IL giardiniere 042

Page 1


ILgiardiniere

+ PROGETTAZIONE

Il miglior cliente

è il cliente che conosce i tempi della natura

+ SOLUZIONI

Le ultime novità sulle innovative macchine per i cantieri

COVER STORY

KRESS Cyber System accellera la transizione ecologica con innovazione e sostenibilità, migliorando sicurezza e benessere Scoprilo a pagina 14

NNel giardinaggio professionale, l’armonia di un giardino (o di una manutenzione)

è il frutto di una combinazione essenziale tra progettazione, pianificazione e programmazione. Questi tre aspetti sono fondamentali per creare o curare uno spazio verde che sia esteticamente gradevole, funzionale e sostenibile. Ed è di questo che si parla, tra i vari articoli e approfondimenti, in questo nuovo numero de

ILgiardiniere

La progettazione è il punto di partenza: qui il giardiniere definisce gli spazi, la disposizione delle piante e la scelta delle varietà, adattandole alle caratteristiche del terreno, del clima e alle esigenze del cliente. Competenza e creatività devono lavorare insieme per garantire la compatibilità delle piante e una disposizione che sia anche facile da mantenere. Una scelta sbagliata in questa fase può compromettere la crescita delle piante o l’equilibrio estetico del giardino.

La pianificazione suddivide l’intervento in fasi, stabilendo i tempi e le risorse necessarie. Questa fase è cruciale per ottimizzare i costi e per garantire che ogni parte del giardino, dello spazio verde, riceva la cura giusta al momento giusto. La pianificazione tiene conto dei cicli vitali delle piante, della loro semina e fioritura, evitando sovrapposizioni e garantendo un giardino rigoglioso in ogni stagione.

Infine, la programmazione riguarda la manutenzione continuativa. Il giardiniere crea un calendario di interventi, come potature, irrigazioni e concimazioni, per mantenere il giardino in salute rispettando i ritmi naturali. Una buona programmazione distribuisce gli sforzi nel tempo, evitando interventi eccessivi o troppo diradati. Questo permette una gestione sostenibile delle risorse e garantisce risultati duraturi.

Quando progettazione, pianificazione e programmazione lavorano insieme, il giardiniere riesce a trasformare uno spazio qualsiasi in un giardino che evolve armoniosamente nel tempo. Questa visione integrata è il segreto della qualità e longevità di un giardino, dove ogni elemento è pensato per contribuire al benessere delle piante, alla soddisfazione del cliente e della collettività.

di Francesco Tozzi

Rischiare ed essere creativi

Lo sa bene Davide Cattaneo, ex studente e ora inserito nell’azienda di famiglia, Catteneo Vivai. Diplomatosi nel 2018, ha raccontato la storia del Garden e quanto per lui sia importante lavorarci e contribuire alla sua espansione a cura del Comitato di redazione Fondazione Minoprio*

Il Cattaneo Vivai di Cermenate, in provincia di Como, nasce nel 1897 e da sei generazioni coltiva la passione per le piante. Tutto comincia con il fondatore Paolo che avvia il Cattaneo Piante Terricci, implementato dal frutteto, alcuni rosai e un vivaio di conifere dal figlio Ernesto, circa quarant’anni dopo. Tra il 1970 e il 1985, il vivaio diventerà uno dei primi in Italia a coltivare in contenitore piuttosto che in terra, propagare alberi e arbusti per talea e avviare una nuova tecnica di coltura in vitro, quella meristematica, anticipando gli standard del mercato del periodo e ricevendo una medaglia d’oro dalla Camera di Commercio, per la particolare attenzione alle innovazioni. Si tratta di una importante realtà sia nazionale che internazionale, dal momento che conta una ventina di paesi europei che importano conifere e acidofile coltivate sia in vaso, in una serra che si estende per circa quattro ettari, che in piena

terra e costantemente rizollate per permettere l’attecchimento su qualsiasi terreno. I quasi trenta ettari di cui dispone l’area ospita anche orticole, piante coprisuolo da sole e mezz’ombra, piante da siepe, fruttifere e rampicanti.

L’ESPANSIONE CON IL PUNTO VENDITA

Negli anni, precisamente nel 1986, con l’espansione dell’azienda e l’allargamento del mercato, è stato possibile affiancare al vivaio uno spazio adibito al Garden Center che ha permesso all’azienda di instaurare uno stretto legame con il pubblico e iniziare a farsi conoscere non solo dagli specialisti del settore. Il garden inizia a ospitare piante da interno, quali orchidee, cactacee, succulente, gerani, surfinie, rose e un certo numero di bonsai dell’azienda Crespi, oggettistica per matrimoni, lauree e altri eventi speciali, utensili da giardinaggio e una vasta scelta di fiori recisi per realizzare centrotavola e bouquet. Oggi il legame con la clientela è più vivo che mai anche grazie a seminari e corsi di vario genere su tematiche di attualità legate al settore botanico: risalgono agli scorsi mesi gli appuntamenti sulla giornata mondiale delle api, per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di questi impollinatori minacciati da pesticidi e cattiva gestione del suolo; sui benefici per la nostra salute dell’orto-terapia indoor e a dimora all’aperto e sui metodi più efficaci per preparare l’orto alla semina; su come rinvasare e concimare al meglio le piante da interno ed evitare gli sprechi di acqua per impattare il meno possibile sull’emergenza siccità che ci ha colpito nelle ultime estati.

