g UN PICCOLO SPECIALE DI GREENUP PER RACCONTARE IL DIFFICILE PERIODO CHE STIAMO VIVENDO. PER FARCI AIUTARE, ABBIAMO CHIESTO AD ALCUNI AMICI DI RISPONDERE A UNA DOMANDA: COSA SUCCEDERÀ DOPO QUESTO VIRUS? CHE MONDO CI ASPETTA NEI MESI A VENIRE? a cura di FRANCESCO TOZZI testi di ANDREA BAFFIGO, ALBERTO E DANIELE BISINELLA, LUCIO BRIOSCHI, SILVANO GIRELLI, STEFANIA MEDETTI, ENRICA RAGANATO, VALERIA RANDAZZO, FABIO RAPPO, SEVERINO SANDRINI
g Ritorno al futuro / L’editoriale
PRONTI A RICOMINCIARE (PENSANDO AL FUTURO)
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Questo speciale di greenup è un piccolo contributo che spero possa offrire a tutti noi qualche spunto di riflessione per guardare avanti. Sì, è vero, il periodo che stiamo vivendo è di sicuro molto difficile, ci sta mettendo duramente alla prova, come persone e come imprenditori, ma si tornerà a invadere centri città e garden center. E non possiamo farci trovare impreparati. Così abbiamo pensato a un veloce vademecum con alcune idee per affrontare il presente e prepararsi al dopo, perché è il momento di focalizzarsi sui punti di forza, capitalizzare la leadership e sfruttare il periodo per costruire relazioni con il team e i clienti. Poi abbiamo chiesto ad alcuni amici – e li ringraziamo di cuore, perché hanno risposto tutti con il massimo entusiasmo! – come stanno vivendo questi mesi e quale è la loro speranza per il futuro, proprio perché è dal futuro che bisogna ripartire, anche nelle nostre attività commerciali. Già, bisognerà guardare avanti, avere una visione, ragionare su progetti a lungo termine. Investire sul futuro, appunto. Francesco Tozzi
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T U T TO I N I Z I A DA U N A PAS S I O N E .
ARENA VIVAI SOCIETÀ AGRICOLA S.R.L. | Via San Giovanni Bosco - 37050 Raldon di S. Giovanni Lupatoto (VR) Tel. 045 8731952 | Fax 045 8739742 | commerciale@arenavivai.com | www.arenavivai.com
g Ritorno al futuro / DI STEFANIA MEDETTI
FOCALIZZARSI SUI PUNTI DI FORZA, CAPITALIZZARE LA LEADERSHIP E SFRUTTARE IL MOMENTO PER COSTRUIRE RELAZIONI CON IL TEAM E I CLIENTI. ECCO ALCUNE IDEE PER AFFRONTARE IL PRESENTE E PREPARARSI AL DOPO
ATMOSFERA SOSPESA
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Ci sono molte cose che non sappiamo di Covid-19, ma ci sono anche alcune certezze. La prima fra tutte è che il virus non poteva colpire in un periodo peggiore della primavera, una stagione in cui si concentra la maggior parte delle vendite per garden center e vivai. Ma, come hanno sottolineato alcuni operatori americani, è pur vero che i garden, da sempre esposti all’imprevedibilità della natura, si sono fatti le ossa nelle difficoltà. Questa volta, la sfida è di proporzioni mai viste, perché le misure di distanziamento sociale hanno come effetto collaterale l’allontanamento di domanda e offerta. Se i battenti sono ancora aperti, il traffico non è più quello di una volta e il tutto è avvolto in un’atmosfera sospesa in cui non solo quello che facciamo, ma anche le ragioni del nostro operato sono messe in discussione. BISOGNO DI VERDE Cosa si può fare, dunque, in una situazione in cui le previsioni rischiano di essere smentite giorno dopo giorno? Nonostante le difficoltà, si possono compiere processi necessari e fattibili: mettere le cose in prospettiva, mantenere l’attitudine mentale giusta e riscoprire i fondamentali. Un aiuto in proposito arriva dal report annuale di Garden Media Group, la società di pr americana specializzata in giardinaggio, casa e vita all’aperto che, da vent’anni a questa parte, tiene il polso del mercato. Gli analisti ci dicono che il rapporto delle
persone con il verde sarà sempre più stretto. “Entro il 2050, il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città”, fa sapere Katie Dubow, direttore creativo dell’agenzia. “Proprio perché le metropoli lasciano poco spazio al contatto con la natura quest’ultima diventa ancora più necessaria per le persone che vi abitano”. Non solo chi pianifica le città, dunque, dovrà considerare questo aspetto per creare spazi sostenibili, vivibili e sani, ma anche chi abita le città sentirà più fortemente il bisogno di verde che diventa parte integrante della vita. LA SFIDA ECOLOGICA Ne stiamo avendo già un assaggio oggi: le persone amano parlare, condividere esperienze e creare comunità di appassionati di verde. Una conferma che arriva anche dai dati dell’istituto di ricerca EuroMonitor che ha calcolato che il business del giardinaggio è cresciuto del 6% nel 2018, con un giro d’affari da 40 miliardi di dollari che potrebbe arrivare a 49,3 entro il 2023. Il trend non potrà che trovare conferma nei prossimi mesi, perché i costi della crisi non saranno soltanto economici, ma anche psicologici. Le persone hanno e avranno sempre più bisogno di rivolgersi a ciò che le fa stare bene e, in questo senso, il verde gioca un ruolo da protagonista. Infine, il terzo trend riguarda lo sviluppo dell’economia circolare che non è più solo una sfida ecologica (solo il 9% dei materiali di consumo è riutilizzato), ma anche un modo di pensare, di fare di più con meno, di mettere in circolo e valorizzare lo scambio, un desiderio reso senz’altro più acuto da queste settimane di lontananza. Ecco, dunque, qualche idea per adattarsi ai tempi, fare dei piani di contingenza e continuare a costruire il business con una strategia pensata per il lungo termine.
