Greenup n. 214 Luglio 2024

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ESTERO

Il futuro comincia oggi. Parola di Martina MensingMeckelburg, Anna Hackstein e Frank van der Heide

TENDENZE

Get together point. Il garden è anche incontro e condivisione. Lo spazio ideale per passare del tempo di qualità

luglio 2024
Da sinistra, Sergio, Gianpaolo e Silvano Girelli.

Big Green Bang

Entra nell’universo del verde.

Partecipa alla più innovativa fiera B2B del Florovivaismo, del Garden e del Paesaggio in Italia.

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UN GIARDINO

LA 20ESIMA EDIZIONE DELL’AGENDA E DEL CALENDARIO DEL VERDE SARÀ DEDICATO AL TEMA DEL GIARDINO EDIBILE, CON PARTICOLARE

ATTENZIONE A PIANTE E FIORI COMMESTIBILI E CONSIGLI PER LA CREAZIONE DI SPAZI VERDI NATURALI E RISPETTI DELL’AMBIENTE

Ti presentiamo l’Agenda e il Calendari del Verde 2025

PER L’AGENDA DI QUEST’ANNO SIAMO PARTITI DA UN CONCETTO SEMPLICE: IL GIARDINO EDIBILE. DOVEVA ESSERE COSÌ, IN FIN DEI CONTI, IL PRIMO GIARDINO: UN PICCOLO TERRENO PRODUTTIVO SOTTOPOSTO ALLE CURE DELL’ESSERE UMANO.

PIANTE E FIORI DA MANGIARE, FRUTTA E ORTAGGI, LEGUMINOSE E AROMATICHE SARANNO LE PROTAGONISTE DEL 2025 E DEL VADEMECUM, CREATO AD HOC DELLA NOSTRA REDAZIONE CON CONSIGLI, SUGGERIMENTI, RICETTE E TANTO ALTRO.

L’Agenda e il Calendario sono strumenti ideali per fidelizzare la tua relazione con il consumatore e per rispondere alla necessità degli appassionati del verde di circondarsi di bellezza. Entrambi i prodotti sono totalmente personalizzabili e disponibili in tre varianti, a cui potrai aggiungere il logo del tuo punto vendita e scegliere la tua copertina preferita tra quelle disponibili.

DA MANGIARE

Scarica la presentazione VUOI

Editoriale /

“IL BUSINESS PIÙ BELLO DEL MONDO”

IInstagram/ FRA_SETTE

ED.LAB.VERDE

l business dei garden center è senza dubbio uno dei più affascinanti e gratificanti al mondo. Ma certo non stiamo scoprendo l’acqua calda. Immaginate un luogo - il vostro punto vendita - dove la bellezza della natura si unisce alla soddisfazione di migliorare l’ambiente e il benessere delle persone. I garden center non sono semplicemente negozi; sono vere e proprie espressioni di verde, creatività e sostenibilità. “Il business più bello del mondo”, lo ha definito Frank van der Heide, direttore dell’associazione olandese dei Garden Center, a pagina 23. E questa stessa passione emerge tra le righe della nostra cover story, dove i tre fratelli Girelli, Sergio, Gianpaolo e Silvano, raccontano la loro storia imprenditoriale.

In un’epoca in cui la consapevolezza ecologica è in costante crescita, il ruolo dei garden center diventa sempre più centrale. Questi spazi non solo offrono una vasta gamma di piante e accessori per il giardinaggio, ma educano anche i clienti su come prendersi cura del proprio angolo verde, promuovendo pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. La bellezza di questo business risiede nella sua capacità di connettere le persone con la natura. Il giardinaggio non è solo un hobby; è una forma di terapia che allevia lo stress, migliora l'umore e favorisce uno stile di vita sano. I garden center diventano quindi luoghi di incontro, dove gli appassionati possono scambiarsi consigli, partecipare a workshop e sentirsi parte di una comunità.

Il futuro dei garden center è luminoso, mi verrebbe da dire, basta saperlo interpretare in chiave moderna. Con l’aumento della domanda di soluzioni verdi e sostenibili, questi negozi si trasformeranno sempre più in punti di riferimento per gli acquisti green (ne parliamo con uno speciale a pagina 35). Inoltre, i garden center possono diventare leader nell’educazione ambientale, promuovendo pratiche di giardinaggio urbano, orti comunitari e iniziative per la conservazione della biodiversità. Investire in un garden center significa investire in un futuro più verde e sostenibile.

E sì, forse ha ragione Frank, quello del garden center è davvero il business più bello del mondo. Non solo offre opportunità economiche, ma contribuisce a creare un mondo migliore, più verde e più sano. E con l’evolversi delle tendenze green, il loro ruolo diventerà sempre più fondamentale, rendendo il nostro pianeta un luogo più vivibile per le future generazioni.

g Sommario / LUGLIO 2024

PRIMO PIANO

014 Under Vivaio 2.0 a cura del comitato di redazione Fondazione Minoprio

016 Cover story

Saper cogliere le opportunità colloquio con Silvano, Gianpaolo e Sergio Girelli di Francesco Tozzi

022 Estero

Il futuro comincia oggi di Stefania Medetti

026 Associazioni

L’armonizzazione

europea è necessaria colloquio con Cecilia Luetgebrune di Francesco Tozzi

029 Report

Gli europei amano il giardino di Alice Nicole Ginosa

FOCUS SOSTENIBILITÀ

036 La situazione Siamo sostenibili? di Bianca Ferraris

038 Circolarità

Italia ancora ai vertici di Nicolò De Rossi

040 / Per Il Paese Verde Cura naturale

044 / Per Newpharm Restyling? Sì, innovativo e lungimirante!

045 / Per Verdemax Non sprecare acqua

046 / Per Compo Linea Fortigo Plus: responsabile e sostenibile!

In copertina:

041 / Per Elho Greenville, la gamma al 100% in plastica riciclata

042 / Per Cifo Artefici di bellezza, custodi dell’ambiente

043 / Per Lavaverde Benvenuta Clean Therapy

048 / Per VerdeVivo

L'importanza del processo a favore dell’impatto ambientale

La filosofia che ha guidato negli ultimi anni i fratelli Girelli. Una storia che parte ancor prima dell’apertura del primo punto vendita. Il prossimo obiettivo? Un bel passaggio generazionale! Greenup sostiene AICG

TENDENZE

056 Punto vendita

Get together point di Alice Nicole Ginosa

060 Best practice

L’arte di mixare di Stefania Medetti

062 Intervista

Dentro l'azienda

colloquio con Simone Boroni di Francesco Tozzi

064 Coltivazione

Varietà ma soprattutto tanto colore!

colloquio con Sabrina Pierri di Bianca Ferraris

RUBRICHE

007 Editoriale di Francesco Tozzi

011 Greenshop

Il meglio in primo piano

032 Brevi dal mercato

067 Intervista

Una nuova stagione colloquio con Paolo Panico di Francesco Tozzi

070 Aziende

Stessa qualità di sempre colloquio con Giovanni Ravagnan di Francesco Tozzi

MERCATI

074 Marketing

From grey to green di Benedetta Minoliti

076 Start Up

La nuova vita della lana colloquio con Chiara Spigarelli di Benedetta Minoliti

078 Insight

Identikit da pet lover di Nicolò De Rossi

078

051 Visual idea Innovazioni e rivoluzioni per il futuro del vivaio esterno di Erica Cherubini

052 Aipsa Informa

Una nuova edizione in collaborazione con Aipsa

greenup

www.laboratorioverde.net / 214 luglio 2024

Direttore responsabile

Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net

In redazione

Alice Nicole Ginosa (responsabile), Benedetta Minoliti, Nicolò De Rossi / redazione@laboratorioverde.net

Grafica

Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com

Collaboratori

Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Nicolò Pensa, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo

Produzione e segreteria

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

Promozione e sviluppo

Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net

Stampa

Alcione by Pixartprinting

Via Galileo Galilei 47 38015 Lavis (TN)

Direzione, redazione e amministrazione

Via E. Cosenz 35, 20158 Milano, Tel. 02 42448445 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

054 Alla voce… Fitotoponimi.

Ovvero, quando la pianta dà nome al luogo di Nicolò De Rossi

081 #sisboccia

Un amore di cliente di Alessandro Fornasaro

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

Amministratore unico

Francesco Tozzi

Segreteria generale

Katiuscia Morello

Greenup è una rivista di Edizioni

Laboratorio Verde srls.

Fanno parte della stessa casa editrice:

• Agriflortec • IL giardiniere

• Agenda del verde • Calendario del verde

• I Quaderni di greenup • FIORItales

• floorewall.com • F&W magazine

Rappresentante e collaborazioni:

• TEN diyandgarden.com

• bricoliamo.com

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Abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro

 PER GLI AMANTI DEGLI SPORT ACQUATICI

Bestway, leader mondiale nella produzione di prodotti innovativi e di alta qualità per il tempo libero, festeggia 30 anni di successi in oltre 100 Paesi presentando la nuova collezione di SUP e Kayak gonfiabili. Progettata per garantire comfort e piacere durante i mesi estivi, la nuova gamma Bestway è ideale sia per gli appassionati di sport acquatici, sia per chi cerca un modo divertente di trascorrere le vacanze. Le tavole e i kayak gonfiabili Bestway sono versatili, facili da trasportare e pronti a rendere ogni giornata estiva un’avventura memorabile.

SUP gonfiabile FreesoulTM Tech della linea Hydro-ForceTM è un SUP da touring facilmente trasformabile in kayak grazie al sedile e al poggiapiedi inclusi, adatto per qualsiasi destinazione grazie alla sua facilità di trasporto ma anche alla sua stabilità e robustezza, data dal triplo strato di drop-stitch. È una tavola pensata per chi vuole godersi una pagaiata rilassante o un giro in acqua, indipendentemente dal proprio livello di esperienza. La caratteristica migliore di questa tavola è la multifunzionalità: infatti può essere facilmente trasformata in kayak, ma anche in windsurf grazie alla deriva rimovibile.

Per gli appassionati di escursioni di lunga durata il prodotto giusto è l’Aqua ExcursionTM Tech, un SUP da touring ideale per chi è alla ricerca di una navigazione rilassante. La tavola in materiale FortiFiber è resistente e leggera, offre stabilità su qualsiasi tipo di acqua e il cuscinetto di trazione antiscivolo assicura un maggior equilibrio. Questo SUP è dotato di portaborraccia con elastico regolabile, per riporre la propria borraccia, e di una corda elastica extra per assicurare i propri oggetti personali alla tavola.

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IRRIGAZIONE PERFETTA ANCHE IN VACANZA

Con il SET VACANZE Gardena “pronto all’uso” si può innaffiare fino a 36 piante in vaso senza alcuna preoccupazione. Grazie al timer integrato, l’irrigazione si attiva ogni giorno, per un minuto, garantendo alle tue piante la giusta quantità di acqua. Il sistema è dotato di tre erogatori con portate d’acqua differenti, che distribuiscono in modo preciso l’acqua ad ogni pianta tramite le loro 12 uscite.

L’Aqua WanderTM TravelTechTM è una tavola versatile che ha la forma perfetta per acque piatte e onde piccole, e può essere facilmente trasformata in un kayak con il sedile e il poggiapiedi inclusi. È un SUP realizzato in drop-stitch, un materiale che fornisce resistenza e rigidità alla tavola, che rimane però leggera, portatile e facile da riporre.

ll Breeze PanoramaTM è particolarmente adatto per chi vuole godersi lo spettacolo in acqua a 360 gradi: è infatti dotato di una finestra incorporata nel deck che offre un’esperienza davvero unica, permettendo ai rider di vedere l’acqua sottostante e osservare pesci e animali acquatici mentre nuotano.

it.bestway.eu

Caratteristiche principali:

• Irrigazione automatica

• Il kit completo è pronto all’uso, senza necessità di complicate programmazioni.

• I tre erogatori offrono portate d’acqua differenti, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni pianta. Ogni erogatore ha 12 uscite, per un totale di 36 piante in vaso.

• Uso sicuro e versatile

• Il trasformatore isolato permette un utilizzo sia interno che esterno, in tutta sicurezza, garantendo protezione contro gli agenti atmosferici.

• Timer integrato: avvia automaticamente l’irrigazione quotidiana. www.gardena.com/it

UN UTILIZZO ALTERNATIVO DELLE LEGNAIE?

Oltre ad essere pratici depositi per lo stoccaggio della legna, le legnaie Berry di Hörmann possono avere un ulteriore, funzionale utilizzo: sono infatti anche comodi spazi coperti per riparare il barbecue, permettendo di organizzare grigliate all’aperto senza preoccupazioni, indipendentemente dalle condizioni meteo. Realizzati in lamiera d’acciaio (costituita per il 25% da materiale riciclato) zincata a caldo, questi robusti e versatili spazi coperti offrono una protezione efficace contro le intemperie, consentendo di cucinare e godersi la grigliata anche a fronte di una pioggia inaspettata; l’ampio spazio interno, protetto su tre lati e coperto ma non chiuso, permette inoltre una ventilazione adeguata per un utilizzo sicuro. Queste proposte Hörmann consentono infine di offrire alloggio e riparo anche a tutti gli accessori utili per fare il barbecue, che possono essere riposti, in modo funzionale e organizzato, appesi alle pareti interne. Le legnaie Hörmann sono caratterizzate da un’elevata qualità e offrono evidenti plus rispetto alle tradizionali versioni in legno: oltre a non essere infiammabili, non presentano problemi di deformazione nel tempo, sono resistenti agli agenti atmosferici e alle muffe, nonché richiedono poca manutenzione. Disponibili con controventatura di serie e parete posteriore opzionale per tenere la legna ancor più protetta e asciutta, i modelli Berry sono proposti in versione Modern, con un design contraddistinto da elementi verticali larghi, mentre i Classic, con elementi verticali stretti. Verniciate a polveri, le strutture delle legnaie possono essere inoltre personalizzate in nove colori standard, con la finitura Decograin Golden Oak (solo per il modello Modern) o, a richiesta, in tutti i colori RAL.

www.hormann.it

 FORBICE PER ERBA MULTIFUNZIONE

Husqvarna ha introdotto una novità nella gamma AspireTM, un set di attrezzature per il taglio e la cura del verde rivolti ai privati che necessitano di strumenti facili ed efficienti per il mantenimento di giardini di dimensioni contenute. Si tratta della nuova forbice per erba Husqvarna AspireTM, uno strumento perfetto per rifinire con precisione l’erba o per dare forma ai cespugli. La forbice offre la possibilità di cambiare il gruppo di taglio senza uso di attrezzi e può essere utilizzata come prodotto “semplice” oppure con asta telescopica, per una portata maggiore. Con la nuova forbice per erba Husqvarna AspireTM, l’azienda svedese ha sfruttato la propria esperienza e innovazione per creare un prodotto multiuso a batteria efficiente e performante. L’elegante design nero è completato da dettagli arancioni che guidano gli utenti verso i punti di interazione. Grazie all’interfaccia digitale, l’utente può accendere e spegnere il prodotto con la semplice pressione di un pulsante e visualizzare facilmente lo stato della batteria. In caso di inutilizzo, il prodotto si spegne automaticamente dopo 180 secondi, prolungando così la durata della batteria. www.husqvarna.com/it

SPECIFICHE TECNICHE:

Batteria: Li-Ion, Power for All Alliance - 18V

Sistema di batterie

multimarca: Sì

Tipo di motore: Brushless

Velocità di taglio: 2800 tagli/ min

Sostituzione degli accessori senza attrezzi: Sì

Interfaccia utente

intelligente: Pulsante ON/ OFF, LED stato batteria, autospegnimento

Interfaccia utente digitale: Sì

Deflettore per foglie

rimovibile: Sì

Impugnatura morbida: Sì

Compatibile con l’asta: Sì

Asta compatibile con il potatore: Sì

Versioni: Aspiretm S20-P4A (senza asta) + Aspiretm S20P4A+ pole-P4A (con asta)

 SOLO PER LE PICCOLE TAGLIE

Natural Wellness è la linea superpremium low grain che Necon Pet Food ha dedicato esclusivamente ai cani di piccola taglia. I cani di taglia mini risultano sempre più numerosi nelle nostre case e negli ultimi anni sono aumentate le richieste per la tipologia di petfood a loro dedicata. Tra i cani di piccola taglia ci sono spesso soggetti delicati o che sviluppano intolleranze. In generale, i piccoli amici sono anche molto esigenti. Natural Wellness è nata proprio per garantire loro gusto e benessere, grazie all’elevata percentuale di proteine di origine animale e alla presenza di ingredienti funzionali che contribuiscono all’igiene orale ed esplicano un’azione antiossidante. All’interno di questa gamma si propongono inoltre alimenti per cuccioli di taglia piccola e per i cani senior, sempre di taglia mini, le cui esigenze nutrizionali e digestive differiscono da quelle dei soggetti adulti. neconpetfood.com

Vivaio 2.0

Sebastiano Guarisco, il volto social del vivaio Le Georgiche, ha portato la sua passione per il giardinaggio nell'azienda di famiglia, rivoluzionandola con l'introduzione della vendita online e l'uso strategico dei social media. La sua comunicazione semplice e diretta rende il giardinaggio accessibile a tutti, mentre l'azienda continua a crescere nel rispetto della sostenibilità ambientale

a cura del COMITATO di REDAZIONE FONDAZIONE MINOPRIO*

Sebastiano Guarisco, classe 1982, è nato e cresciuto a Calvisano, in provincia di Brescia, tra i vivai del padre, un ex tornitore diventato vivaista, che gli ha trasmesso la passione per il mondo del verde. Sebastiano racconta di come il padre, con la sua abilità artistica, interpretasse il giardino come una tela, capace di evolvere nel corso delle stagioni. Dopo aver studiato all’istituto tecnico Fondazione Minoprio, un’esperienza che ripeterebbe senza esitazioni, Sebastiano ha seguito il consiglio di un professore e si è laureato in ingegneria gestionale. Dopo un periodo lavorativo in Francia, lontano dal settore del verde, è tornato per amore e per una nuova consapevolezza. Rientrato nell’azienda di famiglia, l’ha innovata con l’introduzione dell’e-commerce e l’uso dei social media tra cui Instagram e Youtube, trasformando Le Georgiche in un vivaio al passo con i tempi.

Perchè avete dato il nome del poema di Virgilio all'azienda?

«In realtà fu mio padre a scegliere il nome “Le Georgiche”. È un uomo di grande cultura, tuttora interessato ad arte e letteratura e, quando ha fondato l’azienda, si è ricordato di quest’opera di Virgilio che, insieme alle Bucoliche, com-

pongono, a mio parare, una sorta di trattati di agronomia antelitteram».

Hai applicato altre modifiche all'azienda di famiglia, oltre all'introduzione dell’e-commerce?

«Abbiamo ristrutturato l’organizzazione della cantieristica, che rimane tuttora, acquistato dei terreni limitrofi e installato nuove serre, aumentando di molto la superficie originaria. Ma di fatto, il cambiamento più grosso è stato quello della vendita online, che non aveva ancora alcun concorrente all’epoca. Ad oggi, a seconda della stagione, il vivaio impiega tra le cinque e le quindici persone nei vari settori della filiera: ricezione e gestione ordini, preparazione e imballo, customer care e post-vendita, e marketing».

Sui social comunichi in modo semplice e diretto: è in risposta a un certo tipo di comunicazione accademica?

«In realtà mi piacerebbe essere più accademico nelle mie spiegazioni, come fanno moltissimi altri influencer, ma, non avendo fatto un percorso universitario nel campo del verde, non possiedo le conoscenze adeguate a utilizzare termini piú tecnici di quelli imparati alle

superiori, e in alcuni studi che ho fatto individualmente in seguito. Detto questo, però, mi piace anche avere un linguaggio meno settoriale, in modo da farmi capire sia dai neofiti del verde, sia per chi è già abbastanza informato. Cerco sempre di ispirare e incuriosire l'ascoltatore».

Pensi che un giorno Le Georgiche abbandonerà totalmente la vendita diretta e si affiderà esclusivamente all'e-commerce?

«Il segmento aziendale di vendita retail è stato fondato sull’e-commerce, e solo in seguito abbiamo introdotto il canale di vendita fisico, proprio perché sentivamo la necessità di vendere in maniera diretta ai clienti. Il motivo è molto semplice: la vendita delle piante è arrivata da pochissimo nel mondo dell’e-commerce, e questo fa sì che non tutti comprino piante online, spesso perchè molti clienti non ne conoscono nemmeno la possibilità».

Come vedi il futuro del florovivaismo? Affiancato dalla vendita diretta o basato solo sulla vendita online?

«Devo ammettere che quando abbiamo cominciato con l’e-commerce tutti, me compreso, pensavamo che in futuro tutti avrebbero comprato piante online. In realtà questo non è mai avvenuto, nemmeno durante il lockdown, e proprio per questo sono fortemente convinto che il mondo del vivaismo e del verde, sentirà sempre l’esigenza di vendere in maniera diretta e fisica, con il contatto del cliente».

Come approcciate il tema della sostenibilità? Vi siete posti degli obiettivi da raggiungere? «In realtà non ci siamo mai posti delle scadenze su questo tema, quello che facciamo è un miglio-

* Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

ramento continuo. È un tema sempre presente nelle nostre scelte aziendali, cerchiamo di essere il più sostenibili possibile. Ad esempio, abbiamo installato un sistema fotovoltaico che copre buona parte del nostro fabbisogno energetico e che abbiamo intenzione di ampliare in modo da poter essere totalmente autonomi. Il vivaio è costruito in modo tale da raccogliere l’acqua piovana in dei bacini, per poi utilizzarla per l’irrigazione; il nostro sistema di flusso-riflusso all’interno dei bancali nelle serre ci permette di riutilizzare l’acqua di irrigazione in eccesso; i nostri imballaggi, inoltre, sono in prevalenza formati da cartone e plastica riciclata, e stiamo studiando dei nuovi imballaggi che ci renderebbero totalmente liberi dalla plastica. Estraiamo dal suolo il minimo indispensabile per portare avanti l’attività. Il nostro più grande sforzo nel campo della sostenibilità è sicuramente esserci affiliati ad un progetto di riforestazione chiamato TreeNation, al quale devolviamo una parte dei nostri incassi per la riforestazione di moltissimi luoghi soggetti alla desertificazione, come ad esempio le foreste di mangrovie in Madagascar. Il progetto aiuta anche le popolazioni indigene del luogo, impiegandole nella filiera».

Il vostro catalogo è enorme, più di 7000 piante: come fate a gestirle tutte?

«Per le piante tropicali da interno abbiamo una serra dedicata, in inverno la temperatura resta maggiore di 15°C e viene rinfrescata d’estate. Per quanto riguarda le piante a clima temperato riusciamo a gestirle piuttosto bene, visti gli ultimi inverni più miti e le estati più calde ma ventilate. Riusciamo a gestirle anche perché la rotazione è molto elevata, difficilmente teniamo una pianta per più di tre mesi, a differenza di altri vivai dove la pianta, dall’innesto, permane per un ciclo poliennale per poi essere

venduta. In quei casi la gestione diventa più complessa, problema che molti evitano scegliendo la specializzazione, in modo da occuparsi di un solo tipo di pianta».

Ci sono casi particolari in cui alcune piante non possono essere vendute online?

