PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI
giardiniere N° 039
IL
magazine - IV trimestre 2023
IL GIARDINO CHE VORREI: NOVE GIARDINI DI LIBERA ISPIRAZIONE
REALIZZATI IN OCCASIONE DI “VERDEGGIANDO”, PER I 30 ANNI DI COPLANT
LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31 in collaborazione con
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EDITORIA LE
Essere un giardiniere professionista oggi significa non solo avere una passione per il verde e per il proprio lavoro, ma anche essere un esperto in continua evoluzione. L’importanza di rimanere aggiornati sui nuovi prodotti e le tendenze di mercato è cruciale per diventare un punto di riferimento in un settore in rapida trasformazione. Il mondo dei giardini e della cura delle piante è in costante cambiamento, con nuovi prodotti, tecnologie e tendenze in continua evoluzione. Ecco perché un giardiniere non deve mai (mai!) stancarsi di rimanere aggiornato. Ed è questo lo spirito de ILgiardiniere , essere uno strumento di aggiornamento per i professionisti del settore. Siamo convinti che l’adozione di nuovi strumenti e attrezzi all’avanguardia non solo semplifica il lavoro, ma può anche migliorare la qualità del servizio offerto, a partire dai sistemi di costruzione e manutenzione “intelligenti”, che rivestono un ruolo fondamentale per rimanere competitivi. Come sempre, nella sezione Soluzioni a pagina 27, LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE troverete alcuni suggerimenti. Poi, le tendenze di mercato, dall’interesse crescente per giardini sostenibili alla preferenza per piante native e biodiversità, influenzano le scelte dei clienti. Essere informati su queste tendenze non solo soddisfa le esigenze della clientela moderna, ma può anche aprire nuove opportunità di business. SERVIZIO A PAG. 31
Ma l’aggiornamento continuo non riguarda solo prodotti e tendenze, ma anche le pratiche sostenibili. Per esempio, i giardinieri sono sempre più chiamati a adottare pratiche eco-friendly. Conoscere e implementare tecniche di coltivazione sostenibile e gestione responsabile delle risorse diventa importante sia per il successo del professionista, ma anche per rispondere alle crescenti preoccupazioni ambientali. Insomma, essere un giardiniere riconosciuto va ormai oltre le conoscenze di base, ma richiede un impegno costante nell’aggiornamento sulle ultime novità del settore. Solo abbracciando il cambiamento e investendo nel proprio sviluppo professionale si può garantire un servizio di alta qualità, soddisfare le aspettative dei clienti e costruire una carriera duratura, in un’ottica di fidelizzazione del cliente. È questo che abbiamo cercato di raccontare in questo nuovo numero del magazine. di Francesco Tozzi
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LA RIFLESSIONE
LA RIVOLUZIONE VERDE di Sandro Degni
I
l pensiero da consegnare tra la fine dell’anno e l’inizio dell’anno nuovo è sempre il più difficile, ti guardi indietro e cerchi di capire come si sono svolte le cose nei mesi precedenti e allo stesso modo, cerchi tipo la Sibilla Cumana, di intravedere il futuro che si avvicina. La fine dell’anno è sempre il momento del resoconto utile a individuare gli errori e a trovare soluzioni strategiche che ci permetteranno di migliorare il nostro modo di lavorare, rapportarci con i nostri clienti e non da meno, cercare di essere sempre più attenti nei confronti dell’ambiente. Nei miei resoconti personali cerco di capire anche come la nostra professione si possa evolvere, quali sono gli sforzi che sto mettendo in atto per rendere la mia attività il più performante possibile e mi chiedo spesso se la figura del giardiniere potrà essere considerata una volta per tutte una preziosa alleata nella cura dell’ambiente e non solo una figura che, armata di forza e coraggio, si arrabatta per tirare la giornata, tagliando, pulendo e riordinando spazi verdi, spesso “non luoghi”, solo perché considerati spazi verdi. La formazione del giardiniere resta per me sempre la parte mancante di una filiera fatta di garden design, architetti paesaggisti e vivaisti, filiera nella quale ci sono profonde lacune formative, a meno di non cercare da se il corso che potrebbe essere più utile per noi. Il giardiniere deve entrare di diritto in quella filiera verde non solo come mero esecutore, ma come colui che dialoga con i diversi attori al
