PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI
giardiniere N° 038
IL
magazine - III trimestre 2023
+SOLUZIONI +VERDE URBANO 16 pagine di novità tecniche per la manutenzione
Trasformare gli spazi abbandonati in luoghi verdi, limita la criminalità
LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE
COVER STORY
MAI PIÙ BATTERIE SCARICHE
Grazie all’innvativo sistema di alimentazione 8-minute Cyber System di Kress, che consente di ricaricare A PAG. 31 leSERVIZIO batterie in 8 minuti.
a pag. 16
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C
EDITORIA LE
Come per ogni numero, quando ci riuniamo in redazione per organizzare il piano editoriale del giornale, partiamo sempre ragionando sullo stesso concetto: riuscire a consigliare delle soluzioni pratiche al nostro lettore. Perché, è questa la chiave di lettura che identifica ILgiardiniere , un approccio concreto nello spiegare i vari argomenti, riuscendo a fornire possibili prodotti e macchinari in grado di organizzare e ottimizzare al meglio il lavoro. Da qui partiamo ogni volta. È un aspetto che spieghiamo bene nella cover story, tutta dedicata LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE a un rinnovato modo di fare manutenzione, considerando esclusivamente prodotti a batteria, ma non limitandoci solo ai macchinari, facendo un passo in più, concentrandoci sul sistema di ricarica. Un aspetto, questo, fondamentale per garantire un cantiere efficiente in termini di autonomia, oltre che sostenibilità e potenza. SERVIZIO A PAG. 31
E la soluzione che hanno messo in campo i due giardinieri protagonisti dell’articolo dedicato alla new generation? Condividere le proprie attività, per riuscire a offrire alla loro clientela, una gamma completa di servizi, in base alle loro rispettive professionalità, così da garantire ai propri committenti un maggior numero di soluzioni, per riprendere il concetto iniziale. E ragionando su larga scala, arriva una nuova conferma dagli Stati Uniti: occupare gli spazi abbondanti nelle città con piante e fiori ha un effetto deterrente sui comportamenti devianti, complici il coinvolgimento della comunità e la creazione di oasi curate e vivibili. Insomma, una possibile soluzione, almeno in parte, contro degrado e criminalità. Ma le soluzioni non finiscono qui…
di Francesco Tozzi
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LA RIFLESSIONE
I NON LUOGHI
di Sandro Degni
I
giardini possono essere dei non luoghi? La risposta potrebbe sembrare semplice e scontata ma così non è, ahimè: i giardini, luoghi di aggregazione e antidoto a spazi vuoti e insignificanti, sempre più si stanno trasformando in “spazi verdi” privi di anima. I non luoghi, spazi di transito, di consumo e di comunicazione, sempre più presenti nelle nostre vite, sono spazi anonimi, in cui le persone sono solo dei consumatori o dei passeggeri. Cosa dovrebbe offrire un giardino? O meglio ancora, come dovrebbero essere? Dovrebbero rappresentare per l’uomo spazi creativi, belli, utili socialmente, rifugi nei quali scappare dallo stress urbano, ma anche essere un habitat per flora e fauna. Non importa lo stile di un giardino moderno, che comunque seguirebbe la moda del momento o troverebbe ispirazione dai grandi paesaggisti. L’aspetto fondamentale dovrebbe essere quello di riportarci al desiderio primordiale di natura, a volte semplicemente per la capacità del verde di rilassarci.
Il Giardino ha però anche un suo valore storico culturale e, se ben progettato, estetica, botanica e cultura si fondono perfettamente. Succede invece che sempre più spesso che i Giardini siano una commistione di non luoghi e così un centro commerciale, un aeroporto o una zona residenziale, solo per fare qualche esempio, diventano protagonisti ingombranti capaci solo di offuscare l’importanza di un Giardino. Così nascono le cosiddette zone a verde, che solo saltuariamente e in maniera forzata ti invitano a sostare, ma che spesso in realtà sono collegamenti tra una struttura e l’altra, una sorta di corridoio più o meno inverdito. Il verde assume così valore di scomputo, a contorno e quasi mai protagonista, un costo al massimo ribasso, insomma: un componente d’arredo contingente e sempre meno necessario, e per questo sempre più spesso la voce che ha meno budget a disposizione. Quanto sono complici i giardinieri e la filiera del verde nel creare questo tipo di distorsione spaziale? Io penso che tutta la catena sia profondamente responsabile in una sorta di annichilimento generale, in cui chi produce spesso non ci mette
L’aspetto fondamentale dovrebbe essere quello di riportarci al desiderio primordiale di natura, a volte semplicemente per la capacità del verde di rilassarci. 8
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qualità, chi progetta non ci mette l’anima e ragiona sempre da architetto e poco da paesaggista, mentre chi realizza a volte non sa e se sa, ignora per portarsi a casa il lavoro. I Giardini in tutto questo sono vittime indifese, parte di una catena della “manutenzione del verde” e non della cura. Non facciamo che il paesaggio, sia che si tratti di una aiuola che di un parco, diventi un “non luogo”, spazi “verdi”, aree destinate al “verde urbano”, cemento con qualche albero qua e là. Insomma, dei luoghi che esistono solo in funzione della loro presenza materiale ma senza più un’anima. In conclusione, i giardini e i “non luoghi” rappresentano due aspetti complementari della nostra esperienza spaziale contemporanea. Mentre i giardini celebrano la bellezza, la cultura e la tranquillità, i “non luoghi” ci mettono di fronte alle sfide della modernità globale. Questi due concetti ci invitano a riflettere su come possiamo equilibrare le esigenze della vita moderna con il desiderio di connessione con la natura, la cultura e la comunità.
“...la nostra epoca ha assistito alla nascita dei non luoghi - i centri commerciali, gli aeroporti, gli spazi verdi, i quartieri di servizi, le zone residenziali... Scenografie inanimate, davanti alle quali si svolgono le nostre esistenze di uomini ridotti a semplici utenti consumatori di spazi...”
da “Tornare al giardino” di Marco Martella
COVER STORY
SOLUZIONI
28 5 piante da mettere
52 Il giardino diventa santuario
16 Mai più batterie scariche
56 Il cancro dei Laylandii
NEW GENERATION
di Rachele Pozzato di Federico Fagan
in giardino
di Rachele Pozzato
20 L’unione fa la forza di Rachele Pozzato
di Filippo Terragni
30 Simply the best
di Benedetta Minoliti
32 Arieggiare ora è più facile di Filippo Terragni
34 Per non correre rischi di Filippo Terragni
35 Uno spazio per paesaggio e giardino
di Rachele Pozzato
36 Eccellenze italiane di Rachele Pozzato
37 Una menzione
davvero speciale
di Penelope Moran
38 Largo spazio alle novità di Benedetta Minoliti
40 Cosa c’è di nuovo? di Bianca Ferraris
gestione
48 Giardini anti-criminalità di Stefania Medetti
SOMMARIO
N°038
N˚ 038 - III TRIMESTRE 2023 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti, Rachele Pozzato redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Giovanna Cutuli, Sandro Degni, Federico Fagan, Francesco Ferrini, Stefania Medetti, Valerio Pasi, Lavinia Raccah, Anna Zottola GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA IGP Industrie Grafiche Pacini - Pisa DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
e d i z io n i
Supplemento al numero 208 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Laboratorio
verde
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETERIA GENERALE Katiuscia Morello Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • Greenup • Agriflortec • Agenda del Verde • I Quaderni di greenup • Calendario del Verde Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com • F&W magazine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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58 “Ogni giorni si interiorizza qualcosa”
del Comitato redazione Fondazione Minoprio
60 “GOL” come giardinaggio, orientamento, lavoro di Ciro Zeno
62 Obiettivo 2024: legge Quadro di Benedetta Minoliti
rubriche
07 Editoriale
di Francesco Tozzi
08 La riflessione
di Sandro Degni
24 Prima & dopo
di Lavinia Raccah e Edoardo Carconi
43 News
Brevi dal mercato
46 Libreria
a cura di Rachele Pozzato
66 L’opinione
di Anna Zottola
UNIVERSO IL giardiniere
14 Chi siamo, cosa facciamo e le info
utili per entrare in contatto con noi
UNIV ERSO IL g iardiniere
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Le nostre firme
N° 038
IL
magazine - III trimestre 2023
LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31
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N°038
Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani Francesco Ferrini R Professore di Arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e presidente del Distretto Vivaistico-Ornamentale di Pistoia, accademico e divulgatore scientifico Valerio Pasi R agronomo specializzato principalmente in verde ornamentale e pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste Sara Lavinia Raccah architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma ed Edoardo Carconi R Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde
COVER STORY
mai piu batterie
scariche
Questa è la promessa di Kress, grazie al suo innovativo sistema di alimentazione 8-minute Cyber System, di cui è dotato anche il soffiatore KC500 di Rachele Pozzato
TEMPO DI LETTU R A: 6 minuti
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N°038
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a tecnologia Kress 8-minute Cyber System permette di mettere al centro, finalmente, le esigenze dei professionisti. In che modo? Servendosi delle più importanti innovazioni e garantendo di
risolvere le criticità dei sistemi cordless. Proprio su queste vuole invece intervenire Kress con il suo 8-minute Cyber System, un innovativo sistema di alimentazione che permette di ricaricare i propri strumenti di lavoro in soli 8 minuti.
MOTORI A BATTERIA PIÙ EFFICIENTI
Passare ad attrezzature a batteria sembra una soluzione ad alcune delle criticità legate all’inquinamento dell’aria e, per esempio, alla sindrome da vibrazione mano-braccio. Ma i professionisti non possono certo rinunciare a efficienza e perfomance. E proprio in risposta alle esigenze di questi utilizzatori, Kress ha ideato una soluzione che consente la ricarica rapida delle batterie per alimentare attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde. La batteria
Kress non si scalda, permettendo in questo modo di essere caricata e ricaricata velocemente, pur mantenendo l’autonomia che è necessaria per affrontare la giornata di lavoro. Inoltre, permette di essere autonomi in ogni situazione: l’azienda ha progettato un serbatoio di energia in grado di caricare ogni tipo di batteria in appena 8 minuti senza bisogno della spina. Si ottiene così un sistema no stop di lavoro, che con poche batterie permette di lavorare a ciclo continuo in qualunque situazione e contesto, N°038
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COVER STORY
Il soffiatore KC500 dalla tecnologia silenziosa.
I PUNTI DI FORZA ◗ Potenza ◗ Silenziosità ◗ Autonomia di lavoro ◗ Economicamente sostenibile
anche quando la corrente non è disponibile.
SOSTENIBILITÀ E AUTONOMIA, SENZA RINUNCIARE ALLA POTENZA
Un’altra criticità, riscontrata da diversi operatori, è quella della potenza. Le batterie Kress CyberPack forniscono però fino a 3.5 kW al motore brushless, che a sua volta ne riversa il 90% in prestazioni. È un motore da 3.2 kW o 4.35 HP, lo stesso di un motore a 2 tempi da 64 cc professionali. Le batterie dialogano poi con dispositivi e caricatori, creando un vero e proprio sistema in cui tutti gli elementi sono interconnessi: i dati vengono inviati al cloud per la diagnostica, la protezione dai furti o la gestione multipla. Una piattaforma di lavoro completa, insomma, con tutto a portata di mano, offrendo una linea di prodotti alimentati in modo sostenibile, intelligente ed efficiente, con grande
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N°038
attenzione anche al design dei diversi attrezzi e garantire comfort e sicurezza a 360°, in tutte le fasi di lavoro.
