IL giardiniere 005 - Luglio - Agosto 2017

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giardiniere

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PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

IL

Luglio - Agosto 2017

+PRATO E PIANTE Partiamo dal terreno con un approccio biologico

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Nuova area verde privata che guarda verso Oriente

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Le soluzioni da mettere in atto per contrastare il dannoso insetto Popillia japonica Newman

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EDITORIA LE/1

Cosa troverete in questo nuovo numero de ILgiardiniere ? In primo luogo un’adeguata misura tra teoria e pratica. Che poi è il giusto mix che qualsiasi giardiniere dovrebbe possedere per operare nei diversi ambiti di lavoro: conoscere, per fare poi la scelta giusta in cantiere. A partire proprio dalla “qualità” della figura professionale del giardiniere. Daniela Stasi, infatti, ha fatto il punto con Nada Forbici su due questione cruciali: il riconoscimento dei requisiti minimi per l’accesso alla professione di giardiniere e la detrazione fiscale delle opere a verde. Serve una formazione specifica biennale o triennale, post diploma di terza media, e almeno due anni di esperienza sul campo. Un passaggio fondamentale, secondo le associazioni, per dare sostanza concreta ai futuri operatori del settore. Una sostanza che poi si tradurrà in qualità diffusa del lavoro. C’è poi da fare i conti con i parassiti, così Valerio Pasi fotografa la situazione del Papillia japonica Newman, sempre più presente sul territorio italiano. Nel suo pezzo, Pasi evidenzia i notevoli danni che può provocare l’insetto, visto che si nutre di circa 300 specie vegetali, e ci segnala le caratteristiche, i numeri e le soluzioni da mettere in atto per limitarne la diffusione. E sempre pratico è il contributo di Camillo de Beni, che nel suo articolo ci indica quali sono le strategie per la buona salute del tappeto erboso e delle piante, alla luce dell’introduzione del PAN. La soluzione? Un approccio biologico per adeguarsi alle nuove norme senza compromettere la qualità del proprio lavoro. E il giusto mix tra teoria e pratica deve tener presente anche delle novità in materia legislativa, come le nuove Linee guida per la gestione del verde urbano pubblicate dal Ministero dell’Ambiente, oltre che delle preferenze in termini di “verde” espresse dai consumatori, che emergono dalla ricerca di Houzz, la piattaforma online leader mondiale nell’arredamento, progettazione e ristrutturazione d’interni e d’esterni. Insomma, il giardiniere deve conoscere teoria e pratica, tendenze e nuovi strumenti, interpretare esigenze e offrire innovative soluzioni. Con questo stesso mix abbiamo realizzato il nuovo numero del nostro giornale. Buona lettura!

@Lab_VERDE N°005

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EDITORIA LE | 2

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IL MEDICO D PIANTE

n invito casuale tramite email, una telefonata di un amico agronomo e alla fine mi sono trovata ad assistere a un'iniziativa formativa di Regione Lombardia, il giorno dopo del mio ritorno da New York, ancora stordita dal jet-lag. Ma come spesso accade, quando ci si lascia guidare dall’intuito, i fatti ci sorprendono e ci coinvolgono. Così nel corso di quella mezza mattina dedicata a comprendere “l’impegno di Regione Lombardia contro le avversità che colpiscono il verde pubblico e ornamentale” mi sono ricordata del ruolo importante che svolgono alcuni uffici pubblici e soprattutto alcune figure professionali come il fitopatologo - il medico delle piante - e il meno conosciuto ma altrettanto utile entomologo - lo studioso degli insetti. Spesso non abbiamo la percezione di come alcuni organismi risultino dannosi al nostro ambiente e quale impatto economico, sociale, occupazionale possano avere, non solo in termini aziendali ma anche ambientali, a discapito della biodiversità e della sicurezza alimentare. Il tema è assai complesso e articolato ma ho notato come, in seguito ai cambiamenti climatici, l’invasione biologica di organismi provenienti da territori lontani richieda sempre più una normativa adeguata, un controllo scrupoloso delle frontiere ma anche una ricerca di antagonisti naturali per contenere disastri ambientali.

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N°005

Nemmeno noi addetti ai lavori forse sappiamo quanto il contributo di questi “angeli” evitino o riducano situazioni di moria di specie, sopratutto in questi ultimi anni. Ancora poche sono le amministrazioni pubbliche che hanno tra i loro regolamenti a verde, norme per la lotta biologica alle più comuni malattie delle piante. Quelle che in un passato recente erano considerati dei casi rari di malattie ora sono frequenti, cicliche e temute. E non è solo il commercio di importazione spregiudicato o incosciente a essere la causa di perenne calamità, anche il turismo con incauti spostamenti di materiali vegetali ha contribuito non poco. Chi opera nel verde dovrebbe avere un rapporto collaborativo costante e continuativo con queste figure perché avere la padronanza nel riconoscere per tempo una malattia aiuta a ridurre i danni. Ci sono istituzioni, come la Fondazione Minoprio, che hanno realizzato delle schede informative di carattere divulgativo, chiare, semplici, alla portata di tutti per educarci a individuare queste malattie e gli insetti nemici. Inoltre la Fondazione è dotata di un Laboratorio Fitopatologico Regionale, nato a supporto del Servizio Fitosanitario Regionale Lombardo, che ha come compiti quello di vigilare, tutelare e studiare le produzioni vegetali e, più recentemente, di adottare una prevenzione, verso l’introduzione da Paesi terzi, di nuovi patogeni e parassiti dannosi. La sua attività di consulenza e analisi è rivolta ad aziende agricole, enti, parchi, comuni, professionisti del verde ma anche a privati cittadini. Inoltre opera nel settore della cooperazione internazionale attraverso la gestione e la realizzazione di progetti di gemellaggio amministrativo con i Paesi prossimi alla Comunità Europea, in qualità di organismo accreditato (Mandated Body) dalla Commissione Europea. Dunque abbiamo specialisti, per citarne alcuni, che lavorano per migliorare il nostro ambiente, ma il loro lavoro è vanificato se noi tutti non riconosciamo l’importanza della


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Chi opera nel verde dovrebbe avere un rapporto collaborativo costante con il fitopatologo perché riconoscere per tempo una malattia aiuta a ridurre i danni loro costante e non visibile ricerca e per primi, non adottiamo quelle misure preventive utili, per non ammalare ulteriormente la natura che ci circonda e la nostra salute. Come? È importante fare capire ai clienti di farsi delle domande e porle al proprio giardiniere di fiducia: per esempio dovrebbero chiedere quali attenzioni avere per controllare la stabilità delle piante ed evitare ristagni d’acqua, o come evitare di buttare getti d’acqua sul tronco che possano asfissiare le piante. E ancora, come consociare bene le specie tra loro, perché anche le piante hanno delle preferenze. Ci sono dei funghi, degli strani insetti, una melata bianca? Il cliente dovrebbe avere la sensibilità di chiedere a voi giardinieri di adottare una lotta biologica con antagonisti naturali. Insomma tutti siamo chiamati a una maggiore responsabilità, ogni volta che abbiamo un dubbio dovremmo pensare di chiamare il dottore delle piante. Tante ansie sarebbero placate e impareremmo sempre nuove cose. È la cultura della conoscenza che deve essere insegnata e praticata, è un compito per tutti che non possiamo più delegare a nessuno.

