ANNO X | NUMERO 12 | DICEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it
ALVISE CASELLATI L’OPERA PER TUTTI IL PRESEPE DI SABBIA A SAN PIETRO ABBAGNATO ROMA SULLE PUNTE LA TRAVIATA AL PETRUZZELLI VIAGGI D’INVERNO NATURA E CULTURA
CARRÀMBA CHE NATALE!
LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO
Nuovo orario invernale: per la prima volta il Frecciarossa arriva a Fiumicino aeroporto Speciale 2x1 Natale, per viaggiare a metà prezzo a Natale e Capodanno IL MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE
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MEDIALOGANDO di Marco Mancini
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SERVIZIO PUBBLICO A TU PER TU CON IL DIRETTORE DEL TG2 GENNARO SANGIULIANO
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ennaro Sangiuliano è giornalista di grande esperienza e saggista colto e raffinato. Dal 31 ottobre è direttore del Tg2, una carica a cui è stato designato dopo nove anni di vicedirezione del Tg1
e 15 di esperienza in Rai, iniziata come inviato del Tgr. Prima ancora direttore del quotidiano Roma e vicedirettore di Libero. Quando mi accoglie nel suo ampio studio, nella cittadella di Saxa Rubra, sta concordando con un suo caporedattore gli attenti dosaggi di un servizio di politica, e decidendo a quali esponenti dare voce e visibilità. Lo ascolta e poi, con pacata risolutezza, definisce particolari che per i non addetti ai lavori potrebbero apparire insignificanti. Non lo sono. Uscito il collaboratore, mi racconta le 2
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regole non scritte da rispettare perché nessuno, né il governo né i partiti che lo sostengono o gli si oppongono, si senta, pur parzialmente, trascurato. Minuziose posologie per preservare equilibri delicati, in ossequio al ruolo, imparziale e indipendente, di un’emittente pubblica. Come sarà il Tg2 diretto da Gennaro Sangiuliano? Arriviamo dopo il Tg3 delle 19 e il Tg1 delle 20, le notizie sono ormai note e quindi, almeno nell’edizione serale, punteremo molto sull’approfondimento, scaveremo all’interno dei fatti, nelle storie e nelle vicende delle persone, cercando di offrire una rappresentazione del nostro Paese che ne mostri sia i lati positivi sia quelli negativi, e cercheremo anche di avere un ampio respiro internazionale. Valorizzeremo, insomma, quella che è la funzione storica del Tg2. Privilegiando qualche tema in particolare? Pur non essendo marxista, sono d’accordo con Marx sull’assunto del materialismo storico che è l’economia a muovere il mondo. E quindi daremo grande attenzione ai fatti economici, la cui conoscenza è fondamentale per la comprensione di quello che accade in Italia e nel panorama internazionale. Oddio, non sono certo temi che ti faranno vincere la battaglia dell’audience… Lo so, studio ogni mattina le curve degli ascolti. So che se fai cronacaccia, racconti delitti e crimini efferati, puoi anche essere premiato negli ascolti, però non fai un buon servizio pubblico. La cronaca va data, ci mancherebbe, però con i toni e le dimensioni giuste. Concordo, è fondamentale che il servizio pubblico non si abbandoni a morbosità solo per guadagnare telespettatori. Quindi? Bisogna lavorare sulla qualità, su un’attenta cura del dettaglio, sapendo scegliere ogni tanto temi anche un po’ diversi. Compresi quelli di minor appeal che però hai il dovere di affrontare. Per esempio, non puoi non parlare di tanto in tanto di musica classica in un Paese dalle tradizioni culturali come il nostro. Ecco, quello che occorre è bilanciare bene qualità con quantità. C’è anche da dire che la tv si scontra
con l’imperante mondo del web che fagocita, con i social soprattutto, il tempo e le attenzioni generali. Io penso che nessuno dei media sostituirà mai del tutto uno precedente. L’abbiamo visto nella transizione dalla radio alla televisione. Una canzone di successo negli anni ’80 (Video killed the radiostar, ndr) preconizzava la morte della radio che invece gode ancora di ottima salute. Io credo che la televisione avrà sempre una sua funzione, anche perché gli stessi giovani che oggi preferiscono guardare i contenuti televisivi attraverso device mobili, come smartphone o iPhone, quando arriveranno a 40 anni, con moglie e figli che girano per casa, ritroveranno la televisione. E, del resto, o sul grande schermo o su quello di un cellulare, sempre di produzione video si tratta. Quello che ti domando è, piuttosto, se il tg abbia ancora un senso nell’epoca del flusso web continuo. Ce l’ha eccome. Svolge una grande funzione, quella di dare in un orario preciso, alle famiglie soprattutto, un quadro ordinato con una sua gerarchia di quanto è accaduto nel corso della giornata. E questo è fondamentale. Sul web devi andare a pescare le notizie e perdere un sacco di tempo, invece in mezz’ora, alle 20:30, ti sintonizzi sul Tg2 e hai una vista d’insieme delle vicende della politica, dell’economia italiana e internazionale e dei principali fatti di cronaca. Hai gli approfondimenti insieme a spunti particolari su spettacoli, cultura, società, scienza, tutto organizzato e ben definito. Insomma è la modalità, e direi la comodità di ascolto e visione, a conferire ancora appeal al tg? Proprio così. Come lo è per le trasmissioni radiofoniche. Si dice che la radio sia sopravvissuta perché ha una modalità di fruizione che nessun altro strumento può dare in un contesto vissuto da una moltitudine di persone, il viaggio in automobile. E noi trascorriamo ore e ore delle nostre giornate in auto. Allo stesso modo, chi ha lavorato tutto il giorno in fabbrica, in negozio, o come dirigente in una grande azienda, la sera è stanco, non ha voglia di accendere il computer di casa, preferisce starsene
comodamente sul divano e guardare il tg. Insomma, una ricezione facile e passiva, che attribuisce al direttore di un tg un’enorme responsabilità. Qual è il tuo ruolo, come lo interpreti? Esattamente come quello di un direttore d’orchestra. L’orchestra è fondamentale: occorrono ottimi violinisti, flautisti, trombettieri, ma poi è importante farli suonare in modo coordinato. Ecco, tu decidi lo spartito e coordini, ma hai bisogno poi di validi esecutori. Però i giornalisti, negli ultimi tempi, non raccolgono grandi consensi nell’opinione pubblica. La loro stessa funzione è messa in discussione. Eppure il loro ruolo è fondamentale. Qualcuno ha pensato che puntando a un rapporto diretto tra fonte e fruitore della notizia si potesse scavalcare il giornalista. Invece no, perché, se non hai un adeguato retroterra di studi economici, come fai a spiegare, ad esempio, cosa è lo spread? Che significa quel differenziale con i Bund tedeschi? Oppure, per raccontare bene cosa accade oggi in Medioriente, ne devi conoscere la storia, per parlare dei rapporti tra Usa e Corea, devi sapere cos’è accaduto nel 1950, cosa ha significato la guerra in Corea. Quindi la sua è una funzione di filtro, indispensabile per dare credibilità alle notizie e soprattutto per arricchirle con una retrospettiva culturale. Insomma la mediazione è sempre necessaria. Tocqueville ne La democrazia in America, suo grande saggio, dice che i corpi intermedi sono il sale della democrazia. Non si può avere una vera democrazia senza i corpi intermedi che fanno da cinghia di trasmissione e i corpi intermedi sono i sindacati, le associazioni, ma anche i giornalisti. Oltre ai tentativi di disintermediazione, a mettere in discussione il ruolo del giornalista sono anche le accuse di faziosità... In Italia il giornalismo non è asservito alla politica, è vero però che è troppo collegato alla politica rispetto al mondo anglosassone, e questo anche per ragioni storiche. Spiegaci meglio. Noi abbiamo avuto grandi giornalisti che poi sono diventati grandi esponenti 3
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politici. Agli inizi del ’900 sono nati i primi giornali e poi i movimenti politici. Gramsci e Togliatti fondano l’Ordine nuovo e poi nasce il Partito Comunista, Mussolini fonda il Popolo d’Italia e poi nasce il movimento fascista, la Voce di Prezzolini, a cui ho dedicato una biografia, incuba in sé i germi dell’interventismo italiano, dando voce a un movimento minoritario che trascinerà poi nella guerra un’intera nazione. Insomma, questo stretto legame tra politica e giornalismo, con carriere che spesso si incrociano e si confondono, è una tradizione molto italiana e anche francese. Che trova esempi anche in tempi recenti. Sì, abbiamo avuto fior fiori di giornalisti entrati in parlamento come Giuliano Ferrara, Eugenio Scalfari, fino ad Antonio Tajani, parlamentare europeo, e Matteo Salvini, che è e ha fatto il giornalista professionista, anche con un certo successo. Solo due hanno sempre rifiutato: Montanelli la nomina a senatore a vita e Vittorio Feltri ogni proposta di candidatura. È ovvio che quando uno è stato in politica e torna a fare il giornalista si porta dietro le sue idee. Non è detto che sia un fatto negativo, però esiste, è innegabile. E, mi dicevi, non è comunque un’esclusiva del nostro Paese. Anche in Francia abbiamo esempi analoghi, la stessa rivoluzione francese nasce dai giornalisti, a scatenare il movimento che porterà alla rivoluzione giacobina sono i primi fogli rivoluzionari. Diciamo quindi che un lettore e telespettatore avveduto sa quanto le idee politiche possano riversarsi nell’inchiostro e nella voce di un giornalista e si attrezza di conseguenza. Più difficile difendersi dalle fake news, che sembrano vere. Sì, ma molte sono fake di basso cabotaggio. Non le nego, ce ne sono tantissime in Rete, e per questo è importante il ruolo del giornalista, com’è importante sensibilizzare soprattutto i più giovani per evitarle e anche reprimerle, quando è giuridicamente possibile. Ma purtroppo esistono anche fake news ufficiali, come un certo racconto del mainstream che vuole proporre a tutti i costi una visione degli avvenimenti che a volte scade nella menzogna. Come quando
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si preannunciava che con la vittoria della Brexit l’Inghilterra sarebbe affondata nella Manica. O che con quella di Trump l’economia e la Borsa americane avrebbero subito un tremendo tracollo. Anche in questo caso politica e giornalismo si incrociano pericolosamente. Ma a proposito di Trump, tu ne hai scritto una biografia di successo, come hai fatto con Vladimir Putin e Hillary Clinton. Da cosa nasce questa passione per le biografie dei grandi leader? Da una considerazione elementare. Noi a volte vogliamo spiegare i fatti contemporanei con un riferimento alle grandi teorie geopolitiche ed economiche, che hanno indubbiamente un loro peso, però noi dobbiamo anche guardare alla natura delle persone. Se non facciamo un’introspezione psicologica, un’operazione pirandelliana sulle persone, non possiamo comprenderne la psicologia e le azioni. Se non sai che Putin ha vissuto fino a 30 anni in una kommunalka, un appartamento di 100 m2 dove convivevano quattro, cinque famiglie insieme con bagno e cucina in comune, in condizioni di privazione molto forti, oppure non conosci la sua storia di agente del Kgb abituato a fare pedinamenti e appostamenti notturni sotto un lampione per una notte intera, non puoi capire il personaggio. E così per Trump…
Anche Trump viene da una famiglia umilissima, ha fatto soldi partecipando alle aste immobiliari e dando caparre per opzionare gli immobili. Ha lo spirito e la velocità di pensiero del venditore. Quando ha incontrato Kim Jong-un in un vertice internazionale si è accorto che il dittatore nord coreano guardava la famosa Bestia, l’auto ipertecnologica del presidente Usa. Allora Trump l’ha fatta aprire, lo ha fatto sedere dentro e gli ha fatto toccare tutti i pulsanti, come si fa coi bambini. Lì emerge la capacità del commerciante che intuisce le debolezze umane e riesce ad accattivarsele. Del resto, penso che il trumpismo sia nato prima di Trump. Lui ha intuito delle correnti che sedimentavano nell’opinione pubblica della sterminata provincia americana, nelle pianure del Midwest, e ci ha messo il cappello sopra. Tanto è vero che Trump è un ex democratico, persino finanziatore delle loro campagne elettorali. E gli unici politici presenti al matrimonio con Melania erano Hillary e Bill Clinton, c’è una famosa foto del New York Times. E dopo Trump, chi ci racconterai? L’anno prossimo uscirà la biografia di Xi Jinping, il leader cinese che secondo me è il vero uomo più potente al mondo, se non altro perché è presidente a vita. E mentre Mao governava un Paese di un miliardo di individui poverissimi, lui governa un miliardo di individui che cominciano a emergere economicamente.
Insomma la storia e la cronaca la fanno gli individui. Sì, anche se poi tutti questi personaggi vanno incorniciati nella storia dei loro Paesi. Oggi si tende a dire che Putin è un autocrate, che non garantisce spazi di democrazia, ma si deve ricordare che in Russia fino al 1860 vigeva ancora la servitù della gleba. Un Paese sterminato passato dall’autoritarismo monarchico zarista a quello bolscevico e poi agli anni di Yeltsin in meno di un secolo e mezzo. Impossibile che diventi democratico liberale in dieci o 20 anni. Ha bisogno dei tempi della storia, anche la cronaca politica li deve comprendere e incardinarsi in quei tempi. Parlando di grandi leader penso all’Italia dei nostri giorni. Ma sono proprio indispensabili? Assolutamente sì. È vero che abbiamo avuto un’epoca, nel dopoguerra, in cui i partiti erano più rilevanti del singolo, infatti la Dc dopo De Gasperi ha avuto una coralità di leader: Andreotti, Fanfani, Moro, Piccoli, Forlani. Lo stesso nel Partito Comunista, l’apparato era prevalente sui singoli, e una volta scomparso Togliatti, se si eccettua la forte personalità di Berlinguer, c’è stata per decenni un’ampia pluralità di dirigenti. Adesso invece da noi, come in tutti il mondo, è rilevante la leadership personale, anche grazie ai nuovi media. Senza una forte leadership personale non si va da nessuna parte. Saluto Gennaro Sangiuliano rifilandogli le mie croniche doglianze sui nostri mala tempora, contrassegnati da una diffusa abulia dei lettori. Lui, di contro, mi lancia un segnale ottimistico che quasi mi inorgoglisce, come ferroviere e come direttore di questa rivista: «Guarda che il treno è il luogo dove, secondo me, in assoluto, oggi si legge di più. Prendere il treno mi rende felice proprio perché posso portare con me un bel libro e, in un’andata e ritorno tra Roma e Milano, leggerlo quasi tutto. Se trovo posto, scelgo la carrozza del silenzio, cerco di non adoperare lo smartphone e mi abbandono a questo piacere». Un piacere che speriamo sia contagioso, e renda virale la lettura, muovendo umilmente anche da queste pagine de La Freccia.
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SOMMARIO IL MENSILE PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE ANNO X | NUMERO 12
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In copertina
pag. 36
ANNO X | NUMERO 12 | DICEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it
Raffaella Carrà
ALVISE CASELLATI L’OPERA PER TUTTI IL PRESEPE DI SABBIA A SAN PIETRO
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ABBAGNATO ROMA SULLE PUNTE LA TRAVIATA AL PETRUZZELLI
CARRÀMBA CHE NATALE!
VIAGGI D’INVERNO NATURA E CULTURA
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LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO
Nuovo orario invernale: per la prima volta il Frecciarossa arriva a Fiumicino aeroporto Speciale 2x1 Natale, per viaggiare a metà prezzo a Natale e Capodanno IL MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE
24 XMAS EVENTS
Railway heArt 8 Save the date 16 What's up 21 24
Dicembre in Italia tra presepi, mercatini natalizi, villaggi a misura di bambino, Luci d’Artista e appuntamenti di fine anno
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40 IN CLASSICAL TIME A tu per tu con il direttore artistico del Teatro Petruzzelli di Bari, Massimo Biscardi, con il Maestro Alvise Casellati, impegnato a portare l’Opera in giro per il mondo, e con l’étoile Eleonora Abbagnato
56 WINTER TRAVEL Neve e natura nell’Alta Val Venosta, sulle Dolomiti bolzanesi e nel Parco nazionale Gran Paradiso. Con tappa ad Aosta, tra affreschi e reperti archeologici
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12 CUSTOMER CARE TRENITALIA 52 NATALE A CASA DI… 54 I CONSUMI DELLE FESTE 71 MATERA 2019 72 NEW YEAR EVENTS 76 PIEMONTE NUMBER ONE 94 RACCONTO INEDITO
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82 NUOVO ORARIO INVERNALE Per la prima volta il Frecciarossa arriva a Fiumicino aeroporto. Sempre più corse al servizio dei clienti Trenitalia Scopri tra le pagine l’offerta delle Frecce seguendo i simboli dei collegamenti Frecciarossa Frecciargento Frecciabianca FRECCIALink Collegamenti in vigore dal 9 dicembre
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I numeri di questo numero
520
i ferrovieri coinvolti nel nuovo servizio di customer care dedicato ai pendolari [pag. 12]
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i metri di lunghezza e altezza del presepe di sabbia Jesolo Sand Nativity [pag. 25]
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SUPPLEMENTO DI LA FRECCIA | DICEMBRE 2018 | www.fsitaliane.it
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IL MENSILE PER I VIAGGIATORI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE ANNO X - NUMERO 12 - DICEMBRE 2018 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 16/5/97 Foto e illustrazioni Archivio Fotografico FS Italiane FS Italiane | PHOTO Copertina: foto Raffaella Carrà @IwanPalombi, abiti di Guillermo Mariotto per Gattinoni Couture, pianoforte Ciampi; elaborazione grafica Giuliana Caniglia Tutti i diritti riservati Se non diversamente indicato, nessuna parte della rivista può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso espresso dell’editore
ALCUNI CONTENUTI DELLA RIVISTA SONO RESI DISPONIBILI MEDIANTE LICENZA CREATIVE COMMONS BY-NC-ND 3.0 IT Info su creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/deed.it EDITORE
Direzione Centrale Media Piazza della Croce Rossa, 1 | 00161 Roma fsitaliane.it Contatti di redazione Tel. 06 44105298 lafreccia@fsitaliane.it Direttore Responsabile Marco Mancini Caporedattrice Claudia Frattini Coordinamento Editoriale Cecilia Morrico, Francesca Ventre Caposervizio Silvia Del Vecchio In redazione Gaspare Baglio, Serena Berardi, Michela Gentili, Sandra Gesualdi, Luca Mattei Segreteria di redazione Francesca Ventre Ricerca immagini e photo editing Michele Pittalis, Claudio Romussi Traduzioni Verto Group Hanno collaborato a questo numero Carlo Cracco, Nicola Dambra, Ilaria Danesi, Direzione centrale Risorse umane e Organizzazione FS Italiane, Federico Geremei, Peppe Iannicelli, Itinere, Chicca Maralfa, Michela Passarin, Bruno Ployer, Enrico Procentese, Andrea Radic, Flavio Scheggi, Alessia Tozzi, Mario Tozzi
REALIZZAZIONE E STAMPA
Via A. Gramsci, 19 | 81031 Aversa (CE) Tel. 081 8906734 | info@graficanappa.com Coordinamento Tecnico Antonio Nappa
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Team creativo Giovanni Aiello, Annarita Lecce, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli
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ERRATA CORRIGE NOVEMBRE 2018 Pp. 47-49: per le didascalie complete delle immagini del servizio November at the museum consultare la versione online della Freccia su fsitaliane.it 7
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On Web
La Freccia si può sfogliare su ISSUU e nella sezione Media del sito fsitaliane.it
RAILWAY heART A cura di Enrico Procentese
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PHOTOSTORIES LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME PEOPLE Viaggiatore in attesa a Roma Termini © Roberto Di Patrizi robertodipatrizi
LUOGHI Stazione di Formia, Gaeta (LT) © Simone Amicucci simorubio89
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Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente, priva di watermark, non superiore ai 15Mb oppure inferiore a 640 pixel di larghezza e 960 pixel di altezza. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica. Railway heArt è un progetto di Digital Communication, Direzione Centrale Media, FS Italiane.
IN VIAGGIO In treno verso Ferrara © Giulia Maiuolo smallettina
AT WORK Dipendente di Rfi al lavoro presso l’Unità manutentiva di Milano Centrale © Enrico Procentese enryhills
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RAILWAY heART A cura di Sandra Gesualdi
© Edoardo Cortesi
A TU PER TU
ALESSIA, NELLA SALA OPERATIVA ALTA VELOCITÀ
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eso piuma, sorriso sicuro e risposta svelta. E a parlare di sé, dietro il make up impeccabile, affiora un lieve rossore. Alessia, descriviti. Ho 38 anni, dopo il diploma di tecnico per il turismo sono stata assunta da Trenitalia, a 20 anni, il mio primo lavoro. All’inizio come capotreno, viaggiavo tanto, poi sono entrata nella sala operativa territoriale fino ad arrivare, dieci anni fa, alla sala operativa Frecce. Nel frattempo mi sono laureata in Economia. Hobby e passioni? Amo la natura e gli animali e appena posso con Margot, la mia cagnolina, e il mio compagno me ne scappo in montagna a fare trekking. Vivo da sempre a Roma e isolarmi nel verde è un’esigenza. Sono
una salutista, pratico pilates regolarmente, passeggio e bevo pochi caffè. Dentro casa invece sono pigra e per rilassarmi mi dedico a mestieri all’antica (ride, nrd), ricamo o cucio. Un’eredità della mia nonna. Lavori come coordinatrice in una sala operativa, cos’è? È un dietro le quinte. Chi viaggia si relaziona con il capotreno, ma a monte c’è una cabina di regia e quella è la sala operativa. Seguiamo il treno da quando esce dal deposito a fine corsa, stando attenti a puntualità, comfort e sicurezza. Seguiamo tutte le Frecce che circolano in Italia, affinché il viaggio abbia un buon esito e se ci sono delle criticità, lavoriamo per risolverle nel minor tempo possibile interfacciandoci con il personale sul treno, quello che si occupa dell’infrastruttura e i dirigenti. L’attenzione è massima ma anche l’affiatamento con i colleghi. Quando prendi il treno? Sempre, nel tempo libero e in vacanza. Soprattutto quando vado a visitare le città 10
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d’arte, dove col treno si arriva proprio nel cuore. Cosa fai prima della partenza? Non sono una buona viaggiatrice, arrivo all’ultimo momento in stazione e corro al binario. In compenso sono metodica e ho già i biglietti fatti giorni prima! E a bordo? È bellissimo, il treno è un mezzo romantico. Mi piace dare libertà ai pensieri guardando fuori dal finestrino. E ho sempre libri da finire e la mia musica in cuffia. Leggi La Freccia? Sì, apprezzo molto che sia al 100% ecologica, in carta riciclata. Ci sono informazioni commerciali, novità e aggiornamenti utili anche per noi del settore. Cosa ti piace del treno? È il mezzo più ecosostenibile e soddisfa la mia indole green. Bisognerebbe sensibilizzare i cittadini che si muovono in auto a utilizzare di più i mezzi collettivi; ora, poi, grazie all’integrazione con i bus si arriva davvero ovunque. Cosa vorresti migliorare rispetto al viaggio attuale? Mi sembra già un ottimo servizio. Continuerei ad andare incontro alle esigenze dei viaggiatori in termini di qualità e differenziazione del servizio. Un aneddoto dal tuo lavoro? Ero capotreno e sul no stop Roma-Napoli incontrai un signore anziano, smarrito, che pensava di andare a Ostia. Era nel panico, ma il caso ha voluto che abitassimo vicini. Si è fatto con me tutto il viaggio di andata e ritorno e a fine turno l’ho pure riaccompagnato a casa. Se per un giorno tu fossi AD delle Ferrovie? Sarebbe la giornata più impegnativa dell’anno! Mi concentrerei sull’innovazione tecnologica, il potenziamento dell’infrastruttura e continuerei a migliorare il comfort a bordo. Ma lo stiamo già facendo, non inventerei nulla di nuovo.
LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE, VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE
FRANCESCA, IN VIAGGIO SUL FRECCIAROSSA
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reno Frecciarossa 9309 Firenze-Roma delle 9:08, il capotreno mi sta già aspettando: «Ho la viaggiatrice giusta per l’intervista, una signora che parla veloce e mi ha riempito di domande prima di salire!». Francesca, descriviti. Ho 49 anni e lavoro in un istituto pubblico di ricerca e formazione nel sistema scolastico, dove mi occupo dell’ufficio finanziario: bilanci, pagamenti e tutta la parte amministrativa. Di solito non piace a nessuno, io invece con i numeri ci vado d’accordo, ho fatto economia e commercio all’università. Hobby e passioni? Tempo libero ne ho poco, perché sono separata e ho due figli da seguire. Mi piace leggere libri di narrativa, ho appena finito Oltre l’inverno di Allende. Ho scoperto l’e-book, comodissimo, dove scarico diversi titoli che divoro uno dietro l’altro. Il prossimo è quello di Carofiglio sul rapporto tra padre e figlio. Ogni quanto ti sposti in treno? Dipende dai periodi, in genere due, tre volte al mese con le Frecce, per lavoro, come oggi. Quasi tutti i giorni con i Regionali che uso da quando ho 18 anni. Sono una pendolare incallita dai tempi dei vagoni in cui il bagno si chiamava “ritirata”! Cosa fai prima della partenza? Sui Regionali arrivo all’ultimo, perché ormai sono abituata, parto da Empoli. Sulle Frecce faccio con calma e menomale, perché oggi quella che avevo prenotato era 30 minuti in ritardo così ho fatto il cambio con questa. È un caso che sia qui. E a bordo? Lavoro, mando e-mail, leggo: all’andata
il giornale, al ritorno l’e-book. Se riesco parlo anche con le persone vicine, dipende da chi ho accanto (il capotreno aveva ragione, nrd). Leggi La Freccia? Mi piace, ci sono delle belle interviste che vado a cercare subito nel magazine. Cosa ti piace del treno? Sulle Frecce mi trovo bene, mi rilasso, stacco. I Regionali, che frequento maggiormente, sono un po’ scomodi, soprattutto la mattina, troppo affollati. Per esempio evito quello delle 8:04 da Empoli, perché so che devo stare in piedi. Cosa vorresti di più o di diverso rispetto al viaggio attuale? Non ho critiche né richieste particolari, i treni sono confortevoli e viaggio sempre in seconda classe perché mi 11
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trovo davvero bene. L’unico problema sono i ritardi, negli ultimi periodi, su questa tratta. Un aneddoto, una persona che hai incontrato? Sulle Frecce vedo qualche politico, ma in genere sono delle bolle di tranquillità, invece sui Regionali ne succedono tante. Una sera, dalla sacca di un signore cinese uscirono enormi granchi verdi che se ne andarono a spasso per il treno! Se per un giorno tu fossi AD delle Ferrovie, di cosa ti occuperesti subito? La mia priorità sarebbero i pendolari dei treni regionali, per migliorare i loro viaggi. Negli ultimi anni ci sono stati grossi potenziamenti, ma in certi orari i treni dovrebbero essere quelli a due piani o quelli più lunghi.
GENERAZIONE VINCENTE A cura di Silvia Del Vecchio e Michela Passarin
CUSTOMER CARE REGIONALE © FS Italiane | PHOTO
PRIMO IN EUROPA, UN SERVIZIO CHE METTE AL CENTRO LE PERSONE GRAZIE ALL'ASSISTENZA, L'INFORMAZIONE E LA SICUREZZA GARANTITE DA OLTRE 500 FERROVIERI
L’amministratore delegato di FS Italiane, Gianfranco Battisti, con Martina (a sinistra, protagonosta di quest'intervista) e un’altra neoassunta del nuovo servizio Assistenza clienti regionale
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asce in Italia, e per la prima volta in Europa, un servizio di assistenza e sicurezza dedicato ai pendolari, a bordo e nelle principali stazioni. L’obiettivo di FS Italiane è migliorare la qualità del viaggio e la vita di milioni di persone che ogni giorno usano i servizi di Trenitalia e chiedono, insieme a puntualità, pulizia e comfort, anche più attenzioni, informazioni e sicurezza. Sono 520 i ferrovieri coivolti, soprattutto giovani e neoassunti (destinati ad aumentare nei prossimi mesi) per questo progetto innovativo che copre 100mila treni regionali all’anno e si estende su tutta la Penisola. Un impegno grande, assunto dal nuovo top management di FS Italiane fin dal suo insediamento, coerente con una strategia complessiva che punta a ricondurre le persone e i loro bisogni al centro delle attenzioni di tutte le società del Gruppo. Proprio per questo plus che fino a ieri era un'esclusiva delle Frecce oggi sono proposti nel trasporto regionale. «Così il viaggio è più facile per tutti», esclama Martina, una dei giovanissimi in giubbino rosso che in treno e in stazione offrono assistenza ai pendolari
grazie al nuovo servizio di customer care regionale di Trenitalia. Vent’anni, un diploma al liceo linguistico e presto anche una laurea in Economia aziendale, è dinamica, ambiziosa e paziente. Martina, cosa succede in una tua giornata tipo? Mi sveglio, esco di casa, arrivo a Termini e inizia una giornata che so già essere diversa da quella precedente. A incorniciare il mio lavoro c’è un desk dietro il quale forniamo informazioni ai nostri viaggiatori. Ma non tutto il nostro lavoro ruota intorno al desk, anzi, tutt’altro: diamo assistenza ai clienti dei treni regionali, dei Leonardo Express per l’aeroporto in particolare, insomma cerchiamo di essere figure onnipresenti nell’esperienza di viaggio. Questo lavoro è come te lo immaginavi? Mi aspettavo sicuramente la difficoltà nell’avere a che fare con così tante persone. Ma, d’altra parte, non mi sarei aspettata che un “molto gentile”, un “muy amable”, da parte di un cliente avrebbero potuto cambiare la mia giornata. È un lavoro molto gratificante. Devi dare tanto, ma le persone ti ripagano il triplo.
Intervista completa sul blog #Opentreno - sui binari della rete 12
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Pensando alla relazione con i passeggeri, c’è qualcosa che ritieni più difficile da gestire? Il viaggiatore di fronte a una situazione di forte criticità. Una persona arrabbiata, che quel giorno si è alzata all’alba e vuole solo tornare a casa, magari dalla sua famiglia, ma non può perché per la caduta della linea aerea il suo treno è stato soppresso. È difficile, ma il mio lavoro è anche questo. Un aspetto del tuo lavoro a cui magari i clienti non pensano? Per esempio che se un viaggiatore mi risponde male (magari anche per suoi problemi personali), io me lo porto dentro per giorni ripensando a cosa avrei potuto dire affinché quel viaggiatore mi rispondesse in modo diverso. Ecco, questo mestiere porta a interrogarsi molto. Invece, un episodio divertente che ti è capitato? Ne succedono di tutti i colori. Una delle tante: un signore viene da me, di fretta, e mi dice: «Senta il mio treno sta partendo, non è che può fermarlo?». Sicuramente non ci si annoia mai!
A cura della Direzione centrale Risorse umane e Organizzazione FS Italiane
FERROVIE DELLO STATO ITALIANE INVESTE SUI
G I O VA N I I N G E G N E R I
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l Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane continua a investire sulle università e sui giovani, leve fondamentali per raggiungere gli sfidanti obiettivi aziendali e stimolo continuo di idee innovative. Tra le diverse opportunità offerte, in particolare ai neolaureati, per accrescerne e svilupparne competenze tecniche e soft skill, spicca il Master in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi ferroviari - Innovazione per la mobilità integrata, percorso d’eccellenza promosso dall’Università Sapienza di Roma in collaborazione con FS Italiane e altre importanti realtà del mondo dei trasporti e dell’indotto, quali Bombardier, Alstom, Siemens
Mobility, Hitachi Rail Italy, Ansaldo STS, Ferrotramviaria Engineering, Almaviva, Roma Metropolitane, Salcef, ZF Italia e For.Fer. Entro il 15 gennaio 2019, i laureati di II livello in Ingegneria, in particolare elettrica, elettronica, informatica, dell’automazione, meccanica, delle telecomunicazioni e dei trasporti, possono iscriversi al percorso, giunto con grande successo alla sua 15esima edizione. Il Master offre ai partecipanti una didattica multidisciplinare (full time per otto mesi), volta a formare figure ingegneristiche a 360 gradi con una visione sistemica sui trasporti e sulla mobilità integrata, attraverso lezioni frontali in aula, anche a cura
dei manager FS, visite a cantieri e impianti. Oltre a borse di studio per un valore complessivo di 70mila euro, messe a disposizione da FS Italiane e da altri partner, agli allievi è offerta l'opportunità di esperienze sul campo con stage nelle aziende su progetti di interesse strategico per FS e per le altre imprese aderenti. La selezione, nel mese di gennaio, è effettuata in base a titoli, conoscenze tecniche e linguistiche (lingua inglese, almeno al livello B2) e capacità psico-attitudinali. Un invito, quindi, a tutti gli ingegneri interessati al mondo dei trasporti a cogliere un’occasione che consentirà loro di arricchire la propria formazione e presentarsi al meglio sul mercato del lavoro. LF
Maggiori informazioni nell’area dedicata a FS e Università > Master e percorsi di formazione sul career website fsitaliane.it/lavoraconnoi.html 13
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FRECCIA COVER di Silvia Del Vecchio
NAPOLI 82 8 4 AL GIORNO 2 CORSE BUSITALIA FAST AL GIORNO STAZIONE CENTRALE> TEATRO PALAPARTENOPE L2
© Manuela Giusto
trenitalia.com
I protagonisti dello show Musicanti. Da sinistra: Leandro Amato, Simona Capozzi, Enzo Casertano, Maria Letizia Gorga, Noemi Smorra, Alessandro D'Aria, Pietro Pignatelli, Francesco Viglietti, Ciro Capano
PINO POWER La musica di Pino Daniele si fonde con l’opera teatrale. Noemi Smorra, Alessandro D’Auria, Maria Letizia Gorga, Simona Capozzi, Pietro Pignatelli, Enzo Casertano, Francesco Viglietti, Leandro Amato, Ciro Capano sul palco insieme a una resident band composta da eccellenti musicisti e amici di Pino (Hossam Ramzy alle percussioni, Alfredo Golino alla batteria, Fabio Massimo Colasanti alla chitarra, solo per citarne alcuni) che esegue dal vivo le canzoni dell’indimenticato genio napoletano. Prodotto da Sergio De Angelis, per la regia di Bruno Oliviero e la direzione artistica di Fabio Massimo Colasanti, Musicanti è la storia di Antonio che torna nella sua odiata città, dopo 25 anni, per un lascito testamentario dal padre: Ue’ Man, storico locale del porto di Napoli, che tutti temono dovrà chiudere. I brani che fanno da colonna sonora sono dei primi tre album del cantautore, più alcuni successivi come Che soddisfazione! e Anima. La scenografia è imponente, su quattro piani, e i movimenti coreografici fanno rivivere quel Neapolitan power appartenente a una città orgogliosa e piena di culture e contraddizioni, antica e moderna insieme, dove il blues si contamina con la tamurriata e Pulcinella con la passione per il pallone. Un viaggio per chi quegli anni ’70 li ha vissuti, un’emozionante scoperta per tutti gli altri. «È un progetto nato dal mio bisogno di colmare il vuoto artistico e personale lasciato dalla prematura scomparsa di Pino. Il primo dilemma è stato scegliere i brani, e altrettanto impegnativo raccontare questo artista senza averlo accanto», dice Colasanti. Dal 7 dicembre al Teatro Palapartenope di Napoli, poi tappe a Bari (29 e 30), Assisi (15 e 16 gennaio 2019), Firenze (14 e 15 febbraio), Torino (23 e 24), Milano (7-17 marzo) e Roma (7-12 maggio). musicanti.show
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AGENDA l.mattei@fsitaliane.it
A cura di Luca Mattei
SAV E DICEMBRE THE DATE 2018 LONDON SHADOW NAPOLI//FINO AL 20 GENNAIO 2019 Anni ’90. Londra è la città più cool del mondo: nella musica con il Britpop di Spice Girls, Blur e Oasis; nella letteratura con Irvine Welsh e Hanif Kureishi; nella moda con Kate Moss e lo stilista Alexander McQueen. E ovviamente nell’arte: in quel periodo la City ne è la capitale mondiale, anche grazie all’ultima scuola europea che si presenta unita e compatta all’attenzione internazionale, la Cool Britannia. A Palazzo Zevallos Stigliano è di scena una mostra dedicata proprio a quel periodo rivoluzionario, con 23 opere di 16 artisti, tra cui Damien Hirst, Marc Quinn e Julian Opie, che riassumono tensioni, ambiguità e vitalismo della cultura inglese, le cui contaminazioni arrivano fino a tempi più recenti. Tanto che a suggerire il nome dell’esposizione è un quadro del 2009 del duo pungente Gilbert&George, ispirato da una Londra che, colpita dagli attacchi terroristici del 2005, è sempre più crogiolo di fantasmi e allo stesso tempo di vita e successo. gallerieditalia.com
Gilbert&George, London shadow (2009) Courtesy Galleria Alfonso Artiaco, Napoli © Gilbert&George
SummertimeChoirOfficial
gallerieditalia #londonshadow
Summertime Choir 2017 summertimechoir 16
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SUMMERTIME4CHILDREN PADOVA//14 DICEMBRE Alla Kioene Arena il più grande spettacolo gospel d’Europa, nonché l’evento di Natale più importante della città veneta. Un successo di pubblico (4.500 spettatori lo scorso anno) e di critica, giunto ormai alla decima edizione, che vede protagonista il Summertime Choir, che ha già avuto l’onore di esibirsi sei volte in mondovisione per il concerto di Natale in Vaticano, con artisti del calibro di Dionne Warwick, Mario Biondi, Lionel Richie, Laura Pausini e Lauryn Hill. Uno spettacolo con oltre 100 tra cantanti, orchestrali, ballerini e ospiti internazionali, realizzato per una buona causa: il ricavato sarà devoluto ai progetti pediatrici in Etiopia e in altri Paesi africani, a cura dell’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm. natalesummertime.com | mediciconlafrica.org
Sconti per i clienti Trenitalia
JE SUIS L’AUTRE ROMA//FINO AL 20 GENNAIO 2019 A fine ’800 la scoperta delle culture non occidentali stimolò i grandi scultori del secolo successivo, che abbandonarono l’adesione alla forma in favore di nuovi e più personali linguaggi espressivi. Tra le 80 opere dell’esposizione Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento, alle Terme di Diocleziano, produzioni di grandi maestri, come Jean Arp, Georges Braque, Man Ray e Lucio Fontana, si alternano a capolavori di arte etnica e popolare e ad altri di epoca precolombiana. museonazionaleromano.beniculturali.it coopculture.it
Georges Braque, Hymen (1939-1957) Photo Claude Germain - Archives Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence (France) © Georges Braque by SIAE 2018
museonazionaleromano
FRECCE E REGIONALI, SOLIDARIETÀ A BORDO ITALIA//3 DICEMBRE>7 GENNAIO 2019 I volontari di FS Italiane e ActionAid salgono a bordo di Frecciarossa e treni regionali per offrire ai clienti una tavoletta di cioccolato di Altromercato. Basta scegliere tra i quattro gusti (fondente, limone e zenzero; fondente e nocciole; latte e quinoa; latte e anacardi) e fare un’offerta minima di 3 euro per sostenere la campagna di raccolta fondi Il loro futuro nelle tue mani. Tutto a favore di OpenSPACE, il progetto di ActionAid contro l’abbandono scolastico, che ha l’obiettivo non solo di rimettere le scuole al centro e farle diventare moltiplicatrici di opportunità per ragazzi e ragazze in difficoltà, ma anche di favorire la crescita formativa e culturale e l’empowerment di preadolescenti e adolescenti, puntando sui loro talenti. actionaid.it/fs actionaiditalia
MAMboMuseoArteModernaBologna
MAMboBologna #VHS+ #MAMbo 17
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VHS+ BOLOGNA//FINO AL 17 FEBBRAIO 2019 Il Mambo riporta i visitatori indietro nel tempo, all’era del VHS e del suo linguaggio audiovisivo. Una poetica analogica, prima del digitale, che a cavallo tra il 1999 e il 2000 vide laboratori pioneristici forzare le possibilità espressive dei mezzi tecnici a disposizione. E raggiungere un’estetica mix-mediale assolutamente originale, attraverso l’ibridazione di differenti espressioni, formati e pratiche di comunicazione video. In mostra nastri, cassette, cineprese, videocamere, registratori e la proiezione di immagini e animazioni dell'epoca. vhsplus.it | mambo-bologna.org
AGENDA l.mattei@fsitaliane.it
weekend
A cura di Luca Mattei
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1 Ronaldo Schemidt, Venezuela Crisis Giovane in fuga, avvolto dalle fiamme, nel giorno della manifestazione contro il presidente Nicolás Maduro, a Caracas nel maggio 2017
2 Ulisse Sartini, Omaggio alla Dama con l’ermellino (2018) © Max Mandel
© Ronaldo Schemidt, Agence France-Presse
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Da venerdì 7 dicembre al 6 gennaio 2019 al Forte di Bard (AO) il concorso World Press Photo. Vincitore del 2018 è il reportage Crisi del Venezuela di Ronaldo Schemidt della Agence France-Presse. [1] worldpressphoto.org ortedibard.it
Dal 16 alla Basilica di Santa Maria delle Grazie di Milano La virtù della bellezza, personale del ritrattista Ulisse Sartini che reinterpreta i più noti dipinti di Leonardo Da Vinci. Fino al 13 gennaio 2019. [2] fondazionecrocevia.it
Al via la nuova stagione del Teatro Caffeina di Viterbo. Il 9 è di scena Novecento di Alessandro Baricco, regia di Gabriele Vacis. A seguire, il 29, La gente di Cerami, con musiche di Nicola Piovani. caffeinacultura.it
Al Cap di Carrara fino al 31 maggio 2019 una mostra sulla Ferrovia Marmifera, in servizio dal 1892 al 1964. Documenti, cimeli e foto rilevano l’importanza storica che l’infrastruttura ha avuto per la città. musei.carrara.ms.gov.it
L’8 inaugura alla Reggia di Portici (NA) Note di colore, retrospettiva su Carlo Montarsolo, artista di spessore del secolo scorso che ha spaziato dal figurativo alle soglie dell’astrazione. Fino al 12 gennaio 2019. carlomontarsolo.it
L’elegante via Condotti a Roma si accende fino al 10 gennaio 2019 con Cartoon Christmas Lights, le luminarie natalizie con i personaggi della Turner, Tom & Jerry, Scooby-Doo!, Le Superchicche e Ben10. cartoonnetwork.it
Dal 6 all’11 al cinema La Compagnia e in vari spazi di Firenze la 18esima edizione di River to River Florence Indian Film Festival, l’unica rassegna in Italia interamente dedicata alla cinematografia indiana. rivertoriver.it
C’è tempo fino al 21 aprile 2019 per visitare, a Palazzo della Cultura di Catania, una delle più ricche rassegne dedicate agli Impressionisti. Quasi 200 lavori di oltre 40 maestri tra cui Renoir, Cézanne, Manet, Degas. impressionistiacatania.it
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3 Enrico Montesano interpreta Rugantino (1978) TeatroSistinaRoma teatrosistina
4 Vincenzo Rusciano, Grafite #1 (2018) © Danilo Donzelli Photography
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5 BrunoMunari, Vetrini a luce polarizzata (1953) Courtesy Miroslava Hajek © Bruno Munari/tutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini Srl
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PREVIEW GENNAIO 2019
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Al Teatro Sistina di Roma dal 20 (e fino al 6 gennaio 2019) un classico intramontabile: Rugantino in versione originale, con il mattatore Enrico Montesano di nuovo in quei panni 40 anni dopo il debutto. [3] ilsistina.it
Alla Galleria Nicola Pedana di Caserta Skyline, sculture di Vincenzo Rusciano, in cui l’autore coniuga orizzonti distanti, uno storico/classicheggiante, l’altro urbano/contemporaneo. Fino al 30 gennaio 2019. [4] nicolapedana.com
Fino al 26 gennaio 2019 alla Galleria Dellupi di Milano Beyond Abstraction, personale di Hans Hartung, tra i più notevoli interpreti dell’arte astratta nel secondo ’900 che ha ispirato le generazioni successive. visitgenoa.it
A dicembre Genova offre eventi di strada e giri emozionanti sulla ruota panoramica. Dal 26 all’Epifania anche il Circumnavigando Festival, rassegna internazionale di teatro e circo contemporaneo (a pag. 34). visitgenoa.it
Protagoniste di Madame reali due figure centrali per lo Stato sabaudo tra ’600 e ’700: Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. A Palazzo Madama di Torino fino al 6 maggio 2019. palazzomadamatorino.it
Storie di Moda alla Galleria Campari di Sesto S. Giovanni (MI) fino al 9 marzo 2019. Bozzetti e creazioni di stilisti, da Armani a Ferré, in dialogo con le grafiche pubblicitarie di illustratori come Depero e Marangolo. campari.com/it/inside-campari/ campari-gallery
Dopo Bologna (dal 7 al 9 all’EuropAuditorium) e Brescia (il 15 al Gran Teatro Morato), fa tappa il 22 al Nuovo Teatro Verdi di Montecatini Terme (PT) We will rock you, il musical con i successi dei Queen. wewillrockyou-themusical.it
Al centro di Orizzonti d’acqua, retrospettiva su Galileo Chini, figura rilevante del Modernismo, il liquido che tanto ha ispirato l’arte tra ’800 e ’900. Al Palp di Pontedera (PI) fino al 28 aprile 2019. palp-pontedera.it
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Alla Fondazione Plart di Napoli fino al 20 marzo 2019 I colori della luce, mostra con focus sulle proiezioni a luce fissa e polarizzata, create negli anni ’50 da Bruno Munari, uno tra i massimi artisti e designer del ’900. [5] fondazioneplart.it Dal 31 dicembre al 20 gennaio 2019 al Teatro Ciak di Milano Men in Italy, musical ambientato nel mondo della moda. Cast d’eccezione con Iva Zanicchi, Bianca Atzei e Jonathan Kashanian. meninitaly.it Con Da Kandinsky a Botero tutti in un filo Palazzo Zaguri di Venezia accoglie i grandi maestri dell’arte del secolo scorso, tra cui Dalí, Miró, Casorati, Warhol, Matisse, Klee e De Chirico. Fino al 31 ottobre 2019. artistidelnovecento.it Le Gallerie degli Uffizi di Firenze ospitano fino al 17 febbraio 2019 Flora commedia, personale del cinese Cai Guo-Qiang. Oltre 60 opere ispirate dal Rinascimento fiorentino e create con polvere da sparo. uffizi.it
WHAT'S UP di Gaspare Baglio
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HUMOR & HOLIDAYS IN PROSSIMITÀ DELLE FESTE ARRIVA RENZO ARBORE CON DUE SERATE EVENTO DAVVERO IMPERDIBILI. PER VERI INTENDITORI
«D
ue speciali divertenti e curiosi. Cerchiamo di far sorridere raccontando i meccanismi interni delle canzoni umoristiche napoletane del passato, come quelle di Carosone e Roberto Murolo, che sono state una colonna sonora per tutti noi che lavoriamo con la comicità. Si sorriderà di pancia, in un periodo in cui la satira è quasi inesistente». Renzo Arbore presenta così Guarda… stupisci, il 12 e 19 dicembre in prime time su Rai2. Il programma, secondo il grande autore e intrattenitore, papà di successi come Indietro tutta! e Quelli della notte, è «una scommessa, perché andiamo alla base di un periodo straordinario, quello che va fino agli anni ’60. È una trasmissione colta, d’autore e ci sarà molto repertorio nazionale e internazionale». Non mancherà nemmeno un vasto assortimento di ospiti, da Teo Teocoli a Gigi Proietti, passando per Lello Arena, Marisa Laurito, Vittorio Marsiglia ed
Enzo Decaro, per citarne alcuni. Ad accompagnare Arbore in questa avventura ci sono Nino Frassica e Andrea Delogu, protagonisti davanti a un pubblico giovane «ma interessato alle lezioni che faremo. Perché in realtà le due serate si possono concepire come due insegnamenti sull’umorismo e gli ammiccamenti». Last but not least l’infaticabile Renzo
è al centro di una puntata di Unici, il bellissimo programma di Giorgio Verdelli, in onda proprio a Natale, dove si approfondisce «una buona parte della mia carriera televisiva». Niente concerti? «Ho appena finito il tour. Quest’anno, durante le festività, faccio una vacanza, finalmente». LF
SANREMO GIOVANI
Per la prima volta Sanremo Giovani catapulta due promesse della canzone direttamente sul palco del Teatro Ariston per la 69esima edizione del Festival di Sanremo. Il 20 e 21 dicembre alle 21:10, dal Teatro del Casinò di Sanremo, la strana coppia formata da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi conduce la gara tra le nuove proposte che sperano di accedere alla categoria dei Big. Dal 17 al 20 dicembre, sempre sull’ammiraglia Rai alle 17:45, Luca Barbarossa presenta proprio gli artisti che si sfidano per la kermesse. sanremo.rai.it
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WHAT'S UP di Gaspare Baglio
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X M A S M OV I E S TUTTI I FILM CHE NON VANNO ASSOLUTAMENTE PERSI DURANTE LE FESTE
QUALCUNO SALVI IL NATALE «Nessuno meglio di Kurt Russell avrebbe potuto portare in vita un personaggio così rude, carismatico e divertente. Abbiamo creato quella che diventerà la nuova immagine di Babbo Natale per le prossime generazioni». Il regista Clay Kaytis è entusiasta della strenna di Netflix, che vede i fratelli Kate e Teddy Pierce allearsi con Santa Klaus per salvare il Natale. netflix.com © 2018 CTMG, Inc. All Rights Reserved
IL RITORNO DI MARY POPPINS Emily Blunt è la tata praticamente perfetta, capace di trasformare la quotidianità in un’indimenticabile avventura. Questa volta la bambinaia magica aiuta la nuova generazione della famiglia Banks a ritrovare la gioia di vivere dopo aver perso una persona cara. Rob Marshall firma un sequel sensibile che celebra, allo stesso tempo, lo spirito del film originale. disney.it/film
© 2018 Universal Studios. All Rights Reserved
THE GRINCH Fa sgambetti e ruba pacchetti. Il malefico e dispettoso Grinch è pronto a rovinare il Natale dei Nonsochi, gli abitanti di Chinonsò. Nemmeno i teneri occhioni della dolce Cindy Chi Lou fanno breccia nel suo cuore inaridito. Ma da dove esce tutta questa cattiveria? E soprattutto, è davvero così malvagio? Dal classico della letteratura per bambini firmato, nel 1957, dal Dr. Seuss. universalpictures.it 22
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ALPHA – UN’AMICIZIA FORTE COME LA VITA Durante una battuta di caccia con la sua tribù, un giovane uomo rimane ferito e dato per morto. Al risveglio deve fare i conti con la natura spietata. L’unico amico è un lupo solitario che diventa suo improbabile alleato. I due dovranno superare innumerevoli pericoli per tornare a casa prima che arrivi il gelido inverno. sonypictures.it DIC2018
LIBRI SOTTO L’ALBERO © 2018 CTMG, Inc. All Rights Reserved
IL VENTO CONTRO Daniele Cassioli DeAgostini pp. 240 ¤ 15 Daniele è cieco dalla nascita, ma con dedizione e passione diventa lo sciatore nautico paralimpico più forte di tutti i tempi. Autobiografia di un campione da regalare a chi si butta giù davanti alle sfide della vita.
