3 minute read

Interviste

Next Article
L’osservatore

L’osservatore

Andiamo nel Super futuro

Ci aspetta un’esperienza fluida e immersiva che gioca sulle emozioni e metrature ricalibrate su un domani a cui le tradizioni stanno strette ma non svaniscono. Piante e fiori, nel frattempo, riconquistano la città e il punto vendita si digitalizza, per davvero

analisi di LUCIO BRIOSCHI a cura di ALICE NICOLE GINOSA

Tradizionalisti, esploratori e osservatori: cosa vi aspettate per il futuro? Il succedersi inaccessibile e inafferrabile degli eventi e dei cambiamenti è ormai un dato di fatto, qualcosa a cui non ci si può sottrarre. Il rischio di adagiarsi? Rimanere indietro e riempirsi di polvere, voi e i bancali del vostro garden. Certo, essere intuitivi

e alla ricerca di novità fuori dagli schemi non è un passatempo e un’indole comune: di esploratori ce ne sono pochi. Ciò nonostante, mantenere un occhio vigile sul settore, essere sensibili al vento del cambiamento e circondarsi di persone con intuizioni e punti di vista nuovi, come piace fare all’osservatore, è un approccio

auspicabile per rimanere a galla in un mondo, quello del verde, che si appresta a evolvere ancora e ancora. Ma la vera domande è: cosa succederà tra venti o trent’anni? Esisterà ancora il garden center? Ci saranno dei punti vendita ibridi in cui si venderanno piante ma anche tanto altro? Tante le ipotesi e congetture che si profilano e che cercano di mettere ordine in questa fase di bilico tra pre e post pandemia, prezzi alla stelle delle materie prime e digitalizzazione. Noi ci abbiamo pensato un po’ e questa è la nostra previsione.

UN LUOGO DA SCOPRIRE

Iniziamo dal punto vendita. Il domani ci proporrà una struttura fluida, oltre ogni convenzione, in cui i reparti del garden diventano una città in miniatura e l’ambiente è libero da schemi e loghi. I prodotti saranno così disposti con un approccio emozionale - vetrine

e scaffali ben assortiti saranno un lontano ricordo perché cambiano anche le strutture

arredative e di esposizione - e l’esperienza da vivere sarà il motivo primario per cui il cliente varca la

LA TRADIZIONALE CONCEZIONE DEI REPARTI SVANIRÀ PER CONFLUIRE IN UN ECOSISTEMA UNICO CHE COLLEGA PIÙ AMBIENTI, TUTTI DA SCOPRIRE

soglia. E cosa ci si troverà davanti agli occhi? Un paesaggio dopo l’altro, contraddistinto da varietà specifiche e un’estetica calibrata sullo stile vegetale proposto: sarà come

percorrere un lungo viaggio alla scoperta della natura, durante il quale consolidare l’alleanza

con il digitale. Nel garden center del futuro coesistono emozioni e schermi: catalogo online, acquisto in shop, servizio click and collect ma anche totem in cui progettare, comparare prodotti e informarsi. Gli spazi saranno costruiti e pensati con l’obiettivo ultimo di coinvolgere e immergere e la tradizionale concezione dei reparti svanirà per confluire in un ecosistema unico che collega più ambienti, tutti da scoprire. Attenzione, però: l’evo-

luzione sarà possibile solo attraverso una crescita comune tra tutti i professionisti del settore. Il consumatore non aspetta altro che essere coinvolto.

SERVIZIO VINCE SU PRODOTTO

Nella rinnovata configurazione del garden center non si potranno non elevare le competenze. Dovrà

avvenire un passaggio centrale: da punto vendita di prodotto a punto vendita di servizio-prodotto. Mi spiego meglio: tutto sarà concentrato sul servizio che si offre, mentre l’acquisto del prodotto sarà solo una na-

turale conseguenza. Emozione, coinvolgimento, competenza saranno le tre direttrici verso cui impostare la gestione del garden center perché solo unendo queste tre forze ci si distingue nel mercato ma soprattutto ci si può dimostrare all’altezza del super futuro che ci attende. Super futuro, però, non significa dimenticarsi del passato, ma solo che si dovrà abbracciare con gli occhi e la mente una visione più ampia che contempli tutte le possibili gradazioni del garden center. Un esempio concreto: nel punto vendita del futuro si continuerà ad acquistare gerani per il balcone e il giovane pollice verde ti riconoscerà, al tempo stesso, come punto di riferimento ma anche luogo

This article is from: