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La Pro Loco di Pieve, la prima in Italia

Realtà di casa nostra

La Prolo Loco di Pieve Tesino La prima in Italia

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Era il 12 Agosto 1881 quando Pietro ( francesizzato Pierre) Pellizzaro, dopo lunghe permanenze all'estero chiedendosi perché anche a Pieve Tesino non potesse nascere qualche forma di turismo, fondò quella

che sarebbe poi diventata la prima Pro Loco italiana. All’epoca l’associazione si chiamò Società per l'abbellimento del Colle di San Sebastiano, lo scopo era quello di rendere più bello ed accogliente il paese, con la costruzione del primo albergo e l’arrivo dei primi ospiti. Sono trascorsi 140 anni dal quel giorno, la società italiana e non da allora ha subito dei grossi cambiamenti, ma il sogno di Pierre si è realizzato, oggi Pieve Tesino è una piccola località che tutti gli anni accoglie numerosi turisti, per lo più dal Nord Italia, ma anche da Francia, Belgio e Germania. Nonostante sia passato oltre un secolo dalla Nascita della Pro Loco, e gli scopi siano aumentati e cambiati con la società, lo spirito che ha mosso e muove i volontari che ne fanno e ne hanno fatto parte non è mutato. L’intento è stato ed è tuttora quello di esprimere la propria presenza sul territorio, di modificarlo per renderlo più bello ed attraente, per sé e per gli altri, di partecipare attivamente alla vita del paese e di essere di aiuto per gli altri. Tutto ciò oggi è possibile grazie alla fruizione di alcuni servizi e ad azioni di promozione del territorio, come ad esempio l’apertura di un ufficio di informazioni turistiche attivo sul territorio nei mesi di Luglio e Agosto, e l’utilizzo di canali più innovativi come un sito internet ed i canali social; alla sinergia con le diverse associazioni del paese, che permette di far scoprire a

chi visita il paese per la prima volta, ma anche a chi lo abita, le diverse opportunità che il nostro territorio offre, la vasta cultura e di mantenere vive le tradizioni di chi ci ha preceduto. L’organizzazione di diverse tipologie di eventi, spaziando da manifestazioni sportive, serate culturali, eventi benefici, sagre di paese a eventi di semplice intrattenimento adatti a tutte le classi di età.

Speciale Tesino PIEVE TESINO ESTATE 2021

16/17/18 Luglio PerVia Buskers Festival. Rassegna di spettacoli di strada e mercatini e street food per le vie del paese (Quest’anno gli spettacoli si terranno presso la Villa Daziaro, evento gratuito prenotazione obbligatoria). 13/14/15 Agosto Sagra de la Madona de Agosto. Sagra patronale con mercatini e street food per le vie del paese e spettacoli di intrattenimento vari 11/12 Settembre “Dal Lagorai al Mare” - Transumanza 2021. Week end dedicato alla scoperta e riscoperta della semplicità, della gente di montagna, degli antichi Mestieri, dei prodotti caseari. Dal 27 luglio al 05 settembre. 140° Pro Loco di Pieve Tesino, la prima Pro Loco d’Italia. Mostra di foto e documenti storici e recenti; Tutti i martedì: convegno sui temi: pro loco, turismo, associazionismo, montagna; Mercoledì 1 Settembre: Canti del Coro. Giovedì 2 Settembre: convegno sui temi: pro loco, turismo, associazionismo, montagna; Venerdì 3 settembre: Canti Popolari. Week End del 4 e 5 Settembre: festeggiamenti finali con intrattenimento per bambini, visite ai musei, momenti istituzionali, incontro con le Pro Loco d’Italia, spettacolo teatrale, taglio della torta. Contatti: Mail:primaprolocopieve@gmail.com - Tel: 0461 594292 Sito web:http://www.prolocopievetesino.it - Pagine Social Instagram e Facebook : Pro Loco Pieve Tesino Canale Telegram per rimanere sempre aggiornati: Pro Loco Pieve Tesino

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Il passato di casa nostra di Massimo Dalledonne