«Generalmente no, anche se in qualche raro caso mi sono dovuto arrendere. Ad esempio, con piante con steli e infiorescenze molto fragili, che spesso arrivavano al cliente danneggiate. Ci siamo dati dei limiti dimensionali sulle scatole, per esempio non spediamo piante più alte di due metri o vasi con un diametro maggiore di ventotto centimetri, anche per salvaguardare lo stress fisico delle nostre dipendenti e dei corrieri. Un’altra limitazione riguarda l’elenco delle specie esotiche invasive normate dalla Commissione europea, che viene costantemente aggiornato e che può portare alcune piante a non poter essere più commercializzate».

Da sinistra, Emma Chinetti, Sebastiano Guarisco, Mattia Biacchi, Nelson Delgado.

corsi; qualche volta capitano degli interventi, anche se mi piacerebbe fare qualcosa di più come creare delle masterclass, ovviamente fin dove mi compete. Per quest’anno abbiamo organizzato due eventi con un marchio specializzato in vasellame in plastiche riciclate, Elho, uno sulla gestione delle orchidee e l’altro sull’irrigazione dei vasi autonoma. Per ora faccio consulenze online, ma è un servizio del tutto gratuito. Stiamo lavorando sui corsi ed entro quest’estate dovremmo avviarne uno sulla gestione delle piante da interno».

“IL MONDO DEL VIVAISMO E DEL VERDE, PER QUANTO SI POSSA FONDERE CON IL NUOVO MONDO DELL'E-COMMERCE, SENTIRÀ SEMPRE L'ESIGENZA DI VENDERE IN MANIERA

DIRETTA

E FISICA, CON IL CONTATTO DEL CLIENTE”

Organizzate eventi o iniziative particolari che non trovano spazio nella comunicazione social, come corsi di formazione o consulenze?

«È nella lista delle cose da fare. Stavo pensando di iniziare a fare dei

Ci sono tre libri che secondo te sono fondamentali per chi si sta avvicinando al mondo delle piante?

«Mi sono accorto che non c’era un libro con i fondamentali per la cura delle piante, e così l’ho scritto io con Gribaudo tre anni fa: Verde in 5 minuti. Un volume che ritengo fondamentale per chi è appassionato di piante è l’Encyclopedia of Garden Plants della RHS (Royal Horticultural Society, ndr). Un altro libro interessante è Botanica oggi, che usavo quando frequentavo la Fondazione Minoprio. In generale, consiglio tutti i libri della collana RHS, che offrono testi di ottima qualità a seconda dell’approfondimento che si cerca».

Saper cogliere le opportunità

Questa è stata la filosofia che ha guidato negli ultimi anni i tre fratelli Girelli, protagonisti della nostra copertina. Una storia che parte ancor prima dell’apertura del primo punto vendita di Bussolengo e che ha ancora tanti capitoli da scrivere. Il prossimo obiettivo? Un bel passaggio generazionale!

con

colloquio
SILVANO, GIANPAOLO e SERGIO GIRELLI di FRANCESCO TOZZI • foto di BENEDETTA MINOLITI
Primo piano /
Da sinistra, Sergio, Gianpaolo e Silvano Girelli fotografati nel Garden di Bussolengo.

«S«Sapevate che i fratelli Girelli per scegliere il nome della propria catena di Garden Center hanno tratto ispirazione dal fatto che in origine erano specializzati nella produzione di piante annuali e stagionali? Il nome Flover deriva proprio da FLOricoltura VERonese. Una curiosità che forse non tutti conoscevano ma che abbiamo

potuto scoprire durante l’intervista che ci hanno rilasciato per questo numero di greenup del quale sono i protagonisti. Siamo partiti dall’inizio, con qualche salto temporale e qualche digressione, per arrivare alle aperture, una dopo l’altra, dei punti vendita!».

A che punto siamo della storia di Flover? Negli ultimi anni c’è stata un’attività espansiva con alcune acquisizioni…

«Oggi Flover ha 6 punti vendita, la Flover Farm, un’azienda di coltivazione, un reparto progettazione e realizzazione giardini, una sede logistica centralizzata e si avvale della collaborazione di più di 350 dipendenti. L’esperienza acquisita in questi anni nella gestione delle nuove acquisizioni ci spinge a adottare nuovi sistemi

organizzativi: un “Format Flover” che, con l’aiuto dei nostri figli, possa essere replicato per continuare nell’attività espansiva».

L’obiettivo dei prossimi dieci anni è concentrarsi sul passaggio generazionale…

«Ripercorrere la nostra storia è fare un tuffo in un passato molto lontano: non avevamo bisogno di conoscere le chiavi di lettura delle esigenze dei clienti, né quelle per raggiungere un certo successo. Oggi osservare le regole base del retail non è più sufficiente, ma soprattutto non esiste più un’unica tipologia di cliente: l’attenzione è rivolta alla stratificazione generazionale più che a quella sociale, e ciò comporta un grado di attenzione molto alto rispetto alle esigenze

L’ingresso dei nuovi uffici di Palazzolo di Sona.
“Il progetto di costruzione di un nuovo Garden ad Affi è pronto nel cassetto e vorremmo che nella realizzazione ci fossero al fianco anche i nostri figli”

del pubblico e ai processi di acquisto. Il cambio generazionale nella gestione della nostra azienda siamo certi ci aiuterà a leggere con maggiore precisione l’evoluzione di un mercato che attualmente sta cambiando in modo significativo, e a individuare nuove strategie di sviluppo ed espansione».

Alcuni di loro però già lavorano in azienda…

«La nostra esperienza ci ha insegnato che le persone hanno bisogno di tempo per capire quali sono le proprie attitudini, quale strada può essere intrapresa dando il meglio di sé. La complessità della gestione dei Garden, che deve essere compresa appieno, avviene percorrendo i diversi ambiti. Oggi alcuni dei nostri figli lavorano già in azienda, altri stanno completando il loro percorso di studi. Prima del passaggio di consegne ai ruoli di comando, vorremmo che tutti, allo

stesso modo, fossero pronti ad assumersi le conseguenti responsabilità con convinzione e impegno».

Sarà importante anche mantenere l’armonia che voi tre fratelli siete riusciti a creare, no?

«Abbiamo avuto un grande esempio dai nostri genitori. Nostro padre, per esempio, ha portato avanti la sua azienda agricola per più di 50 anni insieme ai suoi due fratelli. Quando alla fine si sono divisi, ci è stata data l’opportunità di cominciare. All’inizio nostro padre era contrario e voleva che seguissimo un percorso più tradizionale, magari con un lavoro sicuro in banca, dicendo sempre che “coi fiori non se magna”. Tuttavia, noi abbiamo visto nei fiori un’evoluzione naturale dalla nostra azienda agricola, grazie anche alla passione di nostra zia Rina. Abbiamo iniziato con un piccolo appezzamento di terreno, vendendo ciò

che producevamo lungo la strada. La nostra prima vera esperienza è stata con due serre da 100 metri quadrati dove coltivavamo le stelle di Natale. Successivamente, nel 1983, nostro padre ci ha intestato un terreno dove abbiamo costruito il nostro primo piccolo Garden. Tre anni dopo, nel 1986, abbiamo aperto a Bussolengo un Garden di 1.000 metri quadrati, metà per la produzione e metà per la vendita. Grazie a un investimento significativo siamo riusciti a crescere rapidamente e questo successo ci ha permesso di espanderci ulteriormente con una nuova serra di 1.200 metri quadrati, con bancali estraibili a flusso e riflusso. Siamo consapevoli che la nostra unione, trasmessa dalla nostra famiglia, è la nostra forza: siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio tra le nostre attitudini personali (che ci differenziano l’uno dall’altro) e gli obiettivi dell’azienda. Ognuno di noi ha i propri compiti,

ALBERTO FRANCESCO ALESSANDRO
VALENTINA
SERGIO
GIANPAOLO
SILVANO
LUCA
MATTEO
SIMONE

L’IMPEGNO DELLA NUOVA GENERAZIONE

Durante l’intervista, abbiamo coinvolto anche i figli dei tre fondatori dei Flover, ai quali abbiamo chiesto di raccontarci come vedono il futuro del Garden Center.

«Mi aspetto un servizio a 360 gradi, dal giardino allo svago, che riguardi davvero tutto quello che ruota intorno alle piante».

«Il Garden Center diventerà sempre più il luogo dedicato alla convivialità e ai momenti felici, anche con i propri pet. Un modo di per scoprire come il verde possa farci stare bene e far stare bene anche i nostri amici animali».

Valentina e Francesco Girelli

«Oltre che prodotti e reparti diversi tra loro, il Garden Center del futuro avrà molti più servizi per la persona che aiuteranno anche a vivere sempre meglio la casa e il giardino».

Luca, Matteo e Simone Girelli

«Saranno un luogo per conoscere meglio la natura, ma soprattutto saranno digitali, smart e sempre più attenti ai clienti».

Alberto e Alessandro Girelli

che sono in sintonia con le nostre indoli. Pensiamo che una delle chiavi del nostro successo sia stata proprio questa: un’unica visione che si concretizza attraverso la complementarità dei ruoli. Uno dei nostri obiettivi a cui stiamo lavorando è proprio questo: trasmettere ai nostri figli il più grande insegnamento che i nostri genitori ci hanno dato: nell’armonia e nell’unione si superano gli ostacoli, si risolvono i problemi e si diventa ogni giorno più forti».

Da dove è nata l’idea del nome Flover?

«A Bussolengo il cognome Girelli è mol

to comune, quindi abbiamo pensato a un nome breve e facile da ricordare. All’inizio, molte persone lo pronunciavano ’Flower’. Abbiamo giocato su questo equivoco con una pubblicità simpatica: ’In inglese si dice flower, a Verona si dice Flover’».

La prima apertura ufficiale è stata Bussolengo.

«Sì, abbiamo aperto nel 1986 con uno spazio di 1.000 metri quadrati, e che in poco tempo abbiamo potuto aumenta-

grande fonte d’ispirazione l’abbiamo trovata dai nostri colleghi all’estero: all’inizio Inghilterra e Germania ci hanno fatto capire che potevamo sviluppare anche in Italia un nuovo format per la vendita delle piante e della decorazione, e con una buona dose di creatività e lavoro siamo riusciti a far crescere e far conoscere il nostro marchio anche a livello nazionale. Fra i maggiori successi c’è il Villaggio di Natale, che nasce nel 1996 con il patrocinio della cittadina tedesca di Rothenburg ob der Tauber».

Come sono arrivate le nuove acquisizioni?

«Nel 1999, per poter consolidare la nostra presenza sul territorio, acquisiamo il Garden il Mulino dei Fiori, nella parte est di Verona, e viene inaugurato il reparto degli animali da compagnia, ed è subito un successo. Flover, inoltre, inizia a dedicare spazi al fai-da-te, dando valore alla passione per le decorazioni e ai corsi di creatività. Ma le opportunità e le nuove aperture non si fermano: nel 2001, apriamo il punto vendita ad Affi (VR), luogo privilegiato per l’area del Garda e strategico per il turismo, in quanto porta d’accesso alle colline della Valpolicella e Nello stesso anno fondiamo con altri imprenditori del settore il

La nuova sede degli uffici è anche centro logistico per il Consorzio Garden Team.

Consorzio Garden Team. Ci sembra opportuno fare cenno a questo mo mento perché, dopo la nostra espe rienza diretta nell’import, abbiamo voluto partecipare con altri colleghi alle opportunità che a quell’epoca ci venivano date dagli acquisti dal Sudest Asiatico. L’importanza di fare gruppo e condividerne gli interessi ci ha sempre contraddistinto, e oggi possiamo affermare che Garden Team è stato un grande aiuto per tutti noi, tanto da por tarci a maturare la possibilità di nuove acquisizioni».

Poi la Lombardia, giusto?

«Sì, nel 2005 arriviamo in Lombardia con l’inaugurazione della nuova sede di Desenzano, in provincia di Brescia. Nel 2020, invece, ci apriamo al mondo della produzione a Lonato del Gar da, in cui vengono messe a dimora oltre 50mila piante su 10mila metri quadri coperti e irrigate da un impianto a spaghetto, una modalità sostenibile che permette di ottimizzare le risorse d’acqua utilizzando solo prodotti naturali e biologici, non chimici. Con questa acquisizione finalmente riusciamo a potenziare nei nostri Garden le piante delle nostre coltivazioni. Cresciamo e nel 2020 è la volta di Desio (MB) e, nel 2022, di Modena: si tratta di due realtà storiche del territorio in cui Flover è subentrata portando la sua esperienza e arricchendo progetti già in essere. Tante le idee innovative al passo con le evoluzioni e le aspettative dei clienti: dopo alcune sperimentazioni con il campo dei tulipani, nasce nel 2021 la Flover Farm, a pochi passi dal Garden di Bussolengo. È uno spazio pensato per avvicinare i visitatori alle bellezze della natura e, oltre all’auto-raccolta di tulipani, di girasoli e zucche, Flover ha avviato la produzione di fiori da taglio come calle, zinnie e dalie, con cui vengono rifornite le fiorerie».

E oggi qualcuno ha bussato nuovamente alla vostra porta per nuove acquisizioni?

solidare, riorganizzare e migliorare le nostre procedure e i nostri punti vendita. E comunque, siamo sicuri che il futuro di ogni azienda è anche quello di cogliere le nuove occasioni, sostenendole e sviluppandole. Il progetto di costruzione di un nuovo Garden ad Affi è pronto nel cassetto e vorremmo che nella realizzazione ci fossero al fianco anche i nostri figli».

A proposito di mercato e dei centri di giardinaggio, come sta andando secondo voi?

Garden. Far avvicinare i nostri clienti a un nuovo modo di vivere il verde nelle varie declinazioni che possiamo rappresentare con passione e competenza».

«Di opportunità ce ne sono sempre. Oggi la nostra priorità è quella di con-

«Negli ultimi quattro anni (post Covid) abbiamo vissuto uno stravolgimento delle nostre e delle abitudini dei clienti. Oggi, le posizioni del mercato dei Garden sono state mantenute e questo ci fa ben pensare. Cerchiamo di rendere i luoghi dove viviamo più belli e confortevoli, e il verde ha assunto un’importanza fondamentale per il benessere delle persone. Ciò che stiamo osservando è che si affinano le esigenze dei clienti che abbracciano delle fasce d’età più ampie. Le dinamiche classiche del retail non bastano più: EMOZIONE, ESPERIENZA E BENESSERE sono oggi un po' il manifesto per i nostri

Prima accennavate al concetto di passione, che non basta più… «Nel nostro pay off del marchio Flover abbiamo scritto “Dal 1980 coltiviamo passioni” e lo abbiamo voluto perché alla passione ci crediamo profondamente. Per noi ha sempre significato entusiasmo ed emozione nel vedere che realizzavamo qualcosa di bello e di importante, ma soprattutto qualcosa che emozionava ed emoziona i nostri clienti. Ed è ancora così! Ma è anche vero che oggi le dinamiche sono cambiate: dal linguaggio stesso alle motivazioni che ci inducono o meno a fare delle scelte. Trasmettere la passione non è una cosa facile né scontata: quello che cerchiamo di mostrare ai nostri collaboratori e ai nostri figli è che averla o non averla in alcuni casi fa la differenza, ma questo non impedisce di essere ancora più attenti a cogliere i cambiamenti sempre più veloci del mercato e a migliorare le nostre competenze e professionalità».

“Le dinamiche classiche del retail non bastano più: EMOZIONE, ESPERIENZA E BENESSERE sono oggi un po' il manifesto per i nostri Garden”

Soluzioni sostenibili per il benessere del verde

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Il futuro comincia oggi

Con un programma ambizioso, la RHS mette a punto una strategia che guarda al 2030 e promuove il piacere del verde in ogni fase della vita. Un’idea che fa bene all’ambiente, alla società e all’economia

Usciti dalla pandemia, fa sapere una ricerca firmata Euromonitor International, i consumatori europei hanno cominciato a investire di più in esperienze. Nella lista dei desideri, infatti, viaggi e intrattenimento hanno sostituito i prodotti per la casa e il giardino, principali voci di spesa durante il periodo del distanziamento sociale. L’interesse, dunque, si è spostato dai “big ticket item”, prodotti ad alto costo e lunga durata che avevano risposto al desiderio di rendere più accogliente la propria casa, verso novità più economiche, ma amiche dell’ambiente, come prodotti in bambù, legno e plastica riciclata. Analogamente, è cresciuto l’appetito per prodotti smart, come i sistemi di irrigazione intelligenti. Per quanto l’inflazione continuerà a gravare sugli scontrini dei Garden Center europei, i

ricercatori prevedono comunque una crescita del giro d’affari media in termini reali dell’1% entro il 2027 e, dal Regno Unito, si ipotizzano scenari interessanti su cui riflettere. «La maggior parte dei Garden Center, infatti, non si sta concentrando sulla crescita dei profitti, che dovrebbero comunque riprendersi leggermente nel corso dell’anno considerato il quadro economico più ampio, ma sul controllo dei costi, dove possono fare una differenza significativa sui profitti», scrivono gli analisti del gruppo Savills, uno dei maggiori leader immobiliari al mondo.

FAME DI NOVITÀ ED ESPERIENZE

Come il resto dell’economia, il settore dovrà affrontare delle sfide per quanto riguarda la capacità di attrarre e mantenere personale cercando di fare quadrare i conti con l’aumento del-

L’INTERESSE SI È SPOSTATO DAI “BIG TICKET ITEM”, PRODOTTI AD ALTO COSTO E LUNGA DURATA CHE AVEVANO RISPOSTO AL DESIDERIO DI RENDERE PIÙ ACCOGLIENTE LA PROPRIA CASA, VERSO NOVITÀ PIÙ ECONOMICHE, MA AMICHE DELL’AMBIENTE, COME PRODOTTI IN BAMBÙ, LEGNO E PLASTICA RICICLATA

lo stipendio minimo, ma non c’è ragione di credere che il trend di crescita che dal 1970 caratterizza la spesa dopo ogni recessione si possa esaurire in questo millennio. Soprattutto, alla luce del fatto che, nel Regno Unito, fra il 50 e il 62% delle persone di età compresa fra i 30 e i 44 anni possiede una casa di proprietà: sono loro i più grandi spender, sempre affamati di novità ed esperienze. Inoltre, si tratta di un target molto attento ai brand. «I Garden Center che cercano di distinguersi e offrono marchi ben noti probabilmente attireranno questo gruppo di mercato», prevedono gli analisti. Sì, dunque, a offerte esperienziali come eventi, fine settimana e open-day a tema per integrare le festività più tradizionali come il Natale. Indispensabile, infine, posizionarsi come un Garden attento alle variabili della sostenibilità: il target di 30-44enni, infatti, acquista in modo responsabile e vuole sapere se il punto vendita dove si serve si impegna a ridurre l’uso dei pesticidi, sceglie fornitori locali per ridurre l’inquinamento, risparmia risorse idriche e opta per energie rinnovabili. Quello che conta, da entrambi i lati della Manica, non è solo farlo. Ma farlo sapere.

Il business più bello del mondo

Per il lancio del progetto Tuinretail 2030, Tuinbranche Netherland ha riunito attorno al tavolo retailer, produttori ed esperti del settore per esplorare i temi dell’innovazione, della sostenibilità e del personale, che il settore dovrà affrontare per prepararsi al prossimo decennio. Lo racconta in questa intervista esclusiva lo stesso Frank van der Heide, direttore dell’associazione olandese.

Com’è nata l’idea di Tuinretail 2030?

«Ci siamo semplicemente chiesti cosa dobbiamo cominciare a fare oggi per eccellere nel 2030».

Quali sono le principali evidenze emerse nel corso del kick-off?

«Esplorando le sfide che abbiamo davanti come settore, ci siamo soffermati su tre punti principali: lo staff, le istanze ecologiche e i Garden nel 2030. In particolare, ci siamo chiesti cosa possiamo fare per mantenere il nostro staff, come possiamo tenere vivo l’interesse attraverso la formazione e i workshop. Abbiamo riflettuto sui prodotti sostenibili: quali sono, cosa li caratterizza e quali passi dobbiamo intraprendere per portarli sul mercato. Infine, per quanto riguarda lo spazio retail abbiamo esplorato il business model nel 2030, il tema dei robot e il loro ruolo, ma anche la possibilità di ospitare spazi per le riparazioni e il riciclo (repair & reuse) sul punto vendita».

Per quale ragione uno degli argomenti riguarda lo staff?

«Con l’aumento del salario minimo, i Garden Center si trovano a dover sopportare un aumento dei costi del 30%. Ma non c’è solo l’aspetto economico. Il nostro business è aperto sette giorni su sette, come possiamo mantenere alto l’entusiasmo del nostro staff, l’amore per il lavoro, portare il nostro staff con noi nel futuro, quando magari preferirebbero avere del tempo libero durante il fine settimana? La risposta, per noi, ha a che fare con il cuore del nostro lavoro e il valore del verde, perché vogliamo ricordare a tutti che il nostro è il business più bello del mondo».

Quali trend stanno ridisegnando il mercato?

«Ci sono molte variabili in gioco, a partire dall’introduzione della CSRD, la direttiva europea sul reporting di sostenibilità, ma anche i prodotti, che dovranno essere più sostenibili lungo tutta la loro filiera».

Su quali punti di forza possono contare i Garden Center olandesi?

«Come ho detto prima, il nostro è il business più bello del mondo. Possiamo contribuire a migliorare la vita delle persone con progetti come le “Green City” o le “Climate Square”. Questi sono i nostri valori più importanti. Possiamo aiutare la gente ad avere

case e giardini in cui godere dei benefici del verde e dove sviluppare ambienti che si adattano al clima. Stiamo lavorando per creare climate square e nuovi eventi, in alternativa al Natale, per portare la magia nella vita delle persone, immaginando anche quali potranno essere le loro esigenze in futuro».

Cosa sono le “Climate Square”?

«Sono aree di 30 metri quadrati nei garden center in cui dimostriamo come le persone possono realizzare giardini resistenti al clima. Ce ne sono 64 in Olanda, due in Germania e Francia, e uno in Italia».

Ha parlato anche di repair shop. Di cosa si tratta?

«Partiremo con un test in due location a settembre per valutare la fattibilità e l’interesse per aree di riparazione e riciclo. In base ai risultati, i Garden potranno decidere di aggiungere questi servizi. Il lancio avverrà in occasione di Spoga Gafa presso il concept store EFSA».

Che ruolo giocano la tecnologia e l’invecchiamento della popolazione in questo scenario?

«Dalla tecnologia non si può più prescindere. Abbiamo testato l’uso di robot per attivare loyalty card e per consigliare nella scelta delle piante da interno, partendo dalle condizioni di luce dello spazio. Il robot poteva accompagnare i clienti alle piante di loro interesse e dare consigli sulla manutenzione. Quanto alla variabile demografica, la nostra sfida è raggiungere il pubblico più giovane, persone che amano essere aiutate e intrattenute in modo intelligente, imparando cose nuove».

Un’ultima domanda: guardando all’Europa, qual è la principale sfida che attende gli operatori del continente?

«Raccontare e dimostrare il valore del verde per le generazioni future».

“ESPLORANDO LE SFIDE CHE ABBIAMO DAVANTI COME SETTORE, CI SIAMO SOFFERMATI SU TRE PUNTI

PRINCIPALI: LO STAFF, LE ISTANZE ECOLOGICHE E I GARDEN NEL 2030”.

Frank van der Heide, direttore di Tuinbranche Netherland.