fine di ottimizzare il lavoro e la scelta dei materiali utili all’esecuzione delle stesso. Come già ribadito in altre occasioni, le scuole di formazione per la nostra professione non possono essere limitate a qualche mese di corso o a banali certificazioni puramente burocratiche, ma devono diventare dei veri e propri istituti formativi, con specializzazioni e viaggi formativi all’estero della durata di almeno tre anni. Questa è una delle speranze, forse non cosi’ complicata ma attuabile solo se ci si crede veramente nel lavoro del Giardiniere. Il lavoro però non finisce qui, andrebbe completamente rivista la cultura legata al “verde”, laddove ormai nel dialogare con la clientela media, spesso ti ritrovi a dover mediare tra un tappeto di plastica verde (non chiamiamoli prati sintetici!) e il sempreverde, perché le foglie che cadono sono brutte e sporcano. Nei miei desiderata per Babbo Natale c’è sempre, ogni anno, la speranza che come succede in Inghilterra, al posto dei mille programmi di cucina, se ne possa inserire uno di giardinaggio evoluto, magari iniziando con cautela, un piccolo spazio dove si parli di piante
Il giardiniere deve entrare di diritto in quella filiera verde non solo come mero esecutore, ma come colui che dialoga con i diversi attori al fine di ottimizzare il lavoro e la scelta dei materiali utili all’esecuzione dello stesso. 8
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vere, di stili e magari facendo vedere qualche bel giardino storico. Insomma, avvicinare le persone a un’idea che non sia solo quella del ciclamino in inverno, la viola in primavera e il fiore di vetro in estate. Mi immagino un inviato in uno dei più bei parchi moderni presenti in mezzo mondo, che racconti cosa e come si fa per mantenerlo, e di come un giardino può modificare intere zone di una città, migliorare la vita dei suoi abitanti e magari introdurre, pian piano, piante pressoché sconosciute. E poi far apprezzare il secco invernale, il “disordine” estivo, il cambiamento delle stagioni in maniera tangibile e concreto, il passaggio del tempo come un momento di attesa e rinascita. Già, perchè il giardino è tutto questo. Parte delle nostre radici si ritrovano nella cultura del giardino, ma piano piano ci stiamo allontanando da lui, lo stiamo abbandonando, non siamo più preparati per i suoi ritmi, i suoi tempi, per rimanere chiusi sempre più in uffici che ti condizionano con luci sempre uguali e temperature calde o fredde in base alla stagione. Quando mi capita di lavorare in qualche ufficio per curare piante da interno, osservo chi ci lavora,
“Consultando le stelle la luna, i giardinieri sono riusciti a stabilire un calendario cosmico delle pratiche di giardinaggio d’affascinante precisione”
da “Breve storia del giardino” di Gilles Clement
solitamente ti guarda incuriosito e, piano piano, appena acquisisce un pò di confidenza, si avvicina e comincia a raccontarti della sua piantina che cura con amore a casa o quella che ha sulla scrivania e che considera la sua compagna nella sua quotidianità. L’anno nuovo spero porti tutto o parte dei mie desideri, con la complicità dei giardinieri che impareranno a comunicare meglio il loro lavoro, con la speranza che la clientela sia più ricettiva alle nostre parole e che lentamente, un pezzetto per volta, si possa tornare al giardino. Abbiamo bisogno di una vera rivoluzione verde!
