raccolta dei grassi, il telaio in nylon rinforzato con fibre di vetro. Con la sua griglia di cottura di 43 x 32 cm, soddisfa sei coperti. Ha una potenza di 2,6 kw. Stesse caratteristiche per, che però aggiunge al precedente il termometro integrato, un bruciatore in inox, il tubo del gas completo di regolatore di pressione per le cartucce, l’accensione piezoelettronica e 2 ripiani pieghevoli e rimovibili in plastica termo indurita.

NOVITÀ: IL BRICCHETTO PERFETTO

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arà una stagione coloratissima e all’insegna delle novità quella di Weber. Il leader mondiale dei barbecue ha infatti ampliato la già vasta offerta con accorgimenti e tocchi di colore che renderanno ancora più emozionanti le esperienze alla griglia. Il Granite Grey, il Blue, il Green, l’Orange, il Fucsia, il Purple e il Dark Grey. Sono questi i colori che rallegreranno l’estate di chi griglierà con i barbecue a gas serie Q1200 ed elettrico serie Q 1400. Pensati per chi ha esigenze contenute in termini di ingombro e coperti, i “Q” di Weber strizzano l’occhio al fashion e, grazie alle dimensioni e al peso, sono ideali per terrazzi e piccoli giardini, e diventano irrinunciabili compagni di viaggio da portare in vacanza e a casa di amici.

DIMENSIONI RIDOTTE, GRANDI CAPACITÀ Eccellenti, come sempre, le caratteristiche tecniche. Il barbecue elettrico Q1400 ha braciere e coperchio in ghisa di alluminio, un’ampia maniglia termoisolante, due griglie di cottura smaltate in ghisa di acciaio, una manopola di regolazione della temperatura, la vaschetta

Il barbecue a gas Q1200 aggiunge al Q1400 il termometro integrato e altri accessori.

Il barbecue elettrico Q1400 di Weber ha dimensioni ridotte ma ottime capacità tecniche.

Grandi novità anche per gli amanti del barbecue a carbone. Dopo due anni di studi e sperimentazioni, è finalmente disponibile il nuovo bricchetto! Rivoluzionario nel suo genere, è al 100% naturale, si accende in meno di 20 minuti, si mantiene incandescente per oltre 3 ore e non sporca. È realizzato con tre elementi naturali e sostenibili: legno carbonizzato, acqua I nuovi bricchetti e amido al 100% vegetale che fa Weber sono naturali al 100% e la da collante e rende il bricchetto nuova confezione adatto alla cottura diretta perché garantisce che privo di prodotti chimici. I sacchetti rimangano asciutti. sono da 4 o 8 chili, realizzati in materiale riciclato, idrorepellente e con una presa per agevolarne il trasporto. Completi anche di chiusura con zip richiudibile, per mantenere i bricchetti separati e asciutti. E la carbonella?! La carbonella resta, con i suoi pregi e i suoi limiti. Perché è pur vero che diffonde il calore in modo non uniforme e che dura meno, ma è una valida alternativa per preparare piatti a cottura rapida, come gli hamburger e la pizza. Ai griller la prova. Buona stagione a tutti! INFO SU

www.weber.com

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TENDENZE

© Federica Cavicchi

Un labo per passione A Modena è nato da poco un concept store molto particolare. Condividere tutte le cose belle e buone che trova in giro per il mondo: questo è il sogno della giovane proprietaria Colloquio con JESSICA DI GIACOMO di MARTA MEGGIOLARO

L’

ho incontrata in Facebook, quando un suo bouquet ha scatenato i “mi piace” delle mie amiche gardeniste. Piaceva anche a me, ci ho visto il giusto equilibrio fra abbondanza e leggerezza. Allora sono andata a cercarla, ho visto il suo sito e sono rimasta affascinata dalle atmosfere del suo laboratorio. Soprattutto dalla sua idea di fondo, in controtendenza se pensiamo alla rarefazione dei rapporti, soprattutto fra i giovani: il desiderio di un luogo fisico in cui tornare e in cui condividere le sue passioni, in cui usare le mani, in modo concreto: il suo negozio, Olivia Brusca.

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© Federica Cavicchi

D: Iniziamo dal nome, Jessica: come l’hai scelto? R: «Olivia è come mi chiamavano da piccola per via della somiglianza con la moglie di Braccio di Ferro, Brusca come rispondevo quando mi chiamavano così. Mi piaceva il suono che facevano questi due nomi insieme. Erano abbastanza bizzarri e credibili per dar un senso a questo nuovo percorso, ma allo stesso tempo mi appartenevano da sempre. Un binomio perfetto, per una viscerale come me!».


© infraordinario

D: Quali sono i tuoi fiori preferiti? Ho visto che condividiamo la passione per l’eucalipto… R: «Davvero? Beh si, l’eucalipto è uno dei miei verdi preferiti in assoluto. Mi piace molto il suo profumo legnoso e la flessibilità con cui si adatta alle diverse composizioni. Tra i fiori metto assolutamente i papaveri al primo posto, seppur fragili e non sempre usabili data la loro vulnerabilità».

I miei fi ori preferiti sono i ranunco li, i tulip ani, le peon ie. Amo papave i ri e l’eu c profum alipto, ato e flessib ile.

© gaia borzicchi

© lodovica barbiero

D: Quali sono i fiori o le composizioni più richieste? R: «In questo momento la composizioni più richieste in labo sono le scatoline. Vere e proprie scatole in cartone, disegnate e colorate da pattern di designer inglesi, in cui metto bacche, verdi e fiori recisi veri, di stagione, dando vita così a piccole composizioni floreali. Credo piacciano perché oltre all’idea di aver profumo e fiori freschi per qualche giorno, poi rimane la scatola che si può riutilizzare».

D: Quali trend, quali passioni vedi muoversi in questo periodo? R: «Credo che lo stile botanico pian piano stia prendendo piede. Sono certa che sempre più spesso vedremo ispirazioni dedicate a questo stile. Dall’arredo casa ai matrimoni, sempre più usate saranno le piante e foglie verdi che andranno a sostituire fiori recisi in vaso. Piante sospese e aeree, questo credo sarà un must per la prossima stagione». © gaia borzicchi

DOVE LA TROVO?

Compro, vendo, cambio i mobili del Labo a seconda del momento. Ad esempio, la finta mensola fatta con un vecchio porta bottiglie in ferro è nata perchè avevo venduto la mensola in legno e non avevo tempo di cercarne un’altra.

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Viva la mamma! Jessica di Olivia Brusca ci aiuta a realizzare un bellissimo regalo per festeggiare la prima cosa bella della vita, la nostra mamma: una coroncina di fiori. Pronti? Via! di COSTANZA DI MATTEO con la collaborazione di JESSICA DI GIACOMO • Foto di GIULIA LAMBERTINI

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Con la pinza realizza un’asola alle due estremità del filo di ferro, assicurandole bene per evitare che si aprano. Serviranno alla fine per inserire il nastro con cui chiudere la coroncina.

Per realizzare la coroncina occorrono: fiori, un nastro che si intoni con il loro colore, 20 centimetri di filo di ferro da fiorista, pinza, forbice e guttaperca (lo scotch verde che usano i fioristi).

4 Prosegui fino a ricoprirlo completamente.

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Taglia il gambo dei fiori lasciando circa tre centimetri di lunghezza. Iniziando da un’estremità del fil di ferro, lega il gambo al fil di ferro con la guttaperca.

Procedi allo stesso modo con il secondo fiore, posizionandolo vicino al primo in modo che non ci siano vuoti ma che non si sovrappongano troppo! Fermalo con la guttaperca fino alla fine del gambo.


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Prosegui con gli altri fiori, usando sempre lo stesso procedimento, fino ad arrivare all’altra estremità del filo di ferro.

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Appoggia la coroncina capovolta sul piano da lavoro e infila il nastro nelle asole.

Annoda in modo molto stretto.

9 Taglia il nastro che avanza dal nodo con la forbice. Taglia a coda di rondine la punta della parte da lasciare lunga.

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Fai lo stesso dall’altra parte.

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Ed ecco qui, la coroncina per la mamma è pronta! Adesso resta solo da fare un bel fiocco dietro per incoronarla!

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Ricordati che puoi scegliere i fiori che preferisci e puoi mischiare i colori, usando magari i preferiti della mamma. Il procedimento è sempre lo stesso!

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GREENKIDS

Per i più piccoli Colora il disegno, ritaglialo e incollalo su un cartoncino. Sull’altra faccia invece incolla la poesia. Poi porta il biglietto alla tua mamma con un bel sorriso e un bacio!

Mamma è il giorno della tua festa, vorrei metterti una corona in testa, regina vorrei farti oro e diamanti vorrei donarti Ma non ho che questo fiore e l’amore del mio cuore!

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INTERNI

Arriva l’orto tascabile Una forma accattivante, un sensazione piacevole, e l’orgoglio di far crescere qualcosa: ecco OrtoBrick. Un progetto di agridesign che restituisce a tutti il contatto con la terra di MARTA MEGGIOLARO

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o incontrato Tommaso Mancini a Orticolario: per un caso fortunato, lo stand di Edizioni Laboratorio Verde era vicino al suo. Sono passata davanti alle sue particolari mattonelle tutti i giorni, e ogni volta la tentazione di toccarle è stata irresistibile: un esempio perfetto del titolo di quest’anno, “contagiare bellezza”, dedicato al tatto. Tommaso è perito agrario, giardiniere e landscape designer, in sostanza fa progettazione del paesaggio e realizza giardini. Ma è anche il giovane green designer che ha ideato Ortobrick, la mattonella che tanto mi ha attratto: un semenzaio che permette di sperimentare la fase della germinazione, e che, se coltivato, genera un orto da curare e allevare; altrimenti rimane un oggetto che promuove la conoscenza del mondo vegetale. D: Tommaso, raccontaci come ti è venuta l’idea… R: «Il progetto ha preso forma grazie a un bando indetto dalla Fabbrica del Vapore. Cercavano oggetti di green

ORTOBRICK, THE ORIGINAL Un mattoncino di terra fertile, simile a una saponetta, contenente i semi di una pianta pronto all’uso. È un semenzaio disegnato per sperimentare indoor la fase della germinazione e realizzato con differenti semi di piante orticole. Se coltivato genera facilmente un micro orto da curare ed allevare, altrimenti rimane un oggetto di green design che mantiene il suo messaggio immutato nel tempo.