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Il cantiere

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Passi da gigante

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Pronte le linee guida per la gestione del verde urbano

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Un alieno in espansione

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di Daniela Stasi

a cura di Francesco Tozzi di Valerio Pasi

Obiettivo benessere

testo e foto di Marilena Baggio

smart 30 Prima di potare, guarda

di Marta Meggiolaro

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Fame di cultura verde

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Sta bene ovunque

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Precisione in quota

di Filippo Terragni

di Nora Adamsberg di Daniela Stasi

36 In spalla e via...

di Nora Adamsberg

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Giardini, cosa vogliono i clienti

a cura di Filippo Tommaseo

gestione 42 Dal primo incontro

al contratto

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Concentriamoci sul terreno

di Camillo De Beni

50 Oltre le mode del momento

di Anna Piussi

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Il mezzo giusto al momento giusto

di Daniela Stasi in collaborazione con Lidia Furlan

scoperte 58 Anteprima Plantarium di Matteo Ragnisoluzioni Tecnologie innovazione 60 E luce fu!

SOMMARIO N°005

di Irene Nuvola


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Camillo De Beni, Viola Delfino, Lidia Furlan, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

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Veloce come il vento

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Al sicuro con stile

ASSOCIATA AD

di Nora Adamsberg di Viola Delfino

e d i z io n i

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

Laboratorio

verde

rubriche 05 Editoriale/1

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Businessverde.com • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario

06 Editoriale/2

Rappresentante e collaborazioni: • DIYandGARDEN.com • bricoliamo.com • Blossom Zine

di Francesco Tozzi

di Marilena Baggio

inoizulos enoiz avonni eigolonceT Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai 26 News destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento

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sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO

CAMILLO DE BENI

Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.

Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

LIDIA FURLAN

VALERIO PASI

Laureata in discipline artistiche a Ca’ Foscari (VE), esperta in comunicazione ad ampio spettro, formatasi agli esordi come ufficio stampa presso il Circuito Teatrale Veneto Arteven, da dieci anni lavora per Venpa. Appassionata di scrittura, paesaggio e poetica urbana, ha esordito a maggio con la sua prima pubblicazione letteraria, Lo Spazio Obliquo, edizioni Saecula. Promuove un progetto di arredo urbano denominato #fullcolor, che prevede consulenza e fornitura a condizioni agevolate di piattaforme aeree e progettazione artistica dell’Associazione Blq di Bologna.

Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.

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ANNA PIUSSI

MATTEO RAGNI

Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

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IL CANTIERE | attualità

Passi da

gigante Abbiamo chiesto a Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia, di fare il punto su due questioni cruciali: il riconoscimento dei requisiti minimi per l’accesso alla professione di giardiniere e la detrazione fiscale delle opere a verde. Le nostre domande hanno trovato risposta di Daniela Stasi

PIÙ VOCE AL SETTORE

I segnali di tale evoluzione sono lampanti e ben visibili anche tra i non addetti lavori. Il primo, forte e chiaro, è stato il riconoscimento giuridico della professione del giardiniere, di colui che si occupa della costruzione e manutenzione professionale del verde pubblico e privato, novità introdotta dal nuovo Collegato Agricoltura approvato con la Legge n. 154/2016; l'articolo 12, di fatto, inquadra l'esercizio dell'attività di manutenzione del verde. Il secondo indizio, altrettanto evidente, è l'incarico

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uello del verde è un settore che sta conoscendo un profondo cambiamento. Finalmente, aggiungiamo a gran voce. Come ben sappiamo, fino a poco tempo fa il verde era considerato un segmento marginale. Ora, grazie alla perseveranza di associazioni e professionisti impegnati in prima linea, non solo sta ottenendo il giusto riconoscimento, ma sta iniziando a essere considerato elemento di sviluppo della green economy. E quindi tra i settori fondanti la nostra economia.

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conferito al presidente di Assofloro Lombardia, Nada Forbici, come consulente dell'on. Maurizio Bernardo, presidente della VI Commissione Permanente Finanze, all’interno della Consulta di esperti della Camera dei Deputati, nell’ambito delle materie riguardanti il florovivaismo, lo sviluppo e la cura del verde. Un risultato importante perché il settore - e ribadiamo finalmente – ha l’opportunità di portare le proprie istanze e contribuire allo sviluppo e alla concretizzazione di progetti, cui sta lavorando da anni, a favore del verde.

GARANZIA DI PROFESSIONALITÀ

Per quanto riguarda la figura professionale del giardiniere, si è acceso il dibattito sul riconoscimento dei requisiti minimi per poter esercitare l'attività (aprendo la Partita Iva come costruttore e manutentore del verde). Attualmente la Legge prevede un attestato di idoneità, senza però l'obbligo di requisiti minimi di accesso indispensabili, invece, per una garanzia di professionalità per il corretto svolgimento dell'attività e per offrire garanzie ai fruitori del servizio. «Il nostro obiettivo è definire i requisiti minimi per ottenere l'idoneità, equiparando il riconoscimento professionale dei giardinieri ad altre professioni», spiega Nada Forbici. «Chiediamo una formazione specifica biennale o triennale, post diploma di terza media, con almeno duetre anni di esperienza sul campo, oppure una equa esperienza lavorativa. È fondamentale istituire dei requisiti minimi, altrimenti il rischio è di deprime-

È fondamentale istituire dei requisiti minimi, altrimenti

il rischio è di deprimere e affondare la professionalità anziché qualificarla

re e affondare la professionalità anziché qualificarla, andando ad aggiungere solo un altro aggravio burocratico. Questa questione richiede l'istituzione di un tavolo tecnico nazionale specifico a cui possano partecipare anche gli imprenditori, coloro che conoscono le specificità e le necessità concrete del settore. Solo così si può creare aderenza con l'economia reale». E proprio mentre scriviamo questo articolo riceviamo la notizia della presentazione al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, on. Maurizio Martina, di due interrogazioni parlamenI NUMERI DEL MERCATO tari, una alla Camera e una Oggi il fatturato del settore florovivaistico al Senato, per richiedere la a livello nazionale è pari a 2,5 miliardi “costituzione di un tavolo di di euro, con ben 30mila aziende per un lavoro nazionale con il mondo totale di 180mila addetti. All’interno imprenditoriale del settore florodi questo mondo, la manutenzione del vivaistico”, coinvolgendo anche il verde rappresenta una componente Coordinamento Nazionale Filiera importante. Florovivaistica e del Paesaggio (CNFFP).

