Il Giardiniere 038 ottobre 2023

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PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

giardiniere N° 038

IL

magazine - III trimestre 2023

+SOLUZIONI +VERDE URBANO 16 pagine di novità tecniche per la manutenzione

Trasformare gli spazi abbandonati in luoghi verdi, limita la criminalità

LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE

COVER STORY

MAI PIÙ BATTERIE SCARICHE

Grazie all’innvativo sistema di alimentazione 8-minute Cyber System di Kress, che consente di ricaricare A PAG. 31 leSERVIZIO batterie in 8 minuti.

a pag. 16



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EDITORIA LE

Come per ogni numero, quando ci riuniamo in redazione per organizzare il piano editoriale del giornale, partiamo sempre ragionando sullo stesso concetto: riuscire a consigliare delle soluzioni pratiche al nostro lettore. Perché, è questa la chiave di lettura che identifica ILgiardiniere , un approccio concreto nello spiegare i vari argomenti, riuscendo a fornire possibili prodotti e macchinari in grado di organizzare e ottimizzare al meglio il lavoro. Da qui partiamo ogni volta. È un aspetto che spieghiamo bene nella cover story, tutta dedicata LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE a un rinnovato modo di fare manutenzione, considerando esclusivamente prodotti a batteria, ma non limitandoci solo ai macchinari, facendo un passo in più, concentrandoci sul sistema di ricarica. Un aspetto, questo, fondamentale per garantire un cantiere efficiente in termini di autonomia, oltre che sostenibilità e potenza. SERVIZIO A PAG. 31

E la soluzione che hanno messo in campo i due giardinieri protagonisti dell’articolo dedicato alla new generation? Condividere le proprie attività, per riuscire a offrire alla loro clientela, una gamma completa di servizi, in base alle loro rispettive professionalità, così da garantire ai propri committenti un maggior numero di soluzioni, per riprendere il concetto iniziale. E ragionando su larga scala, arriva una nuova conferma dagli Stati Uniti: occupare gli spazi abbondanti nelle città con piante e fiori ha un effetto deterrente sui comportamenti devianti, complici il coinvolgimento della comunità e la creazione di oasi curate e vivibili. Insomma, una possibile soluzione, almeno in parte, contro degrado e criminalità. Ma le soluzioni non finiscono qui…

di Francesco Tozzi

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LA RIFLESSIONE

I NON LUOGHI

di Sandro Degni

I

giardini possono essere dei non luoghi? La risposta potrebbe sembrare semplice e scontata ma così non è, ahimè: i giardini, luoghi di aggregazione e antidoto a spazi vuoti e insignificanti, sempre più si stanno trasformando in “spazi verdi” privi di anima. I non luoghi, spazi di transito, di consumo e di comunicazione, sempre più presenti nelle nostre vite, sono spazi anonimi, in cui le persone sono solo dei consumatori o dei passeggeri. Cosa dovrebbe offrire un giardino? O meglio ancora, come dovrebbero essere? Dovrebbero rappresentare per l’uomo spazi creativi, belli, utili socialmente, rifugi nei quali scappare dallo stress urbano, ma anche essere un habitat per flora e fauna. Non importa lo stile di un giardino moderno, che comunque seguirebbe la moda del momento o troverebbe ispirazione dai grandi paesaggisti. L’aspetto fondamentale dovrebbe essere quello di riportarci al desiderio primordiale di natura, a volte semplicemente per la capacità del verde di rilassarci.