COVER STORY
16 Il giardino che vorrei
a cura di Francesco Tozzi
TENDENZE
22 Meaningful Earth
per il giardino 2024 di Bianca Ferraris
INTERVISTA
26 Obiettivo ottimismo
SOLUZIONI
per il futuro
28 Biodiversity Alert aprirà
colloquio con Andrea Massaini di Benedetta Minoliti
la strada a un futuro più verde grazie all’IA di Filippo Terragni
30 Dalla sistemazione alla manutenzione di Filippo Terragni
32 FOCUS MOTOSEGHE a cura di Filippo Terragni
38 Per controllare la crescita del prato
di Rachele Pozzato
39 Sabart presenta il potatore
a batteria su asta telescopica FOR310
40 Una riqualificazione dalla A alla Z
di Bianca Ferraris
SOMMARIO
N°039
N˚ 039 - IV TRIMESTRE 2023 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti, Rachele Pozzato redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Giovanna Cutuli, Sandro Degni, Federico Fagan, Francesco Ferrini, Stefania Medetti, Valerio Pasi, Lavinia Raccah, Anna Zottola GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA IGP Industrie Grafiche Pacini - Pisa DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
e d i z io n i
Supplemento al numero 208 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Laboratorio
verde
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gestione
48 Un giardino per tutti di Marta Meggiolaro
52 Uno spazio pubblico
contemporaneo, da vivere di Bianca Ferraris
56 Assoverde: il nuovo
prezzario per il 2024 di Bianca Ferraris
58 Alberi, curiamo le città! di Paola Martinelli
60 FOCUS VIVAI rubriche
07 Editoriale
di Francesco Tozzi
08 La riflessione
di Sandro Degni
24 Prima & dopo
di Lavinia Raccah e Edoardo Carconi
43 News
Brevi dal mercato
65 L’opinione
di Anna Zottola
UNIVERSO IL giardiniere
14 Chi siamo, cosa facciamo e le info
utili per entrare in contatto con noi
UNIV ERSO IL g iardiniere
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IL GIARDINO CHE VORREI Verdeggiando 2023, oltre a un momento di festeggiamenti, è stata un’occasione per ragionare sull’importanza del giardino e i suoi risvolti sociali e culturali.
a pag. 16 PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI
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Le nostre firme
N° 039
IL
magazine - IV trimestre 2023
IL GIARDINO CHE VORREI: NOVE GIARDINI DI LIBERA ISPIRAZIONE
REALIZZATI IN OCCASIONE DI “VERDEGGIANDO”, PER I 30 ANNI DI COPLANT
LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SERVIZIO A PAG. 31 in collaborazione con
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N°039
Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani Francesco Ferrini R Professore di Arboricoltura e coltivazioni arboree all’Università di Firenze e presidente del Distretto Vivaistico-Ornamentale di Pistoia, accademico e divulgatore scientifico Valerio Pasi R agronomo specializzato principalmente in verde ornamentale e pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste Sara Lavinia Raccah architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma ed Edoardo Carconi R Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde
COVER STORY È il concorso ideato da Coplant per festeggiare i suoi 30 anni di attività. Un’iniziativa partecipativa che ha voluto consolidare il legame stretto dell’azienda con gli operatori del settore, oltre l’aspetto commerciale, in un’ottica di confronto sulle tematiche legate alla cultura del giardino. Due dei concetti emersi nei vari progetti? Calma e riposo
TEMPO DI LETTU R A: 7 minuti
I
Il tema era libero e l’occasione era speciale i 30 anni di Coplant, azienda vivaistica del comprensorio cannetese, tra interessanti sul panorama italiano. Così, Michele Tusi, responsabile commerciale di Coplant, ha chiamato a raccolta professionisti, architetti e giardinieri, che hanno voluto partecipare al secondo concorso “Il giardino che vorrei. Realizzazione giardini di libera ispirazione”, lo scorso settembre, in occasione di Verdeggiando, proprio per festeggiare il trentennale dell’azienda. Un’idea che ha voluto dare un significato ancora più concreto e partecipativo al traguardo raggiunto da Coplant, mettendo in luce la creatività dei partecipanti e l’importanza di realizzare spazi verdi interessanti sia
a cura di Francesco Tozzi sotto il profilo progettuale, sia funzionale. Nove i progetti selezionati da una giuria che è stata costituita appositamente, proprio per valutare la creatività e la “libera ispirazione dei partecipanti”. Ve li presentiamo nelle pagine che seguono.
VERDEGGIANDO E ACADEMY, IMPEGNO CONCRETO
Verdeggiando, giunta alla sua seconda edizione, rappresenta un interessante appuntamento organizzato da Coplant, che già nel 2018 ha celebrato i suoi 25 anni con un evento e ha riconfermato il suo impegno lo scorso anno. Questa iniziativa si configura come un momento di connessione tra l’azienda, la sua clientela e altre
Il giardino 16
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Il gruppo vincitore del concorso; a destra Emanuele Minicuci.