Difficile fare previsioni quando ci sono così tante variabili sul tavolo, ma con dieci anni di esperienza alla guida di VDG, Verband Deutscher Garten-Center, Martina Mensing-Meckelburg, è la persona giusta per mettere le cose in prospettiva. (https://www.garten-center.de/) Presidente dell’associazione dei Garden Center tedeschi a cui fanno capo 240 punti vendita (compresa anche Austria e Svizzera), prima di guardare al futuro, Martina Mensing-Meckelburg preferisce fare un passo indietro: «Il Covid ha dato una spinta alle persone, ha cambiato tante cose nella società, per non parlare della guerra alle porte dell’Europa. A questo si aggiunge l’avvento dell’intelligenza artificiale, che avrà un impatto inevitabile sul mondo del lavoro». In questo scenario fatto di molte incertezze, il Garden Center emerge come una sorta di “retro trend”: «Abbiamo più bisogno che mai di fare cose con le mani, di toccare la terra, di avere una valvola di sfogo dove siamo i co-creatori insieme alla natura», prosegue la presidente. Insomma, un luogo di evasione concreto e psicologico che, al crescere del ruolo della tecnologia, avrà sempre più importanza nella vita delle persone. Attenzione però, perché crescerà anche la componente tecnologica nel giardino: «Pensiamo ai GPS per tagliare l’erba o ai sistemi che monitorano l’irrigazione». Un’altra variabile a cui prestare attenzione è l’invecchiamento della popolazione: «Le ricerche ci dicono che il più grande competitor del Garden sono le vacanze: la gente ama viaggiare verso climi più caldi, ma molte di queste destinazioni non sono disponibili, anche per l’aumento dei prezzi dei voli e della consape volezza verso le istanze ecologiche che spingono molte persone a ridimensionare i loro progetti». Il verde, dunque, sopperisce a questa vo glia di libertà con, però, una variabile

Fornire soluzioni

Secondo Martina MensingMeckelburg, presidente dell’associazione tedesca VDG, Verband Deutscher Garten-Center, il giardino sarà una variabile chiave per il benessere nei prossimi anni

IN AGENDA

«CAMBIERÀ ANCHE L’OFFERTA,

PERCHÉ AVREMO BISOGNO DI PIANTE

CHE SI ADATTANO ALL’EVOLUZIONE

DEL CLIMA E I GARDEN SONO BEN POSIZIONATI PER ILLUSTRARE QUESTE NOVITÀ, COME NEL CASO DELLE “CLIMATE ISLANDS”, ISOLE VERDI CHE FANNO DA SERBATOIO ALL’ACQUA».

anagrafica: «L’invecchiamento della popolazione significa che avremo sempre più bisogno di servizi per il verde, soprattutto i consumatori più anziani, che richiederanno un crescente supporto. Che può provenire da aziende di servizi e da prodotti tecnologici come i robot». Un altro elemento che si intravede guardando al futuro è un atteggiamento più rilassato nei confronti del giardino: «Siamo più rispettosi dell’ecosistema, abbiamo iniziato a tagliare meno i prati per favorire le popolazioni di insetti». Il Covid ha impresso una virata anche al rapporto dei giovani con il verde: «Notiamo sempre più famiglie interessate a coltivare erbe, verdure, alberi da frutta. C’è una sorta di orgoglio nel portare in tavola quello che nasce nel proprio orto». Sulla scia della sensibilizzazione globale promossa da Greta Thunberg, c’è più attenzione alle piante, c’è voglia di contrastare i danni alle foreste, vittime del cambiamento climatico, i cui primi segni si vedono già: «Cambierà anche l’offerta, perché avremo bisogno di piante che si adattano all’evoluzione del clima e i Garden sono ben posizionati per illustrare queste novità, come nel caso delle “climate islands”, isole verdi che fanno da serbatoio all’acqua». Una cosa in questo scenario resta invariata: come si conquistano i consumatori. «Si conquistano con il racconto. Raccontando come possono apportare cambiamenti positivi e insegnando loro buone pratiche − conclude Martina Mensing-Meckelburg −. Dobbiamo ricordarci che tutto quello che vogliono i clienti sono soluzioni, e il nostro compito è facilitare loro le cose per assicurare il successo che desiderano e che meritano».

VDG è già al lavoro sulla conferenza annuale che si terrà a gennaio 2025, con la partecipazione di 320 operatori, a Neuss. A giugno, invece, il summer tour di tre giorni includerà anche momenti di formazione e visite guidate a garden center nella regione di Copenhagen: «Si parlerà di sostenibilità, consolidamento del settore e della nostra comunità. Ci saranno momenti di formazione per supportare i garden che ne hanno più bisogno». Ma le novità non sono finite, l’associazione sta già lavorando per l’evento dell’International Garden Association, in agenda per l’ultima settimana di agosto 2026 a Monaco di Baviera, con 15 associazioni nazionali e 250 partecipanti.

Vedi alla voce creatività

I produttori tedeschi di articoli per il verde hobbistico e professionale ripensano l’offerta per consumatori sempre più green, racconta Anna Hackstein, direttrice generale dell’associazione IVG, Industrieverband Garten

Cinquant’anni di storia, 150 aziende partner. IVG, Industrieverband Garten, è l’associazione a cui fanno capo le società manifatturiere per il settore del verde hobbistico e professionale in Germania. (www.ivg.org) «Il nostro lavoro consiste nel supportare i nostri membri con servizi di advisor, comunicazione, ricerca ed expertise per permettere alle aziende di disegnare autonomamente il loro percorso di sviluppo», racconta da Düsseldorf Anna Hackstein, direttore generale dell’associazione. Guardando al 2030, l’associazione prende in considerazione i cambiamenti di lungo termine che si avviano a ridisegnare la fisionomia del mercato come gli sviluppi tecnologici, le decisioni politiche, i trend sociali che possono impattare sui gusti dei consumatori, ma anche il range dei prodotti e i canali di distribuzione. «Un esempio è rappresentato dal progresso tecnologico che ha portato a un crescente interesse per le batterie solari nei prodotti per la manutenzione del verde, oppure ancora il tema della digitalizzazione del giardino». L’associazione tiene il polso anche della consapevolezza ambientale presso i consumatori e la richiesta da parte dei cittadini di politiche verdi a tutela dall’ambiente che, nel lungo periodo, potranno avere un impatto sull’inventario. «Questi sviluppi non sono solo una sfida, ma un’opportunità

per i nostri associati che hanno già cominciato a rispondere alle istanze green con la creazione di prodotti che puntano alla conservazione delle risorse idriche, alla riduzione o compensazione delle emissioni, all’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, a cui si aggiungono fertilizzanti e terricci biologici e prodotti che proteggono la biodiversità degli insetti». Un tema caldo riguarda l’irrigazione. «Andremo incontro a un’alternanza di siccità e piogge torrenziali, una sfida per chi possiede un giardino a cui le aziende del settore stanno già cercando di fornire soluzioni». L’associazione sostiene i propri iscritti con servizi di consulenza nel settore legale, della standardizzazione, nelle vendite e nel marketing. «Rispondiamo a quesiti legali in relazione al diritto, ai contratti, all’antitrust e alla concorrenza, ma anche all’ambiente e alla sicurezza di prodotti». Gli associati possono accedere anche a un servizio di revisione dei contratti e a una serie di seminari su temi di attualità presente e futura. Ma non è tutto: «Per supportare le decisioni dei nostri associati, forniamo una serie di dati di approfondimento e trend. Inoltre, abbiamo sviluppato e utilizziamo una serie di canali per portare all’attenzione di autorità, istituzioni, mondo politico, gruppi per la conservazione della natura e associazioni di consumatori le istanze del settore», conclude Hackstein.

GUARDANDO AL 2030, L’ASSOCIAZIONE

PRENDE IN CONSIDERAZIONE I CAMBIAMENTI DI LUNGO TERMINE

COME GLI SVILUPPI TECNOLOGICI, LE DECISIONI POLITICHE, I TREND SOCIALI

CHE POSSONO IMPATTARE SUI GUSTI

DEI CONSUMATORI, MA ANCHE

IL RANGE DEI PRODOTTI E I CANALI

DI DISTRIBUZIONE

Anna Hackstein, direttrice generale dell’associazione IVG, Industrieverband Garten.

L’armonizzazione europea è necessaria

Substrati e ammendanti non dovrebbero incontrare barriere commerciali all’interno dell’UE ma procedere seguendo condizioni di parità che rendano il settore più omogeneo. Questo è il lavoro a cui da anni l’associazione GME, Growing Media Europe, si sta dedicando. Della sua mission e degli obiettivi raggiunti ci ha parlato Cecilia Luetgebrune, segretaria generale

colloquio con CECILIA LUETGEBRUNE di FRANCESCO TOZZI

Growing Media Europe è la voce dell’industria dei substrati di coltivazione e degli ammendanti, e la sua missione è promuovere gli interessi del settore dei substrati di coltivazione attraverso condizioni legislative ottimali per la produzione e il libero commercio. L’associazione funge dunque da interfaccia tra il settore, le istituzioni europee e gli altri stakeholder, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile. Ma perché i substrati di coltivazione giocano un ruolo così fondamentale in Europa? In primis perché sono alla base di una coltivazione all’avanguardia di alimenti sani, sicuri ed efficienti dal punto di vista delle risorse sia nelle aree rurali sia in quelle urbane. L’utilizzo di substrati di coltivazione adatti aumenta l’efficienza nell’uso dell’acqua e riduce la necessità di input come fertilizzanti e prodotti chimici per la protezione delle piante. Ma non solo, sono anche essenziali per la coltivazione di alberi per l’imboschimento e per aumentare la copertura arborea urbana. Città più verdi migliorano la qualità dell’aria, contribuiscono alla mitigazione del clima e mi -

gliorano la salute mentale dei cittadini dell’UE. E quindi come si sta muovendo l’associazione Growing Media Europe affinché al settore vengano garantite condizioni più omogenee all’interno degli Stati dell’Unione? Abbiamo fatto due chiacchiere con Cecilia Luetgebrune, segretaria generale di GME.

Quali sono i progetti più recenti a cui Growing Media Europe sta lavorando? «Nel campo politico stiamo seguendo una serie di procedure legislative e non legislative a livello europeo, come la legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), la tassonomia (Taxonomy) e gli standard di rendicontazione della sostenibilità ambientale (Environmental Sustainability Reporting Standards). A questo proposito abbiamo appena creato una nuova task force GME per i nostri membri, che

lavorerà attivamente su questi standard Siamo interessati a ciò che la nuova Commissione presenterà o, piuttosto, a quali procedure in corso saranno portate avanti o finalizzate e in che modo. Tutto questo è legato al nostro attuale lavoro di preparazione alle elezioni europee : stiamo vagliando i candidati europarlamentari e i potenziali commissari, e seguiamo da vicino i sondaggi e le previsioni su come sarà composto il nuovo Parlamento Europeo. A questo proposito abbiamo appena pubblicato il nostro Manifesto elettorale (disponibile sul nostro sito web: www.growing-media.eu),

Cecilia Luetgebrune, segretaria generale di Growing Media Europe. Foto di Mauro Consilvio.

abbiamo l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo del settore nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e stiamo inoltre pianificando ulteriori eventi di public affairs. A livello più generale, stiamo lavorando per rafforzare la collaborazione con i nostri partner della catena del valore, con l’obiettivo di educare i decisori politici sul fatto che il prodotto finale, la pianta, è ciò che tutti vogliamo produrre. “Più piante con meno risorse” è ciò di cui ha bisogno la società e ciò di cui parlano gli obiettivi del Green Deal e diversi SDG delle Nazioni Unite, ma il settore dei substrati di coltivazione non può farcela da solo. Dobbiamo essere percepiti come parte di una catena che ha bisogno che tutte le sue unità funzionino e si sviluppino in un certo modo. Infine, ci stiamo muovendo anche da un punto di vista scientifico. Per la prima volta siamo partner di un progetto HORIZON dell’UE (HORIZON-MISS-2023-SOIL-01-05).

Il progetto prenderà il via a giugno, per cui è un po’ troppo presto per poterne riferire, ma in generale il progetto riguarda le innovazioni nel settore dell’orticoltura che aumentano la sostenibilità. Stiamo aggiornando le nostre linee guida sull’impronta ambientale dei substrati colturali (GMEF), che abbiamo iniziato a sviluppare nel 2019 come primo approccio settoriale alla misurazione dell’impronta ambientale dei mix di substrati colturali secondo il quadro ufficiale dell’UE. Quest’anno stiamo aggiornando le linee guida perfezionando le metodologie e incorporando il feedback degli utenti dello strumento LCA (analisi del ciclo di vita) che le accompagna. I nostri membri stanno già utilizzando lo strumento LCA, costruito seguendo le linee guida del GMEF, per comprendere meglio l’impronta dei loro prodotti. Presto, una verifica di terza parte dello strumento e la pubblicazione di un documento scientifico ci permetteranno di

utilizzare i risultati in senso più ampio, a sostegno dei nostri messaggi politici chiave».

Quali sono i temi principali emersi all’assemblea del 30 maggio a Milano?

«Abbiamo aggiornato i nostri membri sulle nostre principali attività e abbiamo fornito una prospettiva sui prossimi due mesi. Nel pomeriggio abbiamo tenuto un workshop strategico con l’obiettivo di allineare la nostra comunicazione esterna. Stiamo lavorando a un elenco di messaggi chiave che vogliamo far approvare ai nostri membri, soprattutto in vista dell’imminente nuova legislatura. Abbiamo bisogno di messaggi forti, che siano pienamente sostenuti dai nostri membri e che saranno poi utilizzati quando comunicheremo (in qualsiasi modo) ai decisori politici e agli stakeholders».

Per quanto riguarda il settore della floricoltura, quali sono i temi e le problematiche più attuali? «Naturalmente non si tratta del nostro settore diretto, ma di uno dei settori con cui lavoriamo. Quindi, non sono un esperto di floricoltura e posso solo riferire ciò che sento dai contatti che ho presso Royal FloraHolland, Union Fleur e altri. Per esempio, il settore della vendita al dettaglio nel Regno Unito sta esercitando una forte pressione sui coltivatori affinché riducano la torba e la eliminino del tutto entro il 2030. Pertanto, i coltivatori si adattano il più possibile a questa pressione utilizzando componenti diversi dalla torba, ma si teme di mettere a rischio la qualità e la sicurezza. Non ci aspettiamo che vengano prese a breve misure legislative significative. Il governo britannico ha fatto diversi annunci e comunicazioni, ma una vera e propria proposta legislativa è ancora da vedere. Inoltre, recentemente la Commissione Europea ha riconosciuto ufficialmente il FloriPEFCR come metodo standardizzato per

“PRODURRE "PIÙ PIANTE CON MENO RISORSE" È CIÒ DI CUI HA
BISOGNO LA SOCIETÀ E CIÒ DI CUI PARLANO GLI OBIETTIVI DEL GREEN DEAL E DIVERSI SDG DELLE

NAZIONI UNITE, MA IL SETTORE DEI SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE NON PUÒ FARCELA DA SOLO”

comprovare l’impatto di fiori recisi e di piante ornamentali. Questo metodo è stato sviluppato da Royal FloraHolland e dalla Wageningen University & Research, e garantisce la possibilità di calcolare l’impatto ambientale dei fiori recisi e delle piante in vaso utilizzando 16 indicatori ambientali. Il FloriPEFCR deve garantire la possibilità di confrontare gli impatti ambientali nel settore della floricoltura e di evitare false dichiarazioni ambientali. L’anno prossimo verrà rilasciata la prima versione del FreshProducePEFCR per il calcolo delle impronte di frutta e verdura. Per il calcolo delle impronte dei substrati di coltivazione, invece, FloriPEFCR e FreshProducePEFCR fanno riferimento direttamente alle nostre linee guida GMEF già pubblicate».

Qual è la posizione di Growing Media Europe riguardo ai prodotti senza torba?

«GME rappresenta tutti i tipi di substrati e abbiamo sempre esortato i nostri membri ad astenersi dal criticare qualsiasi componente specifico. Il nostro obiettivo come settore è quello di fornire ai nostri clienti prodotti adatti allo scopo, riducendo al contempo l’impronta dell’intero sistema. Ciò avviene non solo considerando l’impronta ambientale dei substrati, ma anche considerando i loro effetti sulla crescita delle piante e altro. A questo non si può rispondere con una o due frasi. Ma state tranquilli, ci stiamo lavorando!».

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Gli europei amano il giardino

In sei paesi dell'Unione europea possedere un giardino è considerato altamente desiderabile. Ma non solo, la maggioranza del campione intervistato preferirebbe una casa più piccola con un giardino piuttosto che una casa più grande senza spazio verde

di ALICE NICOLE GINOSA

Una recente indagine di YouGov per STIGA ha svelato che gli europei, indipendentemente dalle dimensioni del loro giardino, considerano gli spazi verdi domestici una parte fondamentale della loro vita. Il sondaggio ha messo in luce abitudini, preferenze e priorità dei proprietari di giardini in sei paesi dell’Unione Europea − Regno Unito, Polonia, Francia, Italia, Germania e Spagna -, evidenziando come la cura e la manutenzione di questi spazi siano percepite come attività essenziali e gratificanti. Nel Regno Unito, il 76% delle persone possiede un giardino, la percentuale più alta tra i paesi intervistati. Polonia e Francia seguono rispettivamente con il 64% e il 61%. Anche in Italia, Germania e Spagna, una significativa parte della

popolazione gode di uno spazio verde privato, sebbene con alcune differenze nelle dimensioni dei giardini. Ad esempio, in Polonia e Francia, circa il 10% degli intervistati possiede giardini molto grandi, superiori ai 1000 metri quadrati, mentre in Spagna, il 60% dei giardini misura meno di 125 metri quadrati.

MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA

La maggioranza degli europei intervistati considera la presenza di un giardino un elemento essenziale per la qualità della vita. In Francia e Polonia, l’80% delle persone preferisce avere uno spazio verde rispetto a una casa più grande senza giardino. Anche in Italia e Germania, oltre il 70% degli intervistati ha espresso la stessa preferenza. Questo dato sottolinea quanto gli spazi verdi privati siano considerati un rifugio personale e un’opportunità per trascorrere tempo all’aperto, rilassarsi e socializzare con familiari e amici.

CURARE IL VERDE? UN PASSATEMPO (ANCHE SOSTENIBILE)

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli europei non trovano la manutenzione del giardino eccessivamente impegnativa.

Sondaggio condotto da YouGov

Italia a marzo 2024 su un campione di 6101 residenti in Italia (1010), Spagna (1029), Francia (10123), Germania (1019), Polonia (1020), Regno Unito (1010).

NEL REGNO UNITO, IL 76% DELLE PERSONE POSSIEDE UN GIARDINO, LA PERCENTUALE PIÙ ALTA TRA I PAESI INTERVISTATI. POLONIA E FRANCIA SEGUONO RISPETTIVAMENTE CON IL 64% E IL 61%. ANCHE IN ITALIA, GERMANIA E SPAGNA, UNA SIGNIFICATIVA PARTE DELLA POPOLAZIONE GODE DI UNO SPAZIO VERDE PRIVATO, SEBBENE CON

Infatti, il 51% degli intervistati ritiene che il tempo speso a curare il giardino sia ben investito. I francesi (65%) e i britannici (61%) sono i più convinti di questo, seguiti dagli italiani (52%) e dai polacchi (49%). Anche se i tedeschi (43%) e gli spagnoli (34%) mostrano un po’ più di riserve, l’atteggiamento generale verso la cura del giardino è positivo e propositivo. Gli europei sono consapevoli dell’importanza di mantenere i loro giardini non solo per il piacere personale ma anche come contributo alla sostenibilità ambientale. La qualità degli strumenti e delle attrezzature per il giardi-

ALCUNE DIFFERENZE NELLE DIMENSIONI DEI GIARDINI

naggio è il fattore più importante per il 70% degli intervistati, seguita dall’accessibilità economica (63%) e dalla facilità d’uso (57% in Italia, 55% in Germania, 54% in Spagna).

FONDAMENTALI ANCHE

LE ATTREZZATURE

Il sondaggio infine evidenzia come, indipendentemente dalla loro dimensione, i giardini siano considerati una parte essenziale della vita per molti europei. La cura del giardino è vista non solo come un’attività piacevole e rilassante, ma anche come un contributo importante alla sostenibilità ambientale. Gli europei

preferiscono attrezzature di alta qualità che siano facili da usare e maneggevoli, dimostrando un approccio pragmatico e consapevole alla cura del loro spazio verde. La comodità e la maneggevolezza degli strumenti sono particolarmente apprezzate nel Regno Unito (68%) e in Francia (67%). Questo indica che gli europei amano il loro giardino, ma sono anche attenti alle soluzioni pratiche e sostenibili per la sua cura. Nel futuro, la continua attenzione alla sostenibilità e all’innovazione nel giardinaggio contribuirà a preservare e valorizzare questi ecosistemi domestici.

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COMPO ADERISCE AL GLOBAL COMPACT

DELLE NAZIONI UNITE

COMPO si è unita all’iniziativa Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC) e alla rete UN Global Compact Network Germany. In questo modo, COMPO si fa anche portavoce come Green Leader del settore dell’importanza di azioni concrete di sostenibilità. L’adesione alla più grande iniziativa di sostenibilità a livello mondiale è per COMPO un passo importante nell’ambito del

Elho,

programma aziendale ESG. Con questa adesione, il leader nella fornitura di prodotti per la cura delle piante nel mondo amatoriale in Europa, vuole ribadire il suo impegno a orientare le proprie attività commerciali ai dieci princìpi universalmente accettati del Global Compact delle Nazioni Unite per una gestione e uno sviluppo economico sostenibile e responsabile. Inoltre, COMPO si impegna a rendere

trasparenti le sue attività consegnando regolari rapporti di progresso alla banca dati del Global Compact delle Nazioni Unite. “Con l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite, COMPO sottolinea il suo impegno per un’azione imprenditoriale responsabile lungo l’intera filiera. Diritti umani, salvaguardia del lavoro, protezione ambientale e lotta alla corruzione sono campi d’azione importanti del nostro

programma ESG e radicati nella nostra cultura aziendale”, spiega Stephan Engster, CEO di COMPO. Come il Global Compact delle Nazioni Unite, anche il programma ESG di COMPO volge la sua attenzione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. “Con l’adesione, attuiamo in modo coerente misure di gestione economica ecologica, sociale e societaria”.

un’ode all’innovazione e alla sostenibilità a Spoga+Gafa

Elho, il leader di mercato nei vasi e accessori sintetici sostenibili e innovativi, ha orgogliosamente presentato le sue ultime collezioni a Spoga+Gafa 2024. Lo stand è stato un centro di attività dove i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona l’innovazione che guida la missione di Elho per rendere il mondo un posto più verde. Elho ha presentato oltre 200 innovazioni per il 2025 durante Spoga+Gafa. Nuove famiglie di prodotti realizzati con materiali di scarto, come la nuova collezione elho wine, che utilizza rifiuti plastici provenienti dai vigneti francesi. La loro collezione outdoor si sta ampliando con nuove forme e texture come Sereh o Amiga. Inoltre, la loro volontà di innovare sta portando tecnologia nel settore con il loro nuovo Smart Pebble che indica ai consumatori di cosa hanno bisogno le loro piante per una crescita ottimale. Tutte queste nuove collezioni e la loro ambizione di continuare a portare più verde nei nostri interni con la collezione Lex Pott o la loro estensione in due delle famiglie di prodotti di maggior successo,

2024

Vibes e Jazz, mostrano come ogni anno facciano un passo avanti in termini di sostenibilità e innovazione. Anche, trasparenza e responsabilità sono profondamente radicate nel DNA di Elho, così come la sostenibilità. Aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli sembra un passo logico nel percorso di sostenibilità. Elho ha lanciato il primo eco-passaporto nel settore dei vasi da fiori europeo durante Spoga+Gafa. Questa iniziativa è un passo logico nel percorso sostenibile di Elho, percorso che l’azienda di famiglia ha intrapreso dal 2006. L’elho eco-passport fornisce un chiaro e onesto sguardo sulla sostenibilità ambientale di ogni prodotto Elho, con particolare attenzione alle emissioni di CO2.

