Greenup n. 215 Settembre 2024

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FIORI

Quattro professionisti ci raccontano i nuovi trend floreali

TENDENZE

Design, lo spazio cambia con noi. Futuro, creatività e contenitori

UN LAVORO DI SQUADRA

Due generazioni che hanno trasformato Verdechiara nel Garden Center che è oggi. Tutto è partito da una vecchia fioreria di paese

Big Green Bang

Entra nell’universo del verde.

Partecipa alla più innovativa fiera B2B del Florovivaismo, del Garden e del Paesaggio in Italia.

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QUANDO IL PACK FA LA DIFFERENZA

Evoluzione di prodotto signi ca sviluppare un packaging capace di rispondere in modo puntuale alle richieste che arrivano al mercato.

Si chiama UP! La busta che sta in piedi da sola

Cosa rende la busta UP! così speciale? Questo packaging innovativo per il settore dei topicidi, è stato sviluppato per o rire la massima versatilità e comodità di esposizione.

Grazie al suo design la busta UP! rimane in piedi in modo autonomo Questo signi ca che non c’è bisogno di preoccuparsi di allestire uno spazio a sca ale per appoggiare la confezione. UP! permette di avere sempre uno sca ale ordinato, valorizzando l’esposizione della famosa esca fresca Kollant Brody 2.5 da 150 g. È una soluzione ideale per chi cerca una confezione che sempli chi la vita quotidiana e o ra una migliore esperienza di utilizzo.

CONNESSI GIÀ A SCAFFALE

Il pratico QR code stampato sul fronte del packaging permette la connessione al mondo ktopicidi.com dove, oltre alle informazioni di prodotto e al suo corretto uso, l'utente può approfondire moltissimi aspetti legati a topi e ratti e capirne comportamenti ed abitudini.

Struttura a tenuta d’aria

La busta UP! è progettata con una chiusura innovativa a tenuta d’aria. A di erenza di quelle semplici a binario, la chiusura delle buste UP! ha una particolare struttura a microcelle che permetto di richiudere la confezione in modo ottimale, dopo ogni apertura.

Riduzione dell’ossidazione

Le esche in pasta possono subire processi di ossidazione quando esposte all’aria: la busta UP!, con la sua chiusura ermetica, riduce notevolmente l’accesso dell’ossigeno, preservando così la freschezza del prodotto nel tempo.

Richiudibile con facilità

La busta UP! è facile da richiudere e aprire, il che signi ca che è possibile sigillarla accuratamente ad ogni utilizzo. Questa aiuta a mantenere la freschezza del prodotto anche dopo l’apertura iniziale.

Convenzione e praticità a casa

La busta UP! permette di preservare l’esca fresca a lungo. Per questo è l’ideale per il consumatore amatoriale che la usa all’occorenza. La busta risulta particolarmente pratica da riporre, poichè rimane perfettamente in piedi anche dopo diversi utilizzi.

Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura

Editoriale /

ESPRESSIONE DI UNO

STILE DI VITA

LInstagram/ FRA_SETTE

ED.LAB.VERDE

a parola chiave che lega questo nuovo numero di greenup è senza dubbio “creatività”. Oggi, più che mai, la dimensione creativa è fondamentale per ogni settore, e il moderno Garden Center non fa eccezione. In un contesto in cui l’esperienza del cliente è al centro, l’investimento nella creatività diventa un elemento distintivo e strategico per ogni attività legata al mondo del verde.

Un Garden Center non è più solo un luogo dove acquistare piante e attrezzi da giardinaggio; è uno spazio di ispirazione e sperimentazione, dove i visitatori cercano idee per trasformare i loro ambienti esterni ed interni in estensioni della loro personalità. Per far fronte a queste nuove esigenze, i centri di giardinaggio devono saper coniugare estetica e funzionalità, proponendo soluzioni che stimolino l’immaginazione e facilitino la realizzazione di progetti “unici” e personalizzati.

Ecco perché la creatività diventa fondamentale anche nel design, che sta acquisendo un ruolo sempre più importante all’interno dei Garden. Non si tratta solo di offrire prodotti innovativi, ma di creare percorsi emozionali, spazi esperienziali e allestimenti che catturino l’attenzione e ispirino nuove idee. Il design creativo aiuta i clienti a visualizzare possibilità che vanno oltre la semplice funzionalità, mettendo in gioco forme, colori e materiali che evocano emozioni e trasformano il giardino in un luogo di benessere e bellezza.

In un mercato sempre più competitivo, la capacità di essere creativi, di anticipare i trend e di offrire esperienze, diventa un vantaggio irrinunciabile. Il moderno garden center che saprà investire in creatività, integrando design innovativo e un’offerta variegata, non solo catturerà l'attenzione dei clienti, ma si posizionerà come punto di riferimento per chi cerca uno spazio verde che non sia solo bello, ma anche espressione di uno stile di vita.

g Sommario /

SETTEMBRE 2024

PRIMO PIANO

016 Under Rischiare ed essere creativi a cura del comitato di redazione Fondazione Minoprio

018 Cover Story

Un lavoro di squadra colloquio con Alessandro Chiara di Francesco Tozzi

024 Comunicazione

Idee fresche per ispirazioni costanti colloquio con Susanne Lux di Benedetta Minoliti

026 Piante fiorite

La nuova vita dei gerani colloquio con Valentina Sciaudone di Benedetta Minoliti

032 Social L’influencer marketing che vorrei di Nicolò De Rossi

068

TENDENZE 040 greenup

In copertina:

Un lavoro di squadra. Due generazioni che hanno trasformato Verdechiara nel Garden Center che è oggi. Tutto è partito da una vecchia fioreria di paese.

072

040 Design

Lo spazio cambia con noi di Alice Nicole Ginosa

046 Fioritales

Raccontare con i fiori di Bianca Ferraris

050 Produzione

La sostenibilità è la chiave di tutto colloquio con Roberto Leo di Benedetta Minoliti

Accontentarsi? Mai colloquio con Daniele Emiliani di Benedetta Minoliti

055 Eventi

Un Festival per quattro generazioni di Bianca Ferraris

058 Estero Precisione svizzera colloquio con Nabil Francis di Francesco Tozzi

060 Vasi

Un nuovo corso colloquio con Piergiorgio Loperfido di Francesco Tozzi

062 Settore Coltivare fiori da 116 anni colloquio con Francesco Bellini di Francesco Tozzi

065 Per TerComposti

La linea Triplo Pocket si amplia

066 Per Bamapet

Dove si gioca meglio? In acqua!

MERCATI

068 Florovivaismo

La seconda potenza esportatrice europea di Bianca Ferraris

72 Indagini

La “stanza verde” piace di Alice Nicole Ginosa

074 Acquisti

Più clienti, più fedeli di Bianca Ferraris

RUBRICHE

007 Editoriale di Francesco Tozzi

011 Greenshop

Il meglio in primo piano

028 Brevi dal mercato

034 Visual idea

Un custode verde per il punto vendita di Erica Cherubini

076 Anniversario

Un ponte tra Italia e il mondo

078 Fiere

Catalizzare il cambiamento

greenup

www.laboratorioverde.net / 215 settembre 2024

Direttore responsabile

Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net

In redazione

Alice Nicole Ginosa (responsabile), Benedetta Minoliti, Nicolò De Rossi / redazione@laboratorioverde.net

Grafica

Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com

Collaboratori

Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Ferraris, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Nicolò Pensa, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo

Produzione e segreteria

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

Promozione e sviluppo

Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net

036

036 Aipsa Informa

Le fibre di legno, protagoniste del convegno Aipsa in collaborazione con Aipsa

038 Alla voce… Il linguaggio segreto della natura di Nicolò De Rossi

046

Stampa Alcione by Pixartprinting

Via Galileo Galilei 47 38015 Lavis (TN)

Direzione, redazione e amministrazione

Via E. Cosenz 35, 20158 Milano, Tel. 02 42448445 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

Amministratore unico

Francesco Tozzi

Segreteria generale

Katiuscia Morello

Greenup è una rivista di Edizioni

Laboratorio Verde srls.

Fanno parte della stessa casa editrice:

• Agriflortec • IL giardiniere

• Agenda del verde • Calendario del verde

• I Quaderni di greenup • FIORItales

• floorewall.com • F&W magazine

Rappresentante e collaborazioni:

• TEN diyandgarden.com

• bricoliamo.com

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Abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro

seminare e coltivare comunicazione

La breve storia di Edizioni Laboratorio Verde

Agastache

Beelicious Pink (‘Agapk’PBR)

LA MIGLIORE DELLE NOVITÀ

• Grandi infiorescenze di colore rosa

• Portamento compatto

• Lungo periodo di fioritura

I premi

• RHS Chelsea Flower Show 2024 shortlisted

• KVBC Goud Plantarium GroenDirekt 2024

Cordyline australis Magic Star (‘TUS020’PBR)

ATTRAENTE COMBINAZIONE

Uno straordinario mix di colori in un’unica pianta

Buddleja davidii Butterfly Candy® Little Cerise (‘BotEx 007’PBR)

DALLA FIORITURA ABBONDANTE E PROFUMATA

Una fragranza dolce e leggera

 PROFUMI D’AUTUNNO

Dalle inebrianti spezie ai ricchi sentori affumicati, la stagione autunnale regala i momenti più belli, da vivere il più possibile all’esterno in compagnia di famiglia e amici, creando i ricordi che accompagneranno l’intera stagione invernale. Con i versatili accessori Gourmet BBQ System e WEBER GRAFTED, non ci saranno più limiti ai piatti realizzabili sul barbecue e ogni pasto sarà una festa.

La Piastra antiaderente in ghisa smaltata si scalda rapidamente e in modo uniforme e trattiene il calore a lungo.

Planetario di spiedini per girarrosto WEBER CRAFTED. Ruotandolo lentamente, consente di cuocere uniformemente gustosi kebab, gamberi, verdure e persino frutta.

IL MEGLIO IN

PRIMO PIANO

La nostra selezione di soluzioni per gli spazi verdi, la casa e gli animali domestici

Il Cestello di cottura Deluxe è perfetto per preparare croccanti verdure ma anche piccoli pezzi di carne, ed è compatibile con tutti i barbecue.

Disponibile in 3 diverse misure (37, 47 e 57 cm), l’affumicatore Smokey Mountain Cooker aprirà le porte al paradiso gastronomico per un’esperienza culinaria senza precedenti.

Il Cestello per girarrosto WEBER

CRAFTED si aggancia allo spiedo del girarrosto del bbq per realizzare croccanti patatine fritte, castagne, verdure e deliziosi popcorn. www.weber.com

 VENTO E PIOGGIA NON FANNO PAURA

Monsoon Coat II ECO è il primo impermeabile per cani al mondo sviluppato secondo il rigoroso protocollo di sostenibilità ambientale BlueSign®. Concepito per essere un capo rapido e semplice da utilizzare, oggi è ancora più leggero e protettivo grazie al nuovo tessuto esterno e alla fodera inedita. La nuova fodera, fresca e flessibile, riduce al minimo l'attrito e il rumore in movimento. Il colletto interno RainStopper, in morbido tricot e regolabile, limita il passaggio alle gocce d’acqua lungo il collo. La nuova e ampia cintura addominale protegge da fango e schizzi, stabilizzando il capo durante il movimento. Le stampe riflettenti aumentano la visibilità del cane in condizioni di scarsa illuminazione. Monsoon Coat II ECO è disponibile in tre colori, Ruby, Peacock e Desert.

Caratteristiche

• Tessuti Bluesign® APPROVED

• Nastrature protettive su ogni cucitura

• Collarino interno anti goccia

• Passante per pettorina richiudibile

• Regolazione posteriore protetta

• Taglie XS per bassotti

• Nuove taglie per i piccoli www.hurtta.it

 HUSQVARNA AMPLIA LA GAMMA A BATTERIA ASPIRETM

Con la nuova motosega della linea AspireTM Husqvarna continua a investire nel segmento delle batterie. Questa novità è stata sviluppata per un'ampia gamma di lavori domestici: dalla potatura all'abbattimento di piccoli alberi fino a progetti di falegnameria “Fai-da-te”. La macchina è facile da usare grazie al suo design leggero e compatto e all'interfaccia utente intuitiva. Inoltre, in quanto parte del sistema di batterie Power for All Alliance 18V, questa motosega consente di utilizzare la stessa batteria e lo stesso caricabatterie per più marche e prodotti. È una motosega potente, versatile e leggera, in grado di affrontare la maggior parte dei lavori che un privato potrebbe aver bisogno di fare. Dalla potatura e pulizia del giardino al piccolo abbattimento di alberi, ma è anche perfetta per i falegnami che eseguono lavori di falegnameria, in quanto garantisce risultati precisi e una superficie di taglio pulita grazie alla catena fine, all'elevata velocità di taglio e alla barra di precisione. AspireTM è dotata di molteplici funzioni intelligenti che ne facilitano l'uso. È possibile, ad esempio, accendere e spegnere il prodotto facilmente con la sola pressione di un pulsante, grazie all'interfaccia utente digitale. È possibile altresì vedere la carica residua della batteria direttamente sul display dell'interfaccia. La motosega viene consegnata con barra e catena preassemblate e viene fornita con un flacone di olio per catena. È compatibile con il sistema di stoccaggio compatto della gamma AspireTM e viene fornita con un gancio per essere appesa a parete. www.husqvarna.com

SPECIFICHE TECNICHE

Batteria: 18 V

Velocità della catena: 15 m/s

Peso (senza batteria): 2,18 kg

Lunghezza barra: 10”

Dotazione catena: SP11G

Passo catena: 1/4" mini

Modalità tensionamento della catena: Tool-less –senza uso di attrezzi

Tipo di motore: Brushless

Soft Grip: Si

Interfaccia utente digitale: Si

Spegnimento automatico: Si

Sistema a batteria Multi-Marchio: Si

SPECIFICHE TECNICHE:

Batteria AS/AK/AP? AS

Diametro max. di taglio 25 mm

Tagli per singola carica Fino a 2,000

Peso senza batteria 760 g

Peso con batteria 980 g

Numero aperture lama 2

(25 mm, 19 mm; apertura ridotta per lavoro veloce su diametri sottili)

Display ✔

(stato batteria, apertura lama selezionata, numero tagli totali)

Taglio progressivo ✔

Lunghezza totale inclusa batteria

 SENZA FATICA!

Rispetto alle cesoie da potatura convenzionali, la forbice a batteria STIHL ASA 20 offre un notevole sollievo nei lavori di taglio come la cura di alberi, cespugli, arbusti, piante ornamentali e viti - in casa e in giardino, così come durante il lavoro nei frutteti o Alimentata da una batteria del sistema STIHL AS, dispone di lame affilate di lunga durata che richiedono poca manutenzione e Inoltre è necessario utilizzare molta meno forza durante il lavoro grazie al supporto della batteria. Un altro vantaggio sono i risultati di taglio precisi, l’ottima ergonomia e il bilanciamento con peso ridotto. Le cesoie da potatura a batteria ASA 20 eliminano la fatica nel duro lavoro manuale per il taglio di rami fino a 25 mm di diametro in un singolo taglio in un singolo. La superficie di taglio pulita favorisce anche una migliore cicatrizzazione e diminuisce l‘entrata di agenti patogeni. www.stihl.it

NUOVI STILI. NUOVI OUTDOOR.

Rischiare ed essere creativi

Lo sa bene Davide Cattaneo, ex studente, e ora inserito nell’azienda di famiglia, Cattaneo Vivai. Diplomatosi nel 2018, ha raccontato la storia del Garden e quanto per lui sia importante lavorarci e contribuire alla sua espansione

a cura del COMITATO di REDAZIONE FONDAZIONE MINOPRIO*

Il Cattaneo Vivai di Cermenate, in provincia di Como, nasce nel 1897 e da sei generazioni coltiva la passione per le piante. Tutto comincia con il fondatore Paolo, che avvia il Cattaneo Piante Terricci, implementato dal frutteto, alcuni rosai e un vivaio di conifere del figlio Ernesto, circa quarant’anni dopo. Tra il 1970 e il 1985, il vivaio diventerà uno dei primi in Italia a coltivare in contenitore piuttosto che in terra, propagare alberi e arbusti per talea, e avviare una nuova tecnica di coltura in vitro, quella meristematica, anticipando gli standard del mercato del periodo e ricevendo una medaglia d’oro dalla Camera di Commercio, per la particolare attenzione alle innovazioni. Si tratta di una importante realtà nazionale e internazionale, dal momento che esporta a paesi europei conifere e acidofile coltivate sia in vaso (in una serra che si entende per circa quattro ettari) che in piena terra e costantemente rizollate per permettere l’attecchimento su qualsiasi terreno. Nei suoi trenta ettari l’area ospita anche orticole, piante coprisuolo da sole

e mezz’ombra, piante da siepe, fruttifere e rampicanti.

L’ESPANSIONE CON IL PUNTO VENDITA

Con il passare degli anni e con l’espansione dell’azienda, nel 1986 è stato possibile affiancare al vivaio uno spazio adibito a Garden Center che ha permesso all’azienda di instaurare uno stretto legame con il pubblico e iniziare a farsi conoscere, non solo dagli specialisti del settore. Il garden inizia a ospitare piante da interno, quali orchidee, cactacee, succulente, gerani, surfinie, rose, e un certo numero di bonsai dell’azienda Crespi, oggettistica per matrimoni, lauree e altri eventi speciali, utensili da giardinaggio e una vasta scelta di fiori recisi per realizzare centrotavola e bouquet Oggi il legame con la clientela è più vivo che mai anche grazie a seminari e corsi di vario genere su tematiche di attualità legate al settore botanico: risalgono agli scorsi mesi gli appuntamenti sulla giornata mondiale delle api , per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di questi impollina-

tori minacciati da pesticidi e cattiva gestione del suolo; sui benefici per la nostra salute dell’orto-terapia indoor e outdoor, e sui metodi più efficaci per preparare l’orto alla semina; su come rinvasare e concimare al meglio le piante da interno ed evitare gli sprechi di acqua per impattare il meno possibile sull’emergenza siccità che ci ha colpito nelle ultime estati.

SUPPORTO ALLA CLIENTELA

Per aiutare il cliente nell’acquisto e, soprattutto, nella scelta della pianta idonea alle sue esigenze, Cattaneo Vivai ha deciso di appoggiarsi a una piattaforma online di nome EasyPlant. Scansionato il QR-Code presente sul cartellino delle varie specie, l’acquirente sarà dirottato alla scheda botanica contenente le informazioni essenziali: tipologia di pianta, esposizione, irrigazione e periodo di fioritura, oltre a notizie più specifiche sulla cura e manutenzione della stessa, come concime e terriccio idonei, attrezzi necessari al rinvaso e alla potatura... Questo non significa che il cliente sia “abbandonato” nell’acquisto, dal momento che titolari e dipendenti del

* Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

vivaio sono sempre molto disponibili a soddisfare le richieste di tutti.

IL VIVAIO DIVENTA CASA

A gestire l’azienda ci sono Paolo, Gigliola e i loro due figli, Andrea e Davide , il figlio minore che ha frequentato l’Istituto Tecnico Agrario di Fondazione Minoprio, diplomandosi nel 2018. Al Comitato di Redazione della scuola ha raccontato la storia della sua azienda e quanto per lui sia importante lavorarci e contribuire alla sua espansione. Inizialmente intenzionato a intraprendere un’altra strada – arriva a Minoprio dopo un anno passato sui banchi dell’ITIS Magistri Cumacini –, decide di aiutare i genitori a tempo perso e, pian piano, capisce che il vivaio è casa sua per davvero. Lo stesso è accaduto a suo fratello Andrea, che entra a far parte dell’azienda dopo anni passati nel mondo della ristorazione. Oggi i due fratelli si occupano di due settori differenti, perché Andrea è in ufficio a occuparsi dell’apparato amministrativo e cura la gestione delle pagine social, mentre Davide è cresciuto nel tempo, mettendosi in gioco in diversi ambiti. Inizialmente, sistemava sia il vivaio che il Garden, ma da poco ha iniziato a curare gli ordini di terricci, orticole, piante da esterno per giardini, piante stagionali. Ciò comporta entrare in relazione con le ditte e capire come tarare le richieste in base all’annata o, meglio, alla tendenza, per evitare di buttare piante, soprattutto quelle stagionali – diverso è il caso delle piante da vivaio che, essendo coltivate in piena terra, sono perenni e, anzi, aumentano il proprio valore negli anni –. In azienda, Davide può mettere in pratica quanto appreso a scuola, e la possibilità di crescere nel settore è dietro l’angolo. Ci racconta di aver ricevuto una proposta da una ditta olandese che lo avrebbe formato per sei mesi sulla potatura e messo a conoscenza delle loro esigenze in campo, in modo che Cattaneo

Vivai potesse essere in grado di rispondere bene ed evitare quindi che fossero loro, personalmente, a visitare il vivaio e a scegliere le piante idonee.

