Gennaio – Febbraio 2018
+PRATO E PIANTE Cosa fare e cosa non fare in questa stagione
+PROGETTO
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Analisi tecnicoscientifica dei benefici che le piante arboree apportano alle città
L’area verde di una nuova struttura per disabili gravi
MANTENERE VIVO IL GIARDINO Appassionata riflessione sulla manutenzione nei giardini storici
ATTUA LITÀ
LA QUESTIONE
SFALCI E POTATURE
SMART 1 Tetti verdi con Harpo verdepensile 2 Nuovo potatore Stihl HT 133 3 L’offerta di Innocenti & Mangoni Piante
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EDITORIA LE/1
Com’è questo primo numero dell’anno? Concreto. Pratico. Utile. Il concetto è sempre quello: ILgiardiniere è un giornale pensato per dare risposte tangibili alle esigenze dei giardinieri. Insomma, per chi si sporca le mani tutti i giorni in cantiere. Case history, interviste, soluzioni operative, prodotti novità. Tutto questo. A partire dal contributo della Scuola Agraria del Parco di Monza che fa un po’ di chiarezza sul nuovo regolamento relativo agli sfalci verdi, non LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE considerati più rifiuto, se destinati alla produzione di energia o alle normali pratiche agricole. Poi il bell’incontro con Pietro Maroè, perito forestale, tree-climber professionista e presidente di SuPerAlberi, con cui si occupa della cura e della salvaguardia degli alberi monumentali. “La timidezza delle chiome” è il suo primo libro nato per diffondere con competenza e gentilezza d’animo una corretta informazione sulle necessità degli alberi. Leggetelo! Ricchissima la sezione Smart al centro del giornale. Nell’ordine: un focus sulle tecnologie Harpo per il verde pensile (proporle ai vostri clienti può fare la differenza!). Poi, diversi prodotti per un perfetto giardiniere, tra cui: le fioriere componibili Domino che consentono di creare soluzioni dalle forme e dimensioni illimitate; l’ammendante organico Vegevert in grado di ottimizzare la funzione del suolo a livello biologico, chimico e fisico; il nuovo potatore HT 133 di Stihl, più leggero della versione precedente; e ancora, piedi per terra con la nuova scarpa antinfortunistica Cyclon e i suoi punti di forza: leggerezza e stabilità. Attualità, tecnica, prodotti, ma anche formazione. Bello lo spunto di Anna Piussi che, dopo la visita a La Landriana e al Giardino di Ninfa, ci fa riflettere sul concetto di grande giardino: un dialogo fra la progettazione e il giardinaggio. Nel giardino non basta “mantenere” le strutture verdi principali – come siepi, topiaria, parterre – ma anche interpretare cosa succede e intervenire in maniera creativa, per rinfrescare le intenzioni progettuali. E alla fine, uno sguardo sulla gestione, con un articolo formativo sugli aspetti necessari per valutare la fattibilità economica di una nuova impresa, quindi investimenti, costi e ricavi, guadagni. Concretamente, tutti gli aspetti da prendere in considerazione per non “dare i numeri”, ma gestirli in modo corretto. Perché il giardiniere è sì un professionista, ma spesso anche un imprenditore. SERVIZIO A PAG. 31
di Francesco Tozzi @Lab_VERDE
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EDITORIA LE | 2
L’
INVERNO, TEM DI AGGIORNAM
inverno è il tempo del “riposo” per la natura e per gran parte delle attività lavorative che si svolgono all'esterno, e anche l’operato del giardiniere è ridotto. Ma come in tutti gli aspetti della vita, ci sono giorni di lavoro intenso e altri di agognato riposo e il giardino richiede 12 mesi di convivenza quotidiana, perché il giardino riempie la vita. Ma, come ben sanno gli addetti ai lavori, questo riposo in inverno è solo apparente! Perché è il tempo che il giardiniere dedica all’organizzazione dei lavori prossimi.
Il ruolo svolto dal giardiniere non è secondario nella tutela
cura dell’ambiente e di conseguenza della persona e
Negli ultimi anni, in seguito al cambiamento climatico sempre più radicale, all'introduzione di nuove tecniche e tecnologie e alla comparsa nel nostro territorio di patologie e parassiti prima non presenti, ci siamo resi conto quanto sia importante non farsi cogliere impreparati. Ecco quindi che l’inverno potrebbe essere la stagione giusta per partecipare a corsi di aggiornamento professionale. Il panorama è assai vasto e interessante e si tratta di cogliere la proposta che risponde al meglio alle nostre esigenze. Ma a chi rivolgersi? Le associazioni di settore e le scuole di formazione sono senz'altro i primi interlocutori da contattare, avendo tra i loro obiettivi la formazione permanente dei giardinieri con corsi specializzati finalizzati a garantire un'offerta qualificata e non improvvisata, sia che si tratti di verde pubblico o privato e più in generale di verde urbano. Come affermavo recentemente a un corso per tecnici del verde a Parma, «il verde urbano è un elemento dell’ambiente costruito in fondamentale relazione con il paesaggio». Se consideriamo il verde urbano parte integrante del paesaggio, esso assume un valore: culturale
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N°008
PO ENTO Il nostro fare passa attraverso
il nostro conoscere, e anche il confronto con altri colleghi e altre figure
professionali è conoscenza
come testimonianza di civiltà, sociale come percezione del cittadino, ambientale come insieme di fattori fisici, chimici e biologici, economico come bene con un costo per la società. Ecco che il ruolo che il giardiniere svolge non è secondario nella tutela e cura dell’ambiente e di conseguenza della persona. Un lavoro ben fatto aumenta la qualità del verde e la qualità della vita di chi ne fruisce e, al contempo, riduce gli sprechi e i danni da operazioni mal fatte. Nel nostro Paese esistono scuole di formazione autorevoli a cui rivolgersi, qualificate e accreditate nel settore, riconosciute in Italia e all’estero. I loro corsi accolgono tutte le novità con più offerte che si attuano in tempi e modalità diverse, anche online per chi fosse impossibilitato a raggiungere le sedi. Dunque, non abbiamo davvero più scuse. E se non abbiamo tempo per seguire un corso, almeno impieghiamolo per poter seguire convegni, workshop o seminari, perché il nostro fare passa attraverso il nostro conoscere, e anche il confronto con altri colleghi e altre figure professionali è conoscenza. Buon inverno a tutti!
di Marilena Baggio
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Il cantiere “Rifiutiamoli”?
colloquio con Alberto Confalonieri di Daniela Stasi
La timidezza delle chiome colloquio con Pietro Maroè di Daniela Stasi
Da fare e da non fare di Valerio Pasi
Il verde come “percorso” di cura di Marilena Baggio
smart 30 Tetto (verde) sopra la testa
di Daniela Stasi
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Un gioco da ragazzi!