Davide Cattaneo.

*Progetto che vede Edizioni Laboratorio Verde collaborare con la Fondazione MInoprio ITS. Un comitato di redazione composto da allievi e professori, per raccontare il mondo del verde là dove si formano i professionisti del settore. Quattro gli studenti-redattori: Iris Cazzaniga, Alessia De Micheli, Giacomo Gatti e Maddalena Mercandalli. Quattro anche i professori: Daniela D’Alessandro, Barbara Fedrigo, Andrea Tomé e Debora Piccolo.

SUPPORTO ALLA CLIENTELA

Per aiutare il cliente nell’acquisto e, soprattutto, nella scelta della pianta idonea alle sue esigenze, il Cattaneo Vivai ha deciso di appoggiarsi a una piattaforma online di nome EasyPlant per cui, scansionato il QR code presente sul cartellino delle varie specie, l’acquirente sarà dirottato su una scheda botanica con tutte le informazioni necessarie della pianta che intende comprare: tipologia, esposizione, irrigazione e periodo di fioritura, oltre che notizie più specifiche sulla cura e manutenzione della stessa, come concime e terriccio idonei, oltre che gli attrezzi necessari al rinvaso e alla potatura. Questo non significa che il cliente sia “abbandonato” nell’acquisto, dal momento che titolari e dipendenti del vivaio sono sempre molto disponibili a soddisfare le richieste di tutti.

I L VIVAIO DIVENTA CASA

A gestire l’azienda ci sono Paolo, Gigliola e i loro due figli, Andrea e Davide, il figlio minore che ha frequentato l’Istituto Tecnico Agrario di Fondazione Minoprio, diplomandosi nel 2018. Al Comitato di Redazione della scuola ha raccontato la storia della sua azienda e quanto per lui sia importante lavorarci e contribuire alla sua espansione. Inizialmente intenzionato a intraprendere un’altra strada (arriva a Minoprio dopo un anno passato sui banchi dell’ITIS Magistri Cumacini), decide di aiutare i genitori “a tempo perso” e, pian piano, capisce che il vivaio è casa sua per davvero. Lo stesso è accaduto a suo fratello Andrea che, dopo anni passati nel mondo della ristorazione, entra a far parte dell’azienda. Oggi i due fratelli si occupano di due settori differenti perché Andrea è in ufficio a occuparsi dell’apparato amministrativo e cura la gestione delle pagine social, mentre Davide è cresciuto nel tempo, mettendosi in gioco in varie attività. Inizialmente, sistemava sia il vivaio che il garden, da poco ha iniziato a curare gli ordini di terricci, orticole, piante da esterno per giardini, piante stagionali. Ciò ha significato interfacciarsi con ditte e capire come tarare le richieste in base all’annata o, meglio, alla tendenza per evitare di buttare piante, soprattutto quelle stagionali, diverso è il caso delle piante da vivaio che, essendo coltivate in piena terra, sono perenni e, anzi, aumentano il proprio valore negli anni. In azienda, Davide può mettere in pratica quanto appreso a scuola e la possibilità di crescere nel settore è dietro l’angolo. Ci racconta

di aver ricevuto una proposta da una ditta olandese che lo avrebbe formato per sei mesi sulla potatura e messo a conoscenza delle loro esigenze in campo, in modo che il Cattaneo Vivai potesse essere in grado di rispondere bene ed evitare quindi che fossero loro, personalmente, a visitare il vivaio e scegliere le pianta idonee.

OSARE E TENTARE

Davide è soddisfatto del suo percorso e del lavoro che gli ha permesso di crescere e capire cosa significhi rischiare ed essere creativi; due facce della stessa medaglia perché, dice: “una determinata tipologia di pianta, se avessimo avuto noi l’idea di farla, avremmo di conseguenza avuto una fetta di mercato. Sedersi e aspettare che venga qualcosa dall’alto è la cosa peggiore che si possa fare, in azienda ma in generale nel mondo del lavoro. Bisogna osare e provare”. Soprattutto in un momento in cui il mercato locale risente tanto della concorrenza, sia italiana che estera. Per fare la differenza, oggi si sono specializzati nella coltivazione di piante ad alto fusto e sulla produzione di tutto ciò che è presente nel garden, oggettistica compresa, a differenza di altre realtà che importano quasi tutto da ditte terze. I maggiori compratori vengono dalla Repubblica Ceca, dal Portogallo, dalla Francia e dall’Inghilterra, dalla Germania e dall’Olanda, perché sono paesi che non dispongono di determinate e particolari tipologie di piante, vuote nei rami inferiori e molto folte nella chioma superiore, quindi le scelgono già pronte per la piantumazione qui da noi in Lombardia o in Toscana. Un esemplare molto richiesto è l’Osmanthus che ramifica già da terra, ma dai compratori viene impalcato a un metro di altezza già da tre-quattro anni. Questi sono lavori che si effettuano solitamente in inverno, tra cui il rinvaso e la zollatura delle piante effettuata mediante macchinario con una lama a forma di mezzaluna che taglia le radici della pianta, forma un panetto di terra contenuto da della reti e dei sacchi di iuta. Una volta legata la chioma, la pianta è pronta al trasporto che è sempre a carico del cliente.

