P E R U N A P R I M AV E R A D A V I V E R E C O N S T I L E
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1,00 EURO
PRIMAVERA 32 / 2018
TRIMESTRALE NUMERO 32| PRIMAVERA 2018 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS - credit foto: fotolia.com
GIARDINO
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ORTO
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CUCINA
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BIO
In casa con una Monstera. Consigli per la cura
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Menù di Pasqua nei toni del viola (e con tanto cioccolato)
Primavera, siamo * pronti al risveglio Idee per l’orto, i balconi e il giardino
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PRIMAVERA 2018 / L’editoriale
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entre scrivo queste righe siamo nel pieno di Burian, il freddo siberiano che è arrivato come colpo di coda finale dell’inverno. Il laghetto della redazione è ghiacciato e i fiocchi di neve si posano sulle gemme delle rose e delle ortensie del giardino, sulle primule del bosco. Abbiamo appena intravisto i cenni della primavera, e già ci vengono sottratti. Sembra uno scherzo, in realtà c’è poco da scherzare, gli amici floricoltori e vivaisti sono preoccupati: quanto durerà? Resisteranno i boccioli? E d’altra parte, è inverno, il freddo deve essere messo in conto. Francesco Tozzi @Lab_Verde La primavera, anche se in questo momento sembra non debba arrivare mai, non è lontana. Manca un mese, poi la tenaglia del freddo si allenterà, l’aria diventerà tiepida. Presto i miei amici pettirossi abbandoneranno il mio terrazzo, e torneranno nei boschi. Spunteranno i mughetti dal terreno che sembrava abbandonato; fiori e foglie torneranno a coprire i rami nudi. Una rinascita che già si annuncia in piccoli segni che non sfuggono agli occhi di chi la attende. Che bella la primavera! E greenstyle è qui, con un numero ricco di idee per vivere la stagione al meglio. Vi proponiamo un viaggio nella valle della Loira per visitare ben quattordici giardini in un colpo solo, e proseguiamo con la coltivazione delle zucchine: potete provare anche in vaso, se non avete l’orto, usando le varietà che vi suggeriamo. Grande spazio al Carosello, che ospita una pagina dedicata alla Festa della Mamma, oltre alle immancabili ricette dedicate questa volta alla Pasqua. Conosciamo gli Arbonauti di Pietro Maroè e poi via, con una folta rassegna di piante da interno e da esterno ricca di novità e di consigli. Godetevi la primavera di greenstyle, e … ci rivediamo all’inizio di giugno!
N° 32 - Primavera 2018
Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 1,00 Euro
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SOMMARIO
SOMMARIO Numero 32 - Primavera 2018
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LE RUBRICHE Editoriale
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Notizie brevi
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Notizie Sto meglio a casa di Bianca Belfiore
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Notizie Meli in fiore, magia! di Irene Nuvola
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Carosello Style Andiamo fuori? di Filippo Terragni
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Cucina & territorio Pasqua tra i fiori di Felicita dell’Orto
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Carosello Viva la mamma di Costanza di Matteo
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Il segnalibro Parliamo di cose serie di Costanza di Matteo
La visita Giardini e arte di Violaine Dubois
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Appuntamenti di Filippo Terragni
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PASSIONE VERDE
Il segnalibro / focus Il viaggio degli Arbonauti colloquio con Pietro Maroè di Daniela Stasi
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Rosae, rosarum, rosis di Florindo Montecchi
19
Zucchini multicolore di Felicita dell’Orto
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Il mio è più bello a cura di Bianca Belfiore
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“È una gioia v tant i ram i ve edere rd vento e tant i issim i nel fio r sbocciant i, è i prep otent i, una p erché nel sa gran gioia ngue p ure è prim avera”. Cesare P avese
34 NEL * PROSSIMO
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NUMERO
Orti lontani: le verdure esotiche coltivabili anche da noi
36
Orto hot: peperoncini esplosivi Difesa naturale: meglio prevenire che curare! INTERNO
ESTERNO
Gioielli di natura colloquio con Silvia Messina di Marta Meggiolaro
32
Aromi, aromatiche, aromaticissime di Nicolò Pensa
40
Swiss cheese plant, la pianta coi buchi di Gabriele Cantaluppi
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Amelanchier, chi è costui? di Nicolò Pensa
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Verde ma bio di Filippo Tommaseo
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Il mistero oltre la siepe di Lucio Brioschi
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Scegli il tuo stile a cura di Bianca Belfiore testi e foto di Flower Council of Holland
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Stagionali: le piante che resistono al sole e al secco Nel tuo garden center a giugno! |
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NOTIZIE BREVI
Alberi a portata di click
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MIGLIORE PIANTA 2017 È stata eletta Migliore introduzione vegetale del 2017 dai membri di KVBC (Royal Dutch Horticultural Society): è la Buddleja alternifolia ‘Unique’ che si distingue dalle altre varietà grazie al suo portamento compatto: cresce fino a un’altezza massima di 120 centimetri e si espande fino a 70 centimetri. ‘Unique’ quindi è l’ideale per bordure e giardini per le farfalle. Resiste fino a -25º C. Se potata dopo la fioritura, resta compatta e l’anno dopo regalerà fiori in abbondanza. Selezionata da Peter Moore in Gran Bretagna è stata introdotta nel 2017 da Boomkwekerij Out.
no strumento importantissimo per conoscere e valorizzare il patrimonio arboreo nazionale: è stato approvato dal ministero delle Politiche agricole e forestali il primo elenco degli alberi monumentali d’Italia. Si tratta di un elenco, diviso per regioni, composto da 2.407 alberi che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico, ecologico (per età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcuni animali), importanza storica, culturale e religiosa che rivestono nei contesti in cui crescono. Una sezione ad hoc è stata creata sul sito www.politicheagricole.it: qui si possono geolocalizzare gli alberi e scoprirne le caratteristiche. «Questo primo elenco - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - rappresenta uno strumento utile per diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore. Gli alberi monumentali hanno un forte valore identitario per molte comunità e per questo vogliamo promuovere e valorizzare la loro conoscenza tra i cittadini». L’elenco è frutto di una intensa attività di catalogazione realizzata dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni, che la legge indica come diretti operatori del censimento. Ai soggetti istituzionali si sono aggiunti, per il supporto scientifico, il Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia del CREA, e per le preziose attività di segnalazione Enti parco, istituti scolastici, professionisti agronomi e forestali, associazioni ambientaliste e cittadini. La Quercia di Pinocchio, o Quercia delle Streghe, si trova nel parco di Villa Carrara a Capannori, in provincia di Lucca. L’albero, della specie Quercus pubescens, ha seicento anni e dimensioni quasi irreali: è alta 24 metri, con una circonferenza di 4,5 metri, mentre la chioma ha un diametro di oltre 40 metri.
TULIPANI FAI-DA-TE
Edwin e Nitsuhe, i creatori del primo U-Pick di tulipani in Italia, Tulipani
Il primo U-Pick Garden d’Italia si chiama Tulipani Italiani e si trova a Cornaredo, in Viale della Repubblica. Dopo il successo della prima edizione, si prepara per il secondo appuntamento durante la
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primavera del 2018. La data dell’apertura dipenderà dalla fioritura dei tulipani; è prevista verso la metà di marzo, ma per conoscere la data precisa seguite le notizie sul sito www.tulipani-italiani. it o sulle pagine social FB, Instagram, Twitter, dove verranno fornite tutte le indicazioni. Con l’iscrizione alla nostra newsletter, si potranno avere le notizie in anteprima ed avere molte informazioni in più. La fioritura terminerà nelle prime settimane di aprile e sono previste delle sorprese per la Pasqua. Sui due ettari di terreno sono stati piantati 350.000 bulbi di tulipani di 312 varietà, che avranno diversi tempi di fioritura, così si potrà godere della bellezza del
campo più a lungo. Il campo di Tulipani Italiani sarà aperto tutti i giorni, con orario continuato, dalle ore 9,00 fino alle 19,30, con ultimo ingresso alle 19,00. Da lunedì a mercoledì si accede acquistando il buono per l’ingresso (valido per la raccolta di due tulipani) direttamente sul campo. Invece, per visitare il campo da giovedì a domenica è necessario acquistare i buoni in anticipo secondo due modalità: on-line sul sito www.tulipani-italiani.it oppure al campo presso il corner Info e Prenotazioni dal lunedì al mercoledì. Inoltre, verranno messi a disposizione on line un numero limitato di buoni di ingresso Open, che garantiranno l’entrata in ogni giorno della manifestazione.
EUROFLORA, SI VA IN SCENA Presso i Parchi Nervi a Genova, dal 21 aprile al 6 maggio 2018, si terrà l’undicesima edizione di Euroflora: 86mila metri quadrati e 5 chilometri di percorsi tra giardini e ville storiche per un’esperienza unica che parte dalla tradizione delle grandi floralies italiane – la prima Euroflora è del 1966 – e si sviluppa con un format nuovo e spettacolare. Il progetto di quest’anno esalta la bellezza dei parchi storici arricchendoli con nuove fioriture e con scenografie vegetali che giocano con le forme ed i colori dei fiori e del fogliame. Cinquecentomila fiori coloratissimi formeranno grandi composizioni a contrasto con il verde dei prati e degli alberi secolari dei parchi. Le realizzazioni a cura dei florovivaisti, dei paesaggisti e dei partner istituzionali – Comuni, Regioni, Paesi europei ed extraeuropei – in un tutt’uno con le grandi scenografie invaderanno
i parchi, creando uno spettacolare paesaggio fiorito con un fondale d’eccezione: il mare. Sarà un’Euroflora per tutti, progettata secondo i principi del universal design e dunque senza barriere architettoniche, una Euroflora inclusiva. Bambini e ragazzini potranno divertirsi in una vasta area giochi. Ma oltre a questo a loro è riservata una sorpresa particolare che non dimenticheranno. Per acquistare le piante dei produttori presenti sarà allestito il Mercato verde, la ristorazione sarà oggetto di particolare attenzione per essere coerente con il progetto e finalizzata alla valorizzazione dei prodotti e delle specialità del territorio con percorsi gastronomici differenziati – dallo street food al ristorante classico - e la presenza di chef di rango. Per tutte le informazioni, dai parcheggi all’acquisto dei biglietti, visitate il sito: www.euroflora2018.it
Green Island diventa maggiorenne
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a diciottesima edizione del progetto Green Island si terrà in concomitanza con la Milano Design Week, dal 17 al 22 aprile, e coinvolgerà le strade e gli spazi del quartiere Isola di Milano con installazioni d’artista, eco-design, artigianato, botanica, e un concorso per giovani designer di Sarajevo. Segnaliamo in particolare un circuito di “vetrine fiorite” che sarà indicato da immagini vegetali disegnate sui marciapiedi. Il nome di quest’anno, Gardens, raccoglie le tre aree tematiche di sviluppo: la Stanza dei Fiori (presso RivaViva), la Stanza dei Legni (presso Algranti Lab), la Stanza della Creatività (presso Momo, Tiger della stazione Garibaldi, e altri spazi). Claudia Zanfi, storica dell’arte e paesaggista, nonché anima del progetto, spiega così l’obiettivo delle installazioni: «Green Island vuole riportare il cittadino a una dimensione di maggiore armonia tra design e natura; vuole essere un momento di riflessione su temi urgenti quali sostenibilità, design, artigianato». Per informazioni sull’evento: www.amaze.it
Pasquetta, si festeggia nei Grandi Giardini
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l 2 aprile sarà possibile trascorrere una giornata all’insegna del verde e del divertimento grazie al network dei più bei giardini visitabili d’Italia. Sono ben trenta, infatti, i giardini che aderiscono alla Caccia al Tesoro Botanico di Grandi Giardini Italiani: una bella occasione per iniziare i bambini alla conoscenza della botanica e avvicinarli all’amore per le piante, i fiori, gli alberi e la fauna. In ogni giardino la Caccia al Tesoro Botanico si svolge come un gioco in cui si imparano i nomi degli alberi, la loro provenienza e la storia delle scoperte botaniche in modo divertente e innovativo, e ogni proprietà propone il proprio format: ad esempio, al Labirinto della Masone
(Fontanellato, PR) i bambini imparano a distinguere le diverse specie di bamboo, mentre i genitori possono visitare la collezione di libri rari e le raccolte d’arte di Franco Maria Ricci, mentre alla Rocca di Lonato del Garda (Lonato del Garda, BS) i piccoli botanici vengono aiutati a formare oggetti con le foglie, i semi e i fiori mentre i genitori possono ammirare in santa pace l’immensa collezione di libri affidati alla Fondazione Ugo da Como. Bio Aksxter ® partecipa per sensibilizzare anche i più piccoli nella cura
delle piante con metodi e prodotti non inquinanti. Grandi Giardini Italiani crede molto in questa iniziativa, nella speranza che, divertendosi all’aria aperta, i bambini portino a casa il ricordo di una giornata speciale passata in giardino, imparando il vasto e straordinariamente ricco mondo delle piante. Un passo fondamentale per imparare ad averne più cura rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Per avere informazioni sui giardini che organizzano la Caccia al Tesoro Botanico Grandi Giardini Italiani, consultate la pagina dedicata all’evento sul sito www.grandigiardini.it.
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NOTIZIE
COME LA CURO?
Sto meglio a casa La famiglia di Magical 4 Seasons si amplia e accoglie la prima ortensia da appartamento. Ve la presentiamo in anteprima di BIANCA BELFIORE
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e amate i grandi cespugli di ortensie azzurre e rosa che adornano i nostri giardini, avrete desiderato qualche volta di poterle tenere anche in casa: e finora è stato possibile rubando alle nostre piante qualche ramo, da mettere in vaso.
