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Diabete e insulina

Il 14 novembre del 1891 nasceva in Canada Frederick Grant Banting lo scopritore dell’insulina. Una scoperta grazie alla quale nel 1923 ha ricevuto il Premio Nobel in Fisiologia e Medicina, assegnatogli insieme a Macleod (suo compagno di ricerca). Premio che Banting condivise con Charles Herbert Best il quale a sua volta lo condivise con James Bertrand Collip. Nel 1934 Re Giorgio V d’Inghilterra lo nominò Sir.

La sua scoperta, all’età di 32 anni, ha rivoluzionato la medicina perché grazie all’insulina sono stati salvati migliaia di diabetici sino ad allora destinati a sicura morte. Una patologia, purtroppo, “inarrestabile” e subdola, perché quando ci si accorge di essere diabetico oramai si è dentro. E sono i numeri legati al diabete che non solo ci presentato un panorama decisamente allarmante, ma, purtroppo, ci confermano il continuo e progressivo aumento di coloro i quali sono colpiti da questa malattia. Basti pensare che in quasi 50 anni i diabetici nel mondo sono quadruplicati e oggi, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita’) sono oltre 430 milioni mentre in Italia, quelli affetti da diabete tipo 2, sono circa 3,6 milioni con una spesa sanitaria che grava sul nostro bilancio per circa 10 miliardi di euro. A questi numeri devono essere aggiunti quelli relativi al “sommerso” ovvero le persone malate che non sanno di esserlo e che, secondo le ultime stime, rappresentano il 2%, della nostra popolazione, ovvero circa 1 milione e 300 mila italiani. La Società Italiana di diabetologia evidenzia, nei suoi rapporti, che il 65% delle persone affette da diabete è di età pari o superiore ai 65 anni; uno su 5 di età pari o superiore agli 80 anni; il 2% ha un’età inferiore ai 20 anni mentre un 35% e più dei soggetti si trova in età lavorativa ovvero tra i 20 e i 64 anni. Riguardo al sesso si ha una prevalenza di donne affette da diabete tra i 20 e i 50 anni mentre è maggiore tra i maschi (dai 50 agli 80). Il diabete, purtroppo, è una malattia cronica, molto frequente nella classi socialmente svantaggiate che, come detto, è destinata ad aumentare in maniera significativa, anche per il progressivo invecchiamento della popolazione. Di questa patologia si conoscono: Diabete di tipo 1 detto anche giovanile, insulino-dipendente ( circa il 10% dei casi diagnosticati). Diabete di tipo 2, dell’adulto (circa il 90% dei casi diagnosticati). Diabete gestazionale che è una situazione che si evidenzia in alcune donne in gravidanza tale da avviare un protocollo di osservazione precauzionale, da non confondere con la gravidanza in donna diabetica (che deve essere pianificata). Sono queste problematiche distinte che hanno differenti e diverse cause d’insorgenza, sintomatologia, prevenzione e terapia. Il tipo 1 è difficilmente prevenuto a differenza del 2 che è prevenibile e curabile modificando gli stili di vita e più specificatamente con la prevenzione del sovrappeso, con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica. Cosa importantissima da sapere è che, se il diabete (di tipo 1 e 2), è curato male oppure trascurato, specialmente nelle persone predisposte, può generare le famose complicanze che possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti e fatali e che colpiscono diversi organi del corpo quali l'occhio (retinopatia), il rene (nefropatia), i nervi (neuropatia), le arterie (vasculopatia) e il cuore (cardiopatia). Per evitare quindi di essere colpiti da questa patologia è necessario essere precoci nella diagnosi di diabete con controlli frequenti della glicemia, specialmente in coloro i quali hanno familiari già colpiti da diabete e/o obesi. (M.A.)

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