COSA SI CHIEDE • Formazione specifica biennale o triennale, post diploma di terza media • Almeno duetre anni di esperienza sul campo • In alternativa alla formazione specifica, un’equa esperienza lavorativa

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IL CANTIERE | attualità

LOTTA AL LAVORO SOMMERSO

La questione del riconoscimento dei requisiti minimi non è la sola. Tra i progetti di legge all'esame della Commissione c’è la proposta di legge Bernardo, Tentori e il DDL Susta: “Introduzione dell'articolo 16-ter del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazione delle spese per interventi di 'sistemazione a verde' di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private”.

«La detrazione fiscale per il verde è una misura che, oltre a incentivare il singolo privato all’incremento e alla riqualificazione del verde, si rende necessaria anche per contrastare il lavoro sommerso, vera piaga del settore che deprime il sistema imprenditoriale e permette il proliferare di operatori con scarsa o pressoché nulla professionalità», continua Forbici. Gli sgravi fiscali andrebbero a interessare differenti tipologie di lavori, in primis la messa a dimora di piante e arbusti, il rifacimento dei manti erbosi, l'adeguamento di impianti di irrigazione, i lavori di restauro e recupero del verde relativo a giardini storici privati. Come andrà a finire? «Lo sapremo al termine della definizione della Legge di Bilancio, a fine anno», conclude Nada Forbici. «Però il 27 settembre, con il prossimo importante appuntamento alla Camera dei Deputati, sarà una data importante: il sistema imprenditoriale e le istituzioni esorteranno il Governo a una misura sulla Legge di Bilancio, che possa, attraverso la detrazione fiscale, incentivare un verde di qualità per un ambiente sostenibile a supporto del sistema imprenditoriale».

ESPERTI IN AZIONE L’on. Maurizio Bernardo, presidente della VI Commissione Permanente Finanze, ha istituito una Consulta di esperti, coinvolgendo alcuni rappresentanti del mondo delle associazioni, delle professioni, delle università e delle imprese. Il florovivaismo è entrato a far parte della consulta con la nomina di Nada Forbici (nella foto), presidente dell’Associazione Regionale Assofloro Lombardia e dell’Associazione Florovivaisti Bresciani, scelta dalla Commissione Finanze tra i 100 esperti che elaboreranno proposte e progetti nell’interesse del Paese. La Consulta composta da presidenti di associazioni di categoria, ordini professionali, accademici e rappresentanti di enti no profit, si riunisce da diversi mesi a Milano e Roma per elaborare proposte e progetti. Sono coinvolti diversi settori: finanza e fisco, formazione e lavoro, commercio e servizi, ricettività e turismo, welfare e sicurezza, sviluppo del territorio, ambiente e cultura, con un occhio attento al sociale. In base alle competenze sono stati creati sei macro gruppi il cui ruolo è supportare con competenza tecnica, ognuno per il proprio settore, la presidenza affinché possa legiferare.

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IL CANTIERE | pianificazione

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n piccolo passo indietro di qualche anno. In linea con le tendenze politiche internazionali ed europee in materia di sviluppo sostenibile e di conservazione della biodiversità, l’Italia si è dotata nel 2013 di una Legge apposita nell’ambito dei verde pubblico (si tratta delle Legge n.ro 10 del 14 gennaio 2013, intitolata Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani). Con questa legge si è istituito anche il Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, al quale il Parlamento ha affidato numerosi e delicati compiti: fra questi, quello di monitorare l’applicazione della nuova legge da parte delle amministrazioni più vicine al territorio, cioè i Comuni, e promuovere l’attuazione attraverso un continuo e attento supporto agli stessi, quali attori principali – nel disegno legislativo – del pro-

cesso di definizione e orientamento delle politiche locali di sviluppo del verde. Una legge ben articolata, utile, ma mancava uno strumento. Pratico. Ed ecco che torniamo al presente. Il Comitato ha redatto e pubblicato, dopo un proficuo confronto con Anci (Associazione Nazionali dei Comuni Italiani), le Linee Guida per la gestione del verde pubblico, a cui seguiranno ulteriori comuni approfondimenti e integrazioni su temi specifici.

INDIRIZZI TECNICI OMOGENEI

Come spiega Massimo Atelli, presidente del Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, che fa capo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’obiettivo è quello di corrispondere all’esigenza diffusa di disporre di indirizzi tecnici omogenei sul territorio nazionale

Pronte le

linee guida per la gestione del verde urbano

Un lavoro di concerto tra Ministero e Anci, per redigere uno strumento pratico per i Comuni e gli operatori del settore. Indicazioni tecniche per sviluppare, curare e salvaguardare il patrimonio nazionale. Utili anche per le aziende che lavorano con le amministrazioni a cura di Francesco Tozzi N°005

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IL CANTIERE | pianif icazione

ALCUNI NUMERI Dagli ultimi dati Istat (anno 2015) risulta che nei 116 capoluoghi di provincia italiani: • il Piano del verde è presente in meno di una città su 10 • il Regolamento del verde nel 44,8% dei casi • il Censimento del verde è realizzato da tre città su quattro

a supporto delle politiche di governo del ricco e diverso patrimonio verde delle nostre città. Patrimonio che, e questo vale in special modo per la componente arborea, ha raggiunto in molti casi la maturità fisiologica: le alberature storiche dei nostri si trovano spesso in condizioni inadeguate rispetto alle esigenze biologiche e fisiologiche delle specie che le compongono e mutate rispetto al momento della loro realizzazione. Con ciò che ne consegue anche in termini di sicurezza ed incolumità dei centri urbani. L’esigenza, quindi, era proprio quella di mettere a punto strumenti conoscitivi e decisionali, e il documento va proprio in questa direzione, capaci di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle sollecitazioni poste dalle aree urbane in epoca di forti cambiamenti, non solo ambientali, ma anche sociali ed economici.

