3 minute read
Conosciamo il nostro passato: le ferrovie portatili
Conosciamo il nostro passato
“Le ferrovie portatili della prima guerra mondiale”.
Advertisement
Èil titolo di un libro (autore Mauro Bottegal) che svela un mezzo di trasporto poco conosciuto e interessantissimo, usato anche nelle nostre zone durante la prima guerra mondiale. Si trattava di piccole ferrovie i cui binari erano formati da elementi prefabbricati, che potevano essere installate velocemente, esattamente come i trenini modello. Erano state inventate verso la fine del 1800 per l’agricoltura, in particolare per la raccolta della barbabietola da zucchero in Francia e poi adattate per l’uso nell’industria. Visto la loro efficacia e relativa facilità di utilizzo anche gli eserciti pensarono di usarle per lo svolgimento dei loro compiti. In Italia sono conosciute come Decauville, dal nome dell’ingegnere che per primo le industrializzò e diffuse, sono conosciute anche col nome tedesco di feldbahn. I militari utilizzarono inizialmente queste ferrovie all’interno delle grandi fortezze, per esempio la famosa Linea Maginot, e negli impianti di produzione delle armi. Con la Grande Guerra ci si accorse subito che era estremamente difficile fare arrivare uomini e mezzi sui fronti guerra. Le armi disponibili erano ormai molto grandi e richiedevano adeguati mezzi di trasporto per essere portate nelle zone di utilizzo e inoltre richiedevano un rifornimento continuo di proiettili e altri materiali per funzionare. Le strade sterrate non reggevano il traffico di veicoli pesanti, i camion erano ancora poco affidabili. Le ferrovie avrebbero potuto trasportare tutto il materiale necessario ma non arrivavano fino a tutte le zone di combattimento. Una delle soluzioni trovate per affrontare il problema del trasporto furono queste ferrovie. Potevano essere posate velocemente, da personale non specializzato, con pochi lavori sul terreno e spesso sulle strade. Gli elementi di binario venivano trasportati sul luogo di posa dagli stessi treni e poi, venivano scaricati e messi in opera a mano. Lo scartamento, cioè la distanza tra le facce interne delle rotaie, più comune era di 60 cm, ma vennero usati anche i 50 cm, 70 cm, 75 cm, 76 cm e anche 1 m. Finito l’utilizzo venivano smontate e potevano essere usare in altri luoghi. Alcune di essere vennero posate anche in Valsugana: tra Marter e Roncegno e tra Borgo e Maso Beselga, vicino a Olle. Nel resto del Trentino ne vennero costruite alcune vicino a Rovereto, in città a Trento, a Tione, tra Riva del Garda e Sarche e da Malé a Fucine. Tra la val Pusteria e il Cadore, passando per
Conosciamo il nostro passato
Cortina, ne vennero costruite varie. Una italiana da 75 cm da Peaio a Zuel, collegata tramite teleferica alla stazione di Perarolo. Una austroungarica da 70 cm, con treni benzo-elettrici, da Niederdorf-Villabassa o Toblach-Dobbiaco a Cortina, che poi venne poi estesa fino a Calalzo, cambiando lo scartamento del binario italiano da 75 cm a 70 cm. Nel dopoguerra venne costruita la Ferrovia delle Dolomiti a scartamento di 95 cm. Da Feltre a Fonzaso, e Arsiè e Fastro. Collegava la ferrovie del Piave e della Valsugana con una teleferica. Nella pianura veneta dopo Caporetto gli austroungarici posarono una grande rete, mentre prima in Friuli un’altra grande rete venne posata dagli italiani. Generalmente, nei vari eserciti, avevano lo scartamento industriale di 60 cm e usavano la trazione a vapore, a benzina o con animali. Erano sostanzialmente compatibili tra loro. Gli austroungarici adottarono invece soluzioni tecniche particolari. Realizzarono infatti ferrovie portatili con lo scartamento di 70 cm e le ruote a doppio bordino. Inventarono treni benzo-elettrici nei quali ogni vagone aveva un proprio motore. Costruirono anche ferrovie portatili a scartamento standard, con treni benzo-elettrici che potevano viaggiare anche su strada normale, cambiando i cerchioni delle ruote. Usarono anche locomotive a batteria, anche a Trento e in Val Lagarina, e addirittura elettriche con linea di alimentazione aerea in Slovenia. Attualmente esistono anche delle belle riproduzioni modellistiche sia di locomotive che di vagoni. Il libro descrive i vari sistemi di ferrovia prefabbricati usati durante la grande guerra in Europa. Contiene molte foto, più di 70 disegni e mappe di tutta Europa, dalla Francia ai Paesi Baltici alla Turchia. Attualmente è disponibile tramite il sito www.lulu. com, oppure presso le librerie o direttamente all’autore scrivendo a ptgg1418@ gmail.com . Su YouTube è possibile vedere il video Portable railways WWI che illustra queste ferrovie con foto e filmati che mostrano il loro utilizzo in guerra https://youtu. be/7Kw46ccUl4Y .