OSARE E TENTARE

Davide è soddisfatto del suo percorso e del lavoro che gli ha permesso di crescere e di capire cosa significa rischiare ed essere creativi; due facce della stessa medaglia perché, dice: “a volte è l’offerta che crea la domanda. Una determinata tipologia di pianta... se la proponi tu per primo di conseguenza ottieni una buona fetta di mercato. Sedersi e aspettare che venga qualcosa dall’alto è la cosa peggiore che si possa fare. Bisogna osare e provare”. Soprattutto in un momento in cui il mercato locale risente tanto della concorrenza, sia italiana che estera. Per fare la differenza, oggi si sono specializzati nella coltivazione di piante ad alto fusto e sulla produzione di tutto ciò che è presente nel Garden, oggettistica compresa, a differenza di altre realtà che importano quasi tutto da ditte terze. I maggiori compratori vengono dalla Repubblica Ceca, dal Portogallo, dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Germania e dall’Olanda: perché sono paesi che non dispongono di determinate tipologie di piante, vuote nei rami inferiori e molto folte nella chioma superiore, quindi le scelgono già pronte per la piantumazione qui da noi in Lombardia o in Toscana. Un esemplare molto richiesto è l’Osmanthus, che ramifica già da terra, ma dai compratori viene impalcato a un metro di altezza già da tre o quattro anni. Questi sono lavori che si effettuano solitamente in inverno, tra cui il rinvaso e la zollatura delle piante, eseguita mediante un macchinario con una lama a forma di mezzaluna che taglia le radici della pianta, forma un panetto di terra contenuto da della reti e dei sacchi di iuta. Una volta legata la chioma, la pianta è pronta al trasporto, che è sempre a carico del cliente.

Davide Cattaneo.

Un lavoro di squadra

Anna e Mario prima, e Alessandro e Flavio dopo ma soprattutto i loro collaboratori con la loro voglia di fare e mettersi in gioco tutti i giorni hanno trasformato Verdechiara nel Garden Center che è oggi: 70.000 metri quadrati di serre, 5mila di coperto e 1500 di vivaio. Ma questi sono solo numeri, la storia e la vera anima del punto vendita sono il cuore di questa intervista

colloquio con ALESSANDRO CHIARA di FRANCESCO TOZZI

La facciata esterna del Garden Center.

«H

“Ho imparato l’arte floreale da mia mamma Anna e i segreti della coltivazione dal papà, Mario”, ci racconta Alessandro Chiara di Verdechiara, il Garden Center che sorge a Oderzo (TV) dal 1968, anno in cui si è avviata la prima piccola serra con fioreria e che si è trasformata in Garden nel 1990. La famiglia Chiara voleva unire l’attività di fioreria gestita dalla mamma nel centro storico del paese a quella della floricoltura e produzione propria iniziata dal papà alla fine degli anni Sessanta Alessandro invece dopo aver imparato tutto ciò che poteva dall’esperienza dei genitori, si è occupato piano piano di sviluppare tutti gli altri reparti. Infatti all’apertura il Garden era suddiviso tra i 500 metri quadrati di zona commerciale con fioreria e vendita accessori e i 1800 metri di serre di produzione. Oggi naturalmente le dimensioni sono cambiate notevolmente tanto che oltre ai 5000 metri quadrati di punto vendita i 1500 di vivaio e i 5000 di giardino e parcheggio. Al punto vendita, inoltre, si affianca anche l’azienda di produzione Floricoltura Chiara, con i 70.000 metri quadrati di serre, gestite da Flavio Chiara, che servono sia il punto vendita stesso, sia i clienti e l’ingrosso. Ma non solo perché dagli anni Novanta sono stati diversi gli ammodernamenti che hanno reso Verdechiara un Garden multimerceologico di riferimento: nel 2019 è stato raddoppiato lo spazio dedicato al parcheggio, nel 2020 il tetto è stato rifatto in alluminio, mentre nel 2021 è stata ripensata la facciata esterna per dargli una connotazione e un aspetto più moderno, lasciando indietro l’assetto tipico degli anni Novanta. Ultimo ma non meno importante, nel 2023 è stata ripensata l’area dei fiori recisi,

creando a tutti gli effetti uno shop in shop.

La storia di Verdechiara parte dagli anni Novanta e col tempo avete sviluppato nuovi reparti. A livello di Garden, quali reparti hanno espresso i trend maggiori?

«In generale direi il mondo delle piante: piante da interno ed esterno e l’orto, ma anche quello relativo alla cura delle piante che io definisco “agraria”. Questi due reparti hanno dato una grossa spinta ai fatturati. Funziona anche la profumeria, dedicata alle profumazioni per la casa».

Il vostro è un punto vendita multimerceologico ma ha scelto di non avere un’offerta pet... «Negli anni Novanta siamo partiti con piante, fiori e vasi in terracotta. In seguito negli anni Duemila siamo diventati un punto vendita multimerceologico – senza il pet – che includeva

vari prodotti fra i quali, l’arredo casa e stoviglie. Dal 2021, invece, ho deciso di fare un’involuzione e sono tornato a potenziare il reparto piante e accessori, eliminando i prodotti per la casa. Sono sempre stato convinto di non inserire il pet nell’offerta merceologica e il mio obiettivo è quello di specializzarmi sempre di più su ciò che proponiamo senza spezzettare l’offerta. Non voglio che il Garden possa perdere la sua personalità».

Avete mai fatto parte di un consorzio?

«Dal 1999 al 2005 abbiamo fatto del gruppo Green House Italia. Nel 2006 quando abbiamo allargato il Garden passando dai 500 metri quadrati ai 3000 abbiamo avuto esigenze diverse. Sono entrato in contatto con il circuito di Giardinia e dal 2007 al 2017 ne abbiamo fatto parte. Entrare in un consorzio è stato un aiuto importante per ampliare le mie conoscenze soprattutto sul Natale. Il salto di qualità lo abbia-

mo potuto compiere grazie al consorzio Giardinia».

Nel corso di questi anni avete vissuto un momento di difficoltà?

«Il 2020. Il Covid sembrava peggio di quello che poi è stato perché alla fine è stata un’esperienza che ci ha messo alla prova, tutti. Siamo una squadra di 22 persone e siamo stati in grado di trasformarci, cambiare i ruoli ed è stato davvero piacevole poter constatare con i miei occhi che siamo un gruppo coeso, che funziona!».

Qual è il bacino d’utenza di Verdechiara?

«Nel raggio di 15 km ci saranno circa 50mila persone e vedo che si spostano per raggiungerci dai 30 km quindi circa 100mila persone. Il nostro è un Garden che lavora bene il fine settimana quando le famiglie sono disposte ad arrivare dai paesi più lontani».

La famiglia Chiara al completo.

Cosa fate per promuovervi e farvi conoscere?

«La pubblicità di per sé è meno immediata e per questo credo che vendere arrosto e non fumo sia ciò che realmente conta, e di conseguenza funziona molto bene il passaparola. I social media naturalmente aiutano e ci devono essere in una strategia di marketing, ma penso anche che il vero impatto e la fidelizzazione arrivi quando un cliente trova gli assortimenti giusti, le piante fresche, i prezzi buoni, la cortesia, un sorriso e la pulizia. Abbiamo anche un magazine interno in cui raccontiamo e forniamo le nostre conoscenze ed esperienze su tutte le fioriture, la coltivazione, il reciso, le bulbose ecc. Condenso tutta questa conoscenza nel magazine, che mi regala una forte fidelizzazione in cambio. Esce due volte all’anno con argomenti monotematici diversi e ai clienti piace collezionarli».

“Penso

che il vero impatto e la fidelizzazione arrivi quando un cliente trova gli assortimenti giusti, le piante fresche, i prezzi buoni, la cortesia, un sorriso e la pulizia”

La copertina dell'ultimo numero di Vivi Verdechiara dedicato al “Buon Orto″
Alessandro Chiara.

Pelagornium for Europe ha come obiettivo la promozione del geranio per garantire vendite a lungo termine. Lo fa attraverso iniziative di marketing che includono tantissime attività, dalla collaborazione con i media a un archivio vastissimo di immagini, ma non solo, costantemente aggiornato e riutilizzabile

colloquio con

Idee fresche per ispirazioni costanti

Dal 2016 ad oggi PfE (Pelargonium for Europe) è riuscita a ispirare costantemente tutti gli attori del mercato, aiutandoli in una comunicazione intorno ai gerani più efficace. Tutto questo attraverso tantissimi strumenti, dalle foto ai video, fino ai layout di materiali per i punti vendita. Un lavoro importantissimo, che richiede studi di mercato continui. A raccontarlo è Susanne Lux, Project Manager PfE.

PFE offre una vasta gamma di materiale per articoli e fotografie professionali. Com’è nata l’idea di creare questo grande archivio di materiale?

«PfE (Pelargonium for Europe) è stata fondata nel 2016 con l’obiettivo di promuovere e garantire le vendite a lungo termine del Geranio. Per raggiungere questo scopo, utilizza un mix di iniziative di marketing che includono PR, collaborazioni con i media, social media e attività promozionali a supporto delle vendite. Per comunicare efficacemente attraverso questi canali, ogni anno produciamo nuove foto, video, layout di materiali per il punto vendita e contenuti scritti. Con idee fresche, miriamo a ispirare costantemente giornalisti,

influencer, consumatori e professionisti del settore riguardo ai Gerani. I nostri materiali sono creati seguendo temi annuali accuratamente definiti, basati su obiettivi strategici che puntano a rinnovare l’immagine del geranio, attirando nuovi gruppi di acquirenti e ispirando le giovani generazioni. Questo ci ha permesso, nel tempo, di costruire un vasto archivio di contenuti, facilmente accessibili, che possono essere continuamente riutilizzati».

Qual è la risposta dei media e/o delle aziende?

«La copertura mediatica è uno dei punti di forza della nostra campagna: ogni anno raggiungiamo regolarmente circa 2.500-3.000 pubblicazioni nei media di tutta Europa. Questo risultato è possibile grazie alla nostra collaborazione con agenzie PR specializzate in ciascun paese, che diffondono i nostri contenuti strategici e i vari progetti ai media locali e nazionali. Allo stesso modo, riceviamo feedback positivi dal settore, che può utilizzare i nostri contenuti per le proprie attività di marketing. Ecco alcuni esempi: “Per promuovere la bellissima varietà di pelargoni, utilizziamo

le meravigliose foto e i testi accattivanti forniti da PfE nei materiali per il punto vendita (POS). Questo ci aiuta a connetterci con i consumatori e i media, e a trasmettere la bellezza della pianta. Fornire materiali promozionali di supporto alla vendita è diventato essenziale per i grossisti di fiori, poiché aiutano i rivenditori a promuovere i pelargoni. Grazie al team di PfE e ai nostri partner europei, abbiamo successo nel promuovere questa meravigliosa pianta” – Monika Burket, presidente del Commercio all’Ingrosso di Fiori Austriaco, Camera Federale Economica Austriaca”. PfE è molto efficace nel supportare l’attività di marketing dei gerani. Le attività svolte, dai materiali di comunicazione di alta qualità ai comunicati stampa inviati, favoriscono una maggiore attenzione verso queste piante e contribuiscono ad aumentare le vendite. Grazie al materiale ispiratore messo a disposizione da PfE, i Gerani sono spesso protagonisti sui giornali. Inoltre, è difficile fare buone foto da soli per mostrare belle terrazze e balconi. Per noi coltivatori è molto utile poter utilizzare le immagini fornite per realizzare la segnaletica che i nostri clienti possono usare nei loro negozi. Questo

Susanne Lux, Project Manager PfE.

rappresenta un grande aiuto per il marketing congiunto” – Maria Lundgren, coltivatrice presso Arvidssons I Fjärås, Svezia».

Il geranio è sicuramente una pianta che si presta a molteplici utilizzi. Ma quali sono, secondo lei, gli aspetti che interessano maggiormente a chi poi fruisce del materiale? Si ricercano materiali di carattere più tecnico, idee creative, novità?

«Tutti questi aspetti sono rilevanti per la promozione, quindi la risposta a questa domanda dipende fortemente dal gruppo target e dal mezzo di comunicazione. Ad esempio, nei canali PR tradizionali, è il nostro contenuto visivo creativo a essere generalmente più apprezzato dalle riviste di design per la casa. Al contrario, le informazioni tecniche esperte sulla cura delle piante e sulla botanica sono molto richieste dai quotidiani e si dimostrano le più efficaci in termini di SEO. La nostra strategia di campagna si basa su una ricerca di mercato approfondita: prima di avviare un progetto finanziato dall’UE, conduciamo ampie indagini tra i consumatori e analizziamo a fondo i dati di mercato nazionali. Questo ci permette di adattare i contenuti ai gruppi target, poiché diversi stili visivi e approfondimenti attraggono persone diverse, siano esse giovani o meno giovani, uomini o donne. Per questo motivo, produciamo sempre una varietà di contenuti diversi, per soddisfare le esigenze di diversi gruppi target e mezzi di comunicazione».

Quali sono i materiali che offrite a essere maggiormente utilizzati? «La fotografia è il cuore pulsante della nostra campagna. Essendo i

gerani un prodotto visivamente accattivante, utilizziamo foto spettacolari e di alta qualità in quasi tutte le nostre attività, dai lavori media e dalla progettazione del sito web ai social media, fino ai poster per il punto vendita, alle schede di cura e altro ancora. Offriamo anche le nostre foto al commercio e industria, permettendo alle aziende di utilizzarle gratuitamente nel proprio marketing – questo è un grande vantaggio, soprattutto per i rivenditori specializzati, che devono distinguersi in un mercato competitivo –. Il video sta diventando sempre più importante, in particolare nei nostri blog e canali social, nonché nelle collaborazioni con influencer. Prevediamo un aumento di questo tipo di contenuto in futuro».

Quali sono i risultati che state ottenendo con questa campagna? «Operiamo attraverso diverse attività in 22 paesi, quindi i nostri risultati sono difficili da sintetizzare in poche parole! Invitiamo i professionisti del settore ad abbonarsi alla nostra newsletter internazionale, che fornisce accesso diretto alle nostre recensioni semestrali delle campagne. Per fornire degli esempi, nel 2022 (durante l’ultima campagna sovvenzionata dall’Unione Europea), in tutta Europa abbiamo ottenuto 3.675 pubblicazioni con una reach complessiva di circa 1 miliardo. Solo attraverso i nostri canali social abbiamo raggiunto 6,8 milioni di persone, abbiamo ottenuto quasi 75.000 visualizzazioni sui nostri video e distribuito circa 96.000 articoli di materiale POS ai rivenditori (ciò include volantini, flash card sulla cura, poster, cartelloni, banner, ecc.)».

In base alla sua esperienza, un suo giudizio sul mercato del florovivaismo in Europa?

«Si tratta di un momento sfidante per il settore. L’orticoltura ornamentale è un settore intensivo che affronta una crescente concorrenza globale, con prodotti alternativi come le piante artificiali e le decorazioni da giardino, in aggiunta ai consumatori che optano per la scelta di non avere piante. A differenza dei prodotti agricoli alimentari, le piante da fiore sono considerate non essenziali e spesso un lusso, rendendo il settore particolarmente vulnerabile a interruzioni. Il settore ha subito gli effetti degli ultimi eventi geopolitici, il Covid-19, la guerra russa in Ucraina, l’inflazione, specialmente per i coltivatori in serra, dati i crescenti costi dell’energia. Questo è il motivo per cui PfE continua a supportare il settore con lo scopo di promuovere e assicurare vendite sul lungo periodo. Inoltre, PfE riceve finanziamenti dall’UE nell’ambito della politica dell’Unione Europea per sostenere l’occupazione e la crescita nell’agricoltura europea. In ogni precedente programma UE di PfE, e della sua campagna sorella SfE (che promuove le stelle di Natale), i report di valutazione e le analisi di mercato hanno indicato un solido successo nelle vendite. Per esempio, con un ROI positivo, dati crescenti circa la consumer awareness, quote di mercato stabili o crescenti nella produzione, nella vendita e consumo individuale del prodotto che smentiscono i trend decrescenti riguardanti categorie di prodotto sostitutive e competitor».

www.pelargoniumforeurope.com/it

“LA FOTOGRAFIA È IL CUORE PULSANTE DELLA NOSTRA CAMPAGNA. ESSENDO

LA NUOVA VITA DEI GERANI

Dopo il calo registrato in passato, questa pianta è stata rivalutata dal mercato e sta tornando ad essere molto apprezzata, soprattutto grazie a nuove varietà come gli interspecifici

colloquio con VALENTINA SCIAUDONE di BENEDETTA MINOLITI

Il geranio è tra le piante più conosciute e apprezzate. Dopo un calo negli scorsi anni è tornato ad essere molto apprezzato, soprattutto grazie alle nuove varietà e alle caratteristiche, anche estetiche, che attirano sempre più consumatori, come la resistenza al freddo o alle malattie. A raccontarcelo è Valentina Sciaudone, figlia di Walter Sciaudone, titolare di Azienda Rachella Stefania

Quali sono le principali novità per i gerani?

«Negli ultimi anni sono stati immessi sul mercato dei gerani interspecifici, incrocio tra edera e zonali, che hanno le caratteristiche migliori di queste due varietà. Sono la novità del momento e stanno andando molto bene. Il mercato dei gerani è andato molto a calare negli anni precedenti, ma anche grazie a questa novità, più resistente, con colori nuovi e caratteristiche particolari, si sta riprendendo».

Quali sono oggi le principali richieste del mercato?

«In Italia abbiamo un mercato un po’ particolare, perché ci piacciono i colori accesi e belli decisi, mentre in Europa vanno molto anche i colori pastello. Il rosso intenso, l’arancio, il fucsia e il bianco puro sono i colori più richiesti dal mercato italiano. Anche i bicolore a contrasto alto funzionano. Piacciono molto anche i gerani con fioritura abbondante e i fiori doppi, ma anche quelli semplici cominciano ad essere molto richiesti».

E per quanto riguarda invece le caratteristiche, quali sono le principali richieste?

«Vengono richiesti gerani dalla fioritura più compat-

«NOI LAVORIAMO CON I GARDEN CENTER, PORTANDO I NOSTRI PRODOTTI

Stefania.

ta e resistenti al caldo. Funzionano anche quelli che richiedono meno acqua e che hanno fiori che sotto al sole non si scoloriscono».

L’hai già accennato, ma vorrei capire meglio com’è cambiato il consumo del geranio in questi ultimi anni.

«C’è stato un calo in passato, anche perché ancora oggi la richiesta è di piante sempre più particolari. Con l’arrivo degli interspecifici i clienti hanno ricominciato ad apprezzare sempre di più il geranio. Diciamo che abbiamo visto che le persone apprezzano le varietà particolari che non si vedono spesso in giro».

Qual è la vostra clientela principale?

«Noi lavoriamo con i Garden Center, portando i nostri prodotti di qualità. Sono quasi 38 anni che siamo concentrati più sulla qualità che sulla quantità. Ci teniamo molto e vogliamo distinguerci».

Sia tu che tuo fratello lavorate in azienda. Com’è stato questo passaggio generazionale?