© Maila Iacovelli - Fabio Zayed
SPIDER-MAN – UN NUOVO UNIVERSO La vita del teenager di Brooklyn Miles Morales è sconvolta quando acquisisce poteri ragneschi. Niente paura: si tratta di un universo parallelo a quello cui siamo abituati nei cinecomic Marvel. E Miles scoprirà proprio le infinite possibilità del Ragno-Verso, dove chiunque può indossare la tuta da supereroe. Cartoon con uno stile visivo unico nel suo genere. sonypictures.it
IL CIELO STELLATO DI VINCENT Michael Bird Donzelli, pp. 336 ¤ 30 La storia dell’arte raccontata ai ragazzi: dalla tomba di Tutankhamon al Partenone, passando per gli affreschi di Raffaello e le tele degli Impressionisti. Un dono per avvicinare i più piccoli alla cultura.
© Tullio Deorsola
LA BEFANA VIEN DI NOTTE Paola è una giovane maestra delle elementari con un segreto da nascondere: di notte si trasforma nella leggendaria Befana. Quando il misterioso produttore di giocattoli Mr. Johnny la rapisce, sei alunni scoprono la doppia identità della loro insegnante e decidono di salvarla. Peripezie, magia, sorprese e risate nella nuova pellicola di Michele Soavi con Paola Cortellesi. luckyred.it
MOSCHETTIERI DEL RE Nel film di Giovanni Veronesi i quattro eroi creati da Alexandre Dumas appaiono un po’ invecchiati, cinici e disillusi. Ma l’amor patrio è troppo grande e la richiesta di aiuto della Regina Anna convince D’Artagnan, Athos, Aramis e Porthos a impugnare nuovamente i fioretti. Una lotta per la libertà, con Pierfrancesco Favino, Rocco Papaleo, Sergio Rubini e Valerio Mastandrea. visiondistribution.it 23
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REALTÀ VIRTUALE Jack Challoner Editoriale Scienza pp. 32 ¤ 18,90 Un libro con visore fai-da-te per provare le meraviglie della realtà virtuale con lo smartphone. E trovarsi faccia a faccia con un T-Rex o nel cuore di un vulcano. Ideale per inventori in erba.
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XMAS EVENTS di Peppe Iannicelli
© Giovanni De Marco/Digital Photo SG
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N ATIVIT Y SCE NES IN ITA LY IL MARE ADRIATICO BAGNA ROMA E LA SABBIA DELLE DOLOMITI AFFIANCA I TESORI ARTISTICI DEL VATICANO. LA MAGIA DEL NATALE HA GENERATO UN MIRACOLO DI CREATIVITÀ: JESOLO SAND NATIVITY IN PIAZZA SAN PIETRO. ARTE, FEDE E TRADIZIONI SI INCONTRANO ANCHE NEL RESTO DEL BELPAESE, DAL PRESEPE VIVENTE DI GRECCIO AI CAPOLAVORI DI SAN GREGORIO ARMENO A NAPOLI 24
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THE ADRIATIC SEA BATHES ROME, AND SAND FROM THE DOLOMITES SITS ALONGSIDE THE VATICAN'S ARTISTIC TREASURES. THE MAGIC OF CHRISTMAS HAS GENERATED A MIRACLE OF CREATIVITY: JESOLO SAND NATIVITY IN PIAZZA SAN PIETRO. ART, BELIEF AND TRADITIONS ALSO COME TOGETHER IN THE REST OF ITALY, FROM THE LIVING NATIVITY IN GRECCIO TO THE MASTERPIECES OF SAN GREGORIO ARMENO IN NAPLES DIC2018
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ha richiesto tre settimane di intenso lavoro da parte del team impegnato a scolpire nella gigantesca piramide di sabbia i protagonisti della Notte di Betlemme. I dettagli sono minuziosi, gli ambienti perfetti, la suggestione intensa. Ma in realtà il “lavoro” per realizzare questa meraviglia è cominciato millenni orsono. La sabbia di Jesolo è unica al mondo. Nasce dallo sfarinamento delle Dolomiti ed è trasportata verso il mare da fiumi e ruscelli. Gli agenti naturali compiono il miracolo di depositare sui 17 chilometri di arenile una sabbia finissima e dal colore affascinante. Il Comune ne raccoglie una parte e dopo averla adeguatamente filtrata la custodisce in enormi magazzini. Sarà così pronta dopo qualche anno a diventare la materia prima per spettacolari e sorprendenti sculture. La sabbia viene sapientemente compattata. Non si aggiunge nulla: solo acqua e sabbia, niente cemento né altri addensanti. È una materia fragile e al tempo stesso durissima. La creazione è emozionante: non si può sbagliare neanche un colpo. L’opera avrà breve ma intensissima durata. Dopo l’Epifania, infatti, questa Natività sarà distrutta, lasciando però un ricordo indelebile. Proprio come le sette opere
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iazza San Pietro, the beating heart of Christmas, is the setting of a marvellous work of art until Epiphany on 6 January: a gigantic nativity scene made of sand from the Dolomites. Jesolo Sand Nativity becomes one of the main attractions of the Eternal City, on the same footing as the traditional, enormous Christmas tree which this year comes from Friuli Venezia Giulia. Millions of the faithful and tourists will be amazed by the Nativity (1) scene sculpted from the Jesolo (Venezia) sand by four internationallyrenowned artists: Rich Varano (USA), Ilya Filimontsev (Russia), Radovan Zivny (the Czech Republic) and Susanne Ruseler (the Netherlands). Pope Francis will visit this masterpiece of art and faith on 31 December at 6pm, after the Te Deum. It is a blessing that will conceptually place the work amongst the masterpieces of the Vatican Museum, Michelangelo's Pietà and the Raphael Rooms. A poor material like sand thus becomes, thanks to human ingenuity, as precious as marble, gold and precious stones. The size is imposing, as is deserved by Piazza San Pietro (2) which is enveloped by Bernini's colonnade, a symbolic embrace between the Church and humanity. The Jesolo nativity is 16 metres long, five metres high and six deep, and weighs nearly 900 tonnes. Creating it required three weeks of intense work by © e55evu/AdobeStock
iazza San Pietro, cuore pulsante del Natale, accoglie fino all’Epifania un’opera d’arte meravigliosa: un gigantesco presepe di sabbia che arriva dalle Dolomiti. Jesolo Sand Nativity diventa una delle principali attrazioni della Città Eterna, al pari del tradizionale maxi albero di Natale illuminato proveniente, quest’anno, dal Friuli Venezia Giulia. Milioni di fedeli e turisti resteranno a bocca aperta di fronte alla Natività (1) scolpita nella sabbia di Jesolo (VE) da quattro artisti di fama internazionale: Rich Varano (Usa), Ilya Filimontsev (Russia), Radovan Zivny (Repubblica Ceca) e Susanne Ruseler (Olanda). Papa Francesco visiterà questo capolavoro di arte e fede il 31 dicembre alle 18, dopo il Te Deum. Una benedizione che collocherà idealmente quest’opera tra i capolavori dei Musei Vaticani, la Pietà di Michelangelo e le Stanze di Raffaello. Un materiale povero come la sabbia diventa così, grazie al genio umano, pregiato come il marmo, l’oro, le pietre preziose. Le dimensioni sono imponenti, come merita piazza San Pietro (2) cinta dal colonnato del Bernini, simbolico abbraccio fra la Chiesa e l’Umanità. Il presepe jesolano è lungo 16 metri, alto cinque e profondo sei, e pesa circa 900 tonnellate. La sua lavorazione
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porchetta e rivivere la Natività nel centro storico. Decine di migliaia di visitatori applaudono le sacre rappresentazioni di Corchiano (VT) e Torre Cajetani (FR), che coinvolgono centinaia di figuranti. «Te piace ‘o presepe?» è la domanda, tragica e ironica, che Luca rivolge al figlio Tommasino nella commedia Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo. A Napoli il presepe è un rito secolare tramandato di padre in figlio. Una vera e propria religione (come Luca Cupiello ricorda vanamente al figlio capriccioso) che ha il suo altare principale nella famosa strada dei presepi: San Gregorio Armeno (4). Un vicolo stretto, lungo pochi metri nel cuore antico di Napoli dove si affacciano tutte le botteghe dei maestri dell’arte presepiale. Questa tradizione è millenaria, persino più antica del Presepe di San Francesco. Qui sorgeva, infatti, il tempio dedicato a Cerere, dea della fertilità alla quale i devoti affidavano degli ex voto in terracotta, antenati dei personaggi dei fantastici presepi del ’700 napoletano: la sacra famiglia, gli angeli con il bue e l’asinello, le scene di vita quotidiana e i popolani, ai quali la fantasia partenopea aggiunge i protagonisti
© F.M.Gianfelice
simili (sei scene bibliche e un presepe) esposte contemporaneamente in piazza Marconi, a Jesolo. L’esposizione è giunta alla sedicesima edizione, raccogliendo più di un milione di visitatori e 670mila euro in beneficenza. Andar per presepi è un ottimo pretesto per scoprire angoli noti e meno noti del Lazio, regione ricca di storia, arte e delizie gastronomiche. Restando a Roma, 100 presepi in Vaticano è un’esposizione internazionale accolta nella Sala San Pio X di via della Conciliazione, il viale monumentale che conduce alla Basilica di San Pietro. Archeologia e presepi s’incontrano pure a Villa Adriana, la residenza imperiale di Tivoli, tra giardini, fontane, statue e reperti millenari. Nelle province laziali abbondano poi i presepi viventi. Tappa d’obbligo a Greccio (RI), dove tutto è cominciato nel lontano 1223. Nell’incantevole borgo reatino si ripropone, con abiti e materiali d’epoca, la nascita del presepe a opera di San Francesco d’Assisi (3), la cui narrazione è accompagnata da musiche sacre e brani storici. Ad Ariccia, zona Castelli Romani, si può gustare la celeberrima
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contemporanei, da Trump a Maradona, da papa Francesco a Monica Bellucci. Napoli e la Campania custodiscono presepi meravigliosi. Neanche un anno intero basterebbe a visitarli tutti. Da non perdere quelli di Palazzo Reale e della Basilica di Santa Chiara, accanto al Chiostro Maiolicato. Bellezza e legalità nell'esposizione allestita a San Domenico Maggiore, a cura della Fondazione S. Alfonso, con duecento pregevoli pezzi d'arte presepiale confiscati alla camorra. A Salerno, nei pressi della millenaria Cattedrale dedicata all’Evangelista Matteo, risplendono i presepi luminosi di Luci d’Artista (approfondimento a pag. 32), mentre nell’Abbazia di Montevergine (AV) si visita la mostra permanente di creazioni originali dall’Italia e dal mondo. A Pietrelcina (BN) appuntamento con il presepe vivente nei luoghi natali di Padre Pio, uno dei santi più amati, e accanto alla Reggia di Caserta l’intero borgo della Vaccheria si trasforma in Betlemme. Sorprendente il presepe artistico di Scafati, in provincia di Salerno, con 3.500 pezzi in movimento sincronizzato. LF
4 the team involved in sculpting the central figures of Christmas Night in Bethlehem from the giant pyramid of sand. The details are minute, the atmosphere perfect, and it is intensely evocative. But in reality the “work” to create this marvel began millennia ago. Jesolo sand is unique in the world. It is produced by the crumbling of the Dolomites and is transported to the sea by rivers and streams. Nature performs the miracle of depositing very fine sand with a fascinating colour along 17 kilometres of shore. The local Town Hall collects some of it, and after having properly filtered it, stores it in huge warehouses. That way it will be ready after a few years to become the raw material for spectacular and surprising sculptures. The sand is cleverly compressed. Nothing is added to it: just water and sand, no cement or other thickeners. It is a fragile material that is also extremely hard. The creative process is thrilling: it does not allow even the slightest mistake. The final piece will enjoy a short, but very intense existence: after Epiphany the nativity scene will be destroyed. But it will leave behind a lasting memory. Just like the seven similar works (six biblical scenes and a nativity scene) shown at the same time in Piazza Marconi, in Jesolo. The exhibition has reached its sixteenth edition, attracting more than a million visitors and 670,000 euros for charity. Going to see the nativity scenes is a great excuse to discover some of the wellknown parts, and some lesser-known ones, in Lazio, a region with a wealth of history, art, and great food.
If you stay in Rome itself, 100 Cribs is an international exhibition held in the Sala San Pio X in Via della Conciliazione, the monumental avenue which leads to the Basilica di San PIetro. Archaeology and nativity scenes also come together at Hadrian's Villa, the imperial residence in Tivoli, with gardens, fountains, statues and ancient relics. There are a large number of living nativity scenes in the provinces of Lazio. A stop should be made at Greccio (Rieti), where everything started back in 1223. The charming village is the site of the recreation, with costumes and materials from the time, of the creation of the nativity scene by Saint Francis of Assisi (3), and the narrative is accompanied by sacred music and historical tunes. In Ariccia, in the Castelli Romani area, you can try the celebrated porchetta and relive Christmas in the old centre. Tens of thousands of visitors applaud the sacred re-enactments at Corchiano (Viterbo) and Torre Cajetani (Frosinone), which involve hundreds of participants. “Do you like the nativity scene?” is the question, both tragic and ironic, that Luca asks his son Tommasino in Eduardo De Filippo's Christmas at the Cupiello's. In Naples nativity scenes are a historic tradition that is handed down from father to son. A true religion (as Luca Cupiello reminds his capricious son in vain) that has its principal altar in the famous street of nativity scenes: San Gregorio Armeno (4). It is a narrow alley, just a few metres long, in the ancient heart of Naples, and is flanked by all the workshops of the masters of the nativity art. It is a tradition that goes back a long 27
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way, perhaps even further than the Saint Francis nativity scene. Indeed this was the site of the temple dedicated to Ceres, the goddess of fertility to whom the faithful entrusted votive offerings in terracotta, the forefathers of the characters of the spectacular nativity scenes of 18th century Naples: the sacred family, angels with the bull and the donkey, the scenes of normal daily life, to which Neapolitan creativity adds contemporary figures, ranging from Trump to Maradona, and from Pope Francis to Monica Bellucci. Naples and Campania boast some marvellous nativity scenes. A whole year would not even be enough to visit them all. The ones at the Palazzo Reale and at the Basilica di Santa Chiara, next to the Chiostro Maiolicato, should not be missed. Beauty and the law both feature in the exhibition held in San Domenico Maggiore, organised by Fondazione S. Alfonso, with two hundred pieces of remarkable art from nativity scenes confiscated from the Camorra. In Salerno, close to the ancient Cathedral which is dedicated to Saint Matthew the Evangelist, are the luminous nativity scenes made by Luci d’Artista (details on page 32), while in the Abbey of Montevergine (Avellino) you can visit the permanent exhibition of original creations from Italy and around the world. In Pietrelcina (Benevento) there is a living nativity scene in the birthplace of Padre Pio, one of the most loved saints, and next to the Reggia di Caserta the entire village of Vaccheria is transformed into Bethlehem. The artistic nativity scene at Scafati, in the province of Salerno, is surprising, with 3,500 synchronised moving pieces. LF
XMAS EVENTS di Cecilia Morrico
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Il Magico Paese di Natale di Govone (CN)
SULLE TRACCE DI
BABBO NATALE LUNGO LO STIVALE TRA MERCATINI E VILLAGGI A MISURA DI BAMBINO
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amma e papà non lasciatevi scoraggiare dalle temperature rigide e le poche ore di luce, perché nelle
brevi giornate di dicembre e gennaio tornano i magici mercatini e gli scintillanti villaggi all’aperto dedicati ai più piccoli. Tradizione vecchia di secoli, i Christkindlmarkt restano comunque un must per i bambini, liberi di girare tra le tipiche casette di legno colme di giochi e dolciumi. Il Trentino Alto Adige resta la regione regina dei mercatini, con Bolzano sul podio. E se la città merita un intero capitolo a parte (approfondimento 28
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a pagina 56), per i mini avventori è impossibile non fare almeno un paio di giri sulla classica giostra di cavalli di piazza Walter. Oltre a curiosare tra le bancarelle, bisogna entrare nel negozio della Loacker, una fabbrica del cioccolato con wafer di ogni tipo e gadget a forma del famoso biscotto. Scorrono fiumi di brûlé di vino o mela sul Lungo Passirio di Merano (BZ). Altro gioiello altoatesino, è una meta amata anche
dai genitori che, dopo aver sfrecciato sulla pista di pattinaggio e fatto visita alla Casa di Goldy, la mascotte locale, possono rilassarsi nelle famose terme in centro dotate di ben 15 piscine interne con diverse temperature. Aria da fiaba a Levico Terme (TN): il parco secolare degli Asburgo, oasi naturale di ineguagliabile bellezza, durante il periodo natalizio accoglie 60 tradizionali casette in legno sotto alberi vestiti a festa con mille luci incantate. Prima di lasciare l’Alto Adige, una menzione va anche alla piccola Vipiteno (BZ), famosa sia per le bancarelle di bratwurst e spalle cotte di maiale che per il centro storico, tra i più incantevoli e colorati del Nord Italia. Raggiungendo invece le colline piemontesi di Langhe-Roero e Monferrato, a Govone (CN) merita una visita il Magico Paese di Natale, aperto fino al 23 dicembre. Un viaggio tra sogno e realtà ispirato agli scritti dell’autore L. Frank Baum, l’ideatore del Mago di Oz, dove i più piccoli possono incontrare Santa Claus nella sua dimora polare. Mentre a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia,
fino al 10 gennaio il Giardino di Natale, oltre a tanto intrattenimento, offre il classico torneo del curling bisiac, goliardica disciplina sul ghiaccio adatta a tutte le età. Anche in Toscana è lunga la lista degli appuntamenti festosi open air. Le piazze di Firenze, da Santa Croce a Santo Spirito, si riempiono di mercatini, e Arezzo si trasforma in un vero Christmas Village. Fino a mercoledì 26 piazza Grande ospita il più grande villaggio tirolese del Centro Italia. Novità di quest’anno la collaborazione con Lego per la realizzazione di un’area espositiva di 400 m2 e i laboratori di costruzioni Pick&Build. Tradizione e magia anche sul Monte Amiata. Ad Abbadia San Salvatore (SI) tornano i riti ancestrali delle fiaccole grazie a una delle più antiche feste del fuoco del Belpaese, che impegna tutta la comunità locale. Non manca, poi, il guinness dei primati: a Gubbio (PG) svetta l’albero di Natale più alto del Mondo (650 metri). Il borgo umbro fino a gennaio si anima delle più caratteristiche attrazioni natalizie come la ruota panoramica del Polo Nord, la
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fabbrica e la slitta di Santa Claus e il trenino Gubbio Express Christmas. Se invece alle colline si preferisce il mare, sul litorale laziale, fino al 20 gennaio, c’è la manifestazione Gaeta si illumina con favole di luce. Tutti i weekend in piazza della Libertà la Fontana artistica regala giochi d’acqua, suoni e spettacoli pirotecnici, mentre in piazza XIX Maggio, la pista di ghiaccio e gli stand enogastronomici accolgono i visitatori con pattini e manicaretti. Più a sud, torna per la terza edizione la Valle del Natale di Torre del Greco (NA). Premiata ai Parksmania Awards 2017 come miglior progetto famiglia realizzato nei parchi europei, quest’anno vanta diecimila m2 di laboratori e ambientazioni completamente rinnovate. Allegri elfi accompagnano i bambini alla scoperta di un mondo incantato con laboratori ludico-didattici. Sempre alla ricerca di atmosfere magiche, ci si sposta vicino Benevento, al Castello dell’Ettore. L’antica e maestosa fortezza che domina il borgo di Apice Vecchia, fino al 16 dicembre è un luogo surreale
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ricco di spettacoli, prodotti di artigianato locale e ghiottonerie. Il tour termina nel cuore della Puglia, ad Alberobello (BA). Un Natale fra i trulli è l’evento organizzato dall’Associazione Future dal 7 dicembre al 6 gennaio. Ad accogliere tutti, ma soprattutto i bambini, Santa Claus in persona pronto a ricevere letterine, saluti e abbracci. E per rispettare il detto «l’Epifania tutte le feste le porta via», la manifestazione si chiude con la Calata della Befana: grandi e piccini col naso all’insù pronti ad accogliere la magica vecchietta che volando sulla scopa distribuisce carbone e caramelle. LF mercatinodinatalebz.it mercatini.merano.eu magicopaesedinatale.com cittadelnatale.comune.arezzo.it cittadellefiaccole.it | gubbionatale.it luminariegaeta.it | castellodellettore.it
Gaeta (LT) Mirabilandia
KIDS XMAS MIRABILANDIA It’s christmas time a Ravenna. Dall’8 dicembre il celebre parco si veste di luci scintillanti, addobbi da favola e abeti innevati. Da non perdere La Terra delle nevi, un’area dedicata a grandi e piccini abitata da pinguini, orsi polari, principesse e fatine. mirabilandia.it GARDALAND Con l’arrivo dell’Immacolata, come da tradizione, tornano ad accendersi le luci di Gardaland Magic Winter. Cinque aree tematiche, tra cui la Foresta di Ghiaccio, il Laboratorio degli Elfi e la Casa del Polo Nord di Santa Claus, per vivere tutta la magia del Natale. gardaland.it ACQUARIO DI GENOVA Un ricco calendario di esperienze e percorsi formativi pensati proprio per le Feste. Natale sotto il mare è l’appuntamento animato alla scoperta delle famiglie subacquee, mentre il 31 dicembre il cenone di Capodanno è tra pesci e cetacei. acquariodigenova.it
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XMAS EVENTS di Ilaria Danesi
LUCI D’ARTISTA
© Massimo Pica
UNA CASCATA DI BAGLIORI E COLORI LUNGO LE STRADE DI TORINO E SALERNO
Tempio di Poseidone, piazza Flavio Gioia (Salerno)
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ono un simbolo del Natale e una tradizione che si ripete, attesa, ormai da anni, per i colori e il calore che sanno trasmettere. Ma non chiamatele luminarie, quelle che incorniciano le strade di Torino e Salerno durante il periodo delle Feste sono molto di più: un dedalo di creatività ed emozioni in luce, nato dal genio di grandi artisti, che impreziosisce le due città rendendo magica l’atmosfera dell’inverno.