1.
Tenete il polso del vostro team. Siate onesti, create spazi di confronto, ma sostenete anche il morale dei vostri collaboratori. È molto probabile che saranno preoccupati per il proprio posto di lavoro, spiegate le vostre intenzione, fateli partecipi del fatto che questa sfida si combatte di ora in ora, ma ricordate (e ricordatevi) anche i vostri valori che, con ogni probabilità, vi hanno permesso di arrivare dove siete.
«NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ, SI POSSONO COMPIERE PROCESSI NECESSARI E FATTIBILI: METTERE LE COSE IN PROSPETTIVA, MANTENERE L’ATTITUDINE MENTALE GIUSTA E RISCOPRIRE I FONDAMENTALI»
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g Ritorno al futuro / DI STEFANIA MEDETTI
2.
Prendetevi cura della vostra salute mentale. “Questa non è una gara di velocità, è una maratona”, sintetizza Rob Sproule, fondatore di Dig Marketing, proprietario e direttore marketing del garden canadese Salisbury Greenhouse. Per potersi occupare di tutte le cose che richiedono la vostra attenzione, bisogna essere nella miglior forma fisica e predisposizione mentale. Prendetevi il tempo per farlo.
3.
Continuate a comunicare. Rimanere in contatto con i propri clienti è più importante che mai. Il sito, i social media, il blog e le newsletter forniscono informazioni e ricordano i benefici che il verde regala in termini di salute e benessere. Sproule, per esempio, registra ogni giorno alle 13 un video su Facebook Live (https:// www.facebook.com/SalisburyGreenhouse/posts/). “Non dovete parlare di Covid. Io parlo di viole del pensiero, rose, giardini. Donare gioia è ciò di cui le persone hanno più bisogno in questo momento”.
CULTURA / UN POSTER CHE FA STORIA In una settimana di fine giugno nel 1939, alcuni funzionari del Ministero dell’Informazione e del Ministero dell’Economia britannico si incontrarono a Londra per approvare una serie di poster motivazionali. Gli annunci avrebbero dovuto
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sostenere il morale della popolazione nell’eventualità – sempre più probabile – di un conflitto con la Germania. Fra le proposte, furono scelti tre soggetti che, in comune, avevano il logo della corona di Re Giorgio, grandi lettere bianche
in stampatello su sfondo rosso o blu. Prodotti in milioni di copie, i primi due poster riempirono le città del Regno Unito, ma il terzo, programmato per una possibile invasione tedesca, non fu mai utilizzato. Finita la guerra, per cinquant’anni nessuno ci
pensò più fino a che un giorno, inaspettatamente, il terzo poster ricomparve sul fondo di una scatola di libri di seconda mano nel nord dell’Inghilterra. Senza conoscerne la storia, Mary Manley, proprietaria della libreria, si innamorò del poster,
successo in occasione dell’ultimo conflitto mondiale, le persone sentono l’esigenza di assicurarsi una fornitura di prodotti alimentari e i garden d’oltre oceano confermano: la richiesta di sementi e piantine da orto è cresciuta. “Le persone guadagneranno di meno, vorranno coltivare quanto possibile e, poiché viaggeranno meno, investiranno di più nel loro giardino”.
«IL BUSINESS DEL GIARDINAGGIO È CRESCIUTO DEL 6% NEL 2018, CON UN GIRO D’AFFARI DA 40 MILIARDI DI DOLLARI CHE POTREBBE ARRIVARE A 49,3 ENTRO IL 2023»
Anche gli altri canali vanno aggiornati periodicamente e gli esperti consigliano uscire con cinque o sei prodotti a settimana.
4.
Promuovete la creazione di “orti di guerra”. “Anche nelle comunicazioni ufficiali, quando si parla di Covid-19, si parla di guerra e questo spiega perché gli “orti di guerra” stanno tornando di attualità”. Proprio come è
5.
Organizzate workshop online. Se siete abituati a tenere lezioni, gli appuntamenti dovranno per forza di cose migrare online. Se invece non l’avete mai organizzato delle classi, la pausa forzata del Covid potrebbe essere l’occasione per cominciare. Potete comporre dei kit di prodotti ad hoc per la lezione e metterli in vendita già pronti per chi vuole seguire le vostre istruzioni. Ricordatevi di essere sempre una fonte di ispirazione.
6.
Implementate il social distancing. Anche se il picco sarà passato prima dell’estate, questa non sarà una primavera come le altre. “Le distanze sociali andranno rispettate e bisogna prepararsi per un punto vendita con pochi clienti”, prosegue Sproule. Numerosi garden center hanno sviluppato un modello di vendita contact-free. I clienti fanno i loro ordini online (c’è chi ha usato questo tempo per mettere l’intero inventario online), per mail o per telefono. Lo staff chiama il cliente per accordarsi sulla modalità di pagamento, per ricordare di scendere dall’auto per caricare la merce solo quando gli addetti si saranno allontanati. A ogni cliente, inoltre, viene comunicato un numero di telefono da chiamare all’arrivo e il numero del “gate” nel parcheggio dove avverrà la consegna (Appositi poster indicano le varie postazioni nel parcheggio). La formula ha riscosso così tanto successo che, in California, sono necessari due giorni di attesa prima di poter ritirare l’ordine.