APPROCCIO SISTEMATICO

«La questione non è evidentemente solo tecnica», afferma sempre Atelli. «Dagli ultimi dati Istat (anno 2015) risulta che nei 116 capoluoghi di provincia italiani, il Piano del verde è presente in meno di una città su 10, il Regolamento del verde nel 44,8% dei casi e il Censimento del verde è realizzato da tre città su quattro. Dove una visione in materia di verde urbano manca, si procede per interventi d’urgenza per la messa in sicurezza dei siti o impedendo l’accesso alle aree con piante pericolose, addirittura eliminandole». Occorre decisamente invertire la rotta. «Anzitutto nell’approccio:

il tema del verde pubblico deve essere affrontato in modo sistematico e le Amministrazioni Comunali devono poter contare su risorse e strumenti tecnici idonei per una corretta pianificazione, progettazione, gestione e fruizione degli spazi verdi al fine di massimizzare i numerosi benefici ambientali minimizzando i rischi», precisa Atelli. Fra le misure essenziali per avere città più verdi (e quindi più sane, più attrattive, meglio tenute e con minor spesa: in una parola più vivibili), le Linee guida indicano il censimento del verde, il sistema informativo territoriale, il regolamento del verde e il bilancio arboreo, da far confluire in una visione d’insieme nella cornice di una corretta progettazione del verde urbano, in un’ottica orientata alla sostenibilità ambientale ed economica. Cruciale è il tema della formazione degli operatori, anche della comunicazione, nonché il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella gestione e valorizzazione partecipata di questo importante bene comune. Un importante passo in avanti per quanto riguarda la gestione del verde urbano è rappresentato proprio da queste nuove Linee guida. Ora tocca alla responsabilità dei singoli Comuni, degli operatori, dei cittadini.

CHI HA REALIZZATO IL DOCUMENTO Coordinamento Comitato per lo sviluppo del verde pubblico Associazione Nazionale Comuni Italiani Collaborazioni Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Conaf ) Centro Studi Conaf Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

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Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Direzione per la Protezione della Natura e del Mare Comune di Torino Comune di Treviglio Comune di Firenze Comune di Cervia Comune di Catania


IL CANTIERE | in pratica

Criteri per la realizzazione delle aree verdi Ecco le regole principali che si seguiranno nella progettazione e costruzione dei nuovi spazi L’Indice generale delle nuove Linee guida è articolato in sette diversi capitoli: conoscenza e regolamentazione del verde, pianificazione strategica del verde, il piano di monitoraggio e gestione del verde, indicatori per un governo del verde di qualità, formazione degli addetti, comunicazione e partecipazione pubblica. Ecco un approfondimento pratico introdotto dalle Linee. Criteri per la realizzazione delle aree verdi Le nuove realizzazioni dovranno essere progettate considerando come prioritario il loro inserimento nel sistema del verde urbano esistente, allo scopo di costituire elementi integranti alla rete di spazi verdi esistente. L’organizzazione spaziale delle nuove realizzazioni dovrà perseguire il massimo accorpamento delle aree evitando frammentazioni e collocazioni residuali delle singole superfici, garantendo qualità estetica e funzionale e ottimizzando i costi presenti e futuri attraverso, ad esempio, la corretta scelta di specie vegetali e l’adozione di soluzioni tecniche a bassi input. Naturalmente tali criteri progettuali riguardano sia la componente biotica, che quella abiotica. Tra i principali si ricordano: • Semplificazione (non banalizzazione) della composizione delle aree: disposizione vialetti, disposizione delle superfici con arbusti, collocazione oculata degli arredi, tipologia di arredi che facili la manutenzione e la pulizia, riduzione del numero degli ostacoli all’interno dell’area e attenzione della distanza tra gli stessi, valutazione delle pendenze delle scarpate, eccetera. • Progettazione orientata a una bassa esigenza gestionale. • Durabilità dell’opera nel tempo. • Riduzione impiego energetico per la costruzione e in fase d’esercizio. • Uso di materiali ecocompatibili e materiali riciclati. • Filiera corta dei materiali con preferenza verso quelli di provenienza locale. • Progetto orientato al risparmio dell’acqua, sia nella scelta della composizione specifica, sia individuando opzioni di ricarico delle falde con l’acqua meteorica. • Riduzione della produzione dei rifiuti in fase realizzativa e gestionale. • Reinserimento di pratiche agronomiche abbandonate. • Orientamento alla connettività ecologica e alla biodiversità, ad esempio agevolando composizioni vegetali miste rispetto a quelle in purezze, utilizzando specie che permettano l’alimentazione e il rifugio per insetti, uccelli e piccoli mammiferi e dell’avifauna. Per quanto riguarda gli impianti e le reti tecnologiche, i nuovi interventi dovranno essere orientati a: • Integrare sistemi che incrementino la qualità di acqua trattenuta dalle aree verdi e sistemi fognari che prediligano lo smaltimento delle acque meteoriche attraverso il suolo in modo da agevolare il carico delle falde, rallentandone al contempo il deflusso verso i collettori idraulici e il sistema fognario urbano. • Utilizzare sistemi di illuminazione ad alta efficienza energetica. • Impiegare sistemi di irrigazione automatica del tappeto erboso, oltre che di alberi e cespugli su tutte le aree verdi realizzate su soletta (verde pensile ed aree verdi realizzate al di sopra di tunnel ferroviari o stradali, dove la potenza del terreno non garantisca la crescita e la sopravvivenza regolare delle specie vegetali).

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Un alieno in

espansione L’insetto Popillia japonica Newman è sempre più presente sul territorio italiano. I danni sono notevoli, visto che si nutre di circa 300 specie vegetali. A voi le caratteristiche, i numeri e le soluzioni da mettere in atto testo, foto e grafici di Valerio Pasi

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n insetto alieno in forte crescita: Popillia japonica Newman. Sin dal 2014 è stata segnalata la presenza di un insetto di nuova introduzione per il territorio italiano nei dintorni degli aeroporti di Malpensa (VA) e Cameri (NO): si tratta di un coleottero rutelide di origine giapponese il cui nome scientifico è Popillia japonica Newman. È un insetto da quarantena nella direttiva europea 2000/29 CE e pertanto soggetto alle misure di lotta obbligatoria previste dal decreto ministeriale del 17 marzo 2016. Altrove in Europa è presente solamente nelle isole Azzorre, mentre è molto diffuso negli Stati Uniti, in Canada e nell’isola di Kunashir in Russia.