L’anima non procede in linea retta, e neppure cresce come una canna. L’anima si schiude, come un fiore di loto dagli innumerevoli petali.

COVER STORY

14 Il futuro della manutenzione del verde è già qui di Francesco Tozzi

PROFESSIONE

18 Un manuale per la professione verde di Bianca Ferraris

PROGETTAZIONE

22 Sensibilizziamo alla programmazione di Mirco Colzani

PRIMA&DOPO

24 Una terrazza per il relax, anche al lavoro di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi

SOMMARIO

28

SOLUZIONI

Società / “La qualità è sempre stata una nostra costante” colloquio con Alessandro Ceccato di Alessandro De Pietro

30 Attrezzature / Il motore Kombi a batteria più potente del mercato di Bianca Ferraris

32 Taglio / Pellenc: qualità e durata garantite di Nicolò De Rossi

34 Innovazione / Innovazione e sostenibilità al primo posto colloquio con Roberto Peruzzo di Francesco Tozzi

36 Intervista / Precisione svizzera colloquio con Nabil Francis di Francesco Tozzi

39 Un autunno di novità

40 Substrati / Lavorare per rispondere alle esigenze del settore di Penelope Moran

gestione

48 Parco pubblico / La piazza verde di Osio Sotto di Nicolò De Rossi

50 Riqualificazione / Come rinascono i giardini condivisi di Bianca Ferraris

54 Nuove varietà / Il meglio deve ancora arrivare di Bianca Ferraris

56 Substrato / Terra di coltura: di cosa parliamo? di Massimo Valagussa

58 Kress: la soluzione di ricarica ideale per i Manutentori del Verde

60 Anteprima / L’innovazione messa a sistema di Nicolò De Rossi

rubriche

07 Editoriale di Francesco Tozzi

08 New generation a cura di Fondazione Minoprio

45 News

Brevi dal mercato

66 L’opinione di Anna Zottola

UNIVERSO IL giardiniere

12 Chi siamo, cosa facciamo e le info utili per entrare in contatto con noi

N˚ 042 - III TRIMESTRE 2024

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net

IN REDAZIONE

Alice Nicole Ginosa, Nicolò De Rossi, Benedetta Minoliti redazione@laboratorioverde.net

COLLABORATORI

Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Edoardo Carconi, Mirco Colzani, Sandro Degni, Federico Fagan, Francesco Ferrini, Stefania Medetti, Lavinia Raccah, Anna Zottola

GRAFICA

Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it

PRODUZIONE E SEGRETERIA

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

PROMOZIONE E SVILUPPO

Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net

STAMPA Alcione by Pixartprinting, via Galileo Galilei 47, 38015 Lavis (TN)

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net

Supplemento al numero 215 di Greenup, periodico bimestrale registrato presso il Tribunale di Milano n. 64 del 27/01/1999 – n. R.O.C. 2232. Spedizione Posta

Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

AMMINISTRATORE UNICO

Francesco Tozzi

SEGRETERIA GENERALE

Katiuscia Morello

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti:

• Greenup • I Quaderni di greenup

• Agenda del Verde • FIORItales

• Calendario del Verde • Floorewall.com

• Agriflortec

• F&W magazine

Rappresentante e collaborazioni:

• TEN diyandgarden.com

• bricoliamo.com

• MG - Marketing Giardinaggio

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni

Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde

abbonamento da 4 numeri cartacei + 7 digitali: 30,00 Euro

Abbonamenti

ABBONATI A IL GIARDINIERE! BASTA COLLEGARSI QUI

oppure scrivi una mail a abbonamenti@laboratorioverde.net

LEGGI IL GIARDINIERE ANCHE SU TABLET E SMARTPHONE

Se ti abboni, oltre alla copia cartacea, ricevi anche lo sfogliabile online.

SOCIALizziamo

linkedin.com/ edizionilaboratorioverde instagram.com/ed.lab.verde

COVER STORY

KRESS Cyber System accellera la transizione ecologica con innovazione e sostenibilità, migliorando sicurezza e benessere Scoprilo a pagina 14

Informazione mensile

rivista trimestrale cartacea sfogliabile anche online

P

4 numeri all’anno +

ILgiardiniere

SMART

magazine digitale multimediale inviato tramite newsletter P

7 numeri all’anno +

NEWSLETTER PERIODICHE

Dove ci trovi

EDIZIONI LABORATORIO VERDE via E. Cosenz 35 20158 Milano info@laboratorioverde.net

Le nostre firme

Contatto diretto con la redazione

Richieste di temi da approfondire, commenti, dubbi?