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Eco-amico del terreno
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Un vero controllore
di Viola Delfino
di Nora Adamsberg di Irene Nuvola
36 Meno peso più efficienza
di Nora Adamsberg
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Piedi per terra
di Viola Delfino
38 Piante che fanno storia
di Irene Nuvola
gestione 42 GTR 2018, come cambiano
giardini (e giardinieri)
46 Il ruolo degli alberi:
non diamolo per scontato
testo e foto di Camillo De Beni
50 L’esempio da seguire
di Gabriele Cantaluppi
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Porte aperte al futuro
SOMMARIO N°008
di Viola Delfino
Tecnologie innovazione soluzioni
DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net
scoperte 54 Mantenere vivo il giardino
IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Gabriele Cantaluppi, Alessandro Coraggio, Camillo De Beni, Viola Delfino, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni
di Anna Piussi
58 Doppia attitudine
di Matteo Ragni
59 Il meglio dai "genitori"
PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com
di Alessandro Coraggio
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Sguardo oltralpe
PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net
di Irene Nuvola
SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
rubriche 05 Editoriale/1
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi
06 Editoriale/2
Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
26 News 28 Focus 63 Prontuario
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.
di Marilena Baggio
ASSOCIATA AD
e d i z io n i
di Francesco Tozzi
Laboratorio
verde
Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Businessverde.com • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • DIYandGARDEN.com • bricoliamo.com • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai
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CONTRIBUTI
MARILENA BAGGIO
CAMILLO DE BENI
Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.
Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.
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JESSICA BERTONI
VALERIO PASI
Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.
Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.
ANNA PIUSSI
MATTEO RAGNI
Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.
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IL CANTIERE | attualità
“Rifiutiam Gli sfalci e le potature sono rifiuti? Non più secondo la normativa italiana, sì secondo l’Unione europea. Abbiamo chiesto lumi al Gruppo di studio “Gestione Sostenibile dei Rifiuti” della Scuola Agraria del Parco di Monza colloquio con Alberto Confalonieri di Daniela Stasi TEMPO DI LETTU R A: 9 minuti
Attività sperimentale nell’ambito di un progetto europeo.
FORMA, AGGIORNA... La Scuola Agraria del Parco di Monza è Centro di Formazione Professionale per l’organizzazione di corsi di formazione specialistica, riqualificazione e aggiornamento per tecnici e operatori del verde, giardinieri, arboricoltori e forestali, florovivaisti, fioristi, progettisti del verde, ecc. Fondata nel 1902 ed Ente morale dal 1920, accreditata dalla Regione Lombardia e qualificata come Ente di Ricerca, da oltre 25 anni promuove formazione e cultura nei settori del verde ornamentale e territoriale. Principali aree tematiche: giardinaggio, progettazione del verde, arboricoltura e tree climbing, settore forestale, agricoltura multifunzionale, ortoterapia, composizione floreale. Ecco alcuni numeri: 150 corsi all’anno, 2.500 utenti, 75% Regione Lombardia, 25% fuori Regione.
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ome è noto il regime giuridico di sfalci e potature è stato modificato con il cosiddetto “Collegato agricolo” (articolo 41 della Legge 28 luglio 2016, n. 154). Tale articolo va a modificare il regime delle esclusioni dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti, che ora include appunto gli sfalci e le potature provenienti dalle attività di manutenzione di aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali destinati alle normali pratiche agricole e zootecniche o utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana. Questo è quanto dice la normativa. Abbiamo fatto il punto con Alberto Confalonieri, tecnico del Gruppo di studio “Gestione Sostenibile dei Rifiuti” della Scuola Agraria del Parco di Monza, che da sempre dedica molta attenzione alla tutela dell'ambiente e alla questione “rifiuti”.
oli”? Le novità introdotte, in concreto, come si ripercuotono sull'attività dei manutentori del verde? La modifica alla normativa sui rifiuti descritta non dettaglia ulteriormente le modalità e le condizioni attraverso le quali i manutentori del verde possano avviare i loro scarti verdi a destinazioni diverse da quelle a cui sono ricorsi fino a oggi (essenzialmente, le piattaforme comunali o gli impianti di compostaggio); starebbe quindi alla discrezionalità (e quindi alla responsabilità) dei singoli manutentori valutare i percorsi alternativi coerenti, ad esempio, con le normali pratiche agricole e zootecniche, che garantiscano che ambiente e salute umana non siano messi in pericolo. Qual è la sua opinione in merito alla nuova normativa? Evoluzione o rivoluzione? O altro? L’introduzione di questo emendamento alla normativa sui rifiuti ha sollevato più di un dubbio di legittimità, al punto che lo stesso Commissario europeo per l'Ambiente, in risposta a un'interrogazione, ha ribadito che gli sfalci e le potature rientrano nella definizione di rifiuto se provengono da giardini e parchi e pertanto dovrebbero essere oggetto di una corretta gestione dei rifiuti, attivandosi successivamente per ottenere dal nostro Paese i necessari chiarimenti di merito, che possiamo immaginare si tradurranno nella richiesta di ristabilire una situazione coerente con la normativa comunitaria. In sintesi, quindi, crediamo che le novità introdotte dal Collegato agricolo rappresentino un tentativo di semplificare la gestione degli scarti verdi basato su una fragilità di fondo (l’incoerenza con la normativa europea) e molto rischioso per il manutentore del verde, vista la genericità delle condizioni poste per l’esclusione di sfalci e potature dal regime dei rifiuti. Se l’istanza da parte dei manutentori era quella di semplificare le pratiche am-
ministrative per non rischiare di incorrere in sanzioni causate da errori formali, la risposta è stata probabilmente sproporzionata e potenzialmente più pericolosa per i manutentori stessi. I temi che noi da sempre investighiamo e promuoviamo sono intesi a dare una risposta strutturale e non precaria al problema della gestione degli scarti vegetali, mentre sappiamo che qualunque soluzione di semplice derubricazione normativa ha una certa precarietà, sempre e puntualmente confermata da pronunciamenti UE sulla base delle definizioni della Direttiva Quadro (per la quale questi materiali sono rifiuti al di là di ogni dubbio). Prossimo passo da compiere per una gestione più sostenibile dei rifiuti? Prevenirne la produzione, attraverso la promozione di azioni concrete quali l’autocompostaggio, l’ecodesign, il maggiore ricorso a beni durevoli in luogo dell’usa e getta; proseguire decisamente sulla strada del riciclaggio attraverso raccolte differenziate che garantiscano elevate performance quali-quantitative, che noi vediamo realizzate nei modelli di raccolta porta a porta; visto il tema che ha ispirato questa intervista, ci piace sottolineare che in Italia da molti anni la raccolta differenziata dei rifiuti organici (l’umido da cucine e mense e gli scarti di manutenzione del verde) cresce a velocità considerevole (mediamente osserviamo un incremento
Alberto Confalonieri.