Luci d’Artista appunto, capaci di entusiasmare i cittadini e richiamare ogni anno migliaia di visitatori. A Torino l’emozione si ripete da 21 edizioni: nelle eleganti vie del centro come nelle periferie, la Città della Mole offre ogni anno spazio alle installazioni dei grandi artisti contemporanei. Ventitré opere, sulle strade fino al 13 gennaio, invitano a scoprire ogni angolo della città. Le geometrie di Mario Airò e di Cosmometrie si proiettano su 32
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piazza Carignano come merletti; la scacchiera di lanterne bianche, rosse e blu del Tappeto Voltante disegnato da Daniel Buren incorona piazza Palazzo di Città; in piazza Carlina, Nicola de Maria trasforma i lampioni in un Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime. E ancora, Luigi Mainolfi racconta la fiaba Luì e l’arte di andare nel bosco con una sequenza di frasi in via Carlo Alberto; Giulio Paolini disegna un atlante astronomico su via Po; la sequenza di Fibonacci
visite guidate in bus panoramico. Se le minimali creazioni torinesi rispecchiano l’anima austera e raffinata della città sabauda, a Salerno le installazioni di Luci d’Artista Mare, mito e la divina costiera sono un’esplosione di colore: impalcature di luce prendono la forma ora di un tempio, ora di un delfino, ora di un’onda. E trasformano la città in museo a cielo aperto. Tante le novità di questa 13esima edizione, che si protrarrà fino al 20 gennaio, nelle opere e negli allestimenti. Il centro storico, piazza Sant’Agostino e la Villa Comunale immergono il visitatore nelle bellezze del Mediterraneo. Un imponente tempio di Poseidone lascia senza parole in piazza Flavio Gioia, cuori variopinti e limoni dorati in omaggio alla Costiera Amalfitana accompagnano i passanti lungo corso Vittorio Emanuele, mentre allegri delfini guizzano tra le onde in piazza Cavour. Il mare, tema ricorrente, ma non solo: renne,
© Alberto Ramella/Sync
nell’opera permanente di Mario Merz, Il volo dei numeri, richiama lo sguardo sulla cupola di Antonelli, simbolo della città. Tredici in tutto le installazioni nel centro storico, mentre altre dieci si dipanano nelle altre sette circoscrizioni, in linea con l’obiettivo della manifestazione di avvicinare l’arte contemporanea al grande pubblico affrancandola dai musei. Sagome di uccelli fiabeschi disegnati da Francesco Casorati sono in Volo su… via Nanni, i coni gelato di Ice cream light di Vanessa Safavi splendono su piazza Montale e i Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn fluttuano sul Monte dei Cappuccini. La settima circoscrizione ospita Michelangelo Pistoletto con la sua Amare le differenze e un’opera ecosostenibile a basso consumo del piemontese Valerio Berruti, Ancora una volta. Un percorso di luce che copre l’intera città, da ammirare a piedi con lo sguardo all’insù o attraverso
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orsetti, slitte, astri, comete, angeli, fiocchi di neve e altri simboli delle Feste accendono l’intera città lungo i corsi principali e nella zona orientale, e un maxi albero di Natale svetta in piazza Portanova. Numerosi gli artisti chiamati a rendere ancora più affascinante il percorso attraverso opere come il trittico religioso di Eduardo Giannattasio, Mosaico di Enrica Borghi, Mito di Nello Ferrigno, Cyrcus e Moonlight di Luca Pannoli, Il poeta di Livio Ceccarelli, Metamorphosis di Eliana Petrizzi, Il tuffatore di Sergio Vecchio, Pulcinella e Il topolino di Enrico Caruso. Una cascata di colore per un’esperienza gioiosa pronta a incantare tutta la famiglia, e arricchita da concerti, visite guidate ed eventi speciali come Lumina Minervae, spettacolo di suggestioni luminose nello storico giardino della Scuola Medica Salernitana. LF lucidartistatorino.com lucidartistasalerno.com
XMAS EVENTS di Ilaria Danesi e Cecilia Morrico
PICCOLI E GRANDI APPUNTAMENTI DI FINE ANNO DA NORD A SUD ITALIA
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che “incendia” il Castello Estense: giochi di luci, fumo e fuochi artificiali, inscenano il rogo del maniero. Fra le città d’arte, Mantova, Siena e Palermo si candidano a meta ideale per chi intende trascorrere qualche giorno ammirandone la bellezza, per poi prendere parte alle rispettive feste del 31 dicembre, che si annunciano ricche di ospiti. Ma San Silvestro non è solo in città. Chi ha scelto la settimana bianca può godere dello spettacolo degli eventi in quota e delle scenografiche fiaccolate in notturna sulle piste, oltre che di panorami e Madonna di Campiglio (TN). Quanto ai borghi, sono spesso custodi
delle tradizioni più antiche e affascinanti: è il caso di Appignano del Tronto (AP) e della sua processione dell’anno vecchio, grottesco corteo funebre di costumi simboleggianti i mesi dell’anno passato. O di Amalfi (SA), dove a sfilare sono bande musicali folkloristiche armate di "triccheballacche, scetavajasse, putipù" e altri strumenti rudimentali. E pure di Gaeta (LT) con “glie sciusce”, i tradizionali e chiassosi gruppi di anziani, adulti e bambini che intonano canti augurali in dialetto, in casa e lungo le strade. Mille località per mille modi diversi di vivere l’ultimo dell’anno, purché in compagnia. LF © ANSA/MILO SCIAKY/DBA
na serata all’insegna dell’ottimismo e del divertimento, da passare con la famiglia e gli amici di sempre o lasciandosi trascinare nell’entusiasmo conviviale dei festeggiamenti in strada. Il Capodanno in piazza è per molti una soluzione last minute, ma anche un modo per andare alla scoperta di nuovi scorci, brindando all’anno nuovo nelle tante località pronte ad accogliere i visitatori. Non possono mancare all’appello le grandi città. Milano festeggia in piazza Duomo con il consueto concertone. A Torino protagonista la magia, con spettacoli in tutte le piazze principali. Genova incanta con le piazzette illuminate a festa, gli splendidi Palazzi dei Rolli, Patrimonio Unesco, e il Porto Antico, dove l’appuntamento, come da tradizione, è con il festival circense Circumnavigando. Bologna regala il benaugurante rogo del Vecchione e tanta musica. Roma ripete l’esperienza degli eventi diffusi e Napoli ammalia con la musica in piazza del Plebiscito, i giochi pirotecnici a Castel dell’Ovo e le strade piene di gente. Senza nulla togliere agli eventi più noti, intrigano anche gli appuntamenti nei centri minori lungo lo Stivale. Riflettori puntati su Matera, scelta quest’anno dalla Rai per la tradizionale diretta di fino anno. Vestita a festa, la Città dei Sassi e Capitale europea della cultura 2019 è pronta ad abbracciare i visitatori. La Riviera Romagnola diverte con l’ottava edizione del Capodanno più lungo del mondo: fino al 6 gennaio 2019 Rimini diventa un palcoscenico diffuso con oltre 150 appuntamenti tra musica, arte, spettacolo, luminarie e mercatini. Il clou la notte del 31 dicembre con il concerto in piazzale Fellini, a pochi passi dal mare, e diversi show nel centro storico. A Ferrara il saluto al nuovo anno è all’insegna dello spettacolo Tempus - le dame, i cavalier, l'arme, gli amori io canto
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CAPODANNO? A OGNI VEGLIONE IL SUO OUTFIT 01
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ltre alla fatidica domanda su come trascorrere il veglione di fine anno, resta sempre il punto interrogativo sull’abbigliamento. Una volta deciso dove andare, si può cominciare a pensare alla mise. Se appunto si decide di festeggiarlo in piazza, il capospalla è il pezzo must. Cappotti oversize o caldi piumini sono sicuramente la soluzione più facile, ma per un tocco in più si suggerisce il fur o l’ecofur, magari colorato, per non passare inosservati. Da non dimenticare il cappello, accessorio indispensabile: che sia spiritoso, con scritte e disegni in lana, oppure il berretto, indiscusso trend di stagione, per la notte di Capodanno meglio optare per un’elegante tesa larga. Per chi invece vuole trascorrerlo in discoteca, la tuta anni ’70 è l’ideale, forse un po’ scomoda ma di super tendenza. Sempre importante qualche scintillio, nei gioielli e nel trucco, ma anche con abiti o gonne in paillettes rigorosamente gold. Look ricercato anche se si resta a casa con gli amici, del resto va festeggiato il nuovo anno. Non lasciatevi tentare da jeans e sneakers, perché potrebbe essere l’occasione di indossare quell’abito comprato in un momento di shopping compulsivo e mai indossato perché troppo corto o troppo lungo, oppure appariscente. Quindi, bando agli indugi e pollice su a vestiti in tulle o volant magari nella tinta scarlatta tanto amata durante le feste. Agli eterni globetrotter La Freccia suggerisce mete innevate (da pagina 56): in valigia maglioni di cashmere o jacquard, da prediligere anche il velluto, tornato di moda nelle ultime collezioni. E, in pieno ski-style, piumino glam e moon boots in total white oppure silver. Che il conto alla rovescia abbia inizio. LF
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Capsule collection Home for the Holidays di LuisaViaRoma in collaborazione con Alberta Ferretti, Attico, Diego Dolcini, Emilio Pucci, Giuseppe di Morabito, Missoni, Marni, Moschino e Versace 35
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INCONTRO di Gaspare Baglio
Photo @IwanPalombi
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CHE NATALE!
DOPO CINQUE ANNI DI ASSENZA DALLE SCENE MUSICALI RITORNA RAFFAELLA CARRÀ CON IL CHRISTMAS ALBUM CHE NON PUÒ PROPRIO MANCARE SOTTO L’ALBERO
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è poco da fare: quando Raffaella Carrà sforna un nuovo progetto ha tutti i riflettori puntati. Ancora di più se la nuova avventura professionale è un disco in cui la strepitosa artista bolognese ricanta le più importanti e famose canzoni natalizie. Ed ecco Ogni volta che è Natale (Sony Music), lo scintillante album di una delle stelle più luminose dello showbiz italiano e internazionale. Perché non dimentichiamoci che super Raffa è amatissima in Spagna e in tutti i Paesi dell’America Latina. Basti pensare che, a ottobre, in quel di Roma, è stata insignita dall’ambasciata spagnola dell’onorificenza di Dama al Orden del Mérito Civil: «Amo la Spagna, è la mia seconda patria. È un Paese che ammiro profondamente. E gli spagnoli, quando mi incontrano, mi trattano come una di loro». Com’è nata l’idea di questo regalo di Natale? La Sony per quattro volte ha insistito perché facessi questo album. In realtà faccio musica e tv solo quando il mio intuito mi suggerisce di credere in un progetto. L’hanno presa per sfinimento? La quarta volta mi hanno detto che il repertorio c’era. Cosa fondamentale, perché trovare dei pezzi nuovi è difficilissimo. Così mi hanno mandato una quarantina di brani. A quel punto
ho chiesto se avevo libertà di scelta. Mi hanno risposto di sì. E cosa ha fatto, allora? Per prima cosa ho coinvolto il maestro Valeriano Chiaravalle, con cui ho lavorato in The Voice of Italy e Forte Forte Forte. Con lui ho un feeling particolare. Poi ho ascoltato tutti i brani e ho deciso che doveva essere un disco di Natale arcobaleno, da ballare, per vivere le festività con spiritualità, ma anche in allegria. Le sorprese? Ho inserito Halleluja, che non è una canzone natalizia, ma l’ho messa come augurio per uscire dal tunnel e vedere un po’ di luce. L’orchestra sinfonica accompagna me e le soprano Vittoriana De Amicis ed Erika Realino, che cantano divinamente. È un omaggio alla musica.
Ho inserito anche La Marimorena, una rumba popolare che si suona in Andalusia e a Barcellona. È venuto fuori un pezzo tutto da ballare. Ci sono anche i cosiddetti classici moderni, come Happy Xmas (War is over) di John Lennon... Ho fatto arrangiare il pezzo come un valzer lento, con la partecipazione del Piccolo coro dell’Antoniano. Ed è di una bellezza unica! In questo album mi ritrovo, in fondo, più per le idee che come interprete. E poi c’è l’atmosfera che volevo. E l'inedito Chi l’ha detto? È molto carino, semplice e divertente. Insomma, anche se sono sempre molto critica verso me stessa, questa volta devo dire che ho fatto un bel disco.
Abiti di Guillermo Mariotto per Gattinoni Couture 36
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Ma è vero che lei è una grande amante del viaggio in treno? Da quando ci sono le Frecce. Quando andavo a trovare mia nonna, in Romagna, facevo sette ore di treno, con cambi ad Ancona o a Falconara Marittima. Era molto faticoso. Adesso con il bello o il cattivo tempo il servizio è divino. Il personale è gentilissimo e si mangia pure molto bene nelle carrozze ristorante. Sono una fan del Frecciarossa. Che regalo vorrebbe fare ai nostri viaggiatori? Una bella Freccia fino a Matera. È una terra che, per la sua reputazione cinematografica e culturale, ospita una quantità enorme di turisti. Forza! Come passa le festività? Con i miei nipoti, anche se quando erano bambini mi divertivo molto di più. C’erano anche mio fratello e mia mamma. Man mano che la famiglia si assottiglia, il Natale si vive in modo diverso. Di solito facciamo un viaggio. I ricordi più belli legati al Natale? Da adulta, quando preparavo i regali per
AFTER AN ABSENCE OF 5 YEARS FROM THE MUSIC SCENE, RAFFAELLA CARRÀ IS BACK WITH A CHRISTMAS ALBUM THAT YOU DEFINITELY NEEDS TO FIND UNDER THE CHRISTMAS TREE
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here is no doubt about it: when Raffaella Carrà comes up with a new project, all the spotlights are on it. Even more so if the new professional adventure is a record, on which this sensational artist sings the most important and famous Christmas songs. And here it is: Ogni volta che è Natale, the dazzling album by one of the brightest stars of Italian and international showbiz. In fact, we must not forget that super Raffa is greatly loved in Spain and in all the Latin Americal countries. Suffice it to say that, in October, in Rome, she was honoured by the Spanish Embassy with the award of Dama al Orden del Mérito Civil: “I love Spain, it's my second homeland. It's a country I admire
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deeply. And when the Spanish people bump into me, they treat me like one of them.” How did the idea for this Christmas present come about? Sony had insisted four times that I make this album. In reality, I only make music and do TV when my intuition tells me I should believe in a project. Did they wear you down in the end? The fourth time they told me that there was already a repertoire. That's fundamental, because it's very difficult to find new pieces. So, they sent me about forty songs. At that point, I asked if I had any freedom of choice. They said yes. And then what did you do? First of all, I involved the maestro
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le tre bimbe di Gianni Boncompagni. Che allegria! C’era un albero di Natale grandissimo pieno di doni per loro. È bello regalare. E da bambina? A Bologna Babbo Natale portava i dolci. Mia mamma li comprava con la forma dei cibi che non mangiavamo, per farci capire che le vitamine erano in quegli alimenti lì. Ma sa qual era la vera magia per me? Quale? Quando la notte tra il 5 e il 6 gennaio aspettavamo la Befana. Ci lasciava tantissimi regali, una volta ero addirittura sicura di averla vista andare via attraverso la parete del tinello. Anche se mio padre non era con noi, le feste erano comunque bellissime.
Emiliano Chiaravalle. I had worked with him on The Voice of Italy and Forte Forte Forte. I had a special feeling with him. Then I listened to all the songs and decided that it needed to be a colourful Christmas record, to dance to and listen to throughout the festivities with spirituality but also with joy. What are the surprises? I have added Hallelujah, which is not a Christmas song, but I included it in hope of coming out of the tunnel and seeing some light. The symphony orchestra accompanies me and the sopranos, Vittoriana De Amicis and Erika Realino, who sing like angels. It is a tribute to music. I have also included La Marimorena, a popular rumba played in Andalusia and Barcelona. It turned out to be a great song to dance to. There are some modern classics, like Happy Xmas (War is over) by John Lennon... I had the song arranged as a slow waltz, with the participation of the Piccolo Coro Antoniano choir. It is incredibly beautiful! Deep down, I feel myself in this album, more for the ideas than as a performer. And then,
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the atmosphere I wanted is also there. What can you tell me about the yet to be released Chi l'ha detto? It is very pleasant, simple and fun. Even though I am always very critical about myself, I must say I have made a really nice record this time. Is it true that you are a great lover of travelling by train? Yes, ever since the Frecce have been around. When I used to go to see my grandmother in Romagna, it took me seven hours by train and I had to change at Ancona or Falconara Marittima. It was very tiring. Now, whatever the weather, the service is divine. The staff is very polite and the food in the restaurant car is good. I am a fan of the Frecciarossa. What gift would you like to give our travellers? A lovely Freccia train going to Matera. Thanks to its cinema and cultural reputation, it is a land that hosts a huge number of tourists. Come on! How are you going to spend the festive season? With my niece and nephew, although we had much more fun when they were children. My brother and my mother were also there. As the family grows smaller, you live Christmas in a different way. We usually go on a trip. What are your best memories of Christmas? As an adult, when I used to wrap up the presents for Gianni Boncompagni’s three little girls. It was such a joy! There was a huge Christmas tree full of presents for them. Giving gifts is lovely. And as a child? In Bologna, Santa Claus brought sweets and cakes. My mother bought them shaped like the foods that we did not eat, to make us believe that those foods contained vitamins. But do you know what I really found magical? What was that? The night between 5 and 6 January, when we waited for the Befana to come. She would leave us so many presents and I was once sure I saw her leaving through the dining room wall. Even though my father was not with us, the festive season was lovely.
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AL GIORNO
IN CLASSICAL TIME di Bruno Ployer
LA TRAVIATA SENZA TEMPO
La traviata in scena al Teatro Petruzzelli di Bari, per la regia di Hugo de Ana
IL CAPOLAVORO VERDIANO AL PETRUZZELLI DI BARI NELLA VERSIONE DI HUGO DE ANA, CON OMAGGIO AI DIPINTI DI DE NITTIS
«L
a traviata è una delle opere più rappresentate al mondo e per metterla in scena ancora una volta ci voleva un’idea particolare». Così Massimo Biscardi, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Petruzzelli, racconta come è nata l’edizione del capolavoro di Giuseppe Verdi in programma dal 19 al 30 dicembre per la regia di Hugo
de Ana e la direzione d’orchestra di Carlo Goldstein. È una nuova produzione che chiude la stagione 2018 del lirico di Bari. Racconta Biscardi: «Ci siamo ispirati all’opera di Giuseppe De Nittis, meraviglioso pittore pugliese di fine ’800 che ha operato prevalentemente a Parigi ma è nato a Barletta, dove infatti c’è la Pinacoteca De Nittis. Sono un amante 40
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della pittura, ho fatto vedere a De Ana qualche immagine delle sue tele sui salotti parigini e il regista se ne è subito innamorato. I costumi, i colori, le stoffe e le scene di questa Traviata prendono spunto dai dipinti dell’artista pugliese, che sono uno spaccato del mondo dell’alta borghesia parigina di quel tempo. Nel foyer del teatro ne sono esposti
del regista argentino la collocazione storica è spostata in avanti di qualche decennio, ma tutto sembra rifarsi alla tradizione. «Non ci sono particolari modernismi», puntualizza il sovrintendente. «A me piacciono sia le regie tradizionali che il teatro di regia (nel quale il regista è anche autore, potendo trasformare personaggi, ambientazione e senso dell’opera, ndr). Devono però essere fatti con intelligenza. Al Petruzzelli alterniamo con successo i due stili di regia, perché bisogna portare avanti il teatro ma sulle basi della grande tradizione, soprattutto quella italiana, che ha fatto scuola in tutto il mondo». La traviata è un’opera che alterna sapientemente scene e stati d’animo con la geniale teatralità di Giuseppe Verdi. Nel solo primo atto vediamo in sequenza una sfarzosa festa parigina, lo sbocciare improvviso dell’amore e la minacciosa
© Carlo Cofano
alcuni durante le rappresentazioni». Gli addetti ai lavori del Petruzzelli spiegano che dal punto di vista sartoriale la seconda metà dell’800 rappresenta uno dei periodi più difficili da riprodurre, sia per la complessità del taglio, sia per l’articolazione degli elementi decorativi presenti sugli abiti, così come per la tipologia dei tessuti da utilizzare. La scenografia prevede un elegante salone in stile Impero le cui due grandi pareti frontali sono parzialmente trasparenti, in modo che lo spettatore veda ciò che accade al di là delle pareti stesse. Il pubblico si trova di fronte a una controscena, con alcuni attori che recitano in silenzio mentre altri cantano. È una trovata registica spettacolare per commentare sul palcoscenico l’azione che si sta svolgendo. La traviata fu rappresentata per la prima volta alla Fenice di Venezia nel 1853, mentre in questo allestimento
Il sovrintendente e direttore artistico del Teatro Petruzzelli, Massimo Biscardi 41
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rivelazione della malattia fatale. Nel secondo il sentimento sembra appagato, ma le convenzioni sociali hanno la forza di schiacciarlo: l’abbandono apparentemente inspiegabile fa perdere la testa al giovane innamorato, che si sente tradito. Ultimo atto: la protagonista, colei che per la società ipocrita era la traviata, cioè la donna che aveva lasciato il retto percorso dell’onestà, è sola e disperata. Solo in punto di morte rivedrà l’amato Alfredo, accompagnato dal padre. Il motivo dell’abbandono è ormai chiaro e due generazioni di uomini rendono, commossi e attanagliati dai rimorsi, l’ultimo omaggio al generoso sacrificio della donna. La traviata ha insegnato loro cos’è davvero l’amore. Si tratta di una delle opere rimaste di più nel cuore del pubblico, «perché parla di sentimenti che viviamo continuamente. L’amore, il tradimento,
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del Petruzzelli. Entrambe hanno già una bella esperienza in questo ruolo. «Sono due grandi soprani, esperte e giovani allo stesso tempo. Giustamente il regista vuole attori e cantanti credibili anche fisicamente: Violetta è bella e giovane. Alfredo, il tenore, è giovane e ingenuo, mentre Germont padre, il baritono, non è vecchio, un quarantenne, uomo di mondo che la sa lunga e riesce a fare breccia nei sentimenti della donna. Proprio come richiede il dramma». Ad alzare il calice nel celebre brindisi del Libiamo, nella parte di Alfredo Germont cantano in alternanza lo squillante Luciano Ganci e Azer Zada, al suo debutto in questo personaggio. Il carismatico Giorgio Germont è interpretato da Vitaliy Bilyy, che proprio in tali vesti fece il suo ingresso nel mondo della lirica. Si alterna con Francesco Landolfi, uno specialista verdiano. LF
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la passione accompagnano la vita di tutti noi, quindi sono vicinissimi alla nostra sensibilità». Nell’opera, tratta dal romanzo La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio, Violetta è una mondana sinceramente innamorata del borghese Alfredo, con il quale convive. Il padre del ragazzo, Giorgio Germont, le chiede di lasciare Alfredo perché la loro relazione è socialmente sconveniente e rischia di rovinare il ragazzo e l’intera famiglia. Violetta, disperata e gravemente malata, accetta per amore e promette di non svelare i motivi della decisione. Biscardi ritiene che simili costrizioni familiari ci siano tuttora: «Hanno cambiato semplicemente abito, sono di altro tipo. Alcuni modi di agire e di pensare rimangono nel tempo, e il pubblico lo capisce bene». Due soprani interpretano la protagonista Violetta: la croata Lana Kos, che ha già cantato La traviata all’Arena di Verona con Hugo de Ana regista, si alternerà con Francesca Sassu, nata a Sassari e già conosciuta dal pubblico
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DE NITTIS STYLE U na pittura precisa, che racconta aneddoti, circostanze, arredi, abiti, persone comuni eppure significative. Attraverso la sua arte Giuseppe De Nittis fu un osservatore attento della vita parigina. E come spesso accade, da straniero comprese meglio di tanti artisti locali l’essenza della Ville Lumière e della sua borghesia, che portò sulla tela cogliendo l’attimo, come scattando una fotografia. De Nittis era un artista europeo: nato a Barletta nel 1846, sviluppò il suo stile a Napoli e Firenze, per poi trasferirsi
a Parigi. Lì dipinse, accostandosi all’Impressionismo, le sue opere più significative, che ci trasportano all’Opéra, al Bois de Boulogne, negli ippodromi di Longchamp e Auteuil, nei salotti, sulla Senna o davanti a una profumeria in un angolo caratteristico della città. Il pittore barlettano aveva l’occhio e il pennello capaci di catturare i dettagli di cui è fatta la vita quotidiana. Subì anche il fascino di Londra, dove tornò diverse volte, e dove dipinse Trafalgar Square, Charing Cross e altri scorci immersi in una luce grandiosa e misteriosa.
Giuseppe De Nittis, Figura di donna (1880) Museo Civico di Barletta, Collezione De Nittis
Morì a soli 38 anni a Saint-GermainEn-Laye, non distante da Parigi. Nella città natale, in Puglia, la Pinacoteca accoglie la collezione di De Nittis donata dalla moglie Léontine Gruvelle, che fu anche sua modella in molti dipinti. L’esposizione permanente comprende 146 quadri, 65 disegni di differenti tipologie, libri e un epistolario. L’insieme è al secondo piano di Palazzo Marra, sede del Museo Civico, oggi in un nuovo allestimento ordinato per tematiche e affinità. LF B.P. barlettamusei.it
Un bozzetto dei costumi della Traviata di Hugo de Ana, ispirati ai dipinti di De Nittis
IL TEATRO MARGHERITA
Rinasce il Teatro Margherita, a eguale distanza tra il Piccinni e il famoso Petruzzelli, in un simbolico triangolo culturale della città di Bari. Il Margherita è sul mare: sorge su una piattaforma che sovrasta il borgo antico e l’avamposto della Bari murattiana, corso Vittorio Emanuele. È il primo edificio realizzato nel capoluogo pugliese in cemento armato e unico teatro in Europa per la particolare costruzione su palafitte. Tra il 1943 e il ’46 viene occupato dall’esercito angloamericano, diventando uno spazio per le attività ricreative dei soldati, il Garrison Theatre. Dopo la Seconda guerra mondiale è trasformato in cinema, fino al 1980, data della sua chiusura. Passati 30 anni, oggi risplende il Margherita, con il suo color rosso mattone tenue e lo stile liberty con decorazioni del ’900, mascheroni, stemmi e putti a impreziosirlo. Un hub polifunzionale, incubatore delle arti e protagonista di fermenti culturali internazionali che racconterà le eccellenze della Puglia e del Mediterraneo, accogliendo anche eventi, mostre (come Van Gogh Alive - The Experience, fino al 10 febbraio 2019), libri e performance musicali. N.D.
