IL giardiniere 006 - Settembre - Ottobre 2017 complete

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giardiniere

N° 006

IL

vo o nu

PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

Settembre – Ottobre 2017

+SUOLO

Biochar, importante per il terreno e per l’ambiente

+PROGETTO

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Una serie di suggerimenti pratici per stare all’erta e capire cosa si acquista nei vivai

Il giardino del nuovo Museo di Arte Etrusca a Milano

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

ISTRUZIONI PER L’USO Come lavorare in quota in totale sicurezza

LA NUOVA RIVISTA SMART PER IL GIARDINIERE COME FUNZIONA IL BONUS VERDE ATTUA LITÀ

1 Nuove articolate Haulotte SERVIZIO A PAG. 31 2 Pavimentazioni green da Italcementi 3 Guida alle corrette pratiche di potatura


è arrivata la rivista per te. per essere un ottimo giardiniere. non puoi farne a meno.

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giardiniere

IL

Bimestrale sulla progettazione, costruzione, gestione e manutenzione professionale di spazi verdi

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Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net


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Cosa cerco continuamente nel mio lavoro? Stimoli. Fonti di inspirazioni, che raccolgo qua e là, nella speranza di tenere sempre allenato il mio spirito di osservazione. E appunto, appunto tutto su un taccuino, anche se sarebbe più semplice utilizzare l’applicazione Note del mio iPhone, ma è più forte di me, preferisco scrivere. Poi, regolarmente, mi siedo al tavolo del mio ufficio e faccio una valutazione attenta di questi stimoli, li misuro, e penso a come tradurli in idee, in qualcosa di concreto e utile per il mio lavoro. E questo è lo stesso approccio che utilizzo quando bisogna decidere gli argomenti di un nuovo numero del giornale: il mio intento, che condivido con la redazione e i collaboratori, è sempre quello: confezionare un giornale pieno zeppo di stimoli per i lettori. E immagino così il mio giardiniere, con un grande spirito di osservazione e capace di trasferire un sacco di stimoli ai propri clienti, alla committenza. Ma alla base ci deve essere sempre la conoscenza, come ci spiega Valerio Pasi nel suo pezzo, dedicato agli acquisti che si fanno in vivaio, soprattutto per quanto riguarda le alberature: comprare non è un concetto scontato, ma la stabilità e la vitalità degli alberi ornamentali comincia nel vivaio. E ci consiglia una serie di suggerimenti pratici per stare all’erta e capire cosa si sta comprando. È un passaggio fondamentale, perché alla base della buona riuscita o meno di un lavoro, sinonimo di professionalità per un giardiniere. E ragionando sempre in termini di conoscenza, abbiamo preso ancora spunto dalle recenti Linee guida per la gestione del verde pubblico e ci siamo soffermati a riflettere sulla potatura, ponendoci alcune domande: quando è necessaria, come effettuarla e quali sono gli errori da evitare. Un pezzo che trovate al centro del nostro giornale, nella sezione SMART, dove c’è spazio per altri consigli pratici (stimoli!): nuovi modelli di piattaforme aeree semoventi articolate particolarmente adatti alla manutenzione del verde, innovativi materiali per i percorsi pedonali appena inseriti nei nuovi giardini di Porta Nuova a Milano e poi ancora novità per quanto riguarda i prodotti a batteria, perché il futuro sta andando in quella direzione. Anche Camillo de Beni nel suo articolo ci parla di competenze, ponendo l’attenzione sul biochar, un’opportunità da cogliere per chi si occupa di cultura del verde, per una questione molto semplice, ma determinante: il biochar può influenzare il colore, la tessitura, la struttura del suolo, modificando l’habitat dei microrganismi esistenti. Ecco perché è importante conoscerlo e utilizzarlo. E questi sono solo alcuni degli spunti che troverete all’interno del nuovo numero de ILgiardiniere , straricco di interessanti stimoli! di Francesco Tozzi @Lab_VERDE

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IL BARBIERE D PIANTE

ella normale consuetudine, quando in un’area di cantiere la presenza di specie arboree di grandi dimensioni condiziona le operazioni di lavoro, si assiste a interventi di potatura o di scavo discutibili. Spesso in queste condizioni le imprese edili, come medici al capezzale di un paziente, ne anticipano la diagnosi dichiarando la “certa scomparsa” della pianta, dettata da cause di forza maggiore.

Sopra, utilizzo Air Spade per togliere il terreno tra le radici. A destra, taglio radici primarie.

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Naturalmente ogni situazione è da analizzare nel suo contesto. Tuttavia esistono figure specialistiche - che non saprei definire se chirurghi, cerusici o semplici barbieri - in grado di intervenire sull’apparato aereo e radicale in modo adeguato, tale da non compromettere la forma e di conseguenza la stabilità della pianta, evitandone nei casi più gravi la morte. Il lavoro di questi professionisti certificati è assai prezioso, in quanto prima di intervenire sulla pianta effettuano le necessarie analisi per comprenderne lo stato di salute e, successivamente, determinano le eventuali operazioni per la sua messa in sicurezza. Operazioni che vengono effettuate mediante diversi metodi d'indagine, dall'iniziale tecnica VTA (Visual Tree Assessment, valutazione visiva dell'albero su

basi biomeccaniche) a quelle più approfondite con l'uso del tomografo e del resistografo (sulle diverse metodologie e strumenti rimando a una lettura più approfondita). In una mia recente esperienza ho chiesto l’intervento di questi “barbieri” che in tree climbing hanno tagliato i capelli (rami) e accorciato la barba (radici) a un tasso di 90 anni, prossimo a un’area di scavo sensibile sulla quale un grande macchinario per le palificazioni doveva lavorare. Se non avessi fatto intervenire degli specialisti, l’apparato radicale della pianta sarebbe stato interessato da tagli eseguiti da personale non specializzato con gravi danni. Ogni attenzione è stata posta, dalla perimetrazione dell’area critica per evitare che i mezzi meccanici non toccassero il colletto della pianta, a scavi nel suolo per una profondità di 1,5 metri attraverso la tecnologia Air Spade. Durante la prima fase, le radici sono state messe a nudo con un getto di aria compressa che, penetrando nei macropori del terreno, ha creato delle fratture nel suolo, evitando eventuali lesioni all’apparto radicale. Messe a nudo le radici si è proceduto con il taglio delle stesse solamente nelle parti che andavano a intercettare la linea di scavo del volume ipogeo del progetto. Sono stati eseguiti tagli netti che facilitano il naturale processo di cicatrizzazione delle parti: per velo-


E DELLE Taglio radici secondarie.

cizzare questo processo sono state distribuite delle sostanze naturali cicatrizzanti e il terreno è stato ricoperto da ammendante vegetale composto, contenente acidi umici e fulvici (18%), microelementi e

micelio, spore di cellule vitali di organismi ergonomicamente utili. Questa operazione ha consentito di arricchire la componente organica dello strato colturale dal quale la pianta trae nutrimento. Da questo semplice esempio si comprende come la tutela del nostro patrimonio arboreo esistente e storico necessita di attenzione anche nella formulazione dei classici appalti, prevedendo i costi di queste figure specialistiche, la cui valenza futura in termini ambientali e sociali è esponenziale. Sempre più le figure specialistiche devono essere coinvolte già nella fase di progettazione del nostro lavoro alfine di evitare interventi scorretti e dannosi sul patrimonio arboreo di pregio esistente, con costi aggiuntivi per la committenza. Ma la più grande soddisfazione è stata quella di sorprendere i colleghi impegnati nei lavori edili aiutandoli a comprendere come la collaborazione del paesaggista nella soluzione di problemi tecnici di cantiere sia di fondamentale importanza.

di Marilena Baggio


Il cantiere

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Come funziona il bonus verde

smart 30 Arrivano ovunque

di Daniela Stasi

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Parola d’ordine, anticipare

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Dall’estetica all’etica

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La bellezza del giardino, parte della cura

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Parco ancora più “verde”

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Occhio agli acquisti!

Tecnologie innovazione soluzioni

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di Daniela Stasi

di Bianca Belfiore

di Daniela Stasi di Valerio Pasi

Il Palazzo e il Giardino di Marilena Baggio

di Francesco Tozzi di Viola Delfino

36 Forma e sostanza

di Irene Nuvola

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Grinta ed esperienza

di Nora Adamsberg

38 Potare o non potare?

di Viola Delfino

gestione 42 Per avere successo ponderare

bene l’offerta

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Biochar amico del suolo e dell’ambiente

di Camillo De Beni

50 Più prato nel Centro Sud

colloquio con Federico Tuberga di Francesco Tozzi

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Istruzioni per l’uso

di Nora Adamsberg

SOMMARIO

scoperte 58 Nomi rigidi, categorie flessibili Tecnologie innovazione soluzioni

N°006

di Anna Piussi


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net

Tecnologie innovazione soluzioni IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net

COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Bianca Belfiore, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Camillo De Beni, Viola Delfino, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi

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Oro, argento, bronzo

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Colore d’inverno

di Bianca Belfiore

di Francesco Tozzi

06 Editoriale/2

ASSOCIATA AD

di Marta Meggiolaro

rubriche 05 Editoriale/1

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

di Marilena Baggio

e d i z io n i

Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Laboratorio

verde

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Businessverde.com • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • DIYandGARDEN.com • bricoliamo.com • Blossom Zine

26 News i28 no iFocus zulos enoiz avonni eigolonceT 63 Prontuario

di Jessica Bertoni

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO

CAMILLO DE BENI

Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.

Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

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JESSICA BERTONI

VALERIO PASI

Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.

Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.

ANNA PIUSSI

MATTEO RAGNI

Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

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IL CANTIERE | attualità

Come funziona i

verde

Tra le novità della Legge di Bilancio emerge il credito d’imposta per il verde privato. Vi indichiamo i dettagli della manovra e le possibili conseguenze sul nostro comparto di Daniela Stasi

GLI EFFETTI • Creazione di nuova occupazione • Fare emergere il nero • Tutela dell’ambiente e della salute pubblica

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ell'era del web e dei social le informazioni corrono veloci e il ruolo della carta stampata, che una volta serviva per dare le notizie in anteprima, è radicalmente cambiato. Non sto dicendo che sia meno utile, anzi. Prima i giornali fungevano da megafono per annunciare le novità, ora sono veri e propri strumenti di approfondimento. Aspetto, quest'ultimo, che non trova spazio sul web, proprio per la velocità con cui le news vengono date e recepite. Questa lunga premessa per dire che di sicuro, nel momento in cui state leggendo questo articolo, avete già appreso la buona nuova: nella Legge di Bilancio 2018 è stato introdotto il bonus per il verde urbano privato, per incentivare la creazione e la riqualificazione di giardini, terrazzi e aree verdi.

DETRAZIONI DEL 36%

Sullo scorso numero ne avevamo parlato come progetto di legge. E ne avevamo precisato la dopPIÙ VERDE NELLE CITTÀ Tra gli obiettivi della manovra spicca anche quello di potenziare il verde urbano. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, il verde urbano, seppur in crescita, risulta ancora scarso ammontando a soli 31,1 metri quadrati per abitante, corrispondenti al 2,7 per cento del territorio dei capoluoghi di provincia. Il bonus verde, inoltre, rappresenta un forte impulso per il settore florovivaistico, un comparto che coinvolge un totale di 180mila addetti, più del 10% degli operatori agricoli complessivi. E all’interno di questo comparto, la manutenzione del verde costituisce una “fetta importante”.

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pia valenza: da un lato, la manovra dà la possibilità di detrarre le spese per interventi di “sistemazione a verde” di aree di pertinenza delle unità immobiliari private; dall'altra si tratta di una misura che, oltre a incentivare il singolo privato all'incremento e alla riqualificazione del verde, è necessaria anche per contrastare il lavoro sommerso. Ora che è cosa fatta, vediamo come funziona.


a il bonus I DETTAGLI Il bonus verde privato prevede una detrazione pari al 36% per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere (terrazzi, giardini, anche condominiali), anche mediante impianti di irrigazione nonché per i lavori di recupero di giardini di interesse storico.

In sostanza, il bonus verde concede ai condomini o ai proprietari di singole unità immobiliari la possibilità di detrarre dalle tasse il 36% delle spese sostenute per la realizzazione di nuove aree verdi, la manutenzione o il recupero di quelle già esistenti fino a un tetto massimo di 5.000 euro per immobile. Una novità, in fase sperimentale per un anno. L'agevolazione sarà applicabile sia ai condomini sia ai privati proprietari di ville o unità indipendenti che hanno investito in giardini, terrazze, installazioni di verde pensile, coperture e messa a dimora di piante e arbusti, chiaramente in grado di documentare le spese affrontate.

VANTAGGI PER LA FILIERA

«Sono lieto che il ministro Martina e il Governo in generale abbiano compreso l’importanza della proposta che da tre esercizi finanziari promuoviamo e sosteniamo», commenta Maurizio Bernardo, presidente della VI Commissione Permanente Finanze della Camera, «nella certezza che, a parte gli indubbi vantaggi per l’ambiente, la nuova norma costituirà, sul modello di quella sulle ristrutturazioni edilizie, un veicolo importante per l’emersione del sommerso e un indubbio vantaggio per le aziende della filiera che operano nella legalità. Voglio ringraziare la presidente di Assofloro Lombardia Nada Forbici ed Ettore Prandini, vicepresidente di Coldiretti, per il prezioso contributo». Da sinistra, la presidente di Assofloro Lombardia Nada Forbici, la deputata pistoiese Caterina Bini, il presidente della Commissione Finanze della Camera Maurizio Bernardo, il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci e il vicepresidente della Commissione Bilancio Edoardo Fanucci.

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IL CANTIERE | trend

COLORI PREFERITI • Multicolore, in Germania, Olanda e Gran Bretagna • Rosso e rosa in Francia • Bianco in Svezia

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na ricerca che non interessa direttamente chi si occupa di manutenzione del verde ma che, indagando le abitudini dei consumatori esteri, suggerisce quali sono le tendenze da seguire e, perché no, da anticipare e da proporre ai vostri clienti. Vi presentiamo uno studio condotto dal Dipartimento Business & Market Intelligence olandese, che ha monitorato il comportamento di un gruppo di consumatori per un anno intero, esaminando inoltre le differenze tra Paesi Bassi, Francia, Germania, Gran Bretagna e Svezia. Non figura l’Italia e stiamo parlando di Paesi con abitudini e gusti differenti dai nostri, tuttavia i risultati della ricerca sono interessanti e possono riuscire di qualche aiuto anche a noi, chiaramente fatti gli opportuni distinguo.

PREFERENZA PER LE PERENNI

In tutti i Paesi esaminati, è evidente che gli acquisti, e quindi l'attenzione al verde, aumentano in maniera considerevole in estate. Circa il 30-40% degli acquisti infatti vengono effettuati per usufruire al meglio dei propri giardini estivi, e si tratta di piante da esterno. In Olanda, la percentuale è ancora più alta, si arriva al 50% sul totale degli acquisti. Diciamo che per chi si occupa di cura del verde, questo è un dato piuttosto assodato, riscontrabile anche in Italia. Da tenere invece in considerazione è che, secondo l'indagine, le piante perenni con-

PAROLA D'ORDINE,

ANTICIPARE

Vi presentiamo uno studio condotto in Olanda sulle preferenze dei consumatori europei appassionati di giardinaggio. Perché uno sguardo alle abitudini altrui può aiutare a capire quali sono le tendenze, a precederle con largo anticipo e a consigliarle ai vostri clienti di Bianca Belfiore

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quistano il secondo posto con il 30% sul totale. Un aspetto interessante è che in Svezia le piante orticole e gli alberi da frutto raggiungono il 20% degli acquisti.