...E INFORMA Il Gruppo di studio “Gestione Sostenibile dei Rifiuti” di recente ha aperto un blog per condividere e discutere esperienze e proposte. Nato nei primi anni ’90 per individuare soluzioni efficaci per la gestione degli scarti vegetali derivanti dalla manutenzione di parchi e giardini, il Gruppo nel tempo ha sviluppato esperienze di ricerca e proposta per valorizzare le risorse contenute nei rifiuti, minimizzando gli impatti derivanti da tutte le fasi di gestione. http://scuolaagraria.blogspot.it/ N°008
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IL CANTIERE | attualità
Sopra, alunni della Scuola impegnati sul campo. In basso, alta formazione sui rifiuti per una delegazione internazionale.
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della nostra azione sia stato la capacità di affrontare il tema della gestione sostenibile dei rifiuti da una prospettiva complessiva, guardando contestualmente agli aspetti che attengono la prevenzione, il riciclaggio, la minimizzazione degli impatti ambientali, la coerenza con la normativa vigente e quella in divenire. Quali sono i principali traguardi raggiunti dal Gruppo nel corso degli anni? E i progetti futuri? Sono tanti, per fortuna, i fiori all’occhiello del Gruppo. Pensando all’evoluzione del settore negli ultimi trent’anni, ci piace sottolineare come la nostra credibilità del 10% all’anno), arrivando a circa 6,5 milioni di ci abbia consentito di contribuire a trasformare tonnellate nel 2016 (oltre 100 kg/abitante). l’impianto normativo (e, di conseguenza, l’approcPrevenzione e riciclaggio cio operativo) dal semplice sono favorite anche dalla smaltimento controllato responsabilizzazione diretta dei rifiuti a un quadro più Per saperne di più sulla Scuola Agraria del cittadino attraverso la complesso fatto di obiettivi del Parco di Monza visitare il sito cosiddetta tariffazione pundi prevenzione, di raccolta www.monzaflora.it tuale, che mira a ripartire i differenziata, di riduzione costi della gestione dei rifiuti del ricorso alla discarica per in proporzione all'effettiva i rifiuti biodegradabili, ecc. produzione di ciascun utenSe vogliamo pensare a singoli te, e alla sua capacità di prediligere la produzione progetti, ci piace ricordare il nostro contributo, di rifiuti riciclabili. Questo strumento ha già nel recentissimo passato, all’implementazione della dimostrato la sua efficacia dove è stato applicato, raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti orgaauspichiamo si diffonda presto in tutta Italia. nici a Milano, che ha dimostrato che fare raccolta Può presentare in breve le attività e gli obiettidifferenziata spinta e di qualità è possibile anche vi del Gruppo di Studio “Gestione Sostenibile nelle metropoli, e la città ha un modello studiato Rifiuti”? da molti altri centri urbani nel mondo. Inutile dire Il Gruppo di Studio ha acquisito e sviluppato com- che ci piacerebbe contribuire, con la nostra experpetenze ed esperienza sia in Italia che all'estero in tise, a infrangere la false credenze sulla non percordiversi ambiti (redazione di linee guida e manuali ribilità di obiettivi ambiziosi in qualsiasi contesto per l'organizzazione della raccolta differenziata, territoriale. definizione di linee guida e delle norme tecniche per la progettazione e la gestione di impianti di compostaggio, digestione anaerobica e trattamento del Rifiuto Urbano Residuo, predisposizione di capitolati e regolamenti per la gestione integrata dei rifiuti, ricerca e sperimentazione nell’ambito della gestione dei rifiuti organici). Le radici dell’attività della Scuola sono, senza dubbio, nel compostaggio e più in generale nella gestione dei rifiuti organici; con il tempo, crediamo che l’elemento qualificante
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IL CANTIERE | l’opinione
La timidezza delle chiome S’intitola così il libro sull’arte di potare gli alberi monumentali. Lo abbiamo letto tutto d’un fiato e abbiamo deciso di intervistare l’autore. Per farvelo conoscere da vicino colloquio con Pietro Maroè di Daniela Stasi
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osimo Piovasco di Rondò, protagonista de “Il barone rampante” di Italo Calvino, decise di salire sugli alberi del giardino di casa e di non scenderne più. Una storia di fantasia saltata fuori dai cassetti della memoria non appena ho preso in mano il libro di Pietro Maroè, la “Timidezza delle chiome”, edito a fine 2017 da Rizzoli. Pietro è un ragazzo di 24 anni che vive sugli alberi. Li scala per professione: è infatti perito forestale, tree-climber, istruttore di treeclimbing e presidente di SuPerAlberi, società con cui si occupa di studiare, misurare e salvaguardare gli alberi monumentali in giro per il mondo. E se Cosimo è salì per ribellarsi al padre, Pietro è stato portato a soli tre anni sulla pianta più grande del Friuli, la zelkova di Latisana (a 42 metri), proprio dal suo babbo, arboricoltore professionista. Insomma, Pietro, sale, se ne prende cura, scende. E ne parla con passione, profonda conoscenza e rispetto. Gli abbiamo fatto una manciata di domande.