I VINCITORI ◗ Primo classificato: LA FENICE di LennyScape (Emanuele Minicuci) ◗ Secondo classificato: LAVORI IN CORSO di Lefty Gardens (Davide Cerutto e Walter Coccia) ◗ Terzo classificato: Progetto GBR di Elena Ziliotti e Green Man ◗ Voto del pubblico: Paesaggio Selvaggio di STgreendesign e Il Leccio
realtà significative del panorama florovivaistico italiano. L’evento, così, si propone di essere un vero e proprio crocevia di idee, tendenze e innovazioni nel vasto mondo del florovivaismo, tra novità di prodotto, presentazione di nuove tecnologie per il settore e momenti di incontro per un aggiornamento sul settore. Ma Verdeggiando non è solo un momento di celebrazione e condivisione; Coplant va oltre, dimostrando il suo impegno nel favorire la crescita e lo sviluppo del settore organizzando anche workshop professionali, grazie all’attività Coplant Academy. Questi incontri formativi sono pensati appositamente per gli operatori del settore, offrendo loro l’opportunità di partecipare a sessioni didattiche di alto livello, condotte da esperti del settore e focalizzate sull’approfondimento di tematiche attuali e cruciali. Grazie a questi workshop, gli operatori possono accedere a conoscenze di alto livello, apprendere le migliori pratiche e ottenere strumenti utili per affrontare le sfide quotidiane del loro mestiere.
FOOD FOREST: FONTE DI VITA
Realizzato dall’architetta Arianna Tomatis, in collaborazione con Costa Giardini, questo spazio,
protetto e nascosto, ha voluto simboleggiare un po’ la casa, la dimora, il rifugio, luogo più privato, familiare e raccolto. Proprio per questo motivo, il giardino non è visibile da perimetro esterno, ma lo si scopre soltanto gradualmente, entrando all’interno e percorrendolo fino alla fine. Così, il visitatore si troverà immerso in una natura lussureggiante, fatta di bellezze, bontà, profumi e di esperienza tattili. Per la vegetazione, la scelta è ricaduta su piante con caratteristiche particolari, a ricordare l’estrema utilità di molto specie: commestibili, medicinali, tintorie, per la produzione di tessuti, oltre che per la produzione di fibre e legna. Il giardino, infine, nella parte centrale era caratterizzato da uno spazio (quasi) segreto con un tavolino e delle sedute. Progettisti: Arianna Tomatis Giardiniere: Costa Giardini
Un’angolo del giardino primo classificato, La Fenice.
EDENICO SIPARIO
L’idea è stata quella di realizzare uno spazio verde che richiamasse il giardino primordiale. Il camminamento interno, realizzato con tappeto erboso, permette di apprezzare al meglio le aiuole caratterizzate da piante del tutto differenti tra loro, ma che trovano armonia grazie alla forma delle foglie e alla cremie delle chiome. Le aiuole, inoltre, sono ancora più valorizzate per via di “sipari” che
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COVER STORY Davide Cerutto durante la fase di cantiere di Lavori in corso.
Progettisti: Elena Ziliotti Giardiniere: Green man di Christian Cattiabiani
LA FENICE
Lavori in corso, il secondo giardino premiato.
permettono solo a chi si addentra di poter godere della bellezza nascosta. Gli arbusti e gli alberi che trovano spazio in questo giardino sono stati posizionati con estrema naturalezza, come a voler evocare uno spazio colonizzato da piante. “Edenico sipaRio non è stata una semplice istallazione verde - hanno spiegato i progettisti - ma una vera sensazione di ritorno alla spontaneità”. Progettisti: Edward Moretti, Claudia Manenti, Claudia Villani, Roberta Cervoni. Giardiniere: Delpero Jean Franco Bortolo
GBR
“Il giardino che vorrei è una stanza a cielo aperto. Un luogo di armonia di forme e colori, con inaspettati contrasti”, queste le parole di Elena Ziliotti, la paesaggista che ha pensato questo spazio, e continua: “Quando si progetta un giardino non si può non pensare ai colori! Ed ogni colore ha origine dal mescolarsi dei tre colori primari: rosso, giallo e blu”… Ecco spiegato il nome di questo giardino, come fosse un parallelismo: dall’unione di questi colori il pittore può formare innumerevoli tinte per dipingere il suo quadro, coì come infiniti possono essere i cromatismi con cui si colora un giardino.