«Ci stiamo impegnando a seguire le orme dei nostri genitori, anche perché hanno fatto un grande lavoro, si sono dedicati anima e corpo all’azienda con forte passione. Mio fratello, Stefano, è entrato in azienda a settembre dell’anno scorso, sta imparando e al momento è all’irrigazione. Io, invece, mi sto dedicando all’amministrazione, al contatto coi clienti e alla contabilità».

Parlando invece di sostenibilità, cosa fate nella vostra azienda per essere sostenibili?

«È un tema che sentiamo molto, essendo sempre a contatto con la natura. Abbiamo introdotto in azienda dei vasi in materiale 100% riciclato e riciclabile e stiamo valutando un macchinario in fase di sviluppo e progettazione che abbiamo visto quest’anno a Greentech. Inoltre, cerchiamo di ridurre gli sprechi, utilizzando prodotti a basso impatto ambientale, e stiamo provando a usare anche la lotta integrata. Nell’ultimo anno abbiamo anche installato dei pannelli fotovoltaici, per risparmiare anche a livello energetico».

Valentina e Stefano Sciaudone di Azienda Rachella

Per una crescita sana delle vostre piante acidofi le:

Terriccio Rhodohum® Floragard per azalee e rododendri

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BESTWAY, UN BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ CHE ABBRACCIA

INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE

Relativo al triennio 20202022, il nuovo bilancio di sostenibilità di Bestway, azienda che si occupa della produzione di prodotti innovativi e di alta qualità per il tempo libero, riflette il lavoro e la dedizione dell’azienda nel rendere sempre più centrale il tema della sostenibilità, attraverso il perseguimento di obiettivi concreti a livello globale, e racconta le sfide del prossimo futuro. Questo secondo bilancio evidenzia i progressi più significativi raggiunti nel triennio a livello di

Landini

innovazione e di sostenibilità, di digitalizzazione e di integrazione del Servizio Post-Vendita, Digital Marketing ed E-Commerce per offrire un unico canale orientato alla soddisfazione del consumatore. Nel nuovo bilancio l’azienda ha, inoltre, consolidato l’impegno verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile, con il delineamento di quattro principali ambiziosi traguardi da raggiungere entro il 2025: ridurre del 5% il consumo energetico, grazie

all’ottimizzazione dei processi produttivi e alla riduzione degli scarti; incrementare al 15% l’uso di energia solare; riutilizzare il 100% dei rifiuti solidi e il 20% dell’acqua; rendere riciclabile il 96% dei materiali di imballaggio. Anche l’attenzione alle persone è stata un elemento centrale, perché la valorizzazione del capitale umano e dei nuovi talenti è un asset fondamentale. Bestway continuerà a perseguire con

determinazione gli obiettivi di sostenibilità fissati per il 2025, continuando a lavorare con impegno per costruire un futuro più prospero e rispettoso per tutti.” ha dichiarato Simone Zesi, Chief Executive Officer di Bestway Europe.

Giuntini sceglie Stefania Coccia come Marketing Director

Stefania Coccia è la nuova Marketing Director di Landini Giuntini, azienda del Gruppo PPF. Da luglio guida le strategie di marketing aziendale con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento, l’identità e l’awareness dei brand tra cui ItalianWay, Crancy e Prevital. Stefania Coccia ha una consolidata esperienza nell’area Trade marketing, Marketing Management, Retail, Sales, Category Management e un approccio strategico maturato grazie al percorso compiuto in importanti realtà del settore pet e FMCG.

“Sono orgogliosa di far parte del Team Partner in Pet Food all’interno di Landini Giuntini, azienda dalle elevate potenzialità, che mi ha accolto con entusiasmo e affetto. Metterò a disposizione tutto il mio know how e imposterò il nuovo lavoro con l’approccio richiesto dal gruppo, tenendo conto dell’analisi delle nuove tendenze di questo dinamico mercato, orientato non solo ai dati e alle metriche ma anche all’ascolto del cliente”.

Il 64% degli italiani acquista second-hand

In occasione del suo terzo anniversario in Italia, Wallapop presenta “La Red del Cambio 2024”, la ricerca sviluppata insieme a 40db per scoprire quale sarà il futuro della compravendita di prodotti di riuso. Nel 2024, i dati confermano che l’acquisto e la vendita di prodottisecond handèun’abitudineormaiconsolidatatraiconsumatoriitaliani , infatti, durante l’anno il 64% delle persone acquista regolarmente questo tipo di prodotti. Questo consolidamento di un modello di consumo più circolare non si riflette solo nell’acquisto di prodotti di riuso, ma anche nella loro vendita: attualmente, l’86% degli italiani almeno una volta all’anno passainrassegnaiprodottichehaincasapervenderli e, tra cinque anni, il 79% ritiene che lo farà molto spesso. Ma perché si sceglie di acquistare prodotti pre-loved? La risposta è stata oggetto di indagine da parte di Wallapop. Peril95%dellepersoneilprezzoè ilfattoredeterminante in tutte le decisioni di consumo, tuttavia, nell’acquisto e nella vendita di beni di riuso, ad esso si aggiungono motivazioni più emotive: il53%dichiacquistaprodottisecond hand è spinto dal desiderio di consumare in modo più responsabile , perché cerca prodotti originali, fuori produzione, speciali o con una storia alle spalle. Questo fenomeno è destinato a crescere, infatti, oltreil50%degliacquirenti diprodottidisecondamanoritienechetra5annicomprarearticolidiriusosaràtraleprimescelteepiùdi3consumatoridi prodottidisecondamanosu10ritengonocheinfuturoacquisterannounnumeromaggioridiquestiarticolirispettoaquelli nuovi. Entro il 2030, il 93% rifletterà di più sulla necessità di un prodotto prima di acquistarlo e l’85% preferirà vendere prodotti di cui non ha bisogno in modo che altri possano usarli, piuttosto che tenerli.

COMPO INAUGURA IL NUOVO STABILIMENTO PER LA PRODUZIONE DI CONCIMI GRANULARI

COMPO ha recentemente inaugurato a Münster il suo nuovo impianto produttivo, il più avanzato d’Europa per la produzione di concimi granulari organici e organo-minerali. Questo investimento si inserisce nella strategia aziendale, volta a promuovere l’innovazione e a rendere le produzioni sempre più sostenibili. “Il nuovo impianto rappresenta pienamente l’impegno di COMPO verso la sostenibilità″, afferma Lars Wagner, Head of Business Development Supply Chain. La struttura sarà alimentata da energia fotovoltaica ed è costruita con materiali ecologici, come il legno. “Questo impianto è stato progettato per consentire una futura espansione della capacità produttiva, in linea

con la crescita organica prevista per COMPO″ aggiunge Stephan Engster. Con questo nuovo stabilimento, COMPO rinnova il suo impegno verso l’innovazione sostenibile e la leadership nel settore. Grazie a questo investimento, l’azienda ha raggiunto un traguardo significativo all’interno del suo programma ESG (Environmental, Social, Governance) e nella promessa di una leadership sostenibile. Il nuovo impianto funzionerà utilizzando un’esclusiva tecnologia di formulazione COMPO, che permette di produrre granuli di nuova generazione, con elevata efficacia nutrizionale.

Martin McCourt, Stephan Engster e Lars Wagner celebrano l’inaugurazione del nuovo impianto di produzione di COMPO per i concimi granulari organici.

Claudia Maurer è la nuova Director di spoga+gafa

Dal 1 novembre 2024 Claudia Maurer ricoprirà il ruolo di Director di spoga+gafa, succedendoaStefanLohrberg. Maurer, esperta in materia di esposizioni, conferenze ed eventi aziendali, ha ricevuto il riconoscimento Certified Exhibition Management Professional. La sua carriera professionale è iniziata in GE Healthcare, per poi passare alla Fiera di Francoforte, dove ha ricoperto varie funzioni e ha avuto l’opportunità di conoscere tutte le sfumature del mondo fiere ed eventi. Ha trascorso gli ultimi 15 anni negli USA, occupandosi della gestione di progetti nel settore, sia lato organizzazione fiere che lato agenzie e partner. Da ultimo ha ricoperto la posizione di Marketing Communications Event Consultant, Pharma and Personal Care presso Ecolab, azienda leader per l’offerta di tecnologie e servizi nei settori acqua, igiene ed energia. “Non vedol’oradiaffrontarequestanuovaavvincentesfidaedimetterealserviziodiKoelnmesselamialungaesperienzainambitofieristico eprogettuale. Insieme al team intendo consolidare ulteriormente la leadership mondiale di spoga+gafa nel settore gardening e BBQ, e fornire nuovi spunti a espositori e visitatori”, afferma Claudia Maurer.

GREENSCAPE A RIMINI DAL 9 ALL’11 OTTOBRE

All’interno della manifestazione InOut, dedicata al mondo dell’ospitalità, del turismo e del contract (9-11 ottobre 2024, Fiera di Rimini), il Pad. B3

ospita Greenscape, uno spazio di 4.000mq dedicato all’outdoor e al garden. Greenscape, alla seconda edizione, è un nuovo concept espositivo che fa delle ambientazioni fluide tra interni ed esterni in scala 1:1 il cuore della mostra: sono i Vision Lab, set chiaviin-mano in grado di restituire

al visitatore tutto il potenziale (estetico, progettuale, economico) di un esterno ben studiato e curato a dovere. I Vision Lab di Greenscape sono 6: Grattabosco, Suite garden, Love boat, Green pop, Giardino rural chic e Natura e Artificio, ai quali si aggiunge una settima installazione nel Pad. D3, di fronte al B3: è l’Indoor Lab, che fa della fusione tra interni ed esterni il proprio leitmotiv.

L’Indoor Lab consiste in una

hall d’albergo a grandezza naturale strutturata attorno a tre grandi portali in boiserie, con atrio per accoglienza e zona bar, arricchita da eleganti arredi e corredi, e da un’offerta food & beverage di alto livello, studiata per le realtà ricettive più raffinate. Il tutto coordinato da Vgcrea e a cura di En Space network. Appuntamento dal 9 all’11 ottobre presso Rimini Expo Center.

TIME e Statista premiano Husqvarna per l’impegno nella sostenibilità

TIME, in collaborazione con Statista, ha recentemente pubblicato la classifica World’s Most Sustainable Companies for 2024, che identifica le 500 aziende globali con il miglior rendimento in termini di sostenibilità. La metodologia rigorosa sviluppata da TIME e Statista include diversi criteri, ad esempio, l’adesione a programmi climatici all’avanguardia, come l’obiettivo di 1,5°C dell’iniziativa Science Based Targets (SBTi), i punteggi elevati ottenuti attraverso il Carbon Disclosure Project (CDP) e la gestione efficace delle emissioni Scope 1 e 2. Particolare enfasi è stata posta sulla riduzione delle emissioni negli ultimi anni e sull’adozione di energie rinnovabili. In questo contesto, Husqvarna, azienda leader mondiale nel settore degli attrezzi per il giardinaggio e l’outdoor, di cui fa parte Gardena, ha ottenuto un riconoscimento significativo, posizionandosi al 183° posto nella classifica. Questo risultato testimonia l’impegno continuo di Husqvarna nella riduzione delle emissioni di carbonio, nell’aumento dell’efficienza energetica

e nell’adozione di pratiche sostenibili che contribuiscono positivamente alle comunità e agli ecosistemi in cui opera. Il percorso intrapreso di sostenibilità non riguarda le sole emissioni di carbonio, ma è caratterizzato da una visione olistica che include l’economia circolare, l’efficienza energetica e il coinvolgimento delle persone. L’azienda, attraverso il programma Sustainovate, ha definito tre pilastri fondamentali: Carbon, Circular e People. In Carbon l’impegno principale è la riduzione delle emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore; in Circular l’azienda promuove l’economia circolare integrando l’uso di materiali riciclati e progettando prodotti duraturi e riparabili; in People Gardena punta a ispirare un cambiamento comportamentale sia all’interno dell’azienda che tra i suoi consumatori. Questo impegno non solo posiziona Husqvarna tra le aziende più sostenibili al mondo, ma dimostra anche il ruolo cruciale che l’innovazione può svolgere nella transizione verso un futuro più ecologico.

Newpharm Group inaugura un nuovo stabilimento e annuncia i risultati positivi relativi ai primi 8 mesi dell’anno

Newpharm Group inaugura un nuovo stabilimento nella stessa area commerciale dal suo Headquarter. La costruzione è stata realizzata in tempi record grazie all’ottima cooperazione tra proprietà, amministrazione pubblica e ditte costruttrici. Lostabile,conun’area attrezzatadi6000mq,rispecchiaappienolapropensionedell’aziendapadovanaall’innovazioneeal“forwardthinking”. Dotato delle più moderne tecnologie e delle più avanzate misure di sicurezza, include un magazzino (con oltre 1200 posti pallet) e un centro polifun zionale con aree meeting dotate di tecnologia basata sull’intelligenza artificiale (“Artificial intelligence based”), showroom, area attrezzata per hospitality, aree tecniche e workshop. Ledivisionidelleaziende facenticapoaNewpharmGrouphannoregistrato unaumentodelfatturatodel23%rispettoall’anno precedente, nonostante un’annata con condizioni meteorologiche sfavorevoli, grazie agli investimenti in prodotti, capitale umano e comunicazione. “Newpharm Group continua la sua costante e armoniosa crescita grazie a una solida politica familiare basata su impegno, dedizione e costanti investimenti in ricerca e sviluppo. Questo ci ha permesso di portare sul mercato formulazioni efficaci e rispettose dell’ambiente, offrendo soluzioni di alta qualità e costante professionalità

al fianco dei nostri clienti. L’azienda è fatta di persone: abbiamo una squadra di professionisti preparati e ben integrati, che contribuiscono con grande coesione al nostro successo”, ha affermato il Dott. Dionisio Bagarollo,fondatoreeamministratoredelegatodiNewpharm Group. Il management di NewpharmGroup, composto dai figli Claudia ed Enrico, co-General Manager, prevede che la crescita e gli utili

Nella foto, al centro, Dionisio Bagarollo.

L’INFLUENCER MARKETING CHE VORREI

Scandali natalizi e bisogno di autenticità hanno mischiato le carte della più rapida e remunerativa branca dell’advertising: nel 2024 sempre più imprese e pubblico preferiscono – e preferiranno – alle grandi celebrità la competenza settoriale e la trasparenza dei piccoli creator

Chi passa del tempo sui social, come il sottoscritto, se ne sarà accorto: nelle piattaforme stanno nascendo una miriade di nuovi piccoli e medi influencer. Una parte ha vita brevissima – sono le regole del gioco –, ma ce n’è un’altra che incontra il favore di brand e imprese, e su cui vale davvero la pena puntare. Chiaramente, non si tratta solo di una osservazione sporadica, ma dei dati provenienti dall’annuale ReportinfluencermarketingelistinodeicompensidegliinfluencerinItalia* pubblicato per il 2024 da DeRev, nota agenzia di comunicazione e marketing digitale. Gli investimenti dei brand italiani nell’influencer marketing, in costante aumento, sono passati dai 348mln di euro del 2023 a una stima di 375 per questo 2024 (erano 280mln nel 2021). Ciò che sta cambiando, infatti, sottolinea giustamente il Report, non sono gli investimenti o l’interesse degli utenti per i creator, bensì il rapporto tra creator e utente, e in particolare le aspettative di quest’ultimo. A guidare questa relazione oggi ci sarebbero due spinte principali: la fiducia nel creator e il valore del contenuto.

Sempre meno, quindi, grandi somme alla celebrità di turno, in favore di un media planning che distribuisce il budget tra un numero maggiore di creator più piccoli, esperti e competenti in quel determinato settore e dall’apparenza più fresca. Questa tendenza spiega anche il calo dei compensi medi nelle piattaforme rispetto all’anno passato (-47%

Circa 5000 profili di influencer e creator italiani di ogni dimensione analizzati su 4 piattaforme (Facebook, Instagram, Tik Tok, YouTube) nel periodo tra il 1 luglio 2023 e il 30 giugno 2024

Facebook, +3,65% Instagram, -19% Tik Tok e -21% YouTube). Ma c’è di più: tra le categorie di creator che crescono maggiormente, oltre a intrattenimento e informazione, ci sono proprio le nicchie di esperti e di realtà specifiche, come per esempio il giardinaggio, il vivaismo o l’hobbistica. Insomma, l’influencer marketing è ancora un organismo in piena salute, ma sta lentamente cambiando volto. È un’occasione molto ghiotta anche per il settore del verde!

PERCHÉ I BRAND PREDILIGONO I PICCOLI CREATOR?

(FONTE: DEREV)

• Hanno target più profilati

• Vantano un’autorevolezza di merito e un alto grado di fiducia da parte della propria community

• Non sono così noti ed esposti da rischiare crisi reputazionali in grado di investire il brand

• Permettono la definizione di collaborazioni di lungo periodo, basate sullo storytelling di brand e prodotti.

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Usare i biocidi con cautela. AVVERTENZE Prima dell’uso leggere attentamente l’etichetta e le informazioni sui prodotti.

g Visual idea / Erica Cherubini

UN CUSTODE VERDE PER IL PUNTO VENDITA

Ecco come il Garden Center può diventare un riferimento in termini di educazione, rafforzando al contempo le sue esigenze economiche

Negli ultimi anni, il giardinaggio è sbocciato non solo come mercato ma anche come filosofia di vita, e noi del settore abbiamo la responsabilità di coltivare questa connessione, trasformandola in una passione duratura, non in una moda passeggera. Dobbiamo educare i nostri clienti, aiutandoli a sviluppare una comprensione più profonda della natura e delle sue dinamiche. Un giardino, un orto o persino una singola pianta rappresentano molto più di un semplice elemento decorativo e i Garden Center possono e devono assumere un ruolo guida. Non possiamo limitarci alla vendita di prodotti, ma dobbiamo diventare messaggeri di consapevolezza, offrendo ai clienti non solo articoli da acquistare, ma anche conoscenze, consigli e supporto.

UNIRE COMMERCIO E CONSAPEVOLEZZA

Sappiamo bene quanto possa essere difficile bilanciare questo approccio con le esigenze commerciali. Dobbiamo vendere e farlo in modo efficiente. Conciliare l’educazione con le vendite può sembrare un’impresa ardua, ma è proprio qui che sta la chiave del successo a lungo termine. Un cliente informato è un cliente soddisfatto, che tornerà e con siglierà il tuo Garden Center ad altri.

UNA GUIDA PER IL CAMBIAMENTO

L’idea che propongo è quella di cre are all’interno del Garden Center una figura dedicata allo sviluppo del ruolo sociale e ambientale del pun to vendita: una sorta di responsabile della sostenibilità e dell’educazione. Questa persona non lavorerà solo su campagne di marketing o visual accattivanti, ma sarà focalizzata nel portare avanti progetti che uniscono l’a spetto educativo con quello commerciale. Custode verde sarà il cuore pulsante del tuo impegno verso l’ambiente, creando un ponte tra la tua missione educativa e i tuoi obiettivi commerciali.

IL "CUSTODE VERDE" NON È UN COSTO, MA UN’OPPORTUNITÀ PER IL GARDEN CENTER DI COMUNICARE I SUOI VALORI, ATTRARRE CLIENTI FEDELI E COSTRUIRE UN FUTURO SOSTENIBILE

luogo di apprendimento e incontro.

• Creare programmi di fidelizzazione verdi: premiando i clienti che fanno scelte sostenibili e che si impegnano attivamente.

• Stringere collaborazioni con la comunità: lavorando con scuole, associazioni ed enti locali, per diffondere la cultura del verde e coinvolgere un pubblico sempre più ampio.

• Promuovere pratiche di giardinaggio innovative: adatte al clima e all’ambiente locali, per aiutare i clienti a ottenere risultati migliori e ridurre l’impatto ambientale.

• Interagire con ogni reparto del Centro di Giardinaggio per estrapolare idee, lasciando che ogni reparto si concentri sulle attività commerciali e sulle attività quotidiane di gestione.