7.
Sperimentate con servizi di video concierge. Potete mostrare i prodotti tramite video. I clienti prenotano un orario e il team li accompagna in un tour virtuale del punto vendita attraverso il tablet o uno smartphone. Per questa modalità di vendita è fondamentale fare in modo che il team abbia familiarità con la tecnologia. Inoltre, è importante fare pratica nella comunicazione a distanza che richiede una dose di pazienza in più. “Nel nostro garden il numero di richieste per questa tipologia di acquisto è così elevato che il servizio è offerto a fronte del pagamento di un piccolo fee”, conclude Sproule.
lo fece incorniciare e lo appese in negozio dove in poco tempo divenne così popolare che cominciò a stamparne delle copie. A settant’anni di distanza, “Keep calm and carry” on è un invito di grande attualità. greenup
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g Ritorno al futuro / DI VALERIA RANDAZZO (exibithion manager di Myplant & Garden e titolare dello studio VG Crea)
LA PELLICOLA DI QUESTO TRAGICO FILM NON SI PUÒ RIAVVOLGERE, DOBBIAMO VIVERLA E DA QUESTA ESPERIENZA RITROVARE NUOVE FORZE, NUOVE CAPACITÀ CREATIVE PER RICOSTRUIRE E RIDARE VIGORE AL COMPARTO
NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA
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Questa è la frase che diciamo ogni giorno, e fa male. Fa male per le tante vittime che questo virus sta causando e per le persone che hanno perso i loro cari. Fa male per i danni economici subiti, enormi, e per molte aziende devastanti. Fa male pensando alla nostra manifestazione che non ha potuto aprire le porte. Fa male per l’enorme lavoro svolto da tutto lo staff organizzativo di Myplant, per gli investimenti fatti, sia nostri, sia di tutte le aziende coinvolte. Tutto vanificato in poche ore. La giornata e la notte in bianco del 21 febbraio me le ricorderò per sempre. L’edizione 2020 era pronta, e, con i suoi 780 espositori e 25mila operatori dal mondo, sarebbe stata la più completa e proficua per tutte le imprese protagoniste. Ma è così, la pellicola di questo tragico film non si può riavvolgere, dobbiamo viverla e da questa esperienza ritrovare nuove forze, nuove capacità creative per ricostruire e ridare vigore al comparto, per permettere alle aziende di riprendere in mano il proprio business.
Valeria Randazzo in occasione della presentazione dell’iniziativa Il bosco di Myplant.
Questa quarantena fa riflettere sui propri affetti, sul poco tempo che normalmente dedichiamo alle persone care e a noi stessi. Fa riflettere su quanto siamo stati capaci di “sprecare” nel nostro vivere quotidiano; tutto in questo momento difficile, invece, diventa prezioso. Questo, forse, è l’unico aspetto positivo del dramma che la nostra generazione non avrebbe mai pensato di vivere. I nonni di chi ha la mia età ci raccontavano sempre le carenze dei tempi di guerra, e lo facevano per darci una sana educazione, per insegnarci che nulla è dovuto, ma ottenuto con fatica e sudore. Ed è proprio con l’intento di rimboccarci le maniche più di prima, e con ancor più tenacia, che stiamo lavorando, guardando avanti e augurandoci che l’emergenza finisca presto, in una prospettiva di ripresa economica di tutto il sistema-Paese.
«QUESTA QUARANTENA FA RIFLETTERE SUI PROPRI AFFETTI, SUL POCO TEMPO CHE NORMALMENTE DEDICHIAMO ALLE PERSONE CARE E A NOI STESSI» 8
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g Ritorno al futuro / DI FABIO RAPPO (fondatore e titolare di Viridea e Rappo Giardini)
I MESI DI MARZO, APRILE E MAGGIO RAPPRESENTANO IL PERIODO DI MAGGIOR FATTURATO PER I CENTRI GIARDINAGGIO, MA SAREMO CAPACI DI TROVARE NUOVI STIMOLI. A PARTIRE DAI NOSTRI PUNTI VENDITA
UNA PRIMAVERA RUBATA
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Non poteva arrivare in un periodo peggiore: per tutta la nostra filiera il virus non poteva scegliere un periodo più dannoso. La fine febbraio per la dinamica finanziaria tipica del nostro lavoro rappresenta il momento di maggior debolezza: di fatto gennaio e febbraio generano un conto economico in perdita. Marzo, aprile e maggio, al contrario, determinano il 35-40% dei ricavi di tutto l’anno e quindi mesi di recupero sia dal punto di vista finanziario, sia economico. Il danno sarà importante. Come se non bastasse, il quasi totale blocco delle vendite ha portato al macero di merce deperibile e come ulteriore beffa il clima di questa primavera si sta rivelando uno dei migliori mai visti. Una tempesta perfetta. Una primavera rubata. Il problema più grave, a mio avviso, è legato alla liquidità di cassa e in seconda battuta al conto economico, anch’esso sicuramente penalizzato. Senza dimenticare, che il segmento più danneggiato sarà quello dei i produttori, vittime, penso, di maggiori quantità di buttato. Terminato il facile elenco degli aspetti negativi, provo a fare qualche osservazione di quanto è accaduto fino ad ora. In primis, quasi tutti abbiamo cercato di sopperire alle mancate vendite con la consegna a domicilio, con modalità emergenziali e in qualche settimana abbiamo imparato molto. Così, le vendite on-line hanno registrato un’impennata che ci ha colti impreparati, facendoci ragionare molto. Sono sicuro che questa esperienza forzata