Scrivi a: direzione@laboratorioverde.net comunicazione@laboratorioverde.net

Newsletter

Vuoi rimanere aggiornato sui lavori in corso della nostra rivista? Iscriviti alla nostra newsletter

Mirco Colzani R garden designer e agrotecnico, progetta e realizza giardini in tutta Italia e all’estero. Collabora con importanti studi di architettura nello sviluppo di progetti di prestigio.

Sandro Degni R giardiniere professionista di lunga data, esperto di terrazzi e spazi urbani

Federico Fagan R agronomo, si occupa di consulenze, ricerche e test con stesura di report nel settore ambientale, agrario, aree verdi e zootecnico.

Sara Lavinia Raccah R architetti del paesaggio, anime dello Studio Urka di Roma ed Edoardo Carconi

Massimo Valagussa R agronomo e responsabile tecnico-scientifico del Laboratorio Minoprio Analisi e Certificazioni

Anna Zottola R agronoma con esperienza di ricerca, docenza e gestione della Scuola di Minoprio; oggi si occupa di consulenza per progetti di formazione e sviluppo del verde

in collaborazione con

KRESS CyberSystem accelerare la transizione ecologica con innovazione e sostenibilità in risposta alle crescenti preoccupazioni per l’impatto ambientale e la salute degli operatori a cura di Francesco Tozzi

TEMPO DI LETTURA: 5 minuti

Le crescenti preoccupazioni per l’impatto ambientale e la salute degli operatori stanno portando i professionisti della manutenzione del verde a ripensare l’uso delle tradizionali attrezzature a scoppio. La richiesta di soluzioni più ecologiche e sostenibili, unite a normative sempre più stringenti sul rumore e le emissioni, sta velocizzando la transizione verso tecnologie più avanzate. KRESS, con il suo CyberSystem, rappresenta una svolta che risponde a queste nuove esigenze, fornendo strumenti performanti e totalmente privi di combustibili fossili.

• Oslo, Norvegia: in corso dal 2022.

• California, USA: il divieto inizierà nel 2024 e sarà attivo completamente entro il 2028.

• New York City, USA: transizione entro il 2025.

• Londra, Regno Unito: divieto programmato per il 2025.

Il sistema di Kress garantisce una riduzione drastica del rumore e delle vibrazioni.

L A SITUAZIONE EUROPEA

Le attrezzature tradizionali, alimentate a benzina, sono ormai sotto esame in tutto il mondo. Regolamenti sempre più severi stanno prendendo piede in molte città e Paesi, costringendo le imprese di manutenzione del verde a trovare alternative più pulite. Solo per citare alcuni esempi:

• Parigi, Francia: avviato nel 2021, il divieto di apparecchiature a benzina sarà completo entro il 2025.

• Toronto e Vancouver, Canada: implementazione iniziata nel 2022.

Molti altri Paesi e città stanno valutando provvedimenti simili, accelerando così la domanda di soluzioni per la manutenzione del verde più ecologiche. Ma come possono le aziende adattarsi a questa rapida evoluzione? La risposta arriva da KRESS con la sua gamma di strumenti Commercial, che permette una transizione immediata senza compromessi in termini di potenza e produttività.

U N NUOVO STANDARD

Fino ad oggi, le limitazioni tecniche delle attrezzature a batteria – bassa potenza, durata ridotta delle batterie, lunghi tempi di ricarica e dipendenza da fonti elettriche fisse – hanno reso difficoltoso un passaggio definitivo a soluzioni green. Tuttavia, KRESS ha eliminato questi ostacoli con la sua piattaforma KRESS Commercial, dotata di tecnologie innovative che superano di gran lunga le prestazioni delle attrezzature a scoppio.

La batteria KRESS CyberSystem, confermano i costruttori, offre una potenza equivalente, se non superiore, a quella di un motore a benzina professionale da 50 cc, ma con vantaggi significativi: zero emissioni, riduzione drastica di rumore e vibrazioni, e costi operativi notevolmente ridotti. Questi fattori non solo migliorano la produttività, ma garantiscono anche una maggiore sicurezza per gli operatori, contribuendo a preservare la loro salute a lungo termine.

Il futuro della

del verde è

manutenzione già qui manutenzione

BENEFICI PER L’AMBIENTE E IL PORTAFOGLIO

Uno dei vantaggi principali del passaggio alle attrezzature KRESS, confermano sempre i costruttori, è l’eliminazione dei costi legati al carburante e alla manutenzione dei motori a combustione interna. Gli operatori non dovranno più preoccuparsi di rifornimenti costosi o di riparazioni frequenti. Inoltre, grazie alla tecnologia brevettata delle batterie CyberSystem, i tempi di ricarica sono ridotti a soli 8 minuti, garantendo una continuità operativa senza precedenti e fino a 3.000 cicli di ricarica al 100%. Questa evoluzione permette alle aziende di giardinaggio di risparmiare fin dal primo giorno. Infatti, KRESS ha sviluppato un modello di pagamento che prevede zero costi iniziali e rate mensili che risultano inferiori rispetto ai risparmi ottenuti dalla riduzione dei costi di carburante e manutenzione. Il risultato? Puro profitto per le imprese, unito a un netto miglioramento delle condizioni di lavoro.

