TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno MMXVI - Agosto/Settembre 2016
MARKETING
Giro d’affari, come valorizzare quello esistente
MERCATI
10 aziende raccontano il valore del made in Italy
I segnali del mercato sono buoni, la risposta dei consumatori cresce. È il momento di riproporre le piante d’appartamento.
TENDENZE
UNA CASA COME UNA
GIUNGLA
Dopo il grande successo della scorsa edizione a Myplant & Garden viene riproposto dal 22 al 24 febbraio 2017 l’evento Garden Center New Trend
foto dall’edizione 2016
www.myplantgarden.com Per info: MYPLANT & GARDEN: +39 02 6889080 / info@myplantgarden.com
edizione 2017
COLLEZIONE PRIMAVERA
GARDEN CENTER NEW TREND Il Colore Delle Stagioni
COLLEZIONE ESTATE
COLLEZIONE AUTUNNO
COLLEZIONE INVERNO
GCNT
progetto a cura di:
In un’area di 800 mq vengono proposti nuovi format, nuovi prodotti, nuove formule espositive dedicate ai garden center. Allestimenti e scenografie ispirati ai colori delle stagioni e prodotti innovativi per diversi stili di vita, sono i nuovi stimoli per personificare il garden. Attraverso il colore si possono ricreare ambienti accoglienti, si può guidare il cliente nella scelta e indirizzare la shopping experience
Grafica: Francesco Fedelfio Foto: Mauro Consilvio
CIOTOLA CAPRI
Tel. 0144 594136 www.corinobruna.com
Editoriale / QUESTO NUMERO
Il trend?
È lussureggiante Tutte le volte che scrivo l’editoriale prendo la mia Moleskine e appunto quelli che sono gli argomenti principali del giornale, pensando: chissà cosa mi invento stavolta. Certe volte è facile, certe volte meno. Questa volta mi sento di dire che è facilissimo. Sarà, forse, per via della copertina. Una copertina tropicale, insolita, che riporta l’attenzione su un nuovo-vecchio trend tutto da riscoprire. Una tendenza lussureggiante pronta a ridare il giusto valore alle piante da interno, visto che i segnali di mercato sono buoni e le vendite hanno fatto registrare nuovamente, dopo tanto, un segno più. E così abbiamo scelto la serra tropicale di Fondazione Minoprio per uno shooting proprio dedicato alle piante d’appartamento. Belle come una volta. Tanto che è il momento di riproporle nei punti vendita, ricordando però che non si vendono da sole. Poi facciamo un salto all’aperto, tra i giardini. E non si tratta di giardini comuni, ma di quelli che hanno animato l’ultima edizione del Chelsea Flower Show. Anna Piussi ci racconta l’importanza dei piccoli spazi, degli artisan garden, che vanno da 20 a 35 metri quadrati massimi. Minigiardini che attirano il pubblico, il quale si identifica con la sfida di valorizzare gli spazi più ristretti. Non è un trend al quale dare spazio nel garden? Beh, sì! E ancora le novità vegetali che arrivano dal Plantarium (grazie Gabriele Cantaluppi!) e quelle che lancia EFSA per la primavera/estate 2017. Un punto fermo: dobbiamo spostare l’attenzione dai prodotti che stiamo vendendo, alle persone a cui li stiamo vendendo. Poi Stefania Medetti ci pone una domanda: e se invece di preoccuparsi di far crescere il giro d’affari, si cercasse di valorizzare quello esistente? La risposta a pagina 48. Insomma, abbiamo messo insieme un numero pieno di sostanza, come piace a noi. Speriamo piaccia anche a voi. Buona lettura.
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
di FRANCESCO TOZZI
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Editoriale / IL PENSIERO
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
S
Vita facile p consumato r Questo deve essere sempre il primo obiettivo di chi vende, a maggior ragione di chi vende piante. Qualche suggerimento e consiglio direttamente dall’esperienza di una delle mostre mercato più prestigiose d’Italia di ANNA PIUSSI
e limitatissime di piante, nei più importanti ritrovi verdi d’Europa? Mistero. Il loro calendario di eventi, conferenze, presentazioni è talmente fitto che solo per leggerlo devo sdraiarmi. Poco lontano ci sono i loro eredi italiani, il vivaio che ha raccolto la sfida di proporre piante esotiche in paesi europei, La Romola, con una collezione che spazia dall’Asia, all’Africa alle Americhe. Se sono riusciti a trasformare un versante di collina toscana, a Sud di Firenze, in una piccola giungla tropicale, con poca acqua e nel nostro clima infame, anche un giardiniere nostrano può provare a rifuggire dai soliti luoghi comuni da siepe. Altre piante esotiche da un vivaista che mi descrive la sua collezione come “piante da Costa Azzurra a prezzi da Costa Azzurra”. Buona fortuna, i miei clienti hanno il braccino corto! Potrei anche andare oltre il prezzo, che comunque dovrebbe essere già sulle piante, perché ci sono cose bellissime che non vedevo dalla Thailandia, ma nessuna è rustica: se non reggono 4 gradi figuriamoci una gelata. Quando uno partecipa a una mostra mercato, sarebbe troppo disturbo preparare cartellini etichettati con nome e prezzo? Anche una semplice stampata con indicazioni su quali piante sono rustiche e quanto? Se per coerenza estetica non si vogliono dividere gruppi della stessa specie che possono essere più o meno adatti ai nostri climi, ce lo mettete magari un cartellino con un simboli facili, tipo serra o fiocchino di neve? Sono sempre disposta a sperimentare, introdurre un po’ di CONSIGLIA tropicalismo in vaso, ma visto che le mie domande parevano interferire Nome, prezzo, simboli che con la digestione del signore, sono indicano le caratteristiche andata oltre: cliente perso. Se qualdella pianta: tutti elementi cuno si riconosce in quel disordine, fondamentali per la che sia alle fiere o in un garden, vi comunicazione col cliente.
arà stata la fame, e certe lacune organizzative, ma per me Murabilia quest’anno è partita un po’ in salita. Nonostante ripetuti annunci all’altoparlante, non si presenta nessuno a condurre il laboratorio di panificazione per bambini - per fortuna c’è posto al tavolo di attività artistiche lì accanto e lascio le mie pesti immerse nella tempera per una visita blitz della mostra. Gli stand sono belli, ma niente da mangiare fuori dal lugubre bar nelle prigioni del sottosuolo, introvabile grazie alla scarsa segnaletica. Non so voi, ma coi bimbi occupati e la panza piena, io mi lascio sedurre più facilmente dall’acquisto di piante.
Nome e prezzo esposti renderanno la vita più facile al visitatore, e anche a voi, che non sarete bersagliati da domande più o meno sceme COLLEZIONI FUORI DAL COMUNE
Murabilia si riscatta grazie ad espositori di ottimo livello. Fra questi spicca Crûg Farm Plants, una ispirazione per tutti. Come fa questa coppia, già un po’ in là con gli anni, a trovare tempo di scovare semi rari nelle più remote montagne dell’Asia, propagarli nel loro vivaio in Galles, e presentarsi con la loro collezione di edizioni rare
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e per il o re invito sempre ad introdurre una qualche tassonomia nelle vostre piante. Raggruppate per esposizione, per esigenze colturali, con nome e prezzo esposti: renderanno la vita più facile al visitatore, e anche a voi, che non sarete bersagliati da domande più o meno sceme.
CREATIVITÀ E COERENZA SONO ALLEATI
Molti espositori invece si sono distinti sia per la qualità delle piante, che per la loro disposizione logica ed estetica. L’Azienda agricola Zanelli aveva creato grandi campiture di colore con piante perenni da fiore, di forte effetto. Difficile uscire dall’esposizione de “La Casina di Lorenzo”, una ragnaia di arbusti da fiore, che partiva con qualcosa di conosciuto, gestibile e inammazzabile, come l’hibiscus siriacus, per condurti di fiore in fiore per una collezione di hibiscus da invidia. L’hibiscus skizopetalus dovrò andare a comprarlo in vivaio, perché il poco budget rimasto è andato nelle piante per bambini. Con la promessa di un regalo verde, i miei figli mi danno quasi tregua fino alla fine di ogni mostra. George ha aggiunto alla sua collezione un'altra pianta grassa - sono la “gateway drug” (droga di ingresso) per tutti i giovanissimi. Ho solo messo il paletto di “niente spine” perché cerca di coccolarle. Henry invece mi ha visto tentennare di fronte a un altissimo Equisetum hiemale ‘Robustum’, una pianta da foglia drammatica del vivaio Central Park, e ha gridato: «Figo, una spada laser! Mi prendi questa?». Didier Berruyer, del vivaio “Il giardino vivace”, da sempre coltiva il rapporto con i clienti, e lavora ad sedurli, educarli e convertirli a un nuovo modo di piantare. A sua insaputa, quello che mi convinto a lasciare l’Inghilterra e tornare in Italia era stata la sua esposizione alla mostra “Le Corti in Fiera” a San Casciano nel 2003, la prova che era possibile dare vita e movimento nel panorama stantio del giardino “all’italiana” non facendo bordure “all’inglese” destinate a morire senza la flebo continua dell’irrigazione, ma mescolando perenni e graminacee in bordure miste mediterranee. Da allora lo rivedo sempre con piacere, perchè le sue composizioni non annoiano mai, ma quest’anno ha avuto una idea veramente geniale: proporre combinazioni di piante già pronte, per degli effetti pittoreschi garantiti. Ogni mix ha il nome di un pittore - impressionista, ovviamente - ed è elegantemente presentata alla base di un cavalletto con la foto dell’effetto in piena terra. Successo assicurato e meritato. Chapeau, Didier!
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Agosto/ Settembre 2016
Som ma rio
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PRIMO PIANO FIERE
Fonte di stimoli
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di Filippo Tommaseo
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TREND
Rètro chic, ma 2.0
di Marta Meggiolaro
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di Anna Piussi
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VISITE
Plantarium, il posto delle novità
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sostiene
08 GreenUp
FIORI
Riparte l’iniziativa Stars for Europe di Bianca Belfiore
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PIANTE
La reginetta delle Bromeliacee
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COLLEZIONI
Pronti per il futuro? di Filippo Terragni
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INTERVISTA
ITAL-AGRO bene, nonostante il mercato
colloquio con Massimo Chelini di Francesco Tozzi
AZIENDE
Arte, cultura e business
FOCUS
Made in Italy, valore aggiunto da sostenere di Marta Meggiolaro
Occasioni mancate
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PIANTE E FIORI
La rivincita delle piante da appartamento
colloquio con Lucrezia e Francesca Pagano di Francesco Tozzi
48 MARKETING
di Stefania Medetti
MERCATI
di Paola Lauricella ricercatrice ISMEA
di Filippo Terragni
di Gariele Cantaluppi
24
INTERNO
Una casa come una giungla di Marta Meggiolaro
EVENTI
Nice and rough: bello duro
TENDENZE
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PROMOZIONE
Social, oh social di Nicolò Pensa
www.laboratorioverde.net / N° 161 - Agosto/Settembre 2016
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi f.tozzi@laboratorioverde.net
consulente tecnico Matteo Ragni IN REDAZIONE
Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net
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PROGETTO E GRAFICA
Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com
COLLABORATORI
Mauro Consilvio (fotografo), Jurg Burger, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Uberto Marni, Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo
PROMOZIONE E SVILUPPO
Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net
SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI
Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
STAMPA
All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE
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RUBRICHE
QUESTO NUMERO
11
di Francesco Tozzi
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Il trend? È lussureggiante
06 IL PENSIERO
Vita facile per il consumatore
PEPE VERDE
La nuova generazione nei garden center di Arturo Croci
GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
NEWS
Brevi dal mercato
30 BUSINESS VERDE
ASSOCIATA AD
Tripudio di colore
di Anna Piussi
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GREENSHOP
Il meglio in primo piano
Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
di Costanza di Matteo
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ECONOMIA & GARDEN
Ricambio generazionale: da fare per tempo di Jurg Burger
e d i z io n i
EDITORIALI
Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA)
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verde
GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
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Primo Piano / FIERE
stimoli
Fonte di
L’edizione 2016 di spoga+gafa si è rivelata un appuntamento di riferimento per il gardening internazionale, grazie a nuove idee e al buon numero di espositori. Tanti e qualificati i visitatori di FILIPPO TOMMASEO
O
ltre 39mila visitatori da 106 paesi sono arrivati a Colonia per visitare la Fiera internazionale del gardening con un incremento di circa il sei per cento rispetto all'anno scorso. «La spoga+gafa 2016 è stata un assoluto successo. Quest'anno la Fiera internazionale del gardening ha ottenuto ottime valutazioni sia a livello qualitativo che quantitativo, rafforzando la propria leadership nel settore del verde – ha dichiaratow Katharina C. Hamma, COO di Koelnmesse GmbH –. Il 60 per cento dei visitatori è giunto dall'estero, confermando ancora una volta l'elevata internazionalità della rassegna; è migliorato inoltre anche l'afflusso di visitatori tedeschi, che ha fatto registrare un aumento del sette per cento. La varietà dell'offerta e la presentazione degli espositori all'interno dei padiglioni, come anche il programma collaterale, hanno ottenuto valutazioni molto positive. Tutto ciò ci dimostra che all'interno del settore la spoga+gafa è ormai diventata un appuntamento fisso. Siamo molto soddisfatti della spoga+gafa 2016».
VISITATORI QUALIFICATI
I rappresentanti del settore hanno confermato il successo della rassegna. John W. Herbert, European DIY-Retail Association (EDRA) / General Secretary, commenta così questa edizione della spoga+gafa: «Per i membri dell’EDRA e della rete GHIN (Global Home Improvement Network) l’edizione di
quest'anno si è rivelato un appuntamento di livello straordinario. Il numero degli associati che hanno visitato la manifestazione ha toccato numeri inediti e il feedback ricevuto è stato assolutamente positivo. I nostri soci giunti da oltreoceano hanno apprezzato l'altissimo numero di aziende espositrici. EDRA e GHIN contano fra i propri associati 121 aziende di commercio al dettaglio, che con le loro oltre 23mila filiali in 102 paesi realizzano un fatturato complessivo superiore a 230 miliardi di euro». In rappresentanza delle associazioni che hanno partecipato alla spoga+gafa, Frank Miedaner, Weber-Stephen Deutschland GmbH / Managing Director Germany e presidente del comitato tecnico della spoga+gafa, riepiloga così:
LE PROSSIME DATE La spoga+gafa 2017 si svolgerà dal 3 al 5 settembre. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www. spogagafa.de.
L’EVENTO PER IL PUBBLICO
Con il TAG DES GARTENS, tre giorni di eventi per il pubblico organizzati in contemporanea a spoga+gafa e con la collaborazione di IVG (Associazione dell’industria del gardening), durante il fine settimana Colonia ha accolto gli appassionati di giardinaggio. 54.000 visitatori che hanno sfruttato l’opportunità per informarsi sulle ultime novità del settore del gardening, trasformando Colonia in un hotspot in tema di giardinaggio.
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Primo Piano / FIERE
incontrato anche il favore dei visitatori specializzati grazie all'ottimizzazione dei tragitti. Gli ospiti della rassegna hanno inoltre apprezzato l'allestimento del boulevard of ideas con tante piante vive e imponenti doppi posizionamenti, come anche il viale delle piante nel passaggio 4/5. Anche l'adeguamento del segmento garden unique è stato bene accolto: l'apertura ad altri top brand ha garantito una maggiore affluenza con conseguente soddisfazione di espositori e visitatori.
GENTE CHE ACQUISTA
Katharina C. Hamma, COO di Koelnmesse GmbH.