design per organizzare una mostra che diffondesse la cultura del verde in contesto urbano. Io ho presentato due progetti: OrtoBrick, che sostanzialmente è una mattonella di terra in cui sono inseriti i semi di alcune specie orticole, e Pulp, un mosaico di vasetti in fibra di cellulosa che rappresenta la mappa della città di Milano, in cui ogni vaso ha la forma di un quartiere della città. Ben presto OrtoBrick ha preso il sopravvento». D: Qual è la forza di questo oggetto? R: «Penso che il concetto forte sia quello di mettere in formato tascabile un orto, il concetto di poter coltivare delle piante. OrtoBrick è un oggetto di design e di comunicazione; è piacevole, ha una forma che le persone possono apprezzare, e su cui si può aprire una discussione. La sua forza è che dà origine a un discorso, un dibattito, sollevando interesse intorno al mondo vegetale». D: E come hai raggiunto la definizione di questa forma particolare? R: «Sono arrivato a una definizione formale quasi per caso. Ortobrick ricorda un mattone, o un sapone. Col tempo poi ho capito che entrambi gli oggetti hanno un forte valore simbolico, quindi di comunicazione, e che anche questa ambiguità nel manifestarsi funziona, perché suscita curiosità in chi lo guarda. Il mattone è il primo elemento solido da usare per costruire qualcosa, quindi dà all’oggetto un valore di progettualità, di futuro, ci proietta nel tempo. Il sapone invece, a parte essere una pennellata di vintage che non è male – perché ricorda il sapone per eccellenza, quello di Marsiglia – riporta all’idea del “prendersi cura”». D: A me piace tantissimo. Ma come sta andando sul mercato? R: «Da un punto di vista commerciale, il fatto che ricorda un mattone piace alle aziende, che ce lo chiedono per

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INTERNI

regalarlo a dipendenti e ai clienti. OrtoBrick contribuisce a dare un’immagine “green”, oggi molto di tendenza, e in più trasmette l’idea che l’azienda si rivolge al futuro, costruendolo. Piace molto nel mondo della moda, ad esempio H&M lo ha voluto per Natale dello scorso anno come gift per tutti i dipendenti italiani. A me interessa raggiungere tutti: OrtoBrick ha preso piede con mostre, fiere, e personalizzazioni. Si colloca sia in un concept store, sia in un negozio di piante, da un fiorista, ma anche in un negozio di design». D: Cosa intendi? R: «Credo che riportare la terra in un formato così “commerciale” e tascabile sia un aspetto innovativo che gioca sul paradossale per parlare con tutti. Le abitudini contemporanee ci hanno allontanato dalla terra, considerata “sporca”: “non toccare la terra se no ti sporchi”, si dice ai bambini nei parchi, no? A me piaceva l’idea di proporre in un formato accattivante la materia prima, un formato super pop. Per diffondere di nuovo il concetto che è possibile gestire e maneggiare una sostanza come questa, con cui ormai molti hanno perso il contatto diretto».

Tommaso Mancini nel suo studio, a Lucca. Sul tavolo, il progetto Pulp. © Alfonso Chianese

di fare il proprio pane a casa. Sto pensando a una nuova forma, dopo il pane di terra, sempre dal design sognante: la Terra di Terra. Un globo, con i continenti, e all’interno vorrei mettere invece che seme di piante da orto, un seme di albero, per allevare un piccolo albero in casa, da trapiantare poi in un parco pubblico, contribuendo alla salute del pianeta con qualcosa che andrà oltre la nostra stessa esistenza». D: A proposito di produzione: chi si occupa di sfornare materialmente le mattonelle e le michette? R: «OrtoBrick per ora viene autoprodotto perché è il modo migliore per conoscere e approfondire il progetto. Ho un laboratorio artigianale dove realizziamo ogni pezzo su misura. E ovviamente facciamo anche autopromozione. A Lucca, dove vivo, sto intraprendendo un percorso di agricoltura diretta: sto mettendo in piedi un’azienda agricola dove produrre il materiale vegetale per i miei stessi oggetti – l’idea di filiera corta che tanto piace oggi. La cosa interessante sarebbe usare solo ciò che effettivamente ho, creando oggetti di design agricolo o agridesign, legati ai semi, al mondo vegetale, al cibo». D: Mi sembra interessante il respiro ampio che hai sul mondo agricolo… R: «Penso che nel nostro settore ci sia tanto da fare. È finito il tempo in cui l’agricoltura è una cosa da nonni. C’è bisogno di ben altro, di avvicinare i giovani. Ad oggi la situazione è drammatica: c’è tanta ignoranza. Il mio progetto serve anche a mettere di fronte a questo dramma: perché molta gente, una volta che si trova in mano OrtoBrick, rimane impietrita. “Oddio, e adesso come faccio? Devo annaffiarlo?”. Anche in questo senso la mia mattonella può tirare fuori degli interrogativi interessanti. E poi credo che serva una fiera in cui ci sia spazio per le innovazioni, che sollevi le questioni su cosa c’è da fare nel nostro settore e su quanto il nostro settore può fare per tutti gli altri: la green culture non è per pochi, è per tutti».

ORTOBRICK, PANE DI TERRA Una pagnotta in argilla che ricorda per forma e dimensione la classica michetta o rosetta. Pane di Terra è un elemento dalla forte valenza simbolica, da conservare in casa o in ufficio, in cucina, sulla scrivania o sul davanzale. Questa terra un giorno, se coltivata, ci darà del pane, poiché al suo interno contiene semi di grano.

D: Devi essere molto orgoglioso dei risultati. R: «Devo ammettere che sì, sono molto orgoglioso; e sono anche un po’ ossessionato dal progetto, da come far evolvere la forma in altre forme. Come quella del pane. Il panino, la michetta, la rosetta, che avete anche qui a Milano, ha una forma che mi piaceva perché si collega fortemente al cibo. E quindi ho realizzato una Pane di Terra, che contiene i semi di grano. Il progetto a cui punto – per ora utopico – è di arrivare a produrre una pagnotta multicereali che negli anni consentirebbe

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DOVE LO TROVO?

www.tommasomancini.com


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ALL’INTERNO

Natura in pennarello Colorare, che relax! L’Art Therapy, che da qualche tempo spopola nel nostro mondo frenetico, invita a rallentare e a perdersi fra bellissime immagini in bianco e nero da riempire di sfumature. Per ritornare un pò bambini

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di VERONICA SPELTONI

hi ama immergersi nella natura, dedicando del tempo alla cura del proprio orto o del giardino, sa bene quanto questa pratica, oltre a produrre dei frutti in termini concreti, sia dispensatrice di grande benessere psicofisico. Se però, come di frequente accade, la frenesia dei ritmi quotidiani, o il posto in cui viviamo, ci impediscono di avvicinarci in modo diretto ai nostri adorati spazi verdi tutte le volte che vorremmo, capita di sentirsi nervosi e di cattivo umore. La novità dei colouring

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books per adulti (e bambini), rappresenta un ottimo modo per consolarsi e un potente antidoto allo stress!

DAI FIORI AI MANDALA Si tratta di veri e propri libri da colorare, che, dopo aver riscosso un notevole successo editoriale in molti paesi europei e negli Stati Uniti, ora si stanno diffondendo anche in Italia. Possiamo trovare album con disegni dai temi più diversi, alcuni dei quali sono dei piccoli capolavori ad inchiostro, interamente ispirati ad ambienti naturali intricati e ricchi di particolari, come quelli della giovane illustratrice scozzese


Johanna Basford, dai titoli evocativi di magia e mistero, come “Il giardino segreto” e “La foresta incantata”, editi da Gallucci in Italia. Sempre seguendo il medesimo filo conduttore, proposti in modo meno sofisticato, troviamo fiori, alberi e farfalle da colorare anche nella collana Arte-terapia della casa editrice francese Hachette. In alternativa ai libri, il web offre anche numerosi siti con illustrazioni da colorare, scaricabili e stampabili oppure da colorare e salvare online. Questi ed altri interessanti soggetti, come i Mandala, eleganti disegni solitamente circolari e simmetrici, mutuati all’antica tradizione indiana, ci invitano a riscoprire la valenza terapeutica di un’attività a noi già nota, ma il più delle volte accantonata con la crescita: quella di colorare con calma e precisione. Grazie allo svolgimento di questo compito apparentemente banale, intraprendiamo in realtà un processo inconsapevole di grande utilità per la nostra mente, che, mentre ci concentriamo su forme, colori e spazi da riempire, attivando diverse ed importanti aree cerebrali, ha la possibilità di lasciar fluire liberamente il groviglio di emozioni che ci opprimono, restituendoci la giusta dose di serenità, tramite gesti semplici, ripetitivi ed economici.

CREA L’ATMOSFERA Gli esperti che sostengono questa tecnica di rilassamento, suggeriscono inoltre di praticarla in un ambiente silenzioso

o di accompagnare con un sottofondo musicale soft, che riproduca, ad esempio, i suoni della natura, per meglio favorire il momento di ritrovata intimità con noi stessi. Perché allora non provare a conciliare la passione per la natura con uno dei passatempi più distensivi che si conoscano, trasferendo sulla carta l’incredibile varietà di colori e sfumature che caratterizzano i luoghi en plein air a noi più cari e abbandonarci per un momento alla fantasia e ai ricordi spensierati della nostra infanzia, dove scatole di pastelli, pennarelli e acquerelli variopinti vibrano ancora del nostro entusiasmo bambino? I risultati potrebbero sorprenderci, infatti oltre a recuperare una dimensione di equilibrio interiore, terremmo in allenamento importanti funzionalità cerebrali, dando sfogo alla nostra creatività personale e, non ultimo, potremmo esercitarci ad acuire il nostro spirito di osservazione e la nostra sensibilità nei confronti di tutto ciò che di meraviglioso ci circonda quando siamo all’aperto, per riportarlo poi nelle nostre piccole, grandi opere di coloritura.

Sul sito di Johanna Basford è possibile trovare anche suggerimenti su come procedere a colorare i raffinati percorsi grafici dell’artista www.johannabasford.com Due esempi di disegni per l’Art Therapy

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ALL’ESTERNO

Orchidee? Anche in giardino! Il fascino esotico di questi fiori, finora relegato all’interno delle case, conquista i giardini. Decorativi, particolarissimi e in più prediligono l’ombra. Una bella soluzione di BIANCA BELFIORE

Ventricosum tuinfoto

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tanchi delle solite orchidee? Per ora sembra di no, le care Phalaenopsis continuano a piacere e apprezziamo anche le nuove specie che troviamo sul mercato. Ci piacciono talmente tanto che forse abbiamo pensato che ci piacerebbe metterle a dimora in giardino. Diamo il benvenuto allora al Cypripedium! Originario dell’America del Nord, della Russia, della Cina e del Giappone, se ne conoscono diverse varietà. È una orchidea, ma che si pianta in giardino.