CINQUE MESI DI COLORE Da oggi invece con Magical indoor hydrangea abbiamo a disposizione una pianta di ortensie che si adatta a vivere
indoor. L’azienda olandese che la presenta garantisce che, se curata in modo corretto, la fioritura in casa dura 150 giorni, durante i quali si può ammirare il caratteristico cambio di colore: da rosa e azzurro vira al rosso intenso e infine al verde. Due le varietà disponibili, Magical Revolution e Magical Amethyst, entrambe disponibili in azzurro o rosa, e in differenti taglie, molto compatte e con fioritura abbondante. In più, il packaging è molto bello, pensato come un pacco regalo che fa risaltare al massimo il colore dei fiori.
CIRCONDATI DI MAGIA Quest’anno il mondo delle Magical Hydrangea si allarga anche a una serie di prodotti e accessori necessari per la cura
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delle ortensie. Sotto il brand Magical troviamo il terriccio specifico per ortensie e l’azzurrante. Disponibili inoltre
innaffiatoi in metallo, guanti, piccoli attrezzi. Ma non basta, ci sono anche gli ombrelli, gli stivali di gomma,
e i cuscini. Fuori casa e dentro casa, insomma, è possibile circondarsi della magia delle ortensie Magical.
Le Magical hydrangea sono piante robuste, ma hanno bisogno di attenzione una volta in casa. Posizione: luminosa. La luce permette alla pianta di mostrare tutti i suoi colori. Acqua: ama avere i piedi umidi. Quindi è bene controllare regolarmente il terriccio per essere sicuri che non secchi. Farle fare il bagno una o due volte alla settimana per lei è il massimo: immergi il vaso completamente nell’acqua, poi lascia scolare l’eccesso: se l’acqua è troppa, le radici annegano, e i fiori e le foglie appassiscono. Se hai dimenticato di darle da bere, immergi il vaso nell’acqua in modo che la zolla delle radici si imbeva completamente di acqua, poi lascia scolare e metti la pianta in un posto fresco. Lasciala recuperare, e tieni conto che potrebbe metterci un po’. Temperatura: fra i 18 e i 23º C. Nutrizione: aggiungi del fertilizzante ogni settimana, seguendo le istruzioni.
Sul sito e su facebook si trovano consigli per la cura ed è possibile postare le foto delle proprie piante. www.magicalfourseasons.com
NOTIZIE
Meli in fiore, magia! Dal 7 aprile per un intero mese in Val di Non appuntamento con “Aprile dolce fiorire”. Più di 65 gli eventi in programma, per grandi e piccini di IRENE NUVOLA
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n fine settimana in Trentino è sempre una bella idea. Ma ecco qui una “scusa” a cui nessuno può dirvi di no: dal 7 aprile la Val di Non festeggia la fioritura dei suoi meli con “Aprile Dolce Fiorire”, un mese di appuntamenti per adulti e bambini, passeggiate, iniziative dedicate alla conoscenza di piante e alle attività contadine, laboratori, degustazioni e menù a tema in diversi ristoranti e agriturismi. Un vero omaggio a uno dei momenti più belli dell’anno, quando la valle trentina si colora di bianco: i fiori che si trasformano nei frutti che l’hanno resa celebre sono un’autentica meraviglia, con i loro riflessi metallescenti e le striature rosa dei petali. Impossibile riassumere il programma, basti dire che gli eventi sono circa 65. Il via, il 7 aprile, lo darà uno show cooking interattivo presso la cucina di
Pineta Hotels di Coredo in compagnia dello chef Mattia Sicher e delle sue ricette primaverili a base di piante e fiori locali. Novità 2018, il 15 aprile, l’evento itinerante “Spring tour, come un’ape tra i fiori” che, organizzato dalla Strada della Mela e dei Sapori delle Valli del Noce, darà la possibilità di conoscere aziende agricole e artigianali per scoprire le produzioni enogastronomiche del territorio. Tappe irrinunciabili, infine, il Frutteto storico di Cles che vanta più di 90 varietà di mele e pere oggi non più coltivate, e la Melavventura nel laboratorio a cielo aperto Almeleto, che si snoda sulle scenografiche pendici del Parco Fluviale Novella.
UN MELO TUTTO PER TE Non mancherà “Adotta un melo”, l’iniziativa che permette di trascorrere un weekend in un’azienda agricola, adottare una pianta e tornare in autunno per raccoglierne i frutti, dopo aver ricevuto aggiornamenti sul suo stato di vegetazione e sul processo di maturazione dei suoi frutti.
Per info e il programma completo: APT Val di Non tel. 0463 830133 www.apriledolcefiorire.com
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CAROSELLO STYLE
Andiamo fuori? La nostra selezione stagionale di prodotti per la cura del giardino e il décor della casa di FILIPPO TERRAGNI
1000 E UNA...GRIGLIATA Quando la tecnologia intelligente si fonde con prestazioni digitali all’avanguardia, nasce PULSE 1000: il barbecue di Weber che rivoluzionerà il modo tradizionale di cuocere alla griglia. Con griglia di cottura in ghisa smaltata per una uniforme distribuzione del calore e tecnologia iGrill integrata che offre un maggior controllo sulla cottura del cibo e invia in tempo reale la temperatura tramite Bluetooth® all’app Weber iGrill, grigliare non è mai stato così semplice.
BASTA STRESS (IDRICO) La nuovissima linea Premivit di Cifo si caratterizza per le confezioni compatte e con maniglia che favoriscono un pratico e maneggevole trasporto e utilizzo. Premivit riserva d’acqua è un terriccio universale biologico a base di torbe di alta qualità. Caratterizzato dalla presenza dell’innovativa molecola Water Reserve®, di origine completamente naturale, è in grado di trattenere l’acqua e renderla disponibile alle piante gradualmente. Consente di ridurre le irrigazioni e, in caso di stress idrico, contribuisce ad avere piante più robuste.
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NUOVO HABITAT ACQUATICO È stata eletta “Pool Product of the Year” aggiudicandosi il primo posto al UK POOL & SPA AWARD 2017: Yacht, evoluzione della classica piscina Dolcevita di Piscine Laghetto, con il suo fascino elegante ed esclusivo, ma al tempo stesso altamente tecnologico, ha meritato il più alto riconoscimento del settore. Piscine Laghetto, si presenta così a livello mondiale come leader grazie ai suoi alti standard qualitativi e al design elegante e interamente Made in Italy.
OUTDOOR VINTAGE Agave, la nuova collezione di tavoli e sedute da esterno di Ethimo, esalta con stile e raffinatezza l’ambiente living con un look sofisticato. Il teak massello, lavorato con cura artigianale e con tecnologie innovative, viene trasformato per ricreare i movimenti morbidi, i profili sottili e la superficie setosa dell’agave, le cui forme rievocano l’arredo degli anni ’50. Ethimo nel 2017 ha vinto il ‘Premio Giovani Imprese – Believing in the Future’ di Fondazione Altagamma, come brand emergente dell’industria culturale e creativa italiana nella categoria design.
ENERGIA E CALORE I nostri amici animali trovano, nel cibo, l’energia per regolare la temperatura del corpo e sentirsi più protetti. Per questo è utile conoscere gli alimenti giusti per accompagnarli al meglio. Tra le ricette a elevata concentrazione di energia, c’è la gamma di alimenti completi secchi e umidi ItalianWay, di Giuntini, per petfood di qualità e al 100% italiano.
GODERSI IL VERDE, IN SICUREZZA Il mio orto Bio è la nuova linea di Newpharm pensata per gli hobby farmer attenti alla gestione e al mantenimento dei propri giardini non solo in ottica di cura, ma anche di prevenzione. La chiave per riuscirci, facile identificazione del problema e una gamma di soluzioni efficaci e affidabili per la cura di fiori e piante da appartamento, orti, frutteti e tappeti erbosi.
MASSIMA COMODITÀ NELL’UTILIZZO McCulloch completa l’offerta di soffiatori-aspiratori con il nuovo GB 355BP, che si distingue per innovazione e praticità. Il nuovo soffiatore-aspiratore è munito di Cruise control e di comando di regolazione velocità dell’aria per garantire una flessibilità in base alle esigenze specifiche. Grandi prestazioni grazie ad un’elevata Potenza (1,5 kW) che consente una velocità d’aria di 355 km/h e una capacità di soffiaggio di 16,8 m³/min. La pratica bocchetta di soffiaggio permette un fissaggio rapido e i pratici spallacci permettono un utilizzo comodo dello strumento con la possibilità di essere regolati in base all’utente.
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Viva la mamma Una vetrina speciale di prodotti per la casa e il giardino, che dicano anche “ti voglio bene” 1) UN SOFFIO DI BREZZA MARINA
Coastal Living è la nuova delicata collezione per la primavera-estate firmata Yankee Candle, ispirata ad una piacevole passeggiata sulla costa sotto il primo sole primaverile. Sono quattro le nuove ed emozionanti fragranze: Coastal Living è un intrigante mix di salato e dolci fiori costieri. Garden by the Sea, un profumo delicato di fiori e vivaci mazzi di armeria marittima. Driftwood porta l’aroma salato di legni trasportati sulla spiaggia dal mare e riscaldati dal sole. Sea Air, infine, ricorda l’aria fresca della spiaggia con note di sale marino, ciclamino e rosa.
2) UTILI E STILOSI
I vasi Yula di Lechuza sono l’accessorio più fashion per portare le piante negli ambienti domestici. La forma arrotondata e i colori moderni e brillanti danno la possibilità di usarli in diversi stili di design; il “cestino” e l’innaffiatoio completano l’offerta. I vasi includono il sistema per la riserva idrica, e hanno anche un indicatore del livello d’acqua: per una cura del proprio verde ancora più semplice. Molti i colori e le misure disponibili.
3) NATURA IN TAVOLA
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4) UN AMORE DI CACTUS
Fra le nuove composizioni ideate da Cactusmania per la nuova stagione, questa scatola di latta dal sapore vintage, che ricorda i contenitori per la cucina che si usavano negli anni ’50, dai colori vivaci; il disegno raffigura una signora elegante che augura “buon appetito”. All’interno, una selezione di giovani e sane piante grasse che vi faranno compagnia a lungo: basta che abbiano luce e un po’ di acqua ogni tanto. Il complemento perfetto che ogni cuoca vorrebbe nella sua cucina.
5) UN BACIO, PER TE
I mini Dianthus di Selecta One sono garofanini da vaso caratterizzati da petali rosa orlati di un rosa più scuro: li hanno chiamati Pink Kisses® (“baci rosa” in inglese), rimandando all’idea dell’affetto fra amiche. Un’idea regalo adatta anche alle giovani mamme che lo gradiranno di sicuro, soprattutto se accompagnato da un bacio vero!
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Presentato quest’anno a Maison&Objet Paris il nuovo brand del made in Italy fondato dalla designer italiana Anna Sarcinelli, OFFICINANDO®. La nuova collezione si chiama “I 100” ed è composta
da cento sottopiatti uno diverso dall’altro. Realizzati in acciaio serigrafato su ambo i lati, “I 100” raccontano la comunione tra arte e natura con disegni, stampe e dipinti che attraversano diverse epoche e stili. Ogni tema ha una serie di varianti che consentono di giocare creando una tavola fashion e armonica. www.officinando.com
LA VISITA
Giardini e arte Nel cuore della Loira, il parco del castello di Rivau affascina e stupisce i visitatori, grazie ad associazioni botaniche originali e alla presenza di elementi tratti da miti e leggende di VIOLAINE DUBOIS
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n castello medievale circondato da 14 incantevoli giardini, immerso in un’atmosfera da sogno e arricchito da opere d’arte: tutto ciò è il Castello di Rivau, trasformato dall’amore e dall’impegno della famiglia Laigneau in un luogo magico, stravagante e fatato, che soddisfa l’interesse degli appassionati di botanica, di storia e d’arte.
COME NELLE FAVOLE Si trova a due ore e mezza da Parigi, ma è come entrare in una dimensione magica. E non è Disneyland Paris. Il castello di Rivau, costruito nel 1420, esternamente si presenta come una fortezza, dotata di torrione, fossati, di un ponte levatoio
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Foto il alto, l’Orto di Gargantua; a destra, “La Foresta che corre”, l’installazione di Basserode.
EVENTI • Festival della Rosa: 2 e 3 giugno • Giostre Equestri: 11 e 12 agosto • Festa delle Zucche e delle Verdure: 9 settembre • Festa delle Piante d’Autunno: 27 e 28 ottobre • Feste in costume • Laboratori di cucina • Laboratori per bambini
ancora funzionante e di un cammino di ronda: insomma, è fatto proprio come siamo abituati a figurarci un castello. Ma il Rivau, che in passato ha ospitato molti personaggi illustri fra cui Giovanna d’Arco e Rabelais, è anche un castello ornamentale e nelle sue vaste sale si respira un’atmosfera di grandiosità. E non dimentichiamo la collezione familiare di trofei di arte venatoria, nella quale si sono intrufolate opere di artisti contemporanei. I visitatori sono sfidati a riconoscerle! Ma sono i giardini a rendere questo luogo fantastico, a partire dagli stessi nomi “magici”, come l’Orto di Gargantua, la Foresta Incantata, il Giardino dei Filtri d’Amore o il Giardino della Principessa Raperonzolo. E per concludere, concedetevi una sosta al ristorante, dove vengono serviti piatti realizzati con i prodotti coltivati nella fattoria e nell’orto del Castello.
UN GIARDINO? NO, QUATTORDICI Tanti sono i Giardini del Castello di Rivau, vere eccellenze botaniche che stupiscono i visitatori per la loro originalità, coniugando collezioni botaniche, senso dell’umorismo, gioco e creazioni artistiche. Ciascuno di essi è ispirato a leggende medievali e con i loro nomi evocano atmosfere da fiaba: l’Aiuola di Lavanda (con Iris e lavande), l’Orto di Gargantua (con zucche e oltre 43 varietà di cucurbitacee), il Bosco Innamorato (con gli alberi che si protendono irresistibilmente uno verso l’altro), la Foresta Incantata (con piante di sottobosco, bulbi, ellebori, scille siberiche), il Giardino di Pollicino (con graminacee ornamentali), il Labirinto di Alice nel Paese del Rivau
INFORMAZIONI PRATICHE Il Castello di Rivau si trova a 10 km da Chinon, tra Tours e Poitiers. Nel 2018 sarà aperto dal 31 marzo al 4 novembre. Per i gruppi, su prenotazione, sono disponibili visite guidate (1h-1h30) anche in italiano. E-mail: info@chateaudurivau.com www.chateaudurivau.com
In alto a destra, il Giardino di Pollicino; a sinistra, il Labirinto di Alice; in basso a destra, il Parterre delle Lavande.