«La manifestazione è un'importante fonte di impulsi per il settore e l'ottimo afflusso registrato quest'anno lo conferma con chiarezza. Da apprezzare in particolare l'elevata percentuale di visitatori internazionali, ma anche l'alta qualità dei visitatori che ha influenzato positivamente il clima che si respirava all'interno dei padiglioni».
OTTIMIZZAZIONE DEGLI SPAZI
La spoga+gafa 2016 ha coperto una superficie di 225mila metri quadrati e ha occupato i padiglioni da 1 a 7, 9 e 10. Grazie al trasloco nel padiglione 11 della spoga horse, che si è svolta in contemporanea, i quattro segmenti espositivi della manifestazione hanno potuto presentarsi lungo l'intero boulevard della fiera senza alcuna interruzione. Questa presentazione compressa dei settori garden living, garden creation & care, garden bbq e garden unique hanno
L'elevata varietà dell'offerta, l'ottimizzazione dei tragitti e l'allestimento delle aree espositive, insieme al programma collaterale dedicato a target specifici, hanno elevato il livello di soddisfazione dei visitatori, come dimostrano i risultati del relativo sondaggio: il 78 per cento degli intervistati si è dichiarato soddisfatto o addirittura molto soddisfatto in riferimento al raggiungimento degli obbiettivi fissati per la rassegna. Corrispondentemente alta è stata anche la quota di chi raccomanderebbe ad altri la manifestazione: il 91 per cento consiglierebbe a un collega di visitare la spoga+gafa. Anche la qualità dei visitatori ha contribuito alla buona atmosfera della fiera: circa il 71 per cento degli intervistati partecipa alle decisioni relative agli acquisti e il 38 per cento di essi in maniera addirittura determinante. Dando uno sguardo alla tipologia di visitatori, i gruppi di gran lunga più rappresentati alla spoga+gafa sono stati quelli che ricoprono un ruolo nella direzione di esercizi commerciali, aziende e imprese.
LE CIFRE
Alla spoga+gafa 2016 hanno partecipato 2.032 aziende provenienti da 57 paesi, con un’incidenza estera dell’83 per cento. Il contingente tedesco contava 334 espositori e 13 aziende rappresentate, mentre dall’estero sono giunte 1.667 aziende espositrici e 18 aziende rappresentate. Includendo le valutazioni per l’ultima giornata di fiera, alla manifestazione 2016 sono stati registrati oltre 39.000 visitatori provenienti da 106 Paesi. La percentuale di operatori stranieri è stata del 60 per cento.
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Primo Piano / TREND
A
ll’inizio di settembre come di consueto si è svolto a Colonia lo spoga+gafa, uno degli eventi fieristici più importanti del settore per delineare cosa ci aspetta in quanto a trend nelle prossime stagioni. E anche questa volta il gafa non ha deluso, e soprattutto ha saputo tracciare fili rossi, temi comuni che hanno dato senso e coerenza alla manifestazione.
CLASSICO RIVISITATO
È un po’ una parola d’ordine ogni volta che ci prepariamo al nuovo: l’abilità è riconoscere quale classico vada rivisitato, e in quale momento. Ora è il momento delle icone di design anni ‘60: si rimettono in produzione i best seller, svecchiandoli, e si riscoprono le forme classiche. Fra le tendenze in crescita, si afferma il “casual dining”: il comfort dell’arredo outdoor sta diventando una componente sempre più significativa nella scelta dei consumatori. Grande l’attenzione a non scadere nel “kitch”, che origina il trend del “modern country”: si sta all’aria aperta, sì, ma con classe. La natura è allestita e prende forma in chiave moderna, creando un tutto armonico. Fra i materiali più usati, gli intrecci e il teak, in sfumature chiare e naturali, con accessori che attraggono grazie ai loro particolari quasi magici.
GIOCHI SOFISTICATI
La moda sta seguendo il filone dell’immaginazione fantastica, e il prossimo anno proseguirà su questa strada riempiendo di dettagli giocosi e colorati l’oudoor. La base sarà il taupe, un colore fra il marrone e il grigio che può essere declinato in infinite sfumature. Le strutture metalliche, multi sfaccettate o dorate sono le preferite, senza dimenticare il principe di quest’anno – e del prossimo: il color rame. Gli spazi più piccoli, come quelli dei balconi e dei terrazzi, si rivestono di fascino più “cool” con vasi,
lampade, cuscini, torce e mobili sofisticati. Nessun oggetto è inutile, non esistono i soprammobili: tutto svolge un servizio, ma con stile. Un esempio: i guanti da giardino, che non possono più essere solo protezioni efficaci, ma devono essere belli. Fra i prodotti “must have”, le lampade da interno che permettono di fornire alle piante in appartamento la dose giusta di luce.
Materiali grezzi, dalla superficie rugosa, vengono ingentiliti dal bordo lucido e color pastello: nuova tendenza per i contenitori.
SMART E MULTIFUNZIONE
Il BBQ continua a cavalcare l’onda, arricchendosi di nuove forme e di svariati accessori, insieme alla coltivazione di piante aromatiche e orticole: queste due tendenze si riuniscono nel “kitchen garden”. Superfici materiche e grezze, appena ingentilite dai colori pastello che le rendono subito alla moda. Le piante riconquistano gli spazi interni, supportate da una vasta gamma di contenitori che si adattano allo stile dell’abitazione, oltre a concimi e terricci che aiutano a mantenerle in salute. Ma soprattutto, il nuovo gardening è 2.0. Giovani e vecchi si incontrano qui, nell’uso della tecnologia avanzata per gestire al meglio il proprio spazio verde. Controllare l’irrigazione, il ph del terreno, gestire l’uso dei robot rasaerba, creare attrezzature più maneggevoli, più leggere, spesso dotate di ruote: questo è lo “smart gardening”, quello che ci chiederanno i nostri clienti più affezionati, sopra i sessant’anni, e i nuovi clienti, appena sopra i trenta. Fatevi trovare pronti!
Rètro chic, ma 2.0
Allo spoga+gafa 2016 vanno in scena le nuove tendenze. Fra nuovi materiali e accostamenti cromtici, si afferma il punto di intersezione fra nuove generazioni e over 60: il gardening “smart”
2017, PAROLE CHIAVE • Casual dining • Modern country • Gioco e colore • Terrazzi cool • Kitchen garden • Smart gardening
MATERIALI DI TENDENZA • • • • •
Intrecci Teak Metalli Cemento Terraccotta
di MARTA MEGGIOLARO
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Oltre 30 anni di giovani piante
one i g a t s a uov n a u t zza e a r L u c i s tua a L . a t o. n i z i v r e s con Pla àe t i l a u q , ta per scel
Tagete Superland: nuovo tagete per il landscape in 3 colori, grande fioritura, ottima resistenza. Bidens Golden Empire: nuova forma di Bidens. Pianta compatta, fiore alto sopra la foglia. Precoce, compatto, fiorito in estate. Impatiens Bounce: alla prima prova in campo conferma le sue qualità: resistente a peronospora, adatta al sole e all’ombra, grande fioritura.
Piccoli frutti: importante offerta di Planta i piccoli frutti in vaso da 2,5 litri. Coltivati nel clima dell’Alto Adige, pronti per la vendita e per il raccolto. Petunia Sputnik: la soluzione Planta alle petunie compatte, precoci e di ottima presentazione in vaso. Tanti colori ma non troppi!
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Primo Piano / EVENTI
Nice and rough: bello duro
Al Chelsea Flower Show fanno l’en plein gli artisan gardens, in cui va in scena il valore dei piccoli spazi. Da cui possiamo trarre insegnamenti importanti
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di ANNA PIUSSI
ontrariamente a quello che molti pensano, è più difficile disegnare un giardino piccolo che uno grande; non c’è spazio per l’errore, e gli strumenti devono essere calibrati perfettamente. L’equilibrio di spazi vuoti e pieni, la scelta di piante, devono essere azzeccati, perché non puoi abbagliare gli astanti con un mare di perenni, o decine di metri di siepe. Uno spazio piccolo è proprio bello duro.
DETTAGLI CHE STUPISCONO
Gli artisan gardens, che vanno dai 20 ai 35 mq massimi, attirano il pubblico che si identifica con la sfida di valorizzare gli spazi più ristretti, anche se pochi si illudono di realizzare le gemme che ogni anno ci regala il giapponese Kazuyuki Ishihara. Il “Senri-Sentei-Garage Garden” è una chicca: una costruzione a due piani che sotto ospita una Mini Morris d’epoca, e sopra una terrazza per sedersi, alla quale si accede da una scala di ferro. Chiamare questo “un garage” è come dare dell’uovo di Pasqua a un uovo di Fabergè, perchè ogni superficie è coperta di vegetazione, dal glicine agli aceri giapponesi ai pini, e ogni angolino rivela un dettaglio prezioso: una sedia presso a un tavolino, un bonsai in vaso, una finestra sulla quale scorre l’acqua diventando poi un ruscello, composizioni di rocce, iris e palle di muschio. C’è perfino un annaffiatoio, marca Haws ovviamente. Di fronte a tanto incanto sarebbe da cafoni chiedere dov’è l’olio per motore, la parete degli attrezzi, e a vedere le impeccabili superfici bianche sono certa che il vicino avrà un luogo più adatto per appoggiare birre, stracci unti, bulloni morchiosi, e spegnere sigarette per terra come in ogni garage che si rispetti. Questo lasciamolo in pace, è luogo di tè, giardinaggio e sogni.
Lo spazio è poco? Va sfruttato in altezza, e in ogni angolo.
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Primo Piano / EVENTI
DALIE E CAVOLI, PER ACCENTI CALDI
Sarah Eberle per me è la Tina Turner del garden design: fisicamente hanno in comune solo la corporatura piccola e nervosa, ma hanno una identica grinta. C’è una canzone che Tina introduce con voce suadente, dicendo: «Ogni tanto, lo so, vi piacerebbe sentirci cantare qualcosa “nice and easy”, bello e facile, ma c’è solo una cosa» dice Tina, mentre aumenta il ritmo e attaccano i fiati «noi non facciamo mai» ruggisce «MAI, nulla di bello facile, noi lo facciamo sempre “nice and rough”!» - e attacca una “Proud Mary” tostissima. E così Sarah, una designer internazionalmente affermata che viene rincorsa dagli sponsor e potrebbe ambire a un posto in prima fila su Grand Avenue, fra giardini di oltre 100 mq, ogni anno si sceglie una sfida diversa, fra giardini piccoli o altrimenti complicati. Nel 2014 ha realizzato per Gucci un giardino composto quasi esclusivamente di fiori recisi già abbastanza difficile per i fioristi specializzati che espongono all’ombra del Great Pavillion, ma a rischio di infarto all’esterno, in un maggio di pieno sole e temperature alte, con continui ricambi di fiori e d’acqua. L’anno scorso due giardini piccoli in diverse categorie, tutti e due oro. Quest’anno ha creato il “Mekong garden” nella sezione “Artisan Gardens”, per Viking
Cruises, che le ha offerto la sponsorizzazione a patto che andasse qualche settimane in crociera in Cambogia, sul Mekong. Mi strizza l’occhio: ti immagini che fatica accettare? Beh, immagino, sarà stato così duro stare ferma che probabilmente seguiva la barca a nuoto, raccogliendo i semi e gli oggetti che ha poi usato per creare il giardino. Nel piccolo lotto ha realizzato uno specchio d’acqua sul quale appoggiano una barca e un piccolo giardino galleggiante legato al pontile, che unisce piante commestibili a piante da fiore. Anziché azzardare piante tropicali, per vederle devastate dal clima imprevedibile di Chelsea, ha scelto tutte piante utilizzate in Cambogia ma anche coltivabili in UK. La combinazione di granturco, zucchini, pomodori, cavoli da foglia, dalie ed erbe aromatiche ha accenti di colori caldi - giallo zafferano e arancione scuro - della tradizione buddhista. La struttura verticale é data da Rhus typhina, di origine Americana, e usata dagli Indiani americani per farne bevande, ma scelta da lei per la forma irregolare e forte. Sopra tutto aleggia una rete a bilanciere, una maniera di pescare tradizionale utilizzata dal Mekong alla foce dell’Arno, ma ricreata da un artista che vi ha intrecciato filamenti di seta, di rame, qualche lisca di pesce - l’effetto è etereo e bellissimo.
Proporre un giardino cambogiano in Inghilterra: possibile, scegliendo piante adatte a entrambi i climi.
L’IDEA CHE CI PIACE
Quanto si possa fare con piccoli spazi e mezzi semplici si vede nelle decorazioni sparse lungo il sentiero di tutta Chelsea, la cosa più imitabile: palle di vimini riempite di muschio e terriccio e piantate delicatamente con felci, digitalis, e altre piante da ombra.
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Le Calluna a boccioli Resistenti al gelo Fiori di gemma
Beneficia della qualità del lider del mercato Associando piante, strutture e sedute in uno spazio si crea un vero giardino, altrimenti si ha solo una collezione di piante
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IL CENTRO DEL PROGETTO: LO SPAZIO
robabilmente per non annoiarsi a prendere il sole in crociera ha potuto progettare il secondo giardino realizzato quest’anno, all’interno del padiglione, per Hillier nurseries, vivaio dove ha iniziato la sua carriera anni fa. Qui rivela la sua grinta da Tina, perché a Hillier la conoscono certo bene, ma ci sarà stato di sicuro qualcuno che pensava che bastasse ripetere la formula vincente per assicurarsi la 71esima medaglia d’oro di seguito. Squadra vincente non si cambia, no? Sarah ha portato a casa la medaglia d’oro lo stesso, ma cambiando tutto. Teniamo presente che si parla di una ditta fondata nel 1864, il cui nome è legato alla storia del paesaggio inglese perchè sono stati fra i primi a mettere in produzione ogni nuova introduzione botanica, e il loro catalogo, il “Hillier’s Manual”, è un libro di testo raccomandato per gli studi di orticoltura. Se volevano fare una musica “nice and easy” potevano ripetere il loro miracolo annuale di costruire una enorme foresta di alberi, arbusti e perenni, nel cuore del Pavillion, di varietà e qualità tali che ogni anno resti stordita dalle piante, le vuoi tutte anche se non sapresti dove metterle. Quest’anno Sarah ha cambiato tutto, portando aria e luce al centro del display, disponendo le piante attorno ad una grande vasca rettangolare alimentata di grandi tubi che gettano acqua, una nota industriale ripetuta anche nei muri di ritenzione fatti in gabbioni riempiti di sassi. Come ingresso a questo giardino una pergola quadrata di pareti in legno e metallo, tutti rigorosamente lineari e semplicemente eleganti, con una sola concessione alla lunga storia della ditta nella scelta di poltroncine di midollino, dall’aria comoda e casalinga. Al centro del tempio all’orticoltura Sarah ha introdotto il concetto principale del design: lo spazio. Giustapponendo piante, strutture e sedute in uno spazio si crea un vero giardino, altrimenti si ha solo una collezione di piante.
Ampia gamma di colori di fiori e di foglie Molte combinazioni di colore possibili Disponsibili da Agosto a Novembre Pubblicità sui migliori organi di stampa con un brand chiaro e riconoscibile
Siamo ancora alla ricerca dei coltivatori per la produzione di Erica e Daboecia sotto contratto di licenza. Nuove varietà vede: www.heidewelt.de Neue Sorten
www.gardengirls.de
Primo Piano / VISITE
PLANTARIUM IN CIFRE • 16.100 visitatori • 10.600 professionisti • 49 paesi di provenienza • il 26% viene dalla Germania
Plantarium,
il posto delle novità
Numeri in calo per l’evento olandese, che tuttavia registra come ogni anno espositori e visitatori di qualità e si conferma come il luogo giusto per organizzare una proposta personale e originale per il proprio punto vendita di GABRIELE CANTALUPPI
PER UNA SCELTA DAVVERO PERSONALE
A destra. Si differenzia nettamente dalle macrophylla in circolazione. Non per il portamento, ma per i fiori sterili, il cui bordo del petalo è piacevolmente ondulato: Hydrangea ‘curly sparkler’.
