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Interviste
Il balcone del riservato è stato consigliato da Lorenzo Adami e contiene: EUONYMUS ALATUS, HAMAMELIS JAPONICA, COTINUS COGGYGRIA, AMELANCHIER LAMARCKII, ARBUTUS UNEDO, ARONIA MELANOCARPA, CORNUS HARIDA O CORNUS SANGUINEA, CAMELIA SASANQUA.
terminato giardiniere in base alle esigenze specifiche della clientela che si reca in serra».
Parliamo degli stili dei balconi: sono nati casualmente o c’è dietro uno studio sulla clientela? «Ho lasciato campo libero e sono venuti fuori questi “profili”. Per esempio, del balcone del riservato se ne è occupato Lorenzo Adami, che ha ricercato varietà particolari, proprio come le sue richieste, questo perché c’è una comple-
ta corrispondenza tra lo stile professionale del giardiniere e le varietà inserite nel profilo.
Non mi aspettavo nulla di diverso: il percorso è stato libero e bello proprio per questo».
Un modo diverso di trasmettere la cultura del verde? «Noi, anche se siamo una piccola azienda, dobbiamo fare cultura del verde perché anche qui in Trentino Alto Adige, a differenza di quanto si crede, la conoscenza di come potare, gestire e concimare una pianta manca. Le iniziative
e i modi per educare i clienti
possono essere anche semplici, proprio come “5 cartoline per 5 balconi”».
Progetti in cantiere? «Siamo floricoltori e nel nostro dna c’è il bisogno di continuare a coltivare. Lo stiamo facendo con le erbacee e, da poco, abbiamo avviato una produzione di 1200 piante da giardino. Nel nostro
essere piccoli ci poniamo sfide interessanti. Un modo per mettersi alla prova e sperimentare
come ci richiede anche l’essere certificati Vivaifiori. E allora perché non provare?».
Il balcone trentino è stato consigliato da Walter Dalvai e contiene: GERANI EDERA ROSSI, LILLA, ROSA, BIANCHI, GERANI TRADIZIONALI, SURFINIE, LOBULARIA, BIDENS, VERBENA, NEPETA, LOBELIA, PELECTRANTHUS COLEOIDES, BACOPA, SANVITALIA LITTLE SUN, MECARDONIA.
SOSTENIBILITÀ
Il vaso biodegradabile che scricchiola
Un’altra iniziativa di Floricoltura Roncador Valentino sono stati i “Fiori della nonna” di cui hanno prodotto 3200 piante, coltivate con substrati ricchi di compost urbano in vasi biodegradabili e palettina di legno. Un esperimento e prodotto commerciale con basso impatto ambientale che grazie al “crocc” del vaso e la biodegradabilità del contenitore direttamente nel terreno ha riscosso grande successo.