(dedicato all’eroina di Lewis Carroll), Cassinina (di ispirazione mitologica, il nome infatti deriva dal mitico giardino in cui Zeus conobbe Mnemosine, la musa della memoria, e concepì Atena, la dea della guerra giusta), il Viale dei Profumi (con Peonie, rose bianche e Muscaris Areniacum), il Frutteto del Paradiso (con antiche varietà di meli, ciliegi, nespoli e mandorli, abbracciati a rosai rampicanti), il Giardino dei Filtri d’Amore (con piante dai poteri magici, come la salvia officinale o la mandragola, ma anche con una bellissima collezione di rosai porpora), i Giardini Segreti (con rose inglesi), il Giardino della Principessa Raperonzolo (con aglio e raperonzoli), la Tartufiera (con querce tartufaie e funghi odorosi), il Viale
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LA VISITA
PATRICIA LAIGNEAU, L’ARTISTA DI GIARDINI
delle Fate (un campo di fiori simile a quello dove Pollicina incontra il suo principe nell’omonima fiaba). Stagionalità, biodiversità e attenzione all’ambiente sono al centro dell’ideazione e della gestione dei Giardini: è stato privilegiato l’uso di piante indigene, che attirano la fauna predatrice dei distruttori di giardini; i fiori semplici, più visitati dagli impollinatori, sono preferiti agli ibridi orticoli, fragili e meno favorevoli alla biodiversità; le sinergie favorevoli tra piante sono sistematicamente praticate; vengono favoriti gli equilibri naturali nell’intento di attirare gli insetti ausiliari. I giardinieri del Rivau, inoltre, lavorano nel rispetto dell’ambiente senza l’utilizzo di concimi chimici.
ARTE A SORPRESA Il percorso vegetale è arricchito da 20 opere monumentali collezionate tra il 1990 e il 2010 che, grazie alla loro originalità e singolarità, contribuiscono a distinguere questo castello medievale dagli altri, tra ironia e stupore. Tra queste, “A mon seul désir” (Al mio unico desiderio, 2004) di Cécile Pitois: appena varcata la soglia d’ingresso, il visitatore è invitato a prendere un dolce al miele dalla bomboniera in porcellana: se ascolta le
indicazioni che riceve all’arrivo, se resiste al piacere immediato procurato dalla degustazione dei dolci e affida la leccornia e il segreto del suo più intimo desiderio alla lucertola che abita in fondo al pozzo situato nel Giardino Segreto del castello di Rivau, il suo desiderio si avvererà… Più terra terra è “Taupologie” (Talpologia, 2011) di Ghyslain Bertholon, una talpa gigante che maliziosa emerge dalle viscere della terra nell’Orto di Gargantua, sembra prendere aria e salutare i visitatori fin dall’arrivo nel meraviglioso mondo del Rivau. Passeggiando tra agli alberi del frutteto si scopre poi “Invendus - bottes” (Invenduti – Stivali, 2008), di Lilian Bourgeat: due stivali sovradimensionati che colpiscono il visitatore per le loro dimensioni. Lo stupore aumenta ancora quando si scopre che sono sinistri! Secondo l’artista, i due sarebbero rimasti invenduti in un negozio per giganti. In alto, allium in fiore, e, sullo sfondo, una strana creatura magica che abita i Giardini del Castello. In basso a destra, l’opera Invendus – bottes.
UN ORTO DA COLLEZIONE Ideati da Patricia Laigneau oltre vent’anni fa, i Giardini del Castello di Rivau sono stati classificati come “Jardin Remarquable” dal Ministero della
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Cultura francese. Sono inoltre Conservatorio della Rosa Profumata – con oltre 450 varietà di rose profumate - e Conservatorio degli Ortaggi della
Regione del Centro, con la coltivazione di prodotti locali come il Cavolo rapa giallo di St. Marc, il Fagiolo del Barangeon, la Lattughina del Berry, la Zucca di Touraine.
Ha studiato Storia dell’Arte alla Scuola del Louvre e ha frequentato la Scuola Nazionale del Paesaggio di Versailles. Spirito visionario e creativo, ha concepito i Giardini del Castello di Riveau unendo competenza botanica e occhio artistico, dando vita a luoghi unici con associazioni botaniche inedite, composizioni con colori in chiaroscuro e un’attenzione particolare agli effetti delle masse vegetali, legata all’amore di Patricia per la scultura.
PASSIONE VERDE
Rosae, rosarum, rosis Idee, suggerimenti, notizie a 360° perché il vostro roseto abbia tutti gli elementi per essere veramente un luogo da ammirare di FLORINDO MONTECCHI
Le rose hanno per natura un comportamento sarmentoso, cioè sono rampicanti.
U
n nome utilizzato, citato, sfruttato, gettonatissimo in tutte le sue sfumature. Proverbi, licenze poetiche, profumi, linee di moda: tutto si è sempre ispirato alla Rosa, il fiore che è sempre una star, sia nei giardini vecchi, sia in quelli moderni. Fiori spettacolari, profumi dolci e penetranti, leggende, storie, romanticismo, sensualità, sono gli elementi che ruotano attorno al fiore più amato e desiderato dagli appassionati di giardinaggio. Iniziamo dicendo che la rosa è un arbusto spogliante, spinoso, a portamento sarmentoso, il che significa che tutte le rose in natura e gli ibridi più vecchi hanno la tendenza a essere simili a un rampicante. Il miglioramento genetico ha prodotto varietà meno sarmentose che mantengono un aspetto di cespuglio, ma che lasciate sé stesse avranno comunque un aspetto allargato e disordinato come le loro parenti rampicanti.
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PASSIONE VERDE
ALBERELLI? UNA NOSTRA INVENZIONE Le rose con portamento simile a un alberello, dotate quindi di un fusto e di una chioma che si copre di fiori, non esistono in natura. È l’uomo che li ha creati con un doppio innesto o con un innesto alto a seconda della varietà. Ricordiamoci che l’innesto è la pratica riproduttiva che permette di ottenere piante tutte uguali, per: anticipare l’entrata in vegetazione; disporre di radici più robuste e vigorose adatte a vari tipi di terreno; poter riprodurre rose che hanno un loro proprio apparato radicale ma piuttosto debole e sensibile allo stress idrico. L’innesto usa le radici di una rosa selvatica o di un Rubus, genere affine; lo stelo dell’alberello può essere della Rosa del colore prescelto purché sufficientemente robusto a sostenere il peso della chioma in vegetazione, oppure di una seconda Rosa che sviluppa un legno robusto e di generose dimensioni; infine la parte a fiore superiore che è una normale rosa a cespuglio, oppure rampicante. In questo caso si parla di alberelli “piangenti” o “rose pleurant” alla francese.
LE SPINE LASCIAMOLE AI CACTUS Le spine delle rose propriamente sono aculei, cioè sporgenze, protuberanze del gambo. Alcune hanno sviluppato aculei con la punta rivolta verso il basso: sono uncini migliori nell’arrampicarsi e scoraggiano il tentativo di piccoli animali e insetti di risalire il fusto per nutrirsi di foglie e fiori.
La rosa Banksiae sp., semi sempreverde e senza spine.
abbiamo sono colorate. I colori sono in parte influenzati dall’acidità del terreno, per cui acidificando il suolo attorno ad una rosa si possono ottenere sfumature di colore più vivaci; attenzione però, il bianco rimane bianco! Viceversa non acidificandolo, si ottengono colori più tenui. Anche l’apporto di ferro e magnesio intensifica i colori, trucco utilizzato dai coltivatori dilettanti quando vogliono esporre le loro rose alle manifestazioni.
NON C’È ROSA SENZA SPINE...
TUTTI I COLORI, TRANNE IL BLU La rosa copre la gamma dei colori dal bianco puro al rosso così intenso da sembrare per effetto della rifrazione della luce, nero. Non esiste la rosa blu: inutile desiderarla, abbiamo sfumature più o meno azzurrate, ma la natura non ha dotato questo genere botanico di sufficienti antociani, le sostanze che producono i colori della gamma del blu, viola e azzurro, per cui astenersi dal cercarla. Forse un giorno grazie alla manipolazione genetica avremo rose color blu genziana, ma per ora quelle che
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Rosa chinensis mutabilis
Non è esatto, le rose senza spine esistono, anche se sono rare: la rosa Banksiae sp., è semi sempreverde e senza spine, altre come la Rosa chinensis mutabilis ne hanno pochissime, altre come la Rosa ‘Kiftsgate’ ne ha di grosse e pericolose. Le spine sono una protuberanza derivante dalla trasformazione di una parte della pianta che per l’evoluzione ha dovuto adattarsi ai cambiamenti ambientali. Sono spine vere quelle dei cactus (ex foglie) mentre per le rose sono protuberanze. Lo scopo è intuibile: come tengono lontani noi, a meno che non ci dotiamo di guanti, le aiutano anche a difendersi da predatori erbivori e fanno da “aggancio” per crescita verso il sole (ricordate, le rose sono sarmentose).
risultato nel 1954! Ben 40 anni dopo! Quando acquistate una rosa, pensate a quanto lavoro, sacrificio e dedizione sono stati ROSE ARCOBALENO? impegnati per ottenere quella che NON IN NATURA a noi sembra una semplice pianta.
IL SEGRETO: POTARE Nelle rose a grandi fiori, è possibile ottenere fiori ancora più grandi con questa operazione: individuate uno stelo dove oltre al bocciolo principale si sviluppano uno o due La gamma di colori possibile boccioli secondari, di norma più per le rose va dal bianco puro piccoli. Basta asportare questi due al rosso intenso. Le rose blu boccioli per far sì che tutta l’enernon esistono, per l’assenza gia convogliata nella fioritura vadi antociani in questo fiore; quelle che abbiamo vengono da a vantaggio di un solo e unico ottenute colorando i petali, o fiore, che raggiungerà dimensioni inserendo i gambi delle rose maggiori dando spettacolo del suo già recise in una soluzione che colore e della sua forma perfetta. La contiene il colore desiderato. maggior parte delle rose perpetue, Con lo stesso procedimento, ma sezionando il gambo in ovvero rifiorenti, sono ibridi moderni tanti colori quanti quelli che si (ottenuti cioè dopo il 1930) che fiorivuole far assumere alla rosa, si scono sui rami dell’anno (quelli che ottengono le rose arcobaleno. si svilupperanno questa primavera 2018): più ce ne sono e maggiore sarà la fioritura. Per ottenere ciò occorre tagliare i rami delle rose a cespuglio rifiorenti grandi fiori Rosa ‘Queen a tre o quattro gemme dalla base, ogni anno. Elisabeth’
Rosa ‘Kiftsgate’
TEMPI LUNGHI PER NUOVE ROSE Gli incroci infatti non sono ottenuti per manipolazione di materiale genetico, non ancora per il momento, ma solo sfruttando la riproduzione sessuale tra due individui differenti. Questa operazione può richiedere moltissimo tempo, ed è in grado di generare nuovi ibridi che possono avere nuovi colori, nuove dimensioni di fiori, nuove forme (fiore semplice, semi doppio, doppio, centifolia, e così via). Il tempo necessario per ottenere il risultato desiderato è variabile. Pensate che per ottenere la rosa ‘Queen Elisabeth’, si è partiti attorno al primo decennio del 1900 e si è ottenuto il
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PASSIONE VERDE
Zucchini multicolore Molte le varietà fra cui scegliere, a partire da terreno, spazio a disposizione, clima e produttività. Ed è possibile anche coltivarle in vaso di FELICITA DELL’ORTO
I semi si piantano da marzo, in ambiente protetto. Il terriccio deve essere ricco. Le piantine sono pronte al trapianto quando presentano due – tre foglie.
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a zucchina è una pianta della famiglia delle cucurbitacee; esistono svariate SCEGL specie di zucchine: tonde, cilinM OMENITIL driche o di forma allungata, di GIUSTO O colore verde o gialle, precoci ! Semen zaio: da nella maturazione o tardive, ovvero che per m arzo ad apr produrre gli ortaggi impiegano più tempo. Semina ile inoltrato in pien o cam La coltivazione delle zucchine è una delle da april e a mag po: gio operazioni più semplice e redditizie che si possa fare in un orto: ogni pianta può infatti produrre svariati chili di zucchine per oltre 40 giorni.
CLIMA MITE E SPAZIO Essendo un ortaggio tipicamente mediterraneo, la pianta di zucchine preferisce un clima mite e temperato. La posizione ideale è soleggiata e un po’ ventilata. La temperatura ideale si aggira intorno ai 26 - 30° C diurni; sotto i 12° C la pianta retrocede la sua crescita. Il terreno deve essere in precedenza liberato dalle erbacce, e deve essere molto ricco,
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perché la pianta di zucchine ha bisogno di nutrirsi molto; allo stesso modo ha bisogno di tanto spazio per crescere, dando agio alle foglie e ai fusti di stendersi sul terreno; tieni conto che il suo apparato radicale genericamente è ancora più esteso del fusto esterno.
SEME O PIANTINA? Coltivare partendo dalla semina dà la possibilità di scegliere fra una gamma potenzialmente più vasta di varietà. Si può iniziare la semina a fine marzo in serra, in terriccio concimato. I semi non vanno disposti troppo vicini, vanno coperti con un leggero strato di terra e vanno irrigati quotidianamente. Una volta che le piante avranno due – tre foglie, potranno essere trapiantate.