ci renderà più maturi circa le opportunità di vendita alternative alla classica esperienza fisica in negozio. Gli stessi clienti hanno forzatamente sperimentato un approccio diverso. Un segno, non so quanto marcato, resterà. Allo stesso tempo, sono certo che le persone torneranno a visitare i nostri punti vendita, e non solo per fare acquisti, ma per passare del tempo, per stare bene e, forse, tirare un sospiro di sollievo. E su questo aspetto, noi imprenditori della distribuzione dobbiamo puntare ancora di più. Gli ultimi mesi ci hanno negato tante libertà e tutti abbiamo rivalutato molte piccole cose che davamo per scontate: una passeggiata, una cena al ristorante, qualche ora passata con gli amici, una visita al garden, appunto. L’economia nel medio periodo subirà un contraccolpo per quanto sta accadendo, tuttavia resto fiducioso circa la nostra attività. Ipotizzo un periodo caratterizzato da consumi semplici ma apprezzati. Forse faremo meno viaggi in luoghi esotici e passeremo più tempo in compagnia mangiando una pizza, oppure investiremo qualcosa in più per il proprio giardino o terrazzo. La politica? In generale non ho fiducia. Temo la demagogia che ci ha portati a essere il Paese che premia l’assistenza e penalizza il merito. Ora mi spaventano le promesse che non si potranno mantenere. Nessuno può risarcire il danno che abbiamo avuto, prometterlo vuol dire mentire. A mio modesto parere lo Stato deve creare le condizioni che ci consentano di superare e spalmare il danno in un periodo adeguato. Stop. Altre cose, forse, le abbiamo imparate. Le elenco per comodità: - Facciamo parte di una filiera strettamente interconnessa. Garden center, produttori, erogatori di servizi mai si sono sentiti così vicini. Potremo in futuro immaginare collaborazioni più strette? Penso e mi auguro di sì. Nell’interesse nostro e del nostro Paese. - La nostra filiera non ha un rappresentante unico, autorevole e competente presso le istituzioni. Questa mancanza in questo periodo c’è costata cara. Bisognerà porvi rimedio. - La nostra libertà imprenditoriale, la nostra inventiva, le necessità del lavoro, negli ultimi decenni, sono state schiacciate da normative mutuate da altri settori. Sovente inibiti da approcci che definirei moralisti. Ci siamo “arrangiati” a livello locale nei modi più disparati e singolari. Che senso ha tutto questo? Possiamo, dobbiamo ancora accettarlo? Penso di no. Fabio Rappo è il fondatore di Viridea, catena italiana che conta 9 garden. greenup
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g Ritorno al futuro / DI ANDREA BAFFIGO (direttore editoriale di GardenTV)
UNA VOLTA CHE LA CRISI SARÀ PASSATA DOVREMO FARE I CONTI CON NUOVE ABITUDINI SOCIALI E PROFESSIONALI, E SOPRATTUTTO, NUOVE ESIGENZE: SARÀ L’INIZIO DI QUELLA CHE ALCUNE PERSONE CHIAMANO “SOCIETÀ CONTACTLESS”
UN GIARDINAGGIO SEMPRE PIÙ INFORMATIZZATO
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Andrea Baffigo è co-fondatore del portale GardenTV e di radiogarden.it
Sembra davvero difficile pensare a cosa verrà dopo. Stiamo ancora attraversando la tempesta, una “bufera” che ha drammaticamente cambiato molte delle nostre abitudini, a mio avviso non tutte in peggio. La prima preoccupazione è sicuramente per la salute, adesso e nel periodo successivo all’emergenza, subito dopo arrivano le ripercussioni economiche che hanno colpito così duramente l’Italia e purtroppo tutto il mondo, infettato e cambiato da questo letale quanto democratico Coronavirus. Un
contagio così totalizzante che – a mio avviso – è riuscito a cambiarci intimamente come persone, rivalutando il nostro rapporto con la nostra famiglia e i nostri cari, con amici e colleghi, ma anche con il tempo e lo spazio, con la natura e ovviamente anche con gli affari. Una volta che la crisi sanitaria e umanitaria sarà passata (non credo tanto presto) dovremo fare i conti con nuove abitudini sociali e professionali, e soprattutto, nuove esigenze: sarà l’inizio di quella che alcune persone chiamano “società contactless”, una società che funziona perfettamente anche da remoto, dai pagamenti, ai citofoni, dalle riunioni aziendali alle video chiamate e incontri virtuali tra familiari. Una nuova società nella quale soprattutto i più giovani si adatteranno in fretta: hanno già dato prova di sapere maneggiare al meglio gli strumenti di comunicazione, stimolando creatività, funzionalità, efficacia anche senza andare in ufficio, ma dalla scrivania di casa, con tutte le distrazioni del caso che potete immaginare e avrete avuto sicuramente modo di visualizzare. Calando il discorso sul giardinaggio, non posso che provare sentimenti contrastanti, da una parte la forte preoccupazione per la stagione in corso, per il calo delle vendite, per i negozi chiusi, per le fiere di settore rimandate, per tutti i progetti che sono stati annullati, per il lungo tempo di inattività con gravi conseguenze per tutta la filiera. Non vi è dubbio che conteremo le “perdite”. Dall’altra parte sono ottimista, questo periodo di quarantena ha dato un nuovo valore alla natura, alla cura del verde, agli spazi aperti, al giardino. A dimostrazione della voglia di giardinaggio e del cambiamento del modo di informarsi possiamo – quasi inaspettatamente – affermare che GardenTV sta attraversando un momento di espansione e forte crescita. Sempre più persone consultano i nostri video e tutorial, sono raddoppiati gli utenti unici giornalieri e pur essendo un portale verticale e per addetti ai lavori è aumentato notevolmente il tempo di permanenza sul sito. Inoltre, come ho accennato precedentemente in questo periodo le aziende dei vari settori sono state costrette a sperimentare video conferenze, corsi online, app per formazione a distanza e tutorial; una strada che GardenTV ha già intrapreso più di cinque anni fa quando ha puntato tutto sull’informazioni digitale, utilizzando il video come strumento principale per conoscere e far conoscere il giardinaggio, i suoi attori, strumenti, pratiche e competenze. Dati alla mano, il video giardinaggio è esploso e attendiamo – fiduciosi – di poter uscire presto e raccogliere i frutti.
