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Ottobre in festa

Tra passato e presente di Chiara Paoli

Ottobre in festa

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Si è conclusa il 12 settembre scorso la nona edizione di “Trento e la baviera”, nota anche come “Oktoberfest Trento”, evento sorto per celebrare Andrea Michele Dall’Armi, banchiere di origini trentine, ma trasferitosi in giovane età in Germania, considerato l’ideatore della famosissima Oktoberfest di Monaco di Baviera. La manifestazione ebbe origine tra il 12 e il 17 ottobre 1810, per onorare il matrimonio del principe ereditario Ludovico I di Baviera Baviera con la principessa Teresa di Sassonia Hildburghausen; il programma prevedeva a quel tempo una corsa di cavalli al Theresienwiese, prato “ribattezzato” con questo nome in onore della sposa. Per questo motivo nel 1824 ricevette la Medaglia d'oro al valore civile. La festa venne riproposta poi negli anni successivi, prevedendo la gara equestre fino al 1960, ma apportando in ogni edizione leggere modifiche. Già l’anno seguente venne proposta anche una fiera agricola, chiamata “Festa centrale dell’agricoltura”, che ora si svolge solamente una volta ogni quattro anni. Le prime altalene sono state costruite nel 1818, all’epoca la birra veniva servita in piccole baracche. La statua della Baviera trova collocazione nella piazza a partire dal 1850, mentre il bicchiere super capiente da un litro, detto Mass è stato introdotto nel 1892. Leggenda vuole che i camerieri debbano essere capaci di portarne ben dieci contemporaneamente. Nel 1896 ha avuto inizio il cambiamento più radicale, quando un gruppo di osti e produttori di birra vollero sostituire le vecchie baracche pericolanti, con i primi tendoni. La prima metà del ventesimo secolo è un periodo scandito da guerre, crisi economica e indigenza, non è tempo di festeggiare. l’Oktoberfest si ferma, come avviene anche quest’anno a causa della pandemia. Nel 1950 si aggiunge un nuovo tassello con “O’ Zapft is!”; il primo cittadino in carica in quell’anno, Thomas Wimmer, propose la principale tradizione giunta sino ai giorni nostri: a mezzogiorno in apertura della festa, il sindaco stappa con l’ausilio di un martello il primo barile e i fiumi di birra iniziano a scorrere. Le celebrazioni solitamente prevedono una sfilata ed un corteo di persone vestite con i tipici abiti tradizionali, chiamati Lederhosen quello maschile e Dirndl quello femminile. La birra che viene servita è di varietà Maerzen e prodotta seguendo rigorosi standard che risalgono al 1516; i quattro ingredienti utili alla produzione sono: orzo, luppolo, malto e lievito. Soltanto sei fabbriche di birra possono servire altre quelità: Augustiner, Hacker Pschorr, Hofbräu, Loewenbraeu, Paulauner, Spaten. Questa del 2021 è la seconda edizione che salta a causa della pandemia, ma l’organizzazione ha già fissato le date per il 2022 e se tutto va bene, potremo celebrare il 187° Oktoberfest a partire dal 17 settembre e fino al 3 ottobre 2022. Le date prevedono solitamente che la manifestazione prenda il via il sabato che segue il 15 settembre e si prolunga sino alla prima domenica di ottobre, ma se questa cade l’1 o il 2 del mese, viene prorogata al 3, giorno di festività nazionale. La birra si può degustare fino alle 22.30, dopo quell’ora il servizio rimane attivo solo al "Käfer Wies'n-Schänke" e al "Kufflers Weinzelt". Bancarelle e giostre chiudono più tardi, molti sono gli oggetti caratteristici di questa festa che vengono proposti ai turisti, perché possano portare a casa qualcosa a ricordo di questa esperienza. I più caratteristici e amati sono sicuramente i cuori di pan di zenzero, conosciuti con il termine tedesco di Lebkuchen decorati con glassa, fiori e iscrizioni per tutti i gusti. Gli innamorati (schatz) esibiscono il loro dolcetto, grazie alla confezione con i caratteristici nastri che permettono di tenere il biscotto al collo. Ovviamente per “asciugare” tutta la birra che si beve e per godere al meglio della giornata, sotto i tendoni si possono degustare le immancabili salsicce affumicate, carni arrosto, crauti e pretzel. E se rotolate a terra, a causa di una pinta di troppo, nessun problema, a salvarvi ci pensano loro: i “corpi della birra” o “Bierleichen”.

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