SICUREZZA E BENESSERE DEGLI OPERATORI

Dagli studi e dall’esperienza di KRESS, le attrezzature tradizionali a benzina non sono solo dannose per l’ambiente, ma comportano anche rischi per la salute degli operatori. L’esposizione prolungata a vibrazioni può provocare la sindrome da vibrazione mano-braccio (HAVS), mentre l’inquinamento atmosferico generato da piccoli motori a scoppio è comparabile a quello prodotto da 11 automobili moderne. A tutto questo si aggiunge l’impatto della rumorosità, che compromette sia la salute fisica che mentale degli operatori esposti a lungo termine. Con le soluzioni KRESS, queste problematiche sono finalmente risolte. Le attrezzature a batteria riducono drasticamente le vibrazioni e l’inquinamento, migliorando la qualità del lavoro e proteggendo la salute degli operatori.

INVESTIMENTO PER IL FUTURO

I Comuni sono in prima linea nel miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Adottare queste tipologie di attrezzature non solo aiuta a rispettare le nuove normative ecologiche, ma permette anche di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, contribuendo a creare un ambiente urbano più salubre e vivibile. Inoltre, la riduzione delle vibrazioni e dei rumori rende il lavoro degli operatori comunali più sicuro e piacevole. Il passaggio alla gamma KRESS Commercial non rappresenta solo una scelta ecologica, ma anche una decisione finanziariamente vantaggiosa. Grazie a una consulenza specializzata da parte dei rivenditori KRESS, le imprese di manutenzione possono avviare una transizione verso la sostenibilità che non solo riduce i costi operativi, ma migliora anche la produttività e il benessere degli operatori.

PRONTO ALLA TRANSIZIONE?

SCOPRI DI PIÙ SU

www.kress.com/it-it/ e contatta i rivenditori specializzati per saperne di più su come migliorare la tua attività con KRESS.

Il futuro della manutenzione del verde è già qui, e si chiama KRESS CyberSystem. Potente, ecologico e conveniente, questo innovativo sistema cordless consente di abbandonare definitivamente le attrezzature a scoppio, aprendo la strada a un futuro più verde e sostenibile. Grazie a KRESS, la transizione verso tecnologie senza combustibili fossili non è più un’utopia, ma una realtà a portata di mano.

un manuale per la professione verde

Pubblicato da Editrice General Trading nella collana Il Millepiante, il testo si distingue per il suo approccio approfondito e innovativo, proponendo un’analisi completa delle tecniche necessarie per eccellere nel lavoro di giardiniere paesaggista di Bianca Ferraris

TEMPO DI LETTURA: 5 minuti

Il libro “Il Giardiniere Paesaggista: Costruttore e Manutentore,” scritto da Angelo Vavassori e Daniela Beretta, rappresenta una pietra miliare nel campo della formazione per giardinieri paesaggisti. Tradizionalmente, il mestiere del giardiniere era considerato un’arte, frutto di abilità manuali e di una lunga esperienza. Oggi, con l’avanzare delle conoscenze tecniche e scientifiche, è più corretto definirlo come una vera e propria professionalità. Questo cambiamento riflette la crescente complessità del settore e la necessità di specializzarsi in diverse aree, tra cui la progettazione, la costruzione e la manutenzione di spazi verdi. Il libro si propone di formare non solo giardinieri, ma giardinieri paesaggisti, professionisti capaci di gestire in modo integrato le diverse dimensioni del verde, dai giardini privati ai parchi pubblici. Il giardiniere nella storia era dedito alle quattro branche del giardinaggio, ovvero la gestione del giardino globale con il vivaio, la

floricoltura, l’orticoltura e la frutticoltura. La modernità richiede specializzazione e pertanto oggi il giardiniere che si occupa dei giardini, del verde paesaggistico, dei parchi storici e moderni, del verde urbano e del verde tecnologico è opportuno definirlo con la specialità di “paesaggista”, sia in ambito privato che pubblico, del verde di piccola e grande scala e di riqualificazione del territorio antropizzato.

LE COMPETENZE

La figura del giardiniere paesaggista di oggi è caratterizzata da un ampio ventaglio di competenze. Queste comprendono:

professione

La copertina di “Il Giardiniere Paesaggista: Costruttore e Manutentore,” scritto da Angelo Vavassori e Daniela Beretta.

giardini e paesaggi armoniosi e funzionali.

• Conoscenze fitopatologiche, per la prevenzione e la cura delle malattie delle piante.