IL GIARDINO SUPERA IL TERRAZZO

La maggior parte delle piante da esterno vengono piantate in giardino, in piena terra. In Gran Bretagna, per esempio, sono davvero poche le piante poste sui balconi o sui terrazzi, in vaso (il 15% rispetto a una media del 30% negli altri Paesi coinvolti dallo studio). Una curiosità: in Gran Bretagna si acquistano molte piante da vivaio per il giardino “sul retro”, mentre in Francia e in Svezia si investe di più per la zona davanti a casa che, anche se più piccola, è considerata più importante e quindi bisognosa di più attenzioni. Della serie, le apparenze contano!

MEGLIO ESSERE PREPARATI Secondo lo studio olandese le piante più vendute in estate fra le annuali sono petunia, fuchsia, vinca, geranio e crisantemo. Fra le perenni, la lavanda è la più popolare in tutti i Paesi. Insieme alle rose da vaso, si trova ovunque nella top ten. In Olanda è molto popolare anche l’hydrangea. Fra le annuali estive, quelle molto colorate, magari con diverse cromie, sono le più scelte in Germania, in Olanda e in Gran Bretagna. In Francia i colori più popolari sono rosso e rosa. In Svezia c’è una tendenza superiore a scegliere il bianco rispetto agli altri colori. Fra le perenni, invece, in tutte le nazioni prese in considerazione, vince il viola. Questo si spiega con la preferenza data alla lavanda, che è al primo posto. Ma anche il rosa e il bianco hanno un buon indice di gradimento. Taccuino o tablet alla mano, segnatevi varietà e colori da consigliare ai clienti più esigenti, sempre alla ricerca delle ultime tendenze. N°006

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IL CANTIERE | dal mondo

Il verde come riabilitazione clinica e sociale, come area protetta, come occasione di lavoro. Vi raccontiamo l’esperienza di una delle più note organizzazioni umanitarie italiane. Testimonianza concreta di quello che un giardino può fare e dare di Daniela Stasi

S

u Emergency si dicono e scrivono di continuo fiumi di parole, spesso colorate di polemica e imbevute di politica. Su queste pagine vogliamo spogliarci delle nostre opinioni personali e indossare semplicemente le vesti del giornalista - del cronista - per raccontare ciò che abbiamo, con sorpresa, scoperto. Per chi non la conoscesse, ripartiamo dalla definizione: Emergency è un'associazione umanitaria italiana, impegnata dal 1994 a offrire cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà. Come è giusto che sia, il nostro interesse viene solleticato da tutto ciò che riguarda il settore di cui ci occupiamo. Ed è così che confrontandoci con una volontaria, siamo venuti a sapere che Emergency dedica da sempre una grande attenzione al verde, sostenendo che «la bellezza del giardino è parte della cura». Tutte le strutture ospedaliere, in tutti i Paesi dove l'organizzazione opera, dall'Afghanistan al Sudan, sono impreziosite da giardini con


aiuole fiorite, prati, alberi da frutto e zone orto. E stiamo parlando di Paesi assediati da guerre e miseria. «Ma come!?», si chiederanno i malpensanti o i poco informati, «in quelle terre le persone muoiono colpite a sangue, e si pensa al giardino?». Sì, rispondiamo a gran voce. E vi spieghiamo il perché.

DIGNITÀ RITROVATA

Iniziamo dalle motivazioni di carattere clinico. Degli healing gardens, e della crescente attenzione nei loro confronti, abbiamo parlato più volte anche sulla nostra rivista, la loro capacità terapeutica è ormai assodata, curano, fanno stare meglio. Nel caso degli ospedali di Emergency, inoltre, i giardini rappresentano non solo un'area dove fare riabilitazione, ma un luogo dove pazienti (adulti e bambini) e parenti possono stare insieme a passeggiare in tutta sicurezza, organizzare pic-nic sui prati, raccogliere frutti (a disposizione di tutti), condividere tempi e spazi. Le aiuole in questi spazi vanno calpestate, vissute, annusate. I giardini sono luoghi di bellez-

za, curati e puliti, luoghi dove viene riconosciuta la dignità dei pazienti e di chi ci lavora; e si sa, la dignità regala speranza.

PROGETTO NEL PROGETTO

Non è tutto: i giardini degli ospedali di Emergency sono aree protette, dove è vietato portare armi, che vanno lasciate all'ingresso, il tempo passato lì rappresenta l'unico al sicuro. Inoltre, in caso di estrema urgenza, quando il numero dei feriti sale a dismisura in brevissimo tempo, il giardino si trasforma in uno spazio funzionale per costruire un blocco operatorio di emergenza, è una preziosa area-cuscinetto. Aggiungiamo infine che i giardini di Emergency costituiscono un progetto nel progetto, consentono di insegnare un mestiere agli ex pazienti dell'ospedale e di poterli assumere come giardinieri. Un aspetto non di poco conto se si considera il contesto socio-culturale dei Paesi in cui queste strutture sono inserite. Un riscatto non solo dalla malattia, un'occasione di rinascita sociale e psicologica, di rivincita nei confronti della guerra. N°006

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IL CANTIERE | tecniche

VERIFICARE • Il tipo di contenitore • L’apparato radicale, che deve essere fascicolato e finemente suddiviso • La forma della chioma • Il punto di innesto, che deve sempre essere fuori terra, non deve presentare angolature e deve essere in asse con il portinnesto • Eventuali danni da scottatura da sole

U

n vivaista brianzolo di grande esperienza e umanità era solito affermare che il vivaismo è morto nel momento in cui è iniziata la coltivazione in contenitore, anziché in piena terra. Alla luce dell’esperienza maturata in più di vent’anni di perizie sulla stabilità e sullo stato fitosanitario degli alberi, mi sento di condividere pienamente la sua opinione. La considerazione è vieppiù reale se applicata alle alberature, in quanto, mentre per gli arbusti la stabilità non è solitamente un problema, lo è per gli alberi.

I TEMPI CAMBIANO

Il vivaismo tradizionale partiva sempre dal seme per originare una nuova pianta, sia che essa fosse destinata a essere tale o a fare da portinnesto per un'altra varietà o specie. La semina avveniva in

lettorini, simulando la nascita in piena terra, e nella stagione di riposo si estirpavano i semenzali per poi trapiantarli in piena terra, eventualmente dopo averli innestati. La conseguenza del trapianto in questo caso consisteva nella perdita del fittone, ovvero della radice principale direttamente originata dal seme, con successiva emissione e sviluppo dell’apparato radicale secondario fascicolato. La coltivazione seguiva con successivi trapianti e/o rizollature, che hanno lo scopo di effettuare una potatura radicale e promuovere la crescita di un apparato radicale sempre più ramificato e contenuto dimensionalmente, così da ridurre al minimo lo stress da trapianto e favorire una pronta ripresa vegetativa nel nuovo sito d’impianto. Con la coltivazione odierna, si inizia sin da subito con la semina e talvolta anche con il taleaggio in alveolo, per poi seguitare con i rinvasi in contenitore fino a raggiungere la dimensione voluta. Spesso, poi, si trapianta in pieno campo il giovane albero allevato in contenitore per velocizzarne la crescita lasciandolo indisturbato per due-tre anni e, una volta raggiunte le dimensioni richieste dal mercato, si va a zollare e commercializzare. La commercializzazione però non finisce con la vendita della pianta in zolla, ma in diversi casi prosegue ponendo la zolla in contenitore e ricoltivandola come pianta “franca di vaso”.

OCCHIO AGLI

ACQUISTI! Non è un concetto scontato, ma la stabilità e la vitalità degli alberi ornamentali comincia nel vivaio. Una serie di suggerimenti pratici per stare all’erta e capire cosa si sta comprando di Valerio Pasi

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IL FUTURO NEL CONTENITORE

Cosa vediamo di negativo in questi passaggi? Innanzitutto conta il tipo di contenitore: il 90% delle piante allevate in contenitore non vede utilizzati vasi o alveoli o sistemi atti a prevenire la spiralizzazione delle radici (dettagli nel box “Evitare la spiralizzazione). La mancata effettuazione delle tradizionali rizollature con cadenza annuale (anche comprensibile per il contenimento dei costi di coltivazione) è poi causa della mancata formazione dell’apparato radicale fascicolato e finemente suddiviso, così che la zollatura effettuata dopo due/tre anni di coltivazione in piena terra ha come risultato un apparato radicale formato da poche radici molto più grosse e recise di netto senza che si siano formate altre radici più fini sui punti di taglio. Una pianta così formata ha un attecchimento senz’altro molto più lento e difficile rispetto alle piante con rizollature annuali. Anche la forma della chioma ha la sua importanza, dal punto di vista della stabilità dell’albero adulto, influenzandone la possibilità di rottura del fusto e delle branche. In vivaio, quando l’albero possiede una struttura ben formata, si effettueranno solo periodiche potature per favorirne l’innalzamento. Una giovane pianta deve avere un unico fusto (vanno scartati gli alberi costituiti da fusti codominanti), ben eretto, senza inarcatura o contenuta entro i 5°, completamente privo di ferite, con colletto integro e vitale su tutta la circonferenza ed essere privo di branche codominanti. Le branche principali si devono distribuire in modo

Gli alberi con le più elevate

possibilità di successo sono quelli giovani, trapiantati a radice nuda in un sito ben

dimensionato e preparato ad accoglierli

uniforme sul fusto e non devono presentare crescita abnorme (diametro superiore a un 1/3 del tronco). Le branche devono inoltre presentare un’inserzione senza formazione di corteccia inclusa. In questo modo l’albero si presenterà con una chioma densa e compatta.

ATTENZIONE ALL'INNESTO

L’innesto è un altro fattore cruciale per la stabilità e la vitalità di un albero ornamentale. Si distinguono innesti praticati sopra il colletto e in testa al fusto. Il punto di innesto deve essere sempre fuori terra, non deve presentare angolature e deve essere in asse con il portinnesto. L’innesto in testa si esegue su portinnesti già alti 200-250 cm, e la pianta innestata deve possedere solo nesti con chioma ben bilanciata e proporzionata al portinnesto. Il problema principale è la disaffinità d’innesto, ovvero la sproporzione di crescita che si verifica tra portinnesto e nesto che è spesso causa di rotture nell’età adulta. Personalmente mi è capitato più volte di vedere dei faggi asplenifolia o purpurea di dimensioni anche notevoli (diametro 80/100 cm) schiantati a terra per rottura nel punto di innesto, poco sopra il Radici strozzanti.

© Pasi

IN ORIGINE In natura, un albero come nuovo individuo si origina da seme e sviluppa il proprio apparato radicale adattandosi al sito di germinazione. Sempre in natura, solo una piccola parte dei semenzali germinati diverrà un nuovo albero adulto, in quanto la selezione naturale elimina tutti gli individui malformati, deboli, nati troppo vicini tra loro o ad altre piante e in luoghi ostili dal punto di vista delle risorse e dell’esposizione. N°006

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IL CANTIERE | tecniche

Sarebbe utile e qualificante per le

© Bertoni

© Buttè

aziende vivaistiche stabilire e rispettare delle regole che definiscano gli standard qualitativi di produzione

Sopra, portinnesto con ricacci. A destra, fusti codominanti corteccia inclusa.

colletto. Da ultimo, giova ricordare anche i danni da scottatura da sole, che però occorrono nei primi anni seguenti l’impianto e generalmente solo su specie particolarmente sensibili. I danni non sono causati tanto dal fatto che non viene rispettato l’orientamento che le piante avevano in vivaio, ma dal fatto che durante la coltivazione le irrigazioni non sono state regolari e sufficienti.

teriale vegetale da utilizzare nelle realizzazioni degli spazi verdi piantumati. Dal punto di vista normativo, purtroppo, possiamo affermare che non vi sono in Italia e in Europa leggi o regolamenti che definiscano gli standard qualitativi delle alberature ornamentali, se non a livello minimo, che sono quelle della European Nurserystock Association (ENA). Tuttavia sarebbe molto utile e qualificante per le aziende vivaistiche stabilire e rispettare delle regole che definiscano gli standard qualitativi di produzione, con benefiche conseguenze sia per il mercato, nazionale ed estero, e soprattutto per evitare di mettere a dimora alberi che portano con sé palesi difetti che avranno conseguenze negative sulla stabilità e sulla vitalità future.

PREVENIRE, NON CURARE

Personalmente ritengo che i migliori alberi e con le più elevate possibilità di successo siano quelli giovani (circonferenza 8/12 cm), trapiantati a radice nuda dopo aver eliminato tutte le radici malformate e/o spiralizzate in un sito ben dimensionato e preparato ad accoglierli. Mi sono chiesto a questo punto se vi fossero delle normative che potessero aiutare chi si fornisce dai vivaisti per reperire il ma-

SCEGLIERE ALBERI: • con circonferenza 8/12 cm • senza radici malformate e/o spiralizzate • trapiantati in un sito ben dimensionato

EVITARE LA SPIRALIZZAZIONE

Radici spiralizzate.

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Molto spesso la lunga permanenza in contenitori inadatti favorisce la spiralizzazione delle radici, fenomeno che spesso inizia molto presto, quando il semenzale è ancora nell’alveolo o nel contenitore utilizzato per il primo rinvaso. Perché la spiralizzazione della radice è un fattore negativo? Perché una radice spiralizzata provoca un grosso difetto con conseguenze negative sulla stabilità dell’albero adulto, in quanto dove la radice si comprime al fusto nella zona del colletto non vi è crescita di altri cordoni radicali o addirittura vi è uno strozzamento del fusto con forte riduzione della crescita e sbilanciamento dell’ancoraggio radicale.


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IL CANTIERE | il progetto

LE AREE • Accoglienza, atrio principale • Caffetteria • Giardino d’inverno • Promenade • Angolo dei profumi

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li ingredienti di questa storia sono un palazzo antico, un giardino storico e una collezione di vasi di arte etrusca; l'impasto è dato da una proprietà illuminata e filantropica. Questo l’incipit che annuncia la prossima apertura a Milano del nuovo Museo di Arte Etrusca all'interno del Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro al numero 52 di Corso Venezia, sede della Fondazione Luigi Rovati. Obiettivo del progetto, curato dallo Studio Mario Cucinella MCA, è recuperare e riqualificare tutto il complesso storico, palazzo e giardino, quale luogo di cultura aperto alla città: felice connubio tra arte, architettura e natura. In

particolare il giardino sarà un salotto verde. Ossia uno spazio privato a uso pubblico nel quale sostare, chiacchierare, incuriosirsi e lasciarsi educare al fascino e alla bellezza dell’antico mondo dell’arte etrusca ma anche della contemporaneità artistica, in un contesto cosmopolita milanese che dialoga con le altre città europee, ma soprattutto con il mondo dell’arte internazionale. Attualmente sono in corso i lavori di recupero del palazzo e lo scavo dell’area ipogea nel giardino; dalla previsione del cronoprogramma il Museo aprirà all’inizio del 2019.

