Medicina & salute di Erica Zanghellini
La RESILIENZA
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ai come ora, la parola resilienza è importante nella situazione che tutti noi stiamo vivendo in quest’ultimo periodo. Nessuno di noi avrebbe mai pensato di trovarsi, in una situazione simile, ma inevitabilmente dobbiamo farci i conti tutti i giorni e cercare di venirne fuori al meglio. Il termine resilienza ha origini lontane, proviene infatti dalla scienza metallurgica ed indica la capacità intrinseca di ogni metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate. Come si può capire quindi resilienza è il contrario di fragilità. Etimologicamente invece, il termine resilienza deriva dal latino “resilire”, da “re-salire” cioè saltare indietro, rimbalzare ed indica la capacità della persona di fronteggiare una situazione stressante sia acuta che cronica. La persona deve quindi cercare di ripristinare il suo equilibrio, utilizzando tutte le risorse disponibili che siano interne o esterne ad essa. Se ci pensiamo l’essere umano sin dalle
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sue origini ha dovuto per forza di cose, superare le diverse avversità che sono successe nella storia, consideriamo solo quante guerre o alle svariate malattie o ancora ai diversi disastri naturali che ha dovuto affrontare. L’uomo è “programmato” per resistere alle avversità, convivere con lo stress e cercare una forza dentro di lui che lo spinga a trasformare il dolore in risorsa. Purtroppo, la vita è fatta anche di questo tipo di eventi, non possiamo evitare sofferenza, dolore e paura, ma possiamo far si che queste emozioni ci facciano crescere. Le emozioni negative, possono darci un’opportunità di sviluppo personale, magari a fatica ma, possono far nascere caratteristiche positive, come saggezza, coraggio o forza. Le persone resilienti, riescono efficacemente a integrare nel loro vissuto le loro esperienze dolorose o difficili , e soprattutto non lasciano che gli eventi avversi definiscano chi sono. L’obiettivo che la persona dovrebbe porsi è riuscire a non
farsi sopraffare dalle emozioni negative, dai pensieri e comunque tenere sempre a mente che queste situazioni e/o condizioni sono transitorie. Vivere sempre nel passato, ripercorrere sempre gli stessi avvenimenti creerebbero un clima emotivo dentro di noi di costante dolore. Si definirebbe così una situazione di stallo, caratterizzata da circoli viziosi negativi, accompagnati sicuramente oltre che dalle emozioni sopracitate (che si ritrovano di solito nelle situazioni stressanti), anche da emozioni di allerta, ansia costante, ripensamenti e umore deflesso. Ma soprattutto, si fermerebbe la progettualità, si vivrebbe sempre nel passato e questo contaminerebbe e determinerebbe una scarsa qualità di vita personale. La resilienza è una capacità di crescita, possiamo immaginarla come un processo in continuo movimento che conduce la persona a cambiare, trasformarsi o comunque a prendere coscienza delle proprie potenzialità e avvicinarsi così a un processo di cambiamento. Certo non è sempre facile, e in alcuni casi serve magari una mano da una persona competente, ma di certo si può. Tutti possiamo migliorare, e ognuno dovrebbe ambire alla miglior espressione di se stesso. Chi coltiva un atteggiamento resiliente è comunque capace di superare i propri limiti, e spesso per far questo, il presupposto è essere consapevoli di se stesso e delle proprie potenzialità, nonché essere coscienti dell’esperienza acquisita. La buona notizia, è che la resilienza può essere allenata e quindi potenziata, addirittura si può supportarne lo sviluppo e questo possibile cambio di prospettiva capirete che può fare un’enorme differenza.