4 minute read
Tra passato & presente
Tra passato e presente di Chiara Paoli
L’architettura preistorica
Advertisement
Nel paleolitico e nel mesolitico gli uomini erano cacciatori che migravano e si spostavano continuamente per sopravvivere, adottando come riparo grotte naturali già esistenti o realizzando delle capanne di legno. All’età del bronzo risalgono invece i primi esempi di architettura megalitica, costruzione di pietra che a distanza di millenni possiamo ancora ammirare. Si tratta di costruzioni realizzate con enormi blocchi di pietra, diffuse per lo più nelle isole britanniche, in Bretagna , nelle Alpi Centro-orientali, in Sardegna, Puglia, e Sicilia. Queste architetture si dividono per tipologia in: dolmen, menhir, cromlech, e nuraghi. Dolmen in lingua bretone vuol dire proprio tavole di pietra, si tratta di costruzioni formate da due pietre che vengono collocate in posizione verticale, mentre una terza pietra viene disposta orizzontalmente, in modo da sormontarle. Si tratta di un sistema che può essere definito trilitico (cioè formato da 3 pietre), ma in realtà si possono aggiungere anche elementi laterali, uno di chiusura e uno munito di apertura - porta d’ingresso. Originariamente erano ricoperti da cumuli di terra o pietrisco e venivano usati come tomba individuale o riservata alla collettività. Poteva essere utilizzato anche come luogo di culto e su alcune pietre che compongono l’architettura appaiono rappresentazioni incise, come curve concentriche, spirali, figure umane schematizzate, e in alcuni casi tracce di banchetti funebri. Menhir è ancora una volta una parola di lingua bretone che può essere interpretata come pietra lunga. Si tratta infatti di un unico blocco di pietra posto verticalmente nel suolo. Spesso li ritroviamo disposti in lunghissimi allineamenti che hanno la funzione di lastra tombale. I menhir si trasformano in alcuni casi in statue dalla forma antropomorfa che si completa per la figurazione maschile con la presenza di un’arma, mentre quella femminile è connotata da piccoli seni.
I cromlech sono invece dei circoli di pietra, si tratta di costruzioni realizzate con ogni probabilità per il culto del
Sole, data la loro orientazione in base ai fenomeni astrologici. In questo caso le lastre vengono fissate nel terreno in verticale secondo una disposizione circolare, per poi essere sormontati da pietre in orizzontale che architettonicamente parlando potremmo definire trabeazioni. Il più famoso e suggestivo cromlech del pianeta è il complesso di Stonehenge, "antico osservatorio astronomico", che dista circa 13 km da Salisbury nello Wiltshire in Inghilterra. Nella prima metà del ‘900 le pietre di Stonehenge sono state erette nuovamente, raddrizzate e rinforzate per rendere il sito, che nel 1986 è entrato a far parte dell’Unesco ed è quindi considerato patrimonio dell'umanità, più sicuro. A Stonehenge giungono migliaia di turisti, ma anche moltissimi pellegrini, seguaci del Celtismo e di altre religioni neo pagane. Le tre tipologie appena
Tra passato e presente
descritte si possono considerare quali luoghi di culto o costruzioni tombali, per conservare i corpi dei defunti durante il sonno eterno e alcune di esse si collocano anche in Italia, come il cromlech che si trova sul colle del Piccolo San Bernardo, al confine tra l’Italia e la Francia. Vi è poi ad Aosta un’importante zona archeologica che conserva testimonianze di architetture preistoriche, si tratta dell’Area megalitica di Saint-Martinde-Corléans, qui si trovano steli incise antropomorfe e un grande Dolmen. Ma la regione italiana con il maggior numero di costruzioni megalitiche è la Sardegna, dove possiamo trovare le cosiddette tombe dei giganti, ma dove sono presenti anche costruzioni in muratura utilizzate per la quotidianità. Le tombe megalitiche, sono costruzioni edificate nel secondo millennio avanti Cristo, utilizzando dei monoliti di pietra fissati a terra, secondo disposizione rettangolare lunga fino a 30 metri e alta fino a 3. La struttura appariva un tempo ricoperta da un tumulo che la rendeva simile a una nave rovesciata. La facciata a semicerchio pare richiamasse alla mente le corna di un toro e al suo centro si collocava un megalite che poteva raggiungere i 4 metri di altezza, e nel mezzo del quale era posta un’apertura (porta) di accesso che poteva essere chiusa con un masso. Vicino all’ingresso era inoltre posto un betilo (o betile), pietra sacra volta a simboleggiare gli antenati o le divinità che vegliano sui morti. I più famosi betili al mondo sono costituiti dai monoliti che troneggiano sull’Isola di Pasqua. Vi sono poi in Sardegna, tipi particolari di costruzioni megalitiche realizzate nel secondo millennio: i nuraghi, costruzioni realizzate in pietra, dalla forma cilindrica, che appaiono come torri. Sull’isola si contano circa 7000 case-fortezza costruite dai pastori sardi, un immenso capitale architettonico che nel 1997 è entrato a far parte del Patrimonio mondiale dell'Unesco.