UN SOFFIATORE RIVOLUZIONARIO
E tra i prodotti della linea Kress alimentati con questo innovativo sistema più apprezzati dai professionisti, c’è il soffiatore a zaino Commercial 60V 35 N. In questo prodotto la potenza incontra un funzionamento silenzioso, mentre la batteria assicura potenza e duratura. Anche il design poi fa la sua parte, garantendo grazie alla struttura ergonomica dello zaino il comfort dell’utente. La totale impermeabilità ne permette inoltre l’utilizzo nelle diverse condizioni atmosferiche. Un’attrezzatura silenziosa, tra i principali vantaggi del superamento dei motori a scoppio, permette di limitare il disturbo in ambiente urbano, oltre a
riuscire a interloquire con i colleghi sul cantiere. E la batteria e il sistema di ricarica scongiurano il rischio di rimanere a corto di energia, per i passaggi che richiedono una pulizia approfondita. Un prodotto già efficiente, insomma, di cui l’ 8-minute CyberSystem di Kress ha sbloccato completamente il potenziale.
AL PRIMO POSTO LE ESIGENZE DEI PROFESSIONISTI
Grazie al sistema Kress CyberTank, una stazione di alimentazione portatile che immagazzina tutta l’energia di cui una squadra di giardinieri ha bisogno per lavorare tutto il giorno, è possibile effettuare una ricarica dallo 0% al 100% in 8 minuti. A confermarlo è anche l’esperienza di chi ogni giorno testa sul campo questo tipo di attrezzature: “Kress ha senza dubbio svolto un ottimo lavoro. I prodotti sono potenti quanto quelli a motore e c’è il plus di poter lavorare in ogni momento
Visita il sito kress.com per maggiori informazioni
e in ogni contesto”, racconta Paolo Corniani, titolare dell’azienda Corn-flor, impegnata nella cura e manutenzione del verde prevalentemente per privati. “La clientela negli anni è diventata via via più esigente: se da un lato c’è una sempre maggiore attenzione alle istanze sostenibili, a maggior ragione per il nostro ruolo di giardinieri, dall’altra anche lavorare senza provocare eccessivi rumori molesti, specialmente nei weekend o in aree residenziali, è diventato importante per la nostra categoria. Entrambi punti su cui l’attrezzatura a batteria permette di svoltare. La potenza della linea Kress è notevole, e anche i progressi in tema di autonomia sono degni di nota. Prodotti che utilizzo persino a casa mia, per curare il mio giardino! E questo dovrebbe dirla lunga”. N°038
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NEW GENERATION
L´unione fa la forza TEMPO DI LETTU R A: 5 minuti
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ilippo Zorloni e Mattia Cogliati sono due liberi professionisti, uniti però nella loro attività: un legame quasi fraterno, come loro stessi lo definiscono, che li ha portati a tagliare passo dopo passo tutti i più importanti traguardi: dalle scuole, alla formazione a Minoprio, fino all’attività di giardinieri. Com’è nata la vostra passione per il verde e come è diventata il vostro lavoro?
“Quella per il verde è una passione che ho sempre avuto. Da quando ero piccolissimo e seguivo mio nonno che tagliava l’erba in giardino”, ci racconta Filippo Zorlone, classe 1995, solo uno dei componenti del duo che abbiamo incontrato per questo numero di New Generation. “Durante le scuole medie non avevo ben chiaro cosa fare, ma anche l’idea di Minoprio è arrivata in relazione a Mattia. L’inclinazione era la stessa, e quindi ci siamo iscritti insieme. Avete subito iniziato in proprio e insieme? “Durante la formazione ho subito avuto chiaro di voler lavorare in proprio. Tanto che già durante il triennio ho iniziato ad acquistare le prime attrezzature e a fare qualche lavoretto. E si è rivelato decisamente utile visto che, quando ho finito gli studi tra il 2013 e il 2014, il lavoro non si trovava. Quindi mi sono detto: perché non buttarsi subito? E così ho fatto. Sono partito acquistando l’attrezzatura base, poi pian piano ho allargato il mio parco macchine fino ad avere diversi macchinari che ora, nella nostra zona intorno a Giussano, in piena Pianura Padana, siamo in pochissimi ad avere”. “Io non ho iniziato subito in proprio”, ci dice invece Mattia Cogliati, l’altra “metà della mela”. “Ho iniziato in cooperativa, ma poi mi sono unito a Filippo, ed è stata subito un’intesa vincente”. Di cosa vi occupate oggi? “Al momento lavoriamo per privati, è il nostro core business e funzioniamo bene. Però ci stiamo attrezzando perché ci piacerebbe accaparrarci qualche appalto pubblico, magari per comuni piccoli”.
Sembra essere proprio questo il motto (e il segreto di un’intesa davvero vincente) per questa coppia di soci: Mattia Cogliati e Filippo Zorloni, i due giovani professionisti protagonisti di questo numero di Rachele Pozzato
L’IDENTIKIT
A sinistra, in foto, c’è Filippo Zorloni: un giovanissimo professionista del 1995. Si è formato alla scuola di Minoprio, seguendo il primo triennio e il quarto anno di specializzazione, durante il quale si è appassionato alla meccanica. Mattia Cogliati è invece ritratto a destra: classe 1994, dopo il triennio, sempre a Minoprio, si è subito messo all’opera. E dopo un’esperienza in cooperativa ha iniziato a lavorare in proprio, unendo le forze a Filippo.
con un anno di specializzazione. “In quel periodo mi sono avvicinato alla meccanica, che è poi diventata la mia grande passione. Anche se, va ammesso, quando si pensa a un giardino progettazione e manutenzione vanno a braccetto: il giardino va pensato in funzione della cura del verde che servirà in futuro”.
Gli anni della formazione sono sempre decisivi. Cosa vi portate maggiormente dietro? “Quello che mi porto maggiormente dietro degli anni a Minoprio è il quarto anno, dopo il triennio”, specifica Filippo, che ha poi proseguito
Il vostro consiglio per i giovani che si avvicinano a questo mondo? “A chi si affaccia a questa professione do solo un consiglio: avere voglia di lavorare”, ride Mattia. Per Filippo invece serve distinguersi dalla massa: “Ci sono pochi professionisti che sono attrezzati anche per lavori importanti, e ancora meno che lo facciano con passione. Io anche N°038
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NEW GENERATION
Mattia all’opera, durante un intervento in quota.
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durante i lavori di potatura, che può sembrare un’attività meccanica, penso sia al lato estetico, sia alla corretta esecuzione”.
di esterno”, dice Filippo. Entrambi, insomma, colmano le lacune dell’altro. Ed è proprio così che le collaborazioni funzionano bene.
Notate differenza tra il vostro approccio al lavoro rispetto a professionisti “più navigati”? Secondo Filippo “la metodologia e la conoscenza sono un po’ la differenza principale che vedo tra la nostra generazione e quelle precedenti. Anche un po’ di chiusura, forse: hanno sempre lavorato in un determinato modo e se il consiglio viene da un operatore più giovane non sono disposti a scendere a compromessi”. “Io più che con i colleghi, trovo differenze nei clienti. I giovani hanno più attenzione al verde, specie dopo la pandemia. C’è più voglia di vivere lo spazio all’aperto e anche più predisposizione a investire su questo fronte. Più cultura, in molti si appassionano alla cura del proprio verde”, ci dice Mattia.
Si sente tanto parlare di cambiamento climatico. Ma voi, che con il verde avete a che fare quotidianamente, come lo riscontrate? “Il clima, l’ambiente sta cambiando. Penso che il nostro sia il lavoro in cui si nota di più. Le piante fanno molta fatica a perdere le foglie, le piante che sopravvivono anche più a settentrione sono diverse. E lì il nostro segreto è stato fare esperimenti, andare a tentativi: provare a spostare il periodo di semina, di potatura, o di sfalciatura dei prati”. Secondo Mattia, invece, il nodo cruciale è l’acqua: “L’apporto idrico è quello che cambia di più nella gestione, il sistema di irrigazione va ripensato e adattato alle nuove esigenze che il cambiamento climatico sta imponendo”.
Come avete raggiunto questo equilibrio? “Tantissimi clienti ci chiedono addirittura se siamo fratelli! Quindi un bell’equilibrio lo abbiamo decisamente trovato. Poi in realtà abbiamo due attività separate, ognuno ha i suoi clienti, ma i lavori più grossi li gestiamo come soci. Le macchine sono di Filippo, io seguo la parte più pratica”: così ci racconta Mattia la separazione dei compiti in questa sinergia. Un esempio pratico? “Se c’è da potare un grande albero, io ho la piattaforma e Mattia è esperto in tree-climbing, e realizza il lavoro. Non serve chiamare nessuno
Vi vedete sempre fianco a fianco nei progetti futuri? A questa domanda ci risponde Filippo: “Alcuni diverbi ci sono stati. Ti racconto un aneddoto: Mattia è un po’ un testone, e dopo un disaccordo si era addirittura messo in testa che non voleva più lavorare con me. Poi per fortuna la “crisi è rientrata”. Il mio sogno? Aprire un centro di smaltimento per il verde, magari abbandonare la manutenzione e spostarmi su lavori speciali di potatura e abbattimento”. “Per me è facile: di sicuro continuerò a lavorare con Filippo”, conclude invece Mattia.
PRIMA&DOPO
una terrazza che spiazza TEMPO DI LETTU R A: 3 minuti
P
er il ‘Prima e Dopo’ di questo mese, ci troviamo nella zona nord-est di Roma; la cliente, proprietaria di un terrazzo esposto ad est all’ultimo piano di un condominio, aveva da poco ristrutturato l’interno e aveva bisogno di procedere alla riqualificazione totale del suo spazio esterno attraverso una progettazione esterna ben pensata. La trasformazione integrale della terrazza ha portato al cambio di pavimentazione, all’inserimento di una pergola in legno su misura,
Schermare la vista dai vicini valorizzando quella sul paesaggio circostante.
L’idea
Essere felici anche in pochi metri quadri di terrazza è possibile se alla base della realizzazione vi è un’oculata Progettazione esterna attenta a risolvere le problematiche principali e ad accontentare a pieno le esigenze dei proprietari
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all’inserimento di piante quali: Stipa tenuifolia, Echinacea purpurea ‘Alba’, Polygala myrtifolia inserite per le zone a pieno sole all’interno di fioriere su misura in acciaio zincato; sono state predisposte anche una bella zona pranzo e una zona living di progetto molto lineari e dai toni del bianco e grigio chiaro. Sono state inoltre preservate e valorizzate le visuali della terrazza che davano sui Castelli romani, diversamente da quelle di poco pregio, schermate con frangivista su misura bianchi.
prima Pavimento dai toni poco moderni, arredi mal pensati per lo spazio esterno, assenza di vegetazione.
Lo Studio Urka – Studio di Architettura del Paesaggio, composto da Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri. di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi Inserimento di frangivista metallici su misura bianchi atti a schermarsi dai vicini e a valorizzare la vista sui Castelli Romani.
Inserimento di un pavimento in gres porcellanato dai toni del grigio (effetto pietra), inserimento di una zona pranzo e una zona living composta da arredi da esterno di design, e scelta della vegetazione adatta al tipo di esposizione.
Per saperne di più sul progetto visita la pagine dedicata al sito studiourka.com
dopo GLI AUTORI Lo Studio Urka - Studio di Architettura del Paesaggio, composto dagli architetti del paesaggio Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri.
SOLUZIONI
T E C N O L O G I E . I N N O VA Z I O N I . I D E E
SOLUZIONI | vivaio
Sono alcune delle ultime novità proposte da Leonessa Vivai consigliate per realizzare spazi verdi d’effetto e dalla bassa manutenzione. Interessanti per la fioritura, la colorazione delle foglie e il portamento di Filippo Terragni
5 piante
da mettere in giardino L
eonessa Vivai è una giovane, innovativa e professionale realtà florovivaistica specializzata nella produzione di piante ornamentali da esterno in contenitore. Ormai, punto di riferimento per garden center, vivai e professionisti del verde che ricercano qualità, assortimento varietale, cura del dettaglio e dinamicità nel servizio. La collezione delle diverse produzioni si estende per circa 11 ettari ed è composta principalmente da arbusti, conifere, rosai, fruttiferi, rampicanti, perenni, fruttiferi minori, graminacee e piante aromatiche. In queste pagine, Leonessa Vivai ci presenta alcune varietà interessanti per diverse caratteristiche, a partire dalla colazione del fogliame, per arrivare a portamenti particolari e fioriture autunnali.