• Abilità tecniche, relative alla potatura, alla manutenzione e all’utilizzo sicuro di fitofarmaci.

Queste competenze, unite a un’esperienza pratica sul campo, rendono il giardiniere paesaggista un professionista indispensabile per la cura e la valorizzazione degli spazi verdi.

PER PROFESSIONISTI E NEOFITI

Il volume è rivolto a una vasta gamma di lettori, tra cui operatori e tecnici delle imprese, professionisti del paesaggio, enti pubblici e nuovi lavoratori in cerca di qualificazione. Si tratta di un manuale pratico e informativo, che funge da guida per le scelte operative nella gestione delle aree verdi.

• Conoscenze botaniche e biologiche, essenziali per comprendere il ciclo di vita delle piante e le loro esigenze.

• Competenze agronomiche, che riguardano l’interazione tra suolo, acqua e aria, fondamentali per garantire la fertilità del terreno.

• Capacità progettuali, necessarie per realizzare

Le schede tecniche dettagliate, accompagnate da immagini e disegni, offrono una panoramica ricca e accessibile delle piante adatte a vari contesti. Con una presentazione chiara e sintetica delle informazioni, il testo facilita la comprensione delle caratteristiche delle piante e delle loro potenzialità espressive. Questo approccio innovativo è pensato per rendere il lavoro nel settore del verde non solo più efficiente, ma anche più gratificante. “Il Giardiniere Paesaggista: Costruttore e Manutentore” è più di un semplice manuale; è un invito a esplorare il meraviglioso mondo del giardinaggio professionale.

Un valido strumento per tutti coloro che desiderano avventurarsi nel campo del giardinaggio, offrendo una base solida per sviluppare competenze e conoscenze indispensabili per una carriera di successo

A tu per tu con gli autori

Chi è il giardiniere paesaggista?

«È un giardiniere specializzato che si occupa dei giardini, del verde paesaggistico, dei parchi storici e moderni, del verde urbano e del verde tecnologico. Nell’introduzione del libro infatti affermiamo che è un libro pensato proprio per giardinieri paesaggisti e non per il classico giardiniere che in passato era vivaista, floricoltore, frutticoltore e orticoltore. In questa opera abbiamo deciso di affrontare le tematiche del giardinaggio, arboricoltura e un po’ di floricoltura dunque giardini e verde urbano. Oggi nonostante i passi avanti compiuti nella formazione, vediamo che c’è ancora una forte necessità e domanda elevatissima di profili professionali».

Quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono dalle altre specializzazioni?

«Il giardiniere paesaggista è colui che è consapevole di ciò che sta facendo; sa che tipo di giardino sta lavorando in termini di stile e che tipologia di intervento deve effettuare. Ogni operazione - dallo sfalcio alle potature fino all’impianto - è sempre finalizzata a un’opera e fare il giardiniere nella manutenzione del verde urbano o di un parco storico vuol dire saper agire con la consapevolezza delle operazioni e della precisione. Questo specialista sa distinguere le necessità delle piante da giardino da quelle nelle aree pubbliche. Inoltre,

nel libro si trova anche un capitolo dedicato alla progettazione perché deve possedere una visione progettuale. Oggi un giardiniere deve essere un bravo botanico, fisiologo e capire l’evoluzione del suo progetto. Diversamente dagli architetti, gli agronomi o i giardinieri hanno a che fare con “opere” che cambiano e vivono una trasformazione».

Questo testo nasce da una vostra idea o da uno stimolo esterno?

«Un’idea nostra perché crediamo moltissimo nella divulgazione e formazione. In questo campo non esisteva ancora un libro sul giardiniere in quanto operatore e che spiegasse come mettere mano alle cose. Anche la formazione stessa non ha ancora compreso e non racconta la specializzazione tra giardiniere paesaggista, vivaista, ecc. Siamo convinti che la strada del giardiniere in futuro sarà la sua specializzazione».

Le nuove generazioni di giardinieri hanno una percezione che va nella direzione della specializzazione?

«C’è voglia di fare ma se non si conosce il settore è difficile che uno studente scelga da solo. Deve essere il docente a indirizzare e saper far cogliere il contenuto della materia. Non si può pretendere che uno studente capisca cosa lo aspetta».

colloquio con Angelo Vavassori e Daniela Beretta di Francesco Tozzi

Sensibilizziamo alla programmazione

Il miglior cliente è il cliente che conosce i tempi della natura e del suo trattamento. Con lui il lavoro di pianificazione è vera cooperazione: così ogni risorsa, piccola o grande, diventa opportunità di Mirco Colzani