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Questo giardino è stato ispirato da nubifragio che nel luglio scorso colpì buona parte della Lombardia, abbattendo tantissime piante. “L’idea nasce dallo sconcerto che tutti noi abbiamo subito e il suo sviluppo - hanno spiegato i progettisti - ruota attorno al concetto di rinascita: come le piante non lasciano mai un posto vuoto in natura e, appena ne muore una, il suo posto viene colonizzato da piante erbacee capaci di creare l’ambiente favorevole alla crescita di altre piante. Così, ispirati dalla natura siamo pronti a reimpiantare e rinascere”. La forma di questo giardino richiama quella primordiale di un seme che germoglia, ripercorrendo un passaggio quasi obbligato che accompagna il visitatore in una zona centrale, che invita alla riflessione e alla consapevolezza. Di fatto, il progetto si articola in tre parti: • Crescita: grazie a specie erbacee crescono piante colonizzartici che creano uno spazio di raccoglimento. • Rinascita: zona con piante erbacee perenni che si sviluppano in un territorio in assenza di alberi. • Morte: zona con seduce e camminamento realizzata con pezzi di alberi caduti nel luglio 2023. Progettisti: architetto paesaggista Emanuele Minicuci In collaborazione con: Lenna Giardini, Martinelli Giardini, Francesca Beschi, 3G Giardini, Ghilardi Giardini, I Giardini d’autore, Spazio Verde, Simona Manzini giardini.
LAVORI IN CORSO
Due i principali protagonisti di questo giardino: un cantiere abbandonato e un insieme di piante pioniere. E risuona come un monito questo progetto, dove, silenziosi e inesorabili lavori di rigenerazione urbana si concretizzano grazie a piante pioniere e ruderali che trovano spazio in un ipotetico cantiere urbano abbandonato. Un frammento di paesaggio decontestualizzato, simile a tanti altri vuoti urbani in cui la natura si libera dal cemento e e torna ad esprimere la sua incessante opera di rinnovamento, noncurante dei bisogni e dei desideri dell’uomo. E i progettisti, nella presentazione del lavoro si rifanno a una frase emblematica, che porta la firma La natura:
Verdeggiando 2023, oltre a un momento di festeggiamenti, è stata un’occasione per ragionare sull’importanza del giardino e i suoi risvolti sociali e culturali.
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COVER STORY Targa e premiati per Progetto GBR.
Lo specchio, uno degli elementi del giardino terzo classificato.
“Se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei”. Progettisti: Davide Cerruto e Walter Coccia
NATURALMENTE GIARDINO
Un progetto che rappresenta un’effimera creazione verde, intessuta con trame del paesaggio che emergono “naturalmente” nelle nostre campagne. Così, in questo giardino, gli elementi vegetali si fondono in un arredo moderno, conferendo un’atmosfera rilassante e riflessiva. L’approccio progettuale guida il visitatore attraverso un percorso avvolgente, creando un’oasi di calma e riposo. Le forme circolari, non limitate alle sole piante e fiori, ma arricchite anche da frutti, accompagnano il fruitore in una simbiosi naturale. Il giardino si configura come un’armoniosa suddivisione geometrica di spazi complementari, in cui le varie forme e volumi celebrano le peculiarità del paesaggio naturale, creando un’atmosfera di GLI ULTIMI 3 WORKSHOP ◗ Settembre: “Della costruzione del giardino” a cura dell’architetto Massimo Semola. ◗ Novembre: “Social Network: strategie e strumenti per il successo online” a cura di Sebastiano Guarisco. ◗ Dicembre: “Viaggio virtuale nel mondo dei piccoli giardini e terrazzi: teoria, progettazione e documentazione tecnica” a cura della paesaggista Lucia Nusiner e dell’agronomo Marco Teli. In occasione della prossima edizione di Myplant & Garden, verrà presentato il calendario dei prossimi corsi. Per rimanere sempre aggiornati: www.coplant.it
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relax. L’effetto scenografico delle piante a spalliera di Quercus palustris, con la loro maestosità e configurazione, agisce come una cornice per l’area di relax. Questa cornice contrasta con i filari di vite, delimitando un senso di intimità e riservatezza intrinseco ai giardini. D’altro canto, le zone opposte caratterizzate da Carex testacea, regalano uno sguardo aperto sulla bellezza circostante, allungando lo sguardo come se si fosse in una vasta prateria. L’area di riposo, delineata dalla curva semicircolare del Berberis thunbergii, assume la forma e i colori di una stanza a cielo aperto, donando al visitatore un esperienza visiva unica. Le varietà vegetali proposte, perfettamente integrate tra loro, offrono opzioni versatili per la creazione di giardini sia privati, sia pubblici, ampliando le possibilità di realizzazione di uno spazio in armonia con la natura. Progettisti: Lucia Panzetta In collaborazione con: Affini Fabio Giardini