LASSÙ IN CIMA Ne “La timidezza delle chiome” Pietro Maroè racconta quello che succede in cima alle piante gigantesche dell’Australia e nei nostri giardini addomesticati. Ma non parla solo di alberi, parla anche di noi. Perché da quelle querce alte più di 60 metri Pietro guarda il mondo di sotto, il nostro mondo, quello di chi rimane a terra. E racconta cosa gli alberi ci possono insegnare, cosa ci servirebbe per vivere con la loro calma e capacità di adattamento. Un libro per tutti, per chi non conosce le piante ma ne è affascinato, e per chi le conosce e vuole saperne di più.
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Pietro Maroè
Nel libro ti definisci “arbonauta”: esattamente cosa significa per te? Nel nostro team scherziamo molto, spesso cambiamo di poco le parole, per mantenere il concetto di partenza ma allo stesso tempo calandolo nella situazione reale. Un giorno scherzavamo sul nome da dare al gruppo, prendendoci in giro sul fatto che sogniamo di salvare il mondo, ma che non abbiamo una città da proteggere, perché siamo sempre in viaggio. Così sono nati gli Arbonauti, come gruppo di eroi in viaggio, alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire sul mondo arboreo e vegetale.
Perché “la timidezza delle chiome”? Da dove nasce il titolo del libro? “La timidezza delle chiome” è un titolo volutamente provocatorio, che per me racchiude due aspetti intimamente legati. Anzitutto richiama al fenomeno naturale studiato da Francis Hallé (ne abbiamo parlato su IL giardiniere n. 005 pag. 30, ndr), per il quale alcune specie di piante, soprattutto conifere, hanno la spiccata tendenza a non compenetrare le rispettive chiome, lasciando passare una lama di luce, come se fossero talmente timide da non osare avvicinarsi. L’altro aspetto è legato allo scarto tra l’imponenza che spesso le piante assumono rispetto agli esseri umani e il loro modo molto discreto di comunicare con noi. Un linguaggio fatto di forme, colori, increspature e costolature della corteccia del legno e delle foglie. Ti occupi di curare alberi monumentali: ci spieghi come riconoscere un buon intervento di potatura? Una buona potatura è il risultato di molti studi e almeno altrettanti errori sulle piante. Un buon pa-
rametro può essere anche solo prettamente estetico. Se, dopo la potatura, l’albero ha ancora la forma e il portamento tipico della specie con ogni probabilità siamo davanti a un buon intervento, spesso e volentieri caratterizzato da molti tagli di piccolo diametro e difficili da individuare. Ci illustri brevemente il progetto SuPerAlberi? SuPerAlberi è un team di professionisti del verde verticale: esperti arboricoltori, agronomi, tree-climbers e giardinieri. Il nostro obiettivo è diffondere le corrette pratiche arboricolturali, ma per far sì che questo avvenga il primo passaggio è necessariamente la presa di coscienza da parte della società di ciò che è l’albero e delle sue necessità in quanto essere vivente. Ecco che il nostro impegno diventa quindi anche di carattere divulgativo. Anche da qui la voglia di scrivere un libro alla portata di tutti.
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IL CANTIERE | tecniche
Da fare e da
non fare
Buone pratiche e suggerimenti concreti da attuare durante la stagione invernale. Dal tappeto erboso agli alberi, passando per impianti e attrezzature di Valerio Pasi
TEMPO DI LETTU R A: 11 minuti
IN BREVE • Concimare il prato con soluzioni a base di potassio • Apportare correttori del pH del terreno • Evitare il calpestio dei tappeti erbosi se gelati o brinati • Coprire le fioriture e le piante spoglianti • Alle sempreverdi applicare prodotti antitraspiranti
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ella stagione invernale bisogna attuare una serie di lavori necessari sia per agevolare le piante ad affrontare temperature rigide, sia per proteggere impianti e attrezzature presenti nelle aree a verde situate all’esterno. Di seguito, tutto ciò che c'è da fare, passo per passo.
ATTENZIONE AL PRATO
Iniziamo dai tappeti erbosi. Sicuramente abbiamo già provveduto alla riduzione progressiva dell’altezza di taglio a partire dall’autunno, sino ad arrivare ai due-tre centimetri di altezza per i miscugli costituiti in prevalenza da Lolium e Poa. In questo periodo si arriva a sospendere i tagli periodici, in quanto la crescita del tappeto rallenta sino a fermarsi completamente. Le concimazioni pre-invernali a base prevalente di potassio (es. titoli 10-5-30 per i concimi minerali e 8-6-14 per gli organo-minerali) saranno state utili per indurre una maggiore resistenza cellulare dei tessuti verdi (indurimento della vegetazione) e, se non ancora effettuate nei luoghi con climi più miti, sono senz’altro da attuare. Altri accorgimenti utili all’induzione di maggiore resistenza possono essere la somministrazione di silicati, sia sotto forma di prodotti a base di minerali micronizzati, sia sotto forma di estratti di equiseto e di altri vegetali con
elevato contenuto in silice, mediante un’applicazione per via fogliare nelle ore più calde della giornata, con temperature sopra lo zero. La permanenza della neve sul tappeto erboso facilita gli attacchi di Microdochium nivale che saranno meno dannosi su tappeti “induriti”. È consigliabile anche l’apporto di correttori del pH del terreno, come ad esempio il carbonato di calcio o il litotamnio nei terreni acidi e subacidi o l’apporto di zolfo micronizzato, meglio se adesivato su base bentonitica, in terreni alcalini e sub alcalini. Infatti quando il tappeto è a riposo per un periodo sufficientemente lungo, la solubilizzazione di questi correttivi, che è piuttosto lenta, risulta essere pressoché completa senza il rischio di asportazione con l’erba tagliata. Evitiamo inoltre il calpestio dei tappeti erbosi quando sono
gelati o brinati: inevitabilmente si produrranno danni che consistono nella formazione di impronte dovute alla rottura delle lamine fogliari divenute rigide per le basse temperature.