Il trapianto in pieno campo è possibile quando le temperature non scendono più sotto i 12º C, altrimenti si rischia di interrompere la crescita della pianta o di perderla del tutto.
VARIETÀ INSOLITE: LO ZUCCHINO GIALLO È una varietà perfetta per la coltivazione nell’orto domestico o in vaso. Il sapore è simile a quello dei classici zucchini verdi, la polpa è leggermente più dolce e la buccia, gialla appunto, è più sottile.
Per quanto riguarda il trapianto, lasciate una distanza di almeno 50 centimetri fra una piantina e l’altra, ma se avete scelto varietà che vegetano molto potrebbe essere necessario un metro. I filari vanno distanziati di un metro, un metro e mezzo.
IMPORTANTISSIMO, IL CONCIME Innaffiate al mattino presto o al tramonto, sulle radici o sul terreno circostante. Dare acqua in abbondanza è importante per evitare la formazione prevalente dei fiori maschili sterili. Le zucchine infatti ospitano sulla stessa pianta i fiori femminili, da cui maturano i frutti, e i fiori maschili, da cui maturano peduncoli più sottili che terminano con grandi fiori color giallo oro. I fiori, spesso cucinati fritti in pastella, sono molto ricchi di vitamine A, C, del gruppo B e ferro. Bisogna fare attenzione a non bagnare con l’acqua fresca le foglie calde,perché le brucia ed espone la pianta alle malattie fungine. La pianta di zucchine è decisamente esigente in fatto di nutrimento. Per questo il terreno deve essere fertile e ben concimato. È bene iniziare nei mesi invernali, interrando il letame in profondità con almeno 35 – 45 chilogrammi di compost ben maturo o di letame ogni 10 metri quadrati di superficie. Anche dopo aver piantato le zucchine in fila nell’orto si concima, mettendo il letame in piccoli fossi vicini alla radice della pianta, in modo che durante le irrigazioni l’acqua di arricchisca di concime.
I TRUCCHI DA SEGUIRE Una volta piantate le zucchine, ricordatevi di effettuare queste operazioni in modo da ottenere una produzione buona e abbondante. 1. Diradamento: se avete messo a dimora più
IN VASO? SÌ, CON LE VARIETÀ GIUSTE È possibile sperimentare la coltivazione delle zucchine anche se potete dedicare loro al massimo un vaso, perché esistono varietà che ben si adattano anche a
questo contesto. Ad esempio, la varietà di zucchine a taglia bassa Baby Round produce numerosi piccoli frutti rotondi che vanno raccolti quando sono un po’ più piccoli di
una palla da tennis. Per un terrazzo con maggior spazio provate invece la varietà Gold Rush o Tromboncino d’Albenga: per queste usate vasi larghi e profondi
almeno 45 centimetri. Un’altra varietà molto compatta e dall’elevata produttività è la President, con frutti dalle dimensioni regolari, cilindrici e lunghi.
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PASSIONE VERDE
ZUCCHINO O ZUCCHINA? Il primo termine attestato è “zucchino”, nel 1875, seguito quattro anni dopo da “zucchina”: entrambi derivano da zucca e ne sono i diminutivi, uno composto sul maschile e uno sul femminile. Sarebbe preferibile il maschile: il Grande dizionario della lingua italiana e il Grande dizionario italiano dell’uso rinviano entrambi da zucchina a zucchino, e corredano solo il sostantivo maschile della definizione della pianta.
Le zucchine trombetta sono coltivate in particolare in Liguria. Il gusto è più aromatico e delicato delle zucchine normali, la consistenza è più croccante e la polpa più compatta e dolce. Inoltre, hanno la caratteristica di avere i semi concentrati sul bulbo presente nell’estremità inferiore, lasciando il resto della polpa completamente priva di semi.
DUE MESI DI RACCOLTO Una delle caratteristiche principali delle zucchine è la raccolta scalare: dura infatti 45 - 60 giorni. Il momento ottimale per la raccolta è quando il
L’infuso d’aglio è efficace per prevenire diverse malattie delle zucchine. Si può usare anche come trattamento preventivo soprattutto contro l’oidio. Ecco la ricetta: versate un litro di acqua bollente in un contenitore con dieci grammi di aglio tritato e lasciate in infusione per 24 ore. Una volta filtrato, il liquido va diluito con acqua distillata in proporzione 1:3. Irrorate sulle piante da trattare.
CONSOCIAZIONI? DI PIÙ, FRATELLANZA “L’orto delle tre sorelle” è una pratica di coltivazione degli Indiani d’America, che abbiamo visto anche nel Bellunese. Si realizza in aree quadrate di tre metri circa per lato, dove si coltivano mais dolce, fagioli e zucchine. Si semina il mais in tumuli alti circa 30 cm. Quando è alto circa una spanna, si seminano i fagioli in mezzo al mais, e le zucchine ai lati esterni. Così il mais offre ai fagioli un appoggio, e questi intrecciandosi al mais lo rendono più stabile. Le zucchine fanno da pacciamatura; i fagioli, fissando azoto a livello delle radici, offrono una fertilizzazione naturale alle altre due.
La pianta di zucchine ha bisogno di molto spazio perché si espande strisciando sul terreno; di molta acqua; e di un terreno molto nutriente, che andrebbe preparato in anticipo interrando il letame.
LE ZUCCHINE SI AMMALANO Di solito il problema è dato dai funghi: oidio, peronospora, muffa grigia e il nerume. A livello preventivo, per evitare l’insorgenza di funghi bisogna evitare la troppa umidità, quindi regolare le irrigazioni e mantenere una distanza corretta fra le piante. Per quanto riguarda invece le cure, è possibile usare rimedi naturali o i classici anticrittogamici: fatevi consigliare nel punto vendita da un professionista.
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piantine per ogni buca, quando è chiaro quale ha attecchito meglio delle altre, eliminate le altre. 2. Pacciamatura: è una forma di protezione che consiste nel coprire le radici e il tronco della pianta con fogliame secco, paglia, o con teli di tessuto non tessuto. Ostacola la crescita di piante infestanti e protegge i frutti dal contatto diretto col terreno. 3. Cimatura: recidere i tralci laterali quando raggiungono una lunghezza di circa mezzo metro favorisce la rapida strutturazione dei frutti.
AMICO AGLIO
fiore si sta per schiudere. Ricordate di raccogliere giornalmente le zucchine, perché se continuano a crescere dopo la maturazione sviluppano un’eccessiva quantità di semi e buccia. La zucchina si può coltivare insieme a cipolle, lattuga e fagioli rampicanti. Importante ricordare che va seminata a rotazione, perché consuma molte sostanze nutritive e perché le sue malattie non tornino anno dopo anno. Conviene far passare almeno tre anni prima di ritornare a piantar zucchine sulla stessa parcella di orto. Nella pausa coltivate piante della famiglia delle leguminose che, arricchiscono il terreno di azoto.
PASSIONE VERDE
Il mio è più bello È ora di pensare alle composizioni per il balcone. Le varietà che vi proponiamo lo renderanno sorprendente, originale, il migliore del quartiere a cura di BIANCA BELFIORE
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li amanti di piante e fiori, quando l’aria che si scalda, quando le giornate si allungano, sentono un brivido: è ora di tornare fuori! E per godersi la primavera non serve per forza avere un giardino. Basta la ringhiera di un balcone. Perchè alle ringhiere si possono appendere le balconette, e oltre al gusto di scegliere questo particolare tipo di vaso – e già qui ci si può davvero sbizzarrire – c’è anche la vertigine di poter scegliere le varietà con cui creare le composizioni che adorneranno la nostra casa per i prossimi mesi. Le balconette sono come gli orecchini che illuminano il viso di una signora, possono davvero fare la differenza e strappare un sorriso a chi passa davanti a casa nostra. Ecco allora la nostra selezionata, fatta insieme agli esperti dell’azienda Andreas Psenner.
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PASSIONE VERDE
DELOSPERMA “ROYAL RANGER” Si tratta di una pianta con fioritura precoce ed abbondante, che ama l’esposizione al sole, ideale per le caldi estate italiane. E anche se ti dimentichi di bagnarla non si offende, ti aspetta.
COMBINAZIONE INTERSPECIFICA ‘TRIOMIO ROCKSTAR’” Combinazione interspecifica tra Verbena e Bidens, molto armoniosa nella crescita.
SUTERA NOVA “EVEREST”
COME LE CURO? Puoi farti consigliare da Psenner a questo link: http://www.psenner.it/it/come-possiamo-aiutarvi/ consigli-per-la-cura.html
CALIBRACHOA “SUPERBELLS” Le Superbells sono particolarmente attrattive se colori vengono piantate in un vaso mischiando vari colori. Noi abbiamo combinato le varietà che armonizzano più di tutte per quanto riguarda vigorosità, fioritura e colore nella serie TrioMio. Le Superbells sono precoci ed estremamente fiorifere, infrangibili e compatte. La loro crescita sferica, semicascante e voluminosa fa di Superbells una meravigliosa scelta per balcone e basket e un must have assoluto per ogni amante di piante!
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La varietà Everest Trio Mio fiorisce dalla primavera al tardo autunno senza pause. La particolarità della nuova serie Everest è la dimensione enorme dei fiori in combinazione con una migliore resistenza contro le temperature alte. Con i suoi grandissimi fiori e la sua crescita robusta, ben ramificata e compatta, è molto più evoluta in confronto alle varietà precedenti. È specialmente adatta per cassette da balcone, vasi e basket, ma anche come tappezzante.
NEMESIA “SUNSATIA”
DIASCIA “BREEZEE” L’innovazione all’avanguardia di Diascia: le nuove “Breezee Plus” stupiscono per i loro fiori grandi, la crescita viva e la lunga durata nella fioritura. Sono molto uniformi e resistenti alle intemperie.
La nuova generazione di nemesie Sunsatia Plus offre diversi vantaggi: è bella e piena di fiori dalla primavera fino alla piena estate, le piante hanno una fioritura enormemente ricca e duratura, con colori forti. Sunsatia TrioMio è una composizione di giovani piante con più talee di diverse tonalità in perfetta armonia. Una bellissima pianta fiorita con effetto multicolore.
PELARGONIUM VILLE Si tratta di una varietà con ottima crescita, facile nella coltura. L’effetto ricadente lo rende particolamente adatto nelle vasche da balcone.
VERBENA “VEPITA” Le Vepita sono molto uniformi, semplici da coltivare, precoci e fiorifere. In particolare l’intensità dei colori sopra la foglia verde scuro rende questa varietà perfetta per dare allegria e risalto alle balconette.
PER GLI AMANTI DEI CLASSICI La Petunia è una pianta che si copre di infiniti fiori grandi in diversi colori. Da tempo ormai fa parte delle composizioni da balcone, basket o aiuole. Grazie alla
sua grande gamma di colori, resistenza, vigorosità e il fantastico effetto che fa anche da lontano, la petunia è, dopo il Geranio, la pianta più venduta e amata tra
le piante primaverili. Raggiungendo fino a un metro di lunghezza e con fiori grandi a forma d’imbuto che coprono quasi completamente le foglie si presta
benissimo per fare le composizioni, anche con altre piante vigorose. Le petunie sono resistenti alle piogge e fioriscono in continuazione da metà aprile fino all’autunno.
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D E S E I N . I T
TERRICCI SPECIFICI
Qualità professionale in sacco da hobby
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CUCINA & TERRITORIO
Pasqua fra i fiori Con un omaggio al Colore dell’Anno 2018 di Pantone, il viola, senza dimenticare le pietanze nostrane e i sapori a noi cari (compreso il cioccolato) di FELICITA DELL’ORTO
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CUCINA & TERRITORIO
MILLEFOGLIE DI MELANZANE Ingredienti • 2 melanzane viola • 2 mozzarelle di bufala • 3 cucchiai di pesto • Un cucchiaio di olio extravergine di oliva • Sale grosso q.b Lavate le melanzane e tagliatele a fettine spesse mezzo centimetro. Fatele spurgare lasciandole riposare cosparse di sale grosso. Una volta asciugate dall’acqua in eccesso, grigliatele. Affettate la mozzarella di bufala e preparate il piatto alternando una fetta di melanzana con una fetta di mozzarella e un cucchiaino di pesto. Guarnite con un filo di olio extravergine di oliva e fogliette di timo, e servite.
Gnocchi di patate viola con crema di Groviera Ingredienti per gli gnocchi • Un chilogrammo di patate viola • 300 grammi di farina 00 • Un uovo • Sale fino q.b. Ingredienti per la crema • 500 millilitri di panna fresca liquida • 200 grammi di Groviera • Noce moscata q.b. • Pepe bianco q.b. • Sale fino q.b.
Per preparare gli gnocchi lavate e lessate le patate viola. Una volta cotte, scolatele e sbucciatele, passatele con il passaverdure e in una ciotola unitele alla farina setacciata, l’uovo e il sale. Impastate il tutto con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e
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compatto. Formate dei filoncini e con un coltello ben affilato tagliateli a bocconcini, che passerete sui denti della forchetta per ottenere la rigatura. Mano a mano che vengono pronti, disponeteli su un vassoio infarinato, infine copriteli con un canovaccio pulito e lasciateli riposare
quindici minuti. Nel frattempo preparate la crema alla Groviera: grattugiate il formaggio, mentre scaldate la panna in un tegame. Prima che raggiunga il bollore, aggiungete il Groviera. Mescolate bene per farlo sciogliere, poi aggiustate di sale, pepe e grattugiate
la noce moscata per aromatizzare. Mentre la crema si addensa a fuoco lento, fate cuocere gli gnocchi: bastano pochi istanti in acqua bollente, gli gnocchi saranno pronti quando verranno a galla. Scolateli con una schiumarola e conditeli con la crema di Groviera.