UN INVESTIMENTO STRATEGICO

L’introduzione di una figura dedicata allo sviluppo del ruolo sociale e ambientale potrebbe avere un costo iniziale, ma in realtà si tratta di un investimento strategico a lungo termiQuesta figura professionale non solo aiuterà a sviluppare strategie di vendita orientate a prodotti, ma sarà anche in grado di creare campagne promozionali mirate che attraggano nuovi clienti e, soprattutto,

COSA FARÀ CONCRETAMENTE IL CUSTODE VERDE?

• Organizzare eventi coinvolgenti: workshop, dimostrazioni pratiche e visite guidate, trasformando il Garden Center in un

DOVE RECLUTARE

IL CUSTODE VERDE

Per trovare la figura ideale del Custode verde, puoi rivolgerti a laureati provenienti da diverse facoltà universitarie. Le facoltà di Scienze Agrarie e Ambientali forniscono competenze sulla gestione sostenibile delle risorse naturali, mentre i laureati Scienze della Comunicazione e Marketing sapranno come promuovere iniziative green e coinvolgere i clienti. Chi ha studiato Architettura del Paesaggio o Biologia/Botanica possiede una profonda conoscenza del mondo vegetale e della sua cura. Inoltre, i laureati in Economia della Sostenibilità e Scienze della Sostenibilità comprendono il legame tra ambiente e business, mentre gli esperti di Educazione Ambientale sono perfetti per diffondere cultura e consapevolezza all’interno della comunità.

ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.

g Aipsa informa / di Daria Orfeo, ha collaborato Luisa Falcone

in collaborazione con

LE FIBRE DI LEGNO, PROTAGONISTE DEL CONVEGNO AIPSA

All’incontro sono stati presentati i risultati preliminari dello studio, attraverso le voci del Comitato Tecnico Scientifico Aipsa, con le relazioni di Daria Orfeo, Costantino Cattivello e Paolo Notaristefano, insieme alla ricercatrice Sonia Cacini

SAPEVATE CHE…?

Si è svolto a Torre del Lago nell’auditorium Simonetta Puccini il primo incontro tecnico, con visita alle parcelle sperimentali, del progetto “Impiego delle fibre di legno nei substrati di coltivazione destinato all’orto-florovivaismo”, promosso e finanziato da Aipsa, attraverso un accordo con il CREA – Orticoltura e Florovivaismo, sede di Pescia. All’incontro sono stati presentati i risultati preliminari dello studio, attraverso le voci del Comitato Tecnico Scientifico Aipsa, con le relazioni di Daria Orfeo, Costantino Cattivello e Paolo Notaristefano, insieme a Sonia Cacini, ricercatrice e referente per le prove di serra di competenza del CREA-OF. Ad aprire i lavori è stato Flemming Hansen, vice presidente Aipsa, che ha sottolineato l’importanza di studi applicativi che coinvolgano produttori e utilizzatori. La presentazione della ricerca è iniziata con la relazione di Paolo Notaristefano,

PEPERONCINO ANNUUM

Le fibre di legno, materiali ad alto rapporto Carbonio/Azoto (C/N) sono generalmente soggette al fenomeno dell’immobilizzazione dell’azoto. Il blocco dell'azoto è dovuto all'attività microbica. I microorganismi presenti, nel processo di degradazione delle matrici carboniose, sottraggono azoto (immobilizzandolo), che verrà utilizzato per la sintesi proteica. L’elemento viene quindi temporaneamente sottratto alla disponibilità delle piante. L’intensità dell’immobilizzazione dipende dalla degradabilità delle fonti carboniose della matrice organica e da tutti i fattori che intervengono sul metabolismo della microflora coinvolta (pH, temperatura, ecc.). Tradotto in pratica: con i substrati che contengono fibra di legno è importante intervenire regolarmente con una concimazione azotata e gestire l’irrigazione.

Sul palco della location è stata esposta una bellissima pianta di peperoncino che l’azienda Carmazzi ha creato appositamente per il 100° anniversario dalla morte di Puccini. L’omaggio al prestigioso compositore si chiama “maestro Puccini” ed è una varietà presentata nel mese di agosto proprio nell’auditorium Simonetta Puccini durante “Conversazioni con l’opera”, una serie di incontri dedicati alle opere pucciniane. La caratteristica tecnica di questa varietà di peperoncino annuum è la media piccantezza dovuta ai frutti molto colorati che rappresentano il mondo di Puccini nelle cui opere sono presentate tutte le culture, da quelle occidentali a quelle orientali.

che oltre a tracciare in maniera esaustiva e approfondita l’impostazione del progetto, ha illustrato le dinamiche del comparto substrati e le necessità di materie prime stimate per i prossimi anni, mentre Daria Orfeo si è soffermata sui dati relativi alla caratterizzazione chimico-fisica e biologica (biostabilità) dei campioni in studio, sui metodi analitici adottati e sugli effetti che alcuni parametri hanno sulle proprietà agronomiche delle fibre, quali ad esempio il rapporto C/N, l’immobilizzazione dell’azoto e la degradabilità della sostanza organica. Costantino Cattivello, invece, ha riportato un breve excursus sui parametri fisici e idrologici, fondamentali per un’ottimale gestione idrica in coltivazione. Sonia Cacini ha spiegato come sono state effettuate le prove di serra svolte presso la struttura di Pescia, su geranio e lattuga, indicando i parametri vegetativi e gli altri rilievi effettuati. La seconda parte della giornata si è svolta presso la Floricoltura Carmazzi, dove è stata recentemente allestita la seconda prova di coltivazione, in contesto operativo reale, su bedding plants (Viola spp, Primula obconic), che è stato possibile visitare a piccoli gruppi. Al termine dell’interessante incontro si è tenuto un piacevole aperitivo in serra. Sul sito web di Aipsa (www.asso-substrati.it), a breve saranno disponibili le relazioni presentate.

DARIA ORFEO/ Agronomo e consulente per il settore dei fertilizzanti, substrati e ammendanti. Dal 2007 è segretaria di AIPSA, l’associazione italiana dei produttori di substrati di coltivazione e ammendanti.

Concime di lunga durata nuova formula

SFoRZO MiNIMO

MassIMO RISULTATO

una applicazione all’anno risultati visibili in 7 giorni*

IL LINGUAGGIO SEGRETO DELLA NATURA

Benvenuti e benvenute in questo nuovo spazio di riflessione sulle parole. Una rubrica che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla nostra lingua e – perché no? – accendere la curiosità dei lettori. Bando alle ciance! Nuovo numero, nuovo tema. Oggi parliamo di comunicazione tra gli esseri umani… e tra i vegetali.

1991: l’informatico inglese Tim Berners-Lee si appresta a lanciare il primo sito web. È la svolta che metterà in comunicazione milioni, o meglio, miliardi di macchine in tutto il mondo, la nascita del World Wide Web. Sì, proprio quelle tre lettere ripetute, che trasformano un semplice insieme di segni in un comando ipertestuale che richiama infinite informazioni in tempi impercettibili! Ed esattamente in quel giorno, era il 9 agosto, rinunciavamo al nostro diritto all’oblio e alla solitudine – nel bene e nel male –.

Molto tempo prima però, in tempi non sospetti, la natura creava la propria rete di comunicazione, una rete che gli studiosi scopriranno e inizieranno a conoscere solo alla fine degli anni Novanta. Oggi sappiamo, infatti, che anche tra i vegetali

esistono intricate e affascinanti reti di comunicazione e di scambio. In poche parole, quando un fungo simbiontico “colonizza” due o più apparati radicali, oltre a vivere della loro assistenza, mette in connessione reciproca questi vegetali. Ed ecco che si crea una rete i cui nodi sono le piante, e il tessuto che le unisce, le ife (dal greco hyphḗ, ‘tessuto’), ovvero i filamenti del micelio del fungo. Queste reti, dette micorrize (dal greco mýkēs, ‘fungo’ e rhiza, ‘radice’), permettono lo scambio di nutrienti, acqua e informazioni chimiche tra le piante, facilitando la comunicazione e la collaborazione tra specie diverse all’interno di un ecosistema. Per esempio, una pianta che non riceve abbastanza luce solare potrebbe ottenere zuccheri e nutrienti da altre piante vicine grazie alla connessione messa in atto da questa sensazionale rete. Ma la funzione più inaspettata è quella di Social Network: quando una pianta è sotto attacco da parte di parassiti o malattie, può inviare segnali chimici attraverso la rete micorrizica per avvisare le piante vicine, permettendo loro di attivare meccanismi di difesa preventiva. Ed eccoci ritornare all’internet delle piante, un network sotterraneo ribattezzato – non da me! – proprio WoodWideWeb

La funzione più inaspettata è quella di Social Network: quando una pianta è sotto attacco da parte di parassiti o malattie, può inviare segnali chimici attraverso la rete micorrizica per avvisare le piante vicine

NICOLÒ DE ROSSI/ Nato e cresciuto a Venezia. La marea lo ha portato a Torino e a Pavia, dove si è laureato in Lingue e poi in Linguistica. Ama la scrittura in tutte le sue forme, e le lingue, di oggi e di ieri. Il suo profilo Instagram: @nico.teca

La nuova collezione Flora è realizzata in plastica riciclata e riciclabile. Tera assorbe la CO2e necessaria per la produzione di questi articoli attraverso il sostegno ai progetti Envira Amazonia e Mai Ndombe.

Lo spazio cambia con noi

Grazie al report di iF

International Forum Design GmbH e The Future di Francoforte scopriamo come le trasformazioni del mondo che viviamo possano avere un impatto anche sul nostro modo di vivere il quotidiano

Siamo arrivati al 2024 senza neanche accorgercene e nonostante le guerre, una crisi mondiale e la tecnologia galoppante stiamo tentando di rimanere a galla mentre ci trasformiamo costantemente. Ieri non assomiglia all’oggi e ogni settore è vittima ma anche artefice del cambiamento. Nessuno è esente: natura, politica, tecnologia, creatività e design, per menzionare solo alcune aree diverse seppur interconnesse tra loro. E proprio di questo costante trasformare e procedere verso un futuro difficile da etichettare nell’ambito del design hanno scritto iF International Forum Design GmbH e The Future di Francoforte. Il report analizza il futuro della nostra società attraverso sei prospettive diverse: Economia consapevole, Digitalità umana, Co-società, Rivoluzione mentale, Glocalizzazione e Transizione ecologica. La domanda potrebbe sorgere spontanea: cosa c’entra tutto questo con noi? Siamo qui proprio per scoprirlo. Partiamo!

LA PROGETTAZIONE DI AREE VERDI, PARCHI, AREE POLIFUNZIONALI E INTERI

QUARTIERI

> CONSCIOUS ECONOMY

La prima prospettiva che viene analizzata è l’economia consapevole. Che cosa significa? Essenzialmente oggigiorno gli ambienti di lavoro devono essere sinonimo di benessere non solo psicologico ma anche fisico. Dunque aree ergonomiche e spazi che rispondono alle esigenze dei lavoratori e che promuovano la collaborazione, la flessibilità e il comfort. Tra i benefici naturalmente la serenità e la tranquillità del team di lavoro, la possibilità di uno scambio di idee e condivisione, ma anche riduzione dei livelli di stress. Dunque sì economia ma anche tanta umanità perché non è solo l’ambiente di per sé a rendere un luogo di lavoro vivibile ma lo sono anche le persone e gli strumenti che aiutano a rendere le task lavorative più efficaci e meno ripetitive. Spazio allora all’Intelligenza Artificiale che in questo momento può promuovere modalità di lavoro in cui la macchina e l’essere umano possono collaborare in vista di un progetto comune. Il tocco creativo e geniale dell’uomo rimane fondamentale. Condizioni lavorative e luoghi di lavoro sostenibili ormai sono la chiave per una società che si muove verso un futuro migliore.

>HUMAN DIGITALITY

Il mondo è iper connesso. Ormai anche un semplice acquisto o la prenotazione di un tavolo al ristorante vengono gestiti online e questo impone che la relazione tra tecnologia e individuo evolva e si faccia sempre più concreta. L’interazione con le macchine si realizza

con interfacce vocali – pensiamo ad Alexa – controlli gestuali e riconoscimento delle emozioni, diventando sempre più degli alleati nella nostra quotidianità, sia per ciò che concerne i servizi ma anche nelle strategie di marketing delle aziende. Fondamentale però è riconoscerne limiti e non abbassare troppo la guardia: l’IA resta uno strumento in più che non deve sostituire lo human touch!

>CO-SOCIETY

Sinonimo di partecipazione inclusiva e coesione, la co-society favorisce la comunità e il vivere insieme sia negli spazi pubblici che nelle infrastrutture urbane. La progettazione di aree verdi, parchi, aree poli funzionali e interi quartieri migliora il senso di appartenenza a una comunità e ci fa essere più responsabili. Da una parte dunque il design parteci pativo modella le città per renderle accessibili a tutti, dall’altra il verde concorre all’estetica, alla qualità dell’a ria e a rendere gli spazi più vivibili.

>MINDSHIFT REVOLUTION

Siamo nell’era in cui i social media pervadono le nostre giornate. Una sbirciatina ogni tanto è quasi d’obbligo per non sentirsi fuori dal mondo. E in quest’ottica le aziende sfruttano la loro visibilità per comunicare non solo servizi e promozioni, ma soprattutto i propri valori e qual è la forma che vogliono dare alla società. Chi si riconosce in quelle idee e visioni sarà in automatico parte della comunità. Siamo

perennemente sotto la lente del pubblico e a nostra volta giudici delle strategie, post e storie dei social media altrui. Cerchiamo di trasformare l’essere perennemente online in un’opportunità per creare benessere, promuovere inclusività e diversità. In sostanza, cerchiamo di comunicare buoni messaggi.

>GLOCALIZATION

Global+local. Qual è il risultato di questa fusione? Ovviamente la glocalizzazione ovvero la combinazione di globale e locale. Perché se da una parte per anni la globalizzazione è cresciuta, dall’altra ci siamo accorti dell’importanza di guardare la realtà anche dalla lente di valori più vicini a noi, a portata di mano. Non per forza quindi il lontano è meglio, possiamo anche guardare ciò che sta attorno a noi. A livello aziendale per esempio i marchi possono fondersi con le comunità locali, andare per le strade, creare strategie comunicative nei quartieri della città, tessendo relazioni autentiche con i propri clienti.

>ECO TRANSITION

Stiamo transitando verso una società che deve rendere la decarbonizzazione, l’adattamento climatico e la rigenerazione i suoi must. Con il design è possibile andare in questa direzione attraverso il ripristino degli ecosistemi: sviluppo di aree verdi urbane e abitazioni progettate secondo l’eco-design. Tutto ciò naturalmente richiede ingenti investimenti. Ma senza andare troppo lontano, fondamentale sarà per le aziende focalizzarsi sul design dei prodotti affinché siano circolari e riciclabili, e questo significa ricercare nuovi materiali, capaci di rigenerarsi e che non diventino scarto e rifiuto. La scelta dei prodotti da esporre, le modalità di vendita e i valori che si vorranno comunicare saranno la base del futuro.

Ottimista, responsabile e connesso

Design creativo, materiali naturali e colori che strizzano l’occhio alla natura. Ecco i Christmasworld Trends 25+, per un Natale sempre in tendenza

“Itre stili Deep, Real ed Ease sono uniti da un principio guida: essere responsabili e connessi nei rapporti con la natura e ottimisti verso il futuro. Questa idea dà un ulteriore significato all’atmosfera festiva e si traduce in impulsi creativi, tecniche artigianali e creazioni con nuovi materiali”, afferma Annetta Palmisano, esperta di tendenze dello Stilbüro bora.herke.palmisano che ogni anno elabora i trend chiave della stagione per Messe Frankfurt.

DEEP

Il fugace diventa permanente

Per ogni stile, nove colori con otto temi cromatici consentono di creare punti focali individuali che possono essere cambiati e reinterpretati durante l’anno. Le storie di colore concentrate offrono così a buyer, product designer e manager di collezioni numerose opzioni di design per allestire showroom, vetrine e presentazioni di prodotti in modo vario e sorprendente.

Nel flusso della natura, che si tratti di gocce d’acqua o di nu vole, la transitorietà si trasforma in permanenza. artigianali tradizionali e l’uso di materiali naturali ci guidano nel vivere nel presente nei pensieri del passato o del futuro, portando così tran quillità. Profondità e cura trasformano la casa in un rifugio accogliente; le decorazioni scintillanti sfidano il grigio invernale mentre la stagione festiva ci ricorda ciò che è davvero importante. Le risorse naturali sono trattate con rispetto e amore. I designer creano opere artigianali perfette, armonizzando in modo unico materia e forma. La semplicità degli oggetti è solo apparente: nel loro essenziale, invitano alla riflessione e alla vicinanza con un’esperienza spirituale. L’introspezione è sostenuta da una tavolozza di colori che richiamano la natura: dal blu notte familiare, ai toni morbidi del guscio d’uovo e al bianco alabastro con la sua calda e pacata luminosità. Si aggiungono anche sfumature metalliche più scure, come l’argento opaco o il lustro dorato, che riflettono la luce attraverso superfici strutturate, creando un effetto scintillante e festivo.

Lasemplicitàdeglioggettièsoloapparente:nelloroessenziale,invitanoallariflessione eallavicinanzaconun’esperienzaspirituale

REAL Cambiamento sinonimo di ottimizzazione

Nel trend REAL, la stagione delle feste si caratterizza per l’uso di prodotti duraturi, funzionalità pratiche e materiali che riducono l’impatto ambientale. Nuovi approcci abbracciano innovazioni nel design, nei materiali e nelle tecnologie, con un occhio di riguardo al benessere collettivo. La resistenza è un aspetto chiave per i creativi, mentre la praticità e l’attenzione ai cicli di vita ecologici stanno diventando sempre più rilevanti. Tutto punta a un costante miglioramento. Le linee semplici si integrano perfettamente con uno stile di vita moderno, espressione di valori sostenibili e qualità superiore. Anche le tecnologie digitali svolgono un ruolo nel creare superfici con texture uniche, che richiamano la lavorazione a mano. La palette cromatica di questo stile evoca concetti di autenticità e durabilità, elementi visibili anche nei dettagli del design. I colori, spesso resi più leggeri e luminosi, esprimono una combinazione di matericità e trasparenza. Accanto a queste tonalità, spiccano colori più decisi, come il verde intenso, simbolo di speranza e rinnovamento, insieme alle tonalità calde del legno e a un beige delicato che richiama il mondo naturale. Questo linguaggio visivo sottolinea un messaggio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, evocando emozioni di cura e attenzione per un design festivo ricco di significato.

Questolinguaggiovisivosottolineaunmessaggiodisostenibilitàerispettoperl’ambiente, evocandoemozionidicuraeattenzioneperundesignfestivoriccodisignificato

EASE

La creatività si esprime attraverso motivi vivaci e invenzioni audaci, portando un’atmosfera festosa e giocosa.

enfatizza l’idea che la fantasia possa essere un motore di cambiamento e una fonte di nuova consapevolezza. plice ornamento natalizio può trasformarsi in un accessorio d’abbigliamento colorato e originale. e le superfici dai design insoliti si fondono in collage di materiali diversi, esprimendo uno spirito libero e sperimentale. Anche il settore tessile si evolve, adottando tecniche innovative nel ricamo e nella lavorazione dei tessuti. La leggerezza e la gioia ludica sono presenti ovunque, alimentate da una curiosità per l’evoluzione del design. Le creazio

POT DESIGN

Tendenze /

CORINO www.corinobruna.com

TERRACOTTA Nel passato e nel futuro Una lunga storia naturale che combina e modella tradizione, stile, design ed ecosostenibilità! Grazie al suo fascino naturale e senza tempo la terracotta si modella, si trasforma e dura nel tempo, rilanciandosi verso il futuro con nuove miscele, dai colori e toni raffinati. gamma completa con il desiderio di riscoprire il fascino di arredare con materie e colori naturali, che variano dai nuovi e contemporanei grigio Basalt e bianco Granit al Bruno vulcanico, fino alle sfumature calde della terracotta tradizionale in Rosso Classico o in Rosata Arenaria. commercializzazione di articoli per il giardino, l’azienda Corino Bruna propone un’offerta completa di complementi d’arredo unici ed elementi decorativi per organizzare al meglio lo spazio indoor e outdoor. Una realtà a conduzione famigliare di 15.000 metri che trasmette competenza e passione, e che da sempre pone grande attenzione alla ricerca di soluzioni innovative e green, che possano incontrare il gusto e le necessità di ogni tipologia di cliente.