«DALL’ALTRA PARTE SONO OTTIMISTA, QUESTO PERIODO DI QUARANTENA HA DATO UN NUOVO VALORE ALLA NATURA, ALLA CURA DEL VERDE, AGLI SPAZI APERTI, AL GIARDINO» 10
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g Ritorno al futuro / DI SILVANO GIRELLI (titolare di Flover e co-fondatore di AICG)
PERCHÉ I CENTRI DI GIARDINAGGIO SONO STRUTTURE DOTATE DI SPAZI AMPI, ARIEGGIATI E DOVE SI PUÒ VIVERE UN’ESPERIENZA MULTISENSORIALE, CHE NESSUN ALTRO CANALE DI VENDITA PUÒ GARANTIRE
LE PERSONE TORNERANNO PRESTO
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Stiamo vivendo un momento storico che non avremmo mai potuto immaginare. Il bagaglio di esperienze accumulato fino ad ora, tutte le pianificazioni aziendali, i nostri stessi rapporti con fornitori, collaboratori e clienti sono messi in discussione. In questi 40 anni di attività abbiamo sempre discusso della variabilità della primavera, pioggia, sole, temperature, Pasqua alta, Pasqua bassa, ma mai avremmo pensato di dover tenere chiusi i nostri punti vendita. Pur considerando la salute al primo posto, non ho mai pensato di arrendermi, perché tutte le aziende e i posti di lavoro che abbiamo creato in questi anni sono un patrimonio da difendere. In questi giorni mi sono tornate alla mente più volte le parole di mio padre, che avendo vissuto la guerra, mi diceva che i fiori non sono un bene primario e alla prima vera crisi le persone li avrebbero eliminati. Sicuramente in questo periodo di quarantena i consumi si sono orientati sui beni di prima necessità, credo comunque che la cultura del verde che abbiamo divulgato in questi anni e gli studi sul benessere
«PUR CONSIDERANDO LA SALUTE AL PRIMO POSTO, NON HO MAI PENSATO DI ARRENDERMI, PERCHÉ TUTTE LE AZIENDE E I POSTI DI LAVORO CHE ABBIAMO CREATO IN QUESTI ANNI SONO UN PATRIMONIO DA DIFENDERE»
Silvano Girelli durante un viaggio internazionale IGCA.
green effettuati da vari scienziati consentano di attribuire ai nostri prodotti un valore molto maggiore rispetto a quello riconosciuto, durante questa crisi, dalla politica. Le famiglie, nel breve-medio periodo, dovranno rimanere più tempo a casa, riducendo ferie e viaggi, e così vivranno maggiormente i propri balconi e giardini. Sicuramente anche le piante da orto, aromatiche e da frutto saranno sempre più richieste, forse affiancate casomai da un piccolo allevamento di animali da cortile come galline, conigli eccetera. In questi giorni ci siamo trasformati in aziende per consegne a domicilio. Abbiamo cercato di mantenere i contatti con la nostra clientela pubblicando immagini e video dei nostri garden. Mi sento di affermare che le persone torneranno presto nei nostri punti vendita, in quanto strutture dotate di spazi ampi, arieggiati e dove si può vivere un’esperienza multisensoriale, che nessun altro canale di vendita può garantire, oltre alla consueta competenza del personale. Ciononostante, sono sicuro che dovremmo implementare le nostre modalità di vendita per stare al passo con le esigenze dei consumatori, che semplicemente vogliono avere la possibilità di scegliere come acquistare un prodotto (e-commerce, click & collect eccetera). Le esperienze vissute in questo periodo segneranno sicuramente in maniera significativa lo sviluppo del nostro settore, accelereranno processi di innovazione, modificando l’assortimento merceologico, ma confermando anche l’importanza sociale delle piante, fondamentali per la sostenibilità del nostro futuro. greenup
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g Ritorno al futuro / colloquio con SEVERINO SANDRINI (consulente e titolare di MC Sinergie)
IL PERIODO È DIFFICILE, ANCHE PERCHÉ ABBIAMO PERSO LA PRIMAVERA: STAGIONE IN CUI SI CONCENTRA BUONA PARTE DEL FATTURATO. MA CI SARÀ LA RIPRESA E BISOGNA FARSI TROVARE PRONTI
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TORNEREMO A SPENDERE PER IL GIARDINO