FILETTO DI MAIALE ALLE CIPOLLE DI TROPEA Ingredienti • 600 grammi di filetto di maiale • 80 grammi di ribes rosso • 40 grammi di burro • 4 cipolle di Tropea • Un rametto di salvia • Un cucchiaio di zucchero • Due cucchiai di aceto bianco • Un bicchiere di vino bianco • Sale e pepe q.b. Sbucciate le cipolle, tagliatele a spicchi. Incorporate al burro morbido un pizzico di sale e una macinata di pepe, con cui spalmerete il filetto. Rosolate la carne in un tegame, bagnate
con il vino bianco, fate evaporare a fuoco vivo, abbassate e cuocete cinque minuti. Unite le cipolle rosse, il rametto di salvia, sale, pepe e un mestolino d’acqua calda. Fate cuocere per 10
minuti. Mescolate un cucchiaio di zucchero e due cucchiai di aceto bianco, versate nel tegame, alzate il fuoco e fate restringere per cinque minuti. Unite i ribes, rimestate, e servite.
Mousse di cioccolato con mirtilli
L’IDEA IN PIÙ
Ingredienti • 200 grammi di cioccolato al latte o bianco • 5 albumi (175 gr circa) • Se usate il cioccolato fondente, aggiungete un cucchiaio di zucchero a velo Per guarnire • Granella di frutta secca e mirtilli
© foto servizio di fotolia.com
Sciogliere con un cucchiaio di acqua a bagnomaria il cioccolato e lasciarlo raffreddare. In una ciotola unire gli albumi, il cucchiaio di zucchero a velo (nel caso abbiate scelto il fondente), il pizzico di sale, e montare a neve ben ferma. Con una spatola unire mescolando delicatamente dal basso verso l’alto gli albumi montati e il cioccolato fuso. Versare la crema ottenuta in bicchierini monoporzione e guarnire con la frutta secca e i mirtilli. Lasciar riposare in frigo un paio d’ore per una consistenza più solida, oppure consumare subito.
Per guarnire questi piatti, usate fiori edibili viola, in modo che facciano risaltare le sfumature violacee delle pietanze: potete coltivarli da voi, oppure si trovano in supermercati ben forniti. Ricordate di lavarli bene e di togliere pistilli e gambi. Un tocco di allegria e primavera per la tavola!
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INTERNO
Gioielli di natura Sono fatti con rose, soffioni, viole... Attraverso le mani e la creatività di Silvia, fiori e foglie diventano collane e bracciali colloquio di MARTA MEGGIOLARO con SILVIA MESSINA
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iù l’era dei social avanza, più si impara a vederne i pericoli e i risvolti negativi. Ma usati come piattaforma per condividere informazioni e conoscenze, hanno un potere indiscutibile e positivo. È in questo modo che ho conosciuto My mini garden, piccole rose essiccate e racchiuse in una bolla di resina. L’idea è di Silvia: 44 anni, sposata, è mamma di tre figli di 18, 13 e 10 anni. Il suo nome vero l’ho scoperto solo quando l’ho contattata per intervistarla: fino a quel momento per me lei era “Vita da fata ignorante”, il nome della sua pagina faceboook. Iniziamo da qui, Silvia: come mai questo nome? L’ho preso dal film “Le fate ignoranti”, una storia in cui la protagonista viene condotta attraverso una serie di incontri ad abbandonare alcuni preconcetti
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e schematismi. L’ho scelto perché io amo la vita per quel che è, la prendo come viene, e quel film esprime la mia idea di libertà. La pagina “Vita da fata ignorante” inizialmente doveva parlare di me. Poi mi ha preso la mano il gioiello ed è diventata una vetrina per le mie creazioni, ma a breve dovrebbe tornare alla sua funzione originaria! Come sei arrivata a questo lavoro? Pasticcio da sempre, fin da piccola, mi piace usare le mani, sperimentare diversi materiali. Sono sempre stata una creativa, insomma! Due anni e mezzo fa, ho attraversato un momento di crisi: avevo chiuso il negozio in cui vendevo bigiotteria, e stavo cercando di capire se avrei potuto spostarmi in uno shop online. Un’amica mi suggerì di proporre le cose che facevo io. Eravamo sotto Natale e io mi stavo dedicando alla creazione di ghirlande.
nei dintorni di Roma. Sta andando bene, è la mia attività principale, ma non Shop di etsy: nascondo che lavorare VitadaFataShop Facebook: My mini tramite internet sia fatigarden vita da fata coso, perché potenzialignorante mente può assorbirti 24 Instagram: Vita da fata ore su 24! Qualche volta ignorante sento proprio il bisogno di disconnettermi: lascio il telefono a casa, vado a passeggiare in campagna. Ho la fortuna di vivere a Roma città, ma in un posto fantastico, in una casa cantoniera che di fronte vede i palazzi, ma alle spalle ha il Parco della via Appia Antica. Ho il giardino, l’orto, le galline. Che vuol dire anche tanto lavoro. Mio marito ha trovato un vecchietto che voleva fare l’orto, e gli ha dato in gestione il nostro giardino. Adesso stanno seminando piselli ovunque! DOVE TROVO MY MINI GARDEN?
Il clima era particolarmente mite, qui a Roma: il bordo della strada era piena di boccioli di rose! Mi ha stupito trovarle, ho pensato che fosse qualcosa di speciale, quindi ne ho colta qualcuna. Volevo conservarle, e allora ho scoperto l’arte di seccare i fiori. Per mantenere le roselline più belle possibile, ho iniziato a inserirle in minuscoli contenitori di vetro, che attaccati a una catenina diventarono bellissime collane. Ora invece le inglobo nella resina. È facile usare la resina? A dire la verità no! La resina è un materiale difficile da usare, bisogna stare attenti a un sacco di fattori, fino all’umidità alla temperatura… Io ho imparato da autodidatta, seguendo qualche video online e facendo un sacco di esperimenti. Però è il materiale migliore da usare per le mie creazioni, perché conserva benissimo i fiori e li sigilla nel tempo. Chi vuole acquistare uno dei tuoi gioielli dove ti trova? La mia attività si svolge quasi del tutto online, attraverso Etsy, facebook e Instagram, fatta eccezione per qualche mercatino a cui partecipo
Lo stand di Silvia ai mercatini romani: piccoli fiori e foglie vengono seccati e coperti di resina, con diverse forme e dimensioni, che li valorizza e li conserva nel tempo, rendendoli un accessorio grazioso.
Tre ciondoli con fiori di finocchietto selvatico, che si trasformano in un pizzo raffinato.
Non solo boule di rose e soffioni: le creazioni di Silvia con gli altri fiori hanno un gusto fra il vintage e il boho, molto apprezzato oggi.
Raccontaci cosa si trova nel tuo shop… Non c’è una vera collezione, quello che mi viene in mente faccio, poi mi stufo, mi viene una nuova idea, e allora cambio quello che sto facendo. Le boule con i boccioli di rosa e con i soffioni, che sono il mio pezzo forte, non mancheranno questa primavera. A breve inizieranno i miei giri per i prati e per i vivai. La rosa deve essere piccina, quindi cerco quelle più adatte qui intorno, e alcune le faccio arrivare dall’Olanda. Ci saranno anche i fiori di stagione pressati: viole, margherite, crisantemi, e il pepe rosa, che a me piace tantissimo! Come gioielli, oltre alle collane, ci saranno orecchini, bracciali, anelli. Il mio suggerimento però è seguire le mie pagine, perché… chissà cosa ci riserva il futuro, cosa incontrerò, che nuove idee mi verranno! La creatività è anche questa dose di sconosciuto, di imprevedibile. Sei contenta di questa svolta che ha preso la tua vita, mi sembra! Assolutamente sì. Penso che la parità dei sessi non significhi parità di mansioni: le donne, anche coi mariti migliori del mondo, devono occuparsi di più cose. Io ho tre figli, e ho bisogno di gestire il mio tempo e di potermi dedicare a loro. Lavorare da casa, senza orari rigidi, mi permette di poter fare meglio anche la moglie e la mamma. Il mio sogno nel cassetto è trovare una grossa ditta, un grosso marchio, che investa su di me: che mi dia una cameretta dove creare indisturbata, mentre qualcun altro si occupa di produzione e vendita. Ma per ora sono tanto contenta anche così!
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Swiss cheese plant, la pianta coi buchi di GABRIELE CANTALUPPI
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n realtà si chiama Monstera deliciosa, ma il nome più simpatico è sicuramente quello usato volgarmente dagli inglesi: “pianta Emmental”, un soprannome dovuto alle caratteristiche foglie con i buchi. Ma noi conosciamo già questa signora dalle grandi foglie; intorno gli anni ’70 ebbe il suo primo momento di gloria come pianta d’appartamento. Vederla significa riportare alla mente ricordi di androni di vecchi palazzi, di disimpegni poco illuminati nella casa della nonna o, come ora, le stampe di tessuti estivi o di oggetti di uso quotidiano che si rifanno al trend del Jungalow, un incontro tra casa e jungla, dove le piante, e altri elementi legati al mondo naturale, diventano parte integrante dell’arredamento della casa.
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thejoyofplants.co.uk
Quasi 50 specie tutte provenienti dall’America del Sud. Tra Panama e Messico, la troviamo abbarbicata su alberi alti, da noi è la pianta da interno più trendy del momento
LE NOSTRE PREFERITE Per gli appartamenti queste due specie sono sicuramente le più interessanti: Monstera deliciosa, inconfondibile, sta tornando prepotentemente negli appartamenti data la seducente forma delle foglie, la sua versatilità e la facilità di coltivazione. Le foglie sono davvero suggestive e danno un valore aggiunto ad ogni casa, donando il tipico aspetto tropicale. Di crescita media, è una pianta che tende ad occupare molto spazio, quindi non è adatta ad appartamenti piccoli. In caso non ci si possa permettere di coltivarla a causa del grande spazio che occupa, ma non si vuole rinunciare all’effetto traforato, si può cercare la sua sorella piccola.
CURIOSITÀ L’epiteto specifico deliciosa si riferisce ai suoi frutti, eduli, il cui gusto ricorda un mix tra banana e ananas… purtroppo è assai difficile vederli apparire se coltivata in casa! In caso fiorisca, e ciò può avvenire in qualsiasi momento dell’anno, meglio asportare il fiore, così da non far sprecare inutilmente energie alla pianta.
Monstera obliqua Ha dimensioni medio piccole e i fusti volubili ricordano il portamento del photos (Epipremnun aureum o Scindapsus aureus), dunque può essere usata sia come rampicante se ha un supporto su cui crescere, o, semplicemente, si può lasciarla ricadere da un mobile o una mensola. La crescita è più veloce di quella della sorella maggiore, ma è facilmente contenibile con qualche potatura.
sibilmente lontano dai raggi solari diretti. Tollerano anche posizioni poco luminose, anche se la produzione dei caratteristici “buchi” sulle foglie ne risente. ACQUA! Il terreno deve rimanere leggermente umido, senza mai farla asciugare completamente tra una bagnatura e la successiva. Pena è la perdita delle foglie basali o il distaccamento dei margini fogliari. Nel dubbio, meglio bagnare una volta meno che una in più!
SI PUÒ FARE! Se non hai il pollice verde, queste piante fanno per te! Sono semplici da coltivare, non hanno particolari richieste e sopportano anche diverse incurie. Ecco i nostri consigli per la coltivazione: LUCE! Preferiscono posizioni ben illuminate, pos-
Monstera obliqua: dimensioni più contenute della sorella maggiore la rendono più adatta ai piccoli appartamenti.
La foglia, bellissima, di un esemplare di Monstera variegata.
Nutrimento. Scegli un concime liquido a titolazione bilanciata, da somministrare ogni 2 - 3 settimane, specialmente in primavera/estate. Duplicazione. Semplice è la sua riproduzione per talea: stacca un ramo con 2 o 3 nodi fogliari, e interralo immediatamente; oppure lascialo in acqua fino a radicazione avvenuta, e poi mettilo a dimora nel suo vaso. Vedrai che funziona!
MA I BUCHI? Come mai le Monstera producono foglie “bucate”? La morte cellulare programmata (PCD=Programmed Cell Death) è la principale responsabile del fenomeno, comune nel mondo vegetale. Nel caso della Monstera, le incisioni in natura riducono il rischio che la foglia venga danneggiata da condizioni avverse: le foglie possono arrivare fino a un metro di lunghezza, e una lamina intera verrebbe facilmente rovinata da vento o pioggia torrenziale. Inoltre, questi buchi sulle foglie permettono a quelle inferiori di godere di qualche raggio di luce.
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Scegli il tuo stile Sei un nuovo punk, un attivista o un decadente moderno? Leggi la descrizione dei trend 2018 e lasciati ispirare a cura di BIANCA BELFIORE testi di FLOWER COUNCIL OF HOLLAND
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iamo all’inizio dell’anno e poche cose sono divertenti come curiosare fra cosa ci aspetta nell’arredare casa e nell’allestire il giardino. I modi con cui scegliamo, usiamo e disponiamo colori, forme, piante e fiori, tessuti e materiali, racconta molto di noi, di come stiamo vivendo, di cosa ci interessa. Ecco allora tre filoni in cui riconoscersi prima e da cui copiare, poi.
Verde, beige e rosa pallido addolciscono il contrasto così vivido.
È tutto tagliente, affilato, appuntito, simbolo di una forte presa di posizione personale contro qualcosa. Molti contrasti e molto nero, con il rosso a fare da oppositore.
Gli spazi esterni sembrano quasi abbandonati a se stessi, si lascia che sia la Natura a vincere su tutto, e a decidere cosa fare. L’effetto è un giardino disordinato, ma confortevole, in cui il messaggio è: dai alla natura la sua libertà, anche se questo significa lasciar crescere l’erba fra la pavimentazione che avevi sistemato tu.
Punk-rebooted L’ambiente domestico ha un look anarchico e aspro. Gli oggetti hanno forme taglienti e ruvide, si usano molti materiali industriali. Si mischiano a quelli più lussuosi, come il marmo, e a quelli più economici, come la plastica.