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LA MUSICA È DI
TUTTI
SUL FRECCIAROSSA CON ALVISE CASELLATI, DIRETTORE D’ORCHESTRA PADOVANO IMPEGNATO IN ITALIA E ALL’ESTERO PER AVVICINARE LA CLASSICA AI GIOVANI
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l treno è un po’ la mia seconda casa, se non ci salgo mi manca. È comodo e veloce, a bordo si lavora e si studia, lo preferisco a qualsiasi altro mezzo». A parlare è Alvise Casellati, direttore d’orchestra, un uomo profondo, nato a Padova, dove torna spesso, appunto, in treno. Figlio di avvocati, in una famiglia dove la musica è sempre stata protagonista. «Alvise è un nome molto veneziano, conosciuto nell’opera La Gioconda di Ponchielli», aggiunge. Dove nasce la sua passione per la musica? Dalla mia famiglia, nella casa di campagna di Adria, mia nonna era pianista professionista e mio nonno ingegnere ma anche violinista, direttore di coro e compositore. Entravi e trovavi tre pianoforti, è stato naturale appassionarsi alla musica. Mio nonno era amico della famiglia Wagner. Ha mantenuto la tradizione di famiglia. La pecora bianca, unico in famiglia ad aver intrapreso un percorso professionale nella musica. Ho cominciato da bambino giocando con quei pianoforti, d’altronde in tedesco suonare si dice “spielen” e in francese “jouer”. Nella mia famiglia la musica è sempre stato diletto. È tradizione per noi avere una laurea e un diploma in uno strumento musicale. Perché ha scelto la direzione d’orchestra?
Avrei voluto studiare pianoforte, ma ho fatto violino, appassionandomi, tanto che il mio maestro spingeva perché diventassi solista. In realtà la scintilla è scoccata negli studi di armonia. Per la prima volta ho esaminato una partitura e capito che la mia vocazione era dirigere. È un lavoro che parte dall’analisi, poi c’è il gesto, la comunicazione all’orchestra. Ma è fondamentale entrare nella testa del compositore e capire perché ha scritto quelle note. Come in un testo giuridico, ogni nota ha un preciso significato, soprattutto se ti confronti con geni come Rossini, Verdi, Puccini, Donizetti. Il nonno direttore d’orchestra l’ha ispirata? Avevo cinque o sei anni ed ero in platea per il suo concerto di addio alla musica, lui dirigeva e mia nonna era solista al pianoforte. Mendelssohn, me lo ricordo come fosse ieri. Quali compositori ama di più? Mi sento vicino a Rossini, Verdi e Puccini, riesco a entrare. Del sinfonico Beethoven, Cajkovskij, Brahms, mi innamoro ogni volta. Adesso vorrei cominciare con Mahler, c’è così tanto da fare. Lei viaggia spesso e in tutto il mondo, ma è sempre lineare e concentrato. Una vita a cui bisogna essere predisposti, io sono internazionale nello spirito, dal 1998 ho vissuto all’estero, sono tornato in Italia nel 45
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2012 per dirigere. Ho conosciuto culture diverse e trovato ispirazioni soprattutto a New York, dove ci si confronta sugli stessi temi con persone che arrivano dal Brasile, dalla Cina, dall’Africa, con mentalità aperte. Che rapporto ha con i musicisti che dirige? I musicisti sono il nostro strumento, un direttore deve dare loro un’idea, spiegare il proprio filo logico, dire dove vuole arrivare e implementare l’interpretazione. È un mondo dove si lavora molto, dove serve una concentrazione che non lascia spazio a nient’altro. Nel dirigere c’è molta tecnica, un’esigenza di chiarezza nel gesto che deve essere essenziale, quando diventa spettacolo non è sincero. Kleiberg era un esempio di questo, interveniva solo nei momenti cruciali. Il frac è comodo o no? Diciamo piuttosto caldo o meno caldo (sorride, ndr), soprattutto d’estate, anche se oggi si vede di tutto. Io che lo indosso sono quasi un’eccezione. I direttori vengono vestiti dagli stilisti, come gli attori all’Oscar? A volte succede, i miei frac però li compro da Brooks Brothers. A proposito di New York, lei ha portato l’opera italiana a Central Park. Il pubblico ha avuto un cambio generazionale, la musica pop ha preso molto piede, oggi conta il marketing della musica classica per avvicinare la gente. L’idea che un’opera duri tre ore fa paura, in realtà chi poi va a teatro rimane incollato. A dispetto di quanto diceva Toscanini – «fuori dal teatro, all’aperto, si può solo giocare a bocce» – abbiamo portato la musica operistica a Central Park proprio per far innamorare le persone. Mi sono chiesto cosa potessi fare io per la musica ed è nato il progetto Opera italiana is in the air, perché ascoltare di persona, stupirsi per la potenza della voce dei cantanti, per il suono dell’orchestra, è un’emozione che tutti devono conoscere. I cantanti e i musicisti sono giovani, cosicché il pubblico veda che non è musica dei
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nonni, vecchia e superata, ma fatta da coetanei. Il prossimo concerto sarà il 1° luglio 2019 a Miami. Dedicato ai giovani anche un progetto in collaborazione con il Petruzzelli di Bari. Un progetto stupendo, scrivere un’opera apposta per far divertire i più piccoli. Un compositore contemporaneo, Nicola Scardicchio, e una librettista e regista, Maria Grazia Pani, hanno composto Il gatto con gli stivali. Costumi splendidi per un’opera vista da 20mila ragazzi dai sei ai 18 anni, da tutte le scuole della Puglia, che hanno reagito con un entusiasmo incredibile. Ragazzi che tornati a casa si ricorderanno che andare a teatro significa divertirsi. Mi auguro che progetti così possano contribuire a portare la musica al livello che merita. C’è un legame tra musica classica e cucina? Molti riferimenti, in diverse opere il cibo è presente con un suo ruolo specifico, basti pensare a Gioachino
Rossini: si è ritirato a 37 anni, dopo il Guglielmo Tell, ed è diventato chef. A dicembre sarà in Cina con la sinfonica di Xian, poi al Maggio Musicale Fiorentino per il Don Pasquale di Donizetti e ancora all’estero… Valigia sempre pronta per portare il massimo di noi stessi e della bellezza della nostra musica al pubblico di Padova o Pechino, con lo stesso entusiasmo. Il messaggio più importante è: mai chiudere i teatri, altrimenti si ritorna al Medioevo. In ogni momento la musica compensa il nostro stato d’animo, perché la cultura è l’unico modo per crescere come popolo. Il suo luogo del cuore? Potrei dire Padova, ma è Venezia, la città con il teatro che mi ha cambiato la vita. Ho debuttato alla Fenice per un concreto in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Di cosa si sente orgoglioso? Essere nato nel Paese dell’Opera e
poterla portare in giro per il mondo. Qual è il profumo della sua infanzia? La Calabria. Le estati da mio nonno a Palizzi, nel profondo sud della costa jonica. I profumi e l’attaccamento alla terra. Quando si ripartiva dopo tre mesi per tornare al nord, il distacco era doloroso, forse perché era difficile arrivarci e ritornarci, non era detto che sarebbe accaduto di nuovo. E poi le persone, c’era un calore umano incredibile. Cos’è la musica? Una medicina, ciò di cui abbiamo bisogno in quel preciso momento. Fare musica è un privilegio che ti consente di svegliarti la mattina con il sorriso per il lavoro che ti attende. Due cose spingono l’uomo: la scienza e l’arte, e noi facciamo una di queste. alvisecasellati.com operaitalianaisintheair.com Alvise M. Casellati alvisecasellati
Da sinistra, il direttore d’orchestra Alvise Casellati, il giornalista Andrea Radic e il capotreno Salvatore L., a pochi viaggi dalla pensione 46
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© Corrado Maria Falsini
di Cecilia Morrico
Il lago dei cigni, allestimento Aldo Butti, Teatro dell'Opera di Roma
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LA NUOVA STAGIONE DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA RACCONTATA DA ELEONORA ABBAGNATO
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uio ancora in sala, iniziano le prime note dell’orchestra e una figura di donna avanza elegante sul palco. Raccoglie dei fiori, colpita in particolare da uno bianco un
attimo prima di essere tramutata in cigno, e l’incanto ha inizio. Con questo prologo si alza il sipario il 28 dicembre al Teatro Costanzi, a pochi passi dalla stazione Termini: in scena Il lago dei cigni, «il balletto dei balletti», secondo Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra National di Parigi e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Una vita dedicata alla danza. In giacca e con il sorriso sulle labbra, spiega la nuova stagione capitolina nata con la volontà «di valorizzare la cultura del balletto in Italia con titoli di qualità.
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Come negli ultimi tre calendari, anche in questo proponiamo una programmazione bilanciata tra repertorio classico e neoclassico, e un’apertura verso il linguaggio più contemporaneo. Dal mio arrivo, nel 2015, abbiamo puntato subito sui nostri talenti, mettendoli in luce, e continuiamo a farlo con titoli sempre più complessi e nuove creazioni. Inauguriamo la stagione con Cajkovskij, per la coreografia di Benjamin Pech, che dall’Opéra di Parigi oggi è mio stretto collaboratore qui a Roma. Si esibiranno la nostra étoile Alessandra Amato, i primi
© Yasuko Kageyama
ballerini Susanna Salvi e Claudio Cocino, i nostri solisti insieme allo splendido corpo di ballo». Non mancano poi gli ospiti internazionali: «Dal Teatro Bol’šoj di Mosca i principal dancer, Anna Nikulina e Semyon Chudin, dall’Opéra di Parigi Germain Louvet sempre nel Lago dei cigni. Dopo questo inizio scintillante sarà con noi un altro talento del panorama ballettistico mondiale, Jirí Bubenícek, a cui abbiamo affidato la creazione coreografica di Carmen, con scene e luci di Gianni Carluccio e con Amar Ramasar principal dancer del New York City Ballet. A Philip Glass, genio indiscusso dei nostri tempi, dedichiamo una serata speciale con le coreografie di Benjamin Millepied, Sébastien Bertaud e Jerome Robbins», prosegue la Abbagnato. «Avremo un altro ritorno graditissimo con Angelin Preljocaj e la sua Blanche Neige, balletto narrativo affascinante e travolgente con i costumi di Jean-Paul Gaultier. Chiudiamo la stagione con la ripresa del gioioso Don Chisciotte di Laurent Hilaire, ispirato alla versione originale per l’American Ballet Theatre di Mikhail Baryshnikov, con Evgenia Obraztsova, principal dancer del Teatro Bol’šoj, e Isaac Hernández, lead principal all’English National Ballet, vincitore quest’anno del prestigioso Premio Benois della danza proprio per la sua interpretazione di Basilio in questa versione». Anche la direttrice salirà sul palco, a marzo 2019: «Ho deciso di ballare Nuit blanche, la creazione del giovane talentuoso Sébastien Bertaud, insieme a un partner d’eccezione come Friedemann Vogel, perché credo nelle nuove generazioni e nelle loro fresche proposte. Bertaud, oltre a essere sujet all’Opéra, ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi e nel 2017 ha creato l'opera
Eleonora Abbagnato, étoile dell'Opéra National di Parigi, è direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma
Renaissance per le étoile e il corpo di ballo parigino, con i costumi di Olivier Rousteing per la maison Balmain». E riguardo agli abiti proprio per la sua esibizione, Eleonora Abbagnato indosserà le creazioni fatte appositamente per lei da Maria Grazia Chiuri della casa di moda Dior che, insieme a Jean-Paul Gaultier per la Blanche Neige, confermano il connubio di eleganza tra danza e fashion. In chiusura, un pensiero va alle nuove generazioni e a come avvicinarle al teatro. «Devo dire che il nostro pubblico è molto eterogeneo. Dal mio arrivo abbiamo avuto un incremento significativo di presenze con una importante crescita di giovani. Un insieme di cose ci
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hanno portato a questi risultati: una buona programmazione del repertorio classico con i nostri ballerini e con guest di livello internazionale, come Marianela Nuñez, per esempio, che abbiamo avuto lo scorso settembre per La bella addormentata; il coinvolgimento di nuovi coreografi, per la prima volta a Roma, per i Trittici contemporanei e il progetto I coreografi, i ballerini e noi, e una vantaggiosa politica dei prezzi under 26», conclude. Grandi nomi, tante iniziative e strategie di marketing, ma alla base lo studio e la passione che solo la magia del palco e l’incanto della musica possono trasmettere. LF
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TREND di Gaspare Baglio e Cecilia Morrico
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e non c’è un film con Boldi sul grande schermo, il Natale non si può definire tale. Ed ecco che dal 13 dicembre arriva Amici come prima che, dopo 13 anni, riunisce la coppia comica dagli incassi milionari Boldi-De Sica. Alla scoperta di come passa le festività il "cipollino" che fa base a Milano. L’appuntamento di dicembre? Amici come prima, che non è un cinepanettone, ma una commedia molto interessante, carina e ben raccontata, girata da Christian De Sica e scritta da Fausto Brizzi. È ambientata proprio a Milano e ricorda un po’ gli anni ’80 di Yuppies. Cosa c’è di nuovo nel tuo lavoro? In questo film non ci sono gag. I tempi sono cambiati e con loro il modo di girare. E poi l’aspettativa di rivedere me e Christian insieme è talmente alta che abbiamo voluto presentarci al pubblico in una veste nuova. Parlando delle Feste, come le trascorri quest’anno? Come tutti gli anni: lavorando. A eccezione del giorno di Natale, sono abituato ad andare a salutare il pubblico nei cinema d’Italia.
© Loris T. Zambelli
MASSIMO BOLDI
NATALE A CASA DI…
Com’è la tua tavola della Vigilia? E quella del pranzo di Natale? Con l’avvento della cucina in tv, anche le cene tradizionali diventano una sfida: chi prepara vuole mettersi alla prova con guarnizioni e rivisitazioni. Io sono per i cappelletti in brodo e il tacchino o il cappone ripieno. Proprio alla milanese. Anche se, in realtà, i nostri banchetti natalizi sono un po’ un misto: mia moglie Marisa era napoletana e c’era sempre una “guerra” tra le tipicità meneghine e quelle partenopee, tra risotto, cotoletta, pesce e friarielli. Le mie figlie, quindi, cercano di proseguire questo connubio. La tradizione che non può mancare? L’albero di Natale. Porta allegria, serenità e sincerità, e me lo godo davanti al camino con i miei nipotini. Il presepe non è mai stato un mio pallino. E poi il panettone artigianale di Gatullo, la pasticceria dei milanesi. Quando ero piccolo, invece, la mia mamma mi faceva la polenta con il latte, un cibo povero ma buonissimo. Il regalo più bello e quello più brutto trovato sotto l’albero? Il più bello è stato l’annuncio della nascita di mia figlia Micaela, la primogenita. Il più brutto la perdita di mia moglie. 52
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Il 25 dicembre sera: cinema o teatro? Cinema, ma anche il 24 e il 26. Appuntamenti previsti nel 2019? Bella domanda! Mi sono reso conto di avere un pubblico trasversale, dai cinque ai 90 anni. Sono molto amato da Nord a Sud, anche dagli extracomunitari. Sono contento: il mio lavoro mi ha messo nella condizione di essere simpaticamente accettato. E sono attivo pure sui social! Nell’anno nuovo farò sicuramente cinema, perché lo amo, ma ho in serbo una bella sorpresa.
REGIONE CHE VAI, USANZA CHE TROVI: MILANO E NAPOLI A CONFRONTO. LE TRADIZIONI DELLE FESTE SECONDO DUE BIG DELLO SPETTACOLO
© Gianmarco Chieregato
SERENA AUTIERI
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l Natale di Serena Autieri è in famiglia, con Eduardo De Filippo in sottofondo. L’infaticabile, e tradizionalissima, artista partenopea è al Teatro Augusteo di Napoli dal 7 al 16 dicembre con una nuova rappresentazione de #La Sciantosa, uno scintillante one woman show. L’appuntamento di dicembre? #La Sciantosa all'Augusteo di Napoli. È uno spettacolo che nasce circa sei anni fa e vuole raccontare un’epoca che apparentemente non esiste più, ma che grazie alla figura di Elvira Donnarumma è ancora attuale. La storia di questa donna con le meravigliose canzoni del panorama napoletano, di grandi autori come Salvatore Gambardella ed Ernesto Tagliaferri. Cosa c’è di nuovo nel tuo lavoro? Soprattutto la forza di raccontare le similitudini con il mondo di oggi. Per questo abbiamo aggiunto l’hashtag, perché la sciantosa è ciò che ora chiamiamo influencer, una Chiara Ferragni di inizio ’900. Parlando delle Feste, come le trascorri quest’anno? A casa, per me Natale è sinonimo di tradizione e famiglia. Come credente seguo i valori cattolici. Con mia figlia Giulia abbiamo già iniziato il presepe, lo facciamo a mano con carta, cartone e forme di pane, è un modo per raccontarle la storia di Gesù. Com’è la tua tavola della Vigilia? E quella del pranzo di Natale? La sera rigorosamente pesce. Trionfa la tradizione napoletana con spaghetti alle vongole e pesce al forno, immancabili il capitone e il baccalà fritto. Facciamo anche la classica insalata di rinforzo con cavolfiore bianco e sottaceti. Il mio 25 invece è più romano-umbro, perché mia suocera (di Spoleto, ndr) prepara i cappelletti fatti a mano e il bollito di carne. La tradizione che non può mancare? La pastiera. Prima la preparava mia madre, ma dall’anno scorso spetta a me. Sia a Natale che a Pasqua è un
must, insieme agli struffoli: palline fritte ricoperte con miele e zuccherini colorati. Il regalo più bello e quello più brutto trovato sotto l’albero? Il più bello è l’arrivo di un bambino, ultimamente c’è sempre un’amica o un cugino che dà questo annuncio. Quest’anno la moglie di mio fratello dovrebbe partorire proprio sotto le Feste. Più brutto non saprei, perché comunque un regalo è sempre un pensiero che qualcuno ti dedica. Il 25 dicembre sera: cinema o teatro? Anche quest’anno lavoro il 26 (al Sistina con Rugantino, ndr) quindi il 24 e 25 resto a casa. Mi piace leggere una fiaba a mia figlia, guardare con lei un film della Disney o un classico di Eduardo De Filippo, come nei miei ricordi d’infanzia: il Natale a casa dei nonni con la voce di Eduardo in sottofondo. Appuntamenti previsti nel 2019? 53
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Un passo dal cielo, una fiction per Rai1 girata tra Roma e il Trentino Alto Adige. In onda tra gennaio e marzo, ancora non c’è una data sicura, stiamo finendo le riprese.
TREND di Ilaria Danesi [The New's Room]
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© pogonici/AdobeStock
MI COSTI?
VIAGGI, ACQUISTI ONLINE E L’IMMANCABILE PRANZO IN FAMIGLIA: QUANTO E COME SPENDONO GLI ITALIANI PER LE FESTE
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dicembre arrivano le feste più attese dell’anno, quelle per cui il countdown parte da lontano e la famiglia si riunisce tra il luccichio di carte regalo, alberi addobbati e tavole imbandite. E per cui, normalmente, non si bada a spese. O quasi. Secondo i dati raccolti da Codacons, l'esborso complessivo del periodo natalizio ha raggiunto nel 2017 la cifra di circa 10 miliardi di euro, contando
anche regali, addobbi per la casa, spese alimentari, svago e tutto quel che rientra nel paniere delle Feste. Un dato ancora molto lontano dai consumi pre-crisi (18 i miliardi di spesa nel medesimo periodo del 2007), che segna tuttavia un incoraggiante aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente e posiziona l’Italia al terzo posto nella classifica europea, dietro solo a Gran Bretagna e Spagna: 528 euro l’esborso medio di una famiglia 54
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italiana (pari a 166 euro pro capite), il 19% in più rispetto alla media continentale ferma a 445 euro (ultima è la Polonia, con 258 euro a famiglia). Ma cosa comprano gli italiani per le feste? L’indagine Codacons ha rilevato un incremento delle spese per viaggi, settore alimentare e divertimenti. L’apprensione per gli attentati terroristici, che ha a lungo frenato il turismo internazionale, sembra scemata, e gli italiani hanno ripreso
nel 2017 gli italiani hanno trovato sotto l’albero soprattutto libri, cosmetici, giocattoli, abbigliamento e accessori e tanto hi-tech, settore sempre più in crescita. I doni di Natale rimangono insomma un must della stagione secondo un’indagine Coldiretti nel 2017 appena il 18% degli intervistati non ne ha fatti - suscettibile semmai di qualche variazione in termini di trend e modalità d’acquisto. Quello passato è stato l’anno dello shopping on line, da cui proviene un regalo su tre, complici la vasta possibilità di scelta, il risparmio di tempo e, spesso e volentieri, i prezzi decisamente concorrenziali. Gli italiani seguono l’onda, sempre più propensi ad affidarsi a grandi e piccoli e-commerce per i propri acquisti. Si registrano anche altre tendenze: secondo un’indagine di Federconsumatori sono in molti a optare per regali da sperimentare, come corsi di cucina, itinerari enogastronomici, pacchetti esperienziali; o per regali fai da te, come piccole creazioni personalizzate. Spazio al riciclo, sicuramente utile in periodo di crisi, ma anche etico e molto di moda.