CAREX, RICCO FOGLIAME
Sono graminacee molto apprezzate per il loro fogliame ricco, accompagnate da lunghe fioriture primaverili a spiga. Vengono usate per formare macchie nei giardini rocciosi, per delimitare aiuole, per formare tappeti erbosi sotto gli alberi, per creare delle macchie di verde tra le piante fiorite. la produzione di Leonessa vanta ben 10 varietà.
HEUCHERA, DALLE GRANDI FOGLIE
Pianta perenne tappezzante semi sempreverde con foglie colorate molto decorative. Non supera i 25/35 cm, ha grandi foglie palmate con margine frastagliato che ricordano le foglie del geranio. Adatta sia in vaso che in piena terra dove può assumere un ruolo in primo piano per bordure. Produzione Leonessa 16 varietà, tra cui la serie Carnival® con un assortimento unico con incredibili varietà di colorazioni.
MUHLENBERGIA, PER L’AUTUNNO
Graminacea spettacolare che colora i giardini di rosa, regalando leggerezza, vapore e colore negli ultimi giorni d’estate. Crescita rapida caratterizzata da foglie semi sempreverdi, sottili e lineari che creano un bel ciuffo blu argento. La pianta fiorisce a fine estate e la fioritura persiste fino ad autunno inoltrato, in alcuni casi anche in inverno, offrendo scenari spettacolari. Prodotta in 2 misure: vaso 18 e vaso 9 litri. LA GAMMA DI LEONESSA ◗ Aceri ◗ Arbusti ◗ Hydrangea ◗ Conifere ◗ Frutti ◗ Frutti minori
◗ Graminacee e bambou ◗ Perenni ◗ Rampicanti ◗ Rosai
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ASTER, PER BORDURE E GIARDINI ROCCIOSI
È chiamato settembrino per la sua epoca di fioritura. Il genere comprende 500 specie, molto diverse tra loro. Sono adatte nei giardini rocciosi e per le bordure. Ideale, sarebbe riunirle in gruppi dello stesso colore. I fiori ricordano quelli delle margherite con centro giallo oro. Della linea #BIOdiversityGARDEN.
HAKONECHLOA, PER LE ZONE OMBREGGIATE
Graminacea a cespuglietto in grado di prosperare anche in zone ombreggiate e suoli umidi. Le foglie sono piatte, sottili e sembrano carta. Disponibile in quattro varietà: Macra, Macra Allgold, Macra Aureola e Beni Kaze.
SOLUZIONI | anteprima
Simply The Cramer ha presentato la nuova linea di prodotti dedicati ai professionisti della cura del verde con una giornata di “prove in campo”. I prodotti, già disponibili in USA, saranno lanciati quest’anno anche sul mercato italiano di Benedetta Minoliti
Q
uale miglior modo di scoprire i prodotti di un’azienda se non testandoli sul campo? Proprio da qui è voluta partire Cramer per presentare la nuova linea di prodotti dedicati ai professionisti della cura del verde. In particolare, l’azienda ha presentato la propria gamma di trattori tutti a batteria. Tra questi anche il “top in class”, il modello Optimus Z152 della linea Zero Turn. «Lo abbiamo chiamato “Optimus”, che in latino significa “the best”, quindi il
CRAMER, IN BREVE Cramer è un attore globale sul mercato, si legge sul loro sito, ma la mente è in Svezia. Tutti i prodotti dell’azienda sono progettati e sviluppati presso il centro di ricerca e sviluppo a Jönköping. “Grazie alla nostra tecnologia all’avanguardia combinata con la nostra portata globale, guidiamo lo sviluppo di strumenti e attrezzatura a batteria ad alte prestazioni, potenti e durevoli. Offriamo potenza rivoluzionaria, innovazione e soluzioni intelligenti per la gioia di professionisti e privati”.
migliore.» ci ha raccontato Yin Chen, Presidente e Amministratore Delegato di Globe Group. «A livello di batterie, in particolare, rappresenta la migliore soluzione possibile». Nel 2022 oltre 100 ingegneri, negli Stati Uniti e in Asia, hanno lavorato insieme per disegnare questo prodotto dal design ergonomico, dall'elevato comfort per un utilizzo prolungato, con elevata manovrabilità e sicuro perché visibile a 360° grazie alle sue luci a led. Optimus Z152 e gli altri nuovi modelli della linea Zero Turn sono stati lanciati negli Stati Uniti a febbraio di quest’anno e adesso, attraverso Cramer, saranno lanciati sul mercato europeo, Italia inclusa.
OCCHI PUNTATI SULLE BATTERIE ELETTRICHE
L’obiettivo di Globe Technologies è quello di garantire prodotti con un’elevata produttività, ma anche facilità d’uso. Inoltre, i modelli della
Best
Yin Chen, Presidente e Amministratore Delegato di Globe Group, e Andrea Galliadi, Contry Sales Manager di Globe Technologies.
linea Zero Turn possono essere considerati “amici dell’ambiente”, perché oltre a essere silenziosi sono anche a zero emissioni. Un prodotto che, quindi, diventa perfetto anche per tutti coloro che vogliono portare avanti il loro lavoro in un’ottica sempre più rivolta alla sostenibilità ambientale. Parlando di batteria, il modello 82ZTC152 è dotato di una batteria ricaricabile da 24 Kw, posizionata al di sotto della seduta. «Questo è il futuro» ha continuato Yin Chen. «La batteria di questo prodotto ha una durata di 8 ore, quindi può essere utilizzato per un’intera giornata di lavoro». Inoltre, attraverso un’apposita applicazione, è possibile seguire da remoto il proprio trattore, andando a vedere per quante ore ha lavorato durante il giorno, la velocità e la superficie già tagliata. Ma non solo. Perché è anche dotato di GPS che permette di sapere sempre dove si trova e, nel caso in cui venga rubato, di bloccarlo, sempre attraverso l’apposita app. «Questo prodotto non ha competitor, è il migliore sul mercato. Come ho detto all’inizio: Optimus. Gli assegno un voto di 9.5 su 10, e l’aspetto importante è che il 90% dei componenti è prodotto da noi». E ha aggiunto, parlando del mercato italiano: «L’Italia è pronta, rispetto al passato, a puntare su queste nuove tecnologie. In California, ad esempio, è già avvenuto lo switch dallo scoppio all'elettrico, non solo per una questione ambientale, ma anche di costi». In particolare, come sottolineato dal CEO di Global Group: «Con questo passaggio all’elettrico in 9 mesi il risparmio di benzina ripaga la differenza di costo del prodotto». In sostanza, vi è un ritorno economico sull’investimento in meno di un anno.
SOLUZIONI | tappeto erboso
Arieggiare Selvatici, che da oltre due decenni è presente nel campo del giardinaggio professionale e della manutenzione dei tappeti erbosi, ha progettato e realizzato Aeroking, una nuova serie di arieggiatori ultraveloci e leggeri di Filippo Terragni
L La praticità di utilizzo è una delle caratteristiche di Aeroking.
e caratteristiche tecniche innovative e il suo design curato e moderno hanno fatto sì che il nuovo attrezzo prodotto da Selvatici, Aeroking fast and peaceful sia recentemente stato insignito del premio “segnalazione” alla prossima fiera Agrilevante di Bari. Un riconoscimento arrivato per le sue peculiarità, vediamole: la velocità di avanzamento massima del trattore durante il lavoro è di 3,9 Km/h, la profondità massima di lavoro è di 15 cm e quindi questo modello,
da 165 cm di larghezza e 520 kg di peso, raggiunge una produttività oraria di 6.400 mq/ ora. Praticamente un campo da calcio lo riesce ad arieggiare in una sola ora di lavoro, confermano i costruttori, proprio per questo motivo è stata denominata fast.
ATTENTE ANALISI COSTRUTTIVE
A fast si aggiunge anche peaceful, che letteralmente significa “pacifico” ma che si può intendere anche come calmo, gentile, e, in questo caso, vuole richiamare il funzionamento della discesa parzialmente guidata dalla meccanica, che alleggerisce la pressione della molla sul bordo anteriore del foro (diminuendone sostanzialmente le sbavature e consentendone l’ effetto anche sul sabbioso). Un accorgimento costruttivo che determina un effetto molto delicato sul tappeto erboso. L’azienda ha poi studiato un nuovo
ora è più facile I PLUS IN BREVE ◗ Velocità di avanzamento di lavoro 3,9 Km/h ◗ Profondità di lavoro di 15 cm ◗ Produttività oraria di 6.400 mq/ora ◗ Possibilità di utilizzo anche su trattori di bassa potenza
albero di manovelle che garantisce un adeguato bilanciamento delle forze, con dei contrappesi per mitigare l’effetto della maggiore velocità di rotazione (+60%) su tutto il cinematismo e per evitare vibrazioni dannose per i cuscinetti, i perni e gli snodi, fastidiose per l’utilizzatore. Oltre a ciò è stata inserita una particolare molla che riduce ulteriormente le vibrazioni all’utilizzatore. Lo studio del bilanciamento è stato possibile grazie a un’attenta analisi del baricentro della manovella, che va a controbilanciare anche parte della massa della biella. Infine, sono stati centrati i baricentri dei due semi-alberi.
PIÙ COMPETITIVA
Un’altra caratteristica che diversifica Aeroking è la scelta di mantenere un riduttore centrale e una trasmissione tramite alberi scanalati, così da evitare l’utilizzo di ingombranti e pesanti trasmissioni laterali, a cinghia o a catene. Questo
vantaggio competitivo consente alla macchina di risultare più leggera a parità di larghezza, quindi può essere impiegata anche su trattori di bassa potenza e bassa capacità di sollevamento. Questa nuova serie, che prevede anche modelli più piccoli e leggeri, come quello da 115 cm di larghezza e 400 Kg di peso, è infatti adatta per trattori dai 15 ai 45 HP. Aumento della produttività, praticità di utilizzo, diminuzione dei tempi di lavoro sono le caratteristiche di questa innovativa arieggiatrice, che è consigliata per un utilizzo sia con punte piene per arieggiare, sia con punte cave per la carotatura ideale, per esempio, sui green dei campi da golf.
SOLUZIONI | dpi
Per non correre
rischi
SKYLOTEC ha partecipato alla fiera Safety Expo 2023 esponendo alcuni dispositivi che hanno l’obbiettivo di dare la certezza al professionista di operare in sicurezza durante il lavoro quota e su fune di Filippo Terragni
T
ra i focus presentati: il dispositivo di autoevacuazione DEUS ONE e il gilet con airbag integrato SKYVEST, insieme al kit per il lavoro su fune composto dalla carrucola/bloccante CRIC, dai connettori OVX, dall’imbracatura GRYPHON ASCENDER e dal casco ARIES. Nel dettaglio, SKYVEST e CRIC.
FUNZIONE AIRBAG
SKYVEST è un DPI di categoria 2 certificato dal TÜV ed è progettato per proteggere e ridurre le lesioni in caso di cadute da basse altezze. Il gilet riflettente con airbag integrato in materiale antistrappo si gonfia entro 200 ms in caso di caduta. Il sistema airbag viene gonfiato tramite una bombola di CO2 dotata di rilascio pirotecnico. Dopo una caduta, il gonfiatore può essere sostituito dall’utente ed è quindi riutilizzabile. L’unità di gonfiaggio (inclusa), collegata a un sensore elettronico, rileva le situazioni di caduta in base a parametri quali il movimento, l’accelerazione e la posizione della persona. Non solo il torace e la schiena, compresa la colonna vertebrale, sono protetti, ma anche la nuca e il coccige. Indossato anche sopra un’imbracatura convenzionale SKYVEST può ridurre notevolmente il rischio di lesioni. Con una durata della batteria fino a 40 ore, è flessibile, indipendente e universalmente applicabile. Peso: 1.78 kg.