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arcata la soglia del Plantarium si è aperto davanti ai miei occhi un mondo parallelo, dove le piante erano protagoniste. Camminando per la mostra si respirava un’aria frizzante ed eccitante. Persone da più di 50 Paesi si sono trovate per confrontarsi sul mio argomento preferito: le piante. Ibridazioni, tecniche di coltivazione o selezioni resistenti a particolari avversità… Insomma, un ambiente ricco di stimoli verdi. Chi di voi ha già visitato Plantarium conoscerà lo stupore che si prova davanti alle nuove varietà proposte per il mercato, ma, per chi non lo sapesse, Plantarium è una manifestazione che si tiene in Olanda annualmente, precisamente a Boskoop (la “Mecca” dei vivaisti) e che riunisce i migliori ibridatori da tutto il mondo. Ed è così che sul finire dell’estate, solitamente a fine agosto, in uno spazio espositivo in via Italia, circa 300 produttori di piante mostrano agli addetti del settore le “invenzioni” che vogliono immettere sul mercato, in vaso, plug o radice nuda.
Novità! Ecco cosa puoi vedere in questa manifestazione. In un mercato multiforme sempre in evoluzione, dove i clienti ogni giorno vogliono sempre qualcosa che non si trova nel proprio assortimento, Plantarium dà l’opportunità di conoscere una visione più completa delle dinamiche e dell’offerta legate al florovivaismo. Poi, starà al compratore, il coltivatore, fare la propria scelta in base alle proprie necessità. Insomma, se non si è capito, Plantarium è un’ottima piattaforma per conoscere e creare connessioni, vedere nuove piante e ampliare le proprie conoscenze riguardante la produzione olandese, ma non solo. Ho trovato questa manifestazione perfetta per tutti quegli addetti ai lavori che, come me, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e diverso da proporre nel proprio vivaio. Le chiamano “novità”, ma tutte queste meraviglie (poi vi parlerò di quelle che si sono distinte ai miei occhi) hanno alle spalle almeno 8 - 10 anni di coltivazione. Ognuna di esse viene sottoposta a svariate selezioni e prove in campo e in vaso per vedere l’adattabilità alle diverse condizioni ambientali, prima di essere registrata.
VINCE L’EFFETTO OPTICAL
Al Plantarium operano due giurie, una che valuta il lavoro degli ibridatori da un punto di vista tecnico e scientifico, ed una seconda, formata dalla stampa, che giudica due tipi di lavori, uno concettuale e uno riguardante le nuove varietà dell’anno. Così il giorno prima dell’apertura, la giuria della stampa, composta da 32 giornalisti provenienti da tutta Europa, ha espresso il suo giudizio e decretato come vincitori di quest’anno l’Hydrangea macrophylla ‘Three Sisters’ e la Clematis ‘Taiga’. Incontrare giornalisti provenienti da mezza Europa, che parlano e scrivono di verde, è stata un’esperienza unica, e chiacchierando riesci proprio a comprendere come i gusti cambino a seconda della nazione di provenienza. Nonostante le differenze di cultura, è stata premiata all’unanimità la Clematis ‘Taiga’, ibridata da Joh. Stolwijk e Zone Boomkwekerijen BV. È un ibrido che ha nel sangue la specie florida, da cui prende la particolarità del fiore, mentre dalla patens ha preso la resistenza alle avversità e un lungo periodo di fioritura che si protrae per tutta la bella stagione. Il vero spettacolo è l’accostamento tra il viola blu dei petali e le punte degli stessi di un color verde acido. I fiori sembrano proprio essere intinti nella vernice verde! Credo proprio sia una pianta che si ama o si odia; ed io appartengo al primo gruppo.
GRANDE SPAZIO ALLE ORTENSIE
L’Hydrangea ‘Three Sisters’ di De Jong Plant BV e Heinje Planzen-Handel GmbH &Co consiste in un vaso pronto effetto dove tre piante di ortensia sono invasate insieme in tre sfumature diverse. Per piccoli spazi e per dare colore a terrazzi e balconi. Un vaso, tre colori, è tutto. Sempre nelle Hydrangea, si è distinta la serie ‘Curly Sparkler’. Questa è un’ortensia veramente simpatica, che si differenzia nettamente dalle macrophylla in circolazione. Non per il portamento, ma per i fiori sterili, il cui bordo del petalo è piacevolmente ondulato. Una varietà che mette allegria, presentata in un bel vaso del 24, con una decina di “teste” fiorite, insomma, quando l’ho vista per la prima volta non ho potuto fare a meno di soffermarmi qualche minuto per osservare la perfezione e l’omogeneità dei fiori prodotti. Inoltre la pianta rimane molto più compatta e dunque perfetta anche per piccoli spazi o per la coltivazione in vaso.
LE MERAVIGLIE DELL’IBRIDAZIONE
Astilbe ‘Chocolate Cherry’: passando per lo stand di Hans Van der Meer, è stato impossibile non notarla tra tutte le piante di astilbe. Una varietà a dir poco spettacolare: grandi panicoli di fiori color rosso violaceo portati su alti steli rosso cupo. La nuova vegetazione, quando spunta, è color violaceo, per poi diventare di un verde lucido quando la pianta va a fiore. Ottima
nei giardini esposti a nord se si vuole avere una meravigliosa nuvola super attraente a fine primavera, quando le perenni primaverili stanno finendo di fiorire e quelle estive non hanno ancora incominciato il loro show. Sedoro ‘Blue Elf’: è il primo ibrido intergenerico tra Sedum e Orostachys: è stupefacente pensare che ogni anno vi sono persone coraggiose che, con impegno e dedizione, incrociano con successo piante che, onestamente, mai avrei pensato potessero essere compatibili. Il risultato di questo incrocio è un grazioso cuscino super compatto con fiori rosa scuro delicatamente profumati. Dai genitori ha preso la spiccata rusticità e la semplicità di coltivazione. Insomma, una pianta veramente interessante, che oltre ai suoi utilizzi come pianta da giardino o balcone, merita di essere coltivata solamente per sapere che solo perseverando si possono raggiungere dei risultati.
PIANTE FACILI DA USARE
Hibiscus moscheutos ‘Perfect Storm’, ibridata da Walters Gardens Inc. è una spettacolare varietà di hibiscus rustico. Fiori giganti rosa con unghia rossa su foglie rosso-bronzate. Insomma, non è una varietà che ha in sé novità o una storia eccezionale, ma nell’insieme è veramente gradevole, che mi piacerebbe vedere in qualche giardino pubblico vicino ad un laghetto. Rosa Hug&kisses: oltre alla buona manovra di marketing, abbiamo una rosa rifiorente a fiore semplice, presentata in una gamma di ben sei colori, sane, che derivano dalla famosa Hulthemia persica, la rosa con la macchia. Le figlie hanno ovviamente preso dalla mamma la caratteristica “unghia” colorata alla base del petalo. Sono piante a fiore semplice, super rifiorenti, leggermente profumate e tutte con l’occhio. Dalla capostipite ‘Eyes for you’ adesso abbiamo altre cinque selezioni di suffrutici compatti.
Sono piante a fiore semplice, super rifiorenti, leggermente profumate e tutte con l’occhio, le Rosa Hug&kisses.
LE MEDAGLIE D’ORO
• Astilbe ‘Chocolate Cherry’ (Mighty) • Hydrangea macrophylla ‘H213901’ (CURLY SPARKLE) • Phlox ‘11-171’ (ON&ON! WHITE) • Salvia nemorosa ‘Blue Marvel’ • Sedum x Orostachys ‘Blue Elf’ (Sunsparkler)
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Primo Piano / FIORI
Riparte l’iniziativa
Stars for Europe Ci prepariamo all’arrivo delle Poinsettie con il sostegno dei grandi produttori e dell’Unione Europea. Una buona opportunità per sostenere, ma soprattutto, sviluppare, il mercato delle Stelle di Natale di BIANCA BELFIORE
ALCUNE VARIETÀ DISPONIBILI • Autumn Leaves • Christmas Aurora • Christmas Beauty Nostalgia • Christmas Feelings Glitter • Ice Punch • Maxima, Mira White • Premium Picasso • Primero Glitter • Princettia
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a maggior parte delle persone ha ancora un’idea piuttosto “classica” della Poinsettia: la Stella di Natale per eccellenza è la pianta rossa, di medie dimensioni, che si può comprare ovunque dall’inizio di Novembre di ogni anno. Dati alla mano, scopriamo che l’80% di tutte le Stelle di Natale vendute in Italia sono rosse. Ma il restante 20% è caratterizzato da altri colori bellissimi, che rappresentano una valida e originale alternativa al rosso, comunque sempre di gran moda. La palette di colori della Poinsettia varia dall’albicocca al bordeaux, dal bianco crema al salmone, dall’arancione al rosa, fino alle differenti sfumature del rosso, del color cannella e del giallo limone. Inoltre esistono numerose varietà bicolore con colori sfumati e screziature, in varie dimensioni e con diverse caratteristiche.
GENETICA MIGLIORATA
La Poinsettia è originaria delle foreste del Messico, dove cresce a cespuglio e può raggiungere un’altezza di cinque metri. È dal 1950 che la Poinsettia è diventata una pianta d’appartamento, grazie agli agricoltori tedeschi che riuscirono a coltivare delle piante a stelo corto in vaso e a farle sopravvivere all’interno di ambenti riscaldati. Da allora la sua popolarità è cresciuta e molta ricerca è Per maggiori stata fatta: oggi sono circa 150 le varietà esistenti. Le varietà differiscono informazioni e per colore, crescita e forma delle foglie, e scaricare il materiale sono disponibili in svariate misure: promo, collegati a da “mignon” di solo pochi centimetri di www.sfe-web.com/it altezza a “regular”, più grandi e cespugliose, fino ad arrivare ai piccoli alberi da un metro. E inoltre le coltivazioni moderne sono più forti e più resistenti.
UN MERCATO SU CUI LAVORARE
All’inizio della stagione della Stella di Natale, fine di ottobre/principio di novembre, molte sono le varietà
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che possono essere ammirate all’interno dei vivai. Le serre infatti vengono riempite con Poinsettie di una vasta gamma di colori. Però verso dicembre le tonalità più rare, come albicocca o salmone, e le forme più particolari, come arbusti o piccoli alberi, risultano più difficili da trovare. La proposta al consumatore di varietà che si discostano dalla tradizionale Stella rossa è ancora agli inizi, si può fare ancora molto avvicinare il consumatore alle nuove varietà. Così nasce Stars for Europe (SFE), un'iniziativa di marketing fondata dai coltivatori di Poinsettia europei DUMMEN GmbH, Syngenta Seeds BV, DUMMEN Group BV e Selecta Klemm GmbH & Co. KG. L'iniziativa è nata nel 2000 con l'obiettivo di promuovere le vendite di Poinsettia a lungo termine in Europa. La campagna Stars for Europe, a cui Edizioni Laboratorio Verde partecipa con tutte le sue testate e con le iniziative online, è attualmente in corso in 16 nazioni europee. In Germania e in otto altri paesi, fra cui l’Italia, l'iniziativa è sostenuta dall'UE. Si rivolge ai consumatori ma anche ai rivenditori, mettendo a disposizione materiale informativo, nuove idee, poster, etichette, tutto ciò che può essere di supporto per sviluppare questo mercato.
News / BREVI DAL MERCATO
PIANTE DA ESTERNO: CONOSCERLE PER PROPORLE Il primo “meeting” firmato Arena Vivai ha raccolto 200 partecipanti e suscitato molto entusiasmo. Nella accogliente cornice del Park Hotel Paradiso l’8 settembre scorso Mario, Fabiano e Alberto, sostenuti dai loro collaboratori, sono riusciti a raccontare il loro assortimento e a intrattenere gardenisti e giardinieri curiosi. Sapendo ben raccontare di piante e evocando cenni agronomici e botanici la mattinata è trascorsa velocemente e con grandi stimoli. Questo primo “meeeting” non sarà l’ultimo: le piante non si vendono da sole ma con passione e bravura, ingredienti generosamente presenti in Arena Vivai. I responsabili di Arena Vivai.
IL 30% DI CIFARELLI A EMAK
Emak S.p.A. ha firmato l’accordo per l’acquisto del 30% di Cifarelli S.p.A., con sede a Voghera (PV), società operante nella produzione e commercializzazione di macchine professionali per agricoltura e manutenzione del verde e delle piante quali atomizzatori, scuotitori per olive, soffiatori. Cifarelli ha chiuso l’esercizio 2015 con vendite per 12,4 milioni di euro un Ebitda adjusted intorno al 20% del fatturato e liquidità per circa 3 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine dell’anno, una volta completate le formalità contrattuali. Il prezzo pattuito per l’acquisizione della partecipazione del 30% è pari a 3,75 milioni di euro. Sul residuo 70% sono state decise una call ed una put option da esercitarsi alla data di approvazione del bilancio al 31/12/2019, il cui prezzo di esercizio sarà in funzione dei risultati che verranno conseguiti dalla Cifarelli nel periodo 2017-2019. Con medesima ricorrenza ed in caso di mancato raggiungimento di determinati risultati minimi futuri, l’accordo prevede una put option a favore di Emak e una call option a favore della famiglia Cifarelli sulla quota del 30%. Con la conferma della famiglia Cifarelli alla guida della società, l’operazione vede, quale aspetto fondante per la futura creazione di valore a beneficio di entrambe le parti, l’implementazione di un piano di sinergie di natura commerciale, produttivo e sviluppo di nuovi prodotti che Emak e Cifarelli hanno individuato ed intendono sviluppare con un piano di lavoro congiunto a partire dal closing.
ISPIRAZIONE TARGATA PW
Proven Winners ha pubblicato “Il libro delle idee”, in cui le nuove varietà si presentano al consumatore in mix originali e gradevoli. Abbandonato il rigore degli elenchi, le piante si presentano accostate in fantasia, per affinità di colore, perché sono abbinamenti alla moda, perché sono adatte al giardino in autunno. E in ogni pagina un suggerimento o la descrizione di una caratteristica delle piante PW. Uno strumento agile e utile che può aiutare anche i gardenisti a trovare nuove idee.
È SEMPRE FESTA
Giocoplast, con il marchio House of Fun, ha lanciato le novità per la stagione 2016/2017 con cinque nuovi cataloghi. La vasta gamma di prodotti natalizi si divide nei tre cataloghi Addobbo, Luci e Luci professionali. Nel catalogo Addobbo vengono posti in primo piano tutti gli addobbi della linea Natura, Country e Shabby Chic, dai toni chiari dei materiali naturali quali legno, juta o rattan. Nei cataloghi Luci e Luci professionali, oltre ai colori freddi e caldi del neon-flex, tape-light, lucciolone e minilucciole, sono presenti anche laser e proiettori di ultima generazione, dagli effetti speciali assolutamente spettacolari, che illumineranno ogni tipologia di struttura. Il catalogo Halloween presenta un’ampia selezione di prodotti sempre più terrificanti, per rendere unica la festa più spaventosa dell’anno: la vetrina Horror è stata studiata per consentire allestimenti in grande stile, grazie alle ultimissime referenze, come l’Albero fantasma alto più di due metri. Il catalogo Carnevale propone incredibili e straordinari costumi, per permettere ad adulti e bambini di diventare i protagonisti della festa più colorata dell’anno. Oltre ai costumi e accessori House of Fun di tutte le taglie, modelli e personaggi. Presto uscirà anche il catalogo “Party”, all’interno del quale emergeranno i prodotti delle più famose licenze. Insomma, una festa continua.