NON TEME IL FREDDO Anche se il Cypripedium è una vera orchidea, al contrario delle altre soffre il caldo. Quindi non va messa né in pieno sole né in luoghi umidi. Apprezza i luoghi

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all’ombra o in mezz’ombra e il sole del mattino, fino alle 10. È in grado di resistere al gelo, sopravvive fino a -20° C. Il nord dei giardini è perfetto. Una buona alternativa per il lato che a volte consideriamo più “sfortunato”. Accostato a piccole oste, mughetti, felci e pulsatille il Cypripedium fa un figurone.

IL MOMENTO È ADESSO L’orchidea da giardino può essere piantata in autunno, durante la dormienza, o meglio in primavera, al termine

IL FREDDO LE FA BENE L’orchidea da giardino in inverno si rinvigorisce. Non è necessario ricoprirla, resiste fino a -20° C! Se pensate le serva protezione, usate la corteccia ma non la torba: ha bisogno del freddo per poter fiorire in primavera!


CYPRIPEDIUM • Originario dell’America del Nord • Soffre il caldo e l’umido • Sì ombra o mezz’ombra • Sopravvive fino a -20° C • Sì terreno sabbioso o argilloso • No torba, no terriccio • Va bagnato regolarmente per il primo anno • Non serve concime • Tagliare le foglie in autunno • Non serve proteggerlo dal freddo Kentucky Pink Blush

`Foto’ s tuin Camiel

delle gelate. Non va lasciata nel suo vaso, meglio piantarla. Predilige il terreno sabbioso o argilloso, non ama la torba né il terriccio. Se il terreno del giardino è molto impermeabile, aggiungete sabbia o granuli di argilla. Praticate un grande foro nel terreno, togliete la pianta dal vaso e interrate le radici. Fate in modo che la zolla di terra sia bene in contatto con il suolo intorno e poi irrigate abbondantemente. Se la piantagione avviene in primavera, dovrete bagnare regolarmente le vostre orchidee nel corso del primo anno. Se la temperatura esterna si abbassa bruscamente, la crescita delle orchidee rallenterà, ma riprenderà quando le temperature risaliranno. E non temete: le giovani cacciate che hanno fiorito resistono bene alle leggere brinate

Regina White

notturne. Nel secondo anno invece la pianta si sarà abituata alle condizioni del giardino e potrete bagnarla secondo quello che il giardino richiede.

FIORISCE OGNI ANNO Qual è il problema con le orchidee che teniamo in casa? Che una volta sfiorite, non sappiamo se riusciremo a vedere un’altra fioritura o no. Ci crediamo sempre, le teniamo alla luce e compriamo il fertilizzante, ma non sempre abbiamo successo. E poi, “per quello che costa, tanto vale prenderne un’altra già fiorita”. Questo però non succede con la orchidea da giardino. Dopo la fioritura inizia la crescita sotterranea delle piante: le foglie captano l’energia del sole e assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera, si iniziano a produrre le nuove radici e l’energia è stoccata sotto forma di amido e si creano le gemme. Più la pianta ha energie e riserve, maggiore sarà il suo sviluppo quando riprenderà la vegetazione l’anno successivo. Quindi non bisogna tagliare le foglie dopo la fioritura, meglio farlo in autunno quando sono completamente morte e l’energia prodotta è già stata immagazzinata nelle radici. Il primo anno dovrete prendervene cura con un po’ di attenzione, ma dal secondo anno, quando si sarà perfettamente acclimatata, non dovrete più preoccuparvene, e avrete una bellissima fioritura ogni primavera.

NON SERVE FERTILIZZANTE Il Cypripedium è una signora pianta e per regalarvi i suoi fiori non chiede nulla in cambio, nemmeno il concime. Se non siete sicuri che il terreno sia abbastanza nutriente, una volta all’anno applicatene uno a lenta cessione con basso tenore di azoto e apporto supplementare di magnesio. Basta un quarto della dose indicata sull’imballo del prodotto.

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ALL’ESTERNO

Sempreverdi, ma non solo verdi Sempre richieste, perché riempiono lo spazio in tutte le stagioni. Il rischio di rendere i giardini statici e uniformi si evita, con le nuove varietà di MARIO FERRARINI

Mario Ferrarini, uno dei titolari di Arena Vivai, appassionato del suo lavoro e delle sue piante.

IN BREVE Le sempreverdi chiedono meno manutenzione. In equilibrio con le altre piante riempiono il giardino. Per non uniformare il colore, scegliere le variegate.

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ono le piante su cui alla fine cade la scelta quando dobbiamo allestire il giardino, e soprattutto fare la siepe: le piante non a foglia caduca, perciò un arbusto che non obbedisce al classico “denudamento” autunno-vernino. Ma perché sono proprio le piante a fogliame persistente spesso le più ricercate? La scelta, il più delle volte, è legata all’erronea convinzione che si tratti di piante che non sporcano, stabili, quasi piante che si gestiscono da sole, e che quindi non impegnano. In realtà, anche i sempreverdi come tutte le piante vanno incontro ad un naturale ricambio di foglie che però è distribuito per tutta la stagione vegetativa e non localizzato in un momento preciso (autunno).

BELLE, CON EQUILIBRIO Sono piante che vanno dosate: un giardino di soli sempreverdi sarebbe eccessivamente statico e

uguale, un giardino di sole piante da fiore a foglia caduca attraverserebbe interessanti viraggi stagionali di colori e fioriture, ma rimarrebbe troppo sguarnito nella fase autunnale e invernale. Il vero quesito è: come scegliere le piante giuste da acquistare? La virtù, si sa, sta nel mezzo: un buon compromesso è utilizzare piante a foglia persistente in ragione di almeno un 30%.

DA SFRUTTARE: LE VARIEGATE Ma è vero che scegliere le sempreverdi vuol dire rinunciare al colore e accettare il verde uniforme? A dispetto del nome, le colorazioni dei fogliami non sono sempre e solo in tinta unita: basti pensare alle varietà variegate di Elaeagnus, o di Ligustrum, o di Abelia… Un accostamento sapiente riesce a valorizzarle al meglio e a riempire i giardino con la giusta dose di “pieno”.


Mahonia eurybracteata “Sweet Winter”, una novità tra i sempreverdi. Cespuglio compatto, eretto, cespuglioso, con foglie pennate, strettamente lineari, ma soprattutto non pungenti. Da metà autunno fino all’inverno produce straordinarie infiorescenze stellate, di colore giallo vivo, seguite da bacche sferiche blu-nere. Un vero must.

Osmarea burkwoodii, un cespuglio

persistente a foglie verdi, allungate, strette, a margine dentato. Molto duttile: crescita gestibile, portamento eretto ma arrotondato. Ottima fioritura profumata, color bianco candido, in aprile. Valida alternativa al Buxus duramente colpito dalla piralide.

Ecco i quattro articoli scelti da noi Elaeagnus ebbingei “Viveleg”,

robustissimo con foglie lanceolate bordate di un meraviglioso giallo oro. Una varietà eretta, migliorata rispetto alle varietà standard, che presenta una vegetazione stabile, a crescita regolare. In settembre fioritura non visibile, ma profumata.

Ligustrum japonicum “Pierrot”, una recente introduzione con foglie lanceolate, a sfumature verdi bordate di bianco crema. Portamento soffice e delicato, talvolta decombente. Conferisce un effetto di leggerezza. |

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ALL’ESTERNO

Fortissima Ipomoea Estiva, multicolore, facile da coltivare. Il passepartout per chi pensa di essere imbranato. Perfetta per creare pareti di verde delicate, grazie all’equazione: minimo sforzo = ottimo risultato

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di COSTANZA DI MATTEO

e chiamiamo, in genere, “campanelle”. Si incontrano spesso, arrampicate sui pali e sulle reti, talmente vigorose da essere considerate talvolta infestanti. Ma no. Sono piuttosto il connubio perfetto fra resistenza e romanticismo, tra forza e delicatezza. È questo il loro fascino, e le cultivar a disposizione oggi le rendono perfette per i nostri giardini e i nostri terrazzi. È una specie graziosa che si presta molto bene per coprire recinzioni, graticci o altre strutture intorno alla casa. Può anche essere allevata i vaso o in panieri sospesi. In particolare l’Ipomoea purpurea è una pianta annuale, rampicante, che arriva quasi ai due metri di altezza. Fiorisce precocemente, a primavera inoltrata, fino a ottobre. Facile da coltivare, dona al giardino una impressionante fioritura verticale. Presenta foglie cuoriformi e fiori di diversi colori a forma di trombetta. Le varietà e mix in vendita sono molte; alcune sono veri e propri must-have per i giardinieri. Noi vi proponiamo queste.

IPOMOEA PURPUREA LA VIE EN ROSE

Dal rosa cipria alle sfumature più scure e rosse, nei suoi fiori potete ritrovare tutte le tonalità del rosa e del rosso.

IPOMOEA PURPUREA HAZELWOOD BLUES

Un misto di viola e blu che passa dall’azzurro cielo al viola scuro.

IPOMOEA PURPUREA CARNEVALE DI VENEZIA

Facile da crescere, ha una fioritura spettacolare: ogni fiore presenta striature bianche e blu, o bianche e rosa, e altri bicolore. Si arrampica in modo vigoroso su ogni sostegno. Questa varietà è sottoposta a una selezione particolare per assicurare un buon equilibrio fra i differenti colori.

IPOMOEA PURPUREA VENICE BLUE Bellissimi fiori azzurri e bianchi.

IPOMOEA PURPUREA VENICE PINK

Incredibili fiori bicolori in rosa e bianco.