Il Giardino ha però anche un suo valore storico culturale e, se ben progettato, estetica, botanica e cultura si fondono perfettamente. Succede invece che sempre più spesso che i Giardini siano una commistione di non luoghi e così un centro commerciale, un aeroporto o una zona residenziale, solo per fare qualche esempio, diventano protagonisti ingombranti capaci solo di offuscare l’importanza di un Giardino. Così nascono le cosiddette zone a verde, che solo saltuariamente e in maniera forzata ti invitano a sostare, ma che spesso in realtà sono collegamenti tra una struttura e l’altra, una sorta di corridoio più o meno inverdito. Il verde assume così valore di scomputo, a contorno e quasi mai protagonista, un costo al massimo ribasso, insomma: un componente d’arredo contingente e sempre meno necessario, e per questo sempre più spesso la voce che ha meno budget a disposizione. Quanto sono complici i giardinieri e la filiera del verde nel creare questo tipo di distorsione spaziale? Io penso che tutta la catena sia profondamente responsabile in una sorta di annichilimento generale, in cui chi produce spesso non ci mette

L’aspetto fondamentale dovrebbe essere quello di riportarci al desiderio primordiale di natura, a volte semplicemente per la capacità del verde di rilassarci. 8

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qualità, chi progetta non ci mette l’anima e ragiona sempre da architetto e poco da paesaggista, mentre chi realizza a volte non sa e se sa, ignora per portarsi a casa il lavoro. I Giardini in tutto questo sono vittime indifese, parte di una catena della “manutenzione del verde” e non della cura. Non facciamo che il paesaggio, sia che si tratti di una aiuola che di un parco, diventi un “non luogo”, spazi “verdi”, aree destinate al “verde urbano”, cemento con qualche albero qua e là. Insomma, dei luoghi che esistono solo in funzione della loro presenza materiale ma senza più un’anima. In conclusione, i giardini e i “non luoghi” rappresentano due aspetti complementari della nostra esperienza spaziale contemporanea. Mentre i giardini celebrano la bellezza, la cultura e la tranquillità, i “non luoghi” ci mettono di fronte alle sfide della modernità globale. Questi due concetti ci invitano a riflettere su come possiamo equilibrare le esigenze della vita moderna con il desiderio di connessione con la natura, la cultura e la comunità.

“...la nostra epoca ha assistito alla nascita dei non luoghi - i centri commerciali, gli aeroporti, gli spazi verdi, i quartieri di servizi, le zone residenziali... Scenografie inanimate, davanti alle quali si svolgono le nostre esistenze di uomini ridotti a semplici utenti consumatori di spazi...”

da “Tornare al giardino” di Marco Martella



COVER STORY

SOLUZIONI

28 5 piante da mettere

52 Il giardino diventa santuario

16 Mai più batterie scariche

56 Il cancro dei Laylandii

NEW GENERATION

di Rachele Pozzato di Federico Fagan

in giardino

di Rachele Pozzato

20 L’unione fa la forza di Rachele Pozzato

di Filippo Terragni

30 Simply the best

di Benedetta Minoliti

32 Arieggiare ora è più facile di Filippo Terragni

34 Per non correre rischi di Filippo Terragni

35 Uno spazio per paesaggio e giardino

di Rachele Pozzato

36 Eccellenze italiane di Rachele Pozzato

37 Una menzione

davvero speciale

di Penelope Moran

38 Largo spazio alle novità di Benedetta Minoliti

40 Cosa c’è di nuovo? di Bianca Ferraris

gestione

48 Giardini anti-criminalità di Stefania Medetti

SOMMARIO

N°038


N˚ 038 - III TRIMESTRE 2023 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti, Rachele Pozzato redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Giovanna Cutuli, Sandro Degni, Federico Fagan, Francesco Ferrini, Stefania Medetti, Valerio Pasi, Lavinia Raccah, Anna Zottola GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA IGP Industrie Grafiche Pacini - Pisa DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net

e d i z io n i

Supplemento al numero 208 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Laboratorio

verde

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETERIA GENERALE Katiuscia Morello Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • Greenup • Agriflortec • Agenda del Verde • I Quaderni di greenup • Calendario del Verde Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com • F&W magazine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