COME STAI VIVENDO QUESTO PERIODO DIFFICILE E COME TI CAMBIERÀ? «Con grande intensità emotiva, ma anche con grande impegno lavorativo. Personalmente sono isolato dal 9 marzo dopo che sono rientrato dall’inaugurazione di un nuovo e bellissimo garden alle porte di Roma; tutto era pronto per una bellissima primavera e ovviamente questo evento del virus ha cambiato ogni cosa. La nostra sede è stata chiusa immediatamente e ci siamo resi operativi ognuno dalla propria abitazione con maggior impegno nel supportare i nostri clienti in ogni esigenza. Giorno per giorno affronto le situazioni più disparate, dal seguire tutti gli aggiornamenti ufficiali (DPCM e ordinanze Regionali) e non, con grande partecipazione ma anche meditando con attenzione e facendo discernimento prima di condividere con i clienti. A livello aziendale stiamo studiando attentamente l’evolversi della situazione. Infine, non posso non far notare come in questo momento così difficile per tutti si è vista la frammentarietà rappresentativa del settore, florovivaistico, centri giardinaggio, garden, vivai e tante altre sigle che si sono mosse in maniera molto scoordinata e spesso in contrasto tra di loro nel tutelare il settore del verde in Italia. Mi auguro che, passato questo ciclone epocale, si rifletta attentamente e che si trovi una via unitaria e seriamente rappresentativa di questo importante settore produttivo e commerciale». QUALI SARANNO LE RIPERCUSSIONI SUL CANALE GARDEN: ANDREMO INDIETRO? «Stiamo vivendo gli effetti negativi sul settore, nel periodo stagionale più importante come fatturato dell’anno. Praticamente impossibile recuperare la stagione e molto
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dipende dai tempi necessari a superare questa fase per tornare alla normalità ma l’estate è vicina e come si sa è un periodo di fatturati bassi. Io comunque ho fiducia nel settore e lo si vede dalla grande richiesta dei clienti, pur nell’isolamento totale delle persone. Non posso nascondere che da questa fase ne usciranno solo i migliori, che non sono necessariamente i più grandi ma quelli in grado di reagire in modo positivo».
BISOGNERÀ PENSARE A NUOVE FORMULE DI VENDITA, QUINDI POTREBBE ESSERE CHE NASCA UN CONCETTO DI GARDEN DIVERSO? «Noi stiamo ragionando su obiettivi a breve, medio, lungo termine che potremmo riassumere in tre punti. Sopravvivenza: è la fase che stiamo affrontando ora; rassicurare le persone, stimolarle a trovare soluzioni pratiche ed efficaci nel risolvere i problemi giornalieri, far sentire importanti i clienti, ascoltarli e soddisfarli più possibile, tenere unito il gruppo di collaboratori, richiedere maggiore impegno e condivisione, operare scelte per mettere l’azienda in sicurezza economica. In pratica resistere al cambiamento. Transizione: ci stiamo ragionando; occorre essere informati, promuovere e partecipare a dibattitti costruttivi, mantenere vive le relazioni, ascoltare le nuove esigenze dei clienti, studiare e valutare l’impatto economico delle forme di vendita diverse dalla tradizionale, rivedere il concetto di garden in generale, potenziare i canali digitali, aggiornare gli strumenti comunicativi. Ripresa: sono sicuro che ci sarà e per essere pronti; occorre analizzare e comprendere il cambiamento, studiare e pianificare gli investimenti da fare, preparare iniziative nuove per la clientela, comunicare con forme nuove». IL CONSUMATORE TORNERÀ AD AVERE UN RAPPORTO PIÙ STRETTO CON IL GIARDINAGGIO, QUINDI AUMENTERANNO I CONSUMI? «Di questo ne sono sicuro! Non è un pensiero nuovo per me, sicuramente questa situazione ha accelerato il bisogno della gente di ritrovarsi, di dare maggior valore all’ambiente in generale e ai propri spazi verdi in particolare. Ci sono già degli studi che ci dicono che al terzo posto nella graduatoria di spesa degli italiani ci sarà il mondo del giardinaggio in generale: non so quanto verrà confermato, ma io ci credo e lo sto dicendo da un po’ a tutti quelli con cui mi relaziono. Resistiamo e non perdiamo questa occasione importantissima per ragionare in un’ottica di rinnovamento radicale del nostro settore».
«OCCORRE RIVEDERE IL CONCETTO DI GARDEN IN GENERALE, POTENZIARE I CANALI DIGITALI, AGGIORNARE GLI STRUMENTI COMUNICATIVI»
g Ritorno al futuro / DI ENRICA RAGANATO (responsabile de Il Germoglio Garden Center e consigliera di AICG)
DOBBIAMO INSEGNARE CHE L’ATTIVITÀ DI GIARDINAGGIO È UN’OPPORTUNITÀ EDUCATIVA E SOCIALE, COLTIVA VALORI SANI, FA SENTIRE VIVI E UTILI, CREA RELAZIONI, FA GIOIRE DI SODDISFAZIONI QUOTIDIANE. SARÀ QUESTO IL RUOLO E LA SFIDA PIÙ GRANDE DI AICG
DOBBIAMO RE-INVENTARCI
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«IN QUESTI ULTIMI GIORNI CHE IL GARDEN HA RIAPERTO E ABBINA LE CONSEGNE A DOMICILIO, IL FATTURATO SEMBRA SALVO, NON RECUPEREREMO IL PERSO, MA SEMBRA IMMAGINABILE UN’OTTIMA PERFORMANCE PER IL MESE DI APRILE, DEL TUTTO INASPETTATA»
Enrica Raganato durante un viaggio organizzato da AICG.