I FRANCHINI, Una famiglia storica

La storia della famiglia Franchini di Pieve Tesino è tutta da raccontare. È solo uno dei nuclei familiari che, durante la Resistenza, operarono con i partigiani per contrastare la presenza nazista dei tedeschi in Valsugana. Per farlo ci siamo avvalsi, ancora una volta, del volume “Uomini e fatti del Gherlenda”, edito tanti anni fa dal Circolo Croxarie e dall’Associazione Mosaico e scritto da Giuseppe Sittoni. Una famiglia composta da tre persone: Lodovico, il padre, e dai due figli Luigi e Sergio. Il capostipite, nato nel 1895, venne incarcerato nel 1944 a Trento e poco dopo rilasciato. Lavorava per la Società Idroelettrica Trentina (la Sit) come magazziniere e sorvegliante della teleferica che da Sorgazza portava a Costabrunella. Aveva anche la passione per la fotografica. Quando entrò nel battaglione Gherlenda il suo nome di battaglia era “Tosca” e quando ci fu il trasferimento del comando a Costabrunella curava i viveri del magazzino e preparava gli esplosivi. Ebbe un ruolo fondamentale quando, il 15 settembre del 1944, salvò diversi partigiani presenti presso la diga dal rastrellamento dei tedeschi. Come scrive Sittoni “ricercato dalle SS fuggì in Veneto alla ricerca del figlio Sergio. Si aggregò alla brigata partigiana di Edoardo De Bortoli partecipando alle azioni di Arsiè. Tornato a Pieve collaborò con il comando del Gherlenda nel redigere relazioni e biografie di caduti e dispersi”. Sergio Franchini, nome di battaglia “Trento”, sopravvisse al rastrellamento tedesco del settembre 1944 sul monte Grappa. Faceva parte della prima brigata d’assalto “Giacomo Matteotti” e durante un’azione in località Venegazzù, assieme ad un compagno, venne accerchiato ed ucciso dai tedeschi. Era il 22 novembre del 1944. Sergio Franchini è stato ricordato dai suoi compaesani di Pieve che gli hanno intitolato una strada. Luigi era nato nel 1921, lavorava come aiuto macchinista sulla ferrovia Fortezza-Venezia. Nel 1943, con il nome di “Franco” entra a far parte del battaglione ferroviario Matteotti che dava assistenza anche ai soldati italiani deportati in Germania dopo l’armistizio. “Il battaglione – scrive ancora Giuseppe Sittoni – svolgeva attività d’informazione sui depositi di rifornimenti tedeschi. Segnalava ai partigiani gli obiettivi e relazionava sui danni inferti con i bombardamenti”. Collaborò anche nella missione “Margot Hollis” con informazioni H24 sui principali punti obbligati dal traffico delle truppe tedesche. Messaggi crittografici precisi. Eccone uno riferito alla Valsugana. “Ferrovia da Primolano a Trento (stop) 400 metri dopo Strigno ponte ferro 40 metri su torrente Maso per 2 chilometri, dopo Caldonazzo ferro 36 metri torrente Mandola per 300 metri prima San Cristoforo al lago torrente Merdar (sic) 30 metri ferro per 400 metri dopo Roncegno”. Verso la fine della guerra la ferrovia era inservibile. Nella notte tra il 4 e 5 aprile 1945 un convoglio di camion venne assalito dai partigiani della “Panarotta” nei pressi di Levico. “A Borgo c’era anche il Franchini che si recava a Venezia. Nella sparatoria – riporta Giuseppe Sittoni – venne colpito da due pallottole alla coscia sinistra. Urlando si fece riconoscere dai partigiani che sospesero immediatamente gli spari. Ricoverato in ospedale ma in possesso di documenti compromettenti, il giorno dopo se ne andò anche se le sue condizioni erano critiche”. Per gli altri civili trasportati le conseguenze furono più disastrose. Nell’archivio della pretura di Borgo, infatti, sono riportati i nomi dei morti: Antonio Baggio (34 anni), Giovanni Pigato (33 anni), Maria Zigsele (25 anni), Luigi Boninsegna (38 anni) e Domenico Bazzanella di 56 anni. Il 33enne Angelo Rivoletto riportò solo delle lesioni. “Dell’imboscata sulla strada tra Levico e Novaledo – conclude Sittoni – non si conoscono le perdite dei tedeschi perché portarono a Trento i loro caduti”.

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