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58 “Ogni giorni si interiorizza qualcosa”

del Comitato redazione Fondazione Minoprio

60 “GOL” come giardinaggio, orientamento, lavoro di Ciro Zeno

62 Obiettivo 2024: legge Quadro di Benedetta Minoliti

rubriche

07 Editoriale

di Francesco Tozzi

08 La riflessione

di Sandro Degni

24 Prima & dopo

di Lavinia Raccah e Edoardo Carconi

43 News

Brevi dal mercato

46 Libreria

a cura di Rachele Pozzato

66 L’opinione

di Anna Zottola

UNIVERSO IL giardiniere

14 Chi siamo, cosa facciamo e le info

utili per entrare in contatto con noi



UNIV ERSO IL g iardiniere

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Le nostre firme

N° 038

IL

magazine - III trimestre 2023

LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31

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N°038

Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani Francesco Ferrini R Professore di Arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e presidente del Distretto Vivaistico-Ornamentale di Pistoia, accademico e divulgatore scientifico Valerio Pasi R agronomo specializzato principalmente in verde ornamentale e pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste Sara Lavinia Raccah architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma ed Edoardo Carconi R Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde



COVER STORY

mai piu batterie

scariche

Questa è la promessa di Kress, grazie al suo innovativo sistema di alimentazione 8-minute Cyber System, di cui è dotato anche il soffiatore KC500 di Rachele Pozzato

TEMPO DI LETTU R A: 6 minuti

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N°038

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a tecnologia Kress 8-minute Cyber System permette di mettere al centro, finalmente, le esigenze dei professionisti. In che modo? Servendosi delle più importanti innovazioni e garantendo di

risolvere le criticità dei sistemi cordless. Proprio su queste vuole invece intervenire Kress con il suo 8-minute Cyber System, un innovativo sistema di alimentazione che permette di ricaricare i propri strumenti di lavoro in soli 8 minuti.


MOTORI A BATTERIA PIÙ EFFICIENTI

Passare ad attrezzature a batteria sembra una soluzione ad alcune delle criticità legate all’inquinamento dell’aria e, per esempio, alla sindrome da vibrazione mano-braccio. Ma i professionisti non possono certo rinunciare a efficienza e perfomance. E proprio in risposta alle esigenze di questi utilizzatori, Kress ha ideato una soluzione che consente la ricarica rapida delle batterie per alimentare attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde. La batteria

Kress non si scalda, permettendo in questo modo di essere caricata e ricaricata velocemente, pur mantenendo l’autonomia che è necessaria per affrontare la giornata di lavoro. Inoltre, permette di essere autonomi in ogni situazione: l’azienda ha progettato un serbatoio di energia in grado di caricare ogni tipo di batteria in appena 8 minuti senza bisogno della spina. Si ottiene così un sistema no stop di lavoro, che con poche batterie permette di lavorare a ciclo continuo in qualunque situazione e contesto, N°038

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COVER STORY

Il soffiatore KC500 dalla tecnologia silenziosa.

I PUNTI DI FORZA ◗ Potenza ◗ Silenziosità ◗ Autonomia di lavoro ◗ Economicamente sostenibile

anche quando la corrente non è disponibile.

SOSTENIBILITÀ E AUTONOMIA, SENZA RINUNCIARE ALLA POTENZA

Un’altra criticità, riscontrata da diversi operatori, è quella della potenza. Le batterie Kress CyberPack forniscono però fino a 3.5 kW al motore brushless, che a sua volta ne riversa il 90% in prestazioni. È un motore da 3.2 kW o 4.35 HP, lo stesso di un motore a 2 tempi da 64 cc professionali. Le batterie dialogano poi con dispositivi e caricatori, creando un vero e proprio sistema in cui tutti gli elementi sono interconnessi: i dati vengono inviati al cloud per la diagnostica, la protezione dai furti o la gestione multipla. Una piattaforma di lavoro completa, insomma, con tutto a portata di mano, offrendo una linea di prodotti alimentati in modo sostenibile, intelligente ed efficiente, con grande

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attenzione anche al design dei diversi attrezzi e garantire comfort e sicurezza a 360°, in tutte le fasi di lavoro.