Greenscape - the garden and outdoor contract fair torna a Rimini Fiera il 9-11 ottobre 2024

Suitegarden,Loveboat,Greenpop,Giardinocountrychic sono i nomi degli allestimenti ideati ad hoc nel cuore del pad. B3 del quartiere fieristico di Rimini: quattro concept intorno ai quali le aziende dell’outdoor sono chiamate a collaborare per creare ambientazioni in scala 1:1, così da mostrare le potenzialità di uno spazio esterno progettato, allestito e curato da professionisti. Un comparto, quello dell’accoglienza, sempre più chiamato a rispondere alle richieste di un turismo attento all’offerta paesaggistica , al contatto con l’ambiente naturale e via via più esigente in termini di comfort, bellezza e vivibilità degli spazi esterni. Dopoildebuttopositivodel2023cuihannopartecipato80brand,l’innovativoconceptdifierab2bGreenscape – ha ottenuto la qualifica di internazionalità grazie all’intensa attività promozionale del quartiere fieristico riminese che è stato in grado di convogliare tra i padiglioni 67.000 presenze. Glioperatoriecompratoridelsettoredell’accoglienzapotrannoapprezzareGreenscape in totale continuità con l’offerta di prodotti e servizi di Sia Hospitality Design – dedicato all’ospitalità e ai nuovi concept dell’accoglienza –, le proposte per il comparto balneare di SUN Beach&Outdoor Style e le altre proposte dei padiglioni.

Elho a Spoga Gafa 2024.

ZOOMARK trionfa in CINA

Con la terza edizione di MarcaChina,BolognaFiere rafforza il proprio ruolo di partner per le imprese che vogliono espandersi nei mercati emergenti. Dal 2005, il gruppo è presente in Cina con un ufficio a Shanghai e ha costituito nel 2007 BolognaFiere ChinaLtd. Con oltre 50 dipendenti, la società organizza fiere e progetti in Cina, oltre a supportare le imprese cinesi nelle grandi fiere internazionali italiane. Importantenovitàdell’e dizione2024èstatoilPetPavilionPoweredbyZoomark che ha portato per la prima volta l’industria del pet all’interno del mondo del private label, siglando la collaborazione con Marca China. Il Pet Pavilion ha ospitato 30 aziende espositrici italiane e internazionali che hanno saputo dare visibilità ai principali pro dotti dell’industria degli animali da compagnia, come snack e alimenti, soluzioni per la toelettatura, l’igiene e la pulizia. Oltre 700professionisti tra buyer e distributori hanno visitato il padiglione dedicato al pet. Nella tre giorni di fiera è stato possibile avviare proficue collaborazioni tra produttori, distributori e rivenditori, favorendo lo sviluppo dell’industria cinese a marca del distributore. Quest’anno l’evento ha introdotto il modello “1+2”, che ha offerto agli espositori una giornata ad hoc per l’incontro in anteprima con i buyers presenti in fiera, con lo scopo di moltiplicare le opportunità di business. Nel PetPavilion, le aziende del pet food e del pet care hanno lanciato le proprie novità nel mercato cinese attraverso PetVision,larivoluzionariaformuladeiprodottinovitàdiZoomark, che ha messo sotto i riflettori i nuovi trend del mercato e le future tendenze in Cina. Marca China è stata un’occasione unica e imperdibile per tutte le aziende pet attive anche nel mondo delle privatelabel e del co-branding, e interessate a espandere il proprio business al mercato cinese, in particolare nelcanaleGDOosulle piattaformedie-commerce, ancora inesplorati dalle altre fiere locali, dedicate principalmente al canale specializzato pet. La collaborazione di ZoomarkconICE/ITA-ItalianTradeAgency, insieme al know-how di BolognaFiere e alla rete di agenti esteri nei principali mercati europei, ha potenziato le strategie di internazionalizzazione volte a favorire l’incoming di operatori stranieri.

2025: nuovo concept per i padiglioni di IPM ESSEN

Dal 28 al 31 gennaio 2025, alcuni degli show speciali saranno presentati in padiglioni diversi di Messe Essen. A causa dell’occupazione del padiglione 1A da parte delle Giornate degli Ordini di Primavera Landgard, leareetematichecheeranoprecedentementesituateinquesto padiglionecambierannoposizione. In futuro, l’Horticulture Infocenter sarà situato nel padiglione 4, mentre l’IPM Discovery Center e l’FDF World con il palco per gli show si sposteranno nel padiglione 5. Dal2025,igiardinieririceverannoinformazionispecialistichediprimamano econsigliprofessionalisututtelequestionioperativenell’Infocenterdell’orticolturanelpadiglione4. L’Associazione centrale di orticoltura della Germania, partner concettuale di IPM ESSEN, le sue associazioni e sottoassociazioni regionali, e i gruppi di specialisti si presenteranno qui e inviteranno i visitatori a uno scambio personale presso lo stand comune. Oltreall’HorticulturalTechnologyInnovationCentercon conferenzespecialistichedell’industriaedellaricerca,l’EducationalShowforniràinfuturoinformazionisullenuovescopertescientifiche nelPadiglione4. L’AssociazioneFederaledeiFioristiTedeschi(FDF)elesueassociazioniregionalisitroverannonelpadiglione5dal 2025. Il palcoscenico dello show avrà un ruolo di primo piano in FDF World, quando le stelle della scena floricola mondiale mostreranno le loro abilità dal vivo. AnchelamostraspecialesottoladirezionecreativadiRomeoSommerssisposterànelpadiglione5apartiredal2025. L’attenzione si concentrerà su nuove idee per rivolgersi ai clienti dei Centri di giardinaggio in modo mirato. Le visite guidate saranno offerte più volte al giorno.

Le aree espositive dei padiglioni rimarranno invariate e offriranno ai visitatori specializzati un buon orientamento come sempre:

- Area piante: Padiglioni 1, 1A, 2, 5, 6, 7, 8 e Galeria

- Area tecnologica: Padiglioni 3 e 4

- Area fiori e arredamento: Padiglione 5

TERA PRESENTA IL SECONDO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

Tera mira a essere parte attiva nella promozione dell’economia circolare e, attraverso le proprie attività quotidiane, vuole generare un

impatto positivo nei confronti dell’ambiente e della comunità. In questi anni l’azienda è impegnata nel miglioramento dell’efficienza delle macchine grazie a importanti investimenti in nuove presse e al recupero degli scarti di produzione attraverso l’introduzione di un nuovo trituratore. Inoltre, per sfruttare ulteriormente l’energia da fonti rinnovabili, Tera ha ampliato l’impianto fotovoltaico, che oggi conta 5590 pannelli. Prosegue il monitoraggio delle materie prime utilizzate e dei materiali impiegati per la fase di imballaggio. Nel corso del 2023 è stato ridotto l’utilizzo di

plastica, carta e legno utilizzati per il packaging dei prodotti. Una novità nel nuovo Bilancio di Sostenibilità riguarda gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti: dal 2023 l’azienda monitora l’impatto dei tragitti dei collaboratori interni e ha avviato un contest per promuovere la mobilità sostenibile e il car pooling. Per quanto riguarda le emissioni, Tera mappa annualmente il Life Cycle Assessment (LCA) dell’organizzazione per monitorare le emissioni legate agli aspetti aziendali e includendo la catena di fornitura a monte e a

Milano Home annuncia la sua seconda edizione

valle. Questo rappresenta un supporto progettuale fondamentale per il miglioramento continuo dell’azienda sui temi della sostenibilità ambientale. Anche nel corso del 2023 l’azienda si è dimostrata vicina alla comunità offrendo sostegno e collaborazione attraverso enti impegnati nella ricerca scientifica, nell’inclusione sociale e nel settore dell’infanzia.

Per saperne di più sul Bilancio di Sostenibilità: https://www.teraitaly.com/ about/

Dal 23 al 26 gennaio 2025, torna l’appuntamento fieristico b2b rivolto al settore del complemento d’arredo, del tessile e dell’oggettistica per la casa. Milano Home è il punto di riferimento B2B per il settore casa, dedicato ai negozi tradizionali e nuovi, di piccole e grandi dimensioni, e a quanti nell’ambito della propria attività – interior decorator, progettisti, architetti – hanno l’obiettivo di arricchire sempre più il proprio assortimento con prodotti distintivi e unici. Focus fondamentale dell’evento fieristico sarà proprio la centralità del negozio specializzato, che si distingue per professionalità e competenza, e che rappresenta il miglior megafono per brand e prodotti. Al centro della proposta espositiva 2025 non ci saranno solo i prodotti, ma anche i talenti e le storie imprenditoriali di coloro che condividono i valori fondanti della visione di Milano Home: originalità, autenticità, qualità e innovazione. Andrà in scena una proposta completa del mondo casa: la manifestazione si confermerà piattaforma in cui convergono novità e ispirazione, tendenze ed evergreen. Se per le aziende è il luogo dove è possibile consolidare o costruire la propria rete distributiva, per i buyer è l’occasione per scoprire realtà inedite ed eccellenze caratterizzate da design e ricerca, sostenibilità e unicità. Appuntamento a MilanoHome Fieramilano (Rho) dal 23 al 26 gennaio 2025 (milanohome.fieramilano.it)

Mercato e sostenibilità, il punto. | L’importanza della circolarità | Aziende e prodotti

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Speciale Sostenibilità / LA SITUAZIONE

SIAMO SOSTENIBILI?

Secondo il Rapporto 2023 sulla sostenibilità delle imprese italiane quotate cresce la consapevolezza verso pratiche green soprattutto tra le PMI. Tuttavia, manca ancora, si avverte, trasparenza sui dati

di BIANCA FERRARIS

Le imprese sono tra i protagonisti principali della transizione verso un’economia sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. A livello europeo, numerose iniziative sono state implementate per coinvolgere il settore finanziario e le imprese stesse a investire risorse finanziarie , sia pubbliche che private, nell’economia sostenibile. Queste azioni, che interessano principalmente le grandi imprese, implicano obblighi di dichiarazione non finanziaria, standard di rendicontazione e tassonomia ambientale. Tuttavia, anche le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la maggior parte del tessuto produttivo italiano ed europeo, devono intraprendere percorsi verso la sostenibilità , nonostante l’assenza di obblighi specifici, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi ambientali e sociali prefissati. Il report, frutto della collaborazione tra IlSole 24Ore e il Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per

COMPLESSIVAMENTE,

l’Economia (DISEADE) dell’Univer sità di Milano-Bicocca, analizza come le imprese quotate di diverse dimensio ni stiano accelerando il processo verso la sostenibilità. Il questionario è stato somministrato a 358 società quotate sui segmenti EGM, MID, SMALL e STAR di Borsa Italiana, con un tasso di risposta del 38% (136 imprese).

TRE DIFFERENTI INDICATORI

Il questionario ha esaminato tre specifici indicatori per riflettere l’orientamento aziendale alla sostenibilità:

1. ESG Awakeness Index (Indice di Consapevolezza ESG): misura il riconoscimento dell’importanza dei fattori ESG nelle policy aziendali e l’impegno formale del consiglio di amministrazione verso la sostenibilità. Il valore medio è 0,72, con il 76% delle imprese nelle categorie buono e ottimo.

2. Sustainability Monitoring Index (Indice di Controllo della Sostenibilità): valuta la capacità dell’impresa

di monitorare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità attraverso KPI e scadenze definite. Il valore medio è 0,61, con il 57% delle imprese nelle categorie buono e ottimo. Le grandi imprese presentano un miglior sistema di monitoraggio rispetto alle medie e piccole.

3. Sustainability Governance Index (Indice di Governance della Sostenibilità): misura la capacità di governare la sostenibilità attraverso strutture organizzative dedicate. Il valore medio è 0,55, con le grandi imprese che raggiungono livelli buoni (0,72), mentre le PMI hanno livelli di governance sufficienti e mediocri.

CONSAPEVOLEZZA E DISCLOSURE ESG

Le imprese del campione mostrano una buona consapevolezza delle tematiche ESG nei propri documenti di policy, con una media di 0,72 sull’indice ESG Awakeness. Settori come Telecommunications, Energy e Basic Materials sono tra i più consapevoli.

GESTIONE E MONITORAGGIO DEI RISULTATI

Il monitoraggio delle strategie ESG, grazie alla presenza di KPI e scadenze definite, è mediamente buono, con le grandi imprese che dimostrano migliori sistemi di monitoraggio rispetto alle medie e micro-piccole imprese. I settori Basic Materials, Telecommunications e Real Estate mostrano i valori più elevati.

GOVERNANCE

Il livello di governance della sostenibilità assume un valore medio-buono (0,55), con le grandi imprese che raggiungono i livelli più alti (0,72). Settori come Utilities e Telecommunications si distinguono per un elevato livello di governance.

LA CONSAPEVOLEZZA C’È

Il secondo rapporto del 2023 offre un’istantanea del comportamento delle imprese italiane quotate riguardo alla sostenibilità ESG (ambientale, sociale e di governance). Complessivamente, le imprese mostrano un’elevata consapevolezza delle tematiche ESG, un buon monitoraggio e una buona governance della sostenibilità. Le grandi imprese, grazie agli obblighi di rendicontazione, presentano valori più

elevati degli indicatori rispetto alle medie e piccole imprese. Tuttavia, si osserva un miglioramento nella consapevolezza ESG proprio tra le PMI, segno del loro impegno nel definire policy e strategie sostenibili.

AREE DI MIGLIORAMENTO

Fra le tre dimensioni ESG, la governance ha registrato un incremento rilevante, specialmente nella trasparenza sulle attività di lobby, la gestione dei conflitti di interesse e le politiche su regali e rappresentanze. Nonostante questi progressi, è necessario intensificare gli sforzi nella rendicontazione delle informazioni aziendali, in particolare riguardo alle emissioni e all’esposizione ai settori ad alta intensità emissiva. Gli attuali indicatori ESG forniti dai diversi provider possono portare a valutazioni incoerenti sull’esposizione ambientale delle aziende. Pertanto, è fondamentale che le imprese identifichino e comunichino informazioni cruciali al sistema finanziario e agli stakeholder, preferibilmente utilizzando indicatori quantitativi.

SFIDE E DATI

La rendicontazione dello Scope 3, che include le emissioni indirette lungo tutta la catena del valore, è particolarmente complessa e le imprese trovano difficoltà nel fornire dati accurati. La disponibilità di dati quantitativi e affidabili rimane al centro del dibattito sulla sostenibilità. Il sistema finanziario soffre la qualità dei dati forniti dalle aziende, spesso proprietari e non facilmente accessibili pubblicamente. Allo stesso tempo, le imprese devono migliorare la consapevolezza su quali informazioni sono cruciali per una rendicontazione più trasparente, soprattutto se intendono emettere prodotti finanziari legati alle loro performance di sostenibilità. In conclusione, il rapporto evidenzia un miglioramento significativo nella consapevolezza ESG tra le PMI, ma sottolinea la necessità di maggiore trasparenza e qualità dei dati per supportare il sistema finanziario e gli stakeholder nelle loro valutazioni di sostenibilità.

Speciale Sostenibilità / CIRCOLARITÀ

ITALIA ANCORA AI VERTICI

Lo conferma il VI rapporto sull’economia circolare in Italia presentato da Circular Economy Network (CEN) ed ENEA. Quasi un quinto della produzione italiana deriva dal riciclo, siamo al secondo posto in Europa per tasso di utilizzo circolare di materia. Parte del merito va alle nostre piccole e medie imprese (PMI): il 65% dichiara di aver attuato pratiche di economia circolare. Un aumento notevole rispetto al 2021

da di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Dentro il Green Deal, un piano d’azione per l’economia circo lare per dissociare finalmente la crescita economica dall’uso delle risorse e passare a sistemi circolari di produzione e con sumo.

A CHE PUNTO SIAMO?

Per questo conomia circolare calcolati e comparati le cinque maggiori economie dell’Unione mania, Spagna e Polonia) utilizzan do – per la prima volta quest’anno – i parametri ufficiali della Com

e consumo, gestione dei rifiuti, materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità

sue componenti. Innanzitutto, il dato positivo dell’Italia deriva in buona misura dalla gestione dei rifiuti. Il nostro tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 2021 (71,7%) è migliore di quello della Germania e ben sopra la media UE. Meno soddisfacente è il riciclo dei rifiuti urbani (49,2%), che negli ultimi 5 anni è cresciuto del 3,4% ma rimane ancora al di sotto degli obiettivi stabiliti. Tutto ciò a fronte di una produzione media pro capite di rifiuti urbani in Italia, che è passata dai 504 kg/ab del 2018 ai 494 kg/ab del 2022, dove la media europea è di 513 kg/ab. Altro dato estremamente positivo è la produttività delle risorse: per ogni chilo di risorse consumate in Italia nel 2022 si generano 3,7 euro di PIL (+2,7% rispetto al

UN ULTERIORE PASSO AVANTI NELLA CIRCOLARITÀ: APPROVATA IN VIA

Grazie a questo atto legislativo, approvato lo scorso 30 maggio, sarà più facile per i consumatori chiedere la riparazione anziché la sostituzione e i servizi di riparazione diventeranno più accessibili, trasparenti e allettanti.

molte delle quali strategiche per l’industria delle rinnovabili.

Speciale Sostenibilità / PER IL PAESE VERDE

CURA NATURALE

Una soluzione ideale è Brave Crescita Sana, un prodotto innovativo con inoculi utrire e prendersi cura delle proprie piante in maniera naturale, senza l’utilizzo di prodotti chimici, è possibile grazie alla Linea Brave de Il Paese Verde. Prodotti dalla tecnologia innovativa che apportano una serie di importanti benefici, come lo sviluppo di microrganismi utili per favorire la crescita e consentire alle piante di rafforzare le proprie difese.

RADICAZIONE PODEROSA

Un metodo efficace e sostenibile contro stress biotici e abiotici, che aiuta a prevenire le principali patologie delle piante lungo tutto il loro ciclo vegetativo. Per favorire una radicazione poderosa e potenziare l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle piante, il sostegno Brave Crescita Sana, un prodotto innovativo con inoculi di funghi micorrizici e batteri della rizosfera.

FERTILITÀ DEL SUOLO MIGLIORATA

La sostanza organica di Brave Crescita Sana, migliora la fertilità del suolo e comporta un utilizzo efficiente dell’acqua da parte delle piante, favorendo l’assorbimento degli elementi nutritivi. Ricco di acidi umici, stimola la radicazione e la simbiosi tra apparato radicale e funghi micorrizici: le piante saranno quindi più resistenti a stress di vario genere (attacchi parassitari, fungini, idrici e termici). Brave Crescita Sana è consigliato per ortaggi, piante aromatiche e da frutto. Periodo d’uso da febbraio a novembre.

RICCO DI ACIDI UMICI, STIMOLA LA RADICAZIONE E LA SIMBIOSI

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Speciale Sostenibilità / PER ELHO

GREENVILLE, LA GAMMA AL 100% IN PLASTICA RICICLATA

Una dimostrazione di come il design elegante può andare a braccetto con funzionalità e sostenibilità

cm alla più grande di 55 cm. La collezione è declinata in diversi colori naturali e perfettamente abbinabili al verde che abita la casa e il giardino. Che i vostri clienti abbiano una sola pianta o vogliano rigiungla urbana sul balcone, la balconiera dal design lineare Greenville è la scelta ideale, disponibile in vari colori naturali. Inoltre, a testimonianza della continua innovazione ricercata da Elho, i ganci integrati sono facilmente regolabili e adatti a ringhiere

A PARTIRE DA GENNAIO

2024 ELHO HA RAGGIUNTO

SERBATOIO D’ACQUA

INTEGRATO

Ivasi Greenville hanno stile, un serbatoio d’acqua integrato e sono realizzati con plastica riciclata. Rappresentano elementi non solo decorativi ma anche ecosostenibili in giardino, sul balcone o sul terrazzo. E lo fanno tutto l’anno, poiché sono resistenti al gelo e ai raggi UV. Si può scegliere tra i modelli Greenville Round, Greenville Trough, Greenville Bowl, Greenville Hanging Basket o, all’interno dell’assortimento per balconi, tra Greenville Easy Hanger e Greenville Easy Balcony.

L’IMPORTANTE TRAGUARDO

DI PRODURRE I PROPRI

PRODOTTI CON PLASTICA

RICICLATA AL 100%, IL CHE

EQUIVALE A RICICLARE

12 MILIONI DI KG DI RIFIUTI

ALL’ANNO

Tutti i vasi Greenville hanno un serbatoio d’acqua integrato, dove immagazzinano l’acqua in eccesso a cui la pianta può attingere alla bisogna. In questo modo si evitano i ristagni d’acqua e si fornisce alle piante una riserva per quando hanno di nuovo sete. È una gran comodità quando si dimentica accidentalmente di bagnarle o quando invece si annaffiano troppo, mantenendole a lungo rigogliose e in salute. Questi vasi di alta qualità sono a prova d’urto e realizzati con amore per la natura: sono infatti prodotti in plastica al 100% riciclata.

60 ANNI E UN GRANDE TRAGUARDO

di kg di rifiuti all’anno. In concomitanza con la celebrazione dei suoi 60 anni di storia, questo traguardo dimostra che la visione dell’azienda familiare è quella di rendere il pianeta più verde e migliore producendo vasi sostenibili. Il percorso verso la produzione di vasi e fioriere in plastica riciclata è iniziato nel 2006: attraverso la ricerca e l’apprendimento di come utilizzare i materiali riciclati nel processo di produzione, Elho ha raccolto conoscenze e investito per essere in grado di lavorare il rigranulato della plastica usata. Ma il viaggio non finisce qui. Elho, infatti, consapevole che i piccoli passi di oggi creano grandi cambiamenti per il domani, continuerà a lavorare per migliorare ulteriormente la propria sostenibilità aziendale e, così facendo, ispirare altri a intraprendere iniziative simili.

VARIE MISURE E COLORAZIONI

Per offrire una gamma esaustiva ai clienti, questi vasi sono disponibili in molte misure, dalla più piccola con diametro di 14

A partire da gennaio 2024 Elho ha raggiunto l’importante traguardo di produrre i propri prodotti con plastica riciclata al 100%, il che equivale a riciclare 12 milioni

Per maggiori informazioni WWW.ELHO.COM/IT - SALES.ITALY@ELHO.NL

Questi vasi di alta qualità sono a prova d’urto e realizzati con amore per la natura: sono infatti prodotti in plastica al 100% riciclata e riciclabile attraverso l’energia eolica della turbina di Elho.

Vaso Greenville.