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a viaggiare, spendendo fino al 24% del budget complessivo (+7% rispetto al 2016). Simile, e sempre ingente, l'esborso per tutto quel che riguarda il cibo: 25% del totale (+2,8%), per un volume di affari di 2,9 miliardi di euro. Pandori, panettoni, spumanti e alimenti vari finiscono sulle tavole imbandite per il pranzo di Natale e la cena della Vigilia, momenti di convivialità irrinunciabili per la maggior parte delle famiglie. L’enogastronomia è una coccola non solo per sé ma anche da regalare, e il cibo è una delle scelte principali per quanto riguarda i famosi doni che rappresentano ogni anno la voce più importante di spesa. Nel 2017 la spesa per gli acquisti destinati a parenti e amici si è attestata al 39% del totale, in linea con gli anni precedenti, e sembra destinata a salire, almeno secondo la primissima fotografia statistica del 2018: secondo Coldiretti, la spesa per i regali crescerà quest’anno di circa quattro punti percentuali, mentre si afferma sempre più la tendenza ad anticipare gli acquisti a novembre e a scegliere regali utili. Ma oltre alle classiche ceste e agli altri regali golosi,
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Resistono le spese per gli addobbi che però, secondo Codacons, nel 2017 sono state meno sostenute che in passato (-3%): per molti diventa meglio riutilizzare stelle e ghirlande dall’anno passato e concentrarsi sul pranzo delle Feste e sui regali. Forse a causa di un lieve aumento dei prezzi medi (4,2%), gli italiani hanno riscoperto anche qui la creatività, usando stoffa, legno, pigne e altri materiali per abbellire casa. Pure in calo, non passano mai di moda i simboli del Natale, albero e presepe: l’abete è entrato nelle case di 21 milioni di famiglie, che anche nel 2017 hanno scelto per il 65% il sintetico, più comodo, economico e riciclabile, mentre oltre una famiglia su due (52%) ha portato avanti la tradizione della natività. Il trend generale sembra essere quello di spese più oculate e mirate del passato, ma senza rinunciare al bello delle Feste. Non servono d’altronde statistiche per sapere che durante le vacanze ci si lascia andare a qualche acquisto in più, soprattutto in onore della tradizione e del tempo da passare insieme. Un pizzico di consumismo, ma soprattutto psicologia della festa: se no, che Natale è? LF
BOLZANO 2 8 A DAY
WINTER TRAVEL di Gaspare Baglio
gasparebaglio
Photo Davide Grotta/IDM
DREAMING
SOUTH TYROL
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TOUR NEI MERAVIGLIOSI LUOGHI DELL’ALTA VAL VENOSTA, PER TRASCORRERE LE FESTIVITÀ TRA NEVE, MERCATINI, SUGGESTIVI BORGHI E DELIZIOSI MANICARETTI
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ome raggiungere la magia del Natale? Basta salire a bordo di un Frecciargento o un treno regionale diretto a Bolzano, città simbolo dell’incontro fra i Paesi del Mediterraneo e l’Europa centrale, vera bellezza del Sud Tirolo. I tesori bolzanini sono tanti: dal Duomo gotico, dedicato a Maria Assunta, alla piazza intitolata al poeta musico medievale Walther von der Vogelweide, passando per il celeberrimo mercatino di Natale che, fino al 6 gennaio, fa immergere turisti (e non) nella più classica 56
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atmosfera delle feste, con prodotti di artigianato e prelibatezze tipiche locali. L’Alto Adige, però, non inizia e finisce a Bolzano, i dintorni offrono meraviglie altrettanto imperdibili. Non è un caso che la Südtirol Film Commission abbia avuto un vero e proprio boom di richieste per ambientare pellicole in questi paesaggi. Tra i tanti splendori della zona, emblematico il Lago di Resia (2), il più grande altoatesino, nel Comune di Curon Venosta. Durante la costruzione del bacino, nel 1950, è stata allagata tutta la zona:
ON TOUR IN THE MARVELLOUS LOCATIONS IN THE ALTA VAL VENOSTA, TO SPEND THE HOLIDAYS WITH SNOW, CHRISTMAS MARKETS, PICTURESQUE TOWNS AND DELICIOUS DELICACIES
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l’unica testimonianza del passato rimane il fiabesco campanile di epoca romanica, che emerge dalle acque davanti alle maestose e selvagge montagne della Vallelunga. Da non perdere, poi, il Lago naturale di San Valentino, meta prediletta dai pattinatori su ghiaccio, con vista sul massiccio dell’Ortles. Resia, a 1.508 metri di altezza, è il passaggio diretto tra il Tirolo austriaco e l’Alto Adige, che offre tantissime escursioni al confine con Austria e Svizzera, come quella allo sbarramento difensivo del
Pian dei Morti. Un blocco unico nel suo genere per la presenza dei denti di drago, ostacoli in ferro e calcestruzzo capaci di fermare l’avanzare dei carri armati. A duemila metri di altitudine, tra l’aria pulita e i bunker della Seconda guerra mondiale, è possibile assaggiare l’acqua incontaminata della sorgente che va dritta fino al Mar Nero. Da Resia a Vallelunga vale una visita la casa sui generis dello scultore Othmar Prenner, che ha trasformato la sua abitazione 57
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ow can one find the magic of Christmas? Just climb on board a Frecciargento or regional train to Bolzano, the city which is a symbol of the meeting between the Mediterranean countries and Central Europe, and a real beauty of South Tyrol. There are numerous treasures in Bolzano: from the Gothic cathedral dedicated to our Lady of the Assumption, to the piazza named after the medieval poet-musician, Walther von der Vogelweide, and including the muchcelebrated Christmas market which, until 6 January, immerses tourists (and others) in the most classic atmosphere of the holidays, with hand-made products and typical local delicacies. But Alto Adige does not finish at Bolzano, the surrounding areas offer equally unmissable marvels. It is no coincidence that the Südtirol Film Commission has had a real boom in requests to set films in this landscape. Amongst the many splendours of the area, Lago di Resia (2) in the municipality of Curon Venosta, the largest in the region, is emblematic. During the construction of the reservoir the entire area was flooded: the only remaining witness of the past is the fairy-tale Romanesque bell tower, which rises out the waters in front of the majestic and wild mountains of the Vallelunga. You should then not miss the natural lake of San Valentino, which is a favoured destination of ice skaters, with views of the Ortler Range. Resia, at 1,508 metres altitude, is a direct pass between the Austrian Tyrol and Alto Adige; it offers a large number of excursions along the Austrian and Swiss borders, such as the
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2 in un sogno architettonico con vista mozzafiato. Si può chiedere di lui ai passanti e, se si è fortunati, aprirà le porte del suo alloggio. Per restare in tema di stravaganze, basta andare nel paesino montanaro di Tarces per trovarsi davanti un posto insolito: il Bunker 23. Costruito a difesa del confine durante il conflitto, è stato acquistato e trasformato in galleria d’arte dall’ex alpino Benny von Spinn, che ha così valorizzato le creazioni di artisti venostani, svizzeri e austriaci. Simpatica l’idea di un camper, conficcato tra le mura dello stabile, che in realtà è una camera da letto. Nel periodo natalizio (e non solo) non può mancare l’aspetto spirituale e culturale del viaggio. A Burgusio, la suggestiva e austera
abbazia benedettina di Marienberg (3) nasconde inaspettate sorprese: un roseto con specie rarissime, una biblioteca enorme e modernissima, la Cappella di Sant’Egidio, sorta sulla precedente dedicata alla Vergine, e l’antica chiesa romanica a tre navate mutata secondo il gusto barocco a metà del ’600. Da visitare anche la splendida Glorenza, la più piccola città del Tirolo e d’Italia, la cui cinta muraria medievale è perfettamente conservata. I portici, le tre possenti porte turrite, i palazzi eleganti e i vicoli stretti la rendono un gioiello storico. Dal 7 al 9 dicembre il centro si anima con il mercatino dell’Avvento: luci, profumi e suoni in un ambiente genuino impregnato dell’atmosfera natalizia e lontano dal trambusto quotidiano. Qui bisogna assolutamente
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assaggiare il favoloso pane alle pere. Dopo il soggiorno glorenzino è d’obbligo uno stop a Lasa, ridente paesino attraversato da un acquedotto storico sopraelevato e famoso per il marmo estratto dalle Alpi della Val Venosta grazie alle cave di Jenn e dell’Acqua Bianca. Gli amanti dello sport non possono prescindere dal Passo dello Stelvio (1), con piste e stazioni sciistiche che partono dai 2.700 metri e arrivano ai 3.450 del Monte Cristallo. Last but not least, in tutto il Sudtirolo, la cucina sopraffina: dai formaggi di malga al vino fino ai canederli, passando per le mele e le prelibatezze dolciarie come il cuore di castagna. Qui il Natale è un sogno, dal quale non ci si vorrebbe mai svegliare. LF venosta.net
one to the defensive lines in Pian dei Morti. It is a block that is unique because of the presence of dragons' teeth, iron and cement obstacles capable of stopping tanks. At 2,000 metres, with the clean air and Second World War bunkers, you can drink the unpolluted waters of the spring that flows straight to the Black Sea. Between Resia to Vallelunga it is worth visiting the unique house of the sculptor Othmar Prenner, who has transformed his home into an architectural dream with a breathtaking view. You can ask passers-by about him and, if you are fortunate, he will open up the doors of his home. Sticking to extravagant places, just visit the mountain village of Tarces to find yourself faced by an unusual place: Bunker 23. Built to defend the border during the conflict, it was bought and transformed into an art gallery by the former mountain soldier Benny von Spinn to showcase the best of the creations of Venosta, Swiss an Austrian artists. The camping van nestled in the stable walls, which is actually a bedroom, is a lovely idea. At Christmas the spiritual and cultural element of the trip cannot be missed. In Burgusio, the evocative and austere Benedictine monastery of Marienberg (3) hides some unexpected surprises: a rose garden with very rare species, a huge and very modern library, the Chapel of Sant’Egidio, rising over a previous one
dedicated to the Virgin Mary, and the ancient, triple-nave Romanesque church which was updated to suit Baroque tastes in the middle of the 17th century. Also worth visiting is the splendid Glurns, the smallest city in the Tyrol and in the whole of Italy, whose medieval walls are perfectly preserved. The porticos, the three imposing turreted gates, the elegant palaces and the narrow alleyways make it a historical jewel. From 7 to 9 December the centre is enlivened with the Advent market: lights, smells and sounds in a genuine atmosphere which is full of the feel of Christmas and far from the daily rush. Here you simply must try the fabulous pear bread. After stopping off at Glurns, you must should also visit Lasa, the delightful village that is crossed by an historic, raised aqueduct which is famous for the marble extracted from the Val Venosta Alps by the Jenn and Acqua Bianca mines. Sports fans should not miss the Stelvio Pass (1), with slopes and skiing resorts that start from 2,700 metres and reach 3,450 on Monte Cristallo. Last but not least, the food throughout the South Tyrol is exquisite: from Alpine cheese to wine and canederli dumplings, and also apples and sweet delicacies like chestnut hearts. Christmas in South Tyrol is like a dream, from which you never want to wake up. LF
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UN POSTO DA FILM
IDM Film Fund & Commission è il referente per il sostegno alle produzioni audiovisive in Alto Adige. Dal 2010, gestisce il fondo che la Provincia autonoma di Bolzano dedica alla produzione e preproduzione di film, documentari e serie tv realizzati sul territorio. Moltissime le location che fanno da sfondo a importanti pellicole: da Solo: A Star Wars Story a Il principe abusivo di Alessandro Siani, da La migliore offerta di Tornatore al vincitore del David di Donatello 2018, La ragazza nella nebbia, e il film di questo Natale La Befana vien di notte, di Michele Soavi. idm-suedtirol.com/film
A PLACE WORTHY OF A FILM SET The IDM Film Fund & Commission is the body that decides on supporting audiovisual productions in the Alto Adige. Since 2010 it has managed the fund that the autonomous province of Bolzano dedicates to the production and pre-production of films, documentaries and TV series in the area. There are a lot of locations that provide the background to important films: from Solo: A Star Wars Story to The Swindler Prince by Alessandro Siani, from Tornatore's The Best Offer to the winner of the 2018 David di Donatello The Girl in the Fog and the film of this Christmas La Befana vien di notte, by Michele Soavi.
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© Liubomir Asenov/Red Bull Content Pool
di Flavio Scheggi
ON THE SNOW WITH ROLAND FISCHNALLER L’ATLETA ALTOATESINO, 38 ANNI E CINQUE OLIMPIADI ALLE SPALLE, STA PER INAUGURARE LA SUA 19ESIMA STAGIONE DA PROFESSIONISTA
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l giorno di Ferragosto mi sono alzato alle 4:30 di mattina e ho guidato un’ora e mezza per andare ad allenarmi sul ghiacciaio. Fin quando avrò questa voglia continuerò a gareggiare». Parola di Roland Fischnaller, lo snowboarder campione del mondo che a 38 anni pensa ai Giochi invernali di Pechino 2022, dove disputerebbe la sua sesta Olimpiade. L’atleta altoatesino sta per iniziare la 19esima stagione da professionista, in forma e motivato grazie all’allenamento Energy Hiit che ha ideato con Red Bull.
In Italia gareggia per la Coppa del Mondo di Snowboard il 13 dicembre a Carezza (BZ), sulla pista Prà de Tori, e due giorni dopo sulla neve di Cortina (BL). Cosa ti aspetti dalle gare sulle Dolomiti? Lo scorso anno ho vinto sia a Carezza che a Cortina. Quest’anno non sento particolari pressioni, so di avere delle buone carte da giocare sulle montagne di casa. Dopo le due tappe italiane dove ti sposterai per la Coppa del Mondo? Abbiamo gare in Austria, Slovenia e 60
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THE ATHLETE FROM ALTO ADIGE, 38 YEARS OLD AND FIVE OLYMPICS BEHIND HIM, IS ABOUT TO START HIS 19TH SEASON AS A PROFESSIONAL
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n 15 August I got up at 4:30 in the morning and I drove for an hour and a half to go and train on the glacier. So long as I have the desire, I will continue to compete.” Those are the words of Roland Fischnaller, the world champion snowboarder who at age 38 is thinking of the Beijing Winter Olympics in 2022, which would be the sixth Olympics he has competed in.
The Alto Adige athlete is about to start his 19th season as a professional, and is in shape and motivated thanks to the Energy Hiit training that he has developed along with Red Bull. He is racing in the Snowboard World Cup on the Prà de Tori piste at Carezza (Bolzano) on 13 December, and two days later he will be on the snow at Cortina (Belluno). What are you expecting from the races in the Dolomites? Last year I won both at Carezza and at Cortina. This year I do not feel any particular pressure, I know I have some good cards to play on the mountains at home. After the two Italian stages, where will you be going for the World Cup? We have races in Austria, Slovenia and a night-time race in Moscow. Then we will fly to America, to Park City, to Korea, China, Switzerland and Germany for the finals. There is a lot of travelling to be done, but it will really be good. You started out on the board when you were a child, nearly thirty years ago. In my valley we just had one ski lift and there was nothing else to do apart from spending days on the snow. I did ski races and I saw my coach was going down on a snowboard. He had long hair, trendy sunglasses, a big car and a beautiful girlfriend, and I said to myself “I want to be like him” (he laughs, editor's note).
© Damiano Levati/Red Bull Content Pool
a Mosca, in notturna. Poi voleremo in America a Park City, in Corea, Cina, Svizzera e Germania per le finali. Tanti viaggi da fare, ma sarà davvero bello. Hai iniziato ad andare sulla tavola da piccolo, quasi 30 anni fa. Nella mia valle avevamo solo uno skilift e non c’era altro da fare se non passare le giornate sulla neve. Facevo gare di sci e vedevo scendere con lo snow il mio allenatore. Aveva capelli lunghi, occhiali alla moda, una macchina grande e una bella fidanzata, e mi sono detto: «Voglio diventare come lui» (ride, ndr). Che velocità raggiungi con la tua tavola? Durante una manifestazione sulle Dolomiti sono sceso a 151 chilometri orari e spero di non farlo mai più, è troppo pericoloso. Adesso supero queste velocità solo con il Frecciarossa. C’è qualche gara di sci alpino in Italia che ami vedere? Quella in Alta Badia mi piace molto, è un evento da non perdere. Faccio anche io la Gran Risa con lo snowboard, una pista favolosa e tecnicamente impegnativa. La stagione invernale è cominciata. Un consiglio per chi vuole seguire la tua disciplina? Prendere una buona attrezzatura e un maestro per almeno quattro ore. Dopodiché si può continuare da soli, divertendosi. Dopo una mattinata sulle piste arriva la sosta per il pranzo, cosa ordiniamo? Sicuramente gulasch con canederli. Località da suggerire? Carezza, Chiesa in Valmalenco e Livigno, in provincia di Sondrio, Ovindoli in Abruzzo. Secondo me sono il top. Poi, il mercatino di Natale di Carezza è fantastico. Sul lungolago si possono degustare diversi prodotti tipici e si respira una bella aria di festa. Inoltre, sono da provare almeno una volta le piste di slittino nella mia Val di Funes, naturalmente con sosta in una delle baite, dove si mangia benissimo.
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What speed do you get up to on your board? During a show in the Dolomites I went down at 151 kilometres an hour, and I do not ever want to do that again, it is too dangerous. These days I only go over that speed with the Frecciarossa train. Is there an Alpine skiing race in Italy that you like to watch? I like the one in Alta Badia a lot, it is an event that should not be missed. I also do the Gran Risa with the snowboard, it is a fabulous piste and is technically challenging. The winter season has started. Do you have any advice for people who want to take up your sport? Get some good equipment and an instructor for four hours. After that you can continue on your own, and have fun. After a morning on the pistes, it is time for a lunch break, what shall we have? Definitely goulash with canederli dumplings. Do you have any locations to recommend? Carezza, Chiesa in Valmalenco and Livigno, in the province of Sondrio, Ovindoli in Abruzzo. For me they are the best. Then the Christmas market in Carezza is fantastic. You can try various different traditional products along the lakefront, and there is a really nice holiday atmosphere. You should also try the sledge tracks in my own Val di Funes at least once, and of course take a break in one of the mountain huts, where you eat really well.
WINTER TRAVEL di Federico Geremei
WELCOME TO
PA R A D I S E
Gran Paradiso
SETTECENTO KM2 E CINQUE VALLI TRA LE ALPI GRAIE DEL PIEMONTE E QUELLE VALDOSTANE. IL PARCO NAZIONALE PIÙ ANTICO D’ITALIA COMPIE 96 ANNI
È
un oceano di larici e abeti che si srotola, inclinato e ostinato, su cinque valli tra le Alpi Graie del Piemonte e quelle del versante valdostano: 700 km2, come Singapore, per farsi un’idea. Il nome, così pare, sarebbe uno di quei begli inciampi linguistici che omaggiano l’etimo originale (Grande Parete) e funzionano nell’accezione corrente, evocativa e allusiva. Il patois francoprovenzale si parla ancora lassù e il paradiso è altrove, tuttavia la vetta principale ci si avvicina coi suoi 4.061 metri (l’unico quattromila) e la Francia ai suoi piedi. Il parco nazionale più antico d’Italia sabato 8 dicembre festeggia il compleanno #96, mentre l’anno scorso ha celebrato il 70esimo anniversario del Corpo di Sorveglianza. Le Guardie Reali non accompagnano più regnanti, corti & co. nelle battute venatorie tra i casotti di 62
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700 KM2 AND 5 VALLEYS IN THE GRAIAN ALPS, BETWEEN PIEMONTE AND VALLE D’AOSTA. ITALY’S OLDEST NATIONAL PARK TURNS 96
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n ocean of larches and spruces that unravels, determinedly and on a slope, over 5 valleys of the Graian Alps, between Piemonte and Valle d’Aosta regions: 700 km2, the size of Singapore, to give an idea. The name, it seems, might be one of those linguistic quirks that pay tribute to its original name (Grande Parete) while working just fine in today’s common and evocative meaning. The franco-provençal patois is still spoken up there and Paradise is further above. Yet, the tallest mountain skyrockets towards that goal at 4,061 metres (the only four thousand metre peak), keeping France at its feet. Italy’s oldest national park celebrates its 96th birthday on Saturday, the Surveillance Guards celebrated their 70 th anniversary last year. The Royal Guards no longer DIC2018
caccia e lungo le regie mulattiere, stop alle prede spinte sotto agli schioppi savoiardi nella mattanza alpina che ogni estate si ripeteva. Oggi sono tutori attenti e appassionati, veri custodi di una biodiversità montana speciale che da qualche tempo vede di nuovo il gipeto volteggiare tra falesie e alpeggi, sui rascard e lungo i valloni. Le ricorrenze e i tanti record vanno bene per gli almanacchi, ma il Gran Paradiso comunque non s’intorpidisce in queste giornate che a ogni tramonto si fanno un po’ più corte. Al contrario, si anima e si risveglia: la stagione degli amori dei camosci è in piena attività mentre quella degli stambecchi – loghi e simbolo del parco, ce ne sono circa 2.600 – inizia ora. E coi primi fiocchi di neve in arrivo ai visitatori toccherà scegliere: ramponi, sci o ciaspole? Cosa slacciare dai piedi per godersi l’otium rigenerante di una zuppa del
© Luciano Ramires/ PNGP
© Davide Glarey/ PNGP
accompany monarchs and noblemen on hunting trips along the King’s mulattiere (trails) dotted with huts, prey being pushed in front of their gunfire. The days of the summer Alpine slaughter are over, now they are attentive and passionate guides, true custodians of a special mountain bio-diversity: it has again welcomed, among other species, the bearded vulture soaring high over cliffs and mountain pastures, over rascard buildings and along the valleys. Anniversaries and records suit school books and the like, the Gran Paradiso does not fall asleep at this time of year when every days lasts a little less than the previous one. Quite the opposite, it wakes up and enlivens: the mating season of the chamois is in full beat, while that of the Alpine ibex – the iconic
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logo of the park (some 2,600 of them thrive in the park) – kicks off now. And with the first snowflakes falling, visitors are faced by a choice: crampons, skis or snowshoes? What shall one unfasten to enjoy a regenerative break with a local soup, some mocetta cold meat and a glass of genepì liqueur? Followed or – rather, and – preceded by a few hours in one of the spas that many places offer, improving the well-being options, year after year? The adrenaline starts pumping when climbing up frozen waterfalls, the map changes every winter, though, with a mix of geological and meteorological whims which determine where you can dare to take on a climb up solid water. Among regular places three names stand out: Chloe, Repentace Super,
© Stefano Borney
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alpeggi della Tête d'Entrelor, passando per il ponte sulla Dora e il villaggio di Broillat, è forse la sintesi migliore dei tanti atout del parco. Il breve anello del Vallone di Valeille, con partenza e arrivo a Lillaz, fa invece da teaser per escursioni più impegnative. I 300 metri di dislivello del sentiero da Campiglia Soana a Pian dell’Azaria, infine, valgono l’impegno e lo ricompensano con 50 meravigliose sfumature di verde (e bianco). Carte, spunti e appunti orientano chi sceglie di esplorare questo
© Luciano Ramires
Parco, di un boccone di mocetta e un bicchiere di genepì? Prima o – anzi, e – dopo qualche ora in una delle tante spa che molte strutture offrono, migliorando la proposta di benessere anno dopo anno? Sale l’adrenalina delle arrampicate sulle cascate di ghiaccio in diverse località, la mappa però cambia ogni inverno, col mix di capricci geologici e meteo a dettare dove si può osare e sfidare l’acqua solida in salita. I presìdi più consolidati sono gli stessi da parecchio, tre nomi su tutti: Chloe, Repentace Super, Inachevée Conception. Di percorsi per lo sci di fondo ce ne sono diversi, tra i più battuti si segnalano Sylvenoire e Valnotey. E poi le passeggiate. Nessuna lista può dirsi vagamente indicativa perché il reticolo di sentieri da cui partire – e deviare, nel rispetto delle aree più fragili (e in sicurezza) – disegna una rete di saliscendi molto varia ed estesa, assecondando l’orografia e moltiplicando gli incanti. Eccone cinque, una per valle. Uno degli itinerari più ricchi e densi sale da Chiapili al Lago Serrù sciorinando una sequenza di viste (visioni, piuttosto) sui due fronti della Valle Orco. Quello tra Pont Valsavarenche e Pravieux resta in quota per un campionario di vuoti e pieni che culmina con la superba vista sulle gole Gordtzes du Terrè. Il percorso dal centro di Rhêmes-Notre-Dame agli
Volpe rossa/Red fox 64
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ecosistema componendo la propria personalissima miscela di relax ed escursioni, tra contemplazione e brindisi. C’è tuttavia una bussola più importante delle altre, ne compendia il meglio in un elenco di decine di realtà col bollino Marchio di qualità. È una certificazione dell’Ente Parco e da anni garantisce quanto promette: alti livelli di accoglienza turistica, tradizione artigianale ed eccellenza nella realizzazione di prodotti alimentari. E sostenibilità ambientale, ovviamente. LF
© Luciano Ramires/ PNGP
Inachevée Conception. There’s no shortage of cross-country ski tracks, either, the best-known being Sylvenoire and Valnotey. And then there are the walks. No list could be considered to be in any way prescriptive, the network of paths which one can take – and go off on, while respecting the most fragile areas (and keeping safe) – maps out an extensive series of hikes, echoing the topography and multiplying full enjoyment. Here are five, one per valley. One of the richest and densely packed itineraries leaves from Chiapili at Lago Serrù, boasting a series of views (visions, rather) on both fronts of the Orco Valley. The one between Pont Valsavarenche and Pravieux unfolds entirely at high altitude, a display of voids and outcrops that culminates with the superb view of the Gordtzes du Terrè ravine. The route from the centre of Rhêmes-Notre-Dame to the mountain pastures of Entrelor, across the bridge over the Dora and through the village of Broillat, is perhaps the best summary of the park’s many trump
Lepre bianca/White hare
cards. Whereas the brief loop in the Vallone di Valeille, leaving from and coming back to Lillaz, is a teaser for more demanding walks. And finally, the 300 metre climb in the path from Campiglia Soana to Pian dell’Azaria, is worth it and in return gives fifty marvellous shades of green (and white). Maps, hints and notes can guide those who decide to explore this ecosystem, putting together their
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Santuario di/Sanctuary of San Besso, Valle Soana (TO)
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very personal mixture of relaxation and excursions, contemplation and awe. One bearing is more important than any other reference, though. The Marchio di Qualità is an official certification that ensures what the name suggests: high levels of tourist hospitality, traditional craftsmanship and excellence in making food products. And, of course, environmental sustainability. LF
AOSTA 2
A DAY ON WEEKENDS
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AOSTA di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it
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artina o mappa digitale alla mano, naso all’insù, parte il nostro tour. Non siamo a Firenze, Roma o Venezia. Ma ad Aosta, che propone e, a volte, nasconde il suo passato megalitico, romano, medievale e rinascimentale. Roberto Domaine, soprintendente per i Beni e le Attività culturali, apre le porte della città con l’invito a sperimentare itinerari alternativi ai campi da sci, tra le mura urbane alla ricerca della storia. Aosta è da visitare tutta, grazie anche ai progetti, agli ingressi con biglietto integrato, alle cicliche aperture straordinarie e ai restauri in diretta, voluti dal Soprintendente. Il suo obiettivo, infatti, è «partire dai
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THERE IS NOT JUST SNOW IN AOSTA. A CULTURAL TOUR OF THE CITY FROM TRACES LEFT BY THE PLOW SIX THOUSAND YEARS AGO TO THE FRESCOES HIDDEN ON THE CEILING OF THE CATHEDRAL
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ith a map or digital map at hand and looking ahead, our tour begins. We are not in Florence, Rome or Venice, but Aosta, which offers and sometimes hides its megalithic, Roman, medieval and Renaissance past. Roberto Domaine, Director of Cultural Heritage and Activities, opens up the gates of
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the city with an invitation to experience alternative itineraries, rather than the ski slopes, inside the city walls, in search of history. The whole of Aosta is waiting to be visited, thanks to the projects, integrated entrance tickets, cyclical extraordinary openings and live renovations, based on the Director’s wishes. In fact, his goal is “not so much
© Enrico Romanzi/Regione Autonoma Valle d'Aosta
NON SOLO NEVE AD AOSTA. UN TOUR CULTURALE URBANO DALLE TRACCE DI ARATRO DI SEIMILA ANNI FA AGLI AFFRESCHI NASCOSTI NEL SOTTOTETTO DELLA CATTEDRALE
2 cittadini non tanto per educarli, quanto per stare al loro fianco e trasmettere una comune identità di cui essere orgogliosi e da mostrare a turisti e viaggiatori». Esperimento riuscito, considerando che sono state 800mila le persone che nel 2017 hanno visitato i siti culturali in una regione di circa 120mila abitanti. «E tanti sono anche i progetti futuri. Tra questi, il proseguimento dei lavori di valorizzazione della Porta Praetoria per il ripristino della strada romana, anche questi aperti al pubblico con visite guidate che diano conto dell’avanzamento». Il Soprintendente conclude ricordando: «Sul terrazzo del parco-museo dell’Area megalitica (2) è in corso di realizzazione una grande piazza che, nei prossimi anni, costituirà un punto di incontro e di manifestazioni connesse con il quartiere. Questo luogo si trova appena fuori dal centro, scoperto nel 1969 nel corso di lavori edilizi e ora è uno spazio espositivo di 1.200 m2. Percorrendo una rampa in leggera discesa ci si ritrova indietro di seimila anni. L’impatto è forte, lo sguardo
to instruct citizens, but rather to be by their side and provide a shared identity that they can be proud of and show it to tourists and travellers.” The experiment was a success, considering that in 2017, over 800,000 tourists visited the cultural sites in a region of approximately 120,000 inhabitants. “And there are numerous projects for the future. Among these, there is the work being carried out to develop and enhance Porta Praetoria in order to restore the Roman road, which will also be open to the public with guided tours that will demonstrate the work in progress.” The Director concludes by saying that: “on the terrace of the park-museum in the Megalithic Area (2), a large square is being built and, in coming years, it will become a meeting point and a place for events linked to the district. This place is located just outside the city centre and was discovered in 1969 during construction work.” Now it is an exhibition space of 1,200 m2. Moving slightly downhill along a ramp, you will find yourself six thousand years back in time. The impact is incredible, as you gaze and recognize large 67
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stones, dolmens, steles and aligned poles. A megalithic effect underlined by the variations in light that change and reconstruct the various phases of the day in just a few minutes, from dawn until dark after sunset. Then, the furrows created by the plow appear. Yes, furrows dating back to 4,000BC, displaying the marks made by the tool and even the hoofprints of the animals that dragged it: archaeologists consider this evidence of agricultural activity or a ritual action. In the rooms of this great museum, you will gradually discover objects, fragments and curiosities. Several steles are engraved, revealing dresses with a diamond pattern or skirts with vertical strips similar to a kilt. Then there are pots, buttons, razors, clasps and pestles for grinding cereals. They can be seen and touched, so that blind and visually impaired people can “feel” the reproductions by touch and read the texts in Braille. This is where history stands still, for now, as this exhibition is the first step in a project that entails the opening up of another two areas, where various remains have already been unearthed. It is time to go back to the city centre,
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spazia e riconosce grandi pietre, dolmen, stele e pali allineati. Un effetto megalitico sottolineato da variazioni di luci che cambiano e ricostruiscono in pochi minuti le variazioni della giornata, dall’alba al buio dopo il tramonto. Ed ecco, poi, apparire solchi di aratro. Sì, solchi del 4.000 a.C. in cui si distinguono i segni dell’attrezzo e perfino le orme degli animali che lo trascinavano: per gli archeologi è la testimonianza di un’attività agricola o di un’azione rituale. Nelle sale di questo grande museo, un po’ alla volta si scoprono oggetti, frammenti e curiosità. Alcune stele sono scalfite così da far apparire abiti con un motivo a losanghe o gonnellini a listelli verticali simili a kilt. E poi vasi, bottoni, rasoi, fibule, pestelli per macinare i cereali. Da vedere e da toccare, perché non vedenti e ipovedenti possono “sentire” al tatto le riproduzioni e leggere i testi in Braille. Qui si ferma, per il momento, la storia, visto che questa esposizione è il primo step di un progetto che prevede l’apertura di altre due aree, dove diversi resti sono già emersi. È ora di tornare in centro, per immergersi nella colonia fondata dal primo imperatore, nel 25 a.C., come ricorda il nome latino di Augusta Praetoria. Per capire le fasi storiche della città c’è il Museo archeologico regionale che si presenta con il suo doppio. Infatti, oltre le vetrine espositive, si percorre una zona ipogea, con i resti antichi della Porta Principalis sinistra. Tra i pezzi da museo, invece, un eccezionale e raffinato pettorale di cavallo da parata, in bronzo dorato con 15 figure a tutto tondo di cavalieri, soldati e barbari. Una volta usciti da qui, si va alla ricerca delle tracce reali in città. Ecco l’area del Foro, ora pubblica piazza dove i ragazzi girano con lo skateboard. Anche qui, però, la sorpresa viene dal basso: si scende per visitare il suggestivo criptoportico (3), un doppio corridoio voltato sostenuto da pilastri. Su uno dei lati si affacciava una casa romana poi trasformata in domus ecclesiae, una sorta di chiesa primordiale.