UN SOFFIATORE RIVOLUZIONARIO

E tra i prodotti della linea Kress alimentati con questo innovativo sistema più apprezzati dai professionisti, c’è il soffiatore a zaino Commercial 60V 35 N. In questo prodotto la potenza incontra un funzionamento silenzioso, mentre la batteria assicura potenza e duratura. Anche il design poi fa la sua parte, garantendo grazie alla struttura ergonomica dello zaino il comfort dell’utente. La totale impermeabilità ne permette inoltre l’utilizzo nelle diverse condizioni atmosferiche. Un’attrezzatura silenziosa, tra i principali vantaggi del superamento dei motori a scoppio, permette di limitare il disturbo in ambiente urbano, oltre a


riuscire a interloquire con i colleghi sul cantiere. E la batteria e il sistema di ricarica scongiurano il rischio di rimanere a corto di energia, per i passaggi che richiedono una pulizia approfondita. Un prodotto già efficiente, insomma, di cui l’ 8-minute CyberSystem di Kress ha sbloccato completamente il potenziale.

AL PRIMO POSTO LE ESIGENZE DEI PROFESSIONISTI

Grazie al sistema Kress CyberTank, una stazione di alimentazione portatile che immagazzina tutta l’energia di cui una squadra di giardinieri ha bisogno per lavorare tutto il giorno, è possibile effettuare una ricarica dallo 0% al 100% in 8 minuti. A confermarlo è anche l’esperienza di chi ogni giorno testa sul campo questo tipo di attrezzature: “Kress ha senza dubbio svolto un ottimo lavoro. I prodotti sono potenti quanto quelli a motore e c’è il plus di poter lavorare in ogni momento

Visita il sito kress.com per maggiori informazioni

e in ogni contesto”, racconta Paolo Corniani, titolare dell’azienda Corn-flor, impegnata nella cura e manutenzione del verde prevalentemente per privati. “La clientela negli anni è diventata via via più esigente: se da un lato c’è una sempre maggiore attenzione alle istanze sostenibili, a maggior ragione per il nostro ruolo di giardinieri, dall’altra anche lavorare senza provocare eccessivi rumori molesti, specialmente nei weekend o in aree residenziali, è diventato importante per la nostra categoria. Entrambi punti su cui l’attrezzatura a batteria permette di svoltare. La potenza della linea Kress è notevole, e anche i progressi in tema di autonomia sono degni di nota. Prodotti che utilizzo persino a casa mia, per curare il mio giardino! E questo dovrebbe dirla lunga”. N°038

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NEW GENERATION

L´unione fa la forza TEMPO DI LETTU R A: 5 minuti

F

ilippo Zorloni e Mattia Cogliati sono due liberi professionisti, uniti però nella loro attività: un legame quasi fraterno, come loro stessi lo definiscono, che li ha portati a tagliare passo dopo passo tutti i più importanti traguardi: dalle scuole, alla formazione a Minoprio, fino all’attività di giardinieri. Com’è nata la vostra passione per il verde e come è diventata il vostro lavoro?