Speciale Sostenibilità / PER CIFO

ARTEFICI DI BELLEZZA, CUSTODI DELL’AMBIENTE

In un mondo in cui la sostenibilità sta diventando un valore sempre più centrale, le aziende devono rispondere alle future esigenze dei clienti. Ecco come Cifo ha scelto di farlo

Cifo ha dimostrato un impegno costante nella protezione dell’ambiente e ha abbracciato la filosofia della sostenibilità e dell’ecologia, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale. Ma non si ferma qui. Dopo aver introdotto astucci e cartoni in carta certificata FSC, sta ora adottando flaconi ed etichette in plastica riciclata, segnando un ulteriore passo avanti nel percorso verso la sostenibilità. Questa evoluzione del packaging, iniziata con il restyling grafico della linea Barriera Naturale, rappresenta un impegno tangibile per ridurre l’impatto ambientale. I nuovi imballaggi non solo riducono l’uso di risorse non rinnovabili, ma garantiscono anche che i prodotti siano sicuri per l’uso su piante aromatiche, frutti e ortaggi, senza lasciare residui nocivi per le persone, gli animali domestici o gli insetti utili. CIFO HA DIMOSTRATO UN

SAPER RICONOSCERE I TREND

“Siamo artefici di bellezza, custodi dell’ambiente”, questa filosofia guida tutte le iniziative e si riflette nella linea di prodotti naturali e biologici, in particolare nella linea Barriera Naturale. Questa linea è dedicata alla ricerca e alla produzione di prodotti che potenziano le difese naturali delle piante contro i patogeni comuni, utilizzando estratti vegetali, naturali e biologici. Cifo è stata una delle prime aziende nel settore a credere nei prodotti 100% naturali, riconoscendo un trend di mercato in continua crescita. Prodotti, come Cifoblok Bio, Sapone Molle, Propoli, Tannino e Aceto, stanno diventando sempre più popolari e suscitano meno scetticismo rispetto al passato. Questo è anche grazie all’impegno nel promuovere una nuova prospettiva tra i consumatori, incoraggiandoli a sperimentare prodotti naturali di alta qualità. I formulati di Barriera Naturale non so-

lo rispettano l’ambiente, ma sono anche contenuti in imballaggi ecosostenibili. Tra le novità più rilevanti, l’Olio di Neem, disponibile in tre diverse formulazioni: olio concentrato, olio pronto all’uso e polvere. Questa gamma di prodotti si basa su estratti vegetali noti per le loro proprietà benefiche per le piante, offrendo soluzioni efficaci e rispettose dell’ambiente.

LA LINEA BIONATURA

La linea BioNatura, lanciata recentemente, è stata arricchita con un prodotto innovativo: TALEE. Questo innovativo formulato in polvere pronta all’uso è stato progettato per favorire la radicazione delle talee ed è un altro esempio dell’impegno per soluzioni biologiche ed ecosostenibili. TALEE è stato sviluppato dal reparto di Ricerca e Sviluppo, in costante studio di prodotti che coniughino efficacia e rispetto per l’ambiente. Cifo è un esempio di come un’azienda possa coniugare bellezza, qualità e sostenibilità. L’impegno per l’ambiente non si ferma alla produzione di prodotti naturali, ma abbraccia ogni aspetto dell’ attività, dall’innovazione nella ricerca e sviluppo all’adozione di imballaggi ecosostenibili. Cifo continuerà a lavorare per essere artefice di bellezza e custode dell’ambiente , rispondendo alle esigenze dei clienti e contribuendo a un futuro più verde e sostenibile.

Per maggiori informazioni WWW.CIFO.IT

La linea BioNatura.

Speciale Sostenibilità / PER LAVAVERDE

BENVENUTA CLEAN THERAPY

Il centro studi Faster ricerca e sviluppa ogni giorno soluzioni innovative per rispondere alle esigenze del mercato. L’esperienza decennale del team nel settore delle lavanderie e le sofisticate tecnologie permettono di proporre prodotti performanti e sicuri

La gamma di prodotti professionali LavaVerde si arricchisce con Clean Therapy, un’esperienza sensoriale avvolgente e ristoratrice che stimola i nostri sensi. Immersi nella frenesia della vita moderna, spesso trascuriamo il piacere di prenderci cura dei nostri indumenti e, di conseguenza, di noi stessi.

Grazie a Clean Therapy ogni passaggio della routine di cura dei capi diventa quindi un’opportunità per coccolarci e viziare i nostri sensi.

TRE PROFUMAZIONI

La linea Clean Therapy è composta da tre profumazioni: Ambra Emotion, Marine Intense e Coral Sensation.

Marine Intense è un viaggio affascinante attraverso i giardini di fiori d’arancio, bergamotto, gelsomino e note legnose, un bouquet armonioso che risveglia i sensi. Le note di testa, fresche ed energizzanti, come il bergamotto e i fiori d’arancio, si mescolano con le note di cuore, calde e sensuali, come il gelsomino, dando vita a un profumo che è al tempo stesso rinfrescante e avvolgente. Le note finali, legnose e terrose, aggiungono un tocco di mistero e raffinatezza, rendendo questo profumo un’esperienza olfattiva unica.

LA LINEA

CLEAN THERAPY È COMPOSTA DAL DETERGENTE IGIENIZZANTE PER TUTTI I TIPI DI TESSUTO, L’ELISIR PROFUMA BUCATO E IL MIST, UN DEODORANTE IGIENIZZANTE PER TESSUTI E AMBIENTI.

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SENSORIALE

AVVOLGENTE E RISTORATRICE CHE

Con Ambra Emotion possiamo immergerci nella dolcezza della mela, un profumo che evoca l’aroma fruttato e riconoscibile, con una punta di spezie, come il cardamomo, che offre un profumo unico e distintivo, aggiungendo un tocco di calore e di autenticità. L’ambra, con il suo profumo simile all’ambra grigia, aggiunge un tocco sofisticato e raffinato, mentre il cedro, con il suo aroma legnoso e terroso, conferisce un senso di profondità e maturità.

STIMOLA I SENSI

Per maggiori informazioni WWW.LAVAVERDE.IT

Coral Sensation conquista immediatamente con le sue note di agrumi, patchouli, fiori e vaniglia, e ci conduce in un giardino di fiori, dove ogni nota si fonde in un accordo armonioso. L’apertura è un’esplosione di frutti succosi, con note di agrumi che danno vita a un’atmosfera estiva fresca e vivace. Il patchouli aggiunge un tocco di aromaticità, creando un equilibrio tra le note dolci e quelle più profonde. Le note floreali, come il gelsomino, aggiungono delicatezza, mentre la vaniglia regala un profondo senso di calore e dolcezza.

Speciale Sostenibilità / PER NEWPHARM

RESTYLING? SÌ, INNOVATIVO E LUNGIMIRANTE!

Newpharm® ha concentrato la propria attenzione nel rinnovare la linea degli insetticidi e repellenti, uno dei settori trainanti del gruppo, che propone soluzioni efficaci, sicure e a basso impatto ambientale

L’etica e i valori morali radicati nell’operato di Newpharm® hanno guidato il gruppo verso un approccio costruttivo e innovativo. Questo impegno costante ha portato allo sviluppo di soluzioni mirate a garantire un utilizzo corretto dei prodotti e a fornire al consumatore informazioni tecniche chiare ed essenziali. Il restyling della linea di insetticidi rappresenta una svolta significativa rispetto agli standard precedenti, che si limitavano a mostrare gli insetti bersaglio e le modalità d’uso, creando confusione comunicativa data l’esagerazione di colori e claim.

COLORE E GRAFICA RIPENSATI

e sull’esperienza professionale che contraddistingue i prodotti Newpharm®.

SENZA DIMENTICARE PACKAGING E MERCHANDISING!

L’azienda ha adottato un approccio diversificato, focalizzandosi sull’illustrazione chiara , minimale e dedicata al funzionamento del prodotto. La scelta del bianco come colore predominante riflette il desiderio di modernità e tranquillità in un mondo sempre più frenetico. Il bianco rappresenta il tono

IL FEELING

È IMMEDIATO: ADOPERARE UN PRODOTTO "PROFESSIONALE", ALLA PORTATA DI CHIUNQUE

privilegiato di un prodotto “da farmacia” orientato ad un connubio indissolubile efficacia-sicurezza. Le illustrazioni distintive conquistano il centro della scena, spiegando in dettaglio ogni prodotto e coinvolgendo il consumatore. Il claim “Ispirati dalla scienza. Raccomandati dai professionisti. Realizzati per la protezione dei vostri spazi” sottolinea l’approccio basato sulla ricerca scientifica

Il packaging è caratterizzato dalla disposizione delle informazioni di stampo professionale, su uno sfondo bianco che dà un tono serio e scientifico. Il minimalismo viene bilanciato da illustrazioni colorate e chiare che attirano l’attenzione sullo scaffale. Il feeling è immediato: adoperare un prodotto “professionale”, alla portata di chiunque. Senza dimenticare il merchandising, che si è evoluto parallelamente al lancio della nuova linea grafica. Un esempio sono gli espositori da terra e da banco, che riflettono la linea estetica e la chiarezza concettuale della nuova grafica. Gli espositori da terra sono stati progettati per catturare lo sguardo dei clienti e guidarli attraverso i prodotti in modo intuitivo, mentre gli espositori da banco offrono un facile accesso ai dettagli e alle informazioni essenziali. In conclusione, questo restyling rappresenta un passo avanti significativo nel settore, evidenziando l’impegno di Newpharm® per un’innovazione continua. La combinazione di estetica accattivante, informazioni dettagliate e valori etici rende i prodotti Newpharm® una scelta ideale per chi cerca soluzioni efficaci e sostenibili per la protezione degli ambienti.

La linea Insetticidi e repellenti dopo il restyling.

Speciale Sostenibilità / PER VERDEMAX

NNON SPRECARE ACQUA

Il cambiamento climatico e il conseguente aumento delle temperature hanno spostato sempre di più l’attenzione, negli ultimi decenni, verso l’uso di pratiche ambientali sostenibili, sia a livello collettivo che individuale

È questo l’obiettivo di questo particolare sistema che permette di immagazzinare l’acqua piovana, canalizzata nelle grondaie, all’interno di un serbatoio dotato di una capacità di raccolta fino a 350 litri. Inoltre, il rubinetto integrato consente un facile prelievo dell’acqua, mentre la struttura robusta e il design ergonomico ne facilitano l’installazione e l’uso quotidiano.

PERCHÉ È IMPORTANTE?

L’importanza della raccolta dell’acqua piovana non deve essere sottovalutata: non solo riduce lo spreco delle risorse idriche, ma contribuisce anche a prevenire l’erosione del suolo. Inoltre, l’acqua piovana, priva di cloro e altri additivi chimici, è particolarmente adatta per l’irrigazione di piante e orti, promuovendo una crescita sana e rigogliosa delle colture. Il contenitore per la raccolta dell’acqua piovana Verdemax rappresenta una scelta ecologica e intelligente per ogni appassionato di giardinaggio, dimostrando come le pratiche sostenibili possano integrarsi perfettamente nella cura quotidiana del nostro verde.

plici pratiche per contribuire a salvaguardare l’ambiente che ci circonda, partendo dal risparmio delle risorse idriche, attraverso la raccolta dell’acqua piovana. Il contenitore per la raccolta dell’acqua piovana Verdemax si distingue come una soluzione ideale per coloro che desiderano coniugare efficienza e rispetto per l’ambiente.

Per maggiori informazioni WWW.VERDEMAX.IT

UNA SCELTA ECOLOGICA E INTELLIGENTE PER OGNI APPASSIONATO DI GIARDINAGGIO

Speciale Sostenibilità / PER COMPO

LINEA FORTIGO PLUS: RESPONSABILE E SOSTENIBILE!

Ancor prima che la sostenibilità diventasse una tematica rilevante a livello sociale, COMPO aveva introdotto prodotti biologici sul mercato, affermandosi come precursore nel settore. Oggi, l'azienda continua a guidare l'innovazione con numerose linee di prodotti che incarnano i valori di sostenibilità e cura del pianeta

COMPO offre soluzioni che non solo soddisfano le esigenze del mercato, ma contribuiscono anche a un futuro più verde. La linea COMPO BIO Fortigo Plus ne è l’emblema, nonché la scelta ideale per chi desidera prodotti di alta qualità che rispettano l'ambiente. L’intera gamma è confezionata in contenitori di plastica riciclata ottenuta dalla raccolta differenziata domestica. I flaconi sono composti al 90% da plastica riciclata e l'imballo del terriccio è costituito al 60% di plastica riciclata e 100% riciclabile. Tutti i prodotti sono composti da sostanze 100%

COMPO BIO Fortigo Plus Universale

Questo concime è arricchito con attivatori naturali derivati dalle alghe, note per la loro capacità di adattarsi a forti cambiamenti ambientali. Promuove uno sviluppo equilibrato delle piante, consentendo loro di crescere in modo sano e vigoroso.

vegetali, privi di sottoprodotti di origine animale e sono consentiti in agricoltura biologica.

La linea Fortigo Plus, composta da concimi e terricci completamente sostenibili combina il meglio della natura con la scienza, offrendo alle piante un valido supporto per adattarsi ai cambiamenti ambientali, e garantendo una crescita, una fioritura e una fruttificazione eccezionali.

TUTTI I PRODOTTI SONO COMPOSTI DA SOSTANZE 100% VEGETALI, PRIVI DI SOTTO PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE E SONO CONSENTITI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

La linea COMPO BIO Fortigo Plus è arricchita da attivatori naturali che aiutano le piante a sopportare gli sbalzi di temperatura, di disponibilità idrica e le difficoltà da trapianto. Questi ingredienti speciali sono stati selezionati e formulati per assicurare una crescita sana e robusta delle piante.

COMPO BIO

Fortigo Plus Fiori

Arricchito con acidi umici, aumenta la fertilità del terreno migliorando l'assorbimento dei nutrienti e del fosforo, fondamentale per lo sviluppo dei fiori, e del potassio, essenziale per la bellezza e la robustezza delle piante.

COMPO BIO Fortigo Plus

Frutti

Contiene una concentrazione elevata di aminoacidi vegetali ottenuti da estratti di pisello, che migliorano la fruttificazione e la maturazione dei frutti, e incrementano l'assorbimento del potassio.

COMPO BIO

Fortigo Plus

Terriccio

Arricchito con Biochar, un carbone vegetale che aumenta la porosità e la fertilità del terreno. Il Biochar riduce l’impatto di CO2 e il consumo di acqua nel terreno, favorendo la ritenzione idrica e riducendo il numero di annaffiature necessarie. Inoltre, contiene Powhumus, un mix di acidi umici e fulvici che migliora ulteriormente la fertilità del suolo.

Per maggiori informazioni

UN’AMPIA GAMMA

Speciale Sostenibilità / PER VERDEVIVO

L’IMPORTANZA DEL PROCESSO A FAVORE DELL’IMPATTO AMBIENTALE

La consapevolezza d’uso nell’applicazione dei prodotti per la cura delle piante è uno tra gli aspetti fondamentali del concetto di sostenibilità legato al nostro settore

Le figure del Garden Lover e dell’Hobby Farmer oggi possono contare su un’ampia gamma di prodotti naturali di comprovata efficacia, come estratti vegetali, oli essenziali ed enzimi, noti per stimolare la crescita e migliorare la resistenza ai parassiti e ideali per essere applicati anche dai neofiti del giardinaggio ancora poco esperti. Per ottenere prodotti capaci di onorare il concetto di rispetto per l’ambiente e di garantire la massima efficacia è indispensabile focalizzarsi in modo accurato e rigoroso verso alcuni passaggi imprescindibili:

1. La qualità delle materie prime è cruciale: selezionare fonti eccellenti e

garantire condizioni di stoccaggio ottimali preserva l’efficacia dei prodotti.

2. La competenza formulativa è altrettanto importante: combinare adeguatamente sostanze attive e co-formulanti massimizza l’efficacia e la stabilità del prodotto. L’uso di trattamenti rispettosi delle caratteristiche originali delle materie prime assicura prodotti naturali di alta qualità.

3. Inoltre, la sostenibilità si riflette nell’esperienza del consumatore : un prodotto efficace e ben formulato non solo supporta la salute delle piante ma promuove anche un uso responsabile delle risorse, riducendo la necessità di sostanze chimiche dannose.

I TEMPI SONO MATURI

PER TRASFORMARE IL VIVAIO

ESTERNO IN UNO SPAZIO

ESPERIENZIALE DI SUCCESSO. C'È BISOGNO DI ABBRACCIARE

IL CAMBIAMENTO CON METODO E TRASFORMARE LA VENDITA DELLE PIANTE IN ESPERIENZE UNICHE

Il mercato dei vivai in Italia sta vivendo un periodo di grande trasformazione. I clienti non si accontentano più di acquistare piante, ma cercano esperienze uniche e significative che li avvicinino alla natura. Ecco alcuni consigli

INNOVAZIONI E RIVOLUZIONI PER IL FUTURO DEL VIVAIO ESTERNO

Sono entusiasta di condividere con voi alcuni spunti per trasformare il vivaio esterno in uno spazio esperienziale. Ho avuto il privilegio di partecipare a diversi eventi quest’anno, da MyPlant & Garden, dove ho gestito e progettato l’evento Garden Center New Trend 2024, alla visita alla fiera Spoga Gafa 2024 a Colonia, fino al piacevole confronto con un gruppo di gardenisti in occasione del meeting estivo di AICG, ospitato da Giorgio Tesi Group a Pistoia. Nulla come il confronto dal vivo stimola spunti e ispirazioni. Il mercato dei vivai in Italia sta vivendo un periodo di grande trasformazione. I clienti non si accontentano più di acquistare piante, ma cercano esperienze uniche e significative che li avvicinino alla natura.

LE INNOVAZIONI DISPONIBILI

Vediamo ora alcune delle innovazioni più interessanti che si stanno facendo strada nella trasformazione del vivaio esterno:

1. Intelligenza Artificiale e Automazione

L’intelligenza artificiale (IA) sta diventando un alleato prezioso se usata correttamente. Con l’IA, potete analizzare i dati dei clienti per prevedere tendenze di acquisto e personalizzare l’esperienza di visita. Sensori intelligenti per il monitoraggio dell’umidità e l’irrigazione automatizzata possono garantire che le piante siano sempre nelle migliori condizioni.

2. Piattaforme Digitali

Un sito web ben strutturato e un e-commerce efficiente sono ormai indispensabili. Offrire esperienze di realtà aumentata tramite app mobile può arricchire la visita dei clienti, mostrando come le piante apparirebbero nei loro spazi personali. Questo non solo aumenta l’engagement, ma facilita anche l’acquisto.

3. Spazi Esperienziali

Creare percorsi tematici e aree sensoriali può trasformare il vivaio in un luogo di scoperta e relax. Pensate a giardini tematici, aree didattiche per bambini e workshop

pratici dove i clienti possono imparare e sperimentare direttamente. Non si tratta più di testare, ma di rendere sistematica questo tipo di attività nei nostri spazi di vendita.

“STOP SELLING PLANTS, START SELLING GARDENS”

Sfacciatamente rubato da una pubblicità americana, questo slogan sottolinea che oggi più che mai è fondamentale passare dal semplice “vendere piante” al “vendere giardini”. Questo significa saper includere concetti più ampi rispetto alle caratteristiche di una singola pianta. Suggerimenti operativi, spunti e idee da provare per trasformare il vivaio esterno:

1. Investire in formazione e aggiornamento

La formazione continua è essenziale. Partecipare a corsi, workshop e fiere per rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e tecnologie. Questo permetterà di implementare nuove idee con sicurezza.

2. Utilizzare i dati a tuo vantaggio

I dati sono fondamentali per ottimizzare la gestione del vivaio. Software di gestione e monitoraggio possono aiutare a comprendere meglio le esigenze dei clienti e a migliorare l’efficienza operativa.

3. Promuovere la sostenibilità I clienti apprezzano l'impegno per l’ambiente. Adottate pratiche sostenibili come l’uso di materiali riciclabili, la riduzione dei pesticidi chimici e tecniche di irrigazione efficienti. Comunicate queste iniziative con orgoglio e soprattutto abbiate sotto controllo i numeri prodotti da queste promozioni.

4. Creare spazi interattivi e tematici

Trasformare il vivaio in un’esperienza sensoriale. Organizzate eventi, workshop e attività che coinvolgano i visitatori. Aree tematiche, giardini sensoriali e percorsi didattici possono rendere ogni visita unica e coinvolgente.

Anche in Italia è ormai chiaro che i tempi sono maturi per trasformare il vivaio esterno in uno spazio esperienziale di successo.

ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.

Visual idea / Erica Cherubini

g Aipsa informa / di Daria Orfeo, ha collaborato Luisa Falcone

SUBSTRATI

Èin collaborazione con

UNA NUOVA EDIZIONE

Ma soprattutto un nuovo strumento editoriale disponibile per gli operatori del settore orto-florovivaistico e hobbistico

uscita la nuova edizione “I SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE. Aspetti teorici ed applicativi di un fattore chiave delle produzioni in contenitore”, edito da Edagricole. Pubblicata quindici anni dopo la sua prima versione, l’opera è stata necessaria per aggiornare il testo alla luce delle attuali normative e scoperte scientifiche, nonché per tener conto dei nuovi contesti di utilizzo dei substrati. Dal lancio della prima edizione, il ruolo dei substrati di coltivazione ha subito significativi cambiamenti, sia nell’ambito della produzione orto-florovivaistica che in quello hobbistico, con l’emergere di nuove pratiche come il vertical farming, i tetti verdi, il verde verticale e sportivo. Grazie all’attività divulgativa, all’organizzazione di corsi tecnici e universitari, e all’evoluzione nel tipo e quantità di substrati impiegati, soprattutto di natura organica, il substrato è diventato uno strumento fondamentale per ottimizzare l’utilizzo di risorse come acqua, fertilizzanti, agro-farmaci, nonché per gestire le problematiche fitopatologiche, garantendo piante di migliore qualità al momento della vendita e più resistenti durante il trapianto. I nuovi materiali consentono anche il riutilizzo e il riciclo, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

GESTIONE PRATICA E BUROCRATICA DEL SUBSTRATO

Il substrato, oggi, non è più visto come un mero supporto per l’apparato radicale, ma come strumento atto a ottimizzare l’impiego di fattori produttivi quali acqua e fertilizzanti, facilitare la gestione delle principali problematiche fitopatologiche, e ottenere piante di maggior qualità in post vendita

“Il substrato è diventato uno strumento fondamentale per ottimizzare l’utilizzo di risorse come acqua, fertilizzanti, agrofarmaci, nonché per gestire le problematiche fitopatologiche, garantendo piante di migliore qualità al momento della vendita e più resistenti durante il trapianto”

(maggiore durata della fioritura, della vita utile e minore necessità di cure) o più resilienti se successivamente ricoltivate (minore stress da trapianto, migliore ripresa in campo). Infine, sempre maggiore attenzione verrà posta nei confronti del riuso dei mezzi di coltura, come già avviene spesso nelle produzioni fuori suolo, o al riciclo dei substrati esausti affinché il destino a fine vita del prodotto non comporti ulteriori oneri ambientali. Rimane l’esigenza, già evidenziata nella precedente edizione, di destinare fondi pubblici e privati al finanziamento di ricerche specifiche, spesso erroneamente valutate a scarso grado di innovazione tecnologica, e la necessità di collegare il mondo scientifico italiano a quello europeo, riunito intorno alla ISHS (International Society for Horticultural Science) e alla IPS (International Peatland Society). L’edizione 2024 è stata realizzata da Patrizia Zaccheo e Costantino Cattivello con i contributi di Raffaella Benedetti, Massimo Centemero, Laura Crippa, Piero Frangi, Francesco Giuffrida, Andrea Minuto, Giovanni Minuto, Daria Orfeo e Massimo Valagussa. Un importante strumento che tutte le aziende del settore dovrebbero avere per attingere informazioni utili per la gestione pratica e burocratica del substrato di coltivazione.