Il garden center è un’esperienza. Le esperienze vanno vissute coi sensi. Ho sempre ritenuto questa la formula alla base dell’organizzazione degli spazi di un centro giardinaggio: creare un percorso emozionale che segue, o meglio precede, le stagioni e ricorda all’animo umano la centralità dell’energia pulsante della natura. Nei viaggi studio AICG in visita ai migliori garden center europei, abbiamo sempre approfondito questo format. Ora che guanti e mascherine, il distanziamento sociale e le norme di sicurezza per contrastare questa pandemia, ci costringono ad avere percezioni filtrate e limitate, dovremo rivedere il tradizionale modo in cui concepivamo l’esperienza d’acquisto nei nostri
centri giardinaggio. Dobbiamo re-inventarci. Se il cliente non ritrovasse così facilmente la fiducia di muoversi da casa, come potremo raccontargli i nostri prodotti attraverso social e web? Sarà l’e-commerce, che sempre abbiamo snobbato, la soluzione efficace per tentare di non perdere quote di mercato? L’emergenza e la chiusura forzata di questi giorni hanno fatto sì che tutti i punti vendita italiani organizzassero il servizio di consegne a domicilio, apprezzatissimo dalla clientela, che prevede però un’enorme mole di lavoro difficilmente sostenibile. Nell’ultimo periodo, più volte ho riflettuto su quanto lavoro ci sia ancora da fare nel comune pensare della classe dirigente italiana: il verde non è considerato un vero valore. Ci eravamo illusi con il bonus verde, che per la prima volta affermava che piantare le piante fa bene alla salute, limita l’inquinamento e migliora la qualità della vita, e pertanto va incentivato. Dobbiamo insegnare che l’attività di giardinaggio, prendersi cura di un altro essere vivente, osservarlo crescere, studiarne le risposte ai nostri stimoli, è un’attività educativa e sociale, coltiva valori sani, fa sentire vivi e utili, crea relazioni, fa gioire di soddisfazioni quotidiane. In questi ultimi giorni che il garden ha riaperto e abbina le consegne a domicilio, il fatturato sembra salvo, non recupereremo il perso, ma sembra immaginabile un’ottima performance per il mese di aprile, del tutto inaspettata... Chi telefona o viene a farci visita sembra “affamato di verde”: ha bisogno di ricrearsi il proprio angolo di benessere in casa o sul balcone, un affaccio sul mondo, uno sguardo alla natura, a quel paesaggio che non può raggiungere. Sono bisogni che sono certa sapremo ascoltare, chi se non i centri giardinaggio italiani? greenup
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g Ritorno al futuro / DI LUCIO BRIOSCHI (studio di consulenza Soluzione Garden)
UN APPELLO ALLE DIVERSE ASSOCIAZIONI DELLA FILIERA DEL FLOROVIVAISMO. TUTTE REALTÀ CON UNA PROPRIA IDENTITÀ FORTE, MA CHE INSIEME POTREBBERO RAPPRESENTARE AL MEGLIO L’INTERO COMPARTO
PERCHÉ NON PENSARE A UNA FEDERAZIONE
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Dalle esperienze, siano negative o positive c’è sempre da farne tesoro. Anche da quest’ultima che stiamo vivendo, con tutti i suoi risvolti negativi ci dovrebbe aver insegnato qualcosa. Forse il senso di collaborazione? La necessità di dialogo, al di là degli interessi singoli? Speriamo vivamente, perché potrebbe essere un’opportunità unica: di fatto, solo uniti e compatti si possono veramente cambiare le cose. E, ahimè, in queste settimane non è stato proprio così: non c’è stata una direzione comune, ma le diverse associazioni si sono mosse singolarmente, facendo circolare notizie non sempre fondate e creando, in alcuni casi, false speranze. Nonostante l’intento lodevole. A notizie e comunicati poi si sono aggiunte le diverse interpretazioni degli organi territoriali, dei Comuni e delle prefetture e, in alcune occasioni, il risultato è stato il caos.
«DAVANTI A QUESTA NUOVA CRISI IL CANALE DEL GARDEN CENTER, ASSIEME ALL’INTERNO COMPARTO DEL FLOROVIVAISMO, SI È PRESENTATO IMPREPARATO» 14
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Lucio Brioschi durante un viaggio di lavoro in Inghilterra.
Il brutto di tutto questo? Non è che sia mancato l’impegno, non è che sia venuta meno l’attenzione per il nostro comparto, ma è che ogni singolo passo non è stato per nulla concertato con le altre figure coinvolte. Certo, c’è stato un susseguirsi di telefonate, si sono organizzate video-conferenze, tante l’email che sono circolate, ma alla fine non c’è stato nessun interlocutore che abbia saputo tirare le fila, interpretando le singole necessità del settore, dei singoli imprenditori, assumendosene anche la responsabilità davanti alle istituzioni. Così, davanti a questa nuova crisi il canale del garden center, assieme all’interno comparto del florovivaismo, si è presentato impreparato: come al solito con ottime intenzioni per affrontare le situazioni di difficoltà, ma con piani d’azione poco persuasivi. Nonostante la sensibilità della Ministra Bellanova. La solita storia della mano destra che non sa cosa fa la sinistra. Non c’è stato un dialogo comune, e, dati i risultati, non è solo mia sensazione. Vogliamo per una volta stringerci e fare sistema, così da agire nell’interesse comune? Forse è arrivato il momento di ragionare nell’ottica di una federazione che raggruppi tutte le associazioni interessate e coinvolte, con un unico interlocutore, forte, capace di fare sintesi. Ogni realtà è competente per la propria dinamica associativa e fa capo al proprio statuto, l’insieme di queste competenze potrebbe veramente fare la differenza nei diversi ambiti istituzionali. E non solo. Lo so, è un discorso che abbiamo affrontato tante volte, ma la speranza è l’ultima a morire e mi auguro che questo periodo della nostra storia lascerà segni anche postivi, a partire da una nuova e rinnovata voglia di collaborazione.