IRRIGARE LE AIUOLE
Le aiuole con fioriture stagionali, per esempio viole o verze ornamentali, necessitano di irrigazione anche durante l’inverno, se le precipitazioni sono insufficienti o se sono collocate anche solo parzialmente sotto grondaie o tettoie. È buona norma effettuare una fertirrigazione anziché una irrigazione, utilizzando un concime solubile o liquido a una concentrazione di 1,5-2 g/l, in modo da contrastare più efficacemente l’azione del gelo, elevando il punto di congelamento della soluzione circolante nel terreno. In talune circostanze potrà essere consigliabile anche coprire durante la notte le fioriture con del tessuto non tessuto (TNT o agrivelo) di peso 18-20 g/mq, in modo da proteggerle durante le ore più fredde.
PROTEGGERE GLI ALBERI
Per quanto riguarda invece alberi e arbusti, occorre fare la distinzione tra piante spoglianti e piante sempreverdi. Le piante spoglianti, se sensibili alle basse temperature, possono giovarsi della ricopertura con TNT o con altri materiali isolanti, per esempio fogli di plastica a bolle d’aria, delle parti
Spaccatura del fusto.
GLI EFFETTI DELLA NEVE Altri danni, anche molto rilevanti, sono causati dal carico da neve, che solitamente pesa da uno a due chilogrammi per un centimetro di neve fresca, ma diventa molto alto quando la neve viene poi bagnata dalla pioggia, in quanto può arrivare addirittura al peso di otto chilogrammi per centimetro di spessore! Perciò piegature e rotture possono essere anche molto rilevanti e quindi, dove è possibile, è consigliabile far cadere la neve dalle piante scuotendo i fusti o le branche principali. In alternativa, si possono operare delle legature, sempre da farsi con materiali e metodi che non danneggino in alcun modo rami e foglie, per prevenire le piegature e anche per diminuire le superfici esposte al carico. Qualora invece il danno sia stato già compiuto, ovvero quando le piegature hanno superato il limite di elasticità e i rami si sono quindi “snervati” o quando si sono verificate rotture, bisognerà asportare le parti danneggiate effettuando delle operazioni cesorie mirate e ben eseguite. Talvolta si verificano “scosciature” di fusti e branche con margini molto netti: in questi casi, se si opera nel più breve tempo possibile, si può recuperare l’integrità della pianta riavvicinando le parti distaccatesi mediante una legatura da effettuarsi al di sopra delle parti compromesse e proteggendo le ferite con colla vinilica o con TNT. Se si è ben operato e se la pianta è in grado di reagire velocemente, si formerà tessuto cicatriziale che ripristinerà nel giro di tre-quattro anni la continuità fisiologica e meccanica a livello della ferita. Le legature e le protezioni saranno da riposizionare ogni anno, in funzione della crescita della pianta e solo a riparazione avvenuta potranno essere tolte definitivamente. N°008
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IL CANTIERE | tecniche
Occorre evitare interventi di potatura per non esporre per lungo tempo ampie superfici di
legno agli agenti atmosferici e alle infezioni fungine
Microdochium nivale su tappeto.
più esposte al freddo, come la base del fusto e le branche principali. Lo stesso accorgimento vale anche per le piante sempreverdi sensibili al gelo. Per alcune piante erbacee perenni sensibili alle basse temperature è bene che i fusti vengano tagliati (a 40-50 cm di altezza nel caso del banano) e quindi ricoperti con foglie secche e fasciati con TNT. Per quanto riguarda le piante sempreverdi, il danno più frequente è il disseccamento per disidratazione (dettagli nel box “Rischio disidratazione”). È dunque consigliabile l’applicazione per via fogliare di prodotti antitraspiranti (es. Vaporgard, Fitotherm), da ripetersi nel corso della stagione con periodi prolungati di gelo del terreno. L’applicazione va eseguita con temperature al di sopra dello zero. Questi prodotti consistono in un complesso di polimeri i quali, una volta spruzzati sulla vegetazione, formano una pellicola semipermeabile ed elastica in grado di ridurre la traspirazione per un periodo variabile tra i 30 e i 40 giorni in funzione delle precipitazioni, anche accompagnando la crescita
della pianta. Anche altre sostanze, come il caolino micronizzato (compreso tra i prodotti prima ricordati per l’apporto di silicati), possiedono azione antitraspirante, ma sono molto meno persistenti. Sempre per quanto riguarda gli alberi e gli arbusti, nel periodo di forte freddo occorre evitare in linea di massima gli interventi di potatura, limitandoli tutt'al più alle conifere e a operazioni di taglio di rami di piccolo diametro (al massimo quattro-cinque centimetri). Questo per evitare di esporre per lungo tempo ampie superfici di legno agli agenti atmosferici e alle infezioni fungine senza che la pianta possa formare rapidamente tessuto cicatriziale, cosa che invece avviene con temperature più elevate e soprattutto con la ripresa vegetativa per le
RISCHIO DISIDRATAZIONE Quando il freddo si protrae a lungo, il terreno gelato non è in grado di fornire acqua alle radici delle piante e queste si disidratano iniziando dalle foglie per poi proseguire nei rami più sottili e via via in quelli più grossi. Questo fenomeno è più frequente per le piante messe a dimora recentemente e per quelle con apparato radicale più superficiale.
specie spoglianti. In occasione delle operazioni di potatura, è bene pensare anche agli apparati radicali e quindi alle superfici che restano prive di copertura vegetale e che pertanto soggiaciono al compattamento. Si pensi a tutte le aree nude situate sotto le chiome degli alberi e degli arbusti, dove il terreno compattato induce spesso asfissia radicale e conseguenti problematiche fisiologiche che possono diventare fitosanitarie (es. Armillaria). Con la disponibilità di materiale adatto (foglie secche, cippato di ramaglie a scarso contenuto di fenoli, resine e tannini) si metterà in atto la pacciamatura di queste aree, disponendo il materiale per uno
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CI AVETE PENSATO? Una rivista come la nostra, che si rivolge a professionisti, serve anche per far riflettere sul proprio operato. Quando leggerete questo articolo, l’inverno sarà ben inoltrato, e certe operazioni sarebbero da fare al principio della stagione. Ecco quindi una domanda un po’ provocatoria: avete provveduto per tempo alla chiusura e allo svuotamento degli impianti irrigui e alla rimozione delle batterie dalle centraline che le contengono situate nei pozzetti e all’aperto per evitare danni e rotture da congelamento dell’acqua contenuta? Ci auguriamo le vostre risposte siano affermative. Una particolare attenzione va sempre posta alle valvole in metallo che non possono essere svuotate, le quali devono essere avvolte con materiali isolanti sufficienti a impedire il congelamento. Altrimenti le rotture sono inevitabili.