TEMPO DI LETTURA: 3 minuti

Sentiamo spesso parlare di sensibilizzazione, “il cliente va educato, sensibilizzato…”, si dice. Niente di più vero. È un intervento che deve puntare a diversi aspetti: spesso serve un’educazione alla sostenibilità, al buon gusto, alla delicatezza della natura, al fatto che questa sia viva e pertanto soggetta a fattori esterni che possono comprometterne la salute; ma ancor più importante sarebbe iniziare a educare alla programmazione. Ogni programmazione dipende dall’entità dell’opera da eseguire, ma anche la più piccola attività richiede scelte ponderate, studi e specifiche tempistiche da rispettare, al fine di garantire la buona riuscita di un progetto. Far conoscere l’importanza della programmazione ai nostri clienti assicura benefici alle piante protagoniste, in primis, alla riuscita del progetto e alle parti coinvolte. Vediamo qualche caso. Una programmazione adeguata consente di non accontentarsi di quanto offre il mercato, non solo in termini di specie o cultivar, ma anche

di qualità, dimensione e, non meno importante, tecniche colturali adottate in vivaio. Da poco più di un anno ho avuto modo di aprire un piccolo vivaio che ospita molte delle piante che vengono messe a dimora nei giardini che progetto e realizzo. Sebbene lo spazio sia ristretto, grazie a una giusta programmazione, sostenuta da tempistiche di consegna abbastanza ampie, mi è possibile gestire al meglio le produzioni.

Prendiamo il substrato, per esempio. In base al luogo in cui le singole piante andranno messe a dimora andrebbero usate, in fase di coltivazione, miscele create ad hoc. Spesso la base torbosa è presente, ma può essere miscelata con sabbia se le piante andranno in giardini lungo i litorali o dove il suolo è molto permeabile; diversamente, per le piante che dovranno abituarsi a terreni pesanti sarà opportuno addizionare una buona dose di compost e di terreno argilloso. A queste accortezze, si dovrebbe aggiungere un’irrigazione calmierata sulla sopravvivenza della pianta, senza “coccolarla” eccessivamente. In tal modo si abitua la pianta a

Sensibilizziamo programmazione

situazioni di stress, per la quale, una volta messa a dimora, ci saranno maggiori percentuali di attecchimento e di successo, anche in contesti difficili dove persino l’irrigazione può venire a mancare (se non di soccorso).

Ovviamente la giusta scelta botanica è fondamentale. E anche in questo caso, dovremmo essere in grado di sensibilizzare e educare il cliente a trovare compromessi, spesso estremi, che però garantiscono il successo in giardino. Programmare è possibile anche con fornitori fidati: mi capita spesso di affidare alcune coltivazioni a colleghi, specie se si tratta di piante maggiori. C’è poi il lato economico: il progetto, per dimensioni e costo delle piante, deve adeguarsi al budget disponibile, e la committenza deve rispettare queste logiche. Mi è capitata di recente la commessa di un’opera

pubblica per la quale il budget è stato via via ridotto addirittura di cinque volte. La somma non garantiva lo sviluppo di un lavoro adeguato, ma la clientela è stata educata a un approccio “smart”, elastico e dinamico. In questo caso, specie vegetali aggressive copriranno quanto più suolo possibile; la scelta è ricaduta sul Rubus tricolor, ottima tappezzante da sottobosco, dal bel fogliame verde lucido, fiori bianchi e frutticini rossi, e sull’Iris japonica. Quel che è di buono è che le tempistiche prevedono almeno due anni dalla progettazione all’inizio dei lavori e hanno quindi consentito degli accorgimenti interessanti nella pre-coltivazione delle piante: invece che normali vasi 18, ad esempio, utilizzeremo vasi 9, ben radicati o, ancora meglio, metteremo a dimora le Iris japonica a radice nuda, divise qualche giorno prima da piante madri. Immaginate il risparmio che si ottiene in fase di coltivazione e durante le fasi di messa a dimora potendo operare con macchinari agricoli quando si utilizzano plantule a radice nuda e non c’è necessità di scavare grandi buche per mettere a dimora le singole erbacee… Per concludere, far capire alla nostra clientela che è la natura a dettare le tempistiche – quasi mai noi –è il primo passo verso lavori ben pianificati dove i protagonisti dei nostri progetti, le piante, possono essere scelte, coltivate e messe a dimora nel rispetto della loro natura e nei principi di economicità.

Una programmazione adeguata consente di non accontentarsi di quanto offre il mercato, non solo in termini di specie o cultivar, ma anche di qualità, dimensione e, non meno importante, tecniche colturali adottate in vivaio

TEMPO DI

2 minuti

Una terrazza per il relax, anche aL lavoro

Per il ‘Prima e Dopo’ di questo numero, ci troviamo a nord di Roma nei pressi di Ponte Milvio. Il cliente, proprietario della società Baltera, nota azienda di design per porte, finestre, e pergole da esterno, aveva necessità di eseguire un restyling della terrazza in modo tale da rendere lo spazio versatile e gradevole durante gli eventi aziendali e i meeting di lavoro. Una volta che ci è stato affidato l’incaricato, l’idea è stata quella di concepire una zona living con divani e poltroncine da esterno, delle postazioni lavoro/evento con tavoli, sedie, sgabelli e tavoli alti e una zona di servizio con cucina.