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Ipomoea purpurea La vie en rose

CONSIGLI PRATICI • Serve molta luce, possibilmente sole diretto • Nei periodi più caldi è utile nebulizzare le foglie • Non amano le correnti d’aria. • Innaffiare in modo che il terreno sia sempre umido, non inzuppato • Non è esigente in fatto di terreno, l’importante è che sia ben drenato • Concimare in primavera - estate ogni 2-3 settimane • Fiorisce ininterrottamente durante il periodo estivo • Per stimolare la formazione di nuovi boccioli, eliminare i fiori appassiti • Non occorre potare • Non sono soggette a malattie, a parte i soliti acari e afidi


COME SEMINARE Blumen offre un miscuglio di semi di ipomoea. Le regole per seminare sono queste: la moltiplicazione per semi, sia delle specie perenni che di quelle annuali, si effettua all’inizio della primavera. Immergere i semi per circa 12 ore in acqua tiepida prima di procedere alla semina per favorire la germinazione. Le specie rampicanti vanno seminate direttamente nel vaso e nel terreno definitivo. Distribuite molti semi nel vaso. Ricoprire con uno strato sottile di terriccio e mantenere ad una temperatura intorno ai 18-21°C, in un luogo dove la luce non sia troppo intensa. Mantenere il terriccio costantemente umido. Dopo che hanno germinato (in genere dopo 1-3 settimane), si possono eventualmente diradare lasciando i germogli a 7 centimetri di distanza l’uno dall’altra.

Ipomoea purpurea Hazelwood Blues

Ipomoea purpurea Carnevale di Venezia

Ipomoea purpurea Venice Blue

CURIOSITÀ Sai qual è il nome scientifico della patata americana o patata dolce? Ipomoea Batatas. È una ipomea, però la sua radice tuberosa è usata principalmente come alimento. Se ne producono oltre 100 milioni di tonnellate metriche all’anno ed è classificata al tredicesimo posto a livello mondiale nella produzione di valore dei prodotti agricoli di base. Esistono cultivar selezionate per il colore delle foglie e dei fiori, e che quindi sono ornamentali: in questo caso il tubero è commestibile ma è meno gradevole al gusto. Le cultivar sviluppate per la produzione alimentare, viceversa, hanno foglie e fiori, ma non di aspetto altrettanto bello. Puoi far sviluppare la pianta a partire dalla patata: tagliala in sezioni in modo che ognuna abbia almeno un occhio (gemma). Oppure metti la patata in vaso per metà della sua lunghezza e lasciala germogliare, poi potrai prelevare e piantare i singoli germogli. Ipomoea purpurea Venice Pink

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ALL’ESTERNO

La Buddleja è chiamata comunemente “pianta delle farfalle” perché il nettare dei suoi fiori le attira in quantità. E il profumo è buonissimo. La farfalla è una Vanessa Atalanta.

Voglio le farfalle! Leggere e sognanti, sono sempre le benvenute, eppure sono sempre di meno. Ogni giardino può diventare un habitat a loro favorevole, scegliendo le piante giuste

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di FELICITA DELL’ORTO

e farfalle sono animali molto esigenti e non è facile ormai vederne molte nei nostri giardini, anche a causa dell’uso indiscriminato di pesticidi e della selvaggia cementificazione, che sono fra le principali cause della diminuzione della loro presenza sul nostro territorio. Inoltre, l’introduzione nei nostri giardini di piante provenienti da zone esotiche, ha creato un ambiente sfavorevole alla proliferazione delle farfalle autoctone. Infatti le farfalle si nutrono di nettare e spesso i fiori delle piante esotiche hanno sì colori e forme sgargianti, ma sono assolutamente privi di nettare. Tuttavia, con qualche semplice accorgimento, sarà possibile attirare nel giardino, soprattutto in primavera, le farfalle.

PIANTE AMICHE È buona cosa offrire loro una buona fioritura nel corso della stagione, dalla primavera e tarda estate, quando la maggior parte delle farfalle sono attive. Le piante aromatiche hanno un profumo e un gusto che non piace soltanto a noi: attirano le farfalle. Menta, salvia, finocchio selvatico, timo, rosmarino, origano, camomilla, maggiorana, valeriana, lavanda. Fra i cespugli fioriti, verbena, buddleja (la loro preferita), rotheca myricoides, asclepia

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LO SAI?

Due esemplari di Cyaniris Semiargus su una margherita. Le farfalle adulte per nutrirsi succhiano il nettare dei fiori con una specie di proboscide chiamata spirotromba.

tuberosa, aubrethia, e poi cardo, viola, tarassaco, rubdeckia fulgida, astro, ibisco, violaciocca, cerato stigma, nicotiana. Anche alcuni arbusti utilizzati per le bordure o per la realizzazione di siepi, pur non avendo una fioritura sgargiante, attirano le farfalle, come il biancospino, il cotoneaster, il prugnolo ed il caprifoglio. Non disdegnano neppure i fiori dei meli e dei peri.

Le farfalle contribuiscono all’equilibrio ecologico, sia perché aiutano le piante a moltiplicarsi, sia perché rappresentano un importante anello di molte catene alimentari, dal momento che servono da cibo a numerosi predatori, come gli uccelli, le rane, le lucertole. Un motivo in più per far diventare il vostro giardino il “giardino delle Farfalle”!


L’IDEA IN PIÙ Se potrete inserire nel giardino uno stagno o una fontana con delle piante acquatiche, ciò attirerà nel giardino non solo le farfalle, ma anche molti altri simpatici animaletti come: rane, raganelle, ditischi, libellule.

assolato. Nella creazione e cura di un prato per le farfalle occorre tener presente che:

Fra le molte qualità delle piante aromatiche c’è anche che sono amiche delle farfalle. Qui una Pieris Brassicae sulla lavanda.

RIPARI E PUNTI D’ACQUA Le farfalle inoltre gradiranno avere nel giardino un punto di riferimento dove incontrarsi per i corteggiamenti. A questo scopo possono servire una struttura sopraelevata, come un vecchio pozzo o un grosso masso, sormontati da fiori. Oppure un alberello dalla chioma compatta e lucida, come l’ulivo o il giuggiolo, possibilmente vicino a un muro chiaro e soleggiato, in un punto riparato dal vento. È importante infine che il giardino offra dell’acqua. Specie nei periodi più caldi, bisognerà tenere inumidito un pozzetto contenente terreno frammisto a sabbia, da cui le farfalle possano succhiare acqua e sali minerali.

COME FARE “IL PRATO DELLE FARFALLE” Se lo spazio a disposizione nel giardino lo consente, si può realizzare “Il prato per le farfalle “ che può essere anche in uno spazio piccolo, purché sufficientemente

1) Non bisogna concimare in alcun modo il prato: la concimazione può rendere l’erba non commestibile per alcune farfalle 2) Innaffiarlo poco o niente: molte delle piante più gradite alle farfalle preferiscono terreni asciutti 3) Tagliare l’erba non più di due volte all’anno, in tarda primavera e in autunno; tagliare l’erba a non meno di 5 cm da terra e possibilmente senza l’uso di macchinette tagliaerba 5) Lasciare sul posto, almeno per tre giorni, l’erba tagliata in modo da permettere ai bruchi di trasferirsi sulle parti vive delle piante 6) Estirpare le erbe di grandi dimensioni e gli arbusti indesiderati senza ricorrere ai diserbanti

I FIORI DI CAMPO SONO I MIGLIORI Alcune specie spontanee dei prati sono particolarmente importanti, in quanto piante nutrici per le più belle farfalle: la carota selvatica (Daucus carota), il finocchio selvatico (Foeniculum vulgare), il fiordaliso (Centaurea spp.), e la piantaggine (Plantago spp).

“Il giardino delle farfalle” deve avere erba alta, fiori di campo, non deve essere concimato né bagnato troppo spesso. Basta un piccolo angolo. Con un po’ di creatività, come questo vecchio letto matrimoniale riciclato.

LA VITA DELLE FARFALLE del contenuto dell’ uovo. Dopo 8 - 10 giorni il piccolo bruco rompe il guscio ed esce. Appena nato, comincia subito a nutrirsi con la pianta su cui si trova e, crescendo, cambia più volte la pelle perché quella di prima diventa stretta. Dopo circa un mese, il bruco è pronto per la

seconda trasformazione, la ninfosi. Fila un particolare filo di seta, con cui si appende a un ramo, si avvolge e piano piano fabbrica un bozzolo in cui si chiude. All’interno del bozzolo, si gonfia di aria, la pelle di bruco si stacca e diventa una crisalide. Dopo circa due settimane, l’individuo

adulto è ormai perfetto, buca il bozzolo ed esce una farfalla che comincia subito a dispiegare le ali, movendole, e dopo qualche ora è pronta per volare. La farfalla adulta non ha più un apparato boccale adatto a triturare, ma a succhiare: comincia a nutrirsi del nettare dei fiori,

succhiandolo con una specie di proboscide, chiamata spirotromba, che funziona come una cannuccia. La farfalla non vive a lungo: in genere, la sua vita dura qualche settimana, durante la quale essa si riproduce per permettere la continuazione della specie.

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© foto di fotolia.it

Il ciclo vitale della farfalla è caratterizzato da una straordinaria metamorfosi, che è un vero miracolo della natura. Come per tutti gli insetti, la vita della farfalla inizia da un uovo deposto dalla femmina fecondata, solitamente su una pianta. Fino al momento della schiusa, il piccolo bruco si nutre

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ALL’ESTERNO

Le regole d’oro per il prato La primavera è il momento migliore per rinnovare il tappeto erboso. Con qualche accorgimento e tanta buona volontà tornerà a splendere. E a fare invidia ai vicini di FILIPPO TERRAGNI

© NinaMalyna @ fotolia.it

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oter godere del proprio giardino durante la bella stagione richiede impegno e attenzione costante. Ma i risultati valgono lo sforzo. Allora ecco tutti i passaggi per occuparci al meglio della manutenzione del nostro angolo di verde, perché sia in ottima salute.

1. TAGLIO A marzo-aprile devono cominciare i tagli. Si comincia con una rasata ogni due-tre settimane e si arriva a una alla settimana. L’ideale per il tappeto erboso di casa è mantenere l’altezza dell’erba tra i 2 e i 4 centimetri (un po’ di più se il prato è in ombra) il che significa appunto tagliare il prato con tagli frequenti fino all’autunno. Non bisognerebbe mai far crescere troppo l’erba e mai asportare con un taglio più di un terzo della foglia.

2. ARIEGGIATURA

Arieggiare il prato è un’operazione necessaria per mantenerlo in salute, perché permette alla luce di raggiungere le radici.