PER DIVERSE SITUAZIONI
CRIC è il bloccante multifunzione con carrucola per lavoro su fune e soccorso. Robusto, funzionale e intuitivo è utilizzabile in quattro diverse modalità: risalitore, carrucola, bloccante/ carrucola o carrucola da recupero. La sua polivalenza, compattezza e semplicità di utilizzo permettono la riduzione ai minimi termini delle tempistiche, del materiale e dello spazio utilizzati durante le manovre. Grazie alla modalità risalitore è possibile risalire una corda in conformità alle norme EN 567 / EN 12841B mentre con la modalità carrucola la corda è libera di scorrere in entrambe le direzioni. Nella modalità carrucola da recupero la corda è libera di scorrere in una direzione e si blocca in quella opposta e permette di calare il carico recuperato agendo sull’apposito cordino collegato alla camma del dispositivo. Grazie ad un’apertura ergonomica tramite un intuitivo pulsante è possibile installare rapidamente CRIC sulla corda nella modalità desiderata anche utilizzando i guanti o in condizioni avverse, CRIC è dotato anche di camma in acciaio provvista di dentatura che preserva l’usura della corda ed è ugualmente efficace nel bloccaggio della stessa. La camma presenta inoltre due cave per ridurre l’accumulo di fango e mantenere efficace il bloccaggio sulla corda in qualsiasi condizione. Peso: 150 g.
SOLUZIONI | f iere
A dicembre l’edizione Paysalia 2023, per una tre giorni ricca di novità e spunti per giardino e paesaggio, con uno sguardo alle sfide del mondo green di Filippo Terragni
uno spazio per Visita il sito paysalia.com per saperne di più!
paesaggio e giardino
D
al 5 al 7 dicembre torna a Lione Paysalia, tra le principali fiere europee per paesaggistica e giardini, giunta ormai alla sua ottava edizione. Tre giornate dedicate a nuove progettualità, scambio di buone pratiche e idee innovative, pronte a incoraggiare e ispirare innovazioni e nuovi trend. L’obiettivo è quello di riunire i professionisti del settore, insieme a tutti coloro che lavorano per un migliore sviluppo in termini di sostenibilità ambientale.
LE EDIZIONI PASSATE, LE ASPETTATIVE PER IL FUTURO L’evento ospita circa 30.000 visitatori ogni anno e vede la presenza di espositori provenienti da tutto il mondo, pronti a mettere in mostra innovazioni relative a molteplici ambiti: dalle attrezzature ai terreni, dalla produzione di piante ai centri benessere, fino alla manutenzione e molto altro ancora. Una realtà variegata e dinamica, che
nell’edizione del 2021 aveva rispettato le attese accogliendo 1.481 espositori, di cui il 25% internazionali, e 29.000 visitatori tra paesaggisti, progettisti, architetti, fornitori, rappresentanti di enti pubblici e privati.
COSA ASPETTARSI
Paysalia nasce soprattutto per dare vita a incontri, sinergie e opportunità di business. La manifestazione si caratterizza per un’offerta completa, con un’area dedicata a biodiversità e ambiente, un “villaggio” dedicato a lavoro, formazione e workshop tematici e il Forum Conference. Ad animare il salone ci saranno poi anche il “Green City” day, giornata a tema per approfondire le complessità connesse allo sviluppo degli spazi verdi urbani, e il contest “Carré des Jardiniers”, aperto a tutti i professionisti del paesaggio, che mette in evidenza idee e tendenze nel campo del giardinaggio.
DUE EVENTI IN UNO Insieme a Paysalia ci sarà anche Rocalia, il salone dedicato alla pietra naturale. Una sinergia pensata per offrire un valore aggiunto alle imprese interessate a soluzioni vegetali e minerali e che si occupano di ecosostenibilità.
SOLUZIONI | innovazione
È italiana, infatti, l’azienda che ha brevettato un nuovo sistema di automazione, in grado di gestire campi agricoli e serre di Filippo Terragni Visita il sito hortobot.com per più informazioni!
Eccellenze
italiane
I
taliano, efficiente e innovativo: stiamo parlando del nuovo sistema di automazione capace di gestire un campo agricolo, così come una serra pluricolturale.
INNOVAZIONE NOSTRANA
A brevettarlo ci ha pensato l’azienda Hortbot Srl, una startup valdostana, che ha presentato a Flormart HORTObot, un robot autonomo, semovente, interamente elettrico grazie a delle batterie a bordo o alla possibilità di essere alimentato con pannelli fotovoltaici.
DI COSA SI TRATTA?
Con una lunghezza che varia tra i 6 e i 24 metri, è dotato di cingoli e può quindi muoversi agevolmente sia in serra che in campo. Dedicato all’orticoltura di medie-piccole dimensioni, HORTObot è adatto anche alla pluricoltura e non necessariamente solo alla monocoltura,
proprio perché è in grado di lavorare contemporaneamente filari di colture differenti.
I VANTAGGI
I produttori puntano tutto sui quattro punti di forza: aumento della produzione, risparmio idrico per un utilizzo etico dell’acqua, risparmio energetico e, infine, valorizzazione del lavoro umano, con un risparmio di ore di lavoro.
I RISULTATI E LE ASPETTATIVE
Il sistema, già utilizzato da centinaia di aziende, necessita di una superficie minima di 700 metri quadrati di campo aperto e consente produzioni di elevata qualità destinate a un circuito di filiera corta, che esclude quindi la GDO. Ad accertare e certificare il progetto, in questa fase, ci sono l’Institut Agricole valdostano e l’Università Bocconi, che nel corso del prossimo anno eseguiranno una sperimentazione di 12 mesi. Un processo che porterà alla realizzazione di piani di sviluppo colturali da destinare anche alla Pubblica Amministrazione.
SOLUZIONI | alberature
Una menzione davvero speciale Romiti Vivai ha ottenuto il riconoscimento durante la serata di premiazione di Flormart - The Green Italy per la sua Magnolia grandiflora “Alta”, una pianta resistente a caldo e freddo e dalla bellezza che dura negli anni di Penelope Moran
L
a Magnolia grandiflora “Alta” ha una crescita slanciata ed eretta e senza potatura rimane naturalmente fastigiata con il passare degli anni. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato ad insignire del premio “Menzione speciale” Romiti Vivai di Pietro e Figli. Il riconoscimento è stato assegnato durante la serata di premiazione di Flormart - The Green Italy, condotta dal Presidente del comitato di indirizzo Renato Ferretti. Una pianta che, oltre alle caratteristiche già elencate, è molto resistente sia al caldo che al freddo e cresce bene su terreno sabbioso o argilloso in pieno sole. “Alta” è una nuova selezione di grandiflora pensata principalmente per i Paesi del Mediterraneo, anche se con le sue caratteristiche “ha migliorato notevolmente i risultati delle magnolie grandiflora nelle zone climatiche più fredde dell’Europa centrale e settentrionale” si legge nelle motivazioni della menzione.
«NOI CONCEPIAMO LA NATURA COME ARTE»
«Per coltivare piante di qualità servono innovazione e tradizione» hanno detto Davide Romiti, figlio di Gianluca e nipote di Lorenzo e Marco, co-titolari dell’azienda. «Noi concepiamo la natura come arte e per coltivare piante belle serve tempo e competenze che si possono acquisire solo all’interno di una tradizione come quella vivaistica italiana». A questo proposito Romiti Vivai condivide l’auspicio espresso da Giacomo La Pietra, sottosegretario di Stato per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, di avere presto una legge quadro del settore florovivaistico. Un settore decisivo per il distretto di Pistoia, così come per tutta la filiera vivaistica italiana che ha bisogno di un orizzonte istituzionale capace di definire con certezza i ruoli di ogni appartenente alla filiera.
SOLUZIONI | nuove varietà
Largo spazio Plantipp presenta a GrootGroenPlus 2023, fiera internazionale del vivaismo di Zundert, dodici novità, tra cui il Ficus Little Miss Figgy, il Physocarpus opulifolius Little Ninja e il Ligustrum lucidum Green Screen di Benedetta Minoliti
F Physocarpus opulifolius Little Ninja.
icus Little Miss Figgy, Physocarpus opulifolius Little Ninja e Ligustrum lucidum Green Screen. Sono solo alcune delle novità che Plantipp presenterà alla 33esima di GrootGroenPlus, fiera internazionale del vivaismo che si terrà a Zundert dal 4 al 6 ottobre
Ficus Little Miss Figgy.
2023. Si comincia proprio dal Ficus Little Miss Figgy, pianta inserita nella lista delle preferite della fiera quest’anno. Una pianta che “cambia le carte in tavola”, con un portamento nano molto compatto, con una crescita prevista di circa 90 cm in altezza e larghezza. Inoltre, questo fico, più piccolo e più resistente al freddo rispetto ad altri, è perfetto da piantare in un grande vaso da giardino o in un patio, produce abbondanti frutti, ha un fogliame di colore verde scuro e internodi corti.
RESISTENZA ALL’INVERNO E COLORI INTENSI
In fiera verrà presentato anche il preferito dai coltivatori quest’anno: il Physocarpus opulifolius
alle novità BELLEZZA INVERNALE “SENZA SPINE”
Diverse, come detto, le novità proposte da Plantipp. Tra queste anche Panicum virgatum ‘Js Buffalo Green’ e Pyracantha coccinea ‘Orange Star’. La prima, più forte, robusta e resistente che mai, è famosa per il suo sorprendente fogliame verde e per il suo portamento robusto ed eretto. La seconda, invece, offre prestazioni e colore con la sua bellezza invernale senza spine. Questa Pyracantha sempreverde non solo è priva di spine, ma cresce anche in modo vigoroso.
GREEN GRAND PRIX
Little Ninja, più compatto e nero che mai. L’attraente fogliame nero-viola scuro e lucido si combina bene ad un portamento cespuglioso e ben ramificato. Questo arbusto, inoltre, è molto resistente all’inverno, prospera in qualsiasi tipo di terreno, è facile da coltivare e ideale per la progettazione di paesaggi e installazioni pubbliche. Tra le novità proposte da Plantipp anche li Ligustrum lucidum Green Screen, pronto a portare le siepi ad un nuovo livello, con un portamento molto denso e una crescita eretta. Le foglie verdi e lucide, i nuovi germogli color bro nzo in primavera e i rami rossi creano uno spettacolo sorprendente.
Il Green Grand Prix è il premio che mira a giudicare le prestazioni delle piante presentate a GrootGroenPlus. A valutarle un team di giudici, tutti noti specialisti. Quest’anno in lizza per il Green Grand Prix troviamo il Buxus Giant. Una pianta che ha tutte le caratteristiche del Prunus lusitanica e dell’Osmanthus, con le qualità di alto livello per cui il Buxus è conosciuto. Buxus Giant. A Buxus Giant si aggiungono Taxus media Eleganza, un Taxus dal portamento uniforme e cespuglioso e dagli aghi molto sottili, e Prunus Iaurocerasus Bonaparte®, un arbusto sempreverde che colpisce per i suoi giovani germogli rosso arancio e per il portamento denso e slanciato.