TEMPO INDIVIDUO
Un giardino che ci porta a riflettere su una delle cose più preziose di questi tempi moderni, il tempo. Oggi uno dei fattori che condiziona maggiormente la quotidianità è proprio il tempo e il sistema in cui siamo inseriti crea una condizione di perenne ritardo, per cui si avverte lo scorrere del tempo come qualcosa di frenetico, incontrollato, sempre più veloce. Al contrario, ciò che l’uomo percepisce nell’osservazione del mondo vegetale è uno scorrere del tempo lento, pacifico, leggibile con il passare delle stagioni, il susseguirsi delle fioriture, il variare dei colori ed il cambio delle foglie. “Dunque nel nostro mondo e in quello vegetale sono presenti due velocità temporali ben distinte, mondi così diversi ma così strettamente connessi, che trovano un punto di unione nel giardino: è qui che l’uomo costruisce la sua nicchia di pace, dove può trovare serenità e quiete”, hanno sottolineato i progettisti nella presentazione del lavoro. “Il
Per saperne di più e per scoprire i disegni e le altre informazioni sui progetti, collegati qui tempo delle piante è un elemento da tenere in considerazione nella costruzione di un giardino, un parco, uno spazio aperto; spesso la scelta di una specie vegetale è influenzata anche dalla sua velocità di sviluppo. Dunque, quanto siamo disposti ad aspettare?”. Da questa riflessione nasce il giardino Tempo Individuo, dove gli spettatori sono invitati a sostare sulla una lunga seduta per ritrovare un momento di quiete ed osservare l’impercettibile crescita della vegetazione di fronte a loro. Un giardino dove convivono specie vegetali con diversi tempi di crescita, così ognuno potrà immaginare come potrebbe diventare questo spazio tra uno, cinque o dieci anni. Progettisti: Marco Casali e Marta Filippini In collaborazione con: Mori Giardini
IN FUGA CON EMILY
Tutti conoscono Emily Dickinson come una delle voci più significative e originali della poesia contemporanea americana. Ma pochi sanno che Dickinson fu anche un’appassionata giardiniera, nonché attenta osservatrice del mondo naturale. La poesia per Dickinson è sempre stata una via di fuga per oltrepassare i limiti dell’isolamento fisico e conquistare il proprio infinito spazio di libertà. In questo percorso di introspezione ed analisi del proprio io, la Natura è stata per la poetessa linfa vitale, l’unica compagna fedele a cui potersi abbandonare e concedere, attraverso cui poter amare e ammirare pienamente la bellezza della vita. Così, per la garden designer che ha pensato questo progetto, l’obiettivo era quello di “creare un percorso dal design contemporaneo contrapposto ad una vegetazione ricca di note romantiche, in cui il visitatore possa cercare la propria via di fuga attraverso il contatto con la Natura e la Poesia”. Una contrapposizione tra romanticismo e modernità capace di sottolineare quegli aspetti personali - si legge nella presentazione del progetto - talvolta folli di una donna controcorrente e per molti aspetti visionaria, dotata di una sensibilità fuori dal comune, i cui scritti ancora oggi sono sorprendentemente attuali. Progettisti: Rosanna De Florio e Loreta D’Errico
PAESAGGIO SELVAGGIO
L’idea di un paesaggio apparentemente selvaggio incarna la bellezza di una progettazione meticolosa. Questo concetto, che all’apparenza suggerisce un ambiente naturale e spontaneo, in realtà richiede una pianificazione puntuale e un’attenta selezione delle piante. La composizione del giardino è equilibrata, con varie specie che fioriscono in momenti diversi dell’anno. Questa programmazione ha l’obiettivo di creare un’esperienza sensoriale continua, offrendo al visitatore una serie di stimoli visivi e olfattivi che si sviluppano e si trasformano con le stagioni. Ogni pianta è scelta con cura, non solo per la sua bellezza intrinseca, ma anche per la sua capacità di contribuire all’armonia complessiva del paesaggio. Fioriture primaverili, foglie autunnali e struttura invernale si integrano in una danza orchestrata dalla natura e guidata dalla progettazione umana. L’intento è quello di creare uno spazio che non solo cattura la fantasia visiva, ma coinvolge anche gli altri sensi, invitando al tocco, al profumo e al suono della natura che evolve costantemente. Questo paesaggio intenzionalmente progettato, sebbene punti a replicare l’aspetto selvaggio e naturale, è un omaggio all’arte della progettazione del giardino. È un esempio di come la natura e l’arte umana possano convergere, dando vita a uno spazio che è allo stesso tempo affascinante e funzionale. Progettisti: STGreenDEsign In collaborazione con Il Leccio
Michele Tusi, responsabile commerciale di Coplant.