AUTENTICO SALOTTO VERDE

Chi arriva dall’androne principale dell’edificio rimane affascinato dal giardino nascosto da alte mura (dai 4 agli 8 metri circa) e chiuso sui tre lati, nonostante il suo stato di abbandono e con specie che non possiedono nessuna qualità storica, se non un tasso datato 1927 e due bagolari del 1974. Anche il piano arbustivo e soprassuolo con i rampicanti è andato perduto e invaso da erbacee, le cui tracce sui muri perimetrali sono solo dei tiranti consumati e arrugginiti utilizzati per far arrampicare il verde. Nel recupero del giardino è stata posta la massima attenzione a preservare le specie arboree esistenti storiche e in buono stato di salute e alla

Il Palazzo e il Lente di ingrandimento su un interessante progetto curato dallo Studio Mario Cucinella MCA, il Museo di Arte Etrusca della Fondazione Rovati ospitato in un antico edificio nel centro di Milano. La nostra attenzione è rivolta all’area verde, pensata come spazio da vivere, aperta alla città di Marilena Baggio

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riqualificazione dell’area in piena armonia con i riferimenti culturali e paesaggistici dei giardini milanesi ad opera del Piermarini e del Pollack. Il giardino sarà un salotto della città, semplice ma raffinato, che valorizzi anche le preesistenze vegetali e il piccolo manufatto architettonico, la serra esistente, che diventerà un giardino di inverno sfruttabile anche durante la stagione invernale in quanto accoglierà i vasi di Camelie profumate. Una stanza di riposo, da lettura o anche per un tè pomeridiano. Il giardino sarà un luogo aperto a dibattiti, feste organizzate, o semplicemente di relax, in totale tranquillità e sicurezza, come lo sono le square londinesi o il Paley Park di New York. Ma il giardino sarà anche un piccolo angolo chiuso, avrà fascino anche durante la stagione invernale quando la luce invade il fogliame e colora il prato. Al grigiore austero della costruzione, infatti, si vuole dare vita con i diversi colori e tonalità di verde ma senza bordure colorate. I colori dovranno essere delicati, si prediligeranno i bianchi e gli azzurri o il viola del glicine, ma saranno i muri con i loro caldi colori ad avvolgere questo “salotto verde”.

LA ZONA Corso Venezia è un viale che si colloca lungo l’asse urbano che congiunge piazza San Babila ai Bastioni di Porta Venezia. È conosciuta come una delle vie più eleganti di Milano, uno dei quattro “lati” del “Quadrilatero della moda” ed è stato il manifesto del neoclassicismo milanese tra architettura, decorazione e natura con i suoi palazzi, i giardini e l’opera di importanti maestri decoratori. In questa zona l’architetto Giuseppe Piermarini realizza il primo giardino pubblico, Ex Giardini Pubblici, sull’esempio dei grandi parchi europei, come i Giardini delle Tuileries a Parigi, Regent’s Park a Londra o il Prater a Vienna. Inaugurati nel 1784 dall’amministrazione asburgica, ora sono intitolati a Indro Montanelli. I Giardini sono stati, e sono, il luogo dei passeggi, amato dai grandi scrittori milanesi e non, ma anche lo spazio di incontro, feste, dibattiti e sede della prima Esposizione Nazionale di Milano del 1881 (conosciuta anche come Esposizione industriale italiana).

NUOVE GEOMETRIE

La pavimentazione del percorso pedonale del giardino, promenade, sarà realizzato con un ghiaietto stabilizzato, che si raccorda con la pavimentazione in mosaico bianco e nero, che è il proscenio dell’edificio. La promenade parte da una quota 0,00 e arriva a + 0,45 cm seguendo l’andamento in leggera salita che si raccorda con il giardino di inverno. Anche i leggeri movimenti di terra a forma

l Giardino RICAPITOLIAMO

Gli alberi: Taxus baccata, Fagus sylvatica ‘Dawjck Gold’ o in alternativa Quercus robur ‘Koster’ Le siepi: Carpinus betulus e Ligustrum ovalifolium Gli arbusti: Osmanthus fragrans, Calicanthus, Hydrangea macrophylla, H. quercifolia, H. paniculata, Camelia sassanga, Camelia japonica

I tappezzanti: Allium ursinum, Hemerocallis flava, Narcissus pseudonarcissus, Convallaria majalis o il Thymus serpyllum che può essere calpestato, ad esempio nelle tracce della pavimentazione a mosaico esterna I rampicanti: Wisteria sinensis, Rosa banksiae, edera spp. N°006

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IL CANTIERE | il progetto

LE FUNZIONI • Siepi per schermare a diverse altezze • Cespugli per colmare il divario tra il percorso principale e le alberature • Rampicanti per la copertura del muro di fronte all’ingresso del giardino e nell’atrio • Alberi per mascherare i confini e le viste e creare piccoli angoli di spazio comune (singolo o a gruppo) • Tappezzanti come copertura suolo

EFFETTO OTTICO

circolare, posti al centro del giardino, hanno una quota massima di + 0,45 cm per non occludere la vista sulla futura scultura principale che sarà il “fuoco”, il punto di vista dove far cadere l’occhio del visitatore appena entra dall’androne. La scultura avrà come sfondo una carpinata a spalliera che nasconde la promenade, la quale continua sotto gli alberi esistenti e arriva all’outdoor della caffetteria. Il muro a sinistra dell’ingresso sarà colorato dalle tonalità dell’arancione, come fondo per installazioni temporanee, mentre il muro di destra vicino alla caffetteria conserverà la fontana esistente che sarà valorizzata con restyling e rampicanti di Wisteria sinensis.

SCENOGRAFIE VEGETALI

Le specie vegetali arboree inserite oltre a creare una quinta continua servono per mascherare i confini. Si tratterà di un Taxus baccata e due esemplari di Fagus sylvatica ‘Dawjck Gold’ o in

CRITERI DI INDAGINE La proposta progettuale si è avvalsa di indagini storiche e strumentali sullo stato di conservazione del giardino e di diversi schizzi preparatori di studio del contesto urbano paesaggistico e botanico. In particolare lo studio ha evidenziato il rapporto tra il verde e l’urbanità della città, la definizione dei confini, l’assialità con l’ingresso e i punti di fuoco su cui far cadere l’occhio, ma anche l’impianto compositivo asimmetrico in cui trionfa la linea curva su quella retta, con rilevati e piccoli movimenti di terra per dare profondità al giardino e catturare l’attenzione per quanto si nasconde sotto. A partire dal tema della grotta e dei misteri del mondo ipogeo. Sono state studiate anche le specie arboree storiche presenti nei giardini storici milanesi della zona come: Taxus baccata, Carpinus betulus, Ilex aquifolium, M. grandiflora, M. soulangeana, M. hypoleuca, Fagus sylvatica, Ginkgo biloba, Koelreuteria paniculata; e specie arbustive come: Chimonanthus praecox, Hydrangea macrophylla, H. quercifolia, H. paniculata, Rhododendron, Viburnum spp. Tra le erbacee perenni e le bulbose, macchie di Allium ursinum, Hemerocallis flava, Narcissus pseudonarcissus, Bergenia cordifolia.

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Un piccolo accorgimento che dà un effetto ottico di maggior profondità è dato dalla realizzazione di un dosso alto 0,45 cm che si raccorda con la pavimentazione in salita, creando un finto abbassamento della quota campagna del giardino. L’effetto serve per aumentare la centralità del giardino sulla scultura e al contempo valorizzare i leggeri movimenti di terra circolari che nascondono il museo etrusco ipogeo.

alternativa il Quercus robur ‘Koster’ dalle meravigliose colorazioni calde autunnali. Sempre per mascherare il fronte dall'ingresso dell’androne si è pensato di creare un “muro vegetale” di Rosa banksiae o di Wisteria sinensis alto due metri, che completa l’altezza del muro esistente a nord-ovest senza togliere luce al giardino oltre a rivestirlo fino a terra lungo tutta la promemade. La scelta di una delle due specie è condizionata dal tipo di materiale e colore della scultura. Gli arbusti come i tappezzanti saranno messi a dimora per mascherare il raccordo tra la promenade e il piccolo salto di quota dato dalla pendenza del dosso e saranno sottochioma. Una siepe di Ligustrum ovalifolium, sinuosa ma compatta alta 1,80 m, maschererà il passaggio di servizio su cui si affacciano, a quota campagna, le finestre del palazzo confinante. Invece la carpinata a spalliera serve come sfondo alla scultura ma anche per dare luce al passaggio nascosto: questo spogliante è interessante perché anche in inverno mantiene il suo fogliame bronzeo, facendo intravedere la parete nascosta rivestita di rampicante, senza perdere completamente le foglie, foglie che perde quando ne nascono altre. Tutte le specie scelte sono state selezionate da quelle presenti nei giardini storici della zona di Corso Venezia ma anche non soggette all’attacco dell'Anoplophora chinensis malasiaca, detto tarlo asiatico, di cui la Lombardia è particolarmente colpita.



News

PIANTE DA ESTERNO, CONOSCERLE PER PROPORLE

Il 7 settembre i tre soci di Arena Vivai, Mario Ferrarini, Fabiano Bortolazzi e Alberto Tonel, hanno proposto ai loro clienti una giornata di formazione per un "modello propositivo" per la vendita. Il settore delle piante da esterno ha registrato questa primavera un 10% di aumento tendenziale, trainato anche dal desiderio di “ritorno alla natura”, intesa come fonte di salute e di benessere, in cui si colloca un’attenzione particolare per l’alimentazione. Per questo una delle novità della giornata è stata la presentazione della linea di piante da frutto “Fructa”. Quando si propone il verde, è opportuno andare oltre l’aspetto ornamentale, e sottolineare i molti benefici che le piante apportano a uomini e ambiente. Infine, si può fare leva sul vantaggio economico: gli edifici circondati da piante hanno un risparmio di energia in media del 30%, e se lo spazio verde è ben progettato, porta a un aumento del valore della proprietà fino al 20 per cento.

GIORGIO TESI, OTTIMI RISCONTRI DAL FLORMART

La 68esima edizione di Flormart, il Salone Internazionale del Florovivaismo, che si è svolto dal 21 al 23 settembre alla Fiera di Padova, ha fatto registrare ottimi risultati per Giorgio Tesi Group, che ha partecipato con uno stand di 56 metri quadrati all’interno del padiglione 5 dedicato alle aziende associate ANVE, Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, nel quale hanno trovato collocazione anche le aziende estere invitate dalla Fiera. Uno stand nel quale le piante, e le persone, erano protagoniste accanto alla nuova immagine aziendale dal claim “Questa è Pistoia, questa è Giorgio Tesi Group” dedicata a Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017, dove l’azienda ha la propria sede e vuole essere un omaggio alla bellezza del territorio e al legame profondo, forte e indissolubile che la lega ad esso. Interessanti e proficui gli incontri mirati con i buyer esteri, in netto aumento rispetto al 2016, e numerosi gli appuntamenti spontanei durante le prime due giornate della manifestazione dedicate esclusivamente agli operatori di settore. Non solo clienti storici ma anche potenziali nuovi clienti hanno fatto visita allo stand Giorgio Tesi Group, occasione per ritirare il nuovo catalogo aziendale pubblicato ad agosto. «Giorgio Tesi Group ha sempre sostenuto il Flormart confermando ogni anno la sua presenza alla manifestazione – ha affermato Fabrizio Tesi, legale rappresentate dell’azienda –. I numeri positivi di questa edizione rispecchiano l’andamento del nostro settore che registra, finalmente, dei segnali di ripresa che ci fanno guardare con ottimismo al futuro.»

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TIMBERSPORTS, UN TRAMPOLINO DI LANCIO In occasione della giornata di porte aperte organizzata dal rivenditore specializzato STIHL Emporio Verde Sollini, si è tenuta a Fermo una dimostrazione ufficiale del Timbersports. La prima domenica del mese di settembre ha visto una grande affluenza e un grande entusiasmo da parte di tutti i partecipanti nell’assistere alla dimostrazione di uno sport che regala forti emozioni agli appassionati. Gli atleti Timbersports hanno avuto modo di raccontare la loro esperienza ai visitatori, la loro passione per questo sport e l’importanza di utilizzare le giuste misure di sicurezza. Timbersports può rappresentare un trampolino di lancio per la zona, come dichiarato anche dall’atleta Riccardo Ambrosini: «La location è ottimale, il pubblico notevole, buoni risultati, insomma, le premesse ci sono perché nasca qualcosa anche qui in zona, speriamo!». E a chi gli fa notare l’importanza della forza fisica, Ambrosini risponde così: «Sicuramente si è avvantaggiati nelle prove di pura forza, però la tecnica molte volte è quella che fa la differenza, per cui le porte sono aperte a tutti!». Giornata dedicata al divertimento ma anche all’educazione: nel corso della mattinata è stato dedicato un momento alla dimostrazione dei tessuti antitaglio STIHL.

OREGON INVESTE ANCORA SULLA BATTERIA

APPROVATA LA PARTNERSHIP DEERE-KRAMER Lo scorso 31 agosto 2017 l'autorità antitrust ha ufficialmente approvato la partnership tra John Deere e Kramer. John Deere e Kramer Werke GmbH, società del Gruppo Wacker Neuson SE, inaugurano così un'alleanza strategica che consentirà a John Deere di ampliare l'attuale gamma di offerta. Come già annunciato lo scorso 6 luglio 2017, le aziende hanno concordato di distribuire le pale compatte, le pale telescopiche e i sollevatori telescopici a marchio Kramer attraverso la rete di rivenditori John Deere. In virtù di tale accordo, la rete commerciale John Deere diverrà il principale partner per la distribuzione dei prodotti a marchio Kramer.

Distribuito in esclusiva da Sabart, è ora disponibile il nuovo sistema multi-attrezzo cordless con batteria 36V PowerNow agli ioni di litio. È un prodotto multifunzione estremamente versatile e facile da maneggiare, che può essere utilizzato nelle quattro stagioni. Progettato per rispondere alle esigenze di cura del verde del cliente privato, consente di scegliere e sostituire gli accessori in base all’attività da svolgere, passando senza interruzioni da tagli intensivi a lavori di precisione. Il corpo macchina è dotato di innovativo motore brushless che combina un’elevata coppia a una grande efficienza, assicurando elevate prestazioni. Sono quattro le applicazioni: bordatore, decespugliatore, tagliasiepi e potatore. In più è disponibile la prolunga per potatore telescopico e tosasiepi, che consente di raggiungere le chiome più alte. Altra novità della gamma Oregon Cordless Tool System è la nuova batteria da 6Ah 36V PowerNow agli ioni di litio, che fornisce la potenza necessaria per svolgere al meglio le attività di cura del verde. Concepita con tecnologia Premium Cell per assicurare elevate prestazioni, una potenza costante e una durata di lavoro prolungato, garantisce una totale assenza di emissioni e di effetto memoria. N°006

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NEWS | focus

IN ESPOSIZIONE • Produzione vegetale • Materiali • Macchine e attrezzature • Fornitori di servizi • Irrigazione • Pavimentazione • Progettazione • Arredo urbano

I NUMERI • Oltre 13.000 visitatori professionali • Circa 400 espositori, di cui il 23% internazionali

Il paesaggio in mostra

Paysalia, dal 5 al 7 dicembre a Lione, è il più importante evento della filiera paesaggistica in Francia. Una fonte di idee, novità e tendenze per chi si occupa di verde pubblico e privato Conoscete Paysalia, Le salon Paysage Jardin & Sport? È il Salone del paesaggio, del giardino e dello sport, in programma dal 5 al 7 dicembre nel quartiere fieristico Eurexpo di Lione, in Francia. Alla tre giorni, che rappresenta il più importante evento della filiera paesaggistica del territorio francese, sono attesi circa 400 espositori che presenteranno un’offerta completa pensata ad hoc dei manutentori di spazi verdi pubblici e privati: dai marchi specializzati in arredo urbano ai vivaisti, dai costruttori di macchine e attrezzature ai produttori di erba sintetica, dai progettisti di muri vegetali ai fornitori di mattonelle per la pavimentazione o di sistemi di irrigazione. PAYSALIA 2017 A Paysalia vengono realizzati veri e 5-7 dicembre, Lione propri villaggi tematici intorno al www.paysalia.com mondo vegetale, all’acqua, all’illuminazione, all’arredo urbano. Non mancheranno occasioni di networking ed eventi esclusivi, come il concorso di giardini Carré des Jardiniers, la guida delle tendenze, la finale nazionale del concorso di conoscenza delle piante, oltre a numerosi convegni e workshop.