SOLUZIONI | novità vegetali
S
pesso ci siamo chiesti perché è importante investire nella ricerca di nuove varietà. Si potrebbe affermare che quello delle novità varietali è uno dei temi caldi per l’intero settore dal momento che ogni anno si investono ingenti somme nella ricerca e nell’innovazione. L’obiettivo? Offrire una gamma di piante e fiori mai uguali a se stesse a un consumatore che ormai sa cosa
vuole. Il garden center, dal canto suo, riceve e comunica al suo cliente cosa c’è di nuovo sul mercato, così da essere un punto di riferimento ma anche ricercatore attivo di new entry sul mercato. Per questa volta, abbiamo fatto una breve ma accurata selezione di alcune proposte di aziende produttive. Speriamo vi siano utili per rendere il vostro garden center aggiornato e appetibile per i plant lover.
Cosa c’è Piante e fiori hanno il potere di sorprendere ogni anno grazie alla tecnologia e alla ricerca messa in campo per offrire colori e prestazioni mai uguali a se stesse. Ecco le proposte da consigliare ai vostri clienti di Bianca Ferraris
GAZANIA RIGENS F1 ZANY SUNNY-SIDE UP BENARY Quando il bicolore è vincente I suoi fiori sono caratterizzati da un bicolore tra arancione dorato e giallo chiaro che fanno venire subito voglia di estate. Inoltre, le piante hanno una crescita costante, con una produzione floreale numerosa. Sunny-Side Up è perfetta non solo come pianta singola in vaso, ma anche in combinazione con altre varietà, da inserire ad esempio in aiuole basse e persino come elemento paesaggistico in grandi piantagioni. Infine, ma non meno importante, è estremamente tollerante al calore, dà il meglio di sé in pieno sole e riesce a sopravvivere anche ai periodi di siccità.
HELIANTHUS ANNUUS DESIRE RED BURPEE Una punta di rosso per il giardino estivo Una sensazionale varietà nana di Helianthus che stupisce tutti, consumatori compresi, grazie ai suoi fiori color ruggine. Il colore, molto intenso e ricco, non passa di certo inosservato. Questa varietà, inoltre, è caratterizzata da elevate prestazioni e da una fioritura abbondante, che può andare avanti anche fino a fine autunno. Il colore dei fiori, tra l’altro, si fonde poi meravigliosamente con il fogliame verde scuro che caratterizza la varietà premiata. Commercializzabile da maggio ad agosto, va ad arricchire la gamma di girasoli compatti con una nuova variante cromatica in grado di donare un tocco caldo ed estivo a giardini e terrazze.
Premiate da Fleuroselect, organizzazione internazionale per il settore delle piante ornamentali, con la medaglia d’oro 2024!
di nuovo? LYCOPERSICON ESCLULENTUM TINY TEMPTATIONS F1 ORANGE PRUDAC Un pomodoro ciliegino da assaporare Non solo fiori, ma anche un nuovo pomodoro ciliegino tra le medaglie d’oro di Fleuroselect per il 2024. Questa varietà si contraddistingue non solo per i suoi frutti di colore arancione brillante, ma anche per il suo “sapore meraviglioso”, ultra dolce. Una caratteristica elogiata dalla giuria di Fleuroselect, che ha anche evidenziato l’eccellente portamento della pianta, con un’ottima ramificazione e una costante produzione di nuovi frutti. Le foglie, piccole e robuste, sono altamente tolleranti alla Phytophthora, non suscettibili alla muffa e quindi semplici da coltivare. In sintesi, una varietà non solo decorativa, ma che da anche una buona rendita in termini produttivi.
FRIENDLY® Una rosa coltivabile anche per reciso Dotata di qualità eccezionali, la nuova gamma FRIENDLY® di Meilland si integra facilmente in un ecosistema favorevole alla biodiversità. I fiori singoli, raggruppati in mazzi da 5 a più di 20 fiori, hanno il fascino delle rose selvatiche, con il vantaggio di essere più colorati e di rinnovarsi rapidamente da maggio-giugno fino al gelo. Ricche di polline e nettare, attirano irresistibilmente api, farfalle e altri insetti. Le fioriture sono seguite da abbondanti fruttificazioni, i cinorrodi rosso vermiglio nutrono gli uccelli (merli, tordi, ecc.) e rimangono decorativi a lungo durante l’autunno e l’inverno. Brillano sotto il gelo! Naturalmente molto resistenti alle malattie, le rose FRIENDLY® non necessitano di alcun trattamento fitosanitario. La loro manutenzione annuale si riduce alla potatura (preferibilmente corta) in febbraio-marzo. Colori disponibili: pink, purple,sweet e red.
SOLUZIONI | novità vegetali
SERIE LEOPARDO Un ciclamino già cult Sette colorazioni, e diverse in arrivo in futuro, una forma rotonda di pianta grande, tollerante al calore e con una fioritura precoce. Così, il ciclamino Leopardo, a differenza di tanti altri, sotto stress per la coltivazione estiva, è meno sensibile alle alte temperature. I test sulla nuova genetica sono stati effettuati in un primo momento in Israele in stretta collaborazione con Neta Quality Seeds. Dal momento che il metodo di lavoro ha portato rapidamente a buoni risultati, è stato possibile effettuare ulteriori test in Italia per verificare che le performance ottenute in Israele fossero analoghe anche nel nostro Paese. Il ciclamino Leopardo è stato testato in tutta Italia, da Nord a Sud, in differenti circostanze climatiche e tipologie di serre, con ogni coltivatore che seguiva il proprio metodo di coltivazione. Dopo il lancio, Leopardo sta diventando un prodotto di punta e un best seller nel suo segmento.
PETUNIA BEE’S KNEES Un nuovo giallo brillante in città! La Penutia Bee’s Knees di Florensis porta sul mercato un nuovo giallo standard, brillante e vivace, con una buona tolleranza alla pioggia e buone prestazioni in giardino. Se tutto questo non dovesse bastare, è anche la vincitrice del FleuroStar Award dal 2022 al 2023.
GIALLARDIA GUAPA Bella, come il nome Già dal nome “Guapa” (che in spagnolo significa “bella”) possiamo capire che questa nuova serie proposta da Florensis è tutta un programma, decisamente interessante. ll bicolore, oltre a non farla passare inosservata, la rende unica nel suo genere. Inoltre, questa varietà è la più affidabile nella produzione e nella fornitura, promette fiori grandi e una fioritura precoce, con una buona resistenza al freddo.
DA NON PERDERE! Schoneveld Breeding ha presentato a IPM 2023, la Super Serie Fusion, un ciclamino a fiore grande in diversi colori, che sono la vera novità di questa varietà presentata a IPM Essen. Al momento, però, sarà disponibile per iniziare in Fusion Large Neon Pink.
NEWS DA L MERCATO
A DEMOPARK VERDE E PROFESSIONISTI AL CENTRO Si è conclusa, nei mesi scorsi, la XXII edizione di Demomark, la più grande fiera all’aperto d’Europa per il settore verde. Il risultato ha ampiamente soddisfatto le aspettative di organizzatori, espositori e visitatori. “Professionisti di oltre 50 comparti sono stati pronti a soddisfare dubbi e curiosità dei clienti, riguardo ogni tema”, ha dichiarato il direttore e organizzatore dell’evento Tobias Ehrhard. Gli ingressi sono stati 33.000, oltre a 400 espositori, che hanno avuto modo di confrontarsi sulle ultime tendenze di mercato, tecniche e innovazioni per portare il settore sempre un passo in là. La prossima edizione sarà nel 2025, dal 22 al 24 giugno. Info: demopark.de
PARCO TE VINCE IL GREEN CITIES EUROPE
Dopo la vittoria dei progetti di verde urbano di City Life a Milano nel 2021 e di Parco Parri a Cuneo lo scorso anno, quest’anno è stata la volta del neo inaugurato Parco Te a Mantova di aggiudicarsi la terza edizione italiana del Green Cities Europe Award. Il progetto è l’opera di riqualificazione urbana di 8 ettari adiacenti all’omonimo Palazzo, decretato patrimonio dell’UNESCO. Un parco voluto dal Comune di Mantova come soggetto attuatore e dal Ministero della Cultura – Segretariato Regionale per la Lombardia ed è stato progettato e realizzato dallo studio AG&P greenscape di Milano. I punti focali e di forza? La rigenerazione di un’area particolarmente sottoutilizzata della città, che poco dialogava con il prezioso contesto attorno. A ricevere il premio dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, è stato l’Architetto e Urban designer Massimo Brignoli. Parco Te è ora così in lizza per rappresentare l’Italia al Green Cities Award 2023, il cui vincitore europeo verrà svelato a Bruxelles il 7 Novembre. Info: it.thegreencities.eu
News LA CRISI CLIMATICA METTE A RISCHIO ANCHE LA FOTOSINTESI La crisi climatica rimane al centro dei dibattiti di attualità di prim’ordine. In particolare, ad essere colpiti sono soprattutto i polmoni verdi della Terra. Il riscaldamento globale, infatti, potrebbe mettere a rischio il processo di fotosintesi delle piante. Un’attività vitale che rischia di essere compromessa quando il fogliame raggiunge i 46,7 gradi. Questo aspetto in particolare è emerso da uno studio, pubblicato di recente sulla rivista Nature, realizzato da un gruppo internazionale di scienziati che hanno misurato le temperature raggiunte nella parte superiore delle chiome degli alberi nelle foreste di Sud America, Africa e SudEst asiatico. Secondo gli studi, se l’aria dovesse innalzarsi Approfondisci di circa 4 lo studio gradi, l’1,4% pubblicato su Nature! delle foglie supererebbe il livello critico. Questo potrebbe potenzialmente causare un’ampia perdita di fogliame e la morte dell’albero.