JUMBO Per l’arredo urbano Un gioiello per l’ arredo urbano e il verde pubblico . Il vaso Jumbo, giovanile nella sua essenza, di grandi dimensioni e dalla struttura robusta , si presta ad ospitare alberature e piante importanti, spesso destinate ad essere sistemate a terra. Il design del fondo rinforzato ne rende estremamente semplice lo spostamento nei casi in cui si debba fare opera di manutenzione o pulizia della superficie sottostante. Realizzato con stampaggio rotazionale dal 2013, è un vaso ideale per l’arredo di giardini e spazi pubblici, grazie alla sua ampia disponibilità di misure. SETTE AZIENDE PRESENTANO LA LORO IDEA

ELHO www.elho.com/it

Pasquini & Bini

www.pasquiniebini.com

Winery Gustoso e sostenibile Il vaso Winery di elho è realizzato con rifiuti plastici provenienti dai vigneti francesi. I caldi colori viola e rosso bordeaux intenso ricreano la giusta atmosfera e sembra quasi di assaporare il gusto seducente di un buon bicchiere di vino rosso. Se a ciò si aggiunge il contributo alla riduzione dei rifiuti di plastica e alla salvaguardia dell’industria vinicola francese, il vaso Winery elho vi piacerà ancora di più.

CaratteristicheRealizzata in plastica riciclata al 100%, con corde di plastica che trattengono le viti dei vigneti francesi.100% riciclabileAutentica origine francese, dall’Alsazia e dalla Champagne.Collaborazione con Adivalor (raccolta dei rifiuti plastici dalle viti) e Healix (trasformazione dei rifiuti plastici in granulato).

ColoriRosso bordeaux intensoViola caldo

Tera www.teraitaly.com

FLORA La finitura raffinata e le nuances intramontabili

Flora è la nuova collezione di Tera realizzata in plastica riciclata certificata “Plastica Seconda Vita” e rientra anche nel progetto di compensazione delle emissioni di CO2 dell’azienda, impegnata nel perfezionamento del processo sostenibile per ridurre al minimo l’impatto ambientale del ciclo produttivo e delle materie prime utilizzate. Sostenendo l’Envira Amazonia Project e Mai Ndombe, infatti, l’azienda riesce ad assorbire la CO2 equivalente necessaria alla produzione di Bloom, Blossom e Orma, un passo significativo verso la carbon neutrality. Bloom e la fioriera Blossom sono dotati di un nuovo sistema di riserva d’acqua : una nuova griglia, appositamente sviluppata, permette di raccogliere l’acqua di irrigazione in due differenti compartimenti. Grazie al sistema di chiusura del foro di drenaggio di Tera con tappo a forma di foglia , si potranno utilizzare entrambi i compartimenti per una riserva più generosa, oppure isolarne soltanto uno per piante meno bisognose di irrigazione. Il tappo, inoltre, dà la possibilità di scegliere se utilizzare il vaso in ambienti indoor e outdoor. Oltre a questo, è possibile abbinare l’ indicatore di livello di Tera per controllare la quantità di acqua presente nella riserva del vaso e annaffiare solo quando davvero necessario. Per completare il vaso Bloom, Tera propone il nuovo sottovaso Orma , caratterizzato dall’impronta impressa al suo interno, simbolo della continua ricerca sostenibile dell’azienda.

www.bamagroup.com

SEPARÈ La fioriera con spalliera Dividere gli spazi del terrazzo, nel giardino, in un ristorante o in un locale pubblico o bar, creando un’area a sé stante, non è mai stato così facile. La fioriera Separè, infatti, permette di posizionare la spalliera in due soluzioni: centrata rispetto alla base o nella consueta posizione a “schienale”, ampliando così la sua versatilità e le possibilità di utilizzo. A differenza delle normali fioriere per rampicanti infatti, Separè può essere assemblata in due modi : il classico, in cui la spalliera poggia su uno solo dei due lati della fioriera, destinando l’intero vaso al rampicante prescelto oppure puoi decidere di posizionare la spalliera al centro della fioriera, con la possibilità di piantare due tipologie di pianta diverse nello stesso vaso, una per lato. La fioriera si adatta a qualsiasi ambiente sia moderno che rustico. Si monta facilmente senza l’ausilio di strumenti, resiste agli sbalzi di temperatura e ai raggi UV.

COLORI: Clay Ash Cloud Forest Sand Fog grey

Colori disponibili: Bianco –CappuccinoFerro Battuto

Capacità disponibili: 120 Lt

Dimensioni disponibili: 80x42,5x150h

www.erbasrl.it

ANNIVERSARY

LINEA

50 th Tra classico e moderno

Finalmente Erba ha completato la linea

Anniversary 50 th . Tutti i componenti sono ora disponibili per creare allestimenti versatili, caratterizzati da linee moderne e dai colori naturali (antracite, tortora e mandorla) che si adattano perfettamente sia a contesti moderni che . Ogni prodotto è dotato di doppia parete interna, riserva d’acqua e ruote a scomparsa, progettato per uso interno ma adatto anche all’esterno con la possibilità di forare il fondo per il drenaggio dell’acqua piovana in eccesso.

PALETTE
Due
vasi Bloom e un vaso Blossom in basso al centro.

Raccontare con i fiori

La creatività e l’innovazione stanno prendendo piede nel mondo floreale, influenzate da una crescente consapevolezza ambientale e dalla richiesta di esperienze personalizzate. Abbiamo raccolto le opinioni di quattro professionisti: Korynne Arcari, Alberto Ferremi, Camilla Pecora e Alessia Barbiero, per esplorare gli attuali trend che stanno plasmando il futuro della professione floreale

Eryngium, lavanda, timo, mimosella, pampas, Phlebodium di Alessia Barbiero.

Rimanere al passo con le tendenze è fondamentale per offrire prodotti e servizi che rispondano alle esigenze di una clientela in continua evoluzione. I gusti e le aspettative dei consumatori cambiano rapidamente, e i fioristi o flower stylist devono essere in grado di adattarsi per rimanere competitivi. Con l’aumento della consapevolezza ambientale, la richiesta di personalizzazione e l’emergere di nuove tecniche e stili, si è chiamati a innovarsi costantemente. Abbiamo intervistato quattro professionisti del

settore floreale: Korynne Arcari, Alberto Ferremi, Camilla Pecora e Alessia Barbiero. Ognuno di loro porta con sé una prospettiva unica, arricchita da esperienze personali e professionali diverse. Le loro intuizioni non solo illuminano le tendenze attuali, ma offrono anche consigli pratici su come affrontare le sfide del mercato floreale odierno. Ecco una guida utile per navigare nel mondo dei fiori, rimanendo sempre al passo con le ultime novità.

I FIORISTI STANNO INIZIANDO A INTEGRARE NELLE LORO CREAZIONI ELEMENTI NON TRADIZIONALI, COME MATERIALI RICICLATI, TESSUTI E PERSINO OGGETTI TROVATI

SOSTENIBILITÀ E COLTIVATORI LOCALI

La sostenibilità emerge come un tema cruciale per i fioristi. Camilla Pecora afferma: “Cerco di utilizzare fiori a km 0 affidandomi a dei coltivatori locali”. Anche Alessia Barbiero sottolinea l’importanza della stagionalità: “Cerco il più possibile di utilizzare fiori a km 0 e rispettare la stagionalità della natura”. Alberto Ferremi, da parte sua, evidenzia che “il mercato sta lentamente muovendosi verso pratiche più ecologiche”. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche una connessione più profonda tra il fiorista e il territorio. Utilizzare fiori di stagione permette di apprezzare la bellezza della natura locale e di adattarsi alle esigenze della clientela in modo più autentico. La sostenibilità si riflette anche nella scelta di materiali per l’allestimento e nel packaging dei prodotti, favorendo l’uso di materiali riciclabili o bio-

ALESSIA BARBIERO
CAMILLA PECORA
Le creazioni di Camilla Pecora.

degradabili. Questo trend non è solo una moda passeggera, ma una necessità dettata dalla crescente consapevolezza dei consumatori e dalla responsabilità dei professionisti di prendersi cura dell’ambiente.

PERSONALIZZAZIONE ED ESPERIENZA

DEL CLIENTE

La personalizzazione delle creazioni è un altro punto chiave. Camilla Pecora racconta che “quando si lavora come freelance su progetti per altri, si deve essere versatili e abili a seguire le richieste del cliente”. Questa tendenza si manifesta nella crescente domanda di bouquet e decorazioni su misura, dove ogni dettaglio è pensato per rispecchiare la personalità e i gusti dei clienti. Alberto Ferremi osserva come i matrimoni stiano diventando sempre più unici, sottolineando che “la domanda di esperienze personalizzate sta crescendo”. Gli sposi desiderano allestimenti che raccontino la loro storia, con fiori che abbiano un significato speciale. Questa esigenza spinge i fioristi ad approfondire la loro comprensione delle emozioni e dei desideri dei clienti, trasformando ogni creazione in un’esperienza memorabile. La personalizzazione non si limita ai matrimoni; anche per eventi aziendali e feste private i clienti cercano un tocco personale che renda l’allestimento unico. La sfida per i fioristi è trovare un equilibrio tra la loro creatività e le aspettative dei clienti, creando opere d’arte floreale che siano sia belle che significative.

CREATIVITÀ E

SPERIMENTAZIONE

La voglia di sperimentare con materiali e forme diverse è palpabile. Alessia afferma: “Mi piace lavorare in maniera spontanea, utilizzando diversi materiali e forme”. Questo approccio inno -

UTILIZZARE FIORI DI STAGIONE PERMETTE DI APPREZZARE LA BELLEZZA DELLA NATURA LOCALE E DI ADATTARSI ALLE ESIGENZE DELLA CLIENTELA IN MODO PIÙ AUTENTICO

vativo è particolarmente evidente nell’uso di fiori secchi, che stanno guadagnando popolarità per la loro versatilità e longevità. I fioristi stanno iniziando a integrare nelle loro creazioni elementi non tradizionali, come materiali riciclati, tessuti e persino oggetti trovati. Korynne Arcari, invece, combina vari stili artistici nel suo lavoro, dichiarando: “Mi piace esplorare l’intersezione tra arte e natura”. La fusione di diverse tecniche e stili non solo arricchisce il design floreale, ma offre anche ai clienti qualcosa di veramente unico. La creatività si estende anche alla progettazione di eventi, dove i fioristi sono chiamati a collaborare con altri artisti, creando installazioni che sfi-

Una creazione di Alberto Ferremi.

dano le convenzioni e catturano l’immaginazione. Questo spirito di innovazione sta alimentando una nuova era nel design floreale, in cui l’unico limite è l’immaginazione.

INFLUENZE CULTURALI

Le influenze culturali giocano un ruolo significativo. Camilla Pecora trae ispirazione dall’estetica romantica e liberty: “La mia linea ha uno stile romantico, sinuoso ed eclettico”. La riscoperta di stili storici e regionali è una tendenza che si riflette nella crescente attenzione ai dettagli e nella scelta di fiori e colori che

ALBERTO FERREMI
KORYNNE ARCARI
Tavola per un evento di Korynne Arcari.

LA PERSONALIZZAZIONE NON SI LIMITA

AI MATRIMONI; ANCHE PER EVENTI AZIENDALI E FESTE PRIVATE, I CLIENTI CERCANO UN TOCCO PERSONALE CHE RENDA L’ALLESTIMENTO UNICO

richiamano tradizioni locali. Alberto Ferremi, parlando delle sue creazioni, evidenzia come le tradizioni locali influenzino il suo lavoro, affermando: “Ogni regione ha la sua storia floreale”. Questo legame con le radici culturali non solo arricchisce il design, ma crea anche un senso di appartenenza per i clienti, che si sentono connessi a qualcosa di più grande. I fioristi stanno anche cercando di educare i clienti sulla storia e il significato dei fiori, trasformando ogni bouquet in un racconto che celebra la cultura e le tradizioni locali. L’influenza dei viaggi e delle esperienze personali si fa sentire, portando alla creazione di stili unici che riflettono la diversità del mondo floreale.

SOCIAL MEDIA

I social media sono diventati strumenti indispensabili per i professionisti. Korynne Arcari sottolinea: “I social sono una fonte inesauribile di ispirazione e connessione”. Le piattaforme come Instagram e Pinterest offrono un palcoscenico globale per mostrare il proprio lavoro, permettendo ai fioristi di raggiungere un pubblico vasto e variegato. Questo ha reso possibile la diffusione di nuove tendenze e stili in tempo reale, trasformando il modo in cui i fioristi progettano e condividono le loro creazioni. Alessia Barbiero aggiunge che grazie

a queste piattaforme è riuscita a raggiungere un pubblico più ampio e a condividere il suo lavoro con una comunità più vasta. L’uso dei social media non si limita a mostrare i prodotti, ma include anche tutorial, storie dietro le quinte e momenti di vita quotidiana, che aiutano a costruire una connessione autentica con i clienti. Tuttavia, c’è anche la sfida di distinguersi in un mercato saturo; i fioristi devono costantemente innovare e trovare nuovi modi per presentare il loro lavoro in modo coinvolgente.

COLLABORAZIONE

La collaborazione tra professionisti del settore è un trend in crescita. Camilla Pecora e Alessia Barbiero concordano sul fatto che “per eventi complessi, è fondamentale lavorare in team”. In un settore dove le richieste possono variare notevolmente da un progetto all’altro, avere una rete di collaboratori fidati permette di affrontare sfide più grandi e di gestire progetti ambiziosi. Korynne Arcari osserva che le collaborazioni favoriscono “una

creatività collettiva che arricchisce il nostro lavoro”, portando a risultati più sorprendenti e innovativi. Lavorare con altri artisti, designer e creativi consente di combinare diverse competenze e prospettive, offrendo ai clienti un prodotto finale che supera le aspettative. Questa sinergia non solo arricchisce il lavoro individuale, ma crea anche un senso di comunità e sostegno reciproco, che è fondamentale in un settore competitivo.

FORMAZIONE CONTINUA

Tutti gli aggiornamenti sul mondo floreale sono su FIORI tales!

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Infine, l’educazione continua è vista come essenziale per restare rilevanti. Camilla Pecora e Alessia Barbiero seguono corsi e apprendono da designer internazionali, mentre Alberto Ferremi enfatizza l’importanza della formazione per affrontare le sfide del mercato. “Il nostro mestiere è in continua evoluzione, e noi dobbiamo evolverci con esso”, afferma. I fioristi sono sempre più consapevoli della necessità di aggiornarsi su nuove tecniche, tendenze e pratiche sostenibili. Partecipare a workshop, seminari e corsi di formazione non solo migliora le loro competenze, ma offre anche opportunità di networking con altri professionisti del settore. Questa mentalità di apprendimento continuo è fondamentale per affrontare le sfide future e per garantire che il settore floreale rimanga dinamico e innovativo. Il settore floreale è in fermento, con tendenze che evidenziano una maggiore attenzione alla sostenibilità, alla personalizzazione e alla creatività. Le influenze culturali e l’importanza dei social media, insieme alla collaborazione tra professionisti e all’educazione continua, delineano un futuro promettente per i fioristi. Con la passione e l’innovazione al centro di questo cambiamento, il mondo dei fiori si prepara ad affrontare nuove sfide e opportunità.

La sostenibilità è la chiave di tutto

Nel cuore (verdissimo) della Toscana nasce nel 1982 Floramiata, azienda specializzata in piante verdi da interno e caratterizzata da una forte attenzione alla sostenibilità

colloquio con ROBERTO LEO di BENEDETTA MINOLITI

“Quello che ci ha spinto a scegliere Modiform è l’attenzione, che ci accomuna, alla sostenibilità”. A raccontarlo, durante la nostra intervista, è Roberto Leo, CEO di Floramiata, azienda di Piancastagnaio, in provincia di Siena, specializzata nella produzione di piante da interno e nata nel 1982. Immersa in un paesaggio straordinario alle pendici del Monte Amiata, l’azienda coltiva piante tropicali su una superficie di circa 1.270.000 mq. Di questi, 230.000 mq sono pro-

tetti con strutture serricole completamente riscaldate da energia geotermica e destinate alla coltivazione di piante ornamentali in vaso; 97.000 mq sono dotati di aree produttive attrezzate per la coltivazione di specie vivaistiche e la rimanente parte è occupata da seminativi, aree e verde, strade e fabbricati. L’azienda lavora con Modiform dal 2021 e utilizza diversi suoi prodotti, come la linea Pot container, marchio registrato del brand Thomsen nella colorazione R&R (Recycled&Recyclable) Antracite, vaso 17 e 21, tutti con la

Grazie alla geotermia possono coltivare piante come il Potos, Zamioculcas e Sansevieria.

certificazione Cyclos per la riciclabilità. Entrambe le aziende, come sottolineato da Leo, hanno decisamente a cuore il tema della sostenibilità. “Vogliamo utilizzare vasi che siano totalmente riciclabili. Ovviamente guardiamo anche l’aspetto economico e riteniamo che Modiform abbia l’offerta migliore da questo punto di vista, anche per quanto riguarda il servizio e la qualità del prodotto. Non va poi sottovalutata la continua ricerca d’innovazione che Modiform fa, un altro aspetto importantissimo che ci accomuna”.

ENERGIA GEOTERMICA,

MA NON SOLO Floramiata è davvero un esempio di azienda sostenibile. Lo dimostra non solo l’utilizzo, sin dalla nascita, dell’energia geotermica, ma anche numerosissimi altri aspetti. “Siamo carbon free e utilizziamo idrocarburi davvero di rado. La risorsa energetica che abbiamo a disposizione ci offre un importante vantaggio da tantissimi punti di vista, sostenibilità compresa” ha spiegato il CEO di Floramiata. “Ma non ci fermiamo qui. Guardiamo anche ai vasi, come già detto, e ricicliamo il 100% dell’acqua piovana. Questo è possibile grazie a tre

“RICICLIAMO IL 97% DEI RIFIUTI E LA GRANDISSIMA PARTE DELLE NOSTRE PIANTE È A CHILOMETRO ZERO. INSOMMA, IL

NOSTRO CORE BUSINESS LO FACCIAMO INTERAMENTE QUI”

vasche esterne che ci sono davvero d’aiuto soprattutto nei periodi di siccità. Inoltre, ricicliamo il 97% dei rifiuti e la maggior parte delle nostre piante è a chilometro zero. Insomma, il nostro core business lo facciamo interamente qui”. Importante, come sottolineato da Roberto Leo, anche il discorso, centrale in questi anni, sulla torba. “Abbiamo tutta una serie di vantaggi, certo, ma utilizziamo ancora una componente importante di torba che arriva dal Nord Europa. Noi però guardiamo al futuro e per questo ci stiamo muovendo verso materie alternative, con altre tipologie di terriccio, per poter sostituire la torba. Oggi è ancora difficile, ma è una sfida che vogliamo affrontare”. Un’azienda davvero sostenibile che ha ridotto anche l’utilizzo di fitofarmaci attraverso la lotta integrata che, come sottolineato da Leo, è “un grande vantaggio, sia per noi che per la collettività”. “La sostenibilità è davvero nel DNA di Floramiata. Lo dimostra anche

Immersa in un paesaggio straordinario alle pendici del Monte Amiata, l’azienda coltiva piante tropicali su una superficie

1.270.000 mq.

il lavoro svolto con il CNR, dove abbiamo messo a disposizione di due scuole in Toscana delle nostre piante verdi, utilizzate per rilevare i benefici all’interno di ambienti chiusi”.

IL CORE BUSINESS

DI FLORAMIATA

Per quanto riguarda invece i prodotti di punta, Floramiata non ha dubbi: le piante verdi ornamentali di origine tropicale. “Questo perché grazie alla geotermia possiamo coltivare piante come Potos, Zamioculcas e Sansevieria. Tutte piante che sono diventate il core business di Floramiata. Per quanto riguarda il mercato di riferimento è principalmente italiano, e lavoriamo con Garden Center e parte della GDO. Inoltre, da qualche anno abbiamo approcciato anche i mercati esteri”.