“Quella per il verde è una passione che ho sempre avuto. Da quando ero piccolissimo e seguivo mio nonno che tagliava l’erba in giardino”, ci racconta Filippo Zorlone, classe 1995, solo uno dei componenti del duo che abbiamo incontrato per questo numero di New Generation. “Durante le scuole medie non avevo ben chiaro cosa fare, ma anche l’idea di Minoprio è arrivata in relazione a Mattia. L’inclinazione era la stessa, e quindi ci siamo iscritti insieme. Avete subito iniziato in proprio e insieme? “Durante la formazione ho subito avuto chiaro di voler lavorare in proprio. Tanto che già durante il triennio ho iniziato ad acquistare le prime attrezzature e a fare qualche lavoretto. E si è rivelato decisamente utile visto che, quando ho finito gli studi tra il 2013 e il 2014, il lavoro non si trovava. Quindi mi sono detto: perché non buttarsi subito? E così ho fatto. Sono partito acquistando l’attrezzatura base, poi pian piano ho allargato il mio parco macchine fino ad avere diversi macchinari che ora, nella nostra zona intorno a Giussano, in piena Pianura Padana, siamo in pochissimi ad avere”. “Io non ho iniziato subito in proprio”, ci dice invece Mattia Cogliati, l’altra “metà della mela”. “Ho iniziato in cooperativa, ma poi mi sono unito a Filippo, ed è stata subito un’intesa vincente”. Di cosa vi occupate oggi? “Al momento lavoriamo per privati, è il nostro core business e funzioniamo bene. Però ci stiamo attrezzando perché ci piacerebbe accaparrarci qualche appalto pubblico, magari per comuni piccoli”.


Sembra essere proprio questo il motto (e il segreto di un’intesa davvero vincente) per questa coppia di soci: Mattia Cogliati e Filippo Zorloni, i due giovani professionisti protagonisti di questo numero di Rachele Pozzato

L’IDENTIKIT

A sinistra, in foto, c’è Filippo Zorloni: un giovanissimo professionista del 1995. Si è formato alla scuola di Minoprio, seguendo il primo triennio e il quarto anno di specializzazione, durante il quale si è appassionato alla meccanica. Mattia Cogliati è invece ritratto a destra: classe 1994, dopo il triennio, sempre a Minoprio, si è subito messo all’opera. E dopo un’esperienza in cooperativa ha iniziato a lavorare in proprio, unendo le forze a Filippo.

con un anno di specializzazione. “In quel periodo mi sono avvicinato alla meccanica, che è poi diventata la mia grande passione. Anche se, va ammesso, quando si pensa a un giardino progettazione e manutenzione vanno a braccetto: il giardino va pensato in funzione della cura del verde che servirà in futuro”.

Gli anni della formazione sono sempre decisivi. Cosa vi portate maggiormente dietro? “Quello che mi porto maggiormente dietro degli anni a Minoprio è il quarto anno, dopo il triennio”, specifica Filippo, che ha poi proseguito

Il vostro consiglio per i giovani che si avvicinano a questo mondo? “A chi si affaccia a questa professione do solo un consiglio: avere voglia di lavorare”, ride Mattia. Per Filippo invece serve distinguersi dalla massa: “Ci sono pochi professionisti che sono attrezzati anche per lavori importanti, e ancora meno che lo facciano con passione. Io anche N°038

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NEW GENERATION

Mattia all’opera, durante un intervento in quota.

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durante i lavori di potatura, che può sembrare un’attività meccanica, penso sia al lato estetico, sia alla corretta esecuzione”.

di esterno”, dice Filippo. Entrambi, insomma, colmano le lacune dell’altro. Ed è proprio così che le collaborazioni funzionano bene.

Notate differenza tra il vostro approccio al lavoro rispetto a professionisti “più navigati”? Secondo Filippo “la metodologia e la conoscenza sono un po’ la differenza principale che vedo tra la nostra generazione e quelle precedenti. Anche un po’ di chiusura, forse: hanno sempre lavorato in un determinato modo e se il consiglio viene da un operatore più giovane non sono disposti a scendere a compromessi”. “Io più che con i colleghi, trovo differenze nei clienti. I giovani hanno più attenzione al verde, specie dopo la pandemia. C’è più voglia di vivere lo spazio all’aperto e anche più predisposizione a investire su questo fronte. Più cultura, in molti si appassionano alla cura del proprio verde”, ci dice Mattia.