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NEWS DA L MERCATO DUE ERBARI FRANCESCANI TORNANO CONSULTABILI GRAZIE AL DIGITALE Sono tornati al loro antico splendore due preziosi codici del XVII e XVIII secolo, grazie alla loro trasposizione in digitale. Un’azione di recupero che arricchisce il cammino di Saint Francis’ Ways, il progetto di valorizzazione del patrimonio francescano che ha come obiettivo l’inserimento del sistema degli itinerari legati alla figura di Francesco nell’European Cultural Routes, elenco del Consiglio d’Europa che dal 1987 certifica i migliori itinerari culturali europei. Il primo intervento ha riguardato l’erbario di Fra Fortunato da Rovigo, conservato al Museo di Storia Naturale di Verona, realizzato sul Monte Baldo, nelle Prealpi Gardesane, al suo tempo famoso per la ricchezza della f lora. Il secondo documento è invece l’erbario con exsiccata di Fra Giuseppe da Spello, risalente al 1746. “Un’opera rara per sapienza, per originalità, infine e soprattutto per bellezza”, come lo ha definito il professor Attilio Bartoli Langeli, paleologo. Un’opera, finora inedita, che contiene una ricca raccolta di piante officinali. Info: www.saintfrancisways.eu
IL RUOLO DEL FLOROVIVAISMO PER COMBATTERE LA CRISI
GLI ALBERI COME RISORSA, NON COME MINACCIA
Il violento nubifragio che ha colpito Milano e il suo hinterland nella notte del 24 luglio scorso ha causato anche la caduta di numerosi alberi. Un tema su cui è tornata a esprimersi anche l’Associazioni Arboricoltori: fondamentale, secondo quanto dichiarato, è la figura del professionista degli alberi, quella dell’arboricoltore certificato, in grado di piantare, curare e gestire alberi in ambienti urbani e di farlo lungo il corso dei decenni. Come altresì importante, per adattare il nostro verde urbano ai cambiamenti climatici a cui stiamo andando incontro, una pianificazione sempre più puntuale e accurata, con piani pluridecennali su impianti e cura degli alberi con all’interno piani regolatori che tengano conto dell’esigenza di questi essere viventi. “Gli alberi non sono una minaccia, ma una risorsa”, hanno dichiarato dall’Associazione, da salvaguardare valorizzando la figura dell’arboricoltore. Info: associazionearboricoltori.it
200 espositori provenienti dai distretti produttivi italiani ed europei, di cui 20 per la prima volta a Flormart – The Green Italy, 300 top buyers di cui 150 esteri, 20.000 mq di superficie espositiva, 4.000 visitatori specializzati, oltre 60 giornalisti accreditati, tutte le principali associazioni di categoria presenti, oltre 20 convegni organizzati, 2 contest sul florovivaismo. Sono questi alcuni dei numeri della 72esima edizione di Flormart - The Green Italy, la fiera internazionale dedicata al verde, al florovivaismo e all’architettura del paesaggio organizzata a settembre da Fiere di Parma. Un’occasione per riflettere anche sul ruolo del florovivaismo per arginare gli effetti del cambiamento climatico. Come ha spiegato anche l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, infatti, la produzione vivaistica dovrà tenere conto di una sempre maggior domanda di piante per la mitigazione climatica, fondamentali per la forestazione urbana e il rinverdimento pubblico e privato. Info: flormart.it
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MERCATO DELLE MACCHINE IN DISCESA Il mercato delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde ha chiuso in calo il primo semestre. I dati di vendita, elaborati dall’associazione costruttori Comagarden sulla base della rete di rilevamento Morgan, indicano una flessione del 14,5% in termini di quantità rispetto al primo semestre dell’anno scorso, con andamenti differenti per le varie tipologie di prodotto. Tra queste si segnalano le motoseghe, in calo del 16,8%, le motozappatrici, con il 23% in meno, i trattorini in discesa del 4,6% e i ride-on “consumer” del 5,3%. In calo anche i soffiatori-aspiratori del 12,3% e i rasaerba tradizionali, che segnano un passivo del 24,1%, anche se all’interno della tipologia continua il trend positivo per i modelli robot che registrano nel semestre un incremento del 13%. Tra le poche voci in attivo,
quella dei tagliasiepi, cresciuti dell’11,5%, e quella dei rideon per uso professionale che evidenziano una crescita dell’81,1%, sia pure riferita ad un numero di macchine piuttosto contenuto. Come sottolineato da Comagarden, tuttavia, un ridimensionamento del mercato era prevedibile, specialmente a compensazione dell’imponente crescita verificatasi negli anni 2020-2021 in concomitanza con la crisi del Covid, i lockdown e le restrizioni negli spostamenti, che avevano alimentato una maggiore attenzione per la cura del verde. Una maggiore stabilizzazione dell’economia e dell’andamento meteorologico potrebbe però consentire un parziale recupero delle vendite nella seconda metà dell’anno, che si stima possa concludersi con un passivo intorno al 6%, con circa 1 milione e 280 mila macchine e attrezzature complessivamente vendute. Info: www.unacoma.it
LIBRERIA
la rubrica di r sui libri più ve
I SEGRETI
DEL CARRUBO Una pubblicazione per scoprire tutto su questa tradizionale e sfaccettata coltivazione, dalle caratteristiche al ruolo nel commercio a cura di Rachele Pozzato
C GLI AUTORI Stefano La Malfa è Ordinario di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree presso il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania. Componente del Consiglio direttivo della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI), è attualmente Presidente della sezione
osa può celare una coltivazione come quella del carrubo? A svelarcelo sono Stefano La Malfa e Massimiliano Brugaletta, in Il carrubo - Caratteristiche, coltivazioni e utilizzi edito da Edagricole di New Business Media ci raccontano le sue antiche origini. La tradizione del carrubo mette le sue radici, infatti, nello sfruttamento dei baccelli per il consumo umano e per l’alimentazione zootecnica, mentre solo con il tempo sono cresciuti i suoi usi, anche a scopo ornamentale e di valorizzazione del paesaggio. Oggi viene utilizzato principalmente per la farina di semi, usata in una moltitudine di ricette. Il carrubo è poi ampiamente usato come addensante o stabilizzante, mentre stanno emergendo sempre più spunti anche in campo nutraceutico e cosmetico per altre parti del frutto. Una lettura, insomma, per esplorare il mercato italiano e internazionale di questo poliedrico prodotto, sottolineandone anche le potenzialità produttive.
Frutticoltura e Coordinatore del gruppo di lavoro Didattica e Ricerca nel settore dei Sistemi Arborei. Massimiliano Brugaletta vanta invece un Phd in Scienze e Tecnologie Agrarie Tropicali e Subtropicali, ed è agronomo.
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PERCHÉ LEGGERLO? ◗ Per inquadrare la specie, le sue caratteristiche morfologiche e fisiologiche; ◗ Per conoscerne le risorse genetiche e il patrimonio varietale, ma anche le tecniche di propagazione; ◗ Per scoprire quali sono le principali avversità biotiche e le strategie di controllo e la sua importanza nel comparto economico.
GESTIONE | verde urbano
Occupare gli spazi abbandonati nelle città con piante e fiori ha un effetto deterrente sui comportamenti devianti, complici il coinvolgimento della comunità e la creazione di oasi curate e vivibili di Stefania Medetti
Giardini
anti-criminalità TEMPO DI LETTU R A: 5 minuti
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è
possibile che qualcosa di delicato come un fiore possa ridurre il crimine e la violenza nelle città? La risposta, sorprendentemente, è sì. Trasformare i terreni abbandonati nelle metropoli in spazi verdi curati, infatti, non genera soltanto un senso di bellezza e tranquillità, ma contribuisce a scoraggiare l’attività criminale, grande e piccola. A quanto pare, non si tratta di una formula direttamente proporzionale, ma andiamo con ordine.
INCLUSIONE E FORMAZIONE
Negli ultimi anni, numerose aree urbane, soprattutto negli Stati Uniti e in alcuni stati europei, hanno assistito a un crescente interesse nell’utilizzo di lotti liberi per iniziative di giardinaggio comunitario. A sua volta, la domanda di prodotti freschi e coltivati localmente ha fatto da volano all’idea di trasformare i terreni abbandonati in giardini produttivi. L’orticoltura comunitaria, in particolare, fornisce l’accesso a prodotti alimentari
per quelle fasce della popolazione che vivono in aree periferiche e che hanno minori possibilità, per ragioni economiche, di mettere in tavola frutta e verdura. Allo stesso tempo, però, l’orto comunitario è anche un modo per contribuire alla formazione dei giovani e coinvolgere le generazioni più mature in un progetto capace di toccare la vita di ogni abitante del quartiere.
SEMPRE PIÙ DIFFUSI
Hibiya Park a Tokyo.
La formula ha preso piede in molte città. A New York, per esempio, si contano oltre 600 orti e giardini comunitari. Il più famoso dei quali è l’High Line, un parco pubblico costruito su una linea ferroviaria sopraelevata in disuso che ospita piante e fiori, inclusi fiori selvatici, erbe e arbusti, ed è gestito da Friends of the High Line, un’organizzazione senza scopo di lucro nata spontaneamente fra i cittadini. Da anni, a Londra, The Guerrilla Gardeners è un gruppo di volontari che, senza chiedere permesso, piantano fiori e ortaggi in spazi pubblici della capitale, con l’obiettivo di rivitalizzare le aree abbandonate e promuovere il giardinaggio comunitario. A L’Avana, oltre il 90% dei prodotti freschi proviene da giardini urbani e anche Tokyo, addirittura, ha un crescente movimento di giardinaggio urbano, fra cui spiccano Hibiya Park e il Tokyo Midtown Rooftop Garden. La novità, adesso, è rappresentata da spazi piccoli, spesso anonimi, che hanno però la capacità di migliorare la qualità di vita nella zona, come Philly Peace Park a Philadelphia.
Visita il sito phillypeacepark.org per saperne di più
Philly Peace Park a Philadelphia.
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GESTIONE | verde urbano
L’High Line di New York.
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COME “FUNZIONA” IL VERDE
Quello che emerge dalle ricerche è che le aree dotate di un giardino comune hanno tassi di criminalità più bassi della media. Utilizzando i dati dell’Ufficio dell’interno britannico, uno studio dell’Università di Cardiff ha scoperto che a ogni 10% incrementale di verde corrisponde un calo della criminalità del 2%. Il verde, infatti, contribuisce a ridurre lo stress, l’ansia, la depressione, tutti fattori di rischio per la violenza. Al conto si aggiungono anche gli elementi della “Teoria delle finestre rotte”, sviluppata negli anni Ottanta da James Q. Wilson e George L. Kelling, due ricercatori americani, che hanno evidenziato come segni visibili di incuria - come i vetri infranti, i graffiti incontrollati, la spazzatura abbandonata o, appunto, terreni incolti - sono dei segnali sociali che incoraggiano comportamenti devianti. Al contrario, uno spazio curato fa da deterrente perché crea un senso di controllo sociale che riduce il senso di anonimato e la tendenza alla micro-criminalità. In che modo, esattamente, gli spazi verdi esercitano una funzione deterrente nei confronti della criminalità? Diversi studi hanno dimostrato che la cura del verde “agisce” a più livelli. Innanzitutto, riportare a nuova vita gli spazi abbandonati promuove un coinvolgimento della comunità. I giardini e gli orti urbani, infatti, offrono uno spazio in cui le persone possono riunirsi e lavorare per un obiettivo comune. Contribuendo a promuovere un senso di comunità, lo spazio verde riduce l’isolamento sociale, che a sua volta può fare da deterrente ai comportamenti devianti. Proprio per loro natura, i
giardini di quartiere favoriscono il senso di armonia, riducono lo stress, l’ansia e migliorano la salute mentale. La cura del verde, inoltre, impatta positivamente l’estetica del quartiere che, a sua volta, appare più invitante e vivibile per le famiglie. Ma reclamare spazi inutilizzati contribuisce anche a creare un senso di proprietà e responsabilità per il quartiere che può portare a un maggiore controllo sociale, con i membri della comunità più propensi a segnalare attività sospette o intervenire per prevenire il crimine. Oltre a migliorare la salute a tavola, gli orti urbani e i giardini urbani nati spontaneamente fanno da naturali aggregatori delle persone a ogni età. Uno studio dell’Università di Pennsylvania, inoltre, ha evidenziato che la riduzione di attività criminali non rimane confinata nel giardino, ma in qualche modo si “espande” anche nelle comunità vicine.
LA RICERCA DELLA RHS
Adesso, anche la Royal Horticultural Society britannica si avvia a testare l’ipotesi con la ricercatrice Lauriane, Chalmin-Pui. Studiosa del rapporto sociale con la natura, insieme a un team di giardinieri Chalmin-Pui ha piantumato un terreno nel Surrey, protagonisti fiori di colori e profumi diversi. Un’area, infatti, è dedicata a essenze di pino e rosmarino, un’altra a fiori dai profumi dolci e calmanti, un’altra a fiori dai colori vivaci e un’altra ancora a temi del verde chiaro e bianco. «L’obiettivo è creare una vera e propria mappa per capire in che modo i fiori e le piante rispondano alla gamma delle emozioni umane», ha dichiarato in un’intervista al Guardian. I risultati, disponibili a fine anno, diranno di più sulle combinazioni che impattano sul benessere psicoemotivo e che orienteranno la creazione di giardini nelle scuole, negli ospedali, ma anche nei giardini privati per l’ottimizzazione del benessere. I risultati saranno disponibili a fine anno.
GESTIONE | progettare
Il progetto di Dario Pizzi Deisgn in un ospesale di Londra vuole offrire un luogo contemplativo e accogliente, dove poter ritrovare la tranquillità grazie alla natura di Rachele Pozzato TEMPO DI LETTU R A: 5 minuti
L
o scorso giugno è stato completato il “The Sanctuary Garden”: si trova a Londra, presso l’ospedale Charing Cross. Si tratta di uno spazio concepito per fornire un vero e proprio santuario a quelle persone che hanno subito una perdita o al personale dell’ospedale.