FAMELICO E DANNOSO

Dal 2014 al 2017 tra Piemonte e Lombardia l’insetto si è espanso molto (vedi grafici) e molto recentemente si è avuta notizia del ritrovamenIL CASO NEGLI USA L’insetto negli Stai Uniti è stato introdotto nel periodo 1906/1911 e in seguito ritrovato e identificato in un vivaio di Riverton, New Jersey, nel 1916. Da allora la sua presenza si è espansa sino a comprendere 34 Stati corrispondenti a circa la metà del territorio statunitense, nonostante i provvedimenti intrapresi e la lotta diretta contro l’insetto, che hanno visto come protagonisti della lotta chimica anche il DDT e l’Aldicarb. È stato stimato che gli interventi per contrastare l’insetto costino alle aziende che coltivano tappeto erboso e piante ornamentali oltre 450 milioni di dollari ogni anno, mentre la perdita economica ammonta a circa la metà.

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to di alcuni adulti all’interno di una trappola in Svizzera, vicino al confine con la Lombardia. L’insetto assomiglia alle cetonie nostrane, dalle quali si differenzia a prima vista per la presenza di ciuffi di peli bianchi che appaiono come cinque puntini per ogni lato dell’addome e altri due all’estremità. Le dimensioni dell’adulto variano tra i 5-7 mm di larghezza e gli 8-10 mm di lunghezza. La colorazione del corpo si differenzia: capo e pronoto sono di colore verde con riflessi metallici mentre le elitre sono marrone bronzo o rame, sempre con riflessi metallici. Il maschio, che solitamente ha dimensioni inferiori rispetto a quelle della femmina, quando è posato su di una foglia tiene il secondo paio di zampe distese verso l’alto, a bandiera, forse per segnalare alle femmine la sua disponibilità. La caratteristica più eclatante di questo insetto è però la straordinaria polifagia, ovvero l’attitudine a cibarsi di un numero estremamente elevato di specie vegetali, che è stimato


SPECIE SENSIBILI A POPILLIA JAPONICA Tiglio - Tilia spp.

Ciliegio - Prunus avium

Pesco - Prunus persica

Amolo - Prunus pissardii

Olmo - Ulmus spp.

Salice - Salix spp.

Platano - Platanus spp.

Pioppo nero - Populus nigra

Ontano nero - Alnus glutinosa

Albicocco - Prunus armeniaca

Susino - Prunus domestica

Biancospino - Crataegus monogyna

Prugnolo - Prunus spinosa

Glicine - Wisteria sinensis

Vite americana - Parthenocissus spp .

Vite - Vitis vinifera

Rovo - Rubus spp.

Rosa - Rosa spp.

Luppolo - Humulus lupulus

Mirtillo - Vaccinium spp .

Nocciolo - Corylus avellana

Mais - Zea mais

IDENTIKIT in circa 300. Tra le specie che sono più appetite, in base ai monitoraggi effettuati, troviamo sia piante spontanee che piante coltivate (vedi tabella). Gli insetti adulti si nutrono delle foglie delle piante, spesso riducendole in scheletro poiché non attaccano le nervature: i danni possono essere anche molto estesi, in quanto sovente si riuniscono in gruppi anche molto numerosi, cosa facilitata dall’emissione di specifici feromoni di aggregazione che fungono da richiamo per altri individui e dalla risposta delle piante, le quali emettono sostanze volatili che possono attrarre anche altri coleotteri defogliatori. Vengono divorati anche fiori e frutti, anche se in misura più ridotta rispetto le foglie.

Nei grafici ben ben visibile la crescita dell’insetto Popillia japonica Newman in Italia dal 2014 al 2017.

• L’insetto assomiglia alle cetonie nostrane, da cui si differenzia per la presenza di ciuffi di peli bianchi che appaiono come cinque puntini per ogni lato dell’addome e altri due all’estremità • Le dimensioni dell’adulto variano tra i 5-7 mm di larghezza e gli 8-10 mm di lunghezza • Si ciba di circa 300 specie vegetali N°005

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IL CANTIERE | tecniche

È un insetto da quarantena nella direttiva europea 2000/29 CE e pertanto soggetto alle misure di lotta obbligatoria

UOVA NEI PRATI

Gli insetti femmina adulti, una volta che si sono riprodotte, depongono le uova nel terreno, preferibilmente nei prati di graminacee, ma non disdegnano anche altre specie, come ad esempio rovo, rosa e mirtillo. Le uova sono molto piccole (1,5 mm) e le larve che schiudono variano molto in dimensione a seconda dell’età e sono quelle tipiche dei coleotteri scarabeidi, come quelle dei maggiolini, dalle quali si differenziano solo per una disposizione tipica dei peli sull’estremità dell’addome. Durante la vita, che mediamente dura 30-45 giorni, una femmina può deporre circa 50 uova. Le larve si nutrono di radici per tutta la loro vita, sino a che diventano pupe. Sulla base delle osservazioni effettuate, lo sfarfallamento dallo stadio pupale avviene tra il mese di maggio e il mese di giugno, con un picco della presenza di adulti tra giugno e agosto. Con il mese di ottobre cessano gli sfarfallamenti degli adulti. I danni che le larve creano ai tappeti erbosi e ai prati permanenti possono essere anche molto gravi, con la formazione di chiazze o addirittura larghe estensioni di tappeto morto.

RISULTATI INCORAGGIANTI

Poiché si tratta di un organismo da quarantena, i servizi fitosanitari di Piemonte e Lombardia si

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sono attivati sin dai primi ritrovamenti, effettuando dapprima campagne di monitoraggio e in seguito predisponendo piani di cattura massale con trappole attivate da feromoni e attrattori (geraniolo). Nel 2016 sono state posizionate in Lombardia più di 2.300 trappole, che hanno catturato più di 10 milioni di insetti adulti. Sempre nel 2016, in Lombardia, sono stati effettuati prove di controllo delle larve con due antagonisti biologici: un fungo (Metarhizium anisopliae) e tre ceppi di nematodi entomopatogeni (Heterorhabditis). Con il fungo sono stati effettuati due trattamenti: uno a maggio su 146 ettari e uno tra settembre e ottobre su 178 ettari, mentre con i nematodi è stato effettuato un trattamento su 60 ettari. I risultati sono stati incoraggianti, tanto che ad agosto 2017 la Regione Piemonte applicherà su ben 740 ettari del comprensorio del Parco del Ticino il prodotto Nematop costituito da nematodi Heterorhabditis bacteriophora. DA SAPERE E DA FARE Dal punto di vista del giardiniere, è bene conoscere e identificare correttamente l’insetto adulto, in modo da poter intervenire quando richiesto con trattamenti insetticidi utilizzando i prodotti comunemente utilizzati per gli insetti in ambito civile (PMC) purché in etichetta sia indicato l’uso su alberi, arbusti e vegetazione in genere. Il privato può intervenire da sé con prodotti per piante ornamentali (PPO) o con prodotti fitosanitari qualora si tratti di coltivazioni. Contro le larve, che possono essere confuse molto facilmente con quelle dei maggiolini estivi (Rhizotrogus aestivus, Amphimallon solstitiale, Amphimallon majale), ma che comunque provocano gli stessi danni, la lotta deve essere effettuata con antagonisti (nematodi) oppure con prodotti fitosanitari registrati per i tappeti erbosi che contengano Metarhizium anisopliae o con prodotti non fitosanitari che comunque contengano Metarhizium anisopliae, spesso in miscela con Bauveria bassiana. Occorre anche prestare attenzione al materiale di risulta dalla manutenzione dei giardini, in quanto, sebbene gli insetti adulti volino via facilmente quando disturbati, potrebbero anche rimanere tra le fronde recise. Il consiglio è quello di conferire il materiale all’interno della zona delimitata o di procedere alla triturazione sul posto prima di iniziare il trasporto al di fuori della zona delimitata.