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Tecnologie soluzioni Tecnologie innovazione innovazione soluzioni


| piattaforme aeree

GAMMA RTJ IN BREVE

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unto forte delle piattaforme di lavoro aereo è sicuramente l’accessibilità in quota, con notevoli vantaggi operativi soprattutto per quelle operazioni di manutenzione del verde che interessano altezze elevate e raggi di operatività ampi (come nel caso degli alberi ad alto fusto). A tal proposito vi presentiamo Haulotte Group, marchio francese specializzato in macchine per il sollevamento di persone e carichi, in grado di offrire una gamma di oltre 50 modelli tra piattaforme semoventi telescopiche e articolate con altezze di lavoro comprese tra 12 e 43 metri.

Tecnologie innovazione soluzioni

• Elevata capacità di “scavalcamento” • Buona velocità di sollevamento • Comandi proporzionali e simultanei • Movimenti fluidi

DESIGN COMPATTO, SBRACCIO ELEVATO

Per il settore della manutenzione del verde, le macchine più adatte sono sicuramente le piattaforme semoventi articolate, disponibili in un range di altezze di lavoro da 12 a 41 metri. Le piattaforme

Visualizza i dettagli tecnici delle macchine

articolate Haulotte, ad alimentazione elettrica o diesel, arrivano ovunque, aggirando gli ostacoli grazie alla forma compatta e allo sbraccio elevato. I modelli con altezze di lavoro inferiori a 20 metri, inoltre, permettono l’impiego in spazi esigui, grazie alla dimensione del telaio ottimizzata che consente la rotazione entro il raggio d’ingombro della macchina.

ARRIVANO

OVUNQUE

I tre nuovi modelli di semoventi articolate diesel della gamma Haulotte RTJ, con altezze di lavoro da 16, 20 e 26 metri, sono particolarmente adatti alla manutenzione del verde. E sono in grado di muoversi agevolmente in qualsiasi ambiente di Daniela Stasi


DOCILE, AGILE E VERSATILE

Tecnologie innovazione soluzioni

Altro modello particolarmente adatto alle esigenze dei manutentori del verde è la nuova piattaforma semovente a pantografo elettrica Optimum 8. Compatta, agile e versatile, si muove facilmente e con grande precisione nelle zone più anguste grazie al suo nuovo motore asincrono, e può facilmente attraversare porte e aggirarsi tra cordoli e ostacoli vari. Optimum 8 è una macchina “docile” sia nel lavoro in altezza (la portata è comunque notevole, 230 kg) che nella traslazione, offrendo all’operatore comfort e sicurezza di guida; estremamente compatta, ha una raggio di sterzata minimo di 1,50 metri, a detta del costruttore, «il migliore sul mercato nella sua categoria».

Nella gamma Haulotte, modelli particolarmente versatili sono le nuovissime piattaforme articolate diesel HA16 RTJ, HA20 RTJ e HA26 RTJ PRO, rispettivamente con altezze di lavoro massime da 16, 20 e 26 metri.

MACCHINE A MISURA DI CLIENTE

La HA16 RTJ è stata progettata per raggiungere le aree di lavoro più difficili grazie a un migliore raggio di lavoro, allo sbraccio massimo di 8,30 metri e una capacità di “scavalcamento” di oltre 7,65 metri. Offre inoltre un’elevata velocità di sollevamento (meno di 40 secondi), rendendo più rapidi i tempi di manovra e di conseguenza aumentando la produttività. La sorella maggiore HA20 RTJ si caratterizza anch'essa per il nuovo design che riflette l'impegno di Haulotte nella progettazione di macchine “a misura di cliente”. Infine, l'HA26 RTJ PRO, basata sugli stessi accorgimenti costruttivi innovativi introdotti con i modelli da 16 e 20 metri, così come tutti gli altri esemplari della gamma, è stata progettata in modo da massimizzare le prestazioni per raggiungere tre obiettivi: aumentare la produttività, mantenere un conveniente rapporto qualità prezzo, garantire la sicurezza degli operatori.

MOVIMENTI FLUIDI E SIMULTANEI

Caratteristica costruttiva molto importante della nuova gamma RTJ è la notevole proporzionalità e simultaneità dei movimenti. I nuovi modelli, infatti, sono in grado di eseguire contemporaneamente

INDOLE FUORISTRADA Come tradizione per le piattaforme del costruttore francese, anche la nuova gamma RTJ garantisce ottimali prestazioni fuoristrada qualsiasi sia la tipologia di terreno, grazie all’elevata altezza da terra (38 centimetri), alla capacità di affrontare pendenze fino al 40% e alle quattro ruote motrici di serie su tutti i modelli, equipaggiati con gomme piene più durevoli e rispettose dell’ambiente rispetto agli pneumatici riempiti a schiuma.

i seguenti movimenti: la prima sequenza, traslazione + sterzatura + rotazione torretta; la seconda sequenza, rotazione torretta + sollevamento braccio + sfilo telescopico + avanzamento jib. Da segnalare anche il sistema idraulico, che trasmette all’operatore una forte sensazione di sicurezza complessiva, grazie alla fluidità dei movimenti e alla capacità di raggiungere la zona di lavoro con la massima precisione.


| piattaforme aeree

CONTRO GLI INFORTUNI Tutte le piattaforme Haulotte garantiscono la massima sicurezza grazie al limitatore di carico sul cestello. Sono inoltre conformi ai più recenti requisiti imposti dalle normative di sicurezza sul lavoro, nazionali, europee (CE, EN280) e internazionali (Ansi, CSA, As, etc.). Ricordiamo anche che le macchine del marchio francese montano l’innovativo Activ’Shield Bar (nella foto), dispositivo di sicurezza per la protezione dall’intrappolamento e dallo schiacciamento degli operatori in caso di incidente durante l’utilizzo di piattaforme aeree.

Tecnologie innovazione soluzioni I NUOVI ARRIVATI Modelli

HA16 RTJ

HA20 RTJ

HA26 RTJ PRO

Altezza lavoro (m)

16

20,6

26,4

Altezza piano calpestio (m)

14

18,6

24,4

Sbraccio laterale max (m)

8,3

12,2

17,5

Portata max cesta (kg)

230

230

250

Dimensione cesta (m)

1,83 x 0,80

1,83 x 0,80

2,44 x 0,91

Lunghezza (m)

6,75

8,8

11,8

Larghezza (m)

2,3

2,42

2,48

Altezza a riposo (m)

2,3

2,51

2,97

Escursione Jib

140° (-80°/+60°)

140° (+60°/-80°)

133° (-65°/+68°)

Rotazione cesta

165° (-75°/+90°)

180° (+90°/-90°)

180 °

Rotazione torretta

355° non continuous

355° non continuous

360° continuous

Altezza da terra (cm)

38

38

48

Inclinazione max operativa

Velocità di traslazione (km/h)

5,2

5

5

Pendenza max

40%

45%

45%

Raggio angolo est. di sterzata (m)

4,5

4,5

4,35

Motore

Kubota, 26,5 kW (36 hp), Stage 3A

Kubota, 36,5 kW (49,6 hp), Stage 3A

Kubota, 36,5 kW (49,6 hp), Stage 3A

Peso totale (kg)

6.200

9.300

15.500

Lunghezza trasporto (m)

5,05

6,5

9,4

Altezza trasporto (m)

2,4

2,93

2,98


| eventi

Dall'estetica

Tecnologie innovazione soluzioni

all'etica

In occasione di Orticolario, il premio “Per un Giardinaggio Evoluto 2017” è stato assegnato a Gilles Clément, il paesaggista e filosofo francese che ha cambiato il modo di concepire il giardino di Francesco Tozzi

E

venti come Orticolario, svoltosi dal 29 settembre al primo ottobre a Villa Erba, sul Lago di Como, lasciano il segno. Un segno tangibile, nel senso che invogliano a riflettere sul proprio operato e inducono a evolversi, nella professione e nella percezione del concetto stesso di giardinaggio. Quando si esce dal parco che ospita la manifestazione, non si portano con sé solo idee per allestimenti, lo stupore per la cura meticolosa di ogni dettaglio o nuove scoperte vegetali (grazie all'alta qualità dell'offerta dei vivaisti-collezionisti in mostra). Si porta a casa cultura, nel senso più ampio del termine.

Quest'anno, per esempio, il premio “Per un Giardinaggio Evoluto” è stato consegnato al francese Gilles Clément (nella foto), paesaggista, filosofo, scrittore, giardiniere, che ha costretto a ri-concepire il concetto di giardino. Clément è colui che ha trasformato l'ecologia in una questione di democrazia: lavorando con la natura, e non contro, nel progettare spazi verdi ha spostato l'interesse dall'estetica alla biodiversità. Il paesaggista, nel corso di un incontro con il pubblico, ha ripreso le sue principali teorie, a partire da quella del Giardino Planetario, e ha poi presentato i suoi ultimi progetti, dai giardini di acclimatazione in Cina con piante in grado di resistere ad ambienti differenti, alla “torre dell'acqua” in Francia, una struttura in pietra alta sette metri realizzata alle sorgenti della Loira che, grazie alla condensazione generata dalla pietra, agevola il ciclo dell'acqua.

TRA I LIBRI DI CLÉMENT • Il giardiniere planetario (22 publishing, 2008) • Il giardino in movimento (Quodlibet, 2011) • Ho costruito una casa da giardiniere (Quodlibet, 2014) • Piccola pedagogia dell’erba (DeriveApprodi, 2015)

L’installazione “Moonlight Garden” di Leonardo Magatti.

SUCCESSO CONFERMATO L’edizione 2017 di Orticolario, la nona, ha riscontrato un incremento dei visitatori rispetto agli scorsi anni, registrando ben 25.000 presenze, con un netto aumento di quelle provenienti dall’estero (in primis da Svizzera e Francia). Ideato dall’imprenditore Moritz Mantero e curato da Anna Rapisarda, l’evento ha ribadito con forza anche la qualità degli espositori

presenti e dei giardini allestiti nel parco, partecipanti al concorso internazionale “Spazi Creativi”: il premio “Foglia d’oro del Lago di Como” è stato assegnato all’installazione “Ciclicità Lunare”, il giardino di Roberto Landello nello spazio Garden Lignano, mentre la realizzazione “Moonlight Garden” di Leonardo Magatti nello spazio Archiverde ha meritato i tre premi “Grandi Giardini Italiani”, “del Presidente” e “della Stampa”.


| materiali

Tecnologie innovazione soluzioni

L

a Biblioteca degli Alberi, destinato a diventare il terzo parco pubblico più grande nel centro di Milano, è un progetto ormai noto anche tra i non milanesi. Progettato dallo studio Inside Outside | Petra Blaisse in collaborazione con lo Studio Giorgetta e realizzato da HW Style, con i suoi 9,5 ettari di estensione in zona Porta Nuova, una volta completato, offrirà ai cittadini un mosaico di percorsi tra giardini tematici, prati, foreste circolari, aiuole fiorite e piccole piazze. Tanti gli attori coinvolti, ognuno col proprio ruolo e le proprie competenze. In prima linea, anche Italcementi e Calcestruzzi che hanno fornito soluzioni green per i percorsi pedonali.

TEXTURE INNOVATIVE

Interpretando le esigenze dei progettisti, Italcementi, insieme a Calcestruzzi, ha proposto texture innovative e colorazioni differenti. Per i percorsi pedonali è stato utilizzato il calcestruzzo i.design Mosaico con una finitura che coniuga eleganza, stabilità, resistenza alle intemperie e facilità di posa a costi contenuti. Nell’area del labirinto è stata preferita una soluzione drenante grazie a i.idro Drain, il prodotto per il garden design maggiormente utilizzato per le pavimentazioni nella aree verdi: grazie a una capacità drenante 100 volte superiore a quella di un terreno naturale, permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua ricaricando la falda acquifera. Da segnalare, inoltre, le

Parco ancora

più “verde”

La Biblioteca degli Alberi, nuova area verde milanese in zona Porta Nuova, sarà all’avanguardia per diversi aspetti. In primis le soluzioni green di Italcementi, proposte per i percorsi pedonali di Viola Delfino


I NUMERI proprietà termiche con un’importante riduzione del • 450 alberi calore nel periodo estivo fino a 30° in meno rispetto Tecnologie innovazione soluzioni • 19 specie a una pavimentazione in asfalto, anche grazie alla arboree colorazione chiara tipica del cemento.

CANTIERE APERTO

La Biblioteca degli Alberi non sarà solo una nuova area verde per la città, ma un progetto che coinvolge attivamente i cittadini già dalle fasi di realizzazione: a fine settembre si è svolto “Seminiamo insieme!”, giornata speciale aperta a tutti per la semina collettiva di un’area di circa 3.500 mq dei prati del futuro parco. L'evento è stato promosso dalla Fondazione Riccardo Catella in collaborazione con il Comune di Milano nell’ambito del progetto “MiColtivo nel Parco”, palinsesto di iniziative per sensibilizzare i cittadini sul verde urbano e coinvolgerli nella costruzione del nuovo parco.

• 34.800 mq di prato di cui 24.200 di prato rasato, 1.800 di prato armato e 8.800 di prato rustico fiorito • Circa 90.000 piante tra siepi, arbusti, rampicanti, acquatiche e ornamentali • Il primo lotto (7.500 mq) è stato aperto al pubblico il 30 marzo 2017 • I lavori di realizzazione del secondo lotto (77.000 mq) sono cominciati ad aprile e la loro fine è prevista nella primavera 2018

NUOVA VITA ALLE CAVE C’è tempo fino al 20 novembre per partecipare a “Quarry Life Award”, il concorso internazionale ideato dal Gruppo HeidelbergCement (di cui Italcementi fa parte) per promuovere progetti di sostenibilità ambientale nei siti estrattivi a favore della biodiversità. I luoghi da ri-progettare sono: la cava di Colle Pedrino e quella di Monte Giglio, che forniscono le materie prime per la cementeria di Calusco d’Adda (BG), quella di Pian dell’Aia della cementeria di Isola delle Femmine (PA) e la cava San Giuseppe a Trieste. Privati cittadini, comunità locali, scuole, associazioni, ricercatori possono presentare la propria proposta: il miglior progetto a livello internazionale riceverà 30.000 euro, mentre ai due migliori progetti nazionali saranno assegnati premi di 5.000 e 2.500 euro. Tutte le informazioni sul sito www.quarrylifeaward.it.


| motoseghe

delli GST 360 di Oleo-Mac e MTT 3600 di Efco, concepiti per le attività di sramatura, abbattimento e lavoro in tree climbing. Da sottolineare la presenza di dispositivi come l’avviamento facilitato EasyOn, che ammortizza l’effetto della compressione del motore per una partenza senza sforzo, e l’Air Purge, che agevole le fasi di avviamento a freddo. In evidenza anche la frizione OnBoard, per un montaggio rapido dell’utensile di taglio e una durata più lunga, oltre all’interruttore AlwaysOn, veloce nello spegnimento e, grazie al ritorno automatico, sempre pronto per far ripartire la macchina.