In generale togliere lo sfalcio tramite la rastrellatura dà la possibilità ad acqua e luce di raggiungere le radici dell’erba. È opportuno arieggiare il terreno almeno ogni mese circa. In primavera questa operazione è necessaria per riseminare nelle zone più rade e ripristinare eventuali aree brulle. Serve anche a rimuovere il muschio e le erbacce invernali e crea le condizioni giuste di aria e luce nel terreno per l’attecchimento dei nuovi semi.

COME SI CONCIMA? Il concime minerale ideale per il prato è composto da azoto, fosforo e potassio e da microelementi come ferro, manganese, magnesio, boro e altri utili al prato in quantità minori. Lo sviluppo vegetale del prato riprende a marzo, e ha un culmine di sviluppo a maggio: in questo periodo il prato deve avere a disposizione una concimazione che favorisca l’inizio dell’attività vegetativa, cioè la formazione di culmi e foglie. Pertanto nei mesi di marzo, aprile e maggio bisogna distribuire una concimazione abbondante con alte percentuali di azoto, elemento maggiormente richiesto dalla vegetazione.

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IDEE PER EVITARE DI TAGLIARE L’ERBA Basta usare specie vegetali che non siano Graminacee: in pratica non producono fili d’erba ma foglioline fitte, con stelo corto, che formano una superficie compatta, esente da tagli. È un’ottima alternativa, ma valida solo per superfici che non vengono calpestate di frequente. Due possibilità fra le altre: la Dichondra repens, della famiglia delle Convolvulacee, forma con le sue foglioline tonde un folto tappeto. In posizione soleggiata non serve nemmeno il taglio, all’ombra è necessario solo una volta al mese in primavera-estate, con raccolta del residuo. Non tollera la siccità e resiste al caldo solo se ben irrigata. Ottima sotto grandi alberi. Il trifoglio nano (Trifolium repens, delle Leguminose) non richiede tagli ed è resistente se non soffre l’aridità estiva; richiede poche cure, poco calpestabile ma di aspetto molto piacevole e morbido.

Il rasaerba robot Sirius 1200 di Efco è la soluzione perfetta per un prato sempre in ordine. Design, efficienza, silenziosità e alto contenuto tecnologico sono elementi distintivi e in più, grazie alla tecnologia di taglio doppia lama, non è necessario smaltire l’erba tagliata che viene finemente sminuzzata e restituita al terreno sotto forma di concime. Per interrompere il funzionamento basta afferrare l’apposita maniglia: il sensore di sicurezza blocca immediatamente il movimento delle lame. Inoltre, l’indispensabile immissione del PIN costituisce un’efficace protezione contro i furti e la manomissione da parte di persone non autorizzate.

3. SABBIATURA Le piantine del prato sono soggette al diradamento e alla formazione di cespi. Per rinnovare al meglio la vegetazione del prato e per risanare le buche, si usa la sabbiatura. Con la distribuzione di sabbia, inoltre, si può migliorare la conformazione e il livello della superficie del prato, e si aumenta la possibilità di drenaggio dove si verificano ristagni d’acqua. La quantità da distribuire deve essere almeno di mezzo centimetro su tutta la superficie, stesa in modo omogeneo e rastrellata per favorirne la penetrazione in profondità.

4. RISEMINA Il periodo migliore è marzo-aprile, con le piogge primaverili e la temperatura mite (la temperature ideale per la semina è attorno ai 15°C). La risemina va eseguita insieme alla sabbiatura per permettere al seme di esser coperto da sabbia o torba e non essere disperso dal vento germinando con maggiore facilità. Il seme va distribuito in quantità di circa 20 grammi per metro quadrato di prato. Si consiglia poi di passare un rullo per far assorbire il seme dal terreno e annaffiare abbondantemente.

5. ANNAFFIATURA Regolare da marzo e per tutta la primavera, senza eccedere.

COME SCELGO I SEMI? • Le agrostidi (Agrostis stolonifera e A. tenuis) crescono molto velocemente: in primavera richiedono un taglio ogni cinque giorni. • Lolium e Poa sono di velocità intermedia, un taglio ogni settimana; Lolium ha buona resa estetica ma è sensibile agli stress termici e idrici. La poa pratensis è tra le varietà più robuste e si espande facilmente. • Le specie di Festuca sono tutte lente: un taglio ogni dieci giorni, con intervalli maggiori in piena estate quando con il caldo lo sviluppo rallenta molto.

Una bella alternativa per tappeti verdi non calpestabili: la Dichondra repens.

Yoyo è il nuovo tubo retrattile di Fitt. Ha vinto quest’anno in Francia il Women Label “Scelto dalle donne, per le donne” del Women Garden Executive Club.

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ALL’ESTERNO

La quercia, gigante affascinante Alcuni sempreverdi, altre caducifoglie, sono alberi dall’alto valore ornamentale. Con qualche accorgimento, sarà il fiore all’occhiello del nostro giardino. E ci faranno compagnia per tutta la vita di FILIPPO TERRAGNI

UN MANTO CHE PROTEGGEVA L’EUROPA Fino a circa 5000 anni fa le querce formavano estese foreste che ricoprivano ampie pianure e pendii dell’intera Europa; sono state poi distrutte progressivamente dall’uomo che le ha limitate in aree sempre più ristrette e marginali. Le zone che ospitavano tali foreste in tempi preistorici, infatti, sono state adibite dall’uomo al pascolo, alle coltivazioni e agli insediamenti umani. Ma non è sempre stato così: i Romani, nei lavori di apertura di strade e negli interventi di bonifica, erano abituati a conservare e a tutelare le foreste, perché le consideravano un bene pubblico dal quale tutti potevano ricavare legno e ghiande. Consideravano sacri i loro boschi e custodivano in essi fonti, sepolcri e templi.

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e querce sono tipiche delle nostre zone; una volta formavano ampie foreste, poi ridimensionate dall’intervento umano. Ma il fascino che alcuni esemplari, giganti maestosi, esercitano su di noi, rimane immutato. Leccio, sughera, farnia, rovere, roverella e cerro sono solamente alcune delle 500 specie di quercia che possiamo incontrare e che possiamo ospitare a casa nostra.

PRESENZA CHE COLPISCE Originaria dell’Europa settentrionale, la quercia appartiene alla famiglia delle Fagacee ed è un grande arbusto che può raggiungere i 30 o 40 metri d’altezza. Ne esistono tantissime specie e varietà, la cui caratteristica principale è la longevità. Una quercia, infatti, può vivere anche qualche centinaio di anni. Dalla presenza maestosa, la quercia ha ampia chioma e si può sviluppare, a seconda della varietà, assumendo o una forma tondeggiante, oppure ad ovale o ancora ad ombrello. La corteccia è, di solito,

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SIGNIFICATO SIMBOLICO Il ramo di quercia era per i romani simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza. Da allora è stato il simbolo della forza, della virilità e del valore in campo militare, come il ramo d’ulivo è simbolo della pace: per questo entrambi compaiono nell’emblema della Repubblica Italiana.

di colore grigio. Nei primi anni di vita è liscia; col passare del tempo, iniziano a formarsi le tipiche fessure che la caratterizzano. Non è raro, infatti, trovare piccole o grandi cavità nei suoi tronchi, soprattutto negli esemplari più vecchi. Il legno, robusto e resistente, è molto utilizzato dall’uomo. Le foglie, dal colore verde brillante, hanno diversi lobi con angoli tondi o angolari e appoggiano sui grandi rami, spesso disposti in un intricato quanto affascinante disegno. Per tutte queste caratteristiche è indicata a livello ornamentale per giardini, parchi o viali alberati.

OTTIMA NEI GIARDINI Se lo spazio non è un problema, la quercia è una scelta di stile. Per la bellezza delle sue fronde, che regalano ombra e protezione da occhi indiscreti, e per la sua resistenza climatica. Infatti sopporta bene sia il caldo sia il freddo, ma preferisce l’umidità e un terreno profondo, che sia ben drenato e con una discreta fertilità. Si può usare un concime organico maturo oppure un concime organico a lenta cessione, ripetendo l’operazione ogni tre mesi finché la pianta arriva a maturità. Nel scegliere la posizione per la messa a dimora, non dimenticare che la quercia ama il sole e le zone ventilate. Bisogna avere un po’ più di riguardo per le piante più giovani, che sono soggette a diverse malattie come lo oidio delle querce, che danneggia i germogli e copre le foglie di macchie bianche, la ruggine e la ticchiolatura, che causano indebolimento


ESEMPIO DI ADATTAMENTO La sughera (Quercus suber), tipica delle regioni meridionali, produce strati di sughero molto spessi, formati da cellule morte. Queste ultime sono rivestite di suberina, una sostanza impermeabile all’acqua. Gli strati di sughero che avvolgono il tronco, quindi, lo rendono ignifugo. Il sughero che avvolge il loro tronco è un esempio di adattamento al fuoco, un evento naturale che nelle regioni aride e calde avviene spontaneamente.

I rami e le foglie di quercia creano disegni pittoreschi, oltre a fornire una piacevole frescura a cui ricorrere nei mesi estivi in giardino.

IL NOME CELTICO Il nome scientifico, quercus, deriva dal celtico, e significa letteralmente “albero bello”. L’alto valore ornamentale della quercia, unito alla sua longevità, la rende perfetto per creare stupefacenti viali alberati. Questa è Oak Alley Plantation, in Louisiana: la casa è collegata al Mississippi da uno dei più celebri viali di querce.

e deperimento dell’intera pianta, e, ultima ma non per pericolosità, la famosa processionaria della quercia che causa la repentina caduta delle foglie.

MOLTE PROPRIETÀ BENEFICHE Simbolo della forza e della robustezza, la quercia, decantata dai poeti e ritratta dai pittori in ogni epoca, si associa alla solidità. Dimora prescelta di molti animali, è anche conosciuta per le sue proprietà fitoterapiche. Della quercia si possono utilizzare le ghiande, la corteccia, le gemme, gli amenti e le radici. I principi attivi presenti in buona percentuale che possiamo ricavare sono i tannini, noti per le proprietà astringenti, angioprotettive, antifebbrili e antibatteriche, e strettamente imparentati con i flavonoidi, utilizzati in erboristica e in cosmetica per gli effetti antiossidanti e miglioranti l’elasticità dei vasi sanguigni. L’estratto di quercia infatti è presente in molti preparati erboristici e fitocosmetici, ma possiamo anche preparare degli infusi da noi attingendo direttamente alla nostra pianta.

