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Economia circolare

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Ecologico

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CHI È PEFC ITALIA?

Un’iniziativa internazionale e associazione senza fi ni di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certifi cazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certifi cation schemes). Tra i suoi obiettivi si segnala quello di migliorare l'immagine della selvicoltura e della fi liera foresta– legno-carta, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno, carta e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.

aziende si è svolto in parallelo

con quello dei consumatori che, riconoscendo il marchio, hanno la possibilità di scegliere prodotti sostenibili. Anche il garden si può inserire in questo percorso, sia trasmettendo una filosofia responsabile a livello aziendale e di logiche di consumo sia optando per legno certificato da inserire nel proprio punto vendita. Siamo il paese infatti in cui il logo PEFC è più riconosciuto in Europa e questa sembra già un’ottima notizia.

TUTTO INIZIA DA UNA PASSIONE.

L’AVANZATA DEL BIO È COMINCIATA

Lo confermano i 300 milioni di euro che il Governo dedicherà nei prossimi cinque anni alle produzioni biologiche. Una prima vittoria e un segnale chiaro sulla direzione del settore

di ALICE NICOLE GINOSA

Il biologico è entrato nel quotidiano da tempo, lo stesso che le associazioni come AIAB, Assobio, Associazione Biodinamica e FederBio hanno passato nel sostenere la transizione verso l’agroecologia. E finalmente, ora, qualcosa sembra dare segnali positivi. Ma procediamo con ordine per capire cosa è successo. Il 30 giugno sono stati approvati dalla Camera, in via definitiva, gli emendamenti al decreto legge N.59 del 6 maggio 2021 che istituiscono il Fondo complementare al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In poche parole, oltre alla dotazione europea prevista, verranno stanziati ulteriori 30 miliardi di euro. Una cospicua cifra di cui 1.2 miliardi saranno destinati ai contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Ma non è tutto. Il

25% di questo plafond, ovvero 300 milioni di euro, si spenderanno esclusivamente - e in un arco temporale di 5 anni - per le produzioni biologi-

che. Un primo passo promettente che evidenzia come puntare sul bio oggi e in futuro non sia una cattiva idea ma, al contrario, un’opportunità di sviluppo. Un’idea

PUNTARE SUL BIO OGGI E IN FUTURO È UN’OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO

in cui già AIAB, Assobio, Associazione Biodinamica e FederBio credono fermamente. L’importanza di inserire nel PNRR misure di sostegno a favore del biologico è stato il nodo centrale delle richieste inviate dalle associazioni al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro dell’agricoltura Patuanelli e ai capigruppo di Camera e Senato che hanno posto l’accento anche sulla rilevanza di destinare finanziamenti per la

promozione di filiere di Made in Italy bio e di distretti biologici.

LA DIREZIONE È QUESTA

Il supporto del Governo e la fiducia dimostrata spingeranno le associazioni del bio a impegnarsi a fare passi ancora più in avanti. Ma la strada è ancora lunga. Tra le richieste ancora senza risposta, gli investimenti in ricerca e innovazione, una maggiore spinta verso la digitalizzazione e una fiscalità finalizzata ad agevolare le attività, i prodotti e i servizi con un impatto positivo sull’ambiente. In attesa di ulteriori avanzamenti, in qualità di garden center puoi continuare a met-

terci del tuo nel sostenere prodotti e approcci in

questa direzione ma anche a fare cultura, insegnare un metodo, indicando una via alternativa a quella convenzionale.

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