Fiori e piante: si usa tutto, purchè non sia nel solito modo. Le regole preesistenti vanno cancellate, la loro applicazione diventa irrilevante.
Se ti piace questo stile, vuol dire che sei un “punk riaggiornato”. Tre le parole chiave: potere, libertà, regole. È lo stile di chi vive con incertezza questo tempo ed è incline alla ribellione: “Abbiamo visto crollare i vecchi poteri e sappiamo chi detta le regole oggi, ma non chi lo farà domani: quindi, noi decidiamo per noi”.
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Re-assemble Un’esplosione di creatività che dà vita a un fresco linguaggio fatto di nuove forme. Senza forzature, le cose vengono mischiate insieme e spostate per dare ogni volta un aspetto differente e divertente. Non si butta via niente, tutto trova nuova vita.
Fiori e piante qui hanno un ruolo importante. Gli allestimenti sono aerei, composti da elementi sciolti. Si usa una gran quantità di piante differenti.
La palette di colori prevede qualunque tipo di tonalità, pastello o accesa, opaca o lucida; ma prevale il verde, in tutte le sue sfumature.
Forme che sembrano capitate per caso, messe insieme a random; elementi impilati o fusi insieme, per un effetto collage.
Il giardino è un patchwork a tre dimensioni. Stili, funzioni, materiali diversi, tutto è mischiato. Le superfici si sovrappongono e si uniscono in modo casuale, dando la sensazione di un luogo flessibile, mai del tutto compiuto. Tipi diversi di bordure si connettono con punti luce.
La tua parola d’ordine è “riassemblare”, riciclare, combinare insieme in modo creativo vecchi e nuovi elementi. Non ti interessano le cose nuove di zecca, immacolate e intonse: ti piace costruire con quello che c’è, anche se qualche volta sono elementi contraddittori. Questo modella lo spazio in cui vivi rendendolo un collage tridimensionale. Forme, colori, materiali sono mischiati senza timore per i forti contrasti, per dare vita a un nuovo, allegro, tutto.
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Volume, stravaganza, tutto è extra e deve essere coinvolgente al massimo. Le forme sono romantiche, piene e tondeggianti.
Romance 3.0 Un ambiente in cui molto è ispirato da colori e forme dei fiori, anche la carta da parati, i cui motivi floreali si confondono con le piante vere, per una sensazione di abbondanza fino allo stordimento. Materiali ricchi e dettagli pregiati compongono un’atmosfera decadente.
Anche i colori sono pieni e ricchi, possono essere chiari ma anche più scuri e intensi, con un ruolo particolare del viola.
Il giardino è uno spazio di lusso, il prolungamento dell’interno. Le fioriture sono abbondanti e ricchissime, dalle forme morbide, dolci. Gli arredi sono confortevoli. A terra, materiali preziosi come il marmo. L’oro e il bronzo predominano nei dettagli.
Ti piacerebbe vivere qui? Allora sei in cerca del romanticismo. I conflitti e la confusione ti hanno stufato, ti piacerebbe isolarti in una zona di comfort, circondato da persone simili a te, che ti trasmettono un senso di benessere e forza. Ti ribelli alle privazioni e al politically correct con gli eccessi: super lusso, forme opulente e ricche, colori intensi. È la nuova decadenza, fatta di marmi e ceramiche, pelli e velluto, cristallo e rame.
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Credit photo: www.funnyhowflowersdothat.co.uk - www.thejoyofplants.co.uk
I fiori sono usati in abbondanza, vengono preferiti colori forti, petali larghi, bouquet pienissimi. Anche le piante sono grandi, e hanno un’apparenza esotica.
L’INNOVAZIONE SALVASPAZIO
I nuovi Rasaerba McCulloch Mow&Stow, dotati di motore Briggs&Stratton con cilindrata 163 cc, sono disponibili in due modelli per consentire due larghezze di taglio (46 e 53 cm). Grazie all’innovativa tecnologia, dopo l’utilizzo, è possibile riporre i rasaerba in verticale, senza gocciolamenti di olio e benzina, risparmiando così il 70% di spazio rispetto all’ingombro dei rasaerba tradizionali. Lo stoccaggio in verticale inoltre facilita la pulizia e la manutenzione dell’attrezzo.
www.mcculloch.com
ESTERNO
Aromi, aromatiche, aromaticissime Conosciamo più da vicino le erbe che stuzzicano il nostro palato con i loro sapori caratteristici di NICOLÒ PENSA
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In apertura: l’Orto dei Cappuccini a Cagliari. Realizzato nel 1595 sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro romano, era adibito alla coltivazione delle piante officinali per il Convento.
Il Bouquet Garni è un mix, la cui base è composta da prezzemolo, timo e alloro, a cui si aggiungono di volta in volta altre erbe.
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empre più la pianta aromatica, l’erba aromatica comunemente definita, ha ritrovato notorietà e una nuova vita. Saranno il buon profumo e il sapore che conferiscono alle nostre pietanze, l’uso fatto da importanti chef nelle trasmissioni di cucina che oggi imperano sul piccolo schermo, ma in definitiva sono alla ribalta come non mai. E dato che sapore rimanda anche a sapere, ecco un approfondimento con una classificazione estremante utile in cucina e nelle preparazioni domestiche, quella secondo il gusto. Iniziamo con una distinzione: una spezia non è un’erba aromatica, quest’ultima è tale solo se fresca; alcune erbe aromatiche però
La collocazione dei recettori dei gusti nella nostra bocca. Il dolce, collocato sulla punta della lingua, è il primo che viene recepito; segue il salato, l’umami (il sapore del gluttamato), l’acido e l’amaro.
hanno doppia attitudine, sono erbe da fresche (ad esempio Coriandolo, Finocchio, Aneto), e sono invece spezie quando i semi vengono raccolti ed essiccati.
IL SAPORE È SOGGETTIVO (IN PARTE) Il gusto è il senso specifico mediante il quale sono riconosciuti e controllati i sapori delle sostanze introdotte nella bocca. Il cibo, masticato in bocca, si mischia con la saliva e le molecole che si liberano vanno a stimolare i recettori del gusto e i recettori dell’olfatto. La fragranza dei vari alimenti è, in gran parte, il risultato di una combinazione fra sapore e odore; pertanto le erbe aromatiche possono essere percepite secondo quanto sopra descritto, ma parte del risultato è soggettivo. Molto della sensazione dipende dalla quantità masticata, dal fatto che l’erba aromatica sia cruda o cotta, e dalla quantità di acqua presente nei tessuti vegetali (più un’erba aromatica è ricca di acqua, più il gusto sarà “diluito”). Il piccante non è un gusto, ma una sensazione sviluppata da alcune sostanze che interagiscono con i recettori sulla nostra lingua (peperoncino, Santoreggia, pepe, senape, crescione, e così via).
LE ERBE SECONDO IL GUSTO Ecco una suddivisione delle principali erbe aromatiche, classificate secondo il sapore. Dolce: anice, lavanda, finocchio, cerfoglio, dragoncello, basilico, angelica, menta. Acido/aspro: cumino, aneto, basilico, erba cipollina, coriandolo, prezzemolo, acetosa, origano cubano, rabarbaro. Amaro: aneto, levistico, cumino, menta, salvia, alloro, maggiorana, origano timo, salvia, rosmarino, nepitella, santoreggia, assenzio, erba cedrina o luigi, menta, melissa, erba di san Pietro, issopo, ruta.
L’ERBA FUNGO La Rungia klossii è una perenne ancora poco diffusa nel nostro Paese, originaria della Papua Nuova Guinea. Il soprannome dipende dal sapore delle foglie, di un bel verde, che ricorda quello del fungo prataiolo. Le foglie fresche si usano per insaporire insalate, piatti freddi o caldi. In questo caso aggiungetele a fine cottura per esaltarne il sapore senza perdere colore e proprietà nutritive.
Salato: non ne esistono a parte forse i gambi di finocchio di mare (Chritmum maritimum). Umami: poco diffuso tra le erbe del nostro paese, si ritrova in erbe di provenienza sub tropicale come la Rungia klossii (erba fungo).
INDICAZIONI PER LE VOSTRE RICETTE Nessuna regola può sostituire il provare, il cercare piatto dopo piatto il giusto equilibrio e bilanciamento. Qui vi riportiamo un esempio che speriamo possa rendere più facile l’abbinamento dell’erba giusta alla pietanza giusta, variandone le quantità e i tempi di cottura, per trovare il profumo e il sapore che renderanno unico il vostro piatto. L’esempio che vi facciamo è come comporre il mazzetto degli odori o “Bouquet Garni” usato per aromatizzare brodi o pietanze. Il Bouquet Garni è un mix di erbe che mescolano il loro gusto per creare un’unità unica e apprezzabile, e comprende: - Prezzemolo: acido/aspro - Timo: amaro solo se troppo cotto - Alloro: molto amaro se fresco, più abbordabile se si utilizzano le foglie essiccate Spesso per conferire altre sensazioni vengono utilizzate foglie di altre piante, come ad esempio gli agrumi; per dare un gusto “agrumato” si usano le foglie di limone o di Yuzu (Citrus junos) o ancora di Combava o Citrus hystrix, le cui foglie fortemente aromatiche lasciano in bocca una piacevole sensazione di freschezza, unita a una nota agrumata particolare.
CORIANDOLO, O LO AMI O LO ODI alcuni decisamente sgradevole, con una marcata differenza fra Paese e Paese: fra gli abitanti dell’Europa meridionale il 13.4% dichiara di non apprezzare il coriandolo. Tra i latinoamericani questa percentuale
scende sotto al 9% e raggiunge il 3,4% tra chi proviene dall’Asia meridionale. Questo dato, associato ad alcuni studi fatte sulle coppie di gemelli, suggerisce che ci sia una componente genetica nella percezione
del sapore del coriandolo, probabilmente associata a fattori socio-culturali e di familiarità con l’ingrediente (più presente nella cucina sudamericana e asiatica che in quella mediterranea).
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Le foglie fresche di coriandolo (erba aromatica) e i semi essiccati (spezia).
Il cilantro, o meglio Coriandrum sativum, è un’erba annuale appartenente alla stessa famiglia del finocchio, dell’aneto e del prezzemolo, a cui somiglia. Le sue foglie hanno un sapore molto marcato, per
ESTERNO
Amelanchier, chi è costui? Continua il nostro viaggio alla scoperta dei frutti minori con il pero corvino. Dal gusto gradevole e molto salutare, può essere coltivato anche da noi di NICOLÒ PENSA
PROPRIETÀ BENEFICHE Ha proprietà antiossidanti per la forte presenza di antociani. È ricco di ferro e rame, di vitamine, soprattutto B e C, e ha proprietà antinfiammatorie, diuretiche e astringenti. Ha un’azione ipotensiva e antipiretica.
prodotti naturali da irrorare in funzione del tipo di parassita rilevato; anche le trappole a feromoni e gli insetti antagonisti sono utili nel combattere i potenziali parassiti.
SOTTO I RIFLETTORI
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a condivisione a livello parti meno sfruttate del giardino, planetario di nuove a protezione dell’orto, o come piante arricchisce la piccole siepi di delimitazione innostra cultura e la terne al giardino. Non richiedono dispensa, a vancure esagerate, sono di taggio della nostra origine selvatica; uniCURIOSITÀ salute. Tralascianco accorgimento, Gli indiani d’A merica lo do i frutti minori se il clima fosse usavano per la concia e la sub tropicali, che siccitoso, forniproduzione de l pemmican, ov da noi possono te loro acqua vero la carne seccata da consumarsi du essere coltivati durante la rante i viaggi delle tribù no madi native, solo in serra, fioritura e la tecnica appres a poi consideriamo i formazione dei dai pionieri de l far generi botanici frutti, altrimenti West. che possono essere avrete un raccolto coltivati in giardino con scarso e poco saporito. risultati soddisfacenti per un Consociateli con ortaggi o piante consumo a livello famigliare. aromatiche che sinergizzano l’ambiente. Poiché abbiamo a USATELI COME SIEPE che fare con frutti commestibili, In funzione delle loro esigenze non usate prodotti chimici di possono essere coltivati nelle sintesi per difenderli ma solo
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IN CUCINA Si usa per le composte, come frutto fresco da mescolare in macedonia, nello yogurt o nei muffin. Si usa anche per aromatizzare la grappa o altri infusi alcolici che ne assumono ben presto il colore viola.
La scorsa volta abbiamo affrontato l’Aronia moschata, oggi vi presentiamo l’Amelanchier o pero corvino, buono, salutare e bello. È una pianta spontanea nelle regioni centrosettentrionali dell’America del nord, un grande, rustico e vigoroso arbusto spogliante, può superare i tre metri di altezza e di diametro in pochi anni; le foglie che seguono ai fiori sono di un bel verde chiaro intenso, e all’inizio dell’autunno assumono una bellissima colorazione rosso/arancione. Gradisce un’esposizione soleggiata, che fa crescere molti fiori e frutti; in zone semi-ombreggiate mantiene una bella vegetazione ma produce pochi fiori, in zone ombreggiate anche la vegetazione è rada e nulla la fioritura. Supera i più rigidi inverni e anche i periodi siccitosi senza conseguenze, ma attenzione: non ama terreni troppo umidi. Le bacche maturano scalarmente da fine maggio a giugno. Il sapore è dolce, senza retrogusti: state attenti a non farvi sottrarre tutto il raccolto dai volatili, che ne sono ghiotti!
ESTERNO
Verde ma bio Trasformiamo il nostro tappeto erboso in un capolavoro di naturalezza. Dove possiamo usando il biologico, per renderlo forte ed esteticamente gradevole di FILIPPO TOMMASEO
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l concetto di biologico, da moda o tendenza, si sta via via trasformando in un concetto che trova sempre maggiore rispondenza. La domanda in termini di sicurezza sulla salute sta permeando non solo il settore agroalimentare, dove tale bisogno di sicurezza è più che comprensibile, ma sta rivolgendosi anche a settori, sempre agricoli, dove l’uso di un prodotto piuttosto che di un altro può fare la differenza. Sta a noi, una volta davanti agli scaffali, scegliere con oculatezza cosa vogliamo immettere nell’ambiente.
PER SPEZZARE IL CIRCOLO VIZIOSO Anche il prato, o meglio il tappeto erboso sta andando incontro alla tendenza del bio. Dapprima l’esigenza è nata ad alti livelli, sui campi da golf. Qui si parla di tappeti erbosi superspecializzati, che richiedono trattamenti sia nutrizionali che di difesa e stimolo oseremmo dire massicci e frequenti, e che nel tempo hanno portato alla resistenza di alcuni ceppi fungini o alla perdita della fertilità del suolo.
La scelta del prato a zolle offre molti vantaggi e sulle piccole metrature conviene anche dal punto di vista economico.
Questo a sua volta richiedeva sempre più concimi chimici, in un circolo vizioso che ora potrebbe essere spezzato dagli interventi naturali o “biologici”, che potrebbero essere il giusto rimedio all’impoverimento del suolo e alla sempre minore risposta vegetativa dei miscugli erbosi ai prodotti soliti. La domanda è: può esistere un prato bio? La risposta è sì, se le aziende che producono prato in
COSA È LA FERTILITÀ? Se vogliamo definirla meglio essa è: “la capacità del terreno di consentire lo sviluppo ottimale delle piante ai fini produttivi; la fertilità del suolo è
l’insieme di caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche”. L’uomo sfruttando senza criterio ha ridotto il livello di fertilità caratteristico dei terreni, ed
è ricorso alla concimazione artificiale per poter mantenere la produzione. Ciò implica un apporto di sostanza artificiale al terreno, uno spreco
di energia, un impatto sull’ambiente per risultati sempre meno eclatanti. Ecco perché è importante il mantenimento del livello di fertilità.
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ESTERNO
DISERBO BIOLOGICO, COME? Poiché le recenti e probabilmente future normative impongono un sempre minor uso di diserbanti chimici di sintesi, meglio ricorrere a prodotti naturali come l’Acido Pelargonico, l’Acido Acetico che sono e restano diserbanti totali: cioè ammazzano tutto. Si useranno laddove l’infestazione è circoscritta e agli inizi, mentre un buon programma di fertilizzazione unito a un giusto taglio e al giusto apporto di acqua irrigua daranno vantaggi di robustezza al prato, che saprà difendersi dalle infestanti.
rotoli, o le ditte sementiere e chi governa il tappeto erboso finito seguono determinate procedure. Una gestione consapevole e sostenibile otterrà il risultato finale: un bel tappeto erboso, verde vivo, robusto, che richiede meno interventi all’anno per mantenersi in perfetta efficienza.
PIÙ CHE BIO, AL NATURALE Anzitutto la preparazione deve rispettare e sane e rigorose norme agronomiche, quelle che si usano sempre per preparare un tappeto erboso come si deve: • Lavorazione • Fertilizzazione di fondo • Apporto di sabbia per l’alleggerimento del substrato • Livellamento e semina o posa di zolle • Prima irrigazione Poi, facciamo una distinzione nei termini che ci pare opportuna. È preferibile parlare di tappeti erbosi al naturale, poiché di biologico c’è poco: se così fosse, tutto il processo dovrebbe avere una connotazione biologica (seme, terreno mai coltivato, mai apporto di fertilizzanti chimici, ecc.) ed è comprensibile come questo sia complesso, non privo di confusione, e anche con costi non indifferenti. Meglio allora il termine “naturale“, dove dalla posa alla manutenzione le procedure e i prodotti sono scelti perché sono effettivamente rispettosi dell’ambiente.
Spesso i trattamenti chimici a cui viene sottoposto il tappeto erboso esauriscono le sue energie, innescando un circolo vizioso difficile da interrompere. Per questo sui campi da golf si è iniziato a sperimentare l’uso di trattamenti biologici.
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La realizzazione di un tappeto al naturale prevede l’utilizzo di funghi “buoni”, ovvero le micorrize, che migliorano l’assorbimento radicale di acqua e nutrienti e che predispongono le specie presenti nel miscuglio (sia del seme che della zolla) a resistere meglio ad aggressioni di funghi “cattivi” o agli stress (siccità, freddo associato ad umidità). La fertilizzazione, un concetto diverso dalla concimazione, permette di dotare il terreno di un livello equilibrato di nutrienti maggiormente rispettosi della fisiologia dei vegetali posati (semi o zolle) e volti alla conservazione di quell’elemento fondamentale e caratteristico dei suoli non lavorati che è la fertilità complessiva.
SEMINA VS. ZOLLE
Bisogna scegliere con criterio l’altezza del taglio: se è troppo corto danneggia la vegetazione.
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MICORRIZE COME ALLEATI
La semina è la tradizione, la varietà di miscugli è studiata per ciascuna tipologia di terreno e clima (insolazione, ombra, arido, umido). È meno costosa di un tappeto a rotoli, ma implica tempi più lunghi per avere un risultato soddisfacente, richiede maggiore manutenzione iniziale (infestanti, irrigazione, e così via). Oggi è stata sostituita anche a livello hobbistico dalla posa delle zolle pre radicate o prato pronto o a rotoli. Le aziende produttrici utilizzano miscugli particolari che seminati su terreni adeguatamente preparati (dotati di un’armatura in materiale plastico o simile) consentono il taglio e la formazione di zolle già vegetate e fitte, che posate una accanto all’altra danno il tappeto erboso definitivo. Sia i semi sia le zolle possono non essere bio, ma coltivate in maniera naturale con l’apporto di minori prodotti chimici per un risultato identico. Oggi il piccolo
Arieggiare il terreno è indispensabile per fare sì che la crescita dell’erba avvenga in modo sano.
è composta all’85% di acqua. Se questa viene a mancare o l’irrigazione è discontinua, arriva a stressare il tappeto erboso con conseguente sviluppo di infestanti e diradamento delle essenze presenti nelle zolle o nella semente.
IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE
PREVENIRE, MEGLIO CHE CURARE
giardino privato (quello che si colloca tra i 20 e i 50 metri quadrati) trova la sua ragione di avere un tappeto verde posato a rotoli in questi vantaggi: • Velocità di ottenimento del risultato • Nessuna sorpresa • Pronto effetto • Costo sostenibile (su piccole superfici) Pertanto il tappeto a rotoli è spesso divenuto il sostituto alla semina anche se con costi superiori.
IL PRATO CHIEDE PRECISIONE Intendiamo dire che, anche se “naturale” può significare maggiore robustezza, il tappeto erboso richiede comunque cura e manutenzione effettuate con regolarità, altrimenti si rischia di perdere tutto quello che si è ottenuto. La tosatura va effettuata secondo un calendario corretto, con altezze adeguate alla stagione. Se tagliamo troppo corto, il tappeto erboso si dirada e le infestanti hanno buon gioco; se tagliamo troppo alto il tappeto erboso si infoltisce troppo, si crea maggior feltro ed occorrono interventi più importanti per ripristinarne lo stato. Pertanto tagliare bene è fondamentale. Altro aspetto da non trascurare, l’irrigazione: il tappeto erboso è un miscuglio di vegetazione erbacea che
Per contrastare l’insorgenza di eventuali malattie (solo nel caso che l’anno precedente vi siano stati casi di infezione), è possibile fornire prodotti 100% naturali a base di microrganismi antagonisti. Si tratta di composti a base di trichoderma che possono essere dati anche in abbinamento alla biostimolazione di cui in precedenza.
Infine, la fertilizzazione: il tappeto erboso è un divoratore di azoto, la sostanza che promuove lo sviluppo di foglie; ma se il terreno è dotato di scarsa fertilità, fornire azoto chimico anche in quantità non promuove un equilibrato sviluppo di radici con conseguente migliore resistenza del nostro tappeto, anzi se non continuiamo a concimarlo presto si rovinerà. Ecco che l’apporto di fertilizzanti equilibrati, di provenienza naturale e distribuiti secondo un calendario non può che dare eccellenti risultati nel tempo: la fertilizzazione più importante dell’anno è sicuramente quella primaverile. In questo periodo infatti il prato esce dalla stagione fredda stressato ed inizia a vegetare. La partenza è una biostimolazione a base di estratti umici e fulvici che aumentano la fertilità del terreno. Questi trattamenti favoriscono lo sviluppo degli apparati radicali e attivano la flora del terreno utile per elaborare gli elementi minerali ed organici e fornire nutrimento alle radici. Segue la fertilizzazione vera e propria; appena le temperature primaverili si alzano, riparte la crescita dell’erba che, soprattutto nella prima fase, avrà bisogno di un fertilizzante con molto azoto, che non si dimentichi del fosforo, importante per le radici. Un buon fertilizzante primaverile dovrebbe essere composto da due parti: una a pronto effetto per le esigenze immediate di inizio della ricrescita ed una a lento rilascio, in grado di dare nutrimento per 8/10 settimane.
...E IL MUSCHIO DOVE LO METTO? interventi massicci di concimazione, tagli troppo bassi e dove permane molta ombra. Qui consigliamo per prima cosa di
alleggerire il terreno, poi di usare specie più adatte alle zone ombrose, evitando l’irrigazione costante (in un’area ombrosa l’umidità permane più
a lungo); arieggiare frequentemente apportando sostanza organica come la torba, e fertilizzanti ad alto tenore di azoto e fosforo.
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Nemico n° 1 del tappeto erboso si forma in terreni non sufficientemente arieggiati, pesanti, dove il manto erboso ha subito
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Il mistero oltre la siepe È prima di tutto una barriera visiva e difensiva, ma negli anni l’abbiamo trasformata in un elemento architettonico e di design. Vediamo come sceglierla in base alle tipologie di LUCIO BRIOSCHI
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a siepe è un elemento che, si potrebbe dire, nasce con l’uomo. Le siepi spinose sono state una delle prime forme di difesa nella preistoria, ed è una forma di barriera anche psicologica, un confine che divide il nostro spazio non solo dalla vista, ma anche dall’intrusione. Evolvendosi da puro “sistema di difesa”, la siepe è diventata anche un elemento architettonico e decorativo in tutti gli stili di giardino. Si pensi alla funzione basica che le fu assegnata all’interno dei cosiddetti giardini “all’italiana” e “alla francese”, giungendo sino ai giorni nostri.
DIVERSE TIPOLOGIE, DA SCEGLIERE CON ATTENZIONE Il concetto di siepe “formale” è stato ampiamente utilizzato nei secoli dai progettisti che ne hanno fatto un elemento architettonico di raccordo e di cornice all’opera giardino. Esempi celebri, le siepi nei giardini storici di Boboli a Firenze, di Villa Lante a Bagnaia (VT), o al Castello di Villandry in Francia: sono siepi squadrate, ordinate, geometriche, realizzate con sempreverdi e quindi accuratamente potate. Siamo talmente assuefatti a questo tipo di siepe, che ormai capita di trovarla anche nel più banale giardino di condominio. Meno comune è la siepe “informale”, di derivazione inglese, che è per definizione irregolare, accattivante, fiorita o colorata, spesso realizzata con specie decidue. Quale è la più adatta? Partiamo dalle motivazioni, che possono essere psicologiche, estetiche e funzionali, ma bisogna
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Il Castello di Villandry in Francia. Si noti l’accuratezza nella potatura di queste sempreverdi.
Le siepi informali vengono realizzate con specie diverse, spesso decidue. Sono più usate nel giardino all’inglese e richiedono più cure. Qui, una splendida siepe realizzata con Hydrangea macrophilla.
considerare soprattutto il luogo in cui deve essere collocata. Di norma, la siepe “formale” viene utilizzata non solo quando si desidera delimitare un giardino o una sua parte, ma anche se deve servire come barriera per assicurare la privacy. Le siepi “informali”, invece, sono un buon frangivento e nello stesso tempo un ottimo habitat per uccelli e insetti, e comunque sono molto più attraenti per la varietà di fiori, bacche e colori.
TUTTO HA INIZIO CON L’IMPIANTO La programmazione è fondamentale, per evitare errori una volta che le piante siano cresciute. Per
LE SPECIE “FORMALI” Sempreverdi: Aucuba japonica ‘Crotonifolia’, Buxus sempervirens, Elaeagnus pungens, Elaeagnus x ebbingei, Euonymus fortunei, Euonymus japonicus, Griselinia littoralis, Ilex aquifolium, Laurus nobilis, Ligustrum ovalifolium, Lonicera nitida, Myrtus communis, Photinia x fraseri ‘Red Robin’, Quercus ilex, Taxus baccata, Teucrium fruticans, Thuja plicata, Viburnum tinus. Decidue: Alnus glutinosa, Berberis thunbergii ‘Atropurpurea’, Carpinus betulus, Crataegus monogyna, Fagus sylvatica, Prunus spinosa
COME MANTENERLA
foto servizio fotolia.com
esempio, l’altezza finale delle piante va LE SPECIE calcolata in anticipo, allo scopo di non “INFORMALI” creare competizione con altre specie o Amelanchier angoli del giardino. Non sottovalutate canadensis, il rischio che nascano cattivi rapporti di Chaenomeles japonica, vicinato a causa di un errato accostamento Cotoneaster lacteus, della siepe a strutture già esistenti come Escallonia ‘Pride of Donard’, Hydrangea drenaggi, fognature, fondamenta. Anche macrophylla, Lavandula l’ampiezza che avrà negli anni va prevista, angustifolia, Nandina per non ombreggiare le piante vicine ed domestica, Pyracantha evitare di sottrarre eccessivamente acqua coccinea, Rosa rugosa, Rosmarinus officinalis, e nutrimento. Spiraea x arguta, Il periodo migliore per la piantagione è Viburnum tinus l’autunno, in terreno lavorato e profondo; ‘Eva Price’. molti degli errori successivi si verificheranno a causa dello scarso spazio destinato alle radici. Iniziate eliminando le infestanti, perché non insorNel primo anno gano competizioni con la siepe. La messa a dimora di impianto, è di una siepe richiede una distanza, fra pianta e opportuno non le siepi, pianta, più ravvicinata di quella che si adotterebbe potare qualunque sia in giardino: di norma, fra i 50 e i 100 centimetri, la specie che secondo le specie. Di norma per piante alte circa si è scelta per realizzarle. Dal 95/110 centimetri si prevedono tre piante ogni due secondo anno, metri lineari; più piante se si vogliono accorciare invece, le potature sui rami laterali i tempi di maturità della siepe e una maggiore aiuteranno a infittire la piante. fittezza in pochi anni.