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AROMATICHE, SI CAMBIA IVA
È stata modificata l’aliquota Iva per alcune tipologie di erbe (o piante aromatiche). Nello specifico: basilico, rosmarino e salvia fresca, non in pianta, passano dal 4 al 5 per cento. Le medesime erbe in pianta, invece, dimezzano l’Iva dal 10 al 5 per cento. L’origano in rametti o sgranato, che attualmente a Iva al 22%, scende al 5 per cento. Una buona notizia? Forse, ma uniformare l’Iva su tutte le aromatiche sarebbe meglio, per evitare la confusione in cui versa attualmente questo mercato.
STOP AI GIARDINIERI ABUSIVI
Basta a chi svolge attività di manutenzione senza possedere l’iscrizione obbligatoria al Registro dei produttori florovivaistici. Lo stabilisce una precisa norma contenuta nel Collegato Agricolo da poco approvato al Senato. «Ci saranno ricadute importanti e positive sul territorio – puntualizzano il presidente e il Vice Presidente di Asproflor/Comuni Fioriti Renzo Marconi e Sergio Ferraro - perchè l’attività di cura del verde pubblico costituisce una voce importante di integrazione al reddito per le imprese florovivaistiche. Ma la normativa è una tutela anche nei confronti dei consumatori: ora chi vorrà offrire questi servizi dovrà garantire ancor più qualità e competenza». Il florovivaismo italiano vanta tradizioni storiche, grazie alla professionalità e specializzazione degli operatori, anche nell’attività di cura e manutenzione del verde pubblico e privato. «Finalmente la legge dice stop all’improvvisazione, alla concorrenza sleale, e valorizza il ruolo dei professionisti veri e certificati, le uniche figure in grado di offrire garanzie certe ai fruitori destinatari. A questo punto occorre che mirati controlli vadano a scoraggiare gli abusivi».
News / BREVI DAL MERCATO Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate. Credit: FotoinFuga
I PARCHI PIÙ BELLI D’ITALIA SONO IN LOMBARDIA
Il Comitato Scientifico del Premio Il Parco Più Bello d'Italia ha selezionato anche quest'anno i due parchi vincitori della XIV edizione del concorso "Il Parco Più Bello d'Italia", entrambi in Lombardia, ma diversi per la loro storia e per l'emozione che offrono al visitatore. Questi due gioielli naturalistici sono stati selezionati tra gli oltre 1.000 partecipanti al concorso, iscritti al network dei Parchi Più Belli d'Italia e presenti nella guida online www.ilparcopiubello.it, che da oltre tredici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio paesaggistico e botanico italiano. Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (Milano) è Il Parco Più Bello d'Italia 2016 per la categoria “Parchi Pubblici”, mentre Villa Melzi d'Eril a Bellagio (Como) è Il Parco Più Bello d'Italia 2016 per la categoria “Parchi Privati”. Un’idea per un weekend di horticultural tourism.
ESSEN RISTRUTTURA LA FIERA
Fiera di Essen sta investendo 90 milioni di euro per il rimodernamento di alcuni padiglioni, segno di una politica di sviluppo anche per il salone IPM che mira a servizi sempre più accoglienti e performanti. I lavori riguarderanno i padiglioni 9 e 9.1, che verranno sostituiti dal 13 e 14, temporanei per l’edizione 2017. «La risposta è stata positiva e senza eccezioni – ha precisato Oliver P. Kuhrt, CEO di Messe Essen –. Nessun problema sul fronte della funzionalità e l’attrattività degli spazi, in quanto sarà garantito un percorso ottimale per i visitatori». Anche il padiglione 6 sarà impegnato dai lavori, di conseguenza le aziende italiane verranno ospitate nelle due strutture provvisorie, che avranno un’altezza al colmo di otto metri.
ANCEF, FIRMATO NUOVO CONTRATTO
Buone notizie per i 15mila addetti alla lavorazione, al commercio e al trasporto, all’esportazione e all’importazione all’ingrosso di fiori freschi recisi, verde e piante ornamentali. I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Flai Cgil e UIltucs hanno siglato con l’Ancef, l’associazione nazionale commercio ed esportazioni fiori, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto il 31 dicembre del 2015. L’intesa, triennale con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018, interviene sulla struttura contrattuale, contemplando il livello decentrato aziendale, e sul sistema di relazioni sindacali, con la costituzione di un osservatorio nazionale e delle commissioni paritetiche territoriali. Sul trattamento economico il nuovo contratto nazionale riconosce un aumento di 75 euro al terzo livello, da riparametrare per gli altri, oltre agli arretrati che saranno erogati in due tranche a luglio e novembre. L’intervento più significativo riguarda il welfare contrattuale, con una dichiarazione di intenti sull’adesione al Fondo Est, il fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, oltre all’adesione ai percorsi di formazione professionale erogati da Fondoprofessioni. Sull’organizzazione del lavoro l’intesa prevede il riposo domenicale e disciplina anche il ricorso al lavoro stagionale correlato ai cicli produttivi del fiore reciso e del verde ornamentale. Soddisfazione in casa Fisascat. Il segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice ha sottolineato in particolare «il recupero di fluidità nell’ambito delle relazioni sindacali in un settore che, seppure di nicchia, rappresenta in alcune economie locali un volano di sviluppo e ripresa occupazionale». L’intesa è stata siglata a Imperia, dove l’occupazione del settore coinvolge circa 3.500 addetti, il 20% della forza lavoro del settore. «Dopo anni di crisi il comparto è in ripresa soprattutto nella provincia ligure, dove la floricoltura rappresenta un pezzo importante dell’economia territoriale» ha sottolineato il segretario generale della Fisascat Cisl Imperia Savona Massimiliano Scialanca che ha sottoscritto l’accordo.
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Piccole coltivazioni, grandi passioni! dalla semina alla raccolta
VERDE
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Business Verde / FIORI
Tripudio di colore Una ortensia i cui fiori variano dal rosa all’azzurro. E il vaso? Cinque miscele di terracotta e un colore neutro, per dare risalto, ma senza sfigurare di COSTANZA DI MATTEO
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ome la tavolozza di un pittore impressionista, questa hydrangea mostra a ventaglio tutte le tonalità cromatiche dal rosa all’azzurro con punte violacee e verde acido che creano un sapiente gioco di chiaroscuri. Si chiama hydrangea macrophylla ‘Lindsey Ann’, cioè LA Dreamin, ed è la prima ortensia su
cui si trovano fiori sia blu che rosa, oltre a tutte le sfumature di mezzo, senza l’aggiunta di solfato di alluminio, di potassio, o di altri fertilizzanti speciali.
FORTE E GENEROSA
LA Dreamin fiorisce sia sui rami vecchi che sui nuovi, e sboccia continuamente. La pianta raggiunge approssimativamente l’altezza di un metro e mezzo e la larghezza di un metro e ottanta centimetri. È particolarmente adatta per una posizione di rilievo in giardino, ma è eccellente anche per circondare un patio, o da mettere in vaso su un balcone. Ha vinto una medaglia di bronzo al Plantarium, Plantinova è il brand manager, ed è distribuita in Europa da Star roses & Plants.
EQUILIBRIO RAFFINATO
Una pianta con una tale ricchezza cromatica ha bisogno un vaso importante che la valorizzi e ne richiami l’esuberanza. La linea Terracotta Basalt è ideale grazie alla sua ricchezza materica: è composta infatti da una miscela di cinque differenti terrecotte, che danno al vaso le caratteristiche sfumature. Alcuni modelli sono da interno, non forati e resistenti all’acqua, altri da esterno con misure adeguate anche alle grandi dimensioni. Sono articoli della ditta Spang, di cui Corino Bruna è rivenditore in esclusiva per l’Italia.
IL VASO
Hydrangea macrophylla ‘Lindsey Ann’, cioè LA Dreamin. Medaglia di bronzo a Plantarium 2016, distribuita in Europa da Plantinova.
Particolari cromie nascono dalla miscela di cinque differenti terrecotte: è la linea Terracotta Basalt, distribuita da Corino Bruna.
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Economia&Garden
Ricambio generazionale: da fare per tempo
Cosa significa e come gestire il passaggio di generazione all’interno dell’attività garden center? Proviamo a vedere per punti quali sono i problemi da affrontare, e come volgerli in fattori positivi di crescita di JURG BURGER
Diciamolo subito, non è una situazione semplice: da un parte il titolare, il fondatore teme che la sua creatura, il suo centro di giardinaggio, possa essere storpiata, cambiata e non rispondere così al disegno di lui che l’aveva creata, dall’altra il figlio - o figli - che si vedono “ostacolati” nel prendere in mano l’attività. Da un parte la cautela del passaggio, anche per evitare traumi finanziari ed economici all’azienda, dall’altra l’impazienza di chi in giovane età vuole lanciarsi per dimostrare cosa sa fare. Dall’equilibrio di queste due figure però può scaturire una dinamica virtuosa, un corretto passaggio generazionale.
PASSO PASSO: LA DISSOLVENZA TRA DUE MONDI
In primo luogo occorre la consapevolezza del titolare/ fondatore, che deve riconoscere il momento giusto per ritirarsi e passare le consegne al/ai figli.
In secondo luogo occorre il coraggio di rinunciare al ruolo, al prestigio e al potere, per sottomettersi a un nuovo potere. Infine serve molta saggezza nel scegliere il successore, che va messo alla prova, al di là dei legami affettivi e delle preferenze personali. Chi ha dato vita a un’impresa, la vive come una propria creatura e spesso lavora ed invecchia come se la vita dell’azienda e la propria fossero indissolubilmente legate. Ma la natura fa il suo corso e quando situazioni inaspettate obbligano ad affrontare la successione, tutti si sentono impreparati e sopraffatti dagli eventi. Nelle situazioni peggiori, poi, nascono conflitti e gelosie tra i figli, con lotte di potere deleterie per l’azienda e soprattutto per le relazioni umane. La successione è dunque un momento delicato e importante nella vita di un’azienda. Il buonsenso e la saggezza suggeriscono di affrontarla per tempo e di considerarla come un compito istituzionale dell’imprenditore, nonché un dovere morale nei confronti della generazione a cui lascerà l’azienda. Affrontare per tempo il tema della successione ha molti vantaggi: per l’imprenditore che si ritira, per i figli che prendono in
L’imprenditore consideri la successione come uno dei
compiti istituzionali suoi
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Economia&Garden mano le redini dell’azienda e per il personale che lavora nel Garden.
DARSI TEMPO E OPERARE CON SENNO
TAPPE PER IL PASSAGGIO 1. 50-55 anni: riflessione sul proprio futuro e su quello dell’azienda 2. Analisi approfondita della situazione 3. Al più tardi 5 anni prima del passaggio, leggere i dati del controllo di gestione insieme ai figli e stabilire obiettivi nel breve e medio periodo 4. Definire un Piano di Successione
I vantaggi di una successione gestita con anticipo per l’imprenditore sono • La tranquillità che deriva dall’aver previsto e pianificato bene anche questo aspetto della vita aziendale; • La soddisfazione di vedere la propria azienda che gli sopravvive, che continua a svilupparsi e a svolgere la sua utile funzione sociale; • Il piacere di aver reso un servizio utile ai figli e ai dipendenti, garantendo la continuità dell’attività; • La possibilità di preparare i figli e i dipendenti ai compiti che li aspettano. I vantaggi per i figli sono: • Una scelta tempestiva e meditata del proprio ruolo futuro nell’azienda, con la possibilità di prepararsi a svolgere i compiti scelti, di fare le esperienze di lavoro e di studio che permettono di sviluppare le competenze necessarie; • La possibilità di attingere all’esperienza del padre negli anni del proprio apprendistato imprenditoriale; • Si prevengono conflitti e difficoltà che nascono quando si è costretti a trovare una soluzione in uno stato di emergenza e nel contempo si possono regolare conflitti latenti e le divergenze d’interessi in una situazione tranquilla; • La possibilità di fare delle prove di conduzione sotto la supervisione del padre.
LA SUCCESSIONE È UN VIAGGIO
I compiti e i tempi della preparazione alla successione vanno meditati e affrontati nel lungo periodo: questo non è un tema col quale confrontarsi in poco tempo, dopo aver preso la decisione che è giunto il momento di ritirarsi. Per giungere sereni e preparati alla conclusione, per poter scendere con il cuore pieno di soddisfazione e poter guardare con gioia l’azienda che riprende il suo cammino verso nuove mete, occorre una buona preparazione. Questa preparazione comprende alcuni compiti, distribuiti nel tempo. La prima fermata lungo il percorso verso la successione si colloca intorno ai 50-55 anni e richiede una riflessione da parte del genitore che pensa al suo futuro ed a quello della sua azienda: la gestione di un Garden è un’attività impegnativa che non concede molto tempo libero. Non è facile coltivare interessi che possono diventare importanti dopo il lavoro. Tuttavia il tempo che viviamo dopo il periodo lavorativo è un tempo al quale dobbiamo dare valore e significato. Questo significato va cercato attivamente, molto tempo prima di arrivarci, in modo da prepararsi adeguatamente. Pensare a come funzionerebbe l’azienda senza il proprio contributo è un buon esercizio per vedere dove sono le principali carenze che potrebbero minare la sopravvivenza del garden in caso di successione forzata. Provate rispondere a domande di questo tipo: Come vedo la mia azienda senza la mia presenza?
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ANCHE L’ORGANIZZAZIONE VUOLE LA SUA PARTE
• Regolare eventuali cambiamenti nella forma giuridica, nella proprietà o nell’assetto societario. • Il ricambio generazionale ha le sue implicazioni anche dal punto di vista giuridico e fiscale. • Se i figli entrano come soci nell’azienda, o se il padre cede la proprietà ai figli, occorrono degli atti notarili e ci sono alcuni adempimenti da rispettare. • Comunicare le variazioni a tutti i soggetti con i quali il garden interagisce. • Attuare i cambiamenti organizzativi all’interno del garden.
I familiari e i collaboratori sarebbero capaci di svolgere i miei compiti e di gestire il garden senza di me? Proseguendo nel nostro viaggio, arriviamo così alla seconda fermata: l’analisi della situazione, in quattro momenti: • Il momento in cui si fa un’analisi delle competenze e motivazioni dei figli o degli altri familiari o collaboratori che possono essere interessati alla successione; • Far fare ai propri figli o familiari e collaboratori un’autoanalisi delle competenze e motivazioni affinché prendano coscienza delle proprie risorse personali e delle proprie carenze; • Preparare insieme ai figli, familiari e collaboratori un Piano di Formazione in modo da garantire che al momento della successione i figli possiedano le capacità e le conoscenze necessarie per gestire l’azienda; • Attuare il Piano di Formazione e verificare l’apprendimento da parte dei figli. L’esperienza insegna che non sempre le persone sono consapevoli delle loro risorse e capacità. Spesso le danno per scontate e si limitano a riconoscere le capacità mancanti.