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TENDENZE Fritillaria, Narcissus.
Fertilità e vigore sono le parole chiave che nel 2024 secondo iBulb, l’agenzia PR che mira a promuovere l’uso di bulbi da fiore, fiori a bulbo e bulbi in vaso, caratterizzeranno lo spazio outdoor di Bianca Ferraris
meaningful earth per il giardino TEMPO DI LETTU R A: 3 minuti
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a diversi anni ormai il cambiamento climatico e i problemi ambientali sono entrati nella quotidianità e preoccupano per il futuro. La biodiversità e la natura dunque sono indispensabili per vivere in un ambiente sano e necessitano cure e protezione. Nella tendenza “Meaningful Earth”, identificata da iBulb, il giardino è incolto e grezzo ed esalta la semplicità della natura. • La vegetazione nelle bordure sembra essere nata in modo spontaneo e casuale. Con un aspetto incolto sono visibili strati di terra, sabbia, minerali e pietre di diversi colori. Grandi zolle erbose tra le piante e gli alberi conferiscono al giardino il carattere di questa tendenza. • Gli accessori da giardino presentano forme grossolane e irregolari e sembrano provenire direttamente dalla natura. Tronchi d’albero
iBulb è l’agenzia di promozione di Royal Anthos. iBulb promuove l’uso di bulbi da fiore, fiori da bulbo e bulbi in vaso attraverso attività di PR e campagne pubblicitarie in tutto il mondo.
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2024
fantasiosi, blocchi di pietra grezza, recinzioni naturali, sedute e focolari esaltano questa tendenza.
COLORI E FORME
Tra i colori dei fiori e delle piante che esprimono questa tendenza spiccano il giallo chiaro e le sfumature di rosa salmone, accostati al verde scuro e al verde-grigio. Gli accessori sono naturali, realizzati a mano, grossolani, ecocompatibili e riciclati. I motivi nei colori della terra sono caratterizzati da macchie, impronte fossili e strisce.
Tronchi d’albero fantasiosi, blocchi di pietra grezza, recinzioni naturali, sedute e focolari esaltano questa tendenza
Fritillaria ‘Sunset Beauty’, Narcissus ‘Apricot Whirl’, ‘Double Beauty’.
Tulipa ‘Gabrielle’, ‘Pink Impression’.
Fritillaria ‘Sunset Beauty’.
Narcissus ‘Pure White’.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI Il sito web www.bulbidifiore.it fornisce ai lettori tutte le informazioni utili sui bulbi da fiore. N°039
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PRIMA&DOPO
AVVOLTI NEL VERDE
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P
er realizzare la rubrica di questo nuovo numero abbiamo selezionato dal nostro archivio un piccolo lavoro realizzato nella zona nord di Roma: un appartamento al quinto piano di un condominio di una coppia fantastica, che, dopo i lavori di ristrutturazione degli ambienti interni, avevano la necessità di riqualificare un piccolo spazio esterno di soli 15 mq. E abbiamo accettato ben volentieri la “sfida”. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di organizzare al
Schermare la vista dagli edifici vicini valorizzando il balcone stesso e lasciare una visione più aperta sul lato corto verso il fiume Tevere.