Accontentarsi? Mai

A Terontola, in provincia di Arezzo, abbiamo visitato Giromagi, storica azienda del territorio con una produzione davvero esemplare di piante grasse e succulente colloquio con DANIELE EMILIANI di BENEDETTA MINOLITI

“Modiform è un’azienda che offre ottimi prodotti ed è per noi una garanzia, anche per le innovazioni che porta”. Inizia così la nostra intervista con Daniele Emiliani, Sales Manager di Giromagi, azienda toscana nata nel 1966 specializzata in piante grasse. Entrando nelle loro serre non si può non rimanere a bocca aperta per la bellezza delle molteplici varietà di piante grasse e succulente che ci si ritrova di fronte. “Giromagi produce circa 500600 varietà nell’arco di un anno, ed è questo il segreto del nostro

successo: non ci accontentiamo. Non commercializziamo quello che hanno gli altri, ma cerchiamo sempre nuove varietà”. E questa, come sottolineato più volte da Emiliani nel corso dell’intervista, è la vera bravura di Romano Pipparelli, titolare dell’azienda toscana: “Negli anni siamo diventati sempre più bravi, complici le intuizioni co-

Entrando nelle loro serre non si può non rimanere a bocca aperta per la bellezza delle molteplici varietà di piante grasse e succulente che ci si ritrova di fronte.

Daniele Emiliani, Sales Manager di Giromagi, e Davide Cavallini di Modiform.

stanti di Romano, nel selezionare le varietà, nel produrle e venderle al momento giusto, quello della fioritura, in cui sono colorate e affascinanti.

L’INTUIZIONE SUL VASO 6,5 In particolare, l’intuizione del titolare di Giromagi è stata sul formato, il vaso 6,5, molto apprezzato dai clienti. “La misura su cui Romano ha investito e puntato è il 6,5, che ci caratterizza e di cui abbiamo le versioni normale, collection e sagomata, con tutte le varietà particolari che rendono davvero unico il nostro prodotto. Questa è una delle tante intuizioni di Romano, perché parliamo di un vaso che non è né piccolo

né grande, che lascia al cliente finale un prodotto di un certo valore e che dà anche soddisfazione alla vista”.

LA COLLABORAZIONE

CON

MODIFORM

Quella con Modiform è una collaborazione storica che si è consolidata nel tempo. “Io ho iniziato a lavorare per Giromagi 9 anni fa e il rapporto lavorativo con Modiform era iniziato da poco”, ha raccontato il Sales Manager dell’azienda. “Andando avanti nel tempo il rapporto si è consolidato, perché è un’azienda che offre ottimi prodotti, con un personale qualificato che ci ha sempre permesso di lavorare bene e di avere i prodotti di cui abbiamo bisogno”. In particolare, Giromagi utilizza plateau di diverse misure a marchio Modiform. Ma la vera particolarità è lo stampo su misura, realizzato da Modiform, per plateau e vasi per l’iconico 6,5. “Giromagi ha creduto nei prodotti di Modiform ed è per questo che abbiamo voluto creare un nostro stampo per realizzare plateau e vasi in carta ad hoc per le nostre necessità. Abbiamo quindi scelto la linea ecoExpert in carta, proveniente da cellulosa FSC, con certificato Cyclos. Questo, anche in un’ottica sostenibile”. Infatti, ad accomunare le due aziende c’è anche l’impegno verso la sostenibilità ambientale. “Il mondo in cui viviamo è un dono e dobbiamo trattarlo bene. Ognuno di noi può e deve fare la sua parte e Giromagi vuole fare la differenza”, ha raccontato Daniele Emiliani.

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Un Festival per quattro generazioni

Dal 21 settembre al 27 ottobre 2024, i Centri di giardinaggio AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) di tutta Italia celebrano la stagione autunnale con la nona edizione del Garden Festival d’Autunno di BIANCA FERRARIS

L’autunno è un periodo magico, capace di regalare momenti di riflessione e bellezza attraverso i colori caldi della natura che si prepara all’inverno. L’edizione 2024 del Garden Festival d’Autunno si rivolgerà a quattro diverse generazioni: i Baby Boomers, la Gen X, i Millennials e la Gen Z Ogni gruppo porterà con sé il proprio bagaglio di esperienze, ricordi e interessi, legati al giardinaggio e al contatto con la natura. Questo approccio intergenerazionale non solo valorizza le diverse prospettive, ma crea anche un’opportunità di scambio e condivisione tra giovani e me-

no giovani, favorendo l’incontro tra tradizione e innovazione. Le attività sono pensate per rispondere agli interessi di ciascuna generazione, rendendo il giardinaggio un’esperienza su misura. Che si tratti di riscoprire i segreti del giardinaggio appresi dai nonni, o di esplorare nuove tecniche sostenibili con un occhio alle tendenze attuali, ogni visitatore troverà qualcosa di speciale.

FOGLIA, Mela e Zucca

Durante il festival, tre simboli autunnali guideranno i visitatori attraverso un percorso che invita a scoprire, imparare e divertirsi: la foglia, la mela e la zucca.

FOGLIA - Scopri

La foglia simboleggia la curiosità e la scoperta. Nei Centri di giardinaggio AICG, i visitatori potranno approfondire la conoscenza delle piante autunnali, ideali per arricchire giardini, balconi e spazi interni. Esplorare le caratteristiche e i bisogni di diverse specie permetterà a tutti di comprendere meglio come prendersi cura del

IL GARDEN FESTIVAL D’AUTUNNO NON È SOLO UN’OCCASIONE PER CELEBRARE LA STAGIONE,

SENSIBILIZZARE IL PUBBLICO VERSO UN GIARDINAGGIO PIÙ SOSTENIBILE

E CONSAPEVOLE

I Centri di giardinaggio aderenti devolveranno 1 euro per ogni vaso di ciclamino rosa venduto a sostegno della ricerca contro il cancro al seno.

verde in questa stagione. Inoltre, per ogni generazione saranno disponibili consigli personalizzati su come avvicinarsi al giardinaggio in modo creativo e consapevole.

MELA - Impara

La mela rappresenta la crescita e l’apprendimento. Con guide pratiche e dimostrazioni dal vivo, i partecipanti scopriranno come mantenere giardini e balconi in perfetta forma durante l’autunno. Dalla potatura degli alberi alla raccolta delle foglie, fino alla preparazione per l’inverno, ogni attività sarà spiegata nel dettaglio per consentire anche ai meno esperti di mettersi alla prova. Non mancheranno suggerimenti su come portare l’autunno in casa, con decorazioni ispirate alla stagione e piante da interno che renderanno ogni spazio accogliente.

ZUCCA - Divertiti

La zucca, infine, è simbolo di festa e divertimento. Durante il festival, i Centri di giardinaggio proporranno numerosi eventi festosi: aperi-

tivi, degustazioni e giochi per tutte le generazioni. Le famiglie potranno partecipare a laboratori creativi e divertenti attività a tema natura, come cacce al tesoro e giochi all’aria aperta. Ogni centro organizzerà la propria festa, offrendo momenti unici di allegria e condivisione. Il giardinaggio diventerà così non solo un’attività educativa, ma anche un’occasione di svago per grandi e piccini.

UN’INIZIATIVA SOLIDALE

Anche quest’anno, il ciclamino rosa sarà il protagonista floreale del festival, grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC). Per tutto il mese di ottobre, i Centri di Giardinaggio aderenti devolveranno 1 euro per ogni vaso di ciclamino rosa venduto a sostegno della ricerca contro il cancro al seno. Il ciclamino, simbolo di resistenza e bellezza autunnale, sarà disponibile in numerose varietà, ma sarà il rosa a dominare, colorando il festival di solidarietà.

ESSERE PIÙ CONSAPEVOLI

Il Garden Festival d’Autunno non è solo un’occasione per celebrare la stagione, ma anche un’opportunità per sensibilizzare il pubblico verso un giardinaggio più sostenibile e consapevole. Come ricordato da Jane Goodall: “Le tue azioni possono fare la differenza e perciò devi decidere quale tipo di differenza vuoi fare”. Con questa filosofia, il festival incoraggia tutti a riflettere su come le nostre scelte quotidiane possono influenzare l’ambiente, promuovendo un rapporto più rispettoso e armonioso con la natura. Per maggiori informazioni sugli eventi, i laboratori e per consultare la mappa dei Centri di giardinaggio AICG partecipanti, è possibile visitare il sito ufficiale www.autunnoingarden.it

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Precisione svizzera

L’avanguardia nelle forbici da potatura, dal 1945, ha nome FELCO. L’azienda elvetica da un milione di pezzi l’anno ci mostra novità e certezze

di FRANCESCO TOZZI con NABIL FRANCIS

Era il 1945 quando Félix Flisch, il fondatore di FELCO, inventa la moderna forbice da potatura. Un nuovo mercato si apre davanti all’azienda svizzera, che da allora si impone come leader mondiale nel settore delle forbici dei professionali e dei tagliacavi, arrivando a una produzione annua di oltre un milione pezzi, il 95% dei quali viene esportato in più di 120 Paesi. Ma oltre al design e all’affidabilità che l’hanno resa celebre, FELCO è oggi anche sinonimo di sostenibilità: il 95% dell’acciaio e il 70% dell’alluminio impiegati provengono da materiali riciclati; tutti i residui di produzione sono completamente riciclati; i suoi utensili da potatura sono progettati per durare nel tempo. L’impresa, ancora nelle mani della famiglia del suo fondatore, fa parte del Gruppo Flisch – insieme a Prétat e ALPEN Swiss Tools – e impiega

300 persone in diverse parti del mondo. È questo il solido background di FELCO, azienda che, come racconta il suo CEO Nabil Francis in questa intervista, è molto ben inserita nel mercato italiano. Assieme a lui scopriamo le novità e i valori cardine dell’impresa.

Qual è il target principale di FELCO?

«Dunque, i nostri clienti sono professionisti e appassionati dilettanti. Siamo presenti nei segmenti dei vigneti, dei giardinieri professionisti, dei giardinieri paesaggisti, dei frutteti, dei frutticoltori e del giardinaggio amatoriale».

Quali sono gli ultimi investimenti in termini di innovazione produttiva effettuati dall’azienda?

«In qualità di leader mondiale nel settore delle forbici da potatura manuali e dei tagliacavi professionali, ogni anno investiamo

molto per rimanere all’avanguardia nella tecnologia e aumentare la nostra capacità produttiva per soddisfare la domanda dei clienti. I nostri ultimi importanti investimenti hanno riguardato la lavorazione e la levigatura dei manici in alluminio».

Quali sono le novità recenti per i professionisti del verde, i manutentori del verde e i giardinieri professionisti? In cosa si caratterizzano queste nuove uscite? «Dall’inizio del 2023, abbiamo

colloquio
Nabil Francis, CEO di FELCO.

presentato non meno di 30 nuovi utensili. Abbiamo lanciato una gamma di troncarami per tutti i lavori di potatura in altezza (FELCO 221). Abbiamo anche lanciato due modelli di seghe telescopiche per potatura a trazione che possono raggiungere cime di alberi a oltre 6 metri di altezza (FELCO 682 e 684). Abbiamo proposto la gamma di cesoie per siepi FELCO 250, molto attesa dai nostri fedeli clienti. All’inizio di quest’anno abbiamo fatto uscire anche la gamma di forbici da potatura FELCO Elite, le nostre forbici manuali più avanzate. Per tutti questi prodotti, le caratteristiche principali sono i manici in alluminio per garantire resistenza e leggerezza, l’intercambiabilità delle parti di ricambio per prolungare la durata del prodotto, la lama in acciaio temprato per tagli precisi. Nelle nostre seghe, la punta dei denti viene trattata termicamente a impulsi per aumentare la durezza e quindi la longevità della lama. Infine, abbiamo anche ampliato la nostra gamma di dispositivi di protezione individuale, poiché la sicurezza e il comfort dei nostri utenti sono di fondamentale importanza per noi».

Quali sono, invece, le novità per gli hobbisti/consumatori?

« Abbiamo lanciato una gamma di prodotti per il giardinaggio per i nostri esigenti clienti amatoriali. Dopo la crisi del Covid-19, abbiamo notato che gli hobbisti desiderano acquistare i prodotti migliori per le loro attività ricreative. La nostra gamma per il giardinaggio si rivolge sia ai professionisti che ai dilettanti esigenti, e incorpora le caratteristiche fondamentali di FELCO: durata, riparabilità e precisione. Questa gamma per il giardinaggio comprende una cazzuola, un coltivatore, un sarchiatore, un forcone e un Hori-Hori svizzero. Le caratteristiche principali sono:

• Acciaio al boro forgiato o lega

di acciaio temprato di alta qualità

• M anici in legno di frassino FSC e tracolla in pelle

• M anici distintivi in FELCO rosso oliati manualmente (a base di lino). Senza ftalati.

• Garanzia a vita

• Fatto a mano».

Quali sono i principali canali di distribuzione?

« Esportiamo il 95% della nostra produzione in oltre 120 Paesi, con più di 8.000 punti vendita in tutto il mondo. Abbiamo una rete di distribuzione molto forte tra le nostre 9 filiali e i nostri importatori».

Quanto esprime il mercato italiano in termini di fatturato?

«OFFRENDO

PARTI INTERCAMBIABILI, RIDUCIAMO GLI SPRECHI E AIUTIAMO I NOSTRI CLIENTI A FARE SCELTE PIÙ SOSTENIBILI. LA

NOSTRA

MISSIONE

È QUELLA DI FARE

LA DIFFERENZA, FORNENDO UTENSILI

DALLE PRESTAZIONI ENTUSIASMANTI E PRODOTTI IN MODO RESPONSABILE»

«Non divulghiamo i dati di vendita, ma posso dire che l’Italia è uno dei nostri mercati più forti in Europa. I nostri clienti italiani sono molto legati al marchio FELCO e riceviamo regolarmente testimonianze toccanti».

In termini di sostenibilità, quali sono i programmi di FELCO?

«Posso dire con orgoglio che la sostenibilità è profondamente radicata in tutto ciò che facciamo. Da un punto di vista ambientale, prestiamo molta attenzione a come utilizziamo le risorse. Ricicliamo alluminio e acciaio, e tutta l’elettricità che utilizziamo proviene da fonti rinnovabili. Diamo inoltre priorità al trattamento delle acque e ci

La gamma di attrezzi da giardinaggio FELCO è progettata per garantire durata, prestazioni e comfort.

siamo posti l’obiettivo ambizioso di recuperare il 50% delle nostre emissioni di CO2 promuovendo la riparabilità dei nostri utensili, per garantirne la durata per generazioni. Dal punto di vista economico, i nostri utensili sono realizzati con un’alta percentuale di materiali riciclati (95% per l’acciaio e 70% per l’alluminio) e sono progettati per durare a lungo. Offrendo parti intercambiabili, riduciamo gli sprechi e aiutiamo i nostri clienti a fare scelte più sostenibili. La nostra missione è quella di fare la differenza, fornendo utensili dalle prestazioni entusiasmanti e prodotti in modo responsabile. Sul fronte sociale, ci impegniamo a garantire la parità di retribuzione, a sostenere il benessere dei dipendenti e a promuovere la diversità all’interno del nostro team. Siamo orgogliosi di collaborare con partner che aiutano a integrare le persone con disabilità e continuiamo a investire nella formazione e nell’apprendistato per mantenere il know-how unico che è stato una pietra miliare del nostro successo per decenni. La sostenibilità, in tutti i sensi, fa parte di ciò che siamo».

“L’azienda è stata investita da un cambiamento come spesso accade quando un imprenditore che ha costruito una storia di successo decide di fare un passo di lato perché si rende conto che c’è bisogno di sinergie diverse o semplicemente vuole capitalizzare gli sforzi di tanti anni di lavoro. Così decide di vendere a un fondo d’investimento, o meglio, cerca un partner per la crescita”. Così Piergiorgio Loperfido sintetizza quello che da qualche anno è accaduto a Pasquini & Bini, che dal 2021 è entrata a far parte di un fondo d’investimento italiano, Entangled Capital SGR. “Farcela da soli in un contesto di mercato globale a volte è difficile e l’ingresso di un private equity con nuovi capitali e idee che si aggiungono a quelle pregresse può portare alla nascita di una nuova azienda”, aggiunge Loperfido. Di questo nuovo corso e soprattutto delle novità innescate da questo radicale cambiamento ne abbiamo proprio parlato con Loperfido, che è il CEO dell’azienda. Nonostante la presenza di un fondo aiuti a dare un “boost”, è stato fondamentale mantenere alcuni elementi essenziali dell’identità del marchio: “La precedente proprietà è ancora presente tra i nostri azionisti con una quota di minoranza e nessun ruolo operativo. Ciò nonostante, la Nuova Pasquini & Bini Spa sta mantenendo alcune caratteristiche identitarie tradizionali tra cui l’attenzione alla novità e lo sviluppo di prodotti, trasfor-

Un nuovo corso

Dal 2021 Pasquini & Bini Spa ha intrapreso una nuova avventura senza dimenticare però gli elementi identitari che per 60 anni l’hanno caratterizzata, tra questi l’attenzione alle novità, lo sviluppo di prodotti e la vocazione internazionale. Ma in cosa consiste questo nuovo percorso? Ce lo siamo fatti raccontare dal CEO dell’azienda

mare le suggestioni di un cliente in qualcosa di nuovo e la vocazione internazionale.

Pasquini & Bini è cambiata. Come è stato gestito il cambiamento?

«Pasquini & Bini è entrata nel 2021 a far parte di un fondo italiano con sede a Milano che si chiama Entangled Capital SGR. Si tratta di un fondo giovane nato alcuni anni fa e che investe su realtà che provengono da un tessuto imprenditoriale con una storia di successo e dimensioni medie. In un primo momento, Entangled Capital SGR si è occupata della gestione, poi è entrato in azienda un CFO (Chief Financial Officer) nel 2022, in seguito sono arrivato io e abbiamo iniziato a lavorare insieme sul futuro e la crescita dell’azienda».

Quanti anni ha l’azienda?

«Circa 60 anni, i fondatori erano i Pasquini e i Bini, che sono usciti dopo alcuni anni. A loro sono subentrate le famiglie Checchi e Silvi, che l’hanno portata avanti con il supporto del precedente management, dando un contributo determinante alla crescita dell’azienda. La nascita dell’azienda è stata favorita dal legame con il vivaismo pistoiese».

Il cambio di immagine si vede.

«Mi fa piacere che si noti. Dal punto di vista del prodotto, in cui crediamo molto, si è cercato su più fronti di riattivare l’azienda con una tradizione che si era un po’ sopita. Pasquini & Bini ha lanciato tante serie negli anni iper copiate

Piergiorgio Loperfido, Ceo di Pasquini & Bini

da altri, soluzioni nuove, ma negli anni del Covid questa tendenza si era un po’ sopita. Abbiamo iniziato a seguire diversi filoni: abbiamo realizzato nuovi oggetti per il mondo dell’arredo, abbiamo lanciato linee completamente nuove, oppure gli stessi prodotti con materiali diversi. Sono tre i filoni che si prospettano: il vaso estetico, che ha bisogno di nuovo respiro, il vaso da produzione, che ha bisogno di un’evoluzione tecnica, e i materiali che si collegano al tema della sostenibilità. Producendo case per piante, dobbiamo essere sostenibili: da un lato è un dovere quasi morale, anche perché i nostri sono vasi in plastica, ma dall’altra è un dovere di business perché per essere innovativi si deve fare ricerca in questo ambito».

Da un lato la produzione, dall’altra il Garden Center. Anche il catalogo è duplice?