ALLENARE I NEO IMPRENDITORI
La terza stazione si colloca al più tardi 5 anni prima della data in cui si intende passare l’azienda ai figli. Giunti a questo punto, si dovrebbe avere una visione chiara del modo in cui si desidera vivere gli anni che seguiranno il proprio impegno imprenditoriale. I figli hanno fatto esperienze di lavoro, si sono formati, hanno appreso metodi di lavoro e li applicano nei compiti che svolgono nel garden. È giunto il momento di coinvolgerli nella direzione dell’azienda, affinché si allenino a pensare in modo strategico, a prendere decisioni utili e a risolvere i problemi anziché scaricarli sulle spalle del padre. In particolare sono i compiti tipicamente imprenditoriali che devono essere allenati: • Fare periodicamente un check up dell’azienda, al fine di acquisire una visione d’insieme del garden, con i suoi punti di forza e di debolezza. • Definire gli obiettivi e le priorità sia nel breve che nel medio periodo. • Elaborare dei progetti per raggiungere gli obiettivi.
• Migliorare costantemente l’organizzazione del lavoro. • Analizzare i dati del controllo di gestione e controllare ogni mese che si proceda verso la realizzazione degli obiettivi scelti. Inoltre, giunti in prossimità della alla quarta ed ultima fermata, gli altri due compiti dell’imprenditore alla quarta fermata sono: • Leggere i dati del controllo di gestione insieme ai figli e interpretarli; • Definire gli obiettivi da perseguire nel breve periodo (tre - quattro mesi) e nell’anno. La lettura dei dati del controllo di gestione completa ed integra il check up aziendale. La lettura dei dati del controllo di gestione può rivelare delle sorprese: un margine operativo basso, un indice di rotazione inadeguato, un magazzino eccessivo, costi di trasporto che erodono il margine, e così via. Il check up aziendale e la lettura dei dati del controllo di gestione permettono di definire gli obiettivi da perseguire.
CAPOLINEA: IL CORAGGIO DI SCENDERE
Ed eccoci arrivati alla fine: il viaggio intrapreso qualche anno addietro è giunto alla sua conclusione, e occorre prepararsi per scendere. La quarta fermata è la tappa conclusiva del ricambio generazionale. • Il padre imprenditore ha deciso di ritirarsi dalla conduzione dell’azienda e di dedicarsi ad altre attività o interessi. • I figli hanno completato il loro apprendistato sotto la guida del padre. Si sono sperimentati in diversi ruoli all’interno del garden, hanno imparato ad analizzare lo stato di salute dell’azienda, definire obiettivi, prendere decisioni importanti, trovare soluzioni ai problemi e cogliere le opportunità di crescita dell’azienda. È giunto quindi il momento di definire un Piano di Successione e dare una risposta alle domande: Chi dirigerà il Garden? In che modo? Nel caso di due o più fratelli che assumono la direzione dell’azienda di famiglia, esistono diverse modalità di conduzione che possono funzionare benissimo, a patto che si parta con una chiara definizione dei ruoli e dei compiti. I modelli più frequenti sono: • Uno dei figli prende il posto del padre, assumendone il ruolo nell’azienda e svolgendo gli stessi compiti. • I figli si suddividono i ruoli e le responsabilità e svolgono compiti di natura diversa. I compiti tipicamente imprenditoriali (analizzare le possibilità di sviluppo dell’azienda, definire gli obiettivi, le priorità e le strategie, decidere investimenti e migliorie, analizzare i dati del controllo di gestione), che implicano scelte e decisioni che devono essere condivise, possono essere svolti insieme. È importante, in questo caso, definire esattamente le regole del gioco e stabilire quali compiti, poteri e responsabilità appartengono a ciascun figlio e quali compiti, poteri e responsabilità vengono gestiti in modo collegiale. Questo modello funziona bene quando c’è un buon affiatamento tra i fratelli e l’obiettivo co-
E I DIPENDENTI?
La decisione di passare la direzione dell’azienda ai figli è un evento importante per tutte le persone coinvolte in azienda. È giusto pertanto valutare bene il momento in cui comunicarlo e la modalità. Facilmente ci sono dipendenti che hanno visto crescere i figli del titolare e devono abituarsi a prendere ordini da loro anziché dal padre. In ogni caso è un cambiamento anche per i dipendenti e può generare preoccupazioni sul futuro. I fattori rassicuranti sono: • Un atteggiamento fiducioso del padre nei confronti dei figli; • La conoscenza e la chiarezza degli obiettivi, dei cambiamenti programmati e delle modalità di attuazione; se i figli mostrano di agire e decidere con competenza, si conquisteranno la fiducia dei collaboratori; • La continuità dell’attività; i cambiamenti saranno inevitabili, ma in questa fase i dipendenti preferiscono sapere che l’azienda verrà portata avanti dai figli con lo stesso spirito di sempre.
mune di far crescere l’azienda prevale sugli interessi personali. È controindicato, invece, quando in famiglia esistono tensioni o rivalità personali.
OSTACOLI COMUNI E SOLUZIONI
Il ricambio generazionale non avviene sempre in modo lineare. Gli ostacoli più frequenti nascono dal modo in cui si vivono le relazioni personali nelle aziende familiari. In un’impresa familiare i rapporti sono sani e utili alla crescita delle persone e dell’azienda nella misura in cui si sanno distinguere gli affetti e i legami all’interno della famiglia dai rapporti e dalle funzioni che servono al buon funzionamento dell’azienda: è importante capire che in un’organizzazione ci sono dei ruoli che devono essere svolti, e che questi ruoli non hanno nulla a che vedere con il valore delle persone. Come si possono prevenire e risolvere questi problemi? In primo luogo dobbiamo riconoscere la natura relazionale di questi problemi. Essi sono il sintomo che mette in luce la necessità di correggere qualcosa nel modo di relazionarsi. Ma al di là della confusione tra azienda e famiglia che permea inevitabilmente le relazioni tra i familiari, esistono altri ostacoli che possono impedire il naturale ricambio generazionale. • Non pensare in alcun modo al momento in cui non si lavorerà più. • Mancanza di lungimiranza. La formazione dei figli, come del resto quella dei collaboratori, richiede tempo e la possibilità di fare esperienza. • Mancare di creare ed di affidare la consapevolezza e la responsabilità. • La tendenza ad accentrare tutte le decisioni che riguardano il lavoro. • Il rinvio. Come si può vedere, la maggior parte di questi problemi sono di natura relazionale. È possibile prevenirli nella misura in cui si pone attenzione alla qualità delle relazioni e si riconosce alla comunicazione il potere di costruire relazioni sane e soddisfacenti, solo così vi sarà un cambiamento vero: certo, epocale, ma produttivo.
TAPPE PER IL PASSAGGIO 1. 50-55 anni: riflessione sul proprio futuro e su quello dell’azienda 2. Analisi approfondita della situazione 3. Al più tardi 5 anni prima del passaggio, leggere i dati del controllo di gestione insieme ai figli e stabilire obiettivi nel breve e medio periodo 4. Definire un Piano di Successione
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Tendenze / INTERNO
Una casa come
una giungla I segnali del mercato sono buoni, la risposta dei consumatori cresce. Ăˆ il momento di riproporre le piante da appartamento. Ricordando però che non si vendono da sole di MARTA MEGGIOLARO foto di MASSIMO SANTO
Tendenze / INTERNO
ESEMPLARI SUPERBI, PER GRANDI SPAZI Fogliame striato e lunghi pennacchi rossi: la Vriesea splenriet ha una statura imponente e un portamento regale. Due esemplari ai lati dell’ingresso lo rendono subito importante.
Un fiore così particolare è difficile da trovare: ricorda i sonagli dei bambini. È la Guzmania Limones, una nota di colore che aggiunge allegria e vivacità all’ambiente. Perfetta come regalo per i più giovani.
IL NOSTRO CONSIGLIO Per piante così importanti e ricche servono vasi dalla linea estremamente essenziale, oppure il rischio è di essere ridondanti, di appesantire l’insieme. Nello stile jungle, invece, solo le piante possono essere lussureggianti fino all’eccesso. I vasi della linea Pure, di elho, sono perfetti: le forme arrotondate e i colori neutri permettono alla pianta di risaltare, dandole il giusto valore. Sembra una cascata di fuochi d’artificio Neoregelia firewall, qui in versione variegata. Bella in un vaso alto, per valorizzare l’effetto a cascata. O perché no, appesa al soffitto.
LO SHOOTING DI GREENUP
Il servizio è stato realizzato all’interno della serra tropicale della Fondazione Minoprio, a Vertemate con Minoprio, in provincia di Como. I vasi sono di elho e le piante di Flora Artistica e di Flor Mercati, ad eccezione dell’Euphorbia e del suo vaso.
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FORME CESELLATE, PER ANGOLI TROPICAL CHIC
La Muehlenbeckia, piccoli pois verdi sospesi nell’aria.
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o stile giungla si adatta bene ad ambienti grandi, e non serve nemmeno che siano troppo luminosi: la maggior parte di queste varietà infatti ama la mezz’ombra. Le nuove abitazioni però spesso mancano di spazi, ed è difficile trovare il posto per una pianta. Occorre allora proporre varietà di dimensioni ridotte, che spiccano per il disegno raffinato delle foglie o per la geometria e il colore dei fiori. Con il vaso giusto, anche l’angolino più sacrificato può diventare il punto per il nostro verde.
Sfruttare le altezze è possibile con b.for soft air, di elho. Il sistema a baionetta infatti permette di regolare il cavo alla lunghezza che si desidera.
L’IDEA IN PIÙ: per giocare con le altezze, provate a impilarle i vasi!
Al contrario delle altre varietà che abbiamo presentato, l’Euphorbia tirucalli è semplicissima, quindi piacerà a chi predilige i vasi elaborati. Viene chiamata “la pianta delle matite” perché i suoi fusti assomigliano a sottili matite verdi piantate in vaso. Modesta e gentile, non richiede cure particolari e non va innaffiata molto. La compagnia giusta in ufficio o per chi è spesso fuori casa.
Un tripudio di colori con, a partire da sinistra, Guzmania edith, Guzmania niki, Guzmania theresa e Guzmania flava
I coprivasi b.for soft di elho sono semplicissimi, ma gli angoli arrotondati li rendono particolari e i colori disponibili sono davvero tanti: sfruttare l’uniformità cromatica è una buona possibilità per coordinare il coprivaso all’arredamento.
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Tendenze / INTERNO
EDERE PER TUTTI I GUSTI Fioriera e lampada insieme: è pure Twilight, una originale soluzione elho adatta a interni ed esterni.
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acili da mantenere, robuste, vigorose, non deludono mai, e infatti stanno conoscendo una nuova ripresa. Sono la soluzione perfetta per riempire gli spazi verticali senza troppi costi di manutenzione. E pur non essendo propriamente “tropicali”, sono talmente rigogliose che permettono di ottenere facilmente l’effetto giungla, soprattutto quando le condizioni ambientali delle abitazioni dei vostri clienti non permettono altre soluzioni, o se state consigliando persone che non hanno tempo per badare troppo alle piante, ma desiderano un angolo verde.
IL NOSTRO CONSIGLIO Per le zone più in ombra consigliate un esemplare variegato: il bianco illumina e sostituisce la fioritura.
Una cascata di edera avvolge il contenitore. L’effetto è potente e il verde spicca sul bianco catturando l’attenzione, in perfetto stile jungle.
LO SAI?
La variegatura non è una caratteristica intrinseca della pianta. Dipende dalla mancanza di clorofilla in alcune parti della pianta, ed è un virus a provocarla. In sostanza, quando parliamo di piante variegate, stiamo parlando di piante “malate”, a cui però la malattia ha donato sfumature e cromie affascinanti.
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l lungo declino delle piante verdi ha avuto diverse ragioni: la crisi, come per tutto, ma anche la difficoltà di mantenere in salute la vegetazione in ambienti che restano chiusi spesso per tutta la giornata. Inoltre, le generazioni che hanno comprato casa negli ultimi anni non condividono con le precedenti le conoscenze sul verde, e finiscono per orientarsi, al più, sulle orchidee, che costi bassi e lunga fioritura rendono appetibili. Ma le bromeliacee come Guzmania, Neoregelia, Vrie-
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sea, hanno molto da offrire e con l’adeguato accompagnamento all’acquisto possono conquistare i nostri clienti. In Europa come in America si sta diffondendo, infatti, lo stile Jungle: case ricche di angoli verdi, creati ad arte accostando le fioriture a felci ed edere. L’attenzione si sposta quindi su piante resistenti, che giovano non solo all’aspetto degli interni ma depurano l’ambiente casalingo o degli uffici. Naturalmente il valore aggiunto è usare nuove varietà che hanno fioriture o fogliami interessanti.
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Generosa, maestosa, molto duratura e resistente: ecco perché la incoroniamo. Una bella opportunità per vivacizzare il settore delle piante da appartamento con colori accesi e foglie importanti di FILIPPO TERRAGNI
notevoli caratteristiche estetiche, queste varietà sono particolarmente longeve e resistenti». Flora Artistica ha un’ampia gamma di bromelie che viene continuamente aggiornata, e di tanto in tanto si aggiungono ibridi nuovi di particolare interesse. Se siamo riusciti a incuriosirti parlandoti di Neoregelia, è da Flora Artistica che troverai le varietà migliori per il nostro mercato.
Per informazioni e scoprire tutte le piante di Flora Artistica collegati a www.florartistica.it
Celso Pecorari, il fondatore di Flora Artistica. L’azienda produce moltissime varietà di Bromeliacee.
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A
lzi la mano chi conosce la Neoregelia! Pochi, vero? Io non ne avevo mai sentito parlare, fino ad oggi, quando Silvia Pecorari, di Flora Artistica, mi ha indicato questa come la novità più interessante per quanto riguarda le Bromeliacee. «In effetti in Europa sono poco conosciute» mi racconta Silvia «commercialmente si è preferito puntare sulle Guzmania. Chi le ha scoperte però non le abbandona più: sono molto generose, e continuano a rigermogliare, garantendo una durata molto elevata». Dove invece è già usata e valorizzata? «Fra le Bromeliaceae le varietà di Neoregelia sono le più conosciute ed utilizzate negli USA: in Florida, Texas e California spesso abbelliscono i giardini con graziose aiuole multicolore, soprattutto nelle varietà più grandi e maestose. La scelta non è casuale, infatti, oltre alle
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Tendenze / COLLEZIONI
Pronti per
il futuro?
Nessuno ha la palla di cristallo, ma di strumenti per orientarci ne abbiamo. Uno è sicuramente l’egregio lavoro che EFSA, stagione dopo stagione, presenta agli addetti ai lavori. Ecco cosa ci aspetta per la PE 2017 di FILIPPO TERRAGNI foto e testi di EFSA
EFSA CONCEPT STORE FROM PRODUCT TO PEOPLE CIAO MILANO SHOP SAFARI DIARY MEMBER SPOTLIGHT FOUR MEMBERS TAKE THE STAND
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iete pronti per il futuro? No, non è la battuta di un film. È l’invito di EFSA per la primavera-estate 2017. Per essere pronti, ci dicono gli esperti di trend nel settore gardening e home, dobbiamo spostare l’attenzione dai prodotti che stiamo vendendo, alle persone a cui li stiamo vendendo. In questo mondo digitalizzato, è sempre più importante diventare “rilevanti” per il consumatore: intrecciare rapporti, sapere esattamente cosa vogliono e cosa hanno bisogno, magari riuscendo ad anticiparli. I quattro temi proposti da EFSA sono un aiuto a comprendere meglio l’ampia gamma di desideri e bisogni dei consumatori.
2017 TRENDS SPRING SUMMER COS’È EFSA?
EFSA (European Floral and Lifestyle Suppliers Association) è un’associazione che si propone di aumentare la competitività a livello mondiale dell’industria di gardening e lifestyle. Come? Modellando il mercato e condividendo con i propri membri i trend futuri per essere fonte di ispirazione, sia per i commercianti sia per gli acquirenti. Fondata nel 1995, l’associazione riunisce membri provenienti da tutta Europa, fra cui Belgio, Francia, UK, Germania e Paesi Bassi.