IL CANTIERE | il progetto

da gestire, fonte di ansia e stress, ma un luogo che fosse il prolungamento delle attività nelle stanze della casa, fruibile e a bassa manutenzione.

SPECIE DA EVITARE

Parterre ingresso lato destro I NUMERI • 1.200 mq di superficie • 9 alberi • 350 arbusti di nuovo impianto • due anni di lavori, dal 2015 al 2017

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uattro bimbi dai due agli otto anni, simpatici e chiassosi, una mamma tranquilla e curiosa, un papà ansioso e poco incline al verde sono i fruitori di questo nuovo giardino di una villa in un piccolo paese della campagna lombarda. Dunque prima ancora di comprendere le necessità pedologiche, climatiche e botaniche locali per progettare il nuovo giardino era necessario affrontare un lavoro pedagogico con i suoi fruitori, accompagnandoli a comprendere non solo il valore estetico ma anche i vantaggi in termine di benessere. Il compito arduo era far innamorare il padre e la madre del proprio futuro giardino ascoltando le loro esigenze ma coinvolgendoli da subito nel progetto. Il giardino non doveva essere uno spazio ulteriore

Ma questo non era il solo problema da affrontare. L’interessante contesto ambientale, costituito da un nucleo di antica formazione con vecchie corti rurali e una campagna coltivata (colture orticole) con ai margini boschi di latifoglie a media densità, era stato ridotto negli anni ’90 da uno sviluppo intenso di villette bifamiliari. A questo impatto urbanistico si aggiungeva, negli ultimi anni, anche un crescente sviluppo di malattie delle piante, tanto che nel regolamento a verde del Comune è diventata obbligatoria la lotta a: processionaria del Pino (Traumatocampa pityocampa), cancro colorato del Platano (Ceratocystis fimbriata), ruga defogliatrice (Hyphantria Cunea Drury), tarlo asiatico (Anoplophora chinensis), colpo di fuoco batterico delle pomacee (Erwinia Amylovora) e vaiolatura delle drupacee (Sharka). Dunque molte specie dovevano essere evitate per non creare un ambiente “potenzialmente” malato con grave danno all’ambiente e alle tasche del proprietario. Di contro la committenza richiedeva un giardino profumato, colorato, che reggesse l’urto dei bambini. A tali richieste si aggiungevano mie considerazioni quali il rispetto del microclima del luogo, con specie possibilmente autoctone e proporzionate alla dimensione dello spazio e in sintonia con il carattere della villa.

Obiettivo

benessere

Eccovi i dettagli di un giardino privato realizzato nella campagna lombarda secondo i principi del Feng Shui. Progettare una nuova area verde andando oltre le proprie conoscenze e coniugando culture differenti può portare risultati inaspettati testo e foto di Marilena Baggio

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SGUARDO A ORIENTE

Per far comprendere l'importanza del verde a tutta la famiglia, e in particolare al padre, è stato introdotto, secondo la medicina tradizionale cinese, il concetto del biotipo che caratterizza ogni persona. Infatti ogni giardino vive in funzione di chi lo abita e una valutazione importante è stata quella di definire le caratteristiche delle piante secondo il biotipo del “padrone” di casa, come lo definisce l’antica arte del Feng Shui. Può sembrare un concetto assai lontano dalla nostra cultura occidentale, tuttavia anche gli antichi padri della medicina conventuale lo applicavano. Può essere inteso come un gioco, ma su persone

il suo biotipo principale secondo i cinque sensi, a vantaggio anche degli altri componenti della casa. Dai dati in nostro possesso il numero natale predominante è il 2, raffigurante la terra, per cui le specie sono state selezionate considerando diversi aspetti: un portamento ben radicato, come lo spirito pratico del padre, il colore giallo (per l’effetto stimolante nello studio e nell’apprendimento) e marrone (che suggerisce stabilità, comodità e sicurezza); per superare gli episodi di stanchezza acuta causata dal suo pensare ossessivo risultava utile favorire il tatto accarezzando le diverse foglie delle erbacee per ristabilire un rapporto equilibrato con le diverse situazioni della vita; l’odorato è favorito dalla Lavan-

Il lato ovest. afflitte da forte stress lavorativo ha un particolare beneficio. Così nella definizione della persona secondo la suo psiche e soma, le piante possono aiutare a migliorare l’umore e dare benessere: le piante in quanto esseri viventi instaurano un rapporto di sinergia ed empatia come gli esseri umani. Infatti ci sono specie che ci piacciono e altre no, solo che spesso non ci chiediamo il perché. Ultimamente le neuroscienze stanno lavorando molto nel cercare benefici e rapporti tra esseri vegetali e umani. Dalla definizione del numero natale del proprietario, sempre secondo i principi della medicina tradizionale cinese, è stato possibile capire qual fosse

BIOTIPO: PERCHÉ? Per biotipo in medicina si intende il complesso dei caratteri, ereditari e non, che fanno parte del patrimonio costituzionale di un individuo. Compito del medico è comprendere la costituzione o il biotipo di ogni persona e individuare così la predisposizione ad ammalarsi di una particolare malattia. Ogni biotipo include una specifica sensibilità a situazioni ambientali, climatiche, alimentari ed emozionali. La medicina cinese ha classificato gli individui in cinque biotipi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua. Non esistono biotipi “puri”, più spesso infatti sono misti, però nella clinica è utile individuare la predominanza di uno o due biotipi per un corretto inquadramento e trattamento. Per comprendere meglio i biotipi è utile lo studio delle corrispondenze sulla base dei cinque elementi. N°005

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IL CANTIERE | il progetto

LE PAROLE CHIAVE • Semplicità • Sicurezza • Facilità di gestione • Bellezza • Cura • Gioco

dula angustifolia che aiuta a vincere il malumore e le indisposizioni; per il gusto la Gaultheria procumbens è una specie dall’effetto antalgico e analgesico e viene utilizzata come sciroppo; infine, per quanto riguarda l'udito, il Phyllostachys nigra rilassa con il passaggio del vento tra le foglie producendo suoni. Per comprendere la complessità delle specie e le loro proprietà fitoterapiche è stato effettuato uno screening botanico, accompagnato dalle foto delle specie, oltre agli “scenari stagionali” per avere con un solo colpo d’occhio la tavolozza dei colori del giardino.