DARIA ORFEO/ Agronomo e consulente per il settore dei fertilizzanti, substrati e ammendanti. Dal 2007 è segretaria di AIPSA, l’associazione italiana dei produttori di substrati di coltivazione e ammendanti.
La copertina della nuova edizione 2024.

La nuova frontiera della consulenza botanica.

DAI AI TUOI CLIENTI LE INFORMAZIONI BOTANICHE DI

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E’ FACILE CON BOTANICA ON WEB!

CARTELLONISTICA

Botanica on Web permette di gestire e produrre la comunicazione per i prodotti del tuo punto vendita in modo semplice e veloce. Scegli le piante, aggiungi messaggi promozionali, prezzi o sconti e stampa in A3, A4, A5 e Archetto, anche con layout personalizzati!

KIOSK SELF SERVICE

APP OPERATORE MOBILE

Botanica on Web è disponibile su smartphone per gli operatori del reparto piante.

Fornire immediati consigli ai clienti,stampare cartelli e schede, direttamente in reparto, azzerando i tempi di lavoro.

Postazioni self service nel Garden Center dove i clienti, in autonomia, possono interagire con Botanica on Web e trovare tutte le informazioni botaniche, le indicazioni sulla cura o sulle caratteritische di ogni pianta. Potrai soddisfare, così, ogni loro curiosità o necessità!

FITOTOPONIMI.

OVVERO, QUANDO LA PIANTA DÀ NOME AL LUOGO

Benvenuti e benvenute in questo nuovo spazio di riflessione sulle parole. Una rubrica che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla nostra lingua e – perché no? – accendere la curiosità dei lettori. Bando alle ciance! Nuovo numero, nuovo tema.

Sono ormai diversi anni che, di tanto in tanto, frequento la casa in campagna di un’amica nella località di Olmo di Mira (VE), per noi solo Olmo. Mi è sempre apparso strano darci appuntamento a “Olmo”, il nome di un albero, come se fossimo dei vecchi amici che si danno appuntamento “al campanile” o “alla fontana”. Quell’olmo – questa volta con l’iniziale minuscola –doveva avere un significato speciale per gli abitanti della zona. In un mondo senza mappe satellitari, è stato un punto di riferimento accessibile a tutti, come una stella fissa per i navigatori in mare aperto. E poco importa se oggi non esiste più o è oscurato da un palazzo, perché la sua importanza sociale, urbanistica e culturale è rimasta nella lingua, che come è noto sopravvive più a lungo di un albero.

I fitotoponimi (dal greco phytòn ‘pianta’, topos ‘luogo’ e ònoma ‘nome’) sono i toponimi derivanti da nomi di piante. Nella toponomastica italiana sono spesso formati dall’unione del nome di una pianta e da un suffisso, spesso (ma non esclu-

sivamente) -eto, -eta, -ina, -aia indicante un insieme. Ne fanno parte boschi, brughiere, coltivazioni, spesso oggi non più riconoscibili, elementi pregnanti del paesaggio nostrano. Farne un elenco esaustivo riempirebbe pagine e pagine. I nomi, da basi latine, celtiche, greche e germaniche, si rifanno a piante fruttifere (albicocche, ciliegie, gelsi, mandorle, noci, pere, pesche, sambuco…), cereali (grano, segale, panìco, miglio, orzo), erbe e arbusti (erica, erba comune, felce, ginestra, edera…), alberi di vario genere (acacia, pioppo, betulla, frassino, abete, cipresso…), fino alle formazioni vegetali (boschi, canneti, brughiere, sterpaglie…).

Si tratta, per la maggior parte, di piccoli paesi di campagna non molto conosciuti, se non a chi ha legami con quel territorio. Tra i più noti, spiccano Rovereto in Trentino (‘bosco di roveri’), che presenta l’albero anche nel suo stemma; Carpi (MO), che deve il nome all’albero di carpine, della famiglia delle betulacee; ma anche Pero (MI), o i vari Castagnola, Castagneto, Castagna ecc.; la celebre Eboli (SA), dal nome del sambuco lebbio. Chiudiamo questo cerchio tornando all’olmo, da cui siamo partiti: Limone Piemonte e Limone sul Garda rimandano proprio all’olmo e non al limone, come sarebbe facile pensare (base celtica *lemos, ‘olmo’).

NICOLÒ DE ROSSI/ Nato e cresciuto a Venezia. La marea lo ha portato a Torino e a Pavia, dove si è laureato in Lingue e poi in Linguistica. Ama la scrittura in tutte le sue forme, e le lingue, di oggi e di ieri. Il suo profilo Instagram: @nico.teca

Get together point

Il Garden Center è anche incontro e condivisione. Lo sa bene Mara Maschi di Idea

Verde Maschi che quest’anno ha curato la realizzazione di un’area all’interno del Garden Center

New Trend durante MyPlant & Garden per mostrare come il Centro di giardinaggio può essere un luogo per le persone e la comunità

l Garden Center New Trend dell’edizione 2024 ha portato in scena tante idee innovative con le quali animare e rivitalizzare il proprio Garden Center. Tra queste vogliamo presentarvi il progetto Get together point, curato e realizzato da Mara Maschi di Idea Verde Maschi. Alla base di tutto vi è l’idea che il Centro di giardinaggio sia lo spazio ideale per passare del tempo di qualità incontrando e rispondendo alle esigenze specifiche della clientela. Un luogo in cui si socializza e ci si diverte. Lasciatevi ispirare!

Dallacolazioneall’aperitivo

Gli appuntamenti studiati per il Garden Center vanno da un Lazy breakfast al brindisi al tramonto. Ogni spazio Get together point si basa su un mix di 5 elementi:

Accoglienza

L’area accoglienza mira a creare uno spazio fisico accogliente e rilassante, richiamando elementi di design che offrono comfort e familiarità. L’uso di colori neutri, arredi confortevoli e decorazioni botaniche contribuisce a creare un’atmosfera calda e piacevole, dove gli ospiti possono godersi la giornata in un ambiente simile a casa, ma integrato nello spirito del Garden Center.

Creatività

L’elemento della creatività si concentra sull’innovazione e sull’originalità. Attraverso l’utilizzo di decorazioni uniche, l’ambiente diventa uno spazio ricco di ispirazioni, invitando

gli ospiti a vivere un’esperienza fuori dagli schemi tradizionali. Elementi creativi dovrebbero essere presenti negli ambienti, nell’alimentazione e negli eventi organizzati.

Attrattività

Il tema dell’attrattività rappresenta il cuore di questo progetto: catturare l’attenzione degli ospiti non solo attraverso elementi visivi coinvolgenti ma anche con una cucina unica e sperimentale. Decorazioni murali botaniche, illuminazione accogliente e arredi curati rendono l’area accattivante e invitante.

Comunicazione

La giusta comunicazione deve guidare gli ospiti attraverso l’esperienza. Segnaletica chiara, istruzioni dettagliate sulla disposizione delle postazioni e personale informato contribuiscono all’unicità dell’esperienza.

Sostenibilitàecommunity

Il tema della sostenibilità e della comunità mira a enfatizza l’impegno verso pratiche sostenibili e il coinvolgimento della comunità in cui si inserisce il Garden. Utilizzando materiali sostenibili per arredi e decorazioni, integrando idee regalo eco-friendly e collaborando con aziende locali, l’area si posiziona come un punto di riferimento sostenibile nel Garden Center.

Ecco come applicare questi cinque princìpi nell’area ristorazione del vostro Centro di giardinaggio!

credit: Mauro Consilvio

Light lunch

Un pranzo unico in mezzo alla bellezza del verde

Accoglienza

Per il look & feel dell’area, utilizzare le piante come elemento principale, attraverso l’uso di scaffalature, vasi sospesi, pareti verdi. I tavoli in caldo legno naturale accolgono con forme semplici, pulite e sinuose piante e fioriere protagonisti dell’area. Le forme dell’arredamento devono creare un flusso naturale. Sedute, che siano sedie, poltrone o panche, con imbottiture morbide, in tonalità più neutre o che richiamino i colori della natura. L’ambiente deve aiutare a disconnettere dalla frenesia quotidiana.

CONSIGLIO IN PIÙ

Collaborate con i fornitori del reparto décor per scegliere tovaglie e tessuti in armonia con il tema e per creare profumazioni personalizzate che rimangano nella memoria dei nostri clienti.

Creatività

L’elemento floreale è protagonista: devono essere sempre presenti centrotavola composti da piante in vasi di design o fiori freschi che donano freschezza alle tavolate. Si potrebbe anche sperimentare nella presentazione dei piatti, con una mise en place colorata e accessori divertenti, ma anche con l’uso di ingredienti freschi che seguono la stagionalità. E perché non essere creativi con elementi vegetali come microverdure, germogli e fiori edibili, protagonisti dei nostri piatti, e con bevande innovative a base di ingredienti naturali, erbe aromatiche e frutta.

• Sperimentazione nella presentazione dei piatti e mise en place colorata

• Incorporazione di elementi vegetali come germogli e fiori edibili

eventi o stagioni.

2. Organizzazione di eventi per coinvolgere gli ospiti, come degustazioni, sperimentazione di nuovi piatti, corsi di cucina o incontri tematici.

3. Integrazione con l’attività di lezioni botaniche semplici o decorazioni con fiori freschi durante il pranzo: valorizzando in ogni momento il tempo che il nostro cliente decide di spendere all’interno del Garden Center.

4. Implementazione di un programma fedeltà incentrato su acquisti di prodotti legati al verde e al giardinaggio.

5. Invitare sempre gli ospiti a contribuire con idee per migliorare l’area, incoraggiando un senso di partecipazione.

Comunicazione

• Menù, comunicazione e segnaletica sempre chiari e ben presentati.

per mantenere l’interesse degli ospiti e suscitare curiosità per la prossima visita. In più, offerta di piatti speciali o del giorno unici e in linea con

• Tavoli intimi per due e quattro persone, e tavoli più grandi per la condivisione

• Utilizzo delle piante come elemento principale attraverso scaffalature, vasi sospesi

• Materiale informativo nei vari info point per comunicare eventi e specialità.

• Programma delle attività diffuso su diversi canali social e pubblicitari.

• Illuminazione adeguata per esaltare la presentazione dei piatti e facilitare la condivisione social.

• Punti designati per le foto dei piatti o degli amici.

SostenibilitàeCommunity

• Utilizzo di materiale sostenibile per la mise en place.

• Collaborazione con fornitori locali per offrire prodotti freschi e di qualità.

• Menù leggero ma nutriente, con attenzione a verdure e proteine semplici.

• Murales o pareti dedicate alle storie e agli eventi della community.

• Pannelli informativi sulla sostenibilità e sui benefici degli alimenti utilizzati.

• Organizzazione di sessioni di sensibilizzazione coinvolgendo esperti.

• Attenzione agli sprechi alimentari, attraverso la collaborazione con organizzazioni locali.

Together with friends

Un aperitivo sotto il cielo del garden center

Accoglienza

Perché non realizzare un elemento architettonico che richiami il Garden Center? Per esempio una serra in miniatura, utilizzando una struttura metallica o in legno e incorporando vetrate trasparenti o in policarbonato per lasciar filtrare la luce naturale. Oppure, una forma geometrica interessante come, ad esempio, una cupola, un esagono o un ottagono. Possiamo arricchire l’area con un’ampia varietà di piante, creando un’oasi verde all’interno della serra. Non dimentichiamoci dell’illuminazione: luci decorative a catena o lanterne sospese dal soffitto per creare un’illuminazione accogliente. Arredi comodi e accoglienti, come divani, poltrone e tavolini bassi. E infine, optare per una selezione di musica rilassante o live durante eventi speciali.

Creatività

• Introdurre installazioni d’arte temporanee o permanenti che catturino l’attenzione. Sculture, murales o strutture interattive che stimolino la creatività e fungano da punti focali.

• Utilizzare proiettori per creare installazioni d’arte digitale in movimento durante i tramonti.

• Creare angoli dedicati alla lettura con libri d’arte, riviste tematiche e libri di giardinaggio.

La creatività si esprime anche nel menù: cocktail botanici, insalate floreali, piatti decorati con fiori edibili, gelati floreali, salse agli agrumi ed essenze aromatiche, tè botanici freddi, formaggi con miele e fiori, ecc.

• Serra in miniatura con struttura metallica o in legno, forme geometriche interessanti

Attrattività

Elementi di intrattenimento

• Eventi live per intrattenere gli ospiti

• Pareti interattive con argomenti che cambiano e zone fotografiche.

Aromi e Profumi

• Utilizzo di piante aromatiche e fiori.

• Opzione da asporto per passeggiare nel Garden durante l’aperitivo.

Comunicazione

Segnaletica chiara

• Guida i visitatori con segnaletica chiara e accattivante.

• Informazioni sugli eventi e offerte speciali. Collaborazioni e sponsorizzazioni

• Valorizzazione di collaborazioni con chef o bar tender

• Menù e specialità del giorno ben visibili, anche sul sito web.

SostenibilitàeCommunity

Cercare sempre di avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità locale:

• implementare un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, usando contenitori per il compostaggio e l’organico, riducendo al minimo il rifiuto destinato alla discarica.

• scegliere fornitori locali per ingredienti e materiali, in modo da supportare agricoltori e artigiani locali.

• bottiglie d’acqua riutilizzabili: offrire caraffe di acqua riutilizzabili e installare punti di riempimento per incoraggiare l’uso di bottiglie e borracce personali.

• Cocktail botanici e piatti decorati con fiori edibili

PL’arte di mixare

Combinare prodotti diversi è una strategia di marketing che fidelizza il cliente, distingue dalla concorrenza e fa bene ai conti. Ecco come si realizza di STEFANIA MEDETTI

iù prodotti, un solo nome, una splendida idea di marketing. È il bundle, un nome che si può tradurre con “pacchetto” e indica una strategia che attrae il cliente per la convenienza e contribuisce a spingere le vendite e gli utili. Raggruppando prodotti diversi, il bundling ne crea uno nuovo che offre maggiore valore al cliente, promuove la fidelizzazione e aiuta l’insegna a conquistare quote di mercato. Le ricerche, inoltre, dimostrano che il bundle, proprio perché si propone come un’offerta accattivante, ha il potenziale di far spendere al cliente più di quanto avesse preventivato, data la loro inclinazione verso l'offerta. L’urgenza, come insegna Amazon, è un driver formidabile, basti notare la formula “spesso acquistati insieme” con cui il gigante della distribuzione offre semplicemente la possibilità di acquistare prodotti aggiuntivi senza cambiare pagina e senza variazioni di prezzo. In pratica, non c’è sconto, solo maggiore convenienza nello svolgimento dell’operazione di acquisto. Per i Garden Center, il bundle è un alleato ideale: «Sì, perché permette di raggruppare prodotti complementari, aumentando la percezione del valore da parte dei clienti», conferma dagli Stati Uniti Wendy Wang, International Trade Specialist e proprietaria di F&J Outdoor, una società che vende coperture per arredamenti da esterni.

TRE TIPOLOGIE

Tradizionalmente, la formula si declina in tre modalità. Il primo caso è il bundling cosiddetto “puro”, che prevede che i prodotti siano venduti insieme e non acqui-

stabili separatamente. Questa formula movimenta il magazzino, stimola le vendite e incrementa il profitto, offrendo uno sconto su un acquisto multiplo. Classico esempio, il 3x2 che dà al consumatore la sensazione di fare un acquisto vantaggioso. Quello che il cliente non vede, in questo caso, è la somma dei margini relativi di ogni prodotto. E dunque, proporre il terriccio insieme ai vasi si traduce in scontrini più alti. La seconda tipologia, è la versione “mista” del bundling, che dà al consumatore l’opzione di acquistare solo il prodotto di interesse, senza pagare un extra per i prodotti o i servizi di cui non ha bisogno. Un esempio, in questo caso, sono i menù dei fast-food: si può comprare il singolo prodotto oppure un gruppo. Il vantaggio di

Wendy Wang, International Trade Specialist e proprietaria di F&J Outdoor.

questa formula è che l’azienda ha la possibilità di soddisfare le esigenze di clienti che vogliono scegliere e di quelli che puntano al risparmio. La terza tipologia di bundle è all’insegna del “mix and match”, ovvero, dà al cliente la possibilità di realizzare il proprio mix ideale scegliendo tra un serie di prodotti offerti a un prezzo scontato. Lo si vede nel caso di negozi di abbigliamento che permettono di scegliere fra prodotti di categorie diverse, per esempio, si possono comprare a prezzi scontati un pantalone, una camicia e un maglione, quando acquistati insieme. A questo modo, il cliente beneficia di un maggior senso di personalizzazione che, a sua volta, contribuisce a incrementare la fedeltà all’insegna.

MIGLIORARE LA MARGINALITÀ

Il bundling, abbiamo detto, fa bene ai conti. «Per migliorare la marginalità, si possono abbinare prodotti ad alto margine con prodotti essenziali a basso margine ‒prosegue Wang ‒. A questo modo, l’offerta assicura un sano profitto. Si possono anche creare bundle con prezzi diversi per attrarre clienti con diversa capacità di spesa». Ma il bello del bundling è che si presta a declinazioni aggiuntive, come l’add-on, cioè la possibilità di aggiungere altri prodotti a scelta, che permette di velocizzare i movimenti del magazzino. Il bundle, infatti, aiuta i prodotti che si muovono più lentamente, beneficiando del traino degli altri. «Una declinazione interessante è utilizzare il bundle per muovere i prodotti stagionali. In questo caso si associano a prodotti più popolari, oppure si presentano come un’offerta limitata nel tempo per creare urgenza e incoraggiare

l’acquisto prima dell’esaurimento delle scorte». Approfittando di associazioni di idee, il bundle può essere un modo per far provare più referenze ai clienti, oppure ancora può trasformarsi in una strategia applicata al visual merchandising, come raggruppare prodotti in base al codice colore, per creare una macchia che attiri l’attenzione: «Sul punto vendita, si possono mettere i bundle in evidenza con una segnaletica chiara che sottolinea il valore e il risparmio, senza dimenticare di formare il personale per suggerire i pacchetti più utili ai clienti». Anche senza entrare nel merito di acquisti di gruppi di prodotti, presentare prodotti concettualmente contigui è un modo per favorire l’acquisto. Classico esempio è l’arredamento da esterni che può essere abbinato a cuscini in tinta e un tappeto da esterno. Oppure ancora, tutto ciò che ha a che fare con la coltivazione dei pomodori

IL BUNDLING SI FA IN TRE!

1. Il primo caso è il bundling cosiddetto “puro”, che prevede che i prodotti siano venduti insieme e non acquistabili separatamente

2. La seconda tipologia, è la versione “mista” del bundling, che dà al consumatore l’opzione di acquistare solo il prodotto di interesse, senza pagare un extra per i prodotti o i servizi di cui non ha bisogno

3. La terza tipologia di bundle è all’insegna del “mix and match”, ovvero, dà al cliente la possibilità di realizzare il proprio mix ideale scegliendo tra un serie di prodotti offerti a un prezzo scontato.

può essere associato alle erbe aromatiche, ma si può giocare dando un nome accattivante al proprio mix. Infine, online, il bundle beneficia di una presentazione ad hoc: «si possono presentare i pacchetti sulla home page, sulle pagine dei prodotti, ma anche creare una categoria dedicata del menù. Attenzione alle immagini, che devono essere di alta qualità, accompagnate da descrizioni dettagliate per trasmettere i vantaggi di ogni singola offerta», conclude Wang.

Dentro l’azienda

Essere un punto di riferimento per la difesa del verde non è un mestiere facile, soprattutto in questo nuovo quadro legislativo. Simone Boroni, direttore marketing dell’azienda, ci racconta una Ital-Agro sfaccettata e pronta alle sfide, a cominciare dalla stagione presente, iniziata con il riconoscimento di Prodotto dell’Anno colloquio con SIMONE BORONI di FRANCESCO TOZZI

Le stringenti normative europee sui prodotti non scoraggiano Simone Boroni, il quale crede nell’importanza della qualità del prodotto. Se il prodotto funziona, i clienti non avranno problemi a fidarsi, ma servono, secondo lui, più prevenzione e informazione. In questo quadro più che positivo, esploriamo assieme a lui il lavoro di Ital-Agro, toccando aspetti meno battuti, come il catalogo e l’umanità nei rapporti degli agenti sul territorio, oltre ovviamente alle questioni di mercato.

Innanzitutto, come sta andando la stagione?

«Bene, stiamo recuperando rispetto all’anno scorso, in cui abbiamo patito abbastanza la variazione del piano normativo. Quest’anno siamo partiti a gennaio con un buon portafoglio. Nei mesi successivi siamo riusciti a mantenere performance abbastanza alte; stiamo recuperando bene sui nostri competitor, ovviamente non in tutti i settori allo stesso modo, perché ognuno ha i suoi punti di forza. Purtroppo, non ho i dati di sell-out del primo trimestre, quello che ho potuto vedere sono i riordini. E poi l’Italia è abbastanza frammentata in questo momento, con un Nord colpito da forti piogge e un Sud, invece, già più caldo. Bisognerà vedere cosa succede nei prossimi mesi, comunque ora il movimento c’è».

Prima hai accennato al cambio dei regolamenti comunitari: a che punto siamo, secondo te, con la percezione da parte dei rivenditori

e dei clienti? Il rivenditore ha fatto un cambio di passo o c’è ancora nostalgia di com’era prima? E poi, c’è la possibilità di un cambiamento della legislazione italiana?

«C’è nostalgia, in Italia c’è sempre nostalgia di quello che c’era ieri… Molte persone erano affezionate a dei prodotti che davano loro certezze. Se avevi un problema applicavi il prodotto e questo te lo risolveva. Oggi è un po’ più complesso di così, nel senso che bisogna essere molto ben informati – il rivenditore deve fare più informazione –, fare prevenzione, ma i prodotti sono efficaci, ed è questo che conta. Poi bisogna anche ammettere che se non sei una impresa e non hai determinati standard, anche se col prodotto naturale hai una foglia mangiucchiata, va bene lo stesso,

in fin dei conti. Secondo me sta al rivenditore spiegare al consumatore che ci sono prodotti alternativi che hanno quasi la stessa efficacia del prodotto chimico. Per quanto riguarda la legislazione, è vero che è stata approvata dal precedente governo, però secondo me dipenderà dal funzionario del ministero. Credo che bisognerebbe rivalutare alcuni prodotti. L’Italia, come gli altri paesi dell’UE, ha margine di movimento nell’ambito dell’attuazione delle politiche volute dall’Europa».

La linea per il giardinaggio VithalBIO è stata eletta Prodotto dell’Anno 2024. Un grande riconoscimento, ve lo aspettavate?

«È stata un’esperienza interessante e nuova, è un approccio diverso per il nostro settore. Ci è arrivata la comunicazione della vittoria a feb-

La linea VithalBIO, eletta Prodotto dell'Anno 2024.