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Tendenze / COLLEZIONI
IN AZIONE!
Forte e robusto, questo tema gioca con forme rinnovate, accostamenti audaci fra generi differenti, e con materiali indistruttibili. Pulito, sobrio e ben organizzato, è un tema che parla a chi a vecchi e nuovi adepti della vita urbana.
PARADISO FATTO IN CASA Un tema positivo e creativo, ricco di decorazioni in carta, ricami e colori vividi. Senso di libertà e connessione con il mondo naturale circondano con un’atmosfera rilassata i nuovi bohemienne.
LABORATORIO DI SOGNI
Poetico e sperimentale. Ma anche minimalista e attento alle composizioni, perché l’effetto sia di delicatezza. Con i suoi colori pastello, e la combinazione di arte e scienza, miscela l’innovazione con la dolcezza e offre una visione futurista per anime romantiche.
TUTTA TERRA
Il tema “da sopravvissuto”: duro e potente. Il design crea linee nette, in cui tutta l’attenzione si concentra sul mondo intorno a noi. Pensato per gli amanti dell’outdoor, per gli escursionisti, che qui possono sentire forte la connessione con tutti gli elementi naturali.
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Tendenze / MARKETING
Occasioni m E se invece di preoccuparsi di far crescere il giro d’affari, si cercasse di valorizzare quello esistente? Ecco come questa e perché questa strategia potrebbe impattare sui conti di STEFANIA MEDETTI
Spesso siamo convinti che le piante si vendano da sole. Parlare con i clienti invece aumenta del 30% le possibilità di vendita.
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ici business e pensi subito a nuove opportunità: clienti, prodotti, strategie, canali, forme di redditività, ma forse è bene fermarsi un attimo. «L’attenzione del management è spesso tutta in avanti e può diventare un problema. Preoccupati di scandagliare le occasioni, i manager rischiano di non cogliere quelle che hanno già», fa notare dalla California Billie Blair, presidente e amministratore delegato della società di consulenza Change Strategists Inc. Risultato: circa il 20% del business potenziale se ne va.
CALCOLI CHE NESSUNO FA
A Blair, in qualità di cliente, è successo proprio poche settimane fa di essere protagonista di un caso di business mancato: «Volevo comprare dei tralicci per il mio giardino, un ordine superiore a 500 dollari. Sul punto vendita, il prodotto non era disponibile e, dunque, ho chiesto agli addetti di ordinarli per me, ma il prodotto non è mai arrivato e, alla fine, li ho comprati da un’altra parte. Considerato che lo scontrino medio di un garden si aggira su 20 – 25 dollari, è facile calcolare che serviranno venti clienti medi per compensare il fatturato mancato da una transazione di importo elevato come quella che avrebbe potuto essere la mia. È evidente, dunque, che nessuno faccia questo tipo di calcolo». Non sono solo le grandi catene che prestano meno dell’attenzione dovuta ai clienti. Anche le realtà indipendenti perdono porzioni di business con clienti insoddisfatti: «Ho ordinato online delle piante presso un vivaio. Ho pagato con carta di credito e la transazione sul sito è andata a buon fine: un messaggio, infatti, annunciava che mi sarebbe arrivata la ricevuta». Ma la ricevuta non CONSIGLIA è mai arrivata e non sono arrivate nemmeno le piante. «Dopo qualche Trattare al meglio il cliente è giorno, dunque, ho telefonato al viun investimento e una fonte di vaio per avere notizie e mi è stato risparmio. Avete mai pensato risposto che il responsabile della a qualche corso per formare contabilità non era in ufficio. Ho i vostri dipendenti in proposito?
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lasciato il mio numero di telefono, chiedendo di essere richiamata». Nessuno dal vivaio ha ritornato la telefonata al cliente che ha chiamato nuovamente e la scena si è ripetuta uguale una seconda volta. «Una settimana più tardi, ho telefonato per la terza volta, chiedendo di parlare con il manager e lì ho scoperto che il manager era la persona che aveva risposto al telefono
i mancate Per maggiori informazioni e studi sull’argomento, collegati a www.changestrategists.com
Immagino che le
vendite
potrebbero crescere di almeno il 30%
le altre volte in cui ho chiamato. Quando le ho chiesto perché non ha cercato di risolvere il mio problema ha risposto che avevo lasciato l’indirizzo email sbagliato, ma aveva comunque il mio telefono e non ha pensato di usarlo». Un altro caso evidente, e non certo raro, di perdita di fatturato legato alla non volontà di intervenire.
LE FONTI • Accenture • Bain & Company • Markeing Metrics • Lee Resource • McKinsey
LA SUPERFICIALITÀ COSTA
Ma per quale ragione si tende a bypassare queste situazioni? «La prima ragione è che nessuno quantifica quanta parte del business si perde e che impatto abbia sui conti di fine anno», risponde l’esperta, che passa ai raggi x anche l’atteggiamento degli addetti alle vendite. «Capisco che la maggior parte degli addetti non percepisca una commissione, ma la stessa cosa non si può dire per il proprietario di un punto vendita che, come nel caso del vivaio citato poc’anzi, non ha prestato la giusta attenzione a un cliente». Per invertire la rotta si può provare ad analizzare la propria esperienza quando si è dalla parte di chi fa acquisti, invece dalla parte del venditore, visitare la concorrenza per capire in che modo anticipa o
Billie Blair, presidente e amministratore delegato della società di consulenza Change Strategists Inc. Le occasioni mancate pesano sul fatturato, per lei, con una perdita di almeno il 20% di business
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Tendenze / MARKETING
Il prezzo non è la principale ragione per cui un
cliente vi abbandona
risponde ai bisogni dei clienti o anche semplicemente riflettere sul problema. Non fare tutto ciò può essere rischioso, perché l’offerta sul mercato è ampia e, considerata la leggerezza con cui alcuni centri gestiscono i punti di contatto con i clienti, si tratta di una superficialità onerosa: «Il personale tende a pensare che le piante si vendano da sole e, dunque, è tendenzialmente difficile da localizzare, mentre se fosse disponibile a parlare con i potenziali clienti, immagino che le vendite potrebbero crescere di almeno il 30%», conclude Blair.
CLIENTI INSODDISFATTI: 13 STATISTICHE CHE NON POTRETE PIÙ IGNORARE
1. Il prezzo non è la principale ragione per cui un cliente vi abbandona. Di solito, infatti, la colpa è di un’esperienza negativa sul fronte del servizio ricevuto. 2. Un cliente è quattro volte più portato ad andare da un concorrente, se il problema che riscontra sul punto vendita è legato al servizio piuttosto che al prezzo o al prodotto. 3. La probabilità di vendere a un cliente esistente è del 60 - 70%. La probabilità di vendere a un nuovo cliente è del 5-20%. 4. Un aumento del 2% nella fedeltà dei clienti ha lo stesso effetto di un taglio dei costi del 10%. 5. Il 99% dei clienti insoddisfatti non si lamenta, ma il 91% di quelli che se ne vanno insoddisfatti non tornerà mai indietro.
Un cliente insoddisfatto, in media, racconta la propria esperienza negativa a una decina di persone: altrettanti clienti mancati.
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6. Per ogni reclamo da parte di un cliente, ce ne sono altri 26 insoddisfatti che non hanno detto nulla. 7. Un cliente insoddisfatto racconterà la sua esperienza a una media di 9 – 15 persone. Circa il 13% dei clienti insoddisfatti parlerà invece con oltre venti persone. 8. I clienti che vedono i propri problemi risolti lo diranno a 4 – 6 persone. 9. Il 70% dell’esperienza di acquisto ha a che fare con come il cliente sente di essere stato trattato. 10. Il 55% dei clienti pagherebbe un extra per garantirsi un servizio migliore. 11. Ci vogliono 12 esperienze positive per compensare una sola esperienza negativa non risolta. 12. Un taglio del 5% nella defezione dei clienti si traduce in un incremento del business compreso fra +5 e +95%. 13. Costa 6-7 volte di più acquisire un nuovo cliente che mantenerne uno esistente.
IL CLIENTE INSODDISFATTO IN CIFRE • • • • • •
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Di solito cambia negozio per il trattamento ricevuto, non per il prezzo Se il problema è il trattamento, è 4 volte più facile che vi abbandoni Il 99% dei clienti insoddisfatti non si lamenta Il 91% degli insoddisfatti non torna più nel negozio Per ogni reclamo ricevuto ci sono 26 insoddisfatti che non hanno detto nulla Fra 9 e 15 persone verranno a sapere l’esperienza negativa del cliente Il 13% degli insoddisfatti parlerà con più di 20 persone
Tendenze / INTERVISTA
ITAL-AGRO
bene, nonostante il mercato Buone le vendite per la stagione 2016, soprattutto per quanto riguarda i biocidi, che registrano una crescita a due cifre. Mentre si attende il Decreto sui fitosanitari colloquio con MASSIMO CHELINI di FRANCESCO TOZZI
A lato. Massimo Chelini, direttore commerciale di ITAL-AGRO.
È
positivo il bilancio di Massimo Chelini, direttore commerciale di ITAL-AGRO, in merito ai primi sei mesi della stagione 2016, almeno per quanto riguarda l’azienda lombarda. In crescita tutte le famiglie di prodotto, dai concimi ai prodotti per la difesa, oltre ai biocidi, che fanno segnare incrementi a doppia cifra. «Questo nonostante un andamento tendenzialmente negativo per il settore nel suo complesso – spiega Chelini –, che ha registrato una battuta d’arresto dal mese di maggio in poi, per diversi motivi». È attenta l’analisi del manager di ITAL-AGRO, che si sofferma anche sulle problematiche legate al mancato Decreto sui fitosanitari e sulle dinamiche di consumo, ancora troppo legate a programmi che non contemplano la prevenzione. Immagino che il meteo – come sempre – sia stata una delle cause principali della diminuzione delle vendite. «Già, a riprova che il nostro settore è fortemente legato all’andamento climatico. La stagione è partita molto bene, poi c’è stata una battuta d’arresto dal mese di maggio in poi. Da segnalare, invece, un buon agosto che ha chiuso con un segno positivo». Se poi ci aggiungiamo anche il problema legato al Decreto sui fitosanitari. «Questa è una questione molto seria, alla quale, almeno a oggi, non sembra ci sia una via d’uscita. Uno stallo legislativo che ha portato a una forte diminuzione delle vendite. Nell’indecisione, i rivenditori hanno limitato gli acquisti e ridotto sensibilmente il magazzino, acquistando il minimo indispensabile». Ci sono previsioni in merito al Decreto? «Sembrava dovesse essere pronto per la metà di novembre, ma quasi sicuramente è una data che non verrà rispettata».
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Le aziende saranno pronte? «Dal primo gennaio 2019 cambierà lo scenario e le aziende del settore, ognuna con le proprie strategie, stanno adeguando il proprio catalogo in modo da essere pronte per quella data. I prodotti non avranno più la stessa efficacia, perché si ragionerà in un’ottica di prevenzione e non solo di cura, quindi bisognerà sensibilizzare il consumatore. Ci vorrà tempo e un forte impegno in ambito formativo e comunicativo». Il rischio? «Probabilmente aumenterà il consumo “usa e getta”, soprattutto di piante e fiori, ma non possiamo scongiurare una possibile disaffezione da parte del consumatore». Quale il trend di ITAL-AGRO? «A differenza del mercato nel suo complesso, ITAL-AGRO ha registrato un trend positivo per tutte le fami-
glie di prodotto, con un exploit in ambito domestico: abbastanza bene la nutrizione, molto bene la difesa e ottime performance per i biocidi». I prodotti più venduti? «Di sicuro quei prodotti dalle elevate performance, come il Nexa, che è stato molto apprezzato dai consumatori proprio per la sua efficacia. Anche Epic e Polysect hanno registrato vendite interessanti, due novità che hanno sostituito delle referenze con vecchi formulati». All’interno del canale tradizionale, siete presenti più nelle agrarie o nei garden center? «Direi che copriamo in pari misura tutti e due i canali». La GDS? «Come ITAL-AGRO siamo concentrati principalmente sul canale tradizionale, anche se la grande distribuzione specializzata potrebbe essere un’importante opportunità per la distribuzione dei biocidi».
IL CATALOGO 2017
Già pronto il catalogo 2017 di Ital-Agro, suddiviso in nove differenti capitoli e una parte iniziale dedicata alle novità, tra le quali il nuovo progetto “Giardinaggio facile”. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di dare riconoscibilità a tutti i prodotti pronti all’uso e di facile utilizzo. Tra le novità anche Roundup Gel, il nuovo strumento per eliminare le infestanti nate in luoghi difficili come aiuole fiorite, sottochioma di siepi e prati senza nessun pericolo di derive sul terreno o piante vicine.
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Mercati / PIANTE E FIORI
La rivincita da appartamento
Le vendite fra aprile e giugno non sono state esaltanti; diverse le ragioni, fra cui maltempo e la concorrenza della Grande Distribuzione. Ma un segnale positivo c’è: è tornato l’interesse per il verde da interno di PAOLA LAURICELLA, ricercatrice Ismea
IN BREVE • Aprile: contrazione dovuta al maltempo e anticipazione della Pasqua • Maggio: aumento tra il 7% e l’8% per le piante da appartamento • Giugno: bene le vendite, tranne che per il vivaio • Cresce la concorrenza della GDO
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e vendite del secondo trimestre sono state fortemente influenzate dal clima, soprattutto nelle regioni del Nord Italia; e a seconda dei cambiamenti meteo si hanno pareri non proprio omogenei sui singoli mesi. Il primo trimestre è stato certamente positivo grazie ad una domanda più elevata sia a febbraio sia alla fine di marzo, grazie alla presenza della Pasqua. Ad aprile per la maggior parte delle aziende di produzione la domanda è stata fiacca, sia per l'anticipo delle ricorrenze pasquali nel mese precedente, sia per un clima altalenante con temperature fredde e fine settimana contraddistinti da piogge localizzate. Anche i dati del monitoraggio effettuato presso la rete dei garden center confermano un mese di aprile negativo per tutte le categorie di piante presenti sugli scaffali. La condizione climatica, risultata molto sfavorevole, è stato senz'altro il fattore che ha disincentivato gli acquisti, tuttavia presso il canale “garden center” (panel Ismea,rappresentativo del Nord Italia) si è notato un disinteresse più marcato da parte dei clienti dei garden, nonostante questi fossero numericamente in linea con il livello raggiunto nel secondo trimestre del 2015. La battuta media più bassa per acquirente ha determinato due contrazioni importanti del fatturato di aprile e maggio.
a maggio. Il mese di giugno a detta degli operatori è stato buono nel Centro Italia e discreto nel Nord, per i garden center invece non si è raggiunto quel giusto equilibrio tra richiesta di piante da appartamento e piante di serra fredda e da vivaio. Ci può essere però una lettura leggermente diversa dell'evoluzione descritta: la ripresa vegetativa anticipata delle piante della precedente stagione e l'instabilità climatica di aprile e maggio hanno spinto i consumatori a non voler rischiare e ad accontentarsi di ciò che già avevano o ad acquistare il minimo indispensabile.
BENE IL MESE DI GIUGNO
Nel mese di maggio le temperature si sono mantenute piuttosto fresche ma non sono mancati i temporali; inoltre dato l'inverno mite le piante sui balconi sono sopravvissute e questo ha pregiudicato ulteriormente l'esito delle vendite prima della pausa estiva. L'andamento climatico ha rinviato gli acquisti di alcune tipologie di piante, in Veneto ad esempio le piante da aiuola sono state vendute a giugno piuttosto che
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CONSIGLIA Due nuove tendenze da considerare per allestire al meglio i propri scaffali: inverni miti che non invogliano a cambiare le piante in primavera, e richiesta di formati molto piccoli.