g Ritorno al futuro / DI ALBERTO E DANIELE BISINELLA (co-titolari del punto vendita Rosaflor)
L’INVESTIMENTO PER OTTIMIZZARE I SERVIZI E-COMMERCE HANNO CONSENTITO DI AFFRONTARE AL MEGLIO LE SETTIMANE DI PIENA CHIUSURA. IL NEGOZIO FISICO RIMARRÀ IL PUNTO DI RIFERIMENTO, MA GLI ORDINI ONLINE NON SI FERMERANNO
RACCONTO DI UNA CONVERSIONE ONLINE
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Il periodo è difficile, molto difficile e di questo ne siamo consci. Mai ci saremmo aspettati di poter vivere un’emergenza del genere, che avrebbe provocato uno stop totale della vita degli italiani e poi del mondo intero. Mai avremmo pensato di dover chiudere le attività alle persone, ai nostri clienti. Ma è andata così. Al di là delle polemiche che ci sono state sulla possibilità di aprire o meno e della una mancanza di un punto di riferimento associativo al quale rivolgersi, siamo dovuti correre ai ripari. L’unica strada è stata quella, prima della riapertura, di rafforzare il nostro servizio di consegna a domicilio. E così abbiamo fatto. Per quanto ci riguarda, noi siamo
Alberto e Daniele all’interno del loro garden Rosaflor in provincia di Vicenza.
«LE PERSONE SI ABITUERANNO SEMPRE DI PIÙ A ORDINARE ONLINE E BISOGNERÀ RIVEDERE ALCUNE LOGISTICHE E RIPENSARE IL NEGOZIO IN UN NUOVO MODO» partiti il giorno dopo la festa della donna a caricare prodotti nello shop online. Già attivo da un paio di anni, lo avevamo studiato per le consegne locali di fiori freschi e composizioni, con una grafica aggiornata e un sistema per il calcolo delle consegne in base alla località. In pochi giorni in quattro persone abbiamo cariato quasi mille articoli fra piante e prodotti di giardinaggio. E le vendite, come si può immaginare, hanno davvero avuto molto successo, tanto che abbiamo dovuto inserire nel sito un tetto agli ordini giornalieri per le troppe richieste. Il sito ci ha semplificato enormemente da un punto di vista organizzativo, riducendo gli ordini telefonici o via email, consentendoci di avere una miglior gestione di tutte le informazioni. Siamo arrivati a contare più di 1.500 contatti al giorno, quando un mese fa erano circa 100 e questo ci ha portato a lavorare dalle 7 alle 9 di sera. Un fenomeno che ha in parte influenzato gli acquisti: le persone si abitueranno sempre di più a ordinare online e bisognerà rivedere alcune logistiche e ripensare il negozio in un nuovo modo. Infatti, i clienti hanno capito la comodità di farsi consegnare a casa i prodotti pesanti, come terriccio e sassi, e questo siamo sicuri continuerà anche dopo. C’è un altro aspetto su cui riflettere. Il tempo e lo sforzo di preparazione dell’ordine da parte del nostro personale ora non sono conteggiati fra i costi, ma bisognerà senz’altro tenerlo in considerazione per il futuro. Un’idea potrebbe essere di tenere dei prezzi diversi per l’online su alcuni prodotti. Prima di questa emergenza si vedeva il mondo delle consegne online come una realtà lontana, solo per la spesa di generi alimentari o di elettronica, adesso abbiamo capito che può riguardare qualsiasi cosa, anche le piante. Noi fortunatamente ci siamo già mossi da un paio d’anni con l’e-commerce, ma abbiamo visto che nel progetto online pochi ci credevano. Questo ha portato tantissimi nostri colleghi all’improvvisazione durante questa emergenza e ad aprire cataloghi online in tutta fretta. Un vero peccato: da tanti anni e praticamente ad ogni convegno AICG si è parlato del mondo internet, ma pochissimi hanno avuto la determinazione di perseguire quanto il consumatore si aspettava e già realtà in altri settori vicini. greenup
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NESSUNA VISITA SGRADITA! Formiche e altri visitatori molesti che tendenzialmente abitano gli spazi aperti, non rifiutano di certo i nostri ambienti domestici, anzi spesso creano la loro dimora proprio all’interno delle nostre case. Non di rado, nonostante le nostre attenzioni è indispensabile ricorrere a prodotti specifici per liberarci di queste presenze fastidiose.
I prodotti NEXA, leader nella difesa degli ambienti, sono in grado di proteggere e disinfestare le nostre case. Sono prodotti efficaci, attenti alla sicurezza, facili da utilizzare e soprattutto specifici per i diversi problemi: formiche, scarafaggi, zanzare, cimici e tanti altri… insomma per tutti i gusti o meglio per tutti i visitatori indesiderati!
www.kb-giardino.it NEXA è un marchio di Evergreen Garden Care France SAS e distribuito in Italia da Ital-Agro
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