Gli arredi inseriti sono della rinomata azienda BBB, nostra realtà partner, e disegnati dall’architetto Marco Piva. Il perimetro e le varie zone sono delimitate da fioriere su misura in metallo con piante come Stipa tenuifolia, Echinacea spp. e varie specie aromatiche utili ai fini culinari, inoltre la separazione degli spazi è stata effettuata con frangivista metallici su misura con decorazioni ornamentali, il tutto arricchito da un pavimento in cementine custome made da esterno. Altre specie utilizzate sono: Acer palmatum ‘Orange Dream’, Calamagrostis x acutifolia ‘Karl Foerster’, Helichrysum italicum, Rosmarinus officinalis, Valeriana officinalis e molte altre.

Edificio rifinito completamente in cortina, scarsa linearità degli elementi.

Pavimento trascurato ricoperto di un tappeto di prato sintetico.

prima

L’idea

MEETING ED EVENTI

IMMERSI NEL VERDE

Un equilibrio di colori, piante di specie diverse, tavolini, sedie, sgabelli e divani colorati per lavoro, aperitivi, meeting ed eventi aziendali.

Uno spazio aziendale esterno progettato per appuntamenti ufficiali, momenti di lavoro e pausa. Uno degli ultimi lavori di Studio Urka nei pressi di Ponte Milvio, a nord di Roma di Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi

Per saperne di più sul progetto visita la pagine dedicata al sito studiourka.com

dopo

GLI

Lo Studio Urka - Studio di Architettura del Paesaggio, composto dagli architetti del paesaggio Lavinia Raccah ed Edoardo Carconi, con base a Roma, si occupa di progettare e realizzare spazi esterni per committenza pubblica e privata. Tra i punti di forza dello Studio vi sono l’estrema creatività mista a una sapiente conoscenza tecnica e al non volersi mai accontentare di realizzazioni mediocri.

AUTORI
Inserimento di una cementina custome made decorativa con colori affini alle preesistenze.
Pannelli e fioriere metalliche a coprire le discontinuità degli elementi.

Riqualificazione con focus su funzionalità e sicurezza

Per la ristrutturazione del porticato di una villetta privata a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, iI proprietario di casa si è affidato ai supporti per pavimentazioni sopraelevate di Impertek. L’esigenza principale è stata quella di mettere in sicurezza lo spazio

PALCUNI NUMERI DELL’INTERVENTO

◗ 60 mq di superficie

◗ 150 supporti Balance posizionati

◗ 60 clip utilizzati

◗ 5% la correzione dell’inclinazione

rima dell’inizio dei lavori, la pavimentazione prevedeva una doppia finitura non omogenea, poco gradevole alla vista e con quote differenti che ne rendeva l’utilizzo particolarmente pericoloso. L’esigenza del cliente era dunque quella di mettere in sicurezza il porticato, migliorandone contemporaneamente la resa estetica. Impertek ha consigliato l’impiego dei supporti Balance in quanto, nonostante si trattasse di una piccola ristrutturazione privata, il cantiere era caratterizzato da diversi elementi di criticità legati non solo alla presenza di differenti quote, ma anche di grondaie, pilastri, alzate e tubazioni per l’irrigazione della siepe da posizionare al di sotto della nuova pavimentazione per migliorarne l’estetica.

Al fine di bypassare queste problematiche, si è provveduto quindi alla posa, su una superficie di 60 mq, di 150 supporti Balance in grado di coprire altezze da 40 a 120 mm e di circa 60 clip tra clip muro, perimetro ed angolare. La scelta della linea Balance ha ridotto notevolmente i tempi di lavorazione e diminuito gli strumenti necessari alla posa. Si è potuto correggere l’inclinazione della superficie di posa fino al 5%, grazie alla testa basculante ottenendo una perfetta planarità della pavimentazione, soprattutto sui punti critici ed irregolari che contraddistinguevano il porticato. Dopo una prima fase di analisi, è stata preparata tutta la strumentazione necessaria in modo da agevolare il lavoro e si è stabilito da dove partire con la posa. Nonostante la consuetudine suggerisse di iniziare dalla parte opposta alla battuta dell’uscio di casa, si è optato per procedere dal lato dell’entrata dell’abitazione, data la presenza di un marciapiede sull’intero perimetro della casa. Fatti i primi accorgimenti e registrata la prima fila di piastrelle quadrate, dal formato 60x60 cm, si è proseguito mantenendo le quote impostate fino al completo rivestimento della pavimentazione preesistente. Per il rifacimento del marciapiede, principale elemento di criticità, sono stati utilizzati dei supporti fissi di altezza 7 mm al fine di dare un minimo di respiro alla pavimentazione, mantenendo l’andamento delle quote del piano di posa.

Le soluzioni Impertek hanno quindi permesso la realizzazione di un porticato funzionale e sicuro, senza rinunciare ad un gradevole risultato dal punto di vista estetico.

Il risultato finale della ristrutturazione.
Le fasi di lavoro dell’istallazione.

VORREI MAGGIORI INFORMAZIONI PER

ABBONARMI

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.