BELLEZZA MAESTOSA

I legnami più

e centrale, soprattutto in pianura e nei terreni alluvionali. pregiati di Insieme ad altre querce a lei simili è considerata simbolo quercia sono generalmente della forza e della solidità. Ha un legno duro, forte e chiamati “rovere” resistente, ottimo combustibile, utilizzato in tempi antichi senza distinguere per costruire navi e attualmente per costruzioni di vario tra le specie tipo, tra cui il mobilio. botaniche. Simile alla farnia è la rovere (Quercus petreae), la cui diffusione è più limitata. La roverella (Quercus pubescens), come suggerisce il nome, è un piccolo albero, alto non più di 15 m. Comune nei pendii caldi, asciutti e ben illuminati, forma boschi misti insieme a farnia, rovere, cerro e altri alberi o alberelli, quali nocciolo e carpino. È anche detta quercia lanuginosa: un utile indizio per riconoscerla è quello di verificare se germogli, giovani rami, piccioli e superficie inferiore delle foglie sono ricoperti di peli. Un’altra quercia, originaria dell’Europa centrale e meridionale, dove forma cerrete o boschi misti, è il cerro (Quercus cerris), dal tronco slanciato, alto fino a 35 m, con foglie incise molto in profondità verso il centro. Le sue ghiande SEMPREVERDE OPPURE NO? sono sorrette e protette per metà della loro lunghezza da una cupola inconfondibile, In molti pensano di riconoscere una quercia perché ha foglie con margini provvisti di lobi perché porta peduncoli dritti più o meno grossi. Questa classificazione e lunghi fino a circa 1 cm che però è imprecisa, alcune querce portano la rendono simile a un riccio. Il foglie ellittiche prive di lobi: in particolare legno del cerro, poco pregiato, quelle sempreverdi. Le querce con foglie dai bordi lobati, invece, sono per lo più è utilizzato soprattutto come caducifoglie. combustibile.

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© foto servizio di fotolia.it

Negli ambienti dove il clima è temperato e gli inverni sono più rigidi vivono spontaneamente farnia, rovere, roverella e cerro, alcuni esempi di querce caducifoglie. Tutte hanno foglie con margini incisi a formare lobi più o meno arrotondati. La farnia (Quercus robur), anche detta quercia comune, è un albero maestoso, alto fino a 30 m, diffuso in tutta Europa. Formava ampie foreste nell’Italia settentrionale

LO SAI?


ALL’ESTERNO

Un frutteto in terrazzo? Si può! La coltivazione in vaso dei frutti minori e dei frutti nani può dare grandi soddisfazioni, estetiche e… culinarie. Qualche accorgimento, prodotti di qualità, e il mini-frutteto diventerà realtà

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di FILIPPO TOMMASEO

ono stati fatti passi da gigante nella produzione di alberi da frutto che soddisfino le nuove esigenze dei consumatori: i frutti nani sono sempre più diffusi e la promessa è che, nonostante le dimensioni ridotte, ci regaleranno molta frutta squisita. Lo stesso discorso vale anche se parliamo dei frutti minori, come i lamponi, le more, i ribes e i mirtilli: queste specie però non hanno bisogno di essere nanizzate, perché la loro taglia è già adatta alla coltivazione in vaso. Ecco le nostre scelte.

MELO, PICCOLO E RESISTENTE Molto indicato per la coltivazione in vaso, perché oltre ad essere molto longevo, mantiene dimensioni ridotte CONSIGLI PRATICI/1: DRENAGGIO I ristagni d’acqua sono uno dei pericoli della coltivazione in vaso. Per evitarli, mettete sempre sul fondo del vaso, che deve essere più ampio di quello in cui la pianta è collocata al momento dell’acquisto, dei ciottoli e dell’argilla: assicurano un migliore drenaggio.

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per tutte le sue specie esistenti nella variante nanizzata. Sul fondo del vaso collocate uno strato di ciottoli, utili per il drenaggio dell’acqua. Attenzione alle innaffiature, soprattutto in estate, quando, a seconda delle temperature, potrà richiederne anche due al giorno.

PESCO, MERAVIGLIOSA FIORITURA La varietà Bonanza è quella di taglia più piccola, raggiunge il metro di altezza, e in primavera si ricopre di fiori in modo spettacolare. Le pesche nettarine invece vi daranno i frutti più dolci e succosi, ma diventano alte, possono raggiungere i due metri. Il pesco ha bisogno di un periodo annuale di freddo abbastanza rigido, quindi è perfetto per i balconi e i terrazzi del nord Italia: resiste fino a -10° C.


CONSIGLI PRATICI/3: UMIDITÀ È molto importante che le piante in vaso non manchino mai di acqua. La regola del dito funziona sempre: infilate un dito nella terra del vaso. Se la terra è umida, potete aspettare a bagnare. Se quando lo ritirate, la terra è secca, è ora di bagnare.

CILIEGIO, SPLENDIDO E GENEROSO Il ciliegio predilige un clima mite. Teme i ristagni d’acqua, la siccità e temperature troppo elevate potrebbero danneggiarlo, mentre sopravvive bene al freddo. Godrete in primavera della sua fioritura, e poi dei frutti, che regala con abbondanza. Il terriccio deve essere composto da concime o letame misto a sabbia o argilla che ne favorisce la giusta nutrizione.

La Banda dei fruttini di Leonessa Vivai raccoglie una famiglia di frutti minori, caratterizzate da una produzione abbondante di frutti, senza dimenticare qualche varietà particolare, come il lampone giallo o il ribes nero.

Corsica Vertical Garden, di elho, è un sistema modulare di vasi impilabili. Perfetto per far crescere le fragole sul vostro balcone!

IL CLASSICO: FRAGOLE! Da tempo è possibile trovare i vasi già pronti, che ci permettono di avere frutti dolcissimi perfetti per macedonie e marmellate. Le varietà sono sempre di più: ci sono quelle giganti, le fragoline, quelle bianche… Ricordate che le fragole hanno bisogno di essere esposte mezza giornata al sole e mezza giornata all’ombra. Vanno bagnate al mattino presto in modo che mantengano il giusto grado di umidità per tutta la giornata.

LAMPONI, SUCCESSO GARANTITO Come per le fragole, anche la coltivazione dei lamponi in vaso garantisce sempre frutti sodi e dolcissimi. La pianta di lamponi va bagnata spesso, ogni volta che il suo terriccio risulterà poco umido, nei mesi estivi è bene rinvigorire il concime scegliendone uno universale. È una pianta del sottobosco: tenetelo in mezz’ombra.

CONSIGLI PRATICI/2: NUTRIZIONE Naturalmente, bisogna essere solleciti nella concimazione, perché il terriccio in vaso si impoverisce e le radici non hanno modo di allungarsi per cercare i nutrienti necessari. Il concime organico va benissimo, oppure usate i concimi a lenta cessione, ma tenete memoria di quando vanno rinnovati.

Nella Banda dei frutti nani di Leonessa Vivai sono presenti due varietà di pesco nano. Piante di qualità, caratterizzate dalle belle etichette che riportano preziose informazioni e consigli.

CONSIGLI PRATICI/4: RINVASO Quando la pianta inizia a essere grande, è consigliabile trapiantarla in un vaso più capiente. Generalmente ogni uno o due anni è consigliabile fare questa operazione, prima della ripresa vegetativa.

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ALL’ESTERNO

Minimo sforzo, massimo risultato È possibile realizzare uno spazio da favola, anche se nessuno può occuparsi della sua manutenzione. Ma bisogna affidarsi a un esperto. Noi abbiamo chiesto a Emilio Trabella di MATTEO RAGNI colloquio con EMILIO TRABELLA

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La committenza che ci ha chiesto la sistemazione a verde del suo terrazzo di copertura si trova a Roma. Le direttrici del progetto sono state tre: privacy dai palazzi circostanti, mantenendo la vista sul Campidoglio, colore e poca manutenzione. E poi con il clima di Roma… si può fare quasi tutto, coi fiori!

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I vasi con i melograni sono stati posizionati a mascherare i due edifici incombenti sul terrazzo. Abbiamo scelto i Punica granatum perché hanno una fioritura estiva abbondantissima a cui segue la fruttificazione: catturano l’attenzione e la distolgono dai palazzi circostanti. E poi è benaugurale, soprattutto per un istituto bancario: il frutto del melograno tradizionalmente veniva regalato come augurio di prosperità.

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L’idea per il colore è stata di riempire i cassoni con oleandri bianchi, e di usare i gelsomini per ricoprire le pareti: l’oleandro è fiorito tutta l’estate e i gelsomini per quasi tutta l’estate.

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Chi curerà il giardino, però, è la prima domanda da farsi in un progetto; e in questo caso la risposta era “nessuno”. La chiave è stata la scelta di poche cose, semplici. Oltre a terra buona nei cassoni, e l’irrigazione goccia a goccia: così basta un intervento all’anno di manutenzione per i gelsomini. Penso siamo riusciti a dare il massimo con il minimo. La terrazza è bellissima e si mantiene da sola, ne sono felicissimi e viene usata per ricevimenti.

EMILIO TRABELLA Viene dalla scuola di Minoprio, è botanico di fama internazionale e collabora a progetti per la salvaguardia della natura e dell’ambiente. Lunga la sua esperienza nel campo del ripristino ambientale e per la tutela del territorio. Dal 1970 collaboratore presso lo studio dell’Azienda Florovivaistica Rattiflora di Como. Fra i suoi lavori più importanti, il recupero di parchi storici delle ville del FAI, come Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno. Ha collaborato con Renzo Piano e segue numerosi progetti internazionali. Collabora con i principali architetti e studi di architettura, insegna e collabora con le principali riviste che si occupano di verde e lifestyle.

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ALL’ESTERNO

Quel giardino particolare Uno spazio verde con un sacco di specie vegetali ricercate, che ne fanno un angolo (quasi) unico sul Lago Maggiore di FILIPPO TERRAGNI

ALCUNE VARIETÀ

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iamo andati alla scoperta di un piccolo giardino sul Lago Maggiore, dove i proprietari, in trent’anni, hanno inserito molte specie botaniche particolari. Il giardino, che ha una superficie di circa 1.200 metri quadrati, è adiacente a un bosco, che rende lo spazio verde ancora più suggestivo, e si sviluppa su due livelli: uno sullo stesso piano della villa,

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con un tappeto erboso particolarmente curato, e una scarpata lasciata un po’ “selvaggia”, da dove è possibile godersi la visuale del Lago Maggiore. Ci sono Cornus, magnolie, tassi, faggi e tante altre piante dalle varietà insolite, che regalano a questo giardino un aspetto di peculiare ricercatezza, che si concretizza nella cura particolare dimostrata sempre dai proprietari, che lo hanno fotografato in più di 300 scatti.