Ricordate di lasciare un passaggio di circa mezzo metro fra la siepe e le vicine aiuole e la recinzione, per facilitare le manutenzioni successive. Dopo aver piantato, occorre bagnare, soprattutto se si è in periodo di siccità o di temperature elevate. Inoltre, va aggiunta una buona pacciamatura (corteccia, composta, foglie secche, ma anche fogli neri di polietilene fissati al suolo). Se si vuole creare una barriera anti-rumore, è meglio utilizzare conifere, che sono più compatte, magari in due filari ravvicinati, lasciandole crescere più alte possibile. Tradizionalmente, la “formale sempreverde” richiede una potatura continuativa e precisa, con maggior impegno e costi. Qualora si scelga di realizzarla con specie decidue, le esigenze di potatura si moltiplicano, per rispettare i tempi di formazione delle foglie. Nel loro primo anno di vita, le siepi realizzate con sempreverdi non devono essere potate. La regola vale anche per le decidue. Dopo il secondo anno, le potature sono necessarie, specialmente sui rami laterali, per infittire le piante. Le siepi informali vanno potate solo quel che basta per mantenere le dimensioni, ma anche per stimolare lo sviluppo dei nuovi getti.
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IL SEGNALIBRO
Parliamo di cose serie Libri. Colazione. Fiori. Alberi. Abbiamo dimenticato qualcosa? di COSTANZA DI MATTEO
THE BREAKFAST JOURNEY – COLAZIONI E BRUNCH DAL MONDO di Elisa Paganelli e Laura Ascari 144 pagine, 19.90 euro, Nomos Edizioni Un viaggio intorno al mondo in un battito di ciglia, permettendo ai nostri sensi di svegliarsi dolcemente alle prime luci del mattino: ti piace l’idea? Allora il libro giusto per te è questo! L’opera di Elisa Paganelli, illustratrice e creative designer, e di Laura Ascari, fotografa e videomaker specializzata in lifestyle e food, raccoglie 43 ricette illustrate che permettono di curiosare in ogni angolo di mondo per vedere cosa succede nelle cucine, di mattina, e di replicare a casa nostra. E come sempre, Nomos aggiunge al gusto dei piatti il gusto tattile della carta di qualità e quello visivo delle immagini grandi, dai colori vivaci. Per quelli che “la colazione è il pasto più importante della giornata”
CATTLEYA, LA REGINA DELLE ORCHIDEE di Gioele Porrini e Salvatore Roberto Pilu 228 pagine, 20.00 euro, edizioni Aracne William Cattley di Barnet non poteva immaginare ciò che avrebbe trovato entrando in serra in una nebbiosa mattina del novembre 1819, quando vide il primo fiore della prima pianta di Cattleya in Occidente. Da allora questi gioielli botanici dal fascino esotico sconvolsero la sensibilità e il gusto dei vittoriani. Questo libro è per gli appassionati che si dilettano nel coltivare le orchidee ma vogliono anche conoscerne il glorioso passato. Sebbene il testo sia strutturato come una monografia sul genere Cattleya, si trovano nelle sue pagine tutte le indicazioni utili per la coltivazione di molte orchidee epifite, tratte da anni di appassionata dedizione e conoscenza del genere: Gioele Porrini si è innamorato delle orchidee a 14 anni, ha poi conseguito la laurea in Scienze e tecnologie agrarie e forestali. Roberto Pilu lavora da diversi anni presso il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano ed è autore di più di 50 pubblicazioni scientifiche internazionali. Per chi non vuole buttare l’orchidea sfiorita
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EFFETTO BIOFILIA – IL POTERE DI GUARIGIONE DEGLI ALBERI E DELLE PIANTE di Clemens G. Arvay 224 pagine, 15.50 euro, Macro Edizioni Con “effetto biofilia” si intende l’istintiva attrazione che l’uomo ha nei confronti della natura. Una connessione che ci permette di ritrovare le nostre radici vere, che non sono nel cemento. Significa fare esperienza negli ambienti ancora selvaggi, naturali, liberi. L’autore illustra in questo testo gli esercizi per sfruttare al meglio il potere di guarigione che hanno alberi e piante negli ambienti naturali a nostra disposizione, dalla foresta al giardino di casa. Dal rafforzamento del nostro sistema immunitario, fino all’incremento di cellule sane e all’assorbimento di sostanze che paiono contrastare il cancro, questi effetti benefici, allo studio a livello scientifico, sono adesso alla portata di tutti. Per chi vuole iniziare il 2018 imparando una buona abitudine
FOCUS
sogniamo di salvare il mondo, ma che non abbiamo una città da proteggere, perché siamo sempre in viaggio. Così sono nati gli Arbonauti, come gruppo di eroi alla scoperta del mondo arboreo e vegetale.
Il viaggio degli Arbonauti Girano il mondo per prendersi cura degli alberi monumentali. Ciò che hanno imparato è raccolto in un libro che si legge tutto d’un fiato colloquio con PIETRO MAROÈ di DANIELA STASI
P
ietro è un ragazzo di ventiquattro anni che vive sugli alberi. Ma la sua non è una forma di protesta, come potrebbe pensare chi ricorda le vicende de “Il barone rampante”: lui ha iniziato a tre anni, quando il papà, arboricoltore professionista, l’ha fatto salire sulla pianta più grande del Friuli, la zelkova di Latisana, alta 42 metri. Da allora è iniziata una storia d’amore, che oggi lo porta insieme al suo team di pro-
fessionisti del verde verticale, SuPerAlberi, a curare gli alberi monumentali di mezzo mondo. Li scala, li studia, parla con i rami (e i rami parlano con lui, giura). Da questo lavoro, e da questa passione, è nato un libro, “La timidezza delle chiome”, uscito alla fine del 2017. Nel libro ti definisci “arbonauta”: esattamente cosa significa per te? Un giorno giocavamo con il nome da dare al nostro gruppo, prendendoci in giro sul fatto che
LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME di Pietro Maroè 198 pagine, 17.00 euro, Rizzoli
Perché “la timidezza delle chiome?” Da dove nasce il titolo del libro? “La timidezza delle chiome” è un titolo che racchiude due aspetti. Anzitutto richiama il fenomeno studiato da Francis Hallé, per il quale alcune piante, soprattutto le conifere, tendono a non far compenetrare le chiome, come se fossero talmente timide da non osare avvicinarsi. L’altro aspetto è legato allo scarto tra l’imponenza che le piante hanno rispetto agli esseri umani e il loro modo discreto di comunicare con noi, con forme, colori, increspature e costolature della corteccia, del legno e delle foglie. Puoi dirci cosa fare e cosa no nel potare? Una buona potatura è il risultato di molti studi e altrettanti errori sulle piante. Un buon parametro può essere anche solo l’estetico. Se dopo la potatura l’albero ha ancora la forma e il portamento tipici della specie, siamo davanti a un buon intervento, caratterizzato da molti tagli di piccolo diametro e difficili da individuare.
LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME Le pagine di questo libro raccontano quello che succede in cima alle piante gigantesche dell’Australia e nei nostri giardini addomesticati. Perché anche lì, senza che ce ne accorgiamo,
si consumano guerre e amori: come quello rasoterra e imprevedibile tra la salvia e il pomodoro. Però non si parla solo di alberi; si parla anche di noi. Perché da quelle
querce alte più di sessanta metri Pietro guarda il mondo di sotto, il nostro mondo, quello della razza di chi rimane a terra. E racconta cosa gli alberi ci possono insegnare,
cosa ci servirebbe per vivere con la loro calma e capacità di adattamento: come trovare una misura nuova per il nostro tempo. Le piante sono lente, molto lente per
la rapidità delle nostre vite. E mentre noi, impazienti del mondo di sotto, siamo incapaci di pensare con la misura dei secoli, loro ci vedono passare, ci guardano e sanno.
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APPUNTAMENTI
Shopping di primavera Le mostre mercato più belle da visitare, i posti migliori per imparare di FILIPPO TERRAGNI
MARZO CANTON TICINO Camelie Locarno 21 - 25 marzo Parco delle Camelie di Locarno e Palazzo della Sopracenerina www.ascona-locarno.com
EMILIA ROMAGNA Giardini d’Autore 16 - 18 marzo Parco Federico Fellini, Rimini www.giardinidautore.net
Flora et Decora 13 - 15 aprile Chiostri e giardini della Basilica di Sant’Ambrogio – Milano www.floraetdecora.it
MARCHE Ancona Flower Show 24 - 25 marzo Mole Vanvitelliana di Ancona
TOSCANA VerdeMura 6 - 7 - 8 aprile Mura Urbane - Baluardo Santa Croce e Baluardo San Donato, Lucca www.verdemura.it
www.anconaflowershow.com
APRILE PIEMONTE Festa degli orti 24 - 25 marzo Casa Lajolo, Piossasco (TO) www.casalajolo.it LOMBARDIA Fiera di Vita in Campagna 23 - 25 marzo Centro Fiera del Garda, Montichiari (BS) www.lafiera. vitaincampagna.it
FRIULIA VENEZIA GIULIA Orto giardino – lo spettacolo della primavera 3 - 11 marzo Fiera di Pordenone www.ortogiardinopordenone.it
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LOMBARDIA Antica Fiera dell’Angelo Floribunda - Collezionisti di fiori nel parco Lunedì 2 aprile Parco Comunale di Villa Tanzi, Inveruno (Mi) fiera@comune.inveruno.mi.it
Arezzo Flower Show 21 - 22 aprile Villa Severi, Arezzo www.arezzoflowershow.com
MAGGIO PIEMONTE Tre giorni per il giardino 3 - 6 maggio Castello di Masino, Caravino (To) www.fondoambiente.it/ eventi/tre-giorni-per-ilgiardino
LOMBARDIA Orticola 11 - 13 maggio Giardini Pubblici Indro Montanelli - Via Palestro Milano www.orticola.org EMILIA ROMAGNA Giardini & Terrazzi 11 - 13 maggio Giardini Margherita, Bologna www.giardinieterrazzi.eu
Fiera “In campagna” 14 e 15 aprile Parco esposizioni Novegro (Mi) www. parcoesposizioninovegro.it LAZIO Floracult 20 - 22 aprile Tenuta agricola “I casali del Pino”, Roma www.floracult.com
TOSCANA Perugia Flower Show 4 al 6 Maggio Giardini del Frontone, Perugia www.perugiaflowershow.com
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LA CURA DELL’ORTO FRUTTETO, VIGNETO OLIVETO E NOCCIOLETO IL GIARDINO, APICOLTURA VILLAGGIO DELLE FATTORIE DIDATTICHE ANIMALI DA COMPAGNIA PICCOLI ALLEVAMENTI SALONE DI VIVERE LA CASA IN CAMPAGNA. Restauro mobili, bricolage, riqualificazione energetica e antisismica SALONE DI ORIGINE. Prodotti tipici del territorio e corsi di Cucina in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi
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07/02/2018 12:22:41
Sogno floreale sul balcone Un autentico multitalento: con il terriccio universale Floragard e gli arbusti perenni si sentono a proprio agio nel vaso!
F
iori stagionali, come le primule in primavera, i classici estivi come i gerani e le petunie o i brughi richiesti in autunno, rientrano tra le specie con le quali si addobba e orna volentieri le cassette e i vasi. Mentre queste piante dopo un determinato periodo si congedano dal balcone per sempre, le piante perenni entusiasmano sempre di nuovo anno dopo anno. Alberi potabili come ligustri o bossi, forme a colonna o a nano, p. es. la mela ornamentale ‘Tina‘, creano uno sfondo permanente
per i suddetti alberi a breve durata. Una scelta ancora maggiore è offerta dal gruppo degli arbusti. Non c’è da meravigliarsi che soprattutto gli arbusti con foglie decorative, come la campanula rossa o la tiarella cordifolia vengano sempre di nuovo abbinati alle specie annuali. E non dovete rinunciare al colore, perché il fogliame si mostra spesso in sgargianti tonalità di arancione, rosso o giallo. Se preferite fiori colorati, consigliamo di scegliere piante perenni, come gerani, salvia, coreopsidi o nepete. Piantatele nel terriccio universale Floragard, in modo tale da alimentarle a lungo con tutte le sostanze nutritive necessarie. Aqua Plus® garantisce che le radici assorbono rapidamente acqua anche dopo periodi di siccità.
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Ben fertilizzato nella stagione dei balconi Mettete i vostri fiori da balcone nelle mani migliori: il terriccio attivo per piante fiorite Floragard garantisce la realizzazione dei fiori da sogno – mentre voi vi rilassate e vi godete l’estate. Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio attivo per piante Floragard con deposito di fertilizzante attivo Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio per fiori tradizionale
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Agosto
Settembre
Vantaggi del terriccio attivo per piante fiorite Floragard con deposito di fertilizzante attivo: Migliore crescita delle piante Fioritura prolungata Manutenzione ridotta
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Il grafico dimostra quanto a lungo agisce effettivamente il deposito di fertilizzante attivo: se piantate le cassette del balcone all’inizio di aprile usando terriccio per fiori tradizionale, le sostanze nutritive durano solo fino alla fine di maggio. Con il terriccio attivo per piante fiorite Floragard i vostri fiori sono alimentati nel migliore dei modi fino a settembre, quindi per tutta la stagione!
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