Tecnologie innovazione soluzioni

P

er far capire l'alta qualità del prodotto, basterebbe dire che il design delle nuove motoseghe professionali da potatura Emak è firmato Giugiaro. Aggiungiamo che si tratta di macchine compatte, ben bilanciate ed ergonomiche, caratterizzate da un rapporto peso-potenza ottimale e da un'elevata maneggevolezza. Vi presentiamo i mo-

EFCO MTT 3600 / OLEO-MAC GST 360 Potenza/Cilindrata

2,0 HP-1,5 kW/35,1 cm³

Lunghezza barra (puntale)

30-35 cm/12”-14” (rocchetto)

Catena (passo X spessore)

3/8” x .050” (rocchetto)

Capacità serbatoio olio/ carburante

0,23/0,28 l

Peso a secco senza barra e catena

3,8 kg

Guarda il demo delle macchine al lavoro

Forma e sostanza

Design Giugiaro, cuore tecnologico ed elevata maneggevolezza per i nuovi modelli professionali da potatura di Emak di Irene Nuvola


| macchine

Grinta

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ed esperienza Nata nel 1997, Pellenc Italia continua a collezionare competenza e a coltivare ambizione. Carte vincenti: le batterie multifunzione ULiB e i motori brushless di Nora Adamsberg

M

anca poco alla fine del 2017, ma quest'anno per Pellenc Italia continuerà e essere una tappa importante. La ragione è semplice: la società, filiale italiana del gruppo francese Pellenc, è nata nel 1997, esattamente 20 anni fa. E oggi è presente sul territorio con oltre 350 punti vendita specializzati in vendita e assistenza delle attrezzature alimentate agli ioni di litio. Ecco qui un breve excursus: all’inizio gli sforzi erano principalmente mirati al campo dell’agricoltura, mentre negli ultimi anni gli investimenti sono stati indirizzati allo sviluppo di elettroutensili per giardinieri, manutentori, professionisti del verde. Punti fermi del marchio: le batterie multifunzione ULiB (riciclabili all’80%) e i motori Brushless by Pellenc, caratterizzati dall'elevata silenziosità e dall’assenza sia di dispersione di energia in calore sia di parti di sfregamento interne. Risultato? Una vita utile più lunga e una manutenzione ridotta.

Il tagliasiepi Helion2, leggero ed ergonomico. GAMMA GREEN A far la parte del leone nella gamma Green, composta da macchine e attrezzature a batteria pensate per i professionisti, spiccano il tagliasiepi Helion2, disponibile nelle versioni compatta, su asta e telescopica, e il rasaerba elettrico Rasion, presente sul mercato nelle tre varianti Basic (a spinta), Easy e Smart (semoventi).

Ultimo nato in casa Pellenc, il rasaerba Rasion, un concentrato di innovazione e tecnologia applicata.

IN BREVE • 44 anni di esperienza • 20 anni di attività in Italia • Primo costruttore al mondo ad aver utilizzato batterie agli ioni di litio negli elettroutensili portatili


POTARE O

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ttrezzata

| pratiche

NON POTARE? Prendiamo spunto dalle recenti Linee guida per la gestione del verde pubblico per soffermarci a riflettere sulla potatura. Ci siamo posti alcune domande: quando è necessaria, come effettuarla, quali sono gli errori da evitare. Eccovi le risposte di Viola Delfino

Leggi direttamente le Linee guida!


ALBERI INDEBOLITI A CAUSA DI: Tecnologie

L

inee guida per la gestione del verde pubblico: ne abbiamo presentato caratteristiinnovazione soluzioni che e finalità sullo scorso numero (pag. • Potature 15). Ricordiamo solo che si tratta di un • Cantieri documento pensato come strumento • Scavi pratico per attuare la Legge 10/2013 “Norme per • Asfaltature lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, redatto dal • Ricarichi di Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico che terreno fa capo al Ministero dell'Ambiente e della Tutela • Compattadel Territorio e del Mare. Andiamo direttamente mento del al quarto capitolo: “Il piano di monitoraggio e terreno gestione del verde” (focus nel box “Programma• Ferite di varia zione necessaria”) e in particolare al sottocapitolo natura dedicato alla potatura.

ATTENZIONE ALL'ESECUZIONE

Come è risaputo, la potatura rappresenta la pratica colturale che maggiormente impatta le condizioni di vegetazione degli alberi. Una potatura male eseguita, oltre a essere inutile, può danneggiare un albero in modo irreversibile, accorciandone il ciclo vitale, indebolendolo fino a renderlo instabile e pericoloso. L'esecuzione di potature scorrette causa danni economici enormi, oltre a erodere il patrimonio arboreo e a ledere il paesaggio. La potatura, inoltre, è un intervento che influisce sulle condizioni energetiche dell'albero e può essere fonte di diffusione di patologie, pertanto è necessario che venga svolta solo da personale qualificato e che le amministrazioni comunali adottino capitolati specifici.

PERCHÉ PROCEDERE Alcune tra le motivazioni indicate nelle Linee guida per la gestione del verde pubblico che possono rendere necessari interventi di potatura: • impostare la crescita di un giovane albero trapiantato • ridurre o eliminare rami intricati o troppo fitti, male inseriti, instabili, deboli, morti, che col tempo potrebbero creare problemi strutturali • adozione di misure profilattiche, per asportare rami deboli o secchi che possono costituire una facile via di ingresso per i microrganismi patogeni • necessità di ridurre rischi di rottura o contenere la crescita, riducendo la massa delle foglie • su alberi adulti o senescenti, necessità di ridurre la resistenza al vento e favorire la penetrazione della luce all’interno della chioma, evitare eccessivi carichi da accumulo di neve


| pratiche

I CAPITOLI • Conoscenza e regolamentazione del verde • Pianificazione strategica del verde • Progettazione del verde • Il piano di monitoraggio e gestione del verde • Indicatori per un governo del verde di qualità • Formazione degli addetti • Comunicazione, promozione e partecipazione pubblica

EVITARE LA CAPITOZZATURA

Tecnologie innovazione soluzioni Tra le principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali nelle città si annovera la capitozzatura che, come è noto, consiste nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino in prossimità del tronco stesso. Il tronco capitozzato viene, infatti, lasciato senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l'interno. La corteccia, inoltre, viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati. La capitozzatura è, perciò, un'operazione che deve essere evitata. Se non esistono alternative, si deve operare in modo da ridurre al massimo i danni per la pianta. Si crede erroneamente che un albero capitozzato richieda interventi minori, in realtà è esattamente l'opposto: se l'albero sopravvive, richiede costanti potature; se l'albero muore, deve essere abbattuto e rimosso. Infine, considerato che un albero capitozzato è predisposto a rotture e può essere pericoloso, ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale, Insomma la capitozzatura è considerata una pratica inaccettabile di potatura.

PROGRAMMAZIONE NECESSARIA Come si legge nelle Linee guida, «Non è conveniente investire sulla progettazione e sulla realizzazione di un nuovo parco se si lesina sulle risorse assegnate alla sua cura. Se si trascura quest’ultima voce, nel giro di poco tempo la bellezza e la funzionalità della vegetazione urbana si riducono e la possibilità di fruirne rimane vanificata». Professionisti abilitati devono così redigere “Il piano di monitoraggio e di gestione del verde urbano”, documento di previsione e programmazione delle attività annuali di controllo e gestione del verde pubblico, necessario all’amministrazione comunale per programmare e realizzare gli interventi colturali in un’ottica funzionale all’ottenimento dei minimi requisiti prestazionali e di sicurezza, con il fine, si legge nelle Linee guida «di massimizzare l’efficienza della vegetazione, minimizzando i rischi connessi alla interferenza fra il comparto vegetale, i manufatti a esso afferenti e le attività della popolazione». Il Piano è quindi un documento di programmazione necessario, da inserire nell’ambito della pianificazione integrata e della gestione multifunzionale e multiobiettivo dei beni pubblici, ma anche dei complessi privati di interesse pubblico (come i parchi degli ospedali e delle università, le aree verdi private a uso pubblico, le aree di pertinenza di esercizi commerciali, eccetera).

COME RIMEDIO Spesso la potatura può essere necessaria a causa di errori di progettazione, per esempio quando un albero è stato messo a dimora senza una preventiva analisi delle sue esigenze di spazio: in tal caso, tra le eventuali alternative, è necessario valutare l’opportunità di sostituirlo con una specie più idonea, oppure di mantenerlo in forma obbligata, tramite interventi regolari.


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Str. Canneto-Casalromano 46013 Canneto sull’Oglio (Mn) Tel +39 0376 723885 Fax +39 0376 70564 Email coplant@coplant.it

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GESTIONE | formazione

PER AVERE

SUCCESSO

PONDERARE BENE L'OFFERTA La scelta di quali prodotti e servizi proporre è determinante per la buona riuscita dell’impresa. Serve per darsi un’identità ben definita, collocarsi sul mercato e distinguersi dai concorrenti. Ecco qualche spunto utile

U

n’impresa che opera nel settore del verde può offrire numerosi servizi. E una delle prime scelte da compiere, se non addirittura la prima, riguarda proprio la definizione della gamma dei prodotti/servizi da offrire alla clientela. È importante distinguere tra quelli che costituiscono il “fulcro” dell’attività e quelli che invece ne fanno da “contorno”, in grado di arricchire l’offerta e di differenziare la propria impresa dalla concorrenza. Quanti e quali servizi offrire dipende da molti fattori: si va dall’ampiezza delle strutture alla localizzazione dell’impresa, senza dimenticare l’intraprendenza dell’imprenditore. In linea di massima, i servizi che si possono offrire sono i seguenti: la progettazione, la realizzazione, la manutenzione e la consulenza.

LA PROGETTAZIONE

Senza alcun dubbio, è l’attività più creativa e nel contempo più difficile per l’azienda che opera nel settore del verde, e richiede competenza ed esperienza. Nel caso in cui il titolare non possedesse

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queste conoscenze, è comunque possibile delegare questo servizio a terzi. La progettazione comprende gli aspetti di studio del paesaggio e del suolo, la scelta delle varietà migliori per quel determinato luogo, il loro posizionamento in relazione agli effetti cromatici e alle finalità dell’area (di gioco e ricreative piuttosto che di barriera verde), eccetera. L’attività implica la raccolta di tutti i dati necessari alla preparazione di un progetto il più dettagliato possibile, allo scopo di mostrare al committente il risultato finale dell’intervento e il suo costo.

LA REALIZZAZIONE

Il servizio consiste nel realizzare quanto prevede il capitolato presentato da ciascun cliente. In genere, prevede lo svolgimento dei seguenti punti: cernita e acquisto delle varietà occorrenti presso fornitori di fiducia in grado di offrire precise garanzie sulla qualità delle piante fornite; livellamento, vangatura, preparazione e fertilizzazione del terreno sul quale operare; posa delle piante nel rispetto dei criteri di distanza e contiguità necessari; realizzazione di manti erbosi; eventuali interventi relativi alla


realizzazione di sistemi automatici di irrigazione, di percorsi pedonali o ricreativi, eccetera; costruzione di muretti, terrapieni, posa di recinzioni e barriere varie; smaltimento e conduzione agli appositi siti di trattamento dei rifiuti prodotti.

LA MANUTENZIONE

Per un’impresa che opera in questo settore, la manutenzione è tra le attività più interessanti sotto il profilo della costanza dei ricavi. I clienti che richiedono questo servizio, infatti, lo fanno con una certa continuità, un aspetto da tenere in considerazione, soprattutto agli inizi, quando, non avendo ancora acquisito un numero soddisfacente di clienti, occorre fare il possibile per riuscire ad avere delle entrate costanti. Non solo: la manutenzione può essere considerata un utile strumento per farsi conoscere, crearsi un buona reputazione e, di conseguenza, riuscire poi ad acquisire nuovi clienti, capaci di richiedere servizi a maggiore valore aggiunto, quale può essere la progettazione.

LA CONSULENZA

Spesso si tratta di un servizio che può interessare la risistemazione del verde in parchi e giardini o la scelta delle specie vegetali più indicate per la destinazione desiderata. Consulenza sulla risistemazione del verde in parchi e giardini. S’intende di fornire a chi ne fa richiesta un vero e proprio capitolato dei lavori da eseguire. In altre parole, si tratta di stendere un elenco delle opere che il cliente desidera effettuare con la relativa descrizione di come devono essere eseguite. È necessario quindi recarsi a domicilio del cliente per poter stabilire quali opere in muratura occorre realizzare, quanti metri cubi di terra acquistare, quante e quali piante abbattere, potare e successivamente mettere a dimora, quanti chili di sementi sono necessari per la realizzazione di un manto erboso e di quali attrezzature disporre per eseguire il lavoro. Insomma, si tratta delle indicazioni necessarie per poter preparare un preventivo dettagliato di spesa. Nella maggior parte dei casi, dopo la ricezione del capitolato, il cliente chiede all’impresa la realizzazione di un preventivo, per consentirle di entrare in gara con altre imprese e offrirle quindi l’opportunità di aggiudicarsi l’esecuzione dei lavori. Se il servizio di stesura dell’appalto viene regolarmente retribuito, quello di preparazione del preventivo deve essere offerto in modo interamente gratuito. Consulenza sulla scelta delle specie vegetali più indicate per la destinazione desiderata. Servizio

più semplice di quello descritto precedentemente, la consulenza sulla scelta delle specie vegetali più indicate, prevede, dopo un apposito sopralluogo e un’attenta osservazione sull’esposizione del terreno e sulle sue condizioni pedoclimatiche, la fornitura di consulenza riguardo le piante, gli arbusti, le siepi e i fiori più indicati a crescere e a svilupparsi nell’area desiderata. Anche in questo caso, all’offerta di questo servizio, spesso, segue quello di messa a dimora delle specie individuate.

I SERVIZI ACCESSORI

Al di là dei servizi principali appena illustrati, si può decidere di offrirne anche altri, accessori. Prodotti e servizi che, sebbene non siano in grado di produrre utili particolari, possono comunque servire per far preferire la propria attività a quella della concorrenza, per farla conoscere e fidelizzare i clienti. Individuiamo di seguito quelli che vengono offerti più frequentemente, ma con intraprendenza e fantasia se ne possono aggiungere altri anche in base alle esigenze e alle preferenze espresse dai clienti. Si tratta di: clinica del verde, pronto intervento verde, produzione diretta di piante, noleggio di piante. Clinica del verde. Si tratta di predisporre un’area, possibilmente attrezzata a serra, nella quale organizzare un’attività di cura e di ricovero delle piante. PIÙ ATTIVITÀ IN UNA La manutenzione è un’attività articolata, che comprende una serie di servizi. Ecco i principali: potature ordinarie e straordinarie, scalvature per alberature ad alto fusto, pronto intervento per rami e piante pericolanti, vangatura e fresatura, rasatura e rigenerazione di manti erbosi, rasatura di aree verdi di ritrovo con raccolta di lattine e bottiglie, interventi di decespugliazione e disboscamento. E ancora: analisi del terreno, concimazioni, irrigazioni, trattamenti curativi fitosanitari, interventi di dendrochirurgia e di rigenerazione delle piante, sostituzione di piante morte o malate. N°006

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GESTIONE | formazione

FASI DEL PROGETTO • Rilevamenti topografici • Sopralluoghi per osservare l’area con eventuali documentazioni fotografiche; particolare attenzione deve essere posta alle caratteristiche pedoclimatiche • Rilevamento dell’acidità del terreno • Ricerca delle piante più indicate • Realizzazione del progetto e sua presentazione al cliente corredato di preventivo di spesa • Studio di composizioni a fini decorativi, con rotazione scalare, per il mantenimento di un pregevole valore estetico tutto l’anno

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Naturalmente non si tratta di piante comuni, bensì di essenze il cui valore economico è elevato, come per esempio i bonsai. Per le piante dal costo non particolarmente alto, invece, è possibile erogare un semplice servizio di “pensione” al quale possano ricorrere proprietari di piante costretti ad allontanarsi dalla propria abitazione per lunghi periodi di tempo. Pronto intervento verde. Questo servizio consiste nell’intervenire tempestivamente ogni qual volta, per cause di forza maggiore, si presenti la necessità di abbattere piante e alberi ad alto fusto pericolanti. Produzione diretta di piante. Se si ha a disposizione il terreno, è possibile dedicarsi direttamente alla produzione di piante, alberi e sementi, costituendo così un vivaio dal quale attingere le materie prime necessarie per soddisfare le richieste dei clienti. Noleggio di piante. Consiste nell’offrire per un periodo di tempo limitato piante di qualunque dimensione, allo scopo di creare spazi verdi in occasione di eventi (aziendali o privati) e cerimonie.