L’idea
In questo balcone di piccole dimensioni sono stati progettati gli spazi nel minimo dettaglio sfruttando lo spazio esterno al massimo delle sue potenzialità.
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N°039
meglio gli spazi esterni per renderli vivibili e avvolti nel verde. La soluzione: una panca contenitore in legno su misura, due sedie e un tavolino pieghevoli di design verde salvia, un’ulteriore seduta realizzata con una panca in legno pieghevole con aggiunta di un tavolino, il tutto circondato da meravigliose fioriere metalliche in corten trattato. Tra le specie utilizzate: Stipa tenuifolia, Echinacea purpurea ‘Alba’, Echinacea purpurea ‘Big Kahuna’®, Muhlenbergia capillaris, Verbena bonariensis ‘Lollipop’, Eryngium hybridum ‘Big Blue’.
prima Totale assenza di vegetazione e di angoli intimi per godere di un po’ di relax all’esterno.
Un piccolo balcone di un condominio a Roma nord diventa uno spazio per vivere all’aria aperta, tra echinace e verbene. Uno degli ultimi lavori di Studio Urka, che conferma come, anche superfici ridotte possano prendere nuove forme
di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi
Le fioriere in corten su misura atte a schermarsi dai vicini e l’inserimento di una panca in legno per godere a pieno della vista del Tevere.
Per saperne di più sul progetto visita la pagine dedicata al sito studiourka.com
dopo
Creazione di vari angoli di relax immersi nel verde con piantumazione di erbacee perenni, gramincaee e future piante aromatiche nelle mensole esagonali a soddisfare anche le esigenze culinarie dei proprietari.
GLI AUTORI Lo Studio Urka - Studio di Architettura del Paesaggio, composto dagli architetti del paesaggio Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri.
INTERVISTA
Una stagione vivaistica abbastanza buona quella del 2023 per Vannucci Piante, considerando le emergenze e gli imprevisti a cui, tutti, dovremmo imparare ad abituarci colloquio con Andrea Massaini di Benedetta Minoliti TEMPO DI LETTU R A: 2 minuti
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i siamo da poco lasciati alle spalle un anno complesso, caratterizzato da eventi climatici avversi, conflitti lontani e più vicini, problemi economici di diverso tipo. Per l’ultimo numero del 2023, abbiamo chiesto ad Andrea Massaini, Marketing Manager di Vannucci Piante, di tirare per noi le somme dell’anno che si sta per concludere, focalizzandoci sull’andamento del mercato e sugli obiettivi per il 2024. Com’è andato il mercato quest’anno? «La stagione vivaistica è andata abbastanza bene, considerando tutte le emergenze alle quali, devo ammettere, cominciamo ad essere abituati. Purtroppo dovremo abituarci a lavorare con imprevisti, emergenze e difficoltà in atto. Questa è la nuova sfida e la risposta è una sola: flessibilità!». Avete notato differenze rispetto al 2022? «Lo scorso anno è partito con lentezza a causa del Covid ed è stato molto particolare, poiché nella seconda parte dell’anno tutto il mercato europeo è stato molto frizzante e quindi la stagione si è
conclusa in modo soddisfacente. Invece quest’anno le incertezze, soprattutto per effetto dei conflitti in corso, hanno causato maggiore prudenza». Quali sono state le principali difficoltà e quali, invece, i punti di forza? «Sicuramente tra le difficoltà possiamo annoverare: le guerre, la situazione geopolitica instabile, le diffuse limitazioni economiche e la possibilità di spesa e infine un clima molto instabile. I punti di forza sono il PNRR in corso e la diffusa consapevolezza dell’importanza delle piante e del verde, in casa, in città, ovunque». Che aspettative avete per il 2024? E, soprattutto, quali obiettivi vi siete prefissati per l’anno nuovo? «Per il 2024 siamo e dobbiamo essere ottimisti. Anche perché è una prerogativa della Vannucci Piante. I nostri obiettivi futuri riguardano il coinvolgimento dei giovani e delle nuove generazioni in questo processo di cambiamento degli stili di vita. D’altro canto il nostro slogan è da sempre “more plant, more life”».
Obiettivo ottimismo
per il futuro
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