LA RIVINCITA DELLE PIANTE DA APPARTAMENTO
Tale atteggiamento è provato dalle buone vendite registrate per le piante verdi e fiorite da interno come evidenziato sia dai produttori sia dai Garden Center monitorati da Ismea. A maggio questo canale ha registrato un aumento tra il 7% e l'8% per la categoria delle piante fiorite da interno, naturalmente concentrate nel fine settimana della festa della mamma e, nel mese di
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a
delle piante giugno, gli incrementi si sono avuti per tutte le categorie di piante ad eccezione del vivaio. Le bizzarrie climatiche si sono manifestate anche in Sicilia, regione che per la sua posizione e la modesta offerta locale di piante fiorite stagionali ha sempre avuto un andamento generalmente più positivo rispetto al resto dell'Italia.
INVERNO MITE, DA PREVEDERE
Nel secondo trimestre 2016, invece le condizioni atmosferiche con giornate piovose hanno condizionato le vendite soprattutto di stagionali, non potendo sistemare ed addobbare aree a verde, balconi, terrazzi. In questa regione sono numerose le aziende che riforniscono la grande distribuzione organizzata che continua ad assorbire quote crescenti di prodotto locale. L'altalenanza climatica primaverile che ha caratterizzato gli ultimi anni ha penalizzato gravemente le consuetudini di consumo delle famiglie italiane e purtroppo bisogna abituarsi ad inverni più miti che non favoriscono il ricambio di piante ornamentali. La possibilità di rivitalizzare i consumi va cercata su una presentazione dei prodotti diversa da quella che ancora in gran parte si trova sugli scaffali, senza sottovalutare il cambiamento ormai strutturale della richiesta di formati molto piccoli, quali i vasi di 10-14 centimetri.
IL NUMERO
+7/8%
è l’incremento fatto registrare dalle piante fiorite da interno, un segnale positivo per una tipologia di prodotto, che torna a crescere, dopo un lungo periodo di flessione nelle vendite.
Evoluzione delle vendite di piante ornamentali presso un garden center di medie dimensioni - anno 2016
LEGENDA % su tot fatturato var. % 16/15
30,0 22,29
22,5 15,0 7,5
4,5
3,8
2,05
0,0 - 7,5
-7,14
-4,34
- 15,0 Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Fonte: Panel delle aziende di produzione Ismea
Mercati / AZIENDE
Arte, cultura e business
A Ruvo di Puglia CAMAflor propone prodotti ricercati ed esclusivi. La volontà di costruire rapporti personali e trasparenti con i propri clienti, il gusto per le cose belle, il valore dell’ospitalità sono altri motivi per programmare una visita colloquio con LUCREZIA e FRANCESCA PAGANO di FRANCESCO TOZZI
Lucrezia: Non voglio ripetermi col solito ritornello “qualità, prodotto e servizio”: secondo me sono fattori ormai conVi aspettiamo a solidati e rientrano sicuramente nei gennaio per presentarvi programmi di quasi tutte le aziende. Ritengo che un valore aggiunto le nuove collezioni in Camaf lor sia la trasparenza AUTUNNO/INVERNO 2017. verso il cliente e l’umiltà nel Per informazioni proporre prodotti e servizi. Il ww.camaflor.it nome fa tanto, ma se non è accompagnato da questi valori indebolisce il rapporto che è alla base del nostro lavoro.
L
a presentazione del Natale 2016 di CAMAflor è aperta da metà di febbraio. Nello showroom disposto su 2000 metri quadrati passa una nutrita schiera di garden center, che possono apprezzare le nuove collezioni e i nuovi trend per la stagione autunno inverno. Ma CAMAflor si trova anche in una terra di grande interesse culturale e artistico, e di rinomata accoglienza. In occasione delle visite, l’azienda propone un tour delle bellezze storiche di Ruvo di Puglia, il Museo Nazionale Jatta, la Cattedrale, Castel del Monte, abbinato alla degustazione della cultura culinaria locale. Un motivo in più per organizzare una visita. CA M A f lor è un nome impor tante, nel settore oggettistica e soprattutto nel Natale. Come ci siete arrivati?
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In cosa si differenzia la vostra proposta per il prossimo Natale? Lucrezia: Quando presentiamo le nuove collezioni, il primo obiettivo è quello di coinvolgere i nostri clienti: durante gli Open Day raccogliamo i loro pareri e di conseguenza perfezioniamo la costruzione delle nostre collezioni. Anche per il prossimo Natale non mancano le novità, le collezioni variano e rispondono a differenti esigenze emerse dai nostri clienti. Una particolare attenzione è stata dedicata alla collezione Natural Aspen, con proposte di varie forme e materiali naturali. Come sempre le nostre sale propongono differenti soluzioni espositive, e danno indicazioni sulle varie tendenze, sui colori e sui materiali. La gamma degli alberi natalizi si inserisce in una fascia medio-alta di qualità, e anche quest’anno, oltre alla collezione standard, abbiamo inserito nuove proposte. Camaflor non è presente nelle fiere: come mai? Lucrezia: Per scelta aziendale, diversamente dalla nostra azienda partner, Pagano Fiori, non parteci-
piamo alle fiere. Il nostro obiettivo è prestare la massima attenzione alle richieste della nostra clientela, e possiamo farlo al meglio nelle nostre sale, dove il cliente ha la possibilità di fare con calma le sue valutazioni, sia nella scelta dei prodotti, sia dei prezzi. Inoltre, tutti ormai sono alla ricerca di prodotti esclusivi, e questa scelta ci permette di mantenere una certa “riservatezza”. Francesca, IdeAmo è una tua idea. Sta rispondendo alle attese? Francesca: Creare un marchio che identifica e rende esclusivi i nostri prodotti era un progetto che mi affascinava, e non nascondo che è stata una vera emozione verificare l’interesse che ha suscitato. Il nuovo brand IdeAmo, lanciato lo scorso ottobre, sta trovando buone risposte sia nella vendita in continuativo, sia come idee per diverse occasioni e festività. Dal prossimo autunno proporremo un’ampia scelta di creazioni, rese uniche anche dall’utilizzo di basi non comuni, per vere e proprie “gift idea”. Quali sono i segreti per mantenere efficiente una struttura come Camaflor?
Francesca: Cercare sempre di capire le esigenze del mercato. Oltre al prodotto i servizi, nel corso del 2015 e nei primi mesi del 2016 abbiamo riscontrato un interesse dei nostri clienti nell’acquisto online, e allora abbiamo ampliato la nostra rete vendita esterna, con collaboratori validi. In collaborazione con Pagano Fiori abbiamo costruito un’unica logistica, per ricevere anche per piccoli ordini un assortimento più completo. Sul nostro sito si può avere un’idea delle nostre proposte, per le linee più esclusive preferiamo un contatto diretto. I nostri clienti sono sempre i benvenuti!
Nello showroom dell’azienda, in provincia di Bari, sono in mostra prodotti e trend per la prossima stagione.
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Mercati / FOCUS
Made in Italy,
valore aggiunto da sostenere
Una breve inchiesta fra dieci aziende italiane che producono in Italia rivela quanto sia apprezzato e richiesto il prodotto nostrano oltre confine: è ora di vincere il pregiudizio su una nostra presunta inferiorità
I
di MARTA MEGGIOLARO
l 2015 è stato l’anno del successo dei prodotti italiani nel mondo: il saldo commerciale, ottenuto dalla differenza fra import ed export, è stato di 122,4 miliardi di euro (dati ottenuti dall’Ufficio Studi CGIA su dati Istat). «Il nostro made in Italy – ha commentato il coordinatore dell’ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – grazie alla flessibilità, all’elevata specializzazione produttiva, alla cultura del buon gusto e del saper fare, ha conquistato il mondo in settori, come quello delle macchine, dove la ricerca, l’innovazione e la qualità del ciclo produttivo sono requisiti indispensabili per competere sul mercato». Il nostro partner commerciale d’eccellenza è la Germania, in cui abbiamo esportato made in Italy per 30,3 miliardi di euro. Seguono Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Crescono gli Emirati Arabi e diminuisce l’export verso la Russia, a causa del perdurare dell’embargo commerciale imposto dall’Unione Europea. «Ma l’export – ricorda il segretario della CGIA Renato Mason – non è tutto. Per riagganciare la ripresa il nostro paese ha bisogno soprattutto di rilanciare i consumi interni, che in questi ultimi anni sono diminuiti di 6,5 punti percentuali. Occorre ridurre le tasse sulle famiglie, sulle imprese, e ritornare a investire per allargare la base occupazionale». La nostra inchiesta fra alcune aziende del settore del florovivaismo conferma questi dati. E rivela un fattore su cui lavorare: sono gli italiani a non preferire il made in Italy. Perché? Ecco le informazioni che abbiamo raccolto.
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APULIA PLANTS esportazione, un traino importante www.apuliaplants.it
«P
er un produttore pugliese, il fiorito mediterraneo è una sorta di biglietto da visita, una presentazione importante: polygala, dipladenia, lavanda, mirto, sono prodotti chiave in quest’ottica. Inverni miti, e giuste ore di luce solare durante il giorno sono indispensabili per il loro sviluppo, e qui la geografica ci è da aiuto. È fondamentale produrre qui, e lo è altrettanto garantire al consumatore un prodotto che racchiuda tutto il nostro lavoro, la nostra passione, e le nostre competenze. L’estero è un traino importante per noi: le commesse di calamondino scandiscono ogni periodo dell’anno, e danno l’opportunità di presentarci in Europa con il meglio della nostra produzione. È un mercato complesso e competitivo, ma sappiamo che il fiorito mediterraneo “made in Italy” continuerà a suscitare sempre più interesse.»
ARENA VIVAI Il made in Italy non può essere solo sull’etichetta
www.arenavivai.com
Sopra. Ligustrum Ibota Musli è un semipersistente a foglie variegate con un bel colore crema, fiori dolcemente profumati che maturano in metalliche bacche nere. A destra. Caryopteris clandonensis “Grand Bleu”, un cespuglio compatto con foglie verde brillanti, produce intensi grappoli di fiori blu.
Il mirto è un arbusto nostrano, originario delle regioni dell’Europa mediterranea. Produce fiori bianchi e profumati dai quali derivano le bacche usate per ottenere l’omonimo liquore. La Dipladenia è una pianta sempreverde rampicante. Grazie alla sua straordinaria flessibilità e velocità di vegetazione si adatta benissimo ai più originali portamenti ornamentali.
«D
a tempo abbiamo inserito sulle etichette fotografiche, che accompagnano ogni singola pianta, un logo con il tricolore e la dicitura "Prodotto in Italia", perché crediamo che la tradizione dell'artigianato italiano si rispecchi anche nella coltivazione delle piante. Ci sono dei dettagli che fanno la differenza nel modo di coltivare e di proporre le piante ornamentali. Però bisogna dare sostanza a questo concetto. L'importante è che "made in Italy" non rimanga solo un fregio formale, ma sia supportato dalla cura, dalla qualità superiore, dalla robustezza che spesso manca alle piante provenienti da coltivazioni intensive. Le due cose insieme creano valore. L'amore per il prodotto italiano è spesso appannaggio del cliente estero; in Italia dobbiamo essere più consapevoli, occorre superare l'idea che "l'importante è che costi poco" e lavorare su tutti quelli che noi chiamiamo valori aggiunti.»
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Mercati / FOCUS
AURICCHIO dietro all’etichetta, una responsabilità www.auricchioesons.it
«I
l made in Italy non è solo garanzia di qualità, il made in Italy è un impegno che le aziende prendono verso il consumatore finale. Un prodotto Auricchio non solo è made in Italy ma può dirsi fieramente made in Puglia: si vede dalla qualità delle piante, che crescono al sole di una terra mite, con le giuste piogge e pochi sbalzi di temperatura. In tal modo anche l'utilizzo di pesticidi può ridursi al minimo e quindi il consumatore avrà fra le mani un prodotto eco sostenibile oltre che vigoroso: appunto, 100% made in Italy. Per i nostri clienti sostanzialmente non conta molto, non è una richiesta specifica. Conta invece senza dubbio ai fini della vendita finale perché per i consumatori è importante la qualità del prodotto.»
BAMA: fatto in Italia, al 100%
www.bamagroup.com
«L
a Linea Natura è uno dei nostri best seller. Sono sul mercato da oltre 20 anni, eppure questi vasi non invecchiano mai e rimangono in assoluto i più venduti, perché modellati su standard di elevata qualità, realizzati con resine certificate e atossiche, 100% riciclabili e 100% made in Italy. Dico sempre “100% made in Italy”, perché davvero tutta la nostra produzione viene fatta esclusivamente in Italia: per questo possiamo garantire la qualità dei nostri prodotti. Un valore molto apprezzato sia in Italia che all'estero.»
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Una linea coordinata e completa di vasi, sottovasi e fioriere con riserva d’acqua, dall’elegante decoro a coste, identificativo proprio di Bama. Prodotti interamente fatti in Italia.
In alto. La dipladenia è una rampicante ideale per spazi interni ed esterni. A sinistra. La produzione di Poinsettia in Auricchio è vastissima e curata nel minimo dettaglio. (Foto di Mirella Caldarone)
CACTUSMANIA cura e calore in ogni spina www.cactusmania.it
Il set di tre composizioni in vetro, caratterizzato da colori autunnali e dettagli in legno, strizza l’occhio al nuovo trend dei terrarium.
«L
a nostra azienda coltiva piante grasse a Ventimiglia. Una terra italiana, ma di confine, in cui si sente parlare francese tanto quanto italiano. Lavoriamo molto all’estero, e posso dire che abbiamo un mercato quasi mondiale. Abbiamo migliaia di specie di piante grasse, fra cui le particolarissime Hoya, per cui siamo molto conosciuti. Cactusmania viene scelta, in Italia come all’estero, per l’acquisto di esemplari, di composizioni, o per l’allestimento dei giardini; direi che “made in Italy” significa eleganza e qualità: questo è ciò che mettiamo nella coltivazione e che le nostre piante restituiscono in ogni spina.»
CIFO
la fedeltà è al marchio, non al Paese di produzione www.cifo.it
«N
Una collezione di caudex in mix con altre cactacee. Ognuna è diversa dall’altra e l’etichetta specifica il nome botanico corretto.
el nostro settore il made in Italy non ha particolarmente peso, sia per quanto riguarda il mercato Italiano, che per quello estero. Non esiste infatti una tradizione legata all’origine e alla provenienza territoriale dei prodotti finiti o delle materie prime impiegate per la produzione di concimi, a differenza di quanto accade invece in settori quali Food & Wine, Alta moda e tessile, Motori e design, per i quali l’Italia si distingue nel mondo. Ciò che fa la differenza invece è la storia del marchio, i suoi anni di presenza sul mercato e la capacità di rispondere efficacemente, nel tempo, ai bisogni dell’utilizzatore finale. Non è corretto parlare di fedeltà al made in Italy, quanto di fedeltà a chi ha saputo dimostrare di essere in grado di proporre prodotti al passo con i tempi, efficaci, sicuri e rispettosi dell’ambiente.»