• Aceri giapponesi • Prunus pissardi • Cornus kousa • Magnolia soulangeana • Cydonia japonica • Araucaria imbricata • Fagus sylvatica ‘Tricolr’


CAROSELLO

Aria di primavera Che bello quando compaiono nei prati le primule e le viole, le anteprime della bella stagione! E ancora più bello portare nelle nostre case e nei giardini la stessa allegria, con nuove varietà dai nomi divertenti a cura della REDAZIONE

PRIMULA TOUCH ME Foglie di verde brillante e fiori che vanno dalle delicate tinte pastello a toni più vivaci e vibranti. La fioritura è abbondante e dura per settimane. Inoltre, le foglie non contengono sostanze irritanti: per questo si chiama “Touch me”! Disponibile in otto colori e anche bicolore (bianca e rosa o bianca e blu). Bellissima!

VIOLA FRIZZLE SIZZLE Viola speciale a fiore arruffato, che cattura l’attenzione di tutti. Lunga resistenza al caldo e portamento arrotondato. Sei colori, fiori grandi fino a 6 centimetri. Ma soprattutto, un profumo buonissimo e persistente. Accostate le viole e le aromatiche: viole e menta in particolare è uno degli accostamenti più riusciti!

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CAROSELLO

INFINITE POSSIBILITÀ Taça Capri, di Artevasi, un vaso in plastica, ampio, dal design pulito, che permette diverse combinazioni di piante. Distribuiti da Corino Bruna.

BELLI ED ECOFRIENDLY Bloem Bagz sono vasi in tessuto ricavato dal riciclo delle bottiglie di plastica: sono vivaci, giovanili, garantiscono il giusto livello di umidità alla pianta e soprattutto sono lavabili in lavatrice, poi possono essere piegati e messi via. Distribuiti in Italia da Digiplastics.

DESIGN ESSENZIALE Il vaso Luna di Spang, in ceramica, è disponibile in diversi colori e misure. Ci piace la forma tondeggiante e la finitura lucida, che fa risaltare ogni pianta e arreda l’ambiente.

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Azienda Florovivaistica

BONATO FEDERICO Produttore di Piante Aromatiche

Via Busi, 18 - Montagnana (PD) www.azienda-bonato.com 347 2552152 - 346 9621441 Fax 0429 800340


IL GIARDINIERE

ANNA PIUSSI

Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Graminacee, mai più senza Il giardino contemporaneo è impensabile senza la loro presenza, che dà leggerezza e mobilità. Enorme il potenziale anche sui terrazzi, ma bisogna sapere scegliere di ANNA PIUSSI

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l mio terrazzo si sentirebbe nudo senza graminacee. Il dilemma è scegliere quelle che resistono anche al secco. Ad esempio, i Miscanthus sinensis, bellissimi, si espandono a vista d’occhio e richiedono vasi sempre più grandi, dai 50 cm di diametro in su. Dopo il secondo anno cominciano a soffrire se non bagno sempre, per cui al terzo li metto in giardino in piena terra. Il Miscanthus sinensis variegatus, che è una fontana di ghiaccio in vaso quando sta bene, è quello che risente di più del secco, perché non lascia cadere le foglie danneggiate per quel misero weekend al mare che ti sei concessa, e te lo fa pesare fino a dicembre, quindi lui è il primo che ho messo in piena terra. Gli altri serrano la foglia se hanno sete, ma la riaprono per perdonarti se li ripigli per tempo, per cui ogni anno ci ricasco e compro un Miscanthus sinensis ‘Yakushima Dwarf’ o ‘Graziella’.

Miscanthus sinensis yakushima.

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Sono una bellissima fontana di foglie per tutto l’anno, e dalla tarda estate fino alla fine dell’inverno sono coronati da infiorescenze che catturano la luce radente di queste stagioni e giocano col vento. Anche la Stipa tenuissima, una graminacea sottile come dice il suo nome, fa la sua bella figura in vaso, e si accontenta di vasi fino a 30–40 di diametro. Grandi cespi che possono stare da soli, ma forse meglio a contrasto


Potete fidarvi dei miei

consigli perché, a differenza di un medico, confesso quanti pazienti ho fatto fuori prima di scoprire come

curarli bene

con altre forme più scultoree o piante che fanno massa. La base della foglia è verde, ma crescendo imbiondisce, e quando produce le inforescenze diventa una nuvola di filamenti biondi come i bambini delle pubblicità. Si dissemina come una dannata, facile levarne i ciuffi appena germinati ma puoi anche approfittare delle scelte che lei ti propone: la stipa con Rosa, o nell’angolo delle aromatiche, fra le salvie microphilla, è un regalo di leggerezza. Danza nel vento, sopporta abbastanza il secco, ma soprattutto se muore non te ne accorgi perché c’è sempre quel putiferio di inforescenze sopra. È vero che con il mio regime brutale ogni tanto qualche pianta tira il calzino. Potete fidarvi dei miei consigli perché, a differenza di un medico, confesso quanti pazienti ho fatto fuori prima di scoprire come curarli bene. Fra i pazienti

Angoli di casa Guidi – Piussi, in cui spiccano le forme eteree e gentili delle graminacee.

più difficili c’è la Carex testacea, non posso resistere al colore ramato delle foglie, un colore di capelli che se provi a farlo dal parrucchiere esci rosso carota oppure rosso barbabietola. Quel rosso così ce l’hai nel DNA: nasci rossa affascinante come Rita Hayworth o come la Carex testacea, e il carattere difficile te lo puoi anche permettere. Il mio nuovo amore sono le Restionacee, graminacee sudafricane iper–chic scoperte ad Orticolario lo scorso ottobre nello stand di Maurizio Casale, Phytotrend di San Remo, vincitore del premio “ricerca”. Ne ho comprate due – Thamnochortus insignis a piumini, Chondropetalum tectorum a pallini – e ne ho ammirato per tutto l’inverno le alte infiorescenze, su steli sottili e robusti come il fil di ferro. Non hanno foglia alcuna, hanno l’eleganza nervosa di una figura di Giacometti. Sono piante che crescono lentamente, non possono essere divise con la rapidità di altre graminacee, e per farle crescere da seme vanno trattate col fumo poiché si rigenerano nei terreni percorsi dal fuoco, ma proprio per questa lentezza di crescita, e l’assenza di fogliame, sono ideali da crescere in vaso. Non fermano il vento, e non traspirano dalle foglie. Sono state le prime che ho piantato nella giardino sull’isola di Capraia – il giorno prima del Big Storm del 5 marzo – le prime ballerine alle quali le altre stavano attorno come un corps de ballet. La mattina dopo la burrasca, quando sono andata in cantiere col cuore in gola, le ho trovate ancora lì, e anche scalzate dal terreno, si erano flesse e controflesse e poi raddrizzate senza fare una piega. Davvero delle prime ballerine, con le scarpe da punta imbottite di cotone, e una imprevedibile forza nel resistere alle intemperie appena scese in scena.

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IL SEGNALIBRO

Libri da acquolina in bocca Proposte tutte da gustare per questa primavera. Sapori fortissimi come i peperoncini più piccanti, la delicatezza delle erbe di campo, o inusuali come l’avocado… Gustiamo tutto, sognando i giardini raccontati dai romanzieri francesi di MARTA MEGGIOLARO

PEPERONCINI – 32 + 1 VARIETÀ DA SCOPRIRE di Sandra Longinotti, fotografie di Marino Visigalli 168 pagine, 14.90 euro, Nomos Edizioni

Grandi foto, tanto colore, testi brevi e immediati: un libro gradevolissimo, di facile fruizione da parte di tutti. Gli appassionati di giardinaggio vi troveranno una vasta gamma di peperoncini di cui vengono indicate le modalità di coltivazione, le qualità, il collocamento nella scala Scoville, ma soprattutto, ogni peperoncino è associato a una ricetta pensata per esaltarne il sapore. “Un libro per chi non cerca semplicemente un peperoncino, ma vuole sceglierlo, e magari farlo crescere in un vaso. Già che c’è, lo cerca pure bello, e ne vorrebbe più d’uno per avere diversi gradi di piccantezza da usare in cucina”. Conoscendone anche tutti i benefici per la salute, e soprattutto, come si fa a calmare il bruciore in bocca… Per chi vuole osare, in giardino e in cucina

PIANTE SPONTANEE ALIMENTARI – FITOALIMURGIA DEL BASSO VENETO TRA STORIA, CUCINA E TRADIZIONI Maria Clara Zuin – Maria Teresa Vigolo – Giuseppe Zanin 306 pagine, 37.00 euro, Edizioni Agricole

Sai che il tarassaco ha proprietà depurative, lassative, diuretiche e disintossicanti? E sai che i boccioli delle pratoline possono essere colti e preparati come i capperi sotto sale? O che il luppolo concilia il sonno? Io adesso so tutte queste cose - e molte altre ancora! – grazie a questo libro di Edagricole. Un lavoro imponente delle tre autrici ha portato a una raccolta completa ed esauriente di informazioni, in cui non mancano gustose note di colore grazie alle testimonianze in dialetto. Come dice nell’introduzione Marco Bonaldo, “la fitoalimurgia non è solo gustare le erbe spontanee, è molto, molto di più, è un pretesto per scoprire il nostro territorio, per passeggiare, per imparare a conoscere le erbe, per creare e degustare piatti nuovi; tutto questo assieme agli amici, senza fretta, in un contesto naturale e rilassante”. Per chi ha voglia di una pausa

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NATURALMENTE GOLOSO – SEMPLICI RICETTE VEGETARIANE DALLA MIA CASA NEL BOSCO di Erin Gleeson 238 pagine, 19.90 euro, Nomos Edizioni

Un libro magico. Sfogliarlo fa entrare in un altro mondo, i disegni dell’autrice e le foto riescono a creare un’atmosfera, a circondarti con quell’atmosfera e sì, desideri essere lì, con lei, sul suo terrazzo, a bere i suoi cocktail e a mangiare i suoi stuzzichini. Ricette semplicissime, alcune fanno già parte dei miei menu come dei vostri, ma lei, Erin, sa metterci quel tocco in più, sa sistemarli in quel modo lì, che li fa apparire subito diversi e speciali. E lei lo sa, infatti scrive: “Sono attratta dai colori e dalle forme, che sono spesso l’ispirazione delle mie ricette. Si può fare un purè, o un purè viola. L’aggiunta di colore rende tutto più divertente!”. Il libro è nato dopo il trasloco in uno chalet in un bosco di sequoie e la nascita del suo blog di cucina, The Forest Feast, che ha un grande successo. Sono un po’ invidiosa, lo ammetto, ma non posso non amare un libro che inizia così: “Sono cresciuta in un meleto, nella contea di Sonoma, in California, durante gli anni Ottanta…” Per chi ama le cose belle e buone