Pacciamatura con cippato.
spessore di circa sette-otto centimetri, in modo da proteggerlo nei confronti del gelo e soprattutto del compattamento, arricchendolo con sostanza organica favorendo nel contempo l’instaurarsi di microrganismi utili. L’operazione di pacciamatura del terreno può essere effettuata anche nelle aree a verde delle scuole e nelle aree gioco, con lo scopo anche di ridurre la polvere, il calpestio e in funzione antitrauma.
CURA DEGLI ARREDI
Per quanto riguarda gli arredi, l’inverno è la stagione ideale per fare la manutenzione del legno: si potranno carteggiare e impregnare le parti che lo necessitano, senza influire più di tanto sulla fruizione degli stessi, in quanto solitamente sottoutilizzati nel periodo freddo. Contemporaneamente si potranno ingrassare le parti metalliche soggette
SÌ E NO • Sì alla pacciamatura • No agli interventi di potatura • Sì alla fertirrigazione delle aiuole • No al sale sulle pavimentazioni
ad attrito e sostituire le parti usurate o rotte. Per le pavimentazioni, poiché i danni maggiori sono dovuti alle infiltrazioni dell’acqua al di sotto di esse o entro i materiali stessi diventati porosi col tempo (l'acqua, ghiacciando, aumenta in volume e causa crepature e rotture), sarebbe meglio prevenire stendendo appositi prodotti impermeabilizzanti, in modo da non farla penetrare. Nel caso in cui si dovessero poi rimuovere ghiaccio e neve dalle superfici pavimentate, non utilizzare mai sale (cloruro di sodio), che può essere causa di corrosione, ma composti alternativi quali il calcio magnesio acetato (CMA), o gli appositi liquidi a base di acetato di litio, silicati di litio, cloruro di calcio ed altri. Lo stesso dicasi per le percorrenze nei parchi e giardini dove si può rimuovere il ghiaccio utilizzando anche l’urea, tal quale o in soluzione concentrata.
Ribaltamento piante con problemi radicali.
IL CANTIERE | il progetto
TEMPO DI LETTU R A: 9 minuti
SPECIE SCELTE • Rustiche • Atossiche • Senza spine • Basso contenuto di polline • Basso impatto di manutenzione e gestione • Facile sostituzione • Capaci di reggere l’urto
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an Felice sul Panaro, in provincia di Modena, è uno dei comuni danneggiati dal terremoto che nel 2012 ha duramente colpito l'Emilia. E il progetto di cui vogliamo parlarvi su questo numero affonderà le radici proprio lì. Si tratta della nuova struttura residenziale progettata per accogliere dieci ospiti disabili gravi del centro socio-sanitario “Il Picchio”, con una possibilità di ampliamento fino a 22. San Felice sul Panaro ricade nell’area della Pianura Padana in prossimità del fiume Panaro, da cui prende il nome il paese stesso. Il paesaggio circostante è tipicamente agricolo con colture estensive prevalenti a seminativo ma anche frutticole di pregio, soprattutto sui dossi con cascine, aziende ancora fortemente produttive, di grandi dimensioni a carattere misto. In armonia con la vocazione agricola e rurale del contesto territoriale e del riferimento culturale del progetto, che è l’abitazione tipica rurale emiliana, il giardino della nuova struttura è stato pensato come l’interpretazione del paesaggio agreste della zona, di una terra che produce generosi frutti.
USO SAPIENTE DEL PATRIMONIO ARBOREO E ARBUSTIVO
Il progetto architettonico, predisposto dallo studio MCA Mario Cucinella Architects, si compone di quattro corpi aggregati, compenetrati l’uno all’altro, che creano internamente uno spazio unitario.
Il riferimento simbolico per le sistemazioni esterne ‒ disegnate con linee curve, per assecondare e facilitare i movimenti degli utenti, anche di quelli in sedia a rotelle ‒ è stata la campagna non nella sua complessità di gestione e produzione, ma nella sua semplicità di articolazione degli spazi e nell’uso sapiente del patrimonio arboreo e arbustivo. Una “casa” che ospita persone con gravi problemi psicologici e motori richiede anche un'attenzione allo spazio esterno fatto di semplicità, sicurezza, facilità di gestione e bellezza. Inoltre è uno spazio aperto alla comunità locale, integrato con il tessuto territoriale, nel quale si vuole favorire una urbanità di dialogo e scambio di idee, informazioni e relazioni; nel contempo, però, si vuole conservarne la privacy per consentire di svolgere al meglio la funzione operativa e curativa. Uno stretto rapporto si gioca anche tra il dentro dell’edificio e il fuori ‒ l’edificio si apre e il verde
Il verde come “ di cura Eccovi i dettagli dell’area esterna della nuova struttura residenziale progettata per accogliere disabili gravi, a San Felice Sul Panaro, nel modenese. In prima linea, la scrupolosa attenzione alle specie e ai materiali utilizzati di Marilena Baggio
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profumate nell’alternarsi delle stagioni, infatti sono caducifoglie, con attenzione agli aspetti fitopatologici e climatici. Ogni angolo vuole essere una sorpresa di colori e forma, ma anche di supporto al recupero psicofisico degli ospiti stimolando principalmente i cinque sensi (teoria degli Healing Gardens). Inoltre il giardino è anche uno strumento di aiuto a ridurre l’ansia, di svago dalle tensioni per il personale che svolge un lavoro in cui è chiesta pazienza e attenzione costante e continua. accoglie o protegge ‒ ma anche per consentire un utilizzo riabilitativo, con un controllo a vista dell’operatore anche all’interno dell’edificio.