IL VALORE TERAPEUTICO DEL VERDE
Gli spazi verdi negli ultimi anni hanno guadagnato un ruolo sempre più importante, anche all’interno
Il giardino diven 52
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di ospedali e strutture sanitarie. Una presenza sostenuta da numerose ricerche nel settore e anche da associazioni legate proprio all’NHS, il sistema sanitario britannico. L’ospedale di Charing Cross, in particolare, è stato oggetto di un’importante riqualificazione degli spazi esterni e ha scelto come prima area da rinnovare proprio uno spazio vitale per la salute mentale sia del personale, sia dei pazienti e dei familiari proprio nei momenti in cui siamo più vulnerabili. L’area, precedentemente in disuso, si trova fuori della camera mortuaria dell’ospedale e vuole offrire
calma, silenzio e tranquillità a tutte le persone che, in relazione alla quotidianità dell’ospedale, ne hanno più bisogno. Uno spazio pacifico, protetto e riflessivo in cui il personale potrà venire quando ne avrà bisogno. “Nella concezione iniziale di quest’area, poiché il giardino conduce direttamente alla camera mortuaria, era fondamentale per noi concentraci sulla creazione di uno spazio per coloro che soffrono una perdita”, ha spiegato Dario Pizzi, alla guida di Dario Pizzi Design, il team che si è occupato del progetto. “Abbiamo visualizzato un’area di tranquillità, pace,
ta santuario N°038
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GESTIONE | progettare
calma e, soprattutto, lo spazio per respirare. Qualcosa per le persone di diverso dalla natura asettica dei corridoi, dalle luci fredde e dalla sensazione che il mondo stia continuando al suo ritmo quotidiano rumoroso e frenetico, mentre per loro il mondo è arrivato a quella che sembra una brusca interruzione. Uno spazio di bellezza legato al ricordo dell’ultima volta che hanno visto la persona amata. Forse una piccola tregua, in quello che è probabilmente uno dei peggiori giorni della loro vita. Non possiamo cambiarlo per loro, ma la nostra speranza è di poterlo ammorbidire”.
SOSTA PER IL PERSONALE SANITARIO
Uno spazio però che non si limita ad essere “consolatorio”, ma qualcosa di molto più sfaccettato e complesso. “Man mano che questo progetto si sviluppava, ha coinvolto molto rapidamente anche il personale dell’ospedale. Con il passare del tempo l’Ospedale di Charing Cross si evolverà per includere varie aree esterne di cui il personale potrà godere riposandosi, godendosi l’aria e il sole, riunendosi e condividendo il cibo, chiacchierando e trascorrendo i momenti di pausa. Queste aree, speriamo, saranno vibranti e vive e porteranno un aumento tanto necessario alla
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qualità della vita lavorativa quotidiana”. Ed è proprio con la dimensione dell’ospedale che uno spazio di questo tipo deve maggiormente fare i conti: affrontando la realtà del lavoro in questo settore, Dario Pizzi e la sua squadra hanno sentito la necessità di trovare dei luoghi tranquilli, per i momenti di solitudine.
LA SCELTA DELLE PIANTE
Il ‘The Sanctuary Garden’ punta, insomma, a essere questo: “Speriamo di portare un’atmosfera pulita, calma, ma calda”. E per sposare le intenzioni con la realizzazione, le protagoniste ancora una volta sono proprio le piante. La scelta delle piante è soffice, delicata e comprende essenze dalla fioritura profumata. Una color palette basata su bianco e verde, con tocchi leggeri di azzurro e sfaccettature di rosa e arancione, un’aiuola rialzata e dolcemente curva, insieme a ghiaia del Dorset come camminamento. Il risultato? Una miscela tra il contemporaneo di cui il giardino è avvolto e il comfort di un vecchio giardino Inglese.
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giardiniere N° 038
IL
magazine - III trimestre 2023
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Trasformare gli spazi abbandonati in luoghi verdi, limita la criminalità
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GESTIONE | prevenzione
il cancro del
laylandii di Federico Fagan
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P
er molti anni il Cupressocyparis laylandii, conifera originaria del NordAmerica, è stato l’albero più venduto in Gran Bretagna, e in Italia continua a riscuotere discreto interesse, ricercato come alternativa alle siepi di lauroceraso, ligustro o photinia. E nonostante si tratti di un albero capace di regalare soddisfazioni in ogni stagione. E anche se quando ben curato non dà eccessivi problemi di gestione, spesso, purtroppo, non è così.
LE PRINCIPALI MINACCE
Per evitare questi spiacevoli inconveniente occorre eseguire le giuste potature, evitando di far crescere velocemente in altezza la siepe nei primi anni. Proprio la potatura è la chiave per risolvere molti problemi. Infatti, è indispensabile per radicare le piante, facendo sviluppare maggiormente, il taglio ai fianchi e all’apice. I maggiori grattacapi si hanno però sul versante patologico. Sarà capitato a tutti di vedere una splendida e perfetta siepe di laylandii
IL POTERE DELLA PREVENZIONE Il consiglio per evitare la patologia ed avere una siepe sempre allo splendore è eseguire i trattamenti post taglio dalla primavera fino ad ottobre. Questi possono essere di varia natura, ma se si opta per quelli di origine naturale, sempre più popolari in un’ottica di etica ambientale, è fondamentale adottare tecniche, metodologie e tempistiche adeguate.
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LA PAROLA ALL’ESPERTO Federico Fagan è un agronomo mantovano, che dal 2012 svolge la professione di Agronomo Libero Professionista a livello nazionale ed internazionale nel settore Agrario, Agroalimentare, Agro meccanico, Ambientale e Zootecnico con supporto alle aziende. Specializzato in patologie vegetali e metodologie tecniche ecocompatibili di ultima generazione, analizza e cura le piante utilizzando prodotti fitoterapici e omeopatici naturali da lui progettati e prodotti. Nel 2018 fonda la ditta NATURE, “from nature to nature”, azienda biotecnologica altamente specializzata nella realizzazione di prodotti naturali di ultima generazione per la cura e prevenzione patologica delle piante.
dall’impeccabile verde scuro regolare. Ma dopo alcuni mesi, si potrebbero cominciare a notare delle zone secche, che con il tempo arrivano a interessare tutto il ramo, fino all’intera pianta.
DI COSA SI TRATTA?
Il problema in questione è dovuto ad un fungo, comunemente definito “cancro del cipresso”, tecnicamente: “Phytophthora”. Si trova nel terreno ed è capace di infestare numerosissime altre specie. Si tratta di un fungo che entra all’interno del cipresso da ferite create durante le potature o dalle piogge, screpolature dei rami e tronchi in seguito al gelo, piuttosto che rametti spezzati per il vento. Il patogeno è capace di rimanere latente per tempo esternamente alla pianta, in fessure del tronco, per poi entrare attraverso la via aerea o vettori come acqua e insetti.
LE SOLUZIONI
Il suo punto debole? La temperatura. Si sviluppa, infatti, solitamente tra i 19°C e i 25°C, ma può avvenire anche a partire dai 13°C con umidità favorevoli e stagioni precocemente calde, come sempre più spesso capita. Da diversi studi, infatti, è emerso come il periodo di potatura, su siepi più o meno datate, incida sulla presenza del cancro. COME COMPORTARSI? L’unica soluzione è lo sradicamento, l’allontanamento in area di sicurezza e la distruzione per mezzo del fuoco. Nel caso in cui ci siano invece lievi inizi della patologia, la soluzione è la potatura dell’area in questione, l’allontanamento della biomassa e la bruciatura. Successivamente intervenire immediatamente con trattamenti, anche naturali, purché efficaci per la Phytophthora.
Zona con alberi compromessa dal cancro.
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GESTIONE | formazione/1 in collaborazione con
F
lavio Castelnuovo, ex alunno della Fondazione Minoprio, si occupa di giardini e da 25 anni ha rilevato la società Archiverde Giardini assieme al suo socio Alessandro Ferrario. Il Comitato di redazione lo ha intervistato assieme ai suoi figli, Mattia e Daniele, che frequentano rispettivamente le classi II ITA e IA IeFP e hanno scelto di seguire le sue orme, sia perché sono cresciuti in azienda, sempre a contatto con il verde, sia perché vivono di riflesso l’esperienza positiva del padre e percepiscono la Fondazione come una scuola che forma a livello professionale e personale. Ognuno di loro, ad oggi, intende intraprendere strade diverse nel settore, chi vorrebbe progettare giardini per l’azienda di famiglia, chi specializzarsi nell’area boschiva. L’azienda, in cui è presente un vivaio, non di coltivazione ma specializzato nella vendita di piante rare e particolari, conta circa 15 dipendenti, 12 operai e opera sia nel comasco che nell’hinterland milanese. Inizialmente, si occupava esclusivamente di manutenzione ordinaria, per passare poi alla progettazione. Quali sono i parametri su cui ci si basa nella progettazione? “Progettare è molto impegnativo, soprattutto perché bisogna organizzare bene il cantiere. Quello che viene richiesto dal cliente è il giardino a pronto effetto, quindi in buona forma e finito. La progettazione deve stare al passo con i tempi
Così Flavio Castelnuovo di Archiverde Giardini descrive il suo lavoro. Con lui abbiamo ragionato su alcuni degli aspetti che caratterizzano la professione del giardiniere. Guardando anche al futuro colloquio con Flavio Castelnuovo a cura del Comitato di redazione*
e seguire i cambiamenti, ad esempio, ormai non si semina più il tappeto erboso, ma viene utilizzato il prato in zolla. È importante affidarsi a vivai specializzati per trovare il giusto materiale. Per quanto riguarda la realizzazione dei terrazzi, dove usiamo per lo più perenni a fioritura estiva e graminacee, la parte complessa non è tanto il lavoro di manodopera, ma il lavoro che precede la realizzazione, come richiedere i permessi di occupazione del suolo pubblico. Quando lavoriamo in campo, per via delle difficoltà logistiche che presenta il cantiere, utilizziamo elicotteri e autogru per il trasporto del materiale sull’area in questione, soprattutto se usiamo alberi e arbusti. In questo caso, il cantiere va costruito in relazione ai mezzi da usare e poi essere”. La progettazione degli spazi verdi è gestita esclusivamente da voi? “Dipende dal giardino richiesto. Abbiamo vari progettisti di fiducia che scegliamo in base alla tipologia di giardino che si dovrà progettare. Generalmente, se il preventivo è al di sotto dei 10mila euro, ce ne occupiamo noi, altrimenti bisogna chiamare un’equipe specializzata. Inoltre, gestiamo alcuni parchi storici, e in questo caso la progettazione e cura delle piante sono affidate a un agronomo competente”. Oggi si parla tanto di innovazione delle attrezzature, rivoluzione 4.0 sull’informatizzazione dei dati, giardini sostenibili. Qual è la sua posizione a riguardo? “Noi cerchiamo sempre di essere al passo con le richieste del mercato. Per esempio, per gestire gli impianti di irrigazione, installiamo delle centraline bluetooth che permettono di avere molteplici vantaggi rispetto a quelle normali. Spesso i clienti richiedono il robot tagliaerba e quindi bisogna progettare il giardino in relazione a questo. Per quanto riguarda la questione degli attrezzi
“Ogni giorno 58
qualcosa
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Collegati qui per scoprire il modo di Archiverde innovativi, noi cerchiamo, ove possibile, di utilizzare dei macchinari a batteria, soprattutto in ambito urbano. Ormai sono fondamentali in questi contesti perché apportano diversi vantaggi, come il basso impatto acustico. Utilizzare attrezzature innovative significa anche dare dell’azienda un’immagine moderna e aperta alle novità”. Come gestisce la difficoltà nel reperire manodopera specializzata? “Nel corso del tempo ho appreso che la voglia di lavorare e la passione sono determinanti. Sicuramente una base di conoscenze tecniche aiuta, ma la voglia di imparare sul campo è fondamentale. Credo che non si finisca mai di conoscere nuove cose. Se si pensa di finire la scuola, andare a lavorare e smettere di imparare, si sbaglia perché in questo lavoro ogni giorno si interiorizza qualcosa di nuovo”. Cosa consiglia ai giovani come noi che vogliono lavorare in questo settore? “Innanzitutto è bene capire in quale ramo del settore specializzarsi, perché è ampissimo. Scegliere quello ideale è fondamentale, visto che ogni ambito ha il suo orario, le sue richieste, la sua committenza, il suo approccio… Nel corso della mia carriera
Nel corso della mia carriera ho provato tutto sulla mia pelle, ma fare tante esperienze serve ad avere spunti che ti aiuteranno a scegliere
chi vuoi diventare
ho provato tutto sulla mia pelle, ma fare tante esperienze serve ad avere spunti che ti aiuteranno a scegliere chi vuoi diventare. Se dovessi dare un consiglio più concreto alle generazioni future, data l’alta concorrenza che c’è nel nostro settore, direi di ricercare un certo tipo di clientela, di “livello alto” per così dire, e realizzare lavori che si distinguano dall’ordinarietà”. *Progetto che vede la collaborazione tra Edizioni Laboratorio Verde e Fondazione Minoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Cinque gli studenti-redattori coinvolti: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Alessandro Ferri, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccola.