CICLO VITALE

Tutti i prodotti e i servizi tendono a seguire un ciclo di vita simile a quello biologico. Le fasi sono ben precise: introduzione o lancio, sviluppo o crescita, maturità, declino. Ciascuna fase si manifesta in un certo periodo di tempo la cui durata varia a seconda del prodotto/ servizio e del mercato di riferimento. Ogni fase diventa importante perché richiede politiche di marketing e strategie di mercati differenti. Nel periodo relativo all’introduzione, per esempio, è importante dimostrare alla clientela la propria utilità e affidabilità. Per promuovere la diffusione del prodotto o del servizio l’azienda può essere spinta ad abbassare il prezzo, a costo di operare in perdita, mentre le vendite cresceranno, anche se lentamente. La fase di sviluppo o crescita, invece, è caratterizzata da un’esplosione delle vendite. Avendo dimostrato la propria affidabilità, il prodotto/servizio viene richiesto in quantità crescenti, rendendo meno importanti le politiche di promozione basate su prezzi competitivi. In questo frangente occorre puntare sulla pubblicità e sull’innalzamento dell’immagine. Con la crescita della domanda da parte del mercato, l’impresa trova le risorse necessarie per migliorare il prodotto/servizio da un punto di vista qualitativo e distributivo, con la possibilità di entrare in nuovi canali di vendita.

Segue la terza fase, quella della maturità, durante la quale le vendite del prodotto/servizio tendono a stabilizzarsi. Nel mentre sono nati concorrenti che attuano strategie imitative, erodendo il mercato. In questa fase diventa decisivo acquisire nuovi margini di mercato, inducendo gli acquirenti a un maggiore consumo unitario e curando maggiormente la clientela, per esempio con l’introduzione di migliorie tecniche e con una maggiore attenzione alla rete distributiva. La quarta e ultima fase è quella del declino. La saturazione del mercato si accompagna alla comparsa di nuovi concorrenti e alle modificazioni del gusto dei consumatori, i quali si rivolgono a prodotti/ servizi nuovi giudicati più innovativi. L’impresa vede ridursi i profitti, in conseguenza di un calo delle vendite a cui non corrisponde un’analoga diminuzione dei costi. La scelta diventa allora quella dell’abbandono e del successivo trasferimento delle proprie risorse su altri prodotti/servizi. Un’alternativa potrebbe essere quella del rilancio mediante la creazione di una nuova immagine o l’individuazione di un nuovo uso. Questa scelta comporta comunque un notevole grado di rischio, per cui la sua adozione deve derivare da un’attenta analisi del prodotto/servizio e dalla rilevazione della sua strategicità. Se il primo prodotto/servizio creato è quello con cui l’impresa si è affermata e in esso di identifica, non sarebbe strategico eliminarlo. Per quanto riguarda nello specifico i servizi offerti da una società di progettazione e manutenzione del verde, la consulenza, la clinica e il servizio di pronto intervento, si trovano nella fase di introduzione, La progettazione e la realizzazione di aree verdi, la manutenzione e il noleggio, invece, si collocano nella fase di sviluppo. In fase di maturità, infine, è collocata la produzione di piante.


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Biochar

amico del suolo e dell'ambiente Un’opportunità da cogliere per chi si occupa di cura del verde. Vi illustriamo perché è importante conoscere e utilizzare questo prodotto con una panoramica dettagliata delle sue caratteristiche e dei vantaggi che ne derivano di Camillo De Beni

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GESTIONE | soluzioni

terreno (suolo), apparati radicali (piante) e microrganismi del terreno. Nella rizosfera si concentrano le sostanze umiche nobili e si svolgono tutta una serie di processi biologici che consentono lo sviluppo di micorrize, l’attività di batteri benefici e la biostimolazione radicale. Oggi è possibile influenzare positivamente le attività che avvengono nella rizosfera, intro-

Biochar e altre componenti.

N

el numero scorso abbiamo parlato del terreno, analizzando in modo specifico l'“effetto rizosfera”, spiegando come è oggi possibile gestire questo ambito così importante per la crescita delle piante. La rizosfera, lo ripetiamo, identifica l’intorno dei capillizi radicali ed è la sede dove i microrganismi rivestono un ruolo primario influenzando gli equilibri che esistono tra pianta e terreno. Come si enunciava a conclusione dell’articolo, grazie alle conoscenze maturate nel corso degli ultimi anni e alla presa di coscienza del fondamentale ruolo della biofertilità del terreno, la visione meccanicistica e passiva del suolo è stata soppiantata da una visione molto più complessa ed affascinante, caratterizzata da strette interazioni tra particelle del

ducendo nel terreno prodotti dotati di proprietà fisiche, biologiche e chimiche specifiche, sviluppati o selezionati per questa finalità. A tal proposito, il biochar può essere considerato un prodotto di grandissimo interesse per questi scopi poiché possiede tutte le caratteristiche per aiutarci, se introdotto e miscelato adeguatamente nel terreno, a favorire lo sviluppo di un ambiente ideale per la creazione di biofertilità, a tutto vantaggio della rizosfera.

Si calcola che immettendo una tonnellata di biochar nel terreno è possibile sottrarre tre LADRO DI ANIDRIDE CARBONICA tonnellate di CO2 dall’atmosfera Ma che cosa è il biochar? In realtà se ne parla da anni anche se si tratta di un termine ancora a molti

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sconosciuto. In effetti la comunità scientifica che lavora sul biochar è ben distribuita su tutto il pianeta ma è ancora piuttosto limitata. Viene definito come “carbone vegetale biologico”: la definizione è stata scelta dall’Ibi (International Biochar Initiative) specificando che si tratta di materiale che trova specifica applicazione in agricoltura e nella protezione dell’ambiente. In Italia esiste da una decina di anni

COME SI PRODUCE? I sistemi tecnologico-industriali per produrre biochar si basano sulla pirolisi o la gassificazione di biomasse vegetali. Se una biomassa viene scaldata oltre una certa temperatura, in assenza di ossigeno, essa produce un gas infiammabile (syngas) e del bio-olio anch’esso combustibile. Il residuo solido di questo processo è il biochar.

anche l’Ichar (Associazione Italiana Biochar) che si occupa di fare ricerca, divulgarne e promuoverne la produzione e l’utilizzo. Ma perché tanto interesse? Perché è un prodotto che: deriva dalla trasformazione di residui (scarti) dell’agricoltura attraverso un processo di combustione in assenza o limitata presenza di ossigeno (pirolisi); durante il processo di combustione fornisce energia rinnovabile grazie alla produzione di un gas combustibile (syngas); migliora la qualità del suolo; sequestra CO₂ atmosferico. La tecnologia che porta alla produzione di biochar consente, in altre parole, di produrre energia da fonte rinnovabile, dando vita a un prodotto che, qualora applicato al suolo, contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, sottraendo anidride carbonica “fresca” all’atmosfera, stoccandola nel terreno in maniera duratura, secondo un processo Carbon Negative. Il biochar è in effetti un prodotto estremamente recalcitrante (stabile = non degradato da microrganismi) ed è costituito per il 70-90% da carbonio. Si calcola che immettendo una tonnellata di biochar nel terreno è possibile sottrarre tre tonnellate di CO₂ dall’atmosfera. L’opzione biochar, se praticata su scala globale, consentirebbe quindi di annullare fino al 12% delle emissioni antropogeniche di gas serra.

Pellet legno e biochar prodotto da pellet.

IN PRATICA Durante la posa a dimora di piante e arbusti in ambienti difficili, si consiglia l’uso di biochar in miscela al terreno (20-25% in volume). In questi casi, risulta ottimale associarlo a inoculi composti da funghi micorrizici, funghi e batteri benefici, acidi umici e fulvici, estratti di alghe. Nelle coltivazioni in vaso, invece, si possono sostituire parzialmente le torbe introducendo biochar (max 25-30% in volume) nei substrati di coltivazione.

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fonte: unibz

GESTIONE | soluzioni

MAGGIORE FERTILITÀ BIOLOGICA

Sostenibile ed ecocompatibile, il biochar è quindi interessante per i benefici socio-economici che possono derivare dal suo uso. Ma, dal punto di vista agronomico, quali sono i vantaggi nell’applicazione di biochar al suolo? Grazie alle sue particolari proprietà fisiche e alle caratteristiche strutturali, con la sua elevata porosità e in particolare macroporosità (pori diam. > 50 nm), le fun-

Il biochar può influenzare il colore, la tessitura, la struttura, la porosità del suolo, modificando l’habitat dei

microrganismi presenti

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zioni vitali del suolo vengono favorite. I macropori interessano infatti aspetti legati all’aerazione e alla ritenzione idrica, alla crescita e al movimento radicale, non che alla vita dei microrganismi. Sebbene la porosità del biochar sia ben distribuita fra micro, meso e macropri, sovente in termini di volume la macroporosità risulta superiore. In conseguenza dell’elevata porosità il biochar possiede una densità apparente generalmente compresa tra 0,35 e 0,45 g/cm3. Ciò fa del prodotto un ottimo ammendante quando miscelato al terreno. Le proprietà chimiche del biochar variano in funzione della materia prima utilizzata per produrlo ma sono caratterizzate sempre dalla presenza di una percentuale in peso di carbonio stabile molto alta, insieme ad una piccola percentuale di ceneri e di prodotti volatili. La reazione (pH) del biochar è in genere alcalina (pH > 7,5).


IDENTIKIT estratti di alghe. In ambienti urbani, nella creaAPPLICAZIONI • È carbone zione e gestione del verde pubblico, tale pratica • Posa a dimora di piante e arbusti nella vegetale, ottiene i maggiori consensi. gestione del verde urbano materiale Grazie alla leggerezza del biochar, un’interessante • Preparazione dei substrati per la poroso proapplicazione la si riscontra anche nella preparaziorealizzazione di tetti verdi dotto dalla ne dei substrati utilizzati per la realizzazione dei • Realizzazione dello strato superficiale combustione tetti verdi. Anche in floricoltura, nelle coltivazioni nella costruzione dei prati sportivi di materiale in vaso, interessanti applicazioni possono essere vegetale in quelle che prevedono la parziale sostituzione delle assenza di torbe con l’introduzione di biochar (max 25-30% ossigeno in volume) nei substrati di coltivazione. Infine, L’applicazione di biochar al suolo può quindi con l’uso sempre più smodato di substrati drenan- • È costituito per il 70-90% modificare le caratteristiche fisiche dello stesso ti e sabbiosi, nella costruzione dei prati sportivi, da carbonio in relazione al tipo di materiale utilizzato, alla un’interessante applicazione la si trova nella prequantità di distribuzione, alla natura del suolo. Il parazione dello strato superficiale (Root-zone mix). • Migliora la qualità del biochar può influenzare il colore, la tessitura, la Dosi e volumi di applicazione del biochar, di norsuolo struttura, la porosità del suolo, cambiando il suo ma 1-6 kg/mq o 25% in volume, restano ancora comportamento rispetto alla dinamica acqua-aaspetti da “meglio decifrare” in modo da produrre • Sequestra CO atmosferia e modificando l’habitat gli effetti agronomici posi² rico dei microrganismi presenti. tivi a un costo di applica• È estremaInevitabilmente, la modifica zione vantaggioso. PER APPROFONDIRE mente recaldi queste proprietà del suolo Il mercato del biochar Ichar (Associazione Italiana Biochar) citrante ammendato con biochar ha come soil improver, in www.ichar.org un’influenza diretta sulla formulati granulari, pelIbi (International Biochar Initiative) crescita e sulla produttività let, polvere, e anche già www.biochar-international.org delle piante in esso coltivate, miscelato e inoculato con anche riducendo l’apporto di spore di micorrize, estratti concimi chimici di sintesi. di alghe, batteri benefici Gli effetti sulla “fertilità esiste ed è in forte crescita biologica” del suolo ammendato con biochar sono in tutto il mondo, grazie anche alla capacità di correlati alle proprietà fisico-chimiche del prodot- svolgere un ruolo di carbon sink con conseguente to e all’influenza positiva che espleta rispetto alla mitigazione dei cambiamenti climatici. fertilità fisica del suolo. L’aumento di ritenzione idrica favorita dalla presenza di biochar influisce I BENEFICI PER IL TERRENO infatti molto positivamente sullo sviluppo di In generale, dal punto di vista agronomico, possiamo riassumere gli microrganismi.

USO IN FORTE CRESCITA

Dal punto di vista pratico l’utilizzo del biochar trova applicazione in molti settori tra i quali quello del giardinaggio, del florovivaismo e dell’arboricoltura. I tre aspetti fondamentali legati all’incremento di ritenzione idrica, alla riduzione della lisciviazione dei nutrienti (runoff) e all’incremento di fertilità biologica aprono le porte all’utilizzo di biochar, in miscela al terreno (20-25% in volume), durante la posa a dimora di piante e arbusti in ambienti difficili, nei terreni poveri e stanchi. Ideale, in questi casi, l’associazione al biochar con inoculi composti da funghi micorrizici (micorrize), funghi e batteri benefici, acidi umici e fulvici,

aspetti benefici dell’applicazione di biochar al terreno come segue: • riduce l’impiego di fertilizzanti chimici, con minori spese, minor impatto sull’ambiente e minor consumo di risorse ed energia; • migliora la qualità fisica, chimica e biologica del suolo e aumenta le rese agricole; • grazie alla significativa capacità di scambio cationico/anionico riduce la lisciviazione di elementi nutritivi diminuendo anche l’inquinamento da nitrati nelle falde acquifere; • accresce la capacità di ritenzione idrica del terreno; • riduce la densità apparente del suolo limitandone il rischio di compattamento; • influenza positivamente l’attività biologica, con incremento della fertilità biologica ed enormi benefici a livello della rizosfera; • riduce le emissioni di metano e protossido di azoto provenienti dai suoli. N°006

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GESTIONE | aziende

Più prato nel Centro Sud Bottos investe nello sviluppo del mercato, stimolando professionisti del settore e individuando nuovi bacini potenziali. Una scelta che vuole sensibilizzare anche operatori turistici nell’utilizzo del tappeto erboso colloquio con Federico Tuberga di Francesco Tozzi I PRODOTTI OFFERTI • Mastergreen • Zollaverde • Belprato • Naturalgreen • Sementi • Concimi • Idrosemina

I

l suo incarico non sarà semplice, ma sicuramente ambizioso, e ha come obiettivo quello di rafforzare Bottos tra i player più importanti del mercato del tappeto erboso del Centro Sud. Questo sarà il compito di Federico Tuberga, nuovo project manager proprio per il Centro Sud. 51 anni e nel settore da 25 anni, con una profonda conoscenza delle dinamiche del mercato del prato. «Un progetto molto interessante per la nostra azienda e una sfida particolarmente affascinante – ci spiega Tuberga –, perché crediamo che il Centro Sud rappresenti un’importante possibilità di sviluppo e di crescita per la nostra azienda, oltre che per tutto il settore».

FITTA RETE DI RAPPORTI

Da sinistra, Gianluigi Bottos e Federico Tuberga.

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Con oltre 150 anni di esperienza nel campo dei prodotti per la creazione e il mantenimento del tappeto erboso, Bottos è una delle aziende italiane di riferimento, che investe regolarmente nel settore agrotecnico dell’inerbimento professionale e domestico. Una tradizione costruita grazie a una fitta rete di rapporti con tutti gli operatori e attori del settore. Ed è in quest’ambito che si inserisce il lavoro di Tuberga, proprio per dare una possibilità di crescita al settore. «Punteremo principalmente sull’asset del turismo, visto che si tratta di un indice in continua crescita, soprattutto nel Sud – conferma Tuberga –, ed è proprio in quest’ambito che svilupperemo servizi e competenze, per sensibilizzare gli operatori a utilizzare il tappeto erboso, come valida alternativa durante le fasi di progetto e realizzazione degli spazi verdi e ricreativi». L’intento, sottolineano dall’azienda friulana, è quello di stimolare il consumo di

tappeto erboso, come diretta conseguenza di un investimento culturale nella ricerca del bello di luoghi e infrastrutture.