FONDAMENTALE LA SELEZIONE DELLA VEGETAZIONE
È stata effettuata una valutazione dello stato di salute del patrimonio arboreo esistente, costituito da Ulmus campestre, Sophora japonica, Aesculus hippocastanus, che sono la struttura portante dell’area a cui sono stati aggiunti nuovi alberi di terza grandezza come Prunus avium, Prunus armeniaca e Pyrus calleriana 'Chanticleer'. È stato eliminato il tasso in quanto pianta sofferente e tossica. Tutte le specie vegetative sono soprattutto rustiche, atossiche, senza spine, con basso contenuto di polline, a basso impatto di manutenzione e gestione, di facile sostituzione, capaci di reggere l’urto, ma sono soprattutto di diverse forme, colorate e
DIALOGO E SCAMBIO CON IL MONDO ESTERNO
Il progetto del verde considera le preesistenze arboree del sito, mantenendo il percorso d’ingresso là dove non vi sono alberi a fianco della pista ciclabile. Il giardino è diviso in due parti: l’area privata, che garantisce un rapporto utente/operatore inferiore a 1:1, e l'area aperta al pubblico. In questo giardino sensoriale si possono svolgere attività all’aperto, micro-giardinaggio e coltivazione di piante aromatiche. Il fronte pubblico è uno spazio senza barriere, completamente permeabile, un piccolo spazio verde donato alla città, con la volontà di aumentare la relazione tra i ragazzi che usufruiranno della struttura e la cittadinanza. Gli alberi sono gli indicatori, i punti focali dei diversi accessi. Il fronte principale è composto da un prato fiorito e arbusti con colorazioni nelle diverse stagioni con una siepe bassa di Lonicera pi-
UN LUOGO DI • Accoglienza (in totale sicurezza per gli ospiti) • Riabilitazione e cura, nel rispetto dell’altro • Socializzazione tra ospiti, familiari e operatori • Benessere
percorso” TRA LE PIANTE Arbusti a fiore e profumati: Cornus stolonifera ‘Flaviramea’, Viburnum davidii, Cornus stolonifera ‘Sibirica’, Perowskia atriplicifolia, Spiraea japonica ‘Gold Flame’, Prunus laurocerasus ‘Otto Luyken’. Aromatiche: Rosmarinus officinalis, Salvia officinalis ‘Icterina’, Santolina chamaecyparissus, Lavandula angustifolia viola e bianca, Sedum spectabile ‘Startdust’.
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LE ZONE Area dell’incontro: con pergola (Listotech) e fioriera alta con una zona pavimentata per pranzi ed eventuali feste Area del fare: orto Area dei sensi: percorso sensoriale di Pollicino che porta dalla zona soggiorno alla palestra costeggiato da arbusti di aromatiche Area del relax: con quinte per le sedute con una siepe di Ligustrum ovalifolium alta circa 1,20 cm, tra il boschetto di ciliegi Prunus avium
leata alta al massimo 50 cm che delimita l’ingresso. Un albicocco ricorda la coltivazione frutticola della zona. Alcune sedute sotto l’olmo o la robinia sono riservate anche a chi non è un ospite dell’edificio, facilitando l’integrazione e il dialogo con il mondo esterno. L’ingresso principale, più riservato, è segnato dalla presenza scultorea di quattro Ilex crenata 'Pyramidalis'.
PERCORSI PRATICI, SEMPLICI E SENSORIALI
Le parti pavimentate, oltre ai percorsi, definiscono anche le zone di sosta. Il percorso pedonale, che si sviluppa in due tracciati, vuole essere:
I DETTAGLI Irrigazione: aree arbustive e siepi con impianto ala gocciolante Recinzioni: esterne, siepe di Carpinus betulus alta 2,40 cm e poi rampicante su copertura rete di Campsis grandiflora, Ribes lungo il perimetro dell’orto, per non fare ombra; interne, Ligustrum ovalifolium come quinta bassa verde per le sedute Luci: sedute con led incorporati da collocare nell’area del giardino o anche dello stesso materiale luci/sedute. L’illuminazione è discreta e mai diretta. Altre luci sono segnapasso, lungo il percorso principale, mentre altre sono nascoste nella vegetazione Segnaletica: può essere disegnata nella pavimentazione con degli inserti in cemento colorato o bianco o anche con le indicazioni a “disegno” delle diverse aree Sedute: fisse, mobili, ergonomiche, sono collocate a gruppi nel giardino Fontanella acqua potabile: non è richiesta nessuna manutenzione se non la pulizia del jet dal calcare
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• sensoriale e tattile sia per la profumazione delle
specie arbustive presenti che per la pavimentazione con inserti da definire, per facilitare la deambulazione di ipovedenti e raggiungere così i diversi spazi dell’edificio; • meditativo, riservato, di relax, tra un boschetto di Prunus avium con sedute ergonomiche. Altri percorsi non sono stati definiti in quanto le aree di attività sono facilmente individuabili, come la pergola e l’orto. Le pavimentazioni (tipo Gravelfix e Listotech) sono in materiali resistenti agli agenti atmosferici, chimici, urti, sfregamenti e intagli, a cui i pavimenti da esterno sono sottoposti, e non necessitano di manutenzione. Un'importante precisazione: tutti i materiali utilizzati (pavimentazioni, arredi, luci, etc...) sono di provenienza certificata, atossici, studiati per ridurre le barriere architettoniche. Il cantiere è in corso e sarà inaugurato in primavera.
I PRATI Saranno di due tipi: prato fiorito, non calpestabile ma di grande impatto scenografico e agreste, a Est dell’edificio; per il resto dell’area, prato rustico, composto da miscuglio di graminacee a prevalenza di Lolium perenne, Festuca arundinacea, Poa pratensis e loro cultivar, in grado di sopportare la presenza e il calpestamento dei fruitori.
News Alleanza tra imprese di costruzione e del verde
Accordo di collaborazione per un progetto comune di sviluppo di sinergie tra le filiere del mondo delle costruzioni e del mondo del verde. A sottoscriverlo, a gennaio, a Milano, il presidente di Assimpredil Ance, Marco Dettori, e la presidente di Assofloro Lombardia, Nada Forbici, alla presenza dell’assessore all’Urbanistica e Verde del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran. Saranno promosse occasioni di incontro tra imprese di costruzione e imprese della filiera del florovivaismo e del paesaggio, per favorire la “contaminazione” tra i due sistemi produttivi. Insieme sarà realizzata una campagna di informazione verso le imprese, i progettisti, gli stakeholder e i cittadini sull’importanza della qualità delle opere a verde nell’ambito degli interventi edilizi e sulle potenzialità che il sistema dei bonus, e in particolare del bonus per il verde, possono offrire per riqualificare il patrimonio costruito. Saranno costituiti dei focus group per favorire l’incontro di imprenditori appartenenti alle rispettive filiere, che si confronteranno sugli aspetti tecnici e sulle innovazioni dello sviluppo del verde negli interventi edilizi: l’obiettivo è di dar vita a un osservatorio delle best practices per selezionare e presentare esperienze di eccellenza nel recupero urbano attraverso il verde. www.assoflorolombardia.com - www.assimpredilance.it
Da sinistra: Marco Dettori, presidente di Assimpredil Ance, Nada Forbici, presidente di Assof loro Lombardia, e Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica e Verde del Comune di Milano.