IL RIVENDITORE DEVE FARE PIÙ INFORMAZIONE, FARE PREVENZIONE, MA

I PRODOTTI SONO EFFICACI, ED È QUESTO CHE CONTA

braio, durante MyPlant & Garden, non ce lo aspettavamo. Infatti, più che per il riconoscimento il mio interesse per il concorso era nato dall’inchiesta sui consumatori che ci sta dietro. Sapevo che, a prescindere da una vittoria, avrei avuto tra le mani un’indagine fatta intervistando 12.000 consumatori. Non è poco. Volevamo capire come stava andando il marchio e il prodotto. Alla fine, ci ha premiato l’innovazione della nostra linea VithalBIO , una gamma tutta naturale per la protezione delle piante, efficace e apprezzata dai consumatori. Adesso dobbiamo capire cosa ci tornerà da questa vittoria…».

L’azienda è Ital-Agro, però non siete sul mercato col marchio Ital-Agro adesso, o sbaglio? Avete un catalogo unico o separato nelle varie componenti del marchio?

«Dunque, l’azienda di riferimento è Ital-Agro, ma abbiamo anche un

contratto distributivo con KB, marchio importante in tutta Europa, e quindi distribuiamo i prodotti KB. Come Ital-Agro, invece, abbiamo deciso di non esserci con questo nome, e abbiamo creato il marchio Vithal, che oltretutto da quest’anno è anche sotto registro europeo. Con Vithal operiamo negli ambiti della difesa del verde; mentre la parte di concimazione e di difesa della casa è di KB, a grandi linee. Altre categorie di mercato, come per esempio i biostimolanti, sono rimaste libere a entrambi. È così che è nato VithalBIO, la nostra linea naturale. Dall’anno scorso poi siamo entrati nel mercato del professionale creando il marchio Vithal Expert . In particolare, con questo marchio ci rivolgiamo alle tante aziende di piccole dimensioni, oppure al privato che ha un appezzamento anche di modeste dimensioni, ma non ha per ovvie ragioni il patentino. Per quanto riguarda il catalogo, dall’anno scorso

è unico, in modo da riunire tutte le proposte».

A proposito di catalogo, quanti agenti avete nel territorio e quanto conta il loro ruolo? Ah, e poi, catalogo cartaceo o digitale?

«Contando agenti e sub agenti, sono 26. Copriamo tutta l’Italia, chiaramente con diverse modalità e posizioni. Gli agenti sono fondamentali, perché credo che nel nostro lavoro sia ancora essenziale il rapporto umano. Non si tratta solo di vendere, c’è l’ascolto, la consulenza, l’essere a disposizione se ci sono dei problemi, e anche la chiacchierata, ovviamente. Così avviene una vera fidelizzazione. Ora magari esagero, ma tante volte uno compra solo per la sintonia con l’agente… E sul catalogo, io faccio parte ancora della vecchia scuola: valigetta e catalogo cartaceo. Penso che quello faccia ancora la differenza».

Come vi dividete tra canale tradizionale e grande distribuzione?

Che proporzione c’è?

«Purtroppo, siamo poco presenti nella grande distribuzione: forniamo OBI e molto poco Leroy Merlin. Ma l’intenzione sarebbe quella di puntare di più su queste grandi strutture, per esempio entrare in Bricocenter. Con Leroy Merlin abbiamo ora solo due prodotti… Il resto è il classico tradizionale, che continua a darci importanti soddisfazioni, e la parte di vendita online, che comunque anche se minima va considerata».

C'è concorrenza nel vostro ambito? Come Ital-Agro, sentite una concorrenza forte?

«Nel nostro settore sicuramente sì, c’è concorrenza. Ma ce ne sono di due tipi: c’è una concorrenza basata sulla tecnica, sulla formula del prodotto, ed è la concorrenza che mi piace; e poi c'è la concorrenza di prezzo. Quest’ultima, secondo me, snatura la concorrenza sana e rende un po’ più difficile operare nel mercato».

Simone BORONI, Marketing Manager.

Varietà ma soprattutto

L'entusiasmo dei consumatori per piante e fiori che aggiungono colore e vitalità agli spazi domestici è palpabile, alimentato dal desiderio di creare ambienti accoglienti e rigogliosi. Tuttavia, le sfide non mancano: il maltempo e le piogge, ma anche l’aumento dei costi. Questo è in parte quello che ci ha raccontato Sabrina Pierri di “Paolo

Bonini – Il Mondo delle Petunie” in questa intervista. “Io e mio marito Paolo ci impegniamo costantemente a trovare soluzioni innovative. La primavera 2024 porta con sé nuove opportunità, con clienti che cercano piante forti e resistenti, mentre noi ci dedichiamo a coltivare usando pratiche sempre più sostenibili. Siamo fiduciosi che, con la nostra dedizione alla qualità e alla

sostenibilità, la stagione 2024 si rivelerà un successo per tutto il settore florovivaistico”. Abbiamo fatto un punto sulla stagione in corso ma anche sulle novità presentate, senza dimenticare la risposta della clientela alle stesse.

Come sta andando la stagione 2024?

«La stagione 2024 si presenta come un periodo dinamico e stimolante per noi del Mondo delle Petunie. Abbiamo assistito a una forte domanda da parte dei consumatori per piante e fiori che aggiungano colore e vitalità agli spazi domestici. Tuttavia, ci sono state anche sfide da affrontare, il maltempo e le tantissime piogge di questo ultimo periodo. L’aumento dei costi dei materiali e dei trasporti ha anche inciso sui dei costi di produzione, ma sia io sia mio marito Paolo cerchia-

Sabrina Pierri.

tanto colore!

mo costantemente di inventare soluzioni! La prima parte del 2024 ci sta offrendo anche nuove opportunità, nuovi clienti che cercano piante forti e resistenti. Dal canto nostro stiamo cercando di coltivare usando sempre più pratiche sostenibili scegliendo piante e varietà resistenti e che si adattano. Siamo fiduciosi che con la nostra dedizione alla qualità e alla sostenibilità, la stagione 2024 si rivelerà un successo per tutto il settore florovivaistico».

Quali sono le piante e i colori più richiesti?

«Stiamo osservando una forte domanda per le varietà resistenti sia alla siccità, sia alle forti piogge. Tra le piante più richieste vi sono sicuramente i Delosperma, di cui abbiamo un vasto assortimento varietale e coltiviamo molti formati diversi. I Delosperma sono apprezzati per la loro bellezza e facilità di manutenzione. Le petunie, soprattutto le nuove linee super resistenti come quelle della selezione Proven Winners, sono molto richieste. La linea Vista raggruppa varietà facili da curare, resistenti alle intemperie e molto vigorose; infatti, fioriscono continuamente da aprile fino all’autunno. La nostra forza è quella di riuscire a coltivare molte varietà e dai tanti colori: e ci sembra che la tendenza per questa primavera sia per i colori forti e decisi. Vediamo che i nostri clienti dei Centri di giardinaggio cercano tonalità vivaci come il giallo, l’arancione, il fucsia, il rosa acceso!

Una selezione che funziona sem pre molto bene sono le Petunia a fiore XXL. Grandi fiori per grandi piante, una selezione così preziosa che abbiamo deciso di creare una categoria speciale nel nostro as sortimento chiamata “Botticelli”. In questo gruppo raccogliamo le petunie più preziose, capaci di sedurre come i pittori classici del passato, pittori capaci di sfruttare la sinuosità delle forme e l’ampiez za dei colori per creare delle opere d’arte. Le petunie scelte per questa selezione fanno parte della gamma Fanfare® di Florensis».

Le novità che avete presentato come sono state accolte dai clienti?

«Sì, durante la fiera a Milano, MyPlant & Garden, abbiamo avu to il piacere di presentare il De losperma Desert Dancers, una novità che ha suscitato grande interesse tra i nostri clienti. Questa varietà di Delosperma si distingue per la sua resistenza e la sua bellezza, e soprattutto per la colorazione del fogliame, che va dal rosso intenso al viola scurissimo, con fioriture abbondanti nel periodo estivo e colori vibranti (purple e red) che ricordano i paesaggi desertici. La risposta dei clienti è stata estremamente positiva, con molti apprezzamenti per la sua capacità di aggiungere un tocco di colore e vitalità ai giardini e agli spazi esterni. I clienti hanno particolarmente apprezzato la sua resistenza alle condizioni ambientali avverse e la facilità di manutenzione, rendendola una scelta popolare sia per i giardinieri esperti che per i principianti. Siamo entusia-

sti di vedere come il Delosperma Desert Dancers continuerà a conquistare il cuore dei nostri clienti e ad arricchire i paesaggi urbani e rurali».

TRA LE PIANTE PIÙ RICHIESTE VI SONO SICURAMENTE I DELOSPERMA, DI CUI ABBIAMO UN VASTO ASSORTIMENTO

Come si sta evolvendo il canale Garden Center, secondo te? «È difficile rispondere per me! Posso dire quello che vedo, i nostri clienti cercano qualità e assortimento. Non importa che siano grandi Centri di giardinaggio o piccole aziende agricole, tutti vogliono piante belle, ben formate e soprattutto fiorite. Noi cerchiamo di rispondere e di essere sempre propositivi e questo entusiasmo i nostri clienti lo vedono e lo condividono. Posso dire che il Centro di giardinaggio sta diventando più vivace, più dinamico e questo mi fa ben sperare per il futuro!».

Una nuova stagione

Dopo l’acquisizione di Blumen Group, abbiamo approfondito la direzione che prenderà l’azienda nei prossimi anni. Quel che è certo è che il focus sarà l’assortimento

Paolo Panico, già direttore Vendite in Blumen dal 2013 al 2019, oggi è Head of Division Home & Garden. Nel nuovo incarico da qualche mese, gli abbiamo chiesto quali sono i progetti per i prossimi anni e soprattutto qual è la direzione dei marchi del gruppo. L’azienda infatti è stata recentemente

acquisita da Sipcam Oxon S.p.A., gruppo industriale privato italiano di rilievo internazionale nel settore dell’agrotecnologia. Con oltre 75 anni di esperienza, una presenza in tutti i continenti e un fatturato di oltre 600 milioni di euro, Sipcam Oxon è specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’agricoltura, inclusi

Paolo Panico, da quest’anno Head of Division Home & Garden di Blumen. Foto di Mauro Consilvio

agrofarmaci, intermedi chimici, prodotti biologici, biostimolanti, regolatori di crescita, fertilizzanti e sementi. “L’acquisizione da parte di Sipcam Oxon – dice Panico – apre nuove strade per la nostra divisione, permettendoci di attingere a una profonda conoscenza e a risorse innovative. La nostra visione è quella di arricchire ulterior-

mente la nostra gamma di prodotti hobbistici per l’orto e il giardino attraverso i brand più importanti del settore mantenendo l’eccellenza e la tradizione che da sempre ci contraddistinguono”.

Come è strutturata la proposta di Blumen?

«La divisione Home & Garden lavora su due canali di vendita: quello mass market (GDO) con il marchio Landen, per quanto riguarda i semi e i marchi Dueci e Crescita Miracolosa per il mercato plant care; il canale tradizionale con il marchio Blumen, che è leader nel mercato – per quanto riguarda il mondo dei semi – e Fito, Get Off e Master Green per il segmento plant care».

Come intendete approcciare il mercato nei prossimi anni?

«Quello che cercheremo di fare nei prossimi anni – attraverso un piano che coprirà il periodo 2025-2029 – è di lavorare sia sulle categorie di prodotti sia sui canali di vendita. Cosa vuol dire? Se parliamo del mass market, per esempio, non siamo presenti in alcuni canali di vendita e proveremo a entrarci attraverso una politica commerciale che valorizzi la nostra offerta complessiva. Sul ca-

“LA NOSTRA VISIONE È QUELLA DI ARRICCHIRE

ULTERIORMENTE LA NOSTRA GAMMA DI PRODOTTI

HOBBISTICI PER L’ORTO E IL GIARDINO ATTRAVERSO I BRAND PIÙ IMPORTANTI DEL SETTORE MANTENENDO

L’ECCELLENZA E LA TRADIZIONE CHE DA SEMPRE

CI CONTRADDISTINGUONO”

nale specializzato invece lavoreremo per ampliare la nostra proposta e la nostra presenza nel mondo dell’agro-shop puro, quindi di agrarie e consorzi agrari, dove vediamo una grossa potenzialità di crescita. Come crescere in questi canali? Con un’offerta assortimentale mirata, sia nel segmento delle sementi sia in quello della difesa piante».

Il tuo compito qui è quindi quello di organizzare al meglio i marchi Home & Garden.

«Il primo compito importante è quello di lavorare a stretto contatto con Sipcam Oxon che è proprietaria al 100% dell’azienda, anche per cercare di portare qualcosa del mondo professionale nel mondo hobbistico. Per Blumen è necessario cambiare un po’ la rotta, e perciò iniziare a investire sui mercati di forza. Noi lavoriamo

principalmente su tre mercati: semi, cura delle piante e il mondo dei PMC, quindi la difesa dagli insetti molesti. Su queste tre categorie vorremmo poter dire la nostra».

Quando parli di investimenti, cosa intendi nello specifico?

«Tutto quello che serve per arrivare nel migliore dei modi al consumatore finale. Si parte da un giusto assortimento che diventa l’abc per presentarci, per poi lavorare su tutti gli aspetti di marketing e comunicazione che valorizzeranno la nostra offerta. Faccio un esempio: per quanto riguarda i semi da prato, stiamo lavorando a un nuovo progetto di comunicazione integrata, volto a rafforzare il legame con il nostro consumatore-utilizzatore. Partiremo dal packaging, per il quale noi siamo sempre stati riconosciuti come azienda leader e lavoreremo su tutti gli altri temi della comunicazione».

Il mercato è in continua crescita e sembra in salute.

«Il nostro core business è cresciuto quasi del 20% dal 2019 Parliamo di semi e soprattutto di plant care. In un mercato stabile Blumen sta giocando una bella partita. Sipcam Oxon ha valutato che abbiamo ancora delle grosse potenzialità di crescita da sfruttare attraverso proposte mirate per canale di vendita. La tipologia di acquisto del consumatore è un po’ diversa nei canali di vendita. Tu pensa solamente al consumatore che va al consorzio agrario e al consumatore che va all’Esselunga a comprare i prodotti. Completamente diverso».

Informazione pubbliredazionale

PROFESSIONALITÀ E PASSIONE

Per il secondo anno consecutivo, Erica Cherubini ha avuto il piacere di collaborare con Decorum durante l’evento Garden Center New Trend. Questa esperienza è stata particolarmente entusiasmante per lei come progettista, poiché le ha permesso di mettere in luce la filosofia

Due sono stati gli obiettivi prin cipali che ci siamo posti. Primo: valorizzare la vasta gamma di piante disponibili, evidenziando come questa diversità offra infini te possibilità creative per la realizzazione di bancali di vendita accattivanti; secondo: mettere in risalto la qualità e la disponibi lità dei fiori recisi offerti da Decorum. La fase di selezione del prodotto si è rivelata tanto impegnativa quanto affascinante. Esaminare le diverse produzioni e scoprire la professionalità e la pas sione di ogni produttore, ciascuno specializzato in specifiche varietà stata un’esperienza formativa anche per me, che lavoro con piante e fiori da oltre 25 anni.

OCCHIO ALL’ESTETICA

Per valorizzare le piante abbiamo innanzitutto individuato gli spazi disponibili e le diverse tipologie di bancali espositivi. Ogni bancale è stato poi arricchito con varietà di piante accomunate da esigenze simili di luce, cura e posizione. Successivamente, abbiamo prestato attenzione agli aspetti estetici, selezionando piante in base a colore e forma delle foglie o dei fiori. Per il fiore reciso, abbiamo scelto di utilizzarlo per creare un ingresso scenografico nello spazio Garden Center New Trend. Il protagonista di questa installazione è stato il crisantemo, che De-

corum produce in varietà sempre nuove e dalle caratteristiche uniche. Lavorato in composizioni vegetative e giochi cromatici, il crisantemo ha trasformato l’ingresso in un giardino fiorito, evocando la bellezza di un campo di fiori. Questa scelta ha permesso di mettere in risalto la varietà e la qualità del crisantemo di Decorum, creando un impatto visivo straordinario. In conclusione, la collaborazione con Decorum non solo ha arricchito il mio lavoro di progettista, ma ha anche dimostrato come la combinazione di qualità, varietà e presentazione possa trasformare uno spazio espositivo in un’esperienza visiva unica.

“LA COLLABORAZIONE CON DECORUM

NON SOLO HA ARRICCHITO IL MIO LAVORO DI PROGETTISTA, MA HA ANCHE DIMOSTRATO COME LA COMBINAZIONE DI QUALITÀ, VARIETÀ E PRESENTAZIONE

POSSA TRASFORMARE UNO SPAZIO

ESPOSITIVO IN UN’ESPERIENZA VISIVA UNICA”

Stessa qualità di sempre

L’esperienza e la competenza hanno guidato per 50 anni Agribios Italiana e Il Paese Verde. Un grande passato che si lega a chiare prospettive di sviluppo colloquio con GIOVANNI RAVAGNAN di FRANCESCO TOZZI

Non sembra titubare Giovanni Ravagnan, CEO prima di Agribios Italiana e oggi di Wefert: un passaggio di proprietà non è sempre una cosa facile da gestire, soprattutto in termini di comunicazione. Ma dopo la vendita di Agribios Italiana al gruppo norvegese Yara, il nuovo progetto Wefert parte con una propria chiara fisionomia, riuscendo anche a cogliere importanti occasioni di crescita. È l’istanza di continuità a prevalere nelle vicende societarie. Così, in questo breve colloquio con il CEO di Wefert riusciamo a capire quello che probabilmente deve aver visto l’azienda norvegese: un’impresa italiana di eccellenza, con una grande attenzione allo sviluppo e alla sostenibilità.

Dunque, che cos’è il marchio Wefert e come è nato?

«Wefert, che sta per “noi fertilizziamo”, nasce pochi mesi fa, all’inizio di quest’anno. Nel febbraio 2024 Agribios Italiana è stata acquisita da Yara, una società multinazionale con sede a Oslo, che opera nel settore dei fertilizzanti in 60 Paesi, con un fatturato di oltre 24 miliardi di eu-

WEFERT FONDA

ro. Da questa acquisizione e dalla conseguente scissione del business dei fertilizzanti liquidi da Agribios Italiana è nata Wefert. In Wefert convergono due linee di vendita: una è quella dei prodotti liquidi destinati all’agricoltura professionale, che porta avanti il marchio Wefert; l’altra è quella de Il Paese Verde, la nostra divisione Home&Garden. Un nuovo progetto che nasce per offrire soluzioni agli agricoltori di oggi, coniugando le loro necessità produttive col rispetto dell’ambiente, dei terreni e delle colture, dando loro gli strumenti per un’agricoltura rigenerativa e per affrontare le sfide dell’European Green Deal. Ma non solo, con il marchio Il Paese Verde continueremo a offrire le migliori soluzioni anche per agli appassionati del verde e agli hobby-farmer».

Riguardo all’assetto societario, che cosa è cambiato, se è cambiato qualcosa?

«Di fatto, a livello di board l’as setto è rimasto lo stesso. Io sono rimasto amministratore. Quello che è cambiato, e ci tengo a sot tolinearlo come un aspetto di

Scopri tutte le novità de Il Paese Verde

crescita, è stato l’inserimento di due nuove figure: un responsabile ricerca e sviluppo, Filippo Piacente, e una responsabile commerciale, Annamaria Carrozza. C’è quindi un forte fattore di continuità rispetto a quanto fatto fino ad ora, ma con una parte di innovazione rispetto al passato rappresentata da questi importanti apporti, necessari allo sviluppo di Wefert».

Sono molto curioso rispetto a questo laboratorio di microrganismi. Potresti dirmi qualcosa in più? Mi sembra che i biostimolanti abbiano oggi un ruolo di primo piano… «È vero, i biostimolanti potrebbero avere un grosso peso in futuro. L’azienda produttrice di microrganismi e sita ad Assago (MI) è nata tra il 2021 e il 2022. Noi, come Agribios Italiana, siamo stati tra i primi in Italia ad affrontare il mondo dei microrganismi, più o meno nel 2009. Lavoriamo con bravi tecnici e con le Università di Milano e di Piacenza con cui sviluppiamo progetti di ricerca. Le soluzioni che creiamo poi vengono indirizzate sia alla linea dei prodotti liquidi, sia alla linea Home&Garden Il Paese Verde».

Quindi ora queste due linee di prodotti escono già come Wefert? Il Paese Verde uscirà con lo stesso

Giovanni Ravagnan, CEO di Wefert.

IN BREVE

Wefert è nata a seguito dell’operazione di vendita di Agribios Italiana, e propone al mercato prodotti validi e già ampiamente testati, in particolare quelli con inoculi di microrganismi prodotti nel laboratorio di proprietà, con sede ad Assago (MI), mentre la produzione avviene in uno stabilimento recentemente rinnovato in ottica industria 4.0, che conta 8.500mq. coperti, in un’area di 16.500 mq. www.wefert.it

nome ma avrà una indicazione che rimanda a Wefert e non più ad Agribios Italiana, giusto?

«È corretto. I prodotti sono stati registrati a nome Wefert due mesi fa. Quindi, a mano a mano che terminiamo le giacenze, i prodotti usciranno con le nuove etichette. La nostra responsabile commerciale seguirà tutta la linea di prodotti liquidi – prima focalizzata sul Sud Italia e ora estesa a tutto il territorio. Come hai detto tu, Il Paese Verde porterà l’indicazione di Wefert. È giusto sottolineare questi aspetti, in modo che non ci siano fraintendimenti ma una comunicazione chiara. Oggi viene un po’ a mancare questo abbinamento, ma i prodotti continuano a essere fatti nello stesso stabilimento e con la stessa alta qualità. E questa continuità vogliamo che sia percepita anche dal consumatore».

Qual è il prodotto o la linea che vi ha dato più soddisfazioni fino a ora?

«Tra i diversi prodotti de Il Paese Verde che abbiamo a catalogo, BRAVE Crescita sana è di sicuro un fiore all’occhiello. È davvero un ottimo prodotto me non ha ancora espresso ap pieno il suo potenziale. È anche un po’ la sinte si di quello che facciamo, del nostro mo do di lavorare, perché è concime orga nico con mi crorganismi, quindi soste nibile, e fatto

come si facevano i concimi di un tempo, col letame. È un mix di tante componenti di qualità».

Sul lato distributivo come siete organizzati?

«Mi verrebbe da dire che per il 90% lavoriamo con le Agrarie. Agrarie più o meno evolute, nel senso che ci può essere l’agraria vecchio stampo, oppure tutta quella serie di agrarie che strizza l’occhio al mondo del Garden. Poi noi siamo distribuiti su tutto il territorio nazionale e in particolare al Centro e al Sud. Nel Sud Italia ci sono delle agrarie ancora molto radicate alla tradizione. E abbiamo anche qualche bel Garden Center al Nord. Stiamo iniziando a segmentare i nostri venditori per identificare quali potrebbero essere una sorta di ambassador».

Qual è l’obiettivo di Wefert nel prossimo futuro? Su cosa puntate?

«Stiamo progettando di raddoppiare la capacità produttiva, di inserire qualche nuovo biostimolante (al momento stiamo studiando e testando nuove materie prime, per esempio alcune alghe); dall’altra parte implementare anche l’impianto produttivo di Villafranca Teniamo distinti i prodotti con microrganismi e biostimolanti dai fertilizzanti più semplici, che realizziamo a Villafranca».