Partendo da destra. Granverde universale è il concime liquido per la concimazione di tutte le piante verdi e da fiore. Sostiene piante deboli, intensifica la formazione di nuove radici, germogli, foglie, frutti e favorisce un’abbondante, colorata e continua fioritura. Asso di fiori è un concime in polvere solubile. Nutre in modo completo tutte le piante del balcone, giardino e orto. Previene le carenze nutritive più comuni come ingiallimenti, scarsa produzione di fiori e frutti e sviluppo ritardato. Nephorin è un insetticida per ambienti domestici pronto all’uso in emulsione acquosa. La sua triplice azione snidante, abbattente e residuale è efficace negli ambienti domestici e circoscritti su insetti alati e striscianti in ogni stadio di sviluppo.
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Mercati / FOCUS
ERBA un design che colpisce, soprattutto all’estero www.erbasrl.it
«I
l made in Italy è un plus importante per la nostra azienda, sia per il mercato nazionale, ma soprattutto per il mercato estero. Il design e la qualità dei materiali utilizzati sono simbolo di Made in Italy, e il prodotto italiano, non solo alimentare, viene apprezzato maggiormente rispetto a un pari prodotto della concorrenza del far east.» Sotto. Milano, ormai un prodotto simbolo del catalogo Erba, è un coprivaso dalla linea classica ma sempre attuale grazie alla sua semplice eleganza. Disponibile in moltissimi colori e misure, si usa sia con piante da interno sia da esterno. A destra. Musa, vaso da interno molto versatile, dalle linee semplice e moderne, è fioriera o coprivaso. Grazie al cestello estraibile è molto pratico per allestimenti verdi.
E-smart è la novità 2016 di Erba che rivoluziona il modo di decorare i balconi. Dotato di asta regolabile ad incastro permette di adattare il braccetto ad ogni corrimano, in modo da tenere il vaso sempre diritto. Ideale anche per la coltivazione nella versione con riserva interna.
GEOGREEN l’importanza dell’ambiente
www.geogreensrl.com
Partendo da destra. Eden Bio deriva da estratti vegetali e fornisce alle piante da orto e da frutto e ai piccoli frutti glucidi, peptidi e aminoacidi. È ideale per il superamento degli stress ambientali e aumenta la quantità di frutti migliorandone il colore e il sapore in modo totalmente naturale. Eden Special Orto assicura ad ortaggi e frutti una maggior resistenza, una migliore qualità, e aiuta a prevenire le fisiopatie legate a carenze di calcio. Eden Gerani e Balconi Fioriti grazie alla presenza di alghe e aminoacidi vegetali rivitalizza l’attività microbiologica del terreno e stimola lo sviluppo radicale, per foglie più rigogliose e per fioriture abbondanti e durevoli.
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«S
iamo un’azienda italiana produttrice di specialità nutrizionali e crediamo fortemente nell’importanza del made in Italy. Da sempre e in tutto il mondo della nutrizione delle piante il made in Italy è la garanzia di qualità, affidabilità, sicurezza, rispetto per l’ambiente e per l’uomo, di esperienza e nello stesso tempo innovazione.»
TERFLOR Superiamo il pregiudizio che “straniero è meglio” www.terflor.it
Partendo da destra. Mixed e Primavita sono due substrati universali, a base di torbe selezionate, di alta qualità. Gran Moro è un terriccio universale che contiene una percentuale di compost vegetale: per questo non ha odori sgradevoli ed è di buona qualità.
«I
l mercato italiano è il nostro mercato principale. Siamo una delle poche aziende leader nel settore che vende esclusivamente nei garden e ai florovivaisti, ed è per questo che abbiamo prodotti estremamente di qualità e curiamo molto il nostro mercato Italiano. Ci occupiamo anche dell’estero, vendiamo in Francia, in Barein, in Turchia, ma la percentuale è limitata, perché il costo dei trasporti è altissimo. In tutti i paesi stranieri però conta il “made in Italy”, sono gli italiani che spesso non considerano il pregio dei prodotti italiani. Per alcuni il prodotto tedesco è di sicuro migliore: “il terriccio straniero, tedesco e olandese, è meglio perché tedeschi e olandesi fanno meglio anche le piante”, si pensa. Non è più così, e il resto del mondo se ne è accorto: dobbiamo vincere questo pregiudizio e essere noi italiani per primi a dare il giusto valore ai prodotti italiani.»
VALAGRO “made in Italy”, sinonimo di qualità
www.valagro.com
«V
alagro è un’azienda multinazionale leader nella produzione e nella vendita di biostimolanti e soluzioni nutrizionali per il giardinaggio, l’agricoltura e per diverse applicazioni industriali. Da sempre il made in Italy è uno dei nostri tratti distintivi. Questa posizione ha maggiore valore sul mercato estero che non su quello nazionale, dove infatti la leadership del mercato è condivisa con altri player europei. Sui mercati esteri, invece, il made in Italy resta una caratteristica molto apprezzata in quanto è immediatamente sinonimo di garanzia di qualità.» ONE essence, ONE liquido, ONE orto sono i tre best seller di Valagro per il settore hobby degli appassionati, a livello internazionale. Valagro è a servizio dei diversi settori dell’agricoltura sempre con prodotti specifici.
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Mercati / PROMOZIONE
Social,
oh social
Internet e tutte le sue applicazioni: una foresta di simboli in cui non è sempre facile muoversi. Una mappatura delle applicazioni può essere utile per trasformarle in opportunità reali di NICOLÒ PENSA
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n principio era il fax; venne poi l’era di internet e le mail divennero lo strumento dell’innovazione nella comunicazione. Nella sua evoluzione, il mondo digitale è proteso a creare nuovi strumenti sempre più performanti, ma molto criptici nelle loro vere valenze. Oggi facebook, pinterest, linkedin, e tutti gli altri social formano una giungla. Come orientarsi per comprendere se e quale strumento o più strumenti possono essere utili al nostro lavoro?
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NUOVI STRUMENTI, NUOVO MARKETING
n questo preciso istante, molti pensano che i social siano inflazionati, che non servano, in quanto non si ha una efficace misura della loro funzione; siamo di fonte ad una tendenza che segue le moda, oppure abbiamo strumenti efficaci da sfruttare, e occorre solo conoscerli ed utilizzarli adeguatamente? Di fatto anche facebook qualche contrazione l’ha avuta: con circa un miliardo e mezzo di profili sembra
FACEBOOK Gestito come pubblicità è a pagamento, utilizza messaggi definiti “post” – adatto al Garden
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TWITTER Per trasmettere messaggi immediati, limite il numero di caratteri per tweet (ovvero il messaggio)
GOOGLE+ Meno diffuso è più integrato con tutti servizi di Google, ma fatica a trovare un suo spazio
abbia raggiunto una zona di plafonamento, ma altri social stanno iniziando a prendere quelle quote che facebook non aveva fatto sue, o che in minima parte ha perso per svariati motivi. Poiché i clienti futuri del garden center sono coloro che sono definiti i “nativi digitali”, è importante conoscere su quali modelli essi si orienteranno e sfruttarli per creare attrazione.
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STRATEGIA CONGIUNTA
a cosa fare e quando, perché un social non sia solo un “esserci” ma anche un “produrre risultati”? Di seguito ecco alcune regole da conoscere per realizzare e gestire un social come Facebook in maniera adeguata. Anzitutto da solo il social è meno efficiente: la comunicazione tradizionale (quella analogica come carta stampata, radio, televisione) è ancora utilizzata e seguita. Non tutti noi siamo sensibili agli stessi mezzi di comunicazione di massa e non tutti sono attenti ai messaggi che vengono veicolati da differenti mezzi che
PINTEREST Utile per cercare e condividere immagini, ad alto grado di integrazione ed interazione con altri social – adatto al Garden
FLICKR Nasce per il carico d’immagini sulla rete, per grandi immagini occorre pagare, lentamente si sta sviluppando come social
MYSPACE Avviato ma ormai quasi in disuso
non sono in sintonia con il proprio pensiero. Immaginate un cliente tipo del garden, cioè un pensionato, che probabilmente non ha uno smartphone e che quindi non usa i social: come lo contattiamo, come lo stimoliamo? Quindi la formula ideale è l’integrazione social + tradizionale, e viceversa. Quanto di uno o dell’altro? Dipende dagli obiettivi, che possono essere pianificati ed adattati ai differenti momenti di stagione.
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CARATTERI DEL POST FATTO BENE
iamo valore ai nostri post: i contenuti valgono più del modo di presentarli. Immagini motivanti, brevi frasi che stimolano l’azione del ricevente sono alla base di un social che crea curiosità, quindi che si rende visibile e, se seguito, diviene potenzialmente strumento di attrazione. Evitate post ripetuti, pescati in rete da altri profili: un’azienda è tanto più interessante se credibile, e quindi elaborate post propri. Post “finti” non in linea con ciò che è il garden center creano allontanamento e non un esercito di “follower” (ovvero coloro che seguono le attività del vostro garden).
AUTOCELEBRARSI, SÌ MA ANCHE NO.
Questo è un vecchio modo di fare comunicazione. Se passiamo a uno strumento nuovo, che non sia nuovo solo nel marketing ma anche nei contenuti.
FARSI LE DOMANDE GIUSTE.
La prima è: chi è il cliente, cosa cerca, cosa chiede, a cosa è più sensibile? Queste sono le domande da porsi per produrre post interessanti, e quindi attrattivi.
Evitare gli eccessi. Un social non funziona per lungo tempo se producete messaggi ogni minuto. Diventate monotoni, stancate il destinatario che poi vi blocca e mette un “non mi piace più” al vostro profilo.
LINKEDIN Nasce per contatti lavorativi e con 13 anni di anzianità resta un’opportunità interprofessionale
INSTAGRAM Permette di scattare foto, modificarle e condividerle su altri social, funziona solo con dispositivi mobili. Adatto al garden che opera in mobile
Quindi non gridate eccessivamente, comunicate invece delicatamente, coinvolgete, siate concreti nei messaggi, suggerite, siate innovativi nel modo di dire perché il social non sia solo un esercizio di immagine ma anche di contenuti mirati alla vostra clientela che non solo vi rendono visibili ma che possono tradursi in affari concreti.
I clienti futuri del garden center sono coloro che sono definiti i nativi digitali
QUANTO VALE UN “MI PIACE”?
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al punto di vista del confronto tra colleghi e concorrenti molto, dal punto di vista economico nulla! Non consideriamo gli amici, i fan, i mi piace, i commenti ma puntiamo alle azioni: le condivisioni, le azioni sulla pagina, le azioni del tipo “contattaci ora”, “scrivi mail”, “chiama ora”: queste sono le azioni a cui puntare. Se non possiamo farlo o non ci importa farlo, forse è meglio considerare canali di comunicazione più tradizionali, meno alla moda, meno ridondati ma comunque con una loro efficacia. Facebook è così, non basta inviare post, anche belli, occorre offrire un qualcosa di maggior valore, una sorta di esperienza globale della vostra azienda che motivi il lettore/destinatario del post a conoscervi, a venirvi a trovare. Perché il social sia tale, deve essere un tutt’uno con gli altri sistemi, in una combinazione di messaggi ed emozioni che stimolino il potenziale cliente a contattare voi e solo voi, e per ciò che ha visionato, percepito. Il cliente è e resta il punto fermo e senza un’adeguata strategia nei suoi confronti diviene inutile anche il più gettonato social. Quindi social sì, ma solo se gestito bene, altrimenti è meglio dedicarsi ad altro.
YUOTUBE Nato per video, con l’inserimento di pubblicità sui propri filmati si può guadagnare. Adatto al garden per caricare i propri tutorial
VIMEO 12 anni di attività, dedicato ai video, ma con alcune limitazioni
TUMBLR Adatto per testi brevi è dedicato al micro blogging
FOURSQUARE Serve per la condivisione della geo localizzazione dei dispositivi mobili
Editoriale / PEPE VERDE
nuova generazione
La ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
N
nei garden center
Il momento dei cambiamenti è sempre, ogni giorno. Non adagiatevi su quello che pensate di sapere già. Ricordatevi da dove venite, ma siate pronti a percorrere strade ancora sconosciute
on sono passati molti anni dal 1975, quando Edo Ansaloni aprì il primo garden italiano a Bologna e con Alfredo Ratti, Antonio Piazzi e altri fondò il Fiorella Garden Club. Russel III Ireland, titolare del Martin Viette Nursery and Garden Center di Long Island (NY) dice che “tutti hanno copiato e imparato da Martin Viette”. Ernest Wertheim, dello studio Wertheim, Van Der Ploeg, & Klemeyer, il padre del design dei garden center moderni afferma che la parola “Garden Center”, riferita alle operazioni orticole, è stata coniata per la prima volta negli Stati Uniti verso la metà degli anni Cinquanta. Baldwyn e Stanley, nel loro Manuale del Garden Center, indicano che il concetto di garden è stato inventato dai Romani e già allora comprendeva: esposizione del prodotto in vaso e trasportabile, percorso obbligato e pagamento all’uscita. Fra i pionieri del garden center in Italia va sicuramente ricordato il dottor Giorgio Barassi, titolare del Garden Center Monverde, fondatore e titolare per molti anni della società Green House Italia di Brebbia, che è stato di fondamentale supporto alla formazione della cultura imprenditoriale di una professione ancora troppo legata ai canoni del vivaismo e della floricoltura tradizionale. reenUp è stata invece la prima rivista specializzata che ha contribuito allo scambio di informazioni e di dati vitali per la gestione attenta e moderna del garden center. I garden dal canto loro si sono evoluti seguendo soprattutto le orme della Grande Distribuzione, sfortunatamente commettendo molti errori. Uno dei tanti è stato quello di estendere la gamma merceologica all’infinito: mobili, vettovaglie, animaleria (che costano meno nei supermercati) e bar-ristorante compreso. Così oggi, in Inghilterra, avviene anche che in molti casi il bar sia frequentato e i clienti se ne escano senza comprare un solo fiore o una sola pianta.
In Francia l’articolo di Le Monde Economie del 18 marzo di quest’anno è intitolato “Les français aiment le jardinage, pas les jardineries”: i francesi amano il giardinaggio, non le giardinerie. A vedere il grande pubblico di Orticolario, che paga il biglietto per entrare, e la scarsità di affluenza nei garden center c’è da pensare che anche in Italia forse sia così. errore più grossolano è stato sicuramente quello della politica del prezzo basso, per inseguire il fatturato, la battuta media, la nomea del più competitivo, invece di dirigere la propria intelligenza sul come servire meglio il proprio cliente. Per anni molti garden hanno inseguito realtà immaginarie e consulenti con idee balzane, invece di osservare e parlare con i propri clienti per capire quali sono i loro problemi in fatto di fiori e piante. Nei miei anni di collaborazione con GreenUp ho cercato con il “Pepeverde” di farvi guardare il mondo in modo diverso, non sono per niente sicuro di non essermi mai sbagliato ma … ho sempre cercato di mostrarvi che ci sono “molte strade che portano a Roma”. L’errore che, prima o poi, tutti facciamo, è quello di pensare di conoscere e di sapere già abbastanza. La verità è che il mondo è dinamico, la società cambia e quindi anche noi dobbiamo avere il coraggio di cambiare. Prima di terminare, un ultimo consiglio: molti titolari e gestori di garden si tengono aggiornati e anche in vacanza vanno a visitare i garden in Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, e questo è veramente positivo, ma - ed è un bel ma - da quanto tempo non visitate i garden nelle vostre vicinanze? Avete paura di essere considerati curiosi, che andate a vedere per copiare? Ditelo chiaramente: “Voglio vedere quello che fai perché io cercherò una strada completamente diversa per dare ai miei clienti un servizio buono, che loro siano disposti a pagare”. La nuova generazione parte da qui.
L’
Il mondo è dinamico, la società cambia, e quindi
anche noi dobbiamo avere il coraggio di cambiare
G 66
GreenUp
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