6,6 milioni di ettari di alberi in Cina nel 2018
NEW ENTRY NELLA FLOTTA NOLEGGIO
Ruolo di primo piano. È quello che riveste Haulotte nel parco noleggio di GV3 (Gruppo Venpa3). Il marchio francese è una presenza fissa nella flotta sollevamento del Gruppo. Tra l'altro di recente, sono state inserite 15 piattaforme verticali Optimum 8, 10 piattaforme verticali Compact 10N e nuove piattaforme aeree a braccio articolato ad alimentazione elettrica, ben 35 esemplari tra i modelli HA12IP, HA12CJ+ e HA15IP. www.haulotte.it www.gv3.it
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Il governo cinese, conscio del fatto di amministrare uno dei dieci Paesi più inquinati al mondo, ha dichiarato di voler piantare 6,6 milioni di ettari di foresta nel 2018. Un’opera di rimboschimento che porterà la percentuale di foreste in Cina dal 21,7 al 23% entro il 2020, e al 26% entro il 2030. Ricordiamo che negli ultimi cinque anni sono stati piantati in tutto il Paese oltre 33 milioni di ettari di foreste ed è stata ricoperta di alberi un’area grande quanto l’Italia, con una spesa di quasi 83 miliardi di dollari.
LA “SIGNORA” DELLE CAMELIE Punto di incontro per appassionati e cultori della camelia. Dal 21 al 25 marzo si svolgerà la 21esima edizione di Camelie Locarno, a Locarno, in Svizzera, quest'anno in programma al Palazzo della Sopracenerina, nella centrale Piazza Grande, dove saranno esposte più di 200 varietà di camelie, e al Parco delle Camelie, oasi verde di 10.000 mq adagiata sul delta del fiume Maggia, dimora di oltre un migliaio di piante e quasi altrettante varietà di camelie. www.ascona-locarno.com
A Eindhoven il primo Bosco Verticale in edilizia sociale Dopo i progetti di Bosco Verticale di Milano, Nanjing, Utrecht, Tirana, Losanna, Parigi, e dopo la diffusione globale del video/appello per la forestazione urbana, lo studio Stefano Boeri Architetti prosegue nella progettazione di architetture sostenibili nel mondo. Ed ecco, la Trudo Vertical Forest a Eindhoven, il primo bosco adibito a edilizia sociale, dunque rivolto a un’utenza popolare. L’edificio, fortemente voluto dal committente Sint-Trudo, darà spazio a 125 unità abitative, 19 piani di appartamenti con affitto calmierato che godranno della presenza sui balconi di centinaia di alberi e piante delle specie più varie. www.stefanoboeriarchitetti.net
TORNA L'APPUNTAMENTO CON EUROFLORA
Guarda il video/appello per la forestazione urbana!
Una notizia che non passa inosservata: dal 21 aprile al 6 maggio 2018 a Genova torna Euroflora, all'interno degli storici Parchi di Nervi. Ecco qualche numero: 86mila metri quadrati e cinque chilometri di percorsi tra giardini e ville d'epoca affacciati sul mare. Il progetto Euroflora 2018 – a firma degli architetti Egizia Gasparini e Valentina Dallaturca dello studio Dodi Moss – esalta ulteriormente la suggestione dei parchi con nuove fioriture e con scenografie vegetali. L’acqua, la terra, l’aria e il fuoco saranno gli elementi rappresentati nei quattro “quadri” lungo il percorso principale di visita, grandi composizioni per un totale di 500.000 fiori. Da segnalare anche il Roseto, con rose antiche, moderne, da concorso, prodotte dai principali ibridatori italiani e stranieri: il recente restauro ha consentito di ricreare una collezione con circa 200 varietà. Infine, in collaborazione con Aiapp (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) è previsto “Meraviglia nei Parchi”, concorso per l’ideazione e la realizzazione di un giardino nell’ambito di Euroflora riservato a paesaggisti, architetti, architetti del paesaggio, agronomi, ingegneri, garden designer, giardinieri, artisti e creativi di qualsiasi nazionalità. www.euroflora2018.it
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NEWS | focus
Edizione speciale I TEMI DELL’ANNO • Giardini d’effetto in piccoli spazi • Arredo da esterno elegante e funzionale
GIARDINA 2018 14-18 marzo, Zurigo www.giardina.ch
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Giardina, a marzo alla Fiera di Zurigo, taglia il traguardo delle 20 edizioni. In scena, giardini innovativi da cui trarre idee e ispirazioni per i propri allestimenti Un fuori porta a Zurigo, in occasione di Giardina, la manifestazione indoor del settore giardinaggio più affermata a livello europeo, è un'esperienza da fare per chi si occupa di verde. E quest'anno, in occasione della 20esima edizione è proprio da segnare in agenda come appuntamento da non perdere. In programma dal 14 al 18 marzo nel centro fieristico Messe Zürich, la spettacolare esposizione di soluzioni per il giardino metterà in scena i principali trend e novità della prossima stagione. Rinomati giardinieri paesaggisti presenteranno diverse interpretazioni dei due seguenti temi: “Il sogno di un giardino - Grande effetto in poco spazio”, composizioni in aree ristrette grazie a uno sfruttamento ottimale dello spazio e a una pianificazione efficace, e “Arredamento esterno - Vivere all'aperto”, per spazi eleganti e funzionali. Ricordiamo che Giardina ogni anno attira un gran numero di visitatori: nel 2017 ben 65.000 in cinque giorni, di cui il 20% professionisti.
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