si interiorizza ” di nuovo N°038
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GESTIONE | formazione/2 in collaborazione con
Il Programma “GOL” di Regione Lombardia, a cui ha aderito anche la Scuola Agraria del Parco di Monza permette di creare occupazione e favorisce la crescita professionale di Ciro Zeno
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i PNRR si è già parlato negli scorsi numeri della Rivista Il Giardiniere, in riferimento ai progetti in via di realizzazione, con gli interessanti “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
questo nuovo investimento pubblico, allo scopo di migliorare le qualifiche professionali di giovani, e adulti, nel settore del Giardinaggio, e settori affini. Una concreta risposta alla frequente ricerca di personale da parte delle imprese di Giardinaggio,
CRESCITA PROFESSIONALE
Ma esiste anche un’altra sezione di PNRRMissione 5 definita “Inclusione e coesione” - Componente 1, che riguarda la Riforma 1.1 delle “Politiche attive del lavoro e formazione”. È finanziata dall’Unione Europea - Next Generation EU, e si tratta di un’altra sfida che si rivolge alla cura dei luoghi, in forma indiretta, in quanto ha l’obiettivo di far crescere le persone da un punto di vista professionale.
CREARE OCCUPAZIONE
Questo specifico programma, denominato GOL – Garanzie di Occupabilità dei Lavoratori- finanzia esclusivamente attività formative che devono, nel tempo, produrre una netta riduzione della disoccupazione, e quindi favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. La Scuola Agraria del Parco di Monza, come ente accreditato dalla Regione per la formazione professionale e i servizi alla persona, ha scelto di partecipare, nei mesi scorsi, a
“GOL”
come Giardina Orientamento,
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e un soddisfacente risultato sociale, capace di facilitare l’inserimento occupazionale nei giardini, come luoghi di passione, e interesse per le piante e la loro cura.
QUALITÀ
Ad oggi la Scuola ha formato circa 200 persone, che hanno scelto di prepararsi attraverso l’utilizzo del modello GOL, sulle diverse discipline di studio del Giardinaggio. Possiamo affermare che i percorsi formativi dei corsi, della durata in genere
di 150 ore, si sono distinti soprattutto in qualità, in quanto hanno avuto un valore intrinseco, quello di certificare il futuro Giardiniere con un attestato valido anche da un punto di vista formale, oppure definite competenze professionali, come figura completa in possesso di conoscenze specialistiche e abilità sul campo inserite nel Quadro degli standard professionali (QRSP) della Regione Lombardia.
UNA FORMAZIONE DI “CARATTERE”
Dopo aver concluso il primo ciclo di circa 20 corsi, ora si avvia la nuova stagione autunnale, con la proposta di percorsi per Operaio Giardiniere, Addetto alle potature di alberi e movimentazione di chioma, e Tecniche base di Giardinaggio, aperta anche ai più giovani, che hanno appena conclusa la scuola superiore. Una formazione di “carattere”, realizzata in una Scuola, che della sua grande passione ne ha fatto una missione da più di 120 anni, e può solo continuare a costruire un futuro per uno degli spazi più belli nelle nostre città e centri di vita, quale è il Giardino. Se sei interessato, contatta la segreteria corsi all’indirizzo segreteriacorsi@monzaflora.it, chiama al 039.5161201-2, o scrivi su Whatsapp al 329.1016843
ggio, Lavoro N°038
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GESTIONE | normative
Obiettivo 2024:
legge quadr A ribadire l’importanza per il florovivaismo di “smettere i panni di Cenerentola dell’agricoltura italiana” è stato il Sottosegretario La Pietra durante la 72esima edizione di Flormart - The Green Italy di Benedetta Minoliti TEMPO DI LETTU R A: 3 minuti
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a anni il settore del florovivaismo è in attesa di una legge quadro. A ribadirlo è stato Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario di Stato per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste durante l’ultima edizione di Flormart - The Green Italy. «Flormart è il
I DATI DEL FLOROVIVAISMO NEL 2022 ◗ In Italia si è registrato un incremento del fatturato del comparto con un valore pari a circa 3 miliardi di euro, il 15% dell’intera produzione dell’Europa comunitaria. ◗ L’export dei prodotti orto-florovivaistici italiani ha superato i 900 milioni di euro ◗ Il florovivaismo nel nostro Paese impiega ogni giorno 200mila addetti, conta 24mila imprese e 30mila ettari di terreno coltivato
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palcoscenico più consono per ribadire che è venuto il momento per il florovivaismo di smettere i panni di Cenerentola dell’agricoltura italiana» ha dichiarato il Sottosegretario durante la cerimonia inaugurale della manifestazione. Il settore, come ha ribadito La Pietra, vanta “quasi tre miliardi di fatturato”. Numeri importanti, che devono essere incrementati, facendosi anche forza sulla grande considerazione di cui il comparto gode in Italia. A dimostrarlo, in particolare, è l’esportazione, pari al 75% dell’intera produzione. Un aspetto che “qualifica il settore florovivaistico come una vera e propria eccellenza”. Proprio da questi aspetti, come sottolineato dal Sottosegretario di Stato, è nata la volontà, insieme al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di un disegno di legge in materia di florivaismo con un intento ben preciso:
FLORMART - THE GREEN ITALY, IN BREVE La 72esima edizione di Flormart - The Green Italy, la fiera internazionale dedicata al verde, si è tenuta a Padova dal 20 al 22 settembre. L’evento, allestito su 20mila mq di superficie espositiva, vede la partecipazione di 200 espositori provenienti dai distretti produttivi italiani ed europei e 300 buyers di cui 150 esteri. La fiera ha tra i suoi obiettivi principali quello di sostegno e promozione del settore florovivaistico italiano, anche in considerazione della legge in corso di approvazione al Senato che intende regolamente i 5 macrocomparti produttivi: floricoltura, produzioni di semi e sementi, vivaismo ornamentale, vivaismo frutticolo e produzione di piante da arredo urbano e materiali forestali. Flormart - The Green Italy tornerà per la sua 73esima edizione, in fiera a Padova, dal 25 al 27 settembre 2024.
dare una legge quadro al settore, che “la attende da anni” e che “grazie ad essa, finalmente, potrà sapere con certezza i ruoli di ogni appartenente alla filiera”. Così, attraverso la legge quadro, tutti gli attori del settore potranno sapere “chi deve fare cosa in un’ottica di strategia nazionale, con una prospettiva di ampio respiro”. Come ribadito dal Sottosegretario La Pietra, l’intento è anche quello di “valorizzare, tramite una apposita cabina di regia, quelle componenti del florovivaismo meno sfruttate che possono, anzi devono contribuire a sviluppare ancora di più l’intero comparto”. Il Sottosegretario La Pietra, durante il suo intervento, si è sbilanciato anche in merito alle tempistiche di approvazione della legge, che molto probabilmente arriverà “nei primi mesi del prossimo anno”. Inoltre, si è soffermato su due su due temi che ritiene di fondamentale importanza per il settore: la produzione di piante forestali e la certificazione all’interno anche dei vivai privati.
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COSA DOVREBBE PREVEDERE LA LEGGE IN CORSO DI APPROVAZIONE
L’obiettivo, come detto, della legge quadro per il florovivaismo, fortemente voluta dal Ministro Lollobrigida e dal Sottosegretario La Pietra, è quello di realizzare un quadro normativo coerente e organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento delle qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della filiera collegata. La legge prevede così la necessità di una disciplina dell’articolazione della filiera che comprenda le attività agricole e quelle di supporto alla produzione, oltre ad una definizione puntuale dell’attività agricola florovivaistica. Per
la programmazione si punta al piano di settore in collaborazione con il supporto delle organizzazioni di rappresentanza del settore, per generare valore e per avviare azioni su comunicazione e promozione dei prodotti. La legge quadro, inoltre, prevede: l’istituzione di piattaforme logistiche per macroaree (nord, centro, sud e isole) per migliorare la logistica nazionale e verso l’Unione Europea e i Paesi terzi. Inoltre, stabilisce la definizione delle figure professionali che operano nel comparto florovivaistico, compresi i settori del verde urbano e periurbano, i parchi e i giardini storici, prevedendo il loro inquadramento nel sistema di classificazione delle professioni dell’ISTAT e l’attivazione di ulteriori percorsi formativi presso gli ITS Academy. N°038
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L’OPINIONE
Vedere e toccare con mano
per credere di Anna Zottola
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er capire meglio il mondo dei Giardini, per studiare alcuni temi e per imparare sempre qualcosa di nuovo sarebbe importante visitare i giardini progettati e realizzati dagli altri. È invece pratica diffusa, se ci rimane del tempo libero, ridurci a guardare qualche immagine, o sfogliare un libro di giardinaggio, per lo più di autori inglesi. I Giardini vanno visitati per essere capiti, nei loro successi e insuccessi. Ogni spazio verde costruito assume una propria atmosfera e sappiamo bene che mostra anche pregi e difetti, di carattere ambientale, professionale o tecnico. I Giardini degli altri andrebbero visitati, accompagnati da chi può raccontarceli. Le discussioni con chi ci lavora, come noi, la scoperta di piante e varietà sconosciute, lo scambio di idee sui metodi e sui modi di governare il Giardino possono essere di aiuto alla crescita e al miglioramento dei Giardini stessi. E possono essere di aiuto a capire meglio alcuni fenomeni di stress delle piante, oppure alcune strategie di intervento per rendere uno spazio più ricco e generoso. Per esempio, per conoscere meglio le piante, protagoniste assolute del Giardino, è sicuramente interessante vederle da vicino nelle loro diverse tipologie, alberi, arbusti, erbacee, fino a toccarle, dopo che l’uomo le ha scelte, coltivate e curate. Questi Giardini dovrebbero essere inoltre visitati periodicamente nelle diverse stagioni - se possiamo ancora parlare di stagioni - ed esplorati, se possibile in contesti diversi: nord, centro e sud, montagna e collina, lago e mare. E ancora, più facile a farsi,
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decidere di visitare un giardino storico, con le proprie testimonianze del passato, immaginando la cura e l’attenzione giusta per conservarlo. Sono convita che se ci sforzassimo di aprire gli orizzonti, anche attraverso il supporto delle categorie o delle associazioni professionali alle quali apparteniamo, oppure semplicemente attraverso le relazioni instaurate con i nostri colleghi, i ruoli di “visitatore e visitato” potrebbero diventare parte di un intenso scambio di conoscenze, riflessioni, ispirazioni per migliorare le nostre pratiche, e magari anche verificare, con un pizzico di orgoglio, che stiamo facendo il “giusto” per i nostri Giardini.