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Medicina & Salute: l’Onicofagia
L’ONICOFAGIA Il vizio di mangiarsi le unghie
Classificato come un disturbo compulsivo si manifesta generalmente durante infanzia e adolescenza come abitudine transitoria e senza conseguenze e talvolta si può protrarre fino all’età adulta. La diagnosi spesso è ritardata in quanto chi si rosicchia le unghie nega il problema o ne ignora le conseguenze.
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Le cause che inducono questo comportamento sono molteplici e spesso è difficile trovarne la vera ragione che può risalire all'infanzia. L'onicofagia è dunque il risultato di un’abitudine protratta nel tempo. Accade soprattutto in momenti di nervosismo, noia e stress, sintomi d’ansia ma anche di un disagio psicologico. Secondo la teoria freudiana portare qualcosa alla bocca richiama metaforicamente l’esperienza dell’allattamento e l’onicofagia avrebbe dunque il medesimo effetto calmante. La causa scatenante è sempre di natura psicologica legata alla tendenza a contenere reazioni e disagi soggettivi e se le cause vengono meno tende a scomparire. Per quanto sembri innocua rappresenta un atteggiamento autolesionista e un’espressione d’aggressività. Molti esprimono la rabbia rivolgendola a sé stessi piuttosto che verso l’esterno. Il paziente è portato a mangiare tutte le proprie unghie nello stesso modo e la fase preliminare che precede l’onicofagia consiste nell’ispezionare l’unghia alla ricerca d’irregolarità e difetti da eliminare. Le conseguenze dell’onicofagia non sono infatti solamente estetiche. Può provocare dolore, sanguinamento e può danneggiare l’iponichio, la porzione di pelle alla base e ai lati dell’unghia e determinare l’infezione virale o batterica nota come “giradito”. L’onicofagia può inoltre portare a malocclusione dentale, danni gengivali e anche carie, in quanto viene intaccata la sostanza adamantina. Ingerire residui ungueali può inoltre determinare danni gastrici e nel lungo periodo a malformazioni delle dita. Esistono vari trattamenti. Quello più comune ed economico consiste nell’applicare uno smalto speciale, trasparente e dal sapore amaro che dovrebbe scoraggiare la pratica di mettersi le dita in bocca. Altri rimedi naturali sono la tintura madre di genziana da applicare sulle unghie, le tisane rilassanti oppure masticare un chewingum o un bastoncino di liquirizia quando si avverte la necessità di mordere le unghie sono valide alternative per tenere la bocca occupata. Per i più piccoli c’è l’uso di pigiami integrali che impediscono al bambino di mordersi le unghie di mani e piedi. Mantenere le unghie tagliate è un’altra misura utile affinché angoli e cuticole sporgenti non costituiscano una tentazione per l’onicofago. Una persona con le mani brutte può dare l’idea di un soggetto timido, con poca autostima e problemi nel gestire la rabbia. La cosmesi viene incontro a questo problema grazie al trattamento di ricostruzione unghie che aiuta non solo a superare gli effetti sociali, ma anche a prendersi cura delle mani, risolvere il problema e sentirsi più sicuri nella vita quotidiana. Smalti appositi, creme, gel specifici e l’applicazione di unghie artificiali può limitare il disturbo e permettere all’unghia naturale di crescere sana e forte.