SVILUPPARE POTENZIALITÀ

Un progetto importante per Bottos, che continua il suo percorso verso il miglioramento, la ricerca e lo sviluppo. L’azienda di Pordenone, infatti, vanta una qualità di prodotto (cultivar) in grado di competere con i migliori mercati esteri e il nuovo progetto si inserisce proprio nelle politiche di innovazione e creatività tipiche del Made in Italy. «Oggi abbiamo una struttura capace di rispondere in tempi produttivi rapidissimi, sia alle esigenze dei giardinieri e manutentori del verde, sia alle grandi commesse degli impianti sportivi e della Pubblica Amministrazione», chiosa Tuberga. Sintetizzando, l’operazione di Bottos mira a rispondere alle richieste sempre più puntuali ed esigenti degli operatori del settore e si fa interprete, stimolando il settore, di intercettare le necessità di una zona d’Italia dall’elevata potenzialità di mercato.



GESTIONE | sicurezza

vete mai sentito parlare di Ipaf (International Powered Access Federation)? È l'organizzazione che forma e informa sull’uso efficace e sicuro dei mezzi mobili di accesso aereo in tutto il mondo. Il compito di Ipaf in Italia, come all’estero, è quello di promuovere in modo efficace ed efficiente l’uso in sicurezza delle piattaforme aeree (la terminologia tecnica corretta è piattaforme di lavoro mobili elevabili, il cui acronimo è Ple), fornendo consulenza, dando corrette informazioni, interpretando in modo corretto le nostre norme, troppo spesso fumose, nonché supportando e sviluppando iniziative per la sicurezza e programmi di formazione. In particolare nel nostro Paese vi sono 35 Centri di Formazione in grado di formare nel modo più meticoloso tutti coloro che hanno a che fare con questa tipologia di mezzi, tra cui si annoverano chiaramente i manutentori del verde.

• Evitare di venire a contatto con i rami • Indossare DPI, dispositivi di protezione individuale anticaduta • Eseguire una valutazione dei rischi prima di iniziare i lavori • Evitare eventuali fonti di pericolo • Assicurarsi il corretto posizionamento sia dell’operatore sia della macchina • Seguire le istruzioni del costruttore del mezzo per l’uso sicuro

FORMAZIONE CERTIFICATA

C'è da precisare che le Ple sono tra i mezzi più sicuri per l'accesso temporaneo ai lavori in quota, a condizione che venga eseguita una valutazione completa dei rischi prima dell'utilizzo, che l'attrezzatura sia utilizzata da personale qualificato e formato, che le piattaforme stesse siano soggette a ispezione e manutenzione e che vengano seguite procedure per l'uso sicuro, tra cui la messa a disposizione di un piano di emergenza. Sapere guidare la piattaforma di lavoro non è sufficiente a garantire la sicurezza dell'operatore. Per garantire un uso

Istruzioni per l'uso

Eccovi una serie di pratici consigli di sicurezza per l’uso delle piattaforme aeree. A suggerirli è Ipaf, l’autorità mondiale nell’accesso aereo di Nora Adamsberg

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Fonte Ipaf

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DA FARE


Fonte Ipaf

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1. Utilizzare sempre le piastre di appoggio adeguate sotto gli stabilizzatori verticali. Adottare le misure necessarie per proteggere l'operatore dalla motosega impiegata. In alcuni Paesi è obbligatorio adottare all'interno del cestello un divisorio di protezione approvato dal costruttore. 2. Assicurarsi che i rami da potare cadano lontani dalla piattaforma. 3. Accertarsi sempre che il cordino sia ben fissato all'apposito punto di ancoraggio all'interno del cestello.

Scarica la guida Ipaf per l’uso di Ple nella cura degli alberi!

LA PAROLA A MAURIZIO QUARANTA DIRETTORE RESPONSABILE DI IPAF IN ITALIA In tutto il mondo, in accordo con le varie Inail nazionali, abbiamo attivato una Banca Dati Incidenti: è il nostro principale strumento di informazione, è da questa banca dati che traiamo spunti per poi concentrarci sulle attività di prevenzione. Ed è proprio studiando questi dati che abbiamo appreso che molti sono gli incidenti con Ple utilizzata durante le attività di manutenzione del verde: per questo motivo abbiamo pensato di redigere e pubblicare un piccolo depliant con alcuni consigli pratici di utilizzo. E comunque alla base vi deve essere un corso di formazione che prepari all’utilizzo di queste macchine e per questo il nostro network formativo è a completa disposizione. N°006

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GESTIONE | sicurezza

SUL CAMPO DA OLTRE 30 ANNI Costituita nel 1983, Ipaf è un’organizzazione di membri associati senza scopo di lucro che rappresenta gli interessi di produttori, distributori, utilizzatori, noleggiatori e società di formazione. Agisce da forum per tutte le persone attive nel mondo delle piattaforme aeree e ha avuto un ruolo chiave nel promuovere molte procedure di progettazione, sicurezza e collaudo che nel frattempo sono state adottate dall’industria dei mezzi mobili di accesso aereo.

sicuro ed evitare incidenti o danni alla macchina è essenziale che tutti gli operatori (dipendenti e liberi professionisti) ricevano una formazione per operatori riconosciuta ufficialmente, che comprende un addestramento teorico e pratico con relativa valutazione delle competenze da parte di una persona qualificata.

LAVORO CONSAPEVOLE

Se si pensa alle Ple, il primo settore a venire in mente è l'edilizia. Eppure le statistiche sugli incidenti rivelano che circa un quinto di quelli mortali legati all'uso delle piattaforme aeree riguarda gli addetti alla cura degli alberi. Ecco qualche consiglio utile e pratico, suggerito da Ipaf appositamente per il nostro settore. Innanzitutto evitare di venire a contatto con i rami, in quanto ciò può far oscillare la piattaforma e comportare movimenti improvvisi e indesiderati, con conseguenti danni alla macchina. Indossare sempre dispositivi di protezione individuale anticaduta. È fondamentale anche eseguire una valutazione dei rischi prima di iniziare i lavori e mettere in atto misure di controllo per evitare fonti di pericolo quali linee dell'alta tensione. Assicurarsi, inoltre, che gli operatori e la piattaforma siano posizionati correttamente prima di iniziare i lavori ed evitare di essere colpiti dalla caduta di oggetti e detriti. È buona norma, infine, sulle piattaforme così come su qualsiasi altra tipologia di macchina, seguire tutte le linee guida applicabili per l'educazione alla sicurezza e le istruzioni del costruttore del mezzo per l'uso sicuro.

RETE MONDIALE Il programma di formazione Ipaf per operatori di piattaforme aeree è conforme alla Iso 18878, come certificato dal Tüv. Più di 100.000 operatori vengono formati ogni anno attraverso una rete mondiale di più di 600 centri di formazione. Un corso di formazione ha generalmente la durata di uno o due giorni ed è un equilibrato mix tra teoria e pratica. Coloro che completano con successo un corso Ipaf vengono abilitati con la Carta Pal (Powered Access Licence), la più riconosciuta prova di formazione per operatori di piattaforme aeree: con una validità di cinque anni, indica le categorie di macchine sulle quali l’operatore è stato formato.

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SCOPERTE | nomenclatura binomiale

Nomi rigidi,

categorie fless ib Un viaggio tra i nomi delle piante, perché partire da basi solide e chiare facilita il lavoro e aumenta la professionalità. E mette al riparo da incomprensioni ed errori davvero evitabili di Anna Piussi

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ntefatto: «Ti dico, Alessia, hai il permesso di odiare il Pelargonium, ma non il Geranium perché hai sbagliato pianta. Il Pelargonium è quello comunemente chiamato Geranio, con i fiori a palla e la forma rigida, che ti ricordano le nonnine che le comprano al mercato. Mettiamoci una pietra sopra e parliamo del Geranium, anche se ti assicuro che il Pelargonium è un intero mondo di piante che avrebbe molto da offrirti». Il genere Pelargonium, di origine sudafricane, comprende 200 specie, divise in sei gruppi, innumerevoli ibridi e cultivar, che variano in forma e comportamento

A differenza delle classificazioni botaniche, le categorie delle

piante usate in giardinaggio e progettazione sono determinate dall’uso e sono più flessibili

dalla palla rossa e foglia grande e pelosa, un po’ datata, a quelli a foglia d’edera, scandenti e più eleganti, a quelli dalla foglia profumatissima e dal fiore quasi impercettibile. Se vuoi una pianta perenne che resista in vaso al sole, dalla villa toscana al condominio al mare, che anche un bambino può propagare per talea, la puoi trovare nel genere Pelargonium. Non mandiamo al rogo un intero genere botanico per colpa di alcuni rappresentanti ibridi (Pelargonium x hortorum) adesso fuori moda. «Distruggeresti il genere sbagliato - dico ad Alessia - il Geranium è tutt’altra cosa, è una perenne di origine europea, comune dalle nostre parti, e ti farebbe molto comodo per quell’angolo in mezz’ombra secca». Vedo dalla faccia di Alessia che è in atto una rivoluzione interna, deve scordarsi un nome per impararne un altro, e cambiare idea. C’è poco da fare, delle piante bisogna sempre imparare il nome scientifico, o binomiale, per evitare qualsiasi ambiguità. Bisogna impararlo prima possibile altrimenti ti si caccia in testa il nome comune, o volgare, che è spesso variabile a seconda della regione, ed è sicuramente inutilizzaSCRITTURA CORRETTA • Si scrive il genere con la prima lettera maiuscola, la specie in minuscolo, e sempre in corsivo (italico) • Seguono eventuali sottospecie, ibridi e cultivar, con un codice riconosciuto in tutto il mondo. Il cultivar è tra virgolette e non in corsivo

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s ibili bile in un’altra lingua. La nomenclatura binomiale ti dice, in latino, il genere e la specie di ogni pianta. Si scrive il genere con la prima lettera maiuscola, la specie in minuscolo, e sempre in corsivo (italico), e dietro seguono eventuali sottospecie, ibridi e cultivar, con un codice riconosciuto in tutto il mondo; il cultivar è tra virgolette e non in corsivo. Nei nomi botanici si racchiude un capitale di informazione sulle caratteristiche delle piante stesse, e nonostante i miei implacabili cinque in latino e greco, mi sono riconciliata con le lingue antiche per l’etimologia botanica.

L'IMPORTANZA DEL LATINO

Ai nostri fini, e per noi intendo chiunque abbia a che fare con le piante, basta capire che il nome scientifico della pianta è importantissimo, non si impara per pignoleria snobistica, ma perché è preciso e comodo. È certo utile sapere il nome comune e anche dialettale delle piante, se no non ti intenderesti mai con i clienti, ma il nome botanico permette di controllare capacità, origini e limiti delle piante scelte, andando a pescare dalle enormi risorse di internet, attingere dalle esperienze di giardinieri al lato estremo del globo. Puoi identificarle e ordinarle con certezza ovunque, anche se non tutti i vivai sono altrettanto pignoli. Non c’è niente di più irritante, e costoso, che ordinare una ventina di Sisyrinchium striatum - erbacea perenne dal fiore giallo con cespi di diametro oltre 50 cm e altezza oltre 70 cm – e vedersi consegnare Sisyrinchium bellum - dal fiore blu e dimensioni molto più piccole, e per terreni diversi. Qualsiasi sostituzione di piante dovrebbe essere discussa prima, non scoperta all’ultimo, perché certe piante dello stesso genere possono essere enormemente diverse: il genere Cotoneaster copre dall’alberello di tre metri, all’arbusto scandente alla tappezzante

rasoterra, senza il nome specifico non si sa di cosa si parla. Tanti usano il nome comune come se fosse indice di familiarità con le piante, e quello latino un po’ snob, invece può risultare un gran casino. Quando ho dato un paio di cassette di piante del mio giardino ad Alessia, ho dovuto imporle carta, penna e di scrivere sotto dettatura. Era essenziale perché c’erano salvie microphylla, e non riusciva a credere che fossero salvie perché la foglia piccola profuma di menta, e non è commestibile - quella è la Salvia officinalis. E le due che chiamava “Salvione” erano una Phlomis fructicosa e una Stachys bizantina: nessuna delle due commestibili anche se le foglie assomigliano talmente alla Salvia officinalis che una mia tata ha usato quelle della Phlomis per fare il coniglio arrosto, nonostante non abbiano affatto profumo di salvia. La Phlomis non sa di molto, e sono ancora qui per cui non è velenosa, ma capirete perché il nome latino possa anche impedire di fare errori pericolosi.

CONFINI PIÙ APERTI

A differenza delle classificazioni botaniche, le categorie delle piante usate in giardinaggio e progettazione sono determinate dall’uso, e sono più flessibili. Le categorie d’uso sono dei semplici manici che ci

FACCIAMO UN ESEMPIO Geranium macrorrhizum ‘Bevan’s variety’: Geranium descrive una caratteristica che accomuna tutto il genere, la capsula del seme a forma di becco di cicogna, o geraneos in greco; la specie macrorrhizum vuol dire grande radice – ed è vero, le radici sono ben riconoscibili; il cultivar fra virgolette è un marchio di fabbrica che restringe ulteriormente il campo a un colore specifico, un clone esatto, il cui nome è stato registrato da una persona o vivaio specifico. La faccenda diventa ulteriormente complicata se si va a vedere di ibridi fra generi o specie diverse, il nome diventa una foresta di x e virgolette, da controllare su Wikipedia ma irrilevante qui.

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SCOPERTE | nomenclatura binomiale

permettono di trasportare delle valigie di concetti. Puoi dividere le piante d’uso comune in giardino in alberi, arbusti, erbacee perenni, graminacee. Puoi anche definirle piante aromatiche, perché le usiamo in cucina, rampicanti, perché si arrampicano, scandenti, tappezzanti, e via andare: sono definizioni che non si eliminano a vicenda. In questo vedi che “i civili”, allegramente imprecisi nell’uso dei nomi delle piante, hanno una percezione troppo rigida delle categorie, e usare le piante per un uso diverso da quello consueto tende a sconvolgerli. Il timo (Thymus vulgaris) ad esempio, è una aromatica, ma è anche una pianta sempreverde che fa una bella palla, lo puoi usare come punto fisso di contrasto in mezzo ad altre piante, e niente ti impedisce di usare una Salvia officinalis alla base di una rosa e lasciarla andare in fiore, facendo una folta macchia argentea di bassa manutenzione. Per posti impiantabili secchi al sole, poche cose battono il rosma-

mi sono scordata per una settimana di vacanza. Perché no? PS: Per quanto controlli tutti i nomi botanici dieci volte, ho un diavoletto nel computer, l’auto-correttore, che alle volte mi infila degli svarioni bestiali. Usate anche voi la stessa scusa per quando non ricordate le terminazioni dei nomi in latinorum...

Il nome scientifico della pianta è importantissimo, non si impara per pignoleria snobistica, ma perché è preciso e comodo rino scandente. Ma più volte mi sono sentita dire: «Ci sono abbastanza salvie, c’è troppo rosmarino, cosa me ne faccio di tutto quest’origano?». Non siamo mica obbligati a mangiare tutte le piante commestibili! Si possono anche apprezzare le loro altre qualità. Le categorie d’uso possono essere riviste, perché una pianta rampicante, come l’edera, è anche una tappezzante del terreno utile nell’ombra secca, l’origano è un tappabuchi rapidissimo nei giardini giovani, anche L’ECCEZIONE CONFERMA LA REGOLA se non sempre avrà il sapore Nel caso di ortaggi, piante da frutto, erbe aromatiche, è consuetudine fragrante di quei mazzi portati usare il nome comune, seguito dal cultivar o dalla varietà specifica. su dalla Sicilia. E quando ho Anche i commercianti difficilmente si ricordano che il vero nome del un buco in giardino attorno a basilico è Ocimum basilicum, e in vivaio si ordina come basilico ma piante nuove, posso riempirlo di precisando esattamente se si vuole quello ligure, quello greco, quello piantine di insalata, sono belline, thai o magari a foglia rossa. Il genere Prunus include dall’albicocco le mangio dopo qualche setti(Prunus armeniaca) alla ciliegia (Prunus cerasus) al mandorlo (Prunus mana, o le lascio andare in fiore. dulcis), per fare un frutteto si usa il nome comune della specie Chi viene a trovarmi a maggio desiderata, ma bisogna indicare esattamente quale varietà si intende. si meraviglia di queste lunghe Per un giardino di aromatiche ordinerei sempre il Timo, mettendo fra spire di fioritura, chissà che parentesi Thymus vulgaris, ma se voglio una pianta tappezzante posso pianta esotica, ma è una Canasta scegliere fra diversi cultivar di Thymus praecox o Thymus serpillus - devo impazzita, una Lollo rossa di cui specificare esattamente quale.