MASCHERARE O EVIDENZIARE

In seguito alle premesse progettuali è stato quindi deciso per un albero monumentale e pochi altri più piccoli, di sicuro effetto scenico e nello stesso tempo necessari per mascherare o evidenziare viste o ingressi. Ad esempio un grande Gingko biloba nel grande prato su cui far cadere l’occhio e che maschera l’ingresso secondario; oppure un Prunus serrulata 'Amanogawama', con il suo profumo intenso e i suoi fiori a corolla doppia all’ingresso principale, che valorizza lo spazio di rappresentanza (secondo il Feng Shui è di benvenuto e di buon auspicio); oppure un boschetto di Prunus avium per mascherare l’angolo e aumentare il senso di profondità. Altro elemento di valorizzazione del giardino per dare profondità e sicurezza sono i diversi tipi di siepi alte e basse sempreverdi. Il perimetro è definito da una Thuja plicata 'Atrovirens' resistente agli urti, molto rustica e di rapida crescita; mentre la zona bimbi da una Lonicera tatarica che dà fiori violetto, è atossica e ricorda la forma sinuosa del serpente. Il patio interno, in parte, è in asse con il

ALBERI A EFFETTO SCENICO • Gingko biloba • Prunus serrulata ‘Amanogawama’ • Boschetto di Prunus avium • Thuja plicata ‘Atrovirens’ per il perimetro • Lonicera tatarica nella zona bimbi

retro della casa che diventa un fuoco da valorizzare con una scultura. Inoltre dato che è uno spazio su cui si affacciano gli ambienti ed è chiuso vetrato sui quattro lati, deve essere di grande impatto visivo, per cui si è pensato a due grandi vasi bianchi sculture che si illuminano di sera, con due vasche per accogliere Hosta e un arbusto di Arbutus unedo che dà colore anche nella stagione invernale. Un parterre di sassolini grigi o neri con tappezzanti fanno da prato. Il nostro intento, oltre a creare un giardino piacevole e fruibile, è stato anche quello di promuovere la cultura del verde, iniziando proprio con i nostri clienti. Solo così potremo partecipare a migliorare il nostro ambiente rendendolo sostenibile.

LE PREMESSE 1. Impianto semplice con elementi che individuino le diverse funzioni richieste 2. Prolungamento delle funzioni interne della casa integrandole e garantendo una privacy (zona relax che si affaccia sulle camere) oppure una vigilanza e controllo (area gioco bimbi in continuità con la stanza) o ancora favorendo la convivialità con la zona esterna pranzo 3. Spazio facilmente raggiungile e controllabile in ogni zona 4. Varietà di arbusti, tappezzanti e siepi a diversa colorazione, fiore e altezza, che aumentino la dimensione di percezione dello spazio e caratterizzino le zone stesse 5. Piante autoctone non costose, non tossiche e senza spine, resistenti agli urti dei bimbi, alla temperatura continentale ma anche ai cambi stagionali degli ultimi anni

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Gingko biloba.


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News Open Day per Granulati Zandobbio

Anche quest’anno Stone City ospita il classico appuntamento con tutti gli amici di Granulati Zandobbio: eventi, musica, oltre a 5mila metri quadrati di esposizione, dove ammirare in mostra diverse soluzioni per esterni. Sempre in questa occasione, inoltre, si svolgerà la premiazione del concorso di progettazione internazionale, indetto sempre da Granulati Zandobbio, per individuare la migliore proposta progettuale per la realizzazione della nuova sede aziendale e saranno esposti tutti i 151 progetti. L’open day si svolgerà dal 27 settembre al 1 ottobre. Info: www.granulati.it

Villa Durazzo Pallavicini, a Genova.

Selezionati i due parchi più belli d’Italia 2017

Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli per la categoria “Parchi Pubblici” e Villa La Foce in Val d’Orcia (Chianciano Terme, Siena) per la categoria “Parchi Privati”: sono questi i due gioielli naturalistici che sono stati accuratamente selezionati dal Comitato Scientifico del Premio “Il Parco più Bello d’Italia” come vincitori della XV edizione del concorso “Il parco più bello d’Italia”. Nutrita la partecipazione, che ha visto in gara oltre mille giardini, iscritti al network dei parchi più belli d’Italia e presenti nella guida online “ilparcopiubello. it”, che da oltre quindici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta del patrimonio paesaggistico e botanico italiano. Info: www.ilparcopiubello.it

NUMERI IMPORTATI PER ANTONIO CARRARO

Antonio Carraro di Campodarsego (Pd) tra i leader mondiali dei trattori compatti per l’agricoltura specializzata (vigneti, frutteti e cura del verde) ha chiuso il bilancio 2016 con un fatturato di oltre 83 milioni di euro a fronte di un Ebitda vicino al 10% e un utile netto di 2 milioni. Un bilancio che si attesta tra i più performanti nel settore. Trattori compatti che per peculiarità e caratteristiche tecniche non riscontrano competitor nel mercato: una produzione di trattori “su misura” con 40 modelli base declinabili in 80 versioni diverse. Le esportazioni, superiori al 50%, hanno registrato ottime performance in Francia, nella Penisola Iberica, in Turchia, Iran, Sudamerica, Canada, California, fino alla Cina. La raccolta ordini procede anche nei primi mesi 2017 con un aumento di circa il 30% rispetto allo stesso periodo 2016. Per l’intero 2017 si prevede una crescita del fatturato superiore al 5% con un Ebitda previsionale superiore al 10 per cento. L’Ad Marcello Carraro non nasconde la propria soddisfazione per i risultati conseguiti e per il rafforzamento patrimoniale e finanziario in seguito all’aumento di capitale avvenuto a fine 2016, grazie all’ingresso nella compagine societaria del Gruppo Milleuno Imoco che consentirà di intraprendere con sicurezza e stabilità il piano strategico quinquennale in corso di realizzazione (2017/2021). Questo darà definitivo slancio all’azienda proiettata nella costante innovazione della propria gamma di trattori per l’agricoltura specializzata e la manutenzione civile (verde pubblico, privato e sportivo, viabilità e pulizia stradale). Già a partire dal 2017 è previsto l’avvio del programma di investimenti relativo, da un lato al potenziamento dei reparti produttivi, sia in termini di risorse umane che di tecnologia e macchinari, dall’altro, al rafforzamento della struttura commerciale e del sistema dei controlli interni, compresa la gestione delle filiali in Turchia, Spagna, Francia e Oceania.