3 E non a caso in corrispondenza si trova la cattedrale dell’anno mille, risultato dell’accostamento di due chiese, quella di Santa Maria e quella di San Giovanni Battista. Affascinante è l’interno, questa volta soprattutto in alto. Il sottotetto nasconde affreschi vivaci, anche se frammentari a causa delle successive sovrapposizioni artistiche. Tra le capriate, grazie a una visita speciale su richiesta, appaiono frammenti della rocambolesca biografia di Sant'Eustachio. Prima di uscire è 68
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bene dare un’occhiata a un mosaico del XII secolo con la personificazione dei mesi dell’anno. Ritornati all’esterno, un altro bel colpo d’occhio è dato da uno dei simboli urbani: il Teatro romano (1), una quinta scenografica a più piani. Altra icona dell’impero è la Porta Praetoria, crocevia tra le strade dello shopping e della vita cittadina, dove si possono degustare salumi e fontina locale accompagnati da un ottimo vino. Un’altra deviazione consigliata è in direzione della Collegiata dei Ss. Pietro e Orso, singolare per il suo
chiostro romanico: da guardare uno per uno i capitelli che prendono spunto da episodi biblici, raccontano la vita di Sant’Agostino, ma anche la famosa favola La volpe e la cicogna di Esopo. Il tour si conclude con un ultimo simbolo della romanità: l’Arco di Augusto, sempre lui. Peccato andar via, ma la prossima puntata è già suggerita: fuori città per vedere il Pont d’Aël o qualcuno dei castelli delle alture della Valle d’Aosta. LF regione.vda.it visitdaosta
to experience the colony founded by the first emperor, in 25BC, as the Latin name of Augusta Praetoria reminds us. To understand the city’s historical phases, there is the Regional Archaeological Museum that presents itself with its double. In fact, as well as the exhibition showcases, there is an underground area with the ancient remains of the Porta Principalis Sinistra. Among the museum pieces, on the other hand, there is an exceptional, elegant parade horse harness, made 69
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of golden bronze with 15 figures of knights, soldiers and barbarians all around it. Once outside, we set off to seek the real elements in town. Here is the Forum area, now the public square where youngsters roll around on their skateboards. Also here, there is a surprise below: you can go down to visit the evocative cryptoporticus (3), a double vaulted corridor supported by pillars. On one of its sides, there is a Roman house later turned into a domus ecclesiae, a sort of rudimentary church. It is no coincidence that a Cathedral built in the year 1000 is located nearby and is the result of the merging of two churches, Santa Maria and San Giovanni Battista. The interior is fascinating, especially the upper part this time. On the ceiling there are vivid frescoes, albeit sketchy, due to the subsequent artwork applied on top. Between the trusses, thanks to a special visit available upon request, fragments of the adventurous biography of Saint Eustace, can be seen. Before leaving, it is a good idea to take a look at a 12th century mosaic personifying the months of the year. Once outside again, another striking vision is that of one of the symbols of the town: the Roman Theatre (1), a spectacular multi-storey backdrop. Another icon of the empire is the Porta Praetoria, a junction between the shopping streets and those of city life, where you can taste cured meats and local fontina cheese or drink a glass of excellent wine. Another recommended detour is in the direction of the Collegiata dei Ss. Pietro e Orso (Collegiate Church of St Peter and St Ursus), unique for its Romanesque cloister: well-worth looking at, one by one, are the capitals, which are inspired by biblical accounts and tell the story of the life of Saint Augustin and also Aesop's famous fable The fox and the stork. The tour ends with one last symbol of the Roman world: the Arch of Augustus, him once again. Having to leave is a real shame, but the next stop is already in the offing: outside the town, to see the Pont d'Aël or some of the castles located on the high grounds of the Aosta Valley. LF
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MATERA AL GIORNO
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THE BEST OF 2019
Trenitalia official carrier pag. 83
M A T E R A 2 019 COMING SOON M atera 2019 parte, e con grande risonanza. La cerimonia di apertura, il 19 gennaio, risuona di musica e luce. Circa 50 bande, provenienti dai Comuni della Basilicata e da diverse Capitali europee della cultura, arrivano nelle vie della città. Oltre duemila musicisti invadono i quartieri e creano una festa popolare di grandi dimensioni con un pranzo conviviale nei rioni cittadini. La giornata raggiunge il clou al tramonto: gli orchestrali convergono al Sasso Barisano e al Caveoso con
performance arricchite da elementi luminosi ad hoc. Dalle 19 inizia la diretta televisiva Rai e la festa prosegue fino a tarda sera, in uno scenario con pochi eguali. Dal giorno dopo, 20 gennaio, la mostra Ars Excavandi apre tutta la serie di esposizioni dell’anno. Fino al 31 luglio al Museo Ridola, negli Ipogei Lanfranchi e negli Ipogei di piazza Vittorio Veneto, da una prospettiva contemporanea si racconta la cultura dell’arte ipogea, che caratterizza la lunga vita di Matera, dal primo
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uso di cavità naturali e incisioni su roccia alla realizzazione di abitazioni, monumenti, canali, città e paesaggi basati sullo scavo, in un arco temporale dal Paleolitico a oggi. Millenni di storia, tradizione e futuro aspettano visitatori da ogni parte. Per accedere agli eventi basta acquistare un passaporto al prezzo simbolico di 19 euro. LF F. V. matera.basilicata2019.it MateraBasilicata2019 Matera2019 matera2019
THE BEST OF 2019 A cura di Alessia Tozzi
NEWS OF THE YEAR © EPA/TONI ALBIR/ANSA
DALLO SPAZIO ALLO SPORT, PASSANDO PER IL CINEMA E LA MUSICA: UNA LENTE SUGLI EVENTI E LE NOVITÀ DEL PROSSIMO ANNO
TUTTOFOOD 2019 MILANO//6>9 MAG Un hub che connette le eccellenze del food&beverage nella città più trendsetter d’Italia. Tuttofood 2019, dal 6 al 9 maggio alla Fiera di Milano, è il salone biennale per gli operatori dell’agroalimentare e la vetrina ideale per presentare prodotti e idee innovative al mercato internazionale. Lo testimoniano i numeri della scorsa edizione: 2.850 aziende presenti, con espositori da ben 40 Paesi, oltre 80mila visitatori e 18.400 buyer dall’Italia e dal mondo. tuttofood.it TUTTOFOOD TuttoFoodMilano tuttofoodmilano
© Ian Langsdon/Ansa
BENIGNI È GEPPETTO NEL PINOCCHIO DI GARRONE Un grande attore per una favola fantastica. In Pinocchio, l’attesissimo film del regista Matteo Garrone, Roberto Benigni interpreterà Geppetto, il babbo del celebre burattino inventato dalla penna di Carlo Collodi. Le riprese inizieranno nei primi mesi del 2019 e la pellicola, per grandi e piccoli, sarà interamente girata tra Lazio, Toscana e Puglia.
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PARMITANO AL COMANDO DELLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE Luca Parmitano in partenza per lo Spazio a luglio 2019 con la missione Beyond. Per la prima volta un italiano sarà il comandante della Stazione Spaziale Internazionale. A 20 anni dal lancio del primo modulo della Stazione (novembre 1998), il mese scorso il tenente colonello dell’Aeronautica Militare ha presentato i sette esperimenti, realizzati in collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e quella Europea, che condurrà lassù a favore della ricerca scientifica mondiale. Grazie a questi si potranno approfondire, per esempio, gli effetti della micro-gravità sull’udito e sul metabolismo muscolare, a vantaggio della comprensione di alcune malattie degenerative, oppure acquisire informazioni sulle radiazioni cosmiche. L’astronauta sarà in volo per la seconda volta al di là dell’atmosfera. La sua prima esperienza nello spazio, da maggio a novembre 2013, è durata quasi sei mesi di intenso e soddisfacente lavoro, con oltre 30 esperimenti, due attività extra veicolari e l'attracco di tre navicelle. asi.it agenziaspazialeitaliana
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Matteo Garrone
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SUMMER UNIVERSIADE 2019 NAPOLI//3>4 LUG Frutto della combinazione tra le parole Università e Olimpiade, l’Universiade è una manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta agli atleti universitari di tutto il mondo. Ospitata dalla città di Napoli nella sua versione estiva, l’appuntamento è anche un’iniziativa sociale e culturale che coinvolgerà l’intero territorio regionale, promuovendo inclusione, tolleranza e aggregazione fra le giovani generazioni. universiadi2019napoli.it napoli2019 Napoli2019_ita Cerimonia di apertura Universiade Taipei 2017
LIVE 2019 MODENA CITY RAMBLERS 19 gennaio | Padova 16 marzo | Bologna TIROMANCINO dal 19 gennaio in tour CALCUTTA dal 20 gennaio in tour
© FISU - Inetrnational University Sports Federation
SUBSONICA dal 9 febbraio in tour OZZY OSBOURNE 1° marzo | Bologna MANESKIN dal 7 marzo in tour FLORENCE + THE MACHINE 17 marzo | Bologna 18 marzo | Torino ELISA dal 18 marzo in tour EUROGAMES 2019 ROMA//11>13 LUG Dopo il grande successo della scorsa edizione ospitata a Helsinki, dall’11 al 13 luglio la bandiera arcobaleno sventolerà su Roma con gli Eurogames 2019. Non serve essere atleti professionisti per competere nelle 16 discipline previste: l’evento è aperto a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale, l’identità di genere e l’età. L’importante è mettere in gioco i diritti, lottare contro la discriminazione e stimolare l’integrazione nello sport. romaeurogames2019.org romaeurogames2019 Roma_Eurogames EUROPEAN MASTERS GAMES 2019 TORINO//26 LUG>4 AGO Format identico a quello di un’olimpiade ma con una grande differenza: gareggiare per se stessi e non per la propria bandiera. A quattro anni dall’ultima edizione di Nizza, Torino si è aggiudicata l’organizzazione degli European Masters Games 2019, la manifestazione sportiva internazionale riservata ad atleti over 30. Numerose le discipline: dal basket al calcio, dal badminton al nuoto, fino al golf e alle discipline paralimpiche, nonché canoa slalom, tiro con l’arco field e vertical run tra le novità della prossima edizione. L’obiettivo non è solo quello di promuovere lo sport e i suoi valori, ma anche creare aggregazione e favorire la conoscenza del territorio piemontese. Le competizioni si svolgeranno infatti tra parchi, percorsi panoramici e punti storici della città, mentre eventi di intrattenimento e attività culturali allieteranno le serate di atleti, accompagnatori e visitatori. torino2019emg.org 73
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THEGIORNALISTI dal 26 marzo | tutta Italia MUMFORD AND SONS 29 aprile | Milano MARCO MENGONI dal 1° maggio | tutta Italia LENNY KRAVITZ 11 maggio | Milano 12 maggio | Bologna ELTON JOHN 29 e 30 maggio | Verona 7 luglio | Lucca VASCO ROSSI 1, 2, 6, 7, 11, 12 giugno | Milano ED SHEERAN 14 giugno | Firenze 16 giugno | Roma 19 giugno | Milano MUSE 12 luglio | Milano 20 luglio | Roma
THE BEST OF 2019 sandragesu
di Sandra Gesualdi
Jacopo Tintoretto San Marco libera lo schiavo dal supplizio della tortura (1548) © Archivio fotografico G.A.VE, su concessione del Mibac
MAESTRI OLTRE IL TEMPO LEONARDO DA VINCI E TINTORETTO IN MOSTRA, UN’ANTEPRIMA DEGLI ANNIVERSARI DEL 2019
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anti gli anniversari in programma nel 2019 che celebreranno alcune delle figure simbolo della storia dell’umanità. Primi fra tutti i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e dalla nascita di Tintoretto. A Firenze, fino al 20 gennaio, L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, anticipa l’omaggio al Genio toscano. Artista colto, ingegnere audace, progettista eclettico e instancabile osservatore della natura aveva un’ossessione: l’acqua. La studia con morbosa attenzione, si concentra sulla sua struttura elementare, ne misura la velocità e indaga le proprietà meccaniche e ottiche, DIC2018
i moti vorticosi, gli effetti erosivi o i modi per domarla e sfruttarla a favore dell’uomo. Il fiume Arno, nel tratto fiorentino a inizio ‘500, è il suo laboratorio sperimentale dove pratica osservazioni e sondaggi idraulici e che percorre lungo le sponde con la testa china su schizzi, calcoli e appunti. Il percorso espositivo, a cura di Paolo Galluzzi, presenta gli straordinari studi condotti da Leonardo sul composto e raccolti in 72 pagine originali trascritte di pugno tra il 1504 e il 1508, così come numerosi altri preziosi fogli vinciani, sfogliabili su schermi digitali e corredati da filmati didattici, realizzati dal Museo della scienza Galileo. Molti i prestiti pregiati e riuniti per la prima volta, tra i quali il Codice sul volo degli uccelli, concesso dalla Biblioteca Reale di Torino, e Del moto et misura dell’acqua dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. A Vinci invece, la Fondazione Pedretti presenta, fino a maggio, Leonardo disegnato da Hollar. Le incisioni dell’artista ceco nel ’600 si concentrarono sui disegni leonardiani di caricature grottesche e ne permisero la veicolazione. E ancora, in primavera, alla Fondazione intitolata allo studioso vinciano, sarà possibile ammirare l’Angelo Gabriele, unico esempio giunto fino a noi di una piccola scultura in terracotta la cui attribuzione al giovane Leonardo è ancora discussa. Infine, il famoso Autoritratto di Leonardo di proprietà dei Musei Reali di Torino, ma custodito nel caveau della Biblioteca Reale di piazza Castello, verrà eccezionalmente esposto al pubblico il prossimo aprile. Ricordando Tintoretto, a Palazzo Ducale di Venezia fino al 6 gennaio una grande monografica ripercorre, reinterpretandole, grazie a studi aggiornati e restauri, le opere del maestro veneziano. Dipinti famosi provenienti da tutto il mondo tornano in Italia per la mostra curata da Robert Echols e Frederick Ilchman, da anni impegnati a definire l’intero lavoro di Jacopo Robusti. Con 50 tele e 20 disegni autografi, oltre ai famosi cicli realizzati per il palazzo dogale tra il 1564 e il 1592 e visibili nella collocazione originaria, si comprende fino in fondo la pittura visionaria di Tintoretto, audace e innovativa per l'uso della luce. Sempre in Laguna fino all’Epifania, si può approfondire il suo primo decennio di attività alle Gallerie dell’Accademia con un’esposizione sugli anni 1538-1548 raccontati in 60 opere, tra cui il famoso Miracolo dello schiavo. Tra le ricorrenze del 2019 quelle dedicate ad altri due illustri artisti, Giorgio de Chirico e Salvador Dalí, scomparsi rispettivamente 40 e 30 anni fa. LF
Leonardo da Vinci Note e disegni su correnti d’acqua che incontrano ostacoli Codice Leicester Courtesy Bill Gates/©bgC3
Leonardo da Vinci Codice sul volo degli uccelli Biblioteca Reale, Torino
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THE BEST OF 2019 di Silvia Del Vecchio - s.delvecchio@fsitaliane.it
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PIEMONTE NUMBER ONE T TRA I VIGNETI DELLE LANGHE E DEL MONFERRATO, IMMERSI NELLA BELLEZZA NATURALE DI MONTI E LAGHI O A SPASSO NEI BORGHI DEGUSTANDO VINI E TARTUFI
ante regioni in una. C’è il Piemonte aspro delle montagne, che ha la sua gemma nel Monte Rosa, quello dei laghi e delle risaie, quello dei palazzi e delle regge, il Piemonte delle Langhe e del Monferrato, patria di vini e tartufi straordinari. «Natura, storia, tradizione, cultura, innovazione tecnologica, enogastronomia di altissima qualità, sport e relax. Benvenuti nella regione numero uno Best in Travel 2019», 76
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recita il sito di Lonely Planet Italia. È il nostro nord a meritare almeno una visita nei prossimi 12 mesi. A partire da Torino, più vivace che mai, tra nuovi distretti artistici come il Museo Ettore Fico e le Officine Grandi Riparazioni, manifestazioni di richiamo internazionale ed eccellenze culinarie. La città dei Savoia è disseminata di palazzi nobiliari e, sulle colline lungo il fiume Po, di residenze reali definite Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
SURROUNDED BY THE VINES OF THE LANGHE AND THE MONFERRATO, IMMERSED IN THE NATURAL BEAUTY OF MOUNTAINS AND LAKES, OR WALKING THROUGH VILLAGES TRYING OUT WINES AND TRUFFLES
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any regions in one. There is the rough Piedmont in the mountains, and its jewel, Monte Rosa, the one with lakes and rice fields, the one with the palaces and royal residences, and the Piedmont of the Langhe and the Monferrato, the home of extraordinary wines and truffles. “Nature, history, tradition, culture, technological innovation, very high quality wine and food, sport and relaxation. Welcome to the number one region in Best in Travel 2019,” says the Lonely Planet Italia website. It is in Italy's north, and deserves at
least one visit over the next twelve months. Starting from Turin, which is livelier than ever, with new artistic spaces like the Ettore Fico Museum, and the Officine Grandi Riparazioni, events with an international appeal and excellent food. The city of the Savoia family is strewn with noble palaces and on the hills along the River Po, royal residences which are UNESCO World Heritage sites. From Palazzo Reale to Palazzo Carignano, and Villa della Regina (2), Castello di Rivoli and Venaria Reale, the discoveries continue in cultural locations like the Egyptian Museum and the Museum of Oriental Art, the Fondazione Merz, the Parco Arte Vivente, the Lavanderia a Vapore in Collegno and OGR. Then there is the unique fascination of arriving in Piedmont from France: in Val di Susa, half an hour from Turin, the Sacra di San Michele (1) stands out austere and mysterious, evoking Umberto Eco's The Name of the Rose, which was also inspired by this ancient monastery built between the tenth and eleventh centuries. People who dream of art, relaxation and picture-postcard landscapes, should spend a weekend on Lago d’Orta (3).