GIARDINI DI CARTA – DA ROUSSEAU A MODIANO di Évelyne Bloch – Dano 222 pagine, 16.00 euro, add Editore

“Passeggiate in questo libro in piena libertà, come in un parco. Imboccate un sentiero, evitatene un altro, fermatevi, tornate sui vostri passi, respirate il profumo di una metafora o vagabondate nei vostri ricordi intorno alla curva di una frase. E soprattutto coltivate anche voi il vostro giardino, in terra, in vaso, nei sogni o nelle parole…” Così l’autrice chiude la sua introduzione al volume. Giardini di carta è stato concepito come una passeggiata fra i ricordi dei grandi romanzieri francesi, prosatori per cui il giardino rappresenta una dimensione essenziale dell’opera. Tono elevato, lunghe descrizioni, è un libro che richiede concentrazione e tempo, ma che regala in grandi quadri, pennellate sapienti, tutta la potenza della connessione fra uomini e piante. Per chi vuole scoprire il nesso profondo fra giardino e anima

FOLLI GIARDINIERI – STORIE D’AMORE E DI VERDE Maury Dattilo 254 pagine, 18.00 euro, ed. Pendragon

“Il mio giardino ha fatto cambiare idea, ha dilatato la percezione, ha stimolato e rilanciato il futuro. Il giardino ha contagiato le menti, toccato gli animi e hanno cominciato a copiarlo. Ora i linosani vengono a farsi le foto per i matrimoni. Ora, si può veramente dire, le piante non entrano più ma escono dal giardino”. La figura del giardiniere è simile a quella di un regista che, libero da schemi e pregiudizi, in preda alla “follia della passione”, in un grande teatro verde lascia la scena a emozioni, sensazioni, forme e colori infiniti, per valicare e far valicare l’immaginario, “al totale servizio del desiderio e del sogno”. Attraverso quindici storie, l’autore propone un viaggio alla scoperta dei giardini fuori e dentro di noi, mentre ritornano prepotenti le note della canzone Let the Sunshine in (Lascia entrare il sole), dal film Hair, “che era impetuosamente cantata e ballata, non a caso, nel Central Park di New York”. Una bella opportunità per conoscere Maury Dattilo, regista con la passione del verde che l’ha portato a seguire esperti di botanica in giro per il mondo, e autore del programma radiofonico Paradiso in terra, dedicato a giardini e giardinieri. Per chi ha cuore e pollice verde

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GLI APPUNTAMENTI

Inseguendo le fioriture Bentornata bella stagione! Sono tantissimi i luoghi da visitare e le manifestazioni a cui partecipare per un hobby farmer. Senza la pretesa di essere esaustivi, ecco qualche data da appuntare in calendario MARZO

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al 6 Marzo al 30 Aprile un milione di tulipani colorerà il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio (Verona) con Tulipanomania, la fioritura più importante in Italia e la seconda nel panorama europeo: oltre ai tulipani saranno anche giacinti, muscari e narcisi. Dal 14 marzo al 15 aprile “I Bulbi di Evelina Pisani” coloreranno il parco della storica Villa Pisani Bolognesi Scalabrin (Vescovana, Padova) con un’installazione creativa di 6mila tulipani olandesi delle specie più differenti.

Il 25 Marzo, durante il weekend di Pasqua, riaprono i Giardini di Castel Trauttmansdorff che festeggia i 15 anni dall’apertura con la fioritura di oltre 400 mila bulbi di tulipani e narcisi, mentre nelle serre fioriscono orchidee, azalee, camelie e rododendri.

APRILE Dai primi giorni di Aprile alla fine di Maggio vi aspetta la straordinaria fioritura dei 250mila

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Labirinto dei Tulipani dove sono piantumate oltre 65 varietà con 20mila corolle in fiore.

esemplari di peonie del Centro Botanico Moutan (Vitorchiano, Viterbo), la collezione più vasta al mondo, che comprende tutte le specie, varietà ed ibridi naturali di peonie cinesi. Il Castello di Pralormo (Torino) stupisce anche quest’anno con Messer Tulipano. Dal 2 Aprile al 1 Maggio nel parco la straordinaria fioritura di oltre 75mila tulipani e narcisi. Tra le curiosità: una collezione di tulipani neri, e i tulipani pop up che sembrano coni gelato.

Dal 10 al 25 Aprile tornano ai Giardini Botanici di Villa Taranto (Verbania - Pallanza) le “Settimane del Tulipano”, che accendono il giardino di mille colori con oltre 80mila bulbose in fiore. Spettacolare il

Il 17 Aprile la Fondazione Minoprio (Como) apre il suo Parco botanico per “Una primavera bella e buona”. I visitatori potranno ammirare le fioriture e sorprendersi con aiuole di ortaggi e annuali. Sempre affascinanti la serra tropicale, il giardino mediterraneo e le collezioni arboree e arbustive del parco. Dal 25 Aprile al 20 Maggio l’appuntamento è a

Firenze, quando lo splendido Giardino dell’Iris sarà in piena fioritura con le sue oltre duemila varietà provenienti da tutti i continenti. L’iris, o giaggiolo, come è chiamato in Toscana, ha accompagnato Firenze dalle sue origini diventando così importante da essere posto sul suo gonfalone.

MAGGIO A Maggio è il momento dell’eccezionale fioritura delle splendide ed antichissime collezioni di rododendri ed azalee del parco Castello Malingri di Bagnolo (Cuneo). Un parco ad impianto antico nel quale si sviluppa il disegno del giardino romantico all’inglese, con una suggestiva allea di carpini antichi a galleria. A metà Maggio inizia anche il mese delle spettacolari fioriture dei rododendri all’Oasi Zegna (Trivero, Biella), messi a dimora a partire dagli anni ‘40 e divenuti ora parte integrante del paesaggio, da godere particolarmente nella splendida Conca dei Rododendri, percorsa da un comodo sentiero.

MOSTRE – MERCATO PER APPASSIONATI DI RARA PIANTA 16-17 aprile, a Bassano del Grappa (Vi) Giunge alla sesta edizione la manifestazione dedicata al giardinaggio, al collezionismo e all’educazione alla natura. Lo scopo è il recupero dell’antico giardino botanico della città. Novità: domenica gruppi di amatori e singoli appassionati potranno scambiare piante e semi. TRE GIORNI PER IL GIARDINO 29, 30 aprile - 1 maggio, ore 10.00-18.00, Castello di Masino Speciale appuntamento con la XXV edizione della grande mostra

e mercato di fiori e piante insoliti, attrezzi e arredi per giardino, ospitata nel parco del castello sotto l’accurata regia dell’architetto Paolo Pejrone. ORTICOLA 6, 7 e 8 maggio 2016, Giardini Indro Montanelli, Milano Orticola di Lombardia, associazione senza fine di lucro, è lieta di annunciare la XXI Edizione della Mostra Orticola. Un appuntamento tradizionale, famoso per lo sfoggio all’inaugurazione di cappelli ricoperti di fiori. Molti gli eventi in calendario e gli incontri con esperti.


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Sogno floreale sul balcone Un autentico multitalento: con il terriccio universale Floragard e gli arbusti perenni si sentono a proprio agio nel vaso!

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iori stagionali, come le primule in primavera, i classici estivi come i gerani e le petunie o i brughi richiesti in autunno, rientrano tra le specie con le quali si addobba e orna volentieri le cassette e i vasi. Mentre queste piante dopo un determinato periodo si congedano dal balcone per sempre, le piante perenni entusiasmano sempre di nuovo anno dopo anno. Alberi potabili come ligustri o bossi, forme a colonna o a nano, p. es. la mela ornamentale ‘Tina‘, creano uno sfondo permanente

per i suddetti alberi a breve durata. Una scelta ancora maggiore è offerta dal gruppo degli arbusti. Non c’è da meravigliarsi che soprattutto gli arbusti con foglie decorative, come la campanula rossa o la tiarella cordifolia vengano sempre di nuovo abbinati alle specie annuali. E non dovete rinunciare al colore, perché il fogliame si mostra spesso in sgargianti tonalità di arancione, rosso o giallo. Se preferite fiori colorati, consigliamo di scegliere piante perenni, come gerani, salvia, coreopsidi o nepete. Piantatele nel terriccio universale Floragard, in modo tale da alimentarle a lungo con tutte le sostanze nutritive necessarie. Aqua Plus® garantisce che le radici assorbono rapidamente acqua anche dopo periodi di siccità.

Suggerimento: Il terriccio universale Floragard è un terriccio completo pronto perl‘uso, soprattutto per piante nei vasi.

Ben fertilizzato nella stagione dei balconi Mettete i vostri fiori da balcone nelle mani migliori: il terriccio attivo per piante fiorite Floragard garantisce la realizzazione dei fiori da sogno – mentre voi vi rilassate e vi godete l’estate. Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio attivo per piante Floragard con deposito di fertilizzante attivo Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio per fiori tradizionale

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio Agosto

Settembre

Vantaggi del terriccio attivo per piante fiorite Floragard con deposito di fertilizzante attivo: Migliore crescita delle piante Fioritura prolungata Manutenzione ridotta

Floragard Vertriebs-GmbH Gerhard-Stalling-Strasse 7 26135 Oldenburg GERMANY

Sostanze nutritive sufficienti per tutta la stagione!

Terriccio attivo per piante fiorite Floragard:

Il grafico dimostra quanto a lungo agisce effettivamente il deposito di fertilizzante attivo: se piantate le cassette del balcone all’inizio di aprile usando terriccio per fiori tradizionale, le sostanze nutritive durano solo fino alla fine di maggio. Con il terriccio attivo per piante fiorite Floragard i vostri fiori sono alimentati nel migliore dei modi fino a settembre, quindi per tutta la stagione!

Il terriccio pronto per l’uso con il deposito di fertilizzante attivo garantisce l’alimentazione con sostanze nutritive per una stagione completa!

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… e tutto fiorisce!


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