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Foto di gruppo durante il meeting internazionale di Compo svoltosi in Italia.

Compo, il gruppo internazionale dei siti produttivi si incontra

A fine giugno si è svolto a Ravenna il meeting internazionale della supply chain Compo con focus i terricci: i primi passi per innovare tutta la filiera del Gruppo, dalla produzione alla distribuzione. Altro obiettivo del gruppo di lavoro è quello di proporre al mercato prodotti innovativi, in linea con i concetti di sostenibilità e di riciclo, sempre all'insegna della massima qualità e sicurezza. I top manager Compo provenienti dai Paesi del Gruppo e ospitati dal general manager italiano, Vittorio Mondellini, nel sito produttivo di Ravenna, hanno avuto modo di confrontarsi per organizzare processi produttivi e logistici innovativi e adeguati al mercato del giardinaggio hobbistico, al passo con il prossimo futuro.

Asproflor-Comuni Fioriti, Renzo Marconi confermato presidente Sono state rinnovate le cariche direttive Nazionali di Asproflor-Comuni Fioriti. Nella sede sociale presso Confcooperative Piemonte, l’assemblea dei soci provenienti da tutta Italia ha confermato alla Presidenza per il prossimo triennio il verbanese Renzo Marconi, che sarà affiancato da quattro vice presidenti provenienti da varie Regioni. Confermati Sergio Ferraro (vicario) da Torino, Franco Colombano da Cuneo, Matteo Roncador da Trento, mentre con nuova elezione entra Michele Isgrò da Messina. Nell’ottica di allargare la rappresentanza a tutto il territorio nazionale fanno il loro ingresso in consiglio direttivo: Alessandro Muzina di Trieste, Gianluca Amazzini di Pistoia, Massimo Demagistris, MariaLuisa Stenca e Danilo Gonella di Cuneo, Luca Zanellati di Vercelli, Claudio Pignotti di Ascoli Piceno, Giovanni Bertone di Novara, Giuseppe Traverso di Roma e Davide Comba di Torino. Vengono riconfermati, Carlo e Franco Baglione di Vercelli, Luca Barberis di Cuneo, Davide Panetto di Torino, Gianfranco Martinelli di Novara, Renato Ioan di Padova, Fabio Brignone di Sassari, Simone Cargnino e Alberto Peyron di Torino e Livio Piumatto di Cuneo. Ricco e articolato il programma dell’incontro, con riferimento ai concorsi di fioritura “Comuni Fioriti”, che coinvolge diverse amministrazioni comunali in l’Italia, “Entente Florale Europe” per l’Europa e “Communities in Bloom” nel mondo, di cui Asproflor è unico referente in Italia. Affrontate anche tematiche di carattere settoriale tra cui, il recepimento della direttiva Europea sulle piante esotiche invasive, abilitazione professionale della figura di giardiniere, le recenti modifiche in materia di fitofarmaci e l’aggiornamento dell’apertura bandi PSR Regionali. Spazio anche alla presentazione di innovativi sistemi di commercializzazione delle piante attraverso il marketplace Expoplant. In conclusione l’assemblea ha votato all’unanimità l’adesione al “Coordinamento nazionale della filiera del florovivaismo e del paesaggio”, organo recentemente costituito a Roma per dare più visibilità e maggiore peso al comparto.

Da sinistra: Franco Colombano, Sergio Ferraro, Renzo Marconi, Michele Isgrò.

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NEWS | focus

Nuova era

Flormart compie 68 anni e rinnova il format delle fiere di settore. L'appuntamento è a Padova dal 21 al 23 settembre Flormart compie gli anni ma non invecchia. Dal 21 al 23 settembre, alla Fiera di Padova, si terrà la 68esi• Terza edizione del “Concorso Internazionale di ma edizione del Salone internazionale dedicato al Architettura del Paesaggio Flormart Garden florovivaismo, all’architettura del paesaggio e alle • Forum internazionale del florovivaismo, il 21 infrastrutture verdi. Tra le novità più significative messe settembre in campo da Geo, la società che ha assunto la gestione della • GPP Lab, che pone l’accento sulle nuove Fiera di Padova, spicca Flormart Sistema 365, un proopportunità di business con le pubbliche getto di collaborazione continuativo con le aziende amministrazioni. Al suo interno: FlorTraining, serie del settore che si sviluppa nel corso di tutto l’anno. di appuntamenti formativi con esperti del settore Il progetto coinvolge ambiti differenti, accomunati dall’obiettivo di valorizzare il ruolo del verde nella vita collettiva e individuale: segnaliamo per esempio Giardino Italia, il parco della biodiversità e vetrina permanente per i distretti del florovivaismo collocato all’interno dell’ex quartiere fieristico di Padova. Il Salone prevede cinque aree espositive tematiche: vivaismo, architettura e progettazione sostenibiFLORMART 2017 le, Green Research Lab, Tecnologia e 21-23 settembre, Padova Floristry. www.flormart.it Nell'area vivaismo, che accoglie i produttori del settore, quest’anno ci sarà uno spazio dedicato alle piante officinali. Architettura e progettazione sostenibile pone invece l’accento sul tema delle riqualificazione e rigenerazione urbana. Green Research Lab è un’iniziativa dedicata all’innovazione con una proposta espositiva trasversale a tutta la filiera del florovivaismo, con la presentazione di prodotti, processi, ricerche, sistemi di produzione innovativi. L’area Tecnologia è dedicata ai produttori di materiale per la coltivazione: dalle industrie di prodotti intermedi come vasi, terricci, fattori chimici, alla meccanizzazione, i produttori di serre, impiantistica e macchinari. Floristry è un ampio spazio destinato al settore dei fiori recisi, accessori per fioristi, decorazioni, vasi e contenitori, oltre alle più interessanti tendenze floreali.

TRA I PROGETTI SPECIALI

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