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SCOPERTE | vegetali

Oro,

GLI ALTRI SUL PODIO • Clematis ‘Zo09113’ (Pernille) • Hydrangea macrophylla ‘Jong 01’ (Lady Mata Hari) • Abelia grandiflora ‘Opstal103’ (Magic Daydream) • Heuchera ‘Black Pearl’ • Clematis ‘Zo08159’ (Myosotis) • Gaura lindheimeri ‘Graceful Pink’ (Graceful)

Diervilla splendens ‘El Madrigal’ (Diva).

L’elenco di tutti i premiati sul sito www.plantarium.nl

argento, bronzo Essere informati sulle novità aiuta ad avere la risposta sempre pronta, anche quando le richieste dei clienti si tingono di stravaganza. Allenatevi con la lista (parziale) dei premiati a Plantarium 2017 di Bianca Belfiore

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Plantarium 2017 abbiamo fatto la scorta di novità da raccontare. In questa pagina, ve ne illustriamo tre, andando a pescare tra i premi conferiti. Tra i vincitori della medaglia d'oro segnaliamo la Diervilla splendens 'El Madrigal' (Diva), il cui punto di forza sono le foglie, rosse per tutta la stagione, non solo in autunno. Come tutte le Diervilla, questa varietà resiste benissimo al freddo, tanto che è una delle più diffuse in Scandinavia. Passiamo ora a uno dei premiati con la medaglia d'argento: l'Anemone hupehensis 'Tiki Sensation', che fiorisce dall’inizio di agosto fino al primo gelo. I fiori doppi color rosa salmone all’inizio sono bianchi, quando le temperature calano si colorano di rosa. Infine, eccoci alle medaglie di bronzo, tra cui annoveriamo il Panicum virgatum 'Joz276' (Purple Breeze) con un intenso color porpora presente su tutte le foglie. È una pianta a bassa manutenzione, ideale per bordure di erbe, per riempire un vaso singolo o per fare massa. Anemone hupehensis ‘Tiki Sensation’.

Panicum virgatum ‘Joz276’ (Purple Breeze).


SCOPERTE | vegetali

COLORE

d'INVERNO In Germania è un vero successo. Richiede poca manutenzione e non teme la brina. È la numero uno in autunno, la Calluna vulgaris Gardengirls® di Marta Meggiolaro

PLUS • Diverse linee con fioritura da metà agosto • Colori brillanti che si mantengono a lungo • Non viene danneggiata dalla brina • Richiede poca manutenzione

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a Calluna vulgaris con gemme da fiore del marchio Gardengirls® del tedesco Kurt Kramer è la seconda pianta venduta in Germania dopo il Pelargonium, la numero uno nelle vendite autunnali. I boccioli presentano molti vantaggi rispetto alla forma selvatica, non si aprono, mostrano il colore da agosto fino a tutto l'inverno, a seconda delle varietà, e non vengono danneggiati dalla brina. Si va dalla Gardengirls® Summer Line, sei varietà disponibili da metà agosto in grado di durare quattro mesi, alla Late Line, che fiorisce dopo. Tra le novità: Gardengirls® Sunset Line, senza gemme da fiore ma con le foglie colorate, dal giallo intenso all'arancione, dall'argento al verde smeraldo; presto verranno aggiunti il verde acido, un arancione più vivace e un verde più scuro. www.gardengirls.de

LA STORIA L’Erica e la Calluna, per secoli, sono state usate per costruire le ramazze. I rami secchi erano usati anche a terra, nelle stalle, come lettiera. Nel XIX secolo, la svolta: le persone si accorgono della bellezza delle brughiere e gli appassionati di giardinaggio iniziano a mettere a dimora queste piante nei propri spazi verdi. A tal punto, si interessano all’Erica e alla Calluna anche i botanici, che iniziano a studiarne le varietà e a diffonderle. Zoe fa parte della linea Sunset.

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IL PRONTUARIO

Impresa in crisi?

Strumenti

e strategie per uscirne Possibili scelte da attuare per risanare il debito in caso di crisi finanziaria. Una guida concreta che suggerisce passo passo come comportarsi di Jessica Bertoni

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ausata da fattori di natura economica o di natura finanziaria, la tanto temuta crisi aziendale è un momento più o meno prolungato della vita dell’impresa in cui le condizioni di operatività presentano significativi elementi di difficoltà. Si ha una crisi di origine economica quando il valore della produzione non è in grado di remunerare il complesso dei fattori produttivi, compreso il capitale di rischio. In altri termini quando l’azienda consegue risultati economici negativi. Si ha invece una crisi di origine finanziaria quando i tempi medi di rotazione delle poste patrimoniali attive, in particolare il magazzino e i crediti, non consentono di generare liquidità sufficiente per rispettare le scadenze del passivo. In sostanza quando viene meno la sincronia tra liquidabilità dell’attivo ed esigibilità del passivo.

L

DUE CAUSE, DUE SOLUZIONI

e cause di una crisi aziendale possono essere: • interne (disfunzioni del sistema, e quindi scarsa produttività, costi troppo elevati, carenze organizzative, incapacità di programmare e rinnovare, errori di marketing, investimenti sbagliati) • esterne (variabili ambientali, caduta dei prezzi, decadimento del prodotto, improvviso immobilizzo di crediti consistenti, aumento repentino dei costi delle materie prime).

Una situazione di crisi aziendale può comprendere due parti, quella relativa alla ristrutturazione industriale e quella che ha per oggetto la ristrutturazione finanziaria. È del tutto logico che un’impresa con seri problemi di natura industriale si trovi a dover sopportare le conseguenze anche in termini finanziari: aumento del debito, incapacità di generare cash flow, crisi di liquidità. La situazione di crisi può essere affrontata in due modi: da una parte vi è l’ipotesi di ristrutturazione, dall’altra vi è l’ipotesi di utilizzo delle procedure concorsuali. La ristrutturazione sul piano industriale passa da interventi di natura strategica e operativa, che hanno lo scopo di recuperare la piena efficienza della gestione del capitale circolante, oppure può estendersi a una vera e propria riorganizzazione al fine di migliorare l’efficienza aziendale nel suo complesso. La ristrutturazione sul piano finanziario è invece dedicata all’individuazione e alla negoziazione degli interventi e degli strumenti attraverso i quali può essere ridisegnata una struttura del debito sostenibile in termini di costo del capitale e accettabile come livello di rischio finanziario. Una volta riconosciuto il momento di difficoltà, l’imprenditore può valutare se avviare un’operazione di ristrutturazione del debito, più o meno complessa a seconda delle cause che l’hanno prodotta. In alcuni casi, infatti, può bastare un’analisi delle fonti di finanziamento in rapporto all’attivo immobilizzato e ai flussi di cassa per delineare strategie di finanziamento più prudenti e, magari, meno onerose nel medio-lungo periodo. In concreto l’obietN°006

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IL PRONTUARIO

tivo è quello di allineare i flussi di cassa operativi ai fondi necessari per ripagare il debito.

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ACCORDI CON LE BANCHE

ei casi non troppo complicati lo strumento di risanamento può anche semplicemente derivare da un accordo con le banche finanziatrici, senza aspettare che la crisi finanziaria si manifesti con segnalazioni negative in Centrale Rischi (sconfini, past due) o nei sistemi di informazione creditizia (Sic – ad esempio Crif ). In questa fase bisogna cercare di essere il più trasparenti possibile e definire soluzioni condivise. Per le banche è sempre conveniente cercare di risolvere le situazioni in modo concertato e informale senza dover arrivare ad azioni legali che implicano sempre la classificazione degli attivi in stato non performing (NPL), che determinano maggiori costi di accantonamento.

Tra le soluzioni più comuni ci può essere: • la richiesta di un finanziamento a medio termine per consolidare i debiti a breve, magari assistito da una garanzia consortile (Confidi o da Mediocredito Centrale L.662) • la richiesta di rinegoziare i debiti attraverso il loro allungamento o sospensione attraverso moratorie • la cessione dei crediti a società di factoring che possono anche assumersi tutto il rischio di insolvenza (factoring pro-soluto) e anticiparne il valore

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STRUMENTI LEGISLATIVI

uando invece la situazione è più compromessa, perché magari i creditori hanno già intrapreso azioni volte alla tutela del loro credito con azioni legali (decreti ingiuntivi) e il rapporto con le banche è compromesso da una situazione di insolvenza, ci sono alcuni strumenti legislativi volti alla risoluzione delle crisi finanziarie che hanno lo scopo di preservare la continuità aziendale ed evitare il fallimento. I più importanti sono: • il piano di risanamento • l’accordo di ristrutturazione dei debiti • la transazione fiscale • il concordato preventivo

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Il piano di risanamento (ex art. 67 Legge Fallimentare) è un accordo stragiudiziale tra l’impresa e i suoi maggiori creditori (di solito le banche). Prevede che le banche sospendano qualsiasi azione legale nei confronti dell’azienda in crisi finanziaria per un periodo di tempo concordato, andandole incontro accordando tassi di interesse più bassi e allungando la struttura finanziaria del debito. In cambio l’impresa deve impegnarsi in un piano di risanamento e di rilancio formalizzato. A tutela delle banche viene inserito in azienda un professionista a garanzia che l’azienda ponga veramente in atto il piano che ha presentato e vincoli l’agire dell’imprenditore al rispetto del piano. Il piano di risanamento è innanzi tutto un piano strategico, che ridisegna la struttura dell’azienda in modo che ci si focalizzi solo sui prodotti o servizi che possono creare valore aggiunto: viene preparato dall’imprenditore con un advisor (esistono diverse società e professionisti specializzati in queste procedure), viene firmato e rappresenta un impegno dell’azienda di natura unilaterale. Se al termine del periodo previsto non si sono raggiunti gli obiettivi prefissati, allora le banche hanno mano libera nel ricorrere alle tutele a cui avevano rinunciato. Se il piano economico ha previsto obiettivi concreti e raggiungibili e azioni coerenti e mirate, allora sia l’azienda che le banche ottengono quello che vogliono: quello che si dice una soluzione win-win, insomma, vincono tutti. Ovviamente il piano deve essere visionato ed approvato da qualcuno che non sia l’imprenditore o il suo advisor: questa funzione è svolta da un professionista iscritto nel registro dei revisori contabili. Spesso è un dottore commercialista conosciuto (e magari “suggerito”) dalle banche. Accordo di ristrutturazione dei debiti (ex art. 182 bis Legge Fallimentare). È un accordo stragiudiziale tra l’azienda e l’ampia maggioranza dei creditori, regolamentato dalla legge e con un formale procedimento di omologazione da parte del tribunale. Con tale accordo l’imprenditore ha la facoltà di stipulare un piano stragiudiziale di ristrutturazione dei debiti sia finanziari che commerciali con i creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti, tenendo presente che tutti i creditori rimanenti che non partecipano all’accordo devono essere regolarmente soddisfatti. L’accordo di ristrutturazione dei debiti ha quindi


due precisi requisiti senza i quali non si ottiene l’omologa del tribunale:

• deve essere firmato da creditori che rappre-

sentino almeno il 60% dei debiti complessivi dell’azienda • deve assicurare il pagamento degli altri creditori che non hanno preso parte o non hanno accettato l’accordo. Per quanto riguarda i debiti oggetto dell’accordo di ristrutturazione, l’azienda e i creditori hanno la più ampia discrezionalità nello stabilire sia nuovi piani di rimborso sia novazione o remissione o differimento delle scadenze e possono anche dare vita a nuove obbligazioni che sostituiscono quelle precedenti. La “ratio” dei creditori che accettano l’accordo è di sopportare qualche sacrificio pur di evitare una liquidazione fallimentare che avrebbe esiti assai più penalizzanti. Per quanto riguarda il pagamento dei creditori estranei all’accordo, questo dovrà avvenire prima dell’ottenimento dell’omologa del tribunale e l’avvenuto pagamento dovrà essere attestato da un professionista. L’accordo di ristrutturazione insieme alla relazione del professionista viene sottoposto all’omologazione del tribunale. Qualora il tribunale non omologhi l’accordo, questo ha ancora efficacia limitatamente ai soggetti che lo hanno firmato, come un qualsiasi contratto plurilaterale. Una volta ottenuta l’omologa, tutti i pagamenti effettuati dall’azienda in esecuzione dell’accordo omologato sono esonerati dall’esercizio dell’azione revocatoria fallimentare. Dalla data di pubblicazione dell’omologa presso l’ufficio delle imprese decorrono inoltre 60 giorni di moratoria durante i quali i creditori che hanno maturato crediti prima di tale data non possono esercitare azioni cautelari o esecutive sul patrimonio dell’azienda debitrice, questo al fine di garantire l’operatività dell’azienda. Transazione fiscale. Costituisce una deroga al principio generale di indisponibilità e irrinunciabilità del credito tributario da parte dell’amministrazione finanziaria, consentendo all’impresa che versa in uno stato di crisi di concordare con l’Erario, alle condizioni e nel rispetto dei limiti imposti dalla legge, una vera e propria opera-

Ci sono alcuni strumenti legislativi volti alla risoluzione delle crisi finanziarie che hanno lo scopo di preservare la continuità aziendale ed evitare il fallimento zione finanziaria di ristrutturazione dei debiti fiscali, sia privilegiati che chirografari, attraverso la fissazione di nuove scadenze più dilatate nel tempo, oppure, nei casi di crisi finanziaria più grave, mediante una decurtazione del loro ammontare. Rappresenta uno strumento giuridico che concorre a rendere possibile la conservazione dell’impresa qualora vi siano concrete possibilità di un suo risanamento. Tale istituto, disciplinato dall’ art. 182-ter della Legge fallimentare, è operante all’interno dei casi di concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti. La transazione può riguardare i tributi amministrati dalle agenzie fiscali, nonché i contributi amministrati dagli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie (restano quindi esclusi i tributi locali e quelli costituenti risorse proprie dell’Unione Europea). Controparti soggettive della transazione, rispetto al debitore, sono il concessionario della riscossione e gli uffici delle agenzie fiscali competenti territorialmente e funzionalmente in relazione alla tipologia di tributi. Concordato preventivo. Tra le soluzioni giudiziali, il concordato preventivo consente la maggiore libertà d’azione poiché può prevedere:

• la ristrutturazione dei debiti • la gestione da parte di un commissario • la creazione di classi di creditori con trattamenti differenziati L’impresa in crisi presenta ai propri creditori un piano con una proposta di risanamento dell’impresa e di soddisfacimento dei creditori. La competenza a ricevere la domanda spetta inderogabilmente al Tribunale del luogo in cui si trova la sede principale dell’impresa che, dopo un esame, può anche rigettare la richiesta. In caso di esito positivo, invece, il concordato viene sottoposto ai creditori che, a loro volta, hanno facoltà di rigettarlo (dichiarando così la società fallita d’ufficio) o approvarlo dando il via alle procedure previste. N°006

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