Si sente tanto parlare di cambiamento climatico. Ma voi, che con il verde avete a che fare quotidianamente, come lo riscontrate? “Il clima, l’ambiente sta cambiando. Penso che il nostro sia il lavoro in cui si nota di più. Le piante fanno molta fatica a perdere le foglie, le piante che sopravvivono anche più a settentrione sono diverse. E lì il nostro segreto è stato fare esperimenti, andare a tentativi: provare a spostare il periodo di semina, di potatura, o di sfalciatura dei prati”. Secondo Mattia, invece, il nodo cruciale è l’acqua: “L’apporto idrico è quello che cambia di più nella gestione, il sistema di irrigazione va ripensato e adattato alle nuove esigenze che il cambiamento climatico sta imponendo”.

Come avete raggiunto questo equilibrio? “Tantissimi clienti ci chiedono addirittura se siamo fratelli! Quindi un bell’equilibrio lo abbiamo decisamente trovato. Poi in realtà abbiamo due attività separate, ognuno ha i suoi clienti, ma i lavori più grossi li gestiamo come soci. Le macchine sono di Filippo, io seguo la parte più pratica”: così ci racconta Mattia la separazione dei compiti in questa sinergia. Un esempio pratico? “Se c’è da potare un grande albero, io ho la piattaforma e Mattia è esperto in tree-climbing, e realizza il lavoro. Non serve chiamare nessuno

Vi vedete sempre fianco a fianco nei progetti futuri? A questa domanda ci risponde Filippo: “Alcuni diverbi ci sono stati. Ti racconto un aneddoto: Mattia è un po’ un testone, e dopo un disaccordo si era addirittura messo in testa che non voleva più lavorare con me. Poi per fortuna la “crisi è rientrata”. Il mio sogno? Aprire un centro di smaltimento per il verde, magari abbandonare la manutenzione e spostarmi su lavori speciali di potatura e abbattimento”. “Per me è facile: di sicuro continuerò a lavorare con Filippo”, conclude invece Mattia.



PRIMA&DOPO

una terrazza che spiazza TEMPO DI LETTU R A: 3 minuti

P

er il ‘Prima e Dopo’ di questo mese, ci troviamo nella zona nord-est di Roma; la cliente, proprietaria di un terrazzo esposto ad est all’ultimo piano di un condominio, aveva da poco ristrutturato l’interno e aveva bisogno di procedere alla riqualificazione totale del suo spazio esterno attraverso una progettazione esterna ben pensata. La trasformazione integrale della terrazza ha portato al cambio di pavimentazione, all’inserimento di una pergola in legno su misura,

Schermare la vista dai vicini valorizzando quella sul paesaggio circostante.

L’idea

Essere felici anche in pochi metri quadri di terrazza è possibile se alla base della realizzazione vi è un’oculata Progettazione esterna attenta a risolvere le problematiche principali e ad accontentare a pieno le esigenze dei proprietari

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all’inserimento di piante quali: Stipa tenuifolia, Echinacea purpurea ‘Alba’, Polygala myrtifolia inserite per le zone a pieno sole all’interno di fioriere su misura in acciaio zincato; sono state predisposte anche una bella zona pranzo e una zona living di progetto molto lineari e dai toni del bianco e grigio chiaro. Sono state inoltre preservate e valorizzate le visuali della terrazza che davano sui Castelli romani, diversamente da quelle di poco pregio, schermate con frangivista su misura bianchi.

prima Pavimento dai toni poco moderni, arredi mal pensati per lo spazio esterno, assenza di vegetazione.


Lo Studio Urka – Studio di Architettura del Paesaggio, composto da Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri. di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi Inserimento di frangivista metallici su misura bianchi atti a schermarsi dai vicini e a valorizzare la vista sui Castelli Romani.

Inserimento di un pavimento in gres porcellanato dai toni del grigio (effetto pietra), inserimento di una zona pranzo e una zona living composta da arredi da esterno di design, e scelta della vegetazione adatta al tipo di esposizione.

Per saperne di più sul progetto visita la pagine dedicata al sito studiourka.com

dopo GLI AUTORI Lo Studio Urka - Studio di Architettura del Paesaggio, composto dagli architetti del paesaggio Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri.



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