BRAVE Crescita sana, uno dei prodotti di punta dell’azienda.

PLANTARIUM|GROEN-DIREKT, TUTTO ESAURITO!

La due giorni di Hazerswoude/Boskoop si preannuncia un appuntamento di particolare interesse per il settore. Soprattutto per tutte le novità sulle piante da esterno di FILIPPO TERRAGNI

Con un “tutto esaurito”, la terza edizione au tunnale di PLANTARIUM|GROEN-Direkt si prepara ad aprire i battenti (21-22 agosto), e i visitatori possono aspettarsi una gamma completa, nuova e altamente diversificata di piante da esterno. Oltre al gruppo di espositori fedeli, altri quaranta nuovi espositori presenteranno i loro prodotti. Quindi, ci sono molte novità da scoprire!

Marjolein Wieckardt, responsabile di PLANTARIU

M|GROEN-Direkt, è molto soddisfatta del tutto esau rito. “Siamo riusciti a creare spazio extra per gli stand nei padiglioni, ospitando i prodotti iscritti ai Green Retail Awards e il grande patio per la ristorazione in una spaziosa, luminosa e climatizzata tenda all’esterno dell’edificio. Il fatto che anche questi metri quadrati extra siano stati prenotati dimostra senza dubbio che la fiera è il luogo ideale per presentare i propri prodotti, incontrare nuovi contatti commerciali e ricevere ordini”.

M|GROEN-Direkt manifestazione ormai ben nota per la sua vasta gamma di novità. L’ultima edizione ha di mostrato come molti visitatori sia dai Paesi Bassi che da molti altri paesi affluiscono alla fiera. Con i Green Retail Awards, inoltre, gli organizzatori no un’attività concreta di sviluppo nel campo dell’innovazione nella gamma di prodotti.

QUANDO? DOVE?

Insieme alla Fiera Autunnale di GROEN-Direkt, PLANTARIUM|GROENDirekt, la Green Retail Fair, è il luogo ideale per tutti i professionisti coinvolti nel settore del verde, soprattutto per il comparto delle piante da esterno. La prossima edizione si terrà il 21 e 22 agosto 2024 e si svolgerà all'interno e intorno alla sala di GROEN-Direkt presso l’International Trade Centre nella città olandese di Hazerswoude/Boskoop.

Per ulteriori informazioni e per registrare la vostra partecipazione o visita, visitate il sito web: plantariumgroendirekt.nl.

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FROM GREY TO GREEN

Flower Council of Holland con la sua campagna dal titolo evocativo vuole invogliare i consumatori a trasformare i propri spazi esterni in un’oasi verde. A disposizione di coltivatori e commercianti un vero e proprio kit e tante immagini a uso gratuito di BENEDETTA MINOLITI

“From grey to green” (traducibile semplicemente in “dal grigio al verde”)

è la campagna di Flower Council of Holland che vuole dare la giusta motivazione ai consumatori per trasformare, tutto l’anno, il loro ambiente circostante in un’oasi verde in modo ecologico. Per sfruttare al meglio il momento della primavera, FCH ha aggiunto nuovi contenuti alla propria banca immagini.

LA PRIMAVERA PORTA SEMPRE NOVITÀ

Se c’è un momento perfetto per dedicarsi ai propri spazi verdi è la primavera. I colori accesi e le giornate che si allungano e diventano sempre più calde ispirano i consumatori a valorizzare gli spazi esterni. Ed è quello che vuole fare anche Flower Council of Holland con la sua campagna, incoraggiando le persone ad arricchire i propri spazi esterni con fiori e piante. Per farlo, FCH mette a disposizione una banca immagini per la promozione online e offline dei propri prodotti, dalla quale si possono scaricare immagini gratuitamente.

UN VERO E PROPRIO KIT

Uno dei poster realizzati da Flower Council of Holland per la campagna “From grey to green”.

Flower Council of Holland mette a disposizione un vero e proprio kit di strumenti “From grey to green” che comprende nuove immagini della campagna, banner e poster che possono essere utilizzati da coltivatori e commercianti per promuovere la campagna. Inoltre, sono presenti anche video in stop-motion che mostrano quali piante e fiori sono adatti al balcone a seconda della luce solare disponibile.

© Flower Council of Holland

NUOVI STILI. NUOVI OUTDOOR.

La nuova vita della lana

Agrivello, nata nel 2021, recupera lana proveniente da allevamenti del Friuli-Venezia Giulia per trasformarla in concime per le piante, senza aggiunta di additivi o addensanti

colloquio con CHIARA SPIGARELLI di BENEDETTA MINOLITI

Avreste mai pensato che la lana potesse essere utilizzata come fertilizzante? Probabilmente no. Per questo è interessante la storia di Agrivello, startup nata dalla ricerca scientifica nel 2021, che porta sul mercato un prodotto innovativo e green: il pellet fertilizzante naturale 100% di lana di pecora. “Io sono un’agronoma e nel 2018, mentre portavo avanti il mio progetto di dottorato con il Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine, mi sono imbattuta più di una volta, insieme ad altri colleghi, in della lana abbandonata nei boschi”. A raccontarlo è Chiara Spigarelli, agronoma e responsabile di Agrivello. Da qui, hanno iniziato a ripercorrere tutta la filiera della lana, trovan-

lana. “La lana, come qualsiasi altro rifiuto, deve essere gestita e smaltita, ma non è affatto semplice e si può rischiare che lo smaltimento venga fatto in modo poco etico”, ha spiegato Spigarelli. “Così abbiamo iniziato a ripercorrere la filiera e abbiamo portato in laboratorio quella lana che si poteva riutilizzare in altri ambiti, al di là di quello tessile”. Così, è iniziata la sperimentazione per utilizzi alternativi di questo rifiuto speciale, costoso e ad oggi difficile da smaltire. “Ci sono diversi tipi di lana non adatti al tessile. Questo perché ci sono razze che non sono indicate e quindi la loro lana viene buttata. Quando va bene va in discarica, altrimenti potrebbe essere riciclata male”.

LA DISINFORMAZIONE

Chiara Spigarelli, responsabile della startup Agrivello.

ra Spigarelli, c’è tantissima disinformazione sul settore della lana. “Quando andiamo alle fiere e parliamo con persone che non ci conoscono la prima reazione è di distacco. Il cittadino comune spesso immagina la lana come una fibra nobile, pregiata, da curare e filare. Nella pratica, va spiegato che in fase di tosatura ci sono degli scarti. Se la lana della schiena è pregiatissima, perché molto pulita, quella della coda e della gamba è spesso sporca e perde di qualità”. Concretamente, Agrivello si occupa di recuperare lana sporca proveniente da allevamenti del Friuli-Venezia Giulia per trasformarla in concime per piante, senza aggiunta di additivi e addensanti ma solo 100% lana di pecora. “Siamo l’unico impianto autorizzato in Italia a trasformare un concime dalla lana di pecora”, ha spiegato la responsabile di Agrivello.

UN PRODOTTO

“SMART E SOSTENIBILE”

Agrivello è un prodotto sostenibile a 360 gradi, come spiegato da Chiara Spigarelli. “Vogliamo garantire la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Quindi, non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Quella ambientale è la più semplice da interpretare perché evitiamo che un rifiuto venga smaltito nell’ambiente. Inoltre, rientra perfettamente in un discorso di economia circolare del territorio. Parliamo anche di sostenibilità economica, perché l’allevatore non deve smaltire il rifiuto. In questo Scansiona

modo un grosso problema viene risolto. Infine, a livello di sostenibilità sociale collaboriamo con i centri diurni, con ragazzi con varie disabilità. Facciamo quella che comunemente viene chiamata ‘inclusione sociale’ e in base alla disabilità cerchiamo di dare loro un ruolo nella filiera”.

I PRINCIPALI CANALI DI VENDITA

Agrivello è un prodotto interessante non solo per i piccoli e medi allevatori, ma anche per il mondo B2B e B2C. “Lavoriamo con le aziende che ci danno la lana e vogliono indietro il concime, come i piccoli e medi allevamenti. Il prodotto arriva anche ai consumatori, che ne fanno molteplici utilizzi. In generale Agrivello è un prodotto da orto, vivai, giardini e balconi, non è un concime per l’agricoltura intensiva”. Il prodotto è praticamente unico nel suo genere, ed è adatto anche ai set

LA SCHEDA TECNICA DI AGRIVELLO

• Concime organico azotato 100% lana di pecora

• Materia prima: 100% cascami di lana provenienti da allevamenti del Friuli Venezia Giulia

• Il prodotto si presenta in pellette in formati da 1, 2, 4 e 7 kg

• Utilizzo: su vaso o terreno libero per fiori, orticole o piante da frutto. Si consiglia di incorporare nello strato superficiale del terreno. Irrigare dopo l’applicazione

• Il prodotto è consentito in agricoltura biologica

• Trasformata in pellet e miscelata alla terra, la lana migliora la qualità del terreno perché trattiene l’acqua e rilascia lentamente importanti elementi nutritivi per le piante. Le proprietà in sintesi sono:

- Fertilizzante a lungo termine

- Rilascio graduale di azoto

- Ottima conservazione dell’acqua: fino a 3,5 volte il proprio peso

- Rende il terreno più morbido rigonfiandosi

- Previene il ristagno d’acqua e garantisce una migliore ventilazione

- Previene l’acidificazione del suolo

- Proviene da allevamenti locali

• Dosaggio: Si consiglia l’applicazione a pianta, al fine di potenziare gli effetti di concimazione e di mantenimento dell’umidità nel terreno

lana nel terreno rilascia azoto in maniera prolungata in quando dà effetti fino a 5 mesi dopo l’applicazione. Inoltre, trattiene l’acqua, grazie al suo potere igroscopico ed è utilizzabile anche in agricoltura biologica”.

GLI IMPORTANTI OBIETTIVI

La startup si pone un importante obiettivo a breve termine: fare più comunicazione possibile. “Il cittadino medio, ma anche l’orticoltore e il florovivaista, non conosce il settore della lana ed è scettico. Noi vogliamo fare divulgazione, promuovendo l’economia circolare e una sostenibilità che, come detto, sia a 360 gradi, quindi non solo ambien-

tale”. Per quanto riguarda invece medio-lungo periodo, Agrivello ha un obiettivo ambizioso: ricostruire la filiera della lana. “Bisogna partire dalla tosatura, un mestiere che non fa più nessuno. In Friuli arrivano dalla Nuova Zelanda per farlo”, ha raccontato Chiara Spigarelli. “In generale vogliamo dare valore ad ogni step della filiera, dalla tosatura alla cernita della lana”.

Il packaging del pellet fertilizzante di lana da 2 kg.

Identikit da pet lover

L’indagine di Nomisma per Zoomark ha pubblicato i primi dati sul mercato del pet non food. Così appare il proprietario italiano: dove acquista, cosa sceglie, cosa vuole…

di NICOLÒ DE ROSSI

La prossima edizione di Zoomark andrà in scena solo a maggio 2025 – manca ancora molto, lo so! – ma nel frattempo ci sono molte considerazioni da fare sul mercato che ruota intorno ai nostri amici pet. Il pet food, è vero, detiene la fetta più importante del mercato. Il non food – ad esempio integratori, antiparassitari, accessori, giochi, prodotti per l’igiene e lettiere – tuttavia, è un universo meno esplorato ma in grande evoluzione. Basti pensare che quasi un quinto della spesa complessiva per i nostri animali da compagnia coinvolge il non food e quindi non riguarda alimentazione e spese mediche. La sfida del non food interessa anche e soprattutto Zoomark, che assieme a Nomisma ha avviato una collaborazione volta a gettare luce sulle abitudini e le tendenze di questo comparto. Indagini di mercato ricche e complesse, i cui risultati saranno raccontati da qui alla prossima edizione di Zoomark. I primi dati sono stati pubblicati e noi vogliamo raccontarveli qui.

LA 21° EDIZIONE

Zoomark 2025 vi aspetta dal 5 al 7 maggio 2025 a Bologna Fiere

Dove si preferisce acquistare?

Il 37% del campione predilige i punti vendita specializzati fisici, sottolineando l’importanza di vedere prodotti dal vivo e di confrontarsi con gli addetti alla vendita; un altro 35% è per l’online, preferendolo per gamma di scelta e prezzi; la GDO è la scelta del 16%.

UN MERCATO CHE CRESCE

In aumento un po’ in tutto il mondo, soprattutto dopo la pandemia, in Italia si è registrata nel 2022 una crescita globale del settore pet di quasi il 20% rispetto all’anno precedente. Le famiglie italiane spendono 6,8 miliardi di euro annui per il benessere e la cura dei propri animali. Di questi, ben il 57% è destinato agli acquisti di alimenti mentre il 26% alle spese mediche veterinarie. Il restante 17% della spesa è quindi

dedicato al settore accessori , fra cui spiccano 5 macrocategorie: i ntegratori e antiparassitari, lettiere per gatti, accessori (per la casa e il comfort, guinzaglieria e abbigliamento), prodotti per l’igiene e la toelettatura, e giocattoli. Una spesa destinata a screscere, secondo le previsioni dei consumatori stessi, che prevedono un aumento di spesa soprattutto per lettiere per gatti, integratori e antiparassitari, ed apparecchiature elettroniche.

Cosa guida le scelte d’acquisto dei proprietari pet italiani?

Secondo l’indagine di Nomisma, soprattutto i gusti personali e il prezzo dei prodotti. Anche la sostenibilità inizia ad avere un peso considerevole, visto che il 46% degli intervistati afferma che porrà maggiore attenzione a questo aspetto nei prossimi 2-3 anni. Questo pone una sfida a tutto il comparto del non food, spingendo le aziende produttrici di accessori a proporre prodotti con un minore impatto ambientale e a prestare maggior attenzione alla sostenibilità sociale interna ed esterna.

IL PROFILO DEL PET OWNER

L’indagine di Nomisma per Zoomark ci permette di tracciare l’identikit del proprietario pet italiano: ha più di 45 anni (47% degli intervistati); appartiene a un nucleo familiare con figli conviventi (il 43% del panel); vive in un’abitazione con uno spazio esterno, ovvero con almeno un balcone oppure il giardino (89%).

Nucleo familiare FAMIGLIA CON FIGLI CONVIVENTI Tipologia di

ovvero abitazioni con giardino oppure balcone

Animale su cui si concentra la spesa pet

IL PET OWNER “ALTO SPENDENTE”

Il 32% del campione intervistato da Nomisma spende più della media per gli accessori del proprio animale. Per questa categoria di consumatori, il fattore decisivo nella scelta di acquisto di un certo accessorio è determinato dalla conoscenza e dalla fiducia verso il produttore. Si tratta di un consumatore “premium” che predilige l’online, molto attento alla qualità complessiva, ma anche al design e all’elemento estetico. Per il pet owner alto spendente l’acquisto di un accessorio comporta anche una forma di gratificazione personale. Dal punto di vista socio-demografico, l’incidenza è maggiore nella fascia di età 30-45 anni e fra le famiglie senza figli conviventi. La Lombardia, il Lazio, l’Emilia-Romagna e la Toscana sono le regioni italiane dove le famiglie spendono di più per gli accessori; da sole raggiungono più del 60% della spesa complessiva per il settore pet non food (circa 280 milioni di euro).

L#Sisboccia / Alessandro Fornasaro STORIE VECCHIE, OCCHI NUOVI

UN AMORE DI CLIENTE

Cosa serve per costruire una relazione duratura e proficua?

Attrattività, valorizzazione, fiducia, fedeltà, creatività, presenza... Gli stessi ingredienti che non possono mancare nella nostra attività di vendita

uglio è mese di matrimoni. E quest’anno ho diversi amici che hanno scelto di sposar si, di rinsaldare relazioni che durano da anni con il gesto d’amore più grande che si possa fare, legarsi per sempre alla propria anima gemella. Il matrimonio è l’atto finale di una frequentazione con l’altra metà, il coronamento celebrativo di qual cosa che è nato, è cresciuto e si è sviluppato anni addietro, ma che nel tempo ha saputo evolversi, culminando con la scelta di unirsi al la persona che ci accompagnerà per il resto della vita. E così, mentre festeggiavo i miei amici durante l’ultimo matrimonio, mi son divertito a notare le similitudini tra le relazioni sentimentali e quelle lavorative, ovvero quella tra noi e i nostri clienti. So di correre il rischio di essere ridon dante: ho più volte rimarcato l’importanza della relazione col cliente nei miei articoli. Ma credo che negli ultimi anni si stia perdendo di vista il valore di questo rapporto. Sembra che si tenda a dimenticare che, citando Henry Ford: “Non è l’azienda che paga i salari. L’azienda semplicemente maneggia il denaro. È il cliente che paga i salari”.

IL COLPO DI FULMINE

Vi ricordate la prima volta che siete stati preferiti, che siete stati scelti da qualcuno? Nella fase di incontro ciò che colpisce è sicuramente l’aspetto esteriore. Non è una conditio sine qua non, certamente, ma non può esservi interesse senza attrazione estetica. L’aspetto esteriore della nostra attività, colpisce, attrae, ammalia? La pulizia delle strutture e dei vetri interni, l’ordine dei prodotti sugli scaffali, la qualità delle piante, la chiarezza della cartellonistica, sono elementi che permettono l’innamoramento a prima vista e che ci distinguono in un mercato con un’infinita offerta come il nostro. Quanto riusciamo a farci belli? Ma soprattutto, riusciamo a mantenerci tali e a rinnovarci, un poco alla volta ogni anno, per non risultare mai gli stessi, continuando ad attrarre e a piacere nonostante il tempo passi? Non sappiamo mai quanto possiamo piacere a chi entra nel nostro punto vendita, o

quanto velocemente ci si possa innamorare di noi. Cerchiamo quindi di essere sempre impeccabili. Immagino che nessuno tenga ad apparire trascurato. Anche perché, citando un’amica, “la volta che ti presenti in disordine perché sei di corsa o hai fretta o semplicemente non ne hai voglia, stà tranquillo che trovi l’uomo della tua vita, che ti guarda come fossi un alieno”.

LA FREQUENTAZIONE

Poi viene la fase conoscitiva e di frequentazione dove ci si impara a conoscere: nella nostra metafora corrisponde al cliente che, dopo essere rimasto colpito dal primo acquisto, continua a tornare. È qui che abbiamo la possibilità di lasciare il segno, di legarlo a noi e di farlo innamorare della nostra azienda. Le carte fedeltà con le quali accumulare sconti, l’attenzione sempre alta verso i suoi bisogni, un piccolo gadget omaggio o un buono spesa in occasione di date particolari, un promemoria delle festività quali Festa della donna o San Valentino... È l’insieme di queste attenzioni che (forse) i nostri concorrenti non sanno che faranno sentire importante ogni nostro cliente, che lo fidelizzeranno. Avere un sistema gestionale potrà aiutarci a risultare attenti alle esigenze della clientela, memorizzando gli acquisti più frequenti, inviando suggerimenti di acquisto incrementando così la frequenza delle spese future o la media scontrino. Sia chiaro, (quasi) tutti questi riguardi sono possibili tramite automazioni informatiche, nessuno pretende che eseguiate voi ogni interazione. Anche se metterci il più possibile del vostro aggiunge indubbiamente autenticità al tutto.

L’INNAMORAMENTO

In ultimo avviene quello che potremmo definire come l’innamoramento: il cliente parla di noi, ci consiglia agli amici, è felice di far compere da noi. È legato alle attenzioni che gli abbiamo sempre riservato, agli omaggi che concediamo, alla cura nei dettagli che abbiamo posto nei lavori che abbiamo eseguito per lui. Abbiamo sempre risposto alle sue richieste,

ALESSANDRO FORNASARO / È figlio di un floricoltore. Ex rugbista, oggi è agente di commercio in floricoltura ed è innamorato del suo lavoro.

giustificando i possibili no che inevitabilmente potremmo aver detto. È uno scambio alla pari, questi sono i clienti più fedeli, quelli a cui possiamo chiedere consigli e pareri su come continuare a migliorarci. Quest’ultimo punto è importantissimo perché daremo l’impressione di rendere partecipi i clienti storici dei futuri progressi aziendali. La scienza dice che non riusciamo mai a vederci come ci vedono gli altri, perché il nostro riflesso allo specchio è inficiato dal nostro livello di autostima. È doveroso quindi chiedere ai clienti come sembriamo loro. Ascoltare chi ci ha scelto e continua a farlo da molto tempo, è d’aiuto per insegnarci a far innamorare di noi ulteriori clienti. Un breve questionario tramite mail, può aiutarci a capire quali sono i nostri punti di forza e come poterci migliorare. Se poi ad esso aggiungiamo un piccolo sconto come ringraziamento per il tempo dedicatoci, faremo sentire ulteriormente la nostra vicinanza e gratitudine. O più semplicemente un tablet messo all’uscita che chiede il grado di soddisfazione come negli autogrill (non ci sono posti da cui non si può trarre ispirazione).

LA FEDELTÀ AL RAPPORTO

Noi riusciamo a ricambiare la scelta che il cliente ci riserva ad ogni visita? Riusciamo a farlo sentire unico? È solo per abitudine che continuano ad acquistare da noi? Si sa, in una rela-

zione, lentamente viene meno tutto ciò che non è reciproco. Il settore delle compagnie telefoniche è di esempio in questo caso. Avrete notato che le promozioni migliori sono solo per i nuovi abbonati, mentre non vi è mai un premio per chi è cliente da molto più tempo. Non dimentichiamoci quindi di chi ci ha scelto dal primo momento, premiando chi ha il maggior numero di acquisti con la media scontrini più alta ad esempio. O riservando un viaggio premio presso qualche fornitore o qualcosa di più sostanzioso e realmente pensato per chi è un vero appassionato di piante. Ricordiamoci sempre di chi ci è stato fedele negli anni. Sono loro che ci hanno permesso, e ci permetteranno, di continuare la nostra attività.

CIÒ

CHE CONTA È ESSERCI

In amore non vince chi fugge. Vince chi resta, si interessa all’altro e prende a cuore la sua felicità. E proprio come per una pianta, è solo grazie alle continue cure che raccoglieremo i frutti o avremo in cambio splendide fioriture. Non tutte le annate saranno buone, non tutte le produzioni saranno le migliori e sicuramente nonostante i nostri sforzi in qualche caso non vi sarà affatto produzione. Ma vi posso assicurare che i clienti, tanto quanto i partner, hanno delle esigenze, delle necessità; e se non penseremo noi a soddisfarle, state certi che sicuramente qualcun altro lo farà.

Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura

NOVITÀ VIGORPLANT PULA DI CAFFÉ PELLETTATA

PULA DI CAFFÈ

È un ammendante consentito in agricoltura biologica, costituito da pellet di puro caffè dalla granulometria uniforme ideale per nutrire in modo organico piante, fiori, orti e giardini.

FAVORISCE LA CRESCITA

La sua composizione 100% vegetale, oltre ad essere una ricca fonte di Azoto (N: 2,7%), Potassio, Magnesio e Calcio, contiene molecole come la Guaranina, la Caffeina e la Mateina del caffè capaci di stimolare la crescita delle piante.

PARTE NOBILE DEL CAFFÈ

Dalla lavorazione dei chicchi del caffè si recupera infatti la parte più nobile che viene trasformata in omogenei pellet cilindrici facilmente distribuibili e disgregabili dopo l’applicazione.

Questo prodotto, dal pratico formato in pellet, è ideato sul concetto dell’ economia circolare, garantito da filiera controllata italiana.

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