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Dal centrale Palazzo Reale a Palazzo Carignano, passando per Villa della Regina (2), il Castello di Rivoli e la Venaria Reale, le scoperte proseguono in sedi culturali come il Museo Egizio e quello d’Arte Orientale, la Fondazione Merz, il Parco Arte Vivente, la Lavanderia a Vapore di Collegno e le Ogr. C’è poi il fascino unico di entrare in Piemonte dalla Francia: a mezz’ora da Torino, si staglia austera e misteriosa la Sacra di San Michele (1), in Val di Susa, rievocando Il nome della rosa di Umberto Eco, ispirato anche da questa antica abbazia costruita tra il X e l’XI secolo. Chi sogna arte, relax e paesaggi da cartolina, deve trascorrere un weekend sul Lago d’Orta (3). A cavallo tra le province di Novara e Vercelli, questa distesa d’acqua è circondata da caratteristici borghi come Vogogna, nella zona selvaggia più estesa d’Italia sotto la tutela del Parco Nazionale della Valgrande. Per i bambini, un must è Omegna, il paese di Gianni Rodari, autore delle più belle favole per piccini, con il Parco della Fantasia a lui dedicato ricco di attività per le famiglie da
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3 il pizzicotto (plin in piemontese), pasta ripiena tipica carne o verdure. A Pollenzo, antico borgo alle porte di Bra, si trova l’Università di Scienze Gastronomiche, nata su iniziativa di Slow Food per diffondere la cultura enogastronomica nel mondo. Raggiungendo Nizza Monferrato (AT) compaiono i cardi gobbi, specialità della cittadina, che insieme al celebre vitigno Barbera accompagnano il
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marzo a ottobre. Sul Lago Maggiore, invece, incanta l’Isola Bella, una piccola Versailles a forma di nave, mentre per chi ama la notte, Verbania offre intrattenimento mondano. Si prosegue a tutta natura ed enogastronomia nei territori delle Langhe (4) e del Monferrato. Castiglione Tinella, Mango, Neviglie e Trezzo Tinella (CN) sono accoccolati su colline nebbiose dove assaporare
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Between the provinces of Novara e Vercelli, this stretch of water is surrounded by typical local towns like Vogogna, in Italy's largest wilderness area, which is protected by the Parco Nazionale della Valgrande. A must for children is Omegna, the village of Gianni Rodari, author of some beautiful children's stories, with the Parco della Fantasia dedicated to him which is full of activities for families
from March to October. On Lago Maggiore, Isola Bella – a little Versailles in the shape of a boat – is magical, while Verbania offers great socialising for those who like to go out at night. There is a large dose of nature and food and wine in the areas of the Langhe and the Monferrato. Castiglione Tinella, Mango, Neviglie and Trezzo Tinella (Cuneo) are nestled on misty hills where you can try pizzicotto (plin in Piedmontese), a traditional pasta which is stuffed with meat or vegetables. In Pollenzo, an ancient town close to Bra, there is the University of Gastronomic Sciences, which was the product of the Slow Food project to spread food and wine culture around the world. As we get to Nizza Monferrato (AT) cardi gobbi appear, a speciality of the city, which together with the celebrated Barbera wines accompany the pillar
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pilastro della tradizione regionale: la bagna cauda. E poi ci sono le cantine scavate sotto le case dai contadini, gli infernot, come quelli che si visitano nel borgo medievale di Vignale Monferrato (AL). Sempre tra i borghi imperdibili, ai piedi del Monte Rosa c’è Alagna Valsesia (VC), Patrimonio Unesco e meta ideale per ogni stagione: trekking d’estate, foliage in autunno e sport d’alta quota in inverno. Fra i tesori medioevali del Piemonte, a Candelo (BI) è ben visibile il ricetto, tipica vecchia struttura fortificata dove ci si proteggeva dagli attacchi e si conservavano vino e foraggi. «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via», scriveva Cesare Pavese passeggiando a Mombaldone (5), minuscolo e impareggiabile gioiello della Langa Astigiana. LF
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of the regional tradition: the bagna cauda. Then there are the cellars dug under farmers' houses, the infernot, such as those that can be visited in the medieval town of Vignale Monferrato (Alessandria). Another unmissable town to be found in the foothills of Monte Rosa is Alagna Valsesia (Vercelli), a UNESCO World Heritage Site and an ideal destination in every season: trekking in summer, foliage in autumn and then mountain winter sports. Amongst the medieval treasures in Piedmont, at Candelo (Biella) you can clearly see a ricetto, a traditional old fortified structure where people sheltered from attack and which held wines and food. “You need a village, if only for the pleasure of walking away from it” wrote Cesare Pavese walking in Mombaldone, a tiny and unequalled jewel of the Langa Astigiana. LF
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PER LA PRIMA VOLTA IL FRECCIAROSSA ARRIVA A FIUMICINO AEROPORTO
n decisivo cambio di passo per FS Italiane, con il Frecciarossa, simbolo dell’Alta Velocità made in Italy, che da Venezia raggiunge per la prima volta l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino. Quattro Frecciarossa tra Venezia-BolognaFirenze e Roma Fiumicino, e in più due nuovi Frecciargento tra l’aeroporto della Capitale, Genova e Pisa valorizzano ulteriormente le potenzialità dell’integrazione tra trasporto ferroviario e aereo. Come sempre il viaggiatore al centro dell’attenzione dell’offerta invernale Trenitalia. Con il nuovo
orario aumentano i collegamenti per raggiungere le maggiori città e si è sempre i primi a partire dalle principali località italiane. Più tre collegamenti tra Roma e Milano per un totale di 104 Frecciarossa al giorno, mentre si aggiungono due corse anche tra Milano e Venezia, arrivando a un totale di 48 Frecciarossa. Attenzione particolare anche per il Sud con due Frecciarossa tra Milano/Torino, Bari e Lecce, e due Frecciargento tra Roma e Bari nel fine settimana. Inoltre, nuovi orari di partenza tra Roma e Reggio Calabria in connessione con i collegamenti da/per Firenze, Bologna e Milano. Tornano i FRECCIALink per le mete 82
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sciistiche e ampliano il loro network invernale: oltre a Courmayeur, Madonna di Campiglio, il Cadore, Pinzolo, Cortina, Val Gardena e Val di Fassa, da quest’anno si aggiunge anche Aosta. Si arriva con le Frecce a Torino e si continua fino ad Aosta con due corse giornaliere nei weekend invernali. Mentre si consolida l’offerta legata alle città d’arte con i FRECCIALink per Siena, Perugia, Assisi e Caserta. E per Matera, Capitale europea della cultura 2019, le corse aumentano da quattro a sei al giorno, grazie a due nuovi collegamenti Matera-Bari che la connettono con la costa Adriatica in Frecciarossa.
FRECCIALINK AD ALTA QUOTA di Campiglio e Pinzolo in connessione da Trento e Verona con le Frecce da Roma, Firenze, Bologna (da Trento), Milano e Brescia (da Verona); a Cortina d’Ampezzo e nel Cadore in connessione da Venezia con le Frecce da Bologna, Firenze, Roma, Brescia, Milano e Torino; a Selva di Val Gardena in connessione da Bolzano con le Frecce da Bologna, Firenze e Roma; a Vigo di Fassa in connessione da Ora con le Frecce da Bologna, Firenze e Roma; infine a Courmayeur in connessione da Torino con le Frecce da Roma, Firenze, Bologna, Milano, Brescia e Verona.
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Per gli italiani è altissimo il desiderio di fuga verso le località innevate: circa il 66% sceglie la montagna e di questi il 93,7% preferisce le piste del Belpaese. A dirlo è Skipass Panorama Turismo, il centro di ricerca che ogni anno analizza le opinioni sulle destinazioni montane. La top 10 delle destinazioni per le piste migliori vede in testa alla classifica Madonna di Campiglio, mentre Cortina d’Ampezzo si conferma essere considerata la più famosa e trendy. Per raggiungere comodamente queste città ad alta quota si può utilizzare il servizio treno+bus di Trenitalia. È possibile infatti arrivare in FRECCIALink Madonna
Trenitalia è official carrier di Matera 2019, Capitale europea della cultura 2019. Si consolida l’offerta della società del Gruppo FS per ribadire il proprio impegno per l’arte e la cultura del Belpaese. Dal 20 gennaio due nuove corse FRECCIALink per la Città dei Sassi da Bari. Mentre si conferma l’offerta da Salerno e per la vicina Taranto con due Frecciarossa da/per Milano e quattro Intercity da/per Roma.
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TRENITALIA CON MATERA 2019
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SCOOTER SHARING CON ZIG ZAG
carburante sono inclusi e il parcheggio è gratis. In più, si ha libero accesso in centro (Area C di Milano e Ztl A1 di Roma secondo la normativa vigente) ed è possibile lasciare lo scooter, al termine dell’utilizzo o in sosta, in qualsiasi parcheggio consentito all’interno dell’area coperta dal servizio.
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Con Trenitalia e Zig Zag, il servizio di scooter sharing di Roma e Milano, il viaggio prosegue anche fuori dalla stazione. Un’unica soluzione treno+scooter con sconti fino al 30% sull’acquisto del voucher per le due ruote insieme al biglietto delle Frecce. Con l’app Zig Zag non si ha nessuna spesa: manutenzione, assicurazione e
BAGAGLIO FACILE TNT Viaggiare in libertà è semplicissimo per i passeggeri Trenitalia con il servizio Bagaglio facile. Grazie alla partnership con Tnt è possibile spedire le proprie valigie direttamente nella località di soggiorno a prezzi speciali. Inviare un solo bagaglio costa ¤ 20, mentre spedire un secondo bagaglio (e fino a un massimo
di quattro bagagli per la stessa spedizione) costa ¤ 15. Per i gruppi o le comitive con più di 20 bagagli il servizio è offerto a partire da ¤ 9. L’offerta è valida su Frecce, Intercity, Intercity Notte, Eurocity e Eurocity Night verso le oltre 100 località previste dall’accordo.
Maggiori dettagli sul sito trenitalia.com alla voce Offerte e Servizi 84
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Ella&John
Il professor Cenerentolo
BAMBINI
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MUSICA Il meglio della musica contemporanea italiana e straniera
TRAVEL INFO Informazioni in tempo reale su puntualità, fermate, coincidenze
Ogni maledetto Natale
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EDICOLA DIGITALE I principali quotidiani, riviste settimanali e mensili ed ebook
ISTRUZIONI PER L’ACCESSO Collegarsi alla rete WiFi di bordo (WiFi Frecciarossa o Frecciargento). Lanciare il browser Internet. Digitando qualsiasi indirizzo si aprirà l’home page del portale (se non viene visualizzata digitare direttamente portalefrecce.it). Per accedere a Internet è necessario autenticarsi con credenziali personali da creare attraverso una veloce registrazione. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com. Il servizio di connessione Internet WiFi è offerto da TIM. Per assistenza è possibile contattare il numero verde Telecom Italia 800.287515 Opzione 1, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 22 85
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INSIEME Dedicata ai gruppi da 2 a 5 persone per viaggiare con uno sconto del 30% sul prezzo Base di Frecce, Intercity e Intercity Notte. La promozione è valida in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard. Sono esclusi il livello Executive, il Salottino e le vetture Excelsior5.
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1. L’offerta è valida tutti i sabati ed è acquistabile entro le ore 24 del secondo giorno precedente la partenza. Posti limitati e variabili in base al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni. 2. I componenti del gruppo che non siano bambini/ragazzi pagano il biglietto al prezzo Base. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, ai treni e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. In via promozionale acquistabile fino alla partenza del treno. 3. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza. Il numero dei posti disponibili è limitato e varia in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione e biglietto, rimborso e accesso ad altro treno non ammessi. Al momento dell’acquisto il sistema propone sempre il prezzo più vantaggioso. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento d’identità. 4. Sono esclusi il livello Executive e il Salottino. Offerta acquistabile entro la mezzanotte del secondo giorno precedente alla partenza presso tutti i canali di vendita Trenitalia. A bordo è necessario esibire la CartaFRECCIA insieme a un documento di riconoscimento. Cambio biglietto e prenotazione e rimborso non ammessi. 5. Il numero dei posti è limitato e variabile, a seconda dei treni e della classe/livello di servizio. Acquistabile entro le ore 24 del giorno precedente la partenza del treno. Cambio prenotazione o biglietto e rimborso non consentiti. Offerta non cumulabile con altre riduzioni.
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FOOD ON BOARD
Il viaggio nel viaggio
A BORDO CON I PIATTI HEALTHY L
sapore amarognolo del radicchio, dalle straordinarie proprietà disintossicanti, l’energetica golosità di pistacchi e castagne e la freschezza del basilico. Buon Natale di gusto e benessere con Itinere. Tutti i menù proposti a bordo treno si possono consultare sul sito itinere.it.
© Timolina/AdobeStock
e feste si avvicinano e Itinere accoglie i propri clienti offrendo un menù che accende l’inverno di colori e sapori. La delicatezza dei broccoli, perfetti per depurarsi senza appesantire la linea, la dolcezza della verza, ricca di fibre e proteine vegetali, l’inconfondibile
Aneri Prosecco Brut Millesimato Docg è il protagonista del Welcome Drink a bordo dei Frecciarossa e Frecciargento. Nasce dalle colline di Conegliano Valdobbiadene da un’uva prosecco dal grappolo spargolo, con acini piccoli e dorati. È uno spumante raffinato dalla spuma sottile e persistente e dal colore paglierino. Il gusto è armonico e l’elegante bouquet floreale ricorda l’acacia e i fiori campestri. Come aperitivo o a tutto pasto, va bevuto giovane a 6/8°C. aneri.it
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FRECCIAROSSA GOURMET by
Carlo Cracco
TRANCIO DI SALMONE AL TIMO E LENTICCHIE Menù Frecciarossa by Carlo Cracco
Lista della spesa (per 4 persone) (per il salmone) 4 tranci di salmone da 150 g l’uno, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 2 cucchiai di foglioline di timo fresco, sale q.b. (per le lenticchie) 400 g di lenticchie, 1 cipolla, 1 costa di sedano, 1 carota, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 5 mestolini di brodo vegetale, 1 l d’acqua, sale e pepe nero q.b. Preparazione Lavare le lenticchie sotto l’acqua, scolarle e metterle da parte. Affettare le verdure e soffriggerle in una padella. Aggiungere le lenticchie e farle brasare per 89
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un’ora circa, aggiungendo il brodo vegetale un po’ alla volta, aggiustando di sale e pepe. Pulire poi i tranci di salmone dalle squame, passarli sotto l’acqua corrente e tamponare con carta da cucina. Adagiarli nel cestello della vaporiera, insaporire con timo e un pizzico di sale e poi cuocere per 10 minuti circa. Disporre il salmone sul piatto con le lenticchie e condire con olio extravergine. Vino consigliato Greco di Tufo Doc, Campania. Profumo intenso e persistente, con nette sensazioni di frutta. Ottimo con piatti a base di pesce e verdure.
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SOCI CARTAFRECCIA L’ISCRIZIONE A CARTAFRECCIA È SEMPLICE E GRATUITA. SUBITO 100 PUNTI IN REGALO RIPORTANDO IL CODICE PROMOZIONALE TIWB0200351 La raccolta punti
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«Felice chi si consuma nelle battaglie di Venere». Parola di Publio Ovidio Nasone, uno dei più amati autori della latinità. I suoi versi, che parlino d’amore, di miti o delle storie degli dèi, restituiscono sempre a ognuno l’immagine di un mondo vivo e culturalmente dinamico. A lui e ai suoi scritti è dedicata la mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie, fino al 20 gennaio alle Scuderie del Quirinale. Circa 250 opere concesse in prestito da 80 musei internazionali come il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra e gli Uffizi di Firenze. Capolavori che accompagnano i visitatori alla scoperta della vita del poeta. Di sala in sala si svelano i temi al centro dei suoi scritti: dalla prospettiva dello sguardo sul mondo femminile, da lui istruito sulle tecniche di seduzione, alla contrapposizione tra la dignitosa severità degli dèi ufficiali del principato con le vivaci e sensuali figure che animano i versi delle Metamorfosi. Promozione 2x1 il sabato per i possessori di biglietto delle Frecce con destinazione Roma, ingresso ridotto dal lunedì al venerdì e fast lane il venerdì e il sabato per i soci CartaFRECCIA. scuderiequirinale.it
Statua di Venere Callipigia (metà del II secolo d.C.) Museo Archeologico Nazionale, Napoli
BRESCIA • Fondazione Brescia Musei TORINO • Venaria Reale • Museo Nazionale del Cinema • Van Dyck, pittore di corte fino al 3 marzo alla Galleria Sabauda • The art of the brick fino al 24 febbraio alla Società promotrice delle Belle Arti MILANO • Inside Magritte fino al 10 febbraio alla Fabbrica del Vapore • Caravaggio. Oltre la tela fino al 10 febbraio al Museo della Permanente • Picasso. Metamorfosi fino al 17 febbraio a Palazzo Reale • Museo della Scienza • A visual protest. The Art of Banksy fino al 14 aprile al Mudec GENOVA • Paganini rockstar fino al 10 marzo a Palazzo Ducale BERGAMO • Le storie di Botticelli fino al 28 gennaio all’Accademia Carrara VENEZIA • Epoca Fiorucci fino al 6 gennaio a Ca’ Pesaro • Musei Civici Veneziani • Dancing with Myself fino al 16 dicembre a Punta della Dogana e Cows by the water fino al 6 gennaio a Palazzo Grassi VICENZA • Museo del gioiello FERRARA • Courbet e la natura fino al 6 gennaio a Palazzo Diamanti REGGIO EMILIA • Jean Dubuffet fino al 3 marzo a Palazzo Magnani BOLOGNA • Warhol&Friends fino al 24 febbraio a Palazzo Albergati • Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda fino al 3 marzo al Museo Civico Archeologico PISA • Da Magritte a Duchamp. 1929 fino al 17 febbraio a Palazzo Blu • Bosh, Brueghel, Arcimboldo fino al 19 maggio allo Spazio degli Arsenali Repubblicani FIRENZE • Marina Abramovic fino al 20 gennaio a Palazzo Strozzi ROMA • Pollock e la scuola di New York fino al 24 febbraio al Complesso del Vittoriano • Pixar. 30 anni di animazione fino al 20 gennaio a Palazzo delle Esposizioni • Musei in Comune • L’Ara com’era fino al 31 dicembre 2018 all’Ara Pacis • Primitivismo. Je suis l’autre fino al 20 gennaio alle Terme di Diocleziano NAPOLI • Escher fino al 22 aprile al Pan • Pompei@Madre fino al 7 gennaio al Madre • Klimt experience fino al 3 febbario alla Basilica dello Spirito Santo Info su trenitalia.com
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40, 64, 170 atac.roma.it
NETWORK / / ROUTES / / FLOTTA Val Gardena
Bolzano
Courmayer Bergamo Aosta Milano
Cortina d’Ampezzo
Ora
Madonna di Campiglio
Udine
Val di Fassa
Trento Verona
Vicenza
Treviso
Brescia
Trieste
Venezia Padova
Mantova
Torino Reggio Emilia AV
Modena Bologna
Genova
Ravenna Rimini
Firenze
La Spezia
Assisi
Pisa
Perugia
NO STOP
Ancona NO STOP
Siena Pescara Roma Fiumicino Aeroporto
Caserta
Foggia
Afragola Napoli Matera Salerno Potenza
Lamezia Terme
Bari Lecce Taranto
Catanzaro Lido
Reggio di Calabria
LEGENDA:
Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su www.trenitalia.com Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com
OLTRE 270 FRECCE AL GIORNO 92
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NETWORK DI OLTRE 100 CITTÀ UN
COLLEGAMENTI GIORNALIERI E DURATA MINIMA DEL VIAGGIO
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FRECCIAROSSA
FRECCIAROSSA ETR 500 Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze 4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 574 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
1a
FRECCIARGENTO ETR 600 Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Milano-Roma 2h 55'
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Roma-Venezia1 3h 12'
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FRECCIARGENTO ETR 485 Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 489 WiFi | Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
Roma-Verona 2h 52'
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Milano-Venezia 2h 1
I tempi minimi indicati si riferiscono alla soluzione di viaggio più veloce con una delle tre Frecce, dalle stazioni centrali dove non specificato. I collegamenti comprendono sia i servizi di andata che di ritorno. Sono previste variazioni nel fine settimana e in alcuni periodi dell’anno. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni su trenitalia.com 1
Durata riferita al collegamento con Venezia Mestre
FRECCIABIANCA Velocità max 200 km/h | Velocità comm.le 200 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 603 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIABIANCA ETR 460 Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 9 carrozze Classi 1^ e 2^ | Posti 479 Presa elettrica al posto | Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio
FRECCIAROSSA ETR 1000 Velocità max 400 km/h Velocità comm.le 300 km/h Composizione 8 carrozze Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 WiFi Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità Fasciatoio
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PRIMA DI SCENDERE//RACCONTO INEDITO di Chicca Maralfa
NATALE IN FUGA DA
«S
SE STESSO
ono nato il 25 dicembre, ma non sono Gesù Bambino. E questo è sempre stato un problema. Il mio problema, da quando sono nato». L’incipit si attardava più del dovuto, come la luce del meriggio d’estate, quando la giornata non vuole saperne di passaggi di consegne. Ma era il 24 dicembre, il sole era tramontato da poco e quelle due righe si erano prese tutta la pagina bianca. A differenza del treno in corsa, Luca non riusciva ad andare oltre. Era partito, sì, ma era rimasto con il cuore in Valle d’Itria, nell’alcova di pietra vestita di calce. A distanza sentiva l’aria farsi frizzante e immaginava la legna scoppiettare nel camino. La coltre d’umidità a quest’ora cala sulla campagna, pensò. La sua campagna gli mancava già, come Nadia. Seduto al suo posto, accanto al finestrino, con il computer portatile sul tavolinetto, cercava di distrarsi, raccontando il Natale. Non il suo, ma quello di qualcun altro. Così aveva iniziato a scrivere di un tizio nato il 25 dicembre, i cui genitori, molto credenti ma poco lungimiranti, avevano deciso di chiamare Natale. E che diamine, pensò. Pure il nome. Non bastava la data di nascita dall’eco planetaria, che gli avrebbe fatto vivere una vita intera con il complesso di non essere Cristo in terra? Al povero Natale non era stata data la possibilità di
rivendicare un’autonoma scelta di coscienza. A sua madre e suo padre, nello sviluppo del racconto, bisognava render la pariglia. E allora Luca pensò che a un certo punto della storia, come per un assurdo scherzo del destino, il tizio di nome Natale, ormai adulto, si sarebbe scoperto agnostico, con tutte le ulteriori complicanze del caso. Uno strabismo esistenziale, insomma. Il resto del racconto, ovvero che direzione fargli prendere, e infine dove farlo andare a parare, gli era assolutamente oscuro. Buio pesto, come la vista dalla finestrella del suo trullo, poco dopo l’imbrunire. Nadia la chiamava “il buco nero della coscienza’’. Da quando si erano lasciati ed era andata via – cinque mesi prima – Luca aveva l’impressione che quella specie di feritoia si allargasse sempre di più, fino a risucchiarlo. L’amore per lei, con il passare dei giorni, si era andato svuotando di ricordi e riempiendo di tante altre cose: la cura degli ulivi, l’orto biologico, gli alberi da frutta e la scrittura che aveva colmato spaccature e crepacci, più del necessario. Occupazioni che, nella declinazione singolare del quotidiano, avevano assunto tempi dilatati e fuorvianti da una relazione ormai finita. Eppure non se l’era sentita di trascorrere la Vigilia al trullo, dopo tanti anni, senza di lei. Così, all’ultimo 94
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momento, aveva deciso di raggiungere sua sorella e il resto della famiglia a Roma. Sarebbe arrivato per cena. Oggi, poi, c’era Natale con lui, che se ne andava in giro per la sua vita con quel nome ingombrante, in compagnia, tutto l’anno, di pacchi infiocchettati, abeti agghindati, renne e presepi, senza un briciolo di fede che non fosse nella sua stessa ragione. LF
Les Flaneurs Edizioni, pp. 190 € 14 Dell’autrice, Chicca Maralfa: il racconto L’amore non è un luogo comune, nell’antologia L’amore non si interpreta (L’Erudita, Giulio Perrone Editore), contro la violenza psicologica sulle donne; Festa al trullo (Les Flaneurs Edizioni), commedia nera ambientata in Valle d’Itria con protagonista una nota influencer, in un corto circuito di valori e tradizioni fra la gente del posto e il fashion system.
PRIMA DI SCENDERE//POSTA
WITH
KIND
REGARDS
IN UN MONDO SEMPRE PIÙ SOCIAL, ARRIVA AL DIRETTORE DELLA FRECCIA, DAL CANADA PER POSTA ORDINARIA, LA LETTERA DI RINGRAZIAMENTI DI UNA VIAGGIATRICE D’OLTREOCEANO. UN RICONOSCIMENTO ALLE QUALITÀ DEL MADE IN ITALY IN SETTORI PRIMARI QUALI MOBILITÀ E TURISMO, MOTORI DI SVILUPPO ED ECCELLENZA DEL NOSTRO PAESE
G
entile Sig. Mancini, abbiamo molto gradito la lettura del magazine La Freccia durante i nostri numerosi viaggi con partenza da Bologna nel mese di settembre. La preghiamo di portare le nostre congratulazioni e i nostri ringraziamenti a Gianfranco Battisti, AD di Ferrovie dello Stato Italiane, e al suo team per la loro infinita cortesia e gentilezza. In particolare ricordiamo che un mattino, un dipendente della stazione di Bologna si è annotato i dettagli del nostro viaggio programmato per quel giorno a Venezia, li ha inseriti nel suo tablet e ci ha consegnato i biglietti per poi salutarci con una stretta di mano. La combinazione di questa cortesia all’antica e dell’incredibile efficienza (tutti i nostri treni sono partiti e arrivati in tempo), hanno reso la nostra vacanza in Italia sui mezzi pubblici estremamente piacevole. Consiglieremo Trenitalia a tutti i nostri amici canadesi e kenioti. Isabel Nanton and family Vancouver, Canada 95
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FERRARA 2 4 4
PRIMA DI SCENDERE//FUORI LUOGO
AL GIORNO
© comicsans/bbsferrari/AdobeStock
di Mario Tozzi MarioTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]
FERR AR A V
AUTE NTI C A
a visitata esclusivamente d’inverno, possibilmente subito dopo aver visto il film Al di là delle nuvole, di Michelangelo Antonioni, in cui Ferrara è protagonista con le sue nebbie e la sua gente discreta e silenziosa. La città estense è più figlia del Po che dell’Adriatico, erede della modernità di cui gli Estensi furono testimoni fra i primi in tutta Europa. Ma resta un centro isolato, dove a spiccare è
la posizione culturale ancorché geografica, oggi più un pregio che un difetto. È possibile che risiedesse qui l’ispirazione di Ludovico Ariosto, che a Ferrara ha pubblicato L’Orlando Furioso nel 1516 e che qui è morto. O nei palazzi di corte l’inquietudine di Torquato Tasso, nato a Sorrento, ma trasferitosi a Ferrara nel 1565. È sicuro, invece, che la malinconia inquieta di Antonioni traesse ispirazione dalla pianura 96
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padano-ferrarese, dove, fino al 1152, arrivava l’alveo del Po che costituiva il limite sud-occidentale di Ferrara, dimostrando il rapporto strettissimo con il suo fiume. Figlia di una civiltà padana quasi atavica, isolata sul margine orientale d’Italia senza essere però diventata come Venezia, Ferrara conserva un sapore autentico di società fluviale e di pianura difficile da ritrovare altrove. LF