«Quest’anno per la prima volta abbiamo diviso i cataloghi: uno per la produzione e uno per l’arredo, anche se in quello dedicato alla produzione vi è una contaminazione di alcuni contenitori che strizzano l’occhio al vaso d’arredo proprio perché già in produzione vivaistica vogliono avere vasi esteticamente belli da vedere. Nei prossimi an-

“LA NOSTRA IDEA È QUELLA DI NON ESSERE SOLO UN’AZIENDA DI VASI MA ESSERE UNA REALTÀ ORIENTATA ALL’AGRI-TECH”
colloquio con PIERGIORGIO LOPERFIDO di FRANCESCO TOZZI

ni sicuramente dovremmo fare delle scelte più d’avanguardia, aggiornando i cataloghi: accanto a una proposta più classica si dovrà inserire un taglio di prodotto più moderno per rispondere a una clientela un po’ più giovane e demanding a livello di design».

Pasquini & Bini è presente all’estero: quali sono i bacini esteri che danno maggiore soddisfazione?

«Tutta l’Europa, con delle incursioni nell’Europa dell’Est, anche se c’è stato un rallentamento per la situazione geopolitica. Siamo presenti anche in America del Nord – sia Stati Uniti sia Canada –ma anche nel Middle East e Nord Africa. Ci siamo anche in Sudafrica e in Oceania, e guardiamo con interesse l’Africa nel suo complesso e per questo abbiamo iniziato un progetto con un’associazione che si occupa di sviluppo di aziende africane che stanno crescendo da un punto di vista agricolo. Cosa ci manca? Il Sud America, per esempio. Uno dei filoni su cui vogliamo crescere è quello delle coltivazioni non solo ornamentali ma dei frutti. Stiamo lavorando sui frutti rossi e contiamo che una volta che avremo il nostro catalogo per i frutti rossi pronto, cercheremo di entrare in maniera competitiva proponendoci anche in Sud America. Un altro passaggio sarà il Far East dove non ci siamo, a eccezione del Giappone, che ha una grande sensibilità garden. Siamo interessati sia ai grandi paesi come Cina e India, ma anche al Vietnam e all’Indonesia, che dal punto di vista agricolo vantano una cultura sviluppata babilmente è già avvenuto il pas saggio dalla coltivazione in suolo a quello in vaso o avverrà sicura mente nei prossimi anni».

Come è strutturata l’azienda?

«Siamo divisi in tre canali: vivai smo, agricoltura, garden, e la ge stione commerciali avviene per area geografica. Abbiamo un diret tore commerciale a cui rispondono altri cinque profili commerciali di

cui uno segue l’Italia e gli altri l’estero».

Perché solo un commerciale per l’Italia?

«Circa un anno fa abbiamo preso una decisione ovvero rafforzare la nostra rete di agenti. C’erano alcune regioni che non erano seguite come rappresentanza e abbiamo deciso di coprire tutte le aree con 12 agenti e un commerciale interno di riferimento. L’altra figura commerciale invece (visto che in principio erano due i commerciali per l’Italia), ha assunto il coordinamento del nuovo customer service. Se fino a qualche mese fa il nostro commerciale seguiva il cliente dall'inizio alla fine, ora invece esiste il customer service che si può occupare di una parte del supporto al cliente mentre il commerciale può fare scouting e “coccolare” il cliente. Abbiamo deciso di dividere le due anime in modo che il commerciale possa diventare sempre più anche un consulente per i nostri clienti. La nostra idea è quella di non essere solo un’azienda di vasi ma essere una realtà orientata all’agri-tech. Da questo punto di vista stiamo sperimentando i vasi con tecnologia RFID integrata (in collaborazione con l'università di Pisa - Facoltà di Ingegneria)».

L’azienda www.pasquiniebini.com

LA VISITA DI AICG

Nello scorso incontro estivo di AICG, gli associati hanno potuto visitare due storiche aziende toscane, punti di riferimento del mercato.

Per noi e per i soci che hanno partecipato - dichiara Stefano Donetti, presidente di AICG -  è stata una giornata intensa, ricca di stimoli ma anche di incontri e di scoperte. Le visite agli stabilimenti di Pasquini & Bini e alla sede Giorgio Tesi Vivai ci hanno permesso di vedere più da vicino (e, nel caso di alcuni soci, di conoscere) queste eccellenze del settore. E la loro splendida e calorosa accoglienza ci ha fatto sentire parte di una grande famiglia. Nel pomeriggio si è tenuto il nostro Meeting Estivo, come sempre importante momento di confronto tra soci e di scambio di opinioni.

“Aprire le porte di Pasquini & Bini ad AICG, è stata per noi una straordinaria opportunità di incontro e arricchimento reciproco” . – afferma Piergiorgio Loperfido, dell’azienda produttrice di vasi – “Siamo grati per la calorosa partecipazione mostrata dai nostri ospiti. È sempre entusiasmante poter condividere la nostra passione e le nostre idee, mostrando il nostro mondo. In particolare, siamo felici di aver avuto la grande opportunità di focalizzare l’attenzione sui nostri importanti progetti recenti, come il nuovo sito produttivo e la linea di vasi Infinity. Quest’ultima ha suscitato grande interesse grazie al coinvolgente intervento del prof. Luca Incrocci del DISAAA-a dell’Università di Pisa, che ringraziamo per essersi unito a noi. Desideriamo fare una menzione speciale a Giorgio Tesi Group, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta e ha messo a disposizione le proprie competenze e spazi; ci auguriamo che la partnership avviata con Giorgio Tesi prosegua con numerose iniziative, basate sui valori comuni di innovazione e sostenibilità.” Così il Direttore Generale di Giorgio Tesi Group, Marco Cappellini: "È stato un vero piacere accogliere i soci dell'associazione AICG nella nostra azienda. La loro visita ha rappresentato un'importante occasione di confronto e scambio di idee. Siamo fieri di aver potuto mostrare la nostra produzione e illustrare il servizio che possiamo offrire loro. Speriamo davvero che questa collaborazione possa continuare a crescere nel tempo. Ringrazio di cuore tutti i partecipanti per l'entusiasmo e l'interesse dimostrato, un particolare ringraziamento all’azienda Pasquini e Bini che ci ha coinvolto in questa

Coltivare fiori da 116 anni

Dall’associazionismo all’attività di famiglia, Francesco Bellini, attuale presidente dell’Associazione Florovivaisti Veneti, fa un quadro generale del settore dal quale emerge

Francesco Bellini, perito agrario, terza generazione alla guida della floricoltura I Giardini di Santa Sofia a Pedemonte in Valpolicella è da due anni il presidente dell’Associazione Florovivaisti Veneti. In questa intervista ci ha raccontato il suo punto di vista sul settore e la storia della floricoltura di cui è alla guida. Una riflessione a 360 gradi che ha toccato diversi punti tra cui la frammentarietà delle associazioni di settore, la necessità di una cultura del verde e le tendenze che vede

emergere sulla base delle scelte di acquisto della clientela. Quel che è certo è che i fiori, come leggerete, sono da sempre nella sua vita.

Come è andata la stagione primaverile?

«La stagione, a parer mio, tecnicamente non è mai partita perché abbiamo avuto parecchie giornate di pioggia e il meteo di sicuro non ci ha aiutato. Ai fini dell’organizzazione di un’azienda, questo ha creato alcuni disagi, perchè in quel periodo avremmo dovuto iniziare

a organizzarci con i ciclamini per l’autunno e poi con le ortensie e le stelle di Natale. Dal punto di vista del mercato, seppur il nostro sia ancora un settore che attira, il cliente sta risentendo un po’ di tutti gli aumenti che ci sono stati. Si stanno anche presentando delle nuove dinamiche: ho l’impressione che si vedono meno fiori sui balconi. E la mia sensazione è che le generazioni passate, quindi le signore di 70 o 80 anni, hanno voglia e il desiderio di averli sul proprio balcone, la clientela giovane è più orientata all’acquisto di piante da interno, aromi e piante ornamentali. Se mi chiedi però cosa comprano maggiormente i giovani, direi, pianta da interno e aromi per il balcone».

Da due anni sei presidente dell’Associazione dei Florovivaisti Veneti, come sta andando? «L’Associazione dei Florovivaisti Veneti conta circa 140 associati di tutti i settori. Un’Associazione che abbraccia l'intero comparto del settore, spaziando quindi dai vivaisti viticoli, frutticoli, piante ornamentali, tappeti erbosi, floricoltura, piantine da orto e centri giardinaggio. Ad oggi ci sono in numero sempre più considerevole anche i realizzatori e manutentori del verde. Come associazione abbiamo un centro servizi, organizziamo corsi di formazione sulla sicurezza e pertanto stiamo cercando di offrire una certa qualità al nostro associato. Abbiamo anche circa 18 aziende sostenitrici e con loro stiamo cercando di portare avanti un programma di formazione: organizziamo degli incontri assieme a

queste aziende, le quali ci mettono a disposizione dei tecnici per farci formazione sul loro prodotto».

A proposito di associazionismo, cosa ne pensi della frammentazione che abbiamo in Italia?

«Noi stiamo cercando di ricomporre questa frammentazione, per lo meno nella nostra regione. Sebbene noi e Florveneto siamo due associazioni impostate in maniera diversa puntiamo entrambe sulla trasparenza e vogliamo parlare la stessa lingua. Tra i due presidenti, me e Paolo Vettoretto, c’è piena fiducia. In Italia non abbiamo una rappresentativa per tutto il settore come invece succede per altri paesi, anche se abbiamo le nostre fortune: siamo degli ottimi produttori e siamo il secondo Paese al mondo per la produzione di piante e fiori dopo l’Olanda. Come numero di associati siamo tra le prime associazioni di settore in Italia, credo che in nessuna regione ci sia un’associazione come la nostra o come Florveneto che superi i 100 associati. Sarebbe bello riuscire a trovarsi tutti intorno a un tavolo e speriamo nella nuova possibilità che abbiamo di partecipare tutti assieme al nuovo tavolo verde che si sta formando a roma presso il ministero dell’agricoltura dove le nostre associazioni sono presenti. L’importante è guardare tutti assieme verso un unico obbiettivo, il bene comune per il nostro settore».

Parliamo della tua attività. Da quanti anni siete attivi? «Abbiamo compiuto 100 anni nel 2008, quindi ad oggi siamo giunti a 116. Produciamo fiori stagionali: ciclamini, stelle di Natale e ortensie, per esempio. Lo facciamo da un secolo: abbiamo sempre coltivato fiori. Abbiamo addirittura degli attestati datati 1920 o 1925 come premio per la produzione. L’attività è partita con il mio bisnonno, Francesco Bellini, come giardiniere all’interno della Villa Santa Sofia. In quegli anni si fornivano principalmente i vari conti

“ABBIAMO COMPIUTO 100 ANNI NEL 2008, QUINDI AD OGGI SIAMO GIUNTI A 116. PRODUCIAMO FIORI

STAGIONALI: CICLAMINI, STELLE DI NATALE E ORTENSIE, PER ESEMPIO. LO FACCIAMO DA UN SECOLO: ABBIAMO SEMPRE COLTIVATO FIORI”

della zona del veronese i quali pensavano ai fiori per abbellire le proprie ville. Siamo sempre andati avanti con questa produzione e il coltivare fiori è sempre stata la nostra attività principale. Per me è stato naturale proseguire. Alla fine il fiore ha sempre il suo perché, è un qualcosa che ti regala il sorriso».

Oltre alle tendenze, si deve ragionare sulla diffusione della cultura del verde… «Noi dovremmo raccontare e fare cultura. Per esempio, ormai non vengono quasi più venduti prodotti a base chimica ma al contrario soluzioni naturali. Il problema è che dobbiamo spiegare al nostro utente finale che va cambiata l’impostazione della difesa della pianta.

Una veduta de I Giardini di Santa Sofia.

Soprattutto, dobbiamo cercare di preparare la pianta a sopportare stress climatici. Tutto questo all’interno di un fatturato di un punto vendita è interessante perché se vent’anni fa funzionava di più il prodotto da diluire, ora invece il cliente preferisce il prodotto pronto all’uso. L’utente finale sceglie la comodità, tenendo anche in considerazione che gli spazi nelle case sono cambiati. Si preferisce avere due prodotti pronti all’uso che appena finiti si buttano via. A livello di dinamiche di mercato si sta dando tanta attenzione a come nutrire e difendere la pianta e molto intenso e importante il lavoro che viene fatto all’interno delle floricolture o nei vari centri di giardinaggio nel spiegare tutto questo.

E sulle piante da interno?

Sembra un comparto molto stabile sicuramente legato alla sensibilità verso le piante che purificano l’aria e anche alla componente psicologica degli uffici e mura domestiche.

E delle aromatiche?

Ho notato che i giovani nutrono un certo interesse e curiosità basti pensare al basilico o alla menta. Un interesse che probabilmente è stato favorito dalle trasmissioni di cucina e dai programmi in televisione. Se ci pensiamo, il mondo degli aromi anni fa era limitato al periodo primaverile, mentre oggi vive una nuova rinascita: si va avanti con le aromatiche tranquillamente fino a settembre, ottobre, novembre. Si è allungata anche la stagione di vendita».

GARDEN CENTER STILE ITALIANO

Una guida alla scoperta del Centro di giardinaggio, per dare una risposta concreta a domande semplici, ma fondamentali.

Che aspetto deve avere un Garden di successo? Come deve essere gestito? E, soprattutto, come farlo diventare un luogo di incontro e aggregazione per la comunità?

Garden Center Stile Italiano si presenta come un manuale che possa consigliare sul cammino futuro, soprattutto delle piccole e medie realtà imprenditoriali, verso una nuova identità di Garden Center.

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LA LINEA TRIPLO POCKET SI AMPLIA

Il terriccio professionale per Terrarium nel formato da 3 litri è in arrivo a ottobre 2024

Adistanza di tre anni dal lancio sul mercato non si arresta il grande successo della gamma pocket a marchio Triplo, la prima gamma di terricci e inerti nelle pratiche confezioni con zip salvafreschezza “apri e chiudi”, facili da riporre perché restano sempre in piedi, adatte per le piante che non necessitano di grandi quantitativi di terriccio o per il rabbocco.

UNA LINEA COMPLETA

Negli anni la linea nata con tre referenze si è ampliata raggiungendo oggi otto referenze, e si amplierà ancora con la novità del terriccio per Terrarium nel formato da 3 litri in uscita a ottobre 2024. Si tratta di un terric cio professionale, pronto all’uso, per la realizzazione di terrari. Le sue componenti a base organica e ricche di inerti consentono di ottenere una riten zione idrica ottimale e un drenaggio e un'aerazione idonea sia per terrari a vaso aperto sia chiuso. La linea completa sarà quindi composta da 5 terricci specifici per: orchidee, piante grasse, bonsai, piante aromatiche e peperoncini nel formato da 1,5 litri. Nel formato da 3 litri invece: Perlite, Pomice, Humus di Lombri co e il nuovo terriccio per Terrarium.

RITENZIONE IDRICA OTTIMALE, DRENAGGIO E AERAZIONE IDONEA

SIA PER TERRARI A VASO APERTO SIA CHIUSO

DOVE SI GIOCA MEGLIO? IN ACQUA!

Bamapet presenta tre giochi per gli amici a quattro zampe per ogni taglia.

Ecco TUTTOMIO, TROTTO disk e ORMA

L’importanza del gioco quotidiano col proprio pet non è mai ribadita abbastanza: un cane che ogni giorno abbia un momento esclusivo con il proprio padrone, occasione di sfogo di energia e rinforzo di educazione, sarà un pet equilibrato e felice, con un effetto valanga di conseguenze positive per la casa e la famiglia, oltre che nella relazione con il proprietario.

GALLEGGIANTI, SICURI E IRRINUNCIABILI

Il primo è il capofila dei giochi da acqua: resistente, rimbalzante, dalla forma di bastone di legno tipica del gioco da riporto, in tre misure, è TUTTOMIO! Anche se non tutti i cani amano l’acqua, ciascuno ha il suo carattere, è bene ricordare che il nuoto fa bene agli arti, al cuore e ai polmoni, e possiamo insegnare loro a entrare gradualmente in acqua, grazie al metodo del riporto, per il quale TUTTOMIO è davvero insuperabile. Grazie alle sue caratteristiche tecniche, rimbalza e galleggia, consente di

TROTTO disk, il primo frisbee realizzato in trimateria: ha una parte più rigida e due tipi di gomma.

giocare ovunque vi troviate. Con TUTTOMIO l’attività ludica diventa vero e proprio insegnamento. I cani potranno così prendere confidenza con l’acqua, sviluppare le capacità di riporto o semplicemente divertirsi ed essere in armonia con il proprio padrone. TUTTOMIO è perfetto per i cani di taglia media e grande, ma esiste anche la versione mini e baby per i cuccioli o razze di piccola taglia, perché il divertimento deve essere per tutti!

ORMA, sarà l’alleato ideale anche quando non parliamo di razze naturalmente portate all’acqua, come retriever, terranova o altre taglie grandi e medie. I benefici di un gioco come ORMA, che galleggia e rimbalza, sono molteplici: dalla stimolazione dell’intera muscolatura al rafforzamento del cuore e dei polmoni, dallo sviluppo della coordi-

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Non dimentichiamoci di TROTTO disk, il primo frisbee realizzato in trimateria – ha una parte più rigida e due tipi di gomma. Il bordo è stondato, una garanzia a prova di morso per la longevità del gioco e per la sicurezza delle gengive e dei denti del cane – inoltre è atossico, colorato, inodore, flessibile,

resistente, rimbalzante, galleggiante, di dimensioni ottimali sia per cani di taglia maxi, sia mini, perfetto anche come strumento per l’Agility. Ideale per lancio e riporto, divertente, perfetto per giocare anche a tira e molla. Al centro di TROTTO disk inoltre c’è un perno, che ricorda quello delle trottole rétro, progettato per permettere al tuo amico peloso di afferrare il suo gioco preferito anche quando non è in volo, in totale autonomia, senza mai doversi interrompere per recuperare il frisbee da terra, rendendo l’esperienza più fluida e godibile per cane e padrone!

TUTTOMIO è perfetto per i cani di taglia media e grande, ma esiste anche la versione mini e baby per i cuccioli o razze di piccola taglia, perché il divertimento deve essere per tutti!

esportatrice europea

In attesa dell’edizione 2025, Myplant & Garden commenta gli ultimi dati del mercato florovivaistico italiano, che rappresenta ad oggi il 5,2% dell’export mondiale, e presenta la classifica per regione dei livelli di produzione. Ecco i dati completi di BIANCA FERRARIS

Come ogni anno Myplant & Garden diffonde e commenta i dati del mercato florovivaistico italiano. In primis si conferma il livello record di produzione italiana pari a 3 miliardi e 145 milioni di euro dentro al quale svettano Toscana e Liguria. La produzione di fiori e piante in vaso sembra essersi assestata a 1465 milioni di euro (in valore, il 2,2% delle produzioni agricole italiane). Le

produzioni vivaistiche avrebbero toccato, secondo l’Istat, i 1680 milioni di euro (in valore, il 2,5% delle coltivazioni agricole italiane). Secondo le agenzie internazionali, la bilancia commerciale del comparto si conferma in campo positivo con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro.

LA TOP 10

DELLE REGIONI PER PRODUZIONE

Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte

45MILA ETTARI E 17MILA IMPRESE

Come è noto, sarebbero quattro le regioni in cui si concentrano le realtà produttive. Tra queste, Toscana e Lombardia, in cui si sviluppano le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali. Ma non solo, la Liguria ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria mentre la Campania è il territorio specializzato nella coltivazione di fiori in coltura protetta. A guidare le produzioni nazionali ci pensa il Centro Italia, grazie alle performance della Toscana, che mantiene il primato delle produzioni vivaistiche nazionali (con una quota che supera il 50%

Le parole di Myplant & Garden

“LA

STABILITÀ DELL’EXPORT ITALIANO È UN DATO MOLTO

IMPORTANTE E APPREZZABILE, IN UN QUADRO IN CUI

MOLTE ALTRE GRANDI POTENZE DEL COMPARTO HANNO

MOSTRATO CALI E INCERTEZZE. LE PRODUZIONI ITALIANE

SONO UN’ECCELLENZA RICONOSCIUTA NEL MONDO, CHE SI MOSTRA RESILIENTE ANCHE IN PERIODI DIFFICILI, GRAZIE A UNA IMPRENDITORIALITÀ DI ALTO LIVELLO”.

del mercato) con un fatturato alla produzione pari a 923 milioni di euro (+0,1% sul 2022). Il Lazio, invece, soffre una leggera inflessione, e chiude il 2023 a quota 190,4 milioni (-0,3%, ma con segno positivo per le produzioni floricole). Analizzando invece l’andamento del Nord Italia – con un valore di oltre 1 miliardo e 180 milioni – possiamo citare

tra le regioni settentrionali con il migliore andamento: la Liguria, la regina dei fiori, con oltre 437 milioni solo di produzioni floricole e quasi 8 di colture vivaistiche; la Lombardia, in leggera contrazione (-0,7%) nel vivaismo, a quota 163 milioni e in segno positivo per le coltivazioni floricole (113 milioni, +1,8%). Seguono l’Emilia-Romagna (152 milioni), Veneto (oltre quota 132 milioni, +1,7%), Piemonte (quasi 86 milioni) e Friuli Venezia-Giulia (84 milioni, in crescita continua da anni). Guardando al Sud invece si sfiorano i 740 milioni di valore (-0,6% dovuto soprattutto ai cali produttivi floricoli di Puglia e Campania, tra le regioni leader dell’area). La Sicilia nonostante un calo dell’offerta a livello di produzione vivaistica registra un complessivo +0,3%, attestandosi a 302,5 milioni di valore.

A PROPOSITO DI EXPORT

Partiamo da un dato importantissimo: il 5,2% delle piante e dei fiori esportati nel mondo è italiano. L’Italia in questo senso conquista il podio in qualità di seconda classificata come potenza esportatrice europea e terza a livello mondiale, preceduta naturalmente dai Paesi Bassi (48,2% dell’export planetario) e dall’8,2% (quasi 2 miliardi di euro) della Colombia. E dopo l’Italia? Seguono la Germania (4,1% sul totale, in Classifica generale valore produzione regioni italiane

calo dell’8% sul 2022) e l’Ecuador (3,9% sul totale, in calo del 7% sul 2022). La bilancia commerciale del settore è in positivo, con un surplus stimato di 315 milioni di euro. Questo significa che l’Italia sta esportando più di quanto sta importando in questo comparto. Tra i principali partner commerciali dell’Italia, gli scambi più fruttuosisono con:

• Francia (+220 milioni di euro);

• Germania (+150 milioni);

• Svizzera (+58 milioni);

• Gran Bretagna (+44 milioni –nonostante una sensibile riduzione delle esportazioni).

D’altra parte, i deficit maggiori (cioè quando l’Italia importa più di quanto esporta) si registrano con:

• Spagna (-25 milioni di euro), che rappresenta circa il 7,3% delle importazioni totali in Italia, una percentuale in crescita di un punto rispetto all’anno precedente;

• Paesi Bassi (-400 milioni), che

Classifica valore produzione regioni italiane (in 000 euro) FIORI e PIANTE in VASO

Classifica valore produzione regioni italiane (in 000 euro) VIVAI

Elaborazioni Myplant su dati Istat

coprono circa il 69% delle importazioni totali in Italia.

Per quanto riguarda i principali paesi da cui l’Italia si rifornisce, dopo i Paesi Bassi, ci sono:

• Francia (5,2% delle importazioni italiane, in leggero aumento)

• Germania (4,6%, in leggera diminuzione)

• Polonia (3,3%, in crescita).

Il settore commerciale italiano ha un bilancio positivo, con importanti surplus dagli scambi con Francia e Germania, ma deve affrontare deficit significativi, soprattutto nei rapporti con Paesi Bassi e Spagna.

MYPLANT & GARDEN

L’ultima edizione di Myplant (febbraio 2024) si è chiusa con 762 espositori (655 nel 2023, +15%), 204 delegazioni di buyer internazionali (150 nel 2023, +27%), 50.000 mq di fiera (45.000 nel 2023, +10%), 25.000 presenze (23.000 nel 2023, +8%), 114 insegne estere d’acquisto accreditate (85 nel 2023, +26%) da 45 Paesi e 4 continenti. Appuntamento a febbraio 2025!

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La “stanza verde” piace

Gli europei amano il giardino a prescindere dalla dimensione, anche se abitudini e percezioni cambiano di paese in paese. Quel che è certo è che ormai è un’area essenziale nella nostra casa, come dimostra l’indagine condotta da YouGov per STIGA

Un nuovo sondaggio commissionato da STIGA a YouGov conferma che in Europa – o per lo meno nei 6 paesi che compongono il campione preso in analisi - ci piace avere e passare il nostro tempo libero in giardino. E la sua grandezza non è una discriminante, basti pensare al fatto che non tutti i paesi possono contare sulle stesse dimensioni in termini di spazi domestici verdi. Per esempio il Regno Unito è noto per la passione e l’interesse dei suoi cittadini per il giardinaggio, tanto che vanta il maggior numero di proprietari di giardini privati (76%). La lista continua con Polonia con il 64%, Francia (61%), Italia (57%), Germania (54%) e Spagna (36%). La situazione cambia quando si tiene

L’INDAGINE

in considerazione, al contrario, la metratura: polacchi e i francesi si aggiudicano il podio con circa 1 intervistato su 10 (12% Polonia, 10% Francia) con un giardino più grande di 4 campi da tennis (oltre 1000 mq). Dimensioni decisamente più “popolari” quelle spagnole con più di 6 intervistati su 10 che possono contare su un out door più ridotto (meno di 125 mq). Lo stesso succede per l’Italia (49%) e l’Inghilterra (40%).

7 SU 10 PREFERISCONO

UNA CASA PICCOLA CON GIARDINO PRIVATO

Come si sarà compreso, dunque, nei paesi oggetto di indagine possedere un giardino privato è di primaria importanza

soprattutto perché incide sulla qualità e sullo stile di vita. A conquistare i primi posti del podio sono indubbiamente francesi e polacchi con l’80%, seguiti dai tedeschi con il 72%. E gli inglesi? A differenza di come si potrebbe pensare raggiungono quota 69%, medesima percentuale dei nostri connazionali.

MANUTENZIONE E CURA NON SPAVENTANO

Avere a disposizione un giardino non significa solo poter far feste all’aperto e grigliate, comporta anche un certo impegno nella manutenzione e cura 365 giorni all’anno. Ciò nonostante questo compito è ben accolto dal campione intervistato. L’opinione diffusa è che dedicare attenzioni e cure al giardino non sia una perdita di tempo e che, al contrario, sia tempo ben speso. Più della metà (51%) degli intervistati non ritiene che la cura del verde richieda troppo tempo o impegno, nello specifico: francesi e britannici si assestano rispettivamente al 65% e 61% – seguiti da italiani (52%), polacchi (49%), tedeschi (43%) e spagnoli (34%) –. E come se ne prendono cura dunque? Scegliendo attrezzature e strumenti per il giardinaggio in cui la qualità sia la caratteristica fondamentale. Questo giustifica il fatto che, in media, la qualità viene considerata più importante nei sei paesi (70%) rispetto all’accessibilità economica (63%), facilità di utilizzo e maneggevolezza.

Sondaggio condotto da YouGov Italia a marzo 2024 su un campione di 6101 residenti in Italia (1010), Spagna (1029), Francia (10123), Germania (1019), Polonia (1020), Regno Unito (1010).

Francesi e polacchi sono veri e propri paladini del giardino. rispettivamenteL'80%afferma di propendere per un qualche tipo di spazio verde in casa.

GLI EUROPEI* AMANO IL GIARDINO

Quanti sono proprietari di giardini privati?

76% Regno Unito

64% Polonia

61% Francia

57% Italia

54% Germania

36% Spagna

E

se

parliamo di metrature?

• 12% dei polacchi e il 10% dei francesi intervistati possiedono un giardino più grande di 4 campi da tennis (oltre 1000 m2)

• In Spagna 6 intervistati su 10 dichiarano che il loro giardino misura mezzo campo da tennis (meno di 125 m2)

L’importanza del giardino

PIÙ DI 7 INTERVISTATI SU 10 NEI SEI PAESI CONSIDERATI PREFERIREBBERO UNA CASA PIÙ PICCOLA CON UN GIARDINO PRIVATO PIUTTOSTO CHE UNA CASA PIÙ GRANDE SENZA UNO SPAZIO ESTERNO

Un hobby per tutto l’anno

più della metà (51%) degli intervistati non ritiene che la cura del verde richieda troppo tempo o impegno

• I francesi (65%)

• I britannici (61%)

• Gli italiani (52%)

• I polacchi (49%)

• I tedeschi (43%)

• Gli spagnoli (34%)

Più clienti, più fedeli

Qual è lo stato dell’arte dell’e-commerce in Europa? Dando un’occhiata ai dati del primo semestre 2024 dei paesi dell’Europa Occidentale possiamo farci un’idea!

Nel primo semestre del 2024 si conferma la crescita degli acquisti online. Il dato giunge in occasione del webinar “State of Ecommerce in Europe in 2024” tenuto dall’azienda Foxintelligence, che ha fatto il punto sui trend principali, la penetrazione delle piattaforme cinesi in Europa e le opportunità dei marketplace per i brand e per i retailer. Tra i punti chiave della presentazione, anche alcune tendenze che si sono consolidate negli ultimi mesi e che vale la pena conoscere. In primis, si deve sottolineare come l’online con-

tinui ad attirare clienti e come questi ultimi siano sempre più fedeli. Un trend mondiale che si conferma tanto negli Stati Uniti come in Europa e in India: a crescere non è stata solo la percentuale di utenti online in tutte le categorie (a eccezione degli Usa che rimangono stabili), ma anche la frequenza di acquisto. I dati sulla frequenza, se confrontati con lo stesso periodo nel 2023, confermano in India un

Per quanto riguarda la frequenza di acquisto per settore, tra le categorie più dinamiche emergono health and beauty e food ma soprattutto l’intero comparto dei servizi

+13%, in West Europe +4% e +2% negli USA. A proposito della fedeltà crescente dei consumatori, in Europa si continuano anche a diversificare le categorie di acquisto.

IL

DRIVER “BUY NOW, PAY LATER”

Uno dei driver che sta aiutando il

Il punto chiave è che gli utenti continuano ad acquistare online con una sempre crescente frequenza e diversificazione

settore dell’e-commerce a crescere è indubbiamente la possibilità di acquistare e pagare in un secondo momento. Tanti e-shopper infatti acquistano e pospongono il pagamento al successivo stipendio. Anche se in percentuali molto differenti tra loro, dal 2020 al 2024, diversi paesi registrano una crescita in questa direzione.

I TEDESCHI SPENDONO

DI PIÙ, GLI INGLESI CON PIÙ FREQUENZA

Comparando due KPI, ovvero la frequenza di acquisto e la spesa media, emerge che, tra i paesi che formano parte del campione, la Germania spende in media di più, arrivando a 1125 euro a persona. Se ci riferiamo invece al numero di ordini online il primo posto viene occupato dell’Inghilterra con una media di 4 acquisti al mese.

E LE DIVERSE GENERAZIONI COME ACQUISTANO?

Un ulteriore elemento che si è tenuto in considerazione è come spendono le diverse generazioni. A saltare all’occhio sono i Millennial (1980-1994) che sembrerebbero coloro a cui piace di più lo shopping digitale. Sorprendentemente però la generazione X (1960-1980) acquista con una leggera maggiore frequenza.

IL POTERE DELLE PIATTAFORME CINESI IN EUROPA

La penetrazione delle piattaforme cinesi in Europa è ormai innegabile. E anche i dati lo confermano. Basti pensare che solo in Spagna un acquisto online su tre viene effettuato su Alibaba, Temu o Shein. Ma chi acquista maggiormente tramite questi canali? Ad apprezzare maggiormente gli e-commerce cinesi sembrerebbe siano tanto le generazioni più giovani quanto quelle più anziane: Shein guadagna consensi tra

Se diamo uno sguardo ancora più da vicino, si nota anche che i marketplace specializzati, tra cui quelli di second hand, stanno guadagnando posizioni. Il second-hand nel settore fashion per esempio è estremamente forte in Francia e al contrario è poco interessante e sfruttato dal pubblico tedesco.

Come spiegare questo dato? In Germania si tende maggiormente a restituire un prodotto rispetto ad altri paesi. Nello specifico i tedeschi restituiscono nel 68% dei casi, in Francia nel 30%, mentre è il 22% per quanto riguarda l’Italia.

la Generazione Z, mentre Temu è la scelta per le generazioni X e Y.

MARKETPLACE: OPPORTUNITÀ

PER I RETAILER E I BRAND

Il marketplace rappresenta un rischio ma anche un’opportunità e in Europa Occidentale i marketplace 3p (per terze parti)

rappresentano tra il 30 e il 45% delle vendite online in valore. Questo significa che la loro importanza sta crescendo. Come dimostra il grafico a linee curve, in generale dal 2022 si è registrata una crescita continua del settore dei marketplace nei diversi paesi analizzati.

UNO DEI DRIVER CHE STA AIUTANDO IL SETTORE A CRESCERE È INDUBBIAMENTE LA

Fondata nel 2009 con l’obiettivo di avvicinarsi al mercato italiano, strategico e ad alto potenziale, la filiale italiana del gruppo NürnbergMesse ha contribuito a consolidare la presenza italiana nelle fiere di Norimberga, raggiungendo traguardi importanti. Sin dalla sua nascita, NürnbergMesse Italia ha registrato una crescita impressionante, diventando un punto di riferimento per le aziende italiane interessate a partecipare alle fiere di Norimberga. Il numero degli espositori italiani è cresciuto costantemente, arrivando a un picco di 1.478 espositori su una superficie espositiva di 54.559 metri quadrati nel 2018. Dal 1994, l’Italia è il Paese più rappresentato nelle manifestazioni di Norimberga, con oltre 22.711 espositori partecipanti. A partire dal 2014, l’Italia è anche il leader per il numero di visitatori, superando ogni anno, tranne durante la pandemia, altri Paesi per afflusso di visitatori alle fiere. Le manifestazioni più frequentate dagli espositori italiani includono BIOFACH, Chillventa, Interzoo, Euroguss e BrauBeviale, segno dell’ampio spettro di settori rappresentati dalle aziende italiane. Anche nel 2023, con 799 espositori e oltre 7.400 visitatori provenienti dall’Italia, il legame tra NürnbergMesse e il mercato italiano si è ulteriormente rafforzato, posizionando il Paese come il principale partecipante sia a livello di espositori sia di visitatori.

NÜRNBERGMESSE ITALIA, CHE OGGI CONTA 13 DIPENDENTI, È DIVENTATA UN PUNTO DI RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER LE AZIENDE ITALIANE E SAMMARINESI CHE DESIDERANO PARTECIPARE NON SOLO ALLE FIERE DI NORIMBERGA, MA ANCHE AGLI EVENTI INTERNAZIONALI ORGANIZZATI DAL GRUPPO IN PAESI COME CINA, BRASILE, INDIA E STATI UNITI

UNO SGUARDO INTERNAZIONALE NürnbergMesse Italia, che oggi conta 13 dipendenti, è diventata un punto di riferimento fondamentale per le aziende italiane e sammarinesi che desiderano partecipare non solo alle fiere di Norimberga, ma anche agli eventi internazionali organizzati dal gruppo in Paesi come Cina, Brasile, India e Stati Uniti. Il team italiano offre supporto, know-how e consulenza, creando un collegamento solido tra gli espositori italiani e le opportunità internazionali offerte dal gruppo. I festeggiamenti per i 15 anni di attività si sono tenuti a Milano, alla presenza di dipendenti, clienti, stampa e partner nazionali e internazionali. Durante l’evento, è stata sottolineata l’importanza delle relazioni costruite con il mercato italiano, che rimangono un pilastro del successo di NürnbergMesse Italia. “Continueremo a lavorare per anticipare e rispondere alle esigenze dei mercati in continua evoluzione”, ha dichiarato Stefania Calcaterra, Amministratore Delegato di NürnbergMesse Italia, sottolineando l’impegno della filiale nel valorizzare la qualità e l’eccellenza delle imprese italiane a livello internazionale. NürnbergMesse Italia, con quindici anni di successi alle spalle, si prepara dunque a nuovi traguardi, pronta a cogliere le sfide future e a consolidare il proprio ruolo di promotore dell’eccellenza italiana nel panorama fieristico globale.

NürnbergMesse Italia, con quindici anni di successi alle spalle, si prepara a nuovi traguardi, pronta a cogliere le sfide future.

CATALIZZARE IL CAMBIAMENTO

GreenTech+ è una divisione di GL events Exhibitions che si pone come un punto di riferimento nel panorama delle fiere dedicate allo sviluppo sostenibile e all’innovazione

Fondata sull’esigenza di affrontare le grandi questioni ambientali globali, GreenTech+ crea un luogo d’incontro dove aziende, istituzioni e professionisti di diversi settori possono collaborare, condividere esperienze e sviluppare soluzioni per un futuro più sostenibile. GreenTech+ si distingue per il suo impegno attivo nel promuovere un cambiamento reale e tangibile. La divisione ha l’obiettivo di creare connessioni tra i diversi settori che ruotano attorno alla sostenibilità, come l’energia, l’industria, l’edilizia e il paesaggismo, solo per citarne alcuni. Aumentando la visibilità delle soluzioni sostenibili e promuovendo uno scambio interdisciplinare, la divisione funge da acceleratore per la transizione ecologica.

UN LAVORO COMUNE

Al centro della sua visione c’è la convinzione che l’innovazione sia il vero motore della trasformazione verso una società più verde. Le nuove tecnologie e le pratiche innovative sono essenziali per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. Tuttavia, l’inno-

GL EVENTS

I saloni di GreenTech+: PiscineGlobal,Hyvolution, Bepositive,Expobiogas, Paysalia,Rocalia,Eurobois, OpenEnergies,tuttiaccomunati dall’impegnonelcampo dell’innovazioneecologicae dello sviluppo sostenibile.

vazione non può esistere senza collaborazione: istituzioni, imprese e cittadini devono lavorare insieme per creare soluzioni condivise e resilienti. I suoi valori fondanti, coinvolgimento, agilità e collaborazione, guidano tutte le sue attività. Il coinvolgimento si riflette nell’impegno a supportare i settori industriali e le istituzioni nella ricerca di soluzioni sostenibili. L’agilità rappresenta la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze di un mondo in rapido cambiamento, mentre la collaborazione sottolinea l’importanza di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. Questi valori determinano il modo in cui organizza fiere ed eventi, creando spazi dove attori di diversi settori possono confrontarsi, discutere strategie e condividere buone pratiche.

LE PERSONE AL CENTRO

I NUMERI DI GREENTECH+

• 8 fiere di settore B2B

• 100.000+ visitatori

• 3000+ espositori

• 40 associati

Oltre alla tecnologia e all’innovazione, GreenTech+ riconosce che le vere protagoniste della transizione ecologica sono le persone; per questo motivo mira a creare un ambiente di condivisione e relazione, in cui le esperienze e le competenze individuali possono essere valorizzate e moltiplicate attraverso la collaborazione. La sua visione va oltre la semplice organizzazione di eventi: si tratta di costruire un futuro più resiliente e prospero per tutti. La transizione ecologica non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica e sociale. GreenTech+ diventa quindi un catalizzatore di cambiamento, un acceleratore verso un futuro più verde e sostenibile. Attraverso l’innovazione, la collaborazione e l’impegno delle persone, la divisione si propone di affrontare le grandi sfide ambientali globali, creando un mondo in cui sviluppo economico e sostenibilità possano coesistere armoniosamente.

Il gruppo riunisce tutti i mestieri e le professioni legate alla filiera degli eventi: fornitura di servizi, organizzazione di fiere, gestione di spazi, comunicazione e management di eventi. www.gl-events.com

fiori

Ogni numero è un nuovo numero, con la sua copertina, pagine di parole e foto che raccontano storie, fatti, ambizioni e speranze. Tutto su carta, perché solo così il pensiero si stampa nella memoria.

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