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Che tempo che fa: la plastica riempie gli oceani

Che tempo che fa di Giampaolo Rizzonelli*

CHI, COME E DOVE RIEMPIE GLI OCEANI DI PLASTICA?

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In questo numero non parlerò di clima o meteorologia ma di un argomento che mi sta particolarmente a cuore, ovvero quello dell’inquinamento da plastica negli oceani. A tal riguardo il sito www. ourworldindat.org ha presentato a maggio 2021 un report redatto da Hannah Ritchie i cui dati mi hanno stupito e fatto capire che quello che stiamo facendo noi in Italia e in Veneto non è altro che una goccia nell’oceano, tanto per stare in tema di mare. La maggior parte della plastica negli oceani proviene da fonti terrestri: dal 70% all'80% è plastica che viene trasportata dalla terra al mare attraverso i fiumi o le coste, il restante 20%-30% proviene da fonti marine come reti da pesca, lenze, corde e navi abbandonate. Se vogliamo contrastare l'inquinamento da plastica, dobbiamo impedire che entri nell'oceano dai nostri fiumi. Il problema è che abbiamo centinaia di migliaia di foci fluviali attraverso le quali la plastica raggiunge gli oceani. Per dare priorità agli sforzi di mitigazione dobbiamo capire quali di questi fiumi trasportano la plastica al mare e quali contribuiscono maggiormente. Il report esamina la distribuzione della plastica nei fiumi del mondo; perché alcuni fiumi trasportano molta plastica mentre altri ne hanno pochissima? Quali paesi rappresentano la quota maggiore di inquinamento da plastica? Studi precedenti suggerivano che la maggior parte della plastica provenisse solo da alcuni dei fiumi del mondo. L'ultima ricerca, appena pubblicata su Science Advances ha rivoluzionato questo approccio, Lourens Meijer ha sviluppato modelli a risoluzione più elevata da cui si è scoperto che i fiumi hanno immesso negli oceani circa 1 milione di tonnellate di plastica nel 2015 (con un'incertezza che va da 0,8 a 2,7 milioni di tonnellate). Circa un terzo delle 100.000 foci fluviali prese a campione hanno trasportato plastica in mare, mentre gli altri due terzi non immettevano quasi plastica nell'oceano, ma, soprattutto, l'ultima ricerca suggerisce che i fiumi più piccoli svolgono un ruolo molto più importante di quanto si pensasse in passato. Nel grafico di figura n. 1 vediamo quali sono i dieci maggiori “fiumi contributori”, con la relativa percentuale rispetto al globale. Sette dei primi dieci sono nelle Filippine, due sono in India e uno in Malesia. L'inquinamento da plastica è dominante laddove le pratiche locali di gestione dei rifiuti sono carenti. Ciò rende chiaro che migliorare la gestione dei rifiuti è essenziale. In secondo luogo, i più grandi fiumi che trasportano plastica tendono ad avere città nelle vicinanze. Città come Giacarta in Indonesia e Manila nelle Filippine sono drenate da fiumi relativamente piccoli, ma sono responsabili di una quota consistente delle immissioni di plastica. Peraltro i bacini fluviali hanno alti tassi di precipitazioni, il che significa che la plastica viene riversata nei fiumi e la portata

Che tempo che fa

dei fiumi verso l'oceano è alta. Gli autori illustrano l'importanza del clima, del terreno del bacino e dei fattori di prossimità con un esempio. Il bacino del fiume Ciliwung a Giava è 275 volte più piccolo del bacino del fiume Reno in Europa, genera il 75% in meno di rifiuti di plastica, tuttavia immette 100 volte più plastica nell'oceano ogni anno (da 200 a 300 tonnellate rispetto a solo 3/5 tonnellate). Il Ciliwung immette molta più plastica nell'oceano, nonostante sia molto più piccolo perché i rifiuti del bacino vengono generati molto vicino al fiume, il che significa che la plastica entra in primo luogo nella rete fluviale, per poi finire nel vicino oceano. Inoltre, piove molto di più, il che significa che i rifiuti di plastica sono più facilmente trasportabili rispetto al bacino del Reno. Passiamo quindi ad analizzare l’immissione globale per continenti i cui dati sono davvero impressionanti.

Nel grafico vediamo la ripartizione delle immissioni di plastica globali nell'oceano per regione. L'81% della plastica oceanica viene immessa dall'Asia che ospita il 60% della popolazione mondiale. L'Africa è responsabile dell'8%; Sud America per il 5,5%; Nord America per il 4,5% e l'Europa e l'Oceania insieme meno dell'1%. Le Filippine rappresentano più di un terzo (36%) delle immissioni di plastica, non sorprende dato che ospita sette dei primi dieci fiumi. Questo perché le Filippine sono costituite da tante piccole isole dove la maggioranza della popolazione vive vicino alla costa. Ma è un importante aggiornamento sulla nostra precedente comprensione dove si pensava che Cina e India dominassero. L'India rappresenta il 13% e la Cina il 7%. Le persone spesso trovano sorprendente questa distribuzione globale. Dal momento che i consumatori nei paesi ricchi tendono a usare molta più plastica, le persone si aspettano di contribuire molto di più all'inquinamento da plastica di quanto non facciano effettivamente. E non si tratta solo della popolazione: anche su base pro capite, i paesi ricchi contribuiscono con pochissima plastica all'oceano. I paesi europei, ad esempio, immettono meno di 0,1 chilogrammi di plastica a persona. Questo rispetto a 3,5 kg nelle Filippine o 2,4 kg in Malesia. I paesi ricchi producono molti più rifiuti di plastica pro capite rispetto ai paesi più poveri. La maggior parte produce da 0,2 a 0,5 kg per persona al giorno, rispetto a 0,01 in India o a 0,07 kg nelle Filippine. Anche quando moltiplichiamo per la popolazione i paesi ricchi generano molto. Il Regno Unito, ad esempio, genera il doppio dei rifiuti di plastica rispetto alle Filippine. Quello che poi il report mette in evidenza è come vengono gestiti questi rifiuti, i paesi a reddito medio basso tendono ad avere scarse infrastrutture di gestione, con i rifiuti che possono essere scaricati al di fuori delle discariche e quindi più facilmente possono raggiungere i fiumi e finire quindi in mare. Il report quindi pone l’accento su cosa si può fare per migliorare questa situazione, i paesi ricchi possono sostenere i paesi a reddito medio-basso nel miglioramento delle infrastrutture di gestione dei rifiuti e vietare l'esportazione di qualsiasi plastica in altri paesi in cui potrebbe essere gestita male. Per fermare l'inquinamento da plastica nei nostri oceani abbiamo bisogno di un approccio globale per ridurre i rifiuti e gestirli in modo appropriato per impedirne la dispersione nell'ambiente naturale.

*Giampaolo Rizzonelli è appassionato di meteorologia e climatologia

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