3 minute read
Giotto, da Firenze al Veneto e Trentino
Un artista che ha trovato casa in Veneto di Marco Nicolò Perinelli
GIOTTO DA FIRENZE AL VENETO E TRENTINO
Advertisement
A vent’anni dall’inaugurazione, il Mart di Rovereto ospita la mostra “Giotto e il ‘900”, un’idea di Vittorio Sgarbi che mette in dialogo pittori e scultori contemporanei e moderni con il grande artista che a Padova ha lasciato il suo più grande capolavoro, la Cappella degli Scrovegni
Passando lungo corso Garibaldi, a Padova, si scorge appena, protetta allo sguardo dagli alberi del Giardino dell’Arena e dalle mura dell’antico anfiteatro romano, una cappella lunga e stretta, dall’aspetto modesto. Un edificio, sopravvissuto al grande palazzo costruito nel 1300 da Enrico Scrovegni, del quale un tempo faceva parte, che custodisce da sette secoli un capolavoro, un ciclo di affreschi che ha segnato una svolta nella storia dell’arte, regalando all’umanità un nuovo di modo di concepire il colore, lo spazio, il ritratto dei sentimenti. Frutto del genio di un solo uomo, Giotto, è la rappresentazione delle storie della Vita della Vergine e di Cristo, dei Vizi e delle Virtù e del Giudizio universale. Egli rivoluzionò la "prospettiva" e la resa della terza dimensione, anticipando di un secolo il rinascimento, ma seppe mettere al centro la rappresentazione dell'uomo, nella sua fisicità ed emotività, con le gioie e i dolori umani, di cui restano significativi e celebri esempi la tenerezza del bacio di Gioacchino ed Anna e la disperazione delle madri in lacrime ne La strage degli innocenti. Il soffitto voltato è un manto azzurro di stelle e presenta dei tondi le figure di Maria, di Cristo e dei Profeti. Ed è proprio questo straordinario scrigno che accoglie il visitatore alla mostra del Mart, dove, grazie alla collaborazione con il Museo degli Eremitani di Padova, viene proiettato l’intero ciclo in una stanza, che permette di immergersi nel lavoro dell’artista toscano. A Rovereto sono esposte oltre 200 opere di artisti moderni e contemporanei che si sono ispirati all’arte di Giotto: seguendo un ordine cronologico e tematico l’esposizione prosegue tra opere di grandi autori e autrici del XX e XXI secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Tra Metafisica, Valori plastici e Realismo Magico, i protagonisti della prima parte della mostra sono Carlo Carrà, Mario Sironi, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi e Ubaldo Oppi. L’esposizione prosegue tra Atmosfere rurali e Sacre Maternità nelle quali i soggetti bucolici e le figure femminili esprimono quel richiamo e quell’idealizzazione della tradizione tipica del periodo tra le due grandi guerre. L’arte più recente non è meno debitrice alla lezione medievale di quanto lo sia quella del primo novecento. Tanto gli europei Henri Matisse, Yves Klein e Josef Albers quanto gli statunitensi come Mark Rothko riconoscono il loro debito nei
confronti di Giotto, ispiratore assoluto. In particolare, a influenzare alcuni tra gli artisti più conosciuti è il suo celebre blu. Lo stratificarsi di elementi iconografici insito nello studio della storia dell’arte riconosce nell’opera di Giotto una modernità astratta che rivive nella grande installazione immersiva di James Turrell, maestro contemporaneo della luce e dei colori, studioso della percezione. Chiudono la mostra le installazioni di due artiste, Chiara Dynys e Tacita Dean, il cui lavoro rinnova ancora una volta il dialogo con uno dei più grandi maestri di tutti i tempi. L'idea è di Vittorio Sgarbi che da presidente del Mart ha portato a Rovereto anche sculture e gessi di Canova traendone anche dal museo di Possagno(Treviso) di cui ha pure la presidenza. La mostra sarà visitabile al Mart di Rovereto fino al 23 marzo 2023.
SALDI
INVERNALI DAL 20% AL 50%
Via XXXI Ottobre, 18 - Feltre (BL) - Tel. 0439